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Settembre 2016 Settembre 2016 anno XXX n°01 NOTIZIARIO COMUNITÀ DEI FIGLI DI DIO SPED. IN ABB. POST. COMMA 2- ART. 1 D.L.353/03 -CONV. L. 46/04 - FILIALE ROVIGO -DIRETTORE RESPONSABILE: P.CARLO RAVANO SEDE CASA SAN SERGIO, 50135 SETTIGNANO (FIRENZE)-AUTORIZZAZIONE N. 3743 - TRIBUNALE DI FIRENZE 10/08/1988 UT SITIS FILII PATRIS VESTRI

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Settembre 2016

Settembre 2016 anno XXX n°01

NOTIZIARIO

COMUNITÀ DEI FIGLI DI DIO

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Settembre 2016

Calendario.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 01

Da padre Benedetto

Amate la Chiesa... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 02

La parola del padre Divo Barsotti

Amore senza limiti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 0

Dall ' Assistente Generale

LaGrazia di un nuovo anno comunitario.. . . . .pag. 0

Avvisi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 1 0

Inserto Bibl ico

Secondo libro dei Maccabei.. . . . . . . . . . . . . . . . . pag.

Vita nel la Chiesa

Un incontro storico a Cuba... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .pag.

Incontri Comunitari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.

Vita del la Comunità.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.

Corrispondenza... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.

Ci hanno preceduto nel la casa del Padre.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .pag.

Anniversario dei defunti : Settembre 201 6.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3

I Santi patroni dei gruppi: Settembre 201 6.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 40

TRACCIA DEL MESE

Prima ancora

«La Comunità non è soltanto un impegno ad ascoltare delle prediche o a dire certe preghiere – è unimpegno di carità fraterna prima ancora di essere un impegno di recita di alcune preghiere. Perché infondo la nostra unione con Dio non si realizza con la recita di alcune preghiere, ma nella carità».

(Adunanza a Firenze, 6 gennaio 1956)

SOMMARIO

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1

01 gio

02 ven

03 sab

04 Dom XXII I domenica del Tempo Ordinario (anno C), I I I settimana del Salterio.

05 lun

06 mar

07 mer Esercizi spiritual i a Lecceto (FI) .

08 gio Esercizi spiritual i a Lecceto (FI) .

09 ven Esercizi spiritual i a Lecceto (FI) .

1 0 sab Esercizi spiritual i a Lecceto (FI) e a Ragusa.

1 1 dom XXIV domenica del Tempo Ordinario (anno C), IV settimana del Salterio. Esercizispiritual i a Lecceto (FI) e a Ragusa.

1 2 lun Esercizi spiritual i a Ragusa. L’Assistente Generale Maria Persico parte per lo Sri-Lanka, in visita al la Delegazione, con p. Damiano e sr. Francesca.

1 3 mar Esercizi spiritual i a Ragusa.

1 4 mer Esaltazione del la Santa Croce. Inizio del l ’anno comunitario 201 6-201 7. Si recita i lMattutino del la Resurrezione. Esercizi spiritual i a Ragusa.

1 5 gio

1 6 ven

1 7 sab P.Martino nel la Delegazione Veneto Nord; p. Ireneo nel la Delegazione Marigl iano.

1 8 Dom XXV settimana del Tempo Ordinario (anno C), I settimana del Salterio. P. Martino nel laDelegazione Veneto Nord; p.Ireneo nel la Delegazione Marigl iano.

1 9 lun

20 mar

21 mer Tempora di autunno.

22 gio

23 ven Tempora di autunno.

24 sab Tempora di autunno. P. Serafino nel la Famigl ia Sici l ia Valle del Salso; p. Paolo nel laFamigl ia Emil ia Orientale-Marche.

25 Dom XXVI settimana del Tempo Ordinario (anno C), I I settimana del Salterio. P. Serafinonel la Famigl ia Sici l ia Valle del Salso; p. Paolo nel la Famigl ia Emil ia Orientale-Marche.

26 lun P. Benedetto in Sardegna (fino al 3 ottobre).

27 mar P. Doroteo nel la Delegazione Inghi lterra (Londra, Bath).

28 mer

29 gio

30 ven Esercizi spiritual i a Nympsfield (Inghi lterra).  

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DA PADRE BENEDETTO

AMATE LA CHIESA. . .

Carissimi tutti , per cominciare l ’annocomunitario vi invito a meditare sul le citazioni intesta a questa circolare. Amare la Chiesa non èprobabi lmente mai stata una cosa semplice escontata: ci sono tanti modi di amare chepossono sembrare o risultare contraddittori o perlo meno “travagliati”, un po’ come quell i degl iadolescenti nei confronti dei loro genitori . Quandosi è bambini piccol i si ama la madre senzacondizioni, senza esitazioni, benché possasbagliare e abbia i suoi l imiti e difetti . Man manoche si cresce e si acquista un senso critico o unacerta autonomia, cresce la presunzione e non èraro che i figl i perdano quel rispetto e giudichinomalamente i loro genitori senza concedere scontio fare tanti complimenti .Ciascuno di noi avrà dunque un suo modo

particolare di capire, interpretare e vivere questaraccomandazione di amare la Chiesa, ma vorreiche fossimo tutti più attenti nel modo con cui ci

informiamo e trasmettiamo certe notizie, cherischiano di essere o diventare pettegolezzi omaldicenze capaci di infl iggere ferite piuttostogravi al Corpo di Cristo.La Chiesa unita com’è al Signore Gesù è

guidata dal suo Spirito, ed è una realtàmisteriosa, che comprende una parte visibi le euna invisibi le. Ci vuole prudenza e sapienza percogl iere le vie attraverso le quali Dio conduce laChiesa visibi le, pel legrina nel tempo, e tanta fedeper credere che Dio stabi l isce la sua sol idità e lasua permanenza in mezzo alle innumerevoliinsidie del maligno e ai vari paradossi del levicende del la storia. È comprensibi le esserepreoccupati per le tante storture in cui si stadibattendo ed evolvendo la società di oggi, e sucome la Chiesa cerchi di proclamare i l Vangelo inmezzo a tanti marasmi e tanta sordità, ma ilnostro compito come membri del la Comunità èquel lo di esercitare continuamente la fede, la

«Amate la Chiesa, il sacramento visibile della presenza di Dio quaggiù sulla terra.»(dal testamento del Padre Divo Barsotti) .

«C’è sempre l’uomo che si mette al posto di Dio, l’uomo che vuol salvare lui certi valori invece dilasciare a Dio di salvarli. […] La cosa importante è cercare di essere uniti, di amare la Chiesa, di amareil Sommo Pontefice e soprattutto di amare il Signore, di amarlo con un amore che ci dia uno spirito verodi fede e di umiltà, perché senza queste due virtù si andrà male.»

(Divo Barsotti: Considerazionisulla rottura operata daMons. Levèbvre, Adunanza diFirenze, 3 luglio 1988).

«Mio Dio come grave mi è apparsa la rovina della mia anima! Come mi ero illuso e come mi erolasciato dominare dal male! Dio non può volere che si prendano le sue difese con animo amaro. Dionon ha bisogno del nostro aiuto e nemmeno della nostra volontà di essere dalla sua parte. No Dio nonha parte. Per questo quando tu credi di essere dalla sua parte e ti dividi, è da Lui che ti dividi.»

(Divo Barsotti : L’attesa, diario,1 6 apri le 1 975)

«Siccome poi per necessità di ufficio debbo trattare con uomini del mondo, talvolta non bado atenere a freno la lingua. Se infatti mi tengo nel costante rigore della vigilanza su me stesso, so che i piùdeboli mi sfuggono e non riuscirò mai a portarli dove io desidero.»

(San Gregorio Magno, Omelie su Ezechiele, breviario volume 4° p. 1 255).

«Poiché partecipate agli stessi sentimenti di Dio, abbiate un grande rispetto reciproco. Nessunogiudichi il prossimo con viste puramente umane, ma amatevi sempre gli uni gli altri in Gesù Cristo. Nonvi sia in noi alcun motivo di divisione. Tenetevi uniti al vescovo e a quelli che presiedono, in modo dafornire a tutti un'immagine e una prova della vita immortale nel cielo.»

(Sant'Ignazio di Antiochia, Lettera aicristianidiMagnesia, vescovo emartire, breviario volume 3° p. 495)

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speranza e la carità proprio quando le situazioniappaiono più diffici l i e incomprensibi l i e dimantenersi fiduciosi nel la preghiera là dovel’efficacia dei discorsi e di altri mezzi umani è piùcontroversa. Anche i l mio autore preferitoscriveva in questo senso nel periodo burrascosodel dopo Conci l io:

«Penso che non rimanga altro da fare chepregare, per la Chiesa, per il Vicario di Cristo, eper noi stessi, e intanto esercitare la virtù dellalealtà che diventa una virtù solamente quando siprova la tentazione di abbandonarla».

(J . R. R. Tolkien, lettera al figl io Christopher)

Cari fratel l i e sorel le, ricordiamoci che con laConsacrazione abbiamo preso un impegnopiuttosto solenne che riguarda esplicitamente laChiesa, sacramento visibi le del la presenza di Dionel tempo e nel lo spazio in cui viviamo e chel’aspetto maggiormente visibi le, quel lo che deveessere più amato e rispettato lo troviamo nelPapa, “i l dolce Cristo in terra” come lo chiamavas. Caterina da Siena, e poi nei vescovi e neisacerdoti . Esercizio di fede, speranza e caritàsarà per noi anche ricordarci del rispetto edel l ’ossequio loro dovuto e tradurlo in preghiera esforzi sinceri e pratici di umile attenzione percomprendere meglio l ’ intenzione e i l peso del leloro direttive. Credo che in questo discorso sianecessario evocare l’ultima esortazioneapostol ica Amoris Laetitia, perché essa vienemolto criticata: sarà uti le ricordare e considerareche non si tratta di un documento che proponeuna lezione di teologia dogmatica, morale ocatechetica che mette in discussione l’autoritàdel la morale tradizionale o dei sacramenti del laChiesa, ma piuttosto un documento che esprimel’ansia pastorale di raggiungere chi si senteescluso o lontano e aiutarlo a ristabi l ire un legamecon la Chiesa e a riprendere i l cammino disequela dietro al Signore Gesù… Inoltre quando siascoltano le dichiarazioni a braccio del Papa,sarà ugualmente uti le ricordarsi che Francescoha uno sti le, un’esperienza del mondo latino-americano, una cultura, un modo di interloquire,diversi da quel la del la maggior parte dei vescovi edi tutti i precedenti pontefici , ma certo non incontrasto con la tradizione e gl i insegnamentifondanti del la Madre Chiesa.

Per cogl iere quanto la Provvidenza divina civuole donare in questo frangente del la storia,aiutati da quanto affermiamo nella formula lungadel la nostra consacrazione a proposito delPontefice, («offro la mia vita fino al l ’effusione delsangue per i l riconoscimento dei suoi diritti e i lcompimento del la sua missione divina»), pensoche sarà cosa buona sfruttare le occasioni perapprofondire serenamente le indicazionidel l ’esortazione apostol ica Amoris Laetitiavagliandone la portata, evitando di dar peso o didiffondere le varie critiche che non di radoimplicano faci lmente conclusioni arbitrarie oprevisioni di conseguenze catastrofiche, nonchégiudizi che arrivano persino a puntare i l ditocontro i l Papa come fosse un Anticristo. Sul la sciadi quanto ha scritto p. Doroteo ad alcuniconsacrati del l ’Austral ia, vorrei ricordare che ognicritica pubblica contro i l Papa è un’azione grave eirresponsabi le che mina direttamente quel legamedi amore e di fiducia che ogni fedele dovrebbecoltivare nei confronti del Vicario di Cristo,legame a noi necessario per la nostra salvezza.Vigi l iamo dunque su questo nostro amore al laChiesa per non essere disuniti dal l ’azione delmaligno che insidia continuamente quel lariverenza che dobbiamo avere e manifestare neiconfronti del l ’unico Pastore. Se qualcuno ha delleriserve o dei dubbi riguardo a dichiarazioni odecisioni del Santo Padre, può benissimoscrivergl i come faceva anche don Divo: non sonocerto i mezzi di comunicazione che ci mancano, epuò darsi che i l Papa risponda o comunqueprenda nota del le osservazioni o reazioni deifedel i ; in mancanza di questo, io stesso vorreioffrirvi un confronto su questi argomenti : anchecosì possiamo imparare ad amare la Chiesa.Come segno di una piena conferma dei propositidel la nostra consacrazione, vi chiedo dunque diaccogl iere con serenità e doci l i tà le occasioni checi saranno offerte per approfondire i l pensiero delPapa, che verrà eventualmente proposto durantel ’anno sia sul notiziario sia in occasione di alcuniincontri di gruppo.Benedicendo ciascuno nel nome del Padre e

del Figl io e del lo Spirito Santo vi affido al la graziadel la SS. Trinità e al l ’ intercessione del la VergineSanta, di San Sergio e dei nostri santi per unfecondo anno comunitario.

p. Benedetto

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Carissimi tutti, vi mando alcuni stralci delledecisioni prese all’ultimo Consiglio della Comunitàche si è tenuto in maggio. Mi permetto dicommentare e sottolineare la richiesta chefacciamo a tutti i consacrati di un aumento di uneuro della quota mensile. La Comunità stacrescendo, gli impegni come per esempio quellodell’archivio, strettamente legato alla futurabeatificazione del Padre, come pure quelli legatialle visite all’estero, sono tanti e implicano speseordinarie maggiori, mentre le entrate ordinarierestano al palo e questo malgrado l’aumento delnumero dei consacrati. I motivi di questo stallopossono essere molteplici, e vi assicuro che non siva a fare un'inchiesta di tutti i casi in cui le quotevengono versate al singhiozzo o non vengonoversate del tutto. Certamente per alcuni ci sonoproblemi economici, ma per altri si tratta forsesemplicemente di distrazione o scarso interesse opoco amore e fiducia verso la Comunità. Grazie aDio in questi ultimi anni alcuni fratelli e sorelle sonostati illuminati riguardo a certe esigenze della vitadella Comunità, e abbiamo ricevuto generoseofferte e lasciti che hanno provvidenzialmentecoperto la mancanza di entrate ordinarie. Grazie adessi abbiamo potuto anche procedere a spesestraordinarie come la ristrutturazione di alcune partidi Casa Mater Misericordiae a Vigliano Biellese, ilrinnovo delle due camere della foresteria a CasaSan Sergio e di alcuni locali a Casa Maria Giubbi(Opera Ritiri). Tuttavia per una sanaamministrazione del patrimonio, è indispensabilevoler tendere a pareggiare annualmente spese edentrate ordinarie, e per questo motivo dobbiamocercare di sensibilizzare tutti i consacrati per averequalche entrata in più e allo stesso tempo esserepiù attenti e cercare di ridurre, dove possibile,qualche spesa. Voglia il Signore mantenere viva oravvivare la sensibilità riguardo a questo aspettoeconomico dal quale dipende una parte della vitadella Comunità, segno tangibile e pratico dell’amoreverso di essa, secondo quanto scrive il PadreBarsotti in una sua circolare, che mi permetto diriportare più avanti (“Amare la Comunità”; volume IIIdelle circolari). Queste parole del Padre sonooltremodo attuali dato che come potrete vedere quisotto, il Consiglio ha approvato di procedere perottenere i permessi per iniziare dei lavori diristrutturazione di un cascinale in provincia diAgrigento in vista di un futuro insediamento dellavita comune in Sicilia. Termino ringraziando quantici assistono generosamente con il loro servizioprofessionale, in particolare la nostra carissima

Elena Lascialfari.

70° anniversario della nascita dellaComunitàI l 1 ° gennaio 201 7 ci sarà il 70° anniversario

della nascita della CFD (1 947-201 7). È benericordare questo anniversario sul Notiziario digennaio 201 7 e invitare tutte le famiglie a celebrarlo.Abbiamo nell’archivio storico il testo della primaAdunanza della Comunità: si potrebbe pubblicarequello, insieme ad un breve profilo delle primequattro consacrate del gennaio 1 947.Si chiede quindi di fare un incontro celebrativo

nelle singole Famiglie nel mese di gennaio; laproposta verrà discussa all'incontro degli AF inottobre.

Uso dei cellulari per la liturgiaSpinosa questione del l ’uso del telefonino per la

l i turgia. Ci si domanda se sia giusto e lecito usarei l telefonino per la preghiera del le Ore nei nostriincontri . Dopo la discussione, si decide che perquel lo che riguarda la preghiera personale,ognuno si regol i come crede, ma negli incontricomunitari (Gruppo, Adunanza, Ritiri , Esercizispiritual i , pel legrinaggi) ci si attenga all ’uso delBreviario (l ibro). I l motivo non è di sempliceattaccamento al la tradizione passata, mapiuttosto di carattere l i turgico e coinvolgel’aspetto del la dignità del la preghiera.

Incontro delle famiglieSu proposta del Comitato del la Famigl ia i l

Consigl io approva la convocazione di tre incontridurante l’anno alla Madonna del Sasso per referentie coppie con bimbi, in forma di weekend (da venerdìpomeriggio a domenica), per favorire coloro che nonpossono frequentare altri tipi di incontri per famiglie(estivi e incontri capodanno). Durante questi incontril’argomento di approfondimento può esserel’esortazione apostolica Amoris Laetitia.

Formazione SpiritualeAlba Pierini in qualità di presidente del Comitato

della Formazione, chiede di delineare in un brevedocumento i punti fondamentali della nostraformazione spirituale, da presentare non solo apersone esterne che ci chiedono quali siano i nostrifondamenti, ma anche per noi stessi. In undocumento del Papa Giovanni Paolo II (Vitaconsecrata) si invitavano i vari Istituti religiosi afondarsi più radicalmente nella propria Ratioformationis. Alba propone che venga fatto un

STRALCI DELLE DECISIONI PRESE AL CONSIGLIO DELLA COMUNITÀ1 2-1 5 MAGGIO 201 6

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allegato a mo’ di libretto, da aggiungere al Direttoriodella Comunità già esistente. In questo librettodevono essere date direttive di reperimentomateriale, di approfondimenti, ad uso specificoappunto dell’Assistente di Gruppo e dell’ incaricatodella formazione per gli aspiranti.I l Consiglio approva e attende che venga

presentato alla Presidenza questo piccolodocumento.

Archivio del padreP. Agostino espone un’ampia e dettagliata

relazione del lavoro svolto nell’ultimo anno. Èaumentata la mole del lavoro, ma si apprezzano irisultati più che soddisfacenti. La Casa delleBeatitudini a Firenze si avvale del lavoro di alcunicollaboratori assunti con regolare contratto, più altrecollaborazioni esterne o temporanee, con lacoordinazione di p. Agostino.Esistono ancora degli inediti del Padre, sia diari

che testi, di cui col tempo si prevede lapubblicazione. Siamo in attesa del responso daparte della Commissione diocesana delle cause deisanti a riguardo della revisione dei testi del Padreanalizzati da una serie di teologi censori nominati asuo tempo dal Cardinale Giuseppe Betori. Una voltaavuto il parere favorevole (si spera che sia tale) lacausa di beatificazione si aprirà ufficialmente.

Calendario visite, esercizi e pellegrinaggioTriduo Pasquale si terrà in due luoghi

contemporaneamente: a Desenzano sul Garda,come era di tradizione al tempo del Padre, e al laMadonna del Sasso. Questo perché si è visto chealla Madonna del Sasso ci sono molte iscrizioni epochi posti a disposizione.I l pel legrinaggio CFD si farà a Fatima,

indicativamente nei giorni 1 -5 giugno. Organizzala segreteria del la Comunità.

