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LOratorio di Santa Maria al Fortinodi San Miniato

Presentazione

Questanno, ricorrendo per lItalia il centenario dallinizio della Prima Guerra mondiale, abbiamo letto in classe un librino di narrativa sullargomento, Leco delle battaglie di M. Santuliana, che ci ha fatto conoscere i luoghi degli scontri e le difficili condizioni in cui i soldati si trovavano a combattere. Ci venuta la curiosit di sapere se nel nostro Comune cerano stati dei caduti e, soprattutto, di conoscere il luogo in cui essi erano stati seppelliti. Ricercando informazioni, abbiamo scoperto il sacrario allinterno dellOratorio di Santa Maria al Fortino.Successivamente abbiamo conosciuto anche altri sacrari italiani e stranieri e abbiamo compreso che onorare i caduti per la patria un gesto che accomuna la sensibilit di tanti popoli.

Oratorio di Santa Maria al FortinoDove?Quando?Come fatto?Perch?FantasiaRealt

La toponomastica: il fortinoDurante il regno di Federico Barbarossa, incoronato nel 1155, San Miniato divenne un importante centro dellamministrazione imperiale per la Toscana: era sede dei vicari, del tribunale di suprema istanza regia, e centro di raccolta dei tributi che le citt toscane, e parte di quelle umbre, dovevano alla Corona.E proprio a questo periodo che si deve far risalire la costruzione dei cosiddetti fortilizi, che si trovavano alle estremit urbane di San Miniato, in prossimit di altrettante porte cittadine. Erano almeno quattro e uno di questi era il fortilizio delle Colline, una volta situato nei pressi dellattuale Istituto Tecnico Cattaneo. anche lunico di cui si sia conservata la memoria nella toponomastica sanminiatese, e cio nel nome delloratorio di Santa Mariaal Fortino,costruito successivamente.

lunico dei quattro di cui disponiamo di informazioni pi dettagliate;

Costituiva un vero e proprio presidio a controllo delle vie daccesso;

Lantica struttura militare si trovava in una posizione elevata, strategica, in quanto controllava le vie daccesso a San Miniato delle strade provenienti da La Catena e dalla Valdegola.Fu proprio per questa sua rilevanza che il fortilizio delle Colline dallessere una struttura costruita per scopi difensivi si rivel in seguito una vera e propria spina nel fianco per San Miniato. Non un caso, infatti, che sia nel 1314 Uguccione della Faggiuola in testa allesercito pisano, sia nel 1369 Giovanni Malatacca al comando delle truppe fiorentine, attaccarono San Miniato proprio da questo lato.Purtroppo impossibile ricostruirne i caratteri architettonici, in quanto non ci pervenuta nessuna descrizione n testimonianza iconografica. E possibile tuttavia ipotizzare che il presidio delle Colline fosse costituito, molto semplicemente, da una torre inserita in un piccolo recinto.Il fortilizio militare

La posizione delloratorio allincrocio delle vie

Loratorio: lesternoOggi la presenza di un antico fortilizio si ravvisa solamente nel nome del luogo, nei pressi del quale si trova loratorio dedicato a Santa Maria.

Risale alla prima met del XV secolo.

Si tratta di un piccolo oratorio in laterizio, di struttura molto semplice ad aula unica, dotato di unabside quadrangolare.

posto allincrocio delle antiche direttrici viarie verso Volterra e Pisa.

Risente degli influssi goticizzanti, visibili nellutilizzo dellarco a sesto acuto, impiegato sia nella decorazione che segna, subito sotto la copertura, il perimetro delledificio sia nellarco che sormonta larchitrave della porta dingresso.

Una stretta monofora trilobata si apre su ciascuna delle due pareti laterali della navata, mentre una finestra circolare si apre al centro della facciata.

Sopra il portale, una lunetta archiacuta, allinterno della quale un tempo probabilmente poteva trovarsi un affresco rappresentante la Madonna col Bambino.

Particolare: monofora trilobata sulla parete laterale

Loratorio: linterno Lunica navata coperta da due campate di volte a crociera con costoloni, nascoste fra il 1460 ed il 1470 circa da arcature dellepoca legate da tiranti in ferro.

Il presbiterio quadrato e leggermente sopraelevato, coperto da una campata dello stesso tipo.

Sul piccolo presbiterio lunico altare, anticamente in pietra oggi sostituito da uno in legno, originariamente ospitava una pala daltare, oggi conservata presso ilMuseo dellArciconfraternita della Misericordia di San Miniato.

Oggi al posto della pala, sulla parete di fondo e su quella laterale sinistra del presbiterio, si trovano due affreschi di Luciano Guarnieri. Le nuove pitture vennero impostate nella primavera del 1969, ma non furono portate a termine.

Gli affreschi di Luciano Guarnieri

Nel Quattrocento loratorio pass dal patronato del Comune a quello della facoltosa famiglia Chellini, il cui personaggio di spicco era il medico Giovanni, sepolto in San Domenico, che ordin la pala raffigurante l'Incoronazione della Vergine e santi.

La pala daltare La tavola datata 1480.

Fino a poco tempo fa il dipinto era riferito al Maestro della Nativit Johnson, che recenti studi hanno consentito di identificare con Domenico di Zanobi, discepolo di Filippo Lippi e suo collaboratore.

Al centro della pala daltare una piccola ancna con la Vergine e il bambino benedicente (realizzata da Francesco Lanfranchi detto lo Spillo, fratello del pi famoso Andrea del Sarto) viene portata in cielo da angeli dalle ali variopinte, mentre al di sopra Dio Padre porge la corona a Maria circondato da cherubini, gli angeli pi prossimi a Dio.

