scheda progetto per l’impiego di volontari in servizio ... · in italia si stimano circa 900.000...

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(Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: Onlus Villa Giovanni XXIII – Casa e Centro polivalente dell’Anziano 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: So che non sono solo 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore (A), Area di intervento (01-Anziani) 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto : Analisi del problema: demenza e Alzheimer In Italia la popolazione ultra sessantacinquenne al 1° gennaio 2008 ha raggiunto il 20,1% del totale, pari a oltre 11,9 milioni di persone (Fonte: ISTAT 2009), un valore questo quasi doppio rispetto a quanto registrato meno di 40 anni fa. Gli ultra settantacinquenni nello stesso periodo si sono addirittura triplicati passando da 2,1 milioni a oltre 5,7 milioni (Fonte: ISTAT 2009). In Puglia dei 724.000 anziani oltre la metà ha sperato i 75 anni. Un dato davvero rilevante per una incidenza sul totale della popolazione che è del 18% per gli ultra sessantacinquenni e dell’8,3% per coloro che hanno superato i settantacinque anni (Fonte: Osservatorio regionale sociale – OSR su dati ISTAT). Nel distretto sociosanitario Bitonto – Palo del colle gli anziani ultra settantacinquenni sono 4.624,00 con un indice di vecchiaia del 13,50% sulla popolazione (Fonte: statistiche socio demografiche in Puglia – Piano regionale politiche sociali 2009 – 2011). Quest’ultimo dato va anche messo in relazione con il numero dei componenti la famiglia, che nella provincia di Bari è di 2,7, che conferma una scarsa consistenza del supporto familiare agli anziani (OSR su dati ISTAT 2008). L’essere anziano non è sinonimo di malattia, tuttavia una certa associazione tra età e condizione di non autosufficienza e quindi di bisogno assistenziale c’è. 4 NZ02003 Albo regionale Puglia degli Enti e delle comunicazioni

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(Allegato 1)

SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE

1) Ente proponente il progetto:

Onlus Villa Giovanni XXIII – Casa e Centro polivalente dell’Anziano

2) Codice di accreditamento:

3) Albo e classe di iscrizione:

CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto:

So che non sono solo

5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

Settore (A), Area di intervento (01-Anziani)

6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:

Analisi del problema: demenza e Alzheimer

In Italia la popolazione ultra sessantacinquenne al 1° gennaio 2008 ha raggiunto il 20,1% del

totale, pari a oltre 11,9 milioni di persone (Fonte: ISTAT 2009), un valore questo quasi doppio

rispetto a quanto registrato meno di 40 anni fa. Gli ultra settantacinquenni nello stesso periodo

si sono addirittura triplicati passando da 2,1 milioni a oltre 5,7 milioni (Fonte: ISTAT 2009). In

Puglia dei 724.000 anziani oltre la metà ha sperato i 75 anni. Un dato davvero rilevante per

una incidenza sul totale della popolazione che è del 18% per gli ultra sessantacinquenni e

dell’8,3% per coloro che hanno superato i settantacinque anni (Fonte: Osservatorio regionale

sociale – OSR su dati ISTAT). Nel distretto sociosanitario Bitonto – Palo del colle gli anziani

ultra settantacinquenni sono 4.624,00 con un indice di vecchiaia del 13,50% sulla popolazione

(Fonte: statistiche socio demografiche in Puglia – Piano regionale politiche sociali 2009 –

2011). Quest’ultimo dato va anche messo in relazione con il numero dei componenti la

famiglia, che nella provincia di Bari è di 2,7, che conferma una scarsa consistenza del

supporto familiare agli anziani (OSR su dati ISTAT 2008).

L’essere anziano non è sinonimo di malattia, tuttavia una certa associazione tra età e condizione

di non autosufficienza e quindi di bisogno assistenziale c’è.

4

NZ02003

Albo regionale Puglia degli Enti e

delle comunicazioni

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L’ultima Indagine Multiscopo ISTAT su “Condizione di salute e ricorso ai servizi sanitari”, condotta

nel 2004-2005 ha rilevato che l’8,3% degli over 65 riporta una condizione di totale mancanza di

autonomia per almeno una funzione essenziale della vita quotidiana (Fonte: ISTAT 2008).

Secondo la stessa indagine le Regioni con la maggiore prevalenza di anziani non autosufficienti

sono risultate essere quelle del Sud ed in particolare, in Sicilia il tasso stimato raggiunge il 26,1%,

in Puglia il 24,2% ed in Calabria il 22,8%

Tra le disabilità correlate all’avanzamento dell’età, sono certamente preponderanti le demenze e

tra queste quella di tipo Alzheimer che costituisce circa il 60% del totale delle demenze.

In Italia si stimano circa 900.000 casi di demenza con circa 3.000.000 di famiglie sono coinvolte

direttamente nell’assistenza ai pazienti (Fonte: Alzheimer Europe Yearbook, 2008) che si prevede

raddoppieranno nel 2020 e quadruplicheranno entro il 2040. Si riportano di seguito la situazione

in Puglia

Numero stimato soggetti con demenza in Puglia

0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

35.000

40.000

45.000

50.000

1990-91 01/01/1998 01/01/2003 01/01/2007

sog

g c

on

dem

enza

1990-91 01/01/1998 01/01/2003 01/01/2007

Puglia 4.061.000 4.090.068 4.023.957 4.069.869

>=65 anni 449000 (11%) 590565 (14%) 656544 (16%) 714566 (18%)

Prev Demenze 6,1 6,1 6,1 6,1

N° stimato pazienti 27.389 36.024 40.049 43.589

Prevalenza delle demenze (tutte le forme) in Puglia

Bitonto: popolazione residente all’1-1-2007 (ISTAT)

N° 56.174 abitanti

>= 65 aa; 7.427 (13%)

C l a s s i P r e v P u g l i a _ 2 0 0 7 N ° s t i m a t o p a z i e n t i

5 5 - 5 9 0 , 5 2 5 7 3 8 6 1 . 2 8 76 0 - 6 4 0 , 8 2 1 4 9 9 4 1 . 7 2 06 5 - 6 9 1 , 4 2 0 3 7 4 7 2 . 8 5 27 0 - 7 4 3 , 3 1 7 7 8 3 4 5 . 8 6 97 5 - 7 9 9 , 2 1 5 2 7 3 8 1 4 . 0 5 28 0 - 8 4 2 0 , 5 1 0 5 4 6 6 2 1 . 6 2 18 5 - 8 9 3 2 , 0 4 8 2 7 6 1 5 . 4 4 89 0 + 4 1 , 3 2 6 5 0 5 1 0 . 9 4 7

1 1 8 6 9 4 6 7 3 . 7 9 5

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(Fonte: Dipartimento di Scienze neurologiche e psichiatriche dell’Università di Bari – Laboratorio

di epidemiologia assistenziale Consorzio Mario Negri Sud)

La malattia di Alzheimer da condizioni strettamente specialistica è divenuta espressione

emblematica, drammatica, modello estremo di una società che invecchia. Sintomi depressivi,

deficit cognitivi e disturbi del comportamento interferiscono pesantemente nell’autonomia della

persona anziana, dei suoi familiari e sull’intera rete sociale

A fronte di un rapido e profondo cambiamento dei contesti familiari e di vita, noi tutti,

quotidianamente, sperimentiamo il disagio, l’impotenza, la frustrazione per l’assenza di risposte

adeguate.

