settimana europea della mobilità conferenza, bilanci ... · nata dell’ambiente, erano il parco...

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Settimana Europea della Mobilità conferenza, bilanci, prospettive e tante iniziative Ciclabilità un anno dopo Manifestazione Caposile Portegrandi Vivilabici di San Donà di Piave: bilancio e prospettive I cicloturisti raccontano Novità: concorso letterario

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Settimana Europea della Mobilità conferenza, bilanci, prospettive e tante iniziative

Ciclabilità un anno dopo

Manifestazione Caposile Portegrandi

Vivilabici di San Donà di Piave: bilancio e prospettive

I cicloturisti raccontano

Novità: concorso letterario

ciclostileperiodico

della FIAB - Amici della Bicicletta di Mestre

In redazione:Sandra Simeoni, Umberto Vio

Hanno collaborato:Alberto Cresti, Andrea Menella,

Antonio Dalla Venezia, Aurora Tron, Biagio D’Urso, Eliane Busato,

Germana Prencipe, Gianfranco Albertini, Loris Brunello, Sandra Simeoni, Umberto Vio,

Foto di:Andrea Menella, Biagio D’Urso,

Germana Prencipe, Gianfranco Albertini, Umberto Vio.

La redazione si scusa per errori ed omissioni.

Ideazione graficaGiulia Pedrocchi

StampaArti Grafiche Venete

Venezia/Quarto d’Altino

Foto di copertina: immagine della manifestazione

per la pista Caposile - PorteGrandi

02

3° manifestazione P. Grandi Capo Sile Nella settimana europea della mobilità sostenibile, c’è

stata la terza ciclo-manifestazione PORTEGRANDI - CA-POSILE.

Le associazioni coinvolte erano: FIAB Mestre, FIAB San Donà, FIAB Treviso, mentre gli enti coinvolti, nella Gior-nata dell’ambiente, erano il Parco Regionale del Sile, la Regione Veneto, le Provincie di Venezia, Treviso e Padova. Lo scopo della ciclo-manifestazione era quello di solleci-tare la realizzazione del tracciato ciclabile fra il fiume Sile e la laguna, tracciato ad alto valore turistico/ambientale. Al raduno di Quarto d’Altino ci siamo trovati in 100 ciclisti muniti di casacche e bandiere gialle, decisi a percorrere l’argine con le nostre biciclette. Arrivati a Portegrandi, ci ha accolto il Direttore del Parco Regionale del Sile, Alberto Magaton, confidandoci che lui crede vivamente nella rea-lizzazione di questo tracciato, molto utile per il cicloturi-smo e la mobilità dolce. Oltre al Direttore abbiamo incon-trato l’attore principale, l’Assessore Emanuele Prataviera, responsabile della Provincia di Venezia per la viabilità e le piste ciclabili. Anche lui crede nello sviluppo sostenibile e pertanto ha dato il suo appoggio politico al tracciato in questione. Finite le “ciacoe” di rito, inforcate le bici, siamo partiti lungo l’argine sinistro del fiume Sile decisi più che mai a percorrerne il tracciato, ma dopo 3 km ecco la diffi-coltà insormontabile, il famoso avvallamento di 250 metri che era ricoperto d’acqua e non si poteva passare. Abbia-mo allora deciso di scattare qualche foto ricordo e poi sia-mo tornati mestamente indietro verso Portegrandi: siamo stati costretti a percorrere la pericolosissima Jesolana fino a Caposile, dove ci aspettava un ricco buffet offerto dal Comune di Musile di Piave, rappresentato da Claudio Pi-vetta, Assessore allo Sport, e da Carla Pilla, Assessore al Bilancio, i quali anche loro credono nel cicloturismo.

Ma se tutti credono nel cicloturismo, come mai dopo 10 anni ancora non è stato fatto un metro di pista?

La ciclo manifestazione è giunta al termine ma la nostra ciclo-escursione no. Accompagnati dai soci di San Donà, abbiamo proseguito per il parco fluviale di San Donà, Mu-sile di Piave, Meolo, Quarto d’Altino; qui giunti ci siamo salutati contenti delle assicurazioni ricevute. La nostra associazione, a completamento dell’evento, ha inviato un lettera alla Provincia di Venezia evidenziando quali siano le nostre priorità (delle tre associazioni FIAB) in attesa del tracciato definitivo. Lettera che potete leggere nel sito internet, www.amicidellabicicletta.org.

Ciclabile di via Ca’ Rossa, via Scaramuzza, Piazzale SirtoriDopo le manifestazioni i risultati, il primo: è stata aper-

ta al traffico ciclabile il pezzo di pista davanti alla polizia stradale. Dopo la manifestazione del luglio 2009 adesso raccogliamo i frutti di tale iniziativa.

Meglio tardi che mai. Ma il collegamento ciclabile ancora oggi non è completato poiché manca la pista ciclabile che va da via Metauro all'incrocio con via Fradeletto; questo pezzo di pista è stato oggetto di segnalazione all'assesso-re Maggioni nella ricognizione fatta il 15 ottobre. Adesso attendiamo gli sviluppi, sperando che non ci vogliano altri

editorialea cura di Biagio D’Urso, Presidente FIAB AdB Mestre

periodico della FIAB - Amici della Bicicletta di Mestre

03

ed

itoria

le

BICIPARK: un servizio che va mantenuto

editoriale pag. 2-3

bicinotizie dal territorio pag. 4-5

bicinotizie pag. 6-9

non solo bici pag. 8-9

raccontinbici pag. 10-15

di Loris Brunello

15 mesi di attesa. La seconda è l'inaugurazione di un tratto di pista ciclabile di Via Scaramuzza a Zelarino. E la terza l'inaugu-razione della riqualificazione di piazzale Sirtori, con la realizza-zione della pista ciclabile, che sarà completata entro il 2011 anche nel tratto ancora man-cante di via Calvi. C'è l'impegno anche per piazzale Parmesan e per il primo lotto di via Trieste.

Settimana europea della ciclabilità Dal 16 al 22 settembre si è

svolta la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile.

Come ogni anno il nostro im-pegno è stato relativo al conteg-gio delle biciclette che entrano in città lungo i quattro punti cardinali. Sono stati individuati altri punti di entrata in città, ma a causa della mancanza di soci attivi non è stato possibile rea-lizzare altre postazioni.