Assistono allevento divino, in primissimo piano, le imponenti figure dei santi Bartolomeo, Cosimo, Luca, Damiano e Sebastiano.

Soffitto a crociera

Loratorio era annesso ad un omonimo ospedale per gli appestati, poi scomparso, che lo storico Giuseppe Conti designa come hospitale Sanctae Mariae de Fortino prope et extra portam ser Rudolphi.Lospedale Fuori della porta Ser Ridolfo, sul bivio conducente da una parte al Camposanto, e dallaltra alle colline, dove anticamente fu un fortilizio a difesa di S. Miniato, era uno spedale per gli appestati, detto delle colline, di S. Maria Annunziata, ed anche di S. Maria a Fortino, che il Conti dice probabilmente eretto in occasione della pestilenza del 1327, dagli operai di quelloratorio, che pure lo am-ministravano. A questo spedale si trovan fatte donazioni, da benefattori di S. Miniato, in diversi testamenti del secolo quattordicesimo e quindicesimo. Anche il Comune gli pagava un annuo sussidio. Non sappiamo quando cess di esistere. Nel 1459 trovo che lillustre medico Giovanni Chellini, il quale in S. Domenico ha quel bel monumento, lasci, con suo testamento, ai domenicani loratorio di S. Maria a Fortino collobbligo di farci la festa della Nativit della Madonna, cui dedicato, e di celebrarvi alcune messe.

Estratto da G. Piombanti, Guida della Citt di San Miniato al Tedesco. Con notizie storiche antiche e moderne, Tipografia M. Ristori, San Miniato, 1894, pp. 116.

I passaggi di propriet

Abbiamo visto come intorno alla met del Quattrocento loratorio fosse passato dalla propriet del Comune a quella della facoltosa famiglia Chellini.

Nel 1459 lillustre medico Giovanni Chellini, con suo testamento, lasci ai frati domenicani loratorio.

Nel 1867 loratorio ritorn al Comune, il quale il 29 agosto lo cedette alla Venerabile Arciconfra-ternita della Misericordia.

Il 17 novembre 1921 anche la pala daltare venne consegnata alla Mise-ricordia, che la colloc prima nella chiesa della Trinit poi allinterno del Museo in Palazzo Roffia.

Loratorio e il ReRitenuto fuori mano il sacrario di Santa Caterina, dove inizialmente erano stati seppelliti i soldati morti nella Prima Guerra mondiale, lOratorio venne preparato perch diventasse un tempietto votivo in onore ai Caduti .

Domenica 6 novembre 1932 fu il Re dItalia Vittorio Emanuele III ad inaugurare sia la nuova sede della Misericordia, in Palazzo Roffia, sia la Cappella Votiva dedicata ai Caduti presso Santa Maria al Fortino.Il re giunse a San Miniato attorno alle tre del pomeriggio, con l'automobile reale che lo condusse al Municipio fra due ali di folla. Qui trov ad attenderlo il Podest Guarnieri Ricciotti, il Prefetto di Pisa Marchese Francesco Dentice d'Accadia e il Podest di Pisa On. Guido Buffartini Guidi.

Di questo momento rimane ununica fo-tografia della visita del Re. Nell'immagi-ne si nota il sovrano al centro circondato dalle personalit pre-senti, accolto all'in-terno di un palco con baldacchino allestito nella piazzetta a fian-co al Palazzo Comu-nale,l'attualepiazza Giuseppe Mazzini.

Qui fu accolto dal Vescovo S. E. Mons. Ugo Giubbi e dal Capitolo dei Canonici della Cattedrale al completo. Fu benedet-ta la chiesa e, successiva-mente, furono scoperte due targhe in bronzo collocate sulla facciata, ai lati della porta di ingresso.Le targhe di bronzoTerminata la cerimonia a Palazzo Roffia, Vittorio Emanuele III ripart alla volta di Santa Maria al Fortino, che divenne la Cappella Votiva in memoriadei 456 caduti sanminiatesi nella Grande Guerrae dei martiri della rivoluzione fascista.

Questi due elementi furono probabilmente rimossi subito dopo il secondo conflitto mondiale, forse perch contenenti simboli che in qualche modo richiamavano al fascismo e alla monarchia. Non dato sapere con certezza che fine abbiano fatto, ma ancora oggi sul paramento in laterizio della cappella possibile apprezzare il profilo delle due targhe.

La traslazione delle salme Dunque fu solamente nel gennaio del 1958 che le salme dei Caduti della Prima Guerra Mondiale vennero traslate nellOratorio di Santa Maria al Fortino, dove era stato ricavato un apposito sacrario, come inciso sulla pietra di ingresso allarea.

L'originaria collocazione dei caduti in Santa Caterina fu dovuta al Canonico Genesio Chelli, Cappellano di Guerra durante il primo conflitto bellico mondiale, che fece tumulare i soldati in un'apposita cappella.

Tuttavia, il parroco della chiesa nel 1958, Don Eugenio Bellaveglia, decise di smantel-lare la cappella, costringendo a trovare una nuova sistemazione alle salme dei caduti, che fu individuata nellOratorio di Santa Maria al Fortino.

Linterno del sacrario sotterraneo

La cerimonia

Le immagini dellepoca sono molto suggestive, con il lungo e composto corteo che percorre San Miniato dalla sua estre-mit orientale al suo limite occidentale, attra-versando tutto il centro cittadino.

Al corteo avevano preso parte sia autorit militari, sia rappresentanti delle istituzioni religiose, ma soprattutto tanta gente comune; non manc nemmeno la banda musicale.

