scheda paese cile settore: prodotti alimentari

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Clemente Fabres 1050, Providencia Santiago, CHILE [email protected] T (0056) 2 223039330 www.ice.gov.it www.italtrade.com ICE- Agenzia per la promozione all'estero e l´internazionalizzazione delle imprese italiane Via Liszt, 21 00144 ROMA Part. IVA 12020391004 Certificazione N. IT16/0545 ISO 9001 / UNI EN ISO 9001:2008 Scheda Paese Cile settore: prodotti alimentari Elaborazione Ufficio Santiago Agenzia ICE aprile 2018

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Scheda Paese Cile

settore: prodotti alimentari

Elaborazione Ufficio Santiago Agenzia ICE

aprile 2018

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Perché il Cile?

1. Crescita economica costante: malgrado la fine del cd. super-ciclo del rame, il tasso di crescita del

paese è sempre rimasto positivo e, negli ultimi due trimestri, si registra una nuova accelerazione; 2. Paese tra i più stabili dell’America latina: guida la classifica dell’area in termini di competitività,

reddito pro-capite e basso livello di corruzione; 3. Forte complementarietà delle nostre economie: l'economia cilena si basa sull'esportazione di

prodotti primari, la cui produzione alimenta una sostenuta domanda di tecnologia; 4. Apertura al commercio estero e agli investimenti: è il primo Paese per numero di trattati di libero

scambio conclusi a livello mondiale e assicura parità di un trattamento tra investitori stranieri e locali; 5. Paese piattaforma: nonostante un limitato mercato interno, la rete di accordi commerciali gli

garantisce l'accesso ai mercati dell'Asia-Pacifico ed ad un bacino potenziale di 3,5 miliardi di consumatori; 6. Nuove opportunità di collaborazione: necessità di diversificare l’economia e di rendere più

efficienti i settori tradizionali (materie prime) via acquisizione di tecnologia e know-how per la trasformazione.

inquadramento economico

Quadro economico

2012 2013 2014 2015 2016 settembre

2016

settembre 2017

PIL (miliardi di US$ a prezzi correnti) 266 277 258 240,6 247,3 240,2 264,8

Tasso di crescita del PIL (variaz.%) 5,5 4,2 1,9 2,1 1,6 1,8 1,1

PIL pro-capite alla paritá potere d'acquisto

(US$)

21.371 21.443 22.128 22.317 23969 23950 (*) 25.702 (*)

Aumento dell´Indice prezzi al consumo 1,5 3 4,6 4,4 2,7 2,7 1,4

Tasso disoccupazione in % 6,5 6 6,3 6,4 6,3 6,8 7,4

Popolazione in milioni di abitanti 17,5 17,6 17,8 17,9 18,2 18,2 18,2

Debito totale estero (miliardi di US$) 120,1 132,3 149,6 155,6 163,8 162,6 173,6

Debito estero % PIL 45,3 47,8 61,6 70,1 65,4 65,2 63,5

Export beni & servizi (miliardi di US$) Fob 77,8 76,5 75,7 62,2 60,6 44 49,6

Import beni & servizi (miliardi US$) Fob 75,5 74,7 68,6 58,7 55,3 40,5 44,8

Saldo Bilancia commeciale 2,3 1,8 7,1 3,5 5,3 3,5 4,8

Fonte: Banca Centrale del Cile

(*)FMI L'attività economica cilena ha chiuso i primi 9 mesi del 2017 con una crescita dell' 1,1% ma con segnali di rilancio per il terzo trimestre ( +2,2%). Per settore, nel terzo trimestre dell'anno si osserva un particolare dinamismo di quello minerario, dei servizi personali e del commercio, a fronte di una contrazione dell'edilizia. Segno positivo per la domanda interna, che chiude a settembre in aumento del 3% contro l'1,16% dello stesso periodo del precedente anno. Sebbene con una lieve flessione nel tasso di crescita, si mantiene positivo anche il consumo (+2,7%) in entrambe le componenti: privato (+2,8%) - in particolare sia di beni non durevoli (abbigliamento, calzature e prodotti alimentari) che durevoli (veicoli e tecnologia) e servizi (telecomunicazioni e servizi finanziari) - e del Governo (+2,2%), in particolare la spesa sanitaria. Viceversa, forte caduta degli investimenti fissi lordi, che chiudono il semestre con -3,3%, prodotto della contrazione degli

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investimenti in costruzione e altre opere (-7,5%); variazione positiva, invece, per la componente macchinari ed attrezzature (+6,4%) soprattutto macchinari per l'industria e per trasporti. Nel terzo trimestre 2017 diminuisce il deficit di conto corrente rispetto allo stesso periodo del precedente anno (-USD 1.507, pari al 2,2% del PIL) grazie al surplus di bilancia commerciale e trasferimenti, mentre si mantiene negativo il saldo dei redditi. Praticamente invariato rispetto al trimestre precedente il conto capitale (USD 2Mln), dopo l'aumento registrato a marzo 2017 (USD 64 Mln). Lieve miglioramento del deficit finanziario, passato da -USD 2,8 MLD a settembre 2016 a - USD 2,6 MLD nel terzo trimestre dell'anno in corso grazie alla ripresa degli investimenti di portafoglio. In aumento il debito estero, passato da USD 164,6 MLD a settembre 2016 a USD 173,6 MLD nel 3° trimestre 2017, pari al 63,5% del PIL. Lieve flessione, invece, per le riserve internazionali, che hanno raggiunto USD 37,7 MLD, pari al 13,8% del PIL ( -USD1,2 MLD rispetto al trimestre precedente). A settembre 2017 la bilancia commerciale ha registrato un surplus di USD 4,7 MLD, superiore del 23,8% rispetto a quello registrato nello stesso periodo del 2016 (USD 3,8 MLD). Positiva la variazione sia dell'export (+11,7%, pari a USD 49,5 MLD ) - in particolare, grazie all'aumento del prezzo del rame e per l'incremento delle esportazioni di prodotti chimici, alimentari e di argento - sia dell'import (+10,6%, pari a USD 44,8 MLD), grazie alla performance dei beni di consumo (+19,6%) - in particolare durevoli (automobili ed elettrodomestici) - beni intermedi (+8%) - soprattutto combustibili - e strumentali (+3,2%). La bilancia dei servizi ha leggermente ridotto il deficit mostrato nello stesso periodo del 2016 con un aumento dei servizi collegati al flusso turistico in entrata. Il tasso di disoccupazione nel 2017 è aumentato, raggiungendo il 7,4%, a fronte del 6,3% del 2016. I settori che hanno registrato un aumento della disoccupazione sono stati commercio ed industria manifatturiera. Nei primi nove mesi dell'anno il tasso di inflazione si è attestato all' 1,4% rispetto al 2,7% dello stesso periodo del 2016. Su di esso hanno inciso soprattutto l'aumento dei prezzi di istruzione, bevande alcoliche e sanità. Il tasso di sconto è stato fissato a marzo 2017 al 3% in ragione dei segni di debolezza mostrati dagli indici interni. È stato ulteriormente ribassato al 2,5% a giugno 2017, senza previsioni di variazioni a breve. Il Cile è classificato dalla Banca Mondiale come economia ad alto reddito. Tuttavia, l'economia cilena mostra una struttura poco diversificata e dipende principalmente dagli andamenti del prezzo internazionale del rame, il quale, durante i primi nove mesi 2016, ha subito una contrazione causata dalla decelerazione dell'economia cinese, che rappresenta quasi il 46% del consumo mondiale. Nel 3° trimestre 2017 si assiste sia ad una ripresa della Cina sia – più in generale, ad una fase di crescita economica sincrona a livello globale. Il conseguente aumento del prezzo de rame si riflette immediatamente sugli indicatori economici cileni: crescita del PIL, saldo commerciale, finanza pubblica (per via fiscale e attraverso i dividendi della società mineraria pubblica Codelco), investimenti. Il settore minerario è ancora il pilastro fondamentale della crescita economica cilena. Il Cile è il primo produttore mondiale di rame. Il Paese detiene anche il 25% delle riserve mondiali di litio, oltre ad esserne produttore per oltre il 40% del totale venduto a livello globale. Il settore estrattivo cileno annovera anche significative quantità di molibdeno, oro, argento e, in prospettiva, cobalto. Permangono incognite, peraltro, sulla sostenibilità a lungo periodo di uno sviluppo economico trainato quasi esclusivamente da un export non diversificato (90% commodities). In questo senso, meritano di essere segnalati i recenti accordi stipulati dal Governo cileno con le concessionarie dell'estrazione del litio Albemarle e SQM, che si obbligano ad offrire il 25% del minerale ad iniziative di prime trasformazione in Cile, aggiudicate a Samsung e Sichuan Fulin Industrial Group. Dopo due anni di costante decrescita, nel 3° trimestre dell'anno, la produzione di rame ha registrato una crescita dell'8,2% dovuto al miglioramento del prezzo nonché delle condizioni tecniche ed operative degli impianti. Il settore agroindustriale , forestale e dell'allevamento - secondo, in termini di esportazioni dopo quello minerario – ha mostrato, nel terzo trimestre una contrazione dell'1,3% dopo la lieve ripresa del + 0,3% registrata nel periodo aprile-giugno. Si rileva un maggior dinamismo nella produzione di barbabietola e avocado. Permane l'importanza del contributo della produzione vitivinicola, che colloca il paese tra i primi dieci produttori mondiali . In calo le coltivazioni di ortaggi freschi e l'allevamento di bovini e suini. In netta ripresa la produzione del settore ittico (+14%), grazie al buon andamento dell'acquacoltura di salmonidi, mentre registra un calo la pesca industriale per la minor cattura di pesce azzurro.

