scuola di omeopatia smb italia .società medica bioterapica

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GLI STUDI CLINICI OSSERVAZIONALI E LA RICERCA CLINICA smb Italia società medica bioterapica italiana S CUOLA S UPERIORE DI O MEOPATIA

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GLI STUDI CLINICI

OSSERVAZIONALI

E LA RICERCA CLINICA

smb Italiasocietà medica bioterapica italiana

S C U O L A S U P E R I O R E D I O M E O P A T I A

GLI STUDI CLINICI

OSSERVAZIONALI

E LA RICERCA CLINICA

a cura diGianfranco Trapani

Scuola Superiore di OmeopatiaSMB ITALIA

5 Introduzione C. AMODEO

5 Gli studi clinici osservazionali e la ricerca clinica nelle Scuole della SMB Italia G. TRAPANI

9 Valutazione dell’attività antinfiamatoria di Cantharis in diluizioni omeopatiche J. HANDSCHUH D. LAVERGNE, G. TRAPANI, F. RICCIOTTI

21 Omeopatia immunologica in PediatriaG. LEGNANTE, F. RICCIOTTI G. TRAPANI

27 Indagine nella regione Liguria sull’uso delle medicine non convenzionali in pediatria G. TRAPANI, A. DEL GIUDICE, A. LIVERANI

39 Indagine nella regione Piemonte sull’uso delle medicine non convenzionali in pediatria G. TRAPANI , L. ZANINO , A. DEL GIUDICE , A. LIVERANI

49 Indagine nella regione Lombardia sull’uso delle medicine non convenzionali in pediatria G. TRAPANI, C. BARBATO, A. DEL GIUDICE, A. LIVERANI

57 Uso delle Medicine Non Convenzionali. Nella popolazione pediatrica dell’Italia Nord-OccidentaleG. TRAPANI, C. BARBATO, L. ZANINO, A. DEL GIUDICE, A. LIVERANI

71 Il sintomo tosse: confronto fra l'attività di uno sciroppo omeopatico e di uno allopatico G. TRAPANI, E. FERRARIO, F. TAVOLA, A. CAMPARI

77 Le oculoriniti allergiche in età pediatrica G. MICCICHÈ, M. LUCAMANTE, C. LANZA,

L. TANGA, A. GALLESE, R. M. GRASSO, T. TOTINO, G. TRAPANI

Indice

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83 Esperienze con la melatonina diluita e dinamizzata come regolatore del ritmo sonno/veglia nei bambini G. MARINONI, G. TRAPANI

93 I rimedi omeopatici del dolore nei disordini funzionali dell'articolazione temporo-mandibolare R. CENTEMERI, M. PRICCA, G. TRAPANI

99 Osservazioni cliniche sul trattamento della varicella G. TRAPANI, L. ZANINO

105 Miomi uterini e bioterapie analogiche C. POGGIALI, G. TRAPANI, E. CONTI

121 Alcuni casi di dermatite del cane curati con l’omeopatia raffrontocon le terapie allopatiche M. ROMANELLI, G. TRAPANI

La Scuola Superiore diOmeopatia SMB Italia,

rappresenta tra le scuole italiane diomeopatia, una realtà unica,disponibile al dialogo, propositiva ecreativa.Il motto, dal “sapere” al “saperefare” , che da 25 anni ispira e guidala didattica di questa Scuolarappresenta il primo vero e riuscitotentativo di superare il dualismo ela contrapposizione tra la medicinaufficiale e l’omeopatia.Il modello della medicina integrata,tanto di moda oggi, è sempre statauna costante presenza ed unobiettivo, durante le nostre lezioni.Non una medicina alternativa allamedicina ufficiale, ma una terapiacomplementare adatta a trattarepatologie nelle quali è fondamentalesviluppare le capacità reattivedell’organismo.Nella nostra didattica sono semprepresenti l’insegnamento della teoriadell’omeopatia classica, la

definizione dei suoi campi diintervento, la costante ricerca deilimiti e delle possibilità di questatecnica terapeutica.Gli insegnamenti teorici, sonoaffiancati dall’esercizio della praticaclinica e dallo studio delle recentiacquisizioni dell’omeopatiamoderna e sperimentale e dallaricerca clinica tanto nel campo dellamedicina omeopatica quanto nelsettore della medicina allopatica.Sono lieto, quindi, di veder raccoltiin un unico volume gli studi clinicisviluppati negli ultimi anni,nell’ambito della didattica dellaScuola Superiore di Omeopatia.Sono quasi tutti semplici studiosservazionali, realizzati nellapratica clinica quotidiana da mediciomeopatici. Presentano sicuramentedei limiti notevoli dal punto di vistastrutturale, ma hanno il grossopregio di indicare a chi studia latecnica terapeutica omeopatica, lapossibilità di gestire correttamente

C. AMODEO

Introduzione

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le nozioni acquisite e di ottenererisultati clinicamente apprezzabili.Lo sforzo della nostra Scuola èsempre stato quello di portare iMedici, i Farmacisti, i Veterani,dalla conoscenza teorica dellatecnica terapeutica, alla praticaquotidiana.Questi studi clinici rappresentanoun esempio felice del nostroimpegno, e siamo sicuri, un puntodi partenza, uno stimolo peraumentare la quantità e la qualitàdi questi lavori e per migliorare

culturalmente i professionisti che sirivolgono alle nostre strutture.Questa piccola pubblicazione,quindi deve essere intesa non comeun obiettivo raggiunto, ma comeuno stimolo creativo, un contributoper tutte le Scuole italiane cheoperano nell’interesse sia deiprofessionisti sia dei pazienti, per latutela del bene supremo dellasalute.

Corrado AmodeoPresidente SMB Italia

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Questa dispensa della SMB Italia,vuole essere un contributo per

tutte le Scuole Italiane di Omeopatiache hanno come scopo la crescitaculturale dei Medici e dei Farmacistiche le frequentano, con il desiderio diaver più mezzi terapeutici per curare ipropri pazienti.Gli studi clinici presenti in questofascicolo, sono generalmente deglistudi osservazionali, non pretendonodi portare delle novità nello studio delmeccanismo d’azione del rimedioomeopatico, non hanno la pretesa dicontribuire alla comprensionedell’attività dei rimedi omeopatici ebioterapici, ma vogliono porre le basiper dimostrare che se un rimedioomeopatico è utilizzato correttamenteha dei risultati terapeutici osservabili.I nostri studi clinici nascononell’ambito della didattica della Scuolae cercano di coinvolgere e motivare iMedici che frequentano le lezioni.L’osservazione della risposta terapeuticaal rimedio omeopatico è svolta

direttamente nella pratica clinicaquotidiana, con tutte le limitazioni e ledifficoltà del caso. In ogni modo, labuona pratica clinica del Medicoomeopata preparato, il rapporto con ilpaziente, aumenta sempre di più lacompliance dell’utente verso leMedicine Non Convenzionali.La difficoltà nella ricerca scientificaper le Medicine Non Convenzionali eper l’Omeopatia è stata correttamenteriportata in un recente testo curato daBellavite e collaboratori. Viene evidenziato il problema che itrial clinici devono riflettere la realtàche stanno studiando. Un erroremetodologico frequente che non rendeil trial aderente alla realtà che stastudiando, è quello di applicare allaprogettazione del trial e soprattuttoagli obiettivi (end point) criteri divalutazione diversi da quelli dellamedicina che si vuole studiare.Applicando alla medicina omeopaticale procedure tipiche della medicinaconvenzionale, i risultati non saranno

G. TRAPANI

Gli studi clinici osservazionalie la ricerca clinica nelleScuole della SMB Italia

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validi…. La valutazione dell’efficaciadi una terapia omeopatica va quindifatta con modalità differenti dallavalutazione dell’efficacia dellamedicina convenzionale. (1) “ Si pensache siano necessari diversi modellisperimentali per rispondere a diversedomande” (2) ovvero per affrontareuna tecnica terapeutica che si presentacon un approccio metodologicoparticolare, richiede modelli adeguati enon quelli comunemente utilizzati.Non è questa la sede per trattare leipotesi sulle azioni biologiche delle altediluizioni, perché sicuramente il loromeccanismo d’azione non è nel campoconosciuto e studiato del meccanismod’azione biochimico-molecolare,comunque l’ipotesi che “il farmacoaltamente diluito, contenente pocamateria del soluto originale (o nessuna,in base alla diluizione) possieda un altocontenuto di informazione (per ilmeccanismo della diluizione frattale),ed anche un preciso tropismo biologico(per la procedura di selezione altamenteindividualizzata)” (3) è per chi utilizzaquotidianamente la medicinaomeopatica altamente seducente. L’ideadi poter utilizzare delle informazioniche solo in determinate condizioni disensibilità di un sistema riceventepossano essere lette ed anzi utilizzatedal sistema stesso per ottenere unequilibrio, in pratica un’azioneterapeutica in caso di squilibrioorganico, è quanto crediamo di farenella nostra pratica medica quotidiana.Recentemente l’Organizzazione

Mondiale della Sanità ha pubblicato, acura del Prof. E. Minelli del Centro diRicerche in Bioclimatologia medica,Biotecnologie e Medicine naturalidell’Università degli Studi di Milano,Centro Collaborantedell’Organizzazione Mondiale dellaSanità (W.H.O.) per la MedicinaTradizionale, diretto dal Prof.Umberto Solimene, le “Linee guida diAgopuntura e di MedicinaTradizionale” (4)In questo testo, vengono riportate lebuone norme ale quali devono aderirei progetti di studio per la ricercaclinica nelle Medicine Tradizionali. Inparticolare nel paragrafo 3.3 definisceche la la ricerca clinica mirata allavalutazione della medicinatradizionale, può comprendere sia itrial clinici randomizzati che altri tipidi studi clinici come gli studiosservazionali. A questo propositovengono citate sia le linee guida dellaF.D.A. (Food and DrugAdministration) USA dal titolo:“Guidance for industry: significantscientific agreement in the review ofhealt claims to conventional foods anddietary supplements” ed il “Guidelinefor Clinical Practice” prodottodall’International Conference onHarmonization of TechnicalRequirements for Registration ofPharmaceuticals for Human Use.Da un esame di questi allegati al testosi evince chiaramente l’estremadifficoltà che si incontra quando sivuole valutare i sistemi e le pratiche

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della medicina tradizionale con imetodi della ricerca clinicaconvenzionale. Per questo i progetti distudio possono essere scelti attraversola consultazione di operatori esperti inMedicina Tradizionale e possonoessere scelti tra i: Progetti basati su casi clinici singoliProgetti a scatola neraProgetti etnograficiProgetti osservazionali.Quindi vengono definite altre normedi comportamento, come la necessitàdi misurare i risultati degli studi conmetodi appropriati alle domande postedalla ricerca; la selezione dei pazientiche deve essere rappresentativa dellostudio che si vuole svolgere; lapresenza dei gruppi di controllo per ilconfronto; la randomizzazione dei casiscelti; l’eventuale valutazione in cieco;la valutazione della qualità della vita.Gli studi clinici condotti nelle nostreScuole sono stati degli studiessenzialmente osservazionali , perchéil nostro interesse era capire cherisposta clinica potevamo osservare incondizioni ordinarie di erogazione deltrattamento. Abbiamo scelto, inprevalenza, questo tipo di progetto distudio perché poteva essere condottocon o senza gruppo di controllo,perché i dettagli specifici dellostudio,ed i metodi previsti potevanoessere adattati al problema esaminatodallo studio. L’uso degli studi osservazionali perprovare l’efficacia delle Medicinetradizionali è limitato perché possono

verificarsi errori nella selezione delpaziente. Non di meno il livello dievidenza sull’efficacia della MedicinaTradizionale può essere notevolmenteaumentato da studi osservazionali benprogettati (4). In definitiva lo sforzo della nostraScuola è stato quello di coinvolgere unmaggior numero possibile di mediciche si avvicinavano alla MedicinaOmeopatica e coinvolgerli inosservazioni sull’efficacia clinica delrimedio omeopatico, riducendo alminimo, proprio perché erano deineofiti nell’uso dell’Omeopatia,l’impatto positivo che può avere ilrapporto individuale medico paziente.Infine voglio ricordare che come nellibro di Bellavite e coll. (1) viene citatouno studio di Smith pubblicato sulBritish Medical Journal, sul fatto che ilavori apparsi sulle riviste scientifichesono influenzati dal finanziamento diquesti studi per opera delle dittefarmaceutiche produttrici di farmaci disintesi. In questo lavoro si fa notarecome la stessa cosa può accadere, edanzi accade, quando le ditteomeopatiche finanziano la ricerca inOmeopatia. Ritengo che la differenza fondamentalein questa situazione sia che i farmaci disintesi sono studiati grazie adinvestimenti pagati dallo Stato per laricerca presso le strutture pubbliche eda altri cospicui finanziamenti che leaziende investono per sostenere ediffondere i loro prodotti. Invece laricerca nella Medicina non

Convenzionale, almeno nel nostroPaese viene svolta per lo più a livellodi volontariato, con scarsi o nullifinanziamenti e che quindi, nellarealtà, l’influenza delle aziendeproduttrici è veramente scarsa, anchequando vengono studiati prodotticomplessi. In altri paesi europei, in particolare inGermania, questi studi clinici condottida medici pratici sul territorio, sonouna prassi comune e consolidata.Speriamo che questa nostra iniziativasia un punto di partenza, uno stimoloper tutti coloro che usano nella praticaclinica quotidiana anche i rimediomeopatici e che aumentando ilnumero di questi studi migliori la loro

qualità e la loro penetrazione nellacultura del medico pratico.

BIBLIOGRAFIA

1. BELLAVITE P, CONFORTI A., LECHI A.,MENESTRINA F., POMARI S.: “LeMedicine Complementari. Definizioni,applicazioni, evidenze scientifiche disponibili”Utet periodici Torino; 2000; 68-73.

2. DEAN M.: “Out of step with the Lancethomeopathy meta-analysis: more objectionsthan objectivity?” J. Altern. Complement.Med. 1998; 4 (4): 389-398.

3. BELLAVITE P.: “Biodinamica” TecnicheNuove ed. Milano; 1998; 299-300.

4. Organizzazione Mondiale della Sanità “Lineeguida di Agopuntura e di MedicnaTradizionale” red edizioni Novara; 2001.

5. SMITH R.: “Beyond conflict of interest.” BrMed J; 1998; 317:291-2.

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Presentiamo gli inizi di un lavoroscientifico eseguito da un

ricercatore dell’Università di Parigi sualte dinamizzazioni di Cantaride. Illavoro, sia pure molto iniziale e supochi casi, è molto rigoroso dal puntodi vista sperimentale in quantoprevede non solo il controllo negativo(il placebo) ma anche quello positivo.Dato lo scarso numero dei pazientitestati i risultati non possono esseredefinitivi ma, pur tuttavia, sonoestremamente interessanti in quantodimostrano la significatività, in unostudio , di Cantharis 9 CH e nell’altrodi Cantharis 15 CH. Si tratta, nel secondo caso, di unadinamizzazione al di sopra del numerod’Avogadro e quindi particolarmenteinteressante.Pertanto il lavoro va proseguito perottenere risultati possibilmentedefinitivi.Per quanto riguarda il riscaldamentodelle dinamizzazioni abbiamo trovatoche la temperatura fino a 90 °C, per la

Cantaride, non è influente, ma bendiverso , come accennato nel lavoro ecome si sta facendo in un lavoro incorso, è l’effetto della temperaturasuperiore ai 100 °C , temperaturaauspicata da alcune ditte tedesche perevitare le contaminazioni virali. Noi sappiamo , dopo i risultati di unlavoro scientifico rigorosissimo eseguitodalla Prof. Binsard della DolisosFrancia con l’Istituto Pasteur che, oltrela 4 CH, non è più dimostrabile lapresenza di germi o virus e pertanto ledinamizzazioni dalla 4 CH in poi nonsono infettanti (come pure dimostratonell’animale da esperimento dalla stessaricercatrice).Inoltre il riscaldamento di prodottiomeopatici potrebbe distruggerequelli più delicati quali gliOrganoterapici.Pertanto ho creduto di far pubblicarequesto lavoro, sia pure iniziale, perdimostrare che si possono eseguirelavori rigorosamente scientifici inomeopatia attestanti almeno il fatto

J. HANDSCHUH*, D. LAVERGNE*, G. TRAPANI**, F. RICCIOTTI***

Valutazione dell’attività antinfiamatoria di Cantharis in diluizioni omeopatiche

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che i farmaci omeopatici sono attivianche al di sopra del numero diAvogadro e che i Medici omeopati nonsomministrano “acqua frescacostosissima” o “il nulla”,come diconoi nostri detrattori. Rimane sempreaperta la questione della Temperaturaper l’inattivazione virale.

VALUTAZIONE DELL’ATTIVITÀANTINFIAMATORIA DI CANTHARISIN DILUIZIONI OMEOPATICHE

Relazione Dose attività: Valutazionecon l’aiuto della velocimetria laserDoppler

Studio dell’influenza della temperaturasull’attività

INTRODUZIONE E OBIETTIVI

Nel corso di questo lavoro, il nostroobiettivo è stato duplice:• Valutare l’effetto anti-infiammatorio

mediante velocimetria Laser Dopplerdelle diluizioni di Cantharis, 4-5-7-9-e 15 CH,; sulla pelle di soggettivolontari. Sono stati realizzati duestudi successivi.

• Studiare l’influenza dellatemperatura su queste diluizioniapplicando lo stesso metodo.

Cantharis è il nome utilizzato inomeopatia per designare il rimediopreparato a partire da un insetto, lacantharide (Cantharis Vesicatoria G o

Lytta Vesicatoria F o MeloeVesicatorius (9) o mosca spagnola).Sono stati effettuati complessivamente3 studi:Studio N° 1: Valutazione dell’effettoanti-infiammatorio con velocimetriaLaser Doppler. delle diluizioni diCantharis 4-9 e 15 CH sulla pelle di 10soggetti volontari Studio N° 2: Valutazione dell’effettoanti-infiammatorio delle diluizioni diCantharis 4-5-7-9 e 15 CH, sulla pelledi 10 altri soggetti volontari semprecon velocimetria Laser Doppler.Studio N° 3: Studio dell’influenza dellatemperatura sulle diluizioni omeopatiche4-5-7-9- e 15 CH di Cantharis convelocimetria Laser Doppler.Questi 3 studi sono stati effettuatiseguendo lo stesso protocollo edutilizzando lo stesso materiale.

MATERIALE E METODO

Metodo – Principio del MetodoIl metodo scelto è stato descritto nel1989 da Poelman. Consistenell’indurre artificialmente unainfiammazione cutanea in unadeterminata zona dell’avambraccioapplicando una soluzione di nicotinatodi metile a 0.5%m/v. Quest’ultima causa unavasodilatazione cutanea dovuta allaliberazione di prostaglandine. Questavasodilatazione è misurata dallavelocimetria Laser Doppler (VLD) chevaluta il flusso sanguigno cutaneo.

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Il principio della velocimetria LaserDoppler consiste nell’inviare unaradiazione monocromatica su unbersaglio mobile, nel nostro caso leemazie; la luce riflessa subisce uncambiamento di frequenza e diampiezza che rappresenta l’effettoDoppler. Questo effetto è funzione delnumero, e della velocità delle emazie;ed è quindi il riflesso del flussosanguigno cutaneo e di conseguenzadella vasodilatazione cutanea.Questa vasodilatazione è uno deisintomi che compaiono nella primafase della reazione infiammatoria acuta(rossore, dolore, edema e calorelocale). Diminuisce nel momento incui la pelle viene pretrattata con unfarmaco anti-infiammatorio. Lapercentuale della sua diminuzione ècorrelata alla intensità dell’attività delprodotto testato.

Gli studi sono realizzati per ognisoggetto su zone di pelle di 25 cm2.Per ogni soggetto si effettua:

• una lettura su pelle sana, solo perdeterminare la linea di base, diversadallo zero dell’apparecchio

• una lettura su pelle non trattata conanti-infiammatorio per determinarel’attività del nicotinato di metile e il100% di vasodilatazione

• una lettura su pelle trattata con ilsolo veicolo per dimostrare che essonon ha attività e che può esserequindi considerato un placebo

• una lettura su pelle trattata con le

diverse diluizioni omeopatiche pervalutare la loro attività anti-infiammatoria. La registrazione dellacurva viene effettuata per 30 minuti.Le superfici comprese sotto la curva(SSC) delle diluizioni studiate sonomisurate e paragonate a quelle delveicolo allo scopo di mettere inevidenza l’attività anti-infiammatoriadi queste diverse diluizioni.

MATERIALE

Le DiluizioniLe diluizioni sono state preparatesecondo il protocollo generale dellaFarmacopea Europea 3a edizionepartendo dalla T.M. di Cantharis (Lab.LSH_Rocal – N° di lotto: AS14709),con diluizioni e dinamizzazionisuccessive in etanolo a 70% v/v,eccetto le diluizioni 4-5-7-9 e 15CH,destinate ad essere applicate sullapelle, che sono state realizzate inetanolo a 30%v/v.

I gel in esameLe diluizioni alcoliche 4-5-7-9 e 15 CHsono gelificate mediante Carbopol974P a 0.5% m/v e neutralizzate consoda 1 N allo scopo di ottenere unpH vicino a 5.8.

I gel placeboIl gel placebo è prodotto con alcooletilico a 30%v/v gelificato conCarbopol 974P a 0.5% nelle stessecondizioni precedenti.

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Controllo PositivoIl controllo positivo di questi studi ècostituito da un gel che contienedell’acido niflumico a 2.5%(Niflugel® dei Laboratori UPSA). Lacomposizione degli eccipienti delNiflugel® è simile alla composizionedei gel omeopatici preparati per inostri studi, per la natura delgelificante (il carbomero) e per il titoloalcolico (30%v/v). L’acido niflumicopossiede un’azione anti-infiammatoriaper inibizione della cicloossigenasi. Perquesta sua azione inibisce,conseguentemente, la produzione diprostaglandine.Nel corso dello studio, i gel sono staticonservati a circa 20°C in flaconi divetro chiusi con una pellicola diplastica (Parafilm®) ed avvolti in foglidi alluminio doppi per evitarel’evaporazione e l’azione della luce.

L’induttore della vasodilatazioneLa soluzione di nicotinato di metile èottenuta dalla dissoluzione di0,5g%v/v di polvere di nicotinato dimetile (Merck-Schuchardt) in acqua.

I macchinari• Un dinamizzatore Dynamat 50C

Labotics, permette la dinamizzazionecon succussioni verticali dei flaconi

• Un velocimetro Laser DopplerPeriflux PF2B/perimed KBStockholm che emette unaradiazione monocromatica di632.8nm (2mW) e la cui profonditàdi sondaggio è di circa 1mm.

• Un planimetro a visualizzazioneelettronica A.OTT/Kempten/Ottplan700/710, utilizzato per misurare lesuperfici sotto la curva.

I soggetti studiatiSi tratta di due gruppi di 10 volontaridi sesso femminile compreso tra 20 e50 anni. Sono tutte di tipo caucasicocon pelle sana e senza dermatosi. Ilprimo gruppo corrisponde al primostudio, il secondo gruppo corrispondeal secondo e terzo studio.Al fine di non influire sui risultati, èstato chiesto ai soggetti in esame dinon ingerire anti-infiammatori durantela settimana precedente lo studio, e dinon fare applicazioni topiche di questi

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PRIMO STUDIO: C ANTHARIS 4-9 E 15 CH

VERIFICA DELLA NON ATTIVITA’ DELL’ECCIPIENTEProdotti SSC Scarto tipo P* Grado Sign.*

(cm2) (cm2)

NM*+Pelle Nuda 175.79 55.770.92 NS

NM* + Veicolo 178.61 60.34

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prodotti. Il giorno stesso dell’esame èstato chiesto loro di non consumarecaffeina, tabacco o alcool e di nonlavarsi la pelle degli avambracci inquanto una pulitura dello stratocorneo porta ad un aumento notevoledell’assorbimento percutaneo, inparticolare quando il principio attivo èidrofilo e in soluzione alcolica

FORMULA PER LA VALUTAZIONEDEI RISULTATI

La registrazione con VLD di ognicurva inizia 5 min dopo l’applicazionedella soluzione di nicotinato di metileallo 0.5% sulle zone della pelle trattatee non trattate. La registrazione sieffettua per un periodo di 30 min. Iniziando da questo protocollo è statavalutata l’attività inti-infiammatoria

delle diluizioni omeopatiche, delveicolo e del Niflugel®.Le superfici comprese sotto la curva diogni prodotto sono calcolate e espressein cm2; i risultati sono espressi in %d’inibizione della reazioneinfiammatoria indotta dal nicotinato dimetile secondo la formula:

SSC veicolo - SSC droga % di inibizione = –––––––––––––––––––––– x 100SSC veicolo

Analisi statistica:• Per i 3 studi, le serie di valori delle

superfici sotto la curva (SSC )ottenute per il veicolo e per la pellenuda sono state comparate medianteun test T di Student bilaterale perserie appaiate al fine di verificare cheil veicolo non abbia azione propria

• Per lo studio n° 1, le medie delle

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Scarto Tipo in cm 2 SSC in cm 2

ISTOGRAMMA DELLE DILUIZIONI 4 – 9- e 15 CH

Intensità media dell’infiammazione in funzione del pre-trattamento della pelle

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SSC dei diversi gel 4-9- 15 CH etdel Niflugel® sono state comparate aquella del veicolo mediante un Testdi Student bilaterale, il grado disignificatività doveva essere inferioreo uguale a 5 %.

• Per lo studio n°2 sono stateparagonate le serie dei valori delleSSC dei differenti gel non riscaldati4-5-7-9 15 CH e del Niflugel® aquelle del veicolo con un Test diStudent bilaterale per serie appaiate,

il grado di significatività deve essereinferiore o uguale a 5% perconsiderare che esiste una differenzasignificativa tra le due serie disoggetti

• Per lo studio n°3 , paragoniamo leserie di valori delle SSC dei diversigel non riscaldati 4-5-7-9 15 CH aquelle dei diversi gel riscaldati conun test di Student bilaterale per serieappaiate, il grado di significativitàdeve essere inferiore o uguale a 5%

SUPERFICI SOTTO LA CURVA OTTENUTE PER LE DILUIZIONI 4 – 9 e 15 CH

Soggetti Pelle nuda Veicolo Niflugel® Gel 4 CH Gel 9 CH Gel 15 CH

1 228.00 226.80 14.10 258.80 143.50 119.002 218.20 248.00 45.40 267.50 185.50 179.503 224.80 100.80 13.00 79.40 132.00 130.204 231.50 169.00 16.30 171.10 145.80 218.405 193.00 203.80 10.40 177.70 120.40 177.606 138.80 244.10 9.90 117.60 79.90 183.007 188.10 105.10 43.10 165.90 194.60 219.108 136.50 100.10 31.10 102.40 73.20 156.009 138.00 158.80 40.60 150.10 172.40 88.2010 61.00 249.60 1.50 112.70 57.20 114.40

Medie 175.79 178.61 22.54 160.32 130.45 158.54

PERCENTUALE DI INIBIZIONEDELLE DILUIZIONI 4 – 9 e 15 CH

PRODOTTI SSC (cm2) Scarto tipo (cm2) D P % di inibizione

Gel 4 CH 160.32 63.01 NS 0.18 10.24Gel 9 CH 127.45 47.86 S 0.05 27.00Gel 15 CH 158.54 44.62 NS 0.22 11.24Niflugel® 22.54 15.97 S 4.3310-5 87.40

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per considerare che esiste unadifferenza significativa tra le dueserie di studi.

La differenza delle superfici sotto lacurva che si trova tra la pelle nontrattata e la pelle che ha ricevuto ilveicolo non è significativa e ciò mostrache l’eccipiente non ha attività propria

RISULTATI DI QUESTO PRIMOSTUDIO

Le sostanze aventi un effettostatisticamente significativo sono ilNiflugel® (P=4.33 10-5), con 87.40%d’ inibizione della reazioneinfiammatoria (IRI) e il gel Cantharis 9CH (P=0.0495), con 27% di IRI.Al contrario non c’è differenzasignificativa tra il veicolo e i gelCantharis 4 e 15 CH.

SECONDO STUDIO: CANTHARIS 4-5-7-9 E 15 CH

Verifica della non attivitàdell’eccipienteIn un primo tempo, le medie delle SSCottenute sulla pelle nuda non trattata etrattata con il veicolo sono stateparagonate per verificare che il veicolo

sia senz’altro un placebo e che nonpossieda nessun potere anti-infiammatorio. Questo paragone èstato effettuato con il test T di Studentbilaterale.La differenza delle superfici sotto lacurva tra pelle nuda e pelle che haricevuto il veicolo non è significativaciò che dimostra che l’eccipiente nonha attività propria.

DISCUSSIONE DEI RISULTATI

Il solo gel testato che possiede unainibizione statisticamente significativadell’infiammazione in rapporto al gelveicolo è la diluizione 15 CH(p=0,039), con una percentuale diinibizione del 23% circa.

