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Booklet Case History RFID: raccoglie alcune applicazioni, realizzate dai nostri Integrator Partner su tecnologia RFID di Softwork

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Schede Applicative RFID

Tecnologie e Soluzioni RFID

Case History RFID

Copyright 2009 by SOFTWORK® Via Zanardelli, 13/A 25062 Concesio (BS) Italy - tel. +39 030 200 8149 fax +39 030 200 8146 - [email protected] SOFTWORK si riserva il diritto di modificare le specifiche in qualsiasi momento senza preavviso

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In breve

Azienda: Antolini Luigi & C. SpA Mercato: Manufacturing - Pietra naturale Applicazione: Logistica, Automazione di Processo, Sales Support Frequenza operativa: 868MHz (UHF passiva) Dispositivi RFID: Controller LRU2000 Antenne ANTU 250x250 Palmari mobile UHF Tag UHF EPC, Gen 2 custom Special On-Metal Tag UHF Integrator Partner: F.C.S. Solutions SrL

La gestione del processo di lavorazione e della logistica tramite tecnologia RFID nel mercato della pietra naturale: la soluzione StoneID in Antolini Luigi & C. S.p.A. Introduzione Leader mondiale nella produzione e distribuzione della pietra naturale, Antolini SpA tratta quasi 1000 materiali, tra cui marmi, graniti, limestone, onici, travertini e semipreziosi, con una superficie di oltre 200.000 mq. nella sede principale di Sega di Cavaion (Verona), a cui si aggiungono 6 sedi produttive dislocate in tutto il mondo, dalla Spagna al Brasile e Madagascar, ed una fitta rete di concessionari; 1,5 milione di mq di lastre prodotte ogni anno e 30 container e camion in uscita ogni giorno dalla sede nel veronese completano il profilo di quest’azienda. In questo contesto, dove l’esigenza primaria di Antolini consiste nel quantificare il materiale presente in magazzino (circa 10.000 blocchi di pietra differente in arrivo da tutti i paesi del mondo ed oltre 900.000 lastre prodotte annualmente), opera la soluzione StoneID di F.C.S. Solutions, società di consulenza e servizi informatici, tra i più qualificati Channel Partner di Softwork.. Applicazione RFID StoneID è infatti una soluzione omnicomprensiva, basata su tecnologia RFID, del processo di lavorazione della pietra naturale dall’ingresso del “blocco” in fabbrica sino alla localizzazione delle singole lastre nel magazzino e nella loro gestione post-vendita.

Ciclo Produttivo: L’inizio: il blocco

Il blocco è etichettato all’ingresso in azienda associandogli un codice alfanumerico identificativo che, per ogni fase dei processi successivi, consentirà un facile richiamo al materiale originale; si tratta di un foglio formato A4, plastificato e dotato di un’etichetta RFid, resistente agli agenti atmosferici, i cui dati sono acquisiti in modo volontario tramite palmari industriali mobili RFID.

La segagione del blocco Una volta deciso l’avvio della segagione, StoneID permette di tracciarne l’ingresso nel telaio e la successiva uscita delle lastre: il software di gestione della segagione permette di associare i dati di consumo di lame e graniglia dei telai e fornire dati previsionali riguardo all’uscita delle lastre, salvo poi integrare questi dati “provvisori” con i dati definitivi; inoltre consente di stampare e “battezzare” le etichette che verranno in seguito incollate sulle lastre. I transponder, appositamente progettate per resistere ad alta densità, agli agenti atmosferici ed alle lavorazioni delle lastre (resinatura, lucidatura, ecc.), operano alla banda UHF. Quando il blocco esce dal telaio, mentre è ancora sul carrello, vengono etichettate le singole lastre in modo così rapido che servono meno di dieci minuti per identificare le lastre di un intero carrello contenente più di 200 lastre!

Il percorso della lastra La lastra dotata di tag RFID è identificata in maniera univoca e memorizzata in un apposito database: da questo momento in poi è così possibile tracciare le varie lavorazioni che la lastra subisce associando i costi di produzione al prodotto finale. L’inizio e la fine delle varie fasi di lavorazione sono rilevati in modo completamente automatico, tramite controller LRU2000 ed antenne collegate con i pc industriali, provvedono in modo automatico alla gestione dei report di lavorazione e consentono in ogni momento di conoscere lo stato di lavorazione di ogni lastra.

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La flessibilità del sistema StoneID consente l’attivazione di sistemi di fotografia automatica della lastra e garantisce l’associazione univoca delle foto alla lastra: un grande vantaggio non solo per la gestione della pre-vendita, dato che il cliente finale può sapere in anticipo quale lastra riceverà, ma anche per la gestione di eventuali contestazioni in post-vendita.

Ciclo Logistico: L’inventario

Il processo di inventario viene gestito in modo simile sia per i blocchi che per le lastre: l’operatore attiva l’apposita funzione sul palmare industriale, transitando poi vicino ai blocchi o alle lastre. La notevole distanza di lettura a cui possono arrivare le etichette UHF e la velocità di acquisizione delle informazioni consentono di ridurre i tempi di inventario in modo drastico ed efficace; Inoltre i dati rilevati possono essere automaticamente confrontati con quelli disponibili dal gestionale evidenziando immediatamente eventuali discrepanze.

Il Magazzino La grande velocità di lettura delle etichette UHF permette di gestire con semplicità d’uso lo spostamento dei pacchi di lastre seguendo le varie necessità dell’azienda sino al momento in cui le lastre sono caricate nei container o sui camion per essere consegnate ai clienti finali. La precisa identificazione dei depositi e delle “cavallette”, ossia paletti in metallo, sulle quali sono appoggiate le lastre, grazie ai tag on-metal, garantisce la flessibilità necessaria ad ogni tipologia di deposito.

Ciclo Commerciale: Potendo il personale di vendita sapere sempre ed esattamente dove è situata la merce e il suo stato di lavorazione, ai clienti finali sono fornite informazioni tempestive e precise, con un chiaro appeal del brand Antolini. Inoltre l’identificazione delle singole lastre con le etichette UHF permette, attraverso l’uso dei palmari, di opzionare direttamente il materiale “sul campo” in presenza del cliente finale o di verificarne lo stato di “venduto” o “opzionato”. Ecosistema RFID firmato Softwork La soluzione StoneID racchiude una cospicua valenza tecnologica, frutto di studi e progettazioni ad hoc che hanno superato tre principali ostacoli: agenti atmosferici come sole e pioggia, poiché la merce è per la maggior parte stoccata all’aperto anche per lunghi periodi (ca. 1 anno); ambiente industriale di lavorazione caratterizzato dalla presenza di fanghiglia, polvere ed acqua, oltre a metallo; capacità del transponder RFID di rimanere, in un simile habitat, incollato alla lastra, spesso con superfici irregolari, mantenendo intatte le prestazioni. StoneID poggia su tecnologia RFID operativa alla banda UHF e si compone, in particolare, di: • controller LRU2000 e relative antenne per l’identificazione automatica delle lastre all’inizio ed alla fine delle fasi di lavorazione; • palmare mobile industriale integrato con modulo RFID per la rilevazione volontaria dei blocchi di pietra; • stampante RFID; • transponder UHF EPC Gen 2 custom incollate alle lastre; • transponder onMetal UHF apposti sulle “cavallette” su cui poggiano le lastre a magazzino.

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at a glance

Azienda: Tenuta dell’Ornellaia

Mercato: Food&Beverage (settore viti-vinicolo)

Applicazione: Tracciabilità dei prodotti all’interno ed all’esterno dell’azienda Frequenza operativa: 13.56MHz (HF passiva) 868MHz (UHF passiva)

Dispositivi RFID: - moduli UHF & HF, - controller RFID MRU200, - antenne UHF U250x250, - palmare industriale UHF - tag RFID UHF, adesivi - tag RFID HF, custom Integrator Partner: Replica Sistemi

Tenuta dell’Ornellaia: l’eccellenza del gusto sposa l’avanguardia tecnologica, con un mix HF & UHF per la produzione, logistica e controllo della rete distributiva worldwide. Introduzione Tenuta dell’Ornellaia è situata sulla strada del vino della “Costa degli Etruschi” sulle colline livornesi del Mar Tirreno: quasi 100 ettari di vigneti, divisi dalla Via dei Cipressi di carducciana memoria. La tenuta propone al mercato quattro diverse etichette: Ornellaia Bolgheri Superiore, vino simbolo dell’azienda, Masseto, Le Serre Nuove e Le Volte, con una produzione annua di circa 820.000 bottiglie, distribuite in 60 nazioni. Applicazione RFID All’avanguardia nell’innovazione tecnologica con impianti di fitodepurazione e pannelli fotovoltaici, Tenuta dell’Ornellaia conferma con il progetto RFID il valore del suo brand ed il suo spirito pionieristico, prima azienda in Italia infatti ad adottare l’RFID per l’identificazione non solo del lotto, ma anche di ogni singola bottiglia: il progetto mira infatti a tracciare ogni bottiglia dei due prodotti di punta maggiormente premiati, Ornellaia e Masseto, nel processo sia produttivo e logistico all'interno dell'azienda che distributivo all'esterno sui mercati mondiali, per un totale di circa 180.000 bottiglie all’anno. Per meglio rispondere a queste aspettative, l’architettura RFID in Tenuta dell’Ornellaia è di natura mista, ossia HF ed UHF: ogni bottiglia è dotata sul retro-etichetta di un tag RFID HF, mentre sulla scatola di legno o cartone contenente fino a 6 bottiglie è apposto un tag RFID UHF. In particolare, l’RFID entra in azione nella parte finale della linea di imbottigliamento della tenuta, senza intaccare ed appesantire il consolidato flusso operativo e relative tempistiche: 1) L’operatore associa il tag UHF alla scatola che sta confezionando e gli attribuisce le informazione necessarie avvicinando il tag al reader predisposto frontalmente alla postazione di lavoro; 2) L’operatore preleva dalla rulliera le bottiglie e le depone nella scatola: così facendo, i tag HF presenti sul retro-etichetta della bottiglia sono automaticamente rilevati ed associati al tag UHF della scatola grazie all’antenna RFID posta sotto il desk; 3) La confezione, adagiata sulla rulliera, arriva poi a fondo linea ed è automaticamente identificata da antenne RFID UHF prima della composizione dei pallet, con l’obiettivo di identificare in modo certo la composizione stessa; 4) Trasportati in magazzino di circa 800mq con una capacità di stoccaggio di quasi 1000 pallet, dove il vino prosegue il suo affinamento, i pallet sono qui agevolmente movimentati ed identificati in entrata ed uscita grazie alla dotazione del muletto di reader UHF e palmari mobili RFID; 5) L’RFID vive anche quando la bottiglia è immessa sul mercato internazionale, con la possibilità di lettura del tag e, quindi, verifica del percorso di vendita. Perché RFID? L’RFID ha permesso di migliorare i processi produttivi, logistici e d’inventario interni dell’azienda, dotando ogni cartone/collo di tag UHF. A questo si affianca la dotazione per ogni singola bottiglia di Masseto ed Ornellaia di una carta d’identità univoca per tracciarne il percorso distributivo sul mercato internazionale, al fine di prevenire la falsificazione e, quindi, tutelare ulteriormente il valore del brand Ornellaia. L’ecosistema RFID di Softwork Il sistema RFID in Ornellaia è di matrice “mista”, poiché unisce la banda HF ed

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UHF per meglio rispondere agli obiettivi individuati, con soluzioni anche custom, appositamente studiate e realizzate per la tenuta. Ad ogni postazione di lavoro sulla linea di confezionamento opera un box custom che ospita al suo interno reader HF ed UHF, dotati di led esterni e buzzer per segnalare la correttezza o l’eventuale errore nella procedura operativa. In particolare, l’UHF segue, ossia traccia, il tragitto della scatola contenente le bottiglie dal momento del confezionamento lungo il percorso logistico della tenuta: formazione pallet, entrata ed uscita dei colli dal magazzino. Il versante UHF è composto da: - moduli RFID UHF in ogni working station della linea di confezionamento - tag RFID UHF, adesivi - reader RFID MRU200, collegati ad antenne U250x250, posizionato alla fine della linea di confezionamento e sul muletto in magazzino - palmare industriale mobile RFIDF UHF, assegnato al magazziniere per le operazioni di picking & packing. L’HF accompagna invece la vita di ogni singola bottiglia, monitorandone le vie distributive sia in Italia che all’estero: gli Area Manager sono infatti dotati di appositi palmari per “leggere” l’etichetta HF, con la possibilità inoltre di accedere all’intranet digitando il codice univoco del tag, stampato in chiaro sull’etichetta della bottiglia, ed acquisire così preziose informazioni: articolo, cliente e relativa anagrafica, dati di fatturazione e di spedizione, prodotto e numero d’ordine. L’architettura HF operativa in Ornellaia è composta da: - modulo RFID HF MRM101 in ogni working station della linea di confezionamento, collegato ad un’antenna custom realizzata con circuito tuning MAT di FEIG - tag RFID HF apposti sul retro-etichetta della bottiglia.

About Softwork Distributore a valore aggiunto di Tecnologie RFID attive e passive, SOFTWORK ha stretto accordi di partnership distributiva con produttori di spicco internazionali, quali FEIG Electronic per RFID passivi, Identec Solutions per RFID attivi, SkyeTek per soluzioni embedded, Nordic ID e Psion Teklogix per mobile computing, Confidex per Hard-Tag & Special-Tag UHF, STMicroelectronis e Toshiba TEC (RFID Printer). La produzione di propri apparati, anche customizzati, grazie all’impulso dato al dipartimento R&D, l’esperienza maturata “sul campo” da un team di progettisti, sistemisti e tecnici ed un network di rivenditori certificati sono i quid distintivi di Softwork nel proporre soluzioni tecnologiche RFId su tutto il territorio nazionale. Intensa anche l’attività educational di SOFTWORK, con un ricco calendario di training.

Box dual frequency (reader HF ed UHF)

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at a glance Organizzazione: Parco Naturale Veglia Devero

Mercato: Turismo & Leisure

Applicazione: Guida multimediale con RFID

Frequenza operativa: RFID UHF attiva (868 MHz)

Dispositivi RFID: tag RFID i-B2 controller i-Card CF Certificated Partner: Demetra Cooperativa Sociale

Conoscere per vivere il Parco Naturale Veglia Devero: l’RFID accompagna e diverte l’ospite del parco piemontese, trasformando la visita in un’esperienza di emozioni!

Introduzione Il Parco Naturale Veglia Devero è un’area protetta di oltre 8.500 ettari, che si trova in provincia di Verbania, lungo il confine con la Svizzera ad un’altitudine compresa tra i 1600 ed i 3553 m s.l.m.. La ragion d’essere del parco consiste nel coniugare la conservazione della natura alpina con lo sviluppo sostenibile per le popolazioni di montagna: tra le attività svolte con questa mission figura anche la sentieristica, ossia la predisposizione di appositi percorsi che, grazie anche al sistema Didà di Demetra, permettono una scoperta avventurosa delle bellezze del parco, con un’interazione costruttiva tra il visitatore ed il contesto naturalistico. Le aspettative del Parco Naturale Veglia Devero L’innovazione tecnologica adottata dal Parco Veglia Devero rientra nel progetto di pianificazione gestionale, riqualificazione e divulgazione ambientale nelle ZPS (Zone di Protezione Speciale) dell’alta Val d’Ossola, finanziato da Fondazione Cariplo e Regione Piemonte ed inserita nel più ampio sistema europeo di aree tutelate Rete Natura 2000; in particolare, tra gli obiettivi del progetto figura anche la predisposizione di sentieri natura per disabili (ipovedenti) e la sensibilizzazione della popolazione locale, scolaresche, escursionisti, turisti e alpinisti sui temi della conservazione della biodiversità ed è in questa cornice che nasce la soluzione Didà di Demetra. Soluzione RFID: Sistema Didà Didà è una guida multimediale sensibile all’ambiente, che accompagna il visitatore del parco lungo i sentieri, informandolo sulle particolarità del contesto in cui è immerso, ad esempio il tipo di albero e di fiori nelle vicinanze, le caratteristiche morfologiche dell’area, la storia e le leggende legate all’ambiente, trasformando così l’esplorazione del parco in un’esperienza consapevole dell’unicità dell’ambiente ospitante. Il plus distintivo di Didà consiste anche nella tecnologia RFID che incorpora: ad ogni punto d’interesse spicca infatti un cippo in legno, contenente all’interno un tag RFID che, avvertendo la vicinanza (nel raggio di 10 metri) del dispositivo mobile consegnato all’inizio dell’escursione al visitatore, fa avviare in modo automatico il commento sonoro e visivo relativo al punto di interesse e guida l’ospite nella visita del Parco. Perché RFID? La scelta tecnologica di Demetra è caduta sull’RFID per le capacità prestazionali, tra cui spicca la rilevazione automatica del tag inglobato del cippo, senza bisogno di un intervento manuale da parte del visitatore, e l’affidabilità operativa, senza alterare la bellezza e l’estetica del paesaggio alpino. Nell’ambito del progetto, l’avere a disposizione strumenti che riducono al

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minimo la necessità di “intervento”, anche da parte di persone disabili (ipovedenti, ipoudenti, visitatori con difficoltà di movimento, bambini ed anziani etc.) si è rivelato fondamentale per poter offrire una soluzione diretta ad un’utenza allargata. L’ecosistema RFID nel parco Nel backstage del sistema Didà opera “silenziosamente” la tecnologia RFID che permette, grazie ad un’apposita architettura, di rilevare l’avvicinamento del visitatore dotato di palmare ai 10 punti d’interesse e 3 punti di direzione dislocati lungo il percorso di circa 2 km della Piana di Devero. In particolare, si tratta della tecnologia RFID di tipo attivo per meglio soddisfare le elevate distanze di lettura richieste dal Parco di ca. 10 metri. I tag RFID (modello i-B2) sono nascosti all’interno dei cippi, sollecitati dall’avvicinarsi dal lettore (modello i-Card CF) integrato del dispositivo mobile consegnato al visitatore, tramite la propagazione nell’aria di onde radio ed il “colloquio” di riconoscimento che si avvia tra il tag ed il lettore RFID. Conclusioni: dalle aspettative iniziali agli obiettivi raggiunti e possibili evoluzioni future Con le videoguide di ultima generazione Didà il Parco riesce nell’obiettivo di valorizzare i percorsi, estendendone la fruizione anche alle persone non vedenti, ipovedenti e diversamente abili, che figura come uno degli scopi primari del progetto. Il sistema Didà permette poi al visitatore del Parco Naturale Veglia Devero di scoprire un nuovo concetto di turismo: un modo divertente ed educativo di vivere il tempo libero, valorizzando il territorio con strumenti di facile ed intuitivo impiego, oltre ad incentivare comportamenti ambientalmente corretti e rispettosi del territorio. Didà è studiato poi in un’ottica flessibile: il suo guscio di protezione ergonomico può essere infatti tenuto in mano o appeso al collo tramite un cordoncino, minimizzando così il rischio di cadute e consentendone l’utilizzo in spazi aperti e in qualsiasi condizione ambientale; per i percorsi in mountain-bike Didà viene montato direttamente sul mezzo attraverso un apposito supporto; in particolare, nel percorso del Parco Veglia Devero Didà è dotato di un cordoncino per essere appeso al collo.

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at a glance Azienda: Veneziano Costumi Mercato: Fashion Applicazione: Logistica e processi di vendita Frequenza operativa: UHF (passiva) Dispositivi RFID: Controller Long Range LRU2000 Antenne U250/250-EU Tag UHF EPC G2 Stampanti RFID Toshiba Realizzato da: Agorà Med

RFID nella logistica del fashion migliora e snellisce i processi di vendita: il caso di Veneziano Costumi Introduzione Veneziano Costumi è una giovane azienda napoletana che opera nel settore produttivo dei costumi di carnevale per neonati, bambini e ragazzi, con oltre 560 modelli, ispirati all’arte sartoriale partenoepa per una manifattura esclusivamente artigianale. Veneziano Costumi ha realizzato di recente a Nola un nuovo magazzino e punto vendita all’ingrosso, in cui sono impiegati circa 25 collaboratori. Il processo di vendita, considerando il prodotto, si caratterizza per una forte stagionalità ed il punto vendita è preso di assalto nel periodo che precede il carnevale (dicembre-febbraio). La spinta all’innovazione dell’azienda di Nola è confermata anche dalla scelta della tecnologia RFID per il progetto di potenziamento di efficienza nella vendita, realizzato da Agorà Med di Napoli, su tecnologia RFID di Softwork. Scenario operativo Durante l’anno Veneziano procede all’etichettatura, inscatolamento e stoccaggio dei costumi, la cui produzione avviene in out-sourcing sulla base del disegno fornito dall’azienda: ogni costume è confezionato in una scatola ed è identificato, tramite un tag RFID, da un codice associato al prodotto, colore, taglia. Il processo di vendita prevede la preparazione di carrelli su cui vengono poste le scatole, fino ad un massimo di 150 costumi per carrello. Prima dell’introduzione del nuovo progetto tecnologico, l’operazione di controllo, conteggio e preparazione dei documenti di vendita era molto lenta e soggetta ad errori, richiedeva l’impiego di numerosi addetti e rappresentava un collo di bottiglia che rallentava l’evasione degli ordini nel concitato periodo precedente al carnevale. È in questo scenario che si è deciso di introdurre la soluzione RFID di Agorà, che prevede l’applicazione, durante la fase di confezionamento/stoccaggio, di un tag RFid su ogni confezione; il carrello su cui vengono poste scatole con tag nella fase di preparazione dell’ordine per un cliente transita poi attraverso un varco RFID equipaggiato con reader ed antenne, rendendo possibile la verifica e l’acquisizione in pochi secondi dei codici prodotto fino ad un massimo di circa 200 confezioni/scatole; detti codici vengono poi acquisiti nell’applicazione gestionale che opera lo scarico di magazzino e la preparazione dei documenti di vendita. Perché RFID? Veneziano Costumi, insieme ad Agorà, ha individuato nell’RFID uno strumento tecnologico affidabile ed efficiente a supporto dell’esigenza di velocizzazione e miglioramento dell’affidabilità del processo di vendita. Dopo i primi test risalenti all’estate 2009, la soluzione tecnologica di Agorà è entrata a regime in Veneziano Costumi a gennaio 2010: la possibilità di rilevare i prodotti posizionati sui carrelli in modo simultaneo ed “involontario”, semplicemente transitando attraverso un varco, ha apportato da allora significativi benefici in termini di efficienza ed affidabilità, con riduzioni del tempo e del costo del processo del 70%! Varchi RFID: cuore tecnologico con competenza Particolarmente sofisticata ed efficace la soluzione individuata da Agorà, dopo accurate rilevazioni e test sul campo, per la realizzazione dei 2 varchi di lettura. Le ridotte dimensioni dell’area di vendita, la vicinanza dei due varchi tra di loro e di aree di transito di carrelli hanno richiesto una particolare cura ed

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ingegnerizzazione dei varchi con forma e caratteristiche di schermatura tali da garantire al contempo un’elevata capacità ed affidabilità di lettura e l’annullamento dei cosiddetti “falsi positivi”, cioè letture indesiderate di prodotti non appartenenti all’ordinativo del cliente servito, da considerarsi quindi come un errore. I varchi sono stati realizzati assemblando pannelli rivestiti in alluminio, per incrementare le prestazioni di lettura all’interno del tunnel, e schermati verso l’esterno con un materiale multistrato ad elevatissima capacità di assorbimento delle frequenze UHF. Architettura RFID firmata Softwork Il sistema RFID implementato da Agorà opera alla banda UHF passiva e si compone di 2 controller industriali Long Range LRU2000, a ciascuno dei quali sono collegate quattro antenne a polarizzazione circolare U250/250-EU, di tag UHF EPC G2 e di due stampanti RFId a trasferimento termico Toshiba, mentre per l’applicazione middleware Agorà si è affidata alla tecnologia Microsoft .NET I dati vengono rilevati in automatico dai varchi RFID ed inviati in rete ad un server centrale, da cui sono prelevati tramite un’interfaccia specifica dal sistema gestionale. Conclusioni: dalle aspettative iniziali agli obiettivi raggiunti e possibili evoluzioni future L’architettura RFID scelta da Agorà assicura la tracciabilità del 100% delle 400.000 confezioni movimentate ogni anno da Veneziano Costumi; la multi-lettura delle confezioni che transitano attraverso il varco è poi un altro plus di questa soluzione che genera efficienza nel processo di vendita tanto che, sulla base di simili esiti, Veneziano Costumi sta valutando ad oggi la possibilità di estendere l’utilizzo della tecnologia RFID, introducendo postazioni di etichettatura e lettura anche nelle zone si stoccaggio e di utilizzare la stessa anche per l’ottimizzazione delle fasi di inventario e picking.

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at a glance Azienda: GSE - Gestore Servizi Energetici Mercato: P.A. Applicazione: Document Management Frequenza operativa: UHF (RFID passiva) Dispositivi RFID: Controller Long Range LRU3500 Antenne 270x270 Palmare mobile RFID Stampante Toshiba RFID Controller RedWave PRU50 Tag UHF EPC G2, ISO 18000-6 Realizzato dal Partner: Maestrale Information Technology

Document Management nella PA: il caso emblematico del Gestore dei Servizi Energetici a Roma e di TRACE-DOC Introduzione GSE SpA - Gestore dei Servizi Energetici è un ente controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, attivo per promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso l'erogazione di incentivi economici destinati alla produzione energetica da fonti rinnovabili, a cui si aggiungono le azioni informative per diffondere la cultura dell'uso dell'energia compatibile: ad oggi, infatti, l’impiego di tali fonti rinnovabili risulta ancora troppo costoso per consentirne la diffusione, senza opportuni meccanismi di sostegno. La società ha sede a Roma, dove operano oltre 300 persone, che gestiscono un parco impianti fotovoltaici di oltre 130.000 installazioni. Le aspettative L’innovazione tecnologica nasce dall’esigenza di migliorare la gestione delle pratiche inerenti a impianti fotovoltaici, che GSE qualifica, per poi erogare gli incentivi ed effettuare attività di verifica. Nel passato risultava complesso ed impegnativo poter seguire gli spostamenti, la catalogazione, l’archiviazione ed il ritrovamento delle pratiche, procedure queste di fondamentale importanza per GSE considerando anche l’obbligo di conversazione per 20 anni delle stesse. Nasce quindi in questo contesto e dall’esigenza di migliorare e snellire i processi di movimentazione, archiviazione e facile tracciabilità delle pratiche, la soluzione tecnologica basata sull’RFID TRACE-DOC, realizzata da Maestrale Information Technology, società umbra specializzata in software di gestione aziendale, con il supporto di Softwork sul versante dell’architettura RFID. Soluzione RFID: TRACE-DOC La gestione documentale in GSE prevede, in particolare, che i documenti inerenti i servizi energetici erogati, ossia le pratiche, siano archiviati, talvolta assieme a CD-ROM, in apposite cartellette, inserite a loro volta all’interno di contenitori di plastica o cartone; quest’ultimi vengono poi movimentati tra le varie sedi di GSE transitando attraverso un varco RFID che rileva simultaneamente le pratiche. Ecco, in particolare, come opera TRACE-DOC di Maestrale per il controllo della movimentazione delle pratiche, la loro localizzazione e, più in generale, per il supporto all’intero ciclo di vita dei fascicoli cartacei (pratiche):

• dopo aver importato i dati di ciascuna pratica dal data-base del protocollo (es. numero pratica, protocollo e data, soggetto responsabile, potenza energetica erogata e commissione per la valutazione), si procede alla stampa massiva delle etichette RFID da applicare alle pratiche, assegnando così un codice di tag RFID univoco ad ogni pratica;

• le pratiche sono poi inserite in scatole, ciascuna contenente circa 40 fascicoli cartacei: durante questa operazione e fino al termine del confezionamento della scatola, ogni cartella inserita è avvicinata al controller RedWave RFID per verificare la correttezza dell’inserimento e la conseguente assegnazione della pratica alla scatola in base al criterio della commissione incaricata di valutare la pratica;

• Transitando nei gate RFID, dette scatole vengono automaticamente rilevate sia in uscita che in entrata dalle varie sedi di GSE, registrando per ogni pratica la data e l’ora del transito.