L'edificio del Liceo che ancora non era stato inaugurato, essendo in posizione rialzata rispetto alla chiesetta, fu letteralmente preso d'assalto dalla gente che voleva vedere la cerimonia d'ingresso in Santa Maria al Fortino.

Davvero bellissima una delle immagini conclusive, con la porta della chiesa spalancata per accogliere le salme al suo interno e sullo sfondo il panorama sanminiatese, dove si intravede la Rocca ricostruita: il segno che la guerra era davvero finita e che era possibile sperare in un futuro di pace e di benessere.

Dallesperienza diretta:
le nostre descrizioni,
le nostre riflessioni e approfondimenti,
i nostri disegni

Jacopo Pertici

Cronaca della visita allOratorio di Santa Maria al Fortino

Il giorno 28 Gennaio 2015 la classe IV e la classe V della scuola primaria di Cigoli, insieme alle maestre, sono andate a Santa Maria al Fortino per visitare lOratorio e per vederlo dallesterno e allinterno, per un progetto a cui stanno lavorando.I ragazzi sono stati accolti da Mariano, un esperto di arte che lavora al Museo Diocesano, e Sauro Mori, un pittore ed esperto conoscitore del nostro territorio. Mariano ha cominciato a spiegare ai bambini la storia dellOratorio, poi ha fatto vedere tutte le parti dellesterno e linterno. Appena entrati, si vedono due quadri: uno rappresenta la Bruna di Poggighisi e laltro le persone che scappano da San Miniato per sfuggire dalla guerra.Alle pareti sono attaccate sei lapidi con i nomi dei soldati morti durante la Grande Guerra e la Seconda Guerra mondiale.Di seguito i bambini hanno potuto visitare i sotterranei dellOratorio dove ci sono alcune tombe. Mariano ha spiegato cosa raffiguravano tutte le lapidi. Quando sono usciti, i bambini sono di nuovo saliti sullo scuolabus e sono andati a visitare il Museo della Misericordia, presso Palazzo Roffia, per ammirare il grande quadro dellIncoronazione della Vergine, fatto nel 1480 da Domenico Zanobi. Infine, sono tornati a scuola.Lorenzo Bettini

Racconto la mia esperienza

Ieri io e i miei amici di scuola, con le maestre, siamo andati a vedere lOratorio di Santa Maria al Fortino. Quando siamo partiti con il pulmino, io ero molto emozionato di scoprire cose nuove e molto antiche. Appena arrivati allOratorio, abbiamo trovato Sauro Mori e Mariano, che ci hanno spiegato le caratteristiche della chiesina e la sua storia. Insieme a loro abbiamo fatto un giro intorno allOratorio per osservarlo meglio dallesterno. Poi siamo entrati dentro, ci siamo seduti tutti sulle panche e Mariano ci ha spiegato tutti i particolari dellinterno, compresi i dipinti che erano appesi al muro. Io a questo argomento mi ero molto interessato.Dopo siamo scesi gi, nel sacrario, dove ci sono a destra i caduti della Prima Guerra mondiale e a sinistra quelli della Seconda Guerra mondiale. A me faceva molta impressione vedere tutte quelle tombe. Cera anche una croce illuminata per fare luce l sotto e per fare compagnia ai defunti.Poi siamo risaliti su e con il pulmino siamo andati al Museo della Misericordia, dove abbiamo visti il dipinto della Madonna con Ges, che si trovava un tempo sopra laltare dellOratorio. Infine siamo tornati a scuola e, durante il viaggio, mi sono detto che questa stata una bellissima esperienza. La cosa che mi piaciuta di pi stata lesterno dellOratorio.Jacopo Pertici

Giorgio Fabbian

Jacopo Buccolini

Lesterno dellOratorio

Appena sono sceso dal pulmino, a prima vista, ho notato che il posto era molto interessante. Lorenzo Balducci

La struttura molto vecchia e, per non farla cadere gi, hanno inserito nei muri dei pezzi di ferro di sostegno, vicino al soffitto.Marco Candela

Appena arrivato, io ero molto emozionato. LOratorio circondato da una cancellata alta di ferro. Sopra la porta c un arco a sesto acuto e Mariano ci ha raccontato che prima l era rappresentata la Madonna col Bambino. Sopra larco a sesto acuto c un tettuccio per riparare lingresso. Ancora sopra, una finestra circolare con la rappresentazione di Ges, un po danneggiata.Jacopo Buccolini

Jacopo Seghetti

Sotto il tetto ci sono dei piccoli archi a sesto acuto intrecciati, che formano una decorazione che abbellisce lOratorio. Secondo me, questo ornamento molto bello e potrebbe essere utilizzato come motivo decorativo per stoffe o piastrelle.Jacopo Buccolini

Lorenzo Balducci

Guardando la decorazione dellOratorio, abbiamo immaginato questa stoffa per abiti femminili.

Stefano dellUntoPetra Lauria

La facciata

Appena sono arrivato, ho visto lOratorio e la sua facciata, che stupenda. Sono andato subito a vederla da vicino: c un grosso portone di legno marrone scuro. Tutto lOratorio stato costruito con dei mattoni rossastri e ho notato che alcuni sono un po danneggiati, ma abbastanza normale perch stato costruito moltissimi anni fa.La cosa che pi mi ha colpito la decorazione che si trova in alto: fatta con archi a sesto acuto che si intrecciano. Sopra il portone, un tempo, cera un affresco con la Madonna con Ges che non ha resistito al tempo. Mi sarebbe piaciuto tanto vederla.In alto, sul vetro della finestra circolare, si vede in parte limmagine di Ges.Giacomo Bettocchi

Nelle pareti laterali, sia a destra che a sinistra, ci sono due finestrelle molto particolari: due monofore trilobate.Arianna Volpi

Chiara Tacchi

Appoggiato a una parete laterale, si trova laltare originale, rotto in pi pezzi.

