sant'agostino - le diverse questioni a simpliciano (ita)

Upload: papesatanaleppe

Post on 03-Apr-2018

254 views

Category:

Documents


1 download

TRANSCRIPT

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    1/68

    LE DIVERSE QUESTIONI A SIMPLICIANO

    Tutte le Opere - versione italiana > Dommatici >

    Le diverse questioni a Simpliciano

    LIBRO PRIMO

    PREFAZIONE.

    Ti sei degnato, o padre Simpliciano, di sottopormi apertamente lapi gradita e delicata delle tue domande. Se mi rifiutassi dirispondere sarei non solo maleducato ma addirittura ingrato. Misono gi occupato a trattare e scrivere qualcosa sulle difficoltdesunte dall'apostolo Paolo che tu mi hai proposto di chiarire.Tuttavia, insoddisfatto dell'indagine e della spiegazione precedente,ho approfondito pi seriamente e scrupolosamente le parole stessedell'Apostolo e il loro contenuto dottrinale. Se la lorointerpretazione fosse facile e ovvia, neppure tu ti preoccuperesti diindagarle.

    PRIMA QUESTIONE: Perch la legge.

    1. 1. La prima questione che hai voluto che io spiegassi inizia infattidal punto in cui scritto: Che diremo dunque? Che la legge peccato? No certamente! fino al punto dove dice: La legge quindiun bene per me quando la voglio e prosegue, credo, sino al passo:Sono uno sventurato! Chi mi liberer da questo corpo votato allamorte? La grazia di Dio per mezzo di Ges Cristo nostro Signore1.Mi sembra che l'Apostolo in questo testo abbia rappresentato in sestesso l'uomo posto sotto la legge, facendo proprie le sue parole. Epoich poco prima aveva detto: Siamo stati liberati dalla leggesotto la quale eravamo morti incatenati, per servire nella novitdello spirito e non nella vetust della lettera2, per non dare

    l'impressione di aver biasimato la legge con queste parole, subitoaggiunse: Che diremo dunque? Che la legge peccato? Nocertamente! Per io non ho conosciuto il peccato se non per la

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    2/68

    legge, n avrei conosciuto la concupiscenza se la legge non avessedetto: " Non desiderare "3.

    La concupiscenza accresciuta della legge.

    1. 2. Qui sorge un nuovo problema. Se la legge non peccato maoccasione di peccato, con queste parole certamente adombratauna critica. Si deve pertanto intendere che la legge non stata dataper introdurre il peccato n per estirparlo ma solo per farloconoscere e cos accusare, mediante la stessa evidenza del peccato,l'anima umana che si riteneva sicura, per dire cos, della propriainnocenza; e poich il peccato non si poteva vincere senza la graziadi Dio, l'anima, scossa dalla colpa, si disponesse ad accogliere la

    grazia. Infatti non dice: Non ho commesso il peccato se nonmediante la legge, ma: Io non ho conosciuto il peccato se non perla legge4. Inoltre non ripete: Io non avrei la concupiscenza se lalegge non dicesse: Non desiderare, ma dice: Non avrei conosciutola concupiscenza, se la legge non avesse detto: " Non desiderare "5. Dal che appare che la concupiscenza non stata introdotta madimostrata dalla legge.

    1. 3.. Non avendo ancora ricevuta la grazia, era di conseguenza

    inevitabile non poter resistere alla concupiscenza, che anziaumentava di forza. La concupiscenza infatti, con l'aggiunta dellacolpa della trasgressione, acquista maggior vigore quando vacontro la legge che quando non c' la proibizione della legge.Proprio per questo aggiunge: Prendendo pertanto occasione daquesto comandamento, il peccato scaten in me ogni sorta didesiderio6. C'era anche prima della legge, ma non dispiegava tuttala forza, perch mancava ancora la colpa della trasgressione. Perci altrove dice: Dove non c' la legge, non c' nemmeno

    trasgressione7.

    Senza la legge il peccato era morto. Come ha ripreso vita?

    1. 4. Ci che poi aggiunge: Senza la legge infatti il peccato morto8, come se dicesse: Il peccato nascosto, vale a dire ritenutocome morto. Lo spiegher pi chiaramente in seguito. Dice:Anch'ioun tempo vivevo senza legge9, cio non avevo alcun timore dellamorte causata dal peccato, poich non appariva quando non c'era

    la legge. Ma, sopraggiunto il comandamento, il peccato ha presovita10, cio si manifestato. E io sono morto11, cio ho

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    3/68

    riconosciuto di essere morto oppure che la colpa della trasgressioneprovoca la sicura condanna di morte. Certamente con le parole:Sopraggiunto il comandamento il peccato ha preso vita12, haspiegato a sufficienza che il peccato ha avuto vita una volta in

    questo modo, ossia stato conosciuto, come io ritengo, nellaprevaricazione del primo uomo, perch anch'egli aveva ricevuto unordine 13. In un altro passo afferma infatti: Ma la donna, ingannata,si rese colpevole di trasgressione 14. E ancora: Con unatrasgressione simile a quella di Adamo, il quale figura di colui chedoveva venire15. Non pu infatti rivivere se non ci che una voltaviveva. Ma il peccato era morto, cio stava nascosto, quando gliuomini mortali, nati senza il comandamento della legge, vivevanoseguendo i desideri della carne senza alcuna conoscenza, perch

    non c'era alcun divieto. Dice pertanto: Io un tempo vivevo senzalegge16. Dal che rivela chiaramente di parlare non in nome proprio,ma in generale in nome dell' uomo. Ma, sopraggiunto ilcomandamento, il peccato ha ripreso vita. E io sono morto; lalegge, che doveva servire per la vita, diventata per me motivo dimorte17. Se infatti si obbedisce al comando, esso sicuramentevita. Ma diventato motivo di morte quando si agisce contro ilcomando: allora non solo si commette peccato - il che accadevaanche prima del comando -, ma si pecca in modo pi grave ecolpevole, perch si pecca sapendo e volendo.

    1. 5. Il peccato infatti- egli prosegue -,prendendo occasione dalcomando, mi ha sedotto, e per suo mezzo mi ha dato la morte18. Ilpeccato, abusando della legge e aumentando il desiderio a motivodella proibizione, si fatto pi attraente e perci ha sedotto. infatti una dolcezza ingannatrice a cui seguono amarezze pinumerose e peggiori. Poich gli uomini, che non hanno ancora

    ricevuto la grazia spirituale, commettono con maggior gusto ci che proibito, il peccato seduce con una falsa dolcezza. E poich siaggiunge anche la colpa della trasgressione, causa la morte.

    Chi usa male la legge.

    1. 6. Cos la legge santa, e santo, giusto e buono il comando19.Ordina infatti ci che da comandare e vieta ci che da proibire.Ci che bene allora diventato morte per me? No davvero!20 Ilvizio certamente in colui che abusa, non nel comandamentostesso che buono. Infatti la legge buona, se uno ne usa bene21.Ora abusa della legge chi non si sottomette a Dio con pia umilit al

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    4/68

    fine di poterla adempiere per mezzo della grazia. Chi non ne fagiusto uso, la riceve all'unico scopo che il suo peccato, che primadel divieto era celato, cominci a manifestarsi per mezzo dellatrasgressione. E questo oltre misura22: poich si tratta non solo di

    peccato ma anche di opposizione al comando. Perci prosegue eaggiunge: Ma il peccato, per rivelarsi peccato, mi ha dato la morteservendosi di ci che bene perch apparisse colpevole oltremisura o peccato per mezzo del comandamento23. Cos spiega ilsenso di quanto ha detto precedentemente: Senza la legge ilpeccato morto24, non perch non esisteva, ma perch nonappariva; e il senso delle parole: Il peccato ha ripreso vita25, nonperch fosse ci che era gi prima della legge, ma perch fossemanifesto che si agiva contro la legge, giacch afferma in questo

    luogo: Ma il peccato, per rivelarsi peccato, mi ha dato la morteservendosi di ci che bene26. Non dice infatti perch sia peccato,maperch si riveli peccato.

    Solo gli spirituali osservano la legge. I carnali.

    1. 7. Poi spiega la ragione perch sia cos; dice: Sappiamo infattiche la legge spirituale, mentre io sono di carne27. Qui mostra asufficienza che la legge pu essere osservata solo dagli [uomini]

    spirituali, che sono tali per grazia. Infatti quanto pi uno diventasimile alla legge spirituale, ossia quanto pi si eleva all'amorespirituale, tanto pi la osserva; egli allora gioisce maggiormente inessa, non essendo pi oppresso dal suo peso ma irrobustito nellasua luce: perch il comando del Signore limpido, d luce agliocchi, e la legge del Signore perfetta, rinfranca l'anima 28; con lagrazia, che perdona i peccati e infonde lo spirito di carit, la praticadella giustizia non affatto penosa ma addirittura gradevole.Avendo detto: Ma io sono di carne29, ha spiegato saggiamenteanche il termine " carnale". Infatti in certo modo si chiamanocarnali anche coloro che sono gi costituiti in grazia, gi redenti dalsangue del Signore e rinati mediante la fede. A costoro lo stessoApostolo dice: Io, fratelli, sinora non ho potuto parlare a voi comeuomini spirituali, ma come ad uomini carnali, come a neonati inCristo vi ho dato da bere latte, non un nutrimento solido30. Conqueste parole mostra con evidenza che erano gi rinati mediante lagrazia coloro che erano piccoli in Cristo e dovevano essere nutriti di

    latte e tuttavia li chiama ancora carnali. Chi invece non ancorasotto la grazia, ma sotto la legge, cos carnale da non essereancora redento dal peccato ma venduto al peccato, perch

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    5/68

    abbraccia, a prezzo di un piacere mortale, quella dolcezzaingannatrice e inoltre si compiace di andare contro la legge contanto maggior piacere quanto meno lecito. Non pu godere diquesta dolcezza come ricompensa della sua condizione, a meno che

    non sia costretto a servire la passione come uno schiavo venduto.Si sente infatti schiavo del desiderio che lo domina colui al quale proibito e sa che gli giustamente proibito, e tuttavia lo fa.

    1. 8. Io non so ci che faccio31, egli dice. Non so qui non significache non sa di peccare. Altrimenti sarebbe in contraddizione con ciche ha detto: Ma il peccato, per rivelarsi peccato, mi ha dato lamorte servendosi di ci che bene32; e anche con il passoprecedente: Per io non ho conosciuto il peccato se non per la

    legge33. Come dunque si rivela il peccato o come egli ha conosciutoci che ignora? Ora l'Apostolo ha detto cos, come il Signore diragli empi: Non vi conosco34. Nulla infatti si cela a Dio, perch ilvolto del Signore contro i malfattori, per cancellarne dalla terra ilricordo35. Anche noi a volte diciamo d'ignorare ci chedisapproviamo. Per questo dice: Ignoro ci che faccio, ossia nonl'approvo. Lo dimostra dicendo quanto segue: Infatti non faccio ciche voglio, ma quello che detesto 36. Detesto e ignoro hanno quindilo stesso significato. Anche di coloro, ai quali il Signore dir: Non viconosco, si dice a lui: Tu detesti, Signore, chi fa il male37.

    La pena del peccato originale.