Rendiconto economicoElena Lascialfari i l lustra al Consigl io la

situazione economico-finanziaria del la Comunità,leggendo e commentando i l prospetto e i l bi lanciodel l ’anno passato e del l ’anno in corso. Via via levoci vengono spiegate e commentate.L’unica annotazione che necessita di una

valutazione complessiva è i l fatto che le spese digestione ordinaria del la Comunità superano lenormali entrate fisse annuali , quindi i l bi lancioannuale è in perdita.Per ovviare a questo inconveniente è stata

valutata la proposta di innalzare la Quota mensi ledei consacrati , al momento ferma a € 6,00. I lConsigl io valuta che sia bene innalzare la quotadi un euro e portarla a € 7,00 mensi l i . Tale

del ibera diventerà effettiva a partire dal prossimo1 4 settembre 201 6, inizio del l ’anno comunitario201 6-201 7.In generale bisogna cercare di sensibi l izzare

tutti i consacrati del la CFD ad essere un po’ piùgenerosi e sensibi l i al le esigenze economichedel la Comunità intera, sia con offerte spontanee evolontarie, sia con lasciti ereditari (Statuto art.68). Se sentiamo la Comunità come nostrafamigl ia dobbiamo anche sostenerla nel le suespese di gestione. Questo richiamo deve esserefatto ogni tanto dagli AF e magari con qualcheesortazione nel Notiziario.

Progetto di una casa di vita comune in SiciliaP. Benedetto i l lustra la situazione di un

progetto di costruzione di una casa di vitacomune a Raffadali (prov. Agrigento) in unterreno donato al la Comunità da una sorel laconsacrata. I l Consigl io approva i l progetto cheviene presentato e autorizza l’ inizio del le praticheper ottenere i permessi vari e i futuri lavori .

Preghiera dei santi patroni dei gruppiNella preghiera l itanica e nel le invocazioni al le

Lodi e Vespri , nel la ricorrenza dei santi patronidei gruppi, si propone di aggiungere i santipatroni del le Case di vita comune: san Sergio (25settembre), san Gregorio (3 settembre), eccetera.Una volta trovata la formula adatta, si avvertiràMarco Donati per i l Notiziario e sr. Elena per larevisione del Manuale in modo da inserire taleintenzione di preghiera. «Per i nostri fratel l i(sorel le) di Casa … perché per sua intercessionesiano un cuor solo e un’anima sola nel la fedeltà enel l ’amore, preghiamo». Questo vale per le casededicate ad un santo specifico (Casa San Sergio,Casa San Gregorio, ecc). Laddove si contemplaun titolo mariano (Mater Misericordiae, Madonnadel Sasso, Madonna di Pietracupa, ecc) nelgiorno dedicato si dirà: «… perché perintercessione del la Beata Vergine di… siano uncuor solo, ecc».

Corsi di cantoI l Consigl io approva i l Corso di canti effettuato

quest’anno alla Madonna del Sasso, curato da p.Stefano, e conferma lo stesso corso nel prossimoanno. Al tempo stesso promuove la stessainiziativa in Sici l ia, se i fratel l i sici l iani riuscirannoad organizzarlo. Un’altra idea valida potrebbeessere una giornata, o mezza giornata, dedicataal canto, quando ci saranno le visite di p. Stefanoo di p. Serafino nel le varie Famigl ie, a discrezionedel l ’AF.

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AMARE LA COMUNITÀ (Marzo 1 990)

La Comunità è la famiglia che ci accoglie erealizza già quaggiù sulla terra visibilmente quellacomunione coi fratell i che è la prova più certa dellanostra comunione con Dio. Ci si consacra a Dionella Comunità. Separare dunque la nostra unionecon Dio dall 'unione coi fratell i non è possibile: l 'unae l'altra cadono o si realizzano insieme. Per iGesuiti , la «Compagnia» è la loro madre. Come difatto dalla madre il bambino riceve l'alimento che lonutre, come dalle sue cure egli è difeso e protetto ein dipendenza da lei si sviluppa e cresce fino allasua maturità umana, così la Comunità religiosanella quale uno si consacra a Dio.Dobbiamo amare la Comunità nella quale Dio ci

ha fatto come rinascere in un impegno diperfezione che dovrebbe condurre ciascuno di noia quella maturità spirituale che è la santità.Amiamo veramente la Comunità? La domanda èpuramente retorica per molti di noi, e io debboattestare l'amore di molti per la Comunità. Noncostano i sacrifici che essa ci chiede; al contrario èla gioia più pura e più grande quella che animamolti nell 'obbedienza a quanto essa chiede aciascuno. Ma non tutti purtroppo amano così laComunità, come la loro madre, come la lorofamiglia.Un segno di questa carenza di amore è la

difficoltà di raccogliere le quote e, qualche volta, i lrifiuto di versarle o la volontà di ridurre, per quantoè possibile, quello che la Comunità ci chiede per lasua vita. Dobbiamo di fatto, se amiamo laComunità, desiderare che si espanda, che possaaprire nuove case, che possa anche farsi presentenon solo in Italia, ma nel mondo. Quando una casaè già formata può procedere da sola, e non avràbisogno di alcun contributo; ma lungo è spesso il

cammino per arrivare a questa autonomia.Possiamo e dobbiamo testimoniare ai nostri fratell ie sorelle che per ora le Case di vita comune nonpesano nemmeno in minima parte sui contributiversati. Non viviamo a spese di chi lavora: ancheper noi della vita comune vale quanto ha scritto S.Paolo: «Chi non lavora, non mangi».Ma se la Comunità è la madre, è evidente che

per i bambini s'impone un'assistenza, un aiuto. Noiqui a S. Sergio siamo già tanti che, se ne verrannoaltri (e noi lo desideriamo vivamente, e preghiamoil Signore per questo! ) dovremo necessariamenteaprire un'altra casa. Quello che noi abbiamo comeriserva per i casi particolari che possono nascere,non è certamente sufficiente per comprare unacasa ed arredarla.Vorrei chiedere a chi si lamenta o si sottrae a

questo obbligo di amore, se vuole che la Comunitàviva o che muoia. Se anche non tutti hanno fatto ilvoto di povertà, un impegno alla vita evangelicaimporta sempre il distacco dai beni. Mi accorgoche non è così facile per molti questo distacco, chepure è condizione, secondo il Vangelo, a seguireGesù.Mi dispiacerebbe ritornare su questo

argomento, perché mi dimostrerebbe la vostrainsensibil ità e anche perché mi verrebbe fatto dipensare che io proprio ci tenga ai vostri denari. Aivostri denari tiene piuttosto il Signore, che vi hachiamati a seguirlo.Che il vostro amore sia vero! Non parole, ma

impegno reale di una partecipazione viva alla vitadella vostra famiglia nel rispondere a quanto ilSignore ci chiede come segno di questo amore.

il Padre

Carissimi tutti il 9 Luglio scorso è morto S.E. il Cardinale Silvano Piovanelli arcivescovo emerito diFirenze. Vorremmo ricordarlo come il Vescovo che ha riconosciuto la Comunità come AssociazionePubblica di Fedeli il 6 Gennaio 1984, ma anche come un amico che ha sempre sostenuto il Padre e laComunità da lui guidata, accogliendo i suoi figli in seminario e accelerando i tempi dell'ordinazione di p.Serafino, p. Silvano e p. Benedetto. Anche p. Paolo è stato ordinato da lui. Il Cardinal Piovanelli in moltimodi ha dimostrato di voler sostenere e incoraggiare la nostra vita monastica e favorire la diffusione delcarisma del Padre e di questo gli siamo profondamente grati. A testimonianza della sua statura spiritualepubblichiamo qui di seguito il suo testamento che ha scritto venti giorni prima di lasciare questo mondo.

TESTAMENTO SPIRITUALE DEL CARDINAL SILVANO PIOVANELLI

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Nel nome del Padre, del Figlio e dello SpiritoSanto.Sono in dirittura di arrivo e tutta la mia vita è

rivolta verso il Signore, i l quale ha riempito la miaesistenza. Lui solo è stato la luce dei miei giorni.Lui solo non ha abbandonato mai per un istante ilmio cammino nel tempo.I l Signore ha talmente accompagnato ogni mio

passo che non mi sono mai sentito solo ed èproprio Gesù che ora mi apre le braccia. Possodire che passo dopo passo Lui è stato al miofianco e ha riempito la mia mente, i l mio cuore,tutto di me. Attraverso di Lui ho sentito di esserefratello di tutti gl i uomini, particolarmente deipoveri, dei malati e delle persone sole edabbandonate.Io sono nato povero e nonostante una vita piena

di contatti con tante persone, tante situazioni enonostante il mio percorso nella Chiesa, sonorimasto povero e quindi non ho nulla da lasciare;ho da lasciare soltanto amore; l’amore con cui hocercato di incontrare gli altri ; ed ora che sono aimomenti ultimi della mia vita intendo fare,mettendo tutto nelle mani di Dio, i l dono di me al

Signore. È un dono rinnovato e sento che ilSignore sta per accoglierlo.Pensando a quanto il Signore ha sofferto per noi

e per me, povero peccatore, devo dire che Lui,abbandonato sulla croce, mi sta risparmiandotanta sofferenza; Lui crocifisso e sanguinante, iocurato ed assistito da tanta delicatezza ed affetto.Devo dire grazie in mil le modi, è la mia

Eucaristia. Non so se potrò celebrare ancora unaMessa, ma sento che ora l’offerta della mia vitadiventa vera Eucaristia. Desidero, anzi voglio, chela mia esistenza sia Eucaristia: ringraziamento pertutti, a cominciare dai sacerdoti a cui ho semprevoluto bene; a tutti, senza lasciar da partenessuno. Ai sacerdoti fiorentini vorrei dare unabbraccio, ai singoli, dal caro Vescovo Giuseppemio successore fino all’ultimo ordinato,ringraziandoli per quello che fanno e hanno fattoper il popolo di Dio. Vi dico: crescete nell’amoreverso Gesù Cristo e verso i poveri, i malati, ipiccoli, gl i ultimi. E vogliatevi bene tra di voi. Nondimenticate mai quello che il Signore ha dettoattraverso l’Apostolo Giovanni: «Amatevi come iovi ho amato».Offro la mia vita perché il sacerdozio ministeriale

sia vissuto proprio come un generoso, totale,entusiasta dono di sé al popolo di Dio, i l popoloche il Signore ci ha affidato.Alle persone consacrate, le monache e i monaci

di clausura, le religiose ed i religiosi desidero dire,augurare, pregare perché il Signore sempre piùdiventi l ’unico della loro vita. E allargo le bracciaper stringere nell’affetto ognuna ed ognuno di voi.Ai laici, al popolo di Dio, in mezzo ai quali ho

trovato tante tracce di santità, per lo più nascostaed anonima, dico di fidarsi sempre di Dio eguardare a Lui solo per far crescere l’edificio, di cuisono pietre vive, ognuna essenziale ecomplementare per la costruzione del Corpo diCristo che è la Chiesa.La maggior parte dei volti che si affollano ora

nella mia mente sono già nelle mani di Dio e stoguardando verso di loro, certo che mi vorrannoaccogliere tra di loro.Ora che sono in dirittura di arrivo però non mi

volto indietro se non per ringraziare e corro verso ilSignore per lasciarmi abbracciare totalmente daLui.

Miserere. Amen. Alleluia.  

1 3 Giugno 201 6

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Settembre 2016

Ci ha detto i l Signore:«Voi tutti siete fratelli»(Mt 23, 8). Siamo tuttifratel l i in quanto tutti ,prima di avere una funzione

sul piano visibi le, siamomembra di un unico corpo,

siamo legati fra noi da un unico Spirito,viviamo tutti di una medesima vita, la vita diCristo Signore.Si è detto che siamo figl i di Dio, in quanto

siamo nel Cristo, e che da questo essere nelCristo deriva per tutti noi una unità ontologica cheè i l fondamento del la carità fraterna. Sarebbemostruoso che un bambino rimanesse semprebambino; è una del le disgrazie più grandi che puòcapitare in una famigl ia di avere un figl io checresce sul piano fisico e rimane bambino comesvi luppo mentale. Ora noi siamo questo se, puressendo una sola cosa nel Cristo, non cresciamoe non svi luppiamo questa unità sul piano morale,psicologico e sociale. La vita cristiana implicaquesto crescere: dal l 'essenza alla vita. L'essenzaè i l fondamento di una vita corrispondente:operari sequitur esse. Se siamo uomini,dobbiamo vivere come uomini ; se siamo un soloCristo, dobbiamo vivere questa unità nel l 'amorefraterno. L'amore fraterno, cioè, manifestachiaramente questo crescere del cristiano. I lcrescere del cristiano è i l crescere stesso del lacarità e si manifesta nel l 'unità dei sentimenti ,nel l 'unità del la vita, che deve esprimere sul pianodei rapporti umani quel l 'unità del lo spirito,quel l 'unità del corpo che noi siamo in Cristo Gesù.(…) Dobbiamo amare. È certo che la carità che

è in noi è frutto del lo Spirito Santo che ci è statodato: «La carità è stata diffusa nei nostri cuori perlo Spirito Santo che ci è stato donato» (Rm 5, 5),dice san Paolo nel la Lettera ai Romani. Questacarità, frutto del lo Spirito che vive in noi, non può

avere che gl i stessi caratteri del l 'amore divino.Non è la carità di Dio, come dice PietroLombardo, però ha gli stessi caratteri del l 'agapedivina. Quali? È un amore che per sé non haconfine, né in quanto è dono del l 'essere, né inquanto raggiunge gl i altri . Non ha dunque confinenel l 'oggetto perché ama tutto e tutti ; non haconfine nel soggetto perché non è una qualunquespecificazione del l 'essere cristiano, è l 'esserecristiano stesso. Come per Iddio si dice che Egli ècarità, così i l cristiano, quando è perfetto, non èche carità. È quel lo che insegnava già i lCristianesimo primitivo, per esempio sant'Ignaziodi Antiochia. Noi siamo amore, o piuttosto Dio èamore e noi dobbiamo trasformarci in amore tantoche tutto l 'essere nostro non sia più cheespressione di carità e la carità esauriscatotalmente l 'essere cristiano. Vi deve essere unatto che esprima interamente la naturadel l 'essere. Ora l 'atto che esprime l'esserecristiano è questo amore, un amore dunque checonsuma tutto l 'essere, che non può nonincludere la stessa morte. L'esaurirsi del l 'esserein questo atto vuol dire che oltre questo i l cristianonon può vivere. Di qui ne viene che l 'amore hareal izzato tutta la sua potenzial i tà quandoconsuma tutto l 'essere cristiano: «E nel l 'amare è i lmio solo esercizio», dice san Giovanni del laCroce. Ma più sapientemente ancora di sanGiovanni del la Croce, lo Spirito Santo ha ispiratoa san Giovanni l 'Apostolo quel la grande parolanel la sua prima Lettera: noi dobbiamo amare ifratel l i fino al la morte (cfr. 1 Gv 3, 1 6).Non c’è l imite; come non c’è l imite nel l ’oggetto,

perché devi amare tutti , così non c’è l imite in te,non puoi fare riserve. Quello che trattieni per te,questo è i l l imite per te di essere cristiano. Quelloche tu non trasformi in amore, questo dice lamisura del la tua real izzazione cristiana.

La parola del padre Divo Barsotti

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Dall' Assistente Generale

LA GRAZIA DI UN NUOVO ANNO COMUNITARIO

Carissimi fratel l i e sorel le,sta ricominciando l’anno comunitario, e come

tutta la vita che ci concede i l Signore è Grazia,anche quest’anno comunitario sarà Grazia pertutti noi . Una Grazia che i l Signore ci concede inmaniera gratuita; sta a noi accogl ierla,interiorizzarla, accettarla, coltivarla, econdividerla con le persone che fanno parte del lanostra vita. E tutto questo va fatto nel la gioia diessere amati da un Dio che si china su di noisenza pretendere nul la.Per potere vivere a pieno questo dono

dobbiamo essere certi , e lo siamo, che laComunità è voluta da Dio e noi consacrati siamostati scelti da Lui uno per uno in un disegno diamore infinito. Riguardando i l percorso del lanostra personale storia, che ci ha condotto al laConsacrazione, troveremo il disegno di Dio che ciha condotti ad un incontro unico, che ha vinto lanostra titubanza verso una vera fede accettandol iberamente di fare parte del la nostra Comunitàdei Figl i di Dio.Ma cos’è la Comunità? Don Divo predicava nel

1 989:«La Comunità, ecco la grande real izzazione del

Cristo. Che cosa ha fatto i l Cristo quando ci haredento? Ha creato la Chiesa. E la Chiesaall ' inizio erano 1 20 persone, quel l i che si eranoraccolti nel Cenacolo; una piccola comunitàdunque.Le comunità sono create dal lo Spirito di Dio. La

struttura fondamentale del la Chiesa però rimanequesta: la Chiesa universale di cui capo è i l Cristoche si fa presente nel suo Vicario, che ha unprimato di giurisdizione su tutta la Chiesa e che èinfal l ibi le ex sese e non autem ex consensuecclesiae. Questa è la grande Chiesa, unaChiesa però nel la quale mi perdo.La Chiesa universale poi si struttura nel le

diverse diocesi, dove è presente un vescovo chesia in comunione col Papa. Se un vescovo non èin comunione col Papa, la sua autorità sul lacomunità al la quale presiede non è legittima.Ecco perché noi riconosciamo le Chiese oriental i ,ma si deve dire che non sono legittime, perchéescludono la comunione con i l Vicario di Cristo.

Nel le Diocesi ci sono le parrocchie con unsacerdote a capo. Quello che vive i l Vescovo neiconfronti del Papa, deve essere vissuto in modoancor più profondo da ogni sacerdote neiconfronti del Vescovo. Come i Vescovi vivono incomunione col Papa, così i sacerdoti devonovivere in comunione col Vescovo. Questa è lastruttura del la Chiesa.Però non esistono soltanto queste comunità,

ma anche altre che, senza opporsi a queste,rispondono ad esigenze particolari e a particolarivocazioni. Prima di tutto c'è la comunità famil iare.Dalla parrocchia si passa alla famigl ia che è unapiccola chiesa, come dice i l Conci l io. Dobbiamocapire che anche questa è fondata da Cristocome la parrocchia, come la diocesi e come laChiesa intera. Per questo quando non si vive inunione con Cristo, anche la famigl ia si spezza.La Chiesa istituzionale è legata ai luoghi e non

a vocazioni particolari . Uno rimane cristiano, se èbattezzato, anche se vive abitualmente inpeccato. Anche se rompe con la Chiesa, dato cheè battezzato, i l parroco deve pregare eimpegnarsi per lui , anche se lui non ne vuol piùsapere. Per le comunità di altro tipo invecel 'elezione è volontaria, risponde ad una vocazionespecifica; vocazione che può accogliere anchecoloro che hanno contratto matrimonio. Questa èuna novità nel la Chiesa portata dal Conci l ioVaticano I I che ha detto che tutti i cristiani hannouna vocazione al la santità. E le comunità, chesorgono per i carismi particolari , sono comunitàche indirizzano sempre le anime che ne fannoparte, al la santità.Questo è uno dei fini fondamental i del la

Comunità che ho fondato, facendo sì che tutti sisentano impegnati verso un unico fine. Non c'èdifferenza fra una carmelitana e un padre difamigl ia; tutte le differenze sono date soltanto daldiverso grado di carità. Ma un laico può avereuna carità superiore a quel la di una carmelitana,perché la carità non è privi legio di nessuno. Tuttidevono tendere al la perfezione del la carità.Soltanto c'è questo: che le carmelitane si trovanoin una condizione oggettivamente privi legiata pertendere al la perfezione. Ma perché la Chiesa non

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AV V I S I

Lettura biblica del mese

Nel mese di settembre si legge i l Secondo libro dei Maccabei ;nel mese di ottobre si leggerà i l l ibro del l ’Apocalisse;nel mese di novembre si leggerà i l l ibro di Giobbe.

Tempora di Autunno

Nei giorni mercoledì 21 , venerdì 23 e sabato 24 settembre ricorrono le TEMPORA DI AUTUNNO. Lapreghiera è per la santificazione del le anime consacrate e per le vocazioni sacerdotal i . La raccolta del leofferte (col letta) è per la Cassa Suffragi del le Famigl ie.

