scafato sia lombardia

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Osservatorio Nazionale Alcol - World Health Organization Collaborating Centre for RESEARCH and HEALTH PROMOTION on ALCOHOL and ALCOHOL- RELATED HEALTH PROBLEMS Giovani e alcol: i rischi e le politiche di prevenzione Emanuele Scafato Direttore Centro Coll. OMS per la ricerca e la promozione della salute su alcol e problemi alcol correlati - Osservatorio Nazionale Alcol Centro Nazionale di Epidemiologia-CNESPS, Ist. Sup. Sanità Rappresentante governativo Working Group Alcohol and Health Rappresentante governativo Committee on National Alcohol Policy and Action DG Sanco, Commissione Europea, Lussemburgo Rappresentante governativo Forum Alcohol and Health DG Sanco, Commissione Europea, Bruxelles Il bere giovane. 21 novembre 2009 Appiano Gentile (CO)

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Health & Medicine


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Presentazione di Emanuele Scafato al convegno "Il bere giovane" organizzato dalla SIA Lombardia

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Osservatorio Nazionale Alcol - World Health Organization Collaborating Centre for RESEARCH and HEALTH PROMOTION on ALCOHOL and ALCOHOL- RELATED HEALTH PROBLEMS

Giovani e alcol: i rischi e le politiche di prevenzione

Emanuele Scafato

Direttore Centro Coll. OMS per la ricerca e la promozione della salute su alcol e problemi alcol correlati - Osservatorio Nazionale Alcol Centro Nazionale di Epidemiologia-CNESPS, Ist. Sup. Sanità

Rappresentante governativo Working Group Alcohol and HealthRappresentante governativo Committee on National Alcohol Policy and Action DG Sanco, Commissione Europea, Lussemburgo

Rappresentante governativo Forum Alcohol and HealthDG Sanco, Commissione Europea, Bruxelles

Il bere giovane.21 novembre 2009Appiano Gentile (CO)

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LEGGE 125/2001. Legge “quadro” alcol

Art. 2. (Finalita') La presente legge: a) tutela il diritto delle persone, ed in particolare dei

bambini e degli adolescenti, ad una vita familiare, sociale e lavorativa protetta dalle conseguenze legate all'abuso di bevande alcoliche e superalcoliche;

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WHO . CHARTER ON ALCOHOL, Parigi 1995

Tutti i bambini e gli adolescenti hanno il DIRITTO

di crescere in un ambiente protetto dalle conseguenze negative dell’alcol e, per

quanto possibile, dalla promozione delle bevande alcoliche

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WHO HEALTH 21Target 12

• Ridurre il consumo medio

pro-capite a 6 litri

• Ridurre il consumo dei giovani al di sotto dei 15 anni a zero litri

WHO HEALTH 21TARGET 12

WHO HEALTH 21WHO HEALTH 21TARGET 12TARGET 12

“By the year 2015 in allcountries per capita alcoholconsumption should notincrease or exceed 6 litres perannum, and should be close tozero under 15-year-old”.

“By “By the year the year 2015 in all2015 in allcountries countries per capita per capita alcoholalcoholconsumption should notconsumption should notincrease increase or or exceed exceed 6 6 litres litres perperannumannum, and , and should be close toshould be close tozero under 15-zero under 15-yearyear--oldold”.”.

Istituto Superiore

di Sanità

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WHO Europ. Alcohol Action Plan

1995-2000

• ritardare l’avvio al consumo alcolico • supportare un processo che porti i giovani

a fare scelte sane, a partire da una valida informazione

• sviluppare un'attitudine più ampia e critica verso il consumo di alcol e nei confronti della sensibilizzazione operata dalle campagne pubblicitarie che si rivolgano ai giovani.

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Numerosi e significativi cambiamenti hanno Numerosi e significativi cambiamenti hanno influenzato i consumi alcolici in Italia nel corso influenzato i consumi alcolici in Italia nel corso degli ultimi 10-15 anni.degli ultimi 10-15 anni.

Cambiamenti generazionali, di cui non è Cambiamenti generazionali, di cui non è possibile non tenere conto, e sociali, possibile non tenere conto, e sociali, quotidianamente evidenti sono spesso oggetto quotidianamente evidenti sono spesso oggetto di minimizzazione anche a fronte di di minimizzazione anche a fronte di motivazioni/pressioni di carattere economico motivazioni/pressioni di carattere economico che spesso prevalgono nelle politiche sull’alcol che spesso prevalgono nelle politiche sull’alcol sulle ragioni legate alla tutela della salute. sulle ragioni legate alla tutela della salute.

GLI ELEMENTI DI GIUDIZIO ED I GLI ELEMENTI DI GIUDIZIO ED I DATI PER LE POLITICHEDATI PER LE POLITICHE

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Fattori genetici & fisiologici

Individuo

Stili di vita e comportamento

salute e benessere

Determinanti di salute o di malattia

cultura

società

ambiente

economia

sistema di cura

Fattorisociali & economici

Fattori cognitivi, emozionali&psicologici

Morbilità, disabilità e mortalità

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La FAP WHO 2005 dedica un intero paragrafo alle La FAP WHO 2005 dedica un intero paragrafo alle “alcohol free situations”“alcohol free situations” , alle circostanze o , alle circostanze o occasioni o periodi della vita in cui è appropriato occasioni o periodi della vita in cui è appropriato evitare completamente l’uso di alcol. evitare completamente l’uso di alcol.

