scribo ergo sumle dipendenze. crescere liberi dalle reti, cominciando dalle buone relazioni gli...

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Seicento studenti di una rete di scuole si misurano con la scrittura sul complesso tema delle dipendenze Indipendente-mente: parola chiave per smontare la gabbia di condizionamenti e dipendenze Il Laboratorio Provinciale Permanente di Scrittura Creativa è un maxiprogetto giunto ormai alla quarta edizione, che coinvolge seicento studenti delle scuole di Trieste. Ogni anno sviluppa un argomento diverso; quest’anno si occupa, nel quadro del progetto educativo condiviso da scuola e famiglia, del tema delle dipendenze. Coinvolge numerose istituzioni scolastiche del Territorio: le Scuole Secondarie di primo grado Divisione Julia, Bergamas, Gregorčič, Sauro, SS. Cirillo e Metodio, le Scuole Primarie Dardi e Foschiatti. Partecipa inoltre a questa quarta edizione un Istituto della provincia di Treviso, l’I.C. San Polo di Piave, grazie a uno scambio di materiali e ai collegamenti in videoconferenza. Come ogni anno le classi affrontano, con la guida di insegnanti ed esperti, laboratori dedicati al racconto, alla poesia e al fumetto sia in italiano sia in lingua inglese, ma anche in sloveno, in francese, in spagnolo. Entro la fine dell’anno scolastico, i lavori prodotti saranno raccolti in una nuova pubblicazione, patrocinata dal Rotary Club di Muggia e dall’U.S.R. F.V.G.. Perché è stato scelto proprio il tema delle dipendenze? Il mondo di oggi è caratterizzato dalla diffusione sempre più ampia di comportamenti patologici e ossessivi. Al di là dell’abuso di sostanze stupefacenti, si stanno manifestando nuove forme di dipendenza: dal cellulare, da internet, dallo shopping, dalla moda, dal cibo, dal gioco e dalle slot-machine. Si può diventare dipendenti persino dagli altri. Insomma, pare proprio che ai giorni nostri sia difficile non essere condizionati da qualcosa. Tutti noi abbiamo a che fare con un vuoto interiore che cerca di essere in qualche modo colmato. È dunque importante prevenire, far conoscere ai ragazzi queste questioni, i modi per evitarle e soprattutto convincere che non è mai troppo tardi per tornare indietro. Può essere davvero stimolante questo tema, specialmente perché spinge i giovani a diventare consapevoli dei problemi che caratterizzano sempre di più la nostra società e di quanto le loro scelte possano essere fondamentali, di come un loro “sì” o un loro “no” possa fare la differenza. La formazione è estesa a tutto il sistema scolastico: alcune conferenze, come quelle degli specialisti Lorenzo Capaldo (avvocato dello Stato), Daniele Fedeli (psicologo e docente universitario) e Maurizio De Vanna (psichiatra e psicoterapeuta), infatti, sono rivolte ai genitori degli allievi oltre che ai docenti. Collaborano alla formazione anche le dott.sse Cinzia Celebre (SC Dipendenze sostanze legali), l’Associazione ALT e il prof. Giorgio Dendi, che tratterà in modo particolare il problema del gioco d’azzardo. Le classi hanno iniziato ad approfondire l’argomento dall’inizio di novembre. È stato organizzato un primo incontro sulle conseguenze delle dipendenze, in particolare su quella da Internet, a cura degli avvocati Capaldo e Cecovini Amigoni. Nel mese di dicembre, nei giorni 12 e 19, si sono tenuti i Laboratori di Scrittura a rotazione, dedicati al racconto, con la scrittrice Fabiana Redivo, coinvolta anche nei Laboratori di poesia, che si realizzeranno nel mese di febbraio; nel gennaio 2017 sarà la volta degli incontri con gli esperti della Scuola di fumetto Grafite, che proporranno Laboratori anche in inglese. Quest’anno, come in quelli precedenti, una parte del ricavato della distribuzione dei volumetti (prodotto finale del progetto) andrà a un ente benefico della città, ovvero alla Comunità di San Martino al Campo, un’associazione di volontariato che si occupa delle situazioni di disagio e dipendenza in generale. Le classi che lavorano alla Redazione