selinunte salaparuta - rete museale belicina · l’archivio custodisce i documenti di una stagione...

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Belìce/EpiCentro della memoria viva Il museo racconta diversi segmenti della storia, della memoria e della coscienza della Valle del Belìce. Caratterizzato da un percorso espositivo suggestivo ed esplorati- vo incuriosisce il fruitore che potrà scegliere di considerarlo come punto di partenza per tracciare il suo viaggio in questi luoghi e paesaggi attraversati dal tempo, dai movimenti popolari e dagli eventi naturali. Il progetto di allestimento tiene in considerazione del come una determinata area territoriale possa riacquistare un diverso interesse turistico e culturale mediante una operazione di salvaguardia e di valorizzazione specie se messo in relazione con “la coscienza e la memoria” dell’intero popolo belicino. Viale Empedocle, 5 - 91024 Gibellina Orari di apertura: da lunedi a venerdi 09.00/13.00-15.00/17.30 Sabato e domenica su prenotazione T 0924 69000 www.epicentrobelice.net Fondazione Orestiadi Museo delle Trame Mediterranee Il Baglio Di Stefano di Gibellina, sede della Fondazione Orestiadi con il suo Museo delle Trame Mediterranee, costituisce un com- plesso architettonico di eccezionale interesse artistico e culturale. Nel cortile è collocata la “Montagna di Sale” di Mimmo Paladino realizzata per le Orestiadi del 1990 ed inoltre opere di Enzo Cuc- chi, Richard Long, Pietro Consagra, Alfredo Romano, Peter Briggs. Nella casa baronale del Baglio, ceramiche, tessuti, gioielli, costi- tuiscono il Museo delle Trame Mediterranee, importante esempio della ricerca delle matrici comuni delle culture di questo mare. Il Granaio conserva la collezione d’arte contemporanea, che do- cumenta il contributo degli artisti alla ricostruzione della città, attraverso le macchine spettacolari di Arnaldo Pomodoro per le Orestiadi, le opere degli artisti della Transavanguardia: Paladino, Cucchi, Germanà, di quelli di Forma Uno: Consagra, Accardi, Dora- zio, Turcato, Sanfilippo, e le presenze eclatanti tra i tanti di Beyus, Matta, Scialoja, Corpora, Isgrò, Schifano, Angeli, Boero, Alighiero Boetti, Longobardi, Vigo, Nunzio, Bob Wilson, Rotella. Baglio Di Stefano, contrada Salinella 91024 Gibellina Orari di apertura: martedì / domenica _ 9.00 / 13.00 - 15.00 / 18.00 Biglietto: 5 intero, 2,50 ridotto T 0924 67844 _ M [email protected] _ www.orestiadi.it Castelvetrano Selinunte Museo civico Selinuntino Il museo raccoglie reperti archeologici, di notevole valore storico artistico, ritrovati nella zona di Selinunte, tra i quali spicca l’Efebo di Selinunte un bronzo databile tra il 480 e il 460 a. C. alto 85 cm. Altro pezzo di notevole valore è la Lex sacra, una lamina di piombo con iscritta una legge del V sec. a. C. che regolava i riti di espiazione per chi aveva commesso un omicidio. Via Garibaldi 50, 91022 Castelvetrano Orari di apertura: Tutti i giorni _ 9.00 / 13.00 - 16.00 / 19.00 Biglietto: 2,50 T 0924-909605 M [email protected] www.comune.castelvetrano.tp.it Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Cusa Il Parco archeologico di Selinunte e Cave di Cusa “Vincenzo Tusa” e delle aree archeologiche di Castelvetrano, Campobello di Mazara e dei Comu- ni limitrofi è stato istituito dalla Regione Siciliana l’1.9.2010, come Servi- zio direttamente collegato all’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana. Si tratta di uno dei parchi archeologici più grandi e importanti del mondo, coi suoi 270 ettari a Selinunte , più i 60 del- le Cave di Cusa. Al suo interno si trovano imponenti strutture templari: sulla collina orientale il tempio G (o di Zeus), uno dei più grandi templi realizzati dagli Elleni, ed i templi E (o di Hera), tra le più pure espressioni dell’arte dorica, ed F; sull’Acropoli (ove si può notare ancora il sistema viario di tipo ippodameo) i templi A, O, B, C (o di Apollo), D, Y. A nord, si trova la città popolare, con l’Agorà, recentemente portata alla luce, e la tomba dell’ecista. Ad ovest si trovano la basilica paleocristiana, il piccolo santuario di Hera Matronale, quello grande di Demetra Malo- phoros, con il tempietto di Zeus Meilichios, la fontana della Gaggera e l’Antiquarium, il cosiddetto tempio M e le necropoli. Orari di ingresso: dalle 9,00 alle 18,00 _ Uscita: entro le 19,00 Biglietto: singolo intero 6,00 , ridotto 3,00 , residenti 1,00 T 0924 46277 M [email protected] Contessa Entellina Riserva Naturale Grotta di Entella La Riserva Naturale Grotta di Entella, con le sue peculiarità geolo- giche, vegetazionali e faunistiche, offre la possibilità di una grade- vole escursione nel tipico paesaggio dell’entroterra siciliano, tra il luccichìo della roccia gessosa che caratterizza la Rocca di Entella ed i resti della mitica città omonima, di origine elima (VI sec. a.C.). Dal pianoro sommitale è inoltre possibile godere, nelle giornate terse, di un magnifico panorama sulla valle del ramo sinistro del fiume Belìce. Orari di apertura: Tutti i giorni, con prenotazione telefonica T/F 091 8465770 C 347 4322207 M [email protected] www.caisicilia.it Antiquarium di Entella Il Museo è concepito con un sistema di moduli didattici autonomi e allo stes- so tempo interdipendenti, legati da un filo conduttore comune: lo scavo ar- cheologico inteso non come “asportazione” ma come mezzo di conoscenza storica, che in ogni momento collega l’immagine del reperto allo scavo stes- so. L’esposizione conduce il visitatore alla comprensione della stratificazione storico-archeologica della città, attraverso un percorso che lo introduce dap- prima nel contesto storico del Mediterraneo, per accompagnarlo successi- vamente lungo un viaggio ideale nella Sicilia antica, visto con gli occhi degli storici di ogni epoca e dei viaggiatori ottocenteschi. Via I maggio,1 _ Contessa Entellina (PA) orari di apertura: Lunedi / sabato _ dalle 09.00 alle 12.00 Apertura domenicale a richiesta biglietto: intero 2,00. T 091 835 55 56 M [email protected] www.comunedicontessaentellina.it Gibellina Museo d’Arte Contemporanea Gibellina Gibellina, meglio conosciuta come città di frontiera dell’arte e dell’architettura ospita: - il Museo en plein air formato da circa 60 opere disseminate in città; - il “Cretto” di Alberto Burri sui Ruderi; -10 siti di rilevante interesse architettonico; -Il Museo di Arte Contemporanea con una collezione di circa 2.000 opere d’arte formata attraverso il contributo di numerosi artisti ita- liani e stranieri, fra cui Mario Schifano (con il suo grande ciclo della natura realizzato dall’artista a Gibellina), Accardi, Afro, Beuys, Consagra, Corona, Corpora, Dorazio, Isgrò, Guttuso, Pirandello, Pomodoro, Rotella, Sanfilippo, Scialoja, Severini, Treccani, Turcato, grafiche di Romero e Soldano, giusto per citarne alcuni; oltre che i bozzetti e i modelli delle architetture contemporanee della nuova Gibellina. Viale Segesta, 91024 Gibellina (TP) Orari di apertura: dal martedì al sabato 9.00 / 13.00 - 16.00 / 19.00 T 0924 67428 M [email