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L'industria manifatturiera, dopo una fase di costante contrazione nei primi 9 mesi del 2017, mostra una lieve ripresa e chiude il terzo trimestre con un +1% grazie al positivo andamento dei prodotti metallici, dei macchinari e della produzione di combustibili. Il settore EGA, (Energia, Gas e Acqua), con un +4,1% mantiene i segni di ripresa mostrati nei trimestri precedenti. Positivo il comparto della generazione elettrica per un aumento della produzione di energia idroelettrica, eolica e solare; viceversa in calo le attività legate ai settori dell'acqua, del riciclaggio e dello smaltimento rifiuti. Il settore delle costruzioni, mantenendo la tendenza decrescente mostrata a partire dalla metà del 2015, nel terzo trimestre del 2017 registra una diminuzione del 6 % sia nel comparto edilizio (in particolare residenziale), sia nelle opere di ingegneria (a causa della diminuzione degli investimenti legati al settore dell'energia e alle infrastrutture viarie). Si mantiene in crescita il settore delle comunicazioni (+3,8)% per l'aumento delle vendite del comparto della telefonia cellulare e, in minor misura, della televisione via cavo e internet. Viceversa in contrazione il servzio di telefonia fissa e di lunga distanza. Nel secondo trimestre dell'anno, l'attivitá commerciale mantiene segno positivo (+4,4%) nelle sue componenti al dettaglio e all'ingrosso (specialmente di abbigliamento, calzature, elettrodomestici e autoveicoli).

IL CILE NELLA REGIONE DELL’AMERICA LATINA

Paese/Regione Crescita del PIL in %

2014 2015 2016 2017(*)

America Latina e Caraibi 1,2 -0,4 -0,9 1,5

America del Sud -2,2 1,1

Argentina 0,5 2,5 -1,8 2,5

Bolivia 5,5 4,8 4,5 4,3

Brasile 0,1 -3,9 -3,4 0,5

Cile 1,9 2,3 1,6 2

Colombia 4,6 3,1 2,3 3,2

Ecuador 3,7 0,2 -2,5 0,2

Paraguay 4,7 3 4 3,8

Perú 2,4 3,3 3,9 4

Uruguay 3,5 1 0,6 1,2

Venezuela -4 -5,7 -0,8 -4

Fonte: Cepal (ottobre 2016) Nel triennio 2014/2016 l’economia cilena è passata dal 7° al 5° posto per PIL nella regione latino americana, con una crescita media del 3%, posizione che, secondo le previsioni della CEPAL e nonostante il

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peggioramento degli indici interni, si manterrebbe per il 2017. Viceversa per PIL pro capite, dal 2006 al 2016 (con eccezione del 2011), il Cile si mantiene al primo posto fra i paesi del'America Latina. Secondo le previsioni dell'FMI, il paese potrebbe essere superato da Panama entro il 2018 in caso di un ulteriore deterioramento degli attuali indicatori economici.

Commercio estero ed investimenti

Politica commerciale del Cile con il resto del mondo L'economia cilena è notoriamente aperta verso l'estero. E' lo Stato che ha concluso il maggior numero di accordi commerciali, grazie ai quali il 75% dell'interscambio gode di tariffe preferenziali. Nonostante le limitate dimensioni del mercato interno, tale rete di accordi consente al Cile di accedere ad un bacino potenziale di oltre 3,5 miliardi di consumatori. Per tale motivo un crescente numero di aziende europee, statunitensi e asiatiche sceglie il Cile come piattaforma per espandere la propria attività verso i mercati dell'America Latina, delle due sponde del Pacifico, dell'Europa. L’Alleanza del Pacífico, un progetto di integrazione che include Cile, Perú, Colombia e Messico, nasce con la firma nel febbraio 2014 di un accordo quadro sul commercio. Il Cile sta attualmente aggiornando l'accordo con l'UE ed ha recentemente ampliato i capitoli del vigente accordo con la Cina. L'8 marzo 2018 – mentre Trump annunicava dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio - il Cile, insieme ad altri 11 paesi del Pacifico tra cui Giappone, Canada, Australia e Messico, ha firmato l'accordo CPTPP, erede del TPP dopo l'abbandono degli Stati Uniti, con cui si allarga ulteriormente la propria area d'interscambio economico agevolato. Il Cile é membro di OMC, APEC e WIPO; membro associato del MERCOSUR e della Comunità Andina. Infine, il Cile é membro dell'OCSE dal maggio del 2010, primo paese sudamericano ad essere ammesso nell'organizzazione.

Anno Accordi Regionali notificati al WTO (CILE) per Titolo / Descrizioni

2018 CPTPP (Giappone, Australia, Messico, Canada, Perù, Nuova Zelanda, Malesia, Singapore, Vietnam, Brunei) In corso di ratifica da parte degli stati firmatari Accordo commerciale

2016 Alianza Pacifico Protocollo Commerciale

2015 Cile-Tailandia Accordo di Libero Commercio

2014 Cile-Hong Kong Sar (Special Adiministrative Region) Accordo di Libero Commercio

2014 Cile-Viet Nam Accordo di Libero Commercio

201|2 Cile-Nicaragua (CILE-AMERICA Centrale) Accordo di Libero Commercio e Integrazione Economica riguardante lo scambio di merci e servizi

2012 Cile-Malaysia Accordo di Libero Commercio riguardante lo scambio di merci

2011 Turchia - Cile Accordo di Libero Commercio riguardante lo scambio di merci.

2010 Cile - Guatemala (Cile - America Centrale) Accordo i Libero Commercio e Integrazione Economica riguardante lo scambio di merci e servizi

2009 Peru - Cile Accordo di Libero Commercio e Integrazione Economica riguardante lo scambio di merci e servizi

2009 Australia - Cile Accordo di Libero Commercio e Integrazione Economica riguardante lo scambio di merci e servizi

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Anno Accordi Regionali notificati al WTO (CILE) per Titolo / Descrizioni

2009 Cile - Colombia Accordo di Libero Commercio e Integrazione Economica riguardante lo scambio di merci e servizi

2008 Panama - Cile Accordo di Libero Commercio e Integrazione Economica riguardante lo scambio di merci e servizi

2008 Cile - Honduras (Cile - America Centrale) Accordo di Libero Commercio e Integrazione Economica riguardante lo scambio di merci e servizi

2007 Cile - India Intesa Commerciale Parziale riguardante lo scambio di merci.

2007 Cile - Giappone Accordo di Libero Commercio e Integrazione Economica riguardante lo scambio di merci e servizi

2006 Cile - Cina Accordo di Libero Commercio e Integrazione Economica riguardante lo scambio di beni e servizi.

2004 Stati Uniti - Cile Accordo di Libero Commercio e Integrazione Economica riguardante lo scambio di merci e servizi

2004 EFTA -Cile Accordo di Libero Commercio e Integrazione Economica riguardante lo scambio di merci e servizi.

2004 Corea del Sud - Cile Accordo di Libero Commercio e Integrazione Economica riguardante lo scambio di merci e servizi

2003 UE - Cile Accordo di Libero Commercio e Integrazione Economica riguardante lo scambio di merci e servizi.

2002 Cile - Costa Rica (Cile - America Centrale) Accordo di Libero Commercio e Integrazione Economica riguardante lo scambio di merci e servizi

2002 Cile - El Salvador (Cile -America Centrale) Accordo di Libero Commercio e Integrazione Economica riguardante lo scambio di merci e servizi

1999 Cile - Messico Accordo di Libero Commercio e Integrazione Economica riguardante lo scambio di merci e servizi

1997 Canada - Cile Accordo di Libero Commercio e Integrazione Economica riguardante lo scambio di merci e servizi

1989

SISTEMA GLOBALE DI PREFERENZE COMMERCIALI TRA PAESI IN VIA DI SVILUPPO (SGPC) Intesa Commerciale Parziale riguardante lo scambio di merci Paesi firmatari: Algeria, Argentina, Bangladesh, Benin, Bolivia, Brasile, Camerun, Cile, Colombia, Corea del Sud, Corea del Nord, Cuba, Ecuador, Egitto, Macedonia, Filippine, Ghana, Guinea, Guyana, India, Indonesia, Iran, Iraq, Libia, Malesia, Marocco, Messico, Mozambico, Myanmar, Nicaragua, Nigeria, Pakistan, Perù, Singapore, Sri Lanka, Sudan, Tailandia, Tanzania, Trinidad e Tobago, Tunisi, Venezuela, Vietnam, Zimbabwe.