Di questi ammalati circa l’80% viene gestito a domicilio e il 50% nella propria abitazione.

Si tratta di un carico di assistenza notevole che non è limitato all’assistenza diretta nelle attività di

base della vita quotidiana (vestire il malato, alimentarlo, curarne l’igiene ecc…), che vengono

compromesse nelle fasi moderato-severe della malattia e che impegnano mediamente 6 ore al

giorno, ma anche in attività di sorveglianza e supervisione che impegna mediamente 7 ore al

giorno.

In un percorso della malattia che dura mediamente dai 5 agli 8 anni, vie è quindi un

coinvolgimento profondo della famiglia che vive dapprima l’angoscia della diagnosi nefasta per

poi sperimentare quotidianamente la gestione di problemi comportamentali e cognitivi sempre in

aumento.

Proprio per questo l’Amministrazione dell’Ente ha realizzato ed attivato da circa un anno una

nuova struttura costituita da un centro diurno socio educativo e riabilitativo per 30 malati allo

stadio iniziale-moderato della malattia e un nucleo residenziale per 18 malati allo stadio severo

della malattia .

Si tratta dell’unica struttura specializzata sul territorio del distretto socio sanitario di appartenenza

progettata e costruita sulla base delle esigenze di questa particolare utenza.

In questa struttura in linea con la convenzione attuativa del piano Urban II sottoscritta con il

Comune di Bitonto e l’ASL di Bari si vuole concretizzare il programma sperimentale per

l’assistenza alla popolazione affetta da demenza che oltre alla costruzione del Centro prevede:

- la sperimentazione e realizzazione di un sistema di interventi multistrategici di carattere

riabilitativo-occupazionale;

- la realizzazione di un piano di comunicazione per assicurare un’adeguata informazione e

pubblicità sui servizi attivati e nuove opportunità offerte oltre che trasparenza sulle azioni e

C la s s i P re v B ito n to _ 2 0 0 7 N ° s t im a to p a z ie n ti

5 5 -5 9 0 ,5 3 2 8 4 1 66 0 -6 4 0 ,8 2 5 0 6 2 06 5 -6 9 1 ,4 2 2 5 6 3 27 0 -7 4 3 ,3 1 9 6 8 6 57 5 -7 9 9 ,2 1 5 1 8 1 4 08 0 -8 4 2 0 ,5 9 4 7 1 9 48 5 -8 9 3 2 ,0 4 5 4 1 4 59 0 + 4 1 ,3 2 8 4 1 1 7

1 3 2 1 7 7 2 9

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risultati conseguiti.

Dopo circa due anni dall’avvio dei servizi del Centro Alzheimer si registra la piena utilizzazione

della capacità ricettiva (22 posti letto) con una non trascurabile lista di attesa e una presenza

media di 24 utenti nel centro diurno integrato; numero questo che negli ultimi mesi è andato

progressivamente crescendo e che lascia prevedere a breve anche per questo servizio la

saturazione dei 30 posti accreditati.

Questi dati evidenziano di quanto siano importanti e richiesti questi servizi per i malati di

Alzheimer data l’impossibilità dei familiari a gestire l’ammalato nell’evoluzione della malattia e la

constatazione dell’utilità di adottare strategie adeguate per la gestione delle problematiche nei

diversi stadi della malattia con una serie di interventi multistrategici riabilitativo-occupazionali che

possono essere effettuati con personale professionalizzato in un Centro dedicato.

Di qui la necessità di entrare in comunicazione con le famiglie offrendo informazioni sulla malattia

e sulle opportunità terapeutiche disponibili.

I destinatari diretti di questo progetto saranno gli ammalati del morbo di Alzheimer che

beneficeranno del miglioramento della qualità complessiva del servizio loro reso attraverso gli

interventi specifici predetti.

Beneficeranno anche del progetto come meglio emergerà di seguito :

- i familiari degli ammalati

- l’Ente

- i volontari del servizio civile

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7) Obiettivi del progetto:

Obiettivo generale Obiettivi

specifici

Indicatori Destinatari

Prosecuzione del

programma di

attività

terapeutiche e

sperimentazione

di ulteriori attività

occupazionali

nella quali

impegnare con

continuità gli ospiti

affetti da demenza

e migliore qualità

della vita degli

ammalati assistiti.

- ottimizzazione dello

stato funzionale

- compensazione

della perdita della

memoria e

dell’orientamento

- riduzione dei

disturbi

comportamentali

- prevenzione delle

complicanze

- riduzione dello

stress dei caregivers

familiari.

Ospiti

Famiglie

Ente

Migliorare la qualità

complessiva del servizio nel

centro Alzheimer e l’efficacia

delle strategie riabilitative

Progettazione e

realizzazione

piano di

comunicazione

dei servizi, degli

interventi e dei

risultati del

Centro per i malati

del morbo di

Alzheimer

- Sperimentazione

strategie e

tecnologie di

comunicazione

innovative;

- Comunicazione

efficace con

l’opinione pubblica, i

beneficiari, gli Enti

locali per dare:

1) ampia visibilità

degli interventi

realizzati;

2) garantire la

trasparenza

nell’utilizzo delle

risorse

pubbliche;

3) attuare un

processo

continuo di

- Famiglie

- Ente

- Enti locali

- Volontari del

servizio civile

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valutazione dei

risultati

8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività

previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:

8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi

INDICATORI DESTINATARI AZIONI ATTIVITA’

Ottimizzazione

dello stato

funzionale,

compensazione

della perdita della

memoria e

dell’orientamento,

riduzione dei

disturbi

comportamentali,

prevenzione delle

complicanze,

riduzione dello

stress dei

caregivers

familiari.

- ospiti

- famiglie

- Ente

- Volontari in

servizio civile

A)

Formazione

- sul tema

delle

demenze

ed in

particolare

sul morbo

di

Alzheimer

e sulle

strategie

riabilitative

occupazion

ali a favore

dei malati

- sulla

comunicazi

one

interperson

ale la

gestione

efficace

delle

relazioni

- sul primo

- Incontri seminariali e laboratori seminariali

- Lezioni frontali e laboratori esperenziali su

modelli di comunicazione efficace

Lezioni ed esercitazioni pratiche

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soccorso

- Lettura del

territorio

B) Interventi

- Attivazione

interventi

multistrategici

riabilitativo-

occupazionali

Laboratori e visite guidate

ROT (Reality Orientatiom Therapy): seduta

giornaliera di stimolazioni con domande

mirate per riorientare il paziente rispetto a se

stesso, alla propria storia e all’ambiente in

cui si muove.

Terapia della reminiscenza: attraverso la

rievocazione individuale e di gruppo degli

eventi del passato si stimoleranno le risorse

mnesiche residue anche per recuperare

dalla memoria esperienze emotive piacevoli.

Terapia rimotivazionale: attraverso stimoli

esterni (lettura del giornale) gli ammalati

saranno indotti alla relazione con gli altri, alla

discussione di argomenti di attualità con

l’obiettivo di contrastare la tendenza

all’isolamento che è tipica della persona

affetta da demenza.

Training cognitivo: con esercizi standard

verranno stimolate una o più aree quali la

memoria, l’attenzione, il linguaggio e le

funzioni esecutive; con l’esecuzione ripetitiva

di determinati compiti si lavorerà per

migliorare la performance di quel compito.

Terapia occupazionale: tramite attività e

occupazioni diverse (attività domestiche, ludiche,

arti, mestieri ecc..) verranno potenziate o

recuperate le abilità cognitive e funzionali

residue.