D’ora in poi è anche possibile rilevare l’esatta ubicazione delle pratiche grazie

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Copyright 2011 by SOFTWORK® Via Zanardelli, 13/A 25062 Concesio (BS) Italy - tel. +39 030 200 8149 fax +39 030 200 8146 - [email protected] Proprietà intellettuale di Softwork, non riproducibile.

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all’uso del palmare mobile RFID; in caso di successivo prelievo della pratica dal magazzino, TRACE-DOC permette di registrare data, ora ed utente richiedente, modificando anche lo stato della pratica. Perché RFID? TRACE-DOC di Maestrale poggia su tecnologia RFID, avvalendosi delle sue peculiarità prestazionali ed automatizzando numerosi processi precedentemente svolti a mano: identificazione massiva delle pratiche in ingresso ed uscita dalle sedi, verifica della corretta composizione delle scatole contenenti le cartelle e la loro automatica tracciabilità negli spostamenti, rapida ed efficiente ricerca delle pratiche smarrite o fuori posto all’interno del magazzino. Architettura RFID firmata Softwork Nel backstage del sistema TRACE-DOC opera la tecnologia RFID in banda UHF con i seguenti componenti:

• Gate RFID per la rilevazione automatica delle pratiche poste sui carrelli in entrata ed uscita dalla sede di GSE è composto da controller long range UHF LRU3500 collegato a 4 antenne UHF ANTU270x270;

• Palmare mobile RFID; • Stampante Toshiba RFID; • Controller RFID RedWave PRU50 da tavolo; • Tag UHF EPC G2, modello Paper Label ISO 18000-6 (chip Alien).

Conclusioni: dalle aspettative iniziali agli obiettivi raggiunti e possibili evoluzioni future Gli obiettivi futuri riguardano l’automazione dei magazzini ‘finali’, dove le pratiche vengono ‘stoccate’ per 20 anni e saltuariamente riprese per verifiche e controlli, nonché la ‘bonifica’ delle pratiche già stoccate senza etichetta RFID. Dopo i test di aprile 2010 rivolti a individuare l’architettura RFID migliore nel contesto applicativo di GSE, TRACE-DOC è operativa da giugno 2010: il secondo semestre 2010 (periodo da giugno a dicembre) ha registrato, ad esempio, quasi 33.000 pratiche caricate nella soluzione TRACE-DOC, di cui 31.000 spostate per archivio nel magazzino, con una piena funzionalità del sistema RFID.

About Softwork Distributore a valore aggiunto di Tecnologie RFID attive e passive, SOFTWORK ha stretto accordi di partnership distributiva con produttori di spicco internazionali, quale FEIG Electronic per RFID passivi. La produzione di propri apparati con il marchio RedWave, anche customizzati, grazie all’impulso dato al dipartimento R&D, l’esperienza maturata “sul campo” da un team di progettisti, sistemisti e tecnici ed un network di rivenditori certificati sono i quid distintivi di Softwork nel proporre soluzioni tecnologiche RFId su tutto il territorio nazionale.

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at a glance

Azienda: Farina Ezio SrL Mercato: Discarica / Gestione Rifiuti Applicazione: Gestione automatica procedure scarico materiale inerte Frequenza operativa: UHF (RFID passivo) Dispositivi RFID: controller LRU2000-A antenne 250x250 tag cartacei Realizzato dal Partner: Raise SrL

La soluzione S.I.R.A. gestisce l’intera filiera del dato per automatizzare e snellire la gestione del sito di raccolta per materiale inerte Farina Ezio a Desio Introduzione Operativa dal 1976 a Desio, in provincia di Monza Brianza, Farina Ezio srl ha vissuto nel corso dei decenni una continua espansione della propria attività, che comprende oggi la produzione e la distribuzione di inerti di cava, di calcestruzzo preconfezionato e dal 2008 il recupero e lo smaltimento di rifiuti inerti non pericolosi tramite una discarica con una capacità di 900.000 m3. Quest’ultima attività è interamente controllata da S.I.R.A., acronimo di Sistema Informativo Ripristino Ambientale, una soluzione tecnologica realizzata da Raise per la gestione operativa della discarica. Le aspettative Modellata attorno alle attese della Farina Ezio srl, S.I.R.A. punta a precisi obiettivi: coprire l’intera filiera del dato, dall’acquisizione presso l’impianto (dati di formulario, del peso netto scaricato e delle condizioni metereologiche), alla fatturazione al cliente, il tutto nel rigoroso rispetto delle vigenti leggi ambientali Centrali poi, nello sviluppo di S.I.R.A., le richieste della Farina Ezio srl di snellire la gestione cartacea, ridurre gli errori e i tempi dell’operatore, avere il massimo controllo del tipo di materiale e della documentazione al momento del conferimento in discarica e soprattutto avere la garanzia di accesso ai soli autotrasportatori con le corrette autorizzazioni rilasciate dalle autorità competenti. Soluzione RFID Il sistema S.I.R.A. prevede l’automatizzazione di tutto il processo di ingresso, accesso, pesatura ed uscita dei mezzi dal sito di raccolta, registrando tutti i dati necessari per la fatturazione e la redazione del M.U.D. Ecco nel dettaglio le fasi operative di S.I.R.A., in cui l’RFId permette la precisa identificazione degli automezzi autorizzati e l’inizio di tutto il processo d’acquisizione dei dati: 1) Il mezzo entra nel sito, diretto all’impianto di pesatura. 2) È riconosciuto tramite la rilevazione del tag RFId apposto sul parabrezza del mezzo con le antenne montate presso l’impianto. 3) S.I.R.A. provvede alla memorizzazione dei dati riguardanti il peso lordo e delle condizioni metereologi che, mentre il conducente consegna il formulario all’operatore. 4) Terminata la fase di acquisizione del peso, il mezzo può procedere allo scarico del materiale nel rispetto dei protocolli operativi interni. 5) Mentre l’automezzo scarica, l’operatore conferma le informazioni precedentemente inserite in S.I.R.A. e riportate nel formulario. 6) Terminato lo scarico del materiale, il mezzo transita in un’area per il lavaggio delle ruote e ritorna alla pesatura per verificarne l’effettiva tara del mezzo 7) Il conducente ritira la propria copia del formulario e il documento riportante le informazioni di controllo e per la fatturazione. La parte coperta dalla tecnologia RFID riguarda il controllo degli accessi degli automezzi all’impianto di pesatura: ogni mezzo è infatti dotato di tag RFId apposto sul parabrezza in formato cartaceo, rilevato in automatico dalle apposite antenne poste nel piazzale dell’impianto e permettendo quindi l’accesso per l’acquisizione prima del peso lordo e poi della tara. La scelta di utilizzare dei tag passivi in carta ha permesso un’installazione semplice e senza alcuna modifica permanente alle cabine di guida degli

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automezzi; inoltre, per assicurare la piena legalità delle operazioni di scarico eliminando eventuali abusi, il tag cartaceo non è riutilizzabile spostandolo da un mezzo a un altro: qualsiasi tentativo di rimozione del tag installato ne compromette la funzionalità. Perché RFID? La scelta di Raise di integrare in S.I.R.A. la tecnologia RFId ha permesso una maggiore efficienza nello svolgimento del flusso di lavoro quotidiano generato dai numerosi accessi: l’identificazione anticipata e univoca dell’automezzo permette di verificare la liceità dell’accesso da una parte e la preparazione del sistema informativo ad accogliere le nuove informazioni dall’altro. Architettura RFID firmata Softwork Nel backstage del sistema S.I.R.A. in Farina Ezio opera l’architettura RFID in banda UHF firmata Softwork: il gate UHF è composto dal controller LRU2000-A collegato a 2 antenne, per la rilevazione automatica di tag cartacei DogBone UHF apposti sul parabrezza dei camion, mentre il controller RedWave PRU50 è utilizzato in ufficio per la programmazione dei tag da assegnare al conducente. Conclusioni: dalle aspettative iniziali agli obiettivi raggiunti e possibili evoluzioni future Operativo da settembre 2009, il sistema S.I.R.A. nasce con l’intento di automatizzare l’intero iter che governa l’accesso dei mezzi in discarica e allo stesso tempo di garantire la gestione dell’intera filiera dei dati acquisiti: a oggi, detto scopo è stato pienamente raggiunto attraverso una soluzione completa, veloce ed efficiente, capace di garantire sicurezza grazie alla tracciabilità dei mezzi che hanno accesso in discarica e di snellire la burocrazia legata ad un comparto così delicato qual è quello della gestione rifiuti. L’automatizzazione di tutto il processo hanno permesso di ottemperare a tutte le attività utilizzando solo 3 operatori per il funzionamento del sito stesso con la riduzione degli errori umani e del rischio di deporre nel sito materiale non autorizzato.

About Softwork Distributore a valore aggiunto di Tecnologie RFID attive e passive, SOFTWORK ha stretto accordi di partnership distributiva con produttori di spicco internazionali, quali FEIG Electronic per RFID passivi, Identec Solutions per RFID attivi, SkyeTek per soluzioni embedded, Nordic ID e Psion Teklogix per mobile computing, Confidex per Hard-Tag & Special-Tag UHF, STMicroelectronis e Toshiba TEC (RFID Printer). La produzione di propri apparati con il marchio RedWave, anche customizzati, grazie all’impulso dato al dipartimento R&D, l’esperienza maturata “sul campo” da un team di progettisti, sistemisti e tecnici ed un network di rivenditori certificati sono i quid distintivi di Softwork nel proporre soluzioni tecnologiche RFId su tutto il territorio nazionale.

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In breve

Azienda: ASM in Venaria Reale (To) Mercato: PA Applicazione: carta multi servizi per erogazione servizi ai cittadini Frequenza operativa: HF (13.56 MHz), ISO 15693 & 14443/A Certificated Partner: H&S Custom SrL

L’RFID a servizio del cittadino inaugura un nuovo modo di concepire il “citizen care”: il caso di ASM Venaria

Introduzione Acronimo di Azienda Speciale Multiservizi, ASM Venaria è un'azienda del Comune di Venaria Reale, istituita nel 1972 e dotata di personalità giuridica, autonomia statutaria e imprenditoriale, nel rispetto delle linee guida tracciate dal Consiglio Comunale. L’azienda si struttura e caratterizza per i 3 settori in cui opera: farmacie, gestendo 15 farmacie, welfare (servizio mensa e trasporto scolastico per le scuole materne, elementari e medie di Venaria Reale, servizi per la gestione di due asili nido) e cultura, promuovendo le attività culturali, ricreative, turistiche, espositive e gestendo i relativi impianti coperti o all'aperto. Proprio per migliorare e rendere più fluida l’erogazione di questi servizi da parte del gestore e la loro fruizione da parte del cittadino, ASM Venaria ha adottato la soluzione RFID di H&S Custom, denominata ASMCard. Applicazione RFID: prodotti, servizi, fasi di implementazione ASMCard è una tessera RFID multiservizi, che permette al cittadino l’accesso a più servizi erogati da ASM Venaria, basata sulla tecnologia RFID “contactless” per il riconoscimento dell’utente, la memorizzazione ed il trasporto dei dati tra i vari punti del sistema. La carta personale, codificata da ASM Venaria nel sistema di sede abilitando i servizi prescelti e registrando i dati necessari alla gestione del servizio nelle basi dati interessate, viene consegnata all’utente che la utilizza come metodo di accesso ai relativi servizi, ad esempio per prenotare un pasto alla scolastica, per il pagamento dei pasti al punto di riscossione, per la memorizzazione di autoanalisi e pressione sanguigna presso le farmacie comunali e come veicolo di votazione elettronica. Tra le peculiarità distintive di ASMCard, la sicurezza della carta, che non può essere duplicata e non può essere letta in caso di smarrimento, garantendo la privacy dell’utente. Solo le applicazioni predisposte possono accedere ai dati ed interpretarli ed è possibile gestire “black-list” con i numeri di carte smarrite o disabilitate, per cui di fatto le carte possono essere bloccate in caso di furto. Focus sulla gestione mense scolastiche La prima applicazione realizzata da H&S Custom per ASM Venaria è la gestione della prenotazione delle mense scolastiche, che interessa oltre 2500 allievi distribuiti in 19 scuole ed una società di catering che ogni giorno prepara 70 tipi di diete personalizzate. Nell’estate del 2007 H&S Custom ha installato trenta punti di prenotazione collegati via modem alla sede centrale e quattro punti di ricarica nelle farmacie comunali; dopo aver ricevuto le card RFID, gli utenti possono controllare i propri dati ed estratti conto su internet o al totem di ASMVenaria. Focus sulla gestione dei dati sanitari: CartaFarma ASM Venaria ha poi adottato CartaFarma per la registrazione degli acquisti e delle autoanalisi di prima istanza effettuati presso le farmacie convenzionate; così ASMCard è diventata anche una carta personale della salute, dove memorizzare gli esiti degli esami in farmacia: ad ogni analisi, i dati della pressione sanguigna, del colesterolo, della glicemia o di altri esami, unitamente alla data della loro effettuazione, vengono così registrati sulla tessera RFID. Quale ulteriore vantaggio, CartaFarma permette all’utente di amministrare anche il proprio status contabile, richiedendo alla farmacia un rendiconto

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periodico degli scontrini e degli importi corrisposti per ticket e acquisti. Infine, il servizio a valore di CartaFarma si riflette anche sulla farmacia, per la quale la tessera RFID è uno strumento di fidelizzazione della clientela: gestione di sconti e programmi a punti, oltre ad azioni mirate, come ad esempio il lancio di un nuovo prodotto o servizio. Focus sulla gestione dei parcheggi per disabili: ParkID A marzo 2009 è iniziata a Venaria Reale la distribuzione dei nuovi Permessi Disabili per l’accesso alla ZTL e per i parcheggi: i nuovi permessi, dotati di transponder a radiofrequenza HF, insieme ai terminali mobili RFID in dotazione alla Polizia Municipale e al nuovo sistema di gestione dell’emissione e del controllo dei permessi permette al Comune di Venaria Reale di verificare il corretto utilizzo dei permessi eliminando gli abusi nell’utilizzo del Contrassegno Invalidi previsto dal Regolamento del Codice della Strada. Attraverso la sua lettura alla distanza di una decina di centimetri mediante un palmare dotato di lettore a radiofrequenza di Softwork, gli agenti della Polizia Municipale verificano che il permesso sia originale, che non sia scaduto, che il soggetto sia tuttora in vita ed abbia titolo ad usufruire del permesso e che il contrassegno sia esposto su una della vetture autorizzate al trasporto del disabile. Architettura RFID firmata Softwork La varietà di applicazioni ha richiesto l’utilizzo di diversi apparati RFID, dai più semplici lettori di prossimità, connessi ad un personal computer ed utilizzati nei totem, nelle farmacie e in sede, fino ai nuovi terminali stand-alone, dotati di intelligenza locale e di modem tradizionali e GPRS per la connessione remota, utilizzati per le prenotazioni della mensa nelle 17 scuole e nei due nidi di Venaria, oltre ai palmari mobili a corredo della soluzione ParkID. ASMCard in Venaria opera alla frequenza 13.56 MHz (HF), standard internazionale ISO14443/A che, oltre alle caratteristiche di sicurezza superiori a quelle di altre tecnologie utilizzate nella realizzazione di carte, offre altri vantaggi, tra cui la capacità di memorizzare molti dati.

About Softwork Distributore a valore aggiunto di Tecnologie e Soluzioni RFID attive e passive nelle varie bande di frequenza (LF, HF ed UHF), SOFTWORK ha stretto accordi di partnership distributiva con produttori leader internazionali, quali FEIG Electronic per RFID passivi, Identec Solutions per RFID attivi, SkyeTek per soluzioni embedded, Psion Teklogix per mobile computing, STMicroelectronis per la componente chip e Toshiba TEC (RFID Printer). La produzione di propri apparati, anche customizzati, grazie all’impulso dato al dipartimento R&D, l’esperienza maturata “sul campo” da un team di progettisti, sistemisti e tecnici ed un network di rivenditori certificati garantiscono a SOFTWORK la leadership nelle soluzioni applicative RFId su tutto il territorio nazionale. Intensa anche l’attività educational di SOFTWORK, con un ricco calendario di training.

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In breve

Azienda: Grendi Trasporti Marittimi SpA Mercato: Logistica & Sicurezza sul lavoro Applicazione: Tracciabilità container Sicurezza movimentazione stacker Frequenza operativa: 868MHz (RFID passiva ed attiva) Dispositivi RFID:

Gate UHF pasivi composti da: - Controller LRU2000 - Antenne circolari 250x250 Transponder Confidex onMetal

RFID attiva: - Controller I-Port MB2 - Micro Tag i-B2 Certificated Partner: Eurosystem 2000 SrL

L’RFID nella logistica portuale e gestione delle spedizioni In-Out dei container: il caso di Grendi Trasporti Marittimi Introduzione Operatore logistico con trasporto intermodale dal Nord Italia alla Sardegna e Sicilia attivo da 182 anni, il Gruppo Grendi è l’unico corriere specializzato sulla Sardegna capace di eseguire ogni fase del trasporto door to door, dal collettame al carico completo, con i propri mezzi: navi, terminal, container, camion e magazzini. L’azienda ha sede principale a Cagliari e uffici nel porto di Genova, con terminal di 40.000 mq nella città sarda e di 50.000 mq in quella ligure, per lo stoccaggio degli oltri 2.000 container; conta tre navi da trasporto merci che più volte alla settimana percorrono la rotta Cagliari-Genova, senza alcuna interruzione nel corso dell'anno. Applicazione RFID: prodotti, servizi, fasi di implementazione L’applicazione in Grendi, basata su tecnologia RFID UHF di Softwork e realizzata dal System Partner Eurosystem 2000 si snoda attraverso precise fasi procedurali, con l’obiettivo ultimo di giungere all’estensione della soluzione tecnologica all’intera filiera di trasporto, secondo una logica di “open loop”: 1) Accesso dei container su camion al terminal

È attualmente in fase di sviluppo la tracciabilità automatica dei container posti su camion in entrata ed uscita dai terminal di Genova e Cagliari: su ogni container sono apposti due tag RFID onMetal, rilevati in automatico dalle antenne poste vicino all’ingresso del terminal.

2) Gestione automatizzata dell’imbarco/sbarco container da navi mercantili Dopo esser stati stoccati all’aperto nel terminal, i container sono movimentati da stacker, ossia prelevati dall’area di deposito e caricati in coperta della nave: all’ingresso delle due “bocche” di carico e scarico della nave opera un reader collegato a quattro antenne, che rilevano in automatico il passaggio dei container stessi.

3) Operazioni di Back-Office Il sistema implementato permette così di recepire i codici seriali dei transponder posti sui container e memorizzarli all’interno di un data-base; una volta terminate le operazioni di movimentazione container, le informazioni vengono elaborate dal software gestionale realizzato da Eurosystem 2000.

Una volta giunta la nave a destinazione (Cagliari o Genova), la medesima logica permette di tracciare lo spostamento dei container in uscita dalla nave prima e dal terminal su gomma poi. Il progetto RFID in Grendi interessa un altro decisivo tema: la sicurezza degli addetti alla movimentazione container a terra, realizzata tramite appositi mezzi di movimentazione (Reach Stacker) in grado di sollevare un carico fino a 45 tonnellate. La guida di un simile colosso è ostacolata da un “cono d’ombra” sul

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retro, un’area scarsamente visibile all’operatore posto alla guida dello stacker, con comprensibili rischi e pericoli in fase di retromarcia del veicolo; in aggiunta ai sistemi di sicurezza già presenti in Grendi, l’RFID di tipo attivo mira qui a segnalare tramite allarmi acustici e visivi l’eventuale ingresso in questa zona cieca di altri operatori. A bordo dello stacker opera infatti il reader I-Port collegato a due antenne, che rilevano la presenza di tag, apposti “a mostrina” sulle spalle degli operai, entro un raggio di quasi 7 metri dallo stacker. Perché l’RFID? La soluzione RFID realizzata in Grendi sfrutta sapientemente una delle features di spicco di questa auto-ID technology, ossia l’identificazione automatica dei container dotati di tag, in un’ottica M2M (machine to machine): ciò ha permesso innanzitutto di migliorare e velocizzare le operazioni di tracking & tracing nelle navi e nei terminal, permettendo nel contempo di utilizzare tutte le informazioni che tale tecnologia può gestire in modo automatico. Ecosistema RFID firmato Softwork L’RFID passiva a servizio della logistica portuale opera alla banda UHF e si compone dei seguenti dispositivi: • Varco in nave, posizionato sulle “bocche” di ingresso/uscita dal bastimento, è configurato con il reader UHF LRU2000, collegato a quattro antenne 250x250, 2 per ciascuna “bocca”; • Ogni container è dotato di 2 tag RFID onMetal, rivettati con viti autofilettanti su ciascuno dei due lati lunghi del container. Sul versante sicurezza degli operai nell’area di movimentazione terra tramite stacker, invece, opera l’RFID di tipo attivo: sia il reader I-Port MB che le due antenne 160/160 ad esso collegate sono installati a bordo dello stacker e da questo alimentati; in particolare, le antenne sono posizionate in modo che l’irradiazione/ricezione delle onde elettromagnetiche del tag coinvolga l’area posteriore dello stacker, non visibile al guidatore. Tra le features di un simile sistema RFID, merita una menzione l’RSSI (Received Signal Strength Indication): nel rilevare il tag, il controller I-Port recepisce anche il livello del segnale radio trasmesso dal tag stesso; questo valore permette di avere un’indicazione della distanza a cui il tag si trova rispetto all’antenna e di localizzarne la posizione. In particolare, il controller attivo I-Port MB2 è dotato di 2 uscite d’antenna ed interfaccia RS422, mentre i tag RFID sono i Micro Tag i-B2 indossabili.

About Softwork Distributore a valore aggiunto di Tecnologie RFID attive e passive (bande di frequenza LF, HF ed UHF), Softwork ha stretto accordi di partnership distributiva con produttori leader internazionali, quali FEIG Electronic per RFID passivi, Identec Solutions per RFID attivi, SkyeTek per soluzioni embedded, Psion Teklogix per mobile computing, Confidex per Hard-Tag & Special-Tag UHF, Wireless Dynamics per device RFID SD (Secure Digital), Toshiba TEC (RFID Printer) ed STMicroelectronis. La produzione di propri apparati, anche customizzati, grazie all’impulso dato al dipartimento R&D, l’esperienza maturata “sul campo” da un team di progettisti, sistemisti e tecnici ed un network di rivenditori certificati rivestono di servizi valoriali la proposta di Softwork, facendone un punto di riferimento nelle soluzioni tecnologiche RFID su tutto il territorio nazionale. Intensa anche l’attività educational di Softwork, con un ricco calendario di training.

Antenne RFID attive sullo stacker

Controller ed antenne RFID passive pe tracciare imbarco/sbarco dei container dalla nave

Special Tag UHF onMetal apposto sul container

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Azienda: Il Melograno SrL Mercato: Alimentare Applicazione: Tracciabilità frutta e verdura lungo la filiera produttiva Frequenza operativa: 13.56MHz (HF passivo) Dispositivi RFID: Controller PR101 custom Tag PVC, ISO15693, I-Code SLI

La leva innovativa dell’RFID a servizio della qualità e sicurezza alimentare: il caso di “Il Melograno” Introduzione Il tema della tracciabilità e rintracciabilità nel settore agro-alimentare è d’attualità anche in virtù dei riferimenti normativi (Norma UNI 10939/2001 e Regolamento UE 178/2002) e trova in Il Melograno un testimonial esemplare: fondata nel 1987, l’azienda focalizza la sua attività nella lavorazione e trasformazione delle colture in insalate, verdure e frutta pronte per l'uso e confezionate in busta, vassoi filmati, vassoi in flowpack, la cosiddetta IV gamma. L’obiettivo principale dell’azienda è quello del controllo e gestione dell’intera filiera: dalla coltivazione, selezionando i fornitori nel rispetto di un disciplinare di produzione specifico, alla distribuzione finale, passando attraverso lo stoccaggio, dove la giacenza dei prodotti è ridotta al minimo per garantirne la freschezza al consumatore finale. Ad avvalorare una simile filosofia aziendale, sintetizzata anche nel pay-off “New Food Generation”, interviene l’RFID nel processo produttivo, per poter meglio garantire l’affidabilità ed il buon marchio dei propri prodotti. Applicazione RFID: tecniche, prodotti, servizi, fasi di implementazione Il sistema RFID implementato da Il Melograno raccoglie e quindi memorizza lungo la linea di produzione le informazioni rilevanti di avanzamento del singolo prodotto, lotto, unità di trasporto o di carico, rispondendo così all’esigenza primaria di creare un legame certo ed inscindibile tra il flusso logistico dei prodotti e quello delle informazioni nei sistemi software. Nel dettaglio, il flusso operativo de Il Melograno si snoda in 3 fasi: 1) Ricevimento del prodotto:

Al ricevimento le materie prime sono sottoposte ad un rigoroso controllo qualitativo e quantitativo: operazioni di pesatura e controllo visivo della qualità, facendo proseguire solamente quella idonea lungo il processo produttivo a seguito breve stoccaggio in cella. La materia prima viene così “identificata” mediante la scrittura di un tag RFID apposto al bancale, dov’è memorizzato un riferimento univoco che lo lega ai dati contenuti nel documento di trasporto ed a quelli rilevati dal responsabile del ricevimento; il tag, in particolare, è apposto sui contenitori delle materie prime.