del Bollettino hanno conosciuto meglio la realtà di questa importante ONLUS triestina, grazie all’intervento a scuola di due responsabili del Centro Studi della Comunità. Classe III D, Sc. Sec. Divisione Julia, Trieste SCRIBO ERGO SUM IL BOLLETTINO - GENNAIO 2017 Indipendente-mente. È così che la nostra mente dovrebbe essere. Libera di essere, di fare, di scegliere. L'argomento, "le dipendenze" appunto, profondo e molto sfaccettato, costituisce l'oggetto delle nostre riflessioni del Laboratorio di quest'anno. Una piccola anticipazione sulla struttura del volume che anche in questa quarta edizione rappresenterà il prodotto finale dell'esperienza. Laboratorio 2016/17 Indipendente-mente: un volumetto multimediale per combattere le dipendenze Sarà articolato in tre sezioni: dipendenza da oggetti (dal computer alla TV), dipendenza da persone (le cosiddette dipendenze relazionali) e dipendenza da sostanze. Come ormai da tradizione, noi ragazzi della III E illustreremo con una vignetta la pagina di apertura di ogni sezione. Racconti, fumetti e poesie sono pronti ai blocchi di partenza. Attendono solo lo START! Classe III E, Sc. Sec. Divisione Julia, Trieste In collegamento con ... Trieste!!! La classe I B della Scuola partner di Ormelle (TV) racconta l’esperienza della sua partecipazione al Laboratorio ... a distanza! Quest’anno noi ragazzi di I B della Scuola Secondaria di Ormelle siamo stati invitati a partecipare a un progetto sulla tematica delle dipendenze, elaborato da alcune scuole di Trieste. Abbiamo accettato volentieri e abbiamo pensato di cominciare a trattare l’argomento consultando il nostro libro di antologia. Abbiamo quindi letto un racconto che narrava di un ragazzino che giocava continuamente ai videogiochi. La storia diceva che egli, ad un certo punto, a forza di giocare, era stato risucchiato dallo schermo e ne era rimasto imprigionato. Ciò significa che bisogna stare attenti a non diventare dipendenti dai giochi e dalla TV, perché rischiamo appunto di non riconoscere più la realtà, rimanendo schiavi del video. Abbiamo discusso su questo e abbiamo riconosciuto che questi problemi ci possono coinvolgere. Poi abbiamo saputo dalla nostra professoressa che avremmo assistito ad una videoconferenza sulle dipendenze: pensavamo quindi che sarebbero state trattate queste problematiche … o magari che sarebbero stati discussi temi come droga, alcool, fumo. Invece abbiamo scoperto che l’argomento era “il bullismo”. Allora abbiamo cercato di cogliere il collegamento tra “dipendenza” e “bullismo” e abbiamo pensato a questi due nessi: 1. il bullo è dipendente dal suo desiderio di comandare; 2. la vittima è dipendente dal bullo. Finalmente è arrivato il momento della videoconferenza: ci siamo connessi con una Scuola Secondaria di Trieste, quindi nel video vedevamo ragazzi della nostra età, insegnanti, relatori. La videoconferenza è stata tenuta da un avvocato che ci ha parlato appunto di bullismo e cyberbullismo. Il relatore ha iniziato la sua spiegazione dicendo che la nostra Costituzione prevede la possibilità per tutti di aderire o meno a un gruppo. I gruppi però devono rispettare i propri membri e le persone esterne. Nei casi di bullismo, invece, il gruppo diventa branco e non rispetta le regole della convivenza. Il resto della conferenza si è basato su un approfondimento del bullismo e su un test che ci è stato proposto. L’esperienza è stata molto interessante, peccato che sia saltata la connessione e che ci siano stati alcuni problemi tecnici! Speriamo che per la prossima videoconferenza vada tutto bene, soprattutto perché l’argomento ci interessa particolarmente: infatti ci verrà spiegato come scrivere un racconto. Il prossimo passo che faremo è proprio la stesura di un racconto sulle dipendenze previsto dal progetto. Ringraziamo gli organizzatori di queste attività che ci hanno permesso di partecipare ad una nuova e stimolante avventura scolastica! Classe I B, Sc. Sec. Giovanni XXIII, Ormelle (TV)