protected] Museo agroforestale di Monte Finestrelle Partendo da Gibellina, direzione Santa Ninfa, all’al- tezza della località Menta un bivio con apposita se- gnaletica ci condurrà, dopo circa 4 Km, all’interno del demanio forestale dove si trova, il museo agroforesta- le e un ampio parcheggio.Il museo, realizzato in tre stanze contigue e nell’area esterna adiacente al mu- seo stesso, è ricco di strumenti della civiltà contadina. Orari di apertura: tutti i giorni, dalle 9.00 alle 13.00. È consigliabile telefonare preventivamente T 0923/828711 M [email protected] Menfi Museo civico Menfi Sculture, acquarelli, ceramiche e porcellane, donate alla città di Menfi dall’artista Rita Gallè (1932 – 2009), poliedrica artista, famosa nel mondo per le sue singolari creazioni artistiche affiancano stampe originali, litografie, acqueforti, bulini, xilo- grafie e libri d’artista, donate dal maestro stampatore Giorgio Upiglio. Così opere di artisti come Korompay, Giacometti, Pazzi, Fontana, Sesma, Buzzati, Gunter Grass, Minguzzi, Fiume, Gut- tuso, Paladini, Chin, Vulcanescu, Lam, ecc. sono esposti in un allestimento che mette in risalto il clima gioioso e il contatto umano, instaurato dal maestro Upiglio con i più famosi artisti del mondo. Palazzo Pignatelli _ Piazza Vittorio Emanuele III - 92013 Menfi Orario di apertura: da lunedì a venerdì dalle ore 8,30 / 13,30 lunedì e giovedì dalle 16,00 alle 18,00 T 0925 70217 - 70246 Museo Malacologico L’esposizione consta di una collezione di malacologia, che raccoglie quasi 5.000 conchiglie, donate al comune di Menfi dalla studiosa Vanna Rotolo Lombardo, provenienti dal mare di Porto Palo e da tutti i mari del mondo. Della ricca collezione di conchiglie, provenienti da tutte le province ma- lacologiche del mondo e catalogate secondo la malacologia ufficiale, circa 1.700 esemplari, scelte tra le più rappresentative, sono in espo- sizione all’interno di tre sale, dedicate ad altrettanti malacologi di fama mondiale, che costituiscono una delle più spettacolari esposizioni ma- lacologiche d’Italia. Via Calogero Ognibene n.1 - 92013 Menfi Orario di apertura: da lunedì a venerdì dalle ore 8,30 alle ore 13,30, lunedì e giovedì dalle 16,00 alle 18,00, T 0925 70500 - 70501 Partanna Poggioreale Museo civico della Preistoria del Basso Belice Con sede in un ala del castello “Grifeo”, espone reperti pro- venienti in gran parte, dalle campagne di scavo, condotte a partire dagli anni 80 nel sito di Contrada Stretto, noto per il ritrovamento di fossati neolitici e dalle necropoli del territo- rio belicino, con tombe a grotticella a camera, datate media e tarda età del Bronzo. Vi spiccano diverse tipologie di ceramica preistorica, vasi dello stile Naro–Partanna e del Campanifor- me. Il percorso espositivo è corredato da interessanti pannelli didattico-esplicativi, utile per comprendere le conoscenze e le frequentazioni delle popolazioni preistoriche nel Belice, prima dell’ arrivo dei Greci. Piazza Graffeo, 91028 Partanna Orari di apertura: da martedì a domenica dal 1 Ottobre al 30 Aprile _ 9:30 – 12:30 / 15:30 – 18:30 dal 1 Maggio al 30 Settembre _ 9:30 – 12:30 / 16:30 – 19:30 biglietto: intero 4 - ridotto 2 T 0924 923571 Museo del Presepe in vetro di Murano di Pippo Madè Con sede in un edificio progettato da Franco Purini e Laura Thermes vie- ne esposto un presepe in vetro di Murano, realizzato dall’artista paler- mitano Pippo Madè, singolare oggetto d’arte sacra. L’opera è particolare anche perché è la prima volta che il vetro di Murano viene lavorato per strutture in verticale con elementi in totale sospensione, quali le braccia e le gambe aperte di personaggi. via Principe Morso Naselli, Poggioreale Orari di apertura: lun ven 9.00/13.00 - lune mer dalle 15.00/18.00 sabato, domenica e festivi, previa prenotazione telefonica T 0924 75642/75777 F 0924 71121 M [email protected] www.poggioreale.tp-net.it Salaparuta Archivio della ricostruzione L’archivio custodisce i documenti di una stagione pianificatoria e progettuale unica in Italia e nel Mondo. Tutti i progetti e i piani che hanno ridisegnato città e case per una popolazione di 70.000 abitanti. Tutti i piani per le urba- nizzazioni primarie e secondarie. Tutti i progetti degli edifici pubblici per i 14 comuni distrutti. Municipi, centri sociali, biblioteche, centri civici, teatri, chiese e scuole. Via Venezia snc, Salaparuta Orari di apertura: dal lunedì al venerdì, 9.00 / 13.00 T 0924 71263 _ C 389 1676973 _ M [email protected] M [email protected] Sambuca di Sicilia Antiquarium di Monte Adranone L’Antiquarium raccoglie reperti di Monte Adranone (periodo greco punico VI – IV secolo a. C. ), sito archeologico situato a circa 1.000 m. s. l. m., unico nel Mediterraneo. Quattro preziosi suppelletili in bronzo dell’Antiquarium sono stati esposti al Museum di Pechino per la mostra “Cina 2006 – Continente Sicilia: 5.000 anni di storia” Le sculture tessili di Sylvie Clavel Le opere dell’artista francese, imperniate sul nodo e l’intreccio di fibre vegetali, offrono la possibilità di esplorare la dimensione psicofisica dell’essere, con risultati unici nel panorama artistico europeo. La stanza di Frà Felice da Sambuca Le opere esposte sono rappresentative della proficua attività di Frà Felice da Sambuca (al secolo Gioacchino M. A. Viscosi 1736 – 1805) insigne maestro della cultura figurativa religiosa del settecento siciliano. Sue opere sono presenti nelle chiese e nei conventi della Sicilia, in Toscana e in Vaticano. ex Monastero S. Caterina Corso, Umberto, 119 – Sambuca Orari di apertura: tutti i giorni – ore 09.00/13.00-16.00/19.30 T 0925 940239 - 940246 M [email protected] Museo Etno-Antropologico della Terra di Zabut L’ambientazione didattica del museo Etno-Antrpologico della Terra di Zabut “dott. Vito Gandolfo” privilegia i cicli produttivi della vita agro-pastorale del frumento e del latte, composti nella sequenza temporale dello svolgersi del- le fasi lavorative, in cui si percepisce il momento iniziale e l’utilizzo nella vita quotidiana del prodotto ottenuto. Salotto Politico-Letterario Sambucese dell’800 Nell’ambientazione storica sono presenti: Francesco Crispi, Emanuele Navarro della Miraglia, Vincenzo Navarro, George Sand, Oreste Bara- tieri e Vincenzo Giordano Orsini. La ricostruzione, tra l’altro, propone un episodio misconosciuto dell’epopea garibaldina in Sicilia: l’inseguita colonna Orsini, che finse di ritirarsi verso l’interno della Sicilia, trovò ospitalità a Sambuca. Ad essa si unì Emanuele Navarro della Miraglia, riconosciuto da L. Sciascia, precursore del Verismo per l’opera letteraria “La Nana”. Palazzo Panitteri, via Panitteri – Sambuca di Sicilia Orari apertura: Tutti i giorni, ore 09,00- 13,00 / 16,00-19,30 Ingresso: libero, con prenotazione T / F 0925 – 940239 - 940246 _ M [email protected] Istituzione Giambecchina La pinacoteca espone parte delle opere (oli su tela, acquarelli, schizzi, acqueforti) donate dal maestro Gianbecchina alla sua città natale, che coprono un arco di tempo dal 1924 al 1996 e