    1. 9. Ora, se faccio quello che non voglio, riconosco che la legge buona38. Non vuole di certo ci che neppure la legge vuole: infattila legge lo proibisce. Egli dunque d'accordo con la legge, non inquanto fa ci che essa proibisce ma in quanto non vuole ci che fa.Non ancora liberato dalla grazia, vinto, anche se gi sa, mediante

    la legge, di agire male e non lo vuole. Quanto poi segue: Quindinon sono pi io a farlo, ma il peccato che abita in me39, non lo diceperch non acconsente a compiere il peccato, quantunque siad'accordo con la legge a riprovarlo. Egli parla ancora secondol'uomo che sotto l'influsso della legge e non della grazia; che,dominato dalla concupiscenza e ingannato dalla dolcezza delpeccato proibito, di certo trascinato a fare il male, anche se,grazie alla conoscenza della legge, lo disapprova. Per questo dice:Non sono pi io a farlo, perch agisce da vinto. Lo compiesicuramente la passione tiranna, alla quale si piegato. Ora la

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    6/68

    grazia, di cui parler in seguito, fa s che egli non ceda e l'animaumana si opponga pi efficacemente alla passione.

    La legge del peccato.

    1. 10. Io so infatti che in me, cio nella mia carne, non abita il bene40. Riguardo alla conoscenza d'accordo con la legge; riguardoall'azione soggiace al peccato. Se qualcuno domandasse com' chenella sua carne non abita il bene ma il peccato: da dove deriva senon dalla radice della mortalit e dalla persistenza della sensualit?L'una la pena del peccato originale, l'altra la punizione del peccatoripetuto. Con quella noi entriamo in questa vita, questal'alimentiamo vivendo. Unite insieme, la natura e l'abitudine,

    rendono assai vigorosa e invincibile la concupiscenza, che eglichiama peccato e dice che abita nella sua carne, possiede cio unaspecie di dominio e di tirannia. Ecco perch nel Salmo si legge: Hopreferito essere disprezzato nella casa del Signore piuttosto cheabitare nelle tende dei peccatori41. Come se colui, che ivi disprezzato, in qualunque luogo si trovi, non vi abita, sebbene cisia. Insinua perci che per abitazione deve intendersi un qualchedominio. Ma se la grazia opera in noi ci che afferma altrove: Chenon regni il peccato nel nostro corpo mortale, s da sottometterci ai

    suoi desideri42, allora si pu dire certamente che non vi abita pi.

    Testi in cui la legge sembra cattiva.

    1. 11. C' in me infatti- prosegue - il desiderio del bene, ma non lacapacit di attuarlo43. A quanti non intendono rettamente sembra,con queste parole, quasi sopprimere il libero arbitrio. Ma come loelimina quando dice: Il volere alla mia portata? Certamente infattilo stesso volere in nostro potere, perch alla nostra portata;

    per il non potere fare il bene conseguenza del peccato originale.Questa non infatti la natura originaria dell'uomo ma la pena delpeccato: da essa derivata la stessa mortalit come una secondanatura, dalla quale ci libera la grazia del Creatore, quando cisottomettiamo a lui mediante la fede. Ma queste sono paroledell'uomo posto sotto la legge e non ancora sotto la grazia. Infattichi non ancora sotto la grazia non compie il bene, ma fa il maleche non vuole sotto la tirannia della concupiscenza, rafforzata nonsolo dal vincolo della mortalit ma anche dal peso dell'abitudine.Ora se fa ci che non vuole, non pi lui a farlo ma il peccato cheabita in lui, come si detto e spiegato precedentemente.

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    7/68

    La legge buona.

    1. 12. Io trovo dunque in me questa legge - egli dice - che quandoio voglio fare il bene, il male accanto a me44; ossia io constato

    che la legge bene per me quando voglio fare ci che la leggeprescrive, perch il male accanto a me e facile a compiersi.Quando precedentemente ha detto: Il volere alla mia portata, siriferiva alla facilit. Cosa pi facile all'uomo, costituito sotto lalegge, che volere il bene e compiere il male? Infatti vuole il benesenza difficolt, quantunque non compia tanto facilmente quantofacilmente vuole; e consegue facilmente il male che odia, sebbenenon lo voglia; cos trascinato, scivola facilmente nell'abisso anchese non vuole e lo detesta. Ho detto questo a proposito

    dell'espressione " accanto ". L'uomo sottoposto alla legge e nonancora liberato dalla grazia rende pertanto testimonianza alla bontdella legge; d piena testimonianza per il fatto stesso che sirimprovera di agire contro la legge: riconosce inoltre che bene perlui, desideroso di fare ci che comanda ma incapace a causa dellaconcupiscenza che lo domina. Allora si vede cos prigioniero delcrimine della trasgressione da implorare per questo la grazia delLiberatore.

    La legge delle membra

    1. 13. Continua: Infatti acconsento nel mio intimo alla legge di Dio,a quella legge che dice: Non desiderare. Ma - egli dice - nelle miemembra vedo un'altra legge, che muove guerra alla legge della miamente e mi rende schiavo della legge del peccato che nelle miemembra45. Chiama legge nelle sue membra lo stesso fardello dellamortalit, il cui peso ci fa gemere 46. Infatti il corpo che si corrompeappesantisce l'anima47. Per questo molto spesso succede che il

    proibito attiri invincibilmente. Chiama legge questo fardello pesantee opprimente, perch secondo il divino giudizio stata assegnata eimposta come giusta punizione da colui che aveva preavvertitol'uomo, dicendo: Il giorno in cui mangerete [dell'albero], voimorirete48. Questa legge si oppone alla legge dello spirito che dice:Non desiderare; in essa si allieta l'uomo, che secondo l'uomointeriore. E prima che qualcuno sia sotto la grazia, la legge sioppone a tal punto da renderlo schiavo della legge del peccato, ciodi se stessa. Quando poi dice: che nelle mie membra, mostra che la stessa di cui ha detto prima: Vedo un'altra legge nelle miemembra49.

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    8/68

    Sono uno sventurato!

    1. 14. Ora tutto ci detto per dimostrare all'uomo incatenato chenon deve presumere delle proprie forze. Per questo rimproverava ai

    Giudei, che si gloriavano orgogliosamente delle opere della legge, dilasciarsi trascinare dalla concupiscenza a cose illecite, mentre lalegge, di cui si gloriavano, prescrive: Non desiderare. Deve dunquedire umilmente l'uomo vinto, condannato, incatenato e, dopo averricevuto la legge, pi trasgressore che vincitore, deve esclamareumilmente: Sono uno sventurato! Chi mi liberer da questo corpodi morte? La grazia di Dio per mezzo di Ges Cristo nostro Signore50. Ecco infatti ci che rimane al libero arbitrio in questa vitamortale: che l'uomo non adempia la giustizia secondo la sua

    volont, ma che si volga con piet supplicante a colui che gli donadi poterla attuare.

    La legge non domina coloro che sono sotto la grazia.

    1. 15. A proposito di tutto il contesto del discorso dell'Apostolo, dicui abbiamo trattato, qualcuno ritiene che Paolo ha consideratocattiva la legge, perch afferma: La legge sopraggiunse perchsovrabbondasse il delitto51; e: Il ministero della morte inciso in

    lettere di pietra52

    ; e: La forza del peccato la legge53

    ; e: Voi sietemorti alla legge mediante il corpo di Cristo, per appartenere ad unaltro che risorto dai morti; e: Le passioni peccaminose, stimolatedalla legge, si scatenavano nelle nostre membra al fine di portarefrutti per la morte; ora per siamo stati liberati dalla legge dimorte, sotto la quale eravamo tenuti, per servire nella novit delloSpirito e non nella vetust della lettera54; e se troviamo chel'Apostolo ha detto altre cose simili, riflette dunque che sono statedette per mostrare che la legge rinvigorisce la concupiscenza con la

    proibizione e incatena il reo con la trasgressione, comandando ciche gli uomini a causa della debolezza non possono compiere, ameno che non ricorrano devotamente alla grazia di Dio. Per questosi dice che stanno sotto la legge che li domina. Ora essa dominaquelli che punisce e punisce tutti i trasgressori. D'altra parte quelliche hanno ricevuto la legge, la trasgrediscono a meno che nonottengano per grazia di adempiere ci che comanda. Cos oraavviene che non domina pi su coloro che sono sotto la grazia el'osservano mediante la carit, i quali, prima soggetti al suo timore,erano condannati.

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    9/68

    Errore dei Manichei sulla Legge Antica.

    1. 16. Se poi le affermazioni precedenti spingono a ritenere chel'Apostolo biasima la legge, che faremo di queste parole: Infatti

    acconsento nel mio intimo alla legge di Dio55

    ? Cos dicendo elogiasenza dubbio la legge. Sentendo questo, essi rispondono chel'Apostolo qui parla di un'altra legge, cio della legge di Cristo nondi quella data ai Giudei. Chiediamo dunque loro a quale legge siriferisce: La legge poi sopraggiunse perch abbondasse il delitto56.Rispondono che si tratta senza alcun dubbio di quella ricevuta daiGiudei. Vedi dunque se la stessa di cui si dice: Prendendooccasione dal comandamento, il peccato ha prodotto in me ogniconcupiscenza57. Che altro : Ha prodotto in me ogni

    concupiscenza, se non ci che si ritrova qui:perch abbondasse ilpeccato? Vedi ancora se concorda anche questa affermazione:perch il peccato apparisse oltremisura peccaminoso per mezzo delcomandamento58. In effetti la frase:perch apparisse oltre misurapeccaminoso identica a questa:perch abbondasse il peccato. Seavremo dunque dimostrato che buono il comandamento da cui ilpeccato, prendendo occasione, ha prodotto ogni concupiscenza peroltrepassare ogni misura, dimostreremo ugualmente che buona lalegge che sopraggiunta perch abbondasse il delitto, vale a direperch il peccato producesse ogni concupiscenza e oltrepassasseogni misura. Ascoltino pertanto lo stesso Apostolo che dice: Chediremo dunque? Che la legge peccato? No certamente!59 Questo,essi affermano, si dice della legge di Cristo, cio della legge dellagrazia. Rispondano allora di quale legge intendono ci che segue:Per io non ho conosciuto il peccato se non per la legge. Infatti nonconoscevo la concupiscenza, se la legge non avesse detto: " Nondesiderare ". Prendendo pertanto occasione dal comandamento il

    peccato ha prodotto in me ogni concupiscenza

    60

    . Ecco che lo stessocontesto delle parole indica a sufficienza di quale legge ha detto: Lalegge peccato? No certamente! Evidentemente di quella per laquale il comandamento diede occasione al peccato, scatenando ogniconcupiscenza. Di quella che sopraggiunse perch abbondasse ildelitto e che essi ritengono cattiva. Ma cosa c' di pi chiaro di ciche dice poco dopo: Cos la legge santa e santo, giusto e buono il comandamento61? Essi ripetono ancora che non si tratta dellalegge data ai Giudei ma del Vangelo. La perversit dei Manichei

    quindi cieca oltre ogni dire. Non si preoccupano affatto del seguitomolto chiaro ed evidente: Ci che bene allora diventato morteper me? No davvero! Ma il peccato, per rivelarsi peccato, mi ha

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    10/68

    dato la morte servendosi di ci che bene, perch il peccatoapparisse oltre misura peccaminoso per mezzo del comandamento62, cio per mezzo del comandamento santo, giusto e buono, che sopraggiunto perch abbondasse il peccato, ossia apparisse peccato

    oltre misura.Spiegazione dei testi in cui la legge sembra cattiva.

    1. 17. Se la legge buona, perch dunque detta: ministero dellamorte63? Perch il peccato per rivelarsi peccato mi ha dato lamorte servendosi di ci che bene. Non meravigliarti, poich dellastessa predicazione del Vangelo detto: Noi siamo davanti a Dio ilbuon profumo di Cristo per quelli che si salvano e per quelli che si

    perdono; per gli uni odore di vita per la vita e per gli altri odore dimorte per la morte64. La legge stata infatti chiamata ministero dimorte per i Giudei: per essi stata scritta anche sulla pietra asignificare la loro durezza, non per coloro che l'osservano conamore. Infattipieno compimento della legge l'amore65. Lamedesima legge, impressa in lettere di pietra, dice infatti: Noncommettere adulterio, non uccidere, non rubare, non desiderare66,ecc. L'Apostolo afferma che questa legge si osserva con amore,quando dice: Perch chi ama il suo simile ha adempiuto la legge.