2) Produzione: Nella fase di produzione, in cui il prodotto è sottoposto al lavaggio con acqua in apposite vasche ed all’asciugatura, i cassoni contenenti i semilavorati sono identificati con un tag; ogni lotto (di produzione) è automaticamente generato dal sistema ed il suo riferimento univoco è scritto sul tag a fine linea di lavorazione. Per garantire una maggior precisione e correttezza in questa fase, un sistema di segnalatori ottici guidano l’operatività degli utenti sulle linee di lavorazione. La lettura e smarcatura dei tag lungo le linee di produzione viene effettuata sempre manualmente dagli operatori di linea che hanno come riferimento i reader RFID di inizio linea di lavaggio e fine linea di lavaggio. Nel lotto di produzione viene tenuta traccia della linea di lavorazione, della durata del processo, degli scarti di produzione e delle anomalie operative quali l’utilizzo di materie prime differenti da quelle impostate nella ricetta del prodotto.

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3) Confezionamento e spedizione: In questa fase del flusso operativo il prodotto in uscita dalle linee di lavaggio (semilavorato) viene caricato nelle linee di confezionamento mediante i cassoni (bins), ognuno identificato con un tag. Il risultato è quello di conoscere con esattezza il contenuto di ogni singolo bins e di conseguenza avere la possibilità di destinare un determinato prodotto ad un cliente piuttosto che a d un altro in base ad esigenze specifiche di produzione. L’operatore responsabile dell’imbustatrice effettua l’operazione di timbratura del tag RFID nel relativo reader di inizio linea di confezionamento indicando così al sistema il codice lotto di produzione associato al cassone di semilavorato. Il sistema si collega alle timbratrici orizzontali e verticali, inserendo automaticamente il codice di tracciabilità sulla confezione e salvando lo stesso su database. A questo punto della filiera il prodotto viene destinato alla vendita o stoccato nelle apposite celle frigorifere.

Dietro le quinte della filiera Il Melograno L'architettura RFID implementata opera alla frequenza 13.56MHz e si compone dei seguenti elementi: proximity reader PR101 con antenna integrata, appositamente customizzati per Il Melograno, al fine di recepire una serie di I/O ed essere gestiti tramite interfacciamento Ethernet. Per rispondere all’habitat operativo della linea di produzione di Il Melograno, caratterizzata dalla presenza di acqua ed umidità, le componenti RFID sono infatti inglobate all’interno di un box di protezione in PVC. In particolare, il controller PR101 assicura una distanza di lettura/scrittura dei tag fino a 18 cm I transponder sono invece in formato badge 54x86mm in PVC, conformi allo standard ISO15693, I-Code SLI. Conclusioni: dalle aspettative iniziali agli obiettivi raggiunti e possibili evoluzioni future Il progetto di tracciabilità e rintracciabilità informatizzata è iniziato nel giugno del 2004 ed è stato studiato per rispondere a tutti gli aspetti richiesti dalla normativa in merito. Dopo un’attenta analisi delle possibili soluzioni hardware e software da adottare si è scelto di adottare l’innovativa tecnologia RFID che soddisfa, sotto tutti gli aspetti, le specifiche di progetto. La soluzione che inizialmente mirava a soddisfare esclusivamente le richieste della normativa cogente si è evoluto negli anni fino a diventare ottimo strumento di controllo della filiera produttiva. Avendo il controllo totale di tutta la materia prima in lavorazione sulle singole linee si possono estrarre dati di decisiva importanza quali gli sfridi di produzione, resa effettiva della materia prima con relativa efficienza e produttività delle singole linee.

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Tag RFID

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Azienda: Niinivirta Transport SpA Mercato: Logistica Applicazione: tracciabilità merci in entrata/uscita dal magazzino Frequenza operativa: 868MHz (UHF passiva) Dispositivi RFID: Gate UHF composti da: - Reader LRU2000 - Antenne circolari 250x250 - Transponder: UHF 868 Mhz Stampante RFId UHF 868 Mhz Palmari mobili industriali con integrata tecnologia bar-code, RFId UHF 868 Mhz e WiFi

L’RFID nella logistica e gestione delle spedizioni In-Out delle merci: il caso di Niinivirta Transport Introduzione Operatore logistico e spedizioniere attivo dal 1986, Niinivirta ha sede principale a Tribiano nel milanese, ma conta filiali anche a Torino e Parma: l’azienda movimenta circa 1.800 tonnellate al mese di merci, con partenze giornaliere da e per il Nord Europa, dove la sua posizione si è consolidata tra i primi cinque operatori sia in Finlandia che in Svezia. Oltre al trasporto e distribuzione, Niinivirta ha ampliato negli anni il portfolio di servizi, aggiungendo anche la logistica on demand, i trasporti aerei e marittimi nelle rotte intercontinentali. Applicazione RFID: prodotti, servizi, fasi di implementazione L’applicazione in Niinivirta, basata su tecnologia RFID UHF di Softwork, si snoda attraverso precise fasi procedurali, con l’obiettivo ultimo di giungere all’estensione della soluzione tecnologica all’intera filiera di spedizione, secondo una logica di “open loop”: 1) Censimento delle merci in arrivo

Al ricevimento delle merci in arrivo in magazzino, due postazioni equipaggiate con PC collegati ad una stampante normale ed una per RFId inseriscono i dati relativi ad ogni unità di carico (Codice Linea, Numero Progressivo, Cliente, Numero Colli, Data Ingresso, etc.) ed associano il tag RFID all’unità di carico censita. Il tag è poi apposto sul singolo collo, che diventa così identificabile anche al sistema informativo per tutta la durata della sua permanenza in magazzino.

2) Operazioni di Back Office Al momento della spedizione verso uno dei Paesi Scandinavi viene compilata una distinta di carico in formato elettronico, scaricata sul palmare industriale con integrata la tecnologia RFID, che gli operatori di magazzino utilizzano per il picking: lettura dell’etichetta RFID e successivo carico a bordo dell’automezzo. Le operazioni di carico si chiudono con conferma elettronica delle merci effettivamente messe a bordo dell’automezzo, aggiornando anche il sistema centrale. Grazie ai 6 varchi RFID allestiti in prossimità delle baie di carico, quest’operazione di carico sugli automezzi è ora ulteriormente automatizzata, essendo il passaggio delle merce rilevato dalle antenne RFID; a completamento di questa postazione operano anche dei monitor per visualizzare all’operatore addetto al carico lo stato ed il progresso delle operazioni. In caso di passaggio di un’unità di carico non prevista, un semaforo rosso ed un segnale acustico avvertono dell’errore, mentre al completamento della distinta di carico il sistema procede ad un up-date automatico confermando a tutte le componenti la chiusura delle operazioni. Il responsabile della linea può così verificare, anche dalla propria postazione in ufficio, sia lo stato del procedere nelle operazioni di carico che la loro corretta chiusura.

3) Estensione del sistema RFID al magazzino di destinazione È in fase di studio un’ulteriore evoluzione del progetto, destinato a coinvolgere i punti di destinazione della merce spedita: l’’Hub di destinazione, inizialmente la consociata danese Jumbo Transport, sarà infatti dotata della medesima soluzione RFID implementata in Italia,

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ossia un portale RFID per rilevare in tempo reale la merce in arrivo dall’Italia: si avrà così la conferma che tutte le merci spedite da Niinivirta su un determinato automezzo giungano a corretta destinazione, permettendo poi di divulgare quest’informazione via web a tutti i clienti di Niinivirta che avranno accesso ad una nuova versione del Track & Tracing presente sul sito aziendale. Il progetto prevede una simile architettura anche per le altre destinazioni scandinave, mettendo quindi a disposizione per i Clienti dell’intero network gestito da Niinivirta un servizio prezioso: la disponibilità di informazioni chiare ed in tempo reale sullo stato della spedizione d’interesse, con un semplice click del mouse!

Perché l’RFID? La scelta della tecnologia RFID mira a migliorare la qualità delle procedure interne di magazzino grazie all’automatizzazione del processo di tracking & tracing, permettendo nel contempo di utilizzare tutte le informazioni che tale tecnologia può gestire in modo automatico. Il plus dell’RFID consiste nell’automazione di alcune fondamentali procedure: l’intervento dell’operatore è infatti guidato e controllato dal sistema di rilevamento automatico, che azzera i rischi di errore ed accelera l’iter procedurale, operando anche in un contesto industriale difficile (es. polveri). Ridurre il margine di errore a 0 e fornire informazioni ‘’garantite’’ con immediatezza aggiunge valore alle prestazioni, a tutto vantaggio anche dei clienti, che possono confidare sulla rintracciabilità in tempo reale delle loro merci tramite una semplice consultazione via web: in questo modo il sistema può garantire tutte le fasi della spedizione, dall’origine fino alle mani del destinatario, dove l’RFID è il carrier e sentinella lungo l’intera filiera. Quindi, in sintesi, riduzione degli errori, disponibilità di informazioni immediate ed affidabili, efficienza, ROI e, last but not least, maggior appeal!

About Softwork Distributore a valore aggiunto di Tecnologie e Soluzioni RFID attive e passive nelle varie bande di frequenza (LF, HF ed UHF), SOFTWORK ha stretto accordi di partnership distributiva con produttori leader internazionali, quali FEIG Electronic per RFID passivi, Identec Solutions per RFID attivi, SkyeTek per soluzioni embedded, Psion Teklogix per mobile computing, STMicroelectronis per la componente chip e Toshiba TEC (RFID Printer). La produzione di propri apparati, anche customizzati, grazie all’impulso dato al dipartimento R&D, l’esperienza maturata “sul campo” da un team di progettisti, sistemisti e tecnici ed un network di rivenditori certificati garantiscono a SOFTWORK la leadership nelle soluzioni applicative RFId su tutto il territorio nazionale. Intensa anche l’attività educational di SOFTWORK, con un ricco calendario di training.

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Azienda: ARSSA in collaborazione con l’Università dell’Aquila Mercato: Agro-alimentare Applicazione: Tracciabilità delle patate del Fucino (AQ) Frequenza operativa: 13.56 MHz (HF) Dispositivi RFID: Controller MR200 Controller MR101A Antenna 300/300 Paddle Antenna A140/140

Associazione Marsicana Produttori Patate

L’RFID sbarca nella piana del Fucino, in Abruzzo, coniugando la tradizione agricola con l’avanguardia tecnologica, per migliorare ulteriormente la qualità della pataticoltura locale Introduzione La coltivazione della patata nel Fucino copre circa 4000 Ettari, pari al 30% della superficie dell’alveo dell’ex-lago prosciugato nel 1876, con una produzione annua fino a 2 milioni di quintali. Caratteristica saliente della patata del Fucino è la sua ottima conservabilità che ne permette la commercializzazione come prodotto fresco da settembre fino a febbraio-marzo; per evitare l’inverdimento e la germogliatura, le patate sono poi conservate in contenitori di legno immagazzinati in celle buie e refrigerate a 4-5 °C. È questo lo scenario in cui, nell’ambito di un progetto di ricerca sulla tracciabilità agro-alimentare finanziato dalla Regione Abruzzo, l’ARSSA (Agenzia Regionale per lo Sviluppo dei Servizi Agricoli) ha sviluppato l’applicazione RFID con la collaborazione dell’Università degli Studi dell’Aquila presso un impianto di stoccaggio e confezionamento di patate della AMPP (Associazione Marsicana Produttori Patate) sito in San Benedetto dei Marsi (AQ): l’impianto ha una capacità di immagazzinamento di 110.000 quintali suddivisa in 11 celle, in ciascuna delle quali trovano posto circa 800 contenitori da 12 quintali. La Soluzione: le fasi operative 1) Scarico e stoccaggio delle patate Già in fase di stipula dei contratti di coltivazione vengono definiti i lotti, ciascuno dei quali è composto da un insieme di prodotto ed è caratterizzato da: Codice prodotto, Anno di coltivazione, Varietà del prodotto, Produttore, Strada e appezzamento di coltivazione, Quantità prevista e Disciplinare di coltivazione. Le patate arrivano all’impianto, direttamente dal campo di raccolta, allo stato sfuso su camion o rimorchi agricoli. Ad ogni carico è assegnato un codice di consegna (documento), che rappresenta un sottoinsieme omogeneo del lotto a cui appartiene. Durante la pesatura del carico in ingresso, i dati relativi al lotto-documento vengono scritti su un tag “campione” che accompagna il mezzo alla stazione di scarico; qui viene effettuata una prima cernita meccanica del prodotto che va a riempire i contenitori in legno equipaggiati con un tag RFID. L’immagazzinamento è effettuato con carrelli a forche con capacità di carico che consente di trasportare contemporaneamente due contenitori sovrapposti. Quando inizia lo scarico di un mezzo, il relativo tag “campione” è utilizzato per trasferire i dati, attraverso il sistema RFID installato sul carrello, al computer veicolare a bordo, evitando così di digitare i dati sul touch screen. Letto il tag “campione”, il carrellista sceglie la fila della cella preassegnata in cui depositare i contenitori; per ottimizzare la posizione dei bins, è disponibile una maschera che mostra la mappa aggiornata della cella ed evidenzia le eventuali stive che già contengono lo stesso lotto. Scelta la fila vengono automaticamente determinati stiva e livelli occupati, mentre per i contenitori successivi viene proposta la stessa fila fino al suo completamento. I dati del lotto-documento e le coordinate dei contenitori sono scritti sui tag apposti sui contenitori, registrati sul database residente sul computer

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Computer e reader RFID a bordo del muletto

Screen shot dettaglio cella

veicolare e trasferiti attraverso rete wireless al server che gestisce l’applicazione. Il database del computer veicolare viene automaticamente sincronizzato con quello del server quando viene avviata l’applicazione o quando il carrello rientra da zone in ombra a quelle coperte dalla rete. 2) Prelievo e Confezionamento delle patate In fase di confezionamento, sulla base delle caratteristiche di prodotto richieste dai clienti, vengono generati gli ordini di prelievo andando a ricercare i contenitori di un lotto-documento che soddisfa le caratteristiche richieste. Gli ordini di prelievo, definiti sul server, vengono trasmessi al carrello. La mappa delle celle risulta particolarmente utile in questa fase, poiché consente, da un lato, di scegliere i lotti più facilmente accessibili che rispondono alle caratteristiche richieste dai clienti e, dall’altro, di guidare i carrellisti nel prelievo. Al momento del prelievo viene verificata la rispondenza dei dati letti dai tag con quelli ricevuti dal server e i contenitori prelevati sono eliminati dalla mappa. I contenitori selezionati sono trasportati alla linea di lavaggio, cernita manuale e confezionamento. I dati del lotto-documento sono trasferiti al computer che gestisce la stampa on line delle etichette, con codice a barre, automaticamente applicate su ogni confezione di peso adeguato per il consumo finale. Perché RFID? La scelta della tecnologia RFID è legata a diversi fattori: l’eliminazione degli errori umani nelle fasi operative, la presenza di polvere e di elevata umidità, la quantità di informazioni scrivibili direttamente dal carrello in fase di prelievo, la possibilità di numerosi riutilizzi dei tag permanentemente attaccati al contenitori. Fattore non secondario è poi la possibilità di estendere l’applicazione anche ad altri prodotti ortofrutticoli - quali insalata, radicchio, finocchi, sedano, carote – coltivati nel Fucino e spesso lavorati negli stessi impianti delle patate. Architettura RFID by SOFTWORK Il sistema RFID nel Fucino opera alla frequenza 13.56 MHz (HF), standard ISO 15693. In particolare, i carrelli sono stati equipaggiati con due antenne 300/300 montate sulle forche in modo da risultare centrate rispetto ai tag di due contenitori sovrapposti; le antenne sono collegate attraverso uno splitter ad un controller industriale mid range ISC MR200 montato sotto il tettuccio della cabina e collegato ad un computer veicolare con schermo touch screen. Un altro controller ISC MR101A, con una Paddle Antenna A140/140 è collegato al computer installato nell’ufficio della bascula per la pesatura dei mezzi di trasporto.

About Softwork Distributore a valore aggiunto di Tecnologie e Soluzioni RFID attive e passive nelle varie bande di frequenza (LF, HF ed UHF), SOFTWORK ha stretto accordi di partnership distributiva con produttori leader internazionali, quali FEIG Electronic per RFID passivi, Identec Solutions per RFID attivi, SkyeTek per soluzioni embedded, Psion Teklogix per mobile computing, STMicroelectronis per la componente chip e Toshiba TEC (RFID Printer). La produzione di propri apparati, anche customizzati, grazie all’impulso dato al dipartimento R&D, l’esperienza maturata “sul campo” da un team di progettisti, sistemisti e tecnici ed un network di rivenditori certificati garantiscono a SOFTWORK la leadership nelle soluzioni applicative RFId su tutto il territorio nazionale. Intensa anche l’attività educational di SOFTWORK, con un ricco calendario di training.

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Azienda: Salumificio Sorrentino Mercato: Alimentare Applicazione: Tracciabilità dei componenti nel processo di produzione Frequenza operativa: 868MHz (UHF passiva) Dispositivi RFID: controller mid range MRU200 antenne U250/250-EU tag UHF EPC G2 stampante RFID Toshiba Certificated Partner: Agorà Med

Il must dell’RFID nel processo produttivo alimentare: il caso del Salumificio Sorrentino Introduzione Il Salumificio Sorrentino, dal 1982 nella produzione di insaccati e prosciutti, coniuga la tradizione dell’arte salumiera con le tecnologie più avanzate, ponendo particolare cura alla qualità delle materie prime, dalla selezione degli allevamenti ai processi interni di lavorazione; lo stabilimento produttivo realizzato nel 2000 è sito in Mozzagrogna (provincia di Chieti) su un terreno di 56.290 mq. La vocazione all’innovazione tecnologica del produttore abruzzese è confermata anche dal recente progetto RFID nel processo di rintracciabilità dei lotti, realizzato con la collaborazione di Agorà Med di Napoli, tra gli Integrator Partner più qualificati di Softwork. Applicazione RFID È in questa cornice che opera la soluzione RFID di Agorà per l’identificazione in ingresso di tutti gli articoli che entrano a far parte del prodotto finale, tra cui le confezioni di sale, spezie, budello e spago, ad esclusione della carne fresca di suino, la cui rintracciabilità viene garantita a livello di sistema gestionale (essendo lavorata immediatamente senza giacere in magazzino). La merce in esame, tipicamente in forma di cartoni, pallet, sacchi o fusti, viene identificata tramite l’apposizione di tag prodotti da una stampante a trasferimento termico RFID al momento dell’ingresso nello stabilimento: il tag viene dunque battezzato, associando il suo codice univoco al lotto a cui è apposto, codice che è stampato in chiaro sul tag insieme ad altri dati significativi. I prodotti vengono poi stoccati in diverse aree di magazzino e rilevati in modo automatico, tramite il passaggio in appositi varchi equipaggiati con reader/antenne RFID, per fornire al software gestionale in tempo reale le corrette informazioni relative ai lotti ed allo stadio di lavorazione. In particolare i varchi al momento attivati sono 3: - all’ingresso della sala produzione, - all’ingresso dell’area salatura, - all’ingresso dell’area stagionatura. Perché RFID? Il Salumificio Sorrentino, insieme ad Agorà, ha individuato nell’RFID uno strumento tecnologico affidabile ed efficiente a supporto del requisito di tracciabilità dei componenti che entrano a far parte del processo di produzione del prodotto finito. La possibilità di rilevare i prodotti posizionati sui carrelli in modo veloce ed “involontario”, semplicemente transitando attraverso un varco o (nel caso dell’ingresso all’area di stagionatura) direttamente all’uscita di un montacarichi, ha apportato significativi benefici in termini di efficienza ed affidabilità, con conseguenti riduzioni del costo del processo. Accurati test relativi alle percentuali di rilevazioni corrette ed al funzionamento della tecnologia anche in un ambiente molto umido hanno poi permesso di superare l’impasse del contesto operativo a volte ostico. Inoltre il sistema si è rivelato di particolare utilità nel seguire il percorso dei budelli. Lo stesso codice identificativo viene replicato su diversi tag, consentendo così di seguire il prodotto quando questo viene estratto dal fusto in cui arriva e distribuito su diversi carrelli per essere sottoposto al processo di lavaggio. La tecnologia implementata presso il Salumificio Sorrentino, di tipo passivo in

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banda UHF, ha poi consentito buone performance in termini di distanze di lettura (fino a 6 metri di distanza) e di letture massive. L’ecosistema RFID di Softwork Il sistema RFID, firmato Softwork, opera alla banda UHF passiva e si compone di controller industriali mid range MRU200, ciascuno dei quali è collegato a due antenne a polarizzazione circolare U250/250-EU, di tag UHF EPC G2 e stampante RFID a trasferimento termico Toshiba, mentre per l’applicazione middleware Agorà si è affidata alla tecnologia Microsoft .NET I dati vengono rilevati in automatico dai varchi RFID ed inviati in rete ad un server centrale, da cui vengono prelevati tramite una interfaccia specifica dal sistema gestionale. Conclusioni: dalle aspettative iniziali agli obiettivi raggiunti e possibili evoluzioni future Il primo contatto tra Agorà e Salumificio Sorrentino avviene nella primavera 2008; dopo le formalità contrattuali di rito a cui segue un sopralluogo dei tecnici Agorà, il progetto decolla a luglio con l’installazione delle antenne e l’elaborazione delle basi del primo format software. Segue, tra agosto e novembre, una lunga fase di raffinazione e miglioramento del processo di acquisizione dati, realizzata con il prezioso apporto del programmatore interno dell’azienda Enzo Candeloro, e la realizzazione di un programma finalmente completo che riesce a “battezzare” e “seguire” la vita di un elemento/prodotto dal suo primo ingresso in azienda fino alla sua destinazione finale. Da gennaio 2009 il sistema RFID di Agorà è normalmente in uso e l’obiettivo di eccellenza nell’ambito della tracciabilità e rintracciabilità sembra aver trovato finalmente il suo sbocco naturale in modo efficace, veloce e con ampi margini di flessibilità e miglioramenti.

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Azienda: CM Lavelli SpA Mercato: Manufacturing Applicazione: Controllo & Automazione nella linea di produzione Frequenza operativa: 13.56 MHz Dispositivi RFID: Controller LR2000 Controller MR200 Multiplexer Antenne industriali 300x300 Antenna custom Tag circolare in epoxy Certificated Partner: Essedi Sviluppo Clienti SrL

Design e qualità di produzione si integrano con l’innovazione tecnologica: il caso CM Lavelli Introduzione Fondata nel 1967, CM Lavelli SpA è specializzata nella lavorazione dei metalli per la produzione di lavelli e top in acciaio inox, affermandosi come leader nel mercato di settore: Per la sua produzione CM si affida all’acciaio inossidabile 18/10 ed a leghe di alta qualità, calcolando gli spessori in funzione dell'uso e ricorrendo a lavorazioni specializzate. È in questo contesto produttivo, focalizzato sulla qualità e perfezione dei prodotti, dove 100 addetti operano in 4 linee di produzione, che interviene il plus tecnologico dell’RFID.

Applicazione RFID Particolare attenzione della CM è rivolta al controllo della produzione al fine di avere una percezione continua e veritiera dei vari reparti e dello stato di avanzamento di ogni singolo pezzo, fornendo così in tempo reale ogni tipo di informazione legata non solo al processo produttivo, ma anche ad una corretta e puntuale evasione degli ordini e, quindi, soddisfazione dei clienti. Per monitorare costantemente gli oltre 4.000 articoli che vengono prodotti quotidianamente e tutte le variabili che possono intercorrere durante la difficile produzione che CM svolge, viene in aiuto la soluzione realizzata da Essedi, un sistema automatizzato che permette di monitorare il work in progress della lavorazione e, quindi, di avere una visione di tutta la catena di processo. Il flusso operativo della soluzione tecnologica si snoda attraverso precisi step: - Acquisizione Ordine di Produzione/Cliente da mainframe: Dal sistema gestionale sono importati gli ordini di produzione, secondo una priorità di evasione definita dall’ufficio commerciale. - Processo di Prelievo piani da lavorare ed associazione IMPEGNO CLIENTE-ARTICOLO: L’operatore applica i transponder su ogni articolo prelevato da magazzino per la saldatura ed avvicina i lavelli all’antenna di associazione abbinando così i transponder applicati ad ogni lavello alla riga dell’IMPEGNO CLIENTE. Sul tavolo PROGRAMMAZIONE, nel plant di produzione, opera infatti un PC dov’è visualizzato l’IMPEGNO CLIENTE con le relative righe e la priorità di evasione: così facendo è possibile conoscere l’avanzamento di produzione per ogni ordine e, per facilitare l’operatore nel sapere se è stata rilevata l’acquisizione, un led luminoso segnala la correttezza del passaggio. - Tracciabilità di Produzione con l’RFID: È rilevato lo stato di avanzamento del singolo pezzo grazie alle antenne posizionate lungo il tragitto dell’articolo. In particolare, operano lungo il processo di produzione 4 postazioni RFID di rilevazione volontaria per il battezzo del tag, quindi l’inizio del processo produttivo con la saldatura, e 6 postazioni RFID di rilevazione automatica: quattro all’inizio di ogni nastro trasportatore, uno all’ingresso del TUNNEL LAVAGGIO, uno all’uscita TUNNEL LAVAGGIO. - Entrata ed uscita del lavello dalla vasca di lavaggio: La vasca di lavaggio è l’area dove si convogliano tutti i lavelli prodotti, provenienti cioè dalle varie linee di produzione ed abbinati ai vari ordini. Il lavello con tag è appeso ad una sorta di giostra per il lavaggio con acqua calda ed acidi, affinché il suo ingresso ed uscita dal tunnel di lavaggio sia rilevato in automatico tramite 2 postazioni di rilevazione ed ingresso con

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Tag circolare in epoxy

Fase iniziale linea produzione: antenna RFID per battezzo del tag

fotocellula. - Uscita dalla VASCA di Pulizia finale: Uscito l’articolo dal TUNNEL LAVAGGIO (fase finale), questo viene rilevato automaticamente dall’antenna RFID, segnando così la fine del processo produttivo; l’operatore stacca poi il transponder e lo deposita in un apposito contenitore per essere riutilizzato. Sul lavello è infine apposta un’etichetta adesiva che riporta un codice associato all’IMPEGNO CLIENTE ed alle informazioni per gestire il foro, i componenti, l’imballo etc. - Carico lavello nell’area spedizioni: Un lettore di codice a barre rileva il pezzo e trasmette a dei monitor quali complementi e confezione sono da abbinare al lavello prodotto. L’etichetta permette lo smistamento in funzione dell’ordine cliente, fotografando così la situazione di magazzino aggiornata al singolo pezzo, con la possibilità di prevedere ammanchi per le consegne. - Spedizioni: Grazie a dei palmari collegati via WiFi o Bluetooth vengono stilate le bolle di spedizione direttamente da fabbrica, cliccando sui vari codici a barre. Architettura tecnologica RFID Il sistema RFID implementato da Essedi in CM Lavelli opera alla frequenza 13.56 MHz, standard ISO 15693. In particolare, nella postazione di saldatura, che segna l’ingresso dell’RFID, opera un Controller Long Range (ID ISC.LR2000-A Long Range Reader) collegato, grazie al multiplexer, a 4 antenne industriali 300x300. La rilevazione del passaggio del lavello nel tunnel di lavaggio è assicurata dal Controller Industrial Mid Range (ID ISC.MR200-E Industrial Ethernet Mid Range Reader), collegato ad un’antenna custom mobile di circa 35x24 cm (industrial IP 65); si tratta di un’antenna snodata e parzialmente flessibile per consentire l’avvicinamento e l’eventuale urto del lavello, appositamente studiata e creata per CM Lavelli dal Dipartimento Ricerca & Sviluppo di Softwork. I tag, invece, sono a forma circolare in epoxy, la resina dalla proprietà impermeabile e ad alta resistenza, ideale per l’ambiente industriale della produzione di lavelli; il tag è dotato di chip I-Code SL2 con dimensioni 30 x 1.6 mm ed un foro centrale di 5mm. Conclusioni: gli obiettivi raggiunti Dopo la fase iniziale di analisi e studio di fattibilità, nel luglio 2007 è decollato lo start-up in CM Lavelli, facendo riscontrare ad oggi un miglioramento del rendimento della produzione e un controllo preciso delle scorte. L’introduzione dell’RFID nell’impianto di lavorazione in CM ha quindi permesso una più oculata economia di gestione, ottimizzandone tempi rese e costi: gestione precisa della produzione, azzeramento del magazzino grazie alla lavorazione e spedizione dei pezzi in tempo reale sono benefit di chiaro valore.