Stefano dellUnto

Ricerca allArchivio Storico

Ci dispiaciuto molto vedere laltare originale abbandonato allesterno delledificio. Una struttura cos antica, come lo lOratorio, necessita di una manutenzione periodica. Di alcuni restauri, fatti nel passato, abbiamo trovato traccia allArchivio Storico del nostro Comune. Si tratta di due documenti di spesa che si riferiscono proprio allOratorio di Santa Maria al Fortino.Il primo riguarda un restauro del 1901 ed stato emesso dal Regio Ispettorato dei monumenti e scavi dAntichit di San Miniato. In questo si possono controllare nel dettaglio i lavori effettuati e le spese sostenuto, per un totale di Lire 645.Il secondo stato rilasciato dal Comune di San Miniato nel 1907 (quando San Miniato apparteneva ancora alla provincia di Firenze). In questo lingegnere comunale si accerta della condizioni della struttura, anche per garantire la sicurezza del quadro l conservato. I piccoli lavori di manutenzione ammontavano a Lire 14,92.

Linterno

Siamo entrati allinterno dopo aver superato due scalini. Subito la mia attenzione andata al grande dipinto situato dietro laltare, che rappresenta la Bruna di Poggighisi. Ad essere sincera, la sua espressione mi faceva un po paura, ma riconosco che il pittore stato veramente bravo a rappresentarla. Comunque, secondo me, il dipinto accanto pi bello. Rappresenta la gente che scappa da San Miniato a causa della guerra.Sulle pareti ci sono anche delle lapidi con incisi i nomi dei soldati morti in guerra ed erano veramente tantissimi! Mi veniva da pensare alla disperazione di tutti i loro parenti.Laltare piccolo e di legno. Il soffitto diviso in tre campate, ognuna delle quali a crociera perch formata da due archi che si incrociano perfettamente. Io non avevo mai visto un soffitto cos!Le panche di legno sono disposte in due file, una accanto allaltra, e appena ti ci siedi sopra scricchiolano tutte. Le pareti sono dipinte di bianco. Quando sono uscita, ho sentito che laria cambiava perch dentro cera lodore dellumido.Mi piaciuta molto questa visita. stata per me una nuova esperienza!Petra Lauria

Linterno: i dipinti

Il primo dipinto che si vede appena si entra dentro lOratorio raffigura la Bruna di Poggighisi. Laltro, un po nascosto, ritrae le persone che scappano da San Miniato per via della guerra. Il primo mi piaciuto moltissimo. Si trova nella parete al centro e Sauro Mori mi ha detto che il pittore aveva raffigurato il viso di sua moglie perch non sapeva esattamente come fosse il volto della strega Barbuccia. Questa cosa mi ha incuriosito ancora di pi!Il pittore ha rappresentato sua moglie con gli abiti del tempo di Barbuccia: indossa un vestito rosso fuoco e un mantello blu acqua. Lo sfondo giallo e arancione con qualche sfumatura scura. Laltro dipinto, invece, quello delle persone che fuggono dalla guerra, colorato con colori scuri. In primo piano, ci sono alcuni volti, fra cui quello della moglie del pittore, che ha unespressione molto spaventata. Sullo sfondo si vede la rocca. Secondo me, limmagine nel complesso molto triste. Mi sembrato di vedermi dentro il dipinto e ho provato una sensazione molto brutta, come se quella cosa fosse successa a me.Entrambi i quadri sono molto belli. Io avevo gi visto alcuni dipinti simili e mi rivenuta unemozione forte.Chiara Tacchi

Matteo CampinotiLa cosa che mi piaciuta di pi stata il dipinto della Bruna di Poggighisi, conosciuta come Strega Barbuccia, perch i colori erano belli e limmagine era molto realistica.
Mattia Valori

Guardando il dipinto che rappresenta i samminiatesi in fuga durante la guerra, io mi sono immaginata il terrore di quella povera gente.Ho pensato che davvero brutta la guerra.Isabella Spagli

Chiara Tacchi

La pala daltare (Museo della Misericordia)

Questo quadro fu fatto da Domenico Zanobi e rappresenta lIncoronazione della Vergine con i santi. La Vergine e Ges vengono portati in cielo dagli angeli: la portano da Dio, che la incorona.Al tempo in cui il pittore ha dipinto la pala, le immagini erano importanti perch spiegavano alle persone, che non sapevano leggere, la vita dei santi e della Madonna. Quando io ho visto questopera darte ho provato emozioni di felicit perch nellinsieme era bellissima e stupenda, con tanti colori caldi e freddi in contrasto. Sembrava di essere in un meraviglioso paese. Il dipinto fatto su legno. Si vedono i cherubini, cio gli angeli pi vicini a Dio. Ges tiene in mano un cardellino macchiato di rosso, simbolo che lui da grande doveva sopportare tante cose brutte e, inoltre, il pittore gli fece le guance rosse, simbolo di sacrificio e di sofferenza. Assistono a questo evento dellIncoronazione di Maria alcuni santi: Bartolomeo, Cosimo, Mattia, Luca, Damiano e Sebastiano. uno spettacolo guardare questo dipinto: mi suscitava emozioni coloratissime.A me piaciuto tantissimo e vorrei ritornare a vederlo perch un dipinto cos bello e significativo non lo potrei mai dimenticare.Giuseppe Musciotto

Particolare della pala daltare: Madonna con BambinoLorenzo Bettini

Particolare della pala daltare: i Santi che assistono allIncoronazione di MariaJacopo Partici