illustrano il prestigioso cammino dell’Artista: che evidenzia l’anima e le tinte cromatiche della Sicilia. Chiesa S. Calogero, Corso Umberto I°, Sambuca Orari apertura: settimanale e festivi ore 09,00/13,00 - 16,00/19,30 T 0925 940239 _ C 380 6823347 M [email protected] _ www.gianbecchina.it Museo della Memoria Un museo legato alla ricerca dell’identità collettiva del Belìce, collocato all’interno della ex chiesa madre ristrutturata/ricostruita.. Al suo inter- no diversi fotogrammi, documenti, citazioni letterarie, dipinti e filmati guidano il visitatore in una affascinante scoperta dei paesi della Valle del Belìce prima e dopo quella tragica notte del 15 gennaio 1968. Dalle immagini di quei luoghi di straordinaria bellezza, che in pochi secondi furono distrutti e rovinati dalla forza della natura, si evidenzia la fragilità delle cose umane, si racconta il dolore, l’emergenza, le operazioni di soccorso, la solidarietà, la rabbia, ma anche la protesta di chi vuole con forza una rinascita ed un futuro. Piazza Matteotti, Palazzo Filangeri di Cutò, 92018, Santa Margherita orari di apertura: tutti i giorni dalle ore 9.30 alle ore 13.00 Lunedì e Giovedì 15.30/18.30 _ Sabato e Festivi su prenotazione biglietto: intero: 2,00 ridotto: 1,20 T 092530216/092530235 Fax 092530216/092530235 M [email protected] Museo del Gattopardo Realizzato all’interno del palazzo Filangeri di Cutò, residenza signorile appartenuta alla famiglia materna di Giuseppe Toma- si di Lampedusa, dove lo scrittore trascorse estati felici dell’in- fanzia e della giovinezza. Vi sono custoditi il manoscritto ed il dattiloscritto de “Il Gattopardo” ed altri oggetti appartenenti allo scrittore. Postazioni multimediali fanno rivivere i saggi critici e i film dedicati all’opera. P.zza Matteotti, Palazzo Filangeri di Cutò, 92018 orari di apertura: dalle ore 9.30 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 18.30 chiusura mercoledì e domenica pomeriggio biglietto: intero: 3,00 T 09253150 M [email protected] Santa Margherita di Belìce Museo Nino Cordio Il Museo Nino Cordio nasce dall’iniziativa del comune di Santa Ninfa (Trapani), città natale di Nino Cordio, e dalla collabora- zione della famiglia dell’artista.Il museo accoglie la corposa donazione di acqueforti che Nino Cordio volle fare qualche anno prima della sua morte, avvenuta a Roma il 24 aprile del 2000. In esposizione anche una serie di dipinti ad olio, affre- schi, disegni e sculture che la famiglia ha concesso in prestito. Il totale delle opere esposte supera il numero di 200. Il museo oltre alle grandi sale espositive è dotato di una sala proiezioni video, una sala multimediale predisposta per la didattica con gli studenti delle scuole elementari, medie e superiori, una sala-atelier in cui sono stati ricostruiti gli ambienti di lavoro dell’artista e una sala teatro in cui si allestiscono eventi cultu- rali legati alle opere del museo. Museo dell’Emigrazione Il Museo dell’Emigrazione di Santa Ninfa nasce all’interno di un progetto coordinato dalla Rete dei Musei Siciliani dell’Emigra- zione, con il preciso ruolo di rappresentare in particolare l’emi- grazione dall’area trapanese e, in generale, dalla Sicilia per ragioni politiche. Il Museo descrive le ragioni che presiedettero al grande esodo della fine dell’Ottocento e dei primi anni del ‘900. Gli esiti dei moti rivoluzionari degli emigrati connessi ai fasci siciliani e le condizioni economiche delle zone d’esodo. Piazza A. Moro - Centro Sociale 91029 Santa Ninfa Orari di apertura: dal Martedì al Sabato ore 9,00-13,00/15,30-18,00 T 0924992202 - 092461563 M [email protected] www.comune.santaninfa.tp.it Riserva Naturale “Grotta di Santa Ninfa” Attraverso pannelli didattici ed esplicativi e roccioteca te- matica, il Centro Visitatori descrive l’importanza geologica e naturalistica della riserva naturale “Grotta di Santa Ninfa” e dell’altopiano carsico gessoso che si estende tra Santa Ninfa e Gibellina. La riserva naturale ricade in un vasto altopiano carsico di notevole interesse geologico e naturalistico; è stata istituita per la tutela degli ambienti ipogei della Grotta di Santa Ninfa e della Valle del Biviere. Nell’area è possibile osserva- re suggestive forme carsiche ed interessanti aspetti di vege- tazione naturale. E’ possibile effettuare, dietro prenotazione, escursioni guidate ed attività di educazione ambientale Castello di Rampinzeri, C.P. 4264041, Santa Ninfa Orari di apertura: martedì-giovedì-sabato 9.00/13.30 - 15.00/17.00 II e IV dom di ogni mese 9.30-13.30/15.30-17.30 T 0924.62376 – 3298620475/3 M [email protected] www.legambienteriserve.it Santa Ninfa Salemi Museo di Arte Sacra IL Museo di arte sacra, accoglie le opere d’arte provenienti da alcune delle chiese distrutte o danneggiate dal terremoto del ‘68. Il nucleo principale è costituito da sculture del Quattrocento e del Cinquecen- to siciliano, tra cui numerose testimonianze dell’opera di Domenico Gagini e una Madonna con Bambino in marmo attribuita a Francesco Laurana. Il museo racchiude la splendida cappella della Casa Santa realizzata nel 1705, copia fedele della Casa Santa di Loreto. Museo del Risorgimento Il Museo del Risorgimento è stato riaperto al pubblico in occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Attra- verso le fonti documentarie dell’Archivio Storico Comunale, le tele, i ritratti e le collezioni di armi dell’epoca, testimonia la partecipazio- ne di Salemi al processo di unificazione e all’ingresso di Garibaldi e dei Mille in Sicilia. Museo del Paesaggio Inaugurato in occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità nazionale, il primo Museo del Paesaggio d’Italia ospita la mostra permanente Paesaggi d’Italia, realizzata in collaborazione con il FAI. Gli scatti inediti di Renato Bazzoni, accompagnati da citazioni sospese di grandi poeti e viaggiatori, mostrano l’incredibile varietà di forme con cui la natura si dispiega sull’intero territorio nazionale. Museo della Mafia “Mettiamo la mafia in un museo perché vorremmo immaginarla morta, sconfitta” Vittorio Sgarbi. Il Museo della Mafia è stato realizzato dall’artista siciliano Cesa- re Inzerillo, insieme ai giovani del Laboratorio Sgarbi. Dedicato a Leonardo Sciascia, simbolo di un’antimafia non retorica, utilizza il linguaggio dell’arte per parlare di mafia in modo provocatorio e non convenzionale, attraverso un percorso multisensoriale, congegnato per immergere il visitatore in uno straordinario processo emotivo. Museo Archeologico Il Museo Archeologico ospita nu- merosi reperti provenienti da di- verse campagne di scavo condotte da studiosi come A.Salinas e che hanno interessato il Centro Stori- co, San Miceli, Pusillesi, Mokarta e Monte Polizo. Le testimonian- ze abbracciano diverse epoche dell’età del rame all’età medievale. Ex Collegio dei Gesuiti - via Francesco D’Aguirre - 91018 Salemi Orario di apertura: martedì - mercoledì - giovedì 10 - 13 / 16 - 19 venerdì - sabato - domenica 10 - 13 / 16 - 20 biglietto: intero 5,00, ridotto 3,00 T 0924 - 982376