TERZO STUDIO: CANTHARIS 4-5-7-9E 15 CH RISCALDATE

Riscaldamento dei gel per lo studio n°3I gel sono stati riscaldati a 90° perun’ora. I flaconi sono totalmenteprotetti da carta stagnola. La tabella seguente indica l’ inibizioneottenuta per i gel riscaldati a 90°C perun’ora e non riscaldati; otteniamovalori molti simili dove la differenza

17

VERIFICA DELLA NON ATTIVITA’ DELL’ECCIPIENTESoggetti SSC Scarto tipo P D S

(cm2) (cm2)

Pelle nuda 175.79 55.770.593 NS

veicolo 178.61 60.34)

non è significativa ciò che vuol dire chela temperatura a 90°C non influiscesull’attività dei diversi gel di Cantharis.Bisogna notare che la Cantaridina cheè il principio attivo è sublimato a unatemperatura di 110°C. unasterilizzazione a 120°C in autoclavenon avrebbe dato gli stessi risultati.

CONCLUSIONE

• Nel primo studio, solo il gel Cantharis9 CH ha mostrato un’attività anti-infiammatoria significativa con unapercentuale d’inibizione del 27%mentre il gel 15 CH non ha mostratodifferenza significativa.

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LE SSC DEI GEL 4, 5, 7, 9 E 15 CH NON RISCALDATE

Soggetti Pelle Veicolo Niflugel Gel 4 CH Gel 5 CH Gel 7 CH Gel 9 CH Gel 15 CHnuda

1 175,1 119,4 23,3 208,5 116,0 91,8 164,8 129,72 200,1 132,2 28,8 69,9 103,4 126,3 203,5 134,33 158,2 112,1 15,8 159,2 150,0 178,8 206,9 103,14 185,4 253,5 19,9 122,4 383,0 235,9 145,5 147,95 224,0 126,8 71,7 188,9 181,9 197,1 152,9 124,56 272,6 331,7 13,4 256,3 215,9 362,3 178,9 274,07 254,6 201,4 10,1 154,1 211,7 130,9 226,4 204,38 217,6 278,0 56,1 244,7 141,2 205,4 185,8 141,39 126,7 61,0 27,6 114,8 87,6 219,3 137,2 41,610 68,6 146,1 12,5 137,3 59,3 123,4 105,6 54,2SSC Medie 188,3 176,2 27,9 165,6 165,0 187,1 170,8 135,5Scarto Tipo 60,5 86,3 20,3 59,1 92,3 77,9 36,7 67,3

Pelle Nuda Veicolo Niflugel Gel 4 CH Gel 5 CH Gel 7 CH Gel 9 CH Gel 15 CH

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67, 3

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Scarto Tipo in cm 2 SSC in cm 2

ISTOGRAMMA DEI GEL NON RISCALDATI

Intensità media dell’infiammazione in funzione del pre-trattamento della pelle

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PERCENTUALE DI INIBIZIONE PER LE DILUIZIONI 4,5,7,9 E 15 CH NON RISCALDATE

SOGGETTI SSC Scarto tipo P DS % Inibizione

Niflugel 27,9 20,3 5,58.10-04 S 84,2%Gel 4 CH 165,6 59,1 0,650 NS 6,0%Gel 5 CH 165,0 92,3 0,677 NS 6,4%Gel 7 CH 187,1 77,9 0,641 NS - 6,2%Gel 9 CH 170,8 36,7 0,847 NS 3,1%Gel 15 CH 135,5 67,3 0,039 S 23,1%

Gel 4 CH Gel 5 CH Gel 7 CH Gel 9 CH0

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200165,6

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8137,5

170,8 171,9

Gel non Scaldati Gel scaldati

ISTOGRAMMA DEI GEL RISCALDATI E NON

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Variazioni della Temperatura in funzione del Tempo

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Tempo (minuti)

Tem

pera

tura

(°C

)

Variazione della Temperaturadel Bagno Maria

in funzione del tempo

Tempo(Min)

Temp.(°C)

0 77,05 79,4

10 84,015 85,720 87,525 89,230 90,035 90,840 91,245 91,550 91,855 91,860 91,9

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CONFRONTO DELLE SSC DEI GEL RISCALDATI E NON

Gel 4 CH Gel 5 CH Gel 7 CH Gel 9 CH Gel 15 CHSoggetti Non Scaldati Scaldati Non Scaldati Scaldati Non Scaldati Scaldati Non Scaldati Scaldati Non Scaldati Scaldati

1 208,5 122,2 116,0 244,5 91,8 229,3 164,8 170,4 129 -2 69,9 115,0 103,4 91,7 126,3 105,0 203,5 104,1 134 -3 159,2 189,6 150,0 144,6 178,8 102,9 206,9 246,5 103 232,04 122,4 271,6 383,0 168,9 235,9 141,2 145,5 268,0 147 198,75 188,9 135,5 181,9 134,4 197,1 115,5 152,9 123,4 124 -6 256,3 164,3 215,9 128,2 362,3 263,8 178,9 191,9 274 166,47 154,1 234,0 211,7 205,1 130,9 173,3 226,4 124,7 204 225,18 244,7 221,3 141,2 172,4 205,4 105,8 185,8 212,7 141 232,19 114,8 107,1 87,6 196,7 219,3 105,8 137,2 115,7 41 -10 137,3 255,3 59,3 51,7 123,4 32,0 105,6 161,2 59 75,7SSC Medie 165,6 181,6 165,0 153,8 187,1 137,5 170,8 171,9 135 188,3Scarti Tipi 59,1 61,3 92,3 56,4 77,9 67,9 36,7 57,1 67,3 60,7

PARAGONE TRA I GEL RISCALDATI E I GEL NON RISCALDATI

Soggetti SSC Scarto tipo P DS

Gel 4 CH 165,6 59,10,559 NS

Gel 4 CH scald. 181,6 61,3

Gel 5 CH 165,0 92,30,723 NS

Gel 5 CH scald. 153,8 56,4

Gel 7 CH 187,1 77,90,084 NS

Gel 7 CH scald. 137,5 68,0

Gel 9 CH 170,8 36,70,960 NS

Gel 9 CH scald. 171,9 57,1

Gel 15 CH 135,5 67,30,349 NS

Gel 15 CH scald. 188,3 60,7

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• Nel secondo studio, abbiamodimostrato che la diluizione 15 CH hamostrato una attività anti-infiammatoria significativa con unapercentuale di inibizione del 23%.Questo è in disaccordo con lo studioprecedente dove l’attività anti-infiammatoria è maggiore per la 9 CH.

• Di conseguenza è difficile arrivare aduna conclusione certa su queste duediluizioni; sembrerebbe siano attivema il numero dei soggetti è senzadubbio insufficiente per compensaregli scarti troppo importanti ottenuticon questo metodo.

• Nel terzo studio, abbiamo potutomettere in evidenza che non esiste

differenza significativa dell’attivitàanti-infiammatoria delle diluizioni 4-5-7-9 e 15 CH scaldate e nonscaldate. Possiamo concludere che latemperatura di 90°C non modifical’attività anti-infiammatoria dei gel diCantharis. Queste riflessioni sono daconsiderarsi con riserva in quantoquesta temperatura non intervienesulla temperatura di sublimazionedella cantaridina, e in questo modonon ne modifica l’attività.

* Università Rene Descartes Paris Facoltà diScienze farmaceutiche e biologiche** Resp. Scientifico Smb Italia *** Scuola di Specializzazione ORLdell’Università degli Studi di Siena

21

Il bambino “sempre malato” è unproblema di notevole rilevanza

nell’ambito della famiglia.Le patologie delle alte vie respiratoriee le loro complicanze possono colpireripetutamente il bambino nella prima eseconda infanzia e ciò è dovuto, ingenere, all’abbassamento delle difeseimmunitarie. Il sistema immunitariodel bambino, infatti, subisce spessodanni a causa dell’assunzioneincongrua o troppo frequente difarmaci come alcuni antibiotici.Esistono alcuni rimedi omeopaticicomposti come il Thymuline 9CH conun complesso bioterapico in grado dimodificare la prognosi di questemalattie e di migliorare la reattività deipiccoli pazienti.Vi presentiamo in questa lettre, irisultati clinici ottenuti da uno studioeffettuato nel corso degli inverni scorsidalla scuola superiore di omeopatia,SMB Italia, coordinato dal Dottor G.Trapani con la collaborazione delDottor G. Legnante dove è stata

evidenziata la possibilità di azione delThymuline 9CH, comeimmunomodulatore. Scopo della ricercaè di studiare la possibilità di prevenirel’insorgenza di queste malattie o almenodi attenuarne la sintomatologia e ladurata nonché di diminuire, specie nelladurata, la somministrazione dimedicamenti allopatici.

APPLICAZIONI CLINICHEDELL'EFFETTOIMMUNOMODULATORE DELTHYMULINE 9CH

CasisticaLa ricerca ha coinvolto 254 bambinida 1 a 13 anni, divisi in due gruppi di127 ciascuno (figura 1). Questi gruppisono omogenei per età: 92 da 1 a 2anni, cioè durante la frequenzadell’asilo nido oppure di nessunastruttura pubblica. 103 da 3 a 6 anni,cioè durante la frequenza della scuolamaterna. 59 da 6 a 13 anni cioè

G. LEGNANTE, F. RICCIOTTI, G. TRAPANI

Omeopatia immunologicain Pediatria

23

durante la frequenza delle scuoleelementari e medie.Il basso numero del terzo gruppo (6-13 anni) è legato alla drasticariduzione delle malattie in oggetto permotivi di immunità acquisitanaturalmente.Sono stati esclusi tutti i pazienti trattaticon terapie immunostimolanti.I bambini ammessi allo studiopresentavano episodi di rinofaringite,faringotonsillite, otite, laringite,sindromi influenzali, bronchiti.A raccolta dei dati precedenti è statafatta con un criterio anamnestico,confrontando i dati riferiti dal genitorecon le cartelle cliniche in nostropossesso.

MetodologiaÈ stato uno studio di confronto conl'osservazione tra i pazienti trattati conThymuline 9CH e quelli non trattati

con il rimedio omeopatico.Il Thymuline 9CH è contenuto in uncomplesso omeo-bioterapico che hacome componente principale latimulina. Più esattamente: Timulina -Calcarea sulfurica - Silicea aa 7/9 C'H.Aconitum nap. - Mercurius sol. -Mucosa rino-faringea aa 4/5 CH.Viene proposto nel trattamento c nellaprevenzione delle sindromi invernali.Al primo gruppo è stata somministratauna dose alla settimana per le primequattro settimane, poi una dose almese per i successivi quattro mesi.Il secondo gruppo non ha ricevutonessun trattamentoimmunomodulante, ma è statosemplicemente osservato l'andamentodelle patologie infettive nel corsodell'inverno 1991-1992, cioè il periododi osservazione dell’uso Thymuline9CH.A causa della giovane età dei pazienti,

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non è stato tenuto in considerazionel'eventuale effetto placebo e nemmenol'influenza che poteva avere sullemadri il sapere di utilizzare un mezzopreventivo per i loro figli (ricordiamoche per il bambino i rimedi omeopaticisono sempre caramelle).I criteri di valutazione sono statiessenzialmente clinici, oltre cheanamnestici. Per l'anno precedente,come già detto, sono stati basati sullecartelle cliniche.L'interrogatorio per i pazienti delgruppo di controllo è stato effettuato inun singolo incontro, ma sempre conl'ausilio della cartella clinica delbambino, mentre quelli del gruppotrattato sono stati effettuati all'inizio deltrattamento dopo uno, due e cinquemesi di trattamento.Al termine è stato fatto un bilanciocomplessivo, basandosi su un

confronto con l'anno precedente,classificando i risultati come:nullo = nessun miglioramento 0

addirittura peggioramento: medio = diversi episodi di malattia,

ma di numero e duratainferiore:

buono = nessun episodio di malattia omassimo tre di breve durata.

Inoltre è stata registrata lasomministrazione di antibiotici.

TollerabilitàNon è mai stata riscontrata alcunaalterazione clinica né patogenica allasomministrazione dcl rimedio.

RisultatiNel gruppo trattato abbiamoriscontrato una riduzione del numeromedio degli episodi infettivi, siaprincipali (rinofaringiti, otiti, tonsilliti)che associati (tosse, febbre): da 1.228cpisodi globalmente considerati, a 704,(figura 2) con dimezzamento deltempo mcdio di malattia (da 6,6 a 3,4giorni).In totale si è passati da un numero di81.048 giorni di malattia a 23.936giorni, con un decremento supcriorc al70%.Anche nel gruppo di controllo è statariscontrata una riduzionc dcgli cpisodidi infezione: ma non è così netta (da1.198 a 943), come anche del tempo didurata media della malattia (da 6,2 a5,2) (figura 2).

Risultati sulla terapia antibiotica.

25

Riduzione notevole c drastica dellaterapia antibiotica: da 319 a 109somministrazioni, che è stata minorenel gruppo di controllo: da 287 a 234(figura 3). Questo dato comunque non tieneconto della quantità di assunzione; masolo del fatto se il farmaco è statoassunto o no.Risultati globali. Nel gruppo trattato,52 pazienti (4%) hanno avuto unmiglioramento netto (buono); 49(37%) un miglioramento discreto(medio) e 26 (20%) nessuna modificaaccettabile oppure nessunmiglioramento (nullo) (figura 4).Nel gruppo di controllo 30 pazienti(23%) hanno avuto spontaneamenteun netto miglioramento (buono); 40(30%) un risultato discreto (medio);57 (45%) nessuna modificazione

accettabile (nullo) (figura 4).L'analisi statistica (c2 = 5.62 con P<0.05) permette di considerare ilrisultato molto significativo.

Considerazioni finaliIn base a un semplice confronto fra idati clinici si osserva una riduzionedella sintomatologia infettiva, delladurata della malattia e dell'utilizzo diantibiotici tra il gruppo di controllo equello trattato con Thymuline 9CH.Nel complesso bioterapico. (Fig. 5)Un controllo globale tra la somma deirisultati medi e buoni nel gruppotrattato (78%) e la stessa somma nelgruppo non trattato (53%) permettesicuramente di proporre l'uso delThymuline 9CH come coadiavantenella prevenzione delle malattie acutedell'infanzia e di volerne verificare

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ulteriormente la validità al fine diproporlo eventualmente cometrattamento immunomodulante unico.

(* nome commerciale del prodotto Dolisobios n. 15)

BIBLIOGRAFIA

1. BASTIDE M, DAURAT V. DOUCET-JABOEUF M., PELEFRIN A., DORFMAN P.:«Immunomodulator activity of very lowdoses of thymulin in mice». Immunoterapy 1987, III: 191 - 200.

2. BASTIDE M., DOUCET-JABOEUF M.: «Action immunopharmacologique despréparations de thimus et d'hormoncsthymique utilisées à doses infinitesimales». Homeopathie française 1983, 71, 185-189.

3. BASTIDE M., DOUCET-JABOEUF M.,DAURAT V.: «Activity and chronopharmacology of verylow doses of physiological immune inducers».Immunol. Today 1985, 6, 234-235.

4. BONFILS P.: «Profilassi delle infezioni delle vie respitorienel bambino trattato con RU41740». La Presse Medicall ed. it. giugno 1989, 30-32.

5. TÉTAU M.: «Observations cliniques surThymuline». Cahiers de Biothérapie, 1989, 103.

27

Introduzione

La diffusione delle Medicine NonConvenzionali (MNC), interessa inItalia un numero sempre più vastodi cittadini. Il principale problema nelladefinizione di queste Medicine, è lacorretta interpretazione del lorosignificato e del ruolo che svolgononella cultura del nostro Paese. Leenormi difficoltà di comunicazionee di dialogo, che da sempre sonopresenti tra gli operatori dellaMedicina Convenzionale e quellidelle Terapie non Convenzionali ela corretta interpretazione deipresupposti scientifici e filosoficidelle varie metodiche terapeutiche,creano delle difficoltà di relazionidifficilmente superabili senza ungrosso sforzo tra tutte le parti incausa.In Italia non è ancora stato fattouno studio con un campione dipazienti statisticamente

significativo, per capire come siarealmente distribuito l’uso delleMedicine non Convenzionali tra icittadini, e quali, tra quelleproposte per essere regolamentate,siano realmente utilizzate. Il nostro lavoro si propone dicolmare questa lacuna, inparticolare in campo pediatrico, perfavorire la corretta interpretazionedi questo fenomeno.

Metodi

L’obiettivo principale del nostrostudio è stato quello di valutarequale poteva essere il livello diutilizzazione delle MNC per lacura delle malattie dei bambini.Per questo scopo abbiamocoinvolto su tutto il territorionazionale, la struttura didatticadella Società Medica di Omeopatiae Bioterapie (SMB Italia),attraverso le varie sedi poste nelleprincipali città italiane.

G. TRAPANI (*), A. DEL GIUDICE (**), A. LIVERANI (***)

Indagine nella regioneLiguria sull’uso delle medicine non convenzionaliin pediatria

29

Nel caso specifico della RegioneLiguria, i questionari sono statidistribuiti nella provincia diGenova, La Spezia ed Imperia ad11 medici. Di questi solo treutilizzavano regolarmente lamedicina omeopatica nella praticaquotidiana, mentre gli altri 8erano Pediatri di Base, e due diloro utilizzavano occasionalmenterimedi omeopatici e fitoterapici.Anche i tre Pediatri cheutilizzavano anche le MNC eranoPediatri di Base ed hannodistribuito casualmente ilquestionario nei giorni stabiliti atutti i pazienti che si recavano nelloro studio, quindi anche a coloroche attraverso la Convenzione conil SSN non vengono curati con laMC. L’ordine di distribuzione èsempre stato casuale, ad esempiolunedì primo, terzo, quinto, ottavopaziente, mercoledì secondo terzoquinto e così via.Il questionario utilizzato,conteneva dodici domande ed eradiviso in due parti. La prima eracomposta di domande di caratteregenerale ed uguale per tutti,mentre la seconda parte dovevaessere compilata solo da coloroche utilizzavano, per la cura dellemalattie dei propri figli, le MNC. Ad ogni medico che ha partecipatoalla ricerca, sono state consegnateda 50 a 100 questionaririgorosamente anonimi, contenutiin una busta aperta, che sono stati

distribuiti casualmente allefamiglie con figli che sipresentavano in studio il lunedì, ilmercoledì ed il venerdì.Per distribuzione casuale,intendiamo che è stato chiesto dinon seguire un ordine logico, nellaconsegna del foglio, maassolutamente occasionale ed ognivolta diverso.Di solito, per evitare l’eccessivadispersione dei questionari,abbiamo consigliato di chiederealla famiglia di compilarli in loco,valutando prima la comprensionedell’insieme delle domande. Igenitori, in ogni caso lo dovevanocompilare lontano dal medico, disolito nella sala d’attesa, e lorestituivano in busta chiusa.A questo punto, il medico dovevasemplicemente raccoglierli e senzaaprire le buste consegnarli alresponsabile locale della ricerca, ilquale li doveva poi dare alresponsabile nazionale.Le buste, sono state raccolte emescolate in modo tale da noncapire quale fosse l’ambulatorio diprovenienza, quindi aperte, edesaminate. La divisione perprovince non ha influenzatol’esame statistico dei dati.

Risultati

L’esame ha coinvolto un campionedi 10.000 persone, vale a dire ipazienti che sono mediamente

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seguiti dagli 11 Pediatri di baseche hanno partecipato alla ricercaSono state distribuiti 1.250questionari, coinvolgendo quindi il12,5% degli utenti. Di questihanno risposto in modo completoed utilizzabile 1.219 persone, parial 97,5%. Sono risultati nulli opersi, 31 questionari (2,5%).Nei 1.219 questionari esaminati,657 (53,90%) hanno risposto chenon utilizzano mai le MNC,mentre 562 (46,10%), hannorisposto che le utilizzanoregolarmente. Questo datocorrisponde in modo sorprendenteai dati ISTAT pubblicati nel 1998

nell’indagine “Condizioni di salutee ricorso al Sistema Sanitario.Secondo questa ricerca ilquoziente di utilizzo per 1000abitanti è passato dal 25,4% nel1991 al 46,5% nel 1998 (11).La distribuzione del sesso, tra ibambini dei due gruppi non hapresentato differenzestatisticamente significative.Nemmeno le differenze tra le classid’età dei genitori sono apparsestatisticamente significative.Confrontando poi il livello discolarità dei genitori, si scopre chei padri con un alto livello dicultura (diploma/laurea) che

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MNC_NO MNC_SI

Padri % Padri %Laurea 61 9,41% Laurea 80 14,36%Diploma 255 39,35% Diploma 260 46,68%Media 270 41,67% Media 203 36,45%

62 9,57% Elementari 14 2,51%Analf 0 0,00% Analf 0 0,00%

648 100,00% 557 100,00%

Tasso di scolarità 3,49 Tasso di scolarità 3,73

Madri % Madri %Laurea 54 8,23% Laurea 79 14,06%Diploma 307 46,80% Diploma 335 59,61%Media 233 35,52% Media 142 25,27%Elementari 62 9,45% Elementari 6 1,07%Analf 0 0,00% Analf 0 0,00%

656 100,00% 562 100,00%

Tasso di scolarità 3,54 Tasso di scolarità 3,87

Tab. 1: Scolarità Genitori

scelgono le MNC sono il 61% deltotale; mentre tale percentualescende al 49% fra quelli che nonutilizzano le MNC. L’indice discolarità, esteso da 0 a 5, tra ipadri che le scelgono per curare ibambini è 3,73 mentre per coloroche non utilizzano le MNC è 3.49.Analogamente, ma il fenomeno èlargamente più significativo,avviene per le madri dove irispettivi valori sono il 74%rispetto al 55%, con un indice discolarità di 3,87 contro 3,54.Marginalmente si osserva cheesiste una forte (e ovvia)correlazione positiva fra lascolarità dei due genitori.Raggruppando per gruppi d’età ibambini, (Tab.2), si osserva che

coloro per i quali vengonoutilizzate con più frequenza leMNC sono per il 41,5% fino adue anni, il 54,0% da tre a seianni, il 47.3% da sette a 10 annied il 36,4% sopra i 10 anni. Ledifferenze sono statisticamentesignificative, salvo per l’ultimaclasse, dove la numerosità delcampione è inadeguata rispettoall’intervallo d’età.La ripartizione fra le disciplineutilizzate per questi bambinirisulta essere: l’Omeopatia(73,2%) la Fitoterapia (14,5%), laMedicina Antroposofica (3,7%).Percentuali molto più basse sonostate riscontrate per le altrediscipline, Medicina Orientale(1,5%), Agopuntura (2,4%),Chiropratica (2,9%), Osteopatia1,7%). Si deve naturalmente tenerconto che questa ripartizione nonrispecchia la proporzione didiffusione generale delle dettedisciplineLe malattie per le quali sono stateusate con più frequenza le MNCsono state quelle di interesse ORL(31,6%), le allergie (11,4%), lemalattie dermatologiche (11,1%), idisturbi del sonno e delcomportamento (8,6%) di tipopolmonare (7,3%), e le patologieintestinali (7,1%).Il ricorso al medico di MedicinaNon Convenzionale avviene peruna decisione personale nel 33,2%dei casi. Non molto distante la

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1 201 35,8%2 182 32,4%3 103 18,3%4 67 11,9%Non sa 9 1,6%

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Tab. 2: Età Inizio Cure

Omeopatia 547 73,2%Fitoterapia 108 14,5%Medicina Antroposofica 28 3,7%Medicina Orientale 11 1,5%Agopuntura 18 2,4%Osteopatia 13 1,7%Chiropratica 22 2,9%

Tab. 3: Tipi di MNC utilizzati

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percentuale di coloro che scelgonoquesto ricorso su consiglio delmedico (28,4%). Meno incisivo ilconsiglio del farmacista (11,1%), odi parenti ed amici (7,8%).Discretamente importante pareessere il ruolo svolto dai giornali edalle riviste, 5,8%, mentre apparemolto meno rilevante il ruolosvolto dai naturopati (1,6%) edagli erboristi (2,6%)Per la valutazione dei risultati(Tab.6) vediamo che sono statidiscreti per il 50,3% dei pazienti,per il 40,6% sono stati ottimi,mentre per il 2,8% sono stati nulli.In definitiva oltre il 90% dellefamiglie ha espresso unavalutazione positiva.Il costo economico della terapia(Tab.7) è stato giudicato medio dal48,2% dei genitori, alto dal42,5%. In ogni modo l’84,7%delle famiglie intervistate, quindiuna gran maggioranza, (Tab.8) hariutilizzato i rimedi acquistati.Questo fatto ha consentito unrisparmio economico evidente.La qualità della vita del bambino(Tab.9) è migliorata in mododiscreto per il 48,0% dei pazienti,in modo evidente pari al 40,9%.Globalmente l’88,9% dei pazientisi dimostrato soddisfatto.Il 49,8% dei pazienti ha dichiarato(Tab.10) che a volte utilizza sia irimedi della MNC che farmacitradizionali, mentre il 18,3%utilizza regolarmente i due tipi di

prodotti terapeutici. Il 28,3%utilizza solo rimedi della MNC. I rimedi, che il Medico prescrive, oche il paziente utilizza, (Tab.11)sono da due a cinque per il 60%dei casi, mentre per il 22,1% ilrimedio prescritto è unico e per il6,4% i rimedi prescritti superano icinque.Questi dati sono sicuramente tra i

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Sempre malato 85 7,2%Orecchie/naso/gola 373 31,6%Polmoni 86 7,3%Sonno e comportamento 102 8,6%Alimentazione 58 4,9%Allergie 135 11,4%Stomaco e intestino 84 7,1%Pelle 131 11,1%Altre 126 10,7%

Tab. 4: Malattie

Sempre malato 85 7,2%Scelta personale 305 33,2%Cons. proprio medico 261 28,4%Cons. parenti e amici 72 7,8%Cons. letti su riviste

e giornali 53 5,8%Cons. farmacista 102 11,1%Cons. erborista 24 2,6%Cons. naturista 15 1,6%Autoprescrizione 65 7,1%Altri 21 2,3%

Tab. 5: Perché MNC

Ottimi 299 53,2%Discreti 228 40,6%Nulli 16 2,8%Non sa/Non risponde 19 3,4%

Tab. 6: Valutazione degli Esiti

più interessanti tra quelli emersidal Questionario. Dimostranoinequivocabilmente come il 68,1%dei pazienti utilizziindifferentemente sia la MedicinaConvenzionale sia la MedicinaNon Convenzionale, mentre il28,3% utilizza esclusivamente laMedicina Non Convenzionale.

Con le tavole di contingenza sonostate messe a confronto la variabile“Numero malattie” (ottenutacontando le risposte date da partedello stesso paziente, che può averavuto più di una patologia dacurare) con le altre significativevariabili dell’indagine.In particolare viene alla luce

un’importante relazione tra lavariabile Numero di Malattie(NrMal) intendendo ( malattieORL, Polmonari, allergiche,intestinali,…) e lavariabile,Valutazione dei RisultatiTerapeutici. Dall’esame delletabelle abbiamo riscontrato comeal crescere del numero disintomatologie patologichecompresenti trattate con la MNCaumenta la percentuale di rispostepositive circa l’esito. In sostanza il70,3% dei casi ha trattato tremalattie successive con la MNC ela valutazione del risultato è stataottimo.Come invece era logico attendere,lo stesso confronto fatto tra lavariabile (NrMal) e le variabiliCosto economico della singolapatologia e risparmio economicocon risultati scarsamentesignificativi dal punto di vistastatistico. Il grado di soddisfazione nell’usodelle MNC è evidente anche dalriutilizzo dei rimedi, infatti ilconfronto tra il NrMal ed ilriutilizzo per più di una volta dei

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Alto 239 42,5%Medio 271 48,2%Basso 32 5,7%Non sa/risp. 20 3,6%

Tab. 7: Costi Terapia

Si evidente 230 40,9%Si discreto 270 48,0%No 30 5,3%Non sa/risp. 32 5,7%

Tab. 9: Miglioramento qualità della vita

Si 103 18,3%No 159 28,3%A volte 280 49,8%Non sa/risp. 20 3,6%

Tab 10: Associaz. Altri farmaci

Si 103 18,3%0 4 0,7%1 124 22,1%Da 2 a 5 337 60,0%>5 36 6,4%Non sa/risp. 61 10,9%

Tab. 11: Rimedi prescritti

Si 476 84,7%No 56 10,0%Non sa/risp. 30 5,3%

Tab. 8: Riutilizzo rimedi acquistati

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rimedi è altamente significativo..Considerando almeno tre patologieche hanno interessato il bambino,il 97,3% dei genitori ha dichiaratodi riutilizzare i rimedi giàacquistati.Infine uno dei dati fondamentalidi questo lavoro è checonfrontando il NrMal e larichiesta di come la Qualità di vitadel Bambino e della Famiglia siamigliorata, si evidenzia che per il65,8% dei casi il miglioramentodella qualità della vita è piùevidente quanto più regolare ecostante è l’utilizzo delle MNCPrendendo in considerazione lavariabile sulla Valutazione deirisultati Terapeutici (Esito), edincrociandola con le singolemalattie si ottengono risultatiinteressanti : ad es. nelle PatologieORL i 364 casi in totale che sisono espressi sull’esito, 205(56,31%) ritengono l’esito ottimo,150 (41,20%) l’esito discreto e 9(2,47%) l’esito nullo.Da questo primo confronto, leuniche malattie che nonpresentano esito nullo sono lePatologie allergiche, seguite dadisturbi del sonno e da disturbidell’alimentazione, anche se i datiper ora raccolti non sonosufficienti per una valutazionedefinitiva. Un confronto interessante è senzadubbio quello tra Esito e Qualitàdi vita del Bambino e tra Esito e

Riutilizzo dei Rimedi in cui si notache esiste una stretta relazionepositiva tra queste variabili.