Il sacrario al piano interrato dellOratorio

Siamo scesi gi nellinterrato, dove si trova il sacrario. Questa stanza mi dava malinconia per quelle persone che sono morte anche per noi, per assicurarci la libert e la democrazia. Se mia sorella fosse stata l con me sarebbe subito tornata su, perch a lei fanno paura i morti e i cimiteri. C scritto sulle lapidi Morto, Morto, Morto, nel 1916, 1917, 1918, Nato nel 18961897 1898. Faceva impressione vedere tanti morti in giovane et. Tante date, tanti morti! E poi c un riassunto che spiegava chi erano quei morti, cio i soldati caduti nelle due guerre mondiali. Sulle tombe ci sono la foto, il nome, le date di nascita e di morte. C anche una croce che illuminava il sacrario e alcune tombe contengono due morti insieme.Il pavimento grigio e il soffitto bianco. A destra ci sono i morti della Prima Guerra mondiale e a sinistra quelli della Seconda. Dobbiamo dare onore a questi morti perch loro hanno combattuto anche per noi e per questo oggi siamo liberi.Riccardo Cucchiara

Le corone poste allinterno del sacrarioNico BuggianiTristan Divito

Nel sacrario c una croce illuminata che fa compagnia ai morti.Gemma Falaschi

La cosa che mi ha interessato tantissimo stata il sacrario perch i soldati che sono l seppelliti si sono sacrificati per noi e questo mi ha dato molta emozione.Tommaso Turini

Jacopo SeghettiMi ha interessato tantissimo vedere le tombe dei morti per la patria. Mi ha trasmesso tante emozioni perch sapere che loro sono morti per la nostra libert mi d una sensazione di ammirazione.

Riccardo Cucchiara

Boldrini Dino (1923-1941)

Una lapide, allinterno del sacrario, riporta leffige di Boldrini Dino. Grazie alla disponibilit della sorella, che si fatta intervistare dalla nostra compagna Chiara Tacchi, abbiamo potuto avere altre informazioni su di lui.

Cognome: BOLDRINI

Nome: DINO

Nato a: SAN MINIATO il 5 Gennaio 1923

Morto a: Derna (LIBIA) l8 Marzo 1941

Il sig. Boldrini Dino si arruol nella marina militare italiana presso il Battaglione San Marco e si imbarc sulla nave da guerra Zara.Mor durante un combattimento navale, nel mare vicino alla citt di Derna (Libia).La notizia della sua morte arriv alla famiglia presso i carabinieri della Caserma di San Miniato. Il soldato fu seppellito, in un primo momento, nella Chiesa di santa Caterina e, in seguito, spostato allinterno del Sacrario di San Maria al Fortino.

La sorella del sig. Boldrini Dino ci ha fornito anche il testo di una lettera scritta dal soldato alla famiglia, da cui emergono lamore per i propri cari e i desideri e la voglia di vivere tipici di ogni giovane ragazzo. Chiede, infatti, di avere la macchina fotografica per poter immortalare una ragazza a cui teneva particolarmente. Nonostante in quel momento vivesse in una situazione molto precaria, pensava comunque alla sua vita futura.

Dalla Storia alla Fantasia

Dopo aver conosciuto attraverso le nostre ricerche la storia dellOratorio, abbiamo pensato che questo, per la sua posizione strategica, vicino al fortilizio delle Colline e alla porta di accesso alla citt, fosse un luogo molto frequentato e un punto di riferimento soprattutto per i viandanti. Ci siamo immaginati la realt di allora e la vita che ruotava attorno a questo edificio nel passato. Ognuno di noi si calato in un probabile personaggio

Sono il parroco di Santa Maria al Fortino.

Ciao, mi chiamo Jacopo e ho cinquantaquattro anni. Abito a San Miniato e sono il parroco dellOratorio di Santa Maria al Fortino. Oggi mi capitata una giornata bellissima. Mi ero appena alzato dal letto quando delle urla sono arrivate alle mie orecchie. Io mi sono vestito in fretta e sono andato fuori a vedere che cosa era successo. Subito ho visto davanti a me un bambino che era scivolato e si era fatto male a un ginocchio. Allora io sono tornato in casa, ho preso lacqua benedetta e gli ho fatto una croce sul ginocchio. Lui mi ha detto che il dolore era passato e, per ingraziarmi, mi ha dato un sacchetto di monetine e poi se ne andato.Io ero molto contento che stava meglio, ma anche felice per il sacchetto di monetine. Poi sono andato allOratorio a fare la messa e, dopo la celebrazione, mi sono inginocchiato davanti alla Madonna e ho iniziato a pregare. Allimprovviso la porta si aperta e un uomo, vestito abbastanza bene, mi ha detto che si doveva confessare per aver maltrattato sua moglie. Ci siamo seduti su una panca e io lho confessato. Alla fine, anche lui mi ha dato un sacchetto di monete e io, tutto contento, lho ringraziato. Tornato a casa, mi sono messo a contare le monete e mi sono accorto che in tutto il giorno avevo ricavato dieci monete doro. Era sera e dalla finestra una luce rossa mi veniva in contro. Allora io sono andato a vedere meglio: era il tramonto. stupendo da San Miniato e io mi sono detto che alla fine di questa giornata speciale un bel tramonto ci voleva proprio!Jacopo Pertici

Jacopo Pertici

Sono un ladro.