1 4 settembre, inizio anno comunitario

I l 1 4 settembre, Esaltazione del la santa Croce, inizia l ’anno comunitario 201 6-201 7. Si recita i lMattutino del la Resurrezione.

Incontro per le famiglie  e i giovanissimi Capodanno 201 6/1 7

  In occasione del Capodanno, anche quest’anno ci diamo appuntamento a Fognano, in provincia diRavenna, dove si terranno l 'incontro del le famigl ie CFD e contemporaneamente quel lo per igiovanissimi.   Precisiamo che a questo incontro si possono iscrivere anche i ragazzi che non hanno i

dovrebbe provvedere anche a coloro che vivonoin condizioni meno favorevol i per essere santi?Oggi sono molti i laici in processo dibeatificazione. Sembra che lo Spirito Santoagisca nel corpo ecclesiale proprio per portareal la santità padri e madri di famigl ia, personeimpegnate nel le attività professional i più diverse.Se tutti dobbiamo tendere al la santità, ci

devono essere dei mezzi che la Chiesa offre acoloro che vivono in famigl ia o che esercitano unaprofessione. Differente è la vocazione, ma ugualeper tutti è la meta. Per questo chi ha sposato nondeve sentirsi escluso dalla santità raggiunta dasanta Teresa di Gesù. Né una carmelitana devesentirsi separata da chi è legato dal matrimonio.Chi può giudicare la santità di un'anima? SoloDio. Quante volte chi vive nelmatrimonio deve vivere la sua vitacristiana in un cammino di pazienza, diumiltà, di dedizione di sé, di sacrificio!Una cosa però ciascuno di voi devevolere: di essere santo. Se la vocazionedi tutti è la santità, nessuno di voi devesentirsi escluso da questo cammino,

che dovete intraprendere con generosità, sicuriche lo Spirito Santo, come vi ha fatto cristiani,così vuole portarvi a questa perfezione di amore.Tenete ben presente dunque che risponderete

al Signore se questa vostra risposta, quasispontaneamente, creerà una comunità di anime.Ma è soltanto nel Cristo che la comunità nasce,vive e si svi luppa pienamente».Ecco cos’è la Comunità descritta nel le parole di

don Divo che l’ha fondata con la guida del loSpirito Santo. Una Comunità in quattro rami perpotere accogliere tutte le anime di buona volontàin qualsiasi stato di vita siano, con un soloobiettivo: la santità.Al l ’ inizio di questo anno comunitario è bene che

tutti noi riflettiamo su queste parole del Padre perrinsaldare in noi l ’obiettivo del la nostraconsacrazione a Dio, a Maria e al laChiesa nel l ’autorità del Papa. Sia questoi l nostro intento, nel la consapevolezzadel la nostra fragi l i tà, partecipando conentusiasmo agli incontri comunitari con lacarità che viene da Cristo.

Salvo

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DON DIVO BARSOTTI AL PARLAMENTO ITALIANO

Evento un po’ a sorpresa e certamente noncomune quel lo successo i l 1 6 giugno scorso aMontecitorio, sede del Parlamento ital iano. Nelpalazzo del la Camera dei Deputati si è tenuto unincontro sul la figura del Padre dal titolo: “Ladivinizzazione negli inediti di Divo Barsotti”.L’ incontro è stato promosso dall ’onorevole

Giuseppe Fioroni, già Ministro del la PubblicaIstruzione, in col laborazione col Vescovo LorenzoLiuzzi, rettore del la chiesa di San GregorioNazianzeno del la Camera dei Deputati .Era la prima volta – come è stato dichiarato

al l ’ inizio – che in un palazzo del Governo venivapresentata la figura di un mistico del nostrotempo. Hanno parlato di lui i l Cardinale GualtieroBassetti , i l prof. don Mauro Angelini , autore dell ibro: “La divinizzazione negli inediti di don DivoBarsotti”, mons. Stefano Tarocchi, preside del laFacoltà Teologica del l ’ I tal ia Centrale, e lo stessoonorevole Giuseppe Fioroni.La cosa clamorosa è stata che la gente presente

era così numerosa che si è dovuto cambiare salaall ’ultimo momento. Televisione e autorità di ognigenere e specie affollavano i locali di un luogo cosìinsolito per una persona come il Padre che in effetti

di politica, almeno in modo diretto,non si era mai interessato in vita sua.Io ero stato mandato da p.

Benedetto in rappresentanza dellanostra vita comune, ma vi eranoanche diversi consacrati della nostraComunità romana.Mentre salivo le auguste scale del

palazzo, frequentato solo dadeputati, ministri e funzionari diStato, mi domandavo il perché diquesta inedita presentazione delPadre in quel luogo, vero e propriocuore delle Istituzioni del nostroStato. I l Padre, con il suo sti leproprio e libertà di azione, parlò con

la stessa intensità a gruppetti parrocchiali e allaConferenza Episcopale Italiana, predicò allostesso modo ai Cardinali del Vaticano e in remoticonventi di provincia, scrisse ai Vescovi e aglioperai dell ’Enel, non cercava vetrine e visibil ità maandò a tenere trasmissioni televisive alla Rai,pubblicò studi su riviste specializzate di teologia,ma vi è anche un suo articolo su Annabella… Eraun uomo libero, e se vi era da parlare di Dio,sarebbe andato certamente anche al Parlamento.Non vi andò da vivo, vi è andato dopo morto. Ed èstato invitato, questa è la cosa interessante. Comesempre, d’altronde: egli stava a Casa San Sergiosenza chiedere nulla, ma se veniva chiamato,andava.Che cosa dunque ha detto i l Padre i l 1 6 giugno

al Parlamento ital iano?Questo: che l’opera del l ’uomo non conta nul la

se non ha come fondamento i l suo essere in Dio,quindi non tanto l ’assunzione dei “valori cristiani”come ispirazione per un pensiero corretto, quantola dichiarata incorporazione a Cristo e lanecessità di essere “uomini nuovi” nel lo SpiritoSanto per poter agire e pensare rettamente nel laVerità. Una dichiarazione aperta e schietta del la

genitori presenti .Gl i incontri inizieranno con  la cena del 29 dicembre e si concluderanno con i l   pranzo dell’1

gennaio 201 7. Si chiede a tutti i partecipanti di portare con sé lenzuola ed asciugamani.Per informazioni e iscrizioni rivolgersi a Ferrari Federico e Alessandra,   San Lazzaro di Savena

Bologna tel. 051 4501 60 – cel l . 3406426846/ 3477026299  alecannas@fastwebnet. i t.

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MEDITANDO: BIBBIA ALLA MANO!

SECONDO LIBRO DEI MACCABEI

I l Secondo Libro dei Maccabei non è lacontinuazione del Primo, ma la stessa storia vistada un'angolatura diversa. I l Padre definiva i lPrimo più esatto storicamente perché privo diinterpretazioni personali . I l Secondo ha uno sti lepiù ridondante, più ampolloso, da storia patetica,ha del l 'oratorio, del l 'enfatico. Ma è importanteperché Parola rivelata. La parola scritta è unsegno che non è più deludente di quanto non sia i lsegno del pane, che pur tuttavia garantisce lapresenza del Cristo.Contro l 'invasione el lenistica, la rivoluzione

maccabaica abbraccia l 'arco storico che va dal1 75 a.C., anno di ascesa al trono di Antioco IV

Epifane, al 1 34 a.C., l 'anno del la morte del l 'ultimodei fratel l i Maccabei, Simone. I l messaggioteologico di questa storia patetica svi luppa settetesi di grande interesse, perché, da un lato,riassume la tradizione giudaica e dall 'altro faaffiorare le nuove credenze che in essa si stannoconsol idando. L'accettazione da parte del laChiesa Cattol ica di questo l ibro ha fatto sì chemolti di questi elementi costituissero anche unospecifico del la dottrina cattol ica. La prima tesi è lariproposta del la teoria classica del la“retribuzione”. Per i nostri peccati noi soffriamo.La seconda ribadisce la legge del “tagl ione”,strumento equi l ibratore del la storia e sostegno

fede in Gesù Cristo come unico salvatore. Non ivalori , non le radici , non le idee di ispirazionecristiana, ma la vita in Cristo aperta, dichiarata,vissuta, reale, come base e fondamento per i lretto e giusto servizio di uomini di legge e uominidi Stato. Don Mauro Angelini ha più volte insistitosu questo concetto paolino: vi siete rivestiti diCristo, siete uomini nuovi, avete in voi lo SpiritoSanto e quindi i l “pensiero di Cristo” (1 Cor 2,1 6).È stato un discorso coraggioso, chiaro, ma per

i l Padre sarebbe stato un discorso ovvio.Nominare così apertamente la necessità di viverein Grazia e in amicizia con i l Signore Gesù peressere uomini nuovi non dev’essere stato usualeper i l nostro Parlamento, e in effetti è statoribadito che questa era la prima volta da cheesiste la Repubblica che si era deciso in quel lasede di mettersi in ascolto di un mistico del laChiesa ital iana.L’onorevole Fioroni ha fatto i l confronto con altri

uomini , contemporanei a don Divo Barsotti , cheavevano vissuto le dimensioni pol itiche e rel igiosecome una sorta di missione di vita: GiuseppeDossetti e Giorgio La Pira. Ma ne ha anchemesso in evidenza la differenza: Dossetti e LaPira erano inseriti in un preciso partito pol itico,seguivano del le l inee direttive, erano dentro i

problemi specifici del la vita pol itica e socialedel l ’ I tal ia del loro tempo, dialogavano con altriuomini di governo. Don Divo Barsotti no. Egl irichiamava piuttosto i doveri sacri del la vitaumana e spirituale, schiaffeggiando apertamente,richiamando, gridando, cercando in tutte lemaniere di riportare l ’uomo davanti a Dio, inatteggiamento di adorazione e preghiera,indicando i l Cristo e la fedeltà al la Chiesa comedegli assoluti .«La voce di quest’uomo di Dio – ha detto l ’ex

ministro del la Pubblica Istruzione – è necessariaoggi più di ieri».Un’ultima osservazione mia: può essere che

tale richiamo e tutto l ’ incontro non abbia poinessuna efficacia nel proseguimento del la vitadel la Nazione, che rimanga quindi vox clamans indeserto, ma a me è parso clamoroso che lo StatoItal iano abbia voluto far risuonare a Montecitoriola voce di don Divo Barsotti . Che cosa puòsignificare questo tentativo? E se anche sul pianovisibi le e istituzionale tutto continuerà comeprima, non può essere che la presenza misteriosadel Padre in questa sede abbia un significato euna efficacia che si disvelerà in modi che nonpossiamo conoscere o prevedere?

p. Serafino

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del la guerra santa. Terza tesi: la “sacral itàspaziale”, legata al carattere sacro e inviolabi le diun tempio venerato in tutto i l mondo. Quella del la“resurrezione” è la quarta, e del la vita eterna chepunteggia tutta la narrazione esemplare delmartirio dei sette fratel l i . In questa l inea è laquinta tesi, quel la del “suffragio” dei vivi per imorti e del l ' intercessione dei morti per i vivi :questi dati serviranno per dimostrare l 'esistenzadel Purgatorio. La “creazione dal nul la” è la sestatesi: Dio ha fatto i l cielo e la terra da cose che nonsono; tale è anche l 'origine del genere umano.Settima tesi, cara al giudaismo, l '“angeologia”,con una profusione di epifanie che offrono quasisu un vassoio al l 'uomo vittorie mil i tari e successi,frutto esclusivo del la preghiera (cfr. NuovoDizionario di Teologia Bibl ica).Per una introduzione più esatta, se si ha amore

al la Sacra Scrittura come voleva i l PadreFondatore, la cosa migl iore è prendere in manouna Bibbia qualsiasi e leggere l 'ampiaintroduzione; oppure usare internet. I l sottoscrittonon vuole fare i l professore, ma povero monacoqual'è spera di aver imparato a meditare epregare sui Sacri Testi .«Non è, infatti, degno della nostra età fingere in

modo che molti giovani, credendo che ilnonagenario Eleazaro sia passato alla modastraniera, siano sviati anche essi a causa mia,per la mia simulazione in vista di una breve edesigua vita, ed io acquisti vergogna e infamia perla vecchiaia. E infatti, se anche al presenteriuscissi ad evitare il castigo degli uomini,vivendo o morendo non sfuggirei alle manidell'Onnipotente» (2 Mac 6, 24-26). È i l martirio diEleazaro, sacerdote e scriba. Come Onia, i lsommo sacerdote che fin dai primi capitol i e pertutto i l l ibro è la figura più grande per la fedeltà aJahvè, così anche Eleazaro darà la vita per i lSignore. Ora al centro ritorna un sacerdote, anziuno scriba. È intanto notevole che non ci siano iprofeti , ma gli anziani e gl i scribi a daretestimonianza. Gli anziani sono coloro chetrasmettono una tradizione. Gli scribi sono gl istudiosi del la Parola di Dio scritta e gl i anzianisono i presbiteri (in greco vuol dire anziani) . Adentrambi, anche oggi come allora, toccatestimoniare in un mondo divenuto pagano lafede. Invano i l nostro Statuto al l 'art. 1 1 si affaticaa ricordarci : «si deve guidare l 'aspirante

impegnandolo nel l 'ascolto del la Parola di Dio,nel la meditazione dei l ibri sacri…» «perché rendatestimonianza agli uomini di una presenza delRegno di Dio sul la terra» (cfr. art. 8) . Purtroppo i lregno è sempre più in bal ia di Satana, principe diquesto mondo. A noi, presbiteri per i l Battesimo, eai presbiteri sacri per l 'Ordine spetterebbe unatestimonianza viva, gioiosa, costante nelcombattere gl i idol i , numerosi, nel mondo di oggie nel nostro cuore.«Giunto però all'ultimo respiro, disse: “Tu

scellerato, ci togli dalla vita presente, ma il Redel mondo ci farà risorgere ad una resurrezioneeterna di vita, noi che moriamo per le SueLeggi”» (2 Mac 7, 9). Cito i l versetto del martiriodel secondo dei sette fratel l i di cui si parla nelcapitolo VI I che è, secondo i l Padre, i l capitolo piùrel igioso del Libro. È con i l secondo figl io, – lacoraggiosa madre l i esortava tutti al la fedeltà, –che si inizia un discorso “rivelato” sul laresurrezione dei corpi.Scrive i l Padre: «La dottrina più chiara e più

completa sul la vita dopo la morte, nel l 'AnticoTestamento, è quel la che ci dà questo capitolosettimo del l ibro secondo dei Maccabei. In questocapitolo tutti gl i elementi di una dottrinaescatologica, che riguarda la vita del l 'uomo dopola morte, sembrano essere presenti . Quasi ognifratel lo, nel l 'affrontare la morte, ci dà qualcheelemento nuovo per una piena visione del destinodel l 'uomo.Qual è la concezione antropologica che

suppone questa dottrina? Anche se i l l ibro deiMaccabei non lo dice espressamente, sembrache i l suo insegnamento supponga la concezioneche sarà poi quel la di Paolo. L'uomo è compostodi corpo, anima e spirito.Ora l 'anima è essenziale rapporto al corpo, è

principio vitale del corpo e dunque, senza i l corposembra che non possa sussistere. E se senza i lcorpo non c'è l 'anima, non c'è nemmeno quel lavita che deriva dal l 'anima che è l'esperienzapsicologica. Che cosa dunque sussiste nel l 'uomocon la morte? Già nel l 'Antico Testamento lospirito implica un trascendimento del l 'uomo sul lacreazione. Dio suscita la creazione dal nul la, lospirito Egli lo infonde alitando sul l 'uomo: èqualcosa che trascende per sé la creazione e fal 'uomo immagine di Dio. Proprio per questol 'esperienza spirituale sembra dipendere

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dall 'esercizio del le virtù teologal i e nel l 'esercizio diqueste virtù l 'uomo trascende l'esperienzasensibi le e l 'esperienza psicologica. A volte tuttoappare come irreale, e tuttavia l 'uomo crede.Crol lano tutte le speranze, l 'uomo non ha piùalcun appoggio, gl i sembra di precipitare nelnul la, eppure egl i spera. Questa almeno sarà lanostra esperienza quando saremo per morire.Non ci soccorrerà più né i l corpo né l 'anima,eppure nel la speranza lo spirito supererà ogniesperienza anche psicologica. L'oggetto del lasperanza è i l nul la di tutto quel lo che l 'anima puòsperimentare. Se la speranza fosse di qualcosache l 'uomo può sperimentare quaggiù, la suasperanza non sarebbe ancora la speranza di Dio.Qui si parla di “spirito di vita”: la madre esorta i

suoi figl i : «Non so come siate apparsi nel mioseno; non io vi ho dato lo spirito e la vita […].Senza dubbio il Creatore del mondo, che haplasmato all'origine l'uomo […] per la suamisericordia vi restituirà di nuovo lo spirito e lavita [. . . ]». In questo testo poggia i l dogma chequalcosa nel l 'uomo è creato immediatamente daDio. Dio deve intervenire direttamente per ogniuomo che nasce e Dio interviene per daredirettamente “spirito e vita”. Questo spirito cheviene direttamente da Dio non è toccato dal lamorte; ma la sopravvivenza del lo spirito èpromessa d'una reintegrazione del l 'uomonell 'unità, perché Dio ha creato tutto l 'uomo perl 'immortal i tà. Così Dio restituirà anche l 'anima e i lcorpo.Si afferma solennemente i l dogma della

resurrezione del corpo. «Da Dio ho questemembra e, per le sue leggi, le disprezzo, ma dalui spero di riaverle di nuovo», dice uno deifratel l i . Vi è una progressione di chiarezza e diverità nel le parole che successivamente i fratel l imorendo rivolgono al carnefice».Interessante l 'ultimo dei sette fratel l i ,

adolescente, offre la vita per i l perdono deipeccati del suo popolo. E noi al lunghiamo lebraccia su tutto i l mondo, come Gesù sul la Croce,accettando per la lode del Padre e la salvezzadel le anime le nostre piccole croci quotidiane? I lcapitolo in questione è storico e anche teologico,di una ricchezza, in una esegesi tipologica, diimpressionante grandezza. Vediamo Gesù difronte a Pilato: Gesù che tace, Gesù che muore.