Tra le situazioni elencate quelle relative: Tra le situazioni elencate quelle relative: alla sicurezza stradalealla sicurezza stradale alla sicurezza nei luoghi di lavoro alla sicurezza nei luoghi di lavoro alla gravidanzaalla gravidanza all’età infantile ed adolescenzialeall’età infantile ed adolescenziale ai luoghi deputati allo sport, agli eventi musicali o ai luoghi deputati allo sport, agli eventi musicali o

comunque di aggregazione giovanilecomunque di aggregazione giovanile

sono quelli per cui esistono evidenze di priorità di sono quelli per cui esistono evidenze di priorità di intervento ai fini della sicurezza e della salute.intervento ai fini della sicurezza e della salute.

WHO Framework Policy on Alcohol 2005-2010WHO Framework Policy on Alcohol 2005-2010

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Alcol: cosa pensano gli italiani (Eurobarometer)

Il 56% degli italiani è convinto che le autorità abbiano il dovere di intervenire al fine di proteggere gli individui dai danni che l’alcol provoca: questa percentuale è tra le più elevate in Europa e superiore alla media europea (44%).

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Consumatori: 36.000.000 circa (68 %) Maschi: 21.000.000 (81 %) Femmine: 16.000.000 (56 %)A maggior rischio (Linee Guida Nutr.): 9.000.000 circa Maschi > 40 g/day ; Femmine > 20 g/day : 17 % (in media)Alcoldipendenti in carico ai servizi: 61.656 (21.509 nel 1996)

Sino a 19 anni 0.7 %; tra 19 e 29 anni 10 % Maschi : 48.324 Femmine: 13.332

Ricoveri totalmente attribuibili all’alcol : 108.000Maschi : 84.963 Femmine: 23.331Morti alcolcorrelati: da 28.000 (ISS-WHO) a 35.000 (SIA)

Scafato et al. http://www.epicentro.iss.it/temi/alcol/day/ConsumiAlcolici_reportAPD06.pdf

ITALIA. Statistiche Alcol. ANNI 2007-2008

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La mortalità alcol-attribuibile

La mortalità alcol-attribuibile nella Regione EUROPEA del WHO (51 Stati Membri) è pari a circa il 6.3 % di tutti i decessi registrati nel 2002* e doppia rispetto alla media Mondiale (3.1 %) .

Tali proporzioni sono al netto del vantaggio derivante dal guadagno in mortalità relativo alle patologie cardiovascolari (CHD) registrabile nelle Nazioni a più bassa proporzione di consumatori “heavy” (>20 gr/die femmine; >40 gr/die maschi) e tra questi l’Italia, la Francia, la Spagna e la Grecia in cui si registrano minori livelli di mortalità alcolcorrelata.

*(Rehm J, Room R. ref.:Alcohol as a risk factor for GBD, Eur. Add. Res. 2003)

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Estimating alcohol-attributable mortality and burden of disease for Italy – what is avoidable?Estimating alcohol-attributable mortality and burden of disease for Italy – what is avoidable?Jürgen Rehm, Emanuele Scafato. Alcohol Prevention day 2007, RomeJürgen Rehm, Emanuele Scafato. Alcohol Prevention day 2007, Romehttp://www.epicentro.iss.it/temi/alcol/day/apd07-Rehm.pdf

Mortalità TOTALE alcolcorrelata in ITALIA al netto della riduzione del rischio cardiovascolare (età > 20 anni) :

25.000 morti evitabili

Maschi 20-44 45-64 20-64 65+ Totale 20+

Morti alcol-correlate 2408 3746 6154 11060 17215Totale morti per tutte le cause 11970 43044 55014 221376 276390

Percentuale 20,12% 8,70% 11,19% 5,00% 6,23%

Femmine 20-44 45-64 20-64 65+ Totale 20+

Morti alcol-correlate 364 1125 1489 5357 6846Totale morti per tutte le cause 5196 23291 28487 250824 279311

Percentuale 7,00% 4,83% 5,23% 2,14% 2,45%

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Relazione Relazione tra Rischitra RischiRelativi di Relativi di differenti differenti tipi di tipi di CANCRO CANCRO e quantità e quantità crescenti di crescenti di consumo consumo giornaliero giornaliero di alcol di alcol

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Fonte: La necessità di appropriatezza e di cautela per i messaggi e le raccomandazioni sull’effetto Fonte: La necessità di appropriatezza e di cautela per i messaggi e le raccomandazioni sull’effetto protettivo di consumi moderati di alcol. Emanuele Scafato . Epicentro 2008.. protettivo di consumi moderati di alcol. Emanuele Scafato . Epicentro 2008.. http://www.epicentro.iss.it/temi/alcol/scafato08.asp

Appropriatezza e cautela per i messaggi e le raccomandazioni di salute. Priorità: INFORMAZIONE COMPLETA “Ci sono evidenze che un bicchiere di vino o di qualunque altra bevanda alcolica può giovare alla riduzione del rischio per poche condizioni patologiche (come la cardiopatia ischemica e diabete); le stesse evidenze mostarno che allo stesso tempo si incrementa significativamente il rischio per altre patologie: il cancro, la cirrosi epatica, gli incidenti e la maggior parte delle patologie vascolari, solo per citare le più importanti di 60 condizioni elencate dall’OMS.Questo è motivo di riflessione in merito alle opportunità di diffusione di una corretta comunicazione sui rischi che comporta anche la moderazione e sull’impatto individuale delle scelte personali. È inoltre motivo di riflessione sulla necessità, da parte dei media, di garantire un’informazione completa e oggettiva e, nel caso della televisione pubblica, lontana da interessi commerciali.”