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Belìce/EpiCentro della memoria vivaIl museo racconta diversi segmenti della storia, della memoria e della coscienza della Valle del Belìce. Caratterizzato da un percorso espositivo suggestivo ed esplorati-vo incuriosisce il fruitore che potrà scegliere di considerarlo come punto di partenza per tracciare il suo viaggio in questi luoghi e paesaggi attraversati dal tempo, dai movimenti popolari e dagli eventi naturali. Il progetto di allestimento tiene in considerazione del come una determinata area territoriale possa riacquistare un diverso interesse turistico e culturale mediante una operazione di salvaguardia e di valorizzazione specie se messo in relazione con “la coscienza e la memoria” dell’intero popolo belicino.

Viale Empedocle, 5 - 91024 Gibellina Orari di apertura: da lunedi a venerdi 09.00/13.00-15.00/17.30 Sabato e domenica su prenotazione T 0924 69000 www.epicentrobelice.net

Fondazione Orestiadi Museo delle Trame MediterraneeIl Baglio Di Stefano di Gibellina, sede della Fondazione Orestiadi con il suo Museo delle Trame Mediterranee, costituisce un com-plesso architettonico di eccezionale interesse artistico e culturale. Nel cortile è collocata la “Montagna di Sale” di Mimmo Paladino realizzata per le Orestiadi del 1990 ed inoltre opere di Enzo Cuc-chi, Richard Long, Pietro Consagra, Alfredo Romano, Peter Briggs. Nella casa baronale del Baglio, ceramiche, tessuti, gioielli, costi-tuiscono il Museo delle Trame Mediterranee, importante esempio della ricerca delle matrici comuni delle culture di questo mare. Il Granaio conserva la collezione d’arte contemporanea, che do-cumenta il contributo degli artisti alla ricostruzione della città, attraverso le macchine spettacolari di Arnaldo Pomodoro per le Orestiadi, le opere degli artisti della Transavanguardia: Paladino, Cucchi, Germanà, di quelli di Forma Uno: Consagra, Accardi, Dora-zio, Turcato, Sanfilippo, e le presenze eclatanti tra i tanti di Beyus, Matta, Scialoja, Corpora, Isgrò, Schifano, Angeli, Boero, Alighiero Boetti, Longobardi, Vigo, Nunzio, Bob Wilson, Rotella.

Baglio Di Stefano, contrada Salinella 91024 Gibellina Orari di apertura: martedì / domenica _ 9.00 / 13.00 - 15.00 / 18.00 Biglietto: € 5 intero, € 2,50 ridottoT 0924 67844 _ M [email protected] _ www.orestiadi.it

Castelvetrano

Selinunte

Museo civico SelinuntinoIl museo raccoglie reperti archeologici, di notevole valore storico artistico, ritrovati nella zona di Selinunte, tra i quali spicca l’Efebo di Selinunte un bronzo databile tra il 480 e il 460 a. C. alto 85 cm. Altro pezzo di notevole valore è la Lex sacra, una lamina di piombo con iscritta una legge del V sec. a. C. che regolava i riti di espiazione per chi aveva commesso un omicidio.

Via Garibaldi 50, 91022 CastelvetranoOrari di apertura: Tutti i giorni _ 9.00 / 13.00 - 16.00 / 19.00Biglietto: € 2,50T 0924-909605M [email protected]

Parco Archeologico di Selinunte e Cave di CusaIl Parco archeologico di Selinunte e Cave di Cusa “Vincenzo Tusa” e delle aree archeologiche di Castelvetrano, Campobello di Mazara e dei Comu-ni limitrofi è stato istituito dalla Regione Siciliana l’1.9.2010, come Servi-zio direttamente collegato all’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana. Si tratta di uno dei parchi archeologici più grandi e importanti del mondo, coi suoi 270 ettari a Selinunte , più i 60 del-le Cave di Cusa. Al suo interno si trovano imponenti strutture templari: sulla collina orientale il tempio G (o di Zeus), uno dei più grandi templi realizzati dagli Elleni, ed i templi E (o di Hera), tra le più pure espressioni dell’arte dorica, ed F; sull’Acropoli (ove si può notare ancora il sistema viario di tipo ippodameo) i templi A, O, B, C (o di Apollo), D, Y. A nord, si trova la città popolare, con l’Agorà, recentemente portata alla luce, e la tomba dell’ecista. Ad ovest si trovano la basilica paleocristiana, il piccolo santuario di Hera Matronale, quello grande di Demetra Malo-phoros, con il tempietto di Zeus Meilichios, la fontana della Gaggera e l’Antiquarium, il cosiddetto tempio M e le necropoli.