    Infatti non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, nondesiderare e qualsiasi altro comandamento si riassume in questeparole: " Amerai il prossimo tuo come te stesso "67; perch anchequesto sta scritto nella medesima legge. Se la legge buona,perch la forza del peccato la legge68? Perch il peccato ha datola morte servendosi di ci che bene, per apparire oltre misura,cio per rafforzarsi maggiormente a causa della trasgressione. Se lalegge buona, perch siamo morti alla legge mediante il corpo diCristo69? Perch siamo morti al dominio della legge, liberati da queldesiderio che la legge punisce e condanna. Nel modo pi comune sichiama infatti legge quando minaccia, atterrisce, castiga. Perquesto lo stesso comando legge per chi teme, grazia per chiama. Di qui il detto evangelico: La legge fu data per mezzo di Mos,la grazia e la verit vennero per mezzo di Ges Cristo70. La stessalegge, che fu data per mezzo di Mos per ispirare timore, quindidiventata per mezzo di Ges Cristo grazia e verit per osservarla.Dire: Siete morti alla legge dunque uguale a dire: Siete morti al

    castigo della legge mediante il corpo di Cristo, grazie al quale sonoperdonati i peccati, meritevoli di giusto castigo. Se la legge buona, perch [sussistono] le passioni peccaminose stimolate dalla

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    11/68

    legge? 71 Per quelle passioni peccaminose, di cui si gifrequentemente parlato, ha qui voluto intendere l'aumento dellaconcupiscenza a causa del divieto e il reato della pena a causa dellatrasgressione; vale a dire che [il peccato] ha dato la morte

    servendosi di ci che bene, perch fosse oltre misurapeccaminoso o peccato per mezzo del comandamento72. Se lalegge buona, perch siamo stati liberati dalla legge di morte, checi teneva prigionieri, per servire nel regime nuovo dello spirito enon nel regime vecchio della lettera73? Perch la legge lettera perchi non l'osserva mediante lo spirito di amore, con cui appartiene alNuovo Testamento. Per questo i morti al peccato sono liberati dallalettera che tiene prigionieri coloro che non adempiono quanto stascritto. La legge infatti semplice lettera per coloro che la sanno

    leggere e non possono osservarla. Non infatti sconosciuta a coloroper i quali stata scritta; ma poich conosciuta soltanto in quantosi legge scritta e non in quanto si osserva con amore, per costoronon altro che lettera: lettera che non aiuta i lettori ma accusa ipeccatori. Dalla sua condanna sono quindi immuni coloro che sonorinnovati nello spirito al fine di non essere pi obbligati al castigodella lettera ma uniti allo spirito mediante la giustizia. Di qui ildetto: La lettera uccide, lo spirito invece d vita74. La legge infatti,letta soltanto e non compresa o non osservata, certamente uccide:per questo si chiama lettera. Lo Spirito invece d vita, perchpienezza della legge la carit, che stata riversata nei nostricuori per mezzo dello Spirito Santo che ci stato dato75.

    QUESTIONE SECONDA: Argomento dell'Epistola ai Romani.

    2. 1. Ma ora tempo, a mio parere, di passare all'altra questioneche tu hai proposto s da trattare tutto il contesto, che senzadubbio molto oscuro, dal punto in cui scritto: E non tutto; c'anche Rebecca che ebbe figli da un solo uomo, Isacco nostro padre.Quando essi non erano ancora nati e nulla avevano fatto di bene odi male76, sino a quest'altro punto: Se il Signore degli eserciti nonci avesse lasciato una discendenza, saremmo divenuti comeSodoma e resi simili a Gomorra77. Certamente per, conoscendo ituoi sentimenti nei miei riguardi, non mi avresti chiesto di chiarirequesto testo, senza aver prima supplicato il Signore di poterlo fare.Reso pi fiducioso da questo aiuto, affronto la questione.

    La grazia della fede precede le buone opere.

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    12/68

    2. 2. Mi atterr anzitutto all'intenzione dell'Apostolo, che animatutta l'epistola, e la terr presente. Ora questa la sua intenzione:nessuno si glori dei meriti delle opere, come osano gloriarsi gliIsraeliti perch avevano osservato la legge data loro e avevano

    ottenuto la grazia del Vangelo come ricompensa ai loro meriti,perch obbedivano alla legge. Per questo non volevano che lagrazia fosse data ai Gentili, come indegni, a meno che non siattenessero alle osservanze giudaiche. Questa questione, allorasollevata, risolta negliAtti degli Apostoli78. Non riuscivano acapire che, per il fatto stesso che la grazia evangelica, nondipende dalle opere: altrimenti la grazia non pi grazia79. Inmolti passi conferma questa idea, anteponendo la grazia della fedealle opere, non per annullare le opere ma per mostrare che le opere

    non precedono ma conseguono la grazia, perch nessuno ritenga diaver ricevuto la grazia per aver agito bene ma di non potere agirebene senza aver ricevuto la grazia mediante la fede. L'uomo infatticomincia a ricevere la grazia quando inizia a credere in Dio, spintoalla fede da un'esortazione interna od esterna. Ma importadistinguere in quali momenti o celebrazioni di misteri la grazia infusa con maggiore pienezza ed evidenza. Anche i catecumeniinfatti credono e certamente credeva in Dio Cornelio, quando conelemosine e preghiere si rendeva degno dell'invio di un angelo 80;egli per non si sarebbe in alcun modo comportato cos, se primanon avesse creduto; e neppure avrebbe creduto, se non fosse statochiamato sia da segrete esortazioni, per mezzo di visioni dellamente o dello spirito, che da pi sensibili esortazioni per mezzo deisensi del corpo. In alcuni per la grazia della fede insufficiente aottenere il regno dei cieli, come nei catecumeni, e nello stessoCornelio prima di essere incorporato alla Chiesa mediante lapartecipazione dei Sacramenti. In altri invece cos grande da

    appartenere gi al corpo di Cristo e al santo tempio di Dio. Perch -dice [l'Apostolo] - santo il tempio di Dio che siete voi81. E lostesso Signore: Se uno non nasce da acqua e da Spirito Santo nonentrer nel Regno dei cieli82. C' dunque un inizio della fede simileal concepimento: per arrivare alla vita eterna non basta essereconcepito ma bisogna anche nascere. Nessuna di queste cose siottiene senza la grazia della misericordia di Dio: perch, come si detto, anche le opere, se sono buone, seguono e non precedonoquesta grazia.

    Giacobbe ed Esa

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    13/68

    2. 3. L'Apostolo, volendo confermare questa verit, come dice in unaltro luogo: Non viene da noi ma dono di Dio, n viene dalleopere, perch nessuno si esalti83, ha pertanto propostol'insegnamento riguardante i due che non erano ancora nati.

    Nessuno potrebbe infatti sostenere che Giacobbe, non ancora nato,aveva meritato per le sue opere di sentirsi divinamente dire dalSignore: E il maggiore servir il minore84. Dunque l'Apostoloprosegue: Non solo fu promesso Isacco quando fu detto: " Tornerin questo periodo e Sara avr un figlio "85; invero neppure costuiaveva meritato per qualche opera che Dio promettesse la suanascita e in Isacco fosse tratta una discendenza ad Abramo, chesarebbero cio appartenuti alla sorte dei santi, che in Cristo,coloro che fossero riconosciuti figli della promessa, senza gloriarsi

    dei propri meriti ma attribuendo alla grazia della chiamata l'essereeredi di Cristo. Quando infatti fu promessa la loro esistenza, essi,che non erano ancora, non avevano alcun merito: Ma Rebecca liebbe da un solo rapporto con Isacco nostro padre86. Sottolineamolto accuratamente da un solo rapporto - erano stati infatticoncepiti gemelli -, perch non si attribuisse ai meriti del padre,come se uno per caso dicesse: Il figlio nato cos perch il padreera in una tale disposizione quando ingravid il grembo dellamadre, oppure la madre era cos disposta quando lo concep. Ilpadre infatti gener simultaneamente i due che la madre concepsimultaneamente. A richiamare questa affermazione dice: da unsolo rapporto, per togliere ogni pretesto agli astrologi, o meglio aquelli chiamati esperti di oroscopi, i quali congetturano caratteri edeventi dalle circostanze della nascita. Dicano dunque perch da ununico concepimento, nel medesimo istante, sotto quelladisposizione del cielo e delle stelle, s da non poter assolutamenteattribuire a nessuno dei due qualche differenza, vi sia stata tanta

    diversit tra i due gemelli. Non trovano affatto la spiegazione:sanno invece facilmente, se vogliono, che le predizioni, chevendono ai poveracci, non provengono da alcuna scienza ma dafortuite congetture. Ma, tornando piuttosto all'argomento chetrattiamo, vengono richiamate queste cose al fine di reprimere eabbattere l'orgoglio degli uomini ingrati alla grazia di Dio, i qualiosano vantarsi dei propri meriti. Quando essi ancora non erano natie nulla avevano fatto di bene e di male, non in virt delle opere maper volont di colui che chiama, le fu detto: " Il maggiore sar

    sottomesso al minore "87. grazia dunque di colui che chiama, lebuone opere sono pertanto conseguenza di chi riceve la grazia: non

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    14/68

    suscitano la grazia ma sono prodotte dalla grazia. Il fuoco infattinon scalda per ardere, ma perch arde; ugualmente la ruota nongira bene per essere rotonda, ma perch rotonda; cos nessuno,di conseguenza, agisce bene per ricevere la grazia, ma perch l'ha

    ricevuta. Come infatti pu vivere giustamente chi non statogiustificato? E vivere santamente chi non stato santificato? Osemplicemente vivere chi non stato vivificato? Ora la graziagiustifica perch il giustificato possa vivere giustamente. Prima quindi la grazia, poi le opere buone, come dice altrove: Ora a chilavora il salario non viene calcolato come un dono, ma come debito88. Tale l'immortalit che segue le opere buone, che pu esserereclamata come dovuta, secondo le parole dello stesso Apostolo:Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho

    conservato la fede; ora mi resta solo la corona di giustizia che ilSignore, giusto giudice, mi consegner in quel giorno89. Avendodetto: consegner, sembra trattarsi di debito. Invece quando,ascendendo in cielo ha portato con s la schiavit, non haconsegnato, ma ha distribuito doni agli uomini90. Come potrebbeinfatti l'Apostolo osare di richiedere il dovuto, senza aver primaricevuto la grazia non dovuta al fine di essere giustificato ecombattere la buona battaglia? Era stato infatti un bestemmiatore eun violento, ma gli stata usata misericordia, come confessa eglistesso 91, credendo in colui che non giustifica il pio ma l'empio 92,per renderlo pio con la giustizia.

    Elezione di Giacobbe e rifiuto di Esa.