Nei quattro punti previsti, erano impegnati 10 soci dalle ore 7.30 alle ore 9.30 del 17 settembre 2010.

Ai ciclisti in transito sono stati consegnati i nostri depliant e un cioccolatino con il logo FIAB.

I punti individuati sono stati: Sud: via Cappuccina angolo

via Carducci;Nord: viale Garibaldi angolo

via Fradeletto;Est: via Bissuola angolo via

Caneve;Ovest: via Castellana angolo

via Circonvallazione.Postazione jolly sottopasso

della ferrovia. Postazione Miranese, angolo

via Giustizia.I risultati del sondaggio han-

no rilevato i seguenti passaggi:Sud 715, Nord 850, Est 847,

Ovest 704, postazione jolly 530, Miranese 402.

Oltre 4000 passaggi di bici-clette in due ore, come è stato ampiamente riportato dai gior-nali locali.

Come si vede i mestrini han-no riscoperto la comodità del-la bicicletta, mezzo veloce, si-lenzioso, economico, salutare. Adesso l’Amministrazione Co-munale deve mantenere gli im-pegni presi nell’incontro pubbli-

co fatto il giorno prima alla Lega Cooperative.

Ma il sondaggio più significa-tivo è quello del giorno 16 set-tembre.

Dalle ore 7.30 alle ore 12.00, sono stati contati 1300 ciclisti in contromano lungo via Fapanni, strada molto trafficata dai cicli-sti, poiché non c’è collegamento fra il nord e il sud della città a causa dei divieti imposti della precedente Amministrazione. Questo è un dato molto signifi-cativo, che dovrebbe far riflette-re l’Ufficio Mobilità del Comune di Venezia.

Rilevamento della Ciclabilità MestrinaA conclusione della Settima-

na Europea della Mobilità So-stenibile, il Comune di Venezia ha inaugurato il servizio di BIKE SHARING, con otto postazio-ni e precisamente: Parco Pira-ghetto, via Poerio, via Caneve, Parco Bissuola, Villa Tivan sul Terraglio, Piazza Municipio a Marghera, via Circonvallazione, via Santa Maria dei Battuti, Ci-mitero.

Il sistema Bike Sharing Ve-nezia è un servizio di noleggio biciclette automatico destinato a chiunque (residente, pendo-lare, studente, visitatore...) sia in possesso della tessera IMOB e abbia almeno 14 anni di età. Il servizio è orientato all'utilizzo della bicicletta per brevi sposta-menti da una ciclostazione ad un'altra.

Nella stessa giornata è stata inaugurato il pezzo mancan-te della la pista ciclabile di via Brendole, intervento di notevole pregio in quanto ben eseguito con pista ciclabile separata dal-la sede veicolare e costeggiata da piantagioni di giovani alberi. Adesso per completare l’opera, manca il collegamento ciclabile con Zelarino, iniziando i lavo-ri su via Visinoni. Grazie ad un sondaggio, l’assessore ai Lavori Pubblici Maggioni ha voluto vi-sionare personalmente con la nostra Associazione il tracciato in questione constatando la rea-le utilità dello stesso e inseren-dolo nel calendario delle priorità dell’agenda comunale.

editoriale

in questa pagina:immagini della Settimana Europea della Mobilità

nel numero 48

04

BICIPARK: un servizio che va mantenutoDopo aver subito per la quinta volta il furto della bicicletta, e

quattro di tali biciclette mi erano venute a mancare nei dintorni della stazione ferroviaria, ho deciso di ricorrere alla custodia a pagamento ogni volta che mi reco a prendere il treno.

Devo subito dire che sono rimasto stupito nel vedere quanto l’ex palazzo delle poste sia affollato, ovvero pieno di biciclette di ogni tipo.

Il bicipark è dunque un servizio molto richiesto che ha un alto numero di fruitori. Non c’è dubbio che sarebbe un grosso proble-ma se tutte quelle biciclette, poiché si parla di una media di 650 al giorno, non trovassero ricovero in tale struttura.

Sarebbe un un problema non da poco a causa dell’impossi-bilità della presenza di un alto numero di biciclette all’esterno della stazione dove gli spazi mancano, i ladri sono in agguato e il degrado aumenta con l’abbandono ed il disordine.

Eppure si parla con insistenza di un possibile cambiamento d’uso dell’edificio stesso che ospita il bicipark.

Corre voce di una volontà da parte del comune di Venezia di dar luogo ad una modifica del Piano Regolatore in modo che tale edificio, che attualmente può essere destinato solo ad “attrez-zature collettive” come scuole, biblioteche o parcheggi, possa in futuro avere qualsiasi destinazione d’uso.

Ciò significa abbandonare alla speculazione immobiliare un’area strategica nei pressi della stazione di Mestre dove non esistono spazi sufficientemente ampi per realizzare vaste aree di sosta attrezzate per le biciclette.

Tutto ciò equivale a sparare un colpo alle spalle alla politica di decongestionamento del traffico nei centri urbani e alla mobilità intermodale basata sull’uso del treno e della bicicletta.

Oltre al Comune di Venezia che svolge in questa partita un ruolo decisivo si devono considerare anche le opportunità per il sistema ferroviario che ha l’obbligo civile di far fronte al crescen-te uso del treno da parte di cittadini che si muovono in bicicletta.

Certo che qualche bicicletta in meno sulle rastrelliere delle stazioni ci potrebbe essere se fosse comunemente facile viag-giare portando le biciclette nei treni.

Continuiamo a subire la miopia di amministratori pubblici e dirigenti dei trasporti che sono tarati ancora sull’obsoleto mo-dello di vita fatto tutto da auto-inquinamento-sedentarietà fi-sica-pigrizia mentale e sono stati superati di molto, nei modelli quotidiani, da cittadini più intelligenti che si sono da tempo con-vertiti all’uso sempre più assiduo della bicicletta sull’esempio di quanto già più ampiamente praticato nelle città del centro e nord Europa.