Orari di ingresso: dalle 9,00 alle 18,00 _ Uscita: entro le 19,00Biglietto: singolo intero 6,00 €, ridotto 3,00 €, residenti 1,00 €T 0924 46277M [email protected]

Contessa Entellina

Riserva Naturale Grotta di EntellaLa Riserva Naturale Grotta di Entella, con le sue peculiarità geolo-giche, vegetazionali e faunistiche, offre la possibilità di una grade-vole escursione nel tipico paesaggio dell’entroterra siciliano, tra il luccichìo della roccia gessosa che caratterizza la Rocca di Entella ed i resti della mitica città omonima, di origine elima (VI sec. a.C.). Dal pianoro sommitale è inoltre possibile godere, nelle giornate terse, di un magnifico panorama sulla valle del ramo sinistro del fiume Belìce.

Orari di apertura: Tutti i giorni, con prenotazione telefonica T/F 091 8465770C 347 4322207M [email protected]

Antiquarium di EntellaIl Museo è concepito con un sistema di moduli didattici autonomi e allo stes-so tempo interdipendenti, legati da un filo conduttore comune: lo scavo ar-cheologico inteso non come “asportazione” ma come mezzo di conoscenza storica, che in ogni momento collega l’immagine del reperto allo scavo stes-so. L’esposizione conduce il visitatore alla comprensione della stratificazione storico-archeologica della città, attraverso un percorso che lo introduce dap-prima nel contesto storico del Mediterraneo, per accompagnarlo successi-vamente lungo un viaggio ideale nella Sicilia antica, visto con gli occhi degli storici di ogni epoca e dei viaggiatori ottocenteschi.

Via I maggio,1 _ Contessa Entellina (PA) orari di apertura: Lunedi / sabato _ dalle 09.00 alle 12.00 Apertura domenicale a richiestabiglietto: intero € 2,00.T 091 835 55 56 M [email protected] www.comunedicontessaentellina.it

Gibellina

Museo d’Arte Contemporanea GibellinaGibellina, meglio conosciuta come città di frontiera dell’arte e dell’architettura ospita: - il Museo en plein air formato da circa 60 opere disseminate in città; - il “Cretto” di Alberto Burri sui Ruderi; -10 siti di rilevante interesse architettonico; -Il Museo di Arte Contemporanea con una collezione di circa 2.000 opere d’arte formata attraverso il contributo di numerosi artisti ita-liani e stranieri, fra cui Mario Schifano (con il suo grande ciclo della natura realizzato dall’artista a Gibellina), Accardi, Afro, Beuys, Consagra, Corona, Corpora, Dorazio, Isgrò, Guttuso, Pirandello, Pomodoro, Rotella, Sanfilippo, Scialoja, Severini, Treccani, Turcato, grafiche di Romero e Soldano, giusto per citarne alcuni; oltre che i bozzetti e i modelli delle architetture contemporanee della nuova Gibellina.

Viale Segesta, 91024 Gibellina (TP)Orari di apertura: dal martedì al sabato 9.00 / 13.00 - 16.00 / 19.00T 0924 67428 M [email protected]

Museo agroforestale di Monte FinestrellePartendo da Gibellina, direzione Santa Ninfa, all’al-tezza della località Menta un bivio con apposita se-gnaletica ci condurrà, dopo circa 4 Km, all’interno del demanio forestale dove si trova, il museo agroforesta-le e un ampio parcheggio.Il museo, realizzato in tre stanze contigue e nell’area esterna adiacente al mu-seo stesso, è ricco di strumenti della civiltà contadina.

Orari di apertura: tutti i giorni, dalle 9.00 alle 13.00.È consigliabile telefonare preventivamente T 0923/828711M [email protected]

Menfi

Museo civico MenfiSculture, acquarelli, ceramiche e porcellane, donate alla città di Menfi dall’artista Rita Gallè (1932 – 2009), poliedrica artista, famosa nel mondo per le sue singolari creazioni artistiche affiancano stampe originali, litografie, acqueforti, bulini, xilo-grafie e libri d’artista, donate dal maestro stampatore Giorgio Upiglio. Così opere di artisti come Korompay, Giacometti, Pazzi, Fontana, Sesma, Buzzati, Gunter Grass, Minguzzi, Fiume, Gut-tuso, Paladini, Chin, Vulcanescu, Lam, ecc. sono esposti in un allestimento che mette in risalto il clima gioioso e il contatto umano, instaurato dal maestro Upiglio con i più famosi artisti del mondo.

Palazzo Pignatelli _ Piazza Vittorio Emanuele III - 92013 Menfi Orario di apertura: da lunedì a venerdì dalle ore 8,30 / 13,30 lunedì e giovedì dalle 16,00 alle 18,00T 0925 70217 - 70246

Museo MalacologicoL’esposizione consta di una collezione di malacologia, che raccoglie quasi 5.000 conchiglie, donate al comune di Menfi dalla studiosa Vanna Rotolo Lombardo, provenienti dal mare di Porto Palo e da tutti i mari del mondo. Della ricca collezione di conchiglie, provenienti da tutte le province ma-lacologiche del mondo e catalogate secondo la malacologia ufficiale, circa 1.700 esemplari, scelte tra le più rappresentative, sono in espo-sizione all’interno di tre sale, dedicate ad altrettanti malacologi di fama mondiale, che costituiscono una delle più spettacolari esposizioni ma-lacologiche d’Italia.

Via Calogero Ognibene n.1 - 92013 MenfiOrario di apertura: da lunedì a venerdì dalle ore 8,30 alle ore 13,30, lunedì e giovedì dalle 16,00 alle 18,00, T 0925 70500 - 70501

Partanna

Poggioreale

Museo civico della Preistoria del Basso BeliceCon sede in un ala del castello “Grifeo”, espone reperti pro-venienti in gran parte, dalle campagne di scavo, condotte a partire dagli anni 80 nel sito di Contrada Stretto, noto per il ritrovamento di fossati neolitici e dalle necropoli del territo-rio belicino, con tombe a grotticella a camera, datate media e tarda età del Bronzo. Vi spiccano diverse tipologie di ceramica preistorica, vasi dello stile Naro–Partanna e del Campanifor-me. Il percorso espositivo è corredato da interessanti pannelli didattico-esplicativi, utile per comprendere le conoscenze e le frequentazioni delle popolazioni preistoriche nel Belice, prima dell’ arrivo dei Greci.

Piazza Graffeo, 91028 PartannaOrari di apertura: da martedì a domenicadal 1 Ottobre al 30 Aprile _ 9:30 – 12:30 / 15:30 – 18:30dal 1 Maggio al 30 Settembre _ 9:30 – 12:30 / 16:30 – 19:30 biglietto: intero € 4 - ridotto € 2 T 0924 923571

Museo del Presepe in vetro di Murano di Pippo MadèCon sede in un edificio progettato da Franco Purini e Laura Thermes vie-ne esposto un presepe in vetro di Murano, realizzato dall’artista paler-mitano Pippo Madè, singolare oggetto d’arte sacra. L’opera è particolare anche perché è la prima volta che il vetro di Murano viene lavorato per strutture in verticale con elementi in totale sospensione, quali le braccia e le gambe aperte di personaggi.

via Principe Morso Naselli, PoggiorealeOrari di apertura: lun ven 9.00/13.00 - lune mer dalle 15.00/18.00sabato, domenica e festivi, previa prenotazione telefonicaT 0924 75642/75777 F 0924 71121M [email protected]

Salaparuta

Archivio della ricostruzioneL’archivio custodisce i documenti di una stagione pianificatoria e progettuale unica in Italia e nel Mondo. Tutti i progetti e i piani che hanno ridisegnato città e case per una popolazione di 70.000 abitanti. Tutti i piani per le urba-nizzazioni primarie e secondarie. Tutti i progetti degli edifici pubblici per i 14 comuni distrutti. Municipi, centri sociali, biblioteche, centri civici, teatri, chiese e scuole.