    2. 4. Afferma: Non in base alle opere ma alla volont di colui chechiama, fu dichiarato a Rebecca: " Il maggiore sar sottomesso alminore ". A questo si riferiscono le parole: Quando essi ancora nonerano nati e nulla avevano fatto di bene o di male, al fine di poterdire: Non in base alle opere, ma alla volont di colui che chiama.Qui viene in mente di chiedere: perch ha detto: Perch rimanessefermo il disegno divino fondato sull'elezione93? Come infatti puessere giusta o semplicemente esserci elezione, dove non c'alcuna differenza? Perch se Giacobbe stato scelto senza alcunmerito, prima ancora di nascere e senza aver fatto niente, nonpoteva affatto essere scelto senza che ci fosse qualche diversit persceglierlo. Allo stesso modo se Esa stato rigettato senza alcun

    demerito, perch anche lui non era nato e non aveva fatto nulla,quando si diceva: Il maggiore sar sottomesso al minore, come pudirsi giusta la sua riprovazione? Con quale distinzione dunque o con

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    15/68

    quale regola d'equit intenderemo ci che segue: Ho amatoGiacobbe e ho odiato Esa94? Queste parole invero sono scritte inun Profeta che le annunzi molto pi tardi, dopo la nascita e lamorte di quei due, ma esse sembrano ricordare la sentenza

    pronunziata prima che essi nascessero e operassero qualcosa: E ilmaggiore sar sottomesso al minore. Da dove viene dunque questaelezione o che scelta , se non c' alcuna occasione di meriti incoloro che non sono ancora nati e non hanno fatto nulla? C' forseuna differenza di natura? Chi lo ammetter a proposito di unostesso padre, di una stessa madre, di un unico rapporto coniugale,dello stesso Creatore? O si dir forse che come lo stesso Creatoreha tratto dalla medesima terra una diversit di esseri animati che siriproducono, cos dallo stesso matrimonio umano e dallo stesso

    rapporto coniugale ha fatto nascere nei gemelli figli differenti, unoda amare e l'altro da odiare? Non c' dunque alcuna elezione, primache vi sia qualcosa da scegliere. Se infatti Giacobbe stato creatobuono al fine di piacere, per quale motivo piacque prima di esistereper essere creato buono? Allora non stato scelto per diventarebuono, ma, creato buono, ha potuto essere scelto.

    Elezione di Giacobbe e prescienza.

    2. 5. Oppure secondo l'elezione significa che Dio, poich sa tutto inanticipo, ha visto in Giacobbe, non ancora nato, anche la fedefutura; di modo che, sebbene nessuno possa essere giustificatodalle sue opere, dato che nessuno se non giustificato pu agirebene, tuttavia, poich Dio giustifica i pagani per la fede 95 enessuno crede senza libera adesione, Dio, prevedendo la futuravolont di credere, nella sua prescienza ha scelto anche chi non eraancora nato per giustificarlo? Se dunque la scelta avviene perprescienza, allora Dio ha previsto la fede di Giacobbe; come proviche Dio non l'abbia scelto anche per le opere? Se pertanto nonerano ancora nati e non avevano fatto nulla di bene o di male, allostesso modo nessuno di loro aveva ancora la fede. Egli ha alloraprevisto chi avrebbe creduto? Ugualmente poteva prevedere cosaavrebbe compiuto, se qualcuno dice che stato scelto in vista dellafede futura, che Dio prevedeva, un altro potrebbe allo stesso modoaffermare che stato scelto piuttosto per le azioni future che Dioprevedeva senz'altro. Pertanto come l'Apostolo dimostra che le

    parole: Il maggiore sar sottomesso al minore, si riferiscono alleopere? Poich se non erano ancora nati, le parole non solo nonriguardano le opere ma neppure la fede, perch n l'una n le altre

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    16/68

    esistevano nei gemelli non ancora nati. L'Apostolo pertanto non havoluto intendere che l'elezione del minore, di modo che il maggioregli fosse sottomesso, avvenisse in vista della previsione. Perquesto, volendo infatti mostrare che non dipendeva dalle opere, ha

    aggiunto le parole: quando essi ancora non erano nati e nullaavevano fatto di bene o di male96. Diversamente si poteva dirgli:Ma Dio gi sapeva che cosa ognuno avrebbe fatto. Si cerca pertantoquale sia il motivo di quella scelta: poich se non proviene dalleopere, che non esistevano nei gemelli non ancora nati, n dallafede, che neppure c'era, allora da dove viene?

    L'elezione dipende dalla grazia di Dio.

    2. 6. Si dir forse che non c' stata nessuna scelta poich nelgrembo non c'era alcuna differenza di fede, di opere, di meriti? Per detto:perch rimanesse fermo il disegno divino fondatosull'elezione97. Sono proprio queste parole a stimolare la ricerca.Salvo che non si debba forse dividere diversamente l'affermazione:Non in base alle opere, ma alla volont di colui che chiama, fudichiarato: " Il maggiore sar sottomesso al minore ", perchrimanesse fermo il disegno divino, cos da riferire il passo inquestione piuttosto ai fanciulli non ancora nati, senza che qui si

    possa intendere qualche elezione. Quando essi ancora non eranonati e nulla avevano fatto di bene o di male, perch rimanessefermo il disegno divino fondato sull'elezione98. Questo significa cheessi non avevano fatto nulla di bene o di male per determinare, amotivo di questa azione, la scelta di chi aveva agito bene; nonessendoci dunque alcuna elezione di chi aveva agito bene, perchrimanesse fermo il disegno di Dio non in base alle opere ma allavolont di colui che chiama, cio di colui che, chiamando alla fede,giustifica l'empio per grazia, le fu dichiarato: " Il maggiore sarsottomesso al minore ". Il disegno divino quindi non rimane fermo acausa dell'elezione, ma l'elezione dipende dal disegno: in altreparole il suo disegno di giustificazione rimane fermo non perch Diotrova negli uomini che sceglie opere buone, ma perch il disegno digiustificare i credenti rimane fermo, perch trova opere che eglisceglie per il Regno dei cieli. Se non ci fosse infatti l'elezione, non visarebbero eletti e non si potrebbe ragionevolmente dire: Chiaccuser gli eletti di Dio? 99 Pertanto non l'elezione precede la

    giustificazione, ma la giustificazione l'elezione. Nessuno infatti vienescelto se prima non separato da colui che rifiutato. Non vedoquindi come si possa dire, senza la prescienza, quanto sta scritto:

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    17/68

    Dio ci ha scelti prima della creazione del mondo100. Inoltre havoluto che quello che dice qui: Non in base alle opere ma allavolont di colui che chiama, le fu dichiarato: " Il maggiore sarsottomesso al minore ", s'intendesse non dell'elezione in base ai

    meriti, che sorgono dopo la giustificazione della grazia, ma dellaliberalit dei doni di Dio, perch nessuno si vanti delle opere: Pergrazia di Dio infatti siamo salvi, e ci non viene da noi ma dono diDio; n viene dalle opere, perch nessuno possa vantarsene101.

    La fede un dono della grazia.

    2. 7. Si pu anche domandare se la fede a meritare lagiustificazione dell'uomo oppure se sono i meriti della fede a

    precedere la misericordia di Dio o anche la stessa fede invece daannoverarsi tra i doni della grazia. Perch anche in questo passo,dopo aver detto: non dalle opere, non aggiunge: Ma dalla fede le fudichiarato: " Il maggiore sar sottomesso al minore "; ma dice:pervolere di colui che chiama. Nessuno infatti crede se non chiamato.Ora Dio nella sua misericordia a chiamare, e lo faindipendentemente dai meriti della fede, perch i meriti della fedeseguono e non precedono la chiamata. Infatti come credono in coluiche non hanno sentito? E come sentiranno se nessuno predica? 102

    Se la misericordia di Dio non precede chiamando, nessuno pucredere per iniziare da qui ad essere giustificato e ottenere lafacolt di ben operare. Infatti: Cristo morto per gli empi103. Pervolere di colui che chiama il minore, senza alcun merito delle sueopere, ottenne dunque che il maggiore gli fosse sottomesso eanche ci che scritto: Ho amato Giacobbe, deriva dalla chiamatadi Dio, non dalle opere di Giacobbe.

    Il rifiuto di Esa.

    2. 8. Che dire allora di Esa, che sottomesso al minore e di cuista scritto: Ho odiato Esa104? Per quale dei suoi misfatti lo hameritato, quando senza ancora essere nato e senza aver fatto nulladi bene o di male, gli fu detto: E il maggiore sar sottomesso alminore? O forse come di Giacobbe stato detto senza alcun meritodi buone azioni, cos Esa si reso odioso senza alcun demerito dicattive azioni? Ora se Dio, prevedendo le sue cattive opere future,lo predestin per questo motivo a servire il minore, allo stessomodo, con la prescienza delle sue buone azioni future, predestinanche Giacobbe, perch il maggiore lo servisse; allora falso ci

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    18/68

    che dice l'Apostolo: non in base alle opere. Se invece vero chenon in base alle opere, e lo comprova il fatto che detto di coloroche non erano ancora nati e nulla ancora avevano fatto, e neppurein base alla fede, poich non c'era assolutamente in chi non era

    ancora nato, per quale motivo Esa odioso ancor prima dinascere? Che Dio abbia infatti creato cose da amare, fuoridiscussione. Se invece diciamo che Dio ha creato cose da odiare, un'assurdit come dice un altro passo della Scrittura: Poich nonhai in odio le cose esistenti e nulla disprezzi di quanto hai creato105. Per quale pregio il sole stato creato sole? Per quale colpa laluna stata creata tanto inferiore a lui o per quale merito statacreata pi luminosa delle altre stelle? Ma tutte queste sono statecreate buone, ciascuna nel suo genere. Dio non potr infatti dire:

    Ho amato il sole e ho odiato la luna, o: Ho amato la luna e hoodiato le stelle, come ha detto: Ho amato Giacobbe e ho odiatoEsa. Ma ha amato tutte le creature, quantunque ordinate in diversigradi di eccellenza, poich Dio vide che erano buone, dopo averlecreate con la sua parola 106. Che poi abbia odiato Esa, a motivodella sua iniquit, ingiusto. Se ammettiamo questo, ancheGiacobbe viene ad essere amato in virt della giustizia. Se questo vero, allora falso che non dipende dalle opere. Dipende forse dallagiustizia della fede? Come pu dunque aiutarti la frase: quando essiancora non erano nati? Poich in colui che non ancora nato nonpoteva esserci la giustizia della fede.

    La fede dono della misericordia di Dio.

    2. 9. Ora l'Apostolo ha previsto cosa potevano suscitare questeparole nell'animo dell'ascoltatore o del lettore, e subito haaggiunto: Che diremo dunque? C' forse ingiustizia da parte di Dio?No certamente! E quasi ad insegnare come non vi sia, prosegue:Egli infatti dice a Mos: " User misericordia con chi vorr e avrpiet di chi vorr averla "107. Con queste parole egli ha sciolto laquestione o non l'ha piuttosto complicata ulteriormente? proprioquesto infatti ad agitarci enormemente: se user misericordia conchi vorr e avr piet di chi vorr averla, perch Esa fu privato diquesta misericordia, grazie alla quale anch'egli sarebbe stato buonocome per la stessa fu reso buono Giacobbe? O forse per questo leparole: User misericordia con chi vorr e avr piet di chi vorr

    averla, significano che Dio user la stessa misericordia perchiamarlo e per portarlo alla fede: e a chi avr usato misericordia,per portarlo alla fede, garantir la misericordia, ossia lo render

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    19/68

    misericordioso anche per operare il bene? Per questo siamoammoniti che non conviene ad alcuno gloriarsi e vantarsi dellestesse opere di misericordia, quasi che da esse, come da coseproprie, abbia meritato il favore di Dio, dal momento che egli, che

    user misericordia con chi vorr, gli ha concesso di ottenere questamisericordia. Che se qualcuno si vanta di averla meritata per lafede, sappia che gli stata donata per credere e che Dio ha usatomisericordia ispirando la fede e ha avuto piet di uno ancorainfedele chiamandolo. Allora infatti si distingue il fedele dall'empio.Che cosa mai possiedi- egli dice - che tu non abbia ricevuto? E sel'hai ricevuto perch te ne vanti come non lo avessi ricevuto? 108

    Esa non ha il dono della fede.