Molto importante, ed ancherelativamente sorprendente, è ilrisultato della tavola dicontingenza tra la variabile Esito equella del Numero dei Rimediutilizzati, che evidenzia unaquestione molto delicata: un solorimedio, equivale a scarsi risultati.Infatti confrontando l’uso di unsolo rimedio con i risultati nulli siottiene che il 61,5% dei genitoriha dichiarato che i risultatiottenuti erano nulli.

Discussione

L’esame dei dati dimostra lanotevole omogeneità del campionesia come sesso che come età deibambini. Il numero prevalente deiPediatri di Base che hannopartecipato alla ricerca, che nonutilizza le MNC nella praticaclinica, la libertà e la segretezzanelle risposte, garantisce per laveridicità del campione esaminato.Inoltre, anche se il campione èancora in corso di esame statistico,gli stessi valori percentuali sonoriscontrabili in Lombardia.Il fatto che l’alto livello di scolaritàdei genitori corrisponda ad un’usopiù frequente delle MNC,corrisponde ad altri dati presenti

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in letteratura ( 6,11). I daticorrispondono sia per la maggiorescolarità del padre, che per lamaggiore significatività della piùalta scolarità materna.La disciplina più utilizzata è laMedicina Omeopatica, seguitadalla Fitoterapia. Le altrediscipline terapeutiche seguonocon percentuali notevolmente piùbasse. Come vediamo le disciplinelegate a principi filosofici lontanidalla mentalità occidentale nonhanno un numero molto elevato diseguaci. La frequenza di utilizzo delleMNC è massima nel gruppo di etàfra i 3 ed i 6 anni.Questa età corrisponde all’ingressodei bambini alla scuola maternaquindi il periodo nel quale lafrequenza di malattia è massima,ed è più alta l’ansia dei genitoriper trovare una risposta alle loropaure, o comunque per migliorarela qualità di vita del bambino.Le famiglie si rivolgono a medicoche pratica anche la MNC,prevalentemente per propria scelta33, 2% o su consiglio del medicoo del farmacista, in totale 39,5%.Questo dato dimostra unanotevole maturità sia da partedell’utente, che da parte deiprofessionisti i quali non si fannoinfluenzare dai pregiudizi . L’altapercentuale dei risultati positivi èsicuramente influenzata sia dallescelte così personali sia dalla

professionalità e dallapreparazione dei prescrittori, oltreche la validità delle tecnicheterapeutiche utilizzate.La qualità di vita del bambino èglobalmente migliorata perl’88,9% (dato relativo) dei casiesaminati, dalle tavole dicontingenza si rileva che questo ètanto più vero quanto più èregolare e costante l’uso delleMNC in pratica per il 65,8% deipazienti (dato assoluto, riferito adun numero di malattie esaminate).Riteniamo importante la confermadel fatto che l’efficacia delle MNCaumenti parallelamenteall’aumento del loro utilizzo. È unaconferma di un principio generalepresente in tutte queste tecnicheterapeutiche. La capacità direazione dell’organismo umanoalle aggressioni di malattia è moltoalta se le terapie che vengono usatenon sono soppressive. Un dato molto negativo è l’elevatocosto di questo tipo di terapie,definito medio alto dal 90,7% deipazienti. Sicuramente il riutilizzodei rimedi consente parzialmentedi abbattere questo valore ma nonè sufficiente. Questo dato potràessere corretto solo da unadeguato intervento a livellopolitico, che sicuramente dovràcominciare dalla riduzionedell’IVA su questi farmaci. Sirisponderà così ad un’istanzachiaramente espressa da un gran

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numero di cittadini.Il confronto tra la variabile Esitoed il numero dei rimedi utilizzati,propone una riflessioneimportantissima per tutti i mediciche praticano la MNC. Che cosasignifica la scarsità di risultatilegata all’uso del rimedio unico? E’un problema legato all’operatore oalla scarsa efficacia del rimediounico per le patologie acute eprevalentemente organiche delbambino?Infine il dato che il 68,1% deipazienti utilizza indifferentementesia la MC sia la MNC, ci consentedi affermare, quanto riscontriamonella pratica quotidiana, vale a direche il genitore richiede la tecnicaterapeutica più utile e menodannosa per migliorare la salutedel proprio figlio, senzapreclusioni ideologiche ofilosofiche, in pratica circa il 70%dei genitori intervistati dichiara diusare con soddisfazione la MI.

Conclusione

La prima parte di questa ricercaepidemiologica ha dimostrato cheesiste una richiesta veramentemolto evidente di approcciterapeutici diversi da quelliconvenzionali. Tutti i medicidovrebbero conoscere il problemaper poterne discutere coni propripazienti

Le barriere ideologiche, gli steccatidei preconcetti sono già statisuperati da chi ha la necessità dimigliorare il proprio stato disalute, rivolgendosi di volta involta a chi è in grado di risponderealle proprie istanze. E’ dovere delmedico possedere il linguaggio deldialogo e non quello della chiusurae del disprezzo.D’altra parte è importante checoloro che utilizzano le MNCsiano critici verso il propriooperato e sempre pronti a metterloin discussione.Solo attraverso il confronto, laMedicina che è Una, puòprogredire verso il supremointeresse che è la tutela della salutedel paziente.

Si ringraziano per la collaborazione iPediatri:Andreoli Giuseppe, Barberio Lando,Bersezio Antonio, Castagnoli Giuseppe,Frassi Maria Costanza, Muia’ CosimoClaudio, Murialdo Pietro, Nigro Mirella ,Pilade Emanuela, Priolo Marcello.

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* Vice Presidente SIOMI - ResponsabileRicerca Scientifica Società MedicinaBioterapia - SMB Italia. ** Università Cattolica del Sacro Cuore –Milano*** Prof. Associato di Informatica Medica– Fac. Medicina e Chirurgia - Universitàdegli studi di Milano

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Introduzione

La diffusione delle Medicine NonConvenzionali (MNC), interessa inItalia un numero sempre più vastodi cittadini. Il principale problema nelladefinizione di queste Medicine, è lacorretta interpretazione del lorosignificato e del ruolo che svolgononella cultura del nostro Paese. Leenormi difficoltà di comunicazionee di dialogo, che da sempre sonopresenti tra gli operatori dellaMedicina Convenzionale e quellidelle Terapie non Convenzionali ela corretta interpretazione deipresupposti scientifici e filosoficidelle varie metodiche terapeutiche,creano delle difficoltà di relazionidifficilmente superabili senza ungrosso sforzo tra tutte le parti incausa.In Italia non è ancora stato fattouno studio con un campione dipazienti statisticamente

significativo, per capire come siarealmente distribuito l’uso delleMedicine non Convenzionali tra icittadini, e quali, tra quelleproposte per essere regolamentate,siano realmente utilizzate. Il nostro lavoro, dopo l’indaginesvolta in Liguria, si propone dicolmare questa lacuna, inparticolare in campo pediatrico,per favorire la correttainterpretazione di questofenomeno.Le nuove esigenze, di tutela dellasalute che si manifestano nellamoderna società, coinvolgono inparticolare la MedicinaConvenzionale, sono pressanti, espesso raggiungono livelli quasiossessivi, inducendo unamodificazione ed un aumento dellaspesa sanitaria quasi incontrollato,legato in particolare all’uso dicostosissimi antibiotici, cortisonici,broncodilatatori, e vaccini.Il paziente, però non si fida solo

TRAPANI GIANFRANCO *, ZANINO LUISELLA **, DEL GIUDICE ALFONSO***, LIVERANI ANTONIO****

Indagine nella regione Piemonte sull’uso delle medicine non convenzionali in pediatria

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dei risultati , pur semprestrabilianti, della nuovabiomedicina, ma vuole unapproccio diverso al concetto dimalato e di malattia, che puòessere dato solo da una visione piùglobale e meno meccanicistica deiproblemi della salute.Parlare solo di ricorso alle MNCdiventa oggi riduttivo e nonrispecchia la realtà della praticaquotidiana della professionemedica. Il paziente richiede, piùche una terapia diversa, unapproccio terapeutico piùrispettoso sia delle proprie esigenzesia della salute fisica e psichica. Questo approccio è ancora piùevidente in pediatria, dove l’ordinedei valori comprendenormalmente, prima la risoluzionedel problema e poi la tuteladell’integrità fisica del bambino. Quando però la famiglia decide dianteporre al proprio interessequello della salute non solopresente ma anche futura delbambino, ed alla risoluzioneimmediata del problema preferiscela tutela del suo equilibriopsicofisico presente e futuro eccoche si rivolge ad un medico chepratica la Medicina Integrata(M.I.), vale a dire un professionistache conosce sia la MNC sia laMedicina Convenzionale (M.C.) eche le utilizza in base alle necessitàdi salute del proprio piccolopaziente senza pregiudizi

ideologici, ma avendo come unicofine la tutela del suo benessere.I lavori di ricerca dell’ISTAT(Istituto Nazionale di Statistica)hanno dimostrato come nel 1991almeno 4 milioni di italianiavevano fatto ricorso alle MNC,mentre nel 1994 il numero eraaumentato a 5 milioni. Almeno 18milioni di persone (32% dellapopolazione), quando sono statiinterpellati, chiedendo loro seavevano un atteggiamento positivoo negativo verso le terapie nonconvenzionali, hanno risposto inmodo favorevole.

Metodi

L’obiettivo principale del nostrostudio è stato quello di valutarequale poteva essere il livello diutilizzazione delle MNC per lacura delle malattie dei bambini.Per questo scopo abbiamocoinvolto su tutto il territorionazionale, la struttura didatticadella Società Medica di Omeopatiae Bioterapie (SMB Italia),attraverso le varie sedi poste nelleprincipali città italiane.Nel caso specifico della RegionePiemonte, i questionari sono statidistribuiti nella provincia diTorino, Alessandria, Novara,Cuneo ad 11 medici. Di questi solouno utilizzava regolarmente lamedicina omeopatica nella praticaquotidiana, mentre gli altri 8

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erano Pediatri di Base, unoOrtodonzista Pediatra ed unoMedico generico in un piccolocentro senza Pediatra e quindiseguiva anche i bambini. Quattrodi loro utilizzano occasionalmenterimedi omeopatici e fitoterapici.Anche il Pediatra che utilizzavaanche le MNC è un Pediatra diBase ed ha distribuito casualmenteil questionario nei giorni stabiliti atutti i pazienti che si recavano nelsuo studio, quindi anche a coloroche attraverso la Convenzione con ilSSN non vengono curati con la MC. L’ordine di distribuzione è semprestato casuale, ad esempio lunedìprimo, terzo, quinto, ottavopaziente, mercoledì secondo terzoquinto e così via.Il questionario utilizzato,conteneva dodici domande ed eradiviso in due parti. La prima eracomposta di domande di caratteregenerale ed uguale per tutti,mentre la seconda parte dovevaessere compilata solo da coloroche utilizzavano, per la cura dellemalattie dei propri figli, le MNC. Ad ogni medico che ha partecipatoalla ricerca, sono state consegnateda 50 a 100 questionaririgorosamente anonimi, contenutiin una busta aperta, che sono statidistribuiti casualmente allefamiglie con figli che sipresentavano in studio il lunedì, ilmercoledì ed il venerdì.Per distribuzione casuale,

intendiamo che è stato chiesto dinon seguire un ordine logico, nellaconsegna del foglio, maassolutamente occasionale ed ognivolta diverso.Di solito, per evitare l’eccessivadispersione dei questionari,abbiamo consigliato di chiederealla famiglia di compilarli in loco,valutando prima la comprensionedell’insieme delle domande. Igenitori, in ogni caso lo dovevanocompilare lontano dal medico, disolito nella sala d’attesa, e lorestituivano in busta chiusa.A questo punto, il medico dovevasemplicemente raccoglierli e senzaaprire le buste consegnarli alresponsabile locale della ricerca, ilquale li doveva poi dare alresponsabile nazionale.Le buste, sono state raccolte e

mescolate in modo tale da noncapire quale fosse l’ambulatorio diprovenienza, quindi aperte, edesaminate. La divisione perprovince non ha influenzatol’esame statistico dei dati.

Risultati per la Regione Piemonte

L’esame ha coinvolto un campionedi 9.000 persone, vale a dire ipazienti che sono mediamenteseguiti dagli 11 Medici che hannopartecipato alla ricercaSono state distribuiti 900questionari, coinvolgendo quindi il10.05% degli utenti. Di questi

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hanno risposto in modo completoed utilizzabile 832 persone, pari al92.4% Sono risultati nulli o persi,68 questionari (7.5%).Sono stati analizzati 832questionari, di questi 465 (54%)hanno risposto che non utilizzanomai le MNC, mentre 367 (44%),hanno risposto che le utilizzanoregolarmente. Questo dato, comegià quello della Regione Liguria, siavvicina in modo sorprendente aidati ISTAT pubblicati nel 1998nell’indagine “Condizioni di salutee ricorso al Sistema Sanitario.Secondo questa ricerca ilquoziente di utilizzo per 1000abitanti è passato dal 25,4% nel1991 al 46,5% nel 1998 (11).La distribuzione del sesso, tra ibambini dei due gruppi non hapresentato differenzestatisticamente significative.Nemmeno le differenze tra le classid’età dei genitori sono apparsestatisticamente significative.Confrontando poi il livello discolarità dei genitori, si scopre chei padri con un alto livello dicultura (diploma/laurea) chescelgono le MNC sono il 56% deltotale; mentre tale percentualescende al 41% fra quelli che nonutilizzano le MNC. L’indice discolarità, espresso con un valoreda 0 a 5, tra i padri che le scelgonoper curare i bambini è 3,57 mentreper coloro che non utilizzano leMNC è 3.34..

Analogamente, ma il fenomeno èlargamente più significativo,avviene per le madri dove irispettivi valori sono il 66%rispetto al 33%, con un indice discolarità di 3,78 contro 3,34.Questo è in accordo con il fattoche, almeno nella nostra società, lemadri sono coloro che influenzanomaggiormente la scelta el’esecuzione delle terapie neibambini.Marginalmente si osserva cheesiste una forte (e ovvia)correlazione positiva fra lascolarità dei due genitori.Raggruppando per gruppi d’età ibambini, si osserva che coloro peri quali vengono utilizzate con piùfrequenza le MNC sono per il28% fino a due anni, il 36% datre a sei anni, il 23% da sette a 10anni ed il 13% sopra i 10 anni. Ledifferenze sono statisticamentesignificative. Viene confermato ildato emerso nella Regione Liguriadove si dimostra che il ricorso alleMNC è maggiore quanto piùfrequentemente il bambino siammala. Pertanto l’ingresso incomunità, scuola materna o asilonido raggruppa ben il 64% di tuttii pazienti che utilizzano le MNC.La ripartizione fra le disciplineutilizzate per questi bambinirisulta essere: l’Omeopatia (79%)la Fitoterapia (13%), laChiropratica (3%), la MedicinaOrientale (2%). Percentuali molto

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più basse sono state riscontrate perle altre discipline, la MedicinaAntroposofica (1%), Agopuntura(1%), Osteopatia 1%). Si devenaturalmente tener conto chequesta ripartizione non rispecchiala proporzione di diffusionegenerale delle dette disciplineLe malattie per le quali sono stateusate con più frequenza le MNCsono state quelle di interesse ORL(35,5%), le allergie (9,6%), lemalattie dermatologiche (10,3%), idisturbi del sonno e delcomportamento (10,9%) di tipopolmonare (5,1%), e le patologieintestinali (7,6%).Il ricorso al medico di MedicinaNon Convenzionale avvienegeneralmente su consiglio delmedico (41,2%). Altri scelgonoqueste terapie per una decisionepersonale, il 27,8% dei casi. Menoincisivo il consiglio del farmacista(10,4%). Questo dato concordacon quello della Regione Liguria,quindi possiamo sfatare il mito delFarmacista, tanto caro ai detrattoridelle MNC, che pur di vendere èdisposto a dare qualunque cosa aipropri clienti, in favoredell’immagine di un Professionistaserio, attento e preparato. .Discretamente importante pareessere il ruolo svolto dai parentied amici (8,9%) giornali e dalleriviste, 4,7%.La prescrizione dei rimedi diMNC è avvenuta per il 59,1% da

Medici, per il 20,4% daFarmacisti. Solo l’8% dei pazientisi autoprescrive i rimedi, ed il7,6% li utilizza su consiglio delNaturopata ed il 2,2% su consigliodell’erborista.Per la valutazione dei risultativediamo che sono stati discreti peril 56% dei pazienti, per il 37%sono stati ottimi, mentre per il 2% sono stati nulli. In definitivaoltre il 90% delle famiglie haespresso una valutazione positiva.Anche questo concorda con irisultati della precedente ricercanella Regione Liguria.Il costo economico della terapia èstato giudicato medio dal 53% deigenitori, alto dal 39%.La qualità della vita del bambino èmigliorata in modo discreto per il61% dei pazienti, in modo evidenteper il 24% dei genitori intervistati.Globalmente l’85% dei pazienti si èdimostrato soddisfatto.Il 41% dei pazienti ha dichiaratoche a volte utilizza sia i rimedidella MNC che farmacitradizionali, mentre il 28% utilizzaregolarmente i due tipi di prodottiterapeutici. Il 26% utilizza solorimedi della MNC.I rimedi, che il Medico prescrive, oche il paziente utilizza, sono da duea cinque per il 58% dei casi, mentreper il 26% il rimedio prescritto èunico e per il 3% i rimedi prescrittisuperano i cinque, il 13% deipazienti intervistati non ha risposto.

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Questi dati sono sicuramente tra ipiù interessanti tra quelli emersidal Questionario. Dimostranoinequivocabilmente come il 69%dei pazienti utilizziindifferentemente sia la MedicinaConvenzionale sia la MedicinaNon Convenzionale, mentre il28% utilizza esclusivamente laMedicina Non Convenzionale. Anche in questo caso lasovrapponibilità dei dati traRegione Piemonte e RegioneLiguria, deve far riflettere sullanecessità di studiare bene irapporti tra l’utilizzo dei farmacicosiddetti convenzionali e quellidella MNCCon le tavole di contingenza sonostate messe a confronto la variabile“Numero malattie” (ottenutacontando le risposte date da partedello stesso paziente, che può averavuto più di una patologia dacurare) con le altre significativevariabili dell’indagine.In particolare viene alla luce

un’importante relazione tra lavariabile Numero di Malattie(NrMal) intendendo ( malattieORL, Polmonari, allergiche,intestinali,…) e lavariabile,Valutazione dei RisultatiTerapeutici. Dall’esame delle tabelle abbiamoriscontrato come al crescere delnumero di sintomatologiepatologiche compresenti trattatecon la MNC aumenta la

percentuale di risposte positivecirca l’esito. In sostanza il 43.2%dei casi ha trattato tre malattiesuccessive con la MNC e lavalutazione del risultato è stataottima, il 56.8% ha ottenuto unrisultato discreto.Come invece era logico attendere,lo stesso confronto fatto tra lavariabile (NrMal) e le variabili Infine uno dei dati fondamentalidi questo lavoro è checonfrontando il NrMal e larichiesta di come la Qualità di vitadel Bambino e della Famiglia siamigliorata, si evidenzia che per il67.5% dei casi il miglioramentodella qualità della vita è definito“Discreto” ed è più evidentequanto più regolare e costante èl’utilizzo delle MNC, per tre o piùmalattie. Per almeno tre malattieconsiderate, il 30% delle famigliedefinisce ottimo il miglioramentodella Qualità di Vita.Il costo delle malattie vieneconsiderato alto sia per una singolamalattia 61% dei casi, che per due(52.6%), per tre (52.2%) che perquattro (41,2%). Anche se parenuovamente evidente che ilriutilizzo dei rimedi riducecomunque il costo delle terapie.Prendendo in considerazione lavariabile sulla Valutazione deirisultati Terapeutici (Esito), edincrociandola con le singolemalattie si ottengono risultatiinteressanti : ad es. nelle Patologie

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ORL i 241 casi in totale che sisono espressi sull’esito, 142(69.6%) ritengono l’esito discreto,95 (70,4%) l’esito ottimo, mentreper le allergie il 20,7% ha avuti deirisultati ottimi.Un confronto interessante è senzadubbio quello tra Esito e Qualitàdi vita del Bambino e tra Esito eRiutilizzo dei Rimedi in cui si notache esiste una stretta relazionepositiva tra queste variabili.Molto importante, ed anche

relativamente sorprendente, è ilrisultato della tavola dicontingenza tra la variabile Esito equella del Numero dei Rimediutilizzati, che evidenzia unaquestione molto delicata: un solorimedio, equivale a scarsi risultati.Infatti confrontando l’uso di unsolo rimedio con i risultati nulli, siottiene che il 50% dei genitori hadichiarato che i risultati ottenutierano nulli. I risultati ottimi nel74% dei casi corrispondonoall’uso di 2 o 5 rimedi, mentre il21,7% con l’uso di un singoloriemedio.

Discussione

L’esame dei dati dimostra lanotevole omogeneità del campionesia come sesso che come età deibambini. Il numero prevalente deiPediatri di Base che hannopartecipato alla ricerca, che nonutilizza le MNC nella pratica

clinica, la libertà e la segretezzanelle risposte, garantisce per laveridicità del campione esaminato.Inoltre, anche se il campione èancora in corso di esame statistico,come ho ripetuto più volte, glistessi valori percentuali sonoriscontrabili in LiguriaIl fatto che l’alto livello di scolaritàdei genitori corrisponda ad un’usopiù frequente delle MNC,corrisponde ad altri dati presentiin letteratura ( 6,11). I daticorrispondono sia per la maggiorescolarità del padre, che per lamaggiore significatività della piùalta scolarità materna.La disciplina più utilizzata è laMedicina Omeopatica, seguitadalla Fitoterapia. Le altrediscipline terapeutiche seguonocon percentuali notevolmente piùbasse. Come vediamo le disciplinelegate a principi filosofici lontanidalla mentalità occidentale nonhanno un numero molto elevato diseguaci. La frequenza di utilizzo delleMNC è massima nel gruppo di etàfra i 3 ed i 6 anni.Questa età corrisponde all’ingressodei bambini alla scuola maternaquindi il periodo nel quale lafrequenza di malattia è massima,ed è più alta l’ansia dei genitoriper trovare una risposta alle loropaure, o comunque per migliorarela qualità di vita del bambino.Le famiglie si rivolgono a medico

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che pratica anche la MNC,prevalentemente per propria scelta27,8% o su consiglio del medico odel farmacista, in totale 51,6%.Questo dato, leggermente diversoda quello della Regione Liguria,dimostra una notevole maturità siada parte dell’utente, che da partedei professionisti i quali non sifanno influenzare dai pregiudizi .L’alta percentuale dei risultatipositivi è sicuramente influenzatasia dalle scelte così personali siadalla professionalità e dallapreparazione dei prescrittori, oltreche la validità delle tecnicheterapeutiche utilizzate.La qualità di vita del bambino èglobalmente migliorata per l’85%dei casi esaminati, dalle tavole dicontingenza si rileva che questo ètanto più vero quanto più èregolare e costante l’uso delleMNC in pratica per il 58.6% deipazienti.Riteniamo importante la confermadel fatto che l’efficacia delle MNCaumenti parallelamenteall’aumento del loro utilizzo. E’una conferma di un principiogenerale presente in tutte questetecniche terapeutiche. La capacitàdi reazione dell’organismo umanoalle aggressioni di malattia è moltoalta se le terapie che vengono usatenon sono soppressive. Un dato molto negativo è l’elevatocosto di questo tipo di terapie.Sicuramente il riutilizzo dei

rimedi consente parzialmente diabbattere questo valore ma non èsufficiente. Il confronto tra la variabile Esitoed il numero dei rimedi utilizzati,propone una riflessioneimportantissima per tutti i mediciche praticano la MNC. Che cosasignifica la scarsità di risultatilegata all’uso del rimedio unico? E’un problema legato all’operatore oalla scarsa efficacia del rimediounico per le patologie acute eprevalentemente organiche delbambino?Infine il dato che il 69% deipazienti utilizza indifferentementesia la MC sia la MNC, ci consentedi affermare, quanto riscontriamonella pratica quotidiana, vale a direche il genitore richiede la tecnicaterapeutica più utile e menodannosa per migliorare la salutedel proprio figlio, senzapreclusioni ideologiche ofilosofiche, in pratica circa il 70%dei genitori intervistati dichiara diusare con soddisfazione la MI.

Conclusione

La prima parte di questa ricercaepidemiologica ha dimostrato cheesiste una richiesta veramentemolto evidente di approcciterapeutici diversi da quelliconvenzionali. Tutti i medicidovrebbero conoscere il problemaper poterne discutere coni propri

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pazientiLe barriere ideologiche, gli

steccati dei preconcetti sono giàstati superati da chi ha la necessitàdi migliorare il proprio stato disalute, rivolgendosi di volta involta a chi è in grado di risponderealle proprie istanze. E’ dovere delmedico possedere il linguaggio deldialogo e non quello della chiusurae del disprezzo.D’altra parte è importante checoloro che utilizzano le MNCsiano critici verso il propriooperato e sempre pronti a metterloin discussione.Solo attraverso il confronto, laMedicina che è Una, puòprogredire verso il supremointeresse che è la tutela della salutedel paziente.

Si Ringrazia per la collaborazione:Filippo Pennisi , Federica Picchio, PaolaToscano , Mariagrazia Federico, EnricoFerrario Mariagrazia Elena, GiuseppePalena , Walter Felicioni, Donato Orrù,Giuseppina Marchetto, Luisella Zanino

BIBLIOGRAFIA

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* Responsabile Ricerca Scientifica SocietàMedicina Bioterapia -SMB Italia. ** Docente di Omeopatia SMB Italia,Scuola di Torino.*** Università Cattolica del Sacro Cuore –Milano**** Prof. Associato di InformaticaMedica – Fac. Medicina e Chirurgia -Università degli studi di Milano

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Introduzione

Questo studio, come i due precedenti,effettuati in Liguria ed in Piemonte,vuole dimostrare che l’interesse per leMedicine Non Convenzionale èsempre più evidente in tutto il nostroPaese.Le proposte di Legge presentate alParlamento hanno definito MedicineNon Convenzionali in Italia.l’Omeopatia,la Fitoterapia, laMedicina Antroposofica,l’Agopuntura, l’Osteopatia, laChiropratica, la Medicina tradizionaleCinese.In Italia non è ancora stato fatto unostudio, in ambito pediatrico, checoinvolga più Regioni, per capire comesia realmente distribuito l’uso delleMedicine non Convenzionali tra ibambini, e quali, siano realmenteutilizzate. Il nostro lavoro si propone di colmarequesta lacuna, per favorire la correttainterpretazione di questo fenomeno.

Parlare solo di ricorso alle MNCdiventa oggi riduttivo e non rispecchiala realtà della pratica quotidiana dellaprofessione medica. Il pazienterichiede, più che una terapia diversa,un approccio terapeutico piùrispettoso sia delle proprie esigenze siadella salute fisica e psichica. Normalmente in pediatria, l’ordine deivalori comprende, prima la risoluzionedel problema e poi la tuteladell’integrità fisica del bambino.Quando la famiglia decide dianteporre al proprio interesse quellodella salute non solo presente, maanche futura del bambino, ed allarisoluzione immediata del problemapreferisce la tutela del suo equilibriopsicofisico presente e futuro, ecco chesi rivolge ad un medico che pratica laMedicina Integrata (M.I.), vale a direun professionista che conosce sia laMNC sia la Medicina Convenzionale(M.C.) e che le utilizza in base allenecessità di salute del proprio piccolopaziente senza pregiudizi ideologici,

G. TRAPANI*, C. BARBATO**, A. DEL GIUDICE***, A. LIVERANI****

Indagine nella regioneLombardia sull’uso dellemedicine non convenzionaliin pediatria

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ma avendo come unico fine la tuteladel suo benessere.I lavori di ricerca dell’ISTAT (IstitutoNazionale di Statistica) hannodimostrato come nel 1991 almeno 4milioni di italiani avevano fatto ricorsoalle MNC, mentre nel 1994 il numeroera aumentato a 5 milioni. Almeno 18milioni di persone (32% dellapopolazione), quando sono statiinterpellati, chiedendo loro se avevanoun atteggiamento positivo o negativoverso le terapie non convenzionali,hanno risposto in modo favorevole.

Metodi

L’obiettivo principale del nostro studioè stato quello di valutare quale potevaessere il livello di utilizzazione delleMNC per la cura delle malattie deibambini.Per questo scopo abbiamo coinvoltosu tutto il territorio nazionale, lastruttura didattica della SocietàMedica di Omeopatia e Bioterapie(SMB Italia), attraverso le varie sediposte nelle principali città italiane.Nel caso specifico della RegioneLombardia, i questionari sono statidistribuiti nella Scuola di Milano ad 19medici. Nessuno di questi utilizzaregolarmente la medicina omeopaticanella pratica quotidiana. Uno deiMedici che ha partecipato alla ricercalavora presso l’Azienda SanitariaLocale MI 1 - Dipartimento diPrevenzione Distretto N. 3 di Corsico,

ha distribuito casualmente i questionarialle famiglie che si recavano presso illocale ufficio di Igiene.Presso gli studi medici, l’ordine di

distribuzione è sempre stato casuale,ad esempio lunedì primo, terzo,quinto, ottavo paziente, mercoledìsecondo terzo quinto e così via.Il questionario utilizzato, contenevadodici domande ed era diviso in dueparti. La prima era composta didomande di carattere generale eduguale per tutti, mentre la secondaparte doveva essere compilata solo dacoloro che utilizzavano, per la curadelle malattie dei propri figli, le MNC. Ad ogni medico che ha partecipatoalla ricerca, sono state consegnati circa50 questionari rigorosamente anonimi,contenuti in una busta aperta, chesono stati distribuiti casualmente allefamiglie che si presentavano in studioil lunedì, il mercoledì ed il venerdì.Per distribuzione casuale, intendiamoche è stato chiesto di non seguire unordine logico, nella consegna delfoglio, ma assolutamente occasionale. Una volta compilati i questionari echiusi nelle buste, il medico dovevasemplicemente raccoglierli e senzaaprire le buste consegnarli alresponsabile locale della ricerca, ilquale li doveva poi dare alresponsabile nazionale.Le buste, sono state raccolte e

mescolate in modo tale da non capirequale fosse l’ambulatorio diprovenienza, quindi aperte, edesaminate.