Io sono un ladro di professione, ho trentanni e sto andando a San Miniato a cercare un pollo da spennare . Quando sono arrivato, ero stanco e assetato. Per fortuna cera il piccolo Oratorio di Santa Maria al Fortino con accanto il pozzo, cos ho potuto bere e ho cominciato a guardarmi intorno. Ho visto un signore anziano con molte monete e allora ho deciso di derubarla. Piano piano mi sono avvicinato e, mentre con una scusa lo distraevo, con la mia mano leggera gli ho sfilato dalla tasca il sacchetto delle monete. Quando il signore se ne accorto, lo ha detto alla sentinella del fortino. Io sono corso via veloce, ma la guardia mi inseguiva e mi stava alle calcagna. Ad un certo punto mi sono nascosto. Quando la sentinella si girata, si guardata intorno e io gli sono saltato addosso, gli ho preso la spada e ordinato di togliersi i vestiti, per fare a cambio con i miei. Dopo lho costretto a seguirmi in campagna e lho legato ben stretto a una pianta. Sono tornato a casa tranquillo perch tutti pensavano che fossi una sentinella vera. Ragazzi, dura fare il ladro! Per mi tengo in forma con le corse, come ho fatto oggi.Giacomo Bettocchi

Sono una giovane ragazza.

Era domenica ed era una bellissima giornata. Io mi annoiavo, cos quando mio zio Francesco mi disse: - Io vado a San Miniato a vendere i polli. Vuoi venire con me? - subito accettai la proposta. Dopo tanto tanto viaggio, con i polli, il sole che bruciava, le salite e le discese, arrivammo in citt.Aiutai mio zio a sistemare la merce e dopo me ne andai in giro per conto mio. Incontrai un signore che mi chiese se, per caso, avevo merce da vendere. Io risposi che avevo dei polli e lui mi disse: Io ti dar una gemma preziosa e tu in cambio mi darai i tuoi polli. Io, anche se non sapevo nulla di gemme preziose, accettai: la pietra mi sembrava bellissima e volevo regalarla alla mamma. Dissi allo zio che era una vera gemma. Per averla, lo convinsi a dare quasi tutti i polli a quel signore.Io ero molto sudata per il viaggio e cos vidi il pozzo vicino allOratorio di Santa Maria al Fortino e mi avvicinai. Stavo per bagnarmi la faccia quando sentii le urla dello zio. Corsi subito verso di lui, che mi disse arrabbiato: Questo verto, non una gemma preziosa! Me lo ha appena detto quel gioielliere che uscito adesso dallOratorio!Lo zio mi riport a casa tutto infuriato e io non ebbi pi il coraggio di guardarlo in faccia.Petra Lauria

Sono un contadino anziano.

Sono un anziano contadino di nome Lorenzo, allevo tanti animali e vivo nella campagna vicino alla Catena.Devo recarmi in citt per comprare al mercato alcuni esemplari di polli per la riproduzione.Comincio a camminare, ma dopo cento metri sono gi stanco. Per non mi perdo danimo senza pensare al dolore dei calli ai piedi.Ad un certo punto sono esausto quindi mi fermo un attimo.Osservo la strada ripida che sale al colle, sulla cima scorgo S.Miniato.Camminando camminando vedo lOratorio di S.Maria al Fortino e decido di fare una sosta.Vado alla fontanella e mi lavo la faccia, poi entro nella chiesina, mi riposo al fresco e faccio qualche preghiera.Dopo un po riprendo il cammino e dopo tanta strada al centro di S.Miniato e a comprare i polli.Ritornando a casa mi fermo di nuovo alla chiesina e prego la Madonna dicendo: Oh, Madonna mia, fai che questo viaggio vada bene e che io torni a casa senza alcun graffio!La preghiera ha funzionato, sono arrivato a casa sano e salvo, ma molto stanco. Quindi faccio andare i polli nel pollaio, chiudo i cancelli e vado a letto.Lorenzo Bettini

Lorenzo Bettini

Sonoun soldato di guardia al Fortino.

Salve, mi chiamo Tristan e sono un soldato del Fortino.Oggi vi racconter di una volta, quando un ladro, armato di pugnale, attacc un contadino.Io dovevo fare la sentinella, ma siccome era tutto tranquillo mi ero unito e dei miei amici per fare una partita a carte. Allimprovviso un grido arriv alle mie orecchie. Aiuto! Al ladro!Io vidi un uomo che fuggiva cos mi armai di spada e lo rincorsi per lungo e per largo finch non entr in un vicolo cieco.Arrabbiato lo immobilizzai, gli legai i polsi e lo portai in carcere.Non sapevamo che pena dargli, ma quando scoprimmo che aveva rubato gioielli 20 anni di prigione!!! Disse il giudice, perch tutti i gioielli messi insieme facevano tantissime monete doro!!!Questa la storia di quel giorno, per ogni giorno ce n unaInfatti Aiuto! Al ladro!!!. Uffa per!!! Sapete ragazzi proprio stancante fare la sentinella!!!Tristan Divito

Tristan Divito

Sono un contadino.

Mi chiamo Primo e abito a Moriolo.Sono dovuto andare dal fabbro a S.Miniato per farmi fare una nuova chiave per la porta della stalla, perch mi si rotta.Ho dovuto percorrere tanta strada a piedi; circa a met del percorso ho ammirato il Fortino e le case sul colle.Mi sono fermato al Fortino, ma solo per pochi minuti perch dovevo sbrigare la faccenda della chiave.Per tornare a casa la strada mi sembrata lunga e faticosa. Il freddo si faceva sempre pi sentire, le mie mani sembravano ghiaccioli.Tornato a casa, mi sono riscaldato e ho ripensato allOratorio.Ho pensato a quante persone ogni giorno ci si fermano per fare una preghiera, per chiedere informazioni o semplicemente per riscaldarsi un po, in queste giornate gelide.LOratorio diventato un luogo dincontro per tante persone e per me stato molto bello fermarmi l, anche se per pochi minuti. Jacopo Buccolini

Sono.il servitore di una famiglia ricca.