Gli stessi dati della città di Mestre dimostrano una costante crescita del traffico ciclistico e ad un tale problema ineludibile sono tenuti a dare risposta gli amministratori, almeno quelli che riescono a vedere un po’ più in là del loro naso.

riparte il BiciplanStanziati

due milioni all’anno per i prossimi 5 anni

Eravamo un po’ preoccupati, diciamo-lo francamente. Dopo l'incontro pubblico

dello scorso gennaio, in cui il sindaco Cacciari e l'assessore Mingardi, davanti a circa 200 persone, avevano presentato il

bilancio dell'amministrazione comunale in tema di ciclabilità e delineato le prospet-tive per il successivo quinquennio nulla si

era più mosso. Le elezioni amministrative, un nuovo Sindaco, un'altra Giunta e nuove priorità, avevamo intiepidito gli entusiasmi di chi credeva fosse quasi automatico, vi-

sto gli importanti risultati raggiunti, prose-guire sul solco già tracciato. Certo ci sono stati dei segnali positivi: il sindaco Orsoni

a Bimbimbici, dichiarazioni ufficiali sull'im-portanza della bicicletta nella mobilità ur-bana; tuttavia le cose stentavano a ripar-tire. L'occasione della Settimana Europea della Mobilità rappresentava un'occasione

più che ghiotta per riparlare di mobilità ciclistica. E l’abbiamo sfruttata. Nell'incon-tro che abbiamo organizzato a Marghera presso la sede ACLI ci siamo confrontati

con l’assessore ai Lavori Pubblici Maggioni e con quello alla Mobilità

Bergamo presenti tra gli altri, Brusò e Favaretto del Comitato Mi-

ranese, Speciale e Pastrello di Terraglio e Dintorni e Albertini per Campalto. Il

confronto è stato costruttivo, le richieste chiare: manutenzione dell’esistente; nuo-ve ciclabili, in particolare lungo il tracciato del tram, ma anche lungo l’asse nord-sud

della città e lungo il sedime dell’ex ferrovia Valsugana a Chirignago; moderazione del traffico nei quartieri residenziale sul mo-

dello Piraghetto. E anche le risposte degli assessori sono state altrettanto chiare e soddisfacenti: rilancio del Biciplan con lo stanziamento a bilancio di circa 2 milioni all’anno fino alla fine della legislatura (in tale occasione promesso ma successiva-mente confermato), verifica immediata

dei punti critici con l’uscita sul campo con Maggioni da programmare in tempi brevi (la prima sull’area centrale già effettua-ta nel mese di ottobre). Intanto è stato

inaugurato il servizio di Bike sharing (bici condivisa) con l’installazione di 9 stazioni

con un totale di 50 biciclette, sono stati ultimati i cantieri già in essere con la pas-sata amministrazione: via Brendole e via Scaramuzza (2° lotto), sono ben avviati i

lavori in viale Garibaldi con la completa ri-qualificazione della strada e la realizzazio-

ne di una nuova ciclabile, è stato appaltato (notizia dell’ultima ora) il secondo lotto

della pista ciclabile sul Terraglio. Insomma si riparte; questa volta,

speriamo, per non fermarci più.

di Antonio Dalla Venezia

di Loris Brunello

periodico della FIAB - Amici della Bicicletta di Mestre

05

Mestre in questi anni si sta do-tando di una tranvia e di una rete di piste ciclabili per ammodernare la mobilità e diminuire l’inquina-mento derivato dal traffico auto-mobilistico. La tranvia dopo anni di lavoro è spezzata in due tron-coni, poiché non si sa come e con quale soluzione collegare Mestre con Marghera ed i tecnici afferma-no che il tunnel è di difficile rea-lizzazione; francamente, mi faccio interprete di quanto i cittadini af-fermano, non si comprende quali insormontabili difficoltà ci siano, visto che a fianco è stata realiz-zato oltre vent’anni fa un grande collettore fognario ed una ottimo sottopasso ciclabile. Intanto a Marghera stanno installando tutte le pensiline per un tram che ar-riverà nella migliore delle ipotesi non prima di 3 anni, forse era me-

L’itinerario ciclabile n. 1 nasce a Marghera in Via della Rinascita e termina nel centro di Mestre, con varie diramazioni, ed è stato re-centemente completato con un ot-timo intervento in piazza del Mer-cato e piazzale Concordia. Una di queste diramazioni va da piazzale Giovannacci fino al quartiere Cita, ed in attesa della messa in sicu-rezza e con la realizzazione delle pista ciclabile in piazzale Sirtori, proseguirà fino a piazzale Parme-san.

Attualmente questo tratto è ri-masto monco. Con la realizzazio-ne della fermata del tram è stato ridotto il marciapiede ed è scom-parso un lungo tratto di pista ci-clabile interrompendo il percorso e costringendo i ciclisti ad una for-zata e pericolosa promiscuità con i pedoni.

Gli Amici della Bicicletta di Me-stre sono da sempre favorevoli al tram, però chiedono al più presto il ripristino della continuità ciclabile e la manutenzione della stessa con il rifacimento del manto di asfalto e la ridipintura della segnaletica fino al sottopasso seguendo l’esempio di piazza del Mercato.

bicin

otizie

dal te

rritorio

A inizio luglio scorso mi è stato chiesto di portare avanti con Da-vide Scano, Consigliere Comuna-le dei Verdi, la raccolta firme atta a revocare l'ordinanza n.327 del 28.04.2009 e a far applicare nelle aree pedonali di Mestre l'art.182 comma IV del Codice della Strada.

Da questo è nata una collabo-razione tra Amici della Bicicletta di Mestre e Verdi per cui sono stati organizzati insieme dei banchetti di raccolta firme in centro Mestre ove i nostri volonterosi soci hanno anche divulgato il materiale infor-mativo dell'Associazione.

Stiamo inoltre distribuendo dei segnalibro "promemoria" a paren-ti, amici e colleghi e partecipere-mo ad un meeting con le biciclette in centro Mestre, organizzato da Davide Scano, per dare maggiore visibilità a questo nostro impegno.

L'impegno è volto al raggiungi-mento di un numero di firme rag-guardevole, perciò in sede AdB c'è sempre sul tavolo il modulo da firmare e sul sito la possibilità di porre la firma on line.

L'obittivo è arrivare, assieme ai

Verdi, dal Sindaco e sua Giunta con una petizione contenente al-meno 1000-1500 firme.

Che dirvi ancora: armatevi di penna o di mouse e firmate!

un anno dopo nulla e’ cambiato

piazzale Giovannacci:il tram si prende la pista

di Umberto Vio

glio lasciarle imballate nel magaz-zino e non esporle al usura ed agli atti vandalici.

Per il percorso ciclabile n.° 16 che va da via Torino al Parco Pira-ghetto, tutto si interrompe all’in-crocio tra via Bembo ed Corso del Popolo.