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Risultati

L’esame ha coinvolto un campione di13.500 persone, vale a dire i pazientiche sono mediamente seguiti dai 19Medici che hanno partecipato allaricerca.Sono state distribuiti 1.600questionari, coinvolgendo quindi11,8% degli utenti. Di questi hannorisposto in modo completo edutilizzabile 1.006 persone, pari al62.8%. Sono risultati nulli o persi, 594questionari (37.1%).Sono stati analizzati 1.006 questionari,di questi 526 (53%) hanno rispostoche non utilizzano mai le MNC,mentre 480 (47%), hanno risposto chele utilizzano regolarmente. Questodato, come già quello della RegioneLiguria e della Regione Piemonte siavvicina in modo sorprendente ai datiISTAT pubblicati nel 1998nell’indagine “Condizioni di salute ericorso al Sistema Sanitario. Secondoquesta ricerca il quoziente di utilizzoper 1000 abitanti è passato dal 25.4%nel 1991 al 46.5% nel 1998 (11).Nell’indagine la percentuale deimaschi 58,4%% è stata superiore aquella delle femmine 41.1%. Per ledifferenze tra le classi d’età deigenitori risulta che l’età media deigenitori che utilizzano le MNC è piùalta (padri 36 aa, madri 33aa) di coloroche non la utilizzano (padri 33aa,madri 30 aa.).Confrontando poi il livello di scolaritàdei genitori, si ritrova un dato ormai

comune a tutte le ricercheepidemiologiche comparse in questosettore, in pratica il livello di scolaritàdei genitori che utilizzano le MNC èsuperiore rispetto a coloro che non leutilizzano.I padri con un alto livello di cultura(diploma/laurea) che scelgono le MNCsono il 51% del totale; mentre talepercentuale scende al 46% fra quelliche non utilizzano le MNC. L'indicedi scolarità, espresso con un valore da0 a 5, tra i padri che le scelgono percurare i bambini è 3.51 mentre percoloro che non utilizzano le MNC è3.34..Analogamente, avviene per le madridove i rispettivi valori sono il 49%rispetto al 42%, con un indice discolarità di 3.52 contro 3,30.Marginalmente si osserva che esisteuna forte (e ovvia) correlazionepositiva fra la scolarità dei duegenitori.Raggruppando per gruppi d’età ibambini, si osserva che coloro per iquali vengono utilizzate con piùfrequenza le MNC sono per il 40%fino a due anni, il 30.6% da tre acinque anni, il 10% da sei a dieci annied il 4.7% sopra i 10 anni. Il 14.6%non ha risposto. Le differenze sonostatisticamente significative. Vieneconfermato il dato emerso nellaRegione Liguria e nella RegionePiemonte dove si dimostra che ilricorso alle MNC è maggiore quantopiù frequentemente il bambino siammala. Pertanto l’ingresso in

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comunità, scuola materna o asilo nidoraggruppa ben il 70.6% di tutti ipazienti che utilizzano le MNC.La ripartizione fra le disciplineutilizzate per questi bambini risultaessere: l’Omeopatia (66.1%) laFitoterapia (21.7%), l’Agopuntura(10%), la Medicina Antroposofica(1.5%), , la Medicina Orientale(0.5%). Si deve naturalmente tenerconto che questa ripartizione nonrispecchia la proporzione di diffusionegenerale delle dette discipline.Le malattie per le quali sono stateusate con più frequenza le MNC sonostate quelle di interesse ORL (31.7%),le allergie (16.3%), le malattiepolmonari (13.5%), le malattiedermatologiche (8.8%), i disturbi delsonno e del comportamento (7.4%) ele patologie intestinali (6.7%), idisturbi dell’alimentazione (3.8%).Il ricorso al medico di Medicina NonConvenzionale avviene su consiglio delmedico (24.6%), per una decisionepersonale, 29.1%, su il consiglio delfarmacista (13.2%). Questo datoconcorda con quello della RegioneLiguria, e della Regione Piemonte,quindi possiamo sfatare il mito delFarmacista, tanto caro ai detrattoridelle MNC, che pur di vendere èdisposto a dare qualunque cosa aipropri clienti, in favore dell’immaginedi un Professionista serio, attento epreparato. Discretamente importantepare essere il ruolo svolto dai parentied amici (13.2%) giornali e dalleriviste, 7.4%, e comunque superiore a

quello delle altre due Regioniesaminate.La prescrizione dei rimedi di MNC èavvenuta per il 49.5% da Medici, peril 21.7% da Farmacisti. Solo il 9.6% dei pazienti siautoprescrive i rimedi, ed il 4,7% liutilizza su consiglio del Naturopata edil 9.3% su consiglio dell’erborista. Inquesto caso, le percentuali sonosuperiori a quelle delle altre dueRegioni, e dimostrano una maggiorepenetrazione della figura dell’erboristanel rapporto con il paziente.Per la valutazione dei risultati vediamoche sono stati discreti per il 45.6% deipazienti, per il 38.5% sono stati ottimi,mentre per il 12.7 % sono stati nulli.In definitiva l’80% delle famiglie haespresso una valutazione positiva.Questo concorda, anche se con unoscarto del 10% circa in meno, con irisultati delle precedenti ricerche nellaRegione Liguria e nella RegionePiemonte.Il costo economico della terapia è statogiudicato medio dal 47.3% deigenitori, alto dal 38.8%.La qualità della vita del bambino èmigliorata in modo discreto per il64.8% dei pazienti, in modo evidenteper il 22.1% dei genitori intervistati.Globalmente l’85.1% dei pazienti si èdimostrato soddisfatto. Questi valori sisovrappongono con lo scarto dello0.1% a quelli della Regione Piemontee della Regione Liguria.Il 49.4% dei pazienti ha dichiarato chea volte utilizza sia i rimedi della MNC

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sia farmaci tradizionali, mentre il19.4% utilizza regolarmente i due tipidi prodotti terapeutici. Il 27.5%utilizza solo rimedi della MNC..I rimedi, che il Medico prescrive, oche il paziente utilizza, sono da due acinque per il 58.3% dei casi, mentreper il 28.3% il rimedio prescritto èunico e per il 4.2% i rimedi prescrittisuperano i cinque, l’8.8% dei pazientiintervistati non ha risposto. Questi dati, fondamentali per capirecome la Medicina Omeopaticapluralista sia molto radicata nelterritorio, si discostano per pochidecimi di punto da quelli delle altredue Regioni.Questi dati sono sicuramente tra i piùinteressanti tra quelli emersi dalQuestionario. Dimostranoinequivocabilmente come il 68.8% deipazienti utilizzi indifferentemente siala Medicina Convenzionale sia laMedicina Non Convenzionale, mentreil 27.5% utilizza esclusivamente laMedicina Non Convenzionale. La sovrapponibilità dei dati traRegione Piemonte, Regione Liguria eRegione Lombardia devono farriflettere sulla necessità di studiarebene i rapporti tra l’utilizzo deifarmaci cosiddetti convenzionali equelli della MNCCon le tavole di contingenza sono statemesse a confronto la variabile“Numero malattie” (ottenuta contandole risposte date da parte dello stessopaziente, che può aver avuto più diuna patologia da curare) con le altre

significative variabili dell’indagine.In particolare viene alla luce

un’importante relazione tra la variabileNumero di Malattie (NrMal)intendendo ( malattie ORL, Polmonari,allergiche, intestinali,…) e la variabileValutazione dei Risultati Terapeutici. Dall’esame delle tabelle abbiamoriscontrato come al crescere delnumero di sintomatologie patologichecompresenti trattate con la MNCaumenta la percentuale di rispostepositive circa l’esito. In sostanza il40% dei casi ha trattato tre malattiesuccessive con la MNC e lavalutazione del risultato è stata ottima,il 57% ha ottenuto un risultatodiscreto, il 13% un risultato nullo.Il confronto fatto tra la variabile(NrMal) ed il numero dei rimediutilizzati dimostra che in tutte lepatologie considerate il 66% deipazienti utilizza da due a cinquerimedi ed il 30% ne utlizza solo uno. Mentre il rapporto tra l’Esito (lavalutazione data ai risultati ottenuti)ed il numero dei rimedi utilizzatidimostra che il 69.5% dei Pazienti cheutilizza da due a cinque rimedi pertrattare le malattie, dichiara unrisultato ottimo, contro il 27% di chiutilizza un solo rimedio.Vediamo nuovamente confermato ilrapporto corretto tra la medicinaOmeopatica pluralista e l’esito positivodei risultati terapeutici. Infine uno dei dati fondamentali diquesto lavoro è che confrontando ilNrMal e la richiesta di come la Qualità

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di vita del Bambino e della Famigliasia migliorata, si evidenzia che per il68.1% dei casi il miglioramento dellaqualità della vita è definito “Discreto”ed è più evidente quanto più regolaree costante è l’utilizzo delle MNC, pertre o più malattie. Per almeno tremalattie considerate, il 23.5% dellefamiglie definisce ottimo ilmiglioramento della Qualità di Vita.Infatti incrociando la domanda sullaQDV del bambino e confrontandolacon le singole malattie si ottiene chenelle patologie ORL su 222 casi che sisono espressi sulla QDV, 79 (36%)ritengono che sia migliorata in modoevidente, 116 (52%) in modo discretoe 21 (9%) nessun miglioramento.Analogamente per le malattieallergiche il 63% ritiene la QDVmigliorata in modo discreto, il 29% inmodo ottimo e il 4% per nullamigliorata.Prendendo in considerazione lavariabile sulla Valutazione dei risultatiTerapeutici (Esito), ed incrociandolacon le singole malattie si ottengonorisultati interessanti : ad es. nellePatologie ORL i 196 casi in totale chesi sono espressi sull’esito, 106 (54%)ritengono l’esito discreto, 69 (35%)l’esito ottimo, mentre per le allergie(117 casi trattati) il 42% ha avuti deirisultati ottimi, nelle malattiedermatologiche (63 casi trattati) il49% ha avuto risultati ottimi.Un confronto interessante è senzadubbio quello tra Esito e Qualità divita del Bambino e tra Esito e

Riutilizzo dei Rimedi in cui si notache esiste una stretta relazione positivatra queste variabili.

Discussione

L’esame dei dati dimostra la notevoleomogeneità del campione con quelledelle altre Regioni. Il numero elevatodei Medici che hanno partecipato allaricerca, che utilizzano poco le MNCnella pratica clinica, la libertà e lasegretezza nelle risposte, garantisce perla veridicità del campione esaminato. Il fatto che l’alto livello di scolarità deigenitori corrisponda ad un’uso piùfrequente delle MNC, corrisponde adaltri dati presenti in letteratura ( 6,11).I dati corrispondono sia per lamaggiore scolarità del padre, che dellamadre.La disciplina più utilizzata è laMedicina Omeopatica, seguita dallaFitoterapia. Le altre disciplineterapeutiche seguono con percentualinotevolmente più basse. Le disciplinelegate a principi filosofici lontani dallamentalità occidentale non hanno unnumero molto elevato di seguaci. La frequenza di utilizzo delle MNC èmassima nel gruppo di età da 1 a 5anni.Questa età corrisponde all’ingresso deibambini al nido ed alla scuola maternaquindi il periodo nel quale lafrequenza di malattia è massima, ed èpiù alta l’ansia dei genitori per trovareuna risposta alle loro paure, o

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comunque per migliorare la qualità divita del bambino.Le famiglie si rivolgono a medico chepratica anche la MNC,prevalentemente per propria scelta29.1% o su consiglio del medico o delfarmacista, in totale 50.2%. Questodato, leggermente diverso da quellodella Regione Liguria ed uguale aquello della Regione Piemonte,dimostra una notevole maturità sia daparte dell’utente, che da parte deiprofessionisti i quali non si fannoinfluenzare dai pregiudizi . Lapercentuale dei risultati positivi èanche in questa Regione molto alta mainferiore a quella del Piemonte e dellaLiguria.La qualità di vita del bambino èglobalmente migliorata per l’86.9%dei casi esaminati, dalle tavole dicontingenza si rileva che questo ètanto più vero quanto più è regolare ecostante l’uso delle MNC in praticaper il 68.1% dei pazienti.Riteniamo importante la conferma delfatto che l’efficacia delle MNCaumenti parallelamente all’aumentodel loro utilizzo. E’ una conferma diun principio generale presente in tuttequeste tecniche terapeutiche. Lacapacità di reazione dell’organismoumano alle aggressioni di malattia èmolto alta se le terapie che vengonousate non sono soppressive. Un dato molto negativo è l’elevatocosto di questo tipo di terapie.Sicuramente il riutilizzo dei rimediconsente parzialmente di abbattere

questo valore ma non è sufficiente. In tutte le Regioni esaminate, ilconfronto tra la variabile Esito ed ilnumero dei rimedi utilizzati, proponeuna riflessione importantissima pertutti i medici che praticano la MNC.Che cosa significa la scarsità di risultatilegata all’uso del rimedio unico? E’ unproblema legato all’operatore o allascarsa efficacia del rimedio unico perle patologie acute e prevalentementeorganiche del bambino?Infine il dato che il 68.8% dei pazientiutilizza indifferentemente sia la MC siala MNC, ci consente di affermare,quanto riscontriamo nella praticaquotidiana, vale a dire che il genitorerichiede la tecnica terapeutica più utilee meno dannosa per migliorare lasalute del proprio figlio, senzapreclusioni ideologiche o filosofiche.In pratica, in tutte le Regioniesaminate, Liguria, Piemonte eLombardia, circa il 70% dei genitoriintervistati dichiara di usare consoddisfazione la Medicina Integrata.

Conclusione

Questa ricerca epidemiologica hadimostrato che esiste una richiestaveramente molto evidente di approcciterapeutici diversi da quelliconvenzionali. Tutti i medicidovrebbero conoscere il problema perpoterne discutere con i propri pazientiLe barriere ideologiche, gli steccati deipreconcetti sono già stati superati da

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chi ha la necessità di migliorare ilproprio stato di salute, rivolgendosi divolta in volta a chi è in grado dirispondere alle proprie istanze. E’dovere del medico possedere illinguaggio del dialogo e non quellodella chiusura e del disprezzo.D’altra parte è importante che coloroche utilizzano le MNC siano criticiverso il proprio operato e semprepronti a metterlo in discussione.Solo attraverso il confronto, laMedicina che è Una, può progredireverso il supremo interesse che è latutela della salute del paziente.

(*) Responsabile Ricerca Scientifica SocietàMedicina Bioterapia -SMB Italia. (**) Azienda Sanitaria Locale MI 1 -Dipartimento di Prevenzione Distretto N. 3 diCorsico(***) Università Cattolica del Sacro Cuore –Milano(****) Prof. Associato di Informatica Medica –Fac. Medicina e Chirurgia - Università deglistudi di Milano

Ringraziamo per l’indispensabilecollaborazione:Barbato Cesare, Beretta Paola, BenniEmanuela, Calzavara Maurizio, CrippaLeonardo, Federico Maria Grazia, FumagalliElvezia, Ghiolini Mariagrazia. Mancini Mario,Mari Angelo, Mercuri Vincenzo,Pedone MariaGrazia ,Pellegrini Paola,Quarti MascardiAngela, Ravasi Luisa, Romanelli Marina,Scevola Laura , Ticozzi Chiara, Uhama Joseph.

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Le Medicine Non Convenzionali(MNC) vengono definite nella

letteratura anglosassone comeMedicine Complementari, per megliochiarire il loro ruolo di tecnichediagnostiche, terapeutiche e preventiveche svolgono un ruolo di supporto e dicomplemento alla MedicinaConvenzionale (MC) (1). Il dibattito sull’uso delle terapie nonconvenzionali, negli Stati Uniti ed inEuropa è molto vivace e ricco dispunti critici e di riflessione.L’orientamento che prevale è quello diutilizzare il termine di MedicinaIntegrata (MI), per comprendere nellastessa definizione le MNC e laMedicina Convenzionale. Nella praticaquotidiana sono sempre più frequentile metodiche terapeutiche ediagnostiche che nell’ambito deimetodi ortodossi di diagnosi e terapia,introducono tecniche innovative ecomplementari, tipiche delle MNC(2,3,4)Molti pazienti cercano nelle MNC la

risposta ai loro problemi di salute, peravere un approccio più globale econdividere con il medico le scelte perla tutela del proprio benesserepsicofisico oltre ad un controllo dellamalattia enfatizzando al massimo lecapacità di autodifesa dell’organismoumano (2,5,6). Purtroppo il problema è moltocomplesso, anche perché non sonomolti i professionisti, adeguatamentequalificati e preparati, in grado dirispondere a questa domanda disalute. Nel nostro paese è in corso un grandeequivoco che porta eminenti studiosied associazioni scientifiche qualificatea scrivere su quotidiani (7) epartecipare a trasmissioni televisive(36) confondendo l’improvvisazione ela magia con le pratiche mediche, chepur agendo con meccanismi chesfuggono alla nostra razionalità,apportano un effettivo benessereglobale ai pazienti. Mentre nel mondola ricerca scientifica si sta impegnando

G. TRAPANI*, C. BARBATO**, L. ZANINO***, A. DEL GIUDICE****, A. LIVERANI*****

Uso delle Medicine NonConvenzionaliNella popolazione pediatrica dell’Italia Nord-Occidentale

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per dare una risposta a questedomande con importati ed attendibiliricerche, su varie malattie come rinitiallergiche, asma, osteoartrosi,sindrome premestruale (8,9,10,11), nelnostro paese si assiste solo adaggressioni ingiustificate e strumentali.Occorre uno sforzo per favorire ildialogo con chi rappresenta laMedicina Convenzionale ed unaricerca scientifica sempre più attenta ecredibile anche nel definire nuovicriteri per capire i meccanismi diazione e quantificare i risultati delleMNC.In Gran Bretagna, una commissioneper la Scienza e la Tecnologia, in unrecente rapporto alla Camera dei Lord(12) ha descritto un notevoleincremento in questi ultimi annidell’uso delle terapie nonconvenzionali, stimando che almeno il40% dei medici generici prescrive edutilizza farmaci e tecniche terapeutichedelle MNC.In Olanda, un’intervista condotta fra imedici generici dimostra che oltre il47% dei professionisti utilizzaregolarmente le MNC, ed oltre il 90%degli stessi invia qualche volta i propripazienti da colleghi che utilizzano laMNC (13).In Israele le MNC, in particolare lamedicina omeopatica, stannoconoscendo un notevole sviluppo ecrescita, oltre il 34.6% dei pazientiintervistati utilizza regolarmenterimedi omeopatici per la cura deipropri disturbi (14).

In Europa i dati disponibili indicanoche la percentuale dei pazienti cheutilizza le MNC oscilla dal 65% dellaGermania, al 48% della Francia, al 35%del Belgio, al 30% della Svezia, al 20%della Gran Bretagna (1). In Giappone il60% degli abitanti di Tokio afferma diutilizzare le MNC, mentre in Australia il30% della popolazione afferma diconsultare regolarmente professionisti diMNC (26).In tutti questi Paesi, sia europei cheextraeuropei, la grande maggioranza dicoloro che utilizzano le MNCricorrono allo stesso modo anche allaMedicina Convenzionale megliodefinita come Medicina Integrata (MI).Questo dato deve essere tenuto ingrande considerazione alla luce dellerecenti proposte di integrazionediagnostica e terapeutica (1,2,4).

I dati sull’uso delle MNC in pediatriasono pochi. Un pregevole articolo diK. Kemper del Center for HolisticPediatric Education and ResearchChildren Hospital di Boston, spiegache l’uso delle MNC in Pediatria negliUSA è comune ed in continuoaumento (15). In Canada i dati sonopochi, uno studio di Spigelblatt su uncampione di circa 200 bambinidimostra che almeno l’11% utilizzaregolarmente le MNC e che l’84%utilizza la medicina omeopatica (16) .Negli Stati Uniti l’uso delle MNCdimostra un trend in continuoaumento, e come in altri lavori diricerca, si dimostra che sono le famiglie

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con più alto livello culturale adutilizzare questo tipo di terapie (17, 18).La diffusione tra i pazienti in etàpediatrica è di circa il 30% (18,19) el’uso delle MNC tra gli adolescentiaumenta fino al 75% (19,20)Anche tra i pazienti con malattie gravicome artrite reumatoide, fibrosi cistica,asma, la percentuale di persone che sirivolge alle MNC è veramente moltoalta, tra il 30% ed il 70% (21, 22).Armishaw J. del Dipartimento diPediatria dell’Università di Auckland inNuova Zelanda ha condotto uno studiointeressante e singolare. Ha studiato lafrequenza e l’uso delle MNC, omedicine complementari, ed il loroimpatto sui risultati clinici nei bambiniospedalizzati per malattie acute. Laproporzione tra coloro che venivanoricoverati dopo essere stati trattati conMNC rispetto a coloro che eranotrattati con MC era del 39% contro il59%. Le conclusioni sono state che:sebbene una parte notevole dei bambiniospedalizzati con malattie acute avevaricevuto trattamenti di MNC, questeterapie venivano aggiunte piuttosto chesostituite alle cure convenzionali. Insostanza queste terapie non hannodimostrato nessun effetto negativo sullaprognosi dei bambini ricoverati permalattie acute (23).

Di fronte ad un panorama così vastoed articolato i dati più recentidisponibili per l’Italia sono le stimederivanti dall’indagine Multiscoposulle “condizioni di salute e ricorso ai

servizi sanitari 1999-2000” condottadall’ISTAT (24), che ha modificatoprofondamente i dati già disponibili inuna precedente indagine (25). Con un campione di 70.000 individui,l’indagine 1999-2000, ha dimostrato chedal 1991 al 1999 è quasi raddoppiata laquota di persone che utilizzano iprincipali trattamenti non convenzionali.Nel 1999 gli italiani che hannodichiarato di aver utilizzato metodi dicura non convenzionali, nei tre anniprecedenti l’intervista, sono circa 9milioni, pari al 15,6% della popolazioneitaliana.Tale incremento è dovuto allamaggior diffusione dell’omeopatia: ilnumero di persone che vi hanno fattoricorso è più che triplicato passando dal2,5% all’8,2% (24). In tutti i casi anche i lavori più recenti(26, 30) non forniscono dati precisi eparticolari sulla diffusione delle MNC inPediatria.Solo uno studio specifico, condotto inVeneto da Fusco e coll. (27) fornisce datipiù attendibili in Pediatria. Il 39% dellefamiglie intervistate utilizza le MNCcontro il 61% che non le utilizza. Diquesti il 61,6% utilizza regolarmente lamedicina omeopatica. I motivi per i qualisono richiesti l’uso delle MNC sono lepatologie otorinolaringoiatriche, 25,5% ele malattie respiratorie 21,2%. Comeanche in altri studi, (24,25,26,28,29)igenitori dei bambini che utilizzano leMNC hanno un livello di istruzione piùelevato degli altri.La mancanza di dati specifici per laPediatria e la notevole diffusione di

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queste discipline nell’Italiasettentrionale, ha spinto la SMB Italia,Scuola Superiore di Omeopatia eBioterapie, ad organizzare un’indagineepidemiologica nelle in tre sedi dellaScuola Milano, Genova e Torino.

Metodi

L’obiettivo dello stato è stato quello divalutare l’uso delle MNC per la curadelle malattie dei bambini nell’Italiadel nord ovest.A questo scopo abbiamo coinvolto lestrutture didattiche della SocietàMedica di Omeopatia e Bioterapie(SMB Italia), nelle tre sedi di Milano,Genova e Torino.Attraverso i medici che frequentavanoqueste scuole, ed altri esterni chehanno contribuito, sono state coinvoltediverse province delle tre Regioni:Liguria (Imperia, Genova, La Spezia),Piemonte (Torino, Alessandria,Novara, Cuneo) Lombardia: (Milano,Brescia, Como, Varese, Verbania).Sono stati coinvolti 41 medici. Diquesti 4 utilizzavano quotidianamenterimedi omeopatici, 22 erano Pediatridi Base, 2 Ortodonzisti, 1 Veterinario,12 Medici di Medicina Generale (unodi questi lavora presso l’AziendaSanitaria Locale MI 1- Dipartimentodi Prevenzione N. 3 di Corsico).Questo Medico ha distribuitocasualmente i questionari alle famiglieche si recavano presso il locale ufficiodi Igiene.

Il questionario utilizzato contenevadodici domande ed era diviso in dueparti. La prima composta di domandedi carattere generale ed uguale pertutti, mentre la seconda parte dovevaessere compilata solo da coloro cheutilizzavano, per la cura dei proprifigli, le MNC. Ad ogni medico che ha partecipatoalla ricerca, sono state consegnate da50 a 100 questionari rigorosamenteanonimi, contenuti in una bustaaperta, che sono stati distribuiticasualmente alle famiglie con figli chesi presentavano in studio il lunedì, ilmercoledì ed il venerdìL’ordine di distribuzione è semprestato casuale, ad esempio lunedìprimo, terzo, quinto, ottavo paziente,mercoledì secondo, terzo, quinto e cosìvia. In pratica è stato chiesto di nonseguire un ordine logico, nellaconsegna del foglio, ma assolutamenteoccasionale ed ogni volta diverso.Di solito, per evitare l’eccessivadispersione dei questionari, abbiamoconsigliato di chiedere alla famiglia dicompilarli in loco, valutando prima lacomprensione dell’insieme delledomande. I genitori, in ogni caso lodovevano compilare lontano dalmedico, di solito nella sala d’attesa, elo restituivano in busta chiusa.A questo punto, il medico dovevasemplicemente raccoglierli e senzaaprire le buste consegnarli alresponsabile locale della ricerca, ilquale li doveva poi dare alcoordinatore.

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Le buste, sono state raccolte emescolate in modo tale da non capirequale fosse l’ambulatorio diprovenienza, quindi aperte, edesaminate.