    2. 10. certamente giusto. Ma perch questa misericordia statarifiutata ad Esa per non essere chiamato e, dopo la chiamata,venirgli concessa la fede e con la fede divenire misericordioso perben operare? Forse perch non ha voluto? Se dunque Giacobbe hacreduto perch ha voluto, Dio non gli ha donato la fede ma se l'procurata da se stesso volendo e ha ottenuto qualcosa senza averlaricevuta. Forse perch nessuno pu credere se non vuole, n volerese non chiamato, n meritare di essere chiamato, chiamando Dio

    dona anche la fede? Forse perch senza chiamata nessuno pucredere, sebbene nessuno creda suo malgrado? Infatti comepotranno credere senza averne sentito parlare? O come potrannosentirne parlare senza che uno lo annunzi? 109 Nessuno quindi credese non chiamato, per non tutti i chiamati credono. Molti infattisono chiamati, ma pochi eletti110. Sono certamente coloro che nonhanno disprezzato colui che li chiamava ma lo hanno seguito confede e senza dubbio hanno creduto acconsentendo. Che vuoldunque dire ci che segue: Quindi non dipende da chi vuole n dachi corre, ma da Dio che usa misericordia111? Forse che nonpossiamo neppure volere se non siamo chiamati e che il nostrovolere inefficace se Dio non ci aiuta a perfezionarlo? Bisognadunque volere e correre. Altrimenti sarebbe vano dire: Pace in terraagli uomini di buona volont112; e: Correte in modo da conquistareil premio113. Pertanto non dipende da chi vuole n da chi corre, mada Dio che usa misericordia, ottenere ci che si desidera e arrivaredove si vuole. Esa quindi non ha voluto e non ha corso: se invece

    avesse voluto e avesse corso, sarebbe arrivato con l'aiuto di Dioche, chiamandolo, gli avrebbe dato sia il volere che il correre, ameno che, rifiutata la chiamata, si fosse reso degno di riprovazione.

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    20/68

    In un modo Dio concede infatti il volere, in un altro ci che abbiamochiesto. Ha voluto infatti che il volere fosse opera sua e nostra:sua, chiamando; nostra, seguendo la chiamata. Lui solo concedeinvece ci che abbiamo chiesto, ossia di poter bene operare e di

    vivere eternamente felici. Esa tuttavia prima di nascere nonpoteva volere o rifiutare alcuna di queste cose. Perch dunque stato riprovato mentre era nel seno materno? Si ritorna alle stessedifficolt che ci angustiano maggiormente non solo per la lorooscurit ma anche per le nostre cos frequenti ripetizioni.

    La prescienza della volont futura spiega l'elezione di Giacobbe e ilrifiuto di Esa.

    2. 11. Perch mai Esa, ancor prima di nascere, stato riprovato,quando non poteva credere a chi lo chiamava, n disprezzare lachiamata, n compiere nulla di bene e di male? Se questo dipendedalla prescienza di Dio riguardo alla sua futura cattiva volont,perch allora Giacobbe non stato favorito da Dio in previsionedella sua futura buona volont? Una volta ammesso che uno possavenire approvato o riprovato non a causa di ci che non c' ancorain lui ma perch Dio sa in anticipo ci che sar, ne deriva cheGiacobbe ha potuto essere approvato anche a motivo delle azioni

    future che Dio prevedeva in lui, sebbene non avesse fatto ancoranulla. E non ti aiuter affatto minimamente che i due non fosseroancora nati, quando stato dichiarato: Il maggiore sar sottomessoal minore, perch tu possa dimostrare che qui non si tratta delleopere, dato che non aveva ancora fatto nulla.

    La buona volont in noi opera di Dio.

    2. 12. Se poi esamini attentamente le parole: Quindi non dipende

    da chi vuole n da chi corre, ma da Dio che usa misericordia114,non sembra che l'Apostolo le abbia dette semplicemente perch conl'aiuto di Dio noi otteniamo ci che vogliamo ma anche conl'intenzione espressa in un altro passo:Attendete alla vostrasalvezza con timore e tremore; Dio infatti che suscita in voi ilvolere e l'operare, secondo i suoi benevoli disegni115. Qui mostrachiaramente che anche la stessa buona volont suscitata in noi daDio. Infatti se le parole: Non dipende da chi vuole, ma da Dio cheusa misericordia, sono state dette solamente perch la volontumana da sola insufficiente a vivere con giustizia e rettitudine,senza l'aiuto della misericordia di Dio, si potrebbe dire anche cos:

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    21/68

    Non dipende quindi da Dio che usa misericordia ma dall'uomo chevuole, perch la misericordia di Dio da sola insufficiente, senza ilconsenso della nostra volont. Se Dio infatti usa misericordia anchenoi vogliamo: il nostro volere senz'altro opera della stessa

    misericordia. Dio infatti che suscita in noi il volere e l'operare,secondo il suo beneplacito. Se noi infatti domandiamo se la buonavolont dono di Dio, sarebbe una stranezza se qualcuno osinegarlo. Orbene, poich la buona volont non precede la chiamatama la chiamata la buona volont, si attribuisce pertantogiustamente a Dio il nostro buon volere, ma non si pu attribuire anoi l'essere chiamati. Per questo le parole: Non dipende da chivuole n da chi corre, ma da Dio che usa misericordia, non sidevono intendere nel senso che noi, senza il suo aiuto, non

    possiamo conseguire ci che vogliamo, ma piuttosto che noi, senzala sua chiamata, non possiamo neppure volere.

    La chiamata causa la buona volont.

    2. 13. Ma se questa chiamata la causa della buona volont, dimodo che ogni chiamato la segua, come sar vero il detto: Molti ichiamati, pochi gli eletti116? Se questo vero, e il chiamato diconseguenza non obbedisce, poich in potere della sua volont

    non obbedire, si pu anche ragionevolmente affermare: Quindi nondipende da Dio che usa misericordia, ma dall'uomo che vuole ecorre, perch la misericordia di Dio insufficiente se non seguel'obbedienza del chiamato. O forse i chiamati in questa maniera chenon acconsentono, potrebbero, chiamati in maniera diversa,conformare la volont alla fede, di modo che sia vero il detto: Moltii chiamati, pochi gli eletti? E cos, sebbene molti siano stati chiamatiin un solo modo, tuttavia perch non tutti sono stati toccati allostesso modo, seguono la chiamata solo coloro che sono ritenutiidonei a riceverla, di modo che non sia meno vero il detto: Quindinon dipende da chi vuole n da chi corre, ma da Dio che usamisericordia, il quale ha chiamato nel modo che era appropriato acoloro che hanno corrisposto alla chiamata? Anche ad altri poi giunta la chiamata; ma poich era tale che essi non potevanocorrispondere ed erano incapaci di intenderla, anche di essi si pudire che erano chiamati ma non eletti. Similmente non neppurevero che non dipende da Dio che usa misericordia ma dall'uomo che

    vuole e corre, perch l'effetto della misericordia di Dio non puessere in potere dell'uomo di modo che la sua misericordia sia vanase l'uomo non acconsente; perch, se egli volesse usare

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    22/68

    misericordia anche a costoro, li potrebbe chiamare ugualmente inun modo adatto a loro perch si muovano, comprendano eobbediscano. dunque vero: Molti i chiamati, pochi gli eletti. Sonoinfatti eletti quanti sono stati chiamati in modo appropriato, quelli

    invece che non hanno corrisposto n obbedito alla chiamata,bench chiamati, non sono stati eletti, perch non l'hanno seguita. ugualmente vero: Non dipende da chi vuole n da chi corre, mada Dio che usa misericordia, perch, anche se chiama molti, usatuttavia misericordia a coloro che chiama nel modo adatto a loroperch lo seguano. falso allora dire: Quindi non dipende da Dioche usa misericordia, ma dall'uomo che vuole e corre, perch anessuno Dio usa misericordia invanamente. A chi poi usamisericordia, egli lo chiama nel modo che ritiene conveniente a lui,

    perch non respinga colui che chiama.

    Perch Esa non stato chiamato.

    2. 14. A questo punto qualcuno dir: Perch Esa non statochiamato in modo da voler corrispondere? Noi vediamo infatti chedavanti ad identiche realt, manifeste o spiegate, gli uomini sonodiversamente spinti a credere. Cos, ad esempio, Simeone credettenel nostro Signore Ges Cristo e lo riconobbe, mentre era ancora

    piccolo bambino, per rivelazione dello Spirito 117. Natanaele, da unasola frase che ud da lui: Prima che Filippo ti chiamasse, io ti hovisto quando eri sotto il fico, rispose: Rabbi, tu sei il Figlio di Dio, tusei il Re d'Israele118. Molto pi tardi, alla stessa confessione, Pietromerit di sentire che era beato e che gli sarebbero state date lechiavi del Regno dei cieli 119. Per il miracolo compiuto a Cana diGalilea, che l'evangelista Giovanni ricorda come l'inizio dei segni,cio l'acqua tramutata in vino, i suoi discepoli credettero in lui 120.Egli invit alla fede molti con la parola; molti non credetteroneppure davanti ai morti risuscitati. Perfino i discepoli, spaventatidalla croce e dalla sua morte, vacillarono; il ladro invece alloracredette, vedendolo non potente nelle opere ma accomunato nelsupplizio della croce 121. Uno dei discepoli, dopo la sua risurrezione,credette non tanto ai membri viventi quanto alle recenti cicatrici 122.Molti tra coloro che lo crocifissero e lo disprezzavano, quandooperava miracoli, credettero alla predicazione dei discepoli e aimiracoli da loro compiuti nel suo nome 123. Quando dunque uno in

    un modo e l'altro in un altro spinto a credere e spesso una stessacosa detta in un modo impressiona e detta in un altro nonimpressiona, scuote l'uno e non scuote l'altro, chi oser affermare

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    23/68

    che sia mancato a Dio il mezzo di chiamare per portare anchel'animo di Esa, con il concorso della volont, a quella fede da cui stato giustificato Giacobbe? Che se l'ostinazione della volont puessere tanto forte da eccitare l'avversione dell'animo contro ogni

    forma di chiamata, c' da domandarsi se questa ostinazione non siaun castigo divino, nel senso che Dio lo abbandona quando nonchiama in modo tale da spingere alla fede. Chi infatti dir che ancheall'Onnipotente mancato il mezzo per convincerlo a credere?

    L'indurimento del cuore da parte di Dio.

