scheda progetto per l’impiego di volontari in … · situazione economica provinciale ed hanno...
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(Allegato 1)
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
ASSOCIAZIONE COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII
2) Codice di accreditamento:
3) Albo e classe di iscrizione:
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
MAI NESSUNO SOLO
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
Settore: Assistenza Area d’intervento: Disabili Codifica:A06
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza
il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori
misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Il progetto “MAI NESSUNO SOLO” interviene nell’ambito della disabilità
attraverso l’azione delle Casa Famiglia (“Regina della pace 2”, “S. Girolamo
Emiliani”,”S. Francesco d'Assisi”, “S. Filippo Neri), del Centro diurno “Rose Blu”
e della Segreteria “Rose Blu”, dislocati sul territorio della provincia di Reggio
Calabria, in particolare nei comuni di Campo Calabro, Gioiosa Ionica, Reggio di
Calabria e Villa San Giovanni.
CONTESTO TERRITORIALE
Reggio Calabria, è la provincia calabrese con la più alta densità abitativa (175
ab/km²), per un totale di 557.993 abitanti.
La geografia della provincia, data la sua estensione territoriale di 3.183 km²,
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NZ 00394
ALBO NAZIONALE
risulta essere contraddistinta da una grandissima varietà di caratteristiche
territoriali, ambientali e paesaggistiche, che differenziano tra loro le varie zone.
La provincia, la più a sud della penisola italiana, costituisce la punta del
cosiddetto stivale e si trova al centro esatto del Mar Mediterraneo; si estende
dalla costa del Mar Tirreno allo Ionio da Rosarno a Punta Stilo per circa 220 km.
Il territorio della provincia di Reggio è in gran parte interessato dall'orografia del
massiccio dell'Aspromonte, costituita da tre versanti principali: sud orientale e
meridionale ionico, caratterizzato da coste basse, sud occidentale e nord
occidentale tirrenico, caratterizzato da coste alte, separati dalla zona centrale
del massiccio.
L’esame della composizione del valore aggiunto per settori economici mostra
come la Provincia di Reggio Calabria continui ad essere interessata da un
importante peso del settore dei servizi, con un’incidenza sulla formazione della
ricchezza provinciale pari all’80,4% (Italia 70,4%). Occorre evidenziare che tale
incidenza è il risultato di una significativa rilevanza del commercio, delle attività
consulenziali e professionali (es. legale ed amministrazione), della Pubblica
Amministrazione e del settore della mobilità e della logistica. Analizzando il
contributo fornito dall’agricoltura si osserva che, con un valore pari al 4,5%,
Reggio Calabria presenta all’interno della Calabria l’incidenza più elevata dopo
Vibo Valentia (5,8%), ma anche un peso notevolmente superiore a quello delle
province del Mezzogiorno (3,5%) e dell’Italia in generale (2,1%). Per quanto
riguarda il contributo dell'industria alla formazione del valore aggiunto reggino,
con un livello pari al 15,2%, risulta il più contenuto sia se confrontato con le
altre province della Calabria, sia con il corrispettivo valore regionale (17,5%),
del Mezzogiorno (20,9%) e nazionale (27,5%). In particolare, il settore
manifatturiero, fornendo l’8,9% del valore aggiunto provinciale, si distanzia dal
valore medio regionale pari a 10,3%, da quello del Mezzogiorno (13,8%) ma,
soprattutto, dalla quota nazionale (21,4%). Il settore edile presenta, invece, un
peso più in linea con il valore medio nazionale (6,1%), anche se, da un
confronto a livello regionale, emerge che l’apporto fornito dalle costruzioni alla
ricchezza locale (6,3%) è inferiore a quello delle altre province calabresi.
CONTESTO SETTORIALE DI RIFERIMENTO E DESCRIZIONE DEL BISOGNO GENERALE
La provincia di Reggio Calabria è classificata tra le province più povere d’Italia e
questa condizione incide notevolmente sulla capacità delle istituzioni locali
(comuni, asl, ecc) di intervenire efficace sulle condizioni di disabilità dei
cittadini.
Gli effetti della crisi mondiale, infatti, si sono inevitabilmente riflessi sulla
situazione economica provinciale ed hanno colpito prima di tutto le risorse
destinate al welfare. Le forme di sostegno destinate alle famiglie con congiunti
disabili, sono venute gradualmente meno, lasciando le famiglie sempre più sole
nella gestione degli impegni quotidiani.
Secondo l’ultima indagine Istat sulla situazione della disabilità della Regione
Calabria, le persone diversamente abili di 6 e più anni sono pari a circa 130.000
e rappresentano il 6,8% della popolazione di riferimento, valore che risulta in
questo caso nettamente superiore sia al dato nazionale (4,9%) che al valore
medio delle regioni italiane dell’Obiettivo “Convergenza” (5,7%).
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Por- FSE Calabria
Provincia RC
dato nazionale
altri ob. Convergenza
Da un’indagine Istat riferita alla spesa pro-capite che i Comuni italiani destinano
al sostegno delle persone con disabilità, emerge un forte divario nord-sud:
mentre al nord si spendono in media 4.610 euro al sud si raggiungono appena i
520 euro.
Ciò comporta una carenza quantitativa e qualitativa dei servizi (assistenza
domiciliare, trasporto per disabili) e delle strutture adeguate (centri diurni,
laboratori protetti) per lo sviluppo e l’inserimento sociale di persone disabili.
A fronte della crisi economica mondiale, anche la Regione Calabria ha visto
ridurre la spesa pro capite destinata all’assistenza sociale per i disabili: a fronte
di una media italiana di 2.184,3 euro l'anno per le persone con disabilità, la
spesa sociale che ha come utenza la popolazione disabile in Calabria è di appena
462 euro pro capite. Le politiche sociali relative alla disabilità hanno subito in
modo particolare la concezione assistenzialistica e di custodia, poiché la
disabilità viene troppo spesso erroneamente considerata malattia e, come tale,
è privata dalla concezione essenziale che fa intravedere una prospettiva
inclusiva: quella secondo cui la disabilità è la conseguenza della malattia e, al di
là delle limitazioni con cui bisogna fare i conti, la persona con disabilità può
vivere una vita dignitosa se accompagnata da un sostegno mirato e in molti casi
diventare soggetto attivo e produttivo.
Nella Provincia di Reggio Calabria le persone diversamente abili sono stimate
complessivamente in 14.800 unità (55% uomini e 45% donne), ma la loro
distribuzione territoriale nei diversi comuni appare di difficile individuazione.
Secondo i dati della Provincia di Reggio Calabria la tipologia di disabilità più
frequentemente riscontrata è quella psichica (35%), seguita da quella fisica
(29%). La disabilità sensoriale è meno rappresentata (8%). Nel 27% dei casi, i
soggetti riferiscono la compresenza di più tipi di disabilità essendo, ad esempio,
affetti da più patologie o presentando deficit funzionali in varie aree (cognitiva,
motoria etc.).
Disabilità psichica
Disabilità Fisica
Disabilità sensoriale
Disabilità muliple
Sempre attraverso i dati della Provincia di Reggio Calabria è possibile rilevare
che il 74% delle persone disabili non usufruisce di alcun servizio specifico per la
situazione di disabilità. Della restante parte il 59% dichiara di usufruire di un
solo tipo di servizio, mentre il 41% di più di un tipo.
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
un solo servizio più di un servizio
Servizi
Il servizio maggiormente erogato è la riabilitazione (33%), seguito dal rimborso
per il trasporto o dal trasporto gratuito sui mezzi pubblici (18%), dall'assistenza
scolastica (16%), dall'assistenza domiciliare (13%) e dall'assistenza sociale
(11%).
Riabilitazione
trasporto
Assistenza scolastica
Assistenza domiciliare
Assistenza sociale
La popolazione disabile residente nella provincia di Reggio Calabria sembra
totalmente a carico dei familiari e di fatto viene esclusa dalla partecipazione alla
vita sociale e dai diritti di cittadinanza.
La carenza di infrastrutture, servizi socio-assistenziali e culturali ed in generale
di politiche che accolgano la prospettiva della diversità, come si evince
dall’analisi dell’offerta dei servizi, determinano una serie di criticità riscontrate
nei riguardi delle persone diversamente abili:
a) ostacoli all’autosufficienza per l’intero percorso di vita;
b) mancanza di accompagnamento e sostegno per famiglia di soggetti non
autosufficienti al fine di favorire politiche di sensibilizzazione per il cd.
“dopo di noi”;
c) ostacoli all’autonomia del soggetto legati anche alle barriere
architettoniche nelle abitazioni, nell’ambiente urbano, nei sistemi di
trasporto regionali, negli impianti sportivi e culturali;
d) difficoltà nell’inserimento e nella permanenza nel mondo scolastico,
lavorativo, culturale;
e) discriminazioni culturali segreganti sia in ambito lavorativo che in ambito
socio-culturale.
(Fonte: Programma operativo regionale – Fse 2007 – 2013)
L’Associazione “Comunità Papa Giovanni XXIII” opera nella provincia di Reggio
Calabria dal 1991 con l’apertura della prima casa-famiglia.
L’Associazione è presente sul territorio diverse strutture di cui 4 case-famiglia,
un centro diurno e una segreteria sono sedi del presente progetto. Attualmente,
in seguito ad un incendio che ha colpito la sede del Centro di Aggregazione per
minori “Campo dei fiori” questo spartisce lo stesso edificio, con spazi distinti, del
centro diurno. Se inizialmente tale aspetto potesse sembrare difficoltoso, si è
rivelato uno stimolo all’interazione per le due diverse tipologie di utenza delle
strutture.
Dalla volontà di fare fronte all’assenza di ambienti educativi per i minori in
difficoltà e delle persone con disabilità in particolare, l’Associazione “Comunità
Papa Giovanni XXIII” ha promosso nel 2001 la nascita della Cooperativa “Rose
Blu”, di cui fanno parte il centro diurno e la segreteria, che ha tra i suoi obiettivi
la realizzazione di attività educative , l’integrazione e il sostegno dei disabili e
dei minori in difficoltà .
La Cooperativa è inserita in un Consorzio Territoriale denominato “Terre del
Sole” e svolge una serie di servizi destinati agli utenti interni ed esterni
all’Associazione, in convenzione con le famiglie o con gli enti locali pubblici e
privati.
Il Centro Diurno “Rose blu” è un centro diurno occupazionale con sede nel
Comune di Villa San Giovanni che ha accolto nel corso dell’anno in corso 10
disabili adulti provenienti dallo stesso comune e dai comuni limitrofi di Campo
Calabro e Reggio Calabria.
Viene garantito un servizio di trasporto per disabili dal 2015, rispondendo al
bisogno di mobilità di 30 utenti residenti nei Comuni di Villa San Giovanni,
Campo Calabro, Reggio Calabria .
Grazie a questo tipo di servizio gli utenti hanno potuto frequentare i centri
riabilitativi presenti sul territorio o frequentare con regolarità la scuola,
autonomamente dalla famiglia, ovvero svolgere attività riabilitativa presso
palestre o piscine attrezzate.
Un altro servizio che la cooperativa svolge sul territorio in modo particolare per
le case famiglia dell’associazione è quello di assistenza domiciliare per persone
diversamente abili. In questo modo le famiglie con uno o più persone disabili
possono essere sostenute quotidianamente riducendo il numero di
istituzionalizzazioni dovute all’impossibilità di gestione della disabilità da parte
delle famiglie.
Dal settembre 2014 questo servizio ha avuto un incremento notevole: sono
stati 200 i pazienti raggiunti grazie all’assistenza domiciliare integrata
che la Cooperativa ha svolto sul territorio quale sportello della Rete Sociale
Macramè.
Attraverso l’azione delle Casa Famiglia, invece, l’Associazione risponde alle
richieste di accoglienza di tipo residenziale, alle esigenze di diverse famiglie con
disabili attraverso attività di segretariato sociale, propone attività ricreative
pomeridiane ed assistenza scolastica .
Insieme alla Cooperativa Rose blu, la Casa Famiglia San Francesco gestisce un
piccolo Centro di Aggregazione per minori disabili che sono seguiti in forma
semiresidenziale durante le ore pomeridiane per attività ludico-ricreative.
Con il servizio di assistenza scolastica specialistica la cooperativa ha
risposto tra il 2008 e il 2015 alla domanda di assistenza di 70 alunni in 7
scuole di 5 comuni.
L’Associazione nel Comune di Gioiosa Jonica svolge un’importante azione di
sensibilizzazione e informazione a favore dell’integrazione di soggetti
diversamen- teabili. Nel 2015 i percorsi di sostegno e accompagnamento tra la
casa famiglia e il Centro ha visto coinvolte 20 persone tra disabili adulti e minori
.
Gli operatori ed i membri dell’Associazione operano per fare fronte all’assenza di
sistemi educativi integrati e di sostegno per i minori e per le famiglie, oltre a
supportare con il loro operato le istituzioni (Tribunale per i minori, scuole) e i
servizi sociali.