Gli altri hanno ogni potere su di Lui, ma Egli piùregale di loro, dei sette fratel l i martiri , dice:«Nessun potere avresti su di me se non ti fossestato dato dall'alto!» (cfr. Gv 1 9, 1 1 ) . I l discorsodel più giovane, che è appena un bambino,termina: «Io spero che questo mio sangue, chequesta mia morte, possa servire a distruggere ilpeccato […] perché Dio ritorni ad esserefavorevole al popolo» (cfr. 2 Mac 7, 37-38). Noisiamo il popolo di Dio, conosciamo il valore delmartirio, di una preghiera quotidiana diintercessione per tutti . Quante volte i l Padre cidiceva: «Dipende da te la salvezza; siamoresponsabi l i del peccato del mondo; non siamoparte, ma ipostasi (ipostasi = personificazione =rappresentanti) del l 'umanità». Tutto i l VecchioTestamento tende a questo capitolo come acapitolo finale: annuncia che solo i l martirio, odel la volontà o del corpo, offerto a Dio è causa disalvezza. Al la fine del la vita vedremo quanteanime avremo salvato unendoci a Cristo sul laCroce. Eravamo uti l i a Dio e non lo sapevamo.Dio ha voluto aver bisogno di noi e noi abbiamosolo saputo lamentarci di tutto.È chiaro che l 'autore sacro vuole rappresentare

lo scontro tra i l bene e i l male. Non è detto che i lcombattimento si debba risolvere sempre con i lmartirio di chi rappresenta Dio, lo è giàtestimoniando la presenza del Regno ogni giorno.Infatti sarà l 'offerta del più piccolo dei sette, dice i lPadre, che permetterà le vittorie di GiudaMaccabeo, assieme alle preghiere dei santisacerdoti martiri Onia e Eleazaro, che l 'hanpreceduto nel Regno.«[…] avvenne però che cadessero alcuni tra i

Giudei […] Il giorno seguente gli uomini di Giudaandarono a raccogliere i corpi dei caduti. […]trovarono sotto le tuniche di ciascuno dei morti,oggetti sacri agli idoli. Così fu palese per qualecausa costoro erano morti. Tutti perciò, dopoaver benedetto il Signore, giusto giudice, sidiedero a fare una supplica affinché il peccatocommesso fosse completamente perdonato. […]Quindi, fatta una colletta, inviò a Gerusalemmecirca duemila dracme d'argento per fare offrire unsacrificio per il peccato, nel pensiero dellaresurrezione. Infatti se egli non avesse speratoche i caduti risorgeranno, sarebbe stato superfluoe sciocco pregare per i morti. Egli pensava alla

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magnifica ricompensa riservata a quelli che siaddormentano nella loro pietà» (2 Mac 1 2, 34.39-41 .43-45). In questo capitolo vi sono narrate legrandiose vittorie di Giuda, tuttavia, come nellalotta, qualche volta capita di cadere. I l Padrescrive: «Proprio questo capitolo ci dà uninsegnamento fra i più grandi del l ibro. Giudaprega, appaiono gl i angel i e Dio interviene. Lapreghiera di Giuda e anche di Onia è l 'attofondamentale che regge, guida e dirige gl iavvenimenti , perché tutto dipende dallapreghiera. Giuda non è dispensato dalcombattere, ma l'efficacia del suo interventoguerresco dipende dalla sua invocazione a Dio.Giuda e i suoi armati non solo pregano, mainiziano i l combattimento con i l canto e con l 'inno.E l 'ascolto che Dio fa del la preghiera del l 'uomo èmolto più di una semplice assistenza aicombattenti , implica anche l 'intervento di esserisoprannatural i nel la lotta. Ce lo dice anche i l l ibrodi Daniele: coloro che guidano i popoli sono gl iangel i . Anche nel nostro l ibro gl i angel icontinuamente entrano in gioco. Sembra che i ll ibro ispirato vogl ia insegnarci come l'uomo nonsia mai solo, ma venga sostenuto e guidato dal lepotenze sia del male che del bene. Vi è unacomunione tra i l mondo divino e i l mondo umano,fra i l mondo degli angel i e i l mondo del la natura».Proprio per questa comunione, se noi

affermiamo di poter suffragare le anime dei nostrimorti , l 'unico fondamento di questa verità è in

questo capitolo. Infatti , nonostante i l loro peccato,quei soldati erano morti per difendere la propriafede. Per essi Giuda vuole che si compia unsacrificio nel tempio perché sia perdonato i l loropeccato e siano presenti anch'essi nel giornodel la resurrezione dei giusti . Questo ci insegnache la comunione dei “santi” non è interrotta dal lamorte. Non sembra esservi altra comunione chequel la che nasce dall 'appartenere a questomondo, invece vi è una comunione più vasta coni l mondo di Dio che la morte non interrompe edove i nostri cari defunti attendono da noi diessere suffragati , prima di tutto con i l SantoSacrificio, poi con la preghiera e con le operefatte in loro suffragio.Vi sarebbero tanti altri punti da meditare. Io ho

dato una spinta, sul la scia del Padre. Del resto,non voglio togl iere a voi la gioia di scoprire laprofondità del le ricchezze contenute nel la Parolache Dio ci dà per entrare nei segreti del Suoamore che sono i l fondamento del la nostrapreghiera contemplativa, se non vogliamopassare la vita a perderci in chiacchiere inuti l i .

Fratel Sergio

Bibliografia:

Divo Barsotti , Meditazione sul I I l ibro deiMaccabei;Nuovo Dizionario di Teologia Bibl ica.

Un’altra sfida emerge da varie forme di un’ideologia, genericamente chiamata gender, che «nega ladifferenza e la reciprocità naturale di uomo e donna. Essa prospetta una società senza differenze di sesso, esvuota la base antropologica della famiglia. Questa ideologia induce progetti educativi e orientamenti legislativiche promuovono un’identità personale e un’intimità affettiva radicalmente svincolate dalla diversità biologica framaschio e femmina. L’identità umana viene consegnata ad un’opzione individualistica, anche mutevole neltempo».[45] È inquietante che alcune ideologie di questo tipo, che pretendono di rispondere a certe aspirazionia volte comprensibili, cerchino di imporsi come un pensiero unico che determini anche l’educazione deibambini. Non si deve ignorare che «sesso biologico (sex) e ruolo sociale-culturale del sesso (gender), sipossono distinguere, ma non separare».[46] D’altra parte, «la rivoluzione biotecnologica nel campo dellaprocreazione umana ha introdotto la possibilità di manipolare l’atto generativo, rendendolo indipendente dallarelazione sessuale tra uomo e donna. In questo modo, la vita umana e la genitorialità sono divenute realtàcomponibili e scomponibili, soggette prevalentemente ai desideri di singoli o di coppie».[47] Una cosa ècomprendere la fragilità umana o la complessità della vita, altra cosa è accettare ideologie che pretendono didividere in due gli aspetti inseparabili della realtà. Non cadiamo nel peccato di pretendere di sostituirci alCreatore. Siamo creature, non siamo onnipotenti. Il creato ci precede e dev’essere ricevuto come dono. Altempo stesso, siamo chiamati a custodire la nostra umanità, e ciò significa anzitutto accettarla e rispettarlacome è stata creata.

Papa Francesco, Esortazione Apostol ica Amoris Laetitia, 56

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«Cerco Dio solo» abbiamo promesso i l giornodel la nostra consacrazione.Poi i l padre ci ha detto: «Se cerchi Dio adempi

i l comando dell 'amore perfetto: tu amerai i lSignore Dio tuo con tutto i l cuore, con tuttal 'anima e con tutte le forze e i l prossimo tuo comete stesso».Ci siamo impegnati con un deciso «LO

VOGLIO» sia a seguire Gesù fino al la morte diCroce, sia a rinunziare a Satana, al le sue opere eseduzioni nonché a vivere le Beatitudini comeprogramma di vita.Quando ci siamo consacrati , dopo la S. Messa,

abbiamo ricevuto lo Statuto con le parole: «Eccoio mando un angelo davanti a te per custodirti nelcammino e per farti entrare nel luogo che io hopreparato. Abbi rispetto del la sua presenza,ascolta la sua voce, non ribel larti a lui».Già in queste poche parole troviamo i concetti

fondamental i del la spiritual ità del la CFD: l 'amoredi Dio per noi, la nostra risposta a Lui cercando divivere al la divina Presenza, l 'ascolto del la Parolae la doci l i tà nel la purezza del cuore.Nel lo Statuto, infatti , vi è la sintesi del la

spiritual ità del Padre e di quanto lo Spirito Santogl i ha suggerito per gl i uomini e la Chiesa diquesto nostro tempo. Vi troviamo la suaesperienza di Dio, esperienza che egli intendetrasmettere a noi affinchè diveniamo figl i delPadre ‒ Ut sitis filii patris vestri.Nel la conclusione del rito, poi, abbiamo

ricevuto l 'immagine del la Nicopeja che ci assicurache Maria è al nostro fianco, sostegno alla nostradebolezza, luce ai nostri passi, dolcezza al nostrocuore finché non ci abbia introdotto nel la casa delPadre.Iniziamo quindi i l nostro cammino di consacrati

sotto la protezione di Maria, nostra madre

spirituale, impegnandoci a seguire Gesù, adascoltare la sua Parola vivendo le Beatitudini ,doci l i al lo Spirito Santo per divenire lode delPadre.Nel le lettere di Vittoria Pacchioni leggiamo: «I l

nostro ideale è grandioso, ma è anche tantosemplice! Quando un'anima si è donata puòabbracciare tutto nel suo Dio, per i l quale, con i lquale e nel quale vive. questo dono totale di séche la Comunità richiede ai suoi membri [….]Siamo un nul la nel le mai di Dio, un nul la chepossiede una cosa soltanto: la volontà. A Dio sirisponde sempre di sì».I l teologo Royo Marin nel suo l ibro Teologia

della perfezione cristiana scrive: «La volontà è lafacoltà mediante la quale cerchiamo il beneconosciuto dal l ' intel letto.. . L'intel letto però puòscambiare per vero bene qualcosa che lo è soloin apparenza e la volontà, che è una potenzacieca, si dirigerà verso di esso reputandolo unvero bene. I l peccato quindi si spiega solo con i lfatto che la volontà ha ritenuto per vero benequel lo che in realtà era male. Ogni peccato vieneconsumato nel la volontà mediante l iberoconsenso, ma ha la sua radice in un erroredel l ' intel letto.L'atto specifico del la volontà è l 'amore, ossia

l 'unione affettiva con i l bene conosciuto. Tutti imoti o aspetti parzial i del l 'atto umano che hannoluogo nel la volontà procedono dall 'amore o sonouna conseguenza di esso. Ma l'amore abbracciamolte divisioni : può essere sensuale, spirituale.. .Tutte le potenze del l 'uomo sono stateprofondamente intaccate dal peccato originale ela volontà fu incl inata al male. Di qui la necessitàdi sottomettere pienamente a Dio la nostravolontà mediante una totale conformità al la Suavolontà. Questo comporta la necessità di un

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distacco dalle cose, di morire al proprio egoismo,origine e causa di tutti i nostri difetti , mediante laperfetta abnegazione di noi stessi. La perfettaconformità con la volontà di Dio è uno deiprincipal i mezzi di santificazione e chiunque aspiria questo ideale sarà disposto a dedicarvi tutto i ltempo e l'energia necessari , con discipl ina,pazienza e costanza.Tutta la vita di Cristo sul la terra consistette nel

compiere la volontà del Padre: «Entrando inquesto mondo disse: “Eccomi io vengo per fare,o Dio, la tua volontà”»(Eb 1 0, 5-7); «Non la miama la tua volontà sia fatta» (Lc 22, 42). ComeCristo, anche tutta la vita di Maria, consistette nelfare la volontà di Dio. Altrettanto si dica di tutti isanti».Ci esorta i l padre don Divo: «Leggiamo le vite

dei santi ! Dobbiamo conoscere i l santo nel suoaspetto, nel le sue doti , nel le sue debolezze e cosìpotremo penetrare nel l ' intimo del la sua anima,attraverso la quale impareremo a conoscere Dio,che in ogni santo si incarna. I santi sono coloroche ci debbono iniziare al la vita di perfezione.Che questa lettura sia importante ce loconfermano alcune conversioni famose, adesempio quel la di sant’Agostino a seguito del lalettura del la vita di sant’Antonio abate, scritta dasant’Atanasio e, poi, in tempi più recenti quel la disant'Ignazio di Loyola con la lettura del la vita deisanti».Riportiamo ora alcune massime inerenti al

tema della volontà, tratte dal la Filocalia:Sant'Antonio abate: «Chi cerca Dio lo trova.

Vince in tutto la concupiscenza e mai si staccadalla preghiera». «Sei schiavo del le passioni se lovuoi, se lo vuoi sei l ibero e non ti sottometteraial le passioni . Perché Dio ti ha creato con questal ibertà».Diadoco di Fotica: «Bisogna fin da principio

del la lotta adempiere con volontà violenta i santiprecetti di Dio, affinché Nostro Signore,considerando l 'intenzione e la fatica, ci invi i unavolontà pronta a servire con grande piacere lesue gloriose volontà».Pietro Damasceno: «È la volontà che col labora

al la salvezza o la impedisce».Concludiamo questa piccola antologia di

massime con Evagrio:«I pensieri cattivi che includono ogni altro

pensiero cattivo sono in tutto otto: ingordigia,

fornicazione, avarizia, tristezza, ira, accidia,vanagloria e superbia. Che tutti questi pensierimolestino l 'anima o non la molestino, non dipendeda noi, ma dipende da noi che persistano o nonpersistano, che suscitino le passioni o non lesuscitino».I l Padre stesso, nel diario La lotta con l'angelo,

con espressioni l impide e significative citrasmette la durezza del la lotta e la gioiadel l 'amore di Dio che l 'accompagna. Ne leggiamoalcune: «L'ideale a cui tendi (i l Vangelo, puroVangelo sine glossa. Povertà, umiltà,mortificazione, carità.. .) è grandemente elevatoed esige decisione e fortezza... e prontezza». «Laripugnanza del la natura la porterai sempre conte». «La cosa più necessaria è saper cominciarebene, con un atto irrevocabi le che ci impegnitotalmente e per sempre». «Dio chiama ognianima per nome e ogni anima che risponde a Luiè sempre sola nel suo cammino». «I l compimentodel la volontà di Dio è i l tuo paradiso, nel l 'adesionepurissima a Lui, attraverso gl i avvenimenti cheEgli dispone». «Dio vive in te solo a condizionedel la abnegazione perfetta di te stesso».Agl i Esercizi spiritual i di La Verna (anno 1 959)

i l Padre dice: «Far parte di una Comunitàrel igiosa vuol dire essere impegnati a cercareDio, tutta la nostra vita è un cammino che ha unsolo fine, una sola meta: i l Signore. E i l Signoreche cosa ci chiede? Noi stessi! Non le cose, noistessi. Come fare a rispondere? La cosa che misembra primaria è essere sinceri con noi stessi econ Dio.. . ed essere sinceri con noi stessi è unadel le cose più diffici l i da acquistare. Dobbiamocercare di l iberarci da tutti gl i infingimenti ,dal l 'amor proprio, dal l 'orgogl io, dal la sensualità,dal la pigrizia, dal la suscettibi l i tà umana, perchéfintanto che non avremo smascherato quel lo chefanno le nostre passioni per nascondere a noistessi i veri motivi per i qual i si agisce, fintantoche non saremo arrivati a questo non potremorispondere e ciò per i l semplice motivo che nonriusciremo a capire non solo la volontà di Dio, manemmeno noi stessi. Noi dobbiamo abbandonarcia Dio, senza difese, perché Egli ci prenda e citrasformi».Ma si chiede i l Padre: «Quante volte ci siamo

consacrati al Signore? Perché siamo rimasti gl istessi? Perché non ci siamo abbandonati a Lui.Bisogna, se noi vogl iamo offrirci al Signore,

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l iberarci da ogni sol idarietà con i l peccato. Bastaanche l 'affetto ad un solo peccato veniale perchéla nostra consacrazione sia bugiarda, sia unamenzogna. Noi amiamo il nostro peccato perchéci dà l 'apparenza di una certa l ibertà, anchecontro i l Signore. Non si rinuncia a Dio comeultimo fine, ma si conduce una vita molle, legataper innumerevoli fi l i al nostro orgogl io, al la nostrasuscettibi l i tà, al la nostra sensualità, al la nostrapigrizia».Rischiamo di essere infel ici tutta la vita per

paura di essere infel ici (Lal lemant) .Una mirabi le sintesi del pensiero del Padre

rivolto a noi consacrati la troviamo nella Circolare"Richiamo all 'essenziale" (vol. I ) : «Quello che èessenziale a chi fa la consacrazione è una vita difede e di preghiera, l 'attenzione umile a Dio,l 'amore al la sua Parola, la preghiera continua...Quel lo che ha un peso essenziale è la volontàsincera, umile, di cercare Dio, di vivere al la Suapresenza, è la volontà di al lontanare serenamentema decisamente dal la propria vita tutto quel lo checi distrae inuti lmente, è la volontà di impegnarcisenza orgogl io ma con ferma dolcezza, a viveredi si lenzio, di pace e di preghiera».Concludiamo riportando una esortazione di V.

Pacchioni al le consorel le veneziane nel 1 953:«Viviamo nel Signore Gesù, viviamo anzi Gesù!Per me vivere è Cristo, dice S. Paolo. Cristo sia lanostra vita. Gettiamo via i l peso del la nostraumanità, greve, misera e viviamo la dolce e divinaumanità di Gesù portando i l suo giogo che è lievee soave per chi lo sa e lo vuole amare. Dio ci ha

uniti per vivere una vita d'amore che lo rivel i .Preghiamo con tutto i l cuore che la Comunitàrisponda all ' ideale divino di quel l 'amore che ci hainsegnato Gesù. Tutte le anime che camminanonel la Comunità tendono a questo ideale dipurezza e di gioia che, vissuto con pienezza,deve invadere e trasformare i l mondo. Oh! Lanostra responsabi l i tà se offrissimo lo spettacolomiserando che può dare un'anima che si ferma inse stessa, che non sa comprendere, compatire,amare! ».Consigl iamo di terminare l 'incontro del gruppo

settimanale con la preghiera di Charles deFoucauld, presente nel Manuale, perché ognuno,poi, possa conservarla nel cuore, ripeterla neltempo e cercare, in tal modo, di real izzarequel l 'abbandono alla volontà di Dio cosìessenziale nel cammino di perfezione.

Alice Poggi

Bibliografia:

Manuale CFD;Statuto CFD;La Comunità dei figl i di Dio nel le lettere di

Vittoria Pacchioni – a cura di Ezia Schenardi;Royo Marin Teologia della perfezione cristiana-

ed. Paoline 1 959;Filocalia – ed. Gribaudi (IV volumi) ;Divo Barsotti , La lotta con l'angelo, ed. San

Paolo.

«I Padri hanno voluto sottolineare anche che «una delle sfide fondamentali di fronte a cui si trovano lefamiglie oggi è sicuramente quella educativa, resa più impegnativa e complessa dalla realtà culturale attuale edella grande influenza dei media». «La Chiesa svolge un ruolo prezioso di sostegno alle famiglie, partendodall'iniziazione cristiana, attraverso comunità accoglienti». Tuttavia mi sembra molto importante ricordare chel’educazione integrale dei figli è «dovere gravissimo» e allo stesso tempo «diritto primario» dei genitori. Non sitratta solamente di un’incombenza o di un peso, ma anche di un diritto essenziale e insostituibile che sonochiamati a difendere e che nessuno dovrebbe pretendere di togliere loro. Lo Stato offre un servizio educativo inmaniera sussidiaria, accompagnando la funzione non delegabile dei genitori, che hanno il diritto di poterscegliere con libertà il tipo di educazione – accessibile e di qualità – che intendono dare ai figli secondo leproprie convinzioni. La scuola non sostituisce i genitori bensì è ad essi complementare. Questo è un principiobasilare: «Qualsiasi altro collaboratore nel processo educativo deve agire in nome dei genitori, con il loroconsenso e, in una certa misura, anche su loro incarico». Tuttavia «si è aperta una frattura tra famiglia esocietà, tra famiglia e scuola, il patto educativo oggi si è rotto; e così, l’alleanza educativa della società con lafamiglia è entrata in crisi».

Papa Francesco, Esortazione Apostol ica Amoris Laetitia, 84

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IL MATRIMONIO CRISTIANO PER AMARE DIO CON TUTTO IL CUORE, CON TUTTA L’ANIMA,CON TUTTA LE FORZE

I l numero 40 del la costituzione dogmatica sul laChiesa Lumen gentium del Conci l io Vaticano I Iafferma: «tutti coloro che credono nel Cristo diqualsiasi stato o rango, sono chiamati al lapienezza del la vita cristiana e alla perfezionedel la carità». La riflessione dei padri conci l iari silega al la questione del la vocazione universale al lasantità che ciascun battezzato ha ricevuto indono. Quest’ultimo deve essere decl inato nel laprospettiva del la responsabi l i tà ovvero bisognatendere al la santità nel lo specifico stato di vita alquale si viene chiamati . I l sacramento delmatrimonio cristiano che unisce l’uomo e la donnain un vincolo indissolubi le, al pari del ministeroordinato o del la consacrazione rel igiosa con voti ,è un veicolo per tendere al la santità. Per don DivoBarsotti , questo mezzo in vista del la santità siconfigura con la seguente immagine: «nel lefamigl ie veramente sante la donna è la Chiesa,l ’uomo è Cristo; e la donna donandosi al l ’uomoveramente real izza la sua unione con Dio; el ’uomo, amando la sua donna, veramente è Cristoche ama la sua Chiesa» (Divo Barsotti ,Meditazioni sul matrimonio, 1 959).