Qui non ci sono da fare scavi o opere di ingegneria civile di parti-colare difficoltà, basterebbe segui-re la soluzione adottata nell’incro-cio tra via Piave e via Cavallotti, cioè un normale passaggio ciclo-pedonale, 20 kg di pittura e qual-che ora di lavoro, anche perché quell’interruzione alimenta i com-menti che il biciplan nonostante la vastità del lavoro fin qui fatto non è riuscito a sfatare i commenti: “le piste ciclabili sono interrotte”.

In conclusione facciamo almeno quello che è semplice.

petizione per la riapertura del centro alle biciclette

di Viviana Trentin

tranvia e pista ciclabile piraghetto – via torino

di Umberto Vio

L’articolo che segue è stato scritto un anno fa ma potrebbe es-sere scritto oggi, la situazione è esattamente la stessa.

in questa pagina:immagini di P.le Giovannaccie del centro di Mestre.In basso: il Bicipark di Mestre

06

È trascorso un anno dall’inaugurazione del primo tratto della ciclovia delle barene.

In quella mattina di fine ottobre, sotto una pioggia scrosciante, veniva aperto ufficialmente il collegamento tra parco san Giuliano e passo Campalto, tanto voluto dai cittadini e dalla nostra as-sociazione. Si dava così il via al primo passo di un ben più am-pio progetto che collegasse Campalto con Tessera, lungo l’argine dell’Osellino, per poi proseguire in direzione Altino e congiungersi con il “percorso della memoria”. Come sempre dichiarazioni di rito da parte delle tante autorità presenti, buoni propositi, auspicate collaborazioni; di concreto nulla.

Da allora sono cambiate molte cose sul piano politico: la nuova giunta comunale, la riorganizzazione dei consorzi di bonifica, il nuovo assetto della Municipalità di Favaro Veneto. Così, un proget-to di facile realizzazione, economicamente poco costoso, di alto in-teresse ambientale, è fermo al palo. Nei primi giorni di settembre, oltre cinquanta appassionati delle due ruote l’hanno percorso in avanscoperta imparando a conoscere gli aspetti più caratteristici del paesaggio di gronda e ammirando le fioriture che tingevano di un tenue color lilla le barene. La ciclovia, pur nella sua brevità, consentirebbe di scoprire molti ambienti ancora integri come ap-punto la gronda lagunare tra Campalto e Tessera, di cui esiste un progetto di tutela portato avanti dall’associazione La Salsola, os-servare specie vegetali endemiche e riconoscere la caratteristica avifauna. Sono aree del nostro territorio che potrebbero ricoprire un elevato interesse sia turistico che didattico; raggiungendole senza pericolo dal centro di Mestre sarebbero un valore aggiunto per la nostra realtà cittadina, una boccata di salute e un arricchi-mento culturale per tutti. È quindi indispensabile che i cittadini, e la nostra associazione in primis, riprendano in mano la situazione, cercando nuovi contatti con le autorità competenti al fine di porta-re a termine il progetto.

ciclovia delle barene: atto secondo

di Gianfranco Albertini

Le aree Querini si trovano tra Favaro Veneto e Dese e si esten-dono per circa 200 ettari. Nel 1997 la Fondazione Querini Stampa-lia, grazie ad alcuni finanziamenti regionali, iniziava a rimboschire la zona. Nel 2003 il Comune ha acquisito dalla stessa Fondazione l'usufrutto trentennale di questi terreni agricoli con l’esplicito sco-po di trasformarli in un “bosco naturalistico aperto al pubblico”. E’ utile chiarire che la legge forestale regionale pone sui boschi un vincolo permanente: dunque, allo scadere dei trent’anni, quando le aree torneranno in possesso della Fondazione, il bosco non po-trà comunque essere distrutto.

Zaher Rezai arrivava da Mazar-i-Sharif. Era cresciuto in Iran dove faceva il saldatore e scriveva poesie. Era afghano e fuggiva da una storia di guerre e persecuzioni. In una piovosa notte d’in-verno, mentre cercava di sfuggire ai controlli nascondendosi sotto un TIR, veniva travolto da esso a 17 anni. Alla sua memoria e a tutti quei giovani che cercano rifugio e motivazioni per una nuova vita lontana dalle violenze il Comune di Venezia ha deciso di dedi-care questa nuova porzione di parco.

Il nuovo bosco si aggiunge al bosco Ottolenghi per una super-ficie complessiva di oltre 50 ettari. È attraversato da vari percorsi ciclabili e da un sede dedicata per cavalli. Può essere raggiunto da Favaro Veneto percorrendo via Altinia o da Mestre seguendo il percorso che tocca i forti Vallon e Cosenz.

il bosco Zaher: un nuovo tassello si aggiunge ai boschi e ai parchi di Mestre

di Gianfranco Albertini

in alto:immagini della ciclovia delle barene

periodico della FIAB - Amici della Bicicletta di Mestre

07

Ore 7,30 del mattino di un in-vernale giorno di lavoro.

Freddo: zero gradi con l’effetto vento della bici. Eppure non sono solo, anzi.

E’ bello incrociare altre biciclette e osservarle. Osservare chi le pe-dala, il suo abbigliamento; imma-ginare dove è possibile che siano diretti.

C’è chi, come me, ha il classico look da ufficio. C’è chi si è appena fermato davanti alla saracinesca chiusa di un negozio e tira fuori le chiavi: è di sicuro il negozian-te pronto ad aprire. C’è il signore anziano che dentro il cestino della bici porta una busta larga e piat-ta…. magari l’esito di un esame clinico e vedrai che lo attende una visita medica.

Ma ci sono, e sono la maggio-ranza, non rari adolescenti spes-so in gruppi di tre o quattro che, zaino in spalla, stanno certamente andando “all’usato travaglio” (cito Leopardi, visto che parliamo di ra-gazzi delle scuole medie e supe-riori).

Qui a Mestre la scuola, grazie ad un gruppo di insegnanti tipo Ste-fania Elibani (*), svolge un ruolo educativo alto. Attraverso la pro-mozione dell’uso della bicicletta insegnanti come Stefania svolgono un ruolo di alto valore sociale. In-sieme all’educazione alla ciclabilità essi (ma forse sarebbe meglio dire esse visto l’ampia maggioranza di sesso femminile) divulgano un’an-tica materia che immagino non sia più nei piani di studi. Si chiamava Educazione civica. La materia era Storia ed Educazione civica dove la storia aveva quasi sempre il so-pravvento ma forse bastava anche solo sapere che c’era una materia chiamata Educazione civica per dargli rilevanza. Attraverso la Sto-ria permeava poi anche la Civis: la storia degli avi come scuola di vita.