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Il regalo del sabato sera…Il regalo del sabato sera…

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Osservatorio Nazionale Alcol - World Health Organization Collaborating Centre for RESEARCH and HEALTH PROMOTION on ALCOHOL and ALCOHOL- RELATED HEALTH PROBLEMSSource: DeBellis et al 2000

Abitudini giovanili per esiti da anziani…Abitudini giovanili per esiti da anziani…

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Osservatorio Nazionale Alcol - World Health Organization Collaborating Centre for RESEARCH and HEALTH PROMOTION on ALCOHOL and ALCOHOL- RELATED HEALTH PROBLEMSSource: DeBellis et al 2000

10% reduction

MEMORIA e CAPACITA COGNITIVA:MEMORIA e CAPACITA COGNITIVA:in media in media - 10 % (e oltre…) - 10 % (e oltre…)

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Dipendenza e DannoDipendenza e Danno

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L’ALCOL è una L’ALCOL è una sostanzasostanzalegale e legale e “normalizzata”“normalizzata”dalla dalla quotidianità…quotidianità…

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Le influenze sul bere dei minorenniLe influenze sul bere dei minorenniPreferenze e Percezione della PubblicitàPreferenze e Percezione della Pubblicità

Nell’ambito di ELSA sono stati svolte in Italia due indagini, utilizzando metodi e strumenti comuni definiti dal gruppo internazionale. Il primo studio, volto a rilevare gli alcolici e le pubblicità di alcolici preferiti, ha coinvolto 222 ragazzi di Torino e Padova. Il campione è costituito dagli studenti di 6 classi III di Licei e Istituti Tecnici, prevalentemente di età compresa tra i 16 e i 17 anni, e dagli studenti di 6 classi III di scuole medie inferiori, di età compresa tra i 13 e i 14 anni . .

113

7458

47 4129 28 26

15 14

0

20

40

60

80

100

120 Bacardi BreezerVinoBaileysVodkaLimoncelloSpritzHeinekenBeck'sMorettiCuba Libre

81

49 47

29 29 27 27 27 23 23

0102030405060708090 Martini

HeinekenCeresLimoncèBeck'sNastro AzzurroPamperoRed BullLucanoCampari

Pubblicità preferite

Bevande alcoliche preferite o considerate attraenti

La pubblicità delle bevande alcoliche e la sua applicazione:i risultati italiani nell’ambito del progetto Europeo ELSA [1]

Franca Beccaria, Federica Costamagna, Sara Rolando, Vera Blasutti , Loredana Cau, Tiziana Codenotti e Emanuele SCAFATOAlcologia, numero 2, 2008

[1] Questo articolo è una sintesi della parte italiana della ricerca internazionale ELSA (Enforcement of national Laws and Self-regulation on advertising and marketing of Alcohol) www.elsa-europe.org. finanziato dalla Commissione Europea,

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Pubblicità e Marketing sui giovaniPubblicità e Marketing sui giovani

Il marketing delle bevande alcoliche Il marketing delle bevande alcoliche aumenta la probabilità che gli aumenta la probabilità che gli adolescenti incomincino a bere e adolescenti incomincino a bere e che bevano di più quando hanno già che bevano di più quando hanno già iniziato a farloiniziato a farlo

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Alcol e pubblicitàAlcol e pubblicità

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Nel periodo Giugno-Ottobre 2008 e sette maggiori reti Nel periodo Giugno-Ottobre 2008 e sette maggiori reti televisive nazionali (3 Rai, 3 Mediaset e La7) hanno trasmesso televisive nazionali (3 Rai, 3 Mediaset e La7) hanno trasmesso complessivamente circa 15.100 spot settimanali e di questi complessivamente circa 15.100 spot settimanali e di questi circa 410 per settimana (il 2,8%) hanno riguardato bevande circa 410 per settimana (il 2,8%) hanno riguardato bevande alcoliche. In particolare le tre reti Rai hanno trasmesso alcoliche. In particolare le tre reti Rai hanno trasmesso complessivamente circa il 14% degli spot televisivi, le tre reti complessivamente circa il 14% degli spot televisivi, le tre reti Mediaset e La 7 hanno trasmesso complessivamente circa Mediaset e La 7 hanno trasmesso complessivamente circa l’86% degli spot. l’86% degli spot.

Attraverso circa 185 milioni di contatti, l’81,8% della intera Attraverso circa 185 milioni di contatti, l’81,8% della intera popolazione è stata esposta nei cinque mesi considerati ad popolazione è stata esposta nei cinque mesi considerati ad almeno 35 spot televisivi su bevande alcoliche.almeno 35 spot televisivi su bevande alcoliche.Il 90% dei bambini di età 8 - 14 anni (fascia protetta secondo la Il 90% dei bambini di età 8 - 14 anni (fascia protetta secondo la legge 125/2001) rimane esposta ogni giorno ad almeno uno spot legge 125/2001) rimane esposta ogni giorno ad almeno uno spot televisivo su bevande alcoliche. televisivo su bevande alcoliche.

Fonte: Osservatorio regionale LAZIO Alcol e Pubblicità Fonte: Osservatorio regionale LAZIO Alcol e Pubblicità

LA PUBBLICITA’ DELLE BEVANDE ALCOLICHE IN ITALIALA PUBBLICITA’ DELLE BEVANDE ALCOLICHE IN ITALIA

169 milioni di euro all’anno di investimenti nel 2007169 milioni di euro all’anno di investimenti nel 2007

(PER LA PREVENZIONE meno di 1 milione di euro l’anno…)(PER LA PREVENZIONE meno di 1 milione di euro l’anno…)

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Promozione al bere…Promozione al bere…

Un percorso che dura tutta la vita e Un percorso che dura tutta la vita e che non risparmia nessuna che non risparmia nessuna

generazione; MA …generazione; MA … ce ne accorgiamo ? ce ne accorgiamo ?