1981

ASSOCIAZIONE LATINOAMERICANA DI INTEGRAZIONE (ALADI) Intesa Commerciale Parziale riguardante lo scambio di merci. Paesi firmatari: Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Cuba, Ecuador, Messico, Paraguay, Perú, Uruguay, Venezuela.

1973

PROTOCOLLO RELATIVO ALLE NEGOZIAZIONI COMMERCIALI TRA PAESI IN VIA DI SVILUPPO (PTN) Intesa Commerciale Parziale riguardante lo scambio di merci Paesi firmatari: Bangladesh, Brasile, Cile, Corea del Sud, Egitto, Filippine, Israele, Messico, Pakistan, Paraguay, Perù, Serbia, Tunisia, Turchia, Uruguay.

Interscambio del Cile con il resto del mondo

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Durante il 2017, l'interscambio commerciale del paese ha totalizzato USD 133,4 miliardi, con un aumento del 12% rispetto al 2016. In aumento del 12,7% l'export, grazie principalmente all'aumento del 21,8% del settore minerario e del 5,5% del settore industriale. Viceversa, i settori agricolo, ortofrutticolo, del allevamento, della silvicultura e della pesca registrano una flessione del 7,1%. Le importazioni hanno mostrato un aumento del 10,9%, attestandosi a USD 61,5 miliardi (FOB), grazie all'aumento del 30,9% degli idrocarburi, del 16,6% del settore agricolo, silvicolo, allevamento e pesca e del 9,4% del settore industriale. La bilancia commerciale presenta un saldo positivo pari a USD 6, 9 miliardi, in aumento rispetto agli USD 5,2 miliardi registrati enl 2016. Il settore minerario continua a coprire una rilevante quota dell'export cileno, pari al 50%, di cui il 90% é costituito da rame e derivati. Le esportazioni di rame hanno mostrato un aumento del 27% in valore – dovuto quasi esclusivamente all'aumento dei prezzi - durante il 2017; le esportazioni diverse dal rame hanno mostrato un aumento del 5,4% (USD 34,2 miliardi). Per quanto riguarda le importazioni, il loro aumento è riconducibile ai beni intermedi (+9,4%), che rappresentano il 48% del totale importato (USD 31,5 miliardi), e al petrolio (+38%). L'import di beni strumentali ha visto un aumento del 3,4% (USD 12,6 miliardi); i beni di consumo del 18% (USD 20,9 miliardi). La Cina continua ad essere il principale partner commerciale del Cile, sia come cliente che come fornitore, con una quota del 26% sull'intercambio globale del paese, seguita dagli USA (16%) e dall'Unione Europea (13,8%).

Interscambio commerciale del Cile con il resto del Mondo (valori in mln di dollari)

periodo: 2012- 2017

Fonte: Banca Centrale del Cile Principali Paesi clienti e fornitori del Cile

2017

CILE 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Export (fob) 78.063 76.770 75.122 62.183 60.597 68.306

Variazione % -4,10 -1,60 -2,20 -17,20 -2,60 12,70

Import (fob) 75.455 74.755 68.599 58.718 55.341 61.399

Variazione % 7,20 -1,10 -9,00 -12,80 -6,55 10,90

Saldo 2.608 2.015 6.523 3.465 5.256 6.908

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Fonte: Banca Centrale del Cile

Principali prodotti scambiati dal Cile con il resto del mondo: gennaio – dicembre 2017

Principali prodotti esportati Mln USD Peso %

Tot. export

Principali prodotti importati Mln USD Peso % su

Tot.Imp.

Minerali di rame e suoi concentrati 16.731 24,49 Oli combustibili distillati (gasoil, diesel ) 2.555 3,92

Catodi e sezioni di catodi di rame raffinato 14.602 21,38 Autoveicoli turismo di cilin sup a1.550

cm3 e inferiore o uguale a 3.000cm3

2.097 3,22

Anodi di Rame 1.414 2,07 Oli di petrolio o di minerali bituminosi c/g

api sup.=25

1.959 3,01

Paste chimiche alla soda o al solfato di

eucaliptus

1.169 1,71 Telefoni cellulari e altre reti wireless 1.709 2,62

Paste chimiche alla soda o al solfato di

conifere

1.134 1,66 Oli di petrolio o di minerali bituminosi c/g

api inf.=25

1.174 1,80

salmone dell'Atlantico o del Danubio 1.063

1,66 Autoveicoli turismo di cilin sup a1.000 cm3 e inferiore o uguale a 1.500cm3

1.076 1,65

Concentrati tostati di molibdeno 780 1,14 Autoveicoli da turismo di cilin. Sup. a 1.000cm3 ed inf. O = a .1.500cm3

954 1,46

Altri Rame non raffinato;anodi di rame per

aff.

766 1,12 Gas naturale liquefatto 952 1,46

Minerali di ferro e loro concentrati,non

agglomerati

709 1,00 Carbone fossile bituminoso 898 1,38

Salmone dell'Atlantico e del Danubio 667 1,00 Autoveicoli turismo di cilin sup a1.500

cm3 e inferiore o uguale a 2.000cm3

597 0,92

Principali paesi di destinazione dell'export Mni. US dollari FOB peso % su tot. Export Principali paesi di prov enienza dell'import Mni. US dollari CIF peso % su tot. Import

MONDO 68.306 100,0 MONDO 65.162 100,00

1 Cina 18.752 27,5 Cina 15.552 23,87

2 Stati Uniti 9.833 14,4 Stati Uniti 11.771 18,06

3 Giappone 6.330 9,3 Brasile 5.614 8,61

4 Corea del Sud 4.213 6,2 Argentina 2.923 4,49

5 Brasile 3.413 5,0 Germania 2.623 4,02

6 India 2.118 3,1 Messico 2.172 3,33

7 Perú 1.733 2,5 Giappone 2.065 3,17

8 Spagna 1.724 2,5 Corea del Sud 1.939 2,98

9 Paese Bassi 1.632 2,4 Spagna 1.445 2,22

10 Canadá 1.377 2,0 Ecuador 1.433 2,20

11 Taiwán 1.262 1,8 Francia 1.274 1,96

12 Bolivia 1.183 1,7 Italia 1.190 1,83

13 Messico 1.167 1,7 Colombia 1.165 1,79

14 Germania 1.068 1,6 Perú 928 1,42

15 Argentina 971 1,4 Vietnam 892 1,37

16 Italia 902 1,3 Tailandia 889 1,36

17 Francia 888 1,3 India 802 1,23

 

 

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Filetti congelati di pesce o refrigerati freschi

interi

664 1,00 Apparecchi riceventi per la televisione di

cristallo liquido

579 0,89

Totale export Cile 68.306 100 Totale Import Cile 65.162 100,00

Fonte: Banca Centrale – Indicatori commercio estero IV trimestre 2017

Investimenti Esteri Diretti in Cile Il paese spicca per una notevole apertura verso gli investimenti esteri: il trattamento degli investitori stranieri è equiparato a quello degli operatori nazionali e l'operatività è consentita in quasi tutti i settori. Nel 2016, gli IDE in entrata hanno raggiunto US$ 12,2 MLD, con una flessione del 40,2% rispetto al 2015 (US$ 20,4 MLD). Nel 3° trimestre 2017 gli IDE in entrata hanno raggiunto USD 2,4 miliardi, in diminuzione del 12,6% rispetto all'ultimo trimestre del precedente anno. Del totale registrato, il 78% corrisponde al reinvestimento di utili ed il restante ad aumenti di capitale. I principali settori destinatari degli IDE sono stati il minerario e l'industriale. Il Cile ha siglato accordi per la protezione degli investimenti con 20 Paesi europei, tra cui l'Italia (BIT Italia-Cile: firmato l'8 marzo 1993, entrato in vigore l'8 febbraio 1995) e, in ambito regionale, con Argentina, Bolivia, Costarica, Cuba, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Honduras, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Uruguay e Venezuela. Altri accordi con Brasile, Colombia, e Repubblica Dominicana sono in corso di ratifica.