L’Associazione non svolge solo attività di accoglienza residenziale ma opera sul
territorio in chiave multidimensionale ed in rete con tutte le istituzioni
interessate e le associazioni che si occupano di disabili. Gli interventi mirano alla
prevenzione del disagio sociale e/o al superamento di quegli ostacoli che
minacciano il regolare processo di sviluppo e di formazione e di integrazione dei
disabili siano essi minori che adulti, fornendo non solo servizi in senso stretto
ma anche spazi ed occasioni di aggregazione e di socializzazione. I responsabili
delle case-famiglia stimolano le persone accolte a partecipare alle attività delle
realtà rieducative, terapeutiche, aggregative e sportive del territorio. Alla base
del lavoro svolto c’è sempre un progetto socio-educativo individualizzato in un
ottica personale e specifica. I membri dell’Associazione svolgono, quando è
possibile, anche attività di supporto alla famiglia d’origine; grazie a questo
servizio possono continuare ad incontrare i propri genitori con regolarità e
quest’ultimi sono aiutati a sviluppare la propria capacità genitoriale. Di seguito
viene fornita una descrizione delle strutture dell’Associazione interessate dal
progetto.
In tutta la provincia di Reggio Calabria persiste da anni una radicata mancanza
di strutture adatte all’inserimento lavorativo e sociale di adulti diversamente
abili. Infatti alla presenza di strutture riabilitative è contrapposta una grave
carenza di centri diurni in cui gli adulti disabili possano essere impegnati
durante la giornata in attività di laboratorio protetto, ludico-ricreative, che
stimolino l’inserimento nel contesto sociale.
Di seguito vengono descritti i servizi e le persone accolte nelle strutture
nell’anno 2015:
COMUNE DI CAMPO CALABRO Casa - famiglia San Girolamo Emiliani
Età Provenienza geografica Tipologia di
accoglienza Disturbo accertato
50 Reggio Calabria SemiResidenziale Disagio sociale
32 Reggio Calabria Residenziale Disabilità psico-fisica
30 Reggio Calabria Residenziale Disagio Sociale
15 Vibo Valentia Residenziale Disabilità psico-fisica
3 Catania Residenziale Disagio sociale
Casa - famiglia Regina della Pace 2
Età Provenienza geografica Tipologia di
accoglienza Disturbo accertato
20 Reggio Calabria Residenziale Disabilità psico-fisica
22 Reggio Calabria Residenziale Disabilità psico-fisica
16 Reggio Calabria Residenziale Disagio sociale
17 Reggio Calabria Residenziale Disagio sociale
18 Reggio Calabria Residenziale Disagio sociale
6 Caltagirone Residenziale Disagio sociale
COMUNE DI REGGIO CALABRIA - QUARTIERE CATONA VIII CIRCOSCRIZIONE Casa - famiglia San Filippo Neri
Età Provenienza geografica Tipologia di accoglienza
Disturbo accertato
25 Reggio Calabria Residenziale Disabilità Psicofisca
10 Reggio Calabria Residenziale Disabilità Psicofisca
13 Catania Residenziale Disagio sociale
12 Catania Residenziale Disagio sociale
Comune di Gioiosa Jonica Casa Famiglia San Francesco d’Assisi
Centro Aggregazione Fiori Gioiosi
Età Provenienza geografica Tipologia di accoglienza
Disturbo accertato
18 Gioiosa Jonica Residenziale Disabilità psico-fisica
12 Gioiosa Jonica Semiresidenziale Disabilità psico-fisica
12 Gioiosa Jonica Semiresidenziale Disabilità psico-fisica
11 Gioiosa Jonica Semiresidenziale Disabilità psico-fisica
12 Siderno Semiresidenziale Disabilità psico
15 Gioiosa Jonica Semiresidenziale Audiolesa
17 Portigliola Semiresidenziale Disabilità psico-fisica
15 Siderno Semiresidenziale Disabilità psico-fisica
15 Siderno Semiresidenziale Disabilità psico-fisica
6 Gioiosa Jonica Semiresidenziale Disabilità psico-fisica
9 Siderno Semiresidenziale Disabilità psico
Comune di Villa San Giovanni Centro Diurno “Rose Blu”
Laboratori teatro, musica e manualità
Età Provenienza geografica
Tipologia di accoglienza
Disturbo accertato
39 Campo Calabro Semiresidenziale Disabilità Psichica
33 Campo Calabro Semiresidenziale Disabilità Psichica
23 Campo Calabro Semiresidenziale Disabilità psico-fisica
43 Campo Calabro Semiresidenziale Disabilità Psichica
43 Campo Calabro Semiresidenziale Disabilità Fisica
23 Villa San Giovanni Semiresidenziale Disabilità psico-fisica
26 Villa San Giovanni Semiresidenziale Disabilità Psichica
32 Villa San Giovanni Semiresidenziale Disabilità Psichica
23 Villa San Giovanni Semiresidenziale Disabilità psico-fisica
32 Villa San Giovanni Semiresidenziale Disabilità Psichica
L’analisi dei servizi socio assistenziali della Provincia descritta sopra è
supportata anche dalle richieste pervenute all’Associazione “Comunità Papa
Giovanni XXIII” dal 2010 al 2015.
Nei comuni dove l’Associazione svolge le sue attività in favore dei disabili, negli
anni presi in considerazione, sono state registrate numerose richieste di servizi,
con un trend in continua crescita.
L’Associazione per i servizi svolti (Assistenza domiciliare, Trasporto per disabili,
Assistenza scolastica specialistica e accoglienza presso il Centro Diurno) ha
risposto nel 2013 alle richieste di 80 utenti, nel 2014 ha risposto a 100 persone
disabili tra minori ed adulti non riuscendo però a rispondere alla totalità dei
servizi richiesti. A settembre 2015 svolge servizi 26 disabili accolti, 10
collocati nel centro diurno e 300 utenti esterni.
Nel 2015, infatti, vi sono state 40 richieste di persone con disabilità per
usufruire di più di un servizio alle quali non si è potuto rispondere.
Le richieste pervenute all’Associazione e alla Cooperativa alle quali si è potuto
rispondere sono per l’80% per l’erogazione di servizi di assistenza domiciliare,
trasporto o assistenza scolastica in favore di persone disabili che necessitano di
un supporto nella vita quotidiana.
Il restante 20% riguarda richieste di inserimento diurno presso il laboratorio
teatrale, di musica e manualità o per attività educative che migliorino
l’autonomia e le abilità cognitive.
Per quanto riguarda l’assistenza domiciliare nel 2015 sono pervenute richieste
da parte di privati, cioè famiglie che necessitano di un supporto per la gestione
di figli o parenti disabili. Tra le famiglie che hanno avuto bisogno di un
assistente domiciliare ci sono le famiglie anche quelle dell’Associazione
“Comunità Papa Giovanni XXIII” che, dovendo gestire spesso più di un figlio con
disabilità grave, necessitano di un aiuto e di un supporto giornaliero.
Per quanto riguarda il servizio di trasporto rispetto alle richieste pervenute nel
2015, vi è un netto calo di richieste questo perché al momento non vi sono
Comuni che hanno messo a bando questo servizio per cui spesso sono le
famiglie a dover anticipare e poi aspettare un rimborso da pèarte dell’ente
pubblico . Per cui sono pervenute soprattutto richieste da parte di privati.
Dei 30 utenti del servizio trasporto 5 sono disabili fisici e 25 hanno disabilità
psico-fisica.
Le richieste per l’assistenza scolastica in questi anni sono arrivate da parte
diverse scuole localizzate nei comuni di Villa San Giovanni , Gioiosa Jonica,
Cenadi, Bivongi, Siderno, Careri e Stilo. In queste scuole vi erano minori disabili
che necessitavano di assistenza scolastica specialistica sia a scuole che nelle ore
pomeridiane per sostenere e stimolare lo sviluppo cognitivo fortemente
deficitario. Le richieste pervenute per la partecipazione ai laboratori di teatro
musica e manualità sono pervenute direttamente da famiglie alla ricerca di
attività diurne o pomeridiane per favorire lo sviluppo sociale e le capacita
residue dei familiari con disabilità. Oppure dai servizi sociali comunali su
richiesta delle stesse famiglie o su indicazione dell’Azienda sanitaria locale di
riferimento.
Nel 2013 grazie ai servizi e alle attività dell’Associazione “Comunità Papa
Giovanni XXIII” si è potuto rispondere a parte delle domande delle famiglie e
delle persone diversamente abili.
Con il servizio di trasporto le persone diversamente abili vengono accompagnate
presso centri riabilitativi, palestre scuole o per svolgere delle commissioni o
altre specifiche attività. Questo servizio viene svolto con automezzi e
attrezzature a norma di legge e con un equipaggio preparato a svolgere il
servizio e composto da un autista ed un accompagnatore. Attraverso il servizio
di assistenza domiciliare gli operatori dell’Associazione affiancati dagli educatori
e assistenti della Cooperativa sostengono le famiglie nella gestione delle
persone disabili diminuendo il carico di impegno gravante su di esse ed evitando
li dove possibile l’istituzionalizzazione o il ricovero.
Con il servizio di assistenza scolastica numerose situazioni di grave
emarginazione vissute nelle scuole sono state risolte grazie agli educatori
professionali che agendo come facilitatori della comunicazione, sono figure
specialistiche che supportano l’insegnante di sostegno, con attività per lo
sviluppo dell’area cognitiva dell’autonomia e della comunicazione dell’alunno
favorendone l’integrazione scolastica.
L’Associazione con le casa-famiglia a svolto attività di accoglienza residenziale o
semiresidenziale. All’interno della struttura si sono realizzate attività ricreative
e di sviluppo della socialità, attività di recupero delle capacità cognitive
residuali. Inoltre gli operatori hanno svolto un importante lavoro di sostegno e
formazione per le famiglie dei soggetti accolti.
Qui di seguito vengono forniti i dati quantitativi delle attività svolte nel 2014 e
2015.
ATTIVITÀ SVOLTE NEL 2015
- Assistenza scolastica 12 alunni disabili in 1 scuola di Siderno. (2014)
- Trasporto per disabili servizio per 30 utenti per due viaggi al giorno per
ciascun utente
- Assistenza domiciliare servizio per 8 utenti per 3 ore di attività al giorno
presso case-famiglie dell’Associazione.(2015)
- Assistenza domiciliare integrata (settembre 2014/settembre 2015) 200
pazienti ;
- 10 persone diversamente abili inseriti presso i laboratori di teatro musica
e di manualità provenienti da tre comuni per 4 ore al giorno per 5 giorni .
- 10 persone diversamente abili inseriti presso il Centro Diurno di Villa san
Giovanni
- 12 persone diversamente abili inserite nelle attività realizzate
congiuntamente dalla Associazione e dalla Cooperativa a Gioiosa Ionica
(RC)
- 18 persone con disagio sociale e difficoltà di apprendimento coinvolte
nelle attività realizzate congiuntamente dalla Associazione e dalla
Cooperativa a Villa san Giovanni (RC)
- 5 attività di sensibilizzazione (feste, banchetti, spettacoli di teatro e
musica) svolte sul territorio provinciale con altre 4 associazioni
coinvolgendo circa 300 persone.
- 2 incontri al mese con famiglie per gruppi di auto aiuto, con attività di
formazione e sensibilizzazione alla disabilità.
- 3 incontri al mese con insegnanti per programmazione di attività.
- 1 gita al mese realizzata in montagna o al mare
IDENTIFICAZIONE BISOGNO SPECIFICO Bisogno di riqualificare e potenziare i servi offerti alle 336 persone diversamente
abili, attualmente supportate.
IDENTIFICAZIONE DEI DESTINATARI DEL PROGETTO
I destinatari del progetto sono le 26 persone accolte nelle 4 Casa Famiglia, i 10
disabili inseriti nel Centro diurno e i 300 utenti esterni supporti con servizio di
altro tipo (assistenza domiciliare integrata, trasporto, assistenza scolatica). INDIVIDUAZIONE/IDENTIFICAZIONE/DESCRIZIONE DEI BENEFICIARI
Il progetto ha una forte ricaduta sul territorio di riferimento proprio a causa
della radicata assenza di servizi adeguati rivolti ai disabili e alle famiglie. Un
progetto che risponde ai bisogni sopra descritti ha una forte ricaduta sulle
seguenti categorie:
- Soggetti disabili che usufruiscono dei servizi e delle strutture
dell’Associazione.
- Le famiglie sostenute dall’associazione potranno gestire in modo più
efficace la vita quotidiana dei familiari disabili.
- Le organizzazioni del terzo settore che collaboreranno al progetto
- Le imprese locali che collaboreranno al progetto
- Servizi sociali dei comuni in cui l’Associazione interviene con il progetto,
potranno offrire servizi specializzati ai propri cittadini.
- I comuni coinvolti dal progetto beneficeranno dell’integrazione sociale dei
disabili.
- La provincia di Reggio Calabria, grazie alle attività previste dal progetto
vedrà aumentare il numero di persone disabili integrate nel tessuto
sociale.
- Le strutture riabilitative e i centri (palestre, piscine) potranno gestire
meglio i propri utenti.
DOMANDA DI SERVIZI ANALOGHI
Vista la situazione dei disabili nella provincia di Reggio Calabria emerge che la domanda dei servizi analoghi comprende:
- Attività di sostegno alle famiglie di persone con disabilità
- Assistenza domiciliare non solo sanitaria - Attività extra scolastica per minori disabili
- Accompagnamento per persone disabili con mezzi adeguati a soggetti non deambulanti
- Aumento del numero dei centri diurni per disabili adulti
- Creazione di laboratori protetti per l’inserimento di soggetti disabili.
- Messa in rete di tutti i servizi dedicati alla disabilità della provincia. - Servizi informativi e di sensibilizzazione sulla disabilità.