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Page 1: SCRIBO ERGO SUMle dipendenze. Crescere liberi dalle reti, cominciando dalle buone relazioni Gli alunni di quattro classi prime della Scuola Secondaria di I grado Divisione Julia incontrano

Seicento studenti di una rete di scuole si misurano con la scrittura sul complesso tema delle dipendenze

Indipendente-mente: parola chiave per smontare la gabbia di condizionamenti e dipendenze

Il Laboratorio Provinciale Permanente di Scrittura Creativa è un maxiprogetto giunto ormai alla quarta edizione, che coinvolge seicento studenti delle scuole di Trieste. Ogni anno sviluppa un argomento diverso; quest’anno si occupa, nel quadro del progetto educativo condiviso da scuola e famiglia, del tema delle dipendenze. Coinvolge numerose istituzioni scolastiche del Territorio: le Scuole Secondarie di primo grado Divisione Julia, Bergamas, Gregorčič, Sauro, SS. Cirillo e Metodio, le Scuole Primarie Dardi e Foschiatti. Partecipa inoltre a questa quarta edizione un Istituto della provincia di Treviso, l’I.C. San Polo di Piave, grazie a uno scambio di materiali e ai collegamenti in videoconferenza. Come ogni anno le classi affrontano, con la guida di insegnanti ed esperti, laboratori dedicati al racconto, alla poesia e al fumetto sia in italiano sia in lingua inglese, ma anche in sloveno, in francese, in spagnolo. Entro la fine dell’anno scolastico, i lavori prodotti saranno raccolti in una nuova pubblicazione, patrocinata dal Rotary Club di Muggia e dall’U.S.R. F.V.G..

Perché è stato scelto proprio il tema delle dipendenze? Il mondo di oggi è caratterizzato dalla diffusione sempre più ampia di comportamenti patologici e ossessivi. Al di là dell’abuso di sostanze stupefacenti, si stanno manifestando nuove forme di dipendenza: dal cellulare, da internet, dallo shopping, dalla moda, dal cibo, dal gioco e dalle slot-machine. Si può diventare dipendenti persino dagli altri. Insomma, pare proprio che ai giorni nostri sia difficile non essere condizionati da qualcosa. Tutti noi abbiamo a che fare con un vuoto interiore che cerca di essere in qualche modo colmato. È dunque importante prevenire, far conoscere ai ragazzi queste questioni, i modi per evitarle e soprattutto convincere che non è mai troppo tardi per tornare indietro. Può essere davvero stimolante questo tema, specialmente perché spinge i giovani a diventare consapevoli dei problemi che caratterizzano sempre di più la nostra società e di quanto le loro scelte possano essere fondamentali, di come un loro “sì” o un loro “no” possa fare la differenza. La formazione è estesa a tutto il sistema scolastico: alcune conferenze, come quelle degli specialisti Lorenzo Capaldo (avvocato dello Stato), Daniele Fedeli (psicologo e docente universitario) e Maurizio De Vanna (psichiatra e psicoterapeuta), infatti, sono rivolte ai genitori degli allievi oltre che ai docenti. Collaborano alla formazione anche le dott.sse Cinzia Celebre (SC Dipendenze sostanze legali), l’Associazione ALT e il prof. Giorgio Dendi, che tratterà in modo particolare il problema del gioco d’azzardo.Le classi hanno iniziato ad approfondire l’argomento dall’inizio di novembre. È stato organizzato un primo incontro sulle conseguenze delle dipendenze, in particolare su quella da Internet, a cura degli avvocati Capaldo e Cecovini Amigoni. Nel mese di dicembre, nei giorni 12 e 19, si sono tenuti i Laboratori di Scrittura a rotazione, dedicati al racconto, con la scrittrice Fabiana Redivo, coinvolta anche nei Laboratori di poesia, che si realizzeranno nel mese di febbraio; nel gennaio 2017 sarà la volta degli incontri con gli esperti della Scuola di fumetto Grafite, che proporranno Laboratori anche in inglese. Quest’anno, come in quelli precedenti, una parte del ricavato della distribuzione dei volumetti (prodotto finale del progetto) andrà a un ente benefico della città, ovvero alla Comunità di San Martino al Campo, un’associazione di volontariato che si occupa delle situazioni di disagio e dipendenza in generale. Le classi che lavorano alla Redazione del Bollettino hanno conosciuto meglio la realtà di questa importante ONLUS triestina, grazie all’intervento a scuola di due responsabili del Centro Studi della Comunità.