Musicoterapia:

con la musica si

lavorerà sul

riordino e

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ricostruzione del

pensiero, della

percezione e

della affettività

ma soprattutto sul

piano del

sostegno

psicologico in

quanto capace di

aprire nuovi

canali di

comunicazione,

capace di

provocare effetti

regressivi in cui il

linguaggio sonoro

non verbale

possiede una

maggiore

penetratività

psicologica

rispetto a quella

verbale.

Doll Therapy:

Molte esperienze

hanno

evidenziato

l’utilità

dell’oggetto

bambola nel

percorso

terapeutico.

Infatti in alcuni

casi il paziente

riconosce la

bambola come

oggetto

inanimato e

quindi lo

manipola e

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dimostra verso

l’oggetto un

contatto che

facilita il

rilassamento; in

altri casi

accudisce

l’oggetto bambola

riconoscendolo

come bambino/a

a tutti gli effetti

accudendolo più

o meno

intensamente

durante i vari

momenti della

giornata. In altri

termini l’oggetto è

costituito dalla

bambola/bambino

sulla quale la

paziente o il

paziente riversa

la sua capacità

affettiva.

Laboratorio cura

del sé: con

questo

laboratorio si

punterà

attraverso la

frequentazione

degli ospiti di

apposito

ambiente (sala

da barba,

parrucchiere e

manicure) a

risvegliare in loro

il desiderio di

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curarsi (viso,

mani e capelli), di

coccolarsi, di

migliorare il

proprio aspetto.

Con tale

intervento si

stimoleranno

l’autostima e la

motivazione alla

cura di sé, il

dialogo e la

capacità

relazionale.

Arteterapia:

L’arteterapia è

uno strumento in

più che si può

offrire agli ospiti

per comunicarci

quelle emozioni

o quei ricordi

lontani che a

causa

dell’insorgere

della malattia

non riescono più

a canalizzarlo

con le parole e il

dialogo. Si offre

un linguaggio

non verbale, con

mediazione

artistica,

mettendo a

disposizione

degli ammalati

una serie di

materiali (fogli di

carta, tutti i

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materiali a

disposizione

(fogli di carta di

formato

variabile,

cartoncini

colorati, matite

nere e colorate,

acquerelli

pennelli ecc…)

perché ognuno

nell’assoluta

libertà di

espressione

possa sceglie il

tipo di materiale

per disegnare,

dipingere,

ritagliare o fare

un semplice

scarabocchio.

Pet Therapy: La

terapia assistita

dagli animali si è

dimostrata

efficace con

pazienti affetti da

demenza in

quanto riduce

l’aggressività e

l’agitazione,

induce il

rilassamento,

favorisce il riposo

e stimolare la

memoria remota.

La Pet Therapy

sarà quindi

utilizzata per

attività ludico-

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ricreative

(A.A.A.), o per

attività

Terapeutiche

vere e proprie

(T.A.A. )

finalizzate a

migliorare le

condizioni di

salute della

persona; in

entrambi i casi,

attraverso il

rapporto con

l’animale

verranno

soddisfatti i

bisogni di affetto,

di sicurezza, di

appartenenza di

questi ammalati

particolarmente

vulnerabili da un

punto di vista

emotivo e di

completare così

l’efficacia delle

terapie

tradizionali.

Laboratorio di

cucina

tradizionale

:Utilizzando una

cucina dedicata,

appositamente

attrezzata, gli

ospiti verranno

impegnati nella

preparazione di

piatti tipici locali

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connessi alle più

significative

ricorrenze e

festività dell’anno

e al ritmo delle

stagioni al fine di

mantenere abilità

residue e di

recuperare anche

attraverso gli

stimoli dell’olfatto

e del gusto la

memoria e il ri-

orietamento

temporale.

Ortoterapia e

giardinaggio:

Quando la

memoria

semantica, la

memoria visuo-

spaziale e quella

rievocativa a

breve termine

sono andate

quasi perdute si

può fare

affidamento sulla

memoria

procedurale per

ricostruire

procedure utili al

vivere quotidiano.

Molto utili a tale

scopo risultano

l’ortoterapia e il

giardinaggio che

sarà effettuata in

specifiche aree

della struttura.

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Ginnastica dolce:

Nella palestra

attrezzata

saranno

effettuate attività

motorie di gruppo

capaci di

prevenire il

decadimento

precoce delle

varie funzioni

psico-fisiche, per

ritrovare la forma

e per

socializzare.

Monitoraggio

periodico sul

percorso

terapeutico

effettuato

Riunione trimestrale in équipe per valutare

i risultati delle attività poste in essere ai fini

del Piano individuale di assistenza (PAI)

Verifica

benessere

dell’utente

Work shop finale aperto al pubblico per

rendere noti i risultati della sperimentazione

Comunicazione

efficace con

l’opinione

pubblica, i

beneficiari, gli

Enti locali per

dare:

- ampia visibilità

degli interventi

realizzati

- garantire la

trasparenza

nell’utilizzo delle

risorse

pubbliche;

- attuare un

processo

Operatori

Famiglie

Ente

Enti locali

Il grande

pubblico

Volontari in

S.C.

Pianificazione

azioni di

comunicazione

Azioni di

promozione

● linea grafica

coordinata

● pubblicità sui

media sui

servizi offerti

● pubblicità

Redazione piano della comunicazione

Realizzazione del logo grafico che

contraddistingue la campagna di

comunicazione;

Realizzazione messaggi e articoli da

pubblicare su testate giornalistiche e web TV

locali;

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esterna

a) prodotti

promozionali e

divulgativi

b) stand mobili

Realizzazione di manifesti per affissioni,

opuscoli e locandine e gadgets promozionali

e divulgativi con il logo grafico della

campagna di comunicazione;

Allestimento di strutture mobili itineranti nei

luoghi nevralgici della città con distribuzione

del materiale prodotto;

Azioni di

informazione

Istituzione e gestione di un call center con

numero verde per:

- un servizio informativo generale ed

orientare l’utente verso la fonte specifica di

informazione

- realizzazione newsletter periodica da

trasmettere sia attraverso il sito web che per

corrispondenza

- mailing per inviare in modo rapido ed

efficace ogni materiale informativo con la

costruzione di un apposito date base

valutazione dei

risultati

Azioni di

rendicontazione

Incontri trimestrali con le famiglie per

comunicare gli esiti delle attività riabilitativo-

occupazionali sul benessere globale degli

ospiti.

Incontro dopo sei mesi dell’avvio del progetto

con la società di consulenza specializzata per

la verifica dell’impatto delle azioni

comunicazione sui diversi targhet.