Relazioni Tra Italia e Cile Interscambio Commerciale bilaterale Valori in mln €

Fonte:ISTAT I dati ISTAT del nostro interscambio con il Cile evidenziano un nostro disavanzo costante della bilancia commerciale nel periodo 2012-2015. Nel 2016 si assiste a un capovolgimento della tendenza, con l'Italia che passa da un passivo di –152 mln di € nel 2015 ad un surplus di 97 mln. Nel periodo gennaio- novembre 2017 il surplus della bilancia commerciale italiana nei confronti del Cile é stato di 77 mln, rispetto ai 71 mln dello stesso periodo del 2016. L’interscambio complessivo 2016 di beni dell’Italia con il Cile è stato di 1,7 mld di €, con una flessione del 16,3% rispetto al precedente anno. Il picco storico si è toccato nel 2007 (3,1 mld €), dovuto soprattutto all’elevato volume delle nostre esportazioni dell'epoca (circa 2.6 mld €). Durante il periodo gennaio – novembre 2017 l'interscambio Italia- Cile ha raggiunto 1,7 mld di € con un aumento del 6,5% rispetto allo stesso periodo del 2016. Nel 2016, l’export italiano in Cile si è attestato a 917 milioni di €, con una flessione del 4,5%, rispetto al 2015. Durante il periodo gennaio – novembre 2017 le esportazioni dell'Italia verso il Cile hanno raggiunto 873 mln di euro, in aumento del 6,7% rispetto allo stesso periodo del 2016.

2012 2013 2014 2015 2016 Genn.-nov. 16 Genn- nov. 17

Export Italia-Cile 928 890 868 961 917 818 873

0,24 0,23 0,22 0,23 0,22 0,21 0,22

Variaz.% su periodo prec. 5,3 -4,1 -2,5 10,7 -4,5 -4,8 6,7

Import Italia -Cile 1.640 1.230 1.219 1.113 820 747 796

0,43 0,34 0,34 0,30 0,22 0,22 0,22

Variaz.% su periodo prec. -20,5 -25,0 -0,8 -8,7 -26,4 -26,6 6,5

Interscambio tot. Italia-Cile 2.568 2.120 2.088 2.074 1.737 1.566 1.669

Peso% su interscambio totale Italia 0,33 0,59 0,28 0,26 0,22 0,22 0,21

Variaz.% su periodo prec. -12,80 -17,50 -1,50 -0,60 -16,3 -16,5 6,5

Saldi -712 -339 -351 -152 97 71 77

Peso % del Cile

su export totale Italia

Peso % del Cile

su import totale Italia

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Fra i principali prodotti esportati in Cile, il 34,2% é costituito dal comparto della meccanica strumentale. (cfr. tabella a seguire). Le importazioni dal Cile nel 2016 sono state pari a 820 milioni di €, con un decremento (-26,3%), dovuto alla diminuzione sia in quantitá che in valore del prezzo del rame. Durante il periodo gennaio – novembre 2017 le importazioni dal Cile hanno raggiunto 796 mln., con un aumento del 6,5% rispetto allo stesso periodo del 2016. Posizionamento Il Cile per l’Italia a livello regionale gennaio – novembre 2017 (America Latina)

è il 4° partner commerciale come interscambio dell’Italia nell´area, con un valore di 1,6 mld di €, preceduto da Brasile (6,5 mld di €), Messico (4,7 mld di €) e Argentina (2,1 mld di €);

è il 4° mercato di destinazione delle merci Italiane (873 mln di €), preceduto da Messico (3,8

mld di €), Brasile (3,4 mld di €), Argentina (1,2 mld. di €);

è il 4° fornitore dell’Italia nell´area, (403 mln di €)), preceduto dal Brasile (1,7 mld di €)),

Argentina (471 mln di €) e Messico (463 mln. di €)

Fonte: Istat L’Italia è per il Cile a livello mondiale gennaio – novembre 2017

15° partner commerciale;

12° fornitore;

16° cliente. L’Italia è per il Cile a livello europeo gennaio – novembre 2017

3° partner commerciale, con una quota del 15%, dopo Germania (20%)e Spagna (17%),

4° fornitore, con una quota del 12%, dopo Germania (27%), Spagna (15%) e Francia (13%).

4° cliente con una quota del 10%, dopo Spagna (20%), Paesi Bassi (19%) e Germania (12%) Fonte: Banca Centrale del Cile Composizione merceologica dell’interscambio Italia-Cile 2016 e gennaio – novembre 2017 Esportazioni Italiane verso il Cile: Durante il periodo gennaio – novembre 2017 dal punto di vista merceologico, il 35% del nostro export é formato da meccanica strumentale, in particolare altre macchine di impiego generale (16,7%), altre macchine per impieghi speciali (10,28%) e macchine di impiego generale (8,29%), seguono, con il 6,9% le macchine per l'agricoltura e silivicoltura e gli autoveicoli (3,8%).

Principali prodotti (ATECO 3) esportati dall'Italia in Cile

2015-2016 – gennaio –novembre 2016-2017 / (valori in milioni di € )

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Fonte: Elaborazione ICE su dati ISTAT

Importazioni italiane dal Cile

Durante il periodo gennaio – novembre 2017 le importazioni si concentrano (49,8%) nei metalli di base preziosi e altri metalli non ferrosi (rame e derivati). Significativi anche i prodotti di colture permanenti, che rappresentano il 20,3% dei nostri acquisti dal mercato cileno, seguono i prodotti di pasta-carta, carta e cartone, in particolar modo cellulosa (11,25%), e pesce, crostacei e molluschi lavorati e in conserva (5,89%).

Principali prodotti (ATECO 3) del Cile importati dall’Italia

2015- 2016 - gennaio – NOVEMBRE 2016-2017 (valori milioni di € )

Principali prodotti esportati in Cile dall 'Italia (milioni di € ) 2015 % export tot 2016 % export tot Gen.-nov 2016 % export tot Genn-nov 2017 % export tot

Altre macchine di impiego generale 117,33 12,21 117,50 12,81 105,25 12,86 145,83 16,70

Altre macchine per impieghi speciali 95,50 10,97 105,43 11,50 88,36 10,80 89,75 10,28

Macchine di impiego generale 102,18 10,63 66,51 7,25 60,89 7,44 72,40 8,29

macchie per l'agricoltura e la silvicoltura 70,18 7,30 63,29 6,90 55,15 6,74 60,89 6,97

Autoveicoli 38,59 4,02 36,00 3,92 33,17 4,05 33,45 3,83

Motori, generatori e trasformatori elettrici; apparecchiature per la distribuzione e il controllo dell'elettricità64,96 6,76 70,27 7,66 66,60 8,14 32,91 3,77

Articoli in materie plastiche 29,36 3,06 28,28 3,08 24,11 2,95 27,55 3,15

Strumenti e forniture mediche e dentistiche 18,85 1,96 24,53 2,67 21,51 2,63 24,53 2,81

Pasta-carta, carta e cartone 22,53 2,34 21,19 2,31 19,25 2,35 23,88 2,73

Altri prodotti alimentari 16,86 1,76 20,11 2,19 17,54 2,14 20,72 2,37

Altri 384,00 39,97 364,00 39,69 327,00 39,96 341,00 39,04

export totale 960,83 100,00 917,17 100,00 818,34 100,00 873,36 100,00

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Fonte: Elaborazione ICE su dati ISTAT

Investimenti italiani in Cile e cileni in Italia Per quel che riguarda gli investimenti diretti esteri provenienti dall’Italia, si stimano le attivitá di circa 80 aziende italiane attive in Cile, fra marchi presenti con una propria filiale, annuncio di espansioni sul mercato, joint venture o altri accordi commerciali strutturati, negozi monomarca, etc. I settori significativi in termini di penetrazione commerciale italiana continuano a essere quello dell’energia, delle costruzioni, della tecnologia industriale e dei trasporti. Gli investimenti cileni in Italia, pari a 36 milioni di USD, sono al momento limitati ad operazioni dei Fondi Pensione (AFP) che possono investire sui mercati internazionali sino al 65% del loro portafoglio azionario e obbligazionario.