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Azienda: Cooper. Agricola Ortoamico Mercato: Alimentare Applicazione: Tracciabilità filiera produttiva e distributiva orticola Frequenza operativa: 868MHz (UHF passiva) Dispositivi RFID: Controller LRU2000 Antenne ANTU 250x250 Palmari mobile UHF Tag UHF EPC Class 1, Gen 2 Pool tecnologico: C.R.A. di Torino Softwork Think Quality

Il valore aggiunto dell’RFID nella filiera agro-alimentare: il caso della Cooperativa Agricola Ortoamico Introduzione Fondata nel 1997, la Cooperativa Agricola Ortoamico riunisce oggi 36 aziende orticole dislocate nelle province di Cuneo, Asti e Torino, specializzata nella produzione, raccolta, confezionamento e distribuzione di ortaggi freschi di qualità, tra cui sedano, peperone, insalata e pomodori. La Cooperativa ha recentemente realizzato, grazie al contributo della Regione Piemonte – Assessorato Agricoltura, Direzione e Sviluppo dell’Agricoltura, un sistema integrato basato su innovative tecnologie, tra cui l’RFID, combinate ad Internet ed applicate all’intera filiera orticola, dalla produzione alla raccolta, dal confezionamento alla distribuzione presso la GDO.

Applicazione RFID Il progetto di tracciabilità adottato dalla cooperativa nasce dall’esigenza di rendere il sistema fruibile all’intera filiera, dalla produzione e trasformazione fino alla distribuzione, compatibilmente al parametro Rapporto qualità/prezzo, per giungere così alla condivisione delle informazioni ed al massimo grado di automazione. I primi test effettuati dalla cooperativa risalgono al 2002-2003, per giungere solamente nel 2007 a coinvolgere la banda UHF nel rispetto dei vincoli normativi precedenti a questa data, ed hanno interessato 3 aziende agricole di produzione a Asti, Carmagnola (To) e Pocapaglia (Cn), il centro di condizionamento di Ortoamico a Nichelino (To) e 3 punti vendita Iper a Montebello della Battaglia (Pv), Milano-Portello e Grandate (Co). La prima fase del progetto riguarda l’informatizzazione del Quaderno di Campagna, il registro dei trattamenti subiti dalle colture in vigore dal 2001, attraverso l’adozione del sistema “Libellum” di Think Quality: l’innovazione tecnologica consiste in un applicativo scaricabile su cellulare che permette di inviare i dati sui trattamenti direttamente dal campo con il cellulare; le informazioni dal cellulare sono trasmesse al web e, quindi, a trattamento avvenuto, il quaderno di campagna è compilato. Entra ora in campo l’RFID, con 5 fondamentali punti di rilevazione: zona di spedizione del produttore (azienda agricola); zona di ricevimento della cooperativa; zona di spedizione della cooperativa; piattaforma di ricevimento della GDO; zona di ricevimento del punto vendita della GDO. Ecco, nel dettaglio, i punti della filiera orticola interessati all’RFID: - Preparazione del terreno: Presso le aziende agricole il terreno viene preparato e i tag RFID sono “battezzati”, associando il numero di identificazione univoco del tag ai riferimenti aziendali contenuti del data.base: azienda agricola, appezzamento e coltivazione. - Raccolta ortaggi in serra: L’agronomo, dotato di palmare RFID, certifica l’esatto grado di maturazione dell’ortaggio ed il giusto processo manutentivo, abbinando i dati presenti sul database ed aggiornati in automatico, mediante utilizzo del Telefonino di Campagna, con le attività di preparazione del terreno svolte in campo. Inizia la raccolta degli ortaggi da parte dell’agricoltore, che munito di palmare RFID riconosce la serra di riferimento abilitata leggendo il tag in essa apposta; l’agricoltore deposita gli ortaggi raccolti in cassette munite di tag RFID, associando il tag della cassetta a quello della serra.

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Tag apposto sul contenitore

Transito nel varco UHF

- Arrivo degli ortaggi presso il Centro di Raccolta della Cooperativa Ortoamico: Le cassette confluiscono nel centro di raccolta di Nichelino (To), transitando attraverso appositi varchi UHF che ne rilevano automaticamente l’ingresso e procedono al battezzo massivo del pallet: in particolare, questa procedura avviene nel caso in cui il pallet, che può ospitare fino a massimo 70 cassette, sia mono-prodotto, abbia cioè una composizione omogenea (ad esempio tutte le cassette contengono sedano). Qualora invece il pallet giunga al Centro di Raccolta con una composizione mista (ad esempio sedano, carote, cetrioli, etc.), l’identificazione delle cassette avviene manualmente, tramite un operatore dotato di palmare UHF che legge volontariamente il tag apposto su ciascuna cassetta.

- Composizione dei pallet e spedizione degli ortaggi alla GDO: Le cassette vengono inserite in pallet, spediti alla GDO, il destinatario dei prodotti ortofrutticoli; tramite il palmare UHF vengono rilevate le cassette che compongono il pallet e questi dati vengono scaricati sul pc host che crea un nuovo record nel database dei pallet contenente il collegamento tra il tag UHF (presentato davanti all’antenna precedentemente) del pallet e tutti i tag UHF delle singole cassette che lo compongono. Nei supermercati destinati a questo progetto è previsto un varco UHF che, assieme a palmari RFID in dotazione agli operatori, identifica l’ingresso del pallet nei suoi magazzini Architettura tecnologica RFID La struttura hardware RFID passiva adottata dalla Cooperativa Ortoamico opera alla banda UHF 868MHz e si avvale di tag EPC Class 1, Gen 2. Il varco UHF per l’identificazione automatica delle cassette di ortaggi è composto dal Controller LRU2000, collegato a 4 antenne ANTU 250x250, mentre la rilevazione volontaria dei tag avviene tramite PDA UHF. Sono stati eseguiti inizialmente differenti test volti ad individuare la migliore dimensione del gate ed il corretto orientamento delle antenne; quest’ultime, rivolte a favore dei tag, irradiano verso questi le onde elettromagnetiche, facilitandone così la rilevazione e superando l’ostacolo generato dalla presenza di metallo dei transpallet utilizzati per la movimentazione delle cassette. Se rispettata una simile architettura RFID, questa tecnologia assicura una lettura completa dei transponder RFID, anche con transiti ad elevate velocità, con il 100% delle rilevazioni. Conclusioni: gli obiettivi raggiunti Il sistema integrato web/mobile/RFID della Cooperativa Ortoamico mira a gestire e facilitare i vari processi della filiera agroalimentare in modo integrato, dagli agricoltori ai tecnici di campo, dalle cooperative agricole di produzione ai centri di stoccaggio e di trasformazione, dalla distribuzione organizzata agli enti di controllo. Altri benefici: gestione in tempo reale del magazzino e dei livelli di giacenza per prodotto, possibilità di gestire la raccolta in funzione delle vendite e delle giacenze in cella per avere ortaggi sempre freschi e ridurre conseguentemente gli scarti, migliore sicurezza alimentare e la tutela ambientale

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In breve

Azienda: Distretto Calzaturiero di Vigevano (Pavia) Mercato: Manufacturing - Fashion Applicazione: Controllo & Automazione nella produzione e distribuzione di calzature ed accessori Frequenza operativa: UHF Dispositivi RFID: Controller MRU50-A/U Antenna lineare e circolare Tag EPC Class 1 Gen 2 Certificated Partner: Prometeo SrL

HighValueShoes & Accessories: la soluzione tecnologica per la produzione e la distribuzione di calzature ed accessori ad alto valore aggiunto, operativa nel distretto calzaturiero di Vigevano

Introduzione L’innovativo sistema per la tracciabilità del prodotto e della produzione è iniziato nel luglio 2006 nell’ambito del progetto “HighValueShoes & Accessories”, un progetto metadistrettuale promosso dalla Regione Lombardia nell’ambito dell’area tematica della moda con un ampio respiro, tanto da interessare i processi produttivi, la vendita e lo smaltimento della scarpa o accessorio dismesso dal consumatore. Per affrontare un simile impegno si è costituito un pool di aziende, ciascuna delle quali ha apportato competenze specifiche, concretizzate poi nel valore aggiunto trasmesso al progetto: Prometeo, il soggetto capofila, ITIA-CNR, responsabile tecnico scientifico, ed I.I.C.S., responsabile della diffusione dei risultati, hanno infatti operato in collaborazione con Italian Converter, produttore di tessuti, Suolificio Silvy, fornitore di suole, Mec-Val, produttore di macchine per l’applicazione del fondo, e Consorzio Produzione 2000. Applicazione RFID L’innovazione del progetto HighValueShoes & Accessories abbraccia il prodotto lungo tutto il suo ciclo di vita, dall’idea creativa fino allo smaltimento del prodotto stesso; in particolare, i transponder RFID vengono impiegati per identificare le forme utilizzate nel processo produttivo della scarpa. Tracciando la forma, mediante una infrastruttura software sviluppata appositamente, viene monitorato lo stato di avanzamento della produzione. Al termine della produzione, le scatole che ospitano le scarpe vengono a loro volta dotate di etichette RFID: in questo modo è possibile controllare lo spostamento dei singoli prodotti da un reparto all'altro e/o in fase di consegna della merce. Il progetto si articola in precise attività, riconducibili a:

1) Studio e realizzazione di nuovi materiali e componenti, nel rispetto dei requisiti di salubrità della persona e di eco-sostenibilità dell'ambiente;

2) Sistema di tracciabilità lungo l’intera filiera produttiva: è in questa fase che entra in gioco l’RFID, per automatizzare il processo produttivo; in particolare, la tracciabilità del prodotto avviene in questa fase mediante l’apposizione di un tag RFID nella forma, che comunica così con la macchina che incorpora un controller RFID, per automatizzare il processo produttivo; alla fine del processo la scarpa viene “scalzata” dalla forma ed un tag è inserito nella scatola che, posizionata sul pallet e transitando attraverso un varco RFID, ne rileva l’uscita in fase di spedizione ai fini della logistica;

3) Vendita: mediante un catalogo virtuale nel punto vendita il consumatore accede ad una vetrina virtuale per scegliere e personalizzare le scarpe prima della loro reale produzione. Il cliente, anche attraverso il “Magic Mirror”, progettato e realizzato da ITIA-CNR in un progetto di ricerca europeo, si può “specchiare” in un grande schermo al plasma vedendo in tempo reale sé stesso con indossate le scarpe personalizzate;

4) Smaltimento: una volta concluso il ciclo di vita della scarpa, questa viene restituita dall’utente al negozio di acquisto racchiusa nella scatola dotata di tag. In questo modo il negoziante o il produttore possono risalire all’intera storia dell’oggetto e ai materiali che la compongono per una corretta differenziazione dei rifiuti da smaltire.

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Utilizzando un reader RFID ed un software ad hoc, è possibile interrogare, in qualunque momento, il sistema informatico del produttore, per ottenere informazioni sullo storico del prodotto, sulla sua originalità e ottenere altri servizi, tra cui le informazioni per un corretto smaltimento del prodotto al termine del suo ciclo di vita.

Architettura tecnologica RFID L'architettura RFID implementata nel corso del progetto è basata sull'impiego di reader RFID forniti da Softwork: MRU50-A/U operano nella banda di frequenza UHF. Per la lettura dei transponder sono state impiegate delle antenne a polarizzazione lineare lungo la catena produttiva, in corrispondenza delle postazioni di lavorazione, e una antenna a polarizzazione circolare con lo scopo di realizzare un varco RFID, così da permettere efficace rilevazione dei colli in transito. Per permettere il tracking delle forme, lungo le diverse fasi di lavorazione di una calzatura, sono stati impiegati transponder delle dimensioni di 2.54x2.54 mm conformi allo standard EPC Class 1 Gen 2. Conclusioni: gli obiettivi raggiunti Il progetto HighValueShoes & Accessories si inserisce in un preciso piano rivolto a valorizzare il distretto calzaturiero di Vigevano, tutelando nel contempo una dei più quotati settori del made in Italy. Sono quindi molti i benefici attesi da un simile impegno: • Aumentare la competitività di questo settore manifatturiero attraverso

processi e prodotti ad alto valore aggiunto per l’uomo, per la salute e per l’ambiente;

• Rinnovare i modelli di business: non più una produzione di massa basata sul contenimento dei costi, ma una nuova logica ispirata al valore aggiunto, alla qualità e servizi ai clienti;

• Focus sul consumatore, non più passivo spettatore ma attore nella scelta del prodotto, che interviene sul processo di produzione a vari livelli: nella definizione degli specifici requisiti dettati dal proprio gusto e dalle proprie esigenze di salubrità, nel controllo del processo di produzione e di consegna, nella verifica di qualità e di provenienza del proprio acquisto;

• Proteggere il made in Italy dalla contraffazione e dal dumping internazionale.

About Softwork Distributore a valore aggiunto di Tecnologie e Soluzioni RFID attive e passive nelle varie bande di frequenza (LF, HF ed UHF), SOFTWORK ha stretto accordi di partnership distributiva con produttori leader internazionali, quali FEIG Electronic per RFID passivi, Identec Solutions per RFID attivi, SkyeTek per soluzioni embedded, Psion Teklogix per mobile computing, STMicroelectronis per la componente chip e Toshiba TEC (RFID Printer). La produzione di propri apparati, anche customizzati, grazie all’impulso dato al dipartimento R&D, l’esperienza maturata “sul campo” da un team di progettisti, sistemisti e tecnici ed un network di rivenditori certificati garantiscono a SOFTWORK la leadership nelle soluzioni applicative RFId su tutto il territorio nazionale.

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Azienda: LIMA Lto Mercato: Ortopedico/Sanitario Applicazione: Logistica dei sistemi ortopedici Frequenza operativa: 868MHz (UHF passiva) Dispositivi RFID: Controller LRU2000 Antenne ANTU 250x250 Palmari mobile UHF Tag UHF EPC Class 1, Gen 2 Integrator Partner: Beantech SrL

La soluzione RFID adottata da Lima nella logistica aziendale dei sistemi ortopedici Introduzione Lima Corporate, multinazionale italiana di ortopedia e traumatologia, opera nel settore medicale, con protesi impiantabili sostitutive delle articolazioni ossee per ginocchio, anca, spalla e articolazioni minori; si tratta di un sistema completo di moduli intercambiabili per meglio adattare l’impianto al quadro patologico del paziente, riducendo così i tempi chirurgici e incrementando il recupero funzionale. L’implementazione RFID, realizzata da Beantech SrL, software house specializzata nell’integrazione di sistemi e nello sviluppo di prodotti informatici per la logistica distributiva, riguarda la gestione automatizzata della movimentazione dei prodotti, area decisiva in un settore dove il costo ed il valore medico del singolo bene ne rendono necessaria la localizzazione esatta in ogni istante. Applicazione RFID Il progetto in Lima coinvolge il flusso delle protesi e degli strumenti chirurgici necessari alla loro applicazione: dalla realizzazione al confezionamento, passando attraverso le delicate fasi di sterilizzazione in autoclave; tracciare la movimentazione dei materiali medicali in entrata/uscita tramite l’installazione di varchi nelle baie di carico-scarico, per finire con lo stoccaggio dei prodotti presso la sede principale di San Daniele del Friuli, prima di essere consegnati agli ospedali, ai distributori ed alle filiali. In particolare, l’ingresso dell’RFID avviene dopo la prima fase di produzione, lavaggio, controllo qualità, inserimento delle protesi in blister e confezionamento; a questa punto le confezioni contenenti le protesi vengono poste sul nastro trasportatore, fatte transitare davanti ad un lettore di codice a barre che trasferisce le informazioni alla stampante RFID per il battezzo del tag; infine, mediante un braccio automatizzato viene posta l’etichetta RFID sulla scatola. Questa soluzione permette anche una verifica automatica della merce in ingresso al magazzino, ottenendo statistiche sulle tempistiche ed affidabilità delle operazioni esterne. In uscita dal magazzino della sede principale di San Daniele le etichette sono rilevate hand-free tramite il transito attraverso varchi RFID posti sulle baie di carico e scarico delle merci, tracciando così in modo automatico i singoli cartoni/scatoloni movimentati ed assemblati sui pallets. I vantaggi che ne derivano sono il controllo delle merci in fase di spedizione, la riduzione dei tempi di carico a magazzino delle filiali e d’inventario nei magazzini ospedalieri. Il medesimo varco verrà utilizzato per gestire i complessi flussi di reverse logistic che interessano Lima. Ecosistema RFID firmato Softwork L’architettura RFID in Lima è stata scelta soprattutto per facilitare gli inventari remoti in magazzini ospedalieri utilizzando una tecnologia in radio-frequenza UHF che meglio permette letture massime di tag, disponendo di tecniche di anticollisione e una distanza di lettura fino a 3m. I test svolti hanno permesso di rilevare 300 protesi “taggate” ospitate all’interno di scaffali metallici; la presenza di materiale metallico sia all’interno della scatola che all’esterno è stato oggetto di uno studio approfondito per ricercare palmari ad hoc e prestazionali. Le analisi sulla dislocazione delle protesi alla ricerca delle zone di ombra si sono concluse con le rilevazione fino ad almeno 5 file in profondità di protesi dotate di tag RFID.

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Riguardo l’invio del materiale verso le sedi ospedaliere o estere della Lima, i cartoni vengo tracciati attraverso il transito in varchi RFID 3D UHF (868 Mhz), composti dal controller Long Range LRU2000 Lan collegato a quattro antenne a polarizzazione circolare U250x250. Perché RFID? La scelta tecnologica di Beantech è ricaduta sull’RFID per garantire la gestione in real-time della locazione dei prodotti; i vantaggi derivanti dall’uso dei sistemi di rilevazione in radio frequenza si possono riassumere in una ottimizzazione dei tempi nella fase di ingresso-uscita delle merci presso la sede centrale o nelle filiali, nella possibilità di compiere frequenti inventari remoti presso i clienti e nella possibile integrazione futura con i sistemi di qualità ospedalieri. Il crescente interesse globale verso questa innovativa tecnologia ha permesso di garantire veloci evoluzioni tecnologiche grazie alle quali è possibile superare le difficoltà legate ai casi applicativi sopra riportati. Conclusioni: gli obiettivi raggiunti Per LIMA CORPORATE il progetto è coerente con la strategia aziendale di sviluppo sempre più diretta ad acquisire un reale vantaggio tecnologico, nei prodotti che vengono forniti e anche nella ottimizzazione della logistica. Emerge la necessità di ridurre i costi ottimizzando i processi interni ed esterni, a tal proposito una strategia di gestione efficiente del magazzino e la sua ottimizzazione mediante apparecchiature RFID potrebbe risultare quella vincente. L’obiettivo primario che si vuole quindi raggiungere con l’inserimento della tecnologia RFID consiste nell’accertamento ed identificazione automatica nei processi logistici (packing, spedizione etc.) dei prodotti movimentati, dotando di adeguati strumenti gli operatori ed attrezzando opportunamente le postazioni di lavoro e/o i mezzi di movimentazione delle merci. Interessanti anche le prospettive future considerate da Lima, tra cui l’integrazione con i sistemi di qualità ospedalieri che permetteranno lo scarico immediato delle protesi impiantate. In particolare, per le protesi l’intento consiste nel monitorare la composizione della scatola, del cartone e del pallet, l’entrata ed uscita delle merci, controllandone i consumi presso gli ospedali tramite l’inventario remoto delle protesi presso la struttura sanitaria al fine di garantire il tempestivo reintegro delle scorte; per gli strumenti imputati all’impianto delle protesi, lo scopo dell’RFID consiste nel controllare la composizione contenitore, del cartone e del pallet, unitamente all’uscita e rientro delle merci.

About Softwork Distributore a valore aggiunto di Tecnologie RFID attive e passive (LF, HF ed UHF), SOFTWORK ha stretto accordi di partnership distributiva con produttori di spicco internazionali, quali FEIG Electronic per RFID passivi, Identec Solutions per RFID attivi, SkyeTek per soluzioni embedded, Psion Teklogix per mobile computing, Confidex per Hard-Tag & Special-Tag UHF, STMicroelectronis e Toshiba TEC (RFID Printer). La produzione di propri apparati, anche customizzati, grazie all’impulso dato al dipartimento R&D, l’esperienza maturata “sul campo” da un team di progettisti, sistemisti e tecnici ed un network di rivenditori certificati sono i quid distintivi di Softwork nel proporre soluzioni tecnologiche RFId su tutto il territorio nazionale. Intensa anche l’attività educational di SOFTWORK, con un ricco calendario di training.

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Azienda: Sabatini Calzature SrL Mercato: Retail Applicazione: Nuovo concept del punto vendita e del customer care Frequenza operativa: 13.56 MHz Dispositivi RFID: Controller Mid Range MR50 Paddle antenna Tag Paper Label, I-Code SLI Certificated Partner: ISRIM s.c.r.l.

L’innovazione tecnologica dell’RFID sposa la tradizione del “made in Italy”: il Progetto Vision per Sabatini Calzature

Introduzione Fondata nel 1896 come un piccolo laboratorio per realizzare calzature "su misura" e distinguendosi fin da allora per una produzione qualificata, oggi Sabatini Calzature unisce la vocazione artigianale alle tecnologie più avanzate nel settore calzaturiero, sintetizzate in due grandi linee di prodotto: la Linea Moda, che utilizza il marchio Sabatini ed abbina i contenuti moda con la fruizione di un prodotto per il tempo libero, e la Linea Tecnica, presentata con il marchio Hergos per i prodotti specialistici ed esclusivi per il canale ortopedico. L’azienda, con sede a Spoleto, si avvale di una ramificata rete distributiva di 1200 punti vendita in Europa, si rivolge soprattutto ai mercati di Italia, Francia e Germania, conta 40 dipendenti e produce oltre 220.000 paia di calzature all’anno. In questa cornice e quale ulteriore elemento distintivo del marchio Sabatini opera il Sistema Vision, progettato e realizzato da ISRIM s.c.r.l., in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Elettronica e dell'Informazione dell’Università degli Studi di Perugia, primo caso di interazione tra cliente finale e azienda produttrice del mercato calzaturiero Applicazione RFID Basato sulla tecnologia RFID, il Sistema Vision di ISRIM è un dispositivo in grado di riconoscere una determinata calzatura al cui interno, in fase di produzione, viene inserito un tag RFID: appoggiando la scarpa in prossimità dello chassis VISION parte in automatico una clip video sul monitor, posto in prossimità del dispositivo Vision, che descrive il prodotto “calzatura”, tra cui informazioni sui materiali utilizzati per la realizzazione, sulle tipologie di utilizzo consigliate e sull’azienda produttrice. Il cliente finale ha così la possibilità di conoscere approfonditamente il prodotto che sta per acquistare e di capire se tale prodotto è in grado di rispondere alle sue esigenze. Il Sistema Vision, inteso come innovativo strumento di customer care, è un plus di Sabatini Calzature particolarmente utile per il cliente in fase di acquisto di un prodotto della linea Hergos: Sabatini è infatti specializzata nella produzione di calzature ortopediche di alta qualità che come mercato richiede una conoscenza approfondita dei problemi relativi ai difetti di deambulazione e di postura; il Sistema Vision può quindi supportare validamente il personale dei punti vendita ed i fruitori di tali prodotti, aiutandoli a meglio individuare la calzatura idonea per la correzione del difetto individuato. Ecco, nel dettaglio, come agisce il sistema Vision: quando il cliente del negozio avvicina la scarpa di suo interesse allo chassis Vision, il tag nascosto nella calzatura trasmette il suo ID Number al reader inglobato nello chassis stesso che, collegato al PC, lo associa ad un preciso record e, quindi, video clip.