Via Venezia snc, Salaparuta Orari di apertura: dal lunedì al venerdì, 9.00 / 13.00T 0924 71263 _ C 389 1676973 _ M [email protected] [email protected]

Sambuca di Sicilia

Antiquarium di Monte AdranoneL’Antiquarium raccoglie reperti di Monte Adranone (periodo greco punico VI – IV secolo a. C. ), sito archeologico situato a circa 1.000 m. s. l. m., unico nel Mediterraneo. Quattro preziosi suppelletili in bronzo dell’Antiquarium sono stati esposti al Museum di Pechino per la mostra “Cina 2006 – Continente Sicilia: 5.000 anni di storia”

Le sculture tessili di Sylvie ClavelLe opere dell’artista francese, imperniate sul nodo e l’intreccio di fibre vegetali, offrono la possibilità di esplorare la dimensione psicofisica dell’essere, con risultati unici nel panorama artistico europeo.

La stanza di Frà Felice da SambucaLe opere esposte sono rappresentative della proficua attività di Frà Felice da Sambuca (al secolo Gioacchino M. A. Viscosi 1736 – 1805) insigne maestro della cultura figurativa religiosa del settecento siciliano. Sue opere sono presenti nelle chiese e nei conventi della Sicilia, in Toscana e in Vaticano.

ex Monastero S. Caterina Corso, Umberto, 119 – SambucaOrari di apertura: tutti i giorni – ore 09.00/13.00-16.00/19.30T 0925 940239 - 940246M [email protected]

Museo Etno-Antropologico della Terra di Zabut L’ambientazione didattica del museo Etno-Antrpologico della Terra di Zabut “dott. Vito Gandolfo” privilegia i cicli produttivi della vita agro-pastorale del frumento e del latte, composti nella sequenza temporale dello svolgersi del-le fasi lavorative, in cui si percepisce il momento iniziale e l’utilizzo nella vita quotidiana del prodotto ottenuto.

Salotto Politico-Letterario Sambucese dell’800Nell’ambientazione storica sono presenti: Francesco Crispi, Emanuele Navarro della Miraglia, Vincenzo Navarro, George Sand, Oreste Bara-tieri e Vincenzo Giordano Orsini. La ricostruzione, tra l’altro, propone un episodio misconosciuto dell’epopea garibaldina in Sicilia: l’inseguita colonna Orsini, che finse di ritirarsi verso l’interno della Sicilia, trovò ospitalità a Sambuca. Ad essa si unì Emanuele Navarro della Miraglia, riconosciuto da L. Sciascia, precursore del Verismo per l’opera letteraria “La Nana”.

Palazzo Panitteri, via Panitteri – Sambuca di SiciliaOrari apertura: Tutti i giorni, ore 09,00- 13,00 / 16,00-19,30Ingresso: libero, con prenotazioneT / F 0925 – 940239 - 940246 _ M [email protected]

Istituzione GiambecchinaLa pinacoteca espone parte delle opere (oli su tela, acquarelli, schizzi, acqueforti) donate dal maestro Gianbecchina alla sua città natale, che coprono un arco di tempo dal 1924 al 1996 e illustrano il prestigioso cammino dell’Artista: che evidenzia l’anima e le tinte cromatiche della Sicilia.

Chiesa S. Calogero, Corso Umberto I°, SambucaOrari apertura: settimanale e festivi ore 09,00/13,00 - 16,00/19,30T 0925 940239 _ C 380 6823347 M [email protected] _ www.gianbecchina.it

Museo della MemoriaUn museo legato alla ricerca dell’identità collettiva del Belìce, collocato all’interno della ex chiesa madre ristrutturata/ricostruita.. Al suo inter-no diversi fotogrammi, documenti, citazioni letterarie, dipinti e filmati guidano il visitatore in una affascinante scoperta dei paesi della Valle del Belìce prima e dopo quella tragica notte del 15 gennaio 1968. Dalle immagini di quei luoghi di straordinaria bellezza, che in pochi secondi furono distrutti e rovinati dalla forza della natura, si evidenzia la fragilità delle cose umane, si racconta il dolore, l’emergenza, le operazioni di soccorso, la solidarietà, la rabbia, ma anche la protesta di chi vuole con forza una rinascita ed un futuro.

Piazza Matteotti, Palazzo Filangeri di Cutò, 92018, Santa Margherita orari di apertura: tutti i giorni dalle ore 9.30 alle ore 13.00 Lunedì e Giovedì 15.30/18.30 _ Sabato e Festivi su prenotazionebiglietto: intero: € 2,00 ridotto: € 1,20 T 092530216/092530235 Fax 092530216/092530235 M [email protected]

Museo del GattopardoRealizzato all’interno del palazzo Filangeri di Cutò, residenza signorile appartenuta alla famiglia materna di Giuseppe Toma-si di Lampedusa, dove lo scrittore trascorse estati felici dell’in-fanzia e della giovinezza. Vi sono custoditi il manoscritto ed il dattiloscritto de “Il Gattopardo” ed altri oggetti appartenenti allo scrittore. Postazioni multimediali fanno rivivere i saggi critici e i film dedicati all’opera.

P.zza Matteotti, Palazzo Filangeri di Cutò, 92018orari di apertura: dalle ore 9.30 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 18.30 chiusura mercoledì e domenica pomeriggiobiglietto: intero: € 3,00 T 09253150 M [email protected]

Santa Margherita di Belìce

Museo Nino CordioIl Museo Nino Cordio nasce dall’iniziativa del comune di Santa Ninfa (Trapani), città natale di Nino Cordio, e dalla collabora-zione della famiglia dell’artista.Il museo accoglie la corposa donazione di acqueforti che Nino Cordio volle fare qualche anno prima della sua morte, avvenuta a Roma il 24 aprile del 2000. In esposizione anche una serie di dipinti ad olio, affre-schi, disegni e sculture che la famiglia ha concesso in prestito. Il totale delle opere esposte supera il numero di 200. Il museo oltre alle grandi sale espositive è dotato di una sala proiezioni video, una sala multimediale predisposta per la didattica con gli studenti delle scuole elementari, medie e superiori, una sala-atelier in cui sono stati ricostruiti gli ambienti di lavoro dell’artista e una sala teatro in cui si allestiscono eventi cultu-rali legati alle opere del museo.