IDE DALL'ITALIA (migliaia di US$ nominali)

INVESTIMENTI ESTERI DIRETTI DL 600 – PERIODO 1974 - 2016*

TOTALE INVESTIMENTI AUTORIZZATI D.L. 600 -periodo 1974- 2016: USD mln 215.983,0

INVESTIMENTI AUTORIZZATI DELL' ITALIA IN CILE TOTALE -periodo 1974-2016: USD mln 2.358,7 (1,11%)

PER SETTORI

2015 % import totale 2016 % import totale Gen.-nov.2016 % import totale Gen.- nov 2017 % import totale

Metalli di base preziosi e altri metalli non ferrosi; combustibili nucleari 711,08 63,87 447,70 54,61 395,65 52,93 396,44 49,80

Prodotti di colture permanenti 132,17 11,87 150,37 18,34 144,12 19,28 161,49 20,28

Pasta-carta, carta e cartone 106,00 9,52 79,25 9,67 73,06 9,77 89,54 11,25

Pesce, crostacei e molluschi lavorati e conservati 45,66 4,10 41,18 5,02 40,74 5,45 46,86 5,89

Frutta e ortaggi lavorati e conservati 34,22 3,07 23,79 2,90 21,64 2,90 24,18 3,04

Minerali metalliferi non ferrosi 17,12 1,54 12,60 1,54 10,92 1,46 15,59 1,96

Prodotti chimici di base, fertilizzanti e composti azotati, materie plastiche e gomma sintetica in forme primarie14,77 1,33 12,81 1,56 12,17 1,63 13,57 1,70

Prodotti in legno, sughero, paglia e materiali da intreccio 14,88 1,34 12,04 1,47 11,54 1,54 9,70 1,22

Filati di f ibre tessili 9,32 0,84 9,23 1,13 8,87 1,19 8,80 1,11

Carne lavorata e prodotti a vase di carne 4,96 0,45 7,82 0,95 7,62 1,02 5,84 0,73

Altri 21,00 1,89 24,00 2,93 21,00 2,81 24,00 3,01

import totale 1.113,25 100,00 819,84 100,00 747,46 100,00 796,12 100,00

Principali prodotti del Cile importati dall'Italia (milioni di € )

 

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Fonte: Comité Inversiones Extranjeras

Opportunità commerciali

Baricentro delle relazioni bilaterali è lo scambio tra materie prime cilene e macchinari e tecnologia italiani. Tra i settori che offrono le maggiori opportunità si segnalano: Tecnologia e prodotti nel settore agroindustriale, vitivinicolo e packaging Macchine alimentari Il settore delle macchine de impianti per l'industria agro-alimentare é in forte espansione grazie all'impegno degli operatori locali di aumentare qualitativamente e quantitativamente la propria produzione – impegno che nasce, soprattutto, dallo sbocco internazionale dei prodotti ed ai connessi standard qualitativi attesi – che alimenta una continua, sostenuta domanda di tecnologia d’avanguardia. La diminuzione della mano d'opera agricola – da 3,4 a 1 milione nell'ultimo secolo - ed il suo invecchiamento – gli addetti di età superiore ai 45 anni sono aumentati del 27,1% dal 2008 al 2014; nel periodo 1998-2012 l'aumento fu del 14,2% - impongono nuovi modelli di sviluppo al fiorente comparto agroindustriale cileno. Meccanizzazione agricola ed automazione dei processi a valle sono in atto da anni, ma, secondo le analisi emerse nel

corso del congresso PMA Fresh Conneections Chile, nei prossimi anni la domanda di tecnologia rimarrà sostenuta in

America Latina, in particolare in Messico, Perù e Cile.

Già oggi il Cile impiega tecnologie avanzate, di origine per lo più statunitense, che vanno dai sensori che ottimizzano il raccolto attivando o disattivando sistemi di ventilazione o gocciolatoi, a macchine che tagliano la verdura con getti d'acqua ad alta pressione, a piccoli robot adibiti alla raccolta , alle macchine in grado di suddividere le mele in base a colore e dimensioni e quindi ad imballarle. Vi sono forti aspettative anche per l'introduzione dell'intelligenza artificiale nel comparto agroindustriale: l'AI renderà possibile la gestione sistematizzata di una enorme mole di informazioni, climatiche come biologiche, rilevate dai sensori, cosi da effettuare previsioni anche ad 8 settimane e suggerire gli interventi più adatti a migliorare il raccolto, con un aumento della produttività che si stima potrà raggiungere il 30%.

SETTORE

INVESTIMENTI MATERIALIZZATI

Italia Totale DL 600 Italia

Valore % Valore % Totale

Agricoltura 7.961 0,40% 480.832 0,42% 1,66%

Silvicoltura 0 0,00% 612.976 0,53% 0,00%

Pesca e acquicoltura 0 0,00% 319.226 0,28% 0,00%

Minerario 7 0,00% 37.919.470 32,74% 0,00%

Industria alimentare 76.110 3,86% 3.654.490 3,16% 2,08%

Industria del legno e della cellulosa 3.348 0,17% 1.321.600 1,14% 0,25%

Industria chimica 20.000 1,01% 7.630.086 6,59% 0,26%

Altre industrie 26.956 1,37% 2.529.333 2,18% 1,07%

Elettricitá, Gas e Acqua 44.000 2,23% 20.797.723 17,96% 0,21%

Costruzione 40.370 2,05% 1.656.506 1,43% 2,44%

Commercio 1.089 0,06% 7.732.958 6,68% 0,01%

Trasporti de magazzinaggio 365.493 18,52% 3.235.186 2,79% 11,30%

Comunicazioni 1.370.988 69,48% 7.886.263 6,81% 17,38%

Servizi finanziari 9.996 0,51% 11.275.667 9,73% 0,09%

Assicurazioni 0 0,00% 5.435.555 4,69% 0,00%

Servizi alle imprese 5.726 0,29% 1.386.820 1,20% 0,41%

Servizi idrici e sanitari 49 0,00% 527.247 0,46% 0,01%

Altri servizi 1.125 0,06% 1.425.876 1,23% 0,08%

TOTALE 1.973.218 100,00% 115.827.814 100,00% 1,70%

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Confezionamento ed imballaggio: La tecnologia italiana del settore mantiene da anni una buona partecipazione nell’import cileno. Da segnalare le opportunità che potranno emergere dall'applicazione della legge 20.920, meglio nota come legge quadro sulla Gestione dei Residui, la Responsabilitá Estesa del Produttore (REP) e la Promozione del Riciclaggio, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale cilena il 1° giugno 2016, di cui sono attualmente in corso di adozione i regolamenti attuativi. La legge intende diminuire la generazione di residui e promuoverne il riutilizzo, il riciclo o la valorizzazione con metodi diversi. A questo fine, stabilisce la Responsabilitá Estesa del Produttore (“REP”) affidando al medesimo la responsabilitá sui residui derivanti da ogni nuovo prodotto, dalla sua generazione fino alla valorizzazione o eliminazione finale. Uno dei settori prioritari a cui sará applicato il nuovo regime – oltre a pnenumatici, apparecchi elettrici ed elettronici, pile e batterie, oli esausti - é, appunto, quello degli imballaggi. Agli effetti della legge, sará considerato produttore anche l'azienda che commercializza prodotti sotto marca propria, pur avendo acquisito gli imballaggi da un terzo. Gli obblighi sono di organizzare e finanziare la raccolta, lo stoccaggio, il trasporto e il trattamento dei residui del packaging, nonché di soddisfare gli obbiettivi di raccolta e valorizzazione dei residui che saranno fissate per ogni categoria di prodotto. Tecnologia e prodotti per il settore minerario e metallurgico: Il settore minerario continua ad essere la principale fonte di ricchezza del Paese e vi si concentrano gli investimenti nazionali e stranieri più rilevanti. Il contributo italiano nel settore si concentra nella fornitura di componenti industriali (pompe, organi di trasmissione e controllo, filtri, componentistica elettrica, attrezzature per manutenzione, etc), con una presenza ad oggi contenuta ma che potrebbe incrementarsi, tenuto conto sia della rilevante domanda del settore sia di alcune nostre specializzazioni. Esistono opportunità per contribuire alla riduzione dei costi di produzione e, quindi, all'aumento della produttività - vero grande problema dell'industria mineraria cilena – oltre che ad assicurare la sicurezza ambientale e dei lavoratori. Al di lá del settore delle sole macchine per movimento terra Si richiedono, quindi, macchine e attrezzature energeticamente efficienti, alta tecnologia di scavo, tecnologie per la dissalazione, il trasporto e l’uso delle acque marine, tecniche di recupero delle acque già utilizzate Tecnologie e prodotti nel settore energia: La riconversione o la modernizzazione di centrali esistenti, la costruzione di centrali idroelettriche di medie e piccole dimensioni, la costruzione e l'ammodernamento delle linee di trasmissione, l'interconnessione energetica transnazionale, la costruzione di impianti per la rigassificazione di gas liquefatto (GNL) e soprattutto lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili sono tra i motori dell’economia del paese. In particolare, il portafoglio di progetti ERNC sottoposti alla valutazione d'impatto ambientale – SEIA – raggiunge circa 18 mila MW. Si stima che per il 2025 la capacità installata ERNC supererà gli 8 GW. Sono in corso investimenti in infrastrutture di trasmissione elettrica legati alla interconnessione tra i sistemi del Nord e del Centro Sud (avviata a novembre 2017), nonché per garantire la sicurezza nell'approvvigionamento di elettricità ai clienti finali in caso di emergenze causate da fenomeni climatici. Tecnologie per la tutela dell'ambiente Per quanto riguarda il settore delle acque, sono previsti investimenti per US$1 miliardo entro la fine dell'anno 2019 a carico delle aziende di distribuzione dell'acqua potabile. L'Italia potrebbe trovare varchi anche nel comparto degli impianti per il trattamento dell'aria e fumi a livello industriale. L'industria termoelettrica dovrà adottare standard di emissioni assai restrittivi e sarà tenuta a certificare i propri sistemi di monitoraggio continuo delle emissioni. Parimenti, le fonderie e le raffinerie del settore minerario dovranno adempiere alla norma sulle emissioni che entrerà in vigore a dicembre 2019 e che mira a portare i livelli di cattura delle molecole di arsenico e zolfo al 95%. La citata legge REP, poi, apre un mondo di opportunità nei settori del riciclo: modelli di gestione, impianti, macchinari, servizi. Settore edilizia, infrastrutture e restauro.