Risultati

L’esame ha coinvolto un campione dicirca 32.500 pazienti in età pediatrica(da 0 a 14 anni), in pratica i pazientiche sono mediamente seguiti da questi41 medici. Per il Veterinario abbiamocalcolato il numero dei bambinipresenti nelle famiglie che hannorisposto al questionario. Sono stati distribuiti 3.750 questionaricoinvolgendo quindi l’11,5% deipazienti. Sono stati persi o annullati693 (18,5%) questionari, mentre 3.057(81,5%) erano validi ed esaminabili.Di questi 1648 (53.9%) ha rispostoNO, cioè non utilizza la MNC per acura dei problemi di salute dei proprifigli, mentre 1409 (46.1%) ha rispostoSI (Tab.1).La distribuzione del sesso, nei duegruppi, non era statisticamentesignificativa. Il 56% dei maschi ha

risposto SI’ contro il 51,9% che harisposto NO. Il 43,3% delle femmineha risposto SI contro il 47,3 che harisposto NO. Nemmeno ladistribuzione fra le classi di età deigenitori rivela differenze significativein ordine alla scelta delle MNC.Per la valutazione del livello culturaledelle persone incontrate si è scelto unindicatore numerico variante da 0(analfabeta) a 5 (laureato).Ovviamente il valore medio dell'indiceassume valori intermedi fra i valoriinteri: si deve interpretare questovalore come la tendenza più o menomarcata ad una delle classi individuate.Se si considera il valore mediodell'indice fra le due classi ( chi accettae chi rifiuta la MNC) si manifesta unadifferenza statisticamente significativaa favore degli accettanti la MNC siaper i padri che per le madri: i valorivanno per i padri da 3.45 (45%) a 3.60

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Regione No MNc Percentuale % Si MNC Percentuale %

Piemonte 465 28,0% 367 26%Lombardia 526 32,0% 480 34%Liguria 657 40,0% 562 40,0%Totale 1.648 53,9% 1.409 46,1%

Tab. N° 1: Uso delle Medicine Non Convenzionali (MNC) nell’Italia Nord Ovest riferite alla popo-lazione pediatrica 0-14 anni

Scolarità No MNC Si MNC

Padri 3,45 3,60Madri 3,54 3,72

Tab. N° 2: Indice del tasso di scolarità dei geni-tori che hanno risposto al questionario sull’usodelle MNC in Pediatria

(56%) e per le madri da 3.54 (46%) a3.72 (63.1%) (Tab.2).Quindi se si considerano solo coloroche hanno un alto livello culturale(diploma/laurea), la preferenza per leMNC varia dal 56.0% dei padri al

63.1 % delle madri, in accordo con lariconosciuta influenza che, almenonella nostra società, hanno le madrisulla cura dei figli (Tab.3).Marginalmente si osserva che esisteuna forte e ovvia correlazione positivafra la scolarità dei due genitori. Sonocosì confermati ancora una volta i datiISTAT (24,25, 26,27).Raggruppando per gruppi d’età ibambini, si osserva che le MNC sonoutilizzate con più frequenza nelle fascedi età che corrispondono all’ingressoin comunità del bambino, Asilo Nidoda 0 a 2 anni (31%) e Scuola Maternada 3 a 5 anni (31%),In pratica il 62%dei bambini che entrano in comunitàutilizzano le MNC. Le percentuali siriducono al 26% per i bambini chefrequentano la scuola elementare da 6a 10 anni, ed all’11% per quelli chefrequentano le scuole medie dagli 11 ai14 anni (Tab.4). Questi daticorrispondono all’ultima indaginemultiscopo dell’ISTAT (24).Tra queste discipline la più utilizzataper questi bambini è la Medicina

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NO MNC TITOLI DI STUDIO SI MNC

Padri Madri Padri Madri

9% 7% Laurea 13% 13%36% 39% Diploma 43% 50%40% 40% Media 36% 32%14% 14% Elementari 7% 4%0% 0% Analfabeta 0% 0%1% 0% N.S. 1% 1%

Tab. N° 3: Titolo di studio nelle famiglie che hanno risposto al questionario sull’uso delle MNC inpediatria

Tipi di cure Percentuale

Omeopatia 72%Fitoterapia 17%Agopuntura 5%Medicina Antroposofica 2%Medicina Orientale 1%Osteopatia 1%

Chiropatia 2%

Tab. N° 5 : Frequenza di utilizzazione delleMNC

BAMBINI CHE USANO LE MNC

Età Anni Percentuale

< 1-2 31%3-5 31%6-10 26%10-14 12%

Tab. N° 4: Distribuzione dei gruppi di età neibambini che utilizzano le MNC

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Omeopatica 72%, seguita a grandedistanza dalla fitoterapia 17%,dall’Agopuntura 5%, dalla MedicinaAntroposofica 2%, dalla Chiropratica2%, Medicina Orientale edOsteopatia, entrambe all’1% (Tab.5).Le malattie per le quali sono stateusate con più frequenza le MNC sonole patologie di interesse ORL 33%, leallergie 12%, malattie dermatologiche10%, disturbi del sonno 9%, malattiepolmonari 8%, malattiegastroenteriche 7%, disturbidell’alimentazione 4% (Tab.6).Il ricorso al medico che utilizza anchele MNC avviene di solito su consigli odel Medico 39% o per scelta personale32%, su consiglio del farmacista 12%.Più contenuto pare essere il ruolosvolto da parenti ed amici 10%, libri eriviste 6% (Tab.7).La prescrizione dei rimedi di MNCper la maggior parte dei casi, il 60% èfatta dal Pediatra, il 18% dalFarmacista, il 9% è autoprecrizione, la

restante parte viene divisa tra consiglidell’Erborista, di riviste e di altrefigure professionali. (Tab.8) Per la valutazione dei risultati vediamoche sono stati discreti per il 46% deipazienti, per il 44% sono stati ottimi,mentre per il 10 % sono stati nulli nonhanno risposto. In definitiva il 90%delle famiglie ha espresso unavalutazione positiva (Tab.9). I datidell’indagine ISTAT esprimono ungiudizio positivo da parte del 39,8%dei pazienti, quindi molto vicino alnostro 44% (24).Il costo della terapia è stato giudicatomedio dal 49% dei genitori, alto dal40%.La qualità della vita del bambino èconsiderata migliorata in mododiscreto per il 57%, in modo evidenteper il 30% dei genitori intervistati,per nulla o non rispondono il 13%.Globalmente l’87% dei genitori deinostri piccoli pazienti si è dimostratosoddisfatto (Tab.10).

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Patologie Percentuale

O.R.L. 33%Patologia polmonare 8%Disturbi del sonno 9%Intolleranze alimentari 4%Allergie 12%Patologie app. gastrico 7%Dermatologia 10%Altre 10%Bambino sempre malato 7%

Tabella N° 6 Malattie per le quali vengonousate con più frequenza le MNC

Scelta MNC Percentuale

Personale 32%Consiglio medico 39%Consiglio farmacista 12%Parenti / Amici 10%Libri / Riviste 6%N.S. 1%

Tab. N° 7 : Motivazioni per la scelta di terapiaMNC

Il 47% dei pazienti ha dichiarato che avolte utilizza sia i rimedi della MNCche farmaci tradizionali, mentre il21% utilizza regolarmente i due tipi diprodotti terapeutici. Il 27% utilizzasolo rimedi della MNC (Tab.11).I farmaci, che il Medico prescrive, oche il paziente utilizza, sono da due acinque per il 59% dei casi, mentre peril 25% il farmaco prescritto è unico eper il 5% i farmaci prescritti superanoi cinque, il 11% dei pazientiintervistati non ha risposto (Tab.12).Dal questionario emergeinequivocabilmente che il 68% deipazienti usa entrambe le medicine,ricercando quindi un’integrazione trale varie discipline, secondo le proprienecessità, mentre il 27% utilizza

esclusivamente la MNC.Anche in questo caso lasovrapponibilità dei dati, pubblicatinei precedenti resoconti (31,32,33,34)tra Regione Piemonte e RegioneLiguria e Regione Lombardia, deve farriflettere sull'opportunità di studiare irapporti tra l’utilizzo dei diversi tipi difarmaci e le reali possibilità diintegrazione e non di antagonismo trala Medicina Convenzionale e la laMNC. Non quindi “una alternativascadente alla medicina tradizionale chesostituendosi alle terapie di dimostrataefficacia, sottrae molte persone affetteda tumori curabili, tempo prezioso epossibilità di sopravvivere” come dicela relazione Calabresi, per gli studisulla terapia Di Bella, (dove comunque

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Prescrizioni Valori Percentuali

Medico 1.067 60%Farmacista 330 18%Naturopata 116 6%Erborista 53 3%Autoprescrizione 161 9%Altri 65 4%Totale 1.792 100%

Tab. N° 8 : Chi prescrive farmaci di MNC

Valutazione risultati Percentuali

Ottimi 44%Discreti 46%Nulli 6%N.S. 4%

Tab. N° 9 : Valutazione soggettiva dei risultatiottenuti usando le MNC

Miglioramento qualità Percentualedi vita del bambino

Evidentemente 30%Discreto 57%Nullo 7%N.S. 6%

Tab. N° 10 : Valutazione soggettiva della quali-tà di vita del bambino che usa MNC<

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non vengono utilizzate le MNC), citatada E. Salvidio (35), ma unaintegrazione reale valida e costruttiva.Allo scopo di valutare sinteticamente irapporti intercorrenti fra lo statopatologico affrontato e gli esiti dellaterapia, si è costruito un altro indicecostituito dal semplice conteggio delnumero di patologie incontrate sullostesso individuo. Questo indice nontestimonia della gravità della patologiabensì dell'estensione dei sistemicoinvolti (malattie ORL, polmonari,allergiche, intestinali, etc).L'elemento più evidente (e chetestimonia di un approccio olistico alpiccolo malato) è l'incremento del gradodi qualità di vita con crescere delnumero di patologie: oltre 87% di casicon 3 o più patologie considera, se purea diverso livello, positivo il risultatoterapeutico e nel 30% di questi casi ilgiudizio è ottimo. Anche a livello delle singole patologiela valutazione dell’esito espressaovviamente dai genitori, mostrarisultati meritevoli di riflessione: infatti,nella generale soddisfazione, i giudizidi esito insoddisfacente vanno da un

minimo del2% per le malattiedermatologiche ad un massimodell’8% per le patologie polmonari,con una media del 4% per le malattieORL, allergiche ed i disturbi delsonno.Le valutazioni fortementepositive si riscontrano nelle malattiedermatologiche 56%, nelle allergie51% e nei disturbi dell’alimentazione51%.Il confronto fra Esito e Qualità dellavita del bambino conferma l’attesastretta positività.Molto importante e di delicatainterpretazione è il risultato dellatavola di contingenza tra le variabiliEsito e Numero dei rimedi utilizzati:un solo rimedio porta piùfrequentemente a scarsi risultati.Confrontando l’uso di un solo rimediocon i risultati nulli, si ottiene chel’11% dei genitori ha dichiarato che irisultati ottenuti erano nulli, mentreper il 56,7% erano discreti. I risultatiottimi nel 52,7% dei casicorrispondono all’uso da 2 a 5 rimedi,mentre il 32,1%% con l’uso di unsingolo rimedio. Utilizzando da 2 a 5farmaci i risultati nulli scendono a5,6% (Tab. 13).

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Associazione Percentualealtri farmaci

Si 21%No 27%Qualche volta 47%N.S. 4%

Tab. N° 11 : Integrazione tra MNC e MC

Numero Percentualerimei usati

1 25%2-5 59%> 5 5%N.S. 11%

Tab. N° 12 : Numero Rimedi Usati

Discussione

L’esame dei dati dimostra l’omogeneitàdel campione sia rispetto al sesso siaall’età dei bambini sia dei genitori. Ilfatto che solo il 10% dei medicicoinvolti nell’indagine utilizza anchele MNC nella pratica quotidiana, che ilrestante 90% non le utilizza, la libertàe la segretezza delle risposte garantiscela significatività del campione.L’indagine è rivolta ad una zonad’Italia dove l’uso delle MNC è moltoalto (24), e l’apparente difformitàverso l’indagine ISTAT è corretta sequesti dati sono riportati su tutto ilterritorio nazionale, tenuto conto delloscarso utilizzo delle MNC nell’ItaliaMeridionale.L’alto livello di scolarità dei genitoricorrisponde ad una preferenza per leMNC. Questo dato è confermato intutte le indagini svolte sia in Italia siaall’estero (15,16,17,19,24,25,26,27,30).La disciplina più usata è l’Omeopatia,seguita dalla Fitoterapia. Le altrediscipline terapeutiche seguono conpercentuali notevolmente più basse.Sicuramente l’impostazione diderivazione dalla cultura medicaoccidentale influenza queste scelte,

come riconosciuto in una lettera delPresidente della CEI Mons. CamilloCard. Ruini (36), mentre la diversaimpostazione filosofica delle altrediscipline può agire da deterrente.La frequenza di utilizzo delle MNC èmassima nei due gruppi di età fra 0 e 2anni e fra 3 e 5 anni. Oltre aconfermare dati già noti (24, 27),dimostra definitivamente che quando ilbambino entra in comunità inizia adammalarsi, e che la MedicinaConvenzionale non rispondeadeguatamente alle richieste deigenitori. Questo è il motivo per il qualesi ha una così notevole richiesta diMNC, il 62%, e perché i genitoricercano di migliorare la qualità di vitadel bambino e ridurre la suaassunzione di farmaci. Sicuramente unbambino in buona salute significa unnotevole risparmio economico sia comespesa farmacologica sia come risparmiodi giornate di lavoro perse dal genitore.Il processo decisionale che porta ungenitore a rivolgersi al medico cheutilizza anche la MNC, maturaautonomamente nella famiglia delbambino, pur con qualche differenzanelle tre regioni. In definitivacomunque, è dimostrata la notevole

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Esito I rimedio Percentuale I-2 rimedi Percentuale > 5 rimedi Percentuali

Ottimo 117 32,2% 424 52,7% 38 55,1%Discreto 207 56,8 334 41,5 24 34,8%Nullo 40 11,0% 45 5,6 4 5,8%Totale 365 100% 805 100% 69 100%

Tab. N° 13 : Valutazione soggettiva sull’esito della terapia con MNC

maturità delle famiglie italiane cheutilizzano le MNC.L’alta percentuale dei risultati positiviappare influenzata sia dalle sceltepersonali sia dalla professionalità edalla preparazione dei prescrittori,oltre che la validità delle tecnicheterapeutiche utilizzate.L’autoprescrizione è a livelli moltobassi, questo dato differisce da altrericerche (24) ma per somministrare unfarmaco al bambino, i genitori sirivolgono sempre al Pediatra.La qualità di vita del bambino èglobalmente migliorata per l’87% deicasi esaminati: questo risulta tanto piùverificato quanto più è regolare ecostante l’uso delle MNC (58.6%)dei pazienti.L'osservazione che l’efficacia delleMNC aumenta con il crescere del loroutilizzo sembra dare una primaconferma del principio, presente intutte queste tecniche terapeutiche,dell'accrescimento della capacità direazione dell’organismo umano malatose le terapie usate non sonosoppressive. Il confronto tra la variabile Esito ed ilnumero dei rimedi utilizzati, riproponeuna delicata discussione sulla scarsità dirisultati legata all’uso del rimedio unicoche non affrontiamo in questa sede.Infine, piace osservare consoddisfazione che se circa il 68% deigenitori dichiara di usareindifferentemente rimedi della MC edella MNC, significa che le preclusionifrapposte ad un incontro fra i vari modi

di prendersi cura del paziente possonoe devono essere superate.

Conclusioni

Questa ricerca epidemiologica, anchese si è svolta in una parte del nostropaese dove le MNC sono moltodiffuse, ha dimostrato che esiste unarichiesta diffusa e pressante diapprocci terapeutici diversi, efficaci,anche se non convenzionali. Tutti i medici dovrebbero avere dellenozioni generali sulle MNC, capire qualisono le loro possibilità ed i limiti ediscuterne con i propri pazienti. Lebarriere ideologiche, gli steccati, ipreconcetti sono già stati superati da chiha la necessità di migliorare il propriostato di salute, rivolgendosi di volta involta a chi è in grado di rispondere alleproprie istanze. E’ dovere del medicoacquisire il linguaggio del dialogo.D’altra parte è importante che coloroche utilizzano le MNC siano criticiverso il proprio operato e sempre prontia metterlo in discussione. Solo attraverso il confronto, laMedicina che è Una, può progredireverso la tutela della salute del pazientePurtroppo il problema dellaqualificazione degli operatori sanitari èancora evidente in tutta Europa (4). Inmancanza di una legislazione adeguatale Scuole a gestione privata, come laSMB Italia, svolgono questo ruolo, manon tutte hanno i requisiti e le capacitàdi farlo. In Gran Bretagna e negli Stati

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Uniti d’America si sta diffondendosempre di più l’usodell’apprendimento a distanzaattraverso la Rete (4,37) per sopperirea questa carenza. Il Consortium ofAcademic Health Centers forIntegrative Medicine ha programmatouna serie di corsi utilizzando questametodica di apprendimento. In Italia ilFor.Com., Consorzio Interuniversitarioper la Comunicazione, nel suoDipartimento Sanità ha organizzatoCorsi di Perfezionamento per Medici eFarmacisti utilizzando la metodicadell’insegnamento a distanza.Ci auguriamo che finalmente nellanuova Legislatura una legge adeguataorganizzi le MNC, per rispondere alledomande di salute e di libertà di sceltaterapeutica sempre più pressanti, deicittadini italiani. Il nostro lavoro vuoleessere un contributo a questo lungo edifficile percorso.

Questo articolo è stato pubblicato:come Abstract su: La Professione n. 1/2Gennaio/Febbraio 2002, 14.In versione ridotta su: “Il medico Pediatra”periodico della Federazione Italiana MediciPediatri Vol. 11 - num. 3 - Giugno 2002, 228, 2351 Responsabile Ricerca Scientifica Società

Medicina Bioterapia SMB Italia. 2 Azienda Sanitaria Locale MI 1 -

Dipartimento di Prevenzione Distretto N. 3di Corsico

3 Docente di Omeopatia SMB Italia, Scuola diTorino.

4 Università Cattolica del Sacro Cuore – Milano5 Prof. Associato di Informatica Medica – Fac.

Medicina e Chirurgia - Università degli studidi Milano.

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Si ringraziano i medici che hanno collaborato:

LombardiaBarbato Cesare, Beretta Paola, Benni Emanuela, Calzavara Maurizio, Crippa Leonardo,Fumagalli Elvezia, Ghiolini Mariagrazia, Mancini Mario, Mari Angelo, Mercuri Vincenzo,Pedone Maria Grazia, Pellegrini Paola, Quarti Mascardi Angela, Ravasi Luisa, RomanelliMarina, Ticozzi Chiara, Uhama Joseph.

LiguriaCastagnoli Giuseppe, Nigro Mirella, Barberio Lando, Priolo Marcello, Muia’ CosimoClaudio, Pilade Emanuela, Frassi Maria Costanza, Murialdo Piero, Andreoli Luciano,Bersezio Antonio.

PiemonteFilippo Pennini, Federica Picchio, Paola Toscano, Mariagrazia Federico, Enrico Ferrario,Mariagrazia Elena, Giuseppe Palena, Walter Felicioni, Donato Orrù, Luisella Zanino,Giuseppina Marchetto.

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La tosse consiste nell'improvvisaespulsione delle vie respiratorie

dell'aria trattenuta con la chiusuradella glottide. Viene comunementedistinta in tosse catarrale (faringiti,bronchiti), tosse secca(laringotracheiti, da corpo estraneo,asma), tosse croupale (laringiti) e tosseparossistica (pertosse) (1,2).Quando la tosse è produttiva, ha unsignificato di protezione, pertanto nondeve essere ostacolata masemplicemente modulata. Le tossisecche, parossistiche o croupalidevono invece essere sedate perchècompromettono in modo notevole lavita relazionale del paziente e sebambino quella della sua famiglia. Unosciroppo antitosse per essere efficacedeve tenere conto dell'insieme dellecomponenti fisiopatologiche(infiammmazione, spasmo,...)caratteristiche di questo tipo di tosse(3). Lo sciroppo omeopatico risponde

a questi criteri grazie alla sua formulacomposta esclusivamente da sostanzevegetali e minerali ad alte diluizioni.Esistono numerosi studi, anche indoppio cieco, che confermano l'attivitàantitosse di questo sciroppo (3,4,5)pertanto non riteniamo necessariocercare ulteriori conferme.

Questo lavoro "in aperto" sull'attivitàdi uno Sciroppo Omeopatico (S.O.)1

nasce dall'esigenza, sempre sentita ecostantemente perseguita all'internodella nostra scuola di Omeopatia,l'S.M.B. Italia, di coinvolgere i Medicidei vari anni di Corso in studi diRicerca Clinica. Questa è una delletante strategie che seguiamo perfavorire il superamento del sempliceconcetto di "sapere ed arrivare aquello più globale di "saper fare".Pertanto, come per altre Ricerche(9,10), abbiamo chiesto ed ottenuto lacollaborazione di alcuni Medici del

G. TRAPANI*, E. FERRARIO**, F. TAVOLA***, A. CAMPARI****

Il sintomo tosse: confronto fra l'attività diuno sciroppo omeopatico edi uno allopatico

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Terzo Anno di Corso della Scuola diOmeopatia della S.M.B. Italia diMilano.Lo sciroppo utilizzato, è composto dadiversi rimedi, di seguito vediamo lacomposizione con la Materia Medica:DROSERA: crisi violenteaccompagnate da nausea, aggravateverso mezzanotte, parlando, migliorateall'aria fresca.ARNICA: crisi pertussoidi moltoviolente e dolorose.BELLADONNA: tossi secche espasmodiche.ARTEMISIA CINA: tossi secche espsmodicheCOCCUS CACTI: tossi spasmodicheaggravate dal caloreCORALLIUM RUBRUM: tosseassociata a catarro nasale aggravata dalfreddoCUPRUM: tosse secca violentamigliorata da qualche sorso di acquafreddaFERRUM PHOSPH : tosse secca consolletico laringeoURAGOGA IPECACUANA:tosseincessante con dispnea aggravata dalmovimentoSOLIDAGO VIRGA:tosse con sensodi oppressione, drenaggio epatico

L'obiettivo di questa sperimentazione èstato di mettere in evidenza l'attivitàdello sciroppo nelle tossi acute e nonproduttive nel bambino,confrontandolo con uno sciroppo diriferimento allopatico che viene definitocome sedativo della tosse ad azione

periferica. Anche Drosera ed Aconitumutilizzati in Tintura Madre hanno unmeccanismo d'azione periferico (3).

Materiali e metodi

La valutazione è stata eseguita con lametodica dello studio in aperto. Sonostati coinvolti dei Medici che hannoutilizzato solo lo sciroppo (S. O.) edaltri solo lo sciroppo di RiferimentoAllopatico (S.R.A.)2, questo per evitareche il Medico effettuasse dei confrontipersonali durante il trattamento e lacompilazione delle schede potesseessere influenzata da impressionisoggettive.Sono stati inclusi nello studio bambinida 1 a 14 anni con tosse acuta (da piùdi 7 a meno di 21 giorni) (6) conepisodi singoli, a crisi parossistiche opertussoide, causata da infezioni oinfiammazioni dell'albero respiratoriocon e senza febbre come faringiti,tracheiti, laringiti, sinusiti, otiti,sindromi influenzali, pertosse, tossispasmodiche di origine allergica.Potevano essere somministrati altrifarmaci(7) ma non sedativi della tosseo farmaci antiistaminici o cortisonici.Sono state escluse: le tossi psicogene,quelle da rimozione di corpo estraneo,quelle provocate da inquinamentoambientale, le tossi associate adinfezioni polmonari gravi(broncopolmoniti, TBC, micoplasmi,AIDS,...); coloro che hanno utilizzatofarmaci per la tosse la settimana

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precedente l'inizio della terapia.Lo studio di ogni singolo caso ha avutola durata di sette giorni e comprendevaun bilancio iniziale,uno dopo quattrogiorni di terapia ed uno alla fine delsettimo giorno. L'inclusione nelprotocollo è avvenuta dopo unavalutazione anamnestica ed eziologicadel sintomo da parte del MedicoSperimentatore.Sono stati considerati quattroparametri di valutazione: numero dellecrisi di tosse nell'arco della giornata,intensità delle crisi di tosse, doloretoracico o retrosternale, risveglinotturni, ed è stato assegnato unpunteggio progressivo in base allagravità del sintomo.La posologia usata è stata:per S.O. somministrato tre quattrovolte al dì prima del pasto 1 - 3 anni:1 cucchiaino

3 - 14 anni: 1 cucchiaioper lo S.R.A. somministrato tre volte aldì prima del pasto

1 - 2 anni 1 goccia/kg/die 2 - 5 anni 1 cucchiaino da caffè5 - 10 anni 1 cucchiaino da tè

10 - 14 anni 1 cucchiaio I pazienti che hanno sospeso la terapiao aggiunto altri farmaci non permessisono stati esclusi dal protocollo.Alla fine è stata eseguita unavalutazione dei punteggi assegnati alGruppo 1 trattato con S. O. ed alGruppo 2 trattato con S.R.A. tra laprima, la quarta e la settima giornataconfrontati con il test t di student odel chi 2.

RisultatiSono stati studiati 77 pazienti di etàcompresa fra due e quattordici anni. Diquesti 36 hanno assunto lo S. O.(Gruppo 1) e 41 lo S. R. A. (Gruppo 2).I due gruppi sono risultati omeogeneiper età e per sesso.Infatti il confronto statistico tra ladifferenza delle età nei due gruppi (P< 0,70) non era significativo. La mediatra i sessi, 17 mashi e 19 o femmineper il Gruppo 1 e 23 maschi e 18femmine per il Gruppo 2 (P < 0,07),non presenta differenzestatisticamente significative.Esaminando invece l'andamento dellerisposte cliniche nell'arco dei settegiorni (Fig.1) e confrontando ipunteggi globali sia del Gruppo 1 chedel Gruppo 2 troviamo una notevolesignificatività riguardo la riduzione deisintomi tra la prima e la settimagiornata di terapia sia nel gruppotrattato con S.O.(P<0,0001) che inquello con S.R. (P<0,0001).Confrontando invece l'attività dei dueprodotti nella settimana di terapia(Tab. N.1) la differenza fra la mediadel punteggio globale in primagiornata è (P < 0,4), in quarta giornata(P < 0,08), in settima giornata (P <0,2) quindi la diversa attività dei duesciroppi non è statisticamentesignificativa.In definitiva vediamo che entrambe iprodotti hanno ridottosignificativamente la sintomatologiaglobale e che non esiste praticamentediversità di azione tra i due sciroppi

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(Fig. N.2).Anche dall'esame della riduzione deivalori medi dei punteggi per singolisintomi in prima (Tab. N.2), in quartaed in settima giornata (Tab. N.3)riscontriamo lo stesso andamento,ovvero la riduzione del numero edell'intensità delle crisi di tosse, deldolore e dei risvegli notturni risultaessere buona per entrambe i prodotti ela differenza statistica non èsignificativa.La tolleranza per entrambe gli sciroppisi è dimostrata ottima con alcuneosservazioni, "troppo dolce" per loS.O. e "troppo amaro" per S.R. A.chenon hanno portato in nessun casoall'interruzione della terapia.L'utilizzazione di terapie associate,antibiotici, antiinfiammatori, non hainfluenzato in senso negativol'andamento del trattamento.

Conclusioni

Lo Sciroppo Omeopatico soministratoa 36 bambini di età compresa fra i 2 edi 14 anni ha dimostrato di essere ingrado di ridurre in modo significativo ilsintomo tosse ed i disturbi correlati(dolore, risvegli notturni). Il confrontocon un prodotto Allopatico diRiferimento ad azione antitussiva alivello periferico ha dato risultatisoddisfacenti. In nessun momento delperiodo di trattemento la differenza diattività tra i due prodotti è statastatisticamente significativa.

Non sono stati riscontrati effettisecondari sulla funzione respiratoria.L'utilizzazioni di altre terapie durante itrattamenti con lo sciroppo Omeopoaticonon ha influenzato la risposta clinica.In conclusione lo sciroppo Omeopatico,dimostra di essere indicato nelle tossisecche o a crisi parossistiche, sia da soloche associato ad altri farmaci ancheAllopatici. Poichè è privo di effetticollaterali con una perfetta tolleranzaclinica può essere somministrato abambini di tutte le età.

1 Il nome commerciale delle sciroppoomeoaptico (S.O.) è Drosetux

2 Sciroppo S. RA. contenente levodropropizina

* Docente di Omeopatia S.M.B. ITALIAPediatra U.S.S.L. 01 Imperiese** Pediatra Ass. Ospedaliero Ospedale diCarmagnola (TO)*** Medico di Base U.S.S.L. 04 Lazzate (MI)**** Medico di Base U.S.S.L. 04 Misinto (MI)

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con Bioterapici composto da singolitubi dose*.

- Mn – Cu fiale os- Hystaminum 4CH fiale 1ml

soluzione fisiologica osRicordiamo le caratteristiche di ognisingolo farmaco:1. Il Thymuline 9 CH è presente in un

bioterapico complesso costituito indiluizione omeopatica daThymuline, Mucosa rinofaringea,Aconitum, Mercurius Solubilis,Silicea, Calcarea Sulfurica, in bassediluizioni 4/5CH – 7/9CH.Questo farmaco è stato scelto per la

nota efficacia che presenta, sia nelprevenire le patologie delle primevie respiratorie, e sia nella cura dellestesse in fase acuta. Infatti, hafunzione di modulare la rispostaimmunitaria mediante la Thymuline,mentre Calcarea Sulfurica. MercuriusSolubilis, Aconitum e Silicea agisconocome fluidificanti e anticatarrali dellemucosa respiratoria.

2. Mn – Cu è stato inserito nelprotocollo per la sua duplicefunzione: una svolta dal Manganeseverso la diatesi allergica, e l’altra dalRame per le sue spiccate qualitàantinfiammatorie. Insieme hanno lafunzione di frenare la reattivitàdell’organismo nel complessoantigene- anticorpo.

3. L’Hystaminum 4CH, comeSimillimum organoterapico è statoscelto a bassa diluizione per saturarel’eccedenza di tale mediatorepresente nell’organismo del soggettoallergico.

Il trattamento e la posologia di un

G. MICCICHÈ, M. LUCAMANTE, C. LANZA, L. TANGA, A. GALLESE, R. M. GRASSO, T. TOTINO, G. TRAPANI

Le oculoriniti allergiche in età pediatrica

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ciclo di terapia omeopatica haprevisto:1 tubo dose di THYMULINE 9 CH inun complesso di bioterapici una voltaa settimana, per 5 settimane1 fiala di Mn+Cu a giorni alterni, per40 giorni1 fiala di HYSTAMINUM 4CH agiorni alterni, per 24 giorniQuesto schema terapeutico omeopaticoè stato somministrato consensualmente:- a 35 bambini, maschi e femmine, d’età

compresa dai quattro ai quattordici anni- per uno o due cicli (l’intervallo tra i

due cicli è stato di 7 giorni)- nell’arco di 4 mesi (marzo – aprile -

maggio - giugno).Il gruppo di controllo sotto terapiaallopatica antiallergica è statocostituito dallo stesso numero disoggetti, nello stesso range d’età, affettidalle stessa sintomatologia.Quindi, nel complesso sono statiseguiti per questa patologia allergica70 bambini:- 35 in terapia omeopatica- 35 in terapia allopaticaIl bilancio iniziale di tutti e 70 soggettiha previsto un esame clinico dicostituzione del bambino, insiemeall’anamnesi e alla rilevazione obiettivadella sintomatologia di cui si studia.Per il gruppo trattato in omeopatia èstata effettuata una prima raccolta dirisultati alla fine di un ciclo di terapia,cioè dopo un mese e dieci giorni,quello definitivo della raccolta deirisultati, alla fine del mese di giugno.Per i bambini sotto trattamento

allopatico non sono state praticateinterruzioni significative delle terapiachimica, ed i risultati sono stati valutatisoltanto alla fine del periodo preso inesame (giugno). N.B.: il termine di un ciclo si è fattocoincidere con l’esaurimento dellasomministrazione delle 20 fiale orali diMn-Cu, cioè esattamente dopo un mesee dieci giorni dall’inizio della terapia.I farmaci sono stati somministratilontano dai pasti.Dov’è stato necessario, le fiale e ilTubo Dose sono stati sciolti in pocaacqua, mai in altri liquidi.Genericamente, ad entrambi i gruppi,è stata consentita una toiletterinofaringea, mediante lavaggi nasaliquotidiani con soluzione fisiologica osalina.Lo studio è stato effettuato nelperiodo classico di maggiore incidenzadella patologia delle riniti e oculorinitiallergiche, e cioè nel periodoprimaverile 1° marzo – 30 giugno.Sia per la terapia omeopatica, che perquella allopatica si è aspettato l’esordiodei primi sintomi (rinite -congiuntivite), per il reclutamento deisoggetti e l’inizio del trattamento.Questa scelta è stata dettata pervalutare la reale efficacia delle terapiea confronto, in fase acuta e a lungotermine.La valutazione finale è stata estrapolatadallo stato clinico del soggetto, daisuoi parametri di laboratorio sepresenti prima e dopo, e dall’eventualesintomatologia residua.