OFFERTA DI SERVIZI ANALOGHI Come già descritto sopra la grande maggioranza delle associazioni o
cooperative presenti sul territorio della provincia di Reggio Calabria svolgono in favore dei disabili attività riabilitative e sono concentrate nel territorio del comune di Reggio Calabria. Si vuole inoltre evidenziare la
carenza di Associazioni che si occupano di trasporto disabili, di assistenza scolastica e domiciliare o di inserimento in centri che svolgano
attività ludico ricreative. Ente
Comune
Tipologia di servizio
A.GE.DI Reggio Calabria Riabilitazione
A.N.F.F.A.S. Reggio Calabria Riabilitazione
COOP. SOC. SANITELGEST Reggio Calabria Assistenza domiciliare e Ospedaliera
ASS.NE ITALIANA CONTRO EPILESSIA Reggio Calabria Riabilitazione
Ass.ne Piccola Opera Papa Giovanni XXIII Reggio Calabria Riabilitazione
A.I.S.M. (Ass.ne Italiana Sclerosi Multipla)
Reggio Calabria Riabilitazione
Consorzio Go’el Reggio Calabria Inserimento lavorativo
Ass. Piccola Opera Papa Giovanni XXIII Bianco Riabilitazione
Associazione Abbraccio Siderno Riabilitazione
COOP. SOC. RINASCITA A R.L. Reggio Calabria Riabilitazione
Associazione Prometeo Reggio Calabria Riabilitazione
Consorzio Terre del Sole Reggio Calabria Inserimento lavorativo Gestione beni sequestrati Assistenza domiciliare
integrata e sociale
Solo poche svolgono attività di sostegno e sensibilizzazione per specifiche
disabilità.
Ente Comune Tipologia di servizio
ASSOCIAZIONE BAMBINI DOWN
Locri Sensibilizzazione
A.N.G.S.A. (Associazione Nazionale Genitori Soggetti
Autistici)
Reggio Calabria Sensibilizzazione
CARITAS DIOCESIANA Reggio Calabria Sostegno e sensibilizzazione
UNIONE ITALIANA CIECHI Caulonia Sostegno e sensibilizzazione
E.N.S. (Ente Nazle Sordomuti) Reggio Calabria Sostegno e sensibilizzazione
Solo due cooperative svolgono servizio di trasporto per disabili o di inserimento
lavorativo.
Ente Comune Tipologia di servizio
Consorzio Kalon Brion Reggio Calabria Inserimento lavorativo
Coop Felici da matti Roccella Jonica Inserimento lavorativo
Due cooperative svolgono attività ludico ricreative
Ente Comune Tipologia di servizio
Cooperativa Utopia Comune di
Gioiosa
Attività ludica per disabili
Laboratorio sordomuti Locri Attività ludico ricreativa
INDICATORI DI CONTESTO
- N. disabili inseriti nel centro diurno
- N. utenti esterni sostenuti con il servizio di assistenza domiciliare integrata
- N. attività di sensibilizzazione
- N. laboratori artistici e attività ludico ricreative
- N. utenti che usufruiscono del servizio di trasporto
7) Obiettivi del progetto:
BISOGNO SPECIFICO DEL
CONTESTO IDENTIFICAZIONE BISOGNO SPECIFICO Bisogno di riqualificare e potenziare i servi offerti alle 336
persone diversamente abili, attualmente supportate. OBIETTIVO SPECIFICO
Incrementare i servizi offerti ai 336 disabili attualmente supportati tra accoglienza residenziale, centro diurno e servizi esterni.
INDICATORI DI RISULTATO
RISULTATI ATTESI
Potenziamento del 66% del servizio di trasporto servizio trasporto
Incremento del 50% degli utenti inseriti nel centro diurno
Aumento del 15% degli utenti raggiunti dall’assistenza domiciliare integrata
Potenziamento delle attività ludico ricreative e dei laboratori artistici (+100%) Incremento del 60% delle attività di sensibilizzazione
50 disabili in più che usufruiscono del trasporto
Aumento da 10 a 15 persone diversamente abili
inseriti presso il Centro Diurno di Villa San Giovanni
30 utenti in più supportati con il servizio di assistenza domiciliare integrata Realizzazione di 10
laboratori ed attività in più Realizzazione di 3 eventi di sensibilizzazione in più
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le
attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in
servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo
che quantitativo:
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi FASE DI IDEAZIONE DEL PROGETTO
Il progetto “Mai Nessuno Solo” è stato ideato dai membri e gli operatori
dell’Associazione “Comunità Papa Giovanni XXIII” insieme al personale
dell’ufficio “servizio obiezione e pace” della stessa Associazione.
Nel mese di Giugno 2015 i responsabili delle strutture presenti nella provincia di
Reggio Calabria si sono incontrati per definire le azioni da mettere in campo per
l’ideazione e la scrittura del progetto.
1. In primo luogo sono state realizzate parallelamente, da un lato una
mappatura dei bisogni del territorio interessato dal progetto, dall’altro
una ricerca su documenti statistici nazionali, regionali e provinciali
riguardanti la situazione dei disabili nel territorio.
2. I responsabili delle strutture dell’Associazione hanno svolto degli incontri
in cui hanno evidenziato la situazione delle persone diversamente abili
accolte, il numero e il tipo di servizi svolti, quantificando le richieste di
più servizi.
3. A seguito di questi incontri è stata fatta una mappatura dei bisogni delle
strutture inserite nel progetto.
4. Successivamente sono stati contattati i servizi sociali dei comuni
interessati dal progetto, richiedendo i dati sulla situazione dei cittadini
disabili e delle famiglie.
5. Sono stati svolti incontri con i centri e le associazioni che a vario titolo si
occupano di disabilità nel territorio (riabilitazione, sensibilizzazione,
attività ludiche).
6. Durante gli incontri con il “servizio handicap” regionale dell’Associazione
sono stati individuate le azioni e le attività più appropriate a sostegno
della disabilità.
7. Dopo aver definito i bisogni del territorio e delle strutture
dell’Associazione e dopo aver fatto una verifica delle risorse umane,
materiali e strumentali, sono stati identificati gli obiettivi specifici e le
strutture da coinvolgere effettivamente nel progetto.
8. Alcuni operatori dell’Associazione hanno preso dei contatti con
associazioni, università, scuole, cooperative ed esercizi commerciali per
presentare loro il progetto e valutare la disponibilità ad una partnership.
Si è passati, quindi, alla scrittura del progetto in tutte le sue parti
Obiettivo specifico
Incrementare i servizi offerti ai 336 disabili attualmente supportati tra
accoglienza residenziale, centro diurno e servizi esterni.
AZIONI – Attività
MESI 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
AZIONE 0 – ATTIVITA’ PREPARATORIE
AZIONE 1 – Presa in carico degli utenti.
1.1.Incontri con le famiglie degli utenti
1.2. Programmazione personalizzata
1.3. Collaborazione con scuole, centri, servizi sociali.
AZIONE 2 – Sostegno all’autonomia
2.1. Piano dei servizi
2.2.Servizio Trasporto
2.3. Assistenza Domiciliare
2.4.Assistenza Extra Scolastica
2.5.Attività per il potenziamento delle autonomie personali
AZIONE 3 – Coinvolgimento nei laboratori artistici
3.1.Laboratorio teatrale
3.2.Laboratorio di manualità
3.3.Laboratorio di musica
AZIONE 4 – Sviluppo delle capacità personali
4.1. Attività di
potenziamento dell’area cognitiva
4.2.Attività ludico ricreative e socializzanti
4.3 Rieducazione motoria
AZIONE 5 – Sensibilizzazione del territorio
5.1.Incontri con le famiglie
5.2.Partecipazione ad eventi pubblici in rete con altre
associazioni
AZIONE 6 – Valutazione
dei risultati
6.1. Valutazione e analisi degli interventi effettuati
AZIONE 0 – ATTIVITA’ PREPARATORIE
Valutazione ed analisi dei bisogni e delle risorse tecniche.
Incontri di programmazione delle attività tra gli operatori.
Incontri con servizio handicap generale dell’Associazione.
Inventario di tutti gli ausili che già sono in possesso e che si necessitano
per l’assistenza.
Inventario del materiale necessario per lo svolgimento dei vari laboratori
ed attività.
Valutazione delle diagnosi funzionali degli utenti e dei servizi necessari.
Azione 1 – Presa in carico degli utenti
Attraverso l’azione 1 si strutturano le prese in carico dei nuovi utenti presso i
servizi offerti dalle strutture dell’ente. Si parte dall’incontro con le famiglie per
conoscere le necessità di ogni nuovo utente, per poi programmare un percorso
dedicato in sinergia con i servizi del territorio
1.1.Incontri con le famiglie e gli utenti
Colloqui con i familiare per conoscere le loro aspettative.
Colloqui con gli utenti.
Verifica e valutazione sia quantitativa che qualitativa delle
situazioni problematiche.
1.2.Programmazione personalizzata
Valutazione interna all’ente.
Redazione del PEI o del PAI con aisilio dei SS.SS.
Pianificazione dei servizi da erogare.
Definizione del tipo di accoglienza.
1.3.Collaborazione con scuole, centri, servizi sociali
Incontri di programmazione e valutazione dei servizi da erogare
con i centri riabilitativi ed i servizi sociali.
Incontri di programmazione con i docenti.
Azione 2 – Sostegno all’autonomia
L’azione 2 si prefigge di dare sostegno agli utenti disabili attraverso la
realizzazione di un servizio dei trasporto, assistenza domiciliare, scolastica e
proponendo attività per il potenziamento delle autonomie da realizzarsi
individualmente e in gruppo.
2.1. Piano dei servizi
Incontri d’equipe e raccolta dei bisogni
Suddivisione di compiti ed incarichi
Programmazione delle attività
2.2 Servizio Trasporto
Accompagnamento presso piscine, centri riabilitativi e scuole.
Controllo dei percorsi stradali.
Attivazione di una linea telefonica per richieste di trasporto anche
urgenti.
2.3.Assistenza Domiciliare
Aiuto per favorire l'autosufficienza della persona nelle attività
giornaliere.
Accompagnamento per il disbrigo di pratiche e per prestazioni
sanitarie o per incontrare parenti, amici e vicini.
2.4.Assistenza Scolastica
Attività volte a favorire l’integrazione funzionale con gli strumenti
e gli ausili.
Attività volte a favorire l’integrazione sociale nel gruppo classe.
Attività volte a favorire l’integrazione personale sviluppando abilità
nell’area delle autonomie personali.
2.5.Attività per il potenziamento delle autonomie personali
Attività per lo sviluppo di memoria, attenzione, capacità di
astrazione, funzioni psico-sensoriali.
Giochi individuali e di gruppo.
Programmazione di incarichi settimanali
Supporto costante nello svolgimento delle funzioni quotidiane
Azione 3 – Coinvolgimento nei laboratori artistici
Attraverso l’azione 3 gli utenti disabili verranno coinvolti nella realizzazione di
molteplici laboratori artistici (teatro, manualità, musica) attraverso cui potranno
mettere a frutto le proprie abilità e le proprie naturali inclinazioni,
sperimentando lo stare in gruppo insieme ad altre persone disabili e non.
3.1.Laboratorio teatrale
Esercizi propedeutici all’espressione teatrale.
Conoscenza e formazione del gruppo attraverso i presupposti e i
fondamenti dell’animazione teatrale. Grande importanza verrà
data alla costruzione di rapporti di gioco e di aiuto reciproco.
Conoscenza della storia scelta attraverso il racconto dell’attore-
animatore e l’utilizzo di materiali video, fotografici o cartacei.
Lavoro di laboratorio delle idee su stimoli offerti dalla storia con il
fine di creare quadri scenici che andranno a formare lo spettacolo.
Allestimento del quadro scenico che il gruppo dovrà presentare
all’interno dello spettacolo finale.
Allestimento di più spettacoli.
3.2.Laboratorio di manualità
Realizzazione di attività manuali individuali e/o in gruppo.
Realizzazione di oggetti in ceramica e gesso.
Realizzazione di banchetti per la vendita degli oggetti.
Decorazione degli oggetti.
3.3.Laboratorio di musica
Formazione dei gruppi.
Scoperta degli strumenti musicali.
Approfondimenti della ritmica.
Approfondimento della musica popolare.
Azione 4 – Sviluppo delle capacità personali e relazionali
Con l’azione 4 sarà data agli utenti la possibilità di sviluppare e potenziare le
proprie capacità attraverso la realizzazione di attività cognitive e ludico
ricreative.
4.1.Attività di potenziamento dell’area cognitiva
Giochi per il potenziamento delle abilità attentive.
Esercizi per la distinzione tra gli elementi importanti da quelli
irrilevanti di un dato contesto.
Utilizzo di software per esercitazioni di scrittura e lettura.
4.2.Attività ludico ricreative e socializzanti
Organizzazione di feste.
Giochi di ruolo, di movimento, da tavolo.
Gite in montagna o al mare.
Uso del computer .
Bricolage.
Passeggiate.
4.3. Rieducazione motoria
Attività di mantenimento e potenziamento delle abilità motorie
Giochi esercizio individuali e di gruppo
Monitoraggio costante sull’andamento delle attività
Azione 5 – Sensibilizzazione del territorio
Vista l’importanza di sensibilizzare il territorio circa la disabilità, l’azione 5 si
prefigge di realizzare incontri con le famiglie e di partecipare ad eventi pubblici
in rete con altri enti che operano nello stesso ambito.
5.1.Incontri con le famiglie
Gruppi di auto aiuto e di sostegno tra le famiglie.