    2. 15. Ma perch ricercare questo, quando l'Apostolo stessoaggiunge: Dice infatti la Scrittura al Faraone : " Ti ho fatto sorgere

    per manifestare in te la mia potenza e perch il mio nome siaproclamato in tutta la terra "124? Ora l'Apostolo ha addotto questotesto per provare ci che ha detto precedentemente: Quindi nondipende da chi vuole n da chi corre, ma da Dio che usamisericordia125. Egli risponde come se gli venisse domandato: Dadove questo insegnamento? Dice infatti la Scrittura al Faraone: " Tiho fatto sorgere per manifestare in te la mia potenza e perch ilmio nome sia proclamato in tutta la terra ". Qui egli provachiaramente che non dipende da chi vuole n da chi corre, ma da

    Dio che usa misericordia. E conclude cos: Dio quindi usamisericordia con chi vuole e indurisce chi vuole126; due cose chenon ci sono prima. Infatti, come non stato annunziato: nondipende da chi vuole n da chi corre, ma da Dio che usamisericordia, cos stato anche detto: Non dipende da chi nonvuole n da chi disprezza, ma da Dio che indurisce. Dal che si d adintendere che l'alternativa proposta in seguito quindi usamisericordia con chi vuole e indurisce chi vuole, pu coscorrispondere all'affermazione precedente di modo chel'indurimento da parte di Dio consiste nel non volere usaremisericordia, senza infliggere nulla che renda l'uomo peggiore masemplicemente non concedere nulla che lo renda migliore. Sequesto avviene senza alcuna distinzione di meriti, chi non uscirfuori nell'obiezione che lo stesso Apostolo si rivolge? Ma tu mi dirai:" Perch allora rimprovera? ". Chi pu infatti resistere al suo volere?127 Infatti, come appare da numerosi testi delle Scritture, Diorimprovera frequentemente gli uomini che rifiutano di credere e di

    vivere rettamente. Per questo si dice che i fedeli e quanti compionola volont di Dio vivono irreprensibili 128; di essi la Scrittura non silamenta. Ma l'Apostolo dice: Perch rimprovera? Chi pu infatti

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    24/68

    resistere al suo volere? quando egli usa misericordia con chi vuole eindurisce chi vuole? Non perdiamo per di vista ci che precede alfine di ricavarne, per quanto il Signore ci assiste, il nostro parere.

    Soluzione della questione.2. 16. L'Apostolo ha detto infatti precedentemente: Che diremodunque? C' forse ingiustizia da parte di Dio? No certamente!129Questo principio rimanga dunque fermo e inalterabile nell'anima diretta piet e stabile nella fede: in Dio non c' affatto ingiustizia; sicreda inoltre con assoluta energia e fermezza che Dio usamisericordia con chi vuole e indurisce chi vuole, cio avere piet dichi vuole e non averla di chi non vuole parte di una misteriosa

    giustizia inaccessibile al metro umano, da riconoscere anche negliaffari umani e nei contratti terreni; se in essi noi non serbiamoimpressa qualche vestigio della suprema giustizia, giammail'aspirazione della nostra debolezza oserebbe levare lo sguardo el'ardente desiderio verso la dimora e il santuario santissimo epurissimo dei precetti spirituali. Beati coloro che hanno fame e setedi giustizia, perch saranno saziati130. Noi in questo arido desertodella vita e della condizione mortale inaridiremmo quindi moltoprima di sentire la sete, se non ci irrorasse dall'alto una qualche

    soavissima brezza di giustizia. Per questo, come la societ umana sirelaziona dando e ricevendo scambievolmente le cose, dovute o no,che si danno e ricevono, chi non vede che non si pu accusare diingiustizia uno che esige ci che gli dovuto? E tantomeno coluiche vuole condonare ci che gli dovuto? E questo forse inpotere di coloro che sono debitori o non piuttosto nella volont delcreditore? Questa immagine o, come ho detto sopra, questovestigio, proveniente dalla maest suprema della giustizia, statoimpresso nei rapporti umani. Tutti gli uomini dunque - poich comeafferma l'Apostolo: Tutti muoiono in Adamo131, a partire dal qualeil peccato originale passato in tutto il genere umano - sono unamassa di peccato soggetta al castigo della divina e supremagiustizia; non c' nessuna iniquit se il castigo viene inferto o vienecondonato. Ma i debitori giudicano orgogliosamente a chi si devedare il castigo e a chi il condono, come gli operai condotti alla vignasi sono ingiustamente indignati perch veniva dato agli altri lostesso salario che essi avevano ricevuto 132. Anche l'Apostolo

    reprime in questi termini l'impudenza della domanda: O uomo, tuchi sei per disputare con Dio? 133 Infatti l'uomo cos disputa con Dio,quando gli dispiace che Dio rimprovera i peccatori, come se Dio

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    25/68

    costringesse qualcuno a peccare, quando nega ad alcuni peccatorila misericordia della sua giustificazione: questo il motivo per cui sidice che indurisce alcuni peccatori, perch non usa loro misericordianon perch li costringe a peccare. Egli poi non usa misericordia a

    coloro che non giudica degni di misericordia, secondo una giustiziaassai misteriosa e molto lontana dai sentimenti umani. Infatti i suoigiudizi sono imperscrutabili e inaccessibili le sue vie 134. A ragionedunque rimprovera i peccatori, perch egli non li costringe apeccare. Rimprovera ugualmente coloro ai quali usa misericordia,perch anch'essi avvertano questa chiamata e, mentre Dio deplora ipeccatori, siano contriti di cuore e ricorrano alla sua grazia. Eglirimprovera dunque con giustizia e con misericordia.

    Tutti gli uomini sono una massa di peccato.

    2. 17. Ma se questo ci turba, che nessuno resiste alla sua volont,poich aiuta chi vuole e abbandona chi vuole, quando l'uno e l'altro,l'aiutato e l'abbandonato, appartengono alla stessa massa dipeccatori, e sebbene entrambi meritino il castigo, a uno tuttavia inferto e all'altro condonato; se dunque questo ci turba: O uomo, tuchi sei per disputare con Dio? 135 Ritengo infatti che il termine uomosia qui impiegato secondo lo stesso significato che ha in questo

    altro testo: Non siete forse uomini e non camminate alla manieraumana? 136 Con questo termine infatti sono qui designati gli uominicarnali e naturali, ai quali detto: Io non ho potuto parlare a voicome a uomini spirituali, ma come ad esseri carnali; e ancora:Perch non eravate ancora capaci. E neanche ora lo siete perchsiete ancora carnali137; e ancora: L'uomo naturale per noncomprende le cose dello Spirito di Dio138. A costoro dunque vienedetto: O uomo, tu chi sei per disputare con Dio? Forse il vaso dice acolui che l'ha plasmato: " Perch mi hai fatto cos? ". Forse il vasaionon padrone dell'argilla, per fare con la medesima pasta un vasoper uso nobile e uno per uso volgare? 139 Dal che si deducechiaramente che l'Apostolo si rivolge all'uomo carnale, perchquesto significa il fango stesso da cui stato formato il primouomo; e perch tutti, come ho gi ricordato a detta del medesimoApostolo, muoiono in Adamo, egli dice che una sola la pasta ditutti. E sebbene un vaso sia adibito ad uso nobile e l'altro ad usovolgare, tuttavia anche quello di uso nobile ha necessariamente un

    inizio carnale prima di giungere in seguito all'et spirituale.Certamente [i Corinzi] erano gi diventati vasi di onore e gi eranonati in Cristo, ma, poich si dirige loro come a fanciulli, li chiama

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    26/68

    ancora carnali, dicendo: Non ho potuto parlare a voi come a uominispirituali, ma come ad esseri carnali. Come a neonati in Cristo vi hodato da bere latte, non un nutrimento solido, perch non neeravate capaci. E neanche ora lo siete, perch siete ancora carnali140

    . Quindi anche se li chiama carnalierano per gi rinati in Cristoe in lui erano fanciulli da nutrire con latte. E quello che aggiunge: Eneanche ora siete capaci, indica che stanno crescendo per poterloessere in futuro, perch, ormai rinati spiritualmente, la graziacominciava ad operare in essi. Erano dunque gi vasi di uso nobilecoloro ai quali tuttavia si diceva con ragione: O uomo, tu chi sei perdisputare con Dio? E se giusto dirlo a costoro, a maggior ragionesi dice di coloro che o non sono ancora rigenerati o sono plasmatiper uso volgare. Solo si deve ritenere con solida fede che non c'

    iniquit in Dio, sia che condoni sia che esiga il debito; n colui, dalquale lo esige, pu ragionevolmente lamentarsi della suaingiustizia, n colui, al quale lo condona, deve gloriarsi dei proprimeriti. Quegli paga infatti ci che deve, questi ha solamente ci cheha ricevuto.

    Dio non odia l'uomo ma il peccato.

    2. 18. Ma a questo punto noi dobbiamo sforzarci, coll'aiuto di Dio,

    di conciliare la verit di questo testo: Nulla disprezzi di quanto haicreato141, con quell'altro: Ho amato Giacobbe e ho odiato Esa142.In effetti se Dio ha pertanto odiato Esa, perch era stato plasmatoquale vaso per uso volgare, e lo stesso vasaio ha plasmato un vasoper uso nobile e un altro per uso volgare, come pu essere chenulla disprezzi di quanto hai creato? Ecco infatti che odia Esa, cheegli stesso ha plasmato per uso volgare. Questa difficolt si risolve,tenendo presente che Dio l'artefice di tutte le creature. Ora ognicreatura di Dio buona 143; e ogni uomo creatura, in quanto uomo, non in quanto peccatore. Dio dunque creatore del corpoe dell'anima dell'uomo. Nessuna di queste due realt male e Dionon le disprezza, poich nulla disprezza di quanto ha creato. Oral'anima superiore al corpo; ma Dio, artefice e creatore dientrambi, nell'uomo odia solo il peccato. Ora il peccato dell'uomo disordine e perversione, vale a dire lontananza dal Creatoresupremo e attaccamento alle creature inferiori. Quindi Dio non odial'uomo Esa ma il peccatore Esa. Cos si dice anche del Signore:

    Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto144

    ;similmente egli dice loro: Per questo voi non ascoltate, perch nonsiete da Dio145. Come sono suoie come non sono da Dio, se non

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    27/68

    perch la prima frase riferita agli uomini che Dio stesso ha creatoe la seconda ai peccatori che il Signore stesso accusava? Gli uominie i peccatori sono tuttavia i medesimi: uomini per creazione di Dio,peccatori per volont propria. Che poi abbia amato Giacobbe,

    significa forse che non era peccatore? Ma in lui amava non la colpache cancellava, ma la grazia che donava. Cristo infatti morto pergli empi 146, non perch rimanessero empi, ma perch, giustificati,si convertissero dall'empiet, credendo in colui che giustifical'empio 147, perch Dio odia l'empiet. Per questo in alcuni lapunisce condannando, in altri la distrugge giustificando, come egligiudica che si deve fare nei suoi imperscrutabili giudizi. E che poidal numero degli empi che non giustifica plasmi vasi per usovolgare, non per questo odia in essi ci che fa. In quanto sono empi

    sono detestabili; in quanto poi sono vasi, sono plasmati per qualcheutilit, di modo che, mediante le loro giuste punizioni, i vasiplasmati per uso nobile progrediscono. Quindi Dio non li odia, n inquanto sono uomini, n in quanto sono vasi, ossia non odia ci cheha fatto in essi creandoli, n ci che ha fatto in essi ordinandoli,perch nulla odia di quanto ha fatto. Che poi li faccia vasi diperdizione, lo fa a correzione degli altri. In essi odia infatti l'empietche egli non ha fatto. Come il giudice nell'uomo odia il furto, manon odia che sia condannato alle miniere: quello lo compie il ladro,questa la pronunzia il giudice. Cos Dio, plasmando dalla massadegli empi vasi di perdizione, non disprezza ci che fa, cio l'operaordinatrice da lui stabilita a condanna dei reprobi, nella quale coloroai quali egli usa misericordia trovano un'occasione di salvezza. Cos stato detto al Faraone: Ti ho fatto sorgere per manifestare in te lamia potenza e perch il mio nome sia proclamato in tutta la terra148. Questa manifestazione della potenza divina e la proclamazionedel suo nome in tutta la terra utile a coloro che corrispondono a

    tale chiamata, al fine di temere e correggere le loro vie. Diconseguenza cos prosegue l'Apostolo: Se pertanto Dio, volendomanifestare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportatocon grande pazienza vasi di collera, gi pronti per la perdizione149, qui sottinteso: Tu chi sei per disputare con Dio? 150 Unendoquesta affermazione alle parole precedenti, il senso il seguente:Se Dio, volendo mostrare la sua ira, ha sopportato vasi di collera,tu chi sei per disputare con Dio? Ma non dice soltanto: Volendomanifestare la sua ira e far conoscere la sua potenza ha sopportato

    con grande pazienza vasi di collera, gi pronti per la perdizione, maanche ci che segue:per far conoscere la ricchezza della sua gloria