Dietro le quinte del Sistema Vision Il Sistema Vision racchiude un elevato valore tecnologico, frutto di progettazione, analisi, studio e prototipazione da parte di ISRIM; lo chassis, ad esempio, dalla forma e dai materiali (ABS-POLICARBONATO) tecnologicamente avanzati per questa applicazione, è stato appositamente studiato e realizzato per essere inserito in un contesto quale un punto vendita di calzature, quindi attento anche ai dettami del look e dell’estetica. Fedelmente alla volontà espressa da Sabatini Calzature, la sensazione da trasmetter al cliente è quella di un piede appoggiato su fondo di sabbia che desse la percezione di libertà e comodità dello stesso; le linee morbide riprodotte sulla superficie superiore sono state successivamente aggiunte per dare continuità al design e per creare dei punti di sostegno per la calzatura che

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viene appoggiata. Lo chassis racchiude al suo interno il sistema RFID di riconoscimento del tag inglobato nella calzatura, operativo alla banda HF (13.56MHz): si tratta, in particolare, del controller RFID Mid Range CPR.MR50 USB che, collegato ad una paddle antenna, raggiunge una distanza di lettura del tag fino a 25cm. Definito anche mini-reader per le sue ridotte dimensioni (9,3 x 6,2 x 2,7 cm), il controller del progetto Vision opera in conformità agli standard ISO 15693, ISO 14443A/B ed EPC, con funzione di anti collisione. I tag, invece, sono Paper Label autoadesivi, dimensioni 54x83mm, chip Philips I-Code SLI. Il software che gestisce il Sistema Vision è stato realizzato in linguaggio “C” dall’Università di Perugia - Dipartimento di Ingegneria Elettronica e dell'Informazione. Conclusioni: dalle aspettative iniziali agli obiettivi raggiunti e possibili evoluzioni future Il Sistema Vision riflette fedelmente la filosofia di Sabatini Calzature, che da oltre un secolo ha fatto della Qualità la sua colonna portante: in un mondo in cui la creatività, la distinzione e l’innovazione sono le chiavi del marketing per contraddistinguere il prodotto, Sabatini ha quindi intuito in Vision una nota distintiva ed innovativa per curare ulteriormente il proprio marchio. Dopo la fase iniziale di test e sperimentazioni nell’estate 2007, è iniziata la produzione e relativa distribuzione a tutta la prima linea della rete commerciale europea della Sabatini calzature di 100 kit “VISION” corredati di software e clip video generiche sui prodotti e sull’azienda caricate su un supporto CD; si prevede nei prossimi mesi la realizzazione delle altre clip video, una per linea di prodotto, con il relativo inserimento delle etichette RFID all’interno delle relative calzature e lo stampaggio in injection moulding di altri kit VISION per l’ampliamento del raggio di azione di tale mezzo pubblicitario.

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Azienda: Sada Group SpA Mercato: Logistica nell’automotive Applicazione: Sistema di tracking & tracing delle auto e bisarche Frequenza operativa: UHF Dispositivi RFID: Long Range Reader LRU2000 ANTU250/250 PDA industriale RFID Tag paper face, adesivi Certificated Partner: Nexsoft SpA

L’RFID si integra in un sistema completo che automatizza la logistica nel centro di Sada Group a Pomigliano d’Arco (Napoli) Introduzione Tra i maggiori protagonisti nel complesso mondo della logistica integrata, Sada Group ha sviluppato un’attività a livello internazionale, focalizzandosi in 3 settori logistici strategici: Automotive, General Cargo e Trasporto Intermodale. In particolare i servizi del settore specifico dell’automotive comprendono deposito e distribuzione di autovetture e di componentistica auto fino alla gestione degli interporti. Il sistema di tracking & tracing, realizzato da Nexsoft nel piazzale di Novafero dove sono stoccati gli automezzi, mira a gestire e monitorare per stati finiti l’avanzamento delle spedizioni o le giacenze. La Soluzione RFID: fasi operative, prodotti e servizi Scopo della soluzione turn key di Nexsoft è gestire e controllare gli accessi per il passaggio di autovetture e bisarche attraverso appositi varchi RFID. In particolare, i tag RFID sono applicati ai finestrini delle auto e delle bisarche e rilevati durante il loro passaggio attraverso appositi varchi UHF, gestiti dal software che elabora le informazioni così raccolte. Il sistema contiene il database dei mezzi ed è modulare ad eventuali interfacciamenti verso sistemi esterni. Il nuovo processo operativo viene quindi semplificato e reso efficace dall’introduzione della tecnologia RFID secondo il seguente workflow: 1) L’operatore appone un tag RFID adesivo sul finestrino posteriore dell’auto da tracciare, quando questa arriva in consegna al piazzale; 2) Mediante il palmare, l’operatore legge il bar code identificativo del numero di telaio dell’auto, effettua i controlli che anticipano il picking ed associa detto identificativo al tag RFID apposto sul finestrino posteriore; 3) L’automezzo transita attraverso il varco RFID per accedere al piazzale: il sistema verifica così se l’operatore e l’auto sono correttamente attesi, mentre in caso negativo scatta un allarme al centro operativo per impedire un accesso che risulta errato; 4) Il sistema fornisce al software di magazzino i riferimenti dell’auto entrata nel piazzale e dell’operatore che l’ha condotta. 5) In uscita le singole auto o le auto contenute su bisarche attraversano un varco RFID e vengono così verificate dal sistema (per una corretta gestione del magazzino) ed autorizzate dal sistema; 6) All’interno del piazzale è possibile, mediante palmare dotato di lettore RFID, leggere i dati della auto ed averne tutte le informazioni correlate. Perché RFID? L’applicazione RFID si inserisce nel processo di automazione e di tracciamento delle strutture SADA interne agli stabilimenti dei propri clienti. In particolare il progetto permette di verificare e di gestire politiche di accesso presso gli ingressi e le uscite dei cancelli dei piazzali di stazionamento delle auto. Il sistema implementato permette di controllare in modo automatico e in real-time lo stato degli autoveicoli in accettazione nel piazzale/deposito e dei varchi in uscita del piazzale

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Architettura RFID by Softwork La soluzione di Nexsoft si basa su architettura RFID operativa alla frequenza UHF: in particolare, prevede antenne ID ISC.ANT.U250/250-EU, long range reader LRU2000 ed un PDA industriale (mobile-station) equipaggiato con lettore RFID UHF, lettore di codice a barre e scheda di espansione wi-fi. Il controller RFID UHF rappresenta il cuore dell’intero sistema che monitora e gestisce i varchi fisici e le mobile-station, implementa tutte le funzionalità di gestione, controllo e comando dell’ambiente. Il varco, che traccia in automatico sia gli ingressi che le uscite degli automezzi dal piazzale di Novafero, è stato studiato e realizzato seguendo una logica di tipo modulare e mobile in considerazione del contesto operativo del piazzale, in cui i layout degli spazi a disposizione possono subire profonde modificazioni in base alle esigenze da rispettare di volta in volta. Il varco si compone macroscopicamente dei seguenti elementi: complesso sbarra, sensore magnetico, semaforo, reader ed antenne RFID UHF, switch di rete, microcontrollore locale ed infrastruttura in materiale leggero. L’intero sistema è gestito da una workstation, mentre uno switch governa le comunicazioni LAN tra reader, scheda di attuazione e workstation. I tag utilizzati sono gli UHF tag Impinj 97X15 paper face - Short Dipole, Die cute, in carta adesiva. Software & Integration by Nexsoft Lo sviluppo e la progettazione del software di gestione dell’intera infrastruttura è stato effettuato su 3 livelli: varco, controllore e mobile-station. Il software a livello del varco è quello deputato alla gestione dei sistemi di sensoristica e di attuazione (sensori magnetici, semafori, sbarre); il software a livello controllore è quello dell’intelligenza del sistema, mentre il software a livello mobile è quello delegato alla gestione del PDA. L’intera infrastruttura software è stata realizzata in .Net. Il gruppo di sviluppo della Nexsoft utilizza inoltre 2 strumenti proprietari: • Nexsoft Solution Framework • Nexsoft Otto Middleware Conclusioni: gli obiettivi raggiunti Il progetto si inserisce nelle attività di gestione dei mezzi, senza modificare le abitudini lavorative in esercizio ma migliorando ed ottimizzando i tempi e le fasi di lavorazione. Il progetto si pone, dunque, l’obiettivo di implementare un sistema automatico nelle fasi di picking, stoccaggio e trasporto e di avere un cruscotto che in tempo reale permette di avere il tracciamento delle auto nei piazzali.

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Azienda: PR International SrL Negozi Tangram Mercato: Fashion/Retail Applicazione: Gestione punto vendita (back-office & front-desk) Frequenza operativa: 868MHz (UHF passiva) Dispositivi RFID: Controller MRU200 Antenne U-250x250 Controller MRU50 Antenna circolare U160/160 Palmari mobile UHF Tag UHF EPC - Gen 2 Integrator Partner: Seret SpA

L’RFID nel punto vendita fashion: come la tecnologia può ottimizzare la gestione del negozio, dalle attività di magazzino al front-desk Introduzione PR International è un’innovativa azienda romana attiva nel fashion, focalizzata in particolare su scarpe, borse ed accessori, il cui quid distintivo è racchiuso in un nuovo concetto di distribuzione, definito di “sales partnership”: PR International si occupa infatti di portare al pubblico i brand delle aziende partner, produttrici delle merci trattate, prestando attenzione non solo a come esporre i prodotti, ma coinvolgendo le stesse aziende in tutti i processi, dalla scelta del prodotto alla gestione, dalla comunicazione alla vendita. In linea con la mission aziendale, il progetto RFID prende vita nello store Tangram di Roma, inaugurato il 21 marzo 2009, per lo stoccaggio, l’inventario e la codifica della merce in magazzino, oltre agli ordini ed alle vendite di ogni prodotto. La soluzione, denominata ShopMan, è stata realizzata da Seret, tra i più qualificati Integrator Partner di Softwork. Applicazione RFID Attivo da marzo 2009, il sistema ShopMan consente la gestione a 360° del negozio Tangram a Roma. Il sistema, in particolare, permette di effettuare la gestione del magazzino interno, la stampa dello scontrino e l’anti-taccheggio ed è costituito da tre applicazioni denominate: CashMan, GateAlert e ShopManPocket. La prima consente di effettuare e/o consultare tutte le movimentazioni di vendita; si interfaccia direttamente con la cassa per produrre in automatico lo scontrino relativamente ai prodotti identificati, posti sul bancone, utilizzando un lettore RFID. GateAlert segnala gli eventi di anti-taccheggio nel momento in cui esce dal negozio un prodotto che non è stato venduto. In questa evenienza scatta un allarme visivo e acustico direttamente sul PC utilizzato per la vendita in cassa. L’applicazione su palmare ShopManPocket, infine, consente di effettuare la gestione del magazzino, ossia di eseguire movimentazioni di entrata ed inventario, e di reperire subito le disponibilità di un prodotto indicando l’esatta ubicazione all’interno del magazzino, i colori e le taglie disponibili. Ecosistema RFID firmato Softwork L’architettura RFID passiva di ShopMan opera alla banda UHF e si compone di tag EPC Class1 - G2 applicati all’interno delle scatole di scarpe ed alla bigiotteria d’alto livello, per consentire successivamente la loro identificazione sia alla cassa che dal palmare. Le verifiche d’inventario avvengono tramite il palmare mobile RFID, in grado di rilevare oggetti taggati fino a 3 metri di distanza; per verificare le disponibilità in magazzino e per effettuare le movimentazioni di entrata dei prodotti, i commessi utilizzano invece un palmare commerciale dotato di piccolo lettore Compact Flash UHF che permette la lettura dei tag ad una distanza massima di 30 cm. Sul bancone della cassa opera il controller MRU50 collegato all’antenna circolare U160/160-EU, entrambe integrate nel bancone e, quindi, non visibili, per rispettare i canoni di design. Infine, per l’impianto anti-taccheggio, Seret si è affidata al controller UHF MRU200, collegato a 2 antenne u250x250 poste all’interno del soppalco, completamente invisibili in prossimità della porta di ingresso/uscita ad apertura automatica.

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Perché RFID? ShopMan di Seret poggia su tecnologia RFID, banda UHF ed ha generato, fin dai primi giorni della sua installazione, visibili vantaggi: le distanze di lettura, ad esempio, hanno permesso di realizzare un impianto antitaccheggio nascosto (senza varchi visibili), senza alterare quindi il design d’allestimento del punto vendita, favorendo allo stesso tempo ottime prestazioni relativamente alla funzionalità di verifica d’inventario. In pochi minuti è possibile effettuare un inventario preciso di tutti i prodotti contenuti nel magazzino o in esposizione. Conclusioni: gli obiettivi raggiunti PR International ha dotato il suo punto vendita di tecnologie di ultima generazione: oltre all’uso di software gestionali avanzati e interamente customizzati per il monitoraggio capillare e costante dei propri prodotti (attraverso consultazione on-line), l’utilizzo dei sistemi RFID per la catalogazione, la codifica, lo stoccaggio e la sicurezza permette alle aziende partner di consultare on line in ogni momento dati marketing pre e post vendita, fondamentali per orientare l’attività commerciale delle aziende stesse. Il miglioramento della gestione del negozio, dall’inventario della merce all’anti-taccheggio, e l’automatizzazione del processo di movimentazione dei prodotti del negozio generano poi, come primo evidente esito, la drastica diminuzione degli errori e, quindi, un altrettanto considerevole risparmio sia in termini di costo del personale in fase di inventario che di prevenzione di furti della merce (si tratta spesso di prodotti costosi). Ideato in una logica aperta e modulare, il sistema ShopMan può essere personalizzato per gestire le movimentazioni di qualsiasi negozio e, dunque, per la gestione di qualsiasi prodotto, anche diverso dal settore fashion.

About Softwork Distributore a valore aggiunto di Tecnologie RFID attive e passive (LF, HF ed UHF), SOFTWORK ha stretto accordi di partnership distributiva con produttori di spicco internazionali, quali FEIG Electronic per RFID passivi, Identec Solutions per RFID attivi, SkyeTek per soluzioni embedded, Psion Teklogix per mobile computing, Confidex per Hard-Tag & Special-Tag UHF, STMicroelectronis e Toshiba TEC (RFID Printer). La produzione di propri apparati, anche customizzati, grazie all’impulso dato al dipartimento R&D, l’esperienza maturata “sul campo” da un team di progettisti, sistemisti e tecnici ed un network di rivenditori certificati sono i quid distintivi di Softwork nel proporre soluzioni tecnologiche RFId su tutto il territorio nazionale. Intensa anche l’attività educational di SOFTWORK, con un ricco calendario di training.

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Azienda: Gruppo Wolters Kluwer Italia Mercato: Asset Management Applicazione: Inventario e riconciliazione fisico-contabile dei cespiti Frequenza operativa: HF (13.56MHz) Dispositivi RFID: Controller portatile PRH 100 Tag HF, I-Code SLI Certificated Partner: Censit SrL

L’RFID a supporto della soluzione C-Track di Asset Tracking & Management: il caso Wolters Kluwer Italia Introduzione Wolters Kluwer Italia (WKI), holding italiana del gruppo multinazionale olandese Wolters Kluwer, raccoglie sette brand produttori di servizi, prodotti editoriali e software, con 750 dipendenti e 24 sedi distribuite su tutto il territorio nazionale. Per WKI Censit ha svolto un’attività di Fixed Asset Management denominata C-Track mediante l’apposizione sui cespiti di tag RFID operativi alla frequenza HF; in particolare, allo stadio attuale dell’implementazione, C-Track coinvolge circa 20.000 tag, apposti su mobili, arredi e parco informatico. L’obiettivo di questa attività consiste nel raggiungimento di uno “status-quo”, ossia censimento totale dei cespiti e riallineamento alla situazione contabile, con successiva memorizzazione delle informazioni sui tag applicati ai beni; il fine ultimo di C-Track, dunque, consiste nella gestione autonoma dei cespiti nelle varie sedi locali secondo procedure comuni e con coordinamento centralizzato. Applicazione RFID La soluzione C-Track di Censit consente di gestire e allineare un parco cespiti aziendale, dall’assegnazione di uno stock di tag RFID a una sede alla registrazione delle informazioni su tag e database, fino alla gestione di operazioni critiche quali dismissioni e trasferimenti, il tutto coordinato da un sistema di logging e di mailing che consente il tracciamento di ogni singola attività, senza ricorrere a risorse esterne. In particolare, la soluzione di Asset Management si articola in due elementi: C-Track Web Client e C-Track Local. Procedura operativa:

1) Viene stampato uno stock di etichette, i cui UID e seriali numerici associati vengono caricati in una tabella del data.base centrale; 2) Un utente abilitato (superuser) assegna, a seconda delle esigenze, parte di questo stock alle varie sedi tramite C-Track Web Client, UID e seriali verranno caricati sul client locale assegnato alla sede al primo aggiornamento online; 3) Alla ricezione fisica dei tag, la sede di competenza disporrà già a sistema (C-Track Local) di un numero di linee corrispondenti alle etichette ricevute, contrassegnate dai codici identificativi; 4) Infine gli addetti delle sedi locali potranno apporre i tag sui nuovi beni, compilando i campi di pertinenza delle linee inerenti alle etichette assegnate su C-Track Local; 5) Un successivo aggiornamento online consentirà di aggiornare il database centrale con i dati dei nuovi cespiti. C-Track Local è quindi uno strumento studiato per il supporto “sul campo” alle attività di gestione dei cespiti e può essere utilizzato in fase di inventario, per la registrazione dei dati relativi ai beni censiti; in seguito alla riconciliazione fisico-contabile, per la memorizzazione sui tag RFID dei dati di inventario/riconciliazione congiunti ed in fase di mantenimento, per la registrazione di nuovi cespiti. il database locale viene interrogato dal reader RFID hand-held, che legge il codice identificativo univoco del tag, identifica la linea corrispondente sul database e, a seconda della funzione selezionata legge, scrive o cancella il contenuto della memoria a bordo dell’etichetta.

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C-Track Local è stata sviluppata in modo da consentire l’interazione con una base di dati centralizzata residente su un server (installabile presso la sede centrale di Wolters Kluwer a Milano ed Assago), che può aggiornarsi vicendevolmente con i database residenti sui PC Host “locali” utilizzati per le operazioni RFID. Mentre C-Track Local è lo strumento dedicato all’operatività sul campo, C-Track Web Client è un sistema gestionale web-based, ossia consultabile come un portale mediante il browser Microsoft Internet Explorer®, consentendo così un controllo dettagliato ed efficace della situazione attuale di tutti i cespiti di Wolters Kluwer Italia. Conclusioni: gli obiettivi raggiunti Avviato in ottobre 2007 ed operativo in tutte le 24 sedi di WKI, la soluzione C-Track ha permesso a Wolters Kluwer Italia di gestire il proprio parco cespiti in maniera completamente autonoma, condividendo le informazioni in tempo reale su tutto il territorio nazionale. I vantaggi del sistema C-Track possono quindi essere sintetizzati in alcune parole-chiave: unificare e centralizzare la gestione dei beni, arricchendola di una serie di modalità operative, di accesso e di consultazione.

About Softwork Distributore a valore aggiunto di Tecnologie e Soluzioni RFID attive e passive nelle varie bande di frequenza (LF, HF ed UHF), SOFTWORK ha stretto accordi di partnership distributiva con produttori leader internazionali, quali FEIG Electronic per RFID passivi, Identec Solutions per RFID attivi, SkyeTek per soluzioni embedded, Psion Teklogix per mobile computing, STMicroelectronis per la componente chip e Toshiba TEC (RFID Printer). La produzione di propri apparati, anche customizzati, grazie all’impulso dato al dipartimento R&D, l’esperienza maturata “sul campo” da un team di progettisti, sistemisti e tecnici ed un network di rivenditori certificati garantiscono a SOFTWORK la leadership nelle soluzioni applicative RFId su tutto il territorio nazionale.

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Azienda: Molino Alimonti Mercato: Logistica alimentare Applicazione: logistica e tracciabilità prodotti, automazione dei processi spedizione Frequenza operativa: RFID UHF attiva (868 MHz) Dispositivi RFID Broadcast: Controller i-PORT R2 Tag i-B2 Certificated Partner: Polymatic

Il plus dell’RFID nella logistica alimentare: il caso di Molino Alimonti Introduzione Il Gruppo Alimonti è leader in Italia nella produzione di farine di grano tenero e semole di grano duro: 3 stabilimenti di lavorazione con capacità molitoria di oltre 2500 quintali di materia prima lavorata ogni giorno, 100 dipendenti nello stabilimento principale di Ortona su una superficie totale di 90.000mq. È in questa cornice che si inserisce la carica innovativa dell’RFID, con un progetto realizzato da Polymatic su tecnologia RFID di Softwork, rivolto a rafforzare ulteriormente il sistema di controllo delle materie prime e dei prodotti finiti di Molino Alimonti. Applicazione RFID: tecniche, prodotti, servizi, fasi di implementazione Il progetto RFID nasce dall’esigenza primaria di Molino Alimonti di identificare e tracciare i prodotti, oltre ad automatizzare i processi di spedizione delle merci. In particolare, con l’applicazione RFID si perfeziona e si snellisce la tracciabilità del ciclo a valle ossia fino a che i prodotti finiti non raggiungono il cliente finale. Nello stabilimento di Ortona, dopo la fase produttiva, si avvia l’impianto di confezionamento che termina con 4 linee di palletizzazione automatica per organizzare i sacchi confezionati in pallets omogenei. Successivamente i pallets vengono prelevati tramite carrello elevatore (muletto) per la collocazione definitiva in magazzino. Le aree di attività equipaggiate con sistemi di identificazione automatica RFID in Molino Alimonti sono le seguenti: 1. Linee di produzione/palletizzazione 2. Ricomposizione pallets /picking 3. Spedizione merci (muletti o baie di carico) 1. Linee di produzione/palletizzazione Ciascun pallet è dotato di transponder RFID attivo “recuperabile”, posizionato in modo da non essere danneggiato nella movimentazione. Il tag viene collocato sul pallet nel momento in cui si carica la baia dei pallets vuoti che saranno prelevati automaticamente dall’impianto di pallettizzazione, mentre alla fine di ogni linea di confezionamento e nelle aree di picking sono operativi controller RFID per la rilevazione automatica di detti tag e, quindi, pallet ad essi associati. Il sistema gestionale memorizza la packing list collegata al numero del pallet ed alla matricola del transponder installato sul pallet stesso. 2. Picking Per effettuare l'operazione di picking per allestimento di pallet con prodotti diversi (50% dei casi), si usa un palmare industriale mobile, integrato con tecnologia RFID di Softwork: l’operatore, munito di detto palmare, ricava la picking list da preparare direttamente dal sistema informativo aziendale, attribuisce il nuovo tag al pallet di destinazione in preparazione, individua il pallet di prelievo e poi legge i codici a barre dalle confezioni caricate o trasferite sul pallet in preparazione confermando (o meno) le quantità proposte. Il sistema gestionale provvede ad aggiornare le packing list dei pallets modificati e quindi le giacenze di magazzino. 3. Spedizione merci (muletti o baie di carico) La fase della spedizione prevede che il magazziniere, a fronte della lista di

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carico elettronica, attivi la funzione di “carico ordine” imputando il numero del gate dove caricare. I controller RFID posti in modo adeguato nel gate rilevano il transito del pallet dotato di tag e trasmettono l'informazione al sistema informativo che provvede a caricare sul DDT la packing list collegata. Il sistema controlla che il contenuto del pallet sia conforme a quanto previsto dall'ordine in corso di evasione, segnalando con allarme visivo e sonoro un messaggio sul monitor di controllo in caso di errore (merce non prevista). Ad attività conclusa il magazziniere attiva la funzione di fine carico del gate ed il sistema in automatico emette il documento di trasporto. Il magazziniere recupera i tag RFID a mano a mano che carica i pallet sul mezzo di trasporto e li deposita in un cestino monitorato dal sistema, lasciandoli disponibili per il prossimo uso. Dietro le quinte della filiera Molino Alimonti: RFID by Softwork L’architettura RFID UHF in Molino Alimonti è di tipo attivo, composta da Work-Tag i-B2 e controller i-PORT R2. Si tratta dell’ultima generazione della famiglia Work-Tag® attiva Broadcast, per l’identificazione automatica a grandi distanze (fino a 100m), ideale soprattutto per la tracciabilità di oggetti e persone, inventari in tempo reale e localizzazione di beni e persone in specifiche aree. Proprio la tecnologia attiva di tipo “Broadcast” apporta nel progetto in Molino Alimonti un ulteriore quid innovativo: il tag RFID, infatti, opera come un “radio-trasmettitore”, in cui il trasferimento del codice UID può avvenire ad intervalli regolari, variabili da 0,5 m/sec a 20 sec (l’impostazione è definita all’origine). A differenza della precedente tecnologia, il tag i-B2 non deve essere sollecitato per attivare la comunicazione, agevolandone così l’utilizzo nel caso in cui ci siano particolari “barriere” (es. lastre o griglie di metallo ed acqua) che si sovrappongono alla trasmissione. Altra importante caratteristica del sistema RFID Broadcast è il sofisticato algoritmo di anti-collisione che permette la comunicazione simultanea di centinaia di tag all'interno della zona di lettura. Racchiuso in un box di alluminio, il controller i-Port R2 è collegato all’host tramite interfaccia RS422 e comunica con l’antenna W900R a polarizzazione lineare, dalla facile e rapida installazione. Perché RFID? Molino Alimonti ha scelto di dotarsi di tale sistema, affidando a Polymatic la realizzazione del progetto RFID per la gestione della logistica del proprio magazzino, per i seguenti motivi: - La necessità di avere una corretta gestione del magazzino, - L’esigenza di adottare le nuove normative di legge espresse per la

tracciabilità e la rintracciabilità dei prodotti, - La molteplicità di prodotti gestiti in azienda e la loro identificazione, - La gestione di un sistema di monitoraggio e controllo dei prodotti in

magazzino semplice, che non impatta ulteriormente sull’operatività delle maestranze addette.

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Tag RFID attivo

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CASE HISTORY Identificazione del Personale di Sala:

RossoPomodoro

L’applicazione RFID di identificazione del perso-nale di sala nella catena di ristorazione Rosso Pomodoro è stata realizzata da Agorà Med SrL di Napoli (www.agora.it), Work-Tag® Partner di SOFTWORK, specializzata in soluzioni tecnologi-che ad alto valore aggiunto su infrastrutture internet, che ne ha studiato gli aspetti informatici e le relative soluzioni tecnologiche. La soluzione RFID, denominata IdentMe, è stata implementata per Rosso Pomodoro, la nota in-segna di ristorazione che diffonde il gusto napo-letano in Italia e nel mondo, con 24 punti vendita nel nostro Paese, oltre a Rio de Janeiro, Reykja-vik e Madrid.

Agorà ha utilizzato la tecnologia RFID nei punti vendita della catena di ristorazione Rosso Pomo-doro per consentire l’identificazione del personale di sala e l’accesso al software gestionale interno. L’esigenza era quella di dotare il personale di sala di un dispositivo di identificazione sicuro ed au-tomatico che consentisse a ciascun operatore, a seconda del proprio ruolo (cameriere, responsa-bile di sala e manager del punto Rosso Pomodo-ro), di accedere alle funzionalità assegnate dal sistema informatico di gestione della sala. A cia-scun dipendente è stato fornito un braccialetto personale dotato di tag RFID 13,56MHz i cui dati vengono rilevati dall’apparato Proximity Reader di SOFTWORK, per l’identificazione del termina-le di accesso al sistema gestionale.