Oggi a Mestre l’educazione alla ciclabilità è anche “educazione alla legalità”, “educazione fisica e sani-taria” e quantomeno “educazione ambientale”. E forse, non ultimo come accade con i temi qui espo-sti, fucina di riflessioni.

(*) Stefania Elibani è morta i primi di febbraio 2006, schiacciata con la sua bicicletta da un camion, mentre andava come tutti i giorni alla scuola dove insegnava.

educazione alla ciclabilità

di Alberto Cresti

ciclovia delle barene: atto secondo

Se vi dico “Nervoso come un ciclista in una rotonda”, mi capite?Se sto in parte… so’ in mezzo, e in mezzo…rivarghe!E co ghe rivo quando vegno fora?E allora cosa faccio? Giro. Giro, intorno alla rotonda, in fondo è ciclismo anche quello!Giro anche delle mezzorette, finché mi scappa. E a quel punto dove vado a farla?In mezzo: in mezzo alla rotonda!Siete mai stati in mezzo alla rotonda? No?!Male! non hai capito niente se non sei stato in mezzo a una rotonda. Non puoi dire “Io son stato in Veneto, ho visto tutto, ho visto Montagnana, ho vi-sto Vittorio Veneto, ho visto anche Jesolo, ho visto Bassano, ho visto Verona, ho visto Villafranca...”.Sì, ma sei stato in mezzo alla rotonda di Verona? E a quella di Villafranca, di Scorzè? Se non le hai viste non puoi dire che hai visto tutto!Guarda che diamo il meglio di noi oggi sulle rotonde!Quella col sasso tondo, hai presente? Quella col sasso quadro?Quella con le erbette? Con l’ulivo? Quella con la vite?Quella che hanno fatto il campo di pannocchie...!Adesso ne ho vista una con un salgaro, un salice, enorme talmente grande che tu pensi: c’era già e ci hanno fatto la rotonda intorno!È quella l’arte: fare sembrare che la rotonda gliel’hai fatta intorno… e invece no! Il salgaro viene dalla Croazia perché non ci sono più quei salici da noi, come gli ulivi viene dalla Valle del Belice...E quelle con le macchine agricole, o anche solo coi tocchi di macchine agri-cole? Con il macchinario che non si capisce cos’è, ma se lo metti là è bello: qualsiasi cosa tu metta in una rotonda... se si dimenticano una vanga in una rotonda sono tutti là a guardarla!Vuoi esporre al mondo il tuo prodotto interno lordo da record? Mettilo su una rotonda! Oggi è quello l’apicedell’attenzione: dove vuoi che guardino gli automobilistiin quel momento? E poi anche a vedersi non sono tutte uguali, alcune sono piane, altre hanno una leggera inclinazione, un dosso, altre ancora le hanno inclinate in maniera più andreottiana… a Rovigo hanno esagerato: ne hanno fatto una con la gobba talmente alta che nevica fino a giugno!Ma in mezzo a tutte le rotonde, e proprio a tutte, che però se non sei mai stato non puoi saperlo, c’è il buco! Al centro, dove cultura feconda natura, dove hanno piantato il compasso per fare la rotonda.E là, proprio al centro, io ci piscio! Sì, non è vandalismo, è solo che mi cavo una piccola soddisfazione... sai quanti comuni ci sono in questa regione?581, avranno 10 rotonde a testa... fa 5810. Fino ad adesso io ne ho fatte 312, caro... è il mio modo di conoscere il territorio!Anche perché, scolta, se sei ciclista sulle rotonde te ne fanno passare di tutti i colori. Guarda che è per questo che i ciclisti da noi si mettono in divisa da supereroi. Io la domenica vado a pedalare con Fantomas, l’Uomo Mascherato e due Uomo Ragno, ma in cinque supereroi non fai niente!Secondo te perché i cicloturisti la domenica si mettono in gruppo? Per la compagnia? Ma va là, non gliene frega niente a nessuno della compagnia, è gente antipatica, sai!No, è per la massa critica, che pedalano in compagnia, se hai la massa critica l’automobilista prima di sorpassarti mette la freccia, rallenta, ti saluta anche, ha paura.Però è solo la domenica che riusciamo a fare massa critica... eh, per via degli orari di lavoro non mi trovo. E se vai a pedalare da solo, sei il più sfigato dei supereroi su una rotonda: l’Uomo Invisibile!Però guarda che se mi incazzo...Abbiamo 30 milioni di biciclette in cantina noi altri in Italia! Ti rendi conto? 30 milioni di biciclette, lo sai cosa sono? Una massa critica!Mi fa ridere a me quello che dice “abbiamo un milione di fucili”, vuoi mettere 30 milioni di biciclette? Mandiamo all’aria la FIAT noi con 30 milioni di bici-clette in cantina!Perché non vado in bicicletta?Perché non posso andare al lavoro vestito da supereroe e poi pedalare in bor-ghese, non mi vedo mica, con le braghe, mi sento ridicolo a pedalare con le braghe. Senza tutina, con le braghe, cosa metti la molletta anche? No no...Poi se vado a pedalare così e mi vede uno dei miei amici, si ferma subito e mi fa: “Hai rotto la macchina?”Quello ti chiedono...

nervoso come un ciclista in una rotondadallo spettacolo Bisogna (la pellagra vis sms), di e con Marco Paolini

bicin

otizie

08

Che cosa ritiene sia importante trasmettere agli studenti di questa generazione, soprattutto in questo periodo di vari cambiamenti e di riforme scolastiche?

I ragazzi di oggi sono sollecitati da tante informazioni e rischia-no di non avere strumenti per comprendere i cambiamenti in atto. Ritengo, pertanto, che sia importante offrire dei parametri e almeno dei criteri di comprensione sui cambiamenti climatici, lo sfruttamento delle risorse, sugli OGM, la cementificazione, l’in-quinamento, i rischi del nucleare e/o le possibilità delle energie alternative. A tal fine l’educazione ambientale, inserita in modo interdisciplinare, può far crescere nei giovani studenti un interesse e un’attenzione ai valori fondamentali dell’amore, del rispetto per la natura e per la vita, oltre alla curiosità per la natura, le scienze, il mondo.