Approfondimento di specifiche disabilità.
Incontri con gli amministratori per favorire politiche di
integrazione.
Incontri con insegnanti, le imprese e altre associazioni.
5.2.Partecipazione ad eventi pubblici in rete con altre associazioni
Partecipazione agli eventi delle consulte e del Forum del terzo
settore.
Partecipazione a mercatini equosolidali.
Incontri con gli studenti per promuovere una cultura
dell’accoglienza.
Azione 6 – Valutazione dei risultati
La fase conclusiva del progetto prevede l’analisi dei risultati, insieme ai soggetti
coinvolti, per valutare aspetti positivi e di criticità ed eventualmente rimodulare
gli interventi attuati.
6.1.Valutazione e analisi degli interventi effettuati
Elaborazione schede di valutazione per la verifica.
Valutazione da parte dei disabili degli interventi effettuati.
Valutazione con le famiglie, con le scuole e con i servizi sociali sui
risultati attesi del progetto e sul PEI di ogni soggetto.
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste,
con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette
attività Le persone messe a disposizione dall’Associazione “Comunità Papa Giovanni
XXIII” per la realizzazione del progetto sono professionisti altamente qualificati
con specifiche professionalità, titoli di studio e/o esperienza sul campo. Di
seguito riportiamo il personale coinvolto le specifiche professionalità e le attività
svolte. OBIETTIVO SPECIFICO Incrementare i servizi offerti ai 336 disabili attualmente supportati tra accoglienza residenziale, centro diurno e servizi esterni.
N° RUOLO SPECIFICA PROFESSIONALITA’
ATTIVITA’
1 Responsabile regionale del servizio
handicap dell’Associazione
Educatore e animatore sociale.
Azione 1 attività 1.3 Azione 2 attività 2.1
Azione 5 attività 5.1, 5.2 Azione 6 attività 6.1 Azione 4 attività 4.3
3 Educatore professionale
Educatori professionali laureati in scienze della
formazione
Azione 1 attività 1.1, 1.2, 1.3 Azione 2 attività 2.1
Azione 3 attività 3.1, 3.2, 3.3
Azione 6 attività 6.1
2 Animatori sociali Educatori per disabili Azione 4 attività 4.1, 4.2
Azione 5 attività 5.1, 5.2 Attività di potenziamento dell’area cognitiva Attività di animazione territoriale Attività ludico ricreative e di
socializzazione
4 Assistenti scolastici Educatori professionali Azione 1 attività 1.2, 1.3 Azione 2 attività 2.4
Azione 4 attività 4.1
1 Maestra di danza Educatore professionale e diploma di danza
Azione 3 attività 3.1, 3.3
1 Maestra d’arte Diploma accademia delle belle arti
Azione 3 attività 3.2
3 Autisti Autista specializzato per
disabili
Azione 2 attività 2.2
3 Accompagnatori Accompagnatore per disabili
Azione 2 attività 2.2, 2.5
4 Assistenti domiciliari Operatori sociali Azione 2 attività 2.3, 2.5 Azione 4 attività 4.3
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
volontari in servizio civile svolgeranno le loro attività a supporto del progetto
per 6 ore giornaliere per 5 giorni alla settimana.
In fase di start up il volontario e l’OLP di riferimento potranno realizzare una
programmazione degli impegni e delle attività assegnate, sottoscrivendo un
piano di impegno che sarà anche modificabile in itinere.
Di seguito le attività previste dal punto 8.1 a cui collaboreranno i volontari.
Azione 1 – Presa in carico degli utenti.
1.2. Programmazione personalizzata
Pianificazione dei servizi da erogare.
Definizione del tipo di accoglienza.
Azione 2 – Sostegno all’autonomia
2.2.Servizio Trasporto
Accompagnamento presso piscine, centri riabilitativi e scuole.
Controllo dei percorsi stradali.
Attivazione di una linea telefonica per richieste di trasporto anche
urgenti.
2.3.Assistenza Domiciliare
Aiuto per favorire l'autosufficienza della persona nelle attività
giornaliere.
Accompagnamento per il disbrigo di pratiche e per prestazioni sanitarie o
per incontrare parenti, amici e vicini.
2.4.Assistenza Extrascolastica
Attività volte a favorire l’integrazione sociale e migliorare poi la
partecipazione nel gruppo classe.
Attività volte a favorire l’integrazione personale sviluppando abilità
nell’area.
delle autonomie personali.
2.5.Attività per il potenziamento delle autonomie personali
Attività per lo sviluppo di memoria, attenzione, capacità di astrazione,
funzioni psico-sensoriali.
Giochi individuali e di gruppo.
Programmazione di incarichi settimanali
Supporto costante nello svolgimento delle funzioni quotidiane (es.
accompagnarli alla fermata dell’autobus; aiutarli a vestirsi ecc.).
Azione 3 – Coinvolgimento nei laboratori artistici
3.1.Laboratorio teatrale
Esercizi propedeutici all’espressione teatrale.
Conoscenza e formazione del gruppo attraverso i presupposti e i
fondamenti dell’animazione teatrale. Grande importanza verrà data alla
costruzione di rapporti di gioco e di aiuto reciproco.
Conoscenza della storia scelta attraverso il racconto dell’attore-animatore
e l’utilizzo di materiali video, fotografici o cartacei.
Lavoro di laboratorio delle idee su stimoli offerti dalla storia con il fine di
creare quadri scenici che andranno a formare lo spettacolo.
Allestimento del quadro scenico che il gruppo dovrà presentare all’interno
dello spettacolo finale.
Allestimento di più spettacoli.
3.2.Laboratorio di manualità
Realizzazione di attività manuali individuali e/o in gruppo.
Realizzazione di oggetti in ceramica e gesso.
Realizzazione di banchetti per la vendita degli oggetti.
Decorazione degli oggetti.
3.3.Laboratorio di musica
Formazione dei gruppi.
Scoperta degli strumenti musicali.
Approfondimenti della ritmica.
Approfondimento della musica popolare.
Azione 4 – Sviluppo delle capacità personali e relazionali
4.1. Attività di potenziamento dell’area cognitiva
Giochi per il potenziamento delle abilità attentive.
Esercizi per la distinzione tra gli elementi importanti da quelli irrilevanti di
un dato contesto.
Utilizzo di software per esercitazioni di scrittura e lettura.
4.2.Attività ludico ricreative e socializzanti
Organizzazione di feste.
Giochi di ruolo, di movimento, da tavolo.
Gite in montagna o al mare.
Uso del computer .
Bricolage.
Passeggiate.
4.3. Rieducazione motoria
Attività di mantenimento e potenziamento delle abilità motorie
Giochi esercizio individuali e di gruppo
Azione 5 – Sensibilizzazione del territorio
5.2.Partecipazione ad eventi pubblici in rete con altre associazioni
Partecipazione agli eventi delle consulte del terzo settore.
Partecipazione a mercatini equosolidali.
Incontri con gli studenti per promuovere una cultura dell’accoglienza.
Azione 6 – Valutazione dei risultati
6.1.Valutazione e analisi degli interventi effettuati
Elaborazione schede di valutazione per la verifica.
Valutazione da parte dei disabili degli interventi effettuati.
9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
10) Numero posti con vitto e alloggio:
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
12) Numero posti con solo vitto:
20
0
0
20
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
I volontari durante lo svolgimento del servizio civile sono tenuti a:
1. rispettare le norme in materia di igiene, sicurezza e salute sui luoghi di lavoro
2. rispettare le regole delle strutture: orari, linguaggio e abitudini consolidate
3. mantenere la necessaria riservatezza per quanto attiene a dati, informazioni
o conoscenze acquisite durante lo svolgimento del servizio civile
4. essere disponibili a trasferimenti in Italia per incontri di formazione,
sensibilizzazione e promozione del servizio civile
5. flessibilità oraria dovuta alla particolarità delle persone destinatarie del
servizio
6. partecipare ad eventi particolari previsti dal programma delle attività (uscite
domenicali, campi invernali ed estivi)
Saltuariamente potrà essere chiesto di svolgere il proprio servizio anche nel
giorno festivo di Domenica oppure il Sabato, fatto salvo il diritto a recuperare il
giorno di riposo di cui non si è usufruito.
Si ricorda, inoltre, che la formazione è obbligatoria e quindi, nelle giornate di
formazione non è possibile prendere giornate di permesso.
30
5
16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:
N.
Sede di
attuazione del
progetto
Comune Indirizzo Cod.
ident. sede
N. vol. per
sede
Nominativi degli Operatori Locali di
Progetto
Nominativi dei Responsabili Locali di Ente
Accreditato
Cognome e
nome
Data di
nascita C.F.
Cognome e
nome
Data di
nascita C.F.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
L’Associazione Papa Giovanni XXIII da più di 30 anni investe le proprie risorse nella
promozione e gestione di progetti di servizio civile, prima ai sensi delle leggi 772/72 e
230/98, oggi come Servizio Civile Nazionale, sia in Italia che all’estero. Per questa ragione, credendo profondamente nel valore Universale del servizio civile e coNsci
dell’apporto che produce sia livello sociale che formativo -culturale, si ritiene che la
promozione e la sensibilizzazione non debbano essere limitate al singolo progetto o
strettamente all’arco di pubblicazione e scadenza del bando, ma debbano essere permanenti e
realizzarsi trasversalmente ad ogni attività dell’Ente. L’Ente si è dotato da diversi anni di un ufficio centrale con ramificazioni territoriali, laddove è
presente, che espleta anche la funzione di struttura di gestione per il Servizio Civile. Nel corso di tutto l’anno è attivo uno sportello informativo centralizzato che riceve richieste di
partecipazione ed informazione rispetto al Servizio civile e relativi progetti da parte di giovani
interessati o semplicemente curiosi, che possono disporre anche di un numero verde dedicato
che a tal fine è stato attivato. Durante tutto l’anno l’ente partecipa e promuove azioni di
sensibilizzazione, discussione, elaborazione riguardanti i vari aspetti del SCN. Lo strumento
privilegiato per le attività di promozione e sensibilizzazione dell’ente è la partecipazione
diretta dei volontari in servizio civile tramite la loro presenza e la testimonianza come
strumento di apprendimento, scoperta in una prospettiva didattica attiva, operativa ed
immediata.
Il piano di promozione è pertanto composto da un monte ore dedicato alla promozione e
sensibilizzazione del Servizio Civile nel suo complesso ed un secondo monte ore dedicato alla
promozione del singolo progetto. Alla somma di questi , riportati nella tabella seguente, si
dovrebbero aggiungere una serie di attività , non quantificabili che comunque concorrono alla
realizzazione del piano di promozione.
Totale ore espressamente dedicate alla promozione e sensibilizzazione del
Servizio Civile Nazionale A = 60
Totale ore espressamente dedicate alla promozione e sensibilizzazione del progetto “Mai Nessuno Solo””
C = 100
TOTALE ORE PROMOZIONE E SENSIBILIZAZZIONE: A+C = 160
Alle suddette 160 ore bisogna aggiungere una serie di attività difficilmente misurabili e quantificabili ma che ai fini della promozione e sensibilizzazione rivestono, secondo
noi, un elevato grado di rilevanza.
Di seguito si riporta in dettaglio l’elenco delle azioni/attività:
EVENTO – AZIONE – ATTIVITA’ N. ORE
A
Banchetto in occasione della “Tre Giorni Generale” dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, che si svolge a cadenza annuale ed ha rilevanza internazionale, a cui partecipano tutte le zone periferiche
dell’associazione. I volontari in servizio civile collaborano alla gestione del banchetto.
20
Collaborazione fissa con il mensile ”Sempre” attraverso la rubrica “Frontiere di Pace”, redatta a cura del Servizio Obiezione di Coscienza e pace dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII che presenta testimonianze (e illustra i relativi contesti e progetti dove operano) di volontari in servizio civile nazionale sia in Italia che all’estero.
20
Interventi in qualità di relatori o testimonianze di volontari ed ex volontari in incontri pubblici e seminari, banchetti in numerose manifestazioni nazionali, sportello informativo telefonico, ecc.
20
TOTALE ORE QUANTIFICABILI 60
EVENTI – AZIONI – ATTIVITA’ NON QUANTIFICABILI
B
Attivazione di un numero verde per far fronte alle richieste telefoniche dei giovani interessati: 800 913 596
Partecipazione ad eventi pubblici e privati di promozione e sensibilizzazione a livello nazionale.
Acquisto di post targettizzati sul social network Facebook per raggiungere il target di utenti interessati al Servizio Civile Nazionale.
EVENTO – AZIONE – ATTIVITA’ Quantificabili in ore N. ORE
C
Incontro pubblico (nell’atto dell’eventuale approvazione del presente progetto) che illustri e chiarifichi ai giovani interessati a presentare domanda
il percorso progettuale. Verranno inoltre presentate le esperienze di alcuni volontari che hanno concluso il periodo di SCN con l’Ente in progetti analoghi, preferibilmente nello stesso territorio.