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L'insufficiente rotazione di nuovi progetti di investimento privato - specie nel settore minerario, in ragione della fine del super ciclo dei prezzi del rame – è stata solo in parte compensata da una maggiore attività nel settore immobiliare. In termini reali, il budget per le opere pubbliche nel 2017 mostra un aumento del 2% annuale. Il segno positivo è in parte dovuto al confronto con un valore particolarmente basso nell'anno precedente e, comunque, si riferisce in larga misura ad opere di ampliamento e completamento relative ai progetti già in stock. Le infrastrutture pubbliche che avranno un peso piú rilevante sono soprattutto le nuove linee 3 e 6 della metropolitana e l'edilizia ospedaliera. In termini di concessioni, gli investimenti dovrebbero toccare gli USD 850 milioni nel 2017, di cui circa il 54% destinato ad opere stradali. Per il quinquennio 2016-2020 sono stati stanziati USD14,11 miliardi in progetti che rappresentano il 23% del totale paese, tra cui 376 progetti di investimento con un crono programma già definito. Di questi, se si contano soltanto i progetti promossi dallo Stato, il 9% è costituito da progetti del portafoglio MOP (Ministero Opere Pubbliche), mentre il MOP stesso contribuisce con il 5% e il Ministero della Sanitá con il 4%. Dal lato privato, spiccano i progetti relativi all'ampliamento dell'aeroporto internazionale di Santiago, la Ruta 66, il Camino de la Fruta, la diga Punilla e l'ospedale Salvador. Il settore attrae comunque l'interesse delle aziende estere, dato il fabbisogno infrastrutturale di un paese che, seppur con minor dinamismo, continua la propria crescita ma sopporta ancora, altresì, limitazioni al trasporto di merci e persone nelle città e tra le varie regioni, infrastrutture sanitarie insufficienti, esigenze di rafforzamento portuale. Settore aeronautico/aerospaziale La forte crescita nel traffico aereo di passeggeri da e per il Cile e le proiezioni per i prossimi venti anni rendono indispensabile urgenti investimenti legati all’infrastruttura ed ai servizi aeroportuali, coerentemente con l’obiettivo del Governo di rafforzare il settore del turismo. Nell’ultimo decennio, i passeggeri trasportati sono aumentati del 140%. In campo militare il Cile é uno dei principali importatori di materiale per la difesa dell'America Latina, potendo ancora oggi finanziare gli acquisti del settore con la denominata Ley Reservada del Cobre, che destina il 10% delle vendite della statale cuprifera Codelco (principale esportatrice cilena) a tali fini. Si stima che il paese destinerà una cifra tra i 7 e gli 11 miliardi di USD all'acquisto di materiale per la difesa da qui al 2025. Il Cile si sta affermando, infine, come territorio privilegiato per l'osservazione spaziale. Vi sono spazi per le imprese legate all’alta tecnologia di sistemi per: navigazione, telecomunicazioni, manutenzione, prevenzione, homeland security.

Importazioni principali prodotti agro-alimentari (in US dollari CIF)

Capitoli doganali selezionati:

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Principali prodotti importati dall’Italia – 2016/2017 (valori in USD CIF)

Prodotti

Italia Mondo Italia Mondo Paesi Leader/Posizione Italia

Valori 2016 Valori 2016

Valori 2017

Valori 2017

2017 Vino 1.276.861 8.338.847 1.882.347 8.390.917 1) Argentina: 35,5% - 2) Francia:22,71% - 3) Italia: 22,43%

QUESOS Y REQUESON

ARROZ

ACEITE DE OLIVA Y SUS FRACCIONES, INCLUSO REFINADO, PERO SIN MODIFICAR QUIMICAMENTE

EMBUTIDOS Y PRODUCTOS SIMILARES DE CARNE, DESPOJOS O SANGRE; PREPARACIONES ALIMENTICIAS A BASE DE ESTOS PRODUCTO

LAS DEMAS PREPARACIONES Y CONSERVAS DE CARNE, DESPOJOS O SANGR

CHOCOLATE Y DEMAS PREPARACIONES ALIMENTICIAS QUE CONTENGAN CACAO

PRODUCTOS DE PANADERIA, PASTELERIA O GALLE-TERIA, INCLUSO CON ADICION DE CACAO; HOSTIAS, SELLOS VACIOS DE LOS TIPOS UTILIZADOS PARA MEDICAMENTOS, OBLEAS PARA SELLAR, PASTAS SECAS DE HARINA, ALMIDON O FECULA, EN HOJAS, Y PRO-DUCTOS SIMILARES

TOMATES PREPARADOS O CONSERVADOS (EXCEPTO EN VINAGRE O EN ACIDO ACETICO)

HONGOS Y TRUFAS, PREPARADOS O CONSERVADOS (EXCEPTO EN VINAGRE O EN ACIDO ACETICO)

2005

VINO DE UVAS FRESCAS, INCLUSO ENCABEZADO, MOSTO DE UVA, EXCEPTO EL DE LA PARTIDA Nº 20.09

VINAGRE Y SUCEDANEOS DEL VINAGRE OBTENIDOS A PARTIR DEL ACIDO ACETICO. K

0406  

1006  

1509  

1601  

1602  

1806  

1902   PASTAS ALIMENTICIAS, INCLUSO COCIDAS O RELLENAS (DE CARNE U OTRAS SUSTANCIAS) O PREPARADAS DE OTRA FORMA, TALES COMO ESPAGUETIS, FIDEOS, MACARRONES, TALLARINES, LASAÑAS, ÑOQUIS, RAVIO-LES, CANELONES; CUSCUS, INCLUSO PREPARADO

1905  

2002  

2003  

2004   LAS DEMAS HORTALIZAS (INCLUSO SILVESTRES) PREPARADAS O CONSERVADAS (EXCEPTO EN VINAGRE O EN ACIDO ACETICO), CONGELADAS, EXCEPTO LOS PRODUCTOS DE LA PARTIDA Nº 20.06

  LAS DEMAS HORTALIZAS (INCLUSO SILVESTRES) PREPARADAS O CONSERVADAS (EXCEPTO EN VINAGRE O EN ACIDO ACETICO), SIN CONGELAR, EXCEPTO LOS PRODUCTOS DE LA PARTIDA Nº 20.06

2006   HORTALIZAS (INCLUSO SILVESTRES), FRUTAS U OTROS FRUTOS O SUS CORTEZAS Y DEMAS PARTES DE PLANTAS, CONFITADOS CON AZUCAR (ALMIBARADOS, GLASEADOS O ESCARCHADOS)

2103   PREPARACIONES PARA SALSAS Y SALSAS PREPA-RADAS; CONDIMENTOS Y SAZONADORES, COMPUES-TOS; HARINA DE MOSTAZA Y MOSTAZA PREPARADA