Ciò rientra nelle finalità della programmazione scolasti-ca?

Questa curiosità per l’ambiente in cui si vive, se opportunamen-te nutrita e coltivata può diventare sia un’ottima motivazione allo studio delle discipline scientifiche (nello studio delle quali la nostra scuola italiana ha bisogno di investire di più per mettersi al pari degli altri sistemi scolastici) oltre che un’occasione importante di crescita, per acquisire competenze di cittadinanza attiva, più in-formata, più consapevole, più partecipata.

Sta parlando di una scuola più moderna e al passo con i tempi. Ritiene che questa mission educativa sia stata re-cepita dal corpo docente e dalla stessa riforma scolastica?

In modo specifico per quanto riguarda il primo ciclo dell’istru-zione, dall’infanzia alla scuola secondaria di 1^ grado (ossia il seg-mento scolastico in cui opero), non parlerei di riforma, ma di tagli di organici. I programmi, ora indicazioni ministeriali, infatti sono sostanzialmente quelli della precedente riforma Moratti e non sono stati aggiornati. Alcuni ambiti non rispondono alle esigenze di una scuola moderna e non sono al passo con i tempi: ad esempio alla scuola primaria manca la musica (intesa come strumento musicale e canto), l’informatica (mancano i laboratori e le competenze nei docenti per insegnare attraverso l’informatica) e le ore di lingua inglese sono troppo esigue nei primi due anni della scuola prima-ria, inficiando la stessa valenza della disciplina. A mio avviso in questi ultimi anni le scuole hanno sofferto la carenza cronica di finanziamenti per la formazione e gli insegnanti non sono stati formati per assumere la funzione di maestro prevalente, non tutti hanno e possono avere competenze alte in tutti i campi del sape-re. Questo avviene anche alla scuola secondaria di primo grado, dove la lezione resta ancora troppo spesso di tipo cattedratico e frontale. In questo panorama noto, brilla l’iniziativa di dotare le scuole di lavagne interattive. Non è molto, ma può essere un elemento di modernità e alcune scuole come quella in cui opero ha accolto questo invito e sta aggiornando i laboratori informatici. Ci vuole impegno e costanza e qualcosa si ottiene, così anche per merito dei progetti e di alcuni finanziamenti, la mia scuola infatti, ora è dotata di ben quattro lavagne interattive.

Mi pare che la sua scuola sia riuscita a recepire e a rea-lizzare alcune sollecitazioni della modernità. Le proposte di educazione ambientale di mobilità sostenibile sono un aspetto di modernità? Come mai questa scelta della bici?

Sono molte le iniziative attive di educazione ambientale a cui abbiamo partecipato e che ci hanno anche permesso di ottenere dei finanziamenti europei. E’ questo è un modo di essere atten-

progetti di educazione all’ambiente con uscite in bicicletta

a cura di Germana Prencipe, referente Gruppo-Scuola FIAB Mestre

Intervista alla prof. Anna Valeria Guazzieri Dirigente Scolastica dell’Ist. Comprensivo di Campalto

in alto:Uscita ragazzi di Campalto Scuola Gramsci,

in basso:Foto uscita per S. Martino

periodico della FIAB - Amici della Bicicletta di Mestre

ti a ciò che accade attorno a sé e in Europa. Il poter aprire gli oriz-zonti e creare confronti culturali lo reputo utile e stimolante. Tra le iniziative più significative segnale-rei nell’anno 2009-2010 due usci-te in bicicletta: una patrocinata dall’UNESCO, nell’arco della setti-mana dedicata all’educazione allo sviluppo sostenibile 8-15 novem-bre 2009, e l’altra organizzata da un intero plesso di scuola prima-ria in occasione del quarantennale della fondazione del Villagio Lagu-na di Campalto.

La biciclettata, l’uscita in grup-po in bicicletta, coinvolge in modo attivo gli studenti, i loro insegnan-ti ma anche i genitori. L’occasione della cosiddetta ‘Festa di Primave-ra’, con l’organizzazione della pu-lizia della barena, ha portato tut-ti i ragazzi di terza media, con la collaborazione del WWF e di altre associazioni locali a vivere il terri-torio in prima persona. Gli alunni più piccoli si sono occupati della pulizia del Parco Chiarin o degli spazi verdi intorno alla scuola.

La bicicletta, per la sua struttu-ra di essere un veicolo a energia cinetica e rinnovabile, fa parte per definizione del progetto ambien-tale il quale ha molteplici finali-tà: in ambito educativo, culturale, pedagogico e relazionale, in un rapporto attivo e partecipato con il territorio, in un confronto tra scuola-famiglia-territorio.

Per gli studenti che signifi-cato ha l’uscita in bicicletta?

Per molti ragazzi la bicicletta è una vera scoperta, un’occasio-ne esclusiva per sperimentare un modo nuovo di muoversi e di co-noscere il territorio con un mezzo individuale, che richiede coordina-zione, attenzione, ma che si realiz-za in compagnia

Quindi imparare ad utilizzare la bicicletta in modo sicuro, ri-spettando le regole della strada e utilizzando le ciclopiste è una conquista di autonomia e libertà. I genitori, a causa dei molti pericoli sulle strade, non lasciano molta li-bertà ai ragazzi e spesso li accom-pagnano, loro malgrado, in auto in ogni posto, portandoli a credere che ciò sia una condizione inevi-tabile e l’auto sia l’unico mezzo di-sponibile di trasporto.

Penso, invece, che sia indispen-sabile, poter attivare buone prassi come il casco e il giubbino ad alta visibilità, ma anche fare intravede-re alle nuove generazioni i vantag-gi della moderazione del traffico, oltre che far riflettere sui compor-tamenti virtuosi: il rispetto dei li-

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miti di velocità, della segnaletica in centri urbani, la possibile scelte del mezzo di trasporto collettivo.

Pensa che bisogna educare i giovani a capire il pericolo, a evitarlo e a prevenire eventua-li rischi e futuri incidenti?

La biciclettata dell’anno scorso è stata resa possibile dall’apertu-ra della ciclovia delle barene, che ora collega Campalto a Mestre. Quell’uscita in bici è stata inten-zionalmente preceduta da un mo-mento formativo condotto da lei stessa e dalla FIAB Mestre. Penso che sia utile formarsi in modo non superficiale.