Work shop finale aperti al pubblico per rendere

noti i risultati della comunicazione

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8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività

Programma settimanale attività riabilitativo - occupazionali (mattino)

FIGURE ORARIO FIGURE ORARIO FIGURE ORARIO FIGURE ORARIO

GR

UP

PI

GIO

RN

I

8,30 - 9,30 9,30 - 10,30 10,30 - 11,30 11,30 - 12,30

1 L P V1 ROT E T V1 REMIN. E

O V1 RIMOT. E O V1 ADL M E O V1 OCCUPAZ. M V1 MUSICO E P V1 DOLL E O V1 ADL ME T V1 GINNASTICA O P V1 CURA DEL SE Ve E V1 PET E O V1 ADL G P V1 ROT E V1 REMIN. O V1 ORTO E O V1 ADL

V E O V1 OCCUPAZ. E O V1 RIMOT. O V1 CUCINA E O V1 ADL

S T V1 GINNASTICA E P V1 DOLL E O V1 OCCUPAZ. E O V1 ADL

2 L P V1 ROT E T V1 REMIN. E

O V1 RIMOT. E O V1 ADL M E O V1 OCCUPAZ. M V1 MUSICO E P V1 DOLL E O V1 ADL ME T V1 GINNASTICA O P V1 CURA DEL SE Ve E V1 PET E O V1 ADL G P V1 ROT E T V1 REMIN. O V1 ORTO E O V1 ADL V E O V1 OCCUPAZ. E O V1 RIMOT. O V1 CUCINA E O V1 ADL

S T V1 GINNASTICA E P V1 DOLL E O V1 OCCUPAZ. E O V1 ADL

3 L E O V2 OCCUPAZ. O P V2 CURA DEL SE O V2 ORTO E O V2 ADL M T V2 GINNASTICA M O V2 MUSICO O V2 CUCINA E O V2 ADL ME P V2 ROT E T V2 REMIN. Ve E V2 PET E O V2 ADL

G E O V2 OCCUPAZ. E P V2 DOLL E

O V2 RIMOT. E O V2 ADL V T V2 GINNASTICA E O V2 RIMOT. E O V2 OCCUPAZ. E O V2 ADL

S P V2 ROT E T V2 REMIN. O V2 CUCINA E O V2 ADL

4 L E O V2 OCCUPAZ. O P V2 CURA DEL SE O V2 ORTO E O V2 ADL M T V2 GINNASTICA M O V2 MUSICO O V2 CUCINA E O V2 ADL ME P V2 ROT E T V2 REMIN. V E V2 PET E O V2 ADL

G E O V2 OCCUPAZ. E P V2 DOLL E

O V2 RIMOT. E O V2 ADL V T V2 GINNASTICA E O V2 RIMOT. E O V2 OCCUPAZ. E O V2 ADL

S P V2 ROT E T V2 REMIN. O V2 CUCINA E O V2 ADL

P: psicologo; E: educatore; T: terapista riabilitazione; M: misicoterapeuta; VE: veterinario; O: operatore di assistenza; V1-2-3-4 : volontario in s.c. Le attività vengono svolte con due gruppi di utenti

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Programma settimanale attività riabilitativo - occupazionali (pomeriggio) FIGURE ORARIO FIGURE ORARIO FIGURE ORARIO

GR

UP

PI

GIO

RN

I

14,30 – 16,30 16,30 - 17,30 17,30 - 18,30

1 L O V3 ORTO E P V3 TRAINING E O V3 ADL

M E O V3 RIMOT. E O V3 OCCUPAZ. E O V3 ADL

ME O V3 CUCINA E V3 ARTE E O V3 ADL

G O P V3 CURA DEL SE E O V3 RIMOT. E O V3 ADL

V E P V3 TRAINING M E V3 MUSICO E O V3 ADL

S E T V3 REMIN. O V3 ORTO E O V3 ADL

2 L O V3 CUCINA E V3 ARTE E O V3 ADL

M O V3 ORTO E P V3 TRAINING E O V3 ADL

ME E O V3 RIMOT. E O V3 OCCUPAZ. E O V3 ADL

G O P V3 CURA DEL SE E T V3 REMIN. E O V3 ADL

V E P V3 DOLL M O V3 MUSICO E O V3 ADL

S E P V3 TRAINING E O V3 RIMOT. E O V3 ADL

3 L E T V4 REMIN. O V4 ORTO E O V4 ADL

M E V4 ARTE E O V4 RIMOT. E O V4 ADL

ME E P V4 TRAINING E P V4 DOLL E O V4 ADL

G E T V4 REMIN. E V4 ARTE E O V4 ADL

V O V4 CUCINA M O V4 MUSICO E O V4 ADL

S O P V4 CURA DEL SE E O V4 OCCUPAZ. E O V4 ADL

4 L E T V4 REMIN. O V4 ORTO E O V4 ADL

M E V4 ARTE E O V4 RIMOT. E O V4 ADL

ME E P V4 TRAINING E P V4 DOLL E O V4 ADL

G E T V4 REMIN. E V4 ARTE E O V4 ADL

V O V4 CUCINA M O V4 MUSICO E O V4 ADL

S O P V4 CURA DEL SE E O V4 OCCUPAZ. E O V4 ADL

P: psicologo; E: educatore; T: terapista riabilitazione; M: misicoterapeuta; VE: veterinario; O: operatore di assistenza; V1-2-3-4 : volontario in s.c. Le attività vengono svolte con due gruppi di utenti

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BUDGET ORARIO PER FIGURA IMPEGNATA ALLA SETTIMANA IN ATTIVITA' RIABILITATIVO- OCCUPAZIONALI ORG.

FIGURE

RO

T

Occ

up

azio

ne

Gin

nas

tica

Rem

inis

cen

za

Rim

oti

vazi

on

e

Mu

sico

tera

pia

Cu

ra d

el s

e

Do

ll

Pet

Ort

o

Cu

cin

a

Tra

inin

g

Art

e

Ad

l

T O T A L E

U N I T A '

PSICOLOGO 4 8

4 6 22 1 P.T.

EDUCATORE PROFESSIONALE 8 12 8 4 6 4 24 66 3 FULL T.

TERAPISTA RIABILITAZIONE 4 12 4 20 1 P.T.

MUSICOTERAPEUTA 6 6 1 CONS

VETERINARIO ESPERTO PET TER. 4 4 1 CONS

OPERATORE SOCIO SANITARIO 4 8 8 6 8 8 8 24 74 2 FULL T.

VOLONTARIO IN SERVIZIO CIVILE 4 8 4 12 8 6 8 4 4 8 8 6 4 24 108 4 FULL T.

TURNI GIORNALIERI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE PROGRAMMA

ATTIVITA' PROGRAMMA ATTIVITA' DI COMUNICAZIONE

VO

LO

NT

AR

IO

RIA

BIL

ITA

TIV

O-

OC

CU

PA

Z.L

I

INFORMAZIONE

CALL CENTER

NEWS LETTER

SITO WEB MAILING ATTIVITA' DI

PROMOZIONE ATTIVITA' REND.NE

V1 8,30 - 12,30 12,30 -13,30 13,30 – 14,30

V2 8,30 – 12,30 13,30 – 14,30 12,30 – 13,30

V3 14,30 – 18,30 19,30 – 20,30 18,30 – 19,30

V4 14,30 – 18,30 18,30 – 19,30 19,30 - 20,30

TOT 18 2 1 1 1 1

Dai suddetti prospetti emerge che per le attività riabilitativo- occupazionali e per le attività di comunicazione sono previste rispettivamente n. 108 e 36 ore settimanali di servizio di volontari in servizio civile che possono essere assicurate da n. 4 volontari. I volontari svolgono alternativamente il loro servizio di mattino e di pomeriggio

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MESI

AZIONE ATTIVITA 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

FORMAZIONE

Partecipazione ai momenti formativi come da programma

INTERVENTI RIABILITATIVO-OCCUPAZIONALI

Riabilitativo-occupazionali

MONITORAGGIO PERCORSO TERAPEUTICO

Riunione trimestrale PAI

VERIFICA work shop risultati

PIANIFICAZIONE COMUNICAZIONE Redazione piano comunicazione

Realizzazione logo

Realizzazione messaggi e articoli da pubblicare

Realizzazione prodotti e gadgets promizionali e divulgativi

AZIONI PROMOZIONE

Allestimento strutture mobili itineranti

Call center e numero verde

Newsletter

AZIONI INFORMAZIONE Mailing

Incontri trimestrali pubblici

work shop risultati

AZIONI RENDICONTAZIONE incontri semestrale con consulente

Attività dei volontari

Attività dei volontari con altre figure

Attività Art director e graphic disegner 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto

ATTIVITA’ DI

PROGETTO

RUOLO DEL

VOLONTARIO

ATTIVITA’ DEL VOLONTARIO

Apprendimento

conoscenza sulle

demenze ed in

particolare sul morbo di

Alzheimer e sulle

strategie riabilitative e

occupazionali a favore

dei malati

Apprendimento

conoscenze sulla

comunicazione

Soggetto in

formazione

Soggetto in

formazione

Partecipazione a incontri e laboratori seminariali

Partecipazione a lezioni frontali e laboratori

esperenziali

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interpersonale e la

gestione efficace delle

relazioni

Conoscenze nozioni e

tecniche di primo

soccorso

Lettura del territorio per

la definizione della

propria identità di

cittadino

Soggetto in

formazione

Soggetto in

formazione

Partecipazione a lezioni ed esercitazioni

pratiche

Partecipazione a laboratori e visite guidate

Attività riabilitativo –

occupazionali previste

nel progetto

Facilitatore/animatore

(formazione

intervento)

Ponendosi come ulteriore risorsa di “cura”,

anche sulla base delle conoscenze acquisite, il

volontario forte delle sue motivazioni pro-

sociali e dell’entusiasmo connaturato sia alla

giovane età che alla consapevolezza di fare

un’esperienza unica e limitata nel tempo,

scevra dai rischi del lavoro routinario cui è

invece esposto colui che rientra in

un’organizzazione strutturata:

- promuove un clima positivo e familiare

all’interno della struttura;

- svolge un ruolo di mediatore tra i professionisti

e gli ospiti;

- stimola la partecipazione degli ospiti alle

diverse attività;

- concorre a dare agli interventi un carattere

ludico al fine di essere più accattivanti per gli

ospiti;

- stimola la socializzazione del malatocon l’

accompagnamento nelle passeggiate e nelle

uscite esterne dalla struttura.

Attività di promozione,

informazione

Operatore della

comunicazione

Nelle attività di promozione e informazione i

volontari cureranno personalmente la

realizzazione dei prodotti e dei servizi.

Attività di

rendicontazione

Operatore della

comunicazione

Nelle attività di rendicontazione collaborerà con

le altre figure professionali della struttura ad

organizzare gli incontri con le famiglie e i

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work shop con il pubblico per rendere noti i

risultati

delle attività riabilitativo-occupazionali poste

in essere e per portare la propria

testimonianza

dell’esperienza vissuta in queste.

9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:

10) Numero posti con vitto e alloggio:

11) Numero posti senza vitto e alloggio:

12) Numero posti con solo vitto:

13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:

14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :

15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

Disponibilità a svolgere alcune attività fuori della struttura per stand mobili, uscite esterne ecc…

4

0

0

4

36

6

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16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:

Nominativi degli Operatori Locali di Progetto

Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato

N. Sede di

attuazione del progetto

Comune Indirizzo Cod. ident. sede

N. vol. per sede

Cognome e nome

Data di nascita

C.F. Cognome e nome

Data di nascita

C.F.

1 R.S.S.A. BITONTO VIA DOSSETTI 8 112604 4

GRECO ANNA

SPERANZA

MARGHERITA

01.01.1964 16.5.1972

GRCNNA64A41H703V

SPRMGH72E56A893W

2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18

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17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:

La promozione del progetto e la sensibilizzazione rispetto al servizio civile nazionale avverrà

oltre che sul sito web dell’Ente che avrà una specifica sezione dove sarà pubblicato il progetto e

che conterrà tutti i momenti più significativi dell’esperienza dei giovani nell’attuare lo stesso.

Inoltre sarà organizzata la campagna di diffusione così articolata:

1) conferenza stampa di lancio delle attività del progetto (ore 2);

2) incontro con i giovani frequentanti la scuola di formazione politica “Città dell’uomo” che ha

sede presso la scuola secondaria di 1° grado “Carmine Sylos” di Bitonto (ore 2);

3) incontro con gli alunni di classe 5^ dei seguenti Istituti di istruzione secondaria superiore

(Liceo Classico-Linguistico “C. Sylos”, Liceo Scientifico “G. Galilei”, Istituto tecnico Industriale

“A. Volta”, Istituto Tecnico Commerciale “V. Giordano”, IPSIA “ De Gemmis”; IPSIA “Don. T.

Bello” (ore 10);

4) incontro di condivisione di esperienze con altri volontari in servizio civile impegnati in altri

progetti nella città organizzato in piazza o villa comunale con distribuzione materiale informativo

sul servizio civile (4 ore);

5) serata conclusiva del progetto alla presenza di operatori, famigliari, rappresentanti delle

istituzioni locali (Comune, DSM, Distretto sociosanitario, medici di base, associazioni ecc…) per

presentare con video clip e testimoni privilegiati i risultati della sperimentazione delle attività

espletate a favore dei soggetti affetti da demenza (ore 4).

18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:

No – si fa riferimento ai criteri emanati in materia dall’UNSC

19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

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20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:

L’andamento delle attività previste dal progetto sarà così monitorato:

ATTIVITA’ DESTINATARI E

BENEFICIARI

OGGETTO

VALUTAZIONE

STRUMENTI PERIODICITA’

Riabilitativo

Occupazionali

Destinatari:

Ospiti

Beneficiari:

Familiari

1) Attivazione e

mantenimento di

alcune abilità

cognitive

e funzionali.

2) Diminuzione

significativa dei

problemi di

comportamento.

3) Maggior

benessere nelle

relazioni intra ed

extra familiari.

4) Diminuzione

dell’uso di farmaci.

1) Diminuzione

stress

2) Ripresa degli

spazi personali

perduti;

3) Minore stress

emotivo legato al

carico

assistenziale;

4) Maggior

benessere nella

relazione con il

Somministrazione

test di valutazione:

- MMSE

- NPI

Sommin.ne test:

RSS di JG

Greene, R.Smith ,

M. Gardiner, GC

Timbury , 1982

Compilazione

scheda situazione

sociale e

relazionale

Trimestrale

Al momento

dell’inserimento

dell’ammalato

nel servizio e

successivament

e con periodicità

trimestrale

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Attività di

comunicazione

Volontari in

servizio civile

Ente

malato e gli altri

componenti della

famiglia.

1) competenza

relazionale con

l’anziano malato;

2) capacità di

interpretazione dei

bisogno espressi

e non espressi

dell’ospite;

3) capacità di

risolvere problemi

pratici quotidiani

dell’ospite affetto

da demenza e

della sua famiglia;

4) abilità nelle

attività

occupazionali e

riabilitative;

5) empatia e

capacità di ascolto

nei rapporti

interpersonali;

6) senso civico di

solidarietà e

responsabilità,

appartenenza alla

propria collettività.