Museo dell’EmigrazioneIl Museo dell’Emigrazione di Santa Ninfa nasce all’interno di un progetto coordinato dalla Rete dei Musei Siciliani dell’Emigra-zione, con il preciso ruolo di rappresentare in particolare l’emi-grazione dall’area trapanese e, in generale, dalla Sicilia per ragioni politiche. Il Museo descrive le ragioni che presiedettero al grande esodo della fine dell’Ottocento e dei primi anni del ‘900. Gli esiti dei moti rivoluzionari degli emigrati connessi ai fasci siciliani e le condizioni economiche delle zone d’esodo.

Piazza A. Moro - Centro Sociale 91029 Santa Ninfa Orari di apertura: dal Martedì al Sabato ore 9,00-13,00/15,30-18,00T 0924992202 - 092461563 M [email protected]

Riserva Naturale “Grotta di Santa Ninfa”Attraverso pannelli didattici ed esplicativi e roccioteca te-matica, il Centro Visitatori descrive l’importanza geologica e naturalistica della riserva naturale “Grotta di Santa Ninfa” e dell’altopiano carsico gessoso che si estende tra Santa Ninfa e Gibellina. La riserva naturale ricade in un vasto altopiano carsico di notevole interesse geologico e naturalistico; è stata istituita per la tutela degli ambienti ipogei della Grotta di Santa Ninfa e della Valle del Biviere. Nell’area è possibile osserva-re suggestive forme carsiche ed interessanti aspetti di vege-tazione naturale. E’ possibile effettuare, dietro prenotazione, escursioni guidate ed attività di educazione ambientale

Castello di Rampinzeri, C.P. 4264041, Santa Ninfa Orari di apertura: martedì-giovedì-sabato 9.00/13.30 - 15.00/17.00II e IV dom di ogni mese 9.30-13.30/15.30-17.30T 0924.62376 – 3298620475/3M [email protected]

Santa Ninfa

Salemi

Museo di Arte SacraIL Museo di arte sacra, accoglie le opere d’arte provenienti da alcune delle chiese distrutte o danneggiate dal terremoto del ‘68. Il nucleo principale è costituito da sculture del Quattrocento e del Cinquecen-to siciliano, tra cui numerose testimonianze dell’opera di Domenico Gagini e una Madonna con Bambino in marmo attribuita a Francesco Laurana. Il museo racchiude la splendida cappella della Casa Santa realizzata nel 1705, copia fedele della Casa Santa di Loreto.

Museo del RisorgimentoIl Museo del Risorgimento è stato riaperto al pubblico in occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Attra-verso le fonti documentarie dell’Archivio Storico Comunale, le tele, i ritratti e le collezioni di armi dell’epoca, testimonia la partecipazio-ne di Salemi al processo di unificazione e all’ingresso di Garibaldi e dei Mille in Sicilia.

Museo del PaesaggioInaugurato in occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità nazionale, il primo Museo del Paesaggio d’Italia ospita la mostra permanente Paesaggi d’Italia, realizzata in collaborazione con il FAI. Gli scatti inediti di Renato Bazzoni, accompagnati da citazioni sospese di grandi poeti e viaggiatori, mostrano l’incredibile varietà di forme con cui la natura si dispiega sull’intero territorio nazionale.

Museo della Mafia“Mettiamo la mafia in un museo perché vorremmo immaginarla morta, sconfitta” Vittorio Sgarbi.Il Museo della Mafia è stato realizzato dall’artista siciliano Cesa-re Inzerillo, insieme ai giovani del Laboratorio Sgarbi. Dedicato a Leonardo Sciascia, simbolo di un’antimafia non retorica, utilizza il linguaggio dell’arte per parlare di mafia in modo provocatorio e non convenzionale, attraverso un percorso multisensoriale, congegnato per immergere il visitatore in uno straordinario processo emotivo.

Museo ArcheologicoIl Museo Archeologico ospita nu-merosi reperti provenienti da di-verse campagne di scavo condotte da studiosi come A.Salinas e che hanno interessato il Centro Stori-co, San Miceli, Pusillesi, Mokarta e Monte Polizo. Le testimonian-ze abbracciano diverse epoche dell’età del rame all’età medievale.

Ex Collegio dei Gesuiti - via Francesco D’Aguirre - 91018 Salemi Orario di apertura: martedì - mercoledì - giovedì 10 - 13 / 16 - 19venerdì - sabato - domenica 10 - 13 / 16 - 20biglietto: intero € 5,00, ridotto € 3,00T 0924 - 982376

Page 2: Selinunte Salaparuta - Rete Museale Belicina · L’archivio custodisce i documenti di una stagione pianificatoria e progettuale unica in Italia e nel Mondo. Tutti i progetti e i

Vita

SalemiGibellina

Santa Ninfa

Partanna

Poggioreale

Sambuca

Sciacca

Selinunte

Giuliana

Santa Margherita di Belìce

Montevago

Belìce

Lago Arancio

Lago di Garcia

Salaparuta

Castelvetrano

Contessa Entellina

Roccamena

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L’identità di un territorio come nuova risorsa

“Un museo: conserva, protegge e valorizza gli oggetti legati alla tradizione e alla memoria sto-rica, culturale o sociale di un popolo, di una etnia o di una comunità…può raccogliere collezioni legate all’arte, sto-ria, scienza, alle tradizioni popolari...In una accezione più nuova del concetto di mu-seo, questo può essere inteso come spazio aperto, quando un territorio e’ fortemente ca-ratterizzato da un tessuto urbano di particolare interesse o da un sistema di emergenze archi-tettoniche, unitario e di particolare interesse.”

C’è consapevolezza che l’identità di ogni luogo o piccolo centro del Belìce, di cui i musei sono espressione, abbia la possibilità di consolidarsi solo in un sistema integrato a scala territoriale.Per raccontare una storia, che non è solo quelle dei singoli luoghi, ma quella di tutti i paesi del-la Valle del Belìce, per riflettere sul concetto di appartenenza e di comunità nasce la rete dei musei. La storia delle arti antiche, del suo terri-torio e paesaggio, delle sue modificazioni geolo-giche, dei grandi maestri del contemporaneo, è già documentata in alcuni musei già fortemente strutturati e storicizzati e in altri di recente for-mazione. Sorge oggi l’esigenza, a partire da cro-niche carenze strutturali, di tentare la formazio-ne di un sistema di musei, comprendendo in essi anche le emergenze architettoniche e paesaggi-stiche del Belìce. Nasce dalla consapevolezza, che solo attraverso la creazione di una rete si possano superare i limiti, per una significativa valorizzazione del ricchissimo ed inestimabile patrimonio di cui siamo testimoni. L’idea è quella di operare per un museo del territorio del Belìce, che a partire dalle singole istituzioni, dia una lettura continua della storia, dell’arte, della cultura materiale, dell’architettu-ra e del paesaggio e che ne consenta la cono-scenza, conservazione e valorizzazione.Alla rete concorrono strutture con storie diverse, alcuni musei sono già ben strutturati e inseriti negli itinerari turistici, altri in fase di definizione perché di recente formazione.