Classe III D, Sc. Sec. Divisione Julia, Trieste

SCRIBO ERGO SUM IL BOLLETTINO - GENNAIO 2017

Indipendente-mente. È così che la nostra mente dovrebbe essere. Libera di essere, di fare, di scegliere. L'argomento, "le dipendenze" appunto, profondo e molto sfaccettato, costituisce l'oggetto delle nostre riflessioni del Laboratorio di quest'anno. Una piccola anticipazione sulla struttura del volume che anche in questa quarta edizione rappresenterà il prodotto finale dell'esperienza.

Laboratorio 2016/17Indipendente-mente: un volumetto multimediale per combattere le dipendenze

Sarà articolato in tre sezioni: dipendenza da oggetti (dal computer alla TV), dipendenza da persone (le cosiddette dipendenze relazionali) e dipendenza da sostanze. Come ormai da tradizione, noi ragazzi della III E illustreremo con una vignetta la pagina di apertura di ogni sezione. Racconti, fumetti e poesie sono pronti ai blocchi di partenza. Attendono solo lo START!

Classe III E, Sc. Sec. Divisione Julia, Trieste

In collegamento con ... Trieste!!!La classe I B della Scuola partner di Ormelle (TV) racconta l’esperienza della sua partecipazione al

Laboratorio ... a distanza!Quest’anno noi ragazzi di I B della Scuola Secondaria di Ormelle siamo stati invitati a partecipare a un progetto sulla tematica delle dipendenze, elaborato da alcune scuole di Trieste. Abbiamo accettato volentieri e abbiamo pensato di cominciare a trattare l’argomento consultando il nostro libro di antologia. Abbiamo quindi letto un racconto che narrava di un ragazzino che giocava continuamente ai videogiochi. La storia diceva che egli, ad un certo punto, a forza di giocare, era stato risucchiato dallo schermo e ne era rimasto imprigionato. Ciò significa che bisogna stare attenti a non diventare dipendenti dai giochi e dalla TV, perché rischiamo appunto di non riconoscere più la realtà, rimanendo schiavi del video. Abbiamo discusso su questo e abbiamo riconosciuto che questi problemi ci possono coinvolgere. Poi abbiamo saputo dalla nostra professoressa che avremmo assistito ad una videoconferenza sulle dipendenze: pensavamo quindi che sarebbero state trattate queste problematiche … o magari che sarebbero stati

discussi temi come droga, alcool, fumo. Invece abbiamo scoperto che l’argomento era “il bullismo”. Allora abbiamo cercato di cogliere il collegamento tra “dipendenza” e “bullismo” e abbiamo pensato a questi due nessi: 1. il bullo è dipendente dal suo desiderio di comandare; 2. la vittima è dipendente dal bullo. Finalmente è arrivato il momento della videoconferenza: ci siamo connessi con una Scuola Secondaria di Trieste, quindi nel video vedevamo ragazzi della nostra età, insegnanti, relatori. La videoconferenza è stata tenuta da un avvocato che ci ha parlato appunto di bullismo e cyberbullismo. Il relatore ha iniziato la sua spiegazione dicendo che la nostra Costituzione prevede la possibilità per tutti di aderire o meno a un gruppo. I gruppi però devono rispettare i propri membri e le persone esterne. Nei casi di bullismo, invece, il gruppo diventa branco e non rispetta le regole della convivenza. Il resto della conferenza si è basato su un approfondimento del bullismo e su un test che ci è stato proposto. L’esperienza è stata molto interessante, peccato che sia saltata la connessione e che ci siano stati alcuni problemi tecnici! Speriamo che per la prossima videoconferenza vada tutto bene, soprattutto perché l’argomento ci interessa particolarmente: infatti ci verrà spiegato come scrivere un racconto. Il prossimo passo che faremo è proprio la stesura di un racconto sulle dipendenze previsto dal progetto.Ringraziamo gli organizzatori di queste attività che ci hanno permesso di partecipare ad una nuova e stimolante avventura scolastica!

Classe I B, Sc. Sec. Giovanni XXIII, Ormelle (TV)

Page 2: SCRIBO ERGO SUMle dipendenze. Crescere liberi dalle reti, cominciando dalle buone relazioni Gli alunni di quattro classi prime della Scuola Secondaria di I grado Divisione Julia incontrano

La Comunità di San Martino al Campo e il Laboratorio Provinciale Permanente di Scrittura Creativa contro le dipendenze.