Quell’uscita in bicicletta riten-go sia stata molto positiva e per questo è stata riproposta in occa-sione della settimana promossa dall’UNESCO sulla mobilità soste-nibile. L’uscita in bicicletta non è una gita extrascuola, essa è pre-parata in anticipo ed è svolta come un momento educativo e formati-vo durante l’orario scolastico. Non è possibile l’improvvisazione. Si va in bicicletta per fare un percor-so didattico e ciò è interessante e piacevole.

L’uscita in bicicletta fa parte di un percorso didattico più ampio e non è avulso dalle altre attività.

Qual è il percorso didatti-co con l’uscita in bicicletta di quest’anno?

Il percorso previsto quest’anno riguarda la storia del nostro terri-torio: dopo aver percorso la ciclo-via delle barene, si arriverà fino al Forte Marghera, con visita guidata del museo della storia e dell’arti-glieria militare. Vi si avvale della collaborazione della Marco Polo System e di un esperto del museo, della collaborazione dei genito-ri per la merenda ecologica e dei soci FIAB.

I soci FIAB ci accompagneran-no sia all’andata che al ritorno del percorso e ci faranno fare espe-rienza delle regole del codice e della prudenza su due ruote. Inol-tre quest’anno tutti i ragazzi in-dosseranno il giubbino ad alta vi-sibilità, che è stato introdotto dal nuovo codice della strada.

Ha trovato difficoltà ad at-tuare uscite in bicicletta sul territorio?

Non è sempre possibile uscire in bicicletta sul territorio, ma con una migliore rete di ciclopiste si potrebbe collegare qualsiasi scuo-la con la stazione e quindi permet-tere anche viaggi più lunghi, con un vantaggio per l’ambiente e per le tasche (la combinazione bici + treno può essere molto più eco-

nomica del pullman turistico, so-prattutto se ci si muove con una classe alla volta). Idealmente tutte le scuole dovrebbero essere colle-gate con ciclopiste sicure ai par-chi cittadini, ai centri sportivi, alle biblioteche. Mi auguro che questi progetti possano ispirare i nostri amministratori e accelerare la pre-disposizione di una rete di ciclopi-ste più diffusa e sicura.

Quale messaggio può dare oggi agli studenti?

Chiedete più sicurezza sulla strada, più ciclopiste, più verde in-torno alle scuole!

progetti di educazione all’ambiente con uscite in bicicletta

apertura sedeDal 2 novembre fino al 31 mar-zo (ripristino dell’ora legale) la sede sarà aperta con il seguente orario:

martedì dalle 15.30 alle 17.30

giovedì dalle 18.00 alle 19.30

venerdì dalle 15.30 alle 19.30.

Salute e Bicicletta. Che cosa dice l’esperto? Oggi la parola va alla

pediatra Dr.ssa Claudia Spaggiari.

Tratto da “Comunità Che educa” Reggio Comune 2008

E' vero che i bambini che vanno a scuola a piedi o in bici sono più esposti agli scarichi dei gas delle auto?

«Le indagini mirate hanno di-mostrato che in bici non si respira più smog, anzi, è nell’abitacolo dell’auto immersa nel traffico che si concentrano le sostanze inqui-nanti. Inoltre, il regolare eserci-zio fisico protegge dalle malattie cardiache e metaboliche, osteo-articolari e muscolari».

bicin

otizie

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Qualche occasione per trascorrere l’inverno con gli amici della bici. Le tradizionali cicloescursioni: Giampaolo ci porterà per an-tichi e nuovi ponticelli sui fiumi Muson e Marzenego, Eliane agli Alberoni per un seminario all’aperto tra storia, ambiente e difesa lagunare, Carlo e Daniela Zaffalon ci porteranno a festeggiare i “panevin” la sera della vigilia della Befana e infine Luciano alla manifestazione delle ferrovie dimenticate.

A queste occasioni in bici si affiancheranno delle uscite senza bici ma altrettanto interessanti e soprattutto molto diverse tra loro un po’ per incontrare i gusti di tutti: Giuliana ci propone un ricco programma di visite a musei, escursioni culturali a Venezia per approfondire la conoscenza della nostra città ricca di storia arte tradizione e una giornata rilassante alle Terme dei colli Euganei, Germana e Stefano, visto il successo dello scorso anno, ci porte-ranno a ciaspolare e novità interessante un week-end per merca-tini di Natale sul lago di Costanza.

Infine le proiezioni serali di alcuni dei nostri viaggi e personali dei nostri soci.

Programma completoSabato 4 dicembre 2010 Tradizionale cena di fine anno, ref. Staff A.D.B.;Mercoledì 08 dicembre 2010 Escursione culturale “Venezia Sconosciuta”, ref. Giuliana;Da venerdì 10 a domenica 12 dicembre 2010 Escursione “Sul lago di Costanza e mercatini di Natale, ref. Germana e Stefano;Domenica 12 dicembre 2010 Cicloescuresione “Per antichi e nuovi ponticelli sui fiumi Muson e Marzenego”, ref. Giampaolo;Mercoledì 5 gennaio 2011 Cicloescursione “A brusar ea vecia”, ref. Carlo e Daniele Zaf-falon;Venerdì 14 gennaio 2011 Serata di proiezione e racconto “Pedalando por la ruta Ja-cobea nell’anno Santo Composteliano 2010”, ref. Eliane;Venerdì 21 gennaio 2011 Serata di proiezione e racconto “La Sicilia insolita”, ref. Um-berto Vio;Domenica 23 gennaio 2011 Escursione “Alle Terme a mollo in acqua calda", ref. Giuliana;Venerdì 28 gennaio 2011 Proiezione “Ciclovacanza 2010 nella Carnia selvaggia e so-litaria”, ref. Biagio e Claudio;Domenica 30 gennaio 2011 Escursione culturale “Il pittore e la modella da Canova e Picasso” a Treviso, ref. Sandra;Venerdì 4 febbraio 2011 Proiezione e racconto Irlanda: “La terra dei grigi e dei ver-di”, ref. Luciano e Cristina;Domenica 6 febbraio 2011 Escursione sulla neve con le Ciaspole, ref. Germana e Stefa-no;Venerdì 11 febbraio 2011 Proiezione e racconto “Olanda in bicicletta”, ref. Gastone;Domenica 13 febbraio 2011 Cicloescursione ambientalista “Alberoni: un seminario all’aperto tra storia, ambiente e difesa lagunare", ref. Eliane;Domenica 20 febbraio 2011 Escursione culturale “Venezia Sconosciuta”, ref. Giuliana;Sabato 5 marzo 2011 Assemblea annuale Soci, ref. Staff A.D.B.Domenica 6 marzo Cicloescursione “Ferrovie dimenticate”, ref. Luciano.

bici d’inverno 2010/2011di Sandra Simeoni

in alto:bicidinverno

e gita sull’Alpago

gelatolandiavia Miranese178/a041 5440643

chiuso il giovedi'

periodico della FIAB - Amici della Bicicletta di Mestre

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riciclare o incenerire?di Aurora Tron

La nostra amica Anna ci ha la-sciati dopo una lunghissima malat-tia caratterizzata da un'alternanza di periodi relativamente buoni e di ricoveri in ospedale.