1) Maggiore

conoscenza del

pubblico dei

servizi offerti dal

Centro Alzheimer;

Colloqui individuali

e di gruppo con la

psicologa dell’Ente

Registrazione:

1) numero di

chiamate al call

Mensili

Trimestrale

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2) Incremento

utenti del Centro

Diurno socio

educativo e

riabilitativo

center;

2) numero di

accessi al sito web;

3) numero medio

accesso ospiti alla

struttura

21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

Possesso del diploma di scuola media superiore in “Tecnico dei servizi sociali”, Liceo psico-

pedagogico, laurea in Scienze della Formazione indirizzo educatore professionale, Laurea in

Scienze Politiche indirizzo sociale, Laurea in Psicologia. I predetti titoli di studio vengono richiesti

in quanto attestano il possesso di conoscenze teoriche di base relative alla psicologia dell’anziano

ed in particolare di quello malato di demenza e delle modalità di approccio allo stesso.

Si prevede comunque di riservare un solo posto ad un volontario in possesso del diploma di

scuola secondaria di primo grado.

23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto:

L’Ente intende destinare in modo specifico alla realizzazione del progetto le seguenti somme:

- Formazione specifica

(ore n. 108,00 x € 40 = ) € 4.320,00

- Onorario consulente comunicazione € 1.500,00

- Canone numero verde € 500,00

- Costi tipografici del materiale divulgativo e promozione € 1.500,00

- Costi gadget € 500,00

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24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):

Per questo progetto l’Ente ha sottoscritto accordi di partnership, che si allegano, con la

1. Cooperativa sociale l’Oleandro;

2. La Onlus Società di Servizio Sociale;

3. L’A.N.S.D.I.P.P. Sezione Puglia (Associazione nazionale dei manager del sociale).

In particolare:

1.1. La Cooperativa sociale L’Oleandro di Bitonto ha, tra i suoi scopi sociali, la gestione di

servizi a favore delle persone non autosufficienti.

L’Ente ha affidato, in convenzione, a detta Cooperativa alcuni servizi socio assistenziali e,

relativamente al Centro Alzheimer, alcune attività relative alla terapia occupazionale, la

socializzazione, la riabilitazione motoria e cognitiva per il mantenimento e/o il recupero delle

capacità residue dell’utente. La Cooperativa favorirà la presenza di volontari anche in

servizio civile impegnandosi ad affiancare ai propri operatori i volontari e i tirocinanti nelle

diverse attività previste.

Dunque gli educatori professionali della cooperativa affiancheranno al pari delle altre figure

professionali dipendenti dell’Ente i volontari in servizio civile affinché possano svolgere al

meglio il ruolo assegnato.

2.1. La Onlus Società di Servizio Sociale, già Società dei benefattori, è un’antica

associazione di volontariato nata nel 1868 nella Città di Bitonto con la finalità di promuovere e

sostenere iniziative a favore dell’infanzia e degli anziani in situazione di disagio.

E’ a questa Associazione di Benefattori che si deve la nascita anche di questo Ente.

La Onlus Società di Servizio Sociale assicurerà la presenza di 10 soci volontari che

collaboreranno a realizzare le attività previste nel progetto e che forti della loro lunga

esperienza maturata nell’Ente avranno anche il compito di gestire l’attività di supporto

motivazionale e di ascolto dei giovani volontari in servizio civile.

3.1. A.N.S.D.I.P.P., l’Associazione Nazionale dei Manager del Sociale, è una associazione,

senza scopo di lucro che ha fra gli obiettivi della sua “mission”, quello di offrire il suo apporto e

contributo rispetto ai diversi aspetti di carattere formativo, contenutistico, progettuale e di

approfondimento che vanno a riguardare il settore dei servizi alla persona in ambito socio-

assistenziale e socio-sanitario, e, soprattutto, di coloro che, attraverso la propria professione,

vi operano.

Questa Associazione che ha partecipato attivamente nell’attività di progettazione individuerà,

qualora il progetto sarà approvato, un proprio referente nella fase di selezione dei volontari e

attraverso i propri canali di comunicazione metterà a disposizione degli associati documentazione

relativa alle attività sperimentate nel progetto.

25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:

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Risorse per attività riabilitativo – occupazionali:

ATTIVITA’ Riabilitativo occupazionali RISORSE

Apprendimento conoscenze sulla malattia e

tecniche riabilitativo-occupazionali

Attività occupazionali

Pet Therapy

Laboratorio cura del sé:

Laboratorio di cucina:

Aula didattica per attività formativa dotata di

impianto centralizzato di video proiezione,

computer, videoregistratore, DVD;

Sale per attività terapeutiche occupazionali

dotata di:

a) n. 5 tavoli ad anfiteatro per attività

collettive;

b) n. 30 poltroncine;

c) materiale di consumo (fogli di carta di

formato variabile, il cui peso deve

supportare l’uso di materiali ad acqua, fogli

di carta da pacco e carta colorata,

cartoncini colorati, matite nere, matite

colorate e pastelli ad olio, tempere ed

acquerelli, gessetti, pennelli di vario tipo (a

punta piatta e tonda) e di diversi formati,

creta, vernice lucida ad acqua, ecc…

Sala per terapia, due cani addestrati e due

operatori specializzati in terapia assistita

con animali

Saletta con due poltrone da parrucchiere,

lavandino, poltroncine di attesa

Cucinetta terapeutica con piano cottura a

termo induzione, piano di lavoro,

lavandino, cappa, ecc..

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Ortoterapia e giardinaggio:

Ginnastica dolce:

Giardino Alzheimer con vasche

piantumazione

Sala per attività terapeutiche fisico-

riabilitativo dotata di:

- n. 1 cyclette;

n. 1 scala fisioterapica;

- n. 2 spalliera svedese;

- n. 1 parallela di deambulazione;

- n. 1 set psicomotorio composto da:16

clavette colorate, 16 sacchetti motori, 16

funi colorate, 10 corde con manopole per

saltelli, 16 sfere in legno colorato, 4 pale per

ritmica, 16 ceppi in legno colorati, 16 cerchi

in nylon colorati

- n. 3 materassi per ginnastica;

n. 2 quadri per ergoterapia;

Riunione trimestrale in équipe Sala riunioni del personale

Work shop finale aperto al pubblico Sala conferenze

ATTIVITA’ COMUNICAZIONE

RISORSE

Apprendimento conoscenza e abilità

in materia di comunicazione

Attività di divulgazione e promozione

Call center

Newsletter

Incontri trimestrali con le famiglie

Aula didattica per attività formativa dotata di

impianto centralizzato di video proiezione,

computer, videoregistratore, DVD;

Ufficio volontari in servizio civile

Sala postazione telefonica

Personal computer

Sala relazione con le famiglie

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Incontro semestrale con società di

consulenza in comunicazione

Work shop finale

Ufficio volontari in s.c.

Sala conferenze

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI

26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:

27) Eventuali tirocini riconosciuti :

L’Università di Bari – Facoltà di Scienze della Formazione – Corso di laurea in scienze

dell’educazione e della formazione riconosce per il servizio civile volontario 4 crediti formativi

nell’ambito del corso di laurea come risulta dall’attestato sottoscritto dal Presidente della stessa

Facoltà che si allega al progetto.

28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:

A conclusione del servizio prestato, ai volontari rilascerà un attestato certificato e riconosciuto

dall’Ente, da inserire nel curriculum vitae che certifica conoscenze, capacità e competenze

acquisite con la formazione e maturate nello svolgimento delle attività. In dettaglio saranno

certificate:

- capacità di interpretazione dei bisogno espressi e non espressi dell’ospite affetto da demenza;

- capacità di risolvere problemi pratici quotidiani dell’ospite affetto da demenza e della sua

famiglia;

- abilità nelle attività occupazionali e riabilitative a favore dell’ospite affetto da demenza;

- empatia e capacità di ascolto e di comunicazione nei rapporti interpersonali.