2204  

2209  

% quota mercato % quota mercato % quota mercato

Paese 2015 2016 2017 2015 2016 2017

ARGENTINA 126.170.618 124.263.331 130.554.719 22,78 21,5 18,9

USA 99.548.903 105.035.262 119.795.189 17,97 18,2 17,3

BRASILE 38.255.427 31.738.536 29.959.261 6,91 5,5 4,3

BELGIO 36.275.504 45.120.844 52.644.002 6,55 7,8 7,6

PERU 31.435.371 33.290.154 28.298.561 5,68 5,8 4,1

GERMANIA 25.658.724 36.212.895 52.313.065 4,63 6,3 7,6

NUOVA ZELANDA 21.839.581 19.050.588 24.409.703 3,94 3,3 3,5

SPAGNA 21.252.404 32.651.338 45.060.520 3,84 5,7 6,5

URUGUAY 20.579.633 12.457.495 13.354.912 3,72 2,2 1,9

OLANDA 19.929.537 29.677.029 59.952.862 3,60 5,1 8,7

PARAGUAY 16.946.781 12.341.452 16.032.915 3,06 2,1 2,3

ITALIA 16.228.813 16.971.199 21.248.343 2,93 2,9 3,1

CINA 14.668.509 15.158.800 18.559.732 2,65 2,6 2,7

FRANCIA 10.556.370 12.803.103 16.308.970 1,91 2,2 2,4

MESSICO 8.097.201 8.567.754 15.621.102 1,46 1,5 2,3

Altri 46.474.796 41.678.375 47.181.271 8,4 7,2 6,8

Totale import 553.920.187 577.018.155 691.295.127 100 100 100

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4) Spagna:15,16% Pasta alimentare

4.484.524 41.208.248 591.7247 44.314.857 1)Peru:32,21% -2) Argentina: 25,89% - 3) Italia: 13,35% 4) Cina: 6,1%

Conserve pomodoro

1.056.860 3.100.683 1.362.320 4.148.448 1) USA: 42% -2) Italia 33% - 3) Cina: 13% -4) Spagna: 7%

Formaggi 1.194.133 119.253.685 1.475.380 180.009.151 1) -Francia: 4% -7) Spagna: 3% - 8) Uruguay: 3% - 9) Brasile: 3% -10) Messico 2% -11) Italia 1%

Insaccati 196.186 3.5839.409 206.909 40.763.579 1) Spagna : 37,58% - 2) Brasile: 22,72% - 3) USA: 22,3% - 4) Messico 6,97% - 5 ) Argentina: 5,93% -6) Cina: 3,18% -7) Francia: 0,88% -8) Italia: 0,51%

Prosciutto crudo

528.773

5.893.644

551.752

5.597.567

1) Spagna 90,14% - 2) Italia : 9,86%

Olio d'oliva 454.968 3.177.207 653.966 2.750.744 1) Spagna: 39,2% - 2) Argentna: 31,27% -3) Italia: 23,77 -4) Peru: 2,1%

Aceto balsamico

665.635 1.006.256 649047 911.268 1) Italia: 66,8% - 2) Argentina: 9,5% -3) USA: 9,3% -4) Spagna: 4,7%

Caffé 6.678.550 50.375.177 7.298.876 61.367.165 1) Brasile: 51,3% -2) Italia: 11,9% -3) Vietnam: 9% - 4) Colombia: 5,6%

Fonte: Servicio Nacional de Aduanas de Chile

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Aspetti normativi e legislativi sulle importazioni di prodotti agro-alimentari (sintesi)

In Cile non esistono restrizioni legislative e/o doganali per l’importazione di prodotti alimentari dall’Italia. Comunque tutti i prodotti alimentari provenienti dai Paesi UE sono sottoposti a rigidi controlli da parte delle autorità competenti (Servicio Agrícola y Ganadero-SAG, Ministero della Sanità). Le normative relative all'etichettatura dei prodotti confezionati e in particolare per i prodotti alimentari e chimici, vengono indicate dal Ministero della Sanitá attraverso l'Instuto de Salud Publica (ISP) e della Sanita (SNS), nonché dal SAG (Servicio Agrícola y Ganadero). La produzione, distribuzione e commercializzazione di prodotti alimentari devono rispettare le normative tecniche dettate dal Ministerio de la Salud i cui aspetti fondamentali si centrano sugli ingredienti permessi e relative concentrazioni, informazioni nutrizionali, tolleranza di residui di pesticidi permessi ed etichettatura. I prodotti importati devono essere accompagnati dal numero e data della risoluzione rilasciata dal Servicio de Salud che ne autorizza l'importazione. Nel caso dei derivati dei latticini, salumi e derivati della carne viene richiesta la certificazione dello stabilimento produttore rilasciata dalle ASL italiane. Il testo completo della Normativa è disponibile nella pagina web della Secretaría Regional Ministerial de Salud de la Región Metropolitana http://seremi13.redsalud.gob.cl nella sezione “tramites” e succesivamente “Alimentos”. Nel paese il DL 297/27/11/1992 e successivi aggiornamenti, regola le normative di etichettatura dei prodotti alimentari confezionati: “Reglamento de Rotulación de Productos Alimenticios envasados”. Rimane invariata l'importanza del certificato d'origine o nel caso dell'Unione Europea l'EUR 1 rilasciato dalle Camere di Commercio in Italia, che attesta la fabbricazione originaria europea del prodotto e garantisce quindi l'accesso alle preferenze doganali d'ingresso stipulate nell'Accordo di Complementazione Economica sottoscritto tra il Cile e l'Unione Europea e vigente dal 2003. Dazi doganali: Nell’ambito dell’Accordo di Associazione tra il Cile e L’UE , in vigore dal mese di febbraio 2003, ca. il 90% dei prodotti alimentari sono esenti del pagamento dei dazi doganali. Quote Accordo Cile -UE: Esiste una quota per i formaggi, che per il 2018 é pari a 2.475 Tonnellate per l'insieme delle partite: 0406102- 04061030, 04061090-04062000-04063000- 04066000- 04069010- 04069020-04069030-04069040- 04069090- superata la quota i prodotti dovranno pagare il 6%

Per il 2018 la quota é pari a 2.625 tm. ( http://www.aduana.cl/consulta-cupos/aduana/2007-02-27/183105.html) Dall’entrata in vigore dell’Accordo di Associazione fra il Cile e l’UE, si conferma l’orientamento cileno delle autorità competenti (Servicio Agrícola y Ganadero-SAG) a delegare alle Autorità del Paese di origine la concessione delle autorizzazioni alle esportazioni di prodotti di origine animale. L’Allegato IV dell’Accordo di Associazione contiene gli accordi sottoscritti fra l’UE e il Cile relativi alle misure sanitarie e fitosanitarie (SPS) applicabili sia agli scambi di animali e prodotti di origine animale, vegetali, prodotti vegetali ed altre merci sia al benessere degli animali ("Accordo SPS UE-Cile"). In tale documento sono elencati i settori e sottosettori dei Paesi membri dell’Unione Europea, autorizzati per esportare in Cile. Nel caso specifico dell’Italia, sono autorizzati ad esportare in Cile i seguenti settori e sotto settori (All.2):

7. Latte e prodotti a base di latte per il consumo umano 8. Prodotti a base di carne elaborati (1) 9. Gelatina commestibile, collageno e materie prime. Contenente frattaglie di pelle (2) 10. Conserve piatti pronti 11. Seme bovino

(1): prodotti elaborati a base di carne di tutte le specie, ad eccezione di quelli di origine bovino. Allo stato attuale é in fase di valutazione da parte del SAG l'autorizzazione per esportare in Cile prodotti elaborati a base di carne bovina. Viceversa é stata autorizzata l'esportazione in Cile dall'Italia di Bresaola. (2): Ottenuti a partire dalla pelle di ruminante o dall’ osso e/o pelle di suino Ulteriori informazioni e documentazione la potete trovare sul sitio del Ministero della Salute italiano: http://www.salute.gov.it/portale/ministro/p4_8_0.jsp?lingua=italiano&label=servizionline&idMat=SAL&idAmb=STB&idSrv=ECCSL&flag=P Modelli Certificati Export per il Cile: http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=1626&area=sicurezzaAlimentare&menu=esportazione&

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tab=4

Per quanto riguarda le bevande alcoliche ed analcoliche la Legge 20780 del 29/09/14 – Art.42 comma d) stabilische una imposta addizionale del 20,5% ad Valorem CIF destinata all'importazione, commercializzazione e consumo di bevande alcoliche, vini, spumanti, birra e simili, per i distillati del 31,5% le bevande analcoliche zuccherate del 18% e per le bevande senza addizione di zucchero il 10% + aliquota IVA del 19%. https://www.leychile.cl/Navegar?idNorma=71271 Etichettatura: Nel paese il DL 297/27/11/1992 e successivi aggiornamenti, regola le normative di etichettatura dei prodotti alimentari confezionati: “Reglamento de Rotulación de Productos Alimenticios envasados”. http://www.leychile.cl/Navegar?idNorma=86018