Ogni qualvolta l’operatore si avvicina al terminale per accedere al gestionale, viene identificato ed ottiene automaticamente le credenziali per ope-rare nell’ambito delle funzionalità a lui assegnate. In questo modo, viene profilato l’accesso alle funzionalità a seconda del ruolo iscritto nel tag RFID (ad esempio politiche di sconto e supervi-sione della sala per il solo manager) e viene or-ganizzato il lavoro interno dei dipendenti con lo stesso profilo: ad esempio, quando un cameriere opera per un tavolo a lui assegnato, è il solo a poter gestire tutte le attività ad esso legate (a-pertura e chiusura tavolo, registrazione ordini, applicazione sconto, etc). Agorà ha così individuato nella Tecnologia RFID la soluzione più efficiente e valida per soddisfare le richieste di Rosso Pomodoro: sicurezza nell’accesso al software di gestione della sala e velocità nelle operazioni, risultando non più ne-cessario l’utilizzo di credenziali (Login e Password) da inserire via tastiera per ogni opera-zione. Inoltre, il supporto per il tag RFID è un comodo e pratico braccialetto, che non ostacola i movimenti e non rallenta le operazioni di sala; piuttosto le favorisce e automatizza, perché il cameriere non deve far altro che passare accanto al lettore RFID, posto affianco al terminale, per essere i-dentificato ed accettato nel sistema informativo, eliminando così gli errori delle digitazione password e le conseguenti inefficienze. More info www.rf-id.it [email protected]

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CASE HISTORY Gestione Rischio Clinico in Terapia ed Economia di Gestione:

il Carrello Intelligente ((RFID)) Nato dall’alleanza tra SOFTWORK e Viviam, azienda dedita alla logistica interospedaliera legata al farmaco ed al dispositivo medico, SaniTaG® è la risposta dell’RFID alla domanda di innovazione nella gestione dei processi in campo sanitario ed in particolare nel-la fase di prescrizione e somministrazione dei medicinali al paziente.

Tra le soluzioni di SaniTaG® figura il carrello intelli-gente per gestire con la tecnologia RFID l’intero pro-cesso di prescrizione e somministrazione del farmaco e del presidio medico-chirurgico, intervenendo con ef-ficienza nel flusso dei dati e dei materiali tra il medico, l’infermiere, la farmacia ospedaliera ed il paziente co-me elemento focale dell’intero processo. Focus del carrello RFID è la gestione del rischio clinico legato alla assistenza sanitaria ed in particolare alla terapia, consentendo così di instaurare un metodo di lavoro in cui l’informatica resa semplice gestisce una serie di Tag RFID per il riconoscimento delle persone e dei farmaci inseriti in un carrello di distribuzione del-le terapie o dei presidi con caratteristiche di estrema modularità. Ecco, in sintesi, il profilo del carrello intelligente: que-sto integra la tecnologia RFID 13.56MHz, supporta e guida le varie fasi operative nella prescrizione e som-ministrazione del farmaco secondo logiche flessibili, diviene allo stesso tempo elemento di stoccaggio del reparto e mezzo di distribuzione ed elimina giacenze intermedie, il tutto controllato secondo processi defini-ti qualitativamente (“chi fa che cosa”) e quantitativa-mente: identificazione del cassetto/cestello, identifica-zione del medico in fase di prescrizione e dell’infermiere in fase di somministrazione, rilevazione, tramite un lettore RFId brandeggiabile wireless, del paziente munito di “TAG a bracciale”, riscontro a vi-deo della terapia, essendo il carrello dotato di un PC con monitor Touch Screen, apertura guidata del cas-setto relativo al medicinale/paziente e somministra-zione al paziente ”accertato”. Più dettagliatamente, il processo operativo del car-rello RFID colloca il paziente, identificato tramite il

suo braccialetto contenente informazioni non solo anagrafiche ma relative anche al suo stato di salute, al centro del processo, mentre la prescrizione della terapia avviene direttamente a computer a cui il medico, che si identifica con badge RFID, accede. La prescrizione è disponibile all’infermiere in carica, completa di tutti i dettagli su tempi, modi, quantità: l’infermiere di turno, anch’egli identificato col badge RFID, accede ad un piano di lavoro organizzato e sintetico che appare a seguito dell’identificazione del paziente, soggetto della terapia. La posizione del farmaco da somministrare viene in-dicata assieme alle caratteristiche della terapia me-diante un Tag RFID in grado, nel caso di apertura di un cassetto sbagliato, di segnalare l’errore con un messaggio vocale e visivo.

Questo processo guidato consente di garantire la certezza e l’appropriatezza della terapia e più in ge-nerale dell’assistenza, tanto da esser stato già adot-tato con successo nelle seguenti strutture sanitarie: 3 SG Camelot - RSA-Hospice di Gallarate (Varese), Casa di Riposo S. Giacomo di Torino ed Ospedale di Castelfiorentino (Firenze) - ASL 11 di Empoli. Perché RFID? Dal quadro delineato scaturiscono importanti benefit nella gestione ospedaliera, intesa sia come sicurezza del paziente per la riduzione del rischio clinico, che come efficiente logistica del farmaco: la somministra-zione, certificata e disponibile in rete aziendale, con-

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sente da un lato al medico di verificare la corretta somministrazione del farmaco, dall’altro alla farmacia di registrare il consumo del farmaco; sulla base dei consumi reali di farmaci, la farmacia provvede al ripri-stino delle medicine al reparto, ottimizzando così i tempi ed i quantitativi di approvvigionamento. Il carrello RFID, grazie al suo contenuto tecnologico, si è tradotto in concreti vantaggi per le strutture o-spedaliere che lo hanno adottato. Innanzitutto, inter-ponendosi nel rapporto tra medico ed infermiere, il carrello porta ad una riduzione di errori di identifica-zione farmaco e di scrittura, tramite l’accuratezza nei dosaggi e nei tempi e l’accertamento del prescrivente. Sul versante invece medico-farmacia, la soluzione RFID assicura il monitoraggio delle prescrizioni, con verifica della disponibilità e delle coerenze del pron-tuario aziendale, oltre ad una fondamentale collabora-zione nel processo terapeutico tra il medico ed il far-macista.

Anche nei confronti del paziente, la soluzione si concretizza in benefit ineguagliabili. L’accertamento sicuro del paziente e del somministratore, oltre alle avvertenze sul suo stato del degente si traducono in un plus di inestimabile valore in questo contesto: ri-duzione di errori di lettura e trascrizione, efficienza ed efficacia nell’organizzazione del lavoro, facile e si-cura reperibilità del farmaco nel carrello, risparmio di

tempo nel processo di somministrazione. Architettura tecnologica RFID Il back-stage tecnologico del carrello intelligente è frutto di analisi e ricerche di Softwork, giunta a crea-re un’antenna ad hoc che, per dimensioni e perfor-mance, risponde ottimamente alle esigenze del car-rello stesso. Il sistema RFID sul quale poggia il car-rello opera alla frequenza 13.56MHz (ISO 15693) ed è composto da flex antenne customizza-te, di dimensioni 70x50cm circa, integrate nel carrel-lo e collegate al controller MR100-A RS/232. L’hand-held buetooth legge invece i tag RFID, a forma di badge nel caso del medico e dell’infermiere, mentre il paziente è munito di braccialetto “a perde-re”.

Conclusioni: gli obiettivi raggiunti La soluzione individuata da SaniTaG® risponde a tre fondamentali esigenze di assoluta attualità nella Sani-tà Italiana: CERTEZZA (giusto abbinamento tra farmaco e paziente), SICUREZZA (controlli mul-tipli per prevenire errori) ed ECONOMIA nell’erogazione delle servizio. L’introduzione del carrello intelligente RFID in alcune strutture sanitarie ha permesso di raggiungere alcuni obiettivi gestionali: la farmacia ha visibilità delle tera-pie sia in prescrizione che ad avvenuta somministra-zione; ciò permette un controllo accurato dei magaz-zini e, quindi, un approvvigionamento più tempestivo con una riduzione delle giacenze di reparto, mentre la direzione può disporre dei costi reali della terapia per ciascun paziente.

Abstract SOFTWORK S.r.L. Value-Added Global Provider per Tecnologie e Soluzioni RFIDn complete ed integrate, SOFTWORK ha stretto accordi di partnership distributiva con produttori leader internazionali, quali FEIG Electronic per RFID passivi, Identec Solutions per RFID attivi, Psion Teklogix S.r.l., STMicroelectronis e Toshiba TEC. La produzione di propri apparati, anche customizzati, l’esperienza maturata “sul campo” da un team di progettisti, sistemisti e tecnici ed un network di oltre 150 rivenditori certificati garantiscono a SOFTWORK la leadership RFId in tutt’Italia. www.rf-id.it

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CASE HISTORY Edutainment: l’RFID per la Valorizzazione del Territorio

Progetto CastLE nel Salento

Introduzione Il Comune di Lecce, in collaborazione con ACRI Svi-luppo Sud, un’iniziativa delle fondazioni di origine bancaria per la realizzazione di distretti culturali, ha adottato il progetto CastLE, ensemble di strumenti dall’alto contenuto tecnologico che, interagendo tra di loro, mirano a valorizzare il territorio del Salento nelle sue attraenti sfaccettature, dalla ricchezza arti-stica alle tradizioni gastronomiche e popolari: conflui-scono infatti nel Progetto CastLE il portale turistico castle.commediasrl.it, che permette al visitatore di conoscere il patrimonio artistico del comprensorio ed i servizi turistici ad esso abbinati; il Tour Center, cen-tro operativo che si occupa di gestire ed aggiornare i contenuti del portale tramite un applicativo software detto Back-Office, gli Info Point dislocati nei castel-li/fortezze e la guida RFID dei castelli.

Procedura operativa Il progetto CastLE, attualmente operativo presso i ca-stelli di Lecce, Copertino, Poggiardo-Vaste e Castro, prende vita innanzitutto presso il Tour Center, perché è qui che si individua la struttura della visita guidata dall’RFID: la centrale operativa definisce, ad esempio, i Point of Interest (PoI) su una mappa del castello (opere d’arte, stanze, servizi, etc.), associa ai PoI in-formazioni di carattere multimediale (testo, file video, file audio) in più lingue per abbinare questi dati ad un tag RFID, costruisce i percorsi all’interno del castello per consentire al palmare RFID di guidare il visitatore ed allinea i dati sui Palmari, oltre a gestire un Call Center attraverso il quale il pubblico chiede informa-zioni su orari, itinerari, etc. Attraverso il Back-Office elaborato da Astacom i dati (mappe, posizione PoI, associazione Tag RFID ai PoI,

associazione file multimediali ai PoI, percorsi, etc.) vengono passati al palmare.

Coadiuvato da vari Info Point presso i castelli per for-nire informazioni, gestire le prenotazioni per le visite ed il noleggio dei palmari RFID, il Progetto CastLE si concretizza nella visita guidata ai castelli leccesi con l’ausilio di un palmare integrato con lettore RFID. Il palmare in dotazione al visitatore intercetta i se-gnali provenienti dai tag RFID (in corrispondenza del PoI) e propone sul display le informazioni multime-diali associate al PoI stesso: il visitatore ha, quindi, la possibilità di accedere a tali informazioni, richiedere un servizio (es. toilette, uscita, bar, Info Point) e il palmare indicherà il percorso da seguire per raggiun-gere il servizio richiesto. Il Progetto CastLE accompagna in modo soft il visita-tore, senza imporre itinerari fissi, magari di scarso interesse per il fruitore, che può infatti scegliere un percorso predefinito o un percorso libero: nel primo caso sarà il palmare a guidarlo lungo il percorso scel-to, il display visualizza l’area in cui si trova il visitato-re (attraverso la lettura di un tag i-Q8 che identifica l’area) ed i punti d’interesse, taggati con i-D2, asso-ciati a quell’area; per stimolare la curiosità del visita-tore con una logica divertente di “caccia al tesoro”, il display del palmare RFID distingue però anche, con colori diversi, i rimanenti PoI presenti nell’area, ma i cui tag non sono stati ancora rilevati perché troppo lontani. Il visitatore, quando rileva un tag vedrà sul palmare l’elenco delle informazioni associate al tag e potrà accedere a tali informazioni interagendo con il palmare (leggere un testo, vedere un video, ascoltare

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un audio). Si pensi, per esempio, ad un tag associato ad un quadro: il palmare potrà spiegare con un audio tutti i dettagli relativi all’opera. Durante la visita, il turista ha sempre la possibilità di interrogare il palmare in merito ai servizi descritti: per esempio potrà richiedere dove si trova l’info-point più vicino e sarà guidato dal palmare fino alla destinazio-ne desiderata. Molteplici le funzioni che la guida RFID può espletare, su richiesta del visitatore: selezionare la lingua, scegliere un percorso libero o un percorso guidato, conoscere la propria posizione, individuare su mappa tutti i PoI, accedere alle info multimediali as-sociate ad ogni PoI, intercettare il segnale emesso da un PoI nelle vicinanze ed accedere alle info associate al PoI, richiedere la posizione di un servizio (bar, toi-lette, uscita, etc.) ed essere guidato rispetto alla pro-pria posizione. A completare l’interazione uomo-tecnologia del Pro-getto CastLE, anche la presenza di chioschi informa-tivi all’interno dei castelli: si tratta di totem che, do-tati di touch-screen, permettono al visitatore l’acceso al portale web e a tutte le informazioni qui contenu-te. Vantaggi: Perché RFID? La scelta tecnologica di Astacom è caduta sull’RFID perché, a differenza di altre tecnologie (vedi GPS), l’applicazione è indipendente dalla copertura di se-gnali esterni (appunto il GPS). Altro vantaggio dell’RFID è la flessibilità e la sua fa-cilità d’uso: per configurare un nuovo PoI o spostar-lo, è sufficiente configurare o spostare il tag ad esso associato. Essendo l’RFID una tecnologia aperta e modulare, il progetto CastLE può essere facilmente esteso ad altre tipologie di siti di interesse turistico, come musei, centri storici, riserve naturali, generan-do così un effetto sinergico nella promozione e

conoscenza del comprensorio salentino: è infatti pos-sibile integrare, attraverso il portale, servizi aggiuntivi legati all’offerta turistica del territorio. Infine, il vantaggio dell’applicazione è dato sia dal sof-tware di back-office che consente di configurare i tag su una qualsiasi mappa (un castello, un museo, un parco naturale, un centro storico, ecc…), associare ai tag informazioni, disegnare percorsi, etc., sia nell’uso del palmare come strumento di supporto alla visita grazie all’interazione tra il turista e i contenuti multi-mediali del palmare. Architettura tecnologica RFID Sono stati utilizzati Tag i-Q8 con lettura fino a 100 m per identificare le aree dei castelli; Tag i-D2 con lettu-ra fino a 6 m per identificare i singoli Punti di Interes-se, ossia le opere. Il Progetto CastLE si avvale poi di Palmari con integra-ta la scheda di lettura/scrittura di tag attivi. Conclusioni: gli obiettivi raggiunti Il primo obiettivo soddisfatto dal Progetto CastLE con-siste nel soddisfare le esigenze di sviluppo territoriale grazie all’utilizzo di nuove tecnologie informatiche: va-lorizzazione e conoscenza del patrimonio storico cultu-rale, dall’offerta di servizi collaterali quali ristoranti, alberghi, prodotti locali, agli itinerari turistici di svaria-ta matrice (Barocco Pugliese, Musei, Chiese, ecc…). La soluzione creata da Astacom, poi, mira ad assicura-re diversi livelli di accesso da parte del pubblico anche grazie alla creazione di un portale dedicato, costante-mente aggiornato ed ideato in modo “user-friendly”: è così creato un sistema “in rete” per la fruizione e la valorizzazione dei castelli leccesi.

Abstract SOFTWORK S.r.L. Value-Added Global Provider per Tecnologie e Soluzioni RFID complete ed integrate, SOFTWORK ha stretto accordi di partnership distributiva con produttori leader internazionali, quali FEIG Electronic per RFID passivi, Identec Solutions per RFID attivi, STMicroelectronis e Toshiba TEC. La produzione di propri apparati, anche customizzati, l’esperienza maturata “sul campo” da un team di progettisti, sistemisti e tecnici ed un network di oltre 150 rivenditori certificati garantiscono a SOFTWORK la leadership RFId in tutt’Italia. www.rf-id.it

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CASE HISTORY RFID nello scenario della Pubblica Amministrazione:

Comune di Sant’Antonio Abate (Napoli)

Introduzione Il Comune di Sant’Antonio Abate, situato a sud-est di Napoli sulle colline litoranee della penisola sorrentina, conta oltre 18.000 abitanti, di cui quasi 3mila studenti (fonte: ISTAT). L’applicazione, realizzata da Astacom SrL con tecnolo-gia RFID di SOFTWORK, si colloca nel settore Gestio-ne Servizi Scolastici e consente di coordinare i ser-vizi di trasporto e di mensa scolastica del comu-ne attraverso la rilevazione degli studenti con palmare dotato di lettori RFID e modulo GPS. Procedura operativa Ad ogni studente viene consegnato un badge integra-to con un tag RFID passivo – frequenza 13.56 MHz, formato credit card, rilevato dall’operatore sullo scuo-labus al momento della salita e della discesa: in parti-colare la lettura del tag può avvenire o tramite l’ausilio di un assistente dotato di palmare oppure avvicinando il badge ad apposite antenne RFID posizionate nella zona di salita nell’autobus. Ad oggi, infatti, sono operativi nel comune del napole-tano 9 palmari, di cui 8 con lettore RFID integrato ed uno con antenna esterna. In quest’ultimo caso, lo studente che sale in autobus avvicina il proprio badge all’antenna RFID, mentre con gli altri 8 palmari la rile-vazione del tag avviene con il supporto di un assisten-te. Vengono così memorizzate importanti informazioni sul possessore del badge RFID, tra cui data e ora di salita e discesa, posizione di salita e discesa (attraverso il GPS), autorizzato o meno, ossia se il soggetto è un regolare abbonato oppure no. Tutti questi dati sono poi trasferiti in tempo reale at-traverso un GPRS al server presso gli uffici comunali, dove gli operatori possono effettuare controlli e analisi anche su cartografia.

La medesima logica opera anche nell’ambito della mensa, in cui è previsto a breve l’estensione dell’utilizzo della tecnologia RFID: qui gli operatori scolastici, posizionati all’ingresso della scuola, sono dotati di palmare integrato con tecnologia RFID di SOFTWORK, al fine di registrare il consumo di un pa-sto da parte degli alunni. L’informazione viene poi trasferita alla mensa scolasti-ca in modo da conoscere a priori il numero dei pasti da erogare; le informazioni sull’avvenuto consumo del pasto vengono invece trasferite al server presso gli uf-fici scolastici per la relativa contabilizzazione. In particolare, i dati raccolti alla mensa vengono tra-smessi in momenti ben precisi e stabiliti (ad esempio: prima delle 10.00), via GPRS o via cavo: in quest’ultimo caso non è necessario che il palmare venga connesso al Server centrale direttamente, ma è sufficiente che venga collegato ad un PC con accesso ad internet.

Vantaggi: Perché RFID? La tecnologia RFID si adatta particolarmente alle pro-blematiche del progetto, dovendo identificare in ma-niera puntuale l’utilizzo di un servizio (trasporto e mensa) senza richiedere agli studenti o agli operatori particolari operazioni, ma semplicemente esponendo e facendo rilevare il badge RFID. Architettura tecnologica RFID Il progetto di Astacom poggia su tecnologia RFID di SOFTWORK operante alla frequenza 13.56MHz (ISO 15693), che, tra i vari benefici, annovera anche l’anticollisione, quindi la lettura multitag che si può ve-rificare nel caso in cui più studenti espongano il loro

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badge all’antenna di rilevazione, senza richiedere quindi una lettura sequenziale.

In particolare, i badge RF sono in PVC ed hanno il formato credit card, personalizzati dalla grafica del comune. Il sistema è poi composto da palmari WorkAbout PRO di Psion Teklogix, integrati con modulo RFID di SOF-TWORK ed in dotazione agli assistenti per la rilevazio-ne volontaria dei badge. Il progetto ScuolaBus prevede inoltre anche palmari collegati a dispositivi RFID esterni: Mid Range Rea-der ed antenna pad nel caso in cui la rilevazione dei badge avvenga tramite l’esposizione di quest’ultimi all’antenna di rilevazione. I palmari sono dotati anche di modulo GPS per la rile-vazione e di scheda GSM/GPRS per la trasmissione da-ti.

Conclusioni L’obiettivo primario del Comune consiste nella raccol-ta precisa ed affidabile dei dati per studiare l’andamento crescente o decrescente del servi-zio di trasporto, mentre è prevista in una seconda fase l’integrazione del sistema alla gestione della mensa scolastica, pianificandone così il futuro.

L’introduzione dell’RFID, come componente tecnologi-ca della soluzione di Astacom, mira quindi a soddisfa-re un’esigenza organizzativa: i dati raccolti vengono infatti statisticamente elaborati e permettono una pia-nificazione dei servizi da erogare, per giungere all’obiettivo cardine: snellire e rendere fluido sia il tra-sporto che la mensa, permettendo nel contempo di verificare e, quindi eliminare, eventuali fruizioni abusi-ve dei servizi. Il Comune di Sant’Antonio Abate, in cui il progetto RFID è operativo da dicembre 2006, mira quindi anche ad un controllo economico e contabile, evitando spese eccessive e non compensate da introiti da parte dei fruitori. Inoltre, la presenza di lettori GPS integrati con il pal-mare WorkAbout PRO consente una rilevazione preci-sa (visualizzabile in back office anche su sistema car-tografico) degli accessi (salita e discesa) dei singoli studenti allo scuolabus, oltre alla rilevazione dei per-corsi reali effettuati dai singoli mezzi: sono così abbat-tuti i costi ed eliminati eventuali abusi derivanti dall’uso dei singoli scuolabus.

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CASE HISTORY Tracciabilità, Protezione del Marchio e Tutela del Consumatore:

Consorzio del Prosciutto di San Daniele

Introduzione Nato nel 1961 con l’obiettivo di tutelare il nome del prosciutto di San Daniele, il Consorzio del Prosciut-to di San Daniele è oggi una realtà ben consolidata, rivolta a certificare la conformità del prosciutto di San Daniele e mantenere l’elevato standard qualitativo in termini di sicurezza igienico-sanitaria, caratteristi-che chimiche, fisiche, organolettiche e nutrizionali del prodotto commercializzato. Alcuni dati del 2006 ne sintetizzano bene la portata: 29 aziende di produzione del prosciutto consorziate, 5119 allevamenti, 131 macelli, prodotti oltre 37 milioni di kg ed oltre 2.600.000 prosciutti.

E’ questo il contesto in cui è maturata la scelta del Consorzio del Prosciutto di San Daniele per l’RFID, must tecnologico rivolto ad una maggiore tutela del marchio DOP ed efficacia su tutti i soggetti operanti nel sistema di controllo della DOP “prosciutto di San Daniele”. Procedura operativa L’applicazione RFID presso il Consorzio friulano si snoda attraverso precisi flussi operativi, che ricalcano la filiera DOP:

Allevamento

Stabilimento di macellazione

Trasporto al prosciuttificio

Lavorazione interna al prosciuttificio

Consegna alla GDO

L’intero progetto ruota attorno al ruolo del tag RFID, inteso come collettore di informazioni di ogni singolo prosciutto, rese disponibili in internet: dov’è stato allevato il suino e com’è stato nutrito, quando è stato macellato, quali lavorazioni e trattamenti ha su-bito il prodotto all’interno del prosciuttificio, quando è stato da quest’ultimo immesso nel mercato. Il processo di certificazione prevede che sul prosciut-to, ad ogni passaggio sopraelencato, venga apposta la

"firma" (marchio/timbro) dell’operatore/produttore appartenente alla filiera, garantendo così il rispetto dei requisiti previsti dal Disciplinare di Produzione. In particolare, l’RFID entra in gioco nel 3° step opera-tivo della filiera, quando cioè la coscia arriva dalla ma-cellazione al prosciuttificio per la lavorazione: qui l’operatore pesa la coscia, ne verifica la conformità ai requisiti DOP e, in caso di esito positivo, procede con la marchiatura a fuoco e l’apposizione sulla coscia fresca del tag RFID, associandolo al codice di origi-ne dell’allevamento (tatuaggio con sigla alfanumeri-ca); per realizzare questa fase di “battezzo del tag”, scrivendovi le informazioni dedicate alla coscia (es. numero di partita, data di entrata nel prosciuttificio), in questa stazione opera un reader RFID di prossimità collegato ad un’antenna, atto a creare il tag da appor-re alla coscia.

Ad oggi tutti i dati di filiera sono convogliati in un si-stema informatico unitario allocato presso INEQ (Isti-tuto Nord Est Qualità) che consente, dopo l’avvenuta registrazione dei dati stessi, di gestirli e collegarli in forma automatica e di rendere quindi disponibili per ciascun prosciutto tutte le informazioni di origine e tracciabilità in formato elettronico. Al fine di non stravolgere il modus operandi dei pro-sciuttifici, il Consorzio ha previsto diversi criteri di ap-posizione del tag, totalmente o parzialmente automa-tizzati, in base al volume di carico e, quindi, alle di-mensioni del prosciuttificio. Inizia poi la linea di lavorazione interna al prosciuttifi-cio, costituita da vari step: salatura, pulitura-rifilatura, lavaggio, stuccatura, stagionatura, marchiatura DOP, disosso, pressatura ed affettatura, spedizione etc.

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Ad oggi, il Consorzio sta studiando l’implementazione di punti di rilievo RFID all’ingresso di ogni fase produt-tiva strategica: il sistema, composto da reader ed an-tenne RFID di Softwork, è inserito sul percorso che le bilancelle/telai ospitanti i prosciutti seguono durante gli avanzamenti nelle fasi produttive, in modo da tracciare automaticamente il work-in-progress. Il tag, definito tag-padre, apposto sulla bilancel-la/telaio e contenente tutte le informazioni necessarie a riconoscere la partita, viene così identificato al suo transito, rilevando la correttezza delle varie operazio-ni.

Il sistema di rilievo traccia il tag apposto sul te-laio/bilancella ed è in grado di sapere, in qualunque momento, quali cosce sono state movimentate nell’avanzamento di produzione grazie alla precedente associazione tag-padre e tag delle cosce.

