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Polifonie antropologiche: smarrimenti metropolitani tra performance e postcoloniale Alessandro Silvestri comunicazione_visuale Cattedra di Antropologia_Culturale Prof. M.Canevacci

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Page 1: Seminario Quai Branly Performance

Polifonie antropologiche: smarrimenti metropolitani tra performance e

postcoloniale

Alessandro Silvestri

comunicazione_visuale

Cattedra di Antropologia_Culturale Prof. M.Canevacci

Page 2: Seminario Quai Branly Performance

Antropologia_visualeL’antropologia della comunicazione visuale vide il suo sviluppo all’inizio degli anni ’70 nel gruppo di ricerca del PIEF (Program In Ethnographic Film), dove si vennero a delineare le linee guida sia interpretative che metodologiche dei modelli e dei codici visuali.

Page 3: Seminario Quai Branly Performance

Antropologia_visualeIl gruppo nasce come un’associazione antropologica, che grazie al sostanzialecontributo di Sol Worth, aveva come finalità quella di sottolineare le aree d’indagine e le forme visuali che dovessero essere prese in considerazione dall’antropologia visuale.

Fu proprio la nascita della rivista Studies in the Antropology of Visual Communication, diretta dallo stesso Worth, a chiarire le aree d’interesse dell’antropologia visuale.

Page 4: Seminario Quai Branly Performance

Antropologia_visuale

Nella newsletter 5,2 del 1974 vengono specificate le seguenti tematiche: - lo studio, l’analisi, e la produzione di film etnografici e di fotografie etnografiche in funzione della ricerca e dell’insegnamento:

- l’analisi delle forme simboliche visuali di unaconformazione storico culturale,

- teorie, tecnologie e metodologie visuali per la registrazionee l’analisi del comportamento umano e le relazioni fra idiversi modi della comunicazione,

- l’analisi della strutturazione della realtà quale vieneevidenziata dai prodotti visuali e dai manufatti,

Page 5: Seminario Quai Branly Performance

Antropologia_visuale

- lo studio trans-culturale dell’arte e dei manufatti, in unaprospettiva sociale, culturale, storica ed estetica,

-la relazione tra cultura e percezione visiva,

- lo studio delle forme dell’organizzazione sociale alla basedella pianificazione, della produzione e dell’uso di formesimboliche visuali,

- l’uso di media visuali nel feedback culturale.L’antropologo visuale non è più solamente interessato al film etnografico, come semplice registrazione della realtà, ma a tutti i codici e modelli visuali che si manifestano in una data “cultura”.

Page 6: Seminario Quai Branly Performance

Antropologia della comunicazione_visuale

Il testo visuale può essere quindi pensato come “un processo inquieto che coinvolge sempre quei tre partecipanti, tutti coi loro ruoli duplici di osservati ed osservatori: autore, informatore, spettatore sono tutti e tre del processo comunicativo”(Canevacci, 2001).

Auto_Eterorappresentazione

Page 7: Seminario Quai Branly Performance

Il mondo come “testo” è stato sostituito da un mondo come “immagine”, ed è quindi sempre più difficile definire la cultura soltanto in termini linguistici.

(Mirzoeff, 2002)

La crescente importanza della cultura visuale può offrire all’antropologia della comunicazione nuove prospettive, partendo dal concetto che per capire la visual culture è importante riconoscere che l’immagine visiva non è stabile, ma cambia continuamente il proprio rapporto con la realtà.

E’ in questa “differenza” interpretativa che “il visuale” della comunicazione diventa parte integrante del “fare” antropologia.

Page 8: Seminario Quai Branly Performance

“Focalizzare il visuale dellacomunicazione vuol dire, quindi,selezionare questo ambito dellacultura contemporanea in quanto

al suo interno si possonoconcentrare il potere e il conflitto,

la tradizione e il mutamento, lasperimentazione e l’assuefazione,

il globale e il locale, l’omologato eil sincretico” (Canevacci, 2001:11)

Includere le forme visuali nel concetto di “cultura”, significa espandere la ricerca antropologica verso campi d’indagine ancora tutti da interpretare e decodificare. L’immagine ha assunto un ruolo centrale e determinante nell’elaborazione di senso della realtà quotidiana.

Interpretare significa prima di tutto “visualizzare”.

Comunicazione_Visuale

Page 9: Seminario Quai Branly Performance

L’immagine che abbiamo del mondo è una costruzione simbolica di significati

In breve gli scritti antropologici sono essi stessi interpretazioni, e per di più di secondo o di terzo ordine. Sono quindi invenzioni, invenzioni nel senso che sono “qualcosa di fabbricato” , “qualcosa di confezionato”- il

significato originario di fictio - non che sono false, irreali o semplicemente ipotesi pensate “come se”

Cliffors Geertz, Interpretazione di Culture, 1988

Comunicazione_Visuale

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Muséeduquaibranly 11-12 Mars 2009

Page 11: Seminario Quai Branly Performance

Frammento Polifonia

Montaggio

Performance Paesaggio_corporeo Frame Body_Art

InterpretazioneMorphing-bodyscape

ANTROPOLOGIA_PERFORMANCE

Ho sognato per anni un’antropologia liberata. Per “liberata” intendo affrancata da certi pregiudizi che sono

diventati le caratteristiche distintive di quel genere letterario conosciuto sotto il nome di “lavori

antropologici”.

Victor Turner, Antropologia della Performance, 1993

Page 12: Seminario Quai Branly Performance

ANTROPOLOGIA_PERFORMANCE

Performance come ri_significazione di codici culturali

Attraverso il corpo e la mente è possibile vivere un’esperienza performativa e riflettere, quindi, sull’esperienza stessa

Performance come meta_commento

Liminale come contesto di ibridazione culturale_zona fertile di potenziali nuovi modelli culturali

Liminoide si differenzia dal liminale per la sua componente di scelta individuale

Page 13: Seminario Quai Branly Performance

MIQUEL_BARCELO’1957 en Felanitx - Mallorca

Paso_DobleIn collaborazione con il coreografo Josef Nadj

L’Argilla è l’elemento materico performativo

Trasformazione del corpo_argilla

Ibridismo e fusione

Page 14: Seminario Quai Branly Performance

BARTHELEMY_TOGUO1967 Cameroon

Circumcision 1997

Page 15: Seminario Quai Branly Performance

Circumcision 1997

BARTHELEMY_TOGUO1967 Cameroon

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ORLANSaint Etienne - France 1947

Multiply_Identities

Transitare_Ibridazione_Self_Hybridation

Fluidify_Body

Wiener Aktionismus (Otto Muehl, Gunter Brus) Gina Pane e Ana Mendieta

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ORLANSaint Etienne - France 1947

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ORLANSaint Etienne - France 1947

Page 19: Seminario Quai Branly Performance

ORLANSaint Etienne - France 1947

Page 20: Seminario Quai Branly Performance

Bibliografia di riferimento:

Mirzoeff, N.,2002, Introduzione alla cultura visuale, Roma, Meltemi.

Clifford, J., Marcus G.,1997, Scrivere le Culture, Meltemi, Roma

Turner V.,1993, Antropologia della Performance, Il Mulino, Bologna

Borofsky R., a cura di,2000, L’antropologia Culturale Oggi, Meltemi, Roma

Lévi-Strauss C., 1985, La via delle maschere, Einaudii, Torino

Canapè,2005, Rivista N°5.

Demeude H.,2006, Musée Catalogue Quai Branly, Edizions Scala, Paris

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Polifonie antropologiche: smarrimenti metropolitani tra performance e

postcoloniale

Alessandro Silvestri

[email protected]: lordtora