Sono il servitore di una famiglia molto benestante di S. miniato e voglio farvi sapere com la mia giornata.Mi chiamo Matteo ed essendo un uomo sono addetto ai lavori pi duri.Mi occupo del parco, quindi taglio lerba, poto gli alberi, raccolgo le foglie, concimo i fiori e in estate annacquo.Nel bel pezzo di terreno dedicato agli ortaggi, zappo la terra, semino, tengo in ordine e raccolgo, quando il momento, il frutto di tutto il lavoro.Gli ortaggi li porto in cucina dove ci sono altri servi che si occupano di altre mansioni, come cucinare, pulire, lavare e tante altre cose.La mia giornata molto impegnata specialmente in primavera e in estate, quando giorno fino a tardi e la vegetazione cresce molto pi in fretta che in inverno e autunno.Siccome sono molto religioso, ogni mattina presto mi reco allOratorio di Santa Maria al Fortino.Appena arrivo vedo dei viandanti a pregare cos mi unisco a loro e, finite le preghiere, ci scambiamo qualche parola e ci auguriamo una buona giornata. Alcuni di loro li incontro spesso perch vengono con regolarit in citt per lavoro, altri non li ho pi visti.Matteo Campinoti

Matteo Campinoti

Sonoun contadino derubato.

Io sono un contadino e dovevo andare al pozzo dellOratorio di Santa Maria al Fortino per riempire i secchi dacqua, necessari per irrigare i campi.Mi sono incamminato, ma vicino allOratorio mi sono accorto che mi avevano derubato.Mi avevano preso tutto il denaro che avevo in tasca.Mi sono disperato, ho provato a cercare il piccolo sacco di monete, ma per terra e anche lungo la strada che avevo percorso non ho trovato niente.A quel punto sono entrato nella chiesina a fare una piccola preghiera, sperando che la Madonna mi aiutasse a ritrovare le mie monete.Ormai scoraggiato sono tornato a casa con i secchi pieni , pesantissimi.Mentre stavo irrigando i campi ho visto il mio sacchetto di monete nel solco della terra e a quel punto ho provato una gioia immensa.Probabilmente mi era caduto dalla tasca prima ancora che mi incamminassi verso lOratorio.Sono tornato in casa a dare la bella notizia a mia moglie e ho pensato che la mia preghiera alla Madonna aveva funzionato, era stata esaudita e per questo, adesso, tutti i giorni continuo a pregare l allOratorio, nella speranza di saldare il conto.Stefano DellUnto

Stefano DellUnto

Sono una giovane contadina.

Un giorno dovevo andare al mercato di San Miniato a vendere la frutta e la di verdura. Mi sono avviata con il cavallo e il carretto pieno.Arrivata alla porta della citt mi sono riposata allOratorio di Santa Maria al Fortino, ho fatto riposare anche il cavallo e gli ho dato da bere lacqua del pozzo. Dopo sono ripartita e sono arrivata alla piazza del mercato. In poco tempo ho venduto tutta la frutta e la verdura che avevo e ho ricavato tante monetine. Durante il ritorno a casa mi sono fermata in un campo per prendere dei regalini per la mia famiglia.Per la mia mamma ho colto dei bellissimi fiori di papavero, per il mio babbo ho preso dei fiori di girasole, cos potr prendere i semi e li potr seminare.Infine ho pensato anche alla mia sorellina: con una pannocchia di mais costruir una bambolina perfetta.Saranno tutti fieri di me!Eleonora Barone

Sonouna guardia di S.Maria al Fortino.

Era una giornata soleggiata e io, come guardia, ero a badare che nessuno rubasse i soldi o i gioielli, nella zona di S.Maria al Fortino.Dopo qualche ora di calma pensavo che non succedesse nulla per quel giorno, invece ecco un contadino di nome Stefano che mi dice che stato derubato.Io ho iniziato a indagare, ho perquisito molte persone e ne ho interrogate molte altre.Infine ho notato una persona molto sospetta di nome Giacomo.Lho seguito per conoscerlo e allinizio sembrava molto cordiale.Abbiamo cominciato a parlare di denaro e diceva che lui era ricco.A me venuto un dubbio: avevo forse trovato luomo giusto?Forse lui ha capito i mie sospetti perch a un certo punto mi ha detto che era lui il ladro, mi ha tirato contro un cazzotto e mi ha steso!Appena rialzato, ho preso il manganello e ho iniziato a rincorrerlo per catturarlo e sbatterlo in prigione.Ci sono riuscito: dopo una violenta colluttazione si arreso.Io gli ho preso i soldi e lho portato in prigione.Appena tornato allOratorio, ho restituito i soldi a Stefano che mi stava ancora aspettando.Non ci crederete ma mi ancora riconoscente e siamo diventati buoni amici.Nico Buggiani

Nico Buggiani

Sono una contadinella.

Stamattina mio padre mi ha detto di andare in citt a vendere i polli e la verdura.Io sono partita a piedi con una gabbia di polli in mano e una cesta di verdura in testa.Sto camminando in una strada tutta motosa perch sta piovendo.Con le mie scarpe rotte scivolo continuamente e rischio di far cadere la cesta che porto in capo. Vedo davanti a me le case sulla collinanon vedo lora di arrivare.Giunta alla porta della citt, mi fermo allOratorio di S.Maria al Fortino.Vedo arrivare delle persone con le scarpe nuove cos propongo loro di fare un baratto. Una signora accetta, cos le consegno la mia verdura e io mi ritrovo con le scarpe nuove.Che belle!!! Mi siedo allinterno della chiesina e mi riposo per qualche minuto.Infine prego guardando il dipinto della Madonna, sperando che il babbo non si arrabbi per questo baratto!Chiara Tacchi

Chiara Tacchi

Sono il compratore di un terreno.