Menfi

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A29

A29Valle del Belìce

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Itinerario Archeologico Un itinerario archeologico nel Belice non può che partire dal Parco Archeologico di Selinunte e delle Cave di Cusa, uno dei più importanti del Mediterraneo, che deriva dalla sua posizione, dal perfetto inserimento nel paesaggio, dalla sua ampiezza, è uno dei parchi più grandi ed importanti al mondo, e per l’imponenza dei suoi templi.L’itinerario archeologico nel Belìce, risulta significativo per tutte le epoche antiche: dalla preistoria, a quella greca, dalla cultura Elima, a quella medievale, quest’ultima riconoscibile nella rocca di Entella e nella necropoli Pignatelli a Menfi.Nel museo della preistoria del Belìce a Partanna, i vasi campaniformi oltre che importanti frammenti ossei, rinvenuti nelle necropoli dell’area archeologica dello Stretto, raccontano la civiltà dei fossati. A Castelvetrano il Museo Civico espone il famoso Efebo di Selinunte, statuetta in bronzo, di pregevolissima fattura (480-460 A.C.), insieme a vasi, lucerne e a una lamina in piombo ( Lex sacra ) con inscritta una legge del V sec. A. C. Anche l’antiquarium di Entella nel comune di Contessa Entellina e l’antiquarium di Monte Adranone a Sambuca di Sicilia raccolgono nume-rosi oggetti della storia antica di questo territorio. L’itinerario non si esaurisce con i musei; i siti ancora poco studiati di Castellazzo a Poggioreale e di Mokarta e Monte Polizzo a Salemi, hanno già messo in luce importanti reperti della cultura Elima. Si tratta di aree archeologiche lungo la valle del Belìce, facilmente visitabili durante i periodi di scavo con missioni affidate a gruppi nazionali ed internazionali.

Itinerario Antropologico Si parte dal piccolo museo agroforestale di monte Finestrelle in territorio di Gibellina dove nelle sue sale si raccontano le tradizioni del Belìce, attraverso gli oggetti d’uso e gli attrezzi legati alla cultura contadina, dagli spazi esterni del museo, collocato in un piccolo edificio rurale all’interno dell’area forestale, è visibile un ampio panorama di questo territorio. Come pure il Museo Etno-Antropologico della Terra di Zabut a Sambuca che offre ai visitatori l’ambientazione didattica dei cicli di trasformazione del frumento e del latte. A Salemi il museo del Risorgimento documenta il ruolo di queste terre nelle battaglie per l’unità d’Italia con gli abiti, le armi, e i documenti del periodo garibaldino, mentre a Santa Margherita di Belìce, si rivivono le pagine e le storie del Gattopardo attraverso il manoscritto della famoso testo di Giuseppe Toma-si di Lampedusa (Museo del Gattopardo). A Santa Ninfa il museo dell’Emigrazione, attraverso vecchie foto, racconta delle esodi della gente del Belice verso i paesi del mondo nella prima metà del sec. XIX.

Itinerario della Memoria A Santa Margherita di Belìce, un nuovo edificio che ingloba le rovine della chiesa Madre, distrutta dal terremoto del 1968, è stato recentemente allestito il museo del-la Memoria, al suo interno immagini del terremoto, articoli di giornali del tempo e documenti raccontano del terremoto del Belìce.Il più giovane tra i musei della rete è Belìce/EpiCentro della memoria viva a Gibellina, racconta delle lotte della gente di queste terre a partire dalla marcia condotta da Danilo Dolci nel 1967. Due strutture che lasciano nel visitatore forti emozioni, i disagi e le vicende di un popolo che si deve riappropriare della propria identità e della bel-lezza dei luoghi che ha perso. L’itinerario si completa visitando i luoghi del terremoto e quindi il centro antico di Poggioreale, i ruderi dell’antica Salaparuta e la vecchia Gibellina sulla quale Alberto Burri ha realizzato il suo “Cretto” considerato oggi una delle più importanti opere d’arte contemporanea d’Europa.

Itinerario Contemporaneo Un viaggio nell’arte contemporanea non può che iniziare dal grande Cretto di Al-berto Burri realizzato come un grande sudario sulle rovine di Gibellina, distrutta dal terremoto, attraversando un paesaggio di particolare bellezza arriviamo a Gibellina nuova e al Baglio Di Stefano sede della Fondazione Orestiadi, dove la visita del Mu-seo delle Trame Mediterranee, e successivamente al Museo di Arte contemporanea e alla città nuova vero museo en plein air, ci da la possibilità di godere di una delle collezioni d’arte contemporanea più importanti d’Europa frutto della solidarietà de-gli artisti di tutto il mondo alla ricostruzione della città.Da Gibellina verso Santa Ninfa dove il Museo Nino Cordio offre la collezione che il grande maestro ha donato alla città e poi a Salaparuta con l’Archivo della Ricostru-zione, che conserva in originale i progetti redatti per la ricostruzione delle città del Belice e che consente di comprendere i processi di pianificazione e i disegni delle architetture contemporanee realizzate. L’itinerario del contemporaneo si conclude a Sambuca di Sicilia con le opere tessili dell’artista francese Sylvie Clavel e quelle di Gianbecchina che raccontano le tradizioni agricole e il paesaggio.

Itinerario Naturalistico La natura del Belìce nei mesi primaverili assume una tale bellezza, una tavolozza di colori ricca di essenze e profumi, che difficilmente si cancella dai ricordi. A Salemi, in occasione del 150 anniversario, nasce il Museo del paesaggio dove viene esposto per immagini e citazioni il paesaggio nazionale. A caratterizzare il particolare pa-esaggio belicino le riserve naturali di Grotta di Entella e Grotta di Santa Ninfa, che permettono di visitare e conoscere le peculiarità geologiche, vegetazionali e fauni-stiche, attraverso un’escursione nel tipico paesaggio dell’entroterra gessoso della Sicilia occidentale che si sviluppa nella Rocca di Entella e nel territorio compreso tra Santa Ninfa e Gibellina. Luoghi in cui la valle del Belìce si riesce a cogliere nella sua interezza fino a giungere nella Riserva naturale della Foce del Fiume Belìce e dune limitrofe, dove sulla riva costiera una flora dunale fa cogliere ulteriori peculia-rità naturalistiche. Lungo questo territorio altri posti conosciuti più per l’interesse archeologico legato al periodo preistorico come la contrada Stretto a Partanna e il Castello della Pietra a Castelvetrano consentono di vedere una natura incontaminata conservata per secoli. Diverse aree forestali comprese tra Castelvetrano, Salemi, Santa NInfa e Sambuca di Sicilia e in particolare la riserva Naturale di Monte Genuar-do, offrono la possibilità di fruire e vistare vaste aree di rimboschimento attrezzate e sempre più naturalizzate. Di particolare fascino l’area dell’abbazia di Santa Maria del Bosco a ridosso di Contessa Entellina nel territorio comunale di Sambuca di Sicilia. La nidificazione della Cicogna ai margini del Lago Arancio, completa la visita natura-listica del territorio sambucese