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Noi in poche pagine Giornale degli Alunni della Scuola Media "Virgilio" Sede di Via Trebbia XVII EDIZIONE ~ ANNO 2015 - 2016 07 MARZO 2016 Abbiamo Imparato ad esprimere le nostre emozioni SOMMARIO CLASSE 2ªE 1. PREMIO BERTOLETTI 2016 2. LA POSSIBILITÀ DI PARTECIPARE AD UN LABORATORIO TEATRALE 3. IL PROGETTO UCIPEM IN 2ªE 4. LA STORIELLA

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N o i i n p o c h e p a g i n e

Giornale degli Alunni della Scuola Media "Virgilio" Sede di Via Trebbia

XVII EDIZIONE ~ ANNO 2015 - 2016 07 MARZO 2016

Abbiamo Imparato ad esprimere le nostre emozioni

SOMMARIO

CLASSE 2ªE

1. PREMIO BERTOLETTI 2016

2. LA POSSIBILITÀ DI PARTECIPARE AD UN LABORATORIO TEATRALE

3. IL PROGETTO UCIPEM IN 2ªE 4. LA STORIELLA

 

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Premio Bertoletti 2016 In 2ªE siamo tre finalisti!

Quando mi hanno detto che ero tra i finalisti del premio Bertoletti non ci credevo e infatti sono stato diffidente per alcuni giorni fino a quando non ho visto la mia poesia sul giornale. Non me lo aspettavo perché la mia produzione non mi sembrava così bella e non ci speravo molto. Nolli Davide Classe 2ªE

Ero lì che dormivo e mi hanno svegliata per dirmi che sul palco a leggere la mia poesia sarei andata!

Sinceramente...Non me lo sarei mai aspettata! Perché una bella poesia non si può creare in due secondi prima di consegnarla, per colpa di una dimenticanza!

Come dice mio fratello, è stato un colpo di genio Sali Irene Classe 2ªE

È stato uno spavento, non me lo sarei mai aspettata perché la mia poesia non mi sembrava competente. Ero scioccata: ero sul divano a poltrire e DRIIIN!!!

Avrei buttato il telefono fuori dalla finestra ma... Sono tra i finalisti.

Oggi ho saputo che sono stata menzionata, allora non era così incompetente la mia poesia!

Mariani Sophia Classe 2ªE

LA POSSIBILITÀ DI PARTECIPARE AD UN LABORATORIO TEATRALE

All'inizio dell'anno scolastico, la professoressa Cavalli ci ha presentato la possibilità di partecipare ad un laboratorio teatrale che è iniziato alla fine di Ottobre ed è finito con uno spettacolo a metà Febbraio. Questo laboratorio ci occupava tutti i venerdì pomeriggio. Un bel gruppo di 2ªE ha aderito ecco perché: “Ho scelto di partecipare perché tutti i miei fratelli sanno recitare e volevo provare anche io” Irene Sali Classe 2ªE “La professoressa Cavalli con la sua energia mi ha convinto; anche io in quel momento mi sono già immaginato un attore di Hollywood”.

Jacopo Squercia Classe 2ªE “La mamma mi ha convinta che, frequentando questo corso, avrei potuto superare la mia timidezza”.

Noemi Spotti Classe 2ªE

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“Volevamo provare nuove esperienze e trovare nuovi amici; poi la professoressa Cavalli è molto brava, convincente e divertente”.

Giorgia Stradiotti e Angelica Sozzi Classe 2ªE “Alle elementari ero bravo a recitare e poi c'era le prof. Cavalli che mi è simpatica”.

Pietro Scalia Classe 2ªE

L'argomento principale erano le emozioni, un aspetto che per ogni ragazzo della nostra età è molto importante. Abbiamo imparato a conoscerci, ad esprimere le nostre emozioni attraverso il corpo ed in questo modo abbiamo messo in scena un piccolo spettacolo creato totalmente da noi. Al termine dell'esperienza ecco i nostri bilanci: “Mi é piaciuta questa attività perché, quando recito, do il massimo ed è anche un momento dove posso sfogarmi interpretando al meglio la mia parte”.

Irene Sali Classe 2ªE “Mi è piaciuto perché in questo spettacolo avevo un ruolo particolare e, ad un certo punto, ho dovuto interpretare la parte della donna. Non so se sono stato bravo, ma mi sono divertito e ho fatto divertire la gente”.

Jacopo Squercia Classe 2ªE

“Mi è piaciuto perché ho fatto nuove amicizie e mi sono divertito, ci penserò anche per il prossimo anno”.

Pietro Scalia Classe 2ªE “Mi è piaciuto perché è stata una bella esperienza e mi ha fatto passare la vergogna di espormi”.

Giorgia Stradiotti Classe 2ªE “Mi è piaciuto molto perché è una nuova esperienza, piena di emozioni e sentimenti nuovi”.

Angelica Sozzi Classe 2ªE

“Mi è piaciuto perché ho conosciuto nuove persone e mi sono fatta nuove amiche; anche se rimango timida, ho partecipato allo spettacolo con serietà”.

Noemi Spotti Classe 2ªE

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IL PROGETTO UCIPEM IN 2ªE

Il progetto “Ucipem” è iniziato martedì 2 febbraio ed è andato avanti per altre tre lezioni che si sono svolte il 16 e il 23 febbraio in aula video. Ogni lezione durava due ore.