Di detto certificato l’Ente terrà conto per eventuale selezione di personale

Formazione generale dei volontari

29) Sede di realizzazione:

Onlus Villa Giovanni XXIII di Bitonto – Via Giuseppe Dossetti n. 8

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30) Modalità di attuazione:

In proprio

31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:

32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Lezioni frontali, discussione di casi e problem solving, proiezioni di video e diapositive volte a

fornire una serie di contenuti teorici ma anche di esperienze e testimonianze concrete.

33) Contenuti della formazione:

Modulo

Generale

Tema Ore

1 Legge 64/2001

a) concetto di Patria;

b) difesa della Patria con mezzi non militari e promozione principi

costituzionali di solidarietà sociale

6

2 Dall’obiezione di coscienza al Servizio Civile 6

3 I fenomeni dell’interazione sociale, l’intolleranza e il pregiudizio, i

conflitti sociali; modalità di risoluzione; l’integrazione sociale

6

4 Approfondimento dei concetti di servizio, civile, cittadinanza attiva,

solidarietà

6

5 Associazionismo e volontariato 6

6 L’organizzazione delle vita democratica; le Istituzioni pubbliche e

loro ruolo a livello nazionale e locale

6

7 La storia dell’Ente, la mission e la vision. 3

8 Il ruolo del volontario e la sua crescita attraverso il progetto di

servizio civile come cittadino attivo

3

La formazione dei volontari farà riferimento alle vigenti disposizioni emanate dall’UNSC nonché allo specifico settore di attività.

34) Durata:

La formazione generale avrà una durata di 42 ore

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Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari

35) Sede di realizzazione:

Onlus Villa Giovanni XXIII – Casa e Centro polivalente dell’Anziano – Bitonto

36) Modalità di attuazione:

In proprio con formatori dell’Ente

37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:

1) Dott.ssa Fallacara Antonia nata a Bitonto il 9.10.1962

2) Dott.ssa Greco Anna nata a Salerno l’1.1.1964

3) Dott.ssa Garofalo Teresa nata a Bitonto 26.7.1967

5) Dirigente medico Dr. Centrone Gaetano nato a Molfetta il 28.6.1947

6) Dott.ssa Cannito Chiara nata a Bitonto il 4.9.1975

7) Dott. Ricci Andrea nato a Molfetta il 10.2.1981

38) Competenze specifiche del/i formatore/i:

I seguenti formatori hanno esperienza pluriennale nel settore

1) Psicologa e psicoterapeuta

2) Psico pedagogista clinica

3) Assistente sociale, esperta in assistenza anziani

5) Dirigente medico specializzato in neurologia

6) Laurea in lettere

7) Monitore e Giudice/Master di primo soccorso

39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Lezioni frontali, discussione di casi e problem solving, proiezioni di video e diapositive volte a

fornire una serie di contenuti ma anche di esperienze e testimonianze concrete.

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40) Contenuti della formazione:

Modulo

A

Tema: Le demenze, l’Alzheimer e le sulle strategie riabilitative

occupazionali a favore dei malati

Ore

1

Apprendimento delle problematiche sanitarie, psico-sociali legate

alle demenze e all’Alzheimer in modo particolare

8

2 Conoscenza delle modalità di gestione e relazione con il malato e i

familiari

8

3 conoscenza del rapporto esistente tra l’evoluzione della malattia e

meccanismi reattivi nel malato e nel nucleo familiare

8

4 Conoscenza metodiche per la terapia occupazionale 8

5 Conoscenza metodiche per interventi riabilitativo-cognitivi 8

6 Apprendimento delle problematiche sulla comunicazione nei servizi

socio sanitari

8

7 Apprendimento di tecniche di comunicazione e rendicontazione

sociale rispetto ai targhet di riferimento

5

TOTALE 53

Modulo

B

Tema: La comunicazione interpersonale e la gestione efficace delle

relazioni

Ore

1

Breve introduzione sull’ Analisi Transazionale

Gli stati dell’Io

4

2 Le Transazioni 4

3 Le carezze 4

4 I Giochi 4

5 Le Posizioni Esistenziali 4

6 Il Copione 4

7 Incontro di verifica dell’Apprendimento 1

TOTALE 25

Modulo

C

Tema: Primo soccorso Ore

1 Apparato Tegumentario. Lesioni da caldo e freddo Apparato Genito Urinario

3

2 Etica comportamentale. Aspetti legali del soccorso Valutazione della dinamica dell’evento L’autoprotezione e attivazione precoce del sistema emergenza/urgenza: come allertare il 118 Esame dell’infortunato. Controllo delle funzioni vitali

3

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3 Avvelenamenti. Tossicomanie Rischi dell’automedicazione

3

4 Apparato digerente. Apparato scheletrico Sistema nervoso e perdita di coscienza

3

5 Apparato cardio respiratorio 3

6 B.L.S. (Basic Life Support) 3

7 Fasciature e bendaggi, Immobilizzazioni e steccaggi Posizione laterale di sicurezza (PLS) Posizione anti shock (PAS)

2

TOTALE 20

Modulo

D

Tema: Lettura del territorio Ore

1

Sviluppo insediativo della Città.

Dalla civiltà peuceta a quella bizantina: i segni sul territorio.

Le dominazioni normanna, sveva, angioina, spagnola.

La Battaglia di Bitonto

2

2 La Cattedrale e le chiesette romaniche di Bitonto.

Le chiese barocche e il genio di Carlo Rosa.

2

3 Le famiglie nobili di Bitonto.

I palazzi rinascimentali e barocchi.

Strutture conventuali.

2

4 Visita guidata: Museo archeologico, le mura e le porte urbiche, il

Torrione angioino e la Galleria Civica di Arte Moderna e

Contemporanea

2

5 Visita guidata: Galleria Nazionale di Puglia “Girolamo e Rosaria

Devanna”, Biblioteca comunale “E. Rogadeo”, Cattedrale.

2

TOTALE 10

41) Durata:

La formazione specifica avrà la durata di 108 ore.

Altri elementi della formazione

42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:

- Incontri iniziali per analizzare le motivazioni e le aspettative relative all’esperienza del servizio

civile;

- Somministrazione questionario alla fine di ciascun modulo formativo per rilevare il livello di

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apprendimento;

- Colloquio finale

Data Il Responsabile legale dell’ente Il Responsabile del Servizio civile nazionale dell’ente (Prof. Michele Giorgio) Il progettista (Dott. Nicola Castro)

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DOSSIER ALLEGATO AL PROGETTO DI SERVIZIO CIVILE ANNO 2011 DENOMINATO: “SO CHE NON SONO SOLO” PER I CRITERI AGGIUNTIVI

PUNTO 1) Riserva posti

L’Ente riserva un posto a giovane in possesso esclusivamente del diploma di Scuola Secondaria di primo grado che sarà impiegato esclusivamente nelle attività occupazionali di natura manuale (giardinaggio, laboratorio di cucina tradizionale, cura del se ecc…) che non richiedono particolari conoscenze specifiche

PUNTO 2) La comunicazione interpersonale Formazione: La comunicazione interpersonale - a cura della dott.ssa Fallacara Antonia

Titolo: “Io e te….. parlando ci incontriamo” Breve descrizione:

Trattasi di incontri formativi alla comunicazione interpersonale al fine di aumentare l’efficacia delle modalità comunicative dei volontari

Contenuti:

Gli argomenti verranno sviluppati alla luce dei concetti principali di Analisi Transazionale, molto apprezzabili per la loro concretezza, facile applicabilità e interpretazione.