Ne deduciamo che la vocazione matrimoniale èun mezzo per attuare i l comandamentodel l ’amare Dio con tutto i l cuore, con tutta l ’anima,con tutte le forze e di conseguenza i l prossimocome se stessi. Gl i sposi, infatti , nel l ’amore fra diloro e per i figl i real izzano i l dinamismo dellacomunione agapica di Dio. Così, la relazionepiena con la moglie, con i l marito, con i figl i risultai l tramite per vivere i l rapporto con i l Signore del lavita. Dunque, l ’autentica esistenza rel igiosa pergl i sposi non risiede in impegni, opere o desiderispiritual istici extra-coniugal i , ma si trovaall ’ interno del la stessa vita matrimoniale. Sul laquestione, a parere di Barsotti , fra gl i sposi: «nonsi può pretendere di vivere una vita rel igiosamettendo fra parentesi i l nostro rapporto colmarito, con la moglie, coi figl i ; è precisamente in

questo rapporto che noi dobbiamo vivere ereal izzare la perfezione del la nostra vita rel igiosa»(Divo Barsotti , Meditazioni sul matrimonio, 1 959).Nel matrimonio fondato sul sacramento, che in

quanto mezzo non ha nul la in più o meno dei variistituti rel igiosi di perfezione presenti nel la Chiesa,la tensione al la santità si ricerca e si esercita nel lacomunione fra i coniugi capace di generare i figl i .Tale unione, oltre ad avere un significato internoper i singol i membri del la famigl ia, ha unari levanza pubblica ineludibi le che si manifesta sianel la sua dimensione socio-relazionale sianel l ’educazione dei figl i .

Circa la dimensione socio-relazionale, tutti gl iappartenenti al la famigl ia – specialmente gl i sposi– devono evitare i l rischio di fermarsi al pianonaturale che può condurre ad idolatrare la propriadonna, i l proprio uomo o i figl i . Per superarequesto pericolo, a parere di papa Francesco,bisogna intendere i l : «punto in cui l ’amore del lacoppia raggiunge la massima liberazione ediventa uno spazio di sana autonomia: quandoognuno scopre che l’altro non è suo, ma ha unproprietario molto più importante, i l suo unicoSignore. Nessuno può pretendere di possederel’ intimità più personale e segreta del la personaamata e solo Lui può occupare i l centro del la suavita» (papa Francesco, Amoris laetitia 320).Sul la questione del l ’educazione dei figl i –

impegno strettamente legato al la vocazionematrimoniale – nel la nostra società complessa eplurale occorre tornare a discutere seriamente, inquanto comunità ecclesiale e civi le, sui nodi e lesfide del l ’educare. Probabi lmente, occorrononuovi metodi che si sostituiscano al profi loeducativo del passato con i l quale i valorivenivano trasmessi dal l ’alto e difesi in modototal itario e oltranzista. Necessitano nuove formeeducative che privi legino la pazienza e lamediazione. Per i l Papa: «La formazione moraledovrebbe realizzarsi sempre con metodi attivi e

Pubblichiamo questo articolo, proposto come riflessione sul tema della famigl ia cristiana durante unodegli incontri di Gruppo della Comunità, e precisamente i l terzo del mese. Secondo le disposizioni del laPresidenza, tale terzo incontro mensi le verrà dedicato ai temi inerenti al la famigl ia anche nei mesisuccessivi di gennaio, marzo e maggio.

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I documenti conci l iari affermano ripetutamenteche la l i turgia, e in particolare la Messa, è i lvertice a cui tende l’azione del la Chiesa e lasorgente da cui deriva tutta la sua forza. Ma lapartecipazione attiva, piena, consapevole al laMessa richiede un cammino.Padre Barsotti si stupiva notando che, finita la

Messa, si parlava, si scherzava come se nul lafosse successo. Lo addolorava l’ indifferenza concui si tornava dal “calvario”, dal miracolo piùgrande che possa verificarsi sul la terra. Maquesto avviene perché non comprendiamopienamente cosa accade nel la Messa. E proprioper comprenderlo meglio quest’anno cisoffermeremo sul le varie parti che compongono i lri to del la Messa.Iniziamo soffermandoci sul significato del la

parola RITO. I l ri to è un’azione che attraversogesti , parole ed oggetti esprime e, in qualchemodo, rende attivo un significato condiviso da ungruppo sociale. In ambito rel igioso la ricerca di uncontatto con i l Trascendente è regolata egarantita proprio dal rito.Nel la l i turgia cristiana i l ri to è l ’azione concreta

che fa presente, attraverso segni e simboli tratti

dal la realtà umana, i l dono di salvezza e disantificazione scaturito dal mistero pasquale diCristo. «Tempo ed eternità, cielo e terra, Dio euomo, sol itudine e comunità: tutto è la Messa etutto nel la Messa è uno. Tutto fa parte di una solal i turgia: nel l 'atto apparentemente più umile sirisolve e consuma tutta la storia del mondo: Hocest corpus meum […] I misteri pagani siripetevano a ogni rinnovarsi del le stagioni; i lmistero cristiano è unico, eterno. Non si ripete enon continua perché non è neppure nel tempo,non si real izza nel tempo» (1 ) .Anche la parte preparatoria del la Messa è

importante e ci richiama alla puntual ità. Ibattezzati , convocati da Dio, si radunano in unostesso luogo per formare i l nuovo Israele: laChiesa. La parola Chiesa deriva dal greco“ekklesia”, che significa proprio adunanza/assemblea. Ognuno di noi è convocato dalSignore e viene da Lui inserito nel l ’unica Chiesache comprende anche la Chiesa purgante equel la trionfante. Già i l formarsi del l ’assemblea ègaranzia del la presenza del Signore: «Dove sonodue o tre  riuniti nel mio nome,   io sono in mezzo aloro» (Mt 1 8, 20).

con un dialogo educativo che coinvolga lasensibi l i tà e i l l inguaggio proprio dei figl i . Inoltre,questa formazione si deve attuare in modoinduttivo, in modo che i l figl io possa arrivare ascoprire da sé l’ importanza di determinati valori ,principi e norme, invece di imporgl iele comeverità indiscutibi l i» (papa Francesco, Amorislaetitia 264).Inoltre, al la luce del l ’esortazione Amoris laetitia

di papa Francesco, per via del la tensione al lasantità da parte degl i sposi potremmo declinare erafforzare un servizio intra-ecclesiale scaturitodal la vocazione matrimoniale che è quel lo di“integrare le fragi l i tà”. Difatti , come ci ricorda i lnumero 299 della recente Esortazione post-sinodale sul la famigl ia, se è compito di tutta la

comunità ecclesiale accogl iere quanti vivonosituazioni di divorzio e di nuova unione è, tuttavia,precipuo impegno del le famigl ie cristianegenerare processi di vera accoglienza,integrazione e misericordia contro ognipregiudizio.La consapevolezza del la chiamata al la santità

da parte di quanti hanno celebrato e ricevuto i lsacramento del matrimonio ha, come registratosopra, una profonda tensione spirituale –strettamente legata al la Chiesa e alla società delnostro tempo – in grado di vivere in manierasempre maggiore e con tutte le proprie forze i lcomando dell ’amore verso Dio e verso gl i uomini .

Rocco Gumina

ADUNANZE ANNO 201 6 - 201

IL RITO DELLA SANTA MESSA: INTRODUZIONE

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I l l ibro del Padre La Messa ha un sottotitolomolto significativo: “Incontro tra Dio e l’uomo”.Gesù ci ha assicurato la sua presenza: «Io sonocon voi tutti i giorni fino alla fine del mondo» (Mt28, 20), ma nel la Messa incontriamo Dio in modounico e speciale: «Dio si comunica al l 'animaattraverso una tripl ice rivelazione: la rivelazionecosmica (le cose), la rivelazione profetica (gl iuomini , la storia, gl i avvenimenti umani) , i l Cristo,l 'umanità del Cristo. Ora tutti questi segni del larivelazione divina, segni sacramental i di un donodi grazia, si fanno presenti per te nel la Messa,perché attraverso di essi Dio si comunica al tuocuore, entra in rapporto con te, in un rapporto (sinoti bene) che deve esaurire pienamente siaquel lo che l 'uomo è sia quel lo che Dio è; perché i lrapporto che è la Messa non è un qualunquerapporto, è un rapporto che consuma tutta la vitadel l 'uomo e, direi , tutta la vita di Dio» (2).La relazione d’amore tra Dio e l’uomo si compie

in modo pieno nel la Messa, da cui riceviamo lagrazia per potere amare gl i altri come Dio ci haamati .L’uomo si dona a Dio portando con sé tutta la

creazione: mondo fisico e spirituale. Dio si donatotalmente al l ’uomo nel Suo Corpo, Sangue,Anima e Divinità.Quindi, la S. Messa real izza l’offerta, i l

sacrificio di noi stessi a Dio per la redenzione delmondo: «La partecipazione al mistero si real izzain una morte che ci associa al la morte del Cristo,in una morte che fa presente in noi la sua mortecome atto di amore, di offerta, di redenzione (.. .) .Ogni cristiano è una vittima posta sul l 'altare, e vidimora come Gesù, per essere offerto, immolatoa Dio per i l bene di tutti . È questa la nostraMessa. Tutta la nostra vita è partecipazione alsacrificio di Cristo» (3).Come dobbiamo intendere l’espressione

“vivere la Messa”, tanto cara a p. Barsotti?«Dobbiamo interiorizzare la Messa facendopropria nel la nostra vita l 'esperienza di Cristomorto e risorto, identificandoci al suo abbandonoamoroso al Padre in ogni avvenimento del lanostra esistenza» (4).La Messa, infatti , è l ’Atto in cui converge tutta

la vita del la Chiesa, anzi è la sua stessa vita; ogninostro gesto, ogni nostra parola, ogni evento cheviviamo deve tendere ad essa: deve essere

preparazione, frutto o prolungamento del laMessa. Al lora “vivere la Messa” concretamentevuol dire strapparci al nostro egoismo, al nostroorgogl io, ad ogni vanità e, quindi accettare tutte leprove del la vita in quanto mezzi uti l izzati da Dioperché possiamo fare un cammino dipurificazione finché in noi non viva più che i lCristo. E come sapremo se Egli vive in noi?Quando avremo «gli stessi sentimenti che furonoin Cristo Gesù» (Fil 2, 5).Ma noi, deboli come siamo, come possiamo

realizzare quanto ci chiede la vita cristiana?Ovvero avere la stessa carità del cuore di Cristo,rendere presente i l Mistero del Cristo (la suaincarnazione, morte e resurrezione), unirci al lasua offerta al Padre, real izzare la nostra morte?Nella risposta ci viene ancora una volta in aiuto p.Barsotti : «La vita cristiana non è azionedel l 'uomo, è azione del lo Spirito nel l 'uomo […]Ecco la Messa: sentire che i l nostro vivere è indipendenza dall 'azione del lo Spirito, che ci fa unasola cosa col Cristo, per essere con lui una solavittima d'amore, un solo Cristo risorto nel l 'amore.La morte e la risurrezione sono elementi di ununico mistero; morire a noi stessi per vivere la vitadivina, l 'amore» (5).Come la vittima sul l ’altare veniva consumata

dal fuoco, così lo Spirito Santo dovrà consumare,bruciare tutta la nostra vita in un dono di amore aDio.Un aspetto è opportuno sottol ineare per noi

consacrati : la Messa real izza l’unità del laComunità. «Le Costituzioni da sole non farebberomai di noi una Famigl ia rel igiosa: la Comunitàtrova la sua radice e i l suo fondamento, i l suoal imento vitale, la sua luce, la sua forza, i l suoorientamento, la sua sicurezza in quel la Messache giorno per giorno la guida e la conduce versoi l Signore. Se poggiasse solo su motivi umani, laComunità sarebbe già stata sgretolata e distruttadal le crisi , dal le tensioni, dai contrasti propri del lanostra natura […] Ogni qualvolta celebriamo laMessa, la Comunità si ricompone in unacomunione d'amore. La Messa, dunque, edificagiorno per giorno la Comunità, che ogni volta ècome se fosse nuovamente fondata in Cristo epartecipata a noi come dono» (6).Ogni Messa a cui partecipiamo possa essere

per ognuno di noi quel la luce sfolgorante, quel

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VITA NELLA CHIESA

Si è parlato assai del l ’ incontro avvenuto i l 1 2febbraio scorso a Cuba tra Papa Francesco eKiri l l , Patriarca di Mosca e di tutte le Russie. Unevento che ha sancito certo l ’ inizio di unsostanziale riavvicinamento tra la Chiesa cattol icae quel la ortodossa dopo più di mil le anni da ciòche i l ibri di storia chiamano il grande scisma del1054.L’ incontro, caratterizzato da abbracci, sorrisi e

parole cariche di affetto, si è concretizzato anche

in una breve ma preziosa dichiarazione comune.Esaminiamola insieme.Come è logico, i l primo pensiero dei due

autorevol i fratel l i è volto al ristabi l imentodel l ’unità, «voluta da Dio e per la quale Cristo hapregato», tra le chiese cattol ica e ortodossa. Unatale unità si rende tanto più necessaria oggigiornoper poter dare «una concorde testimonianza allaverità» di fronte ai cambiamenti epocali checaratterizzano i l periodo storico in cui viviamo.

Anche quest’anno i l simbolo per le adunanze èstato real izzato dal la nostra consacrata Anna MariaToma di Foggia, che ringraziamo di cuore.Abbiamo chiesto ad Anna Maria di presentarci

brevemente i l logo, ed ecco la sua spiegazione chesottol inea la partecipazione del cristiano al sacrificiodel Cristo:«La rappresentazione del cal ice con i l Sangue del

Cristo è situato perfettamente al centro cioè nel cuoredi un grande cerchio, simbolo del l 'Ostia consacrata.Sul lo sfondo la croce di Gesù, a cui tutto tende. Inprimo piano, la realtà oggettiva del cristiano cioè lacelebrazione eucaristica a forma di croce anch'essa,intersecando i l piano orizzontale del l 'altare con i lpiano verticale dato dal sacerdote nel momentodel l 'offerta».  

SIMBOLO PER LE ADUNANZE 201 6-201 7

fuoco ardente che ci mantiene attenti , vigi l i ,sempre pronti ad accogliere i l Signore che viene.

Diana Cignaper i l Comitato del la Cultura

NOTE

1 - D. Barsotti , Il mistero cristiano nell’annoliturgico, Libreria Editrice Fiorentina 1 993, p. 1 70;

2- D. Barsotti , La Messa, Ed. Parva 2006, p.1 8;3- D. Barsotti , La mistica della riparazione, Ed.

Parva, 2002, p. 85;4- J. Pifferi , La vita religiosa nella CFD,

Camerino 1 983, p. 208;5- D. Barsotti , Meditazioni sulle preci

eucaristiche, Ed. Cantagal l i 1 992, pp. 56-57;6- J. Pifferi , La vita religiosa nella CFD,

Camerino 1 983, p. 21 1 .

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INCONTRI DELLE FAMIGLIE AL SANTUARIO DELLA MADONNA DEL SASSO

I l Comitato del le Famigl ie organizzerà nel corso del l ’anno comunitario alcuni incontri al la Madonnadel Sasso aperti al le famigl ie. Chiunque si può segnare: referenti del le famigl ie o anche famigl ieconsacrate che desiderino passare un weekend alla Madonna del Sasso.I l primo si terrà  dal pranzo del 30 ottobre 201 6 al pranzo dell’1 novembre 201 6.Iscrivetevi in fretta perché i posti non sono molti !Per informazioni, chiarimenti,   iscrizioni rivolgersi a Davide e Claudia Ventura – tel. 051 942383 –

cell. 3389669382 o e-mail [email protected]

Periodo contrassegnato in particolare dasanguinose persecuzioni contro i cristiani in tanteregioni del mondo. «Crediamo che questi martiridel nostro tempo, appartenenti a varie Chiese mauniti da una comune sofferenza, sono un pegnodel l ’unità dei cristiani». Cionondimeno, per questifratel l i perseguitati e per le varie confessionirel igiose fatte oggetto del la violenza terroristicaFrancesco e Kiri l l esortano tutti i cristiani apregare con fervore; e al tempo stesso invitano leparti coinvolte nei confl i tti a negoziare e lacomunità internazionale a intervenireresponsabi lmente. E ovviamente i l discorso vale amaggior ragione là dove sono i cristiani stessi ascontrarsi tra loro.Ma i pericol i per i cristiani non sono solo questi .

Se da un lato possiamo ringraziare Dio per i lri fiorire del la fede nei Paesi del l ’Europa orientale,un tempo assoggettati al l ’ateismo comunista, èanche vero che nel processo di secolarizzazionein atto in molte altre Nazioni, specie europee, siravvisa una minaccia più subdola per la l ibertàrel igiosa: qui i cristiani desiderosi di vivere inmodo manifesto le proprie convinzioni rel igioserischiano infatti di vedersi discriminati e relegati aimargini del la società. In questo senso, la ritrovataarmonia tra le due Chiese è necessaria qualeaiuto per far sì che in particolare l ’Europa siconservi fedele al le proprie radici cristiane.I l documento passa quindi a indicare altre sfide

cui Cattol ici e Ortodossi sono chiamati arispondere congiuntamente (e l ’ invito si faparticolarmente caloroso nei confronti dei giovanidi ambo le Chiese): la tragedia di migranti erifugiati , le disuguaglianze social i ed economiche,lo sfruttamento sfrenato del le risorse natural i ; epoi la difesa del la famigl ia, intesa come centronaturale del la vita umana e della società, e che a

sua volta «si fonda sul matrimonio, atto l ibero efedele di amore di un uomo e di una donna»; eancora i l rispetto del diritto inal ienabi le al la vita,sempre più assediato tra le pratiche del l ’aborto edel l ’eutanasia, ma anche minacciato dal losvi luppo di tecniche di procreazionemedicalmente assistita giacché «lamanipolazione del la vita umana è un attacco aifondamenti del l ’esistenza del l ’uomo, creato adimmagine di Dio» e «chiamato al la vita, secondo i ldisegno del Creatore».Prima di concludere i l documento affidando

all ’ intercessione del la Santissima Madre di Dio lareal izzazione di quel la fraternità tra coloro che lavenerano, «perché siano riuniti , al tempo stabi l i toda Dio, nel la pace e nel l ’armonia in un solopopolo di Dio, per la gloria del la Santissima eindivisibi le Trinità», papa Francesco e i l patriarcaKiri l l ribadiscono come, in tutte queste sfide,Ortodossi e Cattol ici debbano schierarsi gl i uniaccanto agl i altri . «Questo mondo (…) aspetta danoi una forte testimonianza cristiana in tutti gl iambiti del la vita personale e sociale. Dal la nostracapacità di dare insieme testimonianza del loSpirito di verità in questi tempi diffici l i dipende ingran parte i l futuro del l ’umanità».Ciascuno di noi è chiamato ora ad

accompagnare con la preghiera e latestimonianza i l processo ufficialmente avviato;ma chi l ’avrebbe detto, solo qualche tempo fa,che un simile passo sarebbe stato compiuto inuno dei Paesi dove l’ateismo mil i tante haimperversato? Davvero le vie del Signore sonoinfinite…

Gian Luca Reggeper i l Comitato del la Cultura

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INCONTRI COMUNITARI 201 6

ESERCIZI SPIRITUALI

LECCETO (FI) dal 07 al l ’1 1 Settembre 201 6Organizza Segreteria CFD Tel. 055 6557409

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RAGUSA (RG) dal 1 0 al 1 4 Settembre 201 6Organizza SALONIA Maria Tel. 0932 251 904 cel l . 340 8661 627

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Casa di esercizi “Cor Jesu” via Colleoni 62, Ragusa.   Tel. 0932 257809.Come raggiungere la Casa:Per chi arriva con l’autobus: appuntamento al la stazione degli autobus via Zama (Ragusa).Per chi arriva in macchina: da Catania dalla SS 51 4 uscire a Ragusa Ovest e seguire indicazioni perRagusa. Al la prima rotatoria seguire indicazione per Ragusa (viale del le Americhe), al la secondarotatoria seguire diritto (sempre viale del le Americhe), al la terza rotatoria seguire l ’ indicazione per SantaCroce-Marina di Ragusa, al la quarta rotatoria immettendosi immediatamente a destra ci si trova già inVia Colleoni. Proseguire diritto per circa 1 Km dove sul la destra si trova i l Centro internazionale diSpiritual ità Cor Jesu. Per chi viene da Siracusa, dopo Modica seguire la SS 1 1 5 e proseguire indirezione Catania, uscire al lo svincolo Ragusa Ovest- Santa Croce Camerina, proseguire seguendol’ indicazione Ragusa. Costeggiare la prima rotatoria, proseguire diritto; lo stesso per la seconda e laterza rotatoria costeggiare e proseguire diritto anche dopo i l semaforo per arrivare al la quarta rotatoriache va costeggiata sul la sinistra e poi subito  a destra per arrivare al la quinta rotatoria che vacosteggiata sul la sinistra per immettersi in via Colleoni. Proseguire per circa 1 Km dove sul la destra sitrova i l Centro Internazionale di Spiritual ità Cor Jesu.