10
Incontri/testimonianze con gruppi giovanili parrocchiali:
Parrocchia Maria Santissima Del Rosario Parrocchia Ss. Cosma E Damiano Parrocchia S. Maria Di Porto Salvo
Parrocchia San Biagio In Gallico
24
Interventi di 2 ore nelle classi IV e V delle scuole superiori situate nel territorio di realizzazione del progetto:
Liceo Classico Don Luigi Nostro
Liceo Psicopedagogico di Villa San Giovanni
4
Partecipazione con banchetti informativi e promozionali ai seguenti eventi pubblici:
Feste parrocchiali delle parrocchia della diocesi (10 in un anno) Incontri pubblici e di piazza del Terzo Settore (4 in un anno)
62
TOTALE ORE QUANTIFICABILI 100
EVENTI – AZIONI – ATTIVITA’ Non quantificabili in ore
D
Pubblicizzazione del progetto
Promozione su siti web:
1. www.apg23.org
2. www.odcpace.org 3. www.antennedipace.org
Newsletters a:
1. Gruppi scout a livello nazionale
2. Informagiovani del territorio nazionale 3. Centri missionari diocesani d’Italia 4. Giovani tra i 18 e i 28 anni sul territorio provinciale
Promozione con inserti su riviste/quotidiani:
1. Mensile “Sempre”
2. Domani 3. Giornale di Calabria
Affissione e distribuzione di materiale promozionale presso parrocchie e scuole del
territorio
Stampa e diffusione di volantini (n° copie: 1.000), manifesti (n° copie: 100) e biglietti da visita (n° copie: 1.000) sul servizio civile nazionale volontario e sul progetto specifico, che viene messo a disposizione presso tutte le sedi periferiche dell’Ente, e diffuso attraverso gli enti che hanno sottoscritto partnership inerenti la promozione del servizio civile dell’ente.
DURATA TOTALE DELLE ATTIVITA’ DI PROMOZIONE: A+C = 160 ORE
18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:
Si rimanda al sistema di selezione accreditato presso Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale.
19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
SI ASSOCIAZIONE COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII
20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del
progetto:
Si rimanda al sistema di monitoraggio accreditato presso Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale
21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
SI ASSOCIAZIONE COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII
22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli
richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
NESSUNO
23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del
progetto:
RISORSE FINANZIARIE GENERALI
Il progetto prevede l’impiego di risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo
particolare alla promozione del progetto, alla formazione specifica alle attività per il
raggiungimento degli obiettivi specifici in riferimento alle risorse tecniche previste alla voce 25. Le risorse finanziarie aggiuntive sono così presentate e suddivise nelle seguenti tabelle. A. Spese di promozione e pubblicizzazione del progetto
Sottovoci Descrizione spesa Risorse
finanziarie
Elaborazione grafica materiale promozionale
Ogni anno il materiale grafico viene rivisitato e modificato, attualizzando i contenuti e la presentazione
200 euro
Stampa materiale promozionale
Il prodotto grafico viene stampato da una tipografia in 500 copie di volantini e 100 copie di manifesti (come da box 17)
300 euro
Spese Numero Verde
Il numero verde è attivo quotidianamente (in orario di ufficio) per rispondere alle domande dei giovani interessati (come da box 17)
100 euro
Acquisto
indirizzario target giovani
Vengono acquistati da aziende specializzate,
indirizzi privati in riferimento al target dei giovani del territorio
200 euro
Invio lettere informative
L’ente invia ai giovani del territorio materiale tramite posta prioritaria (mailing list, Promo Posta, spedizioni varie)
300 euro
Partecipazione ad eventi
L’ente partecipa come descritto nei box “sensibilizzazione e promozione” a diversi eventi con propri operatori su tutto il territorio italiano. Rimborsa le spese di viaggio ai volontari coinvolti
400 euro
Totale spesa A: 1.500 euro
B. Formazione specifica
Sottovoci Descrizione spesa Risorse finanziarie
Materiale didattico Durante il corso vengono somministrati materiali cartacei didattici e vengono utilizzati materiali di cancelleria vari
200 euro
Organizzazione
logistica del coordinatore
La programmazione e la preparazione del
percorso formativo richiede il tempo di un coordinatore per contatti telefonici con docenti e volontari, affitto e predisposizione delle aule
1.000 euro
Tutor d’aula Come previsto nei box della formazione, l’ente valorizza l’utilizzo di una figura all’interno dell’aula che faciliti la partecipazione e curi l’efficacia dell’ambiente pedagogico
1.000 euro
Formatori Alcuni formatori effettuano la loro docenza in forma gratuita, altri richiedono un compenso.
Numericamente il 50% dei formatori richiede il pagamento
1.000 euro
Totale spesa B: 3.200 euro
C. Risorse specifiche
OBIETTIVO SPECIFICO
Incrementare i servizi offerti ai 336 disabili attualmente supportati tra accoglienza
residenziale, centro diurno e servizi esterni.
Sottovoci Descrizione di spesa Risorse
finanziarie
Azione 1 – Presa in carico degli utenti.
1.1.Incontri con le famiglie e gli utenti
Adsl, spese telefoniche per il
contatto delle scuole e la
programmazione delle attività
1.000 euro
Azione 2 – Sostegno all’autonomia
2.1. Piano dei servizi Adsl, spese telefoniche per il
contatto delle scuole e la
programmazione delle attività
1.000 euro
Azione 2 – Sostegno all’autonomia
2.2. Servizio Trasporto Quota carburante per gli
spostamenti
Adsl, spese telefoniche per il
contatto delle scuole e la
programmazione delle attività
500 euro
Azione 2 – Sostegno all’autonomia
2.3. Assistenza Domiciliare Quota carburante per gli
spostamenti
1.000 euro
Azione 2 – Sostegno all’autonomia
2.4.Assistenza Extra Scolastica 2.5.Attività per il potenziamento delle autonomie personali
Libri
Testi informatici interattivi
Materiale di cancelleria e cartolerie
(colori, quaderni, penne, matite,
colle)
Giochi di società e giochi per
computer
Materiale per attività sportive
esterne (palloni da calcio,
pallavolo, basket, canestro,
biciclette)
Gesso in polvere, utensili utili alla
lavorazione
Materiale per laboratorio di pittura
(colori, pennelli, tele..)
Strumenti musicali (chitarre,
percussioni ecc…)
10.000 euro
Azione 3 – Coinvolgimento nei laboratori artistici
3.1.Laboratorio teatrale Materiale la realizzazione dei
costumi di scena (stoffa, carta,
ago, filo, trucchi)
Lettore DVD
Computer portatili
2.000 euro
Azione 4 – Sviluppo delle capacità personali e relazionali
4.1. Attività di potenziamento dell’area cognitiva
Libri
Giochi di società e giochi per
computer
Materiale per laboratorio di
bricolage (legno , seghe, taglierini,
colla)
3.000 euro
Azione 4 – Sviluppo delle
capacità personali e relazionali
4.3 Rieducazione motoria Corde, elastici, bastoni, palloni di
gomma
2.000 euro
AZIONE 5 – Sensibilizzazione del territorio
5.1.Incontri con le famiglie Adsl, spese telefoniche per il
contatto delle scuole e la
programmazione delle attività
Quota carburante
2.000 euro
5.2.Partecipazione ad eventi
pubblici in rete con altre associazioni
Quota carburante
Materiale di cancelleria e cartolerie
(colori, quaderni, penne,
matite,colle)
2.500 euro
Azione 6 – Valutazione dei risultati
6.1.Valutazione e analisi degli interventi effettuati
Adsl, spese telefoniche per il
contatto delle scuole e la
programmazione delle attività
1.000 euro
Totale spesa C: 26.000 euro
24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
ASSOCIAZIONE GUIDE E SCOUTS CATTOLICI ITALIANI (no profit) –
supporto alla promozione del progetto attraverso incontri di presentazione,
affissione di materiale informativo presso i propri spazi e sostegno alle attività
attraverso attività di animazione rivolta ai destinatari.
ECOLANDIA (profit) - supporto alla promozione del progetto attraverso
incontri di presentazione, affissione di materiale informativo presso i propri spazi
e sostegno alle attività attraverso la messa a disposizione dei propri spazi e
delle proprie competenze.
RIPOPOLARE (profit) - supporto alla promozione del progetto attraverso
incontri di presentazione, affissione di materiale informativo presso i propri spazi
e sostegno alle attività attraverso il sostegno alla realizzazione degli eventi
spettacolo e con la concessione dei propri spazi.
Associazione di promozione sociale e sportiva dilettantistica “La
bottega dei talenti” (no profit) - supporto alla promozione del progetto
attraverso incontri di presentazione, affissione di materiale informativo presso i
propri spazi e sostegno alle attività attraverso il sostegno alla realizzazione degli
eventi spettacolo e attraverso la messa a disposizione dei propri spazi.
FORUM TERZO SETTORE (no profit) - Incontri di presentazione del progetto
di servizio civile con i giovani del territorio ;
Promozione del Progetto di Servizio Civile attraverso la divulgazione nel
territorio del materiale informativo che l’Associazione “ Comunità Papa Giovanni
XXIII ” vorrà fornire; Collaborazione nella realizzazione di eventi formativi con le
realtà aderenti a cui i volontari impegnati nel progetto verranno invitati e ai
quali verrà rilasciato un attestato di partecipazione .
25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
OBIETTIVO SPECIFICO Incrementare i servizi offerti ai 336 disabili attualmente supportati tra accoglienza residenziale, centro diurno e servizi esterni.
6
Uffici attrezzati con pc, stamante,
scanner, fax, fotocopiatrice, connessione a internet, telefono fisso e mobile
Azione 1 – Presa in carico degli utenti. 1.1.Incontri con le famiglie e gli utenti 1.2. Programmazione
personalizzata 1.3. Collaborazione con scuole, centri, servizi sociali. Azione 2 – Sostegno all’autonomia 2.1. Piano dei servizi
4 Pulmini attrezzati per il trasporto disabili
Azione 2 – Sostegno all’autonomia
2.2. Servizio Trasporto 2.3. Assistenza Domiciliare 2.4.Assistenza Extra Scolastica
1 Ufficio attrezzato con pc, stamante, scanner, fax, fotocopiatrice, connessione a internet, telefono fisso e mobile
2.2. Servizio Trasporto
2 Pulmini
Azione 2 – Sostegno all’autonomia
2.3. Assistenza Domiciliare 2.4.Assistenza Extra Scolastica
n.q Strumenti di ausilio alla scrittura per disabili fisici
Azione 2 – Sostegno all’autonomia 2.4.Assistenza Extra Scolastica 2.5.Attività per il potenziamento
delle autonomie personali Azione 3 – Coinvolgimento nei laboratori artistici 3.1.Laboratorio teatrale 3.2.Laboratorio di manualità 3.3.Laboratorio di musica
Azione 4 – Sviluppo delle capacità personali e relazionali 4.1. Attività di potenziamento dell’area cognitiva 4.2.Attività ludico ricreative e socializzanti
n.q Testi informatici interattivi
n.q. Libri
n.q. Materiale audiovisivo
n.q Materiale di cancelleria e cartolerie (colori, quaderni, penne, matite,colle)
n.q. Giochi di società
1 Proiettore
3 Televisori
3 Lettore DVD
4 Computer portatili
n.q. Accessori e giochi per computer
n.q.
Materiale per attività sportive esterne
(palloni da calcio, pallavolo, basket, canestro, biciclette)
n.q Materiale la realizzazione dei costumi di scena (stoffa, carta, ago, filo, trucchi)
n.q Ceramica, Gesso, strumenti utili alla
lavorazione
n.q. Materiale per laboratorio di pittura (colori,
pennelli, tele..)
n.q. Materiale per laboratorio di bricolage
(legno , seghe, taglierini, colla)
20 Strumenti musicali (chitarre, percussioni
ecc…)
2 Ampi saloni con tavoli e sedie
6 Saloni attrezzati con spalliere, lettini,
tappeti Azione 4 – Sviluppo delle capacità personali e relazionali 4.3 Rieducazione motoria n.q Corde, elastici, bastoni, palloni di gomma
AZIONE 5 – Sensibilizzazione del territorio
6 Uffici attrezzati con pc, stamante, scanner, fax, fotocopiatrice, connessione
a internet, telefono fisso e mobile
5.1.Incontri con le famiglie
2 Pulmini
4 Pulmini attrezzati per il trasporto disabili 5.2.Partecipazione ad eventi pubblici in rete con altre associazioni
10 Banchetti per eventi pubblici
n.q Materiale di cancelleria e cartolerie (colori, quaderni, penne, matite,colle)
6
Uffici attrezzati con pc, stamante,
scanner, fax, fotocopiatrice, connessione a internet, telefono fisso e mobile
Azione 6 – Valutazione dei risultati
6.1.Valutazione e analisi degli interventi effettuati
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
NESSUNO
27) Eventuali tirocini riconosciuti :
NESSUNO
28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio,
certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
Il progetto “MAI NESSUNO SOLO” rende possibile l'acquisizione delle seguenti
competenze, riferibili e contenute nel Repertorio delle Qualifiche previsto dal “Sistema Regionale di formalizzazione e certificazione delle competenze”, ai sensi della Delibera della Giunta Regionale Emilia Romagna del 19/04/2006 n.530
Le competenze indicate di seguito rappresentano due delle quattro Unità di Competenza che compongono la qualifica relativa alla figura professionale dell’Animatore Sociale, figura inscritta nel area professionale ”Erogazione servizi socio-sanitari” prevista dal citato sistema.
UNITÀ DI COMPETENZA
CAPACITÀ (ESSERE IN GRADO DI)
CONOSCENZE (CONOSCERE)
2. Animazione sociale
Stimolare capacità di
socializzazione ed emancipazione per ostacolare l'isolamento socio-affettivo
Caratteristiche evolutive e dinamiche di cambiamento di individui e
gruppi.