Architettura tecnologica RFID by SOFTWORK Il sistema RFID opera alla frequenza HF (13.56MHz), ideale per rispondere sia ai possibili svi-luppi futuri worldwide di presenza del tag lungo tut-

ta la filiera fino alla GDO ed al consumatore finale (grazie al supporto dello standard ISO 15693 ed EPC), sia alle difficoltà dell’ambiente operativo (es. l’umidità e presenza di acciaio negli impianti di pro-duzione e movimentazione). La frequenza HF opera inoltre in funzione anti-collisione, rilevando cioè si-multaneamente un gran numero di tag e, quindi, di prosciutti da identificare e tracciare. In particolare, le antenne ed i reader adottati appar-tengono alla famiglia Work-Tag® passivi di Sof-twork, tra cui Long Range Reader, Mid Range Rea-der, palmari RFID BlueTooth ed antenne di varie di-mensioni.

I tag sono un prodotto custom, esito finale di test e verifiche, appositamente progettati da Sof-twork per rispondere ai dettami del Consorzio: la forma, ad esempio, e la modalità di applicazione del tag non alterano né rovinano in alcun modo le pro-prietà del prosciutto. Conclusioni: gli obiettivi raggiunti Anticontraffazione, tracciabilità e rintracciabi-lità sono il primo traguardo raggiunto dall’apporto tecnologico dell’RFID, tramite l’apposizione ad ogni singolo prosciutto di un identificativo univoco, il tag RFID, che ne garantisce l’originalità e che permette, mediante la consultazione dei dati in esso residenti (o ad esso collegati), di risalire alla storia del pro-sciutto. La rintracciabilità interna alla produzione dei diversi prosciuttifici assicura inoltre altri vantaggi produttivi per la valorizzazione economica dell’intera fi-liera, tra cui il monitoraggio dell’avanzamento di produzione, l’analisi della capacità produttività e del-la qualità dei fornitori (qualità, puntualità, etc.).

Tecnologie & Soluzioni RFID by SOFTWORK Value-Added Global Provider per Tecnologie e Soluzioni RFID complete ed integrate, SOFTWORK ha stretto accordi di partnership distributiva con produttori leader internazionali, quali FEIG Electronic per RFID passivi, Identec Solutions per RFID attivi, STMicroelectronis e Toshiba TEC. La produzione di propri apparati, anche customizzati, l’esperienza maturata “sul campo” da un team di progettisti, sistemisti e tecnici ed un network di oltre 170 rivenditori certificati garantiscono a SOFTWORK la leadership RFId in tutt’Italia.

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CASE HISTORY RFID nel Settore Edutainment:

Sistema Didà

Nasce dalla collaborazione di SOFTWORK con DE-METRA (www.demetra.net), società operante nel set-tore dei servizi per il Verde e per l’Ambiente, il pro-getto Didà, innovativo sistema di video-audio guide RFID per percorsi all’interno di parchi, orti botanici, giardini storici e siti archeologici. Didà è infatti una guida multimediale “sensibile all’ambiente”, che ac-compagna il visitatore in ogni luogo ed in piena liber-tà. I primi due luoghi in Italia a fare uso del futuristico si-stema Didà sono:

i Giardini della Villa Reale del Parco di Monza (percorso botanico-storico);

il Parco storico di Villa Greppi di Monticello Brianza (Lecco) (percorso naturalistico).

Il visitatore riceve un palmare Didà, sul quale sono ca-ricate le mappe dei sentieri, le informazioni di percor-so ed i files multimediali, seleziona la lingua ed il tema preferito (ad esempio: profilo botanico, geologico, faunistico, architettonico, archeologico) e dopo aver letto o ricevuto dall’incaricato le minime istruzioni (ac-cendi/spegni, regolazione volume, skip o repeat) è pronto per iniziare l’escursione. Quando il visitatore entra nell’area sensibile di un pun-to di emissione (che varia a secondo della tipologia dell’oggetto, ad esempio da 3 a 10m per un albero o un cartello segnaletico, fino a 50m e più per un’area umida o un affioramento geologico) si avvia in modo automatico il commento sonoro e visivo che propone all’utente le informazioni relative all’oggetto e lo guida nella visita del parco.

Il visitatore non deve necessariamente seguire un per-corso prestabilito: anzi, se lo desidera, può spostarsi liberamente alla scoperta di cose o luoghi di suo inte-resse.

Il visitatore può utilizzare Didà a piedi o in mountain-bike: infatti Didà si presenta con un guscio di prote-zione personalizzato ed ergonomico, da tenere in ma-no o, in alternativa, da appendere al collo tramite un cordoncino, minimizzando così il rischio di cadute e consentendone l’utilizzo in spazi aperti e in qualsiasi condizione ambientale. Per i percorsi in mountain-bike Didà viene montato direttamente sul mezzo attraverso un apposito supporto. Attraverso il sistema Didà l’albero, la bellezza natura-le, la rovina archeologica parlano al visitatore, per-mettendogli di scoprire in modo nuovo e divertente le bellezze del sito. Didà è inoltre un importante supporto per persone non vedenti e diversamente abili, che possono in tutta sicurezza fruire di parchi e aree di interesse naturali-stico. I percorsi sono differenziati per temi, livelli di appro-fondimento, fruitori (adulti e bambini) e sono imposta-ti nelle lingue più comuni: lo stesso percorso, ad e-sempio, potrà contenere diversi livelli di approfondi-mento o temi particolari, per adulti o bambini, sele-zionabili dall’utente così come la lingua del commento

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sonoro (italiano, inglese, francese, tedesco e spagno-lo). Chiari i vantaggi del sistema Didà: valorizzazione del territorio attraverso sistemi nuovi e di facile impiego; uso del tempo libero in modo divertente e, contempo-raneamente, educativo; incentivazione alla diffusione di comportamenti ambientalmente corretti atti a pre-servare il territorio; migliore fruizione di aree di inte-resse artistico, naturalistico e storico per categorie svantaggiate di persone (non vedenti e soggetti diver-samente abili).

Il sistema Didà trova poi svariati scenari applicativi: parchi ed orti botanici, siti archeologici, aree natura-listiche e percorsi urbani.

Alla consolidata competenza nella gestione e valoriz-zazione del verde pubblico e privato (es. parchi, orti botanici, siti archeologici e aree di interesse naturali-stico) di DEMETRA, che ha dedicato a questo tema lo specifico settore operativo Nature Guide, SOF-TWORK ha apportato in questo progetto il proprio contributo tecnologico in tema RFID: stimolato dall’avvicinarsi del visitatore munito di reader, il tag RFID, nascosto nella pianta, nell’albero o nel reperto archeologico di interesse, trasmette il proprio identifi-cativo al sistema, attivando così la comunicazione con l’uomo e la trasmissione di informazioni audio-video fino ad una distanza di oltre 50 metri. Il sistema RFID, di tipo attivo ed operante con frequenza 868 MHz, non necessita di impianti o reti fisse, né di alimenta-zione elettrica o altri sistemi complessi, funziona in modo involontario, ossia senza puntatori e senza digi-tare numeri, ed in qualsiasi condizione ambientale.

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CASE HISTORY Automazione nel Processo di Movimentazione del Carbone:

ENEL

La centrale di Brindisi Sud, uno dei principali impianti termoelettrici di ENEL Divisione Generazione ed Energy Management, costituita da quattro sezioni a vapore da 660 MWe che generano energia dalla com-bustione del carbone, ha introdotto la tecnologia RFID per monitorare e gestire con sicurezza il trasporto di questa roccia combustibile.

La movimentazione del combustibile è sicuramente uno degli aspetti più critici da gestire negli im-pianti di produzione d’energia dove occorre garantire la continuità del servizio riducendo al minimo i rischi di indisponibilità: riuscire ad individuare precocemente le anomalie nei sistemi di trasporto consente quindi una migliore gestione dell’esercizio e delle manuten-zioni, evitando importanti ripercussioni di tipo econo-mico ed ambientale. In particolare, la movimentazione del carbone è probabilmente l’attività che richiede il maggior impegno del personale preposto, sia per la gestione dell’approvvigionamento del combustibile, sia per la laboriosità delle manutenzioni del sistema di trasporto e le criticità dell’esercizio. Il carbone arriva via mare nell’avamporto di Brindisi e viene trasportato su nastro all’interno della centrale lungo un percorso di circa 13 km; i nastri hanno una lunghezza variabile da qualche centinaio di metri a circa 7 km, sono larghi 2 metri e viaggiano alla veloci-tà di 3,2 metri/secondo, consentendo il trasferimento di circa 2000 tonnellate/ora di carbone. La complessità del sistema di trasporto carbone può portare a dover gestire una serie di possibili anomalie che in diversa misura possono compromettere il pro-cesso di trasferimento e indurre, nei casi più gravi, ri-schi d’incendi o contaminazioni ambientali. Le anoma-lie che sono più difficili da individuare sono quelle sui nastri, dove si possono verificare delle rotture improv-vise nelle giunzioni o tagli che, nei casi più gravi, ri-chiedono la sostituzione di lunghi tratti di nastro.

Allo scopo di limitare la possibilità che si verifichino lunghe fermate del sistema di trasporto e contribuire a fornire informazioni utili a migliorare la gestione dell’esercizio e delle manutenzioni, ENEL Ricerca ha recentemente sviluppato un sistema di visione che i-dentifica in linea i difetti superficiali nei nastri (buchi, tagli, lacerazioni), ne ricava le dimensioni e ne segue l’evoluzione, integrato da SOFTWORK con la tecno-logia RFID per garantire una localizzazione sicura e precisa di una posizione a cui riferire le anomalie. Doppia la finalità dell’integrazione RFID: rilevare il punto “0” (zero) del nastro trasportatore durante i transiti ad ogni giro completo e mantenere una storia delle manutenzioni memorizzando alcune informazioni utili a catalogare la tipologia degli interventi, i tempi e le modalità d’esecuzione. La sperimentazione ha richiesto la predisposizione di alcuni Tag Transponder passivi inseriti all’interno del nastro e l’installazione di un Lettore RFID completo di antenna opportunamente dimensionati per rilevare il transito e leggere le informazioni codificate contenute nella memoria. Le prove hanno coperto la quasi totalità degli aspetti che riguardano l’identificazione del nastro trasportato-re ed hanno avuto un risvolto molto importante al fine di determinare le reali possibilità di utilizzo della tec-nologia RFID. I dispositivi RFID di SOFTWORK utilizzati nelle prove di validazione sono di tipo HF (13,56 MHz) a potenza controllabile da 1 a 10 Watt e UHF (862-960MHz) a potenza controllabile da 0,25 a 2 Watt, entrambi a-venti un grado di protezione (Industrial Protection) IP 54/65 per il montaggio in ambienti industriali.

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I vincoli di cui si è tenuto conto sono legati alla moda-lità di rilevazione di tipo “non esplicito”: i Tag vengono posizionati internamente al nastro e devono essere ri-levati automaticamente da un’antenna e da un lettore predisposti a bordo impianto. Il sistema deve leggere la chiusura di un contatto dal lettore RFID, una volta riconosciuta la presenza del Tag di riferimento, in modo che possa azzerare i con-teggi per ricalcolare la posizione in un nuovo giro del nastro. Eventuali altri Tag posizionati sul nastro hanno solo lo scopo di mantenere una storia degli interventi di manutenzione, non devono manifestare la loro pre-senza se non attraverso la lettura dei dati contenuti in memoria. La modalità di rilevazione non deve essere invasiva per evitare che il sistema sia d’intralcio alla normale operatività dell’impianto e del personale addetto alle manutenzioni. L’antenna deve essere posizionata ad una distanza di circa 5 cm dal nastro che corre, durante il normale utilizzo, alla velocità nominale con piccole variazioni dovute alle variazioni del carico di carbone. Il nastro in gomma, dello spessore di circa 18 mm, racchiude al suo interno i tag RFID, aventi dimensioni che variano da 2x2 a 3x15 cm e sono rivestiti da un materiale che deve resistere alle sollecitazioni mecca-niche indotte dagli organi di movimentazione del na-stro trasportatore e dalla caduta del carbone dalla tra-moggia. Durante le prove effettuate entrambe le tecnologie RFID Passive utilizzate (HF 13,56 Mhz ed UHF 868 Mhz) hanno risposto positivamente alle caratteristiche di identificazione richieste, rispettando i parametri (di-stanza delle antenne dal nastro e posizione del Tag sul nastro) che sono prerequisiti obbligatori per il loro corretto funzionamento. Le prove realizzate con la tecnologia HF 13,56 MHz hanno evidenziato che gli obbiettivi del progetto sono raggiungibili con Tag di diverse dimensioni: Tag Iso Card (85x60 mm) e Tag più ridotti (30x40 mm), men-tre le antenne, in relazione al tag utilizzato, possono

essere di dimensione 300x300mm oppure 800x600mm. Le prove realizzate con la tecnologia UHF 868 Mhz hanno evidenziato risultati altrettanto interessanti: in-fatti, anche in questo caso, gli obbiettivi del progetto si sono dimostrati raggiungibili sia con antenne pola-rizzate a 120°, sia con antenne polarizzate a 60°. Tuttavia, per quanto concerne la tecnologia UHF, si evidenzia che l’utilizzo di questa banda di frequenza (da 865.6 a 868 Mhz), per gli apparati in Radio Fre-quenza (RFID) Passivi ed Attivi è regolato dalle nor-mative ETSI EN 300 220; EN 302 208 (Subbands b1,b2,b3) e raccomandazioni ERC/REC 70-03, Annex 11, Frequency Band b2, Edition October 2004, che pongono delle limitazioni all’uso di apparati limitando la potenza ERP ad un massimo di 25 mW. Questa limitazione è dovuta al fatto che, con potenze maggiori, la frequenza UHF 868 è impegnata dal Mini-stero della Difesa. Anche se da circa due anni è previ-sto un adeguamento da parte dell’Italia alle potenze già utilizzabili negli altri paesi europei (da 0,5 Watt a 2 Watt ERP), purtroppo ciò non è ancora avvenuto. In alternativa alle altre collaudate tecniche per l’identificazione automatica come il codice a barre o la banda magnetica, la tecnologia RFID offre sicu-ramente una migliore flessibilità d’utilizzo unita alla capacità di memorizzare e leggere dati ed informa-zioni utili alla gestione automatica dei processi pro-duttivi, alla loro manutenzione, al controllo di qualità e alla tracciabilità di cose o persone. La sperimentazione avviata nella centrale di Brindisi Sud applicata ai sistemi di movimentazione del car-bone permetterà di raccogliere maggiori informazioni circa l’affidabilità dei sistemi di lettura e la resistenza meccanica dei Tag, così da definire le caratteristiche finali dei sistemi e l’applicazione alle normative in vi-gore. In futuro, questa tecnologia potrebbe trovare applica-zione anche come supporto al personale di manuten-zione per ottimizzare la gestione degli interventi e rendere intelligenti i dispositivi più critici del sistema di trasporto, consentendo la memorizzazione del loro stato di funzionamento.

Abstract SOFTWORK S.r.L. Value-Added Global Provider per Tecnologie e Soluzioni RFID complete ed integrate, SOFTWORK ha stretto accordi di partnership distributiva con produttori leader internazionali, quali FEIG Electronic per RFID passivi, Identec Solutions per RFID attivi, Psion Teklogix S.r.l., STMicroelectronis e Toshiba TEC. La produzione di propri apparati, anche customizzati, l’esperienza maturata “sul campo” da un team di progettisti, sistemisti e tecnici ed un network di oltre 150 rivenditori certificati garantiscono a SOFTWORK la leadership RFId in tutt’Italia. www.rf-id.it

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CASE HISTORY Asset Management:

Ministero degli Affari Esteri, Roma

L’applicazione RFID al Ministero degli Affari Esteri di Roma è stata realizzata da Tag Project srl di Ca-tania (www.tagproject.it), Work-Tag® Partner certifi-cato di SOFTWORK, che ne ha studiato gli aspetti in-formatici e le relative soluzioni tecnologiche. La soluzione RFID, denominata Tag Invent, è stata adottata dal Ministero degli Affari Esteri di Roma e consente la gestione e il monitoraggio della movimen-tazione dei beni strumentali (apparati telefonici), dalla presa in carico fino alla rottamazione. Il sistema si basa sull’etichettatura degli apparecchi con Tag RFId di tipo passivo grazie ai quali è possibi-le registrare e aggiornare, per ogni telefono, tutte le informazioni relative al suo stato e alla sua movimen-tazione, attraverso le diverse fasi del processo di ge-stione dei beni e la raccolta complessiva dei dati in un database centrale accessibile via rete. Le etichette vengono predisposte mediante una stam-pante RFId e vengono successivamente lette/scritte tramite l’utilizzo di computer palmari industriali PSION Teklogix dotati del modulo RFId di SOFTWORK.

Tag Project ha così individuato nell’RFID la soluzione più efficiente e valida per soddisfare le richieste del Ministero degli Affari Esteri, che, a causa della sua na-tura istituzionale, è caratterizzato da un’elevata mobi-lità del personale; simili avvicendamenti rendono mol-to difficoltosa la gestione dell’inventario degli oltre 3000 apparecchi telefonici installati presso il MAE (di-slocazione fisica, assegnazione agli Uffici delle Dire-zioni Generali/Servizi, modelli utilizzati ecc). Il sistema Tag Invent consente di monitorare lo stato dei telefoni con la possibilità di leggere e aggiornare direttamente

sul telefono le informazioni relative al suo stato (mo-dello, data di fine garanzia, ufficio di assegnazione, etc); inoltre, grazie alla possibilità di avere le informa-zioni direttamente sul bene etichettato, non è neces-sario che i palmari dei diversi operatori che gestiscono la movimentazione dei telefoni siano sempre sincro-nizzati in tempo reale col database centrale (non è stato pertanto necessario costituire reti wireless per connettere i palmari). Chiari e molteplici i vantaggi conseguiti dal sistema RFID:

L’inventario viene aggiornato in modo au-tomatico: chi movimenta la merce deve limitarsi a censire i nuovi prodotti (catalogazione iniziale) e ad utilizzare il palmare RFId per registrare tutti i prelievi e le sistemazioni dei prodotti

Il sistema consente la piena rintracciabilità dei prodotti: l’inventario è consultabile in tempo rea-le da qualsiasi utente autorizzato collegato via re-te; è possibile analizzare la storia di ogni prodot-to, osservandone stato, movimenti e utenti; la ri-cerca dei prodotti è resa estremamente semplice dall’inventario topografico (identificazione detta-gliata dell’ubicazione); inoltre, le etichette RFID possono essere velocemente localizzate grazie al-la lettura in radiofrequenza anche se sistemate in una posizione protetta e non “a vista”; il database del sistema prevede la registrazione di dati aggiuntivi utili alla gestione dei beni (specifi-che prodotti, anagrafe fornitori, etc.).

L’infrastruttura tecnologica della soluzione Tag Invent di Tag Project prevede gli apparati RFID di SOF-TWORK, oltre ai palmari PSION Work About PRO con tecnologia RFID integrata da SOFTWORK ed ai Tags RFID di tipo passivo a 13.56 MHz - standard ISO 15693, unitamente all’apporto di MICROSOFT (database Microsoft SQL Server e linguaggio di pro-grammazione Microsoft .net) More info www.rf-id.it [email protected]

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CASE HISTORY Lo scenario dell’automotive per l’RFID:

controllo di qualità ed automazione in Mario Levi SpA

Mario Levi SpA opera al servizio dei principali Car Ma-ker mondiali, fornendo i rivestimenti interni in pel-le. L’headquarter è posizionato a Torino, capitale ita-liana dell’automotive, ma il Gruppo Mario Levi conta anche altre unità a Chiampo (Vicenza), Verolanuova (Brescia), Rosta (Torino) e Porth Elizabeth (Sud Afri-ca).

Specializzazione, Qualità e Servizio sono le basi dello schema imprenditoriale di quest’azienda che racchiude tutta la catena del valore partendo dall’approvvigionamento del grezzo ai processi di con-cia e di rifinizione, passando dai processi di tranciatu-ra e cucitura della pelle fino ad arrivare a fornire il prodotto assemblato. Alla base di ogni fornitura opera un’attenta selezione e controllo del prodotto, con test e verifiche, eseguiti da laboratori interni, lungo tutti i processi produttivi svolti per garantire l’affidabilità e la qualità dei prodotti in pelle forniti. La ricerca del mi-glioramento continuo ha portato la Mario Levi ad av-valersi di nuovi strumenti tecnologici per il costante monitoraggio dei propri processi, trovando nell’RFID e nella soluzione di Essedi Sviluppo Clienti SrL la rispo-sta ideale, implementata nello stabilimento Mario Levi SpA di Verolanuova (Brescia).

Applicazione RFID: T@NNY CUT Particolare attenzione della Mario Levi è rivolta ai re-parti dedicati al taglio della pelle effettuato con l’ausilio di apposite maschere di taglio (fustelle), fase che diventa determinante per verificare la costante ottimizzazione della pelle utilizzata in modo da sfruttare più superficie possibile riducendo al minimo lo scarto ritenuto fisiologico. Detta ottimizzazione di-venta possibile attraverso il continuo monitoraggio di alcune variabili come il posizionamento delle masche-

re di taglio sulla pelle, presenza di caratteristiche in-trinseche della pelle da evitare in questa fase, dimen-sione della maschere, etc. Proprio per monitorare costantemente tutte le variabili che possono intercorrere in queste delicate fasi viene in aiuto la soluzione T@NNY CUT realizzata da Essedi, un sistema automatizzato che permette di con-trollare il work in progress della lavorazione, con una valutazione di convenienza economica alla fine del processo. Ecco in sintesi le funzioni svolte da T@NNY CUT, che si traducono in chiari van-taggi operativi e gestionali: 1. Controllo qualità della pelle acquistata 2. Controllo dei tempi di posizionamento fustelle, quindi rendimento reparto Taglio Pelle per ogni singo-lo tavolo 3. Situazione “On Demand” delle pelli tagliate

4. Situazione “On Demand” della resa, scarto e fu-stelle utilizzate per singola pelle e per fornitore 5. Stato avanzamento dell’ordine di lavoro per stabi-lire quanto manca ancora da tagliare 6. Rintracciabilità del lotto di lavoro

7. Gestione completa del magazzino Pelli (stato pel-le e situazione avanzamento) 8. Controllo delle non conformità a taglio eseguito 9. Situazione aggiornata magazzino fustelle

Il programma T@NNY CUT per il taglio pelli è stato quindi ideato per seguire una precisa sequenza di operazioni che consentono la conservazione dei dati e il monitoraggio dei lavori svolti. La soluzione prevede l’interazione del codice a barre con l’auto-ID technology RFID, seguendo la procedura operativa di Mario Levi SpA: nel ricevere le pelli dal fornitore, l’operatore immette i dati delle merce arri-vata, attribuisce al cavalletto un codice a barre che viene stampato ed apposto su ogni cavalletto e su ogni lotto di pelle; il cavalletto, una sorta di pallet do-ve vengono depositate le pelli per essere trasportate da un punto all’altro, e le relative pelli sono poi rilevati tramite lettura ottica e caricati nel magazzino tagli. Ri-levando l’ordine di lavoro, il cavalletto, la pelle e la sua superficie l’operatore effettua il controllo qualità delle pelli utilizzate, marcando le difettosità ed attri-buendo al termine un voto alla pelle, che viene scarta-ta se i difetti riscontrati non superano i se- veri criteri qualitativi di Mario Levi.

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A questo punto, ogni singola pelle è posizionata sul tavolo di lavoro, rilevandone (tramite codice a barre) gli estremi degli operatori che eseguono l’operazione e sistemando su di essa le fustelle per il taglio. È qui, nel momento di identificare le fustelle nella fase del taglio, che entra in funzione l’RFID, rilevando i pezzi tagliati e caricandoli in magazzino tagliato: do-po aver posizionato le fustelle di taglio, ciascuna dota-ta di tag RFID, il tavolo di lavoro è posto sulla pressa corredata da apposita antenna RFID di rilevazione fu-stelle/tag. In particolare, l’antenna RFID rileva i codici univoci dei tag apposti sulle fustelle ed associati al codice della pelle tagliata. I pezzi tagliati sono caricati sul magazzino pelli taglia-te, memorizzando il legame fra gli stessi e la pelle di origine al fine di poter calcolare le rese ottenute. A completamento della procedura di taglio della pelle, questa viene nuovamente esaminata e, in caso di di-fetti e non conformità agli standard aziendali, questa può essere scartata, rilevando tramite codice a barre il seriale pelle, il codice fustella e la causale di scarto.

Perché RFID? Sono state vagliate altre soluzioni quali lettori di codici a barre fatti ad “ombrello” e posizionati sopra i tavoli che facevano delle fotografie dei codici a barre posi-zionati sulle fustelle, ma, dopo una serie di test ed analisi, la scelta tecnologica è ricaduta sull’RFID per-ché più sicura e veloce è l’acquisizione dei dati.

Architettura tecnologica RFID L’antenna RFID custom è stata appositamente studia-ta e realizzata da Softwork, ritagliata cioè, nelle pre-stazioni e nelle dimensioni, attorno alle specifiche esi-genze di Mario Levi SpA: si tratta, in particolare, di un’antenna che opera alla frequenza 13,56MHz in ple-xiglas, dalle dimensioni di 30x260cm e con uno spes-sore 5cm; il dispositivo è dotato di un sistema di tara-tura per la compensazione (Antenna Tuning Controller), che ha reso possibile il perfetto funziona-mento e quindi la lettura di tutti tag nonostante la presenza di metallo, essendo le fustelle in acciaio. A completamento del sistema RFID, opera il Long Range Reader ID ISC.LR200-A e tag RFID dalle sva-riate dimensioni, dovendosi adattare alla grandezza della fustella.

Obiettivi raggiunti Dopo un primo test, la fase di start-up in Mario Levi S.p.A. è iniziata a maggio 2006, facendo riscontrare ad oggi un miglioramento del rendimento del taglio pelle di ca. il 10% e, considerato il costo della pelle (a seconda dell’azienda richiedente varia da qualche mi-lione di euro a decine di milioni di euro), si è ottenuto un risparmio di parecchie decine di migliaia di euro! L’introduzione dell’RFID nell’impianto di lavorazione in Mario Levi SpA ha quindi permesso una più oculata economia di gestione delle pelli, ottimizzandone la re-sa.

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CASE HISTORY Logistica: Gestione delle Spedizioni In-Out delle Merci

NIINIVIRTA TRANSPORT SpA

La logistica rappresentata uno degli scenari applicativi di maggior successo della tecnologia RFID: ne è te-stimone NIINIVIRTA TRANSPORT SpA, con sede principale a Tribiano nel milanese ma con filiali anche a Torino e Parma, attiva dal 1986 nel settore trasporti & spedizioni internazionali soprattutto nei Paesi Scan-dinavi e nelle rotte intercontinentali per via aerea. NIINIVIRTA movimenta circa 1.800 tonnellate al mese di merci, con partenze giornaliere da e per il Nord Eu-ropa, dove la sua posizione si è consolidata tra i primi cinque operatori sia in Finlandia che in Svezia.