Siamo veramente consapevoli di Siamo veramente consapevoli di essere il target del marketing ?essere il target del marketing ?

E se no, perché non c’è tutela ?E se no, perché non c’è tutela ?

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I GIOVANI BEVONO .GLI ADULTI BEVONO.GLI ANZIANI BEVONO.

MOLTI RISCHIANO E FANNO RISCHIARE

PERCHE’ ?

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STILE CONVIVIALE come facilitatore sociale, “lubrificante” , “disinibente” e indispensabilmente “performante”. Fortemente indotto in termini di modello dalla pubblicità (Science Group, EU 2009)

STILE CONSUMISTICO-DISSETANTE dettato dai gusti personali e/o bisogni indotti da altri consumi, dalle mode e dalla disponibilità a pagare fortemente influenzata in Italia dalla “affordability” che rende più econom,ico per i giovani comprare alcolici (RAND report , EU 2009)

STILE ALIMENTARE parte integrante della dieta mediterranea e adattamento allo stile di consumo familiare. Purtroppo in declino e caratterizzante solo il 50 % della popolazione adulta (Oss. Naz. Alcol - CNESPS, ISS, 2009) 

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STILE CERIMONIALE RITUALE utilizzo dell’alcol appreso in occasione delle ricorrenze, delle feste familiari o tra amici secondo una ritualità sociale di gruppo  

STILE OMOLOGANTE AL GRUPPO premessa indispensabile dello stare insieme nel gruppo. Favorisce il senso di appartenenza, di coesione, di percezione di benessere, la condivisione di esperienze, sensazioni e di sentimenti tra i membri del gruppo di appartenenza

STILE TRASGRESSIVO utilizzo di alcol determinata dal superamento di limiti e norme sociali; è uno stile estremamente rischioso attuato a scopo dimostrativo o provocatorio

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STILE SPERIMENTALE del limite o delle capacità legato al bisogno di sperimentare il proprio corpo e le reazioni; spesso è stimolato dalle pressione dei pari più che spontaneo/volontario

STILE PROTAGONISTICO (starring)il vero macho che sa “reggere” grandi quantità di alcol senza star male per colpire l’attenzione delle ragazze o la vera “tosta” che sbaraglia tutti con le sue performance 

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STILE ANESTETIZZANTE finalizzato al bisogno di “automedicazione” rispetto all’esperienza del disagio e al “mal-essere” esistenziale, affettivo, familiare, lavorativo, scolastico (senza limiti di età). 

STILE ANTI-NOIA riempitivo per il “vuoto”, per combattere la mancanza di attività o occasioni stimolanti e/o alternative noia da soli o in compagnia. 

STILE ANORRESSIZZANTE causato da una concezione patologica della indispensabilità della magrezza e finalizzato alla necessità di giungere ad un livello di “accettazione” di sé. La manifestazione estrema è la recente “drunkorressia”, anorressia in cui l’intrito calorico è assicurato solo tramite il binge drinking

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Pattern di consumo di alcolPattern di consumo di alcol

Consumo di alcol

Consumo a basso rischioConsumo rischioso

(“hazardous”)Consumo dannoso

(“harmful”)

Alcoldipendenza

Consumo cronicodi quantità dannose

o rischiose

Consumo inappropriatoal contesto

“Binge drinking”Consumo concentrato In un’unica occasione

di più di 5 UA*

Astensione

*6 in Italia*6 in Italia

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Classificazione WHO tipologieClassificazione WHO tipologiedei LIVELLI Dl RISCHIO dei LIVELLI Dl RISCHIO alcolcorrelato: terminologia ICD 10alcolcorrelato: terminologia ICD 10

CONSUMO RISCHIOSO (“hazardous”) CONSUMO RISCHIOSO (“hazardous”) : un : un livello di livello di consumo o una consumo o una modalità del bere che possono determinare modalità del bere che possono determinare un rischioun rischio nel caso di nel caso di persistenzapersistenza di tali abitudini di tali abitudini..

CONSUMO DANNOSO (“harmful”)CONSUMO DANNOSO (“harmful”): : una modalità di una modalità di consumo alcolico che causa danno alla saluteconsumo alcolico che causa danno alla salute, a livello fisico , a livello fisico o mentale. A differenza del consumo a rischio, la diagnosi di o mentale. A differenza del consumo a rischio, la diagnosi di consumo dannoso può essere posta solo in presenza di un consumo dannoso può essere posta solo in presenza di un danno alla salute del soggetto. danno alla salute del soggetto.

ALCOLDIPENDENZAALCOLDIPENDENZA: : insieme di fenomeni fisiologici, insieme di fenomeni fisiologici, comportamentali e cognitivi in cui l'uso di alcol riveste per comportamentali e cognitivi in cui l'uso di alcol riveste per l’individuo una priorità sempre maggiore rispetto ad abitudini l’individuo una priorità sempre maggiore rispetto ad abitudini che in precedenza avevano ruoli più importanti.che in precedenza avevano ruoli più importanti. La La caratteristica predominante è il continuo desiderio di bere. caratteristica predominante è il continuo desiderio di bere. Ricominciare a bere dopo un periodo di astinenza si associa Ricominciare a bere dopo un periodo di astinenza si associa spesso alla rapida ricomparsa delle caratteristiche della spesso alla rapida ricomparsa delle caratteristiche della sindrome.sindrome.