ROMA dal 09 al 1 3 Dicembre 201 6Organizza MALDONATO Assunta Tel. 06 39745256    cel l . 339 1 08091 7  e-mail   smaldonato@virgi l io. i t

INCONTRO DELLE FAMIGLIE

SANTUARIO MADONNA DEL SASSO dal 30 Ottobre al 1 Novembre 201 6Organizzano Davide e Claudia Ventura tel. 051 942383 cel l . 3389669382

mail [email protected]

INCONTRO VOTI II E II I RAMO

LECCETO (FI) dal 27 al 30 Ottobre 201 6Organizza Segreteria CFD Tel. 055 6557409

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CORSO DI CANTO LITURGICO

SANTUARIO MADONNA DEL SASSO dal 1 7 al 20 Novembre 201 6Organizza p. Stefano Tel. 055 697778

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VITA DELLA COMUNITÀ

TRENTINO ALTO ADIGE

Dopo l’estate molto calda del 201 5, i l nostroanno comunitario è iniziato come ormai ditradizione, a Bolzano presso l’ Istituto del le suoreMarcel l ine. È venuto in visita p. Silvano, chevolentieri si è sottoposto al “giro del le Dolomiti”per visitare i nostri gruppi dispersi nel le val late. Inquel la occasione abbiamo anche festeggiato laprima 90enne del l ’anno, Rosanna Battan diBolzano. Nel mese di dicembre è stata SilviaCosta ad essere festeggiata per i 90 anniraggiunti . È stata la prima Assistente di Famigl iadel Veneto e poi del la nuova Famigl ia del TrentinoAlto Adige. Instancabi le, ha percorso i l territorio inlungo e in largo per molti anni, per guidare iconsacrati sin dal l ’ inizio. Ha continuato comeAssistente di Famigl ia per un periodo anche dopola divisione in due famigl ie, Veneto e Trentino AltoAdige. Instancabi le, premurosa, una mamma pertutti .Le Adunanze sono andate molto bene anche

quest’anno. L’argomento, i l Decalogo, non è tra ipiù semplici da svolgere, ma direi che i nostrigruppi sono riusciti a rendere interessante e asuscitare poi uno scambio di impressioni e di

dialogo dopo lo svolgimento del tema.In dicembre 201 5 abbiamo potuto partecipare

al Ritiro di Avvento tenuto da don Mario Gretter,e quel lo del la Quaresima è stato fatto da donPaolo Crescini , ambedue consacrati nel la CFD.È molto bel lo poter ascoltare i nostri carisacerdoti , e farl i conoscere a chi è nuovo nel laFamigl ia.Arriviamo al 201 6, che è iniziato bene senza

grandi problemi. Ma poi Venerdì santo, è stataricoverata in ospedale Giovanna Marino, lanostra vice AF, e operata al cuore a Padova.Sembrava che dopo l’ intervento ci fosse unapossibi l i tà di guarigione, perché doveva esseretrasferita in una struttura a Garda per lariabi l i tazione. Giunta lì, la mattina dopo, 8 apri lequalcosa è andato male, e lei è deceduta.L’abbiamo salutata giovedì 1 4 apri le, cercando dinon piangere come lei stessa ha scritto nel suotestamento spirituale.Nel frattempo ci ha lasciato anche Anna Lena

Lazzeri, di Capriana, e i l suo funerale è statocelebrato i l giorno dopo 1 5 apri le. Lo stessogiorno veniva operata Annita Canali (unintervento importante). Ora sta un pochinomeglio, ma dovrà fare ancora cure per un po’ ditempo.Ultimamente si è ammalata in modo molto

grave Meri Lamacchia, mogl ie del nostrodiacono permanente Emanuele Lamacchia [poimorta al la fine del mese di giugno]. Prego voi tuttidi unirvi in preghiera con noi per le nostreintenzioni, anche per Annita, Sara, Franca,Renato, che hanno tutti bisogno di preghiere.I l Signore è grande, e saprà volgere in bene

tutte le nostre sofferenze, come pare a Lui. A noiresta la sicurezza nel sapere che è risorto, ed èrisorto per noi. Qualunque cosa ci succeda, noisiamo suoi, e solo in Lui noi saremo beati .Terminiamo il racconto con notizie bel le! Al

santuario del le Laste a Trento, i l 1 maggio si èconsacrata Nadia Giovanazzi di Trento, per lanostra grande gioia! P. Martino ha presieduto laMessa che era la conclusione del la sua visitasacerdotale presso la nostra Famigl ia. Sono stati

La nostra colonna novantenne Silvia Costa nelgiorno del suo compleanno.

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ricordati nel la Messa Giovanna e Anna Lena.Valerio Bernardi compie 90 anni i l 1 0 maggio edurante la visita a Merano di p. Martino è statofesteggiato, e anche domenica al le Laste. Valerioè stato molto importante per la nostra Famigl ia,Assistente di Famigl ia e grande amico del padredon Divo (che lo vol le membro a vita del Consigl ioGenerale). Insieme a Silvia e Bona sonoveramente le colonne portanti del la nostra bel la

Famigl ia CFD!Abbiamo ancora aspiranti che si stanno

preparando, e nuove entrate in aspirantato.Preghiamo anche per loro che i l Signore l i guidi el i aiuti in questo anno di conoscenza del la nostraspiritual ità e l i aiuti a discernere per sapere se lachiamata nel la CFD sia per loro.

Inger Nones

Giugno 2016. Pellegrinaggio della Famiglia Lombardia a Lugano (Svizzera), con invito e partecipazione dellaFamiglia “confinante”del Piemonte. Nella foto, parte del gruppo al termine della Messa.

Santuario di santa Maria dei miracol i aMorbio, vicino a Lugano.

Ingresso in aspirantato diPaolo Mainardi,medico trentenne di Senigallia.

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I Padri sinodali hanno affermato che «non è difficile constatare il diffondersi di una mentalità che riduce lagenerazione della vita a una variabile della progettazione individuale o di coppia». L’insegnamento dellaChiesa «aiuta a vivere in maniera armoniosa e consapevole la comunione tra i coniugi, in tutte le suedimensioni, insieme alla responsabilità generativa. Va riscoperto il messaggio dell’Enciclica Humanae vitae diPaolo VI, che sottolinea il bisogno di rispettare la dignità della persona nella valutazione morale dei metodi diregolazione della natalità […] La scelta dell’adozione e dell’affido esprime una particolare feconditàdell’esperienza coniugale». Con particolare gratitudine, la Chiesa «sostiene le famiglie che accolgono, educanoe circondano del loro affetto i figli diversamente abili».

Papa Francesco, Esortazione Apostol ica Amoris Laetitia, 82

Sempre caro mi fu quest'ermo colle,e questa siepe che da tanta parte dal l 'ultimo

orizzontei l guardo esclude. Ma sedendo e mirando,interminati spazi di là da quel la,e sovrumani si lenzi,e profondissima quieteio nel pensier mi fingo, ove per poco i l cor non

si spaura…

Sempre caro mi fu quest'ermo colle… cosìesordiva Leopardi in una del le sue più bel lepoesie: L'infinito. Al lo stesso modo vorrei iniziarequesta cronaca perché i l piccolo col le diSettignano dove vi è Casa s. Sergio è caro a tutti iconsacrati CFD e naturalmente anche a noi. Ètrascorso quasi un anno da quando sono arrivataper comporre la nuova 'formazione' del la Casadella Trasfigurazione e mi ha fatto un certo effettovenire ad abitare nel cuore del la storiabarsottiana. La campagna settignanese èdavvero incantevole, ul iveti , fi lari di pini e cipressile fanno da cornice. Come scritto nel la cronaca diqualche mese fa, tutti gl i “angol i laboratorio” ‒ l idefinisco così vista l 'esiguità del lo spazio ‒ sonosistemati e ognuna di noi può procedere con i lsuo lavoro. Anche l 'orto mignon, senza grandipretese, ora può rientrare nel la categoria “angoloverde” e miracolosamente dà buoni frutti . I lgiardino non somigl ia a quel lo del l 'Eden ma stamigl iorando notevolmente grazie al le cureamorevoli del le sorel le e di qualche ospitevolenteroso.La casa ha visto i l susseguirsi di tanti cari

fratel l i , in particolare Tom e Alice hanno voluto

condividere con noi la gioia di vedere i l lorosecondogenito sposato e tanti altri provenienti daluoghi più vicini che hanno fatto esperienza del“si lenzio adorante”, i l quale ti mette in relazionecon un Dio innamorato del la sua creatura . Alcunidi loro hanno fatto l 'irrinunciabi le esperienza(naturalmente per necessità) di sal ire sul nostropandino anteguerra, targato AP, al quale hovoluto dare un significato bibl ico : Apocalisse!Per ritornare al la visione bucolica leopardiana,

la poesia prosegue con... sovrumani si lenzi eprofondissima quiete… questo è lo stato d'animoche provo quando tutte le mattine m'incamminoper sal ire a Casa s. Sergio per le Lodi e santaMessa. I l tragitto è molto breve ma vista l 'ora –6.20 – (non passa mai nessuno nemmeno quandopiove purtroppo o per grazia! ! ! ) è faci leimmergersi in un meravigl ioso panorama fatto dicol l ine e dei classici monumenti fiorentini : PalazzoVecchio, la cupola del Brunel leschi. . . È bel lovedere la città addormentata in questosovrumano si lenzio che non è di questo mondo, equesto faci l i ta i l richiamo ad una realtàinfinitamente più grande e più bel la. Come dicevai l padre, tutto quel lo che vediamo viene assunto enon si può che provare sgomento di fronte a tantagrandezza e tanta responsabi l i tà… ove per poco i lcor non si spaura.. . appunto. Anche i l cielo come ilcuore sembra disporsi in questa profondissimaquiete ad accogliere i l grande mistero di un Diofatto carne che ogni giorno si dona a noi.

Le sorelle della Trasfigurazione

CASA DELLA TRASFIGURAZIONE

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L’anno comunitario 201 5 /1 6 è stato per laDelegazione San Francesco di Paola un annodenso di novità che hanno un po’ cambiato i l voltodel la nostra Delegazione, dal momento che aCastrovi l lari è stata istituita la Delegazione del laVergine Maria del Castel lo.C’era già nel l ’aria i l trasferimento a Torino del

nostro Delegato Oreste Costabi le, ma tutti noisperavamo che quel momento non fosse proprioimminente. Pertanto l ’anno comunitario ha avutoinizio a settembre con i l Ritiro a Moccone insiemealle sorel le di Le Castel la. Abbiamo vissuto unabella giornata fel ici di ri trovarci insieme dopo lapausa estiva e abbiamo preso visione delprogramma annuale come sempre sapientementepreparato dal Delegato.Intanto già in autunno i l trasferimento di Anna e

Oreste diventa una realtà con cui dobbiamo fare iconti già nel prossimo febbraio 201 6. Ma inautunno febbraio ci sembrava ancora lontanocosì, come sempre, con grande entusiasmoabbiamo aspettato e organizzato la prima visitasacerdotale di p. Si lverio dal 6 al l ’8 novembre. I lprimo momento del la visita è stato l ’ incontro con i lnuovo Vescovo di Cosenza, Mons. Nolè che ciha ricevuto per un breve incontro. P. Si lverio hapresentato la Comunità nel le sue l inee essenzial ie i l Vescovo ha posto l ’accento sul la importanzadel la vita consacrata e del l ’ impegno del la Chiesaper l ’Anno giubi lare istituito da Papa Francesco.P. Si lverio negl i incontri con i consacrati haripreso i l discorso del Vescovo. I l Papa – ha detto– ha voluto unire i due momenti del la vita

consacrata che sta per finire e del Giubi leo chesta per iniziare. Prendendo spunto dal la letteradel Papa sul la vita consacrata ne hasottol ineato i tre obiettivi : guardare al passatocon gratitudine, vivere i l presente con passionee abbracciare i l futuro con speranza, che sonoi tre aspetti essenzial i del la vita rel igiosa. Se cisentiremo grati a Dio per tutto quel lo che ci hadato, per la promessa mai tradita del la suaalleanza, saremo capaci di rispondere aquesto amore straordinario che non ci fasentire piccol i e sperduti nel l ’umanità ma ci faessere nel cuore di Dio anche nei momenti piùdiffici l i , quando, magari dopo anni diconsacrazione, ci sentiamo disi l lusi e stanchi

ma riusciamo a ritrovare quel l ’entusiasmo cheavevamo quando i l Signore ci ha chiamato inComunità.Domenica 8 novembre con p. Si lverio abbiamo

raggiunto le sorel le di Le Castel la che comesempre ci hanno accolto con grande gioia. Dopola Messa e i l pranzo comunitario abbiamo avutola grazia del nuovo ingresso in aspirantato del lanostra sorel la Francesca Pascuzzi , che va adampliare i l piccolo gruppo di quel ridente paesino.Dopo le feste natal izie nel l ’Adunanza di

febbraio ci siamo stretti attorno ad Anna e Oresteormai prossimi al la partenza, in una serata digrande fraternità ed emozione, certi che ladistanza chi lometrica non basterà a spezzare ilegami tra noi (fortunatamente viviamo nell ’epocadei cel lulari e di internet) .Così con una certa fatica abbiamo ripreso i l

cammino con la nuova Delegata – la sottoscritta –che con grande timore e tremore si accinge aguidare la Delegazione, consapevole del la granderesponsabi l i tà di tale incarico e dei suoi tantil imiti , ma fiduciosa che non le mancherà l’aiuto diDio e la protezione del nostro Padre fondatore.Ed è subito marzo e dunque è in arrivo p.

Martino. Come sempre l’attesa è gioiosa e ancordi più i giorni del la visita. I l primo appuntamento ènuovamente dal Vescovo che ci aveva promessoquesta volta un incontro di preghiera. Così ci haricevuto nel la cappella del l ’Arcivescovado e dopola recita del le quattro preghiere e del le lodi mons.Nolè ha posto l ’accento sul la difficoltà che si vivenel la Chiesa nel l ’affrontare i problemi legati al la

DALLA DELEGAZIONE SAN FRANCESCO DI PAOLA: COSENZA – LE CASTELLA

Aspirantato diFrancesca Pascuzzi, diLe Castella(Crotone).

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famigl ia. Incoraggia noi laici consacrati atestimoniare con forza la verità che è Cristo inquesto tempo di smarrimento del le coscienze.Negli incontri che sono seguiti nei giorni del la

visita p. Martino ci ha fatto meditare sul lanecessità di sentirci famigl ia rel igiosa che i lSignore ha costituito quando ci siamo trovatiinsieme. Non ci siamo scelti , quindi sul pianoumano incontrarci e stare insieme può esserediffici le, ma quel lo che ci unisce è i l Sangue diGesù. Solo esercitando le virtù teologal i vivremola comunione che si real izza attraverso unagerarchia. Così come nella Chiesa, anche nel laComunità ci sono persone preposte a fare daguida, a partire dal superiore. Dobbiamoraccoglierci intorno a queste persone come acoloro di cui i l Signore si serve. Questo richiedeun atto di fede perché è necessario prescinderedal carattere o dalla capacità che queste personehanno. I l Padre dice in una sua circolare chel’ubbidienza è i l cardine del la vita rel igiosa.Dobbiamo credere che è Dio che ci ha chiamato enel corso del cammino Dio ci trasforma. Sipossono superare le difficoltà solo con un atto difede e d’amore. E tutto poi deve convergere nel lapreghiera.Sabato 2 apri le, p. Martino ha guidato i l

Giubi leo comunitario del la Delegazione presso i lsantuario del la Madonna della Catena diLaurignano.Nel corso del la visita di p. Martino c’è stata,

inoltre, la consacrazione di Giulia De Pasqualenel giorno dedicato al la Divina Misericordia nel laChiesa del la Visitazione di Le Castel la.E per chiudere questo ricco anno comunitario

eccoci pronti ad accogliere i lnuovo Assistente GeneraleSalvo Arcoleo che è arrivatoa Cosenza i l 1 8 Giugno.Scopriamo che Cosenza è laprima tappa delle sue visitein qualità di AssistenteGenerale e questo ci fasentire dei privi legiati , pursapendo che la scelta ècasuale. Tra lui e noi c’èsubito una grande intesa.Con la sua semplicità eumiltà ha conquistato i l cuore

di tutti . La nostra è una piccola Delegazione equesto ha favorito la conoscenza personale conciascuno. Salvo ha ascoltato tutti e a tutti haparlato con l’attenzione di un padre. Domenica 1 9abbiamo fatto i l Ritiro presso i l santuario di SanFrancesco di Paola. La giornata è stata ricca diimprevisti a cominciare dal tempo inclementecostel lato da improvvisi scrosci di pioggia chehanno reso complicati gl i spostamenti .Ma i l Signore è grande anche quando ci mette

di fronte al la difficoltà per farci assaporare meglioi momenti di preghiera. Infatti la dolcezza che hariempito i nostri cuori durante i l Ritiro trapreghiere, ascolto del la parola del Padre eadorazione nel la cappell ina del Santuario, seguitodal la celebrazione eucaristica ha largamentecompensato i disagi. Anche i l pranzo comunitarionon è stato scevro da difficoltà sempre dovuti almaltempo ma alla fine l ’agape è stata perfetta. Lefoto di gruppo d’obbligo hanno concluso questedue giornate di fine anno comunitario.E ora si parte per gl i Esercizi spiritual i di

Paestum dove finalmente avremo tempo solo peri l Signore che ci ritemprerà dal le fatiche del l ’annoe ci darà la carica per ripartire con entusiasmo,dopo la pausa estiva.Per tutto sia lode a Dio.

Mariella Leone

Gruppo diCosenza con l'Assistente generale Salvatore Arcoleo, nella suaprima visita ufficiale in Comunità.

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TOSCANA OCCIDENTALE

Come Maria (ovvero: la storia di un gruppoche stava spegnendosi e che è risorto).