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A tutto il gruppo dei bambini in esame(70), gradualmente, entro la fine dimarzo, erano cominciati i primisintomi, uno o più di questi sottoelencati:a) riniteb) rinorreac) starnutazioni al mattinod) prurito ocularee) lacrimazionef) bruciori ocularig) iperemia oculare

Risultati dei due gruppi a confronto

Complessivamente tutto il gruppotrattato con i farmaci omeopatici haimpiegato circa 8/10 giorni (comeperiodo di “organizzazione”), perrispondere al trattamento, con unaregressione dei sintomi scalare egraduale che ha interessato in ordine:il prurito oculare (2-4 giorni)la starnutazione (3-5 giorni)la lacrimazione (3-5 giorni)la rinorrea (5 giorni)rinite (7-9 giorni).Alla fine del primo ciclo di terapiaomeopatica è stata raggiunta laguarigione completa per quel gruppodi bambini (22 soggetti su 35), chepresentava un quadro sintomaticosemplice, costituito da:prurito oculare, lacrimazione,starnutazione, rinorrea.Al rimanente gruppo (13 soggetti), conun quadro sintomatologico più grave,persisteva (alla fine del primo ciclo), la

congiuntivite con arrossamentooculare e stravasi ematici.Questo plateau si è mantenuto stabilesino all’inizio del secondo cicloterapeutico previsto, dove,gradualmente (3 settimane circa) èavvenuta la remissione completa dellasintomatologia in 8 soggetti.Cinque soggetti non hanno raggiuntola completa guarigione, persistendo unrinite di lieve e media gravità conprurito oculare, e 3 di loro hannoavuto recideve, tornando alla terapiaallopatica.Per tutto il gruppo d’osservazione inomeopatia si è raggiunto quindi unsoddisfacente risultato:22 guarigioni complete già alla fine delprimo ciclo (1 mese e 10 giorni)8 soggetti dopo circa due mesi diterapia5 soggetti non hanno avutol’eradicazione dei sintomi.Nessuno effetto collaterale, néd’accumulo, né d’escrezione. Non cisono stati peggioramenti da riferire altrattamento omeopatico.Non è stato mai prescritto né unfarmaco di costituzione o unsimillimum.Per il gruppo trattato allopaticamentesono stati utilizzati farmaci sistemici elocali. In fase acuta i principali mezzifarmacologici prescritti per migliorarela compliance sono: gli antistaminici, iderivati imidazilici, e i vasocostrittorilocali (gocce e spray nasali e colliri).Quest’ultimo gruppo comprendeSodiocromoglicato, che evita il rilascio

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di istamina e si è dimostrato efficace seusato 4 volte al dì, a cui dovenecessario è stato associato unantistaminico orale come laterfenadina (ora ritirata dal commercioper seri effetti collaterali), l’oxatomide,la cetirizina, la loratidina, e ilKetotifene, la cui eccessiva tachifilassie sedazione del bambino ne hannolimitato l’uso per periodi lunghi ditempo.Nelle riniti allergiche i corticosteroidilocali sono risultati efficaci con cicli dialmeno due settimane e con duespruzzi per narice due volte al dì,causando non di rado sanguinamentocapillare e atrofia della mucosa nasale.Per la congiuntivite è stato utilizzato ilclobetasone come collirio, pursapendo dalla letteratura un aumentodell’incidenza della cataratta e delglaucoma. Quindi, in caso di necessitàdi una terapia prolungata, si è optatoper un collirio a base di piroxicam,molecola antinfiammatoria nonsteroidea.Infine per i casi in cui alla oculoriniteallergiche si associava una flogosisubacuta delle vie respiratorie sonostati prescritti, come da regolaallopatica, coticosteroidi per viasistemica (deflazacort e betametasone),per un tempo il più possibilecontratto, proprio per limitare lasoppressione dell’asse ipotalamo-ipofisario, il rischio di candidiasi edepressione immunitaria.Il quadro clinico è migliorato in pochigiorni.

Sette bambini (20%) hanno peròinterrotto il trattamento, nell’arco delprimo mese, per il comparire di effetticollaterali quali: torpore, sonnolenza,ipereccitabilità, dispepsie, gastralgie,eritema, diarrea.Il rimanente gruppo, per mantenere lostato clinico raggiunto, ha dovutocontinuare la terapia giornalmente ecostantemente per tutto il periodod’osservazione (4 mesi), riducendosoltanto dopo il primo mese ditrattamento i cortisonici e gliantistaminici in collirio, e presentandoalla fine del periodo d’osservazioneuna totale remissione (67%), unaparziale remissione con reliquati il33%. Il bilancio, alla fine del periodod’osservazione (30 giugno), ha visto laguarigione completa in 21 bambini su35, mentre 7 presentavano ancorarinite e prurito oculare, e 7 l’avevanosospesa già nel primo mese.

Discussione

La sintomatologia allergica in etàpediatrica ha la caratteristica diripresentarsi puntualmente all’iniziodel periodo primaverile. Ciò è dovutoalle impollinazioni e al maggiortrasporto di polveri nell’ariaatmosferica.Il confronto tra i due schemiterapeutici, quell’omeopatico equell’allopatico classico, è nato dallanecessità di risolvere questa patologiasenza l’ausilio della farmacologia

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chimica, che sappiamo in questo casoessere certamente impegnativa per ilbambino dovendo impiegarecortisonici, antistaminici esodiocromoglicati.Senza nulla togliere a queste tre classidi farmaci, la cui importanza inmedicina occupa un postoimportantissimo, dobbiamo peròsottolineare l’impegno dell’organismo,in questo caso il bambino, nelmetabolizzare (fegato), e nello smaltire(fegato e reni), i residui molecolari ed iblocchi enzimatici (chelazione), dovutia tale terapia.Un secondo punto da tenere inconsiderazione è quello dellarisoluzione vera della sintomatologiaallergica.Il trattamento allopatico come si èvisto è strattamente ed efficacementesintomatico (i tempi di remissioni deisintomi acuti sono stati più brevi neltrattamento allopatico che nel gruppodei bambini trattati con medicinaliomeopatici), ma la stessasintomatologia tenuta sotto controllocosì rapidamente, di certo si ripresentapuntualmente l’anno seguente, neiconsueti mesi di marzo-aprile, con lostesso corredo e non di rado piùimpegnativa dell’anno precedente.Abbiamo quindi soltanto la certezza diuna risoluzione circoscritta, e non unapossibilità d’eradicazione definitiva.Diverso l’approccio nel gruppotrattato in omeopatia: lo scopoprincipale della ricerca è statoovviamente indirizzato alla risoluzione

dei sintomi in studio.Quello che si è sicuramente raggiuntoè stato quello della scomparsa dellapatologia senza produrre alcun dannoiatrogeno, senza indebolire l’apparatoimmunitario, senza impegnarel’organismo e la sensibilità delbambino nel sostenere una qualsivogliaterapia. Altro obiettivo, che verràverificato, ma soltanto in tempi piùlunghi, è quello della risoluzione“vera” della sintomatologia anche pergli anni successivi, per i quali fin daora ipotizziamo una minore (e forsenulla), espressione sintomatica nelgruppo trattato in omeopatia.Questo nostro contributo del GruppoPediatri S.M.B. Italia, come piccolomattone ad una costruzione maestosache è quella della terapie omeopatichedell’infanzia nel terzo millennio.

* (Il nome commerciale del prodotto è Dolisobios 15)

BIBLIOGRAFIA

1. “Omeopatia e Pediatria"G. M. MICCICHE'Ed. Tecniche Nuove 1995

2. “La metodica terapeutica omeopatica ebioterapica"Ed. Dolisos 1998

3. “La materia medica omeopatica clinica eassociazioni bioterapiche"M. TETAUIpsa Editore 1987

4. “Manuale di Pediatria" 9° edizioneS. TIENECasa Ed Ambrosiana

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Numerosi dati sostengono uneffetto ipnotico della melatonina

nell’uomo. Il suo picco diconcentrazioni sierica coincide conl’addormentamento. Lasomministrazione di dosi dimelatonina, che ne accrescono laconcentrazione a livelli fisiologici,promuove e sostiene il sonno. Dosimaggiori hanno effetto ipnoinducenteoltre a causare una relativa ipotermia.La melatonina esogena può ancheinfluenzare i ritmi circadiani alterandoi ritmi di attività e di riposo. Fisiologia e Farmacologia dellaMelatoninaNell’ uomo la ghiandola pineale èposta al centro dell’encefalo vicino alterzo ventricolo ed è composta daipinealociti, che producono leindolamine (come la melatonina) epeptidi (come la vasotocina arginina),

e da cellule della neuroglia.La melatonina, (N-acetil-5-metossitriptamina) fu identificata dapprima inestratti di pineale bovina in base allasua capacità di aggregare i granuli dimelanina e di schiarire il colore dellacute nelle rane.La biosintesi della melatoninacondivide con la serotonina le tappeper cui il triptofano è convertito dallatriptofano idrossilasi a 5-idrossitriptofano che è quindidecarbossilato a serotonina. Le tappefinali sono catalizzate da due enzimi(arilalchil ammina N-acetil trans ferasie la idrossindolo- O-metil transferasi)che sono esclusivi alla ghiandolapineale. Il comportamento umano, come quellodegli animali, è organizzato in cicli diattività e riposo. Tale ordinatoalternarsi non è una risposta passiva al

G. MARINONI, G. TRAPANI

Esperienze con la melatoninadiluita e dinamizzata come regolatore del ritmo sonno/veglia nei bambini

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ciclo solare del giorno e della notte,ma una interazione complessa tra ritmiendogeni e ciclo solare. I ritmiendogeni circadiani persistono anchein assenza del ciclo giorno-notte. In condizioni ordinarie la periodicitàdel pacemaker circadiano endogeno èreclutato dal ciclo solare. Ci sononumerose evidenze che il nucleosoprachiasmatico dell’ipotalamo siaquesto pacemaker, responsabile dellagenerazione dei ritmi circadianiriposo/attività e di altri ritmi difunzioni fisiologiche ed endocrinecompresa la secrezione dellamelatonina. I nuclei soprachiasmatici,posti proprio sopra il chiasma otticonell’ipotalamo anteriore, ricevonoafferenze dalla retina attraverso iltratto retinoipotalamico e hanno assoniefferenti ai nuclei paraventricolaridell’ipotalamo, e proiezioni dirette aineuroni simpatici pregangliari dellacolonna intermedio laterale del trattospinale toracico superiore. Leproiezioni da questi neuroni arrivanoal ganglio cervicale superiore cheinnerva la pineale. Il neuromediatoredi ingresso alla ghiandola è lanoradrenalina e quello di uscita è lamelatonina. Il reclutamento è larisposta all’imput luminoso che rimettein fase l’orologio circadiano al ciclosolare. La sintesi e il rilascio dellamelatonina sono stimolate dall’oscurità e inibite dalla luce. Sebbene non ancora definitivamenteidentificati vi sono prove sostanzialidell’esistenza di un tipo distinto di

fotorecettori della retina chegovernano i ritmi circadiani attraversouna connessione con il nucleosoprachiasmatico. Durante il giorno ifotorecettori della retina sonoiperpolarizzati e ciò inibisce il rilasciodi noradrenalina, il sistema retino-ipotalamico è quiescente e vieneprodotta poca melatonina. Conl’oscurità i fotorecettori rilascianonoradrenalina attivando il sistemaattraverso interazione con i recettoriadrenergici a1 e b1 che regolanol’attività dell’ enzima arylalchilaminaN-acetiltransferasi. L’ormone entra nelsangue per diffusione passiva. Nell’ uomo la secrezione di melatoninaaumenta con l’ oscurità, ha il picco ametà della notte (tra le 2 e le 4 a.m.) egradualmente decade durante laseconda metà della notte. L’inversionedelle condizioni di luce durante le 24ore produce uno spostamento delpicco della melatonina che coincidecon il periodo di oscurità delle nuovecondizioni. In condizioni di inversione del ritmoluce/buio il picco della melatonina sisposta dalla notte alle ore diurneseguendo la fase di oscuramento. Alcune persone cieche con assenza delriflesso pupillare e di percezione visivacosciente subiscono la soppressionedella secrezione della melatoninaindotta dalla luce, suggerendo l’esistenza di due sistemi foto-recettivisegregati, uno che influenza lasecrezione della melatonina e l’altroche media la percezione della

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locazione, movimento, forma e coloridella luce, e che la percezione visivapuò essere selettivamente danneggiatada malattie che colpiscono la singolevie percettive.

La concentrazione sierica varia anche asecondo dell’ età. Al di sotto dei 3 mesi lasecrezione di melatonina è molto scarsa.Nell’ infanzia la secrezione aumenta ediviene circadiana con un picco notturnopiù alto tra 1-3 anni (325 pg/ml), dopo diche essa declina gradualmente. Neigiovani adulti la concentrazione mediadurante il giorno è di 10 pg/ml con unpicco notturno di 70 pg/ml.

Farmacocinetica della Melatonina

La melatonina è rapidamentemetabolizzata, soprattutto nel fegato, a6-idrossimelatonina e dopoconiugazione con acido glucuronico osolforico è eliminata nelle urine. Lamelatonina somministrata endovena èrapidamente distribuita ed eliminatacon emivita nel sangue di 0.5-5.6minuti. La biodisponibilità dellasomministrazione orale è largamentevariabile. Nei soggetti normali 80 mg dimelatonina per os ottengono un piccodi concentrazione sierica, a 60-150minuti, 350-10000 volte più alto delnormale picco circadiano, con valoristabili per oltre 90 minuti. Dosi da 1 a5 mg risultano in una concentrazioneda 10 a 100 il normale picco notturnoentro un ora dopo la

somministrazione, seguita da unadiscesa ai valori base in 4 o 8 ore. Dosiorali molto basse ( 0.1-0.3 mg) datedurante il giorno risultano in un piccosierico che è nel range normale dellaconcentrazione notturna. Nessun effetto collaterale è statoriportato in relazione alla ingestionedella melatonina. Gli effetti fisiologicidose dipendenti dell’ ormone(ipotermia, aumento della sonnolenza,diminuzione dello stato di allerta epossibili effetti riproduttivi) non sonoancora stati valutati in persone cheassumono forti dosi per lunghi periodi.A dispetto della generale assenza diazioni endocrine, sono stati riportati,dopo somministrazioni a dosifarmacologiche della melatonina, unadiminuzione della concentrazionesierica dell’ ormone luteinizzante e unaumento della prolattinemia.

Meccanismo di azione

Due siti di legame sulla membrana,appartenenti a gruppi distintifarmacologicamente e cineticamente,sono stati identificati. L’ attivazione delrecettore ML1 (alta affinitàpicomolare), che appartiene allafamiglia delle G protein-coupledreceptor, risulta nella inibizionedell’attività della adenilato ciclasi nellacellula bersaglio. Essi sonoprobabilmente coinvolti nellaregolazioni delle funzioni retiniche, deiritmi circadiani, e della riproduzione.

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Sono stati clonati due tipi di recettoriML1. Il recettore ML1a è espressonella pars tuberalis dell’ ipofisi e nelnucleo soprachiasmatico, siti presuntidell’azione riproduttiva il primo e delritmo circadiano della melatonina ilsecondo. Il recettore ML1b è espressoprincipalmente nella retina e in minormisurata nel cervello. Il recettore ML2(bassa affinità nanomolare) èaccoppiato all’idrolisi delfosfoinositolo ma la sua distribuzionenon è stata determinata. La autoradiografia e il saggio radio-recettoriale hanno dimostrato lapresenza di recettori per la melatoninain diverse regioni del cervello,nell’intestino, nelle ovaie e nei vasisanguigni. I recettori neurali dellamelatonina sono quelli che regolano ilritmo ciracadiano. I recettori nonneurali, come quelli della parstuberalis dell’ipofisi, regolano lefunzioni riproduttive, specialmentenelle specie con accoppiamentostagionale, e i recettori localizzati neitessuti periferici, soprattutto le arterie,possono essere coinvolti nellaregolazione delle funzionicardiovascolari e della temperaturacorporea.

Effetti biologici della melatonina

La melatonina esercita alcuni effettibiologici (inibisce la crescita tumorale,contrasta la immunodepressioneindotta dallo stress) aumentando la

risposta immune. Studi sugli animalihanno mostrato che la melatoninastimola la produzione dellainterleukina-4 nei T-helper midollari edei colony-stimulating factor nellecellule stromali.Studi sia in vivo che in vitro hannomostrato che la melatonina è unpotente scavenger dei radicali tossicidell’ossigeno attraverso una azione nonmediata dai recettori. Ci sono numerose evidenze che laghiandola pineale attraverso lasecrezione di melatonina modifichi leperformance riproduttive in diversespecie.In alcune specie la melatoninaha un’azione antigonadotropaspecialmente in quelle con andamentostagionale della funzione gonadica. Lemodificazioni delle ore di oscuritàdurante il giorno, e quindi del numerodi ore in cui la melatonina è secreta,mediano il legame tra attivitàriproduttiva e ciclo stagionale.Sebbenel’uomo non abbia un comportamentosessuale stagionale, numerosi studiepidemiologici in diverse areegeografiche rilevano un andamentostagionale nei concepimenti e dellenascite.E’ già stato rilevato come leconcentrazioni sieriche del picconotturno della melatonina declininodall’infanzia all’adolescenza. Se taleriduzione sia connessa ad unamodificazione della secrezione, o adun aumento del peso corporeo senzamodificazioni della secrezione non èstato accertato, comunque l’inizio della

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pubertà negli umani può esserecorrelata al declino di secrezione dellamelatonina che si verifica nella crescitainfantile. Alcuni bambini con pubertàprecoce hanno bassi livelli disecrezione della melatonina per la loroetà. D’altra parte sono stati riportatialti livelli di secrezione di melatoninain soggetti adulti con ipogonadismoipogonadotropo in cui la secrezionedelle gonadotropine aumentò conrelativo sviluppo puberale dopo unadiminuzione spontanea dellasecrezione di melatonina. La secrezione della melatonina noncambia durante il ciclo mestruale indonne normali.D’altra parte leconcentrazioni della melatonina sonoaumentate in donne con amenorreaipotalamica. Concentrazioni nonfisiologiche o farmacologiche dellamelatonina in donne sono associatecon alterazioni della funzione ovarica edella ovulazione. E’ stato speculato chel’ormone abbia effetti antigonadici eantiovulatori nell’uomo e neimammiferi con comportamentosessuale stagionale o non. La melatonina modula anchedirettamente la funzione ovarica Illiquido follicolare ovarico contienequantità sostanziali di melatonina(concentrazione media giornaliera di36 pg/ml), e le cellule della granulosapossiedono recettori per la melatonina. La diminuzione del picco di secrezionenotturna che si verifica con l’etàinsieme con i suoi molteplici effettibiologici ha indotto ad ipotizzare che

la melatonina possa svolgere un ruolonell'invecchiamento e nelle patologiead esso correlate. Numerosi studisperimentali evidenziano l’influenzadella melatonina sulla crescita ditumori spontanei e indotti in animali.La pinealectomia aumenta la crescitatumorale, e la somministrazione dimelatonina inverte questo effetto einibisce la carcinogenesi dacarcinogeni. In realtà concentrazionifisiologiche e faramacologiche dellamelatonina danno una inibizione, dosedipendente, la proliferazione in vitrodi linee cellulari epiteliali neoplastichemammarieTale effetto può essere ilrisultato di una down-regulationintranucleare della espressione genicao di una inibizione del rilascio difattori stimolanti la crescita. Lamelatonina modula anche l’attività divari recettori sulla cellula tumorale.Diminuisce l’attività di legame conestrogeni e la espressione degli stessirecettori per gli estrogeni in unmodello dose e tempo dipendentenelle cellule neoplastiche mammarie.Un’altra possibilità è che la melatoninapossieda attività immuno modulante.Nella esperienza con animali , lamelatonina stimola la rispostaimmunitaria aumentando laproduzione delle citochine derivate daiT-helper(IL-2, IL-4). Infine comepotente escavenger dei radicali liberifornisce protezione contro la crescitatumorale schermando soprattutto ilDNA dai danni ossidativi, questo peròsolo a concentrazioni molto alte.

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Sonno e ritmi circadiani.

Normalmente il ritmo circadiano dellasecrezione della melatonina èsincronizzato nell’uomo con le abitualiore del sonno. Alterazioni nellasincronizzazione dovute a spostamentodi fase (da voli aerei transmeridianiattraversanti la linea del cambiamentodi ora o da orari di lavoro inusuali )ocecità sono correlati con disturbi delsonno. Registrazioni elettrofisiologichehanno dimostrato che la fasedell’addormentamento era correlatosignificativamente con l’aumento dellaescrezione urinaria di 6-sulfatossimelatonina.Più di recente invece sono statiriscontrate concentrazioni dimelatonina nel siero più basse conpicchi notturni tardivi in soggettianziani sofferenti di insonnia rispetto acoetanei senza insonnia. L’ingestionedi melatonina favoriscel’addormentamento (la velocità diinduzione del sonno), così come la suaqualità e durata. Nei soggetti giovani lasomministrazione di 5 mg dimelatonina causano un significativoincremento nella propensione adaddormentarsi e prolungano la fase disonno REM. In altri studi lapropensione ad addormentarsi eraottenuta in soggetti normali con dosimolto più basse di melatonina, da 0.3a 1 mg, somministrate sia durante ilgiorno che alla sera, senza incrementidella sonnolenza durante il giorno. La somministrazione di melatonina per

tre settimane alla dose di 1o 2 mg algiorno sotto forma di compresse alento rilascio può migliorare la qualitàe la durata del sonno in personeanziane con insonnia. Questi risultatiindicano che un aumento diconcentrazione della melatonina nelsangue (sia fisiologico durante il picconotturno che farmacologico) puòfacilitare l’inizio del sonnoindipendentemente dal ritmocircadiano prevalente. L’effettoipnotico della melatonina può esserecosì indipendente dal suo sincronismocon il ritmo circadiano e mediato daun abbassamento della temperaturadel corpo. A favore di ciò vi sono leosservazioni che il ritmo circadianodella temperatura corporea è legato alciclo soggettivo del sonno,inversamente correlato allaconcentrazione sierica dellamelatonina, e che dosi farmacologichedi melatonina inducono unadiminuzione della temperaturacorporea. Tuttavia dosi fisiologicheipnoinducenti di melatonina nonhanno effetti sulla temperaturacorporea. In alternativa puòmodificare i livelli di monoamine nelSNC e quindi dare il via ad unacascata di eventi che culminano conl’attivazione dei meccanismi del sonno.Uno spostamento di fase nellasecrezione della melatonina si verificanei passeggeri di voli che attraversanola linea del cambiamento di ora, incoloro che lavorano durante le orenotturne, e nei pazienti con sindrome

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da fase del sonno ritardata. Anchesoggetti tenuti in condizione diilluminazione costante e in alcunisoggetti ciechi si sono riscontrati ciclidi secrezione della melatonina di 24 ore.L’esposizione alla luce e la ingestionedi melatonina può alterare il normaleritmo circadiano di secrezione dellamelatonina. L’inizio della secrezionenotturna di melatonina è anticipatoquando il soggetto è esposto alla lucenel mattino e posticipato quando èesposto nelle ore serali. Lasomministrazione di melatonina nelleprime ore della sera risulta in un piùprecoce incremento della secrezioneendogena notturna. Anomalie del ritmo circadiano sonostate anche implicate in disordinidell’affettività, particolarmente quellicaratterizzati da un andamentodiurnale o stagionale, come ladepressione endogena e i disordiniaffettivi stagionali (depressioneinvernale). Nei pazienti condepressione sono stati riportati bassilivelli di melatonina sierica notturna ein quelli con disordini affettivistagionali uno spostamento di fase nelpicco di secrezione notturna dellamelatonina. Sebbene alcuni studihanno mostrato una riduzione deisintomi della depressione con lafototerapia, tali vantaggi non sono staticorrelati con gli effetti della luce sullospostamento di fase della secrezionedella melatonina.Esperienze con la Melatonina 4 CH econ estratto di Epifisi 4 CH nei

bambini con disturbi del sonno Visto l’enorme uso di melatonina 5 mgsoprattutto come possibile regolatoredel meccanismo sonno/veglia e comeipnoinducente abbiamo volutosperimentare, seguendo i dettami dell’organoterapia, la melatonina indiluizione 4 CH da sola o inassociazione con altri rimedi comeCiprypedium 5 CH e Nikterinia 5 CHin una piccola sperimentazione.Inoltre abbiamo voluto provare ilconfronto tra Melatonina 4 CH eestratto totale di Epifisi 4 CH. Questasperimentazione è stata effettuata in 20bambini di età compresa tra i 6 mesi egli 8 anni.

Materiali e Metodi

La melatonina 4 CH è statasomministrata in fiale orali da 1cc disoluzione fisiologica sciolte in acqua inun orario compreso tra le 8.30 e le 9.30p.m.. L’ Epifisi estratto totale è statoanch’esso somministrato in fiale da 1ccsciolte in acqua nello stesso orario dellamelatonina. Infine Nikterinium eCypripedium sono stati usati alladiluizione 5 CH sciolti in numero di 10granuli in 1/2 biberon di acqua e ancheessi somministrati allo stesso orario.I bambini scelti per il test sono statireclutati come sofferenti per undisturbo del sonno senza affinità conla patogenesi Chamomilla, quindisenza sintomi di irritabilità, masoltanto con turbe del sonno

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paragonabili alla sperimentazione diCypripedium ( bambini si sveglianopiù volte con la voglia di giocare ocomunque che avevano più risveglinotturni). In 10 bambini di etàcompresa tra 6 mesi e i tre anni laMelatonina 4 CH è statasomministrata ogni sera per 15 giorni esuccessivamente, dopo unasospensione di una settimana, è statosomministrato estratto totale di Epifisi4 CH per altri 15 giorni. In questogruppo sia la somministrazione diMelatonina 4 CH che di Epifisi 4 CHha indotto una normalizzazione delritmo sonno/veglia, vale a dire sonnocontinuo di 6-8 ore, a partire dalsecondo giorno di somministrazione in6 bambini su 10, a partire dal terzogiorno in 8 bambini su 10. Gli altridue bambini non hanno avutomodificazioni significative del proprioritmo sonno/veglia. Dopo una settimana di sospensionesono ritornati i sintomi precedenti allasomministazione di Melatonina 4 CHin 8 bambini su 10. Con lasomministrazione di Epifisi 4 CH sisono normalizzati a partire dalsecondo giorno di somministrazione 7bambini su 10. Nei bambini non-responder (3 in totale) è statosomministrato Cypripedium 5 CH ingranuli nelle modalità sopradescritteper una settimana con normalizzazionedel ritmo sonno/veglia in 1 bambinosu tre. Nei due non responder è statatentata a somministrazionecontemporanea di Melatonina 4CH e

Cypripedium a distanza di 1/2 oral’uno dall’ altro sempre nell’ orariocompreso tra le 8.30 e le 9.30 p.m. connormalizzazione di 1 bambino su due.Dopo un intervallo di una settimana èstato somministrato Nikterinum 5 CHcon parziale successo (riduzione delnumero dei risvegli notturni). Il secondo gruppo comprendeva 10bambini di età compresa tra i 6 e gli 8anni senza alcuna altra patologia trannei frequenti risvegli con difficoltà diriaddormentamento. In questi bambiniè stato seguito lo stesso metodo delprimo gruppo di controllo, cioè lasomministrazione di Melatonina 4 CHin fiale orali da 1cc di soluzionefisiologica nello stesso orario. In questogruppo si sono avuti i seguenti risultati:completa scomparsa dei risveglinotturni e sonno continuo di 6-8 ore in3 su 10, riduzione netta dei risveglinotturni (>50%) in 4 su 7 deirimanenti, riduzione parziale (<50%)in altri due, un bambino nonresponder. Dopo una settimana disospensione e somministrazione diEpifisi 4 CH si sono avuti i seguentirisultati: i tre bambini che avevano giàottenuto un sonno continuato nonhanno avuto variazioni neanche nellasettimana di sospensione. Negli altri sisono avuti risultati sovrapponibilitranne che il totale dei non responderche è salito a due. La successivasomministrazione di Cypripedium eNikterinia da soli non ha portato arisultati significativi mentre lasomministrazione contemporanea di

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Melatonina 4 CH e Cypripedium hamigliorato in maniera significativa laqualità del sonno con una riduzione dioltre il 50% dei risvegli notturni.In aggiunta abbiamo notato nelgruppo dei bambini da 6 mesi a 5 anniche la somministrazione di Melatonina4 CH e di Epifisi 4 CH hanotevolmente migliorato unasintomatologia presente in oltre il 50%

dei pazienti di coliche gassose diurne enotturne senza concomitantesomministrazione di altri rimedi.Questa osservazione può essere lospunto per un ulteriore lavoro perquesta sintomatologia di non facilerisoluzione nei piccoli pazienti. Questo lavoro sembra confermare,attraverso la somministrazione indiluizione centesimale bassa, l’attività

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Sonno

Ritmo Circadiano

Affettività

Maturazione sessuale e riproduzione

Cancro

Risposta immune

Aging

• Effetto ipnotico• Aumentata propensione

all’ addormentamento

• Controllo del ritmocircadiano, reclutamentoal ciclo luce/buio

• Possibile ruolo suidisordini ciclici dell’umore (disordini affettivistagionali, depressione)

• Inibizione dei processiriproduttivi

• Effetto antiproliferatifivi

• Aumento della rispostaimmune

• Possibile ruolo protettivoe diminuzione dei dannicellulari

• Aziome sui recettori omediata dal sistemalimbico

• Effetto ipotermico (dosifarmacologiche)

• Secrezione di melatoninain risposta ad impulsinervosi dall’ occhio e dainuclei soprachiasmatici

• Sconosciuto

• Inibizione dell’ asseipotalamo-pituitaria-gonadi

• Effetti sulla steroidogenesiovarica

• Effetto antiproliferativodiretto

• Aumento della rispostaimmune

• Scavenging dei radicaliliberi

• Aumentata produzione diInterleuchina da parte deilinfociti T-helper

• Scavenging dei radicaliliberi

Trials clinici controllati vsplacebo

Studi su modelli animali enell’uomo degli effetti dellaluce e del ciclo luce/buiosulla secrezione dellamelatonina

Studi comparativi sullasecrezione dellamelatonina, studi sullafototerapia nei disordinidell’affettività

Studi in animaliStudi clinici comparatividella secrezione dimelatonina durante lapubertà e in donne conamenorrea

Studi in vitro con celluleneoplastiche umane Studi su animali Alcuni studi clinicinell’uomo

Studi su animali Alcunistudi non controllatinell’uomo

Studi in vitroStudi su animali

Effetto Meccanismo

FUNZIONI BIOLOGICHE CHE POSSONO ESSERE INFLUENZATE DALLA MELATONINA

Prove SperimentaliFunzione

della Melatonina sia dell’ organo totalecorrispondente (Epifisi) comeregolatore del ritmo sonno/veglia. Saràinteressare verificare l’attività diquestidue organoterapici nei disturbidel sonno degli adulti anche inrapporto alla intolleranza relativa chealcuni soggetti hanno sviluppato dopola somministrazione di Melatoninaponderale 3-5 mg, vale a dire aumentodell’insonnia, irritabilità, frequentisogni con incubi e sonnolenza dopo ilrisveglio.

