SE I MURI PARLASSERO

SEMINARIO CONCLUSIVO

11 DICEMBRE 2013

ASPETTI NORMATIVI

ARCH. BARBARA BARREL

TECNICO COMUNALE

DEFINIZIONE

I muri a secco sono un particolare tipo di manufatto per il contenimento del terreno che utilizza blocchi di pietra di varia forma e dimensione opportunamente disposti senza uso di leganti o malte di alcun genere, motivo per cui la coesione tra le parti costituenti dipende unicamente dalla forza di gravità e dal grado di aderenza tra le componenti.

STORIA

Il muro a secco è stato il primo esempio di manufatto umano ed è presente in tutte le culture del pianeta. Rappresenta infatti il primo tentativo di modificare l'ambiente per ricavarne un qualsiasi uso; sia per costruire un riparo che per delimitare un luogo. È presente nelle costruzioni religiose, come nel caso degli altari costruiti dai patriarchi ebrei di cui si parla nella Bibbia, che nei nuraghes della Sardegna. Le mura delle città più antiche sono costruite con blocchi enormi incastrati a secco, come pure le Piramidi a gradoni dell’America Latina. Gli antichi greci e poi i romani costruivano muri a secco, sia perché erano più economici sia perché più facili da costruire.

PAESAGGIO

I muri a secco e i terrazzamenti costituiscono un elemento visivo di particolare rilevanza nel paesaggio rurale e testimoniano la tenace opera dell’uomo per sottrarre terreno praticabile e coltivabile alla montagna.

Si tratta, nella maggioranza dei casi, di opere d’ingegneria anonima, risultato di calcoli tramandati per tradizione e ripetuti per consuetudine.

FUNZIONE

Il muro a secco può essere realizzato per fini quali:

• Recintare un terreno;

• Contenere il terreno;

• Terrazzare un pendio;

• Sostenere sentieri, piste, strade…;

• …;

STRUTTURA

Il muro a secco può essere realizzato sostanzialmente in due tipologie: • Muro costruito con pietre grezze del posto selezionate

di varia forma e dimensione. • Muro costruito con pietre semilavorate o lavorate di

dimensioni notevoli anche di provenienza diversa dal luogo di costruzione.

La costruzione del muro comporta solitamente un approntamento della base su cui verrà costruito, anche mediante una traccia scavata, cercando di raggiungere lo strato più solido e compatto perché da esso dipende la solidità del muro stesso.

DIMENSIONAMENTO

Le dimensioni del muro, e in particolare quella di base, sono da progettarsi in funzione:

-dell’altezza che il muro stesso deve raggiungere;

- del tipo di terreno che il muro stesso deve sostenere/contenere;

- degli eventuali carichi che deve reggere;

- …

CANTIERE

La realizzazione di un muro a secco comporta l’installazione di un’area di cantiere, seppur di semplice organizzazione e conduzione, costituita dall’area di costruzione vera e propria e da un’ulteriore area di deposito del materiale.

RIFLESSIONI

Sulla base di quanto sopra riportato nascono le seguenti considerazioni circa i muri a secco, ossia che: - sono dei manufatti la cui realizzazione comporta una trasformazione del suolo e pertanto una trasformazione edilizia-urbanistica del territorio; - devono essere opportunamente progettati-dimensionati in quanto assolvono ad una funzione statica; - la loro manutenzione/costruzione comporta l’installazione di un cantiere.

TITOLI ABILITATIVI EDILIZI

Ai sensi della legge regionale 6 aprile 1998, n. 11 “Normativa urbanistica e di pianificazione territoriale della Valle d’Aosta”, art. 59, i titoli abilitativi edilizi che consentono le trasformazioni urbanistiche/edilizie del territorio sono: - Permesso di costruire; - SCIA edilizia e comunicazione di varianti in corso d’opera; -Qualsiasi altro titolo abilitativo, comunque denominato, previsto da leggi di settore o in materia di procedimento unico …;

Quale titolo edilizio si deve usare?

1° CASO – Se l’intervento concerne una manutenzione ordinaria di un muro esistente, non è necessario alcun titolo abilitativo edilizio; al massimo potrà essere consegnata al comune una comunicazione di “Avviso attività edilizia libera” come da modello fines del CELVA n. 19. NB: per manutenzione ordinaria si intendono gli interventi edilizi che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture … Nel caso di specie l’intervento si deve limitare a un ripristino e rifacimento parziale del muro con le preesistenti caratteristiche.

Quale titolo edilizio si deve usare? 2° CASO – Interventi soggetti a SCIA edilizia (modello fines n.18) alla quale si deve ricorrere qualora il muro a secco:

‐ sia oggetto di un intervento di manutenzione straordinaria. Per manutenzione straordinaria si intendono le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali …. Nel caso di specie l’intervento può consistere nel rifacimento totale del muro, mantenendo le medesime caratteristiche di materiale e dimensioni.