Crescere liberi dalle reti, cominciando dalle buone relazioniGli alunni di quattro classi prime della Scuola Secondaria di I grado Divisione Julia incontrano le

responsabili del centro studi della Comunità.

Quanto sono importanti le relazioni tra le persone per prevenire le dipendenze o per guarirne? Il tema è stato al centro di un laboratorio formativo che si è tenuto il 6 dicembre scorso presso la scuola Divisione Julia. Lo hanno affrontato, dialogando con gli studenti, le dott.sse Annalisa Scherbi e Francesca Parisi, che svolgono la loro attività presso il Centro Studi della Comunità San Martino al Campo. Questa associazione accoglie e aiuta persone in difficoltà. Offre ospitalità a chi non ha casa e viene in aiuto di coloro che non hanno di che vivere. Il fondatore è un personaggio molto noto a Trieste: Don Mario Vatta. Sapete cosa ha fatto? Dal 1972 ha cominciato a occuparsi del recupero dei tossicodipendenti, creando l'associazione San Martino al Campo appunto. Il campo di cui si parla non è un campo da calcio o da basket, quindi, ma un luogo di accoglienza che offre molti servizi tra i quali un dormitorio, un

centro diurno e degli uffici a cui rivolgersi per ottenere un aiuto economico. Inoltre per i minori esiste una Scuola media, dotata di doposcuola, per il recupero dei ragazzi in difficoltà (centro SMAC). É importante ricordare che l'associazione, pur avendo come fondatore un religioso, è laica ed è aperta a tutti. Don Mario è un sacerdote con una lunga barba da frate e con il sorriso di chi accoglie senza giudicare. Esiste un sito in cui si possono trovare maggiori informazioni sulla Comunità: www.smartinocampo.it. L'incontro non è stato utile solo per conoscere questa importante realtà del nostro territorio, ma anche per imparare qualcosa di più su noi stessi e sulle nostre relazioni. Ma che cos'è una relazione? Sicuramente non è solo un tema che ti propone il professore a scuola, ma anche un legame tra le persone. Grazie a un brain storming abbiamo associato molti concetti alla parola “RELAZIONI”. Poi abbiamo completato alcune schede didattiche, esplorando il nostro universo personale. Abbiamo così compreso quanto sia essenziale mantenere sane relazioni con gli altri per prevenire dipendenze e comportamenti distruttivi. Solo stando bene con noi stessi e con gli altri, possiamo crescere liberi dalle reti delle dipendenze e diventare adulti equilibrati e felici.

Classe I C, Sc. Sec. Divisione Julia, Trieste

Ritratto di Don Mario Vatta, un uomo buono al servizio degli altriDagli Anni Settanta il fondatore di San Martino al Campo aiuta tossicodipendenti e persone in difficoltà.

Don Mario Vatta è il fondatore della Comunità di San Martino al Campo, creata nel 1970, ma entrata in azione solo nel 1972. La società di volontariato all'inizio si occupava principalmente di ragazzi tossicodipendenti e senza fissa dimora, ora si è estesa a tutti i tipi di disagio.Don Mario Vatta, esempio di bontà e altruismo, è riuscito a coinvolgere intorno a sé, negli anni, tanti collaboratori di diversa età e delle più diversificate esperienze di cultura, educazione, fede politica e religiosa.La Comunità di San Martino al Campo da lui fondata è oggi divenuta a Trieste una significativa e strutturata realtà d'accoglienza per i più bisognosi; sotto il suo tetto tutti hanno trovato, tramite la sua energia appassionata e la sua intelligente guida, il collante di un comune obiettivo: servire il prossimo.Un servizio di impostazione profondamente laica, che si è fatto apprezzare dalle istituzioni locali, dalle categorie economiche e da tantissimi cittadini che contribuiscono a sostenerlo finanziariamente, perché possa rispondere

sempre meglio e di più alle necessità di quanti vivono ai margini della società, con disagi e grandi difficoltà.Concludiamo con un aneddoto sul motivo per il quale la società si chiama così.Durante un viaggio a Londra, girovagando di sera, Don Mario trovò una chiesa che lasciava le porte aperte e predisponeva dei materassi al posto dei banchi; chi lo desiderava poteva dormirci durante la notte: questo rispecchiava appieno la filosofia del sacerdote. La chiesa si chiamava Saint Martin in the fields - San Martino al Campo - da cui prese il nome la Comunità da lui fondata.