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Nell'ambito dell'attività di Ricercaclinica promossa dalla S.M.B.

ITALIA nella Scuola Superiore diOmeopatia di Milano è stata effettuatadal Dott. Roberto Centemeri e dalDott. Massimo Pricca pressol'Ambulatorio di Chirurgia Maxillo-Facciale e Plastica dell'AziendaOspedaliera San Gerardo di Monza,uno studio per valutare quale tipo dirisultato poteva dare un trattamentoomeopatico nelle algie causate daidisordini funzionali dell'articolazionetemporo-mandibolare (ATM). Questotipo di terapia è stata eseguitabasandosi sulle modalità e sui sintomiclinici acuti . Volutamente non è stataeseguita nessuna ricerca delSimillimum e non sono stati presi inconsiderazione i sintomi mentali perutilizzare solo basse diluizioni.I disordini funzionali dell'articolazioneTemporo-Mandibolare sono

considerati una importante causa didolore di origine non odontogena nellaregione oro facciale e possono essereconsiderati come espressione di unadisfunzione muscolo-scheletrica(Squilibrio Posturale). Il sintomofondamentale di questo squilibrioposturale è il dolore localizzato inregione temporale, temporo-mandibolare, temporo-mandibolo-maxillare, mandibolo-mascellare ed aimuscoli della masticazione. Spesso visono altre manifestazioni cliniche come dismorfismo cranio-facciale,limitazione dei movimentimandibolari, latero deviazioni deimovimenti mandibolari, rumoriall'apertura e/o chiusura della bocca,fascicolazioni al volto, acufeni,vertigini, emicrania e scoliosiantalgiche.Un breve excursus storico relativo allaeziopatogenesi di questa malattia rivela

R. CENTEMERI*, M. PRICCA*, G. TRAPANI**

I rimedi omeopatici del dolore nei disordini funzionali dell'articolazionetemporo-mandibolare

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che già nel 1934 Costen aveva indicatotale insieme di segni come sindrome diCosten ponendo l'attenzione sul ruologiocato dall'occlusione come fattoredeterminante. Negli anni cinquantal'approccio gnatologico fu quelloelettivo (equilibrazione occlusale comeunico elemento terapeutico). Durantegli anni sessanta studi dineurofisiologia muscolare sul doloremiofasciale locale e riferito sullabiomeccanica articolare condussero adun graduale allontanamento dalconcetto prioritario dell'occlusionenell'eziologia dei disordini temporo-mandibolari. Più recentemente, grazieai mezzi strumentali più sofisticati, laricerca ha portato ad un approcciomultidisciplinare o megliomultifattoriale e considera ladisfunzione algica dell'ATM comeconseguenza della incapacità delsistema tonico-posturale diautocorreggersi dopo l'intervento diuna serie di fattori capaci di esaurire isistemi di compensazione dello stesso.Alcuni pazienti sviluppano anche unostato di male cronico con risposteimprevedibili alle usuali modalitàterapeutiche e risvolti psicologicitalvolta importanti. Per tale motivo l'approcciomultidisciplinare ha portato haformare una nuova area medica: LAPOSTUROLOGIA. La neurofisiologiamoderna ha individuato nellasregolazione del sistema tonico-posturale, per informazioni inesatteche provengono dai suoi recettori

periferici ed in particolare da occhi,piedi, bocca cute e dai suoi recettoricentrali, psiche, la causa di questedisfunzioni sintomatiche. Pertantooccorre ricordare che i disordinifunzionali dell'ATM, proprio per lanatura di questa patologia, sonoassociati a disfunzioni di altrearticolazioni ed in particolare di quelladel rachide con risentimentomuscolare a livello di questo distrettoanatomico. Le conseguenze clinichepiù comuni saranno pertanto:• dolori di origine meccanica a

componente vertebrale (sciatalgia)• protrusioni e d erniazioni discali• deformazioni della colonna

vertebrale e dismetrie degli arti• alcune cefalee ed emicranie• alcune sindromi vertiginose• Sindrome di Costen o sindrome

algico-disfunzionale ell'ATM• Acroparestesie• Crampi muscolari.

Materiali e metodi

Nel periodo Gennaio, Luglio 1996presso l'ambulatorio di ChirurgiaMaxillo-Facciale e Plasticadell'Azienda Ospedaliera San Gerardodi Monza sono stati trattati 56 pazientidi cui 44 di sesso femminile e 12 disesso maschile, di età compresa fra i 20ed i 60 anni.La fascia di età più rappresentata èquella compresa fra i 31 e 35 anni inentrambe i sessi, mentre è più colpito

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dalla malattia il sesso femmnile. Questidati concordano con le descrizioniclassiche di questa patologia.La sintomatologia clinica è statavalutata con i seguenti paramentri:• Eziologia del dolore• Intensità del dolore• Localizzazione ed irradiazione del

dolore• Modalità del sintomo• Dolore a riposo• Dolore all'apertura della bocca• Dolore alla chiusura della bocca

Lo stato mentale non è stato preso inconsiderazione poichè lo scopo diquesto lavoro era quello di utilizzaregli indici tradizionali di valutazione.Tuttavia il profilo psicologicoclassicamente descritto e da noiriscontrato era quello di un soggettoche si presentava :1. emotivamente ansioso 2. con stanchezza muscolare generale3. ipercinesia viscerale4. vertigini 5. disturbi visivi.Questi sintomi sono stati elencati inordine decrescente di frequenza ederano variamente combinati tra loro.

Come parametri di miglioramentosono stati considerati• la diminuzione dell'intensità del

sintomo dolore• il ripristino della fisiologica mobilità

articolare.

Ogni paziente è stato sottoposto ad un

esame clinico obiettivo per lafunzionalità articolare, e ad unquestionario per la valutazione dellasintomatologia soggettiva.Il questionario iniziale prendeva inconsiderazione l'eziologia, lalocalizzazione, l'irradiazione, lemodalità e l'intensità del dolore.L'eziologia più comune erarappresentata dal trauma (46), neglialtri casi è stata definita idiopatica.La terapia medica consigliata non èmai stata associata a farmaciallopatici e prescritta per 8 giorni diseguito. Le diluizioni utilizzate sonosempre state basse (5CH) e sono statisomministrati 5 granuli tre volte algiorno o con più frequenza se i dolorierano molto acuti.Dopo il primo ciclo di terapia ilpaziente veniva sottoposto ad ulteriorivisite per un totale di 4 controlliconsecutivi a distanza di uno ogni 8giorni. Al secondo controllo se lasintomatologia era scomparsa venivasospesa la terapia, ma continuavano levisite per individuare eventuali recidive.In base ai parametri sopra indicati irimedi omeopatici usati per trattare ilsintomo dolore sono stati utilizzatinell'ordine seguente ( tra parentesiviene indicato il numero dei pazienti aiqualii è sato dato il rimedio):• ARNICA (46),• ZINCUM METAL.(8) • PHOSPHORUS (4)• CUPRUM METALLICUM (24) • HYPERICUM (8) • MEDHORRINUM (4)

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• ACTEA RACEMOSA (16) • CAUSTICUM (8) • ACONITUM (4)• COCCULUS (4) • PLUMBUM (4) • BRYONIA (4) • IGNATIA (4)

L'associazione più comune è stataArnica - Cuprum Metallicum, seguita da Arnica - Actea Racemosa.

Tollerabilità

La somministrazione dei rimedi nonha fatto registrare effetti indesiderati ocollaterali

Risultati

Dopo 8 giorni di terapia il 75% deipazienti ha riferito un miglioramentodel sintomo dolore e l'80% unanormale motilità articolare.L'intensità del dolore è stata valutataseguendo una scala analogica da 0 a10. Questa scala si presenta sottoforma di una linea orizzontale di 10centimetri di lunghezza. I due estremidella linea sono definiti qualificativi:0= assenza di dolore, 10 il dolore piùforte. Il paziente doveva tracciare unacroce sulla linea per definire la suapercezione del dolore.La mobilità articolare è stata esaminataconsiderando nei limiti della norma unmovimento di apertura di ampiezza

pari ad almeno 3 dita sovrapposte delpaziente ed i movimenti diprotrusione, retrusione, lateralitàdestra e sinistra.Al secondo controllo cioè dopo 16giorni di terapia il dolore erascomparso in tutti i pazienti che alcontrollo precedente avevano riferitoun miglioramento ed il ripristino dellamotilità era aumentato all'85%. Dopotale periodo la terapia medica è statasospesa ed i pazienti sono statiesaminati in 24° ed in 32° giornatasenza peraltro riscontrare recidive.

Conclusioni

Il presente lavoro, pur nei suoi limiti, èuno studio in aperto, tiene conto solodei rimedi sintomatici, si rivolge alsintomo "dolore" che pur nella suaobiettività ha una componentesoggettiva molto marcata, dimostracome i rimedi omeopatici prescritti conaccuratezza possono svolgere un ruolopositivo nel migliorare la qualità dellavita del paziente e salvaguardare il suofisico dagli effetti collaterali tipici deifarmaci antiinfiammatori che vengonosolitamente utilizzati nella terapiaallopatica.

Riassunto

Lo scopo di questo lavoro era quellodi valutare l'efficacia di un trattamentoalternativo a quello allopatico nei

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dolori dovuti ai disordini funzionalidell'ATM. Per tale motivo abbiamosottoposto un gruppo di 56 pazienti dientrambi i sessi e di età variabile allasomministrazione di rimedi omeopaticicon il fine unico di registrare unamodificazione apprezzabile dellasintomatologia riferita alla primaosservazione sia nel senso delmiglioramento o al contrario nel sensodi un aggravamento.

*Ospedale San Gennaro dei Tintori diMonza, Divisione di Chirurgia Plastica e Maxillo-Faciale.** Scuola Superiore diOmeopatia,S.M.B. Italia, Milano

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Introduzione

La varicella è generalmente unapatologia dell’età pediatrica.L’eziologia è virale, causata dal virusvaricella zoster un virus DNA membrodella famiglia degli herpes virus. Ilcontagio avviene per contatto inprevalenza nella fascia d’età compresatra i 4 ed i 10 anni. Non più del 10%della popolazione adulta è sensibileall’infezione. (1)La malattia ha un andamento

epidemico ciclico, ogni 4 o 5 anni. La varicella si manifesta durante tuttol’anno, i pazienti sono contagiosi 24ore prima delle manifestazioni e pertutta la durata dell’esantema bolloso(di solito 5 – 7 giorni). La malattiadura dai 10 ai 17 giorni (2) ed anchefino ad un mese se consideriamo lacompleta remissione delle lesionicrostose. Di solito la cute dovec’erano le vescicole rimane integra,però esiti cicatriziali non sonoinfrequenti (1) e le lesioni più

preoccupanti interessano generalmenteil viso. Queste prediligono le zonesovra-infettate o generalmentetraumatizzate (3). Le chiazzeipopigmentate possono persistere peralcuni mesi dopo la comparsadell’eruzione (3). I sintomi clinici sono febbre,malessere, anoressia, con un rushscarlattiniforme che si trasformarapidamente in vescicola limpida subase eritematosa. In 24 ore le vescicolediventano pustole, si rompono e sidiffondono a gittate per 3- 4 giorni.Interessano principalmente la cute, iltronco ed il cuoio capelluto. Possonointeressare anche le mucosecongiuntivali, quelle orali e quellegenitali. Il prurito è costante efastidioso. Può esservi linfoadenopatiageneralizzata.(2) Le infezioni batteriche secondarierappresentano le complicanze piùcomuni da varicella, sono causate daStaphylococcus Aureus o daStreptococco di gruppo A(3).

G. TRAPANI*, L. ZANINO**

Osservazioni cliniche sultrattamento della varicella

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I presidi terapeutici convenzionaliprevedono l’uso farmaci ad azioneantipruriginosa a livello locale esistemica, bagni antisettici per ridurrel’incidenza delle sovrainfezionibatteriche, antipiretici solo senecessari, escludendo l’aspirina per ilrischio di Sindrome di Reye. L’uso ed itempi di somministrazionedell’Aciclovir sono comunquecontroversi.(1,2,3).Il trattamento omeopatico di questamalattia, benigna nei pazienti saniviene proposto con una certauniformità da diversi autori (5,6,7,8).Nel periodo di invasione dellamalattia, utilizziamo i rimedi classiciper la febbre come • Aconitum Nappellus, febbre a

comparsa improvvisa, notturna,violenta, con paura della morte, setedi grandi quantità di acqua fredda

• Belladonna, estrema violenza deisintomi, con sete intensa, doloriviolenti bevendo, cefalea congestizia.

• Apis Mellifica., febbre forte conassenza di sete, ed edemi rosei, condolori urenti

• Ferrum Phosphoricum, febbre nonmolto forte, con viso rosso, sudori esete che non provocano sollievo

• Gelsemium, febbre violenta, senzasete, con scosse e tremori su tutti ilcorpo, sensazione di spossatezza edebolezza

tutti questi rimedi devono essere dati abassa diluizione ed a somministrazioniravvicinate nel tempo.Nella fase di eruzione possiamo

utilizzare diversi rimedi con sintomicaratteristici:• Rhus Toxicodendron eruzione con

piccole vescicole pruriginose su baseeritematosa aggravate dal freddomigliorate dalle applicazioni calde.Il paziente è molto irrequieto.

• Mezereum eruzione con vescicoleinfette, francamente purulente.Febbre alta, freddoloso con pruritonotevole.

• Croton Tiglium le vescicole tendonoa confluire, sono infette, dolorose,con localizzazione preferenziale alivello genitale e sintomi generalicome tosse e diarrea.

• Cantharis Le vescicole sono ancorapiù grosse, flittenoidi , con statogenerale compromesso e sofferenza.I sintomi locali sono migliorati dalleapplicazioni fredde.

• Arsenicum Album L’eruzione sipresenta con vescicole e pustole subase eritmenatosa con sintomi chemigliorano con le applicazioni calde.Sono presenti i sintomi classici diArsenicum: aggravamento notturno,angoscia, agitazione, ansia,indebolimento notevole, sete dipiccole quantità di acqua.

• Mercurius Solubilis e MercuriusCorrosivus le vescicole sononumerose, infette, pruriginose, inparticolare di notte, il paziente nonsopporta né il caldo né il freddo, hala bocca con afte infette ed alitofetido.

Le Complicanze infettive sonoprevalentemente locali con vescicole

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purulente, dolorose, croste e residuecicatrici, sia sul viso sia sul corpo. Inquesto caso i rimedi consigliati sono iBioterapici di Staphilococcinum eStreptococcinum.

Metodi

In definitiva l’obiettivo del nostrostudio è stato quello di osservare sel’uso dei rimedi omeopatici potesseridurre la durata della malattia e leeventuali complicanze, in particolarequelle cutanee, l’inconveniente piùfastidioso della varicella: la persistenzadi cicatrici sul viso, nei punti dovec’erano le vescicole della malattia.Selezionati due gruppi di pazienti,composti ognuno da 21 bambini.Il Gruppo A è stato trattato conrimedi omeopatici ed una cremacontente EGF (Epidermal GrowthFactor) applicata due volte al giorno

sulle croste, per ridurre il rischio dipersistenza di cicatrici residue edeturpanti. L’EGF è un fattore dicrescita ad azione pleiotropica, agiscesul tessuto renale ed il fegato. La cuteè considerata un suo sito di azioneprivilegiato. A questo livello agiscestimolando i keratinociti ed ifibroblasti, con effetto di stimolo sullacrescita cutanea.Il Gruppo B è stato trattato con

farmaci antirpuriginosi (antistaminici),antipiretici (paracetamolo), pomatecon antibiotico. Non è mai statonecessario utilzzare l’Aciclovir.Abbiamo osservato sia la durata dellamalattia, che la presenza e la duratadelle lesioni cutanee, (vescicole,pustole) con eventuale sovrainfezionibatterica, quindi di croste e cicatriciresidue. Le lesioni cutanee erano guarite,quando la crosta cadeva e restava lacute rosea e piana, senza infossature.

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Gruppo A Gruppo B

Età media dei pazienti 6,57 6Numero maschi 9 12Numero femmine 12 9Numero totale pazienti 21 21Media giorni malattia 6,24 6,76Durata media delle lesioni 3,9 11,48Numero medio lesioni 0,05 1,76Incidenza lesioni su totale pazienti 0,23 8,39Incidenza complicanze su totale pazienti 19,05

Tabella N. 1: raccolda dati studio clinico

Osservazione

Nel gruppo A sono stati osservati 9maschi e 12 femmine, nel gruppo B 12maschi e 9 femmine. La media dell’età,per il gruppo A 6.57, per il gruppo B6.0.La durata della malattia è statacalcolata tenendo conto sia delperiodo febbrile, che della presenza divescicole. I bambini sono consideratiguariti, dalla varicella, quando da 48ore non comparivano più nuovevescicole, dalle lesioni cutanee, quandocadevano le croste e la cute era piana,liscia e rosea.Nella tabella sono riassunti tutti i datidella nostra osservazione.• La durata media della malattia nel

gruppo A è stata di giorni 6.24,mentre nel gruppo B di giorni 6.76.

• Non sono mai state riscontratecomplicanze gravi legate alla malattiain entrambe i gruppi.

• La durata media delle presenza dellelesioni cutanee è stata di giorni 3,90Per il gruppo A e di giorni 11,48per il gruppo B.

• Nel gruppo B si sono verificati 4casi di impetiginizzazione dellelesioni cutanee(19,05%). Trattatisolo localmente con cremeantibiotiche e disinfettanti topici.Queste hanno lasciato più di duepiccole cicatrici sul viso. In totalenove casi hanno avuto più di trecicatrici residue, non deturpanti, mavisibili, (1.76 lesioni per ogni caso dimalattia).

• Nel gruppo A una paziente ha avutouna piccola cicatrice residua sullapalpebra. Lesione, dovuta ad unavaricella particolarmente virulenta,con un numero veramente notevoledi vescicole. La media delle lesioni èstata dello 0,05 per ogni caso dimalattia.

• L’incidenza delle lesioni cutanee èstata dello 0,23 nel gruppo A control’8,23 nel gruppo B.

Conclusioni

Possiamo affermare che, • nei 42 casi da noi osservati, la

malattia ha un andamento benigno,senza complicanze degne di rilievo.

• I pazienti trattati con farmaciomeopatici, che quelli trattati confarmaci allopatici, hanno avuto unadurata della malattia come segnalatoin letteratura.

• La presenza di lesioni cutaneepersistenti, nel gruppo B (incidenzadelle lesioni 8,39), è pari a quellasegnalata in letteratura.

• Possiamo quindi affermare che, peril fatto che nel gruppo A, solo unpaziente ha presentato cicatriciresidue, (incidenza delle lesioni 0,23)l’associazione tra terapia omeopaticasistemica e terapia topica con EGFin crema migliora, anzi evita lacomparsa di cicatrici, in quantoquesta crema stimola le proprietàrigenerative cutanee.

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* Direttore Scuola SMB Italia di Genova** Docente Omeopatia Scuola SMB Italiadi Torino

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I miomi uterini di piccole e mediedimensioni nei soggetti trattati con le bioterapie analogicheregrediscono con un andamentoesponenziale dipendente dalla duratadel trattamento.

Genese dei Miomi

I miomi uterini (sinonimi: fibromi,fibromiomi, leiomiomi) sono tumoridell’utero, in genere benigni, presentinelle donne in età feconda. Si stimache la loro frequenza sia attorno al 20% dopo i 30 anni.Sono composti da fibrocellulemuscolari liscie contenute in unostroma fibroso più o meno sviluppatoe/o edematoso e possono esserelocalizzati in tutti gli strati dell’utero.Sia il tessuto muscolare che quellofibroso derivano da un’unica cellula oda uno stesso clone di cellule indotto amoltiplicarsi dall’azione dei fattori dicrescita (Fig.1). Questi sono presenti

nei tessuti uterini normali: incondizioni sperimentali se ne evidenziala proprietà di stimolare, con modalitàdipendenti dalla dose, la proliferazionein cultura delle cellule col fenotipo deifibroblasti e degli osteoblasti. [8]Gli stessi fattori sono presentianche nelle formazioni miomatose: inquesto caso ve n’è uno in piùspecificamente attivo sulla molti-plicazione delle miocellule (Fig. 1).I fattori di crescita medierebberol’azione degli estrogeni e/o delprogesterone sullo sviluppo dei miomi:l’attività mitotica è massima nella faseprecoce del ciclo quando il livello delprogesterone è al minimo (Fig. 2).D’altro canto nella genesi dei miominon è stata provata sufficientemente laresponsabilità diretta dell’estradioloe/o del progesterone: i siti recettorialiper tali ormoni nel tessuto miomatosonon sono in numero differente daquelli presenti nel miometrio normalené, diversamente da questo, varianodurante le fasi del ciclo. [8]

C. POGGIALI, G. TRAPANI, E. CONTI

Miomi uterini e bioterapieanalogiche

Fattori di aggravamento

Tuttavia il maggior sviluppo dei miominelle situazioni in cui è presente uniperestrogenismo relativo e quindiun’insufficienza del progesterone, chesi manifesta con cicli ravvicinati e chepuò avvenire per motivi funzionalidurante l’età feconda o nel climaterio,spinge a tenere nel giusto contol’importanza che gli squilibri ormonalirivestono come fattori di aggravamentoprogressivo divenendo responsabilidell’aumento volumetrico più o menorapido di queste lesioni (Fig. 2).

Evoluzione naturale e sintomi

A menopausa conclamata i fibromispesso regrediscono ma durantel’età feconda possono diventaresintomatici e risultano frequentemente associati ad altri segni di iperestrogenismo comel’iperplasia ghiandolaredell’endometrio, la dismenorrea e lemenometrorragie. In presenza di miomi di maggiorvolume non sono infrequenti il sensodi pesantezza pelvica, i disturbiminzionali, l’infertilità.

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Key words: uterine leiomyomas, GnRH analogues, complementary medicine,homoeopathy

ABSTRACT

Ultreasound scans of small and medium sized uterine leiomyomas, in womentreated by complementary medicine, show an exponential decay of mean dia-meters depending onethe lenght of treatment

Eleven women aged years 38-53 (median: 46) with 13 uterine leiomyomas, who-se mean diameters on ultra sound scans at the starting time ranged from mm 14to 68 (median: 37), underwent to a complex treatment by complementary me-dicine. The end point was settled at the full vanishing of the functional troublesdue to leimyomas. One woman dropped out because of an untoward effect: hea-dache. Ten women went on until they reached the complete recovery of clini-cal symptoms. The length of treatment ranged from months 2 to 11 (median:6). At the end point the mean diameters of 12 leiomyomas ranged from mm 0to 17 (median: 10). The Hodges-Lehmann estimator of median difference (λ)was –30, exact 0.99 C.I. = -43-21. The authors discuss the effects of this treat-ment, whose lenght was at least twofold than that needed with GnRH analo-gues, from the pharmacological point of view and they stress the necessity offurther experiments on larger samples of women with larger anatomic lesions.

Terapia corrente

La terapia di elezione per i miomidi maggiori dimensioni è chirurgicae grazie allo sviluppo delle tecnicheendoscopiche e dell’impiego del laseroggigiorno è divenuto meno frequenteil ricorso all’isterectomia.La terapia medica è diretta in generealla riduzione volumetrica del fibromacon lo scopo di rendere tecnicamentepiù facile l’intervento chirurgico e dimigliorare le condizioni della pazientespesso portatrice di iposiderosi da

perdita. [4] D’interesse ormai storico èla terapia con progestrinici dalmomento che non venne mai provatoche questa contribuisse a ridurre ilvolume dei miomi. [9] Altri preparatiormona li come il gestrinone, capacedi ridurre il volume dei miomi, contrattamenti protratti almeno due anni,e come il danazolo, capace anch’essodi far regredire i piccoli miomi,presentano degli effetti collaterali nondesiderati legati all’attività androgenicadei preparati. [9] Attualmentevengono impiegati gli analoghi del

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Figura 1 Figura 2

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GnRH che dopo un transitorioinnalzamento delle gonadotropine econseguentemente degli steroidisessuali provocano ladesensibilizzazione dei recettoriipofisari. [1, 16] Questa è seguita dallacaduta delle gonadotropine e deglisteroidi circolanti con l’effetto di unaovariectomia chimica. [1, 9] I miomicon questa terapia subiscono undecremento volumetrico fino al 50%che è massimo nei primi tre mesi etende a decrescere fino al sesto mese.[3, 9] Nonostante gli evidenti risultati

vi sono vari inconvenienti: la riduzionevolumetrica non è dovuta ad unadiminuzione del numero delle celluledel mioma ma ad una diminuzione delloro contenuto in acqua [3] e dopo lacessazione della terapia il volume tornaad aumentare. [4, 9] Come effettiindesiderati vi sono i fenomenivasomotori e le altre manifestazionicliniche della menopausa ed è datenersi in conto, anche se non è statoprovato in modo univoco, un effettonegativo sul mantenimento della massaossea. [4] Questi inconvenienti

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portano ad effettuare terapie di duratain genere non superiore a tre mesi ecome preparazione ad un successivointervento chirurgico. [4]

Scopo della ricerca

Nell’arsenale delle terapie dirette aconser vare l’integrità del ‚ÈÔÛ(Bioterapie) vi sono diversimedicamenti a cui la tradizioneattribuisce proprietà utili nella terapiadi questa patologia, ma non ci risulta

che siano state condotte indaginisperimentali sistematiche dirette averificare questo assunto almeno perquello che attiene l’effetto sullealterazioni anatomiche. Abbiamo allora condotto una ricercasu pazienti portatrici di miomisintomatici restringendo la gammadegli interventi al gruppo dellebioterapie analogiche per verificarel’ipotesi alternativa che queste fosseroin grado di agire sulle lesionianatomiche oltre che sui sintomifunzionali.

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Figura 3

Possibilità offerte dalle bioterapieanalogiche

A) OMEOTERAPIA:

Thuja Medicamento principale della DiatesiSicotica (Hahnemann), oDismetabolismo Plurifattorialesecondo una nomenclatura più recente[7], di origine congenita od acquisita.È caratterizzata dall’accumulo neltessuto connettivo di metaboliti,fisiologici e non, da successiva perdita

delle fini regolazioni tra celluleparenchimali e mesenchima e daneoformazioni cutanee, mucose eghiandolari. Thuja possiede un’azioneantiproliferativa a livello cutaneo,mucoso e ghiandolare, presumibilmenteattraverso un’azione inibente l’effettodei fattori di crescita, come l’EGF,implicato nella genesi delleproliferazioni cutanee e dei polipi delcolon, e il TGF ‚1 implicato nellosviluppo dell’adenoma prostatico. È danotare, a questo proposito comeentrambi i mitogeni siano stati estratti

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anche dai tessuti uterini (Fig. 1) epresentino risposte simili a quelli estrattida altri tessuti quanto a specificità edampiezza di risposta. [8, 13]

B) ISOTERAPIA

b.1) Organoterapia diluita edinamizzata Agisce sulla patologia autoimmunesottostante o concomitante allepatologie croniche [11, 14]; esercitaun’azione prevalentemente inibentesulle funzioni degli organi verso i quali

è diretta [11] e agisce come una rotaiafunzionale che potenzia gli effetti degliomeoterapici organospecifici [11, 12].Organoterapico utilizzabile: Uterus.

b.2) Ormonoterapia diluita edinamizzata Contrasta o favorisce le funzioni degli ormoni impiegati a seconda della deconcentrazione, probabilmente agendo sui sitirecettoriali degli stessi [15]. Ormoni utilizzabili: Folliculine,Progesterone.