Page 33: Scafato Sia Lombardia

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Consumatori a rischio Si definiscono a rischio i consumi quantitativi oltre i quali Si definiscono a rischio i consumi quantitativi oltre i quali gli effetti dell’alcol influiscono negativamente gli effetti dell’alcol influiscono negativamente sull’individuo. Secondo le linee guida italiane per una sull’individuo. Secondo le linee guida italiane per una sana alimentazione un individuo è da considerarsi a sana alimentazione un individuo è da considerarsi a maggior rischio: maggior rischio:

E’ inoltre a maggior rischio il consumo in un’unica E’ inoltre a maggior rischio il consumo in un’unica occasione di 5 o più bevande alcoliche (occasione di 5 o più bevande alcoliche (Binge drinkingBinge drinking))

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1milione e 500mila GIOVANI a RISCHIO( 838.800 11-18enni 641.195 19-24enni )

Tra gli 11 ed i 18 anni il 22,4 % dei ragazzi il 13 % delle ragazze ha uno stile di consumo dannoso o rischioso di alcol

Tra i 19 e i 24 anniil 25,3 % ragazzi il 10,4 % delle ragazze ha uno stile di consumo dannoso o rischioso di alcol

Le criticità relative alla diffusione dei comportamenti a rischio tra i giovani

Fonte: Elaborazioni Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS e WHO CC Research on Alcohol su dati Istat Indagine Multiscopo sulle Famiglie-Aspetti della vita Quotidiana. Anno 2007. I aConf. Naz. Alcol Roma 2008

La quota delle ragazze a rischio 11-18enni e 19-24enni

supera il valore della media nazionale delle consumatrici a rischio (7,8 %)

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Consumatori a rischio (criterio ISS) 11-18 ANNI

Stima 539.149

23.9

18.4

24.3

18.918.9 28.8

22.521.5 19.8

18.321.815.6

26.822.9

24.5

20.8

19.723.5

34.8

32.8**

Media nazionale 22.4%

**Bolzano 36.3 Trento 29.0

RAGAZZI

Prevalenze(%)32-35 (2)23-31 (7)

22 (valore medio nazionale) (2)19-21 (6)15-18 (3)

6.7

10.8

13.5

11.113.19.7

11.9

9.68.6

12.615.09.1

10.217.9

14.1

22.416.9

13.0

11.6

20.1**

Stima 299.651

Trento 14.0

RAGAZZE Media nazionale 13.0%

**Bolzano 26.3

Prevalenze(%)20-23 (2)14-19 (4)

13 (valore medio nazionale) (3)10-12 (6)

6-9 (5)

Fonte: Elaborazione Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS su dati Multiscopo ISTAT 2007

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Consumatori a rischio (criterio ISS) 19-24 ANNI

Stima 456.589

26.4

17.3

24.0

28.420.2

21.1

13.8

20.714.7

32.627.4

28.2

16.046.6

37.4

38.3

34.5**

29.2

31.6

54.4

**Bolzano 48.6 Trento 29.2

RAGAZZI Media nazionale 25.3%

Prevalenze(%)41-55 (2)27-40 (9)24-26 (classe media nazionale) (2)20-23 (3)14-19 (4)

8.5*

5.2

2.6*

Media nazionale 10.4% RAGAZZE

Trento 22.9**Bolzano 34.4

*non statisticamente significativo

Stima 184.606

8.0*

8.933.6

9.6

28.8**22.5

18.6

12.6

16.4 16.4

9.55.3*

7.7*

4.510.1

6.7

24.8

Prevalenze(%)24-34 (3)11-23 (5)

10 (valore medio nazionale) (2)7-9 (6)3-6 (4)

Fonte: Elaborazione Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS su dati Multiscopo ISTAT 2007

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1,9

2,7

3,1

3,1

37,2

86,0

20,9

0102030405060708090100

1

2

3

4

5

6

7

Femmine 3,9

4,3

4,3

5,9

52,0

86,3

20,7

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

1

2

3

4

5

6

7

Maschi

DOMENICA

SABATO

VENERDI'

GIOVEDI'

MERCOLEDI'

MARTEDI'

LUNEDI'

Percentuale di giovani che dichiarano di aver bevuto bevande alcoliche nell’ultima settimana

Le abitudini di consumo dei giovaniLe abitudini di consumo dei giovani

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Quanto e cosa bevono Quanto e cosa bevono Il sabato dei giovani tra discoteca ed happy hours Il sabato dei giovani tra discoteca ed happy hours

In media ogni ragazzo consuma in una serata tipica 3.9 bicchieri di cui 1.4 di breezer o aperitivo alcolico, 1.1 di birra e 0.6 di superalcolico e 0.8 di vino.

In media ogni ragazza consuma 3.3 bicchieri di cui 1.2 di breezer o aperitivo alcolico, 0.5 di birra e 0,6 di superalcolico e 1.0 di vino.

0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5

MASCHI

FEMMINE

Breezer

Birra

Superalc.