Sono partito da casa e si messo a piovere.Dopo poco che camminavo ero gi tutto bagnato.Ero anche un po stanco ma non mi volevo arrendere, dovevo recarmi in tutti i modi in Comune a firmare per lacquisto di un nuovo terreno.Per fortuna torn il sole. Quando vidi la porta della citt in lontananza, mi rilassai pensando che sarei presto giunto allOratorio di S.Maria al Fortino dove avrei potuto fermarmi e riposare.Vicino alla chiesina per caddi e, siccome per terra cera un po bagnato, lerba mi rimase attaccata ai vestiti e mi tocc levarla filo per filo con le mani.Sarebbe stato imbarazzante presentarmi in Comune con tutti i vestiti sporchi! Meno male che accanto alla chiesina c un pozzo, cos con un fazzoletto bagnato con lacqua pulita sono riuscito a ripulirmi!Finalmente ero pronto per lincontro in Comune, mi incamminai e dopo qualche ora ero gi pronto per tornare a casa.Mi fermai di nuovo allOratorio, e siccome prima non avevo osservato bene, vidi che l vicino cera una torre e delle sentinelle: un vero e proprio fortino a difesa dellentrata nella citt.Poi mi rincamminai verso casa e vista la mia sfortuna ricominci di nuovo a piovere.Arrivai a casa fradicio.Riccardo Cucchiara

Riccardo Cucchiara

Sono un contadino di Moriolo.

Ciao, io sono un contadino di settantadue anni e abito nella campagna di Moriolo. Nella mia famiglia ci sono sempre stati agricoltori e pastori.A me si rotta la zappa, cos ho deciso di andare di marted mattina a S.Miniato per comprarne una nuova, al mercato.Di mattina presto, appena sveglio, sono partito a piedi.A met strada avevo una sete terribile e non vedevo lora di andare a bere al pozzo di S.Maria al Fortino.Meno male che lOratorio, quando sono arrivato, era poco frequentato e non ho dovuto stare in fila: lacqua era limpida e fresca.Dopo ho fatto una preghiera, mi sono lavato la faccia (perch ero sudato) e mi sono diretto verso il mercato.Dopo un ultimo tratto di salita sono arrivato al centro della citt dove cerano esposte le mercanzie. Non riuscivo a vedere dove vendevano la verdura e gli attrezzi da lavoro, proprio le cose che mi interessavano!Ho girato per un po, finch finalmente sono riuscito a comprare i pomodori e le carote, perch la siccit aveva fatto seccare tutte le pinte del mio orto.Il venditore mi ha incartato la verdura, io ho pagato e mi sono allontanato

mentre camminavo la carta si rotta e la verdura caduta: i pomodori rotolavano per la discesa e un uomo li ha pestati. E persino caduto a terra e per fortuna non si fatto male!Mi sono scusato e sono andato via mentre lui continuava a imprecare.Alla fine ho trovato il venditore di attrezzi agricoli, cos ho comprato la zappa e la pala nuove.Avevano un bel bastone lungo: con quelle avrei potuto lavorare bene la mia terra!Durante la strada di ritorno, in discesa, sono inciampato nella pala e sono caduto a terra.Mi sono rialzato, ma ho visto che avevo due lividi alla gamba e uno sbuccico sul ginocchio.Sono arrivato a casa quasi al tramonto e mia moglie mi ha chiesto preoccupata perch ero sudato, con i lividi e con i graffi.Sono salito al primo piano e mi sono cambiato i vestito sudati e sporchi.Infine sono andato a letto stanchissimo: mi sono detto, dentro di me, che settantadue anni sono tanti e si fanno sentire.Giuseppe Musciotto

Giuseppe Musciotto

La nostra conclusione

LOratorio di Santa Maria al Fortino, secondo noi una costruzione molto particolare e cattura lattenzione di coloro che si trovano a transitare in via Catena per andare e venire a San Miniato. Quasi tutti noi avevamo notato questa costruzione, ma, vedendola quasi sempre chiusa e recintata, avevamo pensato si trattasse di una cappella privata. Nessuno di noi era a conoscenza della sua storia e nemmeno che fosse un sacrario e custodisse al suo interno i resti dei soldati caduti nelle due guerre mondiali. Pensiamo che sarebbe bello rivalutare lOratorio, magari inserendolo in un percorso dedicato ai turisti, in modo che tutti possano conoscerlo e dare onore a quei soldati che l riposano.Onorare i caduti per la patria un gesto che accumuna la sensibilit di tanti popoli. In tutto il mondo, infatti, si trovano sacrari e cimiteri militari.

Sacrari nel mondo

Ogni nazione rende onore ai propri caduti e in ogni Stato si trovano sacrari militari che aiutano a mantenere viva la memoria.

Sacrario militare di Asiago

Chiara TacchiStefano dellUnto

Nel Cimitero Nazionale di Arlington (Virginia) riposano oltre 4000 vittime: veterani di tutte le guerre statunitensi, dalla guerra dIndipendenza agli attentati del 2001.

Il Cimitero Militare di Berlino conta 3198 vittime della Seconda Guerra mondiale, provenienti dai campi di battaglia nellarea di Berlino e dalla Germania Est.

La mamma di una nostra compagna, che ha origini vietnamite, ci ha fornito del materiale riguardo ai cimiteri militari e alla guerra del suo Paese.

Cimitero Militare a Vung Tau, nella provincia di Ba Ria, Vietnam

Gli autori: Classe IV e V Scuola primaria di Cigoli

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