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C) GEMMOTERAPIAANALOGICA

Modifica il terreno reattivodell’individuo agendo sul mesenchima[6]. Sono utilizzabili i seguenti estrattivegetali embrionari:

c.1) Alnus incana “Rigenera il terreno in via didegradazione nelle radure del boscoceduo arricchendo l’humus di azoto,fissa le scarpate e i terreni espostiall’erosione”; per analogia è quindi

adatto a rigenerare tessuti gravementedanneggiati da processi infiammatoricronici testimoniati dall’aumento nelprotigramma delle frazioniglobuliniche. È dotato di netteproprietà anticoagulanti. [5]

c. 2) Rubus idaeus “Correge il blocco della fertilitàdell’humus dovuto all’eccesso diacidità nel suolo”; per analogia èindicato in patologia umana quando ilpicco di precipitazione delleeuglobuline si trova in corrispondenza

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di un ph acido, inferiore a 5.8,situazione comune a molti statiinfiammatori cronici ad andamentotorpido, anche di origine disendocrinacome nelle menometrorragiefunzionali. Conduce verso l’equilibriola bilancia emostatica orientata versol’ipercoagulabilità. [6, 10]

c.3) Sequoia gigantea “Albero ermafrodito, estremamentelongevo, resistente al freddo, puòcrescere su pendii rocciosi con scarsaterra. Di straordinaria vitalità: un

tronco tagliato da qualche anno ècapace di restaurare la propriachioma”. Indicato per analogia arivitalizzare un terreno senescente,caratterizzato da un modesto aumentodelle frazioni globuliniche ·2, ‚. [10]Tutti e tre i gemmoderivati esplicanoquindi un’attività antinfiammatoria:Alnus ha decise proprietàanticoagulanti, Rubus contiene acidosalicilico [2, 10], possiamo inferireche, almeno questi due, si comportinocome antinfiammatori non steroidei(NSAIDs) e che, in considerazione

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dell’assenza di effetti lesivisull’apparato digerente, inibiscano inprevalenza l’enzima ciclossigenasi ditipo 2 la cui produzione è indotta nellesedi dell’infiammazione. In campoginecologico gli inibitori delleciclossigenasi e in conseguenza dellasintesi delle prostaglandine sonoefficacemente impiegati nella cefaleacatameniale, nella dismenorreasecondaria e nell’ipercontrattilitàuterina, di cui sarebbe responsabilel’iperproduzione di PGF2a, dotata tral’altro di attività vasocostrittrice [1, 2]e che in fisiologia riveste il ruolo diormone luteolitico. [2] Tale ruolo,

condiviso in varia misura dalle altreprostaglandine, è comunementeutilizzato in campo veterinario persincronizzare l’estro. [1, 2]

Tattica bioterapeutica

Uterus 9 CH (deconcentrazioneinibente) mette a riposo un organoiperfunzionante e lo predispone (rotaiafunzionale) all’azione degli altri rimedi.Folliculine 9 CH (deconcentrazioneinibente) blocca i recettori uterinidegli estrogeni. Progesterone 4 CH (deconcentrazione

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Figura 8

stimolante) stimola i recettori delprogesterone. Alnus-Rubus-Sequoiacontrastano la rapida involuzione delcorpo luteo. Thuja 30 CH (deconcentrazionefortemente inibente) bloccherebbe laproduzione e/o i recettori dei fattori dicrescita.

Materiale e metodi

Sono state studiate 11 pazienti di etàmediana 46 aa, portatrici di fibromi(Tab.1.1) e che presentavano i segniclinici di un iperestrogenismo relativo.L’end point della terapia è stato fissatoalla cessazione stabile dei sintomiclinici. Prima dell’inizio della terapia eal di questa è stato eseguito un esameecografico, sempre durante la fasefollicolare del ciclo, da parte di ununico operatore che ha impiegatosempre lo stesso apparecchiodiagnostico. È stato annotato ildiametro medio del fibroma in mm(Tab.1.2).

Protocollo terapeutico

a) Thuja 30 CH 1 dose globuli ogni 21 gg.b) Uterus 9 CH 1 supposta 3 volte allasettimanac) Follicoline 9 CH 1 supposta dal 1°al 18° giorno del ciclo d) Progesterone 4 CH 1 supposta dal10° all’ultimo giorno del cicloe) Alnus incana, Rubus idaeus, Sequoia

gigantea, aa MG D1, 50 gttrispettivamente a colazione, pranzo ecena.

Metodi statistici

È stata condotta un’analisi esplorativadei dati (E.D.A.) con metodi grafici(Fig. 3-7). Quindi sono state eseguitedelle analisi numeriche in massimaparte non parametriche e, trattandosidi dati che non sempre seguivano ladistribuzione normale e di tabelle condati sparsi, sono stati utilizzati i metodidi probabilità esatti. Per le statistichedescrittive ci siamo serviti per le stesseragioni di statistiche robuste come lamediana e i quartili. Il software impiegato è stato Systat5.02 w, Statxact-3.02 w.

Risultati

Una paziente di 46 anni ha sospeso iltrattamento dopo due mesi per unagravidanza sopraggiunta. In questocaso la riduzione del diametro delfibroma era pari al 67 %. Un’altrapaziente ha interrotto dopo pochigiorni il trattamento per l’insorgere dicefalea e per la difficoltà diadeguamento allo schema terapeutico,indubbiamente non semplice. Ildecremento del fibroma, com’eralogico attendersi, è stato nullo.L’abbandono della terapia ha incisoper lo 0.091 (I.C. 0.95 =

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0.002__0.412), ma si può respingerel’ipotesi nulla di un’incidenza diabbandoni pari allo 0.365 con p =0.0496. I 13 fibromi studiati (unapaziente era portatrice di 3 fibromi)presentavano all’inizio deltrattamento un diametro mediano di37 mm (Tab.1.1, Fig. 6), le dimensionivariavano in funzione dell’età: erano didiametro progressivamente maggiorefino a 46 anni, tendevano poi adimensioni via via inferiori nelle classidi età successive (Fig. 3). Dieci fibromisu tredici (76,92 %) presentavanodimensioni inferiori a 5 cm didiametro (Fig. 4). La durata medianadel trattamento è stata di 6 mesi(Tab.1.1), maggiore di 6 mesi in 3pazienti su 4 di età superiore a 47anni, inferiore o uguale a 6 mesi in 4pazienti di età inferiore a 46 anni (Fig.5). Le tre pazienti di età compresa tra46 e 47 anni sono ugualmentedistribuite nelle tre classi di duratadella terapia. La durata deltrattamento non è distribuitacasualmente (p= 0.0398) nelle treclassi di età (Tab.2.1): ètendenzialmente maggiore nelledonne più anziane (Fig. 5). Al terminedel trattamento il diametro medianoera di 10 mm (Tab.1.1), lo stimatoredella differenza mediana è risultato =-30 mm con un I.C. allo 0.99compreso tra -43 e -21 mm (Tab. 1.3;Fig. 6). Possiamo quindi respingerel’Ipotesi Nulla di non differenza deldiametro di fibromi tra inizio e fine deltrattamento con una probabilità dello

0.01. Cinque fibromi di diametroinferiore a 40 mm alla partenza sonocompletamente scomparsi comeimmagine ecografica al termine deltrattamento (Fig. 4). La riduzionepercentuale dei fibromi rispetto allabase è collegabile alla durata deltrattamento (Fig. 7), ma è meno decisain quelli che hanno richiesto untrattamento > a 6 mesi. La riduzioneassoluta rispetto alla base è funzioneesponenziale della durata deltrattamento (Tab.2.3; Fig.8). Questafunzione, non lineare, è significativaallo 0.95 e i residui si distribuisconosimmetricamente attorno allo zero. Nelcalcolo di questa funzione è statautilizzata, nel caso della paziente contre fibromi, la media armonica dei trediametri.

Discussione

Le bioterapie impiegate in questoesperimento preliminare sono risultateefficaci congiuntamente al tempo nelridurre l’entità delle lesionianatomiche e non solo ad estinguere idisturbi funzionali. È noto, infatti,come i piccoli fibromi possanoregredire spontaneamente nel corsodel tempo. Nonostante che l’effettodel fattore Tempi non possa essereseparato dal fattore Farmaci, data lamancanza di un gruppo di controllo, laresponsabilità della variazioneosservata non può essere interamenteattribuita al primo fattore. La durata

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del periodo di osservazione non èinfatti sufficiente, data l’età nontroppo avanzata delle pazienti, perpermettere l’instaurarsidell’ipogonadismo conseguente allamenopausa. Il riequilibrio ormonaleconseguente alla terapia, testimoniatodalla scomparsa dei disturbifunzionali, ha portato presumibilmentead una diminuzione dell’imbibizioneidrica del fibroma associataall’iperestrogenismo il che ne hacondizionato la diminuita o mancatarilevabilità tramite l’ecografia [3].Tuttavia non essendo stata impiegatala RMN per documentare l’evoluzionedelle lesioni non siamo in grado di direse la diminuzione e/o la sparizionedell’immagine ecografica siano state acarico della massa solida o di quellaliquida. Il trattamento con lebioterapie ha prodotto effettiquantitativi di entità paragonabile aquello degli analoghi del GnRH, èstato tuttavia di durata più lunga(doppia o tripla) ma non ha condottoad alcuno degli effetti indesideratidella ovariectomia farmacologica. Alcontrario di questa ha portato versol’equilibrio fisiologico la situazioneormonale tanto da permettere ad unapaziente non più di primo pelo (46 aa)dopo la riduzione del 67% deldiametro di un un fibroma maggioredi 5 cm (6,7 cm) di iniziare unagravidanza. L’abbandono dellabioterapia, per effetti secondariindesiderati o mancata compliance, hainciso per il 9 % circa. Con un

campione di queste dimensioni si puòrespingere allo 0.05 solo l’ipotesi nulladi una probabilità di abbandoni =0.365. Questa probabilità è piuttostoampia e in parte deriva dallo scarsonumero di soggetti studiati: èauspicabile che possa restringersi, manon potrà mai annullarsi così come siconviene ad una terapia e non ad unafede. L’efficacia del trattamento è statamessa alla prova in fibromiprevalentemente di piccoledimensioni: va studiata in quelli didimensioni maggiori. Ed è proprio nelcaso di queste lesioni che diventerebbepossibile fare entrare in campo ungruppo di controllo trattato con glianaloghi, procedura, questa, non eticanel caso dei miomi di dimensioniminori sia per l’impegnatività dellaterapia sia per il costo, se si tieneconto del punto di vista della giustizianell’allocazione delle risorse. Di nonsecondaria importanza nel proseguirequeste osservazioni che hannocarattere preliminare sarà il valutarealla distanza gli effetti delle bioterapieche, almeno nelle classi di età piùgiovani, presumiamo essere più stabilidi quelli prodotti con l’impiego deglianaloghi del GnRH proprio per ilmeccanismo di azione basato su di unastrategia opposta a quella dell’ova-riectomia chimica.

Questo articolo è stato pubblicato:in versione integrale su: Omeopatia Oggi Anno12 - n. 23 - Gennaio 2001, 26-33.Come abstract su: Toscana Medica 2 febbraio2002, 49-50.

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Con grande piacere, in questepagine, leggeremo le osservazioni

cliniche che la Collega MarinaRomanelli ha svolto nel proprio studioVeterinario durante la praticaquotidiana della Professione.Sicuramente queste osservazioni nonsono esaustive, ma non lo pretendononemmeno. Sono comunque uno studioosservazionale, condotto con serietà erigore, che vuole dimostrare come unapproccio libero da condizionamentiideologici possa giovare alla salute deipazienti del Veterinario ed al benesseredelle famiglie che li ospitano. Anchequesto studio può essere consideratouna risposta a coloro che definisconol’Omeopatia come una terapia chefunziona solo come placebo. Infatti lacomprensione ed il condizionamentopsicologico che l’animale può averedurante la somministrazione dellaterapia sono veramente scarsi e legatialla triade Veterinario, paziente,animale. Leggiamo quindi quanto èavvenuto, ricordando che gli schemi

terapeutici, o meglio le bioterapiepossono modificate la vita dei nostriamici a quattro zampe senza effetticollaterali.

Le affezioni dermatologiche in campoveterinario sono tra le patologie piùcomplesse per la molteplicità di causeresponsabili della loro insorgenza.Prenderemo in considerazione solo ledermatosi pruriginose checostituiscono il capitolo più ampio diqueste patologie e che rappresentanoun problema per i proprietari deinostri pazienti i quali, grattandosi,disturbano la famiglia giorno e notteprovocadosi lesioni secondarie e auto-traumatismi.Indipendentemente dall’etiologia diqueste dermatiti (parassitaria,micotica, seborroica, allergica,iatrogena, psicogena, diabetica,atopica,…) il nostro obiettivo saràquello di ottenere la guarigione totalerimuovendo la causa scatenante ecurando al meglio le lesioni primarie e

M. ROMANELLI, G. TRAPANI

Alcuni casi di dermatite del cane curaticon l’omeopatia.Raffrontocon le terapie allopatiche

secondarie, o comunque migliorare lasituazione, attenuando il più possibileil prurito.

Metodi

Per sviluppare la mia osservazione èstato indispensabile raccogliereun’anamnesi accurata, visitare conattenzione il paziente, ho effettuato,quando necessario, esamimicroscopici diretti su raschiatocutaneo o colture su terreno adattoall’evidenziazione di colonie micoticheo di batteri, biopsie ed esamiematologici per definire al meglio lecondizioni del paziente.Definita la diagnosi mi sono trovatanella necessità di scegliere una terapia.Ho cercato, in pratica, di confrontarela validità terapeutica dei farmaciomeopatici da me utilizzati nella curadi alcuni casi di dermatiti pruriginose,rispetto all’efficacia della tradizionaleterapia allopatica.Applicando a questa osservazione lamia pratica professionale quotidiana,ritengo che il comportamento miglioresia quello di utilizzare l’una o l’altradelle suddette terapie, scegliendosecondo scienza e coscienza la miglioreper il nostro paziente, o addiritturapoter integrare una terapia con l’altraper una risoluzione del caso il piùduratura possibile.In corso di dermatite pruriginosa, incampo veterinario, occorre effettuareun’accurata disinfezione della cute per

eliminare di tutti i possibiliectoparassiti. Vengono applicazionitopiche di antiparassitari specifici; èconsigliabile anche una disinfezioneper gli endoparassiti la cui presenza, avolte, aggrava il prurito cutaneo.Se l’animale vive in un ambientecontaminato può trovar luogol’impiego di Ledum Palustre 5 CH o 7CH che serve a controllare conefficacia le infestazioni recidive.Scopo di questo studio è mettere aconfronto i risultati ottenuti su ungruppo di 7 pazienti trattati conallopatia e altrettanti trattatiomeopaticamente.Prima di definire lo schema dellostudio, voglio esporre le linee guidadella terapia allopatica nella dermatitepruriginosa.Generalmente, per ottenere laremissione del sintomo prurito siricorre all’uso di antistaminici o diantiinfiammatori steroidei e non.Questo trattamento viene associato aduna antibioticoterapia mirata acombattere gli agenti patogeni dacontaminazione secondaria:largamente utilizzati in questi casi sonol’amoxicillina, l’associazioneamoxicillina e ac. clavulanico e,soprattutto, la clindamicina per il suospiccato tropismo cutaneo.La terapia antibiotica si protrae per 8– 10 giorni. per evitare recidive.Se al contrario la dermatite pruriginosaera causata dalla presenza di miceti èassolutamente controindicataqualunque terapia cortisonica sia per

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via generale che topica; si instaura unaterapia con griseofulvina per os delladurata di 60 giorni normalmente, e di75 giorni nelle forme più resistenti,eventualmente accompagnata dall’usotopico di lozioni al tioconazolo;l’itraconazolo sistemico è lasciato alleforme di criptococcosi, blastomicosi esporotricosi accertate con mezzi dilaboratorio.Per controllare il prurito, qualoraquesti farmaci fossero insufficienti,meglio usare localmente soluzioniall’avena colloidale o alla clorexidinada applicare sulla cute ogni 4-5 giorni.Buona norma è anche instaurare unacorrezione alimentare, consigliandol’uso di cibi preconfezionati di lineadietetica a basso contenuto di sostanzepotenzialmente allergizzanti cheutilizzano la tecnica dell’idrolisatoproteico i cui componenti sono troppopiccoli per poter legare le molecole diIgE e quindi l’istamina non vienerilasciata ( Prescription diet ultraallergen-Free e Low allergen ).

Risultati dell’osservazione

Gruppo trattato con la medicinaallopatica1) Barboncino maschio nero di anni 3,(proprietario M. P.), dermatitepruriginosa senza lesioni secondarie ericorrenza stagionale.Terapia antistaminica con Oxatomide10 Mg/12 h x15gg., correzionedietetica, trattamento antiparassitario

esterno con Fipronil ogni 30 gg.Risoluzione temporanea del problema.2) Samoiedo maschio anni 1(proprietario B. S.) dermatitepruriginosa dorso-groppa lesione dagrattamento rappresentate da eritemae croste di piccole dimensioni.Terapia antiparassitaria esterna conFipronil ogni 30 gg. antielmintica conPraziquantel 5 mg./ Kg - Pirantel per3 volte ogni 20 gg. più correzionedietetica con dieta privativa.Risoluzione della fase acuta; tendenzacostituzionale a pruriti da allergia.3) Meticcio terrier maschio di anni 9(proprietario G.P. ) dermatite musocon pustole follicolari e presenza dimodesto prurito. Terapia antibiotica con Amoxicillina20 mg. / kg ogni 12 ore per 7 giorni,terapia antistaminica conDesclorfeniramina maleato 6 mg q 12 h.Completa remissione dei sintomi.4) Meticcio femmina di anni 14(proprietario P.E. ) immunodepressadermatite del dorso con papuledermiche e prurito di media gravità.Terapia antibiotica con Amoxicillina /ac. Clavulanico 12,5 mg./kg. q 12 oreper 7 giorni, trattamentoantiparassitario esterno con Fipronilogni 30 gg., terapia antistaminica conOxatomide 15 mg. q 12 ore per 15 gg.Le lesioni primarie sono regredite mapermane il prurito anche se di minorentità.5) Barboncino bianco femmina anni 4(proprietario Z.S.) dermatite allergicadiffusa con arrossamento generalizzato

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della cute, otite bilateraleinfiammatoria improduttiva conarrossamento del dotto esterno e deipadiglioni, lesioni da leccamento per ilforte prurito.Terapia antibiotica con clindamicina10 mg/kg q 12 ore per 10 gg.Prednisone 2 mg/kg ogni 24 ore per 7gg., 1 mg/kg ogni 24 ore per 7 gg., poi1 mg/kg a dì alterni per 15 gg., terapiaantiparassitaria esterna e interna ecorrezione dietetica.Risoluzione ottima dellasintomatologia fino a 20 gg. dalla finedella terapia poi il prurito si ripresentaanche se di minor intensità; cambiodieta che tiene controllata la situazionema non evita riacutizzazionisporadiche.6) Labrador femmina di anni 1(proprietario N. A. ) dermatite miliarepruriginosa con croste puntiformi eprurito generalizzato di naturaallergica.Terapia antiparassitaria esterna einterna, terapia antistaminica conDesclorfeniramina maleato 6 mg/kgogni 12 ore, associazione di fermentilattici e dieta privativa.Discreta remissione dei sintomi conscomparsa delle lesioni secondarie. Deve continuare indefinitamente dietalow allergen. 7) Pit bull maschio di anni 1(proprietario M.R. ) dermatitepruriginosa con eritema localizzato,pustole follicolari, aree allopecichedisseminate e presenza di piccolescaglie. Positivo a Tricophyton e

Demodex.Terapia trattamento con GriseofulvinaP.O. 35 mg/kg die per 40 gg.,localmente spugnature di Amitraz ogni5-6 gg. per 4 volte, antibioticoterapiacon Clindamicina 20 mg/kg ogni 24ore per 10 gg. per arrestare lafollicolite batterica.Dopo 60 giorni la cute appare negativaai miceti ma la demodicosi presentarecidive; trattamento con Ivermectinas.c. 400 micg/kg da ripetere a 14 giornidi distanza; scomparsa delle zonealopeciche ma permane la tendenza alprurito e al diradamento del pelo.

Gruppo trattato con la medicinaomeopatica1) Labrador maschio di anni 4(proprietario R.K. ) gravissimadermatite atopica con pruritoincessante, alopecia diffusa, lesioni dagrattamento, edema testa e arti inseguito a trattamenti cortisoniciprotratti per più di 3 anni ( il pazienteha iniziato la sintomatologia all’età di8 mesi ) antibiotici a cicli es.allergologici + graminacee, polvere,acari, anche intolleranza alimentare. Durante la visita ho consigliato unadieta privativa. La terapia omeopaticaconsisteva in: Psorinum 200K 1 tubodose, Ribes nigrum M.G. 1 DH 30 gtt.Due volte al giorno. Di fronte ad unaumento del prurito ho aumentato ilRibes a 50 gtt x 2 al dì. Dopo 10 giorniil prurito diminuisce e scomparel’edema, anche l’umore è moltomigliorato: più allegro. Alla visita di

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controllo successiva, prescrivo Pollens30 CH in granuli, 3 gr. 2 v./sett. + Ribes40 gtt due volte al dì.Passa bene l’estate,ripresenta pruriti sporadici a ottobre.Nell’ultima visita ho prescritto Poumonhist. 30 CH 2 v./sett., Psorinum 200CH 1 tubo dose +1 fiala di Manganese2 v./sett. Per 60 giorni. Tutto bene finoalla primavera quando deve riprendere1 ciclo della stessa terapia. 2) Meticcio femmina di 12 anni

(proprietario P.A.) modesta dermatitedel dorso con forte dimagramento,anoressia, poco prurito, moltoabbattuta, grave anemia conleucopenia. Il primo proprietario eradeceduto tre anni prima. Ho prescrittoArnica 200 CH 1 tubo dose,Echinacea T.M. 30 gtt. due volte algiorno. Ho ottenuto un lievemiglioramento clinico con aumento deiglobuli bianchi. Dopo altri 60 giorni diterapia ho somministrato un tubo dosedi Natrum muriaticum 200 CH, perstabilizzare e migliorare i risultati. Lacagna è diventata più allegra,l’appetito è migliorato, e si è verificatoun incremento del peso corporeo.Dopo 6 mesi Natrum muriaticum MCH in gtt. alla dose di 5gtt. 2vv/sett.Sta benissimo tuttora.3) Pastore Belga maschio di anni 5(proprietario T.P.) obesoorchiectomizzato, iperemotivo, sempreagitato. Gli esami ematochimicievidenziavano una ipercalcemia, conmodesta leucocitosi. Spesso faringo-tonsilliti con risentimento articolare,valori reumatici negativi, prurito

cutaneo sporadico ma recidivante. Hoprescritto Ribes Nigrum MG 1DH ingtt. 30 gtt. due volte al dì, Rhustoxicodendron 30CH granuli 3 gr.1v/sett., il tutto per 60 gg. Alla visitasuccessiva ho riscontrato lariacutizzazione sintomi faringei ecutanei. Pertanto ho somministratoGraphites 30 CH gr. 3 gr./die + RibesNigrum T.M. 30 gtt. due volte al dìper 30 gg. All’ultima vistia lasintomatologia si erà stabilizzata,quindi ho somministrato Graphites200CH _ tubo dose una volta al mese,e Fucus Vesicolosus T.M. 25 gtt./dieper 60 gg. situazione stabile4) Beagle femmina di anni 11(proprietario M.O.) gravissimadermatite con alopecia diffusa, papuledisseminate, eritema, scaglie e crosteda grattamento, ispessimento cutaneoe prurito intensissimo. Soggettoatopico. Trattata da anni consintomatici allopatici. Durante la miavisita ho deciso per una terapia conClindamicina 20 mg./kg. Q. 24 h. per20 gg. e con prednisone 2mg./kg. Adosi scalari per 60 gg. associata ad unadieta privativa. Al termine dellaterapia Psorinum 200 CH monodose +Manganese fiale 3vv./sett. A questaterapia ha corrisposto un aumento delprurito, poi temporanea remissione deisintomi, scomparsa delle scaglie ericrescita del pelo. Dopo 4 mesirecidiva, somministro allora Pollens30 CH 3 gr. 2vv./sett., Poumonhistamine 30 CH 3 gr./die, Ribes nig.MG 1DH 25gtt.BID per 30gg.

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Quindi Psorinum M CH monodose.Poumon Histamine 2 vv/sett. eManganese fiale, ma i periodi dibenessere sono sempre più sporadici,come alimento non tollera altro chepesce e patata . Deve riprenderePrednisone sino alla fine.5) Meticcio volpino femmina di 7 anni(proprietario C.I.) presenta dermatitepruriginosa stagionale Risponde benealla sola somministrazione delfitogemmoterapico: Ribes n. MG1DHgtt. 25 gtt. due volte al dì associatoall’uso costante dell’antiparassitarioesterno e dieta controllata6) Pit-bull maschio di 2 anni(proprietario M.R.) da cucciolo.Demodicosi, presenta lieve dermatiteallergica con prurito modestoFacilmente aggredibile dalle zanzare acausa del pelo rasato. SomministroLedum palustre 7 CH gr. 3 gr. Duevolte al dì per 7 giorni Poumonhistamine 30 CH 3 gr. 2vv./sett.Remissione persistente e costante deisintomi.7) Meticcio femmina di 7 anni(proprietario T.D.) pregressademodicosi. Dermatite allergicaricorrente trattata più volte concortisonici lo scorso anno terapia con:Ribes n. MG 1 DH 30 gtt. due volteal dì, Poumon histamine 30 CH 3 gr.2vv./sett.Pollens 9CH 3gr,/die +Manganese fiale 3 vv./sett.Ottima risoluzione, a settembre 2000ripresenta gli stessi sintomi, ripete per30 gg. la medesima terapia e tuttoranon ha presentato segni di recidiva.

Discussione

I risultati sono stati discreti in tutti icasi ma purtroppo i pazientidermatologici presentano spessorecidive cicliche quindi sia nei casitrattati allopaticamente che nei casitrattati con l’omeopatia i successiterapeutici non sono stati quasi maidefinitivi.Se si può notare una differenza, questaconsiste nel fatto che le recidivepresentate dai pazienti allopatici sonocostanti e quasi sempre di ugualeintensità a distanza di 20, 30 giorni datermine della terapia. Nei pazientitrattati omeopaticamente invece,laddove ha agito anche una terapia difondo, la resistenza alla malattia èapparsa più prolungata nel tempo e lerecidive si sono manifestate conminore intensità.Scopo dello studio non è quello didimostrare la superiorità di una terapiarispetto all’altra ma di riflettere sullapossibilità di affrontare in mododifferenziato una patologia difficile einsidiosa integrando l’approccioterapeutico e riducendo al minimo ildanno da farmaci.

* Veterinario, SMB ITALIA MILANO** Responsabile Ricerca Clinica SMB ITALIA

BIBLIOGRAFIA

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Nel chiudere questo libro, che raccoglie alcuni dei lavori di ricerca fatti dalle Scuole della Smb Italia,voglio ricordare tutti i docenti e gli studenti che ne hanno permesso la realizzazione.Solo l’impegno costante e fattivo di tutta la struttura della SMB Italia, dalla parte amministrativa aquella didattica ha consentito che si realizzassero questi studi clinici.Il lavoro costante, continuo, di tutti i Responsabili ed i Docenti è un momento fondamentale ed irri-nunciabile perché si riescano a raggiungere degli obiettivi.Le nostre Scuole stanno rispondendo alle esigenze sempre più reali e pressanti di coloro che chie-dono informazione e formazione.Il materiale didattico su supporto cartaceo ed elettronico sono parte integrante della nostra didatti-ca, I’attività dei nostri docenti continua non solo durante la Iezione, ma anche attraverso la stesuradi testi di studio e consultazione agili ed utili. La frontiera dell'ECM per noi non rappresenta unostacolo ma uno stimolo a fare ancora meglio.Questi sono solo alcuni dei momenti che vedono impegnata sul fronte della didattica tutta la SMBITALIA.Per questi motivi, dalle pagine di questo volume, voglio ringraziare tutti coloro che prestano la pro-pria opera, come Docenti, nelle nostre Scuole che, con la loro professionalità, hanno reso possibile,alla Smb Italia raggiungere i più alti livelli dell'Associazionismo Omeopatico Europeo.Un ringraziamento anche a tutti coloro che, per vari motivi, in questo momento non fanno più partedela Smb Italia, ma con i quali, per anni, abbiamo condiviso questa avventura.

Grazie a tutti.

P. PaladinoSegr. Generale Smb Italia