Vino

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Quanti giovani bevono in relazione ai Quanti giovani bevono in relazione ai differenti livelli di consumo differenti livelli di consumo (numero di bicchieri)(numero di bicchieri)

2,4

32,8

49,0

15,8

5,9

60,4

22,7

11,0

0

10

20

30

40

50

60

70

0 bicchieri 1-2 bicchieri 3-5 bicchieri >=6 bicchieri

Maschi

Femmine

Moderati e binge drinkers in una serata tipo

Media:M = 3,9 F = 3,3

Moda:M=3 F=2

41,7

18,8

7,5

20,8

9,45,5

0

10

20

30

40

50

<= 18 anni 19 - 24 anni >=25 anni

> 6 bicchieri3-5 bicchieri

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Alcoldipendenti in carico ai ServiziAlcoldipendenti in carico ai Servizi+187 %+187 % in dieci anni,; + 9,6 % tra 2005 e 2006in dieci anni,; + 9,6 % tra 2005 e 2006

solo il 23 % del personale è solo il 23 % del personale è completamente addettocompletamente addetto ai servizi ai servizi

Anno Maschi Femmine Anno Maschi Femmine TOTALI N. SERVIZI AddettiTOTALI N. SERVIZI Addetti 2006 48.324 13.332 61. 656 455 3.8952006 48.324 13.332 61. 656 455 3.895 20052005 43.772 12.462 43.772 12.462 56.23456.234 412 412 3.401 3.401 20042004 41.829 12.085 41.829 12.085 53.91453.914 441 441 3.680 3.680 20032003 38.620 12.566 38.620 12.566 51.18651.186 437 437 3.665 3.665 2002 34.191 10.299 2002 34.191 10.299 44.490 44.490 423 3.401 423 3.401 20012001 34.778 8.133 34.778 8.133 34.778 324 34.778 324 2.795 2.795 20002000 26.319 8.239 26.319 8.239 34.55834.558 315 2.450 315 2.450 19991999 25.536 7.371 25.536 7.371 32.90732.907 344 2.503 344 2.503 19981998 20.547 6.141 20.547 6.141 26.70826.708 268 1.993 268 1.993 19971997 17.531 17.531 5.615 5.615 23.14623.146 289 289 1.754 1.754 19961996 16.361 16.361 5.148 5.148 21.50921.509 280 2.064 280 2.064

Periodo 1996- 2006Utenti: + 187 % in 10 anni (+196 % M , + 159 % F) Servizi: +47 %Incremento alcoldipendenti in carico: +19 % in media per annoMedia Servizi per Utente 1:77 nel 1996, 1:136 nel 2006Media Utenti per Addetto 1:10 nel 1996, 1: 16 nel 2006 (+ 60 %)Media Addetti per servizio 7,37 nel 1996 , 8,6 nel 2006

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I giovani alcoldipendenti in ItaliaI giovani alcoldipendenti in Italia

Nel 2006 i minori di 20 anni rappresentano l’1,5% dell’utenza dei servizi e i giovani fra i 20 e i 29 anni ne rappresentano il 13,5 %.

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*INOLTRE: *INOLTRE: Qualsiasi consumo in donne in gravidanza, soggetti di età inferiore ai 16 anni o con Qualsiasi consumo in donne in gravidanza, soggetti di età inferiore ai 16 anni o con patologie o trattamenti controindicazioni per il consumo di alcol patologie o trattamenti controindicazioni per il consumo di alcol

Fonte: da Fonte: da Anderson P. Alcohol and Primary Health Care. Anderson P. Alcohol and Primary Health Care. (MODIFICATO e ADATTATO WHO CC Ricerca Alcol-ISS)(MODIFICATO e ADATTATO WHO CC Ricerca Alcol-ISS)

Livelli di rischio, criteri di interventoLivelli di rischio, criteri di interventoUNA RETE DI COMPETENZE UNA RETE DI COMPETENZE

FUNZIONALI E GESTIONALI, AUTONOME E INTEGRATEFUNZIONALI E GESTIONALI, AUTONOME E INTEGRATE

Criteri Intervento Ruolo assistenza primaria

Basso <280g/settimana uomini<140g/settimana donne*

Prevenzione primaria Educazione sanitaria, supporto, modelli di riferimento

Rischioso“hazardous"

280-349 g/settimana uomini140-209 g/settimana donne

Consigli in forma breveMEDICI MGSERVIZI DI PREVENZIONESERVIZI ALCOLOGIAEQUIPE ALCOLOGICHEDIP. PROMOZIONE SALUTE

Identificazione, valutazione, consigli / intervento breve

Dannoso“harmful"

>=350g/settimana uomini>=210 g/settimana donnePresenza di danno alla salute

Consigli accompagnati da breve consulenza psicologica e monitoraggio continuoMEDICI MGSERVIZI DI PREVENZIONESERVIZI ALCOLOGIAEQUIPE ALCOLOGICHEDIP. PROMOZIONE SALUTE

Identificazione, valutazione, consigli / intervento breve, follow-up clinico

Alto (alcol- dipendenza)

Criteri ICD-10 Intervento specialisticoSERT SERVIZI ALCOLOGIA DIP. DIPENDENZE

Identificazione, valutazione, consulenza specialistica, follow-up

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Priorità: integrazione ottimale delle risorse e Priorità: integrazione ottimale delle risorse e valorizzazione delle competenze specifichevalorizzazione delle competenze specifiche

In funzione dei trend registrati:In funzione dei trend registrati: - - NON potrà risultare efficiente un azione di prevenzione basata sulla NON potrà risultare efficiente un azione di prevenzione basata sulla

competenza esclusiva del settore di cura dell’alcoldipendenza evidentemente in competenza esclusiva del settore di cura dell’alcoldipendenza evidentemente in sofferenzasofferenza e impossibilitati a rispondere adeguatamente ad una domanda che e impossibilitati a rispondere adeguatamente ad una domanda che cresce esponenzialmente in assenza di adeguate risorse di personale addetto. cresce esponenzialmente in assenza di adeguate risorse di personale addetto.