‐ sia oggetto di un intervento di restauro e/o risanamento conservativo [in assenza di mutamenti della destinazione d’uso]. Per restauro e risanamento conservativo si intendono gli interventi edilizi rivolti a conservare l'organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell'organismo stesso, ne consentano destinazioni d'uso con essi compatibili. Tali interventi comprendono il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi …

‐ costituisca un muro di cinta;

‐ serva da contenimento della terra per la realizzazione di terrazzamenti pertinenti ad abitazioni.

Quale titolo edilizio si deve usare?

3° CASO - Al di fuori dei casi precedenti il titolo abilitativo edilizio è il Permesso di Costruire.

In particolare quindi se trattasi di:

- Ristrutturazione di un muro esistenze. Per ristrutturazione si intendono gli interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente.

- Nuova costruzione di un muro non pertinenziale ad un edificio.

DOCUMENTAZIONE A CORREDO DELLA PRATICA EDILIZIA

La SCIA o la richiesta di permesso di costruire deve essere completa di (da controllare con il regolamento edilizio comunale per la documentazione non espressamente prevista da legge), verificando caso per caso: ‐ Planimetrie, rilievo, estratto catastale, estratto di PRG, ecc. ‐ Elaborati stato attuale ‐ Elaborati di progetto ‐ Relazione tecnica-descrittiva ‐ Documentazione fotografica ‐ Titolo di proprietà o equivalente ‐ Dichiarazione di conformità dell’intervento alle norme vigenti ‐ Relazione geologica e geotecnica (d.m. infrastrutture 14/01/2008) ove prevista ‐ Bilancio di produzione dei materiali inerti da scavo e dei materiali inerti da

demolizione e costruzione e indicazione puntuale su apposita planimetria del cantiere ove è prevista l’esecuzione delle opere e delle aree di deposito e stoccaggio (l.r. 31/2007, art. 16)

‐ Autorizzazione del confinante per riporti di terra eseguiti a confine o distanza inferiore ai minimi previsti per legge (verificare bene normativa del PRG e del RE);

DOCUMENTAZIONE A CORREDO DELLA PRATICA EDILIZIA

Inoltre, a seconda del tipo di intervento e dei vincoli presenti sull’immobile devono essere allegate (da verificarsi bene caso per caso): - Ambiti inedificabili per frana/colata detritica/inondazione: specifico studio sulla compatibilità dell’intervento con lo stato di dissesto esistente e sull’adeguatezza delle condizioni di sicurezza in atto e di quelle conseguibili con le opere di mitigazione del rischio necessarie (d.G.R. 2939/2008 così come modificata dalla d.G.R. 3218 del 07/11/2008 e da d.G.R. 1078 del 17/04/2009);

- Valutazione regionale dello specifico studio di compatibilità di cui sopra, nei casi previsti dalla d.G.R. di cui sopra;

- Area di particolare interesse storico, culturale, architettonico, paesaggistico: parere della Soprintendenza regionale o autorizzazione delegata al comunale a seguito di parere del membro esperto comunale (d.lgs. 42/2004 e l.r. 18/1994);

- Aree naturali protette: valutazione di incidenza della struttura regionale competente (l.r. 8/2007);

- Autorizzazione ANAS/SAV/regione/comune: per interventi in fascia di rispetto delle strade (d.lgs. 285/1992, l.r. 26/2006;

- Autorizzazione ferrovia: per interventi nei 60 metri della fascia ferroviaria (d.P.R. 753/1980); - Autorizzazione struttura regionale competente per vincolo idrogeologico (R.D. 3267/1923); - Autorizzazione struttura regionale competente demanio idrico (R.D. 523/1904).

DOCUMENTAZIONE A CORREDO DELLA PRATICA EDILIZIA

La SCIA o la denuncia di inizio lavori del permesso di costruire deve contenere (da verificarsi caso per caso):

- Sicurezza cantiere: notifica preliminare (nei casi di cantieri in cui opera un'unica impresa la cui entità presunta di lavoro non è inferiore a duecento uomini-giorno oppure nei cantieri in cui è prevista la presenza di più imprese esecutrici, anche non contemporanea) oltre a dichiarazione (allegato A alla SCIA e alla denuncia inizio lavori del PC fines) attestante l’avvenuta verifica della documentazione di cui alle lettere a) e b) dell’art. 90 del d.lgs. 81/2008 (ossia verifica dell'idoneità tecnico-professionale delle imprese affidatarie, delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi e dichiarazione dell'organico medio annuo, distinto per qualifica, corredata dagli estremi delle denunce dei lavoratori effettuate all'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS), all'Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro (INAIL) e alle casse edili, nonché una dichiarazione relativa al contratto collettivo stipulato dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative, applicato ai lavoratori dipendenti o modalità semplificate a seconda dei casi);

- Sismica: denuncia/scheda informativa con allegati previsti da d.G.R. 1603 del 04/10/2013; - Gestione materiali da demolizione e costruzione: inviare a comune e corpo forestale

comunicazione inizio attività cantiere ai sensi dell’art. 16, comma 7, della l.r. 31/2007;