L’applicazione in NIINIVIRTA TRANSPORT SpA, basata su tecnologia RFID di SOFTWORK (www.rf-id.it), si snoda attraverso precise fasi procedurali, con l’obiettivo ultimo di giungere all’estensione della solu-zione tecnologica all’intera filiera:

FASE I – Censimento delle merci in arrivo Al ricevimento delle merci in arrivo in magazzino, due postazioni equipaggiate con PC collegati ad una stam-pante normale ed una per RFId inseriscono i dati rela-tivi ad ogni unità di carico (Codice Linea, Numero Pro-gressivo, Cliente, Numero Colli, Data Ingresso, etc.) ed associano il tag RFID all’unità di carico censita. Il

tag è poi apposto sul singolo collo, che diventa così identificabile anche al sistema informativo per tutta la durata della sua permanenza in magazzino. FASE II – Back Office Al momento della spedizione verso uno dei Paesi Scandinavi viene compilata una distinta di carico in formato elettronico, scaricata sul palmare WorkAbout PRO, che gli operatori di magazzino utilizzano per il picking: lettura dell’etichetta RFID e successivo carico a bordo dell’automezzo. Le operazioni di carico si chiudono con conferma elettronica delle merci effetti-vamente messe a bordo dell’automezzo, aggiornando anche il sistema centrale.

Un’ulteriore evoluzione di questa fase prevede l’automatizzazione delle operazioni di carico sugli au-tomezzi tramite l’installazione sulle baie di carico di 6 varchi RFID, muniti di antenne per la rilevazione del passaggio della merce: a completamento di questa in-stallazione, sono previsti anche dei monitor in corri-spondenza per visualizzare all’operatore addetto al ca-rico lo stato ed il progresso delle operazioni. In caso di passaggio di un’unità di carico non prevista, un se-maforo rosso ed un segnale acustico avvertiranno dell’errore, mentre al completamento della distinta di carico il sistema procederà ad un up-date automatico confermando a tutte le componenti la chiusura delle operazioni. Così facendo, anche dalla propria postazione in ufficio, il responsabile della linea potrà verificare sia lo stato del procedere nelle operazioni di carico che la loro corretta chiusura.

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FASE III – integrazione del sistema RFID nel magazzino di destinazione L’Hub di destinazione, inizialmente la consociata da-nese Jumbo Transport, sarà dotata della medesima soluzione RFID implementata in Italia, ossia un porta-le RFID per rilevare in tempo reale la merce in arrivo dall’Italia: si avrà così la conferma che tutte le merci spedite da NIINIVIRTA su un determinato automezzo giungano a destinazione, permettendo poi di divulgare quest’informazione via web a tutti i clienti di NIINI-VIRTA che avranno accesso ad una nuova versione del Track & Tracing presente sul sito aziendale. Il progetto prevede una simile architettura anche per le altre destinazioni scandinave, mettendo quindi a di-sposizione per i Clienti dell’intero network gestito da NIINIVIRTA un servizio prezioso: la disponibilità di in-formazioni chiare ed in tempo reale sullo stato della spedizione d’interesse, con un semplice click del mouse!

La scelta della tecnologia RFID mira a migliorare la qualità delle procedure interne di magazzino grazie all’automatizzazione del processo di tracking & tra-cing, permettendo nel contempo di utilizzare tutte le informazioni che tale tecnologia può gestire in modo automatico. Il plus dell’RFID consiste nell’automazione di alcune fondamentali procedure: l’intervento dell’operatore è qui guidato e controllato dal sistema di rilevamento automatico, che azzera i rischi di errore ed accelera l’iter procedurale, operando anche in un contesto in-dustriale difficile (es. polveri). Ridurre il margine di errore a 0 e fornire informazioni ‘’garantite’’ con immediatezza aggiunge valore alle prestazioni, a tutto vantaggio anche dei clienti, che possono confidare sulla rintracciabilità in tempo reale

delle loro merci tramite una semplice consultazione via web: in questo modo il sistema può garantire tutte le fasi della spedizione, dall’origine fino alle mani del destinatario, dove l’RFID è il carrier e sentinella lungo l’intera filiera. Quindi, in sintesi, riduzione degli errori, disponibilità di informazioni immediate ed affidabili, efficienza, ROI e, last but not least, maggior appeal!

L’architettura RFID applicata in NIINIVIRTA, predispo-sta e testata da SOFTWORK, opera sulla banda di fre-quenza HF e si compone di reader ed antenne FEIG Electronic, prodotti distribuiti in esclusiva da SOF-TWORK, transponder RFID 13.56MHZ, unitamente al terminale mobile rugged WorkAbout PRO di Psion Te-klogix, integrato da SOFTWORK con tecnologia RFID, che completa la soluzione basata sui varchi nelle baie di carico/scarico. In particolare, i varchi RFID posizionati a lato delle baie di carico/scarico per il monitoraggio delle merci in transito si compongono di antenne dotate della nuova elettronica DAT (Dynamic Antenna Tuner) che con-sente la sovrapposizione delle antenne stesse (over-lapping), quindi uniformità di campo e continuità del segnale RF senza “buchi” tra un’antenna e l’altra. A completamento, ogni baia è equipaggiata anche con un RFID Long-Range Reader Industriale, un multiple-xer RFID ed un power splitter.

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RFID nella logistica di magazzino: picking & packing monitorati con il plus tecnologico

Officine Meccaniche Amati Carlo & C. di Nettuno

Introduzione Attiva dal 1978 nel settore della manutenzione pro-grammata e di quella su guasto, l’Officina Amati Carlo & C. ha sede a Nettuno (Roma): 60 addetti, 15mila mq coperti e 700 mq di magazzino sono alcuni dati che evidenziano la capacità di quest’officina, qualifica-ta come “Officina Autorizzata” da IVECO, nell’eseguire le operazioni manutentive di settore, oltre alla ristrut-turazione a fondo. L’officina, in particolare, gestisce un magazzino in grado di garantire sia le attività interne sia la disponi-bilità di parti e/o complessivi nella sede fissa del clien-te (impianto) od occasionale (strada o altro ricovero momentaneo).

Procedura operativa E’ in questo background operativo che interviene la soluzione GEM di Seret, che ha integrato l’aspetto software con tecnologia RFID al fine di soddisfare l’esigenza primaria dell’Officina Amati: controllare il carico e lo scarico dei prodotti. L’applicazione consente di gestire, in modo automatiz-zato, i flussi operativi tipici della gestione di un ma-gazzino: GEM infatti gestisce sia i flussi di richie-sta di materiali che quelli relativi alla movimen-tazione dei materiali stessi. Al fine di avere un ri-scontro anche contabile, ogni movimento di magazzi-no viene classificato con una determinata causale compatibile con il sistema di contabilità in uso presso l’officina. GEM si basa sul concetto di scaffale al quale associa logicamente un determinato prodotto: ogni scaffale è, infatti, suddiviso in sezioni contenenti una sola tipolo-gia di prodotto, ad esempio, “Adattatore Tachigrafo” di IVECO, “Bobina” di VOITH e “Cuscinetto” di ZF; ad ogni sezione dello scaffale è apposto un TAG che, quindi, identifica univocamente i prodotti contenuti al suo interno (della stessa famiglia, marca e descrizio-

ne). La lettura del TAG consente dunque di risalire a tutte le informazioni legate al prodotto quali marca, barcode associati al prodotto, descrizione, fornitore, scorta minima, posizione in magazzino, giacenza at-tuale, prezzo di acquisto e sconto. Ecco, nel dettaglio, le fasi operative previste da GEM:

• Definizione utenti ed assegnazione profili;

• Definizione dell'anagrafica prodotti;

• Definizioni delle causali di movimentazione;

• Definizione degli scaffali;

• Assegnazione e stampa etichette RFID a scaffale;

• Inventario e monitoraggio giacenze;

• Operazioni di carico e scarico merce;

• Gestione delle richieste materiale (redatte dai mec-canici);

• Export delle movimentazioni verso altri sistemi;

• Export dell’elenco prodotti sotto scorta minima.

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I magazzinieri possono decidere di effettuare le ope-razioni di carico e scarico leggendo i TAG applicati sugli scaffali con il palmare dotato di lettore RFID, oppure usando direttamente sulla postazione desktop il barcode del prodotto apposto sul conteni-tore. Il dispositivo portatile è molto utile nell’espletamento delle richieste dei meccanici in quanto la spunta del materiale, a fronte di una ri-chiesta, viene effettuata in modo automatizzato do-po la lettura del TAG e successiva conferma di mo-vimentazione del prodotto. Ogni movimentazione effettuata viene subito regi-strata nel sistema consentendo l’aggiornamento i-stantaneo del conteggio delle giacenze; in questo modo il magazziniere può conoscere in qualsiasi i-stante la disponibilità reale dei prodotti pre-senti in magazzino. Le operazioni di carico e scarico, inoltre, contengono dati utili alla contabilità quali, ad esempio, il codice commessa, il numero della bolla e il fornitore: tutte le informazioni di movimentazione vengono rese di-sponibili all’applicativo preposto alla contabilità at-traverso opportune procedure batch giornaliere.

Perché RFID? Una delle caratteristiche peculiari dell’RFID è la pos-sibilità di identificare un oggetto in modo univoco in tutto il mondo. GEM ha sfruttato questo fattore per garantire l’identità delle sezioni di ogni scaffale e, di conseguenza, dei materiali contenuti al loro interno, operando alla frequenza HF 13.56MHz e con il sup-porto dello standard worldwide ISO 15693. Integrando la tecnologia RFID con potenti strumenti di ricerca e reportistica, la soluzione GEM permette di disporre di informazioni affidabili e certe in ogni momento, cuore di ogni efficiente logistica di ma-gazzino: lista dei prodotti presenti in magazzino, li-sta degli scaffali, lista delle movimentazioni effettua-te, lista/export su file dei prodotti al di sotto della scorta minima ed evidenza dei prodotti al di sotto di una determinata giacenza.

Architettura tecnologica RFID by SOFTWORK La rilevazione dei tag ISO 15693 apposti sugli scaf-fali avviene tramite il controller portatile ID ISC.PRH100, prodotto da FEIG Electronic e distri-buito in Italia da Softwork: disponibile con interfacce RS232, USB e BlueTooth e con una classe di prote-zione IP30, l’hand-held raggiunge una distanza di lettura e scrittura dei tag fino a 18cm, in grado di supportare la funzione di anti-collisione che, nel caso dell’Officina Amati, è risultata particolarmente van-taggiosa per la rilevazione simultanea di più tag.

Conclusioni: gli obiettivi raggiunti Operativo da dicembre 2005, GEM ha soddisfatto pienamente le aspettative dell’officina, tanto da subi-re con il passare del tempo continue estensioni (es. gestione delle richieste materiali). In particolare, la soluzione di Seret ha permesso un monitoraggio più sicuro dei flussi logistici di magazzino, con un impatto positivo sia nella pro-cedura operativa dell’officina, che dispone di infor-mazioni aggiornate sulle giacenze e disponibilità di prodotti, che sul versante contabile, dove si evitano errori umani. La soluzione consente inoltre di miglio-rare l’impiego delle risorse umane snellendo l’attività e velocizzando le procedure.

Tecnologie & Soluzioni RFID by SOFTWORK Distributore a valore aggiunto di Tecnologie e Soluzioni RFID attive e passive nelle varie bande di frequenza (LF, HF ed UHF), SOFTWORK ha stretto accordi di partnership distributiva con produttori leader internazionali, quali FEIG Electronic per RFID passivi, Identec Solutions per RFID attivi, SkyeTek per soluzioni embedded, Psion Teklogix per mobile computing, STMicroelec-tronis per la componente chip e Toshiba TEC (RFID Printer). La produzione di propri apparati, anche customizzati, grazie all’impulso dato al dipartimento R&D, l’esperienza maturata “sul campo” da un team di progettisti, sistemisti e tecnici ed un network di rivenditori certificati garantiscono a SOFTWORK la leadership nelle soluzioni applicative RFId su tutto il territorio na-zionale. Intensa anche l’attività educational di SOFTWORK, con un ricco calendario di training. www.rf-id.it

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CASE HISTORY La gestione del Risk Management in sala operatoria

Ospedale Vittorio Emanuele II di Catania

L'Azienda Ospedali Vittorio Emanuele, Ferrarotto e Santo Bambino riunisce quattro ospedali di Catania: l’Ospedale Vittorio Emanuele con circa 630 posti letto, il più grande dei quattro, oggi dedicato anche al trat-tamento delle prestazioni di Pronto Soccorso Genera-le, pediatrico ed ostetrico; l’Ospedale Ferrarotto con circa 250 posti letto, sede di Unità Operative di alta specialità che rappresenta un punto di riferimento per l'intera realtà siciliana; l’Ospedale S. Bambino con cir-ca 150 posti letto, presidio specializzato di ostetricia e ginecologia; l’Ospedale Santa Marta, importante polo oculistico con circa 60 posti letto.

Nel processo di cambiamento che ha interessato in questi ultimi anni la sanità italiana, l’ospedale catane-se ha adottato numerose iniziative rivolte a definire modelli assistenziali più funzionali per efficacia, effi-cienza, appropriatezza ed economicità, migliorando anche le procedure organizzative grazie all'ammoder-namento tecnologico. È questo il background in cui si colloca l’RFid Quality Application, la soluzione di Sicilia Sistemi per rispon-dere alle esigenze prestazionali e di sicurezza dettate dall’ospedale, ed avere sempre sotto controllo le atti-vità terapeutiche fatte e da fare sul paziente, prima e dopo l’intervento in sala operatoria. Procedura operativa RFid Quality Application è infatti un software applica-tivo che permette, tramite l’RFID, l’identificazione uni-voca del paziente sottoposto ad intervento chirurgico ed il monitoraggio remoto, in tempo reale, delle sche-de di qualità durante le varie fasi che il paziente per-corre nel processo dell’intervento chirurgico; in parti-colare, il paziente accettato in reparto, registrato e munito di braccialetto RFID, viene identificato lungo

tutto il processo operatorio in modo certo, grazie al codice univoco del tag racchiuso nel suo braccialetto; vengono inoltre così recuperate tutte le informazioni cliniche più rilevanti per il processo operatorio (tipo di intervento, gruppo sanguigno, allergie, ecc.). In sinte-si, si tratta di un sistema per la gestione e l’archiviazione delle schede qualità relative al tracciamento delle attività su pazienti sottoposti a interventi chirurgici. In particolare, per ogni paziente vengono abilitate due schede qualità, una “di preparazione del paziente all’intervento chirurgico” e l’altra di “dismissione del paziente dalla sala operatoria”. La prima scheda con-tiene le attività da svolgere in reparto prima dell’intervento chirurgico, la cui effettiva esecuzione viene verificata quando il paziente accede in sala ope-ratoria; la seconda scheda, invece, contiene le attività prescritte in sala operatoria e quelle da verificare poi in reparto dopo l’intervento. Alla base della creazione delle due schede opera l’identificazione univoca del paziente tramite il braccialetto RFID, il cui codice uni-voco è associato alle sue 2 schede di riferimento, permettendo anche il recupero di informazioni essen-ziali per il corretto svolgimento dell’intervento chirur-gico. L’identificazione univoca del paziente durante le fasi che precedono e seguono l’intervento chirurgico, la gestione, l’archiviazione e la stampa delle due schede sono affidati nella soluzione RFid Quality Ap-plication a utenti associati a due diversi livelli di acces-so: l’amministratore, con il compito di gestire gli account e supervisionare gli accessi al sistema, e l’operatore, con il compito di compilare le schede qua-lità; a seconda del contesto e delle mansioni che la struttura ospedaliera attribuisce al personale medico e paramedico, questi utenti si identificano nella figura del medico o dell’infermiere. Ecco, in sintesi, il flusso operativo:

• identificazione operatore: l’operatore accede al si-stema digitando il proprio username e password, per compilare, visionare e stampare le schede qua-lità;

• ricerca paziente: i dati anagrafici del paziente sono recuperati dall’anagrafica centralizzata tramite il numero SDO (Scheda Dimissione Ospedaliera);

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• scrittura sul tag RFID: l’operatore scrive sul tag i dati inerenti al paziente, tra cui un codice intero che identifica il paziente nell’anagrafica centralizza-ta, il numero SDO legato al ricovero ed altri dati essenziali codificati (gruppo sanguigno, allergie, etc.)

• stampa di etichette autoadesive, contenenti i dati identificativi del paziente, e loro apposizione nel braccialetto monouso applicato al paziente al pa-ziente

• recupero tramite la lettura del TAG RFid con l’RFid Proximity reader nelle postazioni fisse e con hand-held reader nelle postazioni mobili delle schede re-lative al paziente

• Compilazione e stampa Schede Qualità del pazien-te: in questa fase è possibile la cancellazione delle parti ritenute errate, che dovranno comunque es-sere correttamente compilate per l’archiviazione della scheda

Perché RFID? • maggiore disponibilità di informazioni relative al

paziente durante l’iter della degenza; • disponibilità di informazioni più puntuali e certe; • riduzione dell'uso di mezzi di comunicazione usuali

(telefono, ecc.) con minori perdite di tempo e in generale una maggior finalizzazione delle risorse umane;

• metodo di archiviazione dati più sicuro; • integrità dei dati; • riconoscimento univoco ed immediato del paziente

associato allo specifico evento clinico.

La gestione del Risk Management in sala operatoria risulta così più affidabile e sicura, migliorando nel contempo la qualità di tutte le procedure eseguite in sala operatoria.

Architettura tecnologica RFID di Softwork Il sistema RFid dell’Ospedale di Catania opera alla fre-quenza 13.56MHz (High Frequency), standard ISO 15693 ed è costituito da tag formato bracciale consegnato a ciascun paziente, controller Hand Held Reader per la rilevazione dei tag nelle postazioni mo-bili (range di lettura di ca. 20 cm) e controller Proxi-mity Reader per la lettura dei tag nelle postazioni fis-se. Conclusioni: gli obiettivi raggiunti Testato nel corso del 1° quadrimestre 2006, l’RFID Quality Application è operativo da settembre di quest’anno e progressivamente entro il 2006 sarà a-dottato da 7 Unità Operative chirurgiche operanti in 2 Presidi Ospedalieri e insistenti su 4 Blocchi Operatori diversi; l’intento è quello di consolidare un sistema in-formativo efficace ed affidabile, in grado di associare in maniera univoca ad ogni singolo paziente tutti i dati relativi alle attività pre e post operatorie che lo riguar-dano. L’obiettivo fondamentale è quello di ridurre fortemente i fattori di errore avvalendosi della tecnologia per rendere i processi più trasparenti e controllabili in modo da erogare al paziente un servi-zio migliore e più sicuro. Sicilia Sistemi si prefigge in tempi brevi di ampliare l’utilizzo della tecnologia RFID, sfruttando la flessibilità della soluzione per permettere l’identificazione univo-ca del paziente all’interno dei presidi ospedalieri e per tutti i settori. Il braccialetto RFID potrà essere usato per risolvere il problema della rintracciabilità del pa-ziente durante tutto il suo percorso all’interno della struttura ospedaliera, dall’accettazione al pronto soc-corso, alla degenza in reparto, alle varie analisi di la-boratorio e di diagnostica. L’identificazione univoca e inequivocabile del paziente eliminerà ogni possibile errore.

Abstract SOFTWORK S.r.L. Value-Added Global Provider per Tecnologie e Soluzioni RFIDn complete ed integrate, SOFTWORK ha stretto accordi di partnership distributiva con produttori leader internazionali, quali FEIG Electronic per RFID passivi, Identec Solutions per RFID attivi, Psion Teklogix S.r.l. per il mobile computing, STMicroelectronis per la componente chip e Toshiba TEC (RFID Printer). La produzione di propri apparati, anche customizzati, l’esperienza maturata “sul campo” da un team di progettisti, sistemisti e tec-nici ed un network di oltre 150 rivenditori certificati garantiscono a SOFTWORK la leadership RFId in tutt’Italia. www.rf-id.it

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CASE HISTORY Sicurezza del Paziente in ambito Ospedaliero:

Pronto Soccorso Ospedale di Treviglio (Bg)

Introduzione L’ospedale di Treviglio-Caravaggio è diventato negli ultimi anni un punto di riferimento nell’area della bas-sa bergamasca fino quasi alle porte di Milano, regi-strando un continuo aumento tra il 10 ed il 20% nell’afflusso di pazienti: l’ospedale annovera oltre 1.000 addetti tra medici, infermieri, personale tecnico, di riabilitazione ed amministrativo, mentre il Pronto Soccorso registra 55 mila accessi all’anno, con una media di 3/4 prestazioni per ogni paziente.

Una simile crescita dell’utenza ha generato nuovi pro-blemi di gestione del paziente, la cui sicurezza è posta sempre in prima linea: la soluzione RFID individuata da Siced mira innanzitutto ad assicurare la rintraccia-bilità e localizzazione immediata del paziente lungo il percorso diagnostico-terapeutico all’interno del Pronto Soccorso, individuandone la presenza nelle varie po-stazioni (es. radiologia, ortopedia, pediatria) ed i rela-tivi esiti. Procedura operativa L’applicazione si avvale di tecnologia RFID attiva di SOFTWORK per localizzare i pazienti del Pronto Soc-corso: all'accettazione viene consegnato al paziente un tag attivo inserito in un porta-badge ed appeso al collo che, dalle sequenze di passaggio nei varchi posi-zionati in punti strategici, permette di individuare l’esatta posizione del paziente; in particolare la fun-zione di localizzazione può avvenire per paziente op-pure per reparto / area. Ecco il dettaglio: quando il paziente si presenta all'ac-cettazione viene protocollato dal gestionale di Pronto Soccorso e ad esso è consegnato un tag RFID attivo,

dal codice identificativo univoco; la procedura permet-te così di tracciare, d’ora in poi, il paziente all’interno del Pronto Soccorso, grazie ad 8 varchi RFID che in-troducono nelle aree o nei locali specifici da monito-rare: triage, dove i pazienti sono suddivisi in diverse classi di urgenza in base alla gravità della patologia, area barellata e radiologia. Ispirandosi ad una logica simile al Telepass, il sistema è così in grado di individuare la posizione del paziente controllando la sequenza di passaggio dei vari varchi.

Quando poi il paziente viene dimesso, tutti suoi i dati vengono salvati ed archiviati nel data-base, permet-tendone così una ricostruzione storica, mentre il tag viene dissociato da questo paziente, pronto così per essere consegnato ad un nuovo utente. Le funzioni attualmente sviluppate per l'ospedale di Treviglio comprendono: localizzazione singolo pazien-te, storia delle localizzazioni di un paziente, pazienti presenti in un'area/reparto e pazienti non individuati da “n” tempo. Vantaggi: Perché RFID? La soluzione RFID racchiude altri importanti benefici: permette innanzitutto di ricostruire la storia del per-corso seguito dal paziente, scrutare la situazione dei pazienti mancanti, essere estesa per il monitoraggio del personale medico e paramedico con controllo ac-cessi selezionato, essendo il sistema RFID integrabile anche con allarmi e/o aperture porte. L'utilizzo di RFID attivi consente di monitorare la posi-zione dei pazienti senza attività volontarie, quindi sen-za ostacolare e disturbare le attività del Pronto Soc-corso, una nota questa di particolare valore soprattut-

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to nei momenti di drammaticità in cui bisogna inter-venire tempestivamente per salvare vite umane. L'interazione con il gestionale di Pronto Soccorso può fornire a quest'ultimo l'effettiva presenza dei pazienti nelle sale d'attesa specifiche eliminando la necessità di accettazioni dei singoli studi. La mission dell’RFID si sintetizza così in: maggiore si-curezza, tempestività nell’individuazione del paziente, apporto tecnologico affidabile ed efficiente. Architettura tecnologica RFID L’architettura RFID attiva dell’applicazione all’Ospedale di Treviglio si compone di Reader I-port 3 e tags ID-2 di Identec Solutions, distribuiti in Italia da SOF-TWORK. I Reader I-port 3 appartengono all’ultima generazione di apparati RFID attivi di SOFTWORK che, utilizzando l'avanzata tecnologia di trasmissione radio nella banda UHF, permettono l’integrazione continua tra le infor-mazioni contenute nei tag i-D2 ed il sistema gestiona-le centrale: il risultato sono informazioni in tempo rea-le dove e quando necessitano, con la possibilità di memorizzare fino a 2000 messaggi sull’unità, impe-dendo così la perdita dei dati. I Tag i-D2 invece trasmettono e ricevono dati a di-stanze fino a 6 metri, con un’autonomia fino a 6 anni. Conclusioni: gli obiettivi raggiunti Chiaro ed evidente il plus apportato dalla tecnologia RFID nella gestione dei pazienti del Pronto Soccorso,

che ha raggiunto il suo obiettivo primario: garantire la sicurezza del paziente in un’area così densa di criticità.

Oltre alla precisa ed immediata localizzazione del pa-ziente, altro obiettivo raggiunto grazie all’RFID è la verifica dei tempi di attraversamento del percorso cli-nico nel rispetto dei tempi programmati, individuando eventuali “imbuti” e rallentamenti dell’iter per miglio-rare il flusso organizzativo e le tempistiche dell’attraversamento del percorso stesso. Questo genera, a cascata, anche un altro vantaggio operativo: la celerità della gestione dei paziente si ri-flette in un risparmio di tempo da parte del personale medico e para-medico, che può così concentrasi mag-giormente sulla cura del paziente. Last but not least, la tecnologia RFID, aperta e modu-lare, si può tradurre nel futuro per il Pronto Soccorso di Treviglio anche in un maggior supporto ai famigliari dei pazienti, apportando così un’ulteriore nota di u-manizzazione della struttura ospedaliera: un monitor nella sala d’attesa può infatti proiettare il numero i-dentificativo o il codice cromatico abbinato al paziente (non apparendo il nome, anche la privacy è così tute-lata), permettendo ai famigliari ansiosi di notizie di di-sporre con immediatezza di informazioni affidali e cer-te sullo stato del proprio caro.

Abstract SOFTWORK S.r.L. Value-Added Global Provider per Tecnologie e Soluzioni RFID complete ed integrate, SOFTWORK ha stretto accordi di partnership distributiva con produttori leader internazionali, quali FEIG Electronic per RFID passivi, Identec Solutions per RFID attivi, STMicroelectronis e Toshiba TEC. La produzione di propri apparati, anche customizzati, l’esperienza maturata “sul campo” da un team di progettisti, sistemisti e tecnici ed un network di oltre 100 rivenditori certificati garantiscono a SOFTWORK la leadership RFId in tutt’Italia. www.rf-id.it