Normativa di riferimento: legge 20.606 – sulla composizione nutrizionale degli alimenti e della loro pubblicitá http://www.leychile.cl/Navegar?idNorma=1041570 Dal 27 giugno 2016, é entrata in vigore la Legge 20.606 sulla composizione nutrizionale e relativa etichettatura degli alimenti che nel caso che il contenuto di grassi, zuccheri, carboidrati e sodio eccede i limiti stabiliti come raccomandati dovrá riportare in modo visibile, sul lato principale della confezione, la frase ALTO EN ( su un fondo nero) come indicato di seguito:

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CANALI DISTRIBUTIVI Cile, con 18 milioni di abitanti ed una entrata pro capite di USD 25.702, dopo il Brasile ed il Messico, é il paese con maggior sviluppo nel formato del retail nella regione con vendite totali pari a USD 51,2 MLD e una superficie di 4,073 milioni di M2. Le previsioni per il 2018 indicano una crescita attorno al'1,9%. Il settore mostra da alcuni anni un forte dinamismo che ha generato fusioni ed acquisti tra i diversi attori dell’industria interessati ad assicurare la propria presenza, non solo in Cile, nei vari formati: supermercati, grandi magazzini, catene “fai da te”, centri commerciali ecc. La grande distribuzione cilena è praticamente controllata da pochi gruppi economici locali. Nonostante le ridotte dimensioni del mercato cileno, è rilevante l’interesse che ha generato nei protagonisti presenti, disposti ad importanti investimenti non solo per incrementare la propria quota di partecipazione nel settore di appartenenza, ma per inserirsi in altri settori, soprattutto attraverso fusioni o acquisizioni di aziende già consolidate. Attualmente i 7 principali attori del retail sono: Cencosud, Falabella, Ripley, Walmart, SMU, La Polar e Hites. La grande distribuzione cilena è praticamente controllata da pochi gruppi economici locali che fino ad ora sono riusciti non solo ad ostacolare l’entrata ma anche a far uscire dal mercato importanti operatori internazionali come J.C. Penney nel segmento dei grandi magazzini e Carrefour in quello dei supermercati e ad espandersi in paesi vicini come Colombia, Perú, Argentina e Brasile. Centri commerciali: In Cile sono presenti 93 centri commerciali distribuiti su tutto il territorio, il 68% dei quali situati nella Regione Metropolitana. Il paese con 222mq/1000 abitanti capeggia il ranking di superficvie di mall per abitante di altri paesi dell'area come Colombia (108 mq/1000 abit.), Perú (92mq), Brasile (78mq) e Argentina (54mq). Il settore concentra circa il 25% delle vendite totali del commercio. L’affluenza di pubblico durante il 2017 è stata di 581 milioni di persone. Il settore presenta un rilevante grado di concentrazione, in quanto le stesse holding che operano nella grande distribuzione (supermercati e grandi magazzini) ne detengono il controllo ad eccezione del ParqueArauco S.A controllato da diversi azionisti. Strip Centers: centri commerciali con uno spazio lordo affittabile di massimo 10.000 m2, composti da un negozio “ancora” (5.000 m2 massimo), piú un numero ridotto di negozi principalmente di servizi, localizzati nelle vicinanze di un nucleo urbano. Il business di questi centri commerciali si é diffuso nel paese negli ultimi 5 anni. Grandi Magazzini: Il settore registra una penetrazione di 64m2 per 1.000 abitanti. La maturazione del settore cileno ha spinto i principali operatori nazionali a indirizzare il 50% degli investimenti all’apertura di stabilimenti in Peru e Colombia, l'elevato livello di penetrazione dei Grandi Magazzini in Cile è da attribuire in parte alla preferenza dei consumatori per questo formato a differenza dell'Argentina e Brasile dove vengono previlegiati i negozi specializzati. Negli ultimi anni i principali player hanno destinato spazi per i prodotti alimentari di qualitá. Supermercati: L'industria dei supermercati, secondo quanto pubblicato dalla locale associazione di categoria ( ASACH) rappresenta il 5,8% del PIL e offre occupazione a oltre 1.400 lavoratori. Nel 2017 le vendite dei 1358 supermercati presenti sul territorio, hanno superato i 14 miliardi di dollari con un aumento del 58% negli ultimi 5 anni. Il settore, è praticamente suddiviso fra 4 players: Walmart (Lider), Cencosud (Jumbo, Santa Isabel) , Gruppo Smu (Unimarc) e Tottus (Gruppo Falabella) che concentrano circa l'80% delle vendite. I superette: con punti di vendita di circa 500 m2 aperti 365 giorni all'anno e con un orario di apertura prolungato. Questo formato di centro commerciale rappresenta il concetto di spesa “on to go” e sono pensati principalmente per clienti che priorizzano la rapiditá e la comoditá piuttosto che la gamma di prodotti o da chi ha bisogno con urgenza di accedere a prodotti di prima necessitá. In alcuni casi, sono abbinati a distributori di benzina (come il caso di Pronto Copec) o a minimarkets. I principali operatori in questo formato sono: al primo posto OK Market di SMU con 116 punti vendita, seguiti dalla catena Oxxo di proprieta della messicana FEMSA con 52 punti vendita. Se a questi si sommano i locali presenti nelle stazioni di servizio Copec, Petrobras, Enex, si raggiungono circa 823 locali formato superette, cifra che mostra da un lato il ridotto livello di sviluppo del settore e dall’altro un’elevata

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potenzialità per l’inserimento di nuovi operatori anche stranieri. Distribuzione all'ingrosso: Il mercato all’ingrosso locale si divide in tre gruppi: i distributori, che sono i grossisti con forza di vendita, con un amplia zona di copertura e un congruo portafoglio clienti, il grossista del Cash & Carry ed il grossista con attenzione al cliente presso i propri locali, figura quest’ultima che a detta degli esperti sta perdendo terreno in Cile rispetto al Cash & Carry ed al distributore tradizionale e si sta trasformando gradualmente in cliente di entrambi. E-Commerce: Cile si posiziona al primo posto fra i paesi dell'America Latina, con USD 223 in termini di media pro-capite annua di acquisti on-line, seguito da Argentina (), Brasile () e Messico (). In Cile il mercato basato su internet con tutte le sue piattaforme e aplicazioni– inclusi gli smart phones o telefonini intelligenti- supera i 5,5 milioni di clienti con un tasso di crescita del 30% circa, che si prevede si mantenga neil prossimo quinquennio. Nel 2017 le vendite on-line hanno raggiunto USD 4 miliardi corrispondenti al 5% delle vendite totali del commercio. Alcuni fra i principali opertori del commercio on-line sono le catene di grandi magazzini come ad esempio Cencosud (Paris, Johnson), Ripley, Falabella, Lider (Walmart), Hites, La Polar , Jumbo ( Cencosud) le cui divisioni di e-commerce utilizzano per la distribuzione dei prodotti i propri punti di vendita situtati su tutto il territorio.

Importazioni dall’Italia: prospettive

Il fattore che maggiormente ha ostacolato e continua ad ostacolare una più amplia diffusione presso i consumatori dei prodotti alimentari italiani è principalmente di carattere culturale e di abitudini alimentari oltre che economico, vista la differenza di prezzi fra la produzione nazionale ed il prodotto importato. Infatti solo il 9% su una popolazione totale di ca. 18 milioni di persone possiede un livello di reddito che permette l’acquisto del prodotto importato ed all’interno di questo segmento si evidenzia tuttavia ancora una mancanza di conoscenza dei prodotti alimentari italiani. Tuttavia la ristorazione di qualità richiede sempre nuovi prodotti e nella Grande Distribuzione sono sempre più presenti specialità italiane e in particolar modo in prodotti commercializzati con brand aziendali o private label. Nonostante le ridotte dimensioni del mercato cileno si rileva un costante aumento delle importazioni dei prodotti alimentari italiani passati da USD 16,2 mln del 2015 a oltre USD 21 mln nel 2017 pari ad una quota di mercato del 3,1%. L'import dal Mondo per tipologia di prodotto vede al primo posto le importazioni di formaggio, seguito da caffe e pasta alimentare. L'import dall'Italia vede invece al primo posto le importazioni di caffe, con un incremento del 9,3% rispetto al 2016, seguite da quelle di vino e formaggi.

Fonte: Odepa, Banca Centrale del Cile, Servicio Nacional de Aduanas/elaborazione ICE/Santiago/da Per ogni approfondimento, contattare: ICE Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane Area Agroalimentare Linea Agroindustria Email: [email protected] Ufficio di Santiago Email: [email protected]