- - è indispensabile nei modelli organizzativi regionali e aziendali è indispensabile nei modelli organizzativi regionali e aziendali valorizzare, integrandola, l’attività e le specifiche competenze dei valorizzare, integrandola, l’attività e le specifiche competenze dei gruppi/equipe di lavoro esperti già attivi nelle prevenzione e nella capacità gruppi/equipe di lavoro esperti già attivi nelle prevenzione e nella capacità di di intercettazione precoce delle PPAC nella loro più ampia accezione intercettazione precoce delle PPAC nella loro più ampia accezione specializzandoli sui target più vulnerabili: i GIOVANI e gli ANZIANI.specializzandoli sui target più vulnerabili: i GIOVANI e gli ANZIANI.

Capacità che deve poter consentire l’accesso alla diagnosi precoce e Capacità che deve poter consentire l’accesso alla diagnosi precoce e all’intervento specifico ai circa 9 milioni di individui stimati a rischio dall’ISS che all’intervento specifico ai circa 9 milioni di individui stimati a rischio dall’ISS che non sono dipendentinon sono dipendenti, , che non appare razionale o opportuno curare in un che non appare razionale o opportuno curare in un contesto, anche logistico, come attualmente il SERT, destinato o dedicato contesto, anche logistico, come attualmente il SERT, destinato o dedicato all’alcoldipendente e da cui dovrebbe essere sempre distinto.all’alcoldipendente e da cui dovrebbe essere sempre distinto.

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ConclusioniConclusioni E’ necessario agire in RETE evitando:E’ necessario agire in RETE evitando:- ImprovvisazioniImprovvisazioni- AutoreferenzialitàAutoreferenzialità- Iniziative di prevenzione NON BASATE Iniziative di prevenzione NON BASATE

sull’evidenza ottengono l’effetto opposto come sull’evidenza ottengono l’effetto opposto come dimostrato dalle revisioni Cochranedimostrato dalle revisioni Cochrane

- L’utilizzo di “argomenti” lontani dal vissuto e L’utilizzo di “argomenti” lontani dal vissuto e dalle percezioni giovanili (ad esempio riferimenti dalle percezioni giovanili (ad esempio riferimenti alla morte) privilegiando argomenti POSITIVIalla morte) privilegiando argomenti POSITIVI

THINK GLOBALLY, ACT LOCALLYTHINK GLOBALLY, ACT LOCALLYE VALUTARE SEMPRE GLI INTERVENTI!!E VALUTARE SEMPRE GLI INTERVENTI!!

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ConclusioniConclusioni

Le evidenze disponibili mostrano che la Le evidenze disponibili mostrano che la frequenza del bere a rischio in Italia è un frequenza del bere a rischio in Italia è un fenomeno da non sottovalutare. fenomeno da non sottovalutare. Esiste oggi in Italia una consistente Esiste oggi in Italia una consistente fascia di popolazione che segue modelli fascia di popolazione che segue modelli e stili di consumo a rischio che e stili di consumo a rischio che richiedono di essere intercettati e richiedono di essere intercettati e prevenuti attraverso adeguate strategie prevenuti attraverso adeguate strategie GLOBALI GLOBALI

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Guadagnare SaluteGuadagnare Salute

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Guadagnare salute rendendo più facile Guadagnare salute rendendo più facile evitare l’abuso di alcolevitare l’abuso di alcol

STRATEGIE E IPOTESI DI INTERVENTOSTRATEGIE E IPOTESI DI INTERVENTO1.1. RIDURRE LA DISPONIBILITÀ DI BEVANDE ALCOLICHE NELL’AMBIENTE DI RIDURRE LA DISPONIBILITÀ DI BEVANDE ALCOLICHE NELL’AMBIENTE DI

VITA E DI LAVORO E LUNGO LE PRINCIPALI ARTERIE STRADALIVITA E DI LAVORO E LUNGO LE PRINCIPALI ARTERIE STRADALI

2.2. FAVORIRE IL CONTENIMENTO DELLA QUANTITÀ DI ALCOL NELLE BEVANDE FAVORIRE IL CONTENIMENTO DELLA QUANTITÀ DI ALCOL NELLE BEVANDE ALCOLICHEALCOLICHE

3.3. INFORMARE CORRETTAMENTE I CONSUMATORIINFORMARE CORRETTAMENTE I CONSUMATORI

4.4. EVITARE GLI INCIDENTI STRADALI ALCOLCORRELATIEVITARE GLI INCIDENTI STRADALI ALCOLCORRELATI

5.5. RAFFORZARE GLI INTERVENTI DI PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA RAFFORZARE GLI INTERVENTI DI PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA NELLA MEDICINA DI BASENELLA MEDICINA DI BASE

6.6. TROVARE ALLEANZE CON IL MONDO DEL LAVOROTROVARE ALLEANZE CON IL MONDO DEL LAVORO

7.7. PROTEGGERE I MINORI DAL DANNO ALCOLCORRELATOPROTEGGERE I MINORI DAL DANNO ALCOLCORRELATO

8.8. FORMARE GLI OPERATORIFORMARE GLI OPERATORI

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In tutte le Nazioni EU c’è una convinta azione di Governo tesa a finanziare la ricerca sui fattori che possono contribuire a diminuire l'impatto sulla salute e sulla sicurezza di comportamenti di abuso alcolico.

Allo stato attuale l’Italia non spende praticamente nulla nella ricerca sull’alcol

LA RICERCA: LA RICERCA: UN DRAMMA ITALIANOUN DRAMMA ITALIANO

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In tutte le Nazioni EU c’è una convinta azione di Governo tesa a finanziare la prevenzione alcolcorrelata. In Italia le splendide strategie attivate – PNAS , Guadagnare Salute – non godono di finanziamenti adeguati, ove previsti.