Strumenti e tecniche di analisi e rilevazione dei bisogni: colloqui
individuali e di gruppo, interviste, questionari.
Il rapporto individuo-società:
processi di marginalizzazione e devianza.
Caratteristiche psicopedagogiche dei diversi modelli familiari.
Strumenti e tecniche di analisi e verifica degli interventi: test, schede di
Tradurre bisogni, manifesti e non, di singoli e gruppi, in azioni di
scambio e confronto reciproco
Individuare ed
incoraggiare occasioni di incontro ed integrazione sociale
Riscontrare il livello di
partecipazione e coinvolgimento dei fruitori
individuando ulteriori ambiti di intervento
analisi, report, ecc.
Metodologie della ricerca sociale: analisi territoriale, analisi dei dati, la ricerca di intervento, ecc.
Tecniche di comunicazione e relazione con l'utente.
Principali riferimenti legislativi e
normativi in materia di servizi socio-sanitari ed assistenziali.
Organizzazione dei servizi socio-assistenziali e delle reti informali di cura.
Tecniche di animazione: teatrale, espressiva, musicale, motoria, ludica.
Tipologie di laboratorio manuale:
disegno, pittura, lavori a maglia, cartapesta, creta, ecc.
Principali tecniche di analisi della personalità e della relazione d'aiuto.
Principi comuni e aspetti applicativi della legislazione vigente in materia di
sicurezza.
La sicurezza sul lavoro: regole e modalità di comportamento (generali e specifiche).
3. Animazione
educativa
Interpretare dinamiche comportamentali e criticità latenti dell'utente con approccio empatico e maieutico
Trasmettere modelli comportamentali positivi
per contrastare fenomeni di devianza e disadattamento
Innescare processi di conoscenza e di consapevolezza del sé e
di riconoscimento dei propri bisogni e motivazioni
Stimolare dinamiche di crescita personale
attraverso riflessioni ed elaborazione di atteggiamenti e comportamenti
L’acquisizione delle seguenti competenze verrà certificata e riconosciuta, su richiesta dell’ interessato, dall’ente OSFIN - F.P. OPERA SAN FILIPPO NERI - FORMAZIONE
PROFESSIONALE, ente accreditato dalla Regione Emilia Romagna (cod. organismo 742), ai sensi della delibera della Giunta Regionale n. 177/2003 e integrata successivamente
con le delibere n. 266/2005 e 645/2011 tramite il rilascio di apposito “Certificato di competenze“
Per tutta la documentazione relativa cfr. Allegati
Formazione generale dei volontari
29) Sede di realizzazione:
La sede è scelta sulla base del posizionamento geografico delle sedi di
attuazione dei progetti e dalla disponibilità di fruizione della struttura stessa,
essendo la formazione di tipo residenziale.
Pertanto è previsto che i corsi di formazione generale siano tenuti nelle seguenti
sedi:
a) Sede di Gestione del Servizio Civile, Via Dante Alighieri, snc – 61013
Mercatino Conca (PU)
b) Colonia Stella Maris, Viale Regina Margherita 18 – 47900 – Rimini (RN)
c) Casa Parrocchiale – Scout, Via Colombara – 47854 – Monte Colombo (RN)
d) Casa famiglia Angeli Custodi, Via Sabotino 53, Monacella di Santa Venerina
– 95010 – Catania (CT)
e) Associazione “Comunità Papa Giovanni XXIII”, Via Provinciale 11, Linera di
Santa Venerina – 95010 – Catania (CT)
f) Cooperativa “Rose Blu”, viale G. Calì, 18 – 89018 Villa San Giovanni RC
g) Casa di Spiritualità Santa Maria Porto di Pace, Via Arghillà Nord - 89135 –
Arghillà – Reggio Calabria
30) Modalità di attuazione:
La formazione generale è effettuata in proprio, con formatori dell’ente, in quanto l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII è ente accreditato di prima classe nell’albo nazionale.
31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
SI ASSOCIAZIONE COMUNITA PAPA GIOVANNI XXIII
32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
La metodologia di realizzazione della formazione generale rispetta le indicazioni
contenute nel decreto N. 160/2013 del 19/07/2013 del Dipartimento della
Gioventù e del Servizio Civile Nazionale: “Linee guida per la formazione
generale dei giovani in servizio civile nazionale”.
La metodologia alterna lezioni frontali (almeno per il 40% del monte ore
complessivo) a dinamiche non formali (almeno per il 60% del monte ore
complessivo) che comprendono: training, teatro dell’oppresso (Tdo),
simulazione, role-play, brainstorming, lavori di gruppo, cineforum, confronti in
plenaria, visite di realtà presenti sul territorio.
Lezioni frontali e dinamiche non formali si completano a vicenda, al fine di
valorizzare l’esperienza e l’opinione di ciascun volontario, in un rapporto
educativo che tenda ad essere più maieutico che trasmissivo.
La metodologia scelta, dunque, è attiva e partecipativa, in quanto si parte dalla
consapevolezza che su alcune tematiche trattate nella formazione generale-
quali per esempio il concetto di gruppo e la sue dinamiche, il significato di
cittadinanza attiva, la gestione dei conflitti- tutti possediamo delle pre-
conoscenze, convincimenti e opinioni. E’ quindi importante che i momenti
formativi offrano innanzitutto un clima favorevole al confronto e allo scambio, al
fine di permettere a ciascuno di esprimere il proprio punto di vista e le proprie
opinioni.
La formazione generale si effettua, ove possibile, in modo residenziale,
cercando di unire volontari di progetti diversi, favorendo la creazione un
ambiente eterogeneo, che sia pedagogicamente adeguato all’apprendimento e
alla condivisione di contenuti utili a comprendere, rielaborare e contestualizzare
l’esperienza di Servizio Civile, e funzionale al confronto e all'arricchimento
reciproco.
La dimensione di gruppo sperimentata attraverso la residenzialità è essa stessa
esperienza formativa informale, che favorisce lo sviluppo di competenze sociali e
trasversali quali il rispetto dell’altro, la collaborazione, la gestione dei conflitti, la
tutela del bene comune.
Qualora, per vari motivi, non si riesca a garantire la residenzialità, comunque la
presenza del tutor d’aula garantisce una qualificazione dei momenti informali,
che comunque hanno una valenza formativa, in particolare rispetto alle
dinamiche di gruppo.
Il tutor d’aula ha gli specifici compiti di gestire il gruppo, facilitare le relazioni
interpersonali, valutare l’efficienza e l’efficacia dei moduli, gestire eventuali
situazioni conflittuali all’interno del gruppo.
Oltre al tutor sarà presente la figura del formatore, con il compito di progettare,
coordinare, supervisionare il percorso formativo.
33) Contenuti della formazione:
Il percorso formativo proposto si compone dei contenuti previsti dal decreto N.
160/2013 del 19/07/2013 del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile
Nazionale: “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile
nazionale” e quindi al sistema di formazione accreditato da questo ente. Con il
percorso formativo proposto l’ente vuole permettere ai volontari di acquisire
competenze utili allo svolgimento delle attività previste dal progetto, ma
soprattutto una maggiore consapevolezza del proprio ruolo di cittadini attivi,
attuatori del sacro dovere di difesa della patria sancito dall’art.52 della
Costituzione italiana, con mezzi ed attività non militari e nonviolenti. Durante il
percorso formativo verranno trattati il tema della Difesa della Patria, della
cittadinanza attiva e della nonviolenza, in quanto il servizio civile, oltre ad
essere difesa della Patria con modalità nonviolenta, è anche un percorso di
formazione civica. Per questo ai volontari verranno offerti gli strumenti per
potenziare la consapevolezza del proprio ruolo all’interno della società. Questi
temi hanno particolare risalto nella formazione, in quanto presentati sia nei
primi mesi, sia tra 7° e 9° mese, proprio perché ai volontari sia chiara la cornice
entro la quale si colloca la loro esperienza.
La formazione risulta così utile a collocare l’esperienza dei volontari nei
contesti, via via più ampi, che li coinvolgono: il gruppo formativo, la sede di
attuazione di progetto, l’ente ove si presta servizio, la realtà locale, la società
italiana, europea e mondiale.
Come previsto dal Sistema di formazione accreditato dall’ente, si prevede la
realizzazione di una giornata formativa all’avvio del servizio, seguita da un corso
di formazione generale tra il 3° e 4° mese di servizio, pari all’80% delle ore. Il
restante 20% verrà erogato tra il 7° e il 9° mese di servizio .
1. “Valori e identità del servizio civile”
I moduli appartenenti a quest’area vengono realizzati all’inizio dell’esperienza di
servizio civile, in quanto approfondiscono gli aspetti valoriali su cui si basa il
SCN. Forniscono quindi fin da subito ai volontari una chiave di lettura con cui
leggere la propria esperienza.
1.1
L’identità del gruppo in formazione e patto formativo Conoscenza fra i volontari Costruire un’identità di gruppo
Condivisione di motivazioni e aspettative
Contestualizzazione dell’esperienza di Servizio Civile
Il formatore lavorerà con i volontari alla definizione di un’identità di gruppo dei volontari, che esprimeranno le proprie idee sul servizio civile, le proprie aspettative, le motivazioni e gli obiettivi. Partendo dal concetto di patria, di difesa senza armi e di difesa nonviolenta, il formatore cercherà di accompagnare i volontari nell’acquisizione
della consapevolezza che questo è il contesto che legittima lo Stato a sviluppare l’esperienza di Servizio Civile.
1.2 Dall’Obiezione di Coscienza al Servizio Civile Nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà
- La storia del servizio civile e la sua evoluzione:
o La storia dell’Obiezione di Coscienza o Dalla legge 772/72 alla legge 230/98 o I valori e le finalità della legge 64/2001
o Obiezione di Coscienza e Servizio Civile Volontario: affinità e differenze
Gli attori del servizio civile: UNSC, Enti, Volontari
Il formatore metterà in evidenza il legame storico e culturale del servizio civile nazionale con l’obiezione di coscienza, ripercorrendo la storia del fenomeno in Italia a partire dalla legge n. 772/72, passando per la legge di riforma n. 230/98, fino ad
arrivare alla sua attuale configurazione così come delineata dal legislatore del 2001, ovvero di difesa civile della Patria con mezzi ed attività non militari, dimensione che lo caratterizza e differenzia da altre forme di intervento ed impegno sociale.
1.3
Il dovere di difesa della patria – difesa civile non armata e nonviolenta - La Costituzione italiana:
o Art. 52 della costituzione
o Sentenze nn. 164/85, 228/04, 229/04, 431/05 o I diversi concetti di patria: patria nella società post-moderna;
- Concetto di difesa della Patria: o Excursus storico sul concetto di patria, fino ad approfondire l’idea di
patria nella società post-moderna; o Significato attuale di difesa della patria a partire dalla Costituzione e
dalla Dichiarazione dei diritti umani - Excursus storico sulle esperienze di difesa nonviolenta e forme attuali di
difesa civile non armata e nonviolenta - Nuovo Modello di Difesa e possibile ruolo dei civili - Difesa civile non armata e nonviolenta e SCN
Si approfondirà il concetto di Patria e di difesa civile della Patria attraverso mezzi ed
attività alternativi a quelli militari a partire dai principi costituzionali della solidarietà (art. 2 Cost.), dell’uguaglianza sostanziale (art. 3 Cost.), del progresso materiale o spirituale della società (art. 4 Cost.), della promozione dello sviluppo della cultura, della tutela del paesaggio e del patrimonio storico ed artistico della nazione (art. 9 Cost.) e della pace tra i popoli (art. 11 Cost.). Si presenteranno inoltre le attuali forme di realizzazione della difesa alternativa sul piano istituzionale, di movimento e della società civile. Si potranno approfondire le
tematiche relative alla “gestione e trasformazione nonviolenta dei conflitti”, alla prevenzione della guerra e ai concetti di “peacekeeping” e “peacebuilding”. Nell'affrontare i temi suddetti, l'utilizzo di una modalità frontale è finalizzato a trasmettere i fondamenti dei temi in oggetto e sarà accompagnata da inserti multimediali quali video, letture, canzoni. Alla modalità frontale sarà affiancata una metodologia euristica- tramite brainstorming, lavori di gruppo, discussione in plenaria-
in modo da approfondire le conoscenze pregresse dei volontari rispetto a temi trattati, soprattutto i concetti di patria e difesa che rischiano oggi di essere svuotati di significato e il cui campo semantico è influenzato dai recenti mutamenti socio-culturali. Questa modalità permette di condividere saperi, ma anche di decostruire stereotipi e pre-concetti, ri-attribuendo valore e significato a questi temi alla luce dell’esperienza di servizio civile. Questo modulo verrà ripreso nella formazione che si terrà tra i 7° e il 9° mese di
servizio.
1.4
La normativa vigente e la carta di impegno etico La carta di impegno etico
Le norme attuali
Il formatore illustrerà gli obiettivi e i valori dell’esperienza di servizio civile espressi nella “Carta di impegno etico”. Verranno illustrate le norme legislative che regolano il sistema del servizio civile, nonché quelle di applicazione riguardanti l’ordinamento e le attività del servizio civile nazionale. In particolare si evidenzierà l’importanza della sottoscrizione della Carta di Impegno Etico da parte del
legale rappresentante dell’Ente, che rappresenta l’impegno a rispettare i valori fondanti del scn.
2. “La cittadinanza attiva”.