A guidarci in questo progetto sono venuti Elisa, una psicologa, e Filippo, un educatore, del consultorio UCIPEM di Via Milano. Il tema generale del progetto erano le relazioni affettive tra i ragazzi della nostra età. Il primo argomento che abbiamo affrontato è stato l’affettività. Cosa si intende con questa parola? È la domanda che ci è stata sottoposta e noi abbiamo risposto con varie parole che poi con Elisa abbiamo suddiviso in gruppi di

significato. Abbiamo capito che l’affettività, quindi, riguarda

• Le emozioni e i sentimenti (amore, felicità, odio, affetto, divertimento…) • La famiglia (unione, genitori, essere uniti, matrimonio, fidanzamento …) • L’amicizia ( prendersi cura degli altri, aiutarsi, difendere il proprio amico, sostenersi,

consolarsi, collaborare….) • Se stessi (rispetto, coraggio, forza, sogni, pensieri, ricordi…)

Dopo questa introduzione, è iniziato il vero lavoro “attivo” a gruppi.

Lorenzo Carnevali, Stefano Butti, Patrizia Tosi, Lusjano Isaj, Ester Jakaj Classe 2ªE La prima attività proposta è stato un gioco: il domino della crescita. Elisa e Filippo ci hanno dato dei cartoncini colorati; erano divisi a metà e dovevamo scrivere da una parte una frase e dall’altra disegnare o incollare un’immagine che

spiegassero cosa intendiamo noi per “crescita”. Dopo li abbiamo confrontati e abbiamo costruito un vero domino di tessere collegate da significati simili notando che il concetto più comune è stato quello del cambiamento interiore (sentimenti ed emozioni) e fisico di ogni persona. A proposito di cambiamenti, nella fase dell’adolescenza abbiamo capito che ne avvengono alcuni “difficili” e altri positivi. I cambiamenti difficili provocano imbarazzo,

vergogna e tristezza, come i brufoli, i peli e la voce; quelli positivi portano orgoglio, soddisfazione, sicurezza e piacere, come i baffi, la statura e la muscolatura. Questo influisce molto sul nostro morale!

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Come ultimo lavoro, siamo stati divisi in gruppi e ci è stato consegnato un pacchetto di fogli per lavorare: dovevamo creare un acrostico sulla voce che cambia, inventare una storia su un brufolo e inserire su una sagoma le luci (aspetti positivi) e le ombre (aspetti negativi) del crescere con i rispettivi sentimenti da essi suscitati. Naila El Habib, Sara Lanzoni, Sophia Mariani, Fadian Mece, Tommaso Zignani Classe 2ªE

Del progetto UCIPEM ci è piaciuto il lavoro a gruppi ed il primo incontro quando abbiamo parlato di cosa vorremmo fare nel futuro ed indovinare a che compagno corrispondevano i dati letti, invece non ci è piaciuto quando gli educatori parlavano perché noi ci annoiavano un po'. Ci siamo accorti che nel lavoro a gruppi è stato difficile comunicare le proprie opinioni perchè non è sempre automatico accordarsi sulle cose

da dire o da fare. Ce la siamo cavata meglio nei lavori creativi perché ci passavano per la testa molte idee fantasiose. Alla fine abbiamo fatto un gioco in cui dovevamo paragonare la nostra classe ad un luogo, ecco cosa è saltato fuori: 1) una giungla o un manicomio per le volte in cui c'è molta confusione 2) un luna park perchè tra di noi sappiamo giocare e divertirci 3) un hotel a 5 stelle perchè si sta bene. Questo progetto, secondo noi, è perfetto per la seconda media perchè è un momento in cui ormai ci conosciamo e nascono rapporti più intensi tra di noi ed anche perchè è il periodo in cui inizia l'adolescenza con tutte le sue dinamiche Chiara Giazzi, Tommaso Foggetti, Laura Losurdo, Cedrick Amoakon, Mirjana Mece e Davide Nolli Classe 2ªE

LA STORIELLA Per concludere con una risata, riportiamo la storiella, tra quelle inventate da noi, che riteniamo più divertente a proposito di uno dei cambiamenti meno graditi: i brufoli!

LA BRUFOLINA COMMEDIA: LA STORIA DI UN BRUFOLO C’era una volta Tuffolo il Brufolo,

tutti lo evitavano, tutti lo detestavano

lo volevano perfino schiacciare

ed era tutto pus e niente pelle,

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ma in fondo aveva anche lui un cuore…

che cominciò a battere quando vide per la prima volta

Tina la brufolina.

La amava,

le donava perfino i peli smussati della barba,

ma un giorno accadde una tragedia…

mentre parlavano del brufolomonio (matrimonio)

arrivò un dito gigante che schiacciò Tina.

Tuffolo tutto sporco di pus,

vide la sua vita infrangersi davanti a sé

e da quel momento gli girò in testa la macabra idea di suicidarsi

cosi prese un’unghia del piedone tagliata

e mise fine al dolore…

ma non sapete che Angelina, la proprietaria di Tuffolo,

si trovava dal suo ragazzo il quale vide scoppiare un brufolo

sulla faccia della nostra fanciulla che venne lasciata immediatamente.

E qui termina la brufolina commedia

Andrea Bottini e Ossama Troudi Classe 2ªE