Le attività di prevenzione, comunicazione e monitoraggio previste dalla Legge 125/2001 hanno subito una drastica riduzione (oltre il 50 %)

LA PREVENZIONELA PREVENZIONE

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ConclusioniConclusioni

Appare prioritario basare tutte le Appare prioritario basare tutte le iniziative di breve termine su un iniziative di breve termine su un intensificazione delle iniziative di intensificazione delle iniziative di informazione e sensibilizzazione informazione e sensibilizzazione che possano incrementare i livelli di che possano incrementare i livelli di conoscenza nella popolazione sui conoscenza nella popolazione sui rischi connessi al bere.rischi connessi al bere.

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ATTIVAZIONE DELLE RISORSEATTIVAZIONE DELLE RISORSE

PREVENZIONEPREVENZIONE

PROMOZIONEPROMOZIONE

AZIONEAZIONE

QUELLO CHE CI VUOLE…..QUELLO CHE CI VUOLE…..

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ALCOL e GIOVANIALCOL e GIOVANI Le priorità Le priorità

Ridurre il rischio

Sollecitare una “sana” curiosità

Favorire lo sviluppo di una corretta percezione di limitie comportamenti “sicuri”

Sollecitare il senso di responsabilità

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ALCOL e GIOVANI Come TUTELARLI

Ridurre le pressioni al bere

Incrementare la capacità critica

“Svalorizzare” il significato dell’uso (gestuale, estetico, di

utilità)

Informare e recuperare il significato del consumo

Monitorare e

Vigilare

ELEMENTI CULTURALI

PUBBLICITA’ e MediaFamiliari, sociali, del

gruppo

INFLUENZE

Modelli, pseudo-valori,

(dis) informazioni

Pubblicità, famiglia, società, gruppo

Misure, leggi, codici,

regolamentazioni(Es. happy hours, sponsorizzazioni)

AZIONE

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L’indispensabilità della L’indispensabilità della IDENTICAZIONE PRECOCEIDENTICAZIONE PRECOCE

A fronte delle tendenze rilevate e la A fronte delle tendenze rilevate e la sempre più vasta diffusione di sempre più vasta diffusione di pratiche, modelli e stili di consumo pratiche, modelli e stili di consumo ispirate all’abuso da parte di un ispirate all’abuso da parte di un ampia fascia di popolazione è ampia fascia di popolazione è indispensabile e urgente integrare indispensabile e urgente integrare nelle attività quotidiane di nelle attività quotidiane di prevenzione l’identificazione prevenzione l’identificazione precoce della persona a rischio.precoce della persona a rischio.

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L’Alcohol Use Disorders L’Alcohol Use Disorders Identification Test (AUDIT-C)Identification Test (AUDIT-C)

1. Con quale frequenza consuma bevande alcoliche?

mai (0 punti)

meno di 1 volta / 1 volta al mese (1 punto)

2-4 volte al mese (2 punti)

2-3 volte a settimana (3 punti)

4 o più volte a settimana (4 punti)

2. Quanti bicchieri standard di bevande alcoliche consuma in media al giorno?

1 o 2 (0 punti)

3 o 4 (1 punto)

5 o 6 (2 punti)

7 o 9 (3 punti)

10 o più (4 punti)

3. Con quale frequenza le è capitato di bere sei o più bicchieri di bevande alcoliche in un’unica occasione?

mai (0 punti)

meno di 1 volta / 1 volta al mese (1 punto)

2-4 volte al mese (2 punti)

2-3 volte a settimana (3 punti)

4 o più volte a settimana (4 punti)

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Validazione Italiana AUDIT-CValidazione Italiana AUDIT-CProgetto PRISMAProgetto PRISMA

“… possiamo considerare l’AUDIT in forma ridotta valido ai fini della discriminazione dei bevitori a rischio rispetto a quelli non a rischio ma non dei bevitori a rischio con danno organico o con dipendenza alcolica.”

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STIMASTIMA WHO –RPA dei WHO –RPA dei consumatori a rischio in Italia in consumatori a rischio in Italia in

base allabase allapositività all’AUDITpositività all’AUDIT

N. % N. % N. %AUDIT C M>5 F>4 4.811.017 19,2 4.859.185 18,0 9.670.202 18,6

Sesso TotaleMaschio Femmina

Fonte: Elaborazioni Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS e WHO CC Research on Alcohol su dati Istat Fonte: Elaborazioni Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS e WHO CC Research on Alcohol su dati Istat Indagine Multiscopo sulle Famiglie-Aspetti della vita Quotidiana. Anno 2007. IIndagine Multiscopo sulle Famiglie-Aspetti della vita Quotidiana. Anno 2007. IaaConf. Naz. Alcol Roma 2008Conf. Naz. Alcol Roma 2008

Page 59: Scafato Sia Lombardia

ALCOL: ALCOL: Un decalogo per i genitoriUn decalogo per i genitori

&&qualche “dritta” per i più qualche “dritta” per i più

giovanigiovani

Quello che c’è da sapere per Quello che c’è da sapere per non rischiarenon rischiare

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PROBLEMS

Page 60: Scafato Sia Lombardia

I Giovani e l’alcol I Giovani e l’alcol Istruzioni per l’usoIstruzioni per l’uso

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Page 61: Scafato Sia Lombardia

Mantenere sempre attivo un Mantenere sempre attivo un dialogo e un canale di ascoltodialogo e un canale di ascolto

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PROBLEMS

Page 62: Scafato Sia Lombardia

Mantenere sempre attivo un Mantenere sempre attivo un dialogo e un canale di ascoltodialogo e un canale di ascolto

Si può farlo in tanti modi…Si può farlo in tanti modi…L’importante è FARLO .L’importante è FARLO .

Adesso.Adesso.

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PROBLEMS