L’esperienza di SCN è esperienza civica, finalizzata alla tutela del bene comune,
alla riscoperta della dimensione comunitaria, nonché delle responsabilità civiche
di ciascuno.
Tali moduli saranno ripresi tra il 7° e 9° mese per essere riletti alla luce dei mesi
di servizio precedenti attraverso un approccio riflessivo.
2.1
La formazione civica
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
Carta costituzionale
Gli organi costituzionali italiani (funzione, ruolo, rapporti)
La formazione civica consiste nell’approfondimento della conoscenza della
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e della Carta costituzionale, che
contengono i principi e le norme che sono alla base della civile convivenza e
quadro di riferimento per i volontari quali cittadini attivi. Saranno analizzati
funzione e ruolo degli organi costituzionali, in particolare l’iter legislativo.
Questo modulo formativo aiuterà i volontari ad accrescere le competenze
civiche e sociali indispensabili per vivere come cittadini attivi, parte integrante
di un corpo sociale e istituzionale in continua crescita e trasformazione.
2.2
Le forme di cittadinanza
Concetto di cittadinanza attiva
o condivisione di conoscenze ed esperienze;
o Concetto di cittadinanza planetaria
Dinamiche internazionali legate alla globalizzazione e al
sottosviluppo
Ruolo del volontario in servizio civile nella società
Il ruolo di ANTENNA: l’informazione critica e dal basso come
forma di cittadinanza attiva
Il formatore illustrerà ai volontari le forme di partecipazione, individuali e
collettive, che ogni cittadino può attuare in un’ottica di cittadinanza attiva.
Saranno proposte ai volontari esperienze pregresse di cittadinanza attiva e
saranno forniti gli strumenti utili alla loro stessa attivazione: uno di questi è
l’uso dell’informazione alternativa, dal basso, con cui potranno condividere la
propria esperienza di servizi civile, portando alla luce criticità del territorio di
servizio e le possibili soluzioni. Si allargherà inoltre la riflessione al più ampio
concetto di cittadinanza planetaria, cercando di sviluppare nei volontari un
approccio “glocale” alle problematiche sociali: è necessario agire a livello
locale in modo adeguato per rispondere ai bisogni della comunità, ma con uno
sguardo che si allarga a livello mondiale, consapevoli della complessità che
caratterizza la società globalizzata.
Questo modulo verrà ripreso nella formazione che si terrà tra i 7° e il 9° mese
di servizio.
2.3
La protezione civile
Difesa della patria e difesa dell’ambiente: la Protezione Civile
Concetto di rischio: P x V x E
Il metodo Augustus
Protezione civile e Servizio civile volontario: finalità comuni
Collegato al tema della difesa della Patria, in quanto risponde all’articolo 52
della Costituzione (tutela dell'integrità della vita, dei beni, degli insediamenti e
dell'ambiente dai danni o pericoli legati a calamità naturali), il modulo sulla
protezione civile partirà dall’importanza della tutela e della valorizzazione
dell’ambiente e del territorio, considerati come il substrato necessario delle
attività umane. Si mostrerà l’azione della protezione civile attraverso la
previsione e prevenzione dei rischi, l’intervento in emergenza e la
ricostruzione post emergenza. Si sottolineerà il rapporto tra prevenzione e
tutela, ambiente e legalità, ricostruzione e legalità. Infine, si illustreranno le
norme di comportamento da seguire nella gestione delle emergenze.
2.4
La rappresentanza dei volontari nel servizio civile
Elezioni per i rappresentanti regionali e nazionali dei volontari in
servizio civile
Consulta Nazionale per il Servizio civile
Ai volontari in servizio civile verrà presentata la possibilità di partecipare e di
candidarsi alle elezioni per i rappresentanti regionali e nazionali dei volontari
in servizio civile come una delle forme di partecipazione e cittadinanza attiva
presentate nei moduli precedenti. Verranno illustrati funzionamento ed
importanza della rappresentanza dei volontari attraverso l’intervento di ex
volontari, rappresentanti in carica o di delegati regionali.
3. “Il giovane volontario nel sistema del servizio civile”
I seguenti moduli saranno affrontati nei primi mesi del servizio civile. Essi
infatti presentano i vari soggetti – enti, UNSC, OLP, RLEA - che compongono il
sistema del servizio civile, le relazioni stesse tra questi soggetti e la disciplina
che regola queste relazioni. Il progetto rappresenta uno “spazio” condiviso.
3.1
Presentazione dell’Ente
Approfondimenti rispetto alla storia, i valori, la mission dell’Ente;
Struttura organizzativa e gestionale dell’ente: zone e servizi;
L’intervento sociale dell’ente
o Modus operandi
o Ambiti e tipologie d’intervento
o Beneficiari
o Il progetto di servizio civile
- I fondamenti: dalla condivisione diretta alla rimozione delle
cause:
o La differenza tra condividere e prestare un servizio
o Il ruolo degli “ultimi“ nella costruzione di una società nuova
o La società del gratuito
La presentazione dell’ente avviene attraverso la visita di una realtà di
accoglienza dell’associazione o attraverso la testimonianza di uno dei suoi
rappresentanti. Un membro dell’ente presenta l’associazione, soffermandosi
sulla storia, sulla mission e i valori, sulle modalità organizzative, affinché i
volontari siano in grado di comprenderne le modalità di intervento. Si
cercheranno di toccare i diversi ambiti di intervento, con particolare
attenzione per quelli che coinvolgono i progetti in servizio civile.
Infine, si approfondiranno i fondamenti alla base dell’ attività
dell’Associazione, ovvero la condivisione diretta con gli “ultimi”- con chi è
emarginato e versa in situazioni di grave disagio- e la rimozione delle cause
che generano l’ingiustizia e i conflitti sociali.
3.2
Il lavoro per progetti
Metodologia della progettazione:
o dal rilevamento del bisogno e della domanda, alla
valutazione dei risultati attesi;
o Monitoraggio e valutazione di esito, efficacia ed efficienza del
progetto;
- Valutazione della formazione;
L’obiettivo del modulo è di rendere partecipi i volontari del processo di
progettazione, presentandone le varie fasi dall’ideazione, al rilevamento del
bisogno presente nel territorio, alla formulazione di obiettivi e attività che
rispondano a tale bisogno. Si presenterà quindi ai volontari il progetto di
servizio civile nel quale sono inseriti illustrandone la struttura generale con
particolare attenzione agli obiettivi, sia generali che specifici. I volontari in
servizio civile sono parte integrante del progetto e il loro buon coinvolgimento
è un elemento essenziale per la buona riuscita dello stesso e per la loro
crescita personale.
Per la buona gestione del progetto è importante anche che i volontari
conoscano le figure professionali coinvolte e i loro ruoli affinché si possano
raggiungere gli obiettivi previsti.
Verranno introdotti i concetti di monitoraggio e valutazione e si presenteranno
gli strumenti del sistema di monitoraggio che l’ente utilizza per seguire
l’andamento dei progetti e per apportare eventuali migliorie in itinere.
Alla fine del corso formativo si effettua il monitoraggio della formazione
attraverso i moduli previsti dal Sistema di monitoraggio accreditato dall’Ente e
una verifica più approfondita in plenaria, al fine di fare emergere criticità e
punti di forza, e dove se ne verificasse la necessità apportare i cambiamenti
necessari ad un maggiore efficacia della proposta formativa.
3.3
L’organizzazione del servizio civile e delle sue figure
- Il Sistema di servizio civile: UNSC, Enti di scn, Regioni e province
autonome;
- Figure che operano nel progetto: OLP, RLEA, altre figure
professionali coinvolte nei progetti;
Il modulo approfondisce “il sistema del servizio civile” in tutte le sue parti- gli
enti di SCN, l’UNSC, le Regioni e le Province autonome- e le relazioni tra le
stesse: è fondamentale infatti cogliere il contesto relazionale in cui si inserisce
il servizio civile, che coinvolge appunto soggetti diversi. Il raggiungimento
degli obiettivi del progetto inoltre è riconducibile anche alle figure che operano
al suo interno, pertanto la conoscenze di queste figure, del loro ruolo e della
loro interazione è fondamentale.
3.4
Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile
nazionale
Ruolo del volontario
Diritti e doveri del volontario in servizio civile
In tale modulo verrà presentato e illustrato ai volontari il “Prontuario
concernente la disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizi civile
nazionale” (DPCM 4 febbraio 2009 e successive modifiche) in tutti i suoi punti.
Nel corso del modulo il volontario acquisisce consapevolezza sulle proprie
responsabilità, in quanto la sua esperienza non è solo individuale, ma
pubblica.
3.5 Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti
La comunicazione e i suoi elementi costitutivi (contesto,
emittente, messaggio, canale, destinatario)
Elementi di comunicazione nonviolenta
La comunicazione nel gruppo
Il conflitto come strumento di autoregolazione dei gruppi
Gestione nonviolenta dei conflitti
In questo modulo formativo verrà affrontata una parte teorica rispetto alla
formazione del processo di comunicazione e verranno quindi illustrati i
concetti basilari (contesto, emittente, messaggio, canale, destinatario) per
permettere ai volontari di comprendere al meglio l’argomento trattato. Poiché
il servizio si svolge in un contesto di gruppo, in cooperazione con operatori ed
altri volontari, i volontari verranno guidati nella comprensione dell’importanza
della comunicazione all’interno di un gruppo e di come si possa lavorare in
gruppo comunicando in maniera positiva ed efficace ai fini degli obiettivi
preposti. Spesso, infatti, il gruppo può diventare il luogo in cui si verificano i
conflitti e le incomprensioni proprio per un difetto di comunicazione tra i
membri. Il formatore accompagnerà i volontari nella comprensione delle
dinamiche legate all’insorgere dei conflitti, dell’interazione con altri soggetti e
della loro risoluzione in modo costruttivo. Aiuterà a considerare il conflitto
come opportunità e risorsa, come strumento per l’apprendimento e
l’autoregolazione dei gruppi.
34) Durata:
Moduli formativi
Quando Ore
lezioni
frontali
40%
Ore
dinamiche
non form.
60%
Totale
ore
L’identità del gruppo in formazione e
patto formativo
All’avvio
del
servizio
0 4 4
Presentazione dell’Ente All’avvio
del
servizio
2 0 2
Disciplina dei rapporti tra enti e
volontari del servizio civile nazionale
(diritti e doveri)
All’avvio
del
servizio
2 0 2
Dall’Obiezione di Coscienza al Servizio
Civile Nazionale: evoluzione storica,
affinità e differenze tra le due realtà
Tra 3° e
4° mese 1 2 3
Il dovere di difesa della patria – difesa
civile non armata e nonviolenta
Tra 3° e
4° mese
Rireso
Tra 7° e
9°
2 5 7
Il lavoro per progetti Tra 3° e
4° mese 1 2 3
L’organizzazione del servizio civile e le
sue figure
Tra 3° e
4° 2 0 2
La normativa vigente e la carta di
impegno etico
Tra 3° e
4° mese 1 1 2
La formazione civica Tra 3° e
4° mese 2 1 3
Le forme di cittadinanza Tra 3° e
4° mese
Ripreso
tra 7° e
9°
2 6 8
La protezione civile Tra 3° e
4° mese 1 1 2
La rappresentanza dei volontari nel
servizio civile
Tra 3° e
4° mese 2 0 2
Comunicazione interpersonale e
gestione dei conflitti
Tra 3° e
4° mese 0 4 4
TOTALE ORE FORMAZIONE
GENERALE
18 26 44
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
35) Sede di realizzazione:
La sede è scelta sulla base del posizionamento geografico delle sedi di
attuazione dei progetti e dalla disponibilità di fruizione della struttura stessa,
essendo la formazione di tipo residenziale.
Pertanto è previsto che i corsi di formazione generale siano tenuti nelle seguenti
sedi:
a) Sede di Gestione del Servizio Civile, Via Dante Alighieri, snc – 61013
Mercatino Conca (PU)
b) Colonia Stella Maris, Viale Regina Margherita 18 – 47900 – Rimini (RN)
c) Casa famiglia Angeli Custodi, Via Sabotino 53, Monacella di Santa Venerina
– 95010 – Catania (CT)
d) Ass. papa Giovanni XXIII, Via Provinciale 11, Linera di Santa Venerina –
95010 – Catania (CT) e) Casa di Spiritualità Santa Maria Porto di Pace, Via Arghillà Nord - 89135 –
Arghillà – Reggio Calabria
36) Modalità di attuazione:
In proprio presso l’ente, con formatori dell’ente e esterni.
37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
Nome cognome Luogo di
nascita
Data di
nascita
Codice fiscale
Domenico Barresi Villa San
Giovanni 18/03/1964 BRRDMC64C18M018X
Annarita Lamari Reggio Calabria 03/02/1980 LMRNRT80B43H224N
Rita Agnello Reggio Calabria 19/09/1965 GNLRTI65P60M018E
Paolo Campolo Cameri 19/11/1958 CMPPLA58S19B473O
Antonio Chiarenza Catania 13/11/1968 CHRNTN68S13C351N
Irene Agostino Locri(RC) 14/06/1986 GSTRNI86H14D976I
Luciano Squillaci Roma 14/05/1971 SQLLCN71E14H501O
38) Competenze specifiche del/i formatore/i:
NOME COGNOME COMPETENZE SPECIFICHE MODULO
CHIARENZA
ANTONIO
Esperienza nel capo dell’informazione e formazione dei dipendenti in materia di Sicurezza negli ambienti di lavoro; fino al 2013 Responsabile del Servizio di
Prevenzione e Protezione nei luoghi
di Lavoro (RSPP);
Modulo 2: Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei
volontari nei progetti
di servizio civile
DOMENICO BARRESI
Mediatore familiare. Da 20 anni responsabile di casa famiglia. Esperto nella progettazione di servizi per disabili.