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    28/68

    verso vasi di misericordia151. Che cosa invero giova ai vasi prontiper la perdizione, che Dio li sopporti con pazienza per perderlisecondo l'ordine stabilito e si serva di essi a strumento di salvezzaper coloro ai quali usa misericordia? Ma giova sicuramente a coloro

    per la cui salvezza cos utilizza questi strumenti, come sta scritto: Ilgiusto laver le mani nel sangue del peccatore152, cio sarpurificato dalle opere cattive per mezzo del timore di Dio, vedendo icastighi dei peccatori. Dunque il testo: volendo manifestare la suaira, ha sopportato vasi di collera, serve ad ispirare agli altri unsalutare timore e far conoscere le ricchezze della sua gloria versovasi di misericordia, da lui predisposti alla gloria153. L'ostinazionedegli empi mostra infatti due cose: ci che si deve temere perchognuno si converta piamente a Dio e i ringraziamenti dovuti alla

    misericordia di Dio, che nel castigo degli uni mostra quanto donaagli altri. Se poi ingiusto il castigo che esige da alcuni, allora nonrimette agli altri la pena che non esige. Ma, poich giusto ilcastigo e non c' alcuna ingiustizia in Dio che punisce, chi potr mairingraziare a sufficienza colui che rimette la colpa, che nessunopotrebbe ragionevolmente dire di non meritare, se Dio la volesseesigere?

    I vasi di perdizione sono a correzione degli altri.

    2. 19. L'Apostolo continua: Noi, che egli ha chiamati non solo tra iGiudei, ma anche tra i pagani154, vale a dire quelli che ha resi vasidi misericordia predisposti alla gloria. Non ha chiamato tutti iGiudei, ma tra i Giudei, e neppure tutti gli uomini delle nazionipagane, ma tra i pagani. Da Adamo infatti una sola la massa deipeccatori e degli empi, nella quale, esclusa la grazia di Dio, sia iGiudei che i pagani appartengono alla stessa pasta. Ora se il vasaiofa con la medesima pasta un vaso per uso nobile e un altro per usovolgare, chiaro allora che tra i Giudei, come tra i pagani, ci sonovasi preziosi e vasi ignobili. logico intendere che appartengonotutti alla medesima pasta. L'Apostolo inizia quindi a portare letestimonianze profetiche, invertendo l'ordine delle singole razze.Infatti prima aveva detto: tra i Giudei, poi: tra i pagani. Ora riportadapprima la testimonianza a favore dei pagani, poi dei Giudei.Esattamente come dice Osea: " Chiamer mio popolo quello chenon era mio popolo e mia diletta quella che non era la diletta ". E

    avverr nel luogo dove stato detto: " Voi non siete mio popolo ",l saranno chiamati figli del Dio vivente155. Qui si allude ai pagani,che non avevano un luogo specifico per i sacrifici come i Giudei a

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    29/68

    Gerusalemme. Ora gli Apostoli sono stati inviati ai pagani perchcredessero ciascuno nel suo paese e, dove avevano abbracciato lafede, l offrissero un sacrificio di lode coloro ai quali ha dato poteredi diventare figli di Dio 156. Prosegue: E quanto a Israele Isaia

    esclama. Perch non si creda di nuovo che tutti gli Israeliti sianoandati in perdizione, insegna ancora che tra loro furono plasmativasi preziosi e vasi ignobili. Egli dice: Se anche il numero dei figlid'Israele fosse come la sabbia del mare, sar salvato solo un resto.Quindi la moltitudine costituita di vasi pronti per la perdizione.Continua Isaia: Perch con pienezza e rapidit il Signore compir lasua parola sopra la terra157; cio Dio, per la scorciatoia della fede,salver i credenti mediante la grazia e non mediante leinnumerevoli osservanze alle quali era pesantemente sottomessa

    quella moltitudine. Infatti mediante la grazia ha compiuto per noicon pienezza e rapidit la sua parola sopra la terra, dicendo: Il miogiogo leggero e il mio carico soave158. Il che detto anche quipoco dopo: Vicino a te la parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore:cio la parola della fede che noi predichiamo. Poich se confesseraicon la tua bocca che Ges il Signore e crederai con il tuo cuoreche Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti sicrede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa la professione difede per avere la salvezza159. Questa la parola che il Signore hacompiuto sulla terra con pienezza e rapidit. Con tale pienezza erapidit stato giustificato il ladro il quale, avendo confitte allacroce tutte le membra, eccetto questi due organi, col cuore credetteper essere giustificato e con la bocca profess la fede per avere lasalvezza. E subito merit di udire: Oggi sarai con me in paradiso160. Se, dopo aver ricevuto la grazia, fosse vissuto a lungo tra gliuomini, sarebbero certamente seguite le sue opere buone. Nonc'erano per state in precedenza cos da meritare la grazia: dal

    furto era stato affisso alla croce, dalla croce trasferito in paradiso.Continua: E ancora secondo ci che predisse Isaia: "Se il Signoredegli eserciti non ci avesse lasciato una discendenza, saremmodivenuti come Sodoma e resi simili a Gomorra "161. Quanto dicequi: Se non ci avesse lasciato una discendenza, corrisponde aquanto detto precedentemente: un resto sar salvato. Gli altriinvece, come vasi di perdizione, sono periti secondo il meritatocastigo. E che tutti non siano periti, come a Sodoma e Gomorra,non dipeso dai loro meriti ma dalla grazia di Dio che ha lasciato

    un seme da cui germogliasse un'altra messe in tutta la terra. Loesprime inoltre pi avanti: Cos anche al presente c' un resto,

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    30/68

    salvato per un'elezione di grazia. E se lo per grazia, non lo perle opere; altrimenti la grazia non sarebbe pi grazia. Che dunque?Israele non ha ottenuto quello che cercava: lo hanno ottenutoinvece gli eletti; gli altri sono stati accecati162. I vasi di misericordia

    l'hanno ottenuta, i vasi di collera sono stati accecati: erano tuttaviadella medesima pasta, come nella totalit dei pagani.

    Non tutti sono chiamati: i chiamati appartengono ai Giudei e aiGentili.

    2. 20. C' un passo della Scrittura strettamente congiunto allaquestione di cui ora trattiamo, che conferma con ammirevolearmonia le idee che abbiamo esposto. In quel libro, che alcuni

    chiamano Siracide e altri Ecclesiastico, scritto cos:Anche gliuomini provengono tutti dalla polvere e dalla terra fu creatoAdamo. Il Signore li ha distinti nella sua grande sapienza e haassegnato loro diversi destini. Alcuni li ha benedetti ed esaltati, altrili ha santificati e avvicinati a s, altri li ha maledetti e umiliati e liha messi in opposizione tra loro. Come l'argilla nelle mani delvasaio che la forma e dispone a suo piacimento tutte le sue vie,cos l'uomo nelle mani di colui che lo ha creato, per retribuirlosecondo la sua giustizia. Di fronte al male c' il bene e di fronte alla

    morte la vita; cos di fronte al giusto il peccatore. Considera percitutte le opere dell'Altissimo: due a due, una di fronte all'altra163.Qui all'inizio messa in risalto la Sapienza divina: Con grandesapienza - dice - li ha distinti, escludendoli dalla felicit delparadiso. E ha assegnato loro diversi destini, perch ormaivivessero da mortali. Allora di tutti stata costituita un'unicamassa, che deriva dal tralcio del peccato e dalla pena dellamortalit, anche se Dio forma e crea cose buone. In tutti infatti c'bellezza e l'unit tra le membra del corpo cos armoniosa che daessa l'Apostolo trae il paragone per raccomandare la carit 164. Tuttipossiedono anche lo spirito di vita che anima le membra del corpo etutta la natura dell'uomo ordinata con meravigliosa disposizionetra la supremazia dell'anima e la sottomissione del corpo. Ma laconcupiscenza carnale, che ormai domina per castigo del peccato,aveva rimescolato tutta l'umanit come in un'unica e medesimapasta a causa del peccato originale che si insinua dappertutto. LaScrittura pertanto prosegue:Alcuni di loro li ha benedetti ed

    esaltati, altri li ha santificati e avvicinati a s, altri li ha maledetti eumiliati e li ha messi in opposizione tra loro165. Il che concorda conl'Apostolo che afferma: Forse il vasaio non padrone dell'argilla,

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    31/68

    per fare con la medesima pasta un vaso per uso nobile e un vasoper uso volgare? 166 Anche il seguito offre la stessa similitudine:Come l'argilla nelle mani del vasaio che la forma e dispone tutte lesue vie a suo piacimento, cos l'uomo nelle mani di colui che l'ha

    creato167

    . Ma in conformit alle parole dell'Apostolo: C' forseingiustizia da parte di Dio? 168 vedi cosa qui aggiunge [il Siracide]:Egli dar secondo la sua giustizia169. Ma quando ai condannati inflitto un giusto castigo, poich questo stesso castigo torna avantaggio e progresso di coloro ai quali usata misericordia,considera il seguito: Di fronte al bene c' il male, e di fronte allamorte la vita; cos di fronte al giusto il peccatore. Considera percitutte le opere dell'Altissimo due a due, una di fronte all'altra170.Sicuramente dice cos perch dal contrasto con le cose peggiori

    risaltino e si accrescano le migliori. Tuttavia, poich esse sonomigliori per grazia, come se dicesse: Un resto sar salvato171;prosegue e dice in nome di questo resto: Io mi sono destato perultimo, come un racimolatore dietro i vendemmiatori172. E comeprova che non dipende dai suoi meriti ma dalla misericordia di Dio?Nella benedizione del Signore - dice - ho posto la mia speranza ecome un vendemmiatore ho riempito il tino173. Infatti anche se eglisi destato per ultimo, poich tuttavia, com' scritto, gli ultimisaranno i primi174, sperando nella benedizione del Signore, ilpopolo racimolato dal resto d'Israele ha riempito il tino conabbondante vendemmia, che fruttifica da tutta la terra.

    Intenzione dell'Apostolo nella lettera.

    2. 21. Dunque solo questa l'intenzione dell'Apostolo e di tutti igiustificati, attraverso i quali ci stato spiegato il significato dellagrazia: chi si vanta, si vanti nel Signore175. Chi discuter infatti leopere del Signore, perch da una medesima pasta condanna uno egiustifica l'altro? Conta moltissimo il libero arbitrio della volont;esiste senz'altro, ma che valore ha per coloro che sono venduticome schiavi del peccato 176?. La carne - egli dice - ha desidericontrari allo spirito e lo spirito ha desideri contrari alla carne. Sicchvoi non fate quello che volete177. Ci viene ordinato di vivererettamente, con la promessa della ricompensa, di vivereeternamente felici, ma chi pu vivere rettamente e fare il benesenza essere giustificato dalla fede? Ci ordinato di credere

    affinch, ricevuto il dono dello Spirito Santo, possiamo fare il benemediante l'amore, ma chi pu credere senza ricevere una chiamata,cio senza qualche segno tangibile delle cose? Chi pu disporre che

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    32/68

    il suo animo venga colpito da una cos forte impressione damuovere la sua volont alla fede? Chi poi si attacca col cuore a unacosa che non lo attira? E chi ha il potere d'imbattersi in qualcosache possa attirarlo o di essere attirato se l'incontra? Quando

    dunque ci attrae qualcosa che ci porta a Dio, questo ispirato edonato dalla grazia di Dio e non dipende dalla nostra volont eattivit n dai meriti delle nostre azioni. Perch vi sia atto divolont, intensit di interesse o azioni ferventi di carit, Dio adaccordarlo e a donarlo. Ci viene comandato di chiedere perottenere, di cercare per trovare, di bussare perch ci sia aperto 178.Talvolta la nostra stessa preghiera non forse cos tiepida oaddirittura fredda e quasi nulla, anzi a volte totalmente nulla, cheneppure ce ne dispiace? Se invece ne siamo amareggiati, gi

    preghiamo! Che altro dunque ci viene rivelato se non che colui checi comanda di chiedere, cercare e bussare lo stesso che ci dona difarlo? Quindi non dipende da chi vuole n da chi corre, ma da Dioche usa misericordia179, giacch noi non possiamo n volere ncorrere se egli non ci muove e non ci stimola.