Era la prima volta che Maria si accostava allaComunità e precisamente al l ’Adunanza finale nelgiugno 201 5 tenutasi a Seravezza; giunti almomento in cui p. Paolo chiese se c’era qualcunoche voleva entrare in aspirantato, si udì un “sì”timido, ma al tempo stesso sicuro, un “sì” che èrimasto senza riserve dopo un col loquio con p.Paolo, un “sì” pronto proprio come quellodel l ’Annunciazione al la Madonna quando l’angelole chiarì in che modo sarebbe divenuta madre diDio.Si è subito capito, parlando con lei , che Maria

aveva già al le spal le un bel cammino di fede etale da faci l i tarla nel suo avvicinamento al laspiritual ità del la Comunità. Ha partecipato subitoai nostri incontri dove un po’ tutte l ’abbiamoguidata ciascuna con le proprie esperienze. Lesono state consigl iate del le letture a casa e lei ,come una di l igente scolaretta ha presentato a me,con sorpresa, del le spontanee relazioni puntual i eprecise che di sol ito “rifiniva” con pensieri opreghiere sue. Si è stabi l i to subito un bel rapportocon tutto i l gruppo ed è diventata, nonostante l ’età

matura, quasi la nostra bambina daproteggere, dato forse anche i l suoesi le aspetto.Quando l’ incaricata del le aspiranti

mi ha telefonato chiedendomi se Mariafosse pronta per la consacrazione peri l 1 5 maggio in occasione del la visita dip. Martino e del l ’undicesimoanniversario del la sua prima Messacelebrata nel Santuario di Montenero,non c’è stata esitazione, ma soltantotanta fel ice palpitazione da parte diMaria.Così è stato: davanti al l ’ immagine

del la Madonna di Montenero, Maria haconfermato la sua ferma volontà di fareparte di questa Famigl ia, a poco menodi un anno dall ’entrata in aspirantato.La cerimonia è stata commovente e hacoinvolto anche i fedel i presenti che,

dopo la Messa, ci chiedevano chiarimenti .La sorpresa del la consacrazione ha fatto sì che

non ci fossero la Nicopeia e i l testamento delPadre e che per l ’occorrenza siano state prestateda qualcuno, ma ciò ha costituito un valoreaggiunto perché i l mese successivo, al la Fornacedi Palaia, p. Damiano ha consegnato a Maria la“sua” Nicopeia e i l testamento del Padre, quasiuna seconda consacrazione.Di questo dono dobbiamo ringraziare don Divo

che io, disperata per i l mio gruppo formato da dueinval ide, da me (77 anni) e da unanovantacinquenne, la nostra Adriana, che forse èquel la di noi che sta meglio, sono andata al la“fonte” ed ho pregato tanto don Divo, coninsistenza talmente risoluta, come qualcosa chemi si aspettasse, che mi ha mandato primaLuana, la nostra guida sia spirituale che materiale(è la nostra autista, tanto che io la chiamo sanRaffaele); Luana ha portato Maria e, poco primadella consacrazione di Maria altre due “fior fiore”di aspiranti , Marzia e Paola, sono entrate a farparte del nostro gruppo. Al leluia!Grazie don Divo! Ringrazia tu Gesù per noi.

Per i l gruppo di Ripa: Armanda

Maria Negrari riceve la Nicopeia alla Fornace.

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I l 1 9 maggio abbiamo ricordato i l 9°anniversario del la morte di Iolanda Pifferi . Ladomenica successiva 22 maggio, Festa del la SS.Trinità, un piccolo corteo pel legrinante haraggiunto Camerino: quattordici consacratidal l ’Emil ia orientale, i tre consacrati del gruppo diSan Serafino, che si incontra a Sforzacosta-Macerata, quattro provenienti da Perugia e p.Martino dal la Madonna del Sasso.I l primo gesto vissuto è stata la S. Messa in

Duomo, celebrata da p. Martino che ci ha aperto i lcuore nel riconoscere i l dono del segno del laCroce che ci inserisce nel la pienezza del larelazione divina. Abbiamo poi condiviso i l pranzoal sacco, ospitati in canonica dal genti l issimosacerdote don Franco che da giovane era statodue volte a casa San Sergio e aveva conosciuto i lPadre… I l terzo momento è stata la testimonianzadi Pierina, cugina novantenne di Iolanda e Lia,che ci ha accolti nel la propria casa. Pierina hadipinto alcuni brevi squarci del vissuto del lecugine, mostrandoci un mondo semplice,raccolto, animato da impegno e serietànel l ’affrontare i l quotidiano. Ci siamo poi recati al

cimitero ed abbiamo pregato i l Mattutino del laResurrezione davanti al le lapidi del le sorel lePifferi ; p. Martino ci ha poi condiviso due ricchepagine del la loro vita tratte dal l ’archivio del laComunità.I caratteri di queste due sorel le, che hanno

condiviso la propria vita per tanti anni, hannopermesso una complementarietà singolare e senoi ricordiamo Iolanda – e le saremo sempre gratiper i l fondamentale volume che ci ha lasciatosul la formazione – dobbiamo sapere che lapresenza di Lia ha avuto un ruolo altrettantoimportante.I l nostro pel legrinaggio ha voluto affermare la

gratitudine per questo duplice dono fatto al laComunità ed è stato anche un gesto di preghiera,in particolare per chiedere che la terra che haprodotto questi “due fiori profumati” ne possa fargermogliare altri e fare esperienza di gioia efraternità nel Gruppo San Serafino, diSforzacosta-Macerata.I l solerte sacerdote don Franco che non ci ha

mai lasciato un attimo in tutta la giornata, ci haaccompagnati a visitare i l monastero del le

EMILIA ORIENTALE

Iolanda e Lia, grazie!

Foto di Gruppo, accanto a don Franco, Vittoria che accoglie a casa sua il Gruppo San Serafino.

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Clarisse, dove le sorel le Pifferi si recavanospesso. Una giovane monaca, sr. Laura Cristianaci ha condiviso tanti insegnamenti spiritual iparlandoci con grande passione del la figura disanta Camilla Battista da Varano (1 458-1 524)che, pur essendo cresciuta in mezzo a benesseree gozzovigl ie di corte (destinata ad un matrimoniodi nobi le convenienza) ha saputo mantenerfedeltà ad una promessa fatta a nove anni. QuelVenerdì Santo, ascoltando la predica di un frateche chiede ai presenti di versare ogni venerdìalmeno una lacrima in memoria del la Passione diGesù, Camil la prende sul serio questo invitoportandolo avanti a volte anche con grande fatica.Un giorno Gesù le appare e le mostra i l suo cuorenel quale el la vede scritto i l suo nome: «Io ti amo

Camil la». Inizia a percepire la voce che lasol lecita a dedicarsi , donarsi a Cristo. Ma Camil lanon ne vuole sapere e comincia a “lottare conDio”, una intensa lotta spirituale. A 23 anni decidedi entrare, molto osteggiata dal padre, nelmonastero del le Clarisse di Urbino, assumendo i lnome di suor Battista. Dopo soli due anni faritorno a Camerino nel monastero che suo padreha fatto costruire per lei .Vive singolari esperienze mistiche di cui

troviamo tracce nei suoi scritti . Nel museoaccanto al la cripta, sr. Laura ci mostra gl i oggettisacri a lei appartenuti (in particolare un crocifissoe un Gesù Bambino, attraverso i qual i avevavissuto esperienze mistiche straordinarie) .Una vera scoperta per noi, che non

conoscevamo nul la di lei ! Santa Camil la Battista,ti affidiamo fiduciosi la crescita del la nostra fede,l ’ intercessione per la guarigione di tanti malatidel la nostra Famigl ia, la vita e “l ’ incontro conGesù” di tutti i bimbi del mondo.Gratitudine e un abbraccio fraterno a p. Martino

per la sua disponibi l i tà a guidarci e condividere i lpel legrinaggio in un cl ima di serenità, curiosità,dialogo. A Luciano Petrosel l i , Assistente delGruppo di Macerata, un grande grazie per essersispeso nel contattare, organizzare, accompagnarenoi tutti a vivere una giornata di gioia e amiciziacristiana. Luciano, “monaco nel mondo”, sol itarioper tantissimi anni ha vissuto con fedeltà la suaconsacrazione e da qualche anno guida i l GruppoSan Serafino, donando a noi tutti un bel l ’ esempiodi amore e donazione al la Comunità.

Vincenzo Squeo e Paolo Dall’ Olio

Grazie Pierina (cugina delle Pifferi) per la tuaaccoglienza, grazie Luciano per la tua generosità!

25 APRILE: INCONTRO PER LE FAMIGLIE

Ci siamo dati appuntamento a S. Giorgio diVarignana (Ozzano, Bologna): pomeriggio disole e festa anche ricordando i l compleanno delPadre.Una decina di famigl ie e altri consacrati hannoaccolto la relazione preparata dai coniugi Pietroe Sabina Tognetti ; contemporaneamenteMariagrazia, unica consacrata di Forlì,imbastiva con una decina tra bimbi e

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adolescenti un col lage raffigurante p. Barsotti cheammira sorridente i l famoso glicine di Casa S.Sergio.Tra i sorrisi e la simpatia di Pietro e Sabina

ecco due spunti del la loro riflessione sul tema “I lsacramento del matrimonio”:

• I l peccato originale chiude l 'uomo e la donnanel la sol itudine, nel l 'egoismo, ma il Creatore giànel la creazione aveva tracciato la via d'uscita.

Infatti , come Eva fu creata dal fianco di Adamo ecercherà sempre i l posto nel fianco da cui è statapresa così Adamo cercherà sempre i l suocostato, perché senza di esso Adamo non è piùintegro. La vita di Eva non è "autonoma", essaappare in Adamo. Ma in Adamo, Eva è giàpresente nel lo spirito e nel corpo. I due formano"una sola carne". I due saranno costretti a usciredal mutismo, dal la chiusura, e cominceranno apercorrere la via del la salvezza.

•La coppia è la risposta al la sol itudinedel l 'umano, e la diversità dei sessi rappresenta ledue facce di una stessa medaglia. Sono duefacce complementari ma diverse. Non ciinnamoriamo di una persona identica a noi e secosì accade dobbiamo fare molta attenzione! Èbene avere del le affinità, ma sarebbe un guaiotentare di compiacere sempre i l coniuge. I lmaschi le e i l femmini le sono due maniere divedere i l mondo in modi molto diversi . L'obiettivodel la coppia non è convincere l 'altro a diventarecome me, ma insieme, noi due, diventarequalcosa di diverso dalla somma di due unità.

Mariagrazia con i suoi giovani campioni dopo ilcapolavoro da loro prodotto: Casa San Sergio con ilPadre che sbuca da una finestra (!)

I NOVANT’ANNI DI SILVIA MILANI

3 apri le 201 6, giorno di festa per SilviaMilani sorridente e sorpresa per la grantorta preparata da Giancarla, sua figl iocciadi consacrazione, per i l traguardo dei 90anni!Carissima Silvia, auguri da tanti fratel l i

che ti vogl iono bene, ti stimano per laricchezza dei doni che, ricevuti dal Signore,hai saputo coltivare e diffondere tra noitutti .Augurandoti ogni bene ancora tu sia

“sorel la maggiore” che diffonde luce,amicizia, fermezza, pazienza e l’amore al laParola di Dio.

Con tanta gratitudine,i tuoi fratel l i in Cristo.

Palermo. Comunichiamo con gioia che il 17 giugno è nato  a Palermo Francesco,il secondogenito di Rosamaria e Giuseppe Barbera. La famiglia cresce, e ne diamolode a Dio!

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CORRISPONDENZA

«Perché siete turbati, e perché sorgono dubbinel vostro cuore?» (Lc 24, 38). «Perché avetepaura? Non avete ancora fede?». (Mc 4, 40). Ledomande-rimprovero con cui Gesù provoca i suoidiscepoli sono più che mai attual i per noi, che nondi rado possiamo essere turbati , perplessi,sconvolti da quanto accade, o da quantosentiamo dire intorno a noi. Intendiamoci: dubbi,timori e turbamenti sono tentazioni che prima opoi vengono a tutti . Eppure, se facciamo mentelocale, vedremo che la maggior parte di essiviene seminata in noi attraverso le letture chefacciamo, i messaggi che ascoltiamo e le personeche abitualmente frequentiamo: quasi sempre c’èqualcuno che ci turba.1

Non siamo immuni dal contagioPer una strana presunzione, che è

ulteriormente cresciuta nel l ’uomo occidentale inquesti ultimi secol i , ciascuno di noi, in fondo, èconvinto di essere immutabi lmente fermo nelleproprie posizioni e che non arriverebbe mai anegarle e metterle in dubbio. Partendo da questopunto di vista, ci appare dunque inspiegabi lequando vediamo una persona cambiareradicalmente… E invece non c’è nul la di piùcomune di questo: l ’ambiente in cui viviamoinfluisce continuamente sul nostro modo dipensare, sia nel bene che nel male. Ecco perchéanche S. Paolo sente l ’urgenza di ammonire iCorinzi : «Non lasciatevi ingannare: “Le cattivecompagnie corrompono i buoni costumi”».2 E: «Viho scritto di non mescolarvi con chi si dicefratello ed è immorale o avaro o idolatra omaldicente o ubriacone o ladro».3

Se io frequento abitualmente gente che noncrede in Dio o vive come se Dio non esistesse,finirò faci lmente per pensare sempre meno a Dio

e a nutrire qualche dubbio in più.. . Oppure, sefrequento gente presuntuosa che pensa di aversempre ragione e giudica gl i altri , faci lmentediventerò anch’ io ‘figl io del la geenna’, come ifarisei (cfr. Mt 23, 1 5)… Se passo la maggiorparte del tempo libero a leggere, ascoltare,guardare spettacol i o servizi di informazionemondani, è naturale che diventi più mondanoanch’ io… È diffici le rendersi conto di quantainfluenza hanno su di noi le idee e i concetti cheassorbiamo dal mondo che ci circonda! Seppurenon sempre finiamo per accettare ciò che è male,tuttavia ci troviamo la testa piena di cianfrusagl ieche ci ostacolano, poi, nel la preghiera e nel lanostra adesione a Dio e al la Chiesa.Formazione o informazione?Anche i discepoli di Emmaus erano caduti nel

tranel lo del Nemico e avevano perso la fede e lasperanza. Gesù l i chiama “stolti”… Conoscevanobene tutte le ultime notizie di attual ità, sapevanotutto quel lo che era avvenuto a Gerusalemme(tanto da guardare con una certa sufficienza aquel “forestiero” che “non sapeva”), passavano i ltempo a conversare e discutere tra loro, maavevano lasciato da parte la Parola di Dio,divenendo perciò «Stolti e lenti di cuore a crederein tutto ciò che hanno detto i profeti» (Lc 24, 25).Erano bene informati su tutti i fatti accaduti , manon avevano la sapienza per interpretarl i al la lucedel la fede: questo è ciò che avviene anche a noi,quando diamo la priorità al l ’ informazione ascapito del la formazione.È necessario che siamo sinceri con noi stessi:

quanto tempo dedichiamo alla lettura emeditazione del la Parola di Dio, al la lettura delPadre e dei grandi maestri che i l Signore ci hadonato in duemila anni di storia? Certo, troviamo

Paure, dubbi, confusione: RACCOGLIAMO CIÒ CHE SEMINIAMO

Carissimi mi sembra sia utile parteciparvi questa lettera circolare che p. Doroteo ha voluto scrivere aiconsacrati dell’Australia per aiutarli a discernere su quanto sia utile o dannoso andare a leggere qua elà per informarsi delle vicende della Chiesa o “profane”, senza che questo distolga da un atteggiamentointeriore di fede e di preghiera. Conoscendo la serietà di p. Doroteo e la sua ortodossia, credo che isuoi suggerimenti siano molto utili e vi esorto a provare a leggere queste pagine come se fossero unalettera indirizzata a ciascuno di voi personalmente.Grazie di cuore per questa vostra attenzione e disponibilità.

p. Benedetto

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molte giustificazioni dicendo che siamo moltoimpegnati , abbiamo tante cose da fare, abbiamofamigl ia: “non abbiamo tempo! ”. Poi, però, quantotempo finiamo per trascorrere leggendo,guardando, ascoltando altre cose? «Ma noidobbiamo essere informati sui fatti chesuccedono nel mondo! ». Se lo scopo èpuramente quel lo di mantenersi informati , èproprio necessario, per esempio, guardare i ltelegiornale (che di sol ito dura mezz’ora) più volteal giorno? Non potrebbe bastare una volta? Noncredo proprio che i l Signore ci chiederà conto seabbiamo saputo gl i ultimi fatti di cronaca soloqualche ora più tardi, né se sapevamo tutti iretroscena degli “intrighi” al la Casa Bianca, o inVaticano… Di fatto, quel l ’ansia, che spessoabbiamo, di sentire le ultime novità non è un“dovere”, ma… curiosità, un bisogno indottodal l ’esterno, che poi cresce fino a diventaredipendenza. Ben lo sanno gli “addetti ai lavori”,che sfruttano questi meccanismi del la psiche permanipolare le nostre menti e farci comprare ciòche essi vogl iono venderci : in tutti i sensi! . . . Delresto, non è affatto raro spegnere i l televisore conun senso di turbamento, dubbio, depressione, omagari di eccitazione per i risultati sportivi o altridivertimenti a buon mercato: ma Gesù dove èstato lasciato?Anche i l Padre aveva ben chiaro questo

problema quando scriveva: «…non possiamoil luderci di immunizzarci da una cultura atea ocomunque non cristiana, che senza accorgerceneci può avvelenare, se non ci premuniamo con lostudio e la meditazione del la Parola di Dio.» E ciammoniva a «non lasciarci travolgere da dottrinee da movimenti contrari al cristianesimo. Credereche la salvezza del mondo dipende dal seguiredottrine e prassi contrarie al la prassi cristiana, ègià aver rinnegato la fede. Ma allora s'impone chesappiamo discernere in quel lo che leggiamo –libri , giornal i , riviste – quanto può indurci apensare e a giudicare in modo difforme da comeinsegna la Chiesa. Dobbiamo coltivare un sanospirito critico nei confronti del la radio, del latelevisione».4

I l santo Papa Giovanni Paolo I I affermava: «Lastatura morale del le persone cresce o si riduce aseconda delle parole che esse pronunciano e deimessaggi che scelgono di ascoltare».5

Dunque quando possiamo scegliere, abbiamo

la responsabi l i tà e i l dovere di farlo bene: ne vadel la nostra risposta al Signore!Un buon criterio per disintossicarci da tutti quei

veleni può essere i l seguente: se trascorriamomezz’ora del nostro tempo a leggere, o ascoltare,o guardare cultura o informazione mondana,dovremmo trascorrere almeno altrettanto incompagnia del Vangelo, del Padre, delCatechismo… di un nutrimento che ci corrobori erivolga i l nostro pensiero al le cose di lassù6, incomunione con la Chiesa di Dio.Articol i e blogs.Qualcuno potrebbe pensare che basti leggere

articol i , interviste e blogs di autori cattol ici , manon è così. Molto raramente un articolo è unnutrimento sol ido (casomai può essere un…“integratore al imentare”! ) ; spesso si tratta diopinioni, talvolta espresse in modo polemico, cheevidenziano più o meno arbitrariamente unaspetto del la realtà, lasciandone da parte altri ,magari altrettanto importanti . È faci le lasciarsiprendere da un certo gusto per la controversia eandare a caccia di “complotti” (nul la di piùcontrario al lo spirito monastico e contemplativo),per poi affezionarci in modo particolare a qualcheabi le giornal ista che si fa “paladino del la verità edel la giustizia” (di sol ito contro qualche “cattivo”di turno)… Possiamo essere ammirati del la suaeloquenza, del suo coraggio, del suo vigorepolemico – e qui sta i l pericolo: quando stimiamouna persona, ne assimil iamo rapidamente i lpensiero, le idee, i modi di fare… e se i l l ievito èquel lo dei farisei (Mc 8, 1 5), ne resteremocontaminati .È dunque necessario fare chiarezza: chi sono i

miei “eroi”? Che messaggi propongono? È genteche va contro o distorce la fede cristiana? Genteche parla male del la Chiesa o del Papa – da“destra” o da “sinistra”? Gesù sarà contento chesi parl i male del la Sua Sposa e del Suo Vicario?.. .E quali frutti raccogl iamo, poi, da queste letture?Dubbi, sgomento?... Turbamento, perplessità?.. .Paura, angoscia?.. . Rabbia, rancore? Disprezzo,giudizio… contro qualcuno che, chiunque sia, èpur sempre un fratel lo per i l quale Gesù ha dato laSua vita… o magari , addirittura, contro chi ci èstato dato da Dio come Pastore! È bene porre lascure al le radici , prima che sia troppo tardi : se leletture che fai ti sono motivo di scandalo,el iminale (cfr. Mc 9, 42-48)!