Modulo 3 e 15: La relazione d’aiuto Modulo 6: Ruolo del volontario in servizio civile nel progetto
“MAI NESSUNO SOLO” Modulo 10 e 16: Il progetto “MAI
NESSUNO SOLO” Modulo 13: Ruolo del
volontario in servizio civile nel progetto “MAI NESSUNO
SOLO”
ANNARITA LAMARI
Educatrice professionale. Insegnante di danza. Responsabile del centro d’aggregazione. Esperta in mediazione culturale.
Modulo 9: Il lavoro d’equipe nel progetto “MAI NESSUNO SOLO” Modulo 11: Strumenti per la programmazione e gestione di attività di sensibilizzazione
IRENE AGOSTINO
Assistente Disabili – Responsabile
Centro Gioiosa Jonica
Modulo 5:
Approfondimento di
aree specifiche a seconda dell’ambito del progetto
Modulo 12: La relazione d’aiuto a partire dalla testimonianza di esperti Modulo 14: Dall’accoglienza all’autonomia della persone disabile
RITA AGNELLO
Medico pediatra. Responsabile di Casa Famiglia da 20 anni.
Responsabile servizio affidamento disabili dell’Associazione Papa Giovanni XXIII
Modulo 1: Presentazione delle
progettualità dell’ente Modulo 7: Contesto territoriale di riferimento e descrizione dei servizi del territorio che
intervengono nell’ambito della disabilità
Paolo Campolo
Responsabile di casa famiglia da 20 anni. Animatore socio culturale. Responsabile del
servizio scuola e del servizio disabili dell’Associazione Papa Giovanni XXIII per la Regione Calabria.
Modulo 4: La casa famiglia e il centro diurno
Squillaci Luciano
Avvocato esperto in materiale di
diritto societario, civile e del lavoro; Consulenza in materia di diritto societario e sanitario; Coordinatore dei servizi amministrativi e responsabile area legale del Centro Reggino di
Solidarietà Supervisore area amministrativo-gestionale-legale della
Modulo 8: La
normativa sulla disabilità
Cooperativa “La via delle Stelle” ente gestore dell’omonimo
Hospice, struttura convenzionata con l’ASL 11 di Reggio Calabria e dedicata alle cure palliative per
malati neoplastici in fase terminale
39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
La formazione specifica dei progetti presentati dall'Associazione Comunità Papa
Giovanni XXIII, prevede una serie di incontri periodici fra i volontari che
prestano servizio sul medesimo territorio, al fine di fornire ai volontari le
competenze utili per concorrere alla realizzazione degli obiettivi generali e
specifici, attraverso le azioni previste dal progetto.
Come previsto dal sistema di formazione accreditato dall’ente, 52 ore di
formazione specifica saranno realizzate entro il 3° mese di servizio, le restanti
22 ore tra il 4° e il 9° mese. E’ vero infatti che la formazione specifica fornisce
gli strumenti e le competenze necessarie per affrontare al meglio le attività e
pertanto è importante che venga realizzata all’inizio del servizio. Si ritiene,
tuttavia, qualificante riprendere alcune tematiche già trattate nei primi tre mesi
di servizio anche successivamente, proprio perché l’esperienza di servizio civile
è un imparare facendo, e pertanto richiede una costante riflessione sull’azione.
Riflessione che dovrebbe essere garantita dall’OLP, in quanto “maestro”, ma che
è opportuno sia sviluppata in contesti formativi ad hoc, anche oltre il 3° mese,
che vanno ad integrare e rinforzare il bagaglio di competenze acquisito all’inizio.
Questo permetterebbe di approfondire alcune tematica alla luce dell’esperienza
maturata dai volontari, con una maggiore consapevolezza da parte di
quest’ultimi.
La metodologia adottata è quella partecipativa in quanto favorisce il
coinvolgimento diretto dei volontari, rendendoli protagonisti e co- costruttori del
percorso formativo: la formazione infatti favorisce la condivisione all’interno del
gruppo formativo di conoscenze pregresse, esperienze e riflessioni personali
nonché la decostruzione di stereotipi e pregiudizi, al fine di sviluppare nei
volontari un certo approccio critico.
Si tratta di una metodologia che alterna momenti di lezione frontale a dinamiche
non formali, quali:
- Discussione in piccoli gruppi, guidata da un facilitatore;
Training nonviolenti, simulazioni, giochi di ruolo, attribuzione di
responsabilità nel processo formativo;
Dibattiti, brainstorming, lavoro di gruppo, elaborazione di report ed
articoli;
Cineforum;
Teatro dell’oppresso (TDO);
Incontri con realtà formative outdoor, utilizzo di risorse formative ed
occasioni formative esterne agli enti ed offerte dal territorio;
Verifiche periodiche.
Infine la formazione specifica rappresenta per i volontari uno spazio privilegiato
in cui acquisire strumenti per rileggere, analizzare, rielaborare l’esperienza di
servizio civile, operando costantemente- con il supporto di formatori e degli
OLP- un’ autoriflessione costante sul proprio servizio.
40) Contenuti della formazione:
I contenuti della formazione specifica riguardano, l’apprendimento di
nozioni e competenze necessarie allo svolgimento del servizio nell’ambito
specifico previsto dal progetto, ovvero la disabilità.
Modulo 1: Presentazione delle progettualità dell’ente
presentazione delle realtà dell’ente presenti sul territorio,
con particolare attenzione alle strutture a progetto;
approfondimento dell’ambito di intervento e delle modalità
di intervento dell’ente sul territorio
visita ad alcune realtà dell’ente
Modulo 2: Formazione e informazione sui rischi connessi
all’impiego dei volontari nei progetti di servizio civile
- Presentazione della legge quadro 81/08 relativa alla sicurezza sui
luoghi di lavoro;
- informativa dei rischi connessi allo svolgimento alle attività
pratiche in cui sono impegnati i volontari, e alle possibili
interferenze con altre attività che si svolgono in contemporanea
nello stesso luogo;
- Misure di prevenzione e di emergenza previste, in relazione alle
attività del volontario e alle possibili interferenze tra queste e le
altre attività che si svolgono in contemporanea.
Modulo 3: La relazione d’aiuto
Elementi generali ed introduttivi;
Il rapporto “aiutante-aiutato”;
Le principali fasi della relazione di aiuto;
La fiducia;
Le difese all’interno della relazione di aiuto;
Presa in carico della persona aiutata;
Comunicazione, ascolto ed empatia;
Le dinamiche emotivo-affettive nella relazione d’aiuto;
Gestione della rabbia e dell’aggressività;
Modulo 4: La casa famiglia e il centro diurno
Storia delle case famiglia e dei centri diurni ecc. dell’ente;
normativa e gestione della struttura;
il contributo della casa famiglia e del centro diurno nell’ambito
specifico del progetto.
Modulo 5: Approfondimento di aree specifiche a seconda
dell’ambito del progetto
Disabilità fisica e/o Psichico
Il vissuto psicologico della persona con handicap
Le principali forme di handicap psichico
Aspetti generali dei disturbi mentali:
Le psicopatologie secondo il DSM IV (Manuale Diagnostico e
Statistico dei Disturbi Menali);
I sistemi diagnostici;
I metodi di accertamento: la valutazione psicodinamica, il
colloquio clinico, esami medici e psichiatrici, i test mentali;
Il Burn Out come rischio nelle relazioni educative
Modulo 6: Ruolo del volontario in servizio civile nel progetto “MAI
NESSUNO SOLO”
Il ruolo del volontario nel progetto;
La relazione con i destinatari del progetto;
L’inserimento del volontario nel lavoro d’equipe;
L’attività del volontario ricondotta agli obiettivi del progetto,
con attenzione sul COME si fanno le cose.
Modulo 7: Contesto territoriale di riferimento e descrizione dei
servizi del territorio che intervengono nell’ambito della disabilità
descrizione del contesto economico, sociale in cui si attua il
progetto e lettura dei bisogni del territorio;
conflittualità sociali presenti nel contesto territoriale;
strumenti per leggere il contesto territoriale di riferimento a
partire dalle attività realizzate dal progetto;
descrizione dei servizi o associazioni che intervengono
nell’ambito della disabilità con particolare attenzione ai
bisogni specifici a cui risponde il progetto;
il lavoro di rete con i servizi e altre associazioni che
intervengono nell’ambito della disabilità
Modulo 8: La normativa sulla disabilità
Analisi della normativa del territorio sul tema della disabilità
Analisi dei bisogni del territorio e delle risposte normative
Applicazione delle normative e criticità
Modulo 9: Il lavoro d’equipe nel progetto “MAI NESSUNO SOLO”
Dinamiche del lavoro di gruppo
Strategie di comunicazione nel gruppo
Attuazione delle nozioni teoriche nel contesto del progetto
“MAI NESSUNO SOLO”
Modulo 10: Il progetto “MAI NESSUNO SOLO”
Verifica, valutazione ed analisi di:
Obiettivi e attività del progetto;
Risposta del progetto alle necessità del territorio
Inserimento del volontario nel progetto
Necessità formativa del volontario
Modulo 11: Strumenti per la programmazione e gestione di attività
di sensibilizzazione:
- Finalità e senso delle attività di sensibilizzazione del progetto “MAI
NESSUNO SOLO” ;
- Strumenti operativi per progettare, programmare e realizzare le
attività di sensibilizzazione;
- Momento laboratoriale in cui progettare un’attività di
sensibilizzazione (legata all’ambito del progetto)
Modulo 12: La relazione d’aiuto a partire dalla testimonianza di
esperti
ripresa di alcuni concetti fondamentali della relazione
d’aiuto
analisi delle particolari situazioni legate al progetto “MAI
NESSUNO SOLO”
racconto di esperienze concrete legate alla relazione con I
DISABILI
Modulo 13: Ruolo del volontario in servizio civile nel progetto “MAI
NESSUNO SOLO”
Il ruolo del volontario nel progetto e grado di inserimento
La relazione con i destinatari del progetto;
Il ruolo del volontario nel lavoro d’equipe;
L’attività di competenza del volontario ricondotta agli
obiettivi del progetto, con attenzione sul COME si fanno le
cose.
Modulo 14: Dall’accoglienza all’autonomia della persona disabile
valori e fondamenti dell’accoglienza nell’Associazione
Comunità Papa Giovanni XXIII
integrazione degli utenti nella vita della Casa Famiglia
costruzione di un programma individualizzato per ogni
utente accolto
accompagnamento della persona disabile verso l’autonomia
Modulo 15: La relazione d’aiuto
L’attuazione pratica delle nozioni teoriche sulla relazione
d’aiuto;
Analisi delle relazioni d’aiuto vissute dal volontario
all’interno del progetto “MAI NESSUNO SOLO”: riflessione
e confronto su situazioni concrete;
Analisi del vissuto del volontario circa la relazione
aiutante/aiutato attraverso la mediazione di OLP e operatori
Modulo 16: Il progetto “MAI NESSUNO SOLO”
Competenze intermedie del volontario
Andamento del progetto
Grado di soddisfacimento delle necessità formative del
volontario e valutazione della formazione specifica
41) Durata:
Modulo formativo Quando Durata
Modulo 1: Presentazione delle progettualità dell’ente
Primo mese 4 h
Modulo 2: Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nei progetti di servizio civile
Primo mese
4 h per le case
famiglia e la
segreteria 8h per il centro diurno
Modulo 3: La relazione d’aiuto Primo mese
8 h per le case
famiglia e la
segreteria 4h per il centro diurno
Modulo 4: La casa famiglia e il centro diurno
Secondo mese 4 h
Modulo 5:Approfondimento di aree specifiche a seconda dell’ambito del progetto
Secondo mese 8 h
Modulo 6: Ruolo del volontario in servizio civile nel progetto
Secondo mese 3 h
Modulo 7: Contesto territoriale di riferimento e descrizione dei servizi del territorio che intervengono nell’ambito della disabilità
Secondo mese 6 h
Modulo 8 : La normativa sulla disabilità Terzo mese 4 h
Modulo 9: Il lavoro d’equipe nel progetto “MAI NESSUNO SOLO”
Terzo mese 4 h
Modulo 10: Il progetto “MAI NESSUNO SOLO”
Terzo mese 4 h
Modulo 11: Strumenti per la programmazione e gestione di attività di sensibilizzazione
Terzo mese 3 h
Modulo 12: La relazione d’aiuto a partire dalla testimonianza di esperti
Quinto mese 4h
Modulo 13: Ruolo del volontario in servizio civile nel progetto “MAI NESSUNO SOLO”
Sesto mese 3 h
Modulo 14: Dall’accoglienza all’autonomia disabile
Settimo mese 3 h
Modulo 15: La relazione d’aiuto Ottavo mese 8 h
Modulo 16: Il progetto “MAI NESSUNO SOLO”
Nono mese 4 h
DURATA TOTALE FORMAZIONE: 74 ORE
Altri elementi della formazione
42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
Si rimanda al sistema di monitoraggio verificato in sede di accreditamento
Lì 14 OTTOBRE 2015
Il Responsabile del Servizio civile nazionale dell’ente
Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
Nicola LAPENTA