Classe III A, Sc. Sec. A. Bergamas, Trieste

Il dovere della fiducia, parola d'ordine della Comunità di don VattaLa redazione del Bollettino Scribo ergo Sum incontra il Centro Studi di San Martino al Campo

Dopo aver sostenuto le associazioni ABIO, AGMEN FVG e UNICEF, quest'anno il Laboratorio Provinciale Permanente di Scrittura Creativa offrirà parte dei fondi ricavati dalla distribuzione dei volumetti dedicati al tema delle dipendenze alla Comunità di San Martino al Campo.Abbiamo avuto l'occasione di sapere qualcosa di più su quest'associazione venerdì 16 dicembre, durante un incontro con due suoi membri, la dott.ssa Scherbi e la dott.ssa Parisi. Queste hanno tenuto subito a precisare che la S.M.a.C. (acronimo di San Martino al Campo) è un'associazione di volontariato che aiuta e supporta persone disagiate dal punto di vista economico e sociale, anche tossicodipendenti.I tre principi fondamentali, che definiscono il modo di agire dell'associazione, sono rappresentati da tre parole chiave: CONDIVISIONE, ACCOGLIENZA e ASCOLTO. La S.M.a.C. è stata creata nel 1970 ed è stata costituita formalmente nel 1972. Nel 2006 vi è stata anche la riedizione del suo documento di base, in cui sono illustrati il programma e le finalità del centro. Le dott.sse Scherbi e Parisi hanno inoltre sottolineato il fatto che la S.M.a.C., nonostante sia stata creata da un religioso, ovvero don Mario Vatta, è un'organizzazione laica e apolitica, cioè non è allineata ad alcuno schieramento politico o religioso. L'associazione opera solo sul territorio triestino. Il suo nome deriva da quello di una chiesa londinese (Saint Martin in the Fields), che ogni notte apre le porte ai senzatetto. Tornato dall'Inghilterra, don Vatta decise di cambiare il nome della Comunità, appunto, in San Martino al Campo. L'ascolto, che è uno dei tre dogmi della S.M.a.C., è un comportamento attivo, empatico, cioè finalizzato a comprendere lo stato d'animo degli assistiti, a entrare in relazione con loro. Inoltre, l'aiuto che l'associazione offre non è una soluzione definitiva, perché il compito dei suoi membri è quello di accompagnare le persone per un breve periodo della loro vita, spronandole a migliorare la propria situazione. L'associazione S.M.a.C. mette a disposizione diciotto strutture per senzatetto, per persone in situazione di disagio psichico e anche per ex detenuti e immigrati. Le attività della Comunità sono organizzate in tre aree: area di accoglienza, area di ascolto e assistenza, area di prevenzione. Infine le dott.sse Scherbi e Parisi ci hanno indicato alcuni dei luoghi in cui la S.M.a.C. opera, come la Villa Stella Mattutina, la Casa di S. Giusto, la Casa Samaria, la Casa Brandesia, il Centro S. Martino e il Centro Diurno.

Classe III D, Sc. Sec. Divisione Julia, Trieste

Ha costituito la Redazione del Bollettino Scribo Ergo Sum la classe III D della Sc. Secondaria di I° Divisione Julia coordinata dalla prof.ssa Raffaella Cervetti. Hanno curato l’organizzazione, la grafica e l’impaginazione Francesca Capitanio, Alessio Coppa, Edoardo Mangino, Zeno Mendolia, Fatima Pullano, Tommaso Seppi, cl. III D, Divisione Julia. Hanno partecipato con articoli e disegni le classi I C, II E e III E della Sc. Divisione Julia; la cl. III A della Sc. A. Bergamas di Trieste ; la cl. I B della Sc. Sec. I° Giovanni XXIII di Ormelle (TV).Si ringraziano per la collaborazione gli insegnanti Sandra Di Domenico, Vinicio Gherghetta, Flavia Mangiaracina (Sc. Div. Julia), Bruna Ivancic (Sc. Bergamas) e Dina Vaccari (Sc. di Ormelle).