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Ciò che veramente serve a nutrire la nostraanima è la Lectio Divina e la lettura spirituale: etale scelta non va fatta al la leggera.Possibi lmente dovremmo sottoporla al nostrodirettore spirituale.Nel la prima delle Lettere di Berlicche si legge

questa osservazione penetrante: «Non perderetempo nel tentare di fargl i pensare che i lmaterial ismo è vero! Mettigl i in mente che è forte,o robusto, o coraggioso, che è la fi losofia delfuturo». Così, anche noi possiamo trovare ognigiorno tante informazioni che appaiono invitanti ,interessanti , forti , robuste e coraggiose e,paradossalmente, finiamo spesso per dare aqueste la priorità, piuttosto che trovare i l tempoper nutrirci con quel cibo spirituale di cui abbiamoveramente bisogno.Le risorse tecnologiche.La vocazione contemplativa che ci è propria ci

chiama a vivere, o almeno a tendere sempre piùad una preghiera continua, un’attenzionecostante al la presenza di Dio, attraverso tuttoquel lo che facciamo. Purtroppo, in molti , siamoancora principianti e abbiamo bisogno di moltistimoli perché la parola di Cristo abiti in noi nel lasua ricchezza.7 Viviamo in una natura ferita efaci lmente facciamo quel lo che non vorremmo:tendiamo naturalmente a ciò che è più faci le,comodo, piacevole…Tra i detti dei padri del deserto troviamo che:

«la prima preoccupazione, al la quale lo spirito siapprende fin dal l ’aurora, esso continua amacinarla, come una mola, per tutto i l giorno, siagrano sia zizzania. Perciò si i sempre i l primo agettar grano, prima che i l nemico getti lazizzania».8 Ebbene, perché non sfruttare megliole potenzial i tà del le moderne tecnologie a nostrovantaggio? Non intendo qui parlare degl i incontricomunitari , ma quando ti trovi da solo e magarihai con te i l telefonino o un tablet o ipod, ecc… Saiche puoi usarl i per i l bene del la tua anima? Cisono tante possibi l i tà di trovare materialerel igioso e applicazioni che rendono faci le l ’usodel breviario (ad esempio iBreviary) e del la Bibbiae l’accesso ai documenti del la Chiesa (adesempio:http://w2.vatican.va/content/vatican/it.html;http://www.osservatoreromano.va/it;http://www.news.va/it) .

Certo, è meglio usare i l materiale cartaceo,quando possibi le, ma per molti può fare unagrande differenza la faci l i tà e rapidità di accessoche le moderne risorse offrono, per potersimantenere più frequentemente in contatto con laParola di Dio e, conseguentemente, con Colui cheparla!Mi riferisco soprattutto a chi ha una vita fitta di

impegni, appuntamenti e preoccupazioni: forsepassi tutta la giornata sperando di finire presto inmodo da poter poi pregare e dedicarti al Signore,ma spesso le cose non vanno per i l verso giusto equando arrivi a casa è troppo tardi o sei “troppostanco” per fare quel lo che avevi in mente…Chissà, magari , al la fine del la tua giornata, fratante distrazioni, fretta e contrattempi, avrairaccolto qualche frutto da quel la pagina del laBibbia che hai ascoltato in mp3 mentre ti facevi labarba, o quel le letture del l ’Ufficio che hai fatto sultelefonino mentre attendevi in sala d’aspetto,quel la catechesi del Papa che hai guardato suYoutube, in un momento di pausa, o quel lameditazione del Padre ascoltata su CD mentre eriin macchina… «facendo buon uso del tempo,perché i giorni sono cattivi». (Ef5, 1 5-1 7).

p. Doroteo

Note:

1 - Questo articolo fa riferimento anche allaCircolare del Padre: IL NUTRIMENTOSPIRITUALE, USFPV Vol. IV, p.1 24.2- Cfr. Gal 1 , 7; 5, 9.3- 1 Cor 1 5, 33.4- 1 Cor5, 1 1 .5- Circolare I l Comitato del la cultura, giugno

1 985, USFPV Vol I I I , p. 1 20 ss.6- Messaggio per la XXXVII I Giornata

Mondiale del le Comunicazioni Social i : I Media inFamigl ia: un Rischio e una Ricchezza, 23 maggio2004.7- Cfr. Col 3, 2.8- Col 3, 1 6.9- Detti Inediti dei Padri del Deserto, Magnano

1 986, p.242.

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Settembre 2016

Ci hanno preceduto nel la casa del Padre

IERTA CAPPELLETTI

diTrentoNata il 29 dicembre 1922; consacrata il 28 maggio 1986; morta il 19 maggio 2016.

Come era faci le parlare con Ierta! Noneravamo mai senza argomenti su cui riflettereassieme e i l tempo volava lasciandoci semprequalcosa su cui riflettere.. . per la prossimapuntata. È invece molto diffici le parlare di Iertaora che lei si trova nel le braccia di Dio al quale hasempre riservato i l primo posto nel la sua vita. Èdiffici le parlare di lei perché la sua vita è statacosì ricca e piena e nel la stesso tempo cosìnascosta e schiva, che sembra quasi di entrarenei suoi segreti a cui tanto teneva.Ierta ebbe una vita impegnativa fin da giovane.

Rimasta orfana del papà ancora giovanissima hadovuto prendere in mano la famigl ia con lamamma e altri due fratel l i . La sorel la morì dandoalla luce una splendida bambina e Ierta diventò lazia-mamma, dimostrando un affetto e disponibi l i tàinfinite. Ancora giovane diventò segretariadel l 'ufficio diocesano di Azione cattol ica e

Presidente Diocesana della stessa.Avrebbe avuto la possibi l i tà di ottenere

agevolazioni per una carriera anche lavorativa malei rimase integerrima fino al l 'ultimo sia nel lavorocome negli altri aspetti del la sua vita.Approfondì tanto la Parola di Dio e ogni sua

scelta veniva fatta al la luce di questa Parola conuna coerenza e una testimonianza che per noi,più giovani, era diventata un modello da seguire.Non perdeva mai l 'occasione per

documentarsi , per cercare di conoscere a fondoanche le situazioni nuove, per cercare di capire legenerazioni diverse che richiedevano fatica ealtruismo per essere accettate. Diceva sempreche, nei casi più diffici l i , lo Spirito Santo avrebbefatto la sua parte, sicura che l 'ultima paroladoveva essere lasciata a Lui che sarebbe arrivatoin forme sempre nuove e ricche di grazia per lavita del l 'uomo anche in tempi diffici l i come inostri !Attraverso Adele Scaravel l i aveva scoperto la

Comunità dei figl i di Dio e la spiritual ità di donBarsotti aveva catturato la sua attenzione; hacercato subito gl i strumenti per approfondirla eviverla in pienezza. Dentro la Comunità riusciva acogliere gl i aspetti profondi ma non rinunciava arielaborare le proposte che le venivano offertecercando di conservare valori e tradizioni con unavisione moderna del mondo. Era capace diaccogl iere anche le proposte più avanzate senzasmettere di essere se stessa, aiutata anche dallasua ironia e dal suo spirito l ibero.Ringraziamo il Signore per averla avuta con

noi!

Gruppo San Vigilio (Trento)

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Settembre 2016

NEVA LENCI

diViareggioNata il 1 marzo 1913; consacrata il 25 aprile 1973; morta il 29 maggio 2016.

«Ciao Neva, come stai, sono la Vittoria! ». Oraposso salutarti senza alzare la voce come quandoti telefonavo, ora mi ascolti e mi sentisicuramente!Inizio in modo così insol ito a ricordare la nostra

sorel la Neva, che ci ha lasciato a 1 03 anni,perché è sempre stato molto diffici le comunicarecon lei o andarla a trovare, a causa del la suasordità e del la sua ostinata volontà di abitare dasola.Da diversi anni non frequentava più gl i incontri

comunitari , non essendo più in grado di uscire dasola; anche nel le necessità quotidiane era aiutata

da Paola, che abitando nel la sua zona, aveva lechiavi di casa.Neva è sempre stata di carattere autoritario,

irremovibi le nel le sue decisioni ma altrettantogenerosa nel lo spendersi per gl i altri : molto attivanel la sua parrocchia, dove nel l 'esercizio del lacarità verso tutti , ha saputo sicuramentetrasmettere anche la nostra spiritual ità.ln questi ultimi anni aveva perso la lucidità

mentale e quindi anche i ricordi erano sopiti : alsuo centesimo compleanno eravamo afesteggiarla, era contenta ma non ricordava checon noi faceva parte del la C.F.D., nonostantefosse stata ammiratrice convinta e fedele delpensiero barsottiano. Ricordo l 'ultima volta chedesiderava essere con noi in una giornata di ritiroa Viareggio con p. Benedetto, fu Laura adaccompagnarla.Ora ti ricorderemo pregando e ti penseremo

non più sola come hai voluto vivere in terra, ma inuna continua assemblea festante, nel la visione diDio.

l l gruppo di ViareggioVittoria, Marilena, Laura

In questo contesto, non posso non affermare che, se la famiglia è il santuario della vita, il luogo dove la vitaè generata e curata, costituisce una lacerante contraddizione il fatto che diventi il luogo dove la vita vienenegata e distrutta. È così grande il valore di una vita umana, ed è così inalienabile il diritto alla vita del bambinoinnocente che cresce nel seno di sua madre, che in nessun modo è possibile presentare come un diritto sulproprio corpo la possibilità di prendere decisioni nei confronti di tale vita, che è un fine in se stessa e che nonpuò mai essere oggetto di dominio da parte di un altro essere umano. La famiglia protegge la vita in ogni suafase e anche al suo tramonto. Perciò «a coloro che operano nelle strutture sanitarie si rammenta l’obbligomorale dell’obiezione di coscienza. Allo stesso modo, la Chiesa non solo sente l’urgenza di affermare il dirittoalla morte naturale, evitando l’accanimento terapeutico e l’eutanasia», ma «rigetta fermamente la pena dimorte».

Papa Francesco, Esortazione Apostol ica Amoris Laetitia, 83

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Settembre 2016

1 Mariel la Papalini + 1 995 RomaMarta Maranghi + 201 4 Firenze

2 Lucia Pallante + 201 4 Foggia3 Maria Paola Fritzsche + 1 968 Roma

Lina Selva + 1 988 Biel la5 *Nicola Sebastio + 2005 Milano

Maria Grazia Donati + 201 2 Loppeglia LU6 Rosaria Minozzi + 1 998 Napoli

Rosina Ceccarel l i + 2009 Casteldelpiano GRAngiol ina Tansi + 201 3 Cosenza

7 Rosa Passerini + 1 980 Brescia8 Roberto Palandri + 201 5 Livorno9 Maria Pottino + 1 991 Palermo

Teomira Biffis + 2001 VeneziaGianna Spadolini + 201 2 Firenze

1 0 Luigina Piras + 1 994 Mògoro OR1 2 Guglielmina Savoldi + 1 980 Brescia1 3 Iolanda Ciotti + 1 991 Venezia

Palmira Tommolini + 201 1 BresciaElvira Bernareggi + 201 5 Milano

1 5 Itala Nencioni + 1 981 Palaia PI1 6 Mirel la Migl iorini + 2002 Firenze1 7 *Pietro Pierini + 2005 Santa Brigida FI1 8 Maria Pacchioni + 201 1 Merano BZ1 9 *Antonio Pentel la + 2009 Marigl iano NA

20 *Oreste Nepòte + 2009 Cental lo CN21 *Giuseppe Panariel lo + 201 1 Viareggio LU22 Iolanda Calabrò + 1 998 Floridia SR

Piera Ferrini + 2002 San Lazzaro di Sàvena BOMaria Luisa Vàino + 2006 NapoliCarmela Donadio + 201 2 Napoli

23 Antonietta Cosseddu + 1 996 OristanoIris Malacarne + 1 999 Palaia PIZita Scàndola + 2007 Verona

24 Fulvia Boròl i + 1 995 Intra VBAnna Rinaldi + 201 5 Napoli

25 Lucia Monari + 1 972 San Cesario sul PanàroMOPeppina Piras + 2008 OristanoMarina Cangialosi + 201 3 Roma

26 Francesca Ottel la + 2009 Occhieppo Inferiore BIRoberta Bianchini + 201 5 Sesto F.no FI

27 *Adriano Morandi + 2005 Modena28 Paola Fazio + 2001 Napoli

*don Michele Indorato + 2008 Sommatino CL29 Lucia Berri + 1 977 Palermo

*mons. Cataldo Naro + 2006 Monreale PA30 Rosa Savogìn + 1 962 Venezia

Clara Cèseri + 1 972 FirenzeBenedetta Coppini + 201 4 Bologna

ANNIVERSARIO DEI DEFUNTI SETTEMBRE 201 6A Lodi e Vespri dopo l’ultima invocazione si aggiunga:Lett. «Signore, ti raccomandiamo il nostro fratel lo (la nostra sorel la) . . . che in questo giorno hai chiamato a te da questavita.. .Ass. «Donagli/le la tua pace e fal lo/a partecipe del la gloria del la Tua resurrezione».

“I l matrimonio perfetto”(pp. 1 63, € 4,50)

“Misericordia ultimo atto”(pp. 249, € 5,00)

Desidero presentare brevemente due piccol i l ibri trattidal le immediate e fresche meditazioni parlate di p.Serafino, la cui edizione è stata curata da suo fratel loPietro Tognetti . Con Misericordia Ultimo Atto (pp. 249, €5,00) e Il Matrimonio perfetto (pp. 1 63, € 4,50) abbiamoa disposizione storie e pensieri uti l i e maneggevoli perabbordare meglio i temi attual i del la Misericordia e delMatrimonio e la Famigl ia. È possibi le ordinarl i insieme aglialtri l ibri che abbiamo nel magazzino di Biel la contattandosr. Angela. Buona lettura.

p. Benedetto

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Settembre 2016

s. Giuseppe da Copertino

La Casa Madre e le altre case della Comunità dei figli di Dio

s. Sergio di Radonez s. Teresa di Calcutta

1 s. Teresa Margherita RediSan Severo (FG)

2 b. Claudio GranzottoBadia Polesine (RO)

3 s. Gregorio MagnoBiel la; Livorno

4 s. RosaliaPalermo

5 s. Teresa di CalcuttaPalermo

8 s. Maria BambinaPalermos. Maria delle GrazieGrossetos. Maria di Monte BericoVeronas. Maria di UtaUta (CA)

9 b. Jaques Desire-LavelSouth Claiton - Melbourne – Austral ias. Pietro ClaverBogotà

1 1 Nostra Signora della Salute di BoyacaBogotà

1 3 b. Mariano di GesùMedell ins. Giovanni CrisostomoCrocetta di Medicina (BO)

1 4 Signore dei MiracoliVistahermosa – Meta - Colombiass. CrocifissoPalo del Col le

1 5 Beata Vergine Maria AddolorataBallarat – Austral iaMaria ss. AddolorataCasalnuovo di Napoli (NA)

s. Caterina da GenovaGenova

1 7 s. I ldegarda di BingenModena

1 8 s. Giuseppe da CopertinoPieve di Cadore

1 9 s. GennaroNapolis. Riccardo PampuriSommatino (CL)

20 s. Martiri CoreaniMassa Lombarda RA

23 s. Pio da PietralcinaSan Donà di Piave (VE); Upper Beaconsfield–Melbourne - Austral ia; Foggia; San Severo (FG)

24 s. Silvano del Monte AthosSolarino (SR)

25 s. Sergio di RadonezPerugia

26 p. Daniele Hekic'Pernumia (PD)ss. Medici Cosma e DamianoCastrovi l lari

28 b. Leontina SotgiuSil i (OR)servo di Dio Giovanni Paolo I PapaBellunos. Lorenzo RuizCaltanissetta

29 s. Gabriele ArcangeloMilanos.Michele ArcangeloCamposampiero (PD); Caltanissettas. Raffaele ArcangeloShepparton VIC Austral ia

I SANTI PATRONI DEI GRUPPI SETTEMBRE 201 6

Nella preghiera l itanica si aggiunga, nel giorno relativo:Per i nostri fratelli del gruppo di... dedicato a San..., perché per sua intercessione siano un cuore solo edun’anima sola nella fedeltà e nell’amore, preghiamo...

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La Casa Madre e le altre case della Comunità dei figli di DioCasa San Sergio 055.697778Via Crocifissalto, 2 [email protected] Settignano (FI)

Casa Madonna del Sasso 055.8300162Santuario Madonna del Sasso [email protected] Santa Brigida (FI)

Casa San Gregorio 015.511084Via per Chiavazza, 30 [email protected] t13856 Vigliano Biellese (BI)

Casa Mater Misericordiae 015.513439Via per Chiavazza, 30 [email protected] Vigliano Biellese (BI)

Casa SSaannttaa MMaarriiaa DDeellllee GGrraazziiee 055.8072924SSaannttuuaarriioo MMaaddoonnnnaa ddii PPiieettrraaccuuppaaVia PPiieettrraaccuuppaa,, 221150028 San DDoonnaattoo iinn PPooggggiioo ((FFII))

CCaassaa SSaanntt’’AAggoossttiinnoo ddii CCaanntteerrbbuurryy 00006611..33..5588228866447733Catholic Presbitery ssaaiinnttaauugguussttiinneeccffdd@@ggmmaaiill..ccoomm93 Saddleback RoadDookie 3646 - Victoria - Australia

Casa della Trasfigurazione 055.697101Via Rossellino, 7 [email protected] Settignano (FI)

Casa San Benedetto 06.37350711Via Monte Asolone, 800195 Roma

Altre Informazioni

Archivio Barsotti Tel. 055.6971 40 archiviocfd@gmail .comPresso Casa delle Beatitudini , Via del l 'Olmeto 7/F 501 35 Settignano (FI)Archivio Generale Tel. 055.6971 40 archiviogeneralecfd@gmail .comPresso Casa delle Beatitudini , Via del l 'Olmeto 7/F 501 35 Settignano (FI)Economato economatocfd@gmail .comNotiziario notiziariocfd@gmail .comSegreteria del la Comunità: Tel. 055.6557409 Lun e Mer risposta diretta.Presso Casa delle Beatitudini , Via del l 'Olmeto 7/F 501 35 Settignano (FI)segreteriacfd@cheapnet. i t Segreteria tutti i giorni 24 ore su 24.Conto corrente postale Comunità n° 23703507, intestato a “Comunità dei figl i di Dio”, via Crocifissalto, 2 -501 35-Settignano (FI)Conto corrente bancario Comunità n° 1 5302/68, intestato a “Comunità dei figl i di Dio”, presso Monte dei Paschi diSiena, fi l iale di Firenze, Codice IBAN: IT28 I01 0-3002-8570-0000-1 530-268Per le offerte riguardanti i l ibri : conto corrente postale n° 9867491 4, intestato a Tommaso Caldarone, via perChiavazza 30, Vigl iano Biel lese, (Biel la) ; per le offerte l ibri con bonifico Codice IBAN: IT1 6 X076-01 1 0-0000-0009-8674-91 4Per eventual i richieste sui l ibri , contattare l ’ indirizzo e-mail : l [email protected] internet CFD: http://www.comunitafigl ididio. i t/ (Dal sito è possibi le anche scaricare i l Notiziario) .

Casa Divo BarsottiVia Tevere, 809040 Guamaggiore (CA)

Opera Ritiri - Casa MariaGiubbiVia Maffei, 7450133 Firenze

Per contatttare gli ufficicomunitari, telefonare:dal Lun al Ven dalle 9.30 alle 12.00.

Per la segreteria solo LUN e MER.

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Progetto di una casa di vita comune in Sici l ia(Progetto Li l lo Incardona)