    L'elezione misteriosa della grazia.

    2. 22. Se qui si fa una scelta, come comprendiamo dal testo: Un

    resto stato salvato per un'elezione di grazia180, non si tratta dellascelta dei giustificati per la vita eterna ma della scelta di quelli chesaranno giustificati. Certamente questa scelta cos misteriosa checi assolutamente impossibile scorgerla nella medesima pasta o, se percepita da qualcuno, io confesso la mia incapacit su questopunto. Se mi permessa una qualche opinione sull'indagine diquesta scelta, non trovo infatti altri motivi nella scelta degli uominiin vista della grazia salvifica all'infuori o del maggiore ingegno odella minore colpevolezza o di entrambe le cose. Aggiungiamo pure,se piace, una formazione dottrinale fruttuosa e onesta. Sembraquindi che la scelta per la grazia debba cadere su chi irretito emacchiato solo da colpe veniali (chi mai ne esente?), dinotevole ingegno ed versato nelle arti liberali. Ma dopo averstabilito queste condizioni, colui che ha scelto i deboli del mondoper confondere i forti e gli stolti per confondere i sapienti 181 miirrider a tal punto che, fissandolo e corretto dalla vergogna,anch'io mi prender gioco di molti, e i pi casti rispetto a certi

    peccatori e gli oratori rispetto a certi pescatori. Non vediamo moltinostri fedeli che camminano nella via di Dio e non possono affattoparagonarsi per ingegno, non dico a certi eretici ma neppure ai

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    33/68

    commedianti? Non vediamo inoltre persone di ambo i sessi chevivono nella castit coniugale senza lamentarsi, e tuttavia sonoeretici o pagani o, pur vivendo nella vera fede e nella vera Chiesa,sono cos tiepidi da essere superati, con nostra meraviglia, non solo

    nella pazienza e temperanza ma anche nella fede, speranza ecarit, dalle prostitute e dai commedianti appena convertiti? Lascelta dunque ristretta alla volont. Ma anche la volont non puassolutamente muoversi, se non sopraggiunge qualcosa che attraee invita l'animo; che questo poi avvenga non in potere dell'uomo.Saulo che cosa voleva, se non aggredire, trascinare via,imprigionare, uccidere? Quanta rabbia, quanta furia, quanta cecitnella sua volont! Eppure, sbattuto a terra da una sola paroladall'alto e colpito da tale apparizione, la sua mente e la sua volont,

    infranta ogni violenza, si cambiata e rivolta alla fede. In un attimoda furioso persecutore divent un pi insigne predicatore delVangelo 182. E tuttavia: Che diremo? C' forse ingiustizia da parte diDio, il quale esige il debito da chi vuole e lo condona a chi vuole?Egli non esige mai l'indebito e neppure dona l'alieno. C' forseingiustizia da parte di Dio? No certamente! 183 E perch mai con unoagisce cos e non con un altro? O uomo, tu chi sei? 184 Se tu nonpaghi il debito, hai di che ringraziare; se paghi, non hai dalamentarti. Crediamo soltanto, anche se siamo incapaci dicomprendere, che chi ha creato e fatto tutte le cose, sia le spiritualiche le materiali, tutto dispone con misura, calcolo e peso 185. Maimperscrutabili sono i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie 186.Diciamo:Alleluia e intoniamo il canto di lode senza dire: Che questo? Perch quello? Perch tutte le cose sono state create a suotempo 187.

    1 - Rm 7, 7-25.

    2 - Rm 7, 6.

    3 - Rm 7, 7.

    4 - Ibidem.

    5 - Ibidem.

    6 - Rm 7, 8.

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    34/68

    7 - Rm 4, 15.

    8 - Rm 7, 8.

    9 - Rm 7, 9.10 - Ibidem.

    11 - Rm 7, 10.

    12 - Rm 7, 9.

    13 - Cf. Gn 2, 17.

    14 - 1 Tm 2, 14.

    15 - Rm 5, 14.

    16 - Rm 7, 9.

    17 - Rm 7, 9-10.

    18 - Rm 7, 11.

    19 - Rm 7, 12.

    20 - Rm 7, 13.

    21 - Cf. 1 Tm 1, 8.

    22 - Rm 7, 13.

    23 - Ibidem.

    24 - Rm 7, 8.

    25 - Rm 7, 9.

    26 - Rm 7, 13.

    27 - Rm 7, 14.

    28 - Cf. Sal 18, 8-9.

    29 - Rm 7, 14.

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    35/68

    30 - 1 Cor 3, 1-2.

    31 - Rm 7, 15.

    32 - Rm 7, 13.33 - Rm 7, 7.

    34 - Mt 25, 12.

    35 - Sal 33, 17.

    36 - Rm 7, 15.

    37 - Sal 5, 7.

    38 - Rm 7, 16.

    39 - Rm 7, 17.

    40 - Rm 7, 18.

    41 - Sal 83, 11.

    42 - Rm 6, 12.

    43 - Rm 7, 18.

    44 - Rm 7, 21.

    45 - Rm 7, 22-23.

    46 - Cf. 2 Cor 5, 4.

    47 - Cf. Sap 9, 15.

    48 - Gn 2, 17.

    49 - Rm 7, 23.

    50 - Rm 7, 24-25.

    51 - Rm 5, 20.

    52 - 2 Cor 3, 7.

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    36/68

    53 - 1 Cor 15, 56.

    54 - Rm 7, 4-6.

    55 - Rm 7, 22.56 - Rm 5, 20.

    57 - Rm 7, 8.

    58 - Rm 7, 13.

    59 - Rm 7, 7.

    60 - Rm 7, 7-8.

    61 - Rm 7, 12.

    62 - Rm 7, 13.

    63 - 2 Cor 3, 7.

    64 - 2 Cor 2, 15-16.

    65 - Rm 13, 10.

    66 - Es 20, 13-17.

    67 - Rm 13, 8-9.

    68 - 1 Cor 15, 56.

    69 - Rm 7, 4.

    70 - Gv 1, 17.

    71 - Rm 7, 5.

    72 - Rm 7, 13.

    73 - Rm 7, 6.

    74 - 2 Cor 3, 6.

    75 - Rm 5, 5.

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    37/68

    76 - Rm 9, 10.

    77 - Rm 9, 29.

    78 - Cf. At 15.79 - Rm 11, 6.

    80 - Cf. At 10, 1-4.

    81 - 1 Cor 3, 17.

    82 - Gv 3, 5.

    83 - Ef 2, 8-9.

    84 - Gn 25, 23.

    85 - Rm 9, 10; Gn 18, 10.

    86 - Rm 9, 10.

    87 - Rm 9, 11-12.

    88 - Rm 4, 4.

    89 - 2 Tm 4, 7-8.

    90 - Ef 4, 8.

    91 - Cf. 1 Tm 1, 13.

    92 - Cf. Rm 4, 5.

    93 - Rm 9, 11-12.

    94 - Rm 9, 13.

    95 - Cf. Gal 3, 8.

    96 - Rm 9, 11.

    97 - Ibidem.

    98 - Rm 9, 11-12.

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    38/68

    99 - Rm 8, 33.

    100 - Ef 1, 4.

    101 - Ef 2, 8-9.102 - Rm 10, 14.

    103 - Rm 5, 6.

    104 - Rm 9, 13.

    105 - Sap 11, 25.

    106 - Cf. Gn 1.

    107 - Rm 9, 14-15.

    108 - 1 Cor 4, 7.

    109 - Rm 10, 14.

    110 - Mt 22, 14.

    111 - Rm 9, 16.

    112 - Lc 2, 14.

    113 - 1 Cor 9, 24.

    114 - Rm 9, 16.

    115 - Fil 2, 12-13.

    116 - Mt 20, 16; 22, 14.

    117 - Cf. Lc 2, 25.

    118 - Gv 1, 48-49.

    119 - Cf. Mt 16, 16-19.

    120 - Cf. Gv 2, 11.

    121 - Cf. Lc 23, 40-42.

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    39/68

    122 - Cf. Gv 20, 27.

    123 - Cf. At 2-4.

    124 - Rm 9, 17.125 - Rm 9, 16.

    126 - Rm 9, 18.

    127 - Rm 9, 19.

    128 - Cf. Lc 1, 6.

    129 - Rm 9, 14.

    130 - Mt 5, 6.

    131 - 1 Cor 15, 22.

    132 - Cf. Mt 20, 11.

    133 - Rm 9, 20.

    134 - Cf. Rm 11, 33.

    135 - Rm 9, 20.

    136 - 1 Cor 3, 3.

    137 - 1 Cor 3, 1-3.

    138 - 1 Cor 2, 14.

    139 - Rm 9, 20-21.

    140 - 1 Cor 3, 1-2.

    141 - Sap 11, 25.

    142 - Ml 1, 2-3

    143 - Cf. 1 Tm 4, 4.

    144 - Gv 1, 11.

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    40/68

    145 - Gv 8, 47.

    146 - Cf. Rm 5, 6.

    147 - Cf. Rm 4, 5.148 - Rm 9, 17.

    149 - Rm 9, 22.

    150 - Rm 9, 20.

    151 - Rm 9, 22-23.

    152 - Cf. Sal 57, 11.

    153 - Rm 9, 22- 23.

    154 - Rm 9, 24.

    155 - Rm 9, 25-26.

    156 - Cf. Gv 1, 12.

    157 - Rm 9, 27-28.

    158 - Mt 11, 30.

    159 - Rm 10, 8-10.

    160 - Lc 23, 43.

    161 - Rm 9, 29.

    162 - Rm 11, 5-7.

    163 - Sir 33, 10-15.

    164 - Cf. 1 Cor 12, 12 ss.

    165 - Sir 33, 12.

    166 - Rm 9, 21.

    167 - Sir 33, 13.

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpliciano (ITA)

    41/68

    168 - Rm 9, 14.

    169 - Sir 33, 14.

    170 - Sir 33, 15.171 - Rm 9, 27.

    172 - Sir 33, 16.

    173 - Sir 33, 17.

    174 - Mt 20, 16.

    175 - 2 Cor 10, 17.

    176 - Cf. Rm 7, 14.

    177 - Gal 5, 17.

    178 - Cf. Mt 7, 7.

    179 - Rm 9, 16.

    180 - Rm 11, 5.

    181 - Cf. 1 Cor 1, 27.

    182 - Cf. At 8, 3; 9, 1.

    183 - Rm 9, 14.

    184 - Rm 9, 20.

    185 - Cf. Sap 11, 21.

    186 - Cf. Rm 11, 33.

    187 - Cf. Sir 39, 14-33.

    LIBRO SECONDO

  • 7/29/2019 Sant'Agostino - Le Diverse Questioni a Simpl