Obiettivi:

L’obiettivo è quello di accrescere nei volontari la consapevolezza sui propri stili comunicativi per migliorarne la loro applicabilità nei vari contesti di vita.

Durata:

25 ore di cui: - 18 ore di lezioni frontali - 6 ore di esercitazioni pratiche - 1 ora di verifica finale sull’esperienza

Strumenti:

Giochi di simulazione, questionari, discussioni di situazioni problematiche, lettura critica di giornali

Luoghi :

Sala conferenze

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Metodologia:

Lezione frontale, lavori di gruppo.

Articolazione percorso formativo 1 incontro 2 incontro 3 incontro 4 incontro 5 incontro: 6 incontro 7 incontro

Breve introduzione sull’Analisi Transazionale Gli Stati dell’Io Le transazioni Le carezze I Giochi Le posizioni esistenziali Il copione Incontro di verifica sull’apprendimento

Ogni incontro sarà pianificato nelle seguenti FASI: Fase I : Introduzione dei principi teorici

Fase II: Attività – i volontari analizzeranno a livello individuale e di gruppo il materiale esistente in merito al fine di meglio elaborare l’acquisizione dei concetti esposti Punto 3) corso di primo soccorso

Formazione: Primo Soccorso - a cura del Dott. Andrea Ricci Titolo: Aiutare a vivere Breve descrizione

Nel corso saranno esposte nozioni di anatomia umana al fine di conoscere le situazioni di rischio clinico per la vita dell’uomo.

Obiettivi:

Conoscere le tecniche di primo soccorso.

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Durata:

20 ore di cui - 15 ore di lezioni in aula - 5 ore per verifica e dibattito

Strumenti:

Videoproiettore

Metodologia:

Lezioni frontali con l’ausilio di materiale didattico e multimediale Domande finali e dibattito ad ogni argomento Lezioni pratiche di primo soccorso Test finale

Articolazione progetto 1 incontro 2 incontro 3 incontro 4 incontro 5 incontro 6 incontro 7 incontro

Apparato Tegumentario. Lesioni da caldo e freddo. Apparato Genito Urinario Etica comportamentale. Aspetti legali del soccorso. Valutazione della dinamica dell’evento L’autoprotezione e attivazione precoce del sistema emergenza/urgenza: come allertare il 118. Esame dell’infortunato. Controllo delle funzioni vitali Avvelenamenti. Tossicomanie Rischi dell’automedicazione Apparato digerente. Apparato scheletrico Sistema nervoso e perdita di coscienza Apparato cardio respiratorio B.L.S. (Basic Life Support) Fasciature e bendaggi.Immobilizzazioni e steccaggi. Posizione laterale di sicurezza (PLS) Posizione anti shock (PAS)

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Punto 4) Lettura del territorio

Formazione: Lettura del territorio – a cura della dott.ssa Cannito Chiara Titolo:

Bitonto nella storia, tante storie a Bitonto

Breve descrizione

Il percorso formativo mirerà a focalizzare gli aspetti salienti della storia di Bitonto contestualizzando la genesi dei ‘segni’ architettonici e artistici ivi presenti. Il percorso mirerà a delineare, inoltre, i punti di forza e debolezza per uno sviluppo turistico del territorio nell’ottica di uno sviluppo turistico del territorio

Contenuti:

- Sviluppo insediativo di Bitonto. Dominazioni e aspetti difensivi - Arte e religiosità tra Romanico e Barocco - Edifici civili tra Rinascimento e Neoclassicismo - Le strutture museali: Galleria nazionale di Puglia “Girolamo e Rosaria Devanna’,

Museo archeologico Depalo - Ungaro, Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea, Biblioteca comunale ‘E. Rogadeo’,

Obiettivi:

- Educare al senso civico - Favorire lo sviluppo del senso di appartenenza al proprio territorio - Permettere agli studenti la riappropriazione del passato attraverso diverse forme e

metodologie - Fornire gli strumenti per una corretta osservazione del patrimonio storico-artistico e

demo-etno-antropologico della città - Ricostruire il contesto storico-culturale dei principali monumenti religiosi e civili della

città - Contestualizzare la storia di Bitonto nel più ampio panorama pugliese - Costruire e riconoscere relazioni con altre città - Ricostruire la vita delle civiltà passate di Bitonto - Fornire gli strumenti per fruire al meglio di una visita tra le vie del centro storico - Analizzare la vita di personaggi di spicco della storia locale

Durata:

10 ore di cui - 6 ore di lezioni in aula - 4 ore di escursioni

Laboratori: n° 3 laboratori in aula (da 2 ore) n° 2 visite guidate (da 2 ore)

Strumenti: Videoproiezioni, giochi di simulazione, laboratori di verifica, escursioni, lavori di gruppo

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Articolazione progetto 1 incontro 2 incontro 3 incontro 4 incontro 5 incontro:

Sviluppo insediativo della città Dalla civiltà peuceta a quella bizantina: i segni sul territorio Le dominazioni normanna, sveva, angioina, spagnola La Battaglia di Bitonto La Cattedrale e le chiesette romaniche di Bitonto Le chiese barocche e il genio di Carlo Rosa Le famiglie nobili di Bitonto I palazzi rinascimentali e barocchi Strutture conventuali Visita guidata: Museo archeologico, le mura e le porte urbiche, il Torrione angioino e la Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea Visita guidata: Galleria Nazionale di Puglia ‘Girolamo e Rosaria Devanna’, Biblioteca Comunale ‘E. Rogadeo’, Cattedrale

FASI COMPETENZE ATTIVITÀ Luoghi e

tempi METODOLOGIA

fase 1 accoglienza presentazione progetto e accertamento prerequisiti

Maturazione del senso di appartenenza al proprio territorio e di riappropriazione del proprio passato

Gli studenti analizzeranno, a livello individuale e di gruppo e attraverso laboratori in aula e visite guidate sul territorio, una serie di testimonianze laico-religiose al fine di affiancare all'acquisizione del dato nozionistico la riflessione su matrici estetiche e sociologiche dei segni artistici.

Aula – 2 ore

Questionari e test Lezione frontale

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fase 2 analisi di testi continui e non continui

Acquisizione strumenti e chiavi di lettura per un corretto studio (analisi teorica e osservazione diretta) delle testimonianze laico-religiose a Bitonto tra XVII e XX sec.

Gli studenti analizzeranno, a livello individuale e di gruppo e attraverso laboratori in aula e visite guidate sul territorio, una serie di testimonianze laico-religiose al fine di affiancare all'acquisizione del dato nozionistico la riflessione su matrici estetiche e sociologiche dei segni artistici.

Aula - 12 ore Escursione - 8 ore

Lezione frontale Discussione Cooperative learning Metodo autobiografico Discussione Didattica laboratoriale

fase 3 rielaborazione e scrittura creativa dei contenuti appresi

Sviluppo di tecniche di rielaborazione creativa basate sulla manualità e sugli strumenti tecnologici e della rete, sia in forma individuale che di gruppo

Gli studenti saranno guidati nella rielaborazione dei contenuti acquisiti realizzando un prodotto finale cartaceo e/o multimediale al fine di acquisire consapevolezza delle proprie capacità e competenze.