E' stata un'autentica "amica della bicicletta" che oltre a peda-late in compagnia ha partecipato, fin quando ha potuto, attivamente alle iniziative della FIAB di Mestre.

Il consiglio direttivo del 2004 ha eletto Anna vicepresidente ed in-sieme ad Aurora ed Eliane è stato definito "la presidenza in rosa".

Le sue competenze artistiche invece sono state utilizzate più volte nella valutazione dei disegni del concorso abbinato a Bimbim-bici, mentre nel servizio di ristoro allestito per i bambini partecipanti alla manifestazione, ha utilizza-to disponibilità e, all'occorrenza, molta fermezza.

Insomma, Anna era una donna grintosa e coraggiosa nell'affron-tare tutte le difficoltà: una gran-dissima persona.

Abbiamo sognato insieme un sodalizio tra Venezia e Asterdam e proprio in quella terra d’Olanda siamo stati con te a pedalare felici e sereni.

ambientale di questi impianti. L’in-dagine nel suo complesso sugge-risce che lo smaltimento dei rifiuti segua percorsi alternativi a quello dell’incenerimento, dal momento che si rende responsabile della di-spersione in atmosfera di cancero-geni che, oltre a riconoscere una molteplicità di cellule bersaglio, sono in grado di agire per effetto di una bio- accumulazione. Le poli-tiche ambientali dovrebbero porre al centro delle proprie strategie la riduzione della produzione dei ri-fiuti come necessario obiettivo di prevenzione primaria”.

Quindi non ci resta che riciclare! Il modello da seguire è il centro riciclo di Vedelago.

Ma non basta, dobbiamo pre-tendere dalle amministrazioni che venga incentivata la raccolta diffe-renziata spinta “porta a porta” e contemporaneamente impegnarci a ridurre la produzione dei nostri rifiuti, ricordandoci sempre che L’INCENERIMENTO E’ IL METO-DO PIÙ COSTOSO DI SMALTI-MENTO RIFIUTI.

(dal Wall Street Journal dell’11-08-93)

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CONSIGLI PRATICI PER RI-DURRE GLI IMBALLAGGI E RI-DURRE I RIFIUTI

•Cercate di RIDURRE GLI SPRECHI comperando solo ciò di cui AVETE BISOGNO e sceglien-do il contenitore più ecologico.

•Preferite le RICARICHE e gli IMBALLAGGI SALVA SPAZIO.

•Usate le borse di tela per fare la spesa

•Comperate frutta e verdura fresca A PESO e affettati e for-maggi AL BANCO: eviterete inutili confezioni già pronte.

•Preferite confezioni FORMA-TO FAMIGLIA: fanno risparmiare soldi e imballaggi.

•Evitate le MINI-CONFEZIONI per succhi, thé, tonno, passate di pomodoro, ecc..

•Evitate i prodotti USA E GET-TA, come rasoi, tovaglie e tova-glioli di carta, posate, piatti e bic-chieri di plastica. Questi oggetti diventano subito rifiuti!

•Evitate confezioni con IMBAL-LAGGI DOPPI e NON ESSEN-ZIALI.

•Acquistate, ad esempio, va-setti di yogurt, scatole di legumi o passata di pomodoro senza il con-tenitore di cartone.

(da www.consorziopriula.it)

Il problema dei rifiuti sta diven-tando di giorno in giorno più se-rio e pressante sia per la quantità crescente di spazzatura che ogni abitante produce, sia per l’inerzia delle amministrazioni nel risolver-le. E, quand’anche vengano adot-tate delle soluzioni, non sempre sono quelle più economiche, si-cure, rispettose della salute degli uomini e dell’ambiente. Di fronte al pericolo di venire “sommersi” dalla spazzatura, accogliamo, tal-volta con sollievo, la proposta di eliminare il tutto mediante l’ ince-nerimento.

Del resto fin dall’antichità il fuo-co ha avuto la connotazione di ele-mento purificatore che trasforma la materia e la sublima. In realtà, poichè nulla si crea e nulla si di-strugge ma al massimo si modifica il rifiuto solido viene sì trasforma-to in composti gassosi ma lascia anche una quantità di ceneri alta-mente tossiche (circa il 30%) da smaltire in discarica.

Quanto ai prodotti volatili poi, c’è da sbizzarrirs in quanto a tossi-cità: polveri sottili (responsabili di allergie, asma, malattie bronchiali acute e croniche, infarto, ictus), benzofurani, IPA, (idrocarburi po-liciclici aromatici), diossine (che si accumulano nei tessuti e passano nel latte materno), tutti in gran parte cancerogeni (www.isde.it).

La TCDD (tetraclorodibenzo-diossina, tristemente famosa a Seveso) è sicuramente correlata all’insorgenza di sarcomi come si evince da uno studio pubblicato sul Quaderno della Salute n.4/2010 del Comune di Venezia relativo a “Rischio di sarcoma ed esposizione a diossine”: “la provincia di Vene-zia ha subito un massiccio inqui-namento atmosferico da sostanze diossino-simili rilasciate dagli in-ceneritori, soprattutto nel perio-do 1972-1986. Nella popolazione esaminata risulta un significativo eccesso di rischio di sarcoma cor-relato sia alla durata, sia all’in-tensita’dell’esposizione Il rischio è particolarmente elevato nei comu-ni di Dolo, Stra, Fiesso e Vigonovo a causa di venti prevalenti di Nord Ovest. Gli inceneritori con più alto livello di emissioni sono stati quelli che bruciavano rifiuti urbani…”

Si raccomanda quindi che “tra ubicazione geografica delle fon-ti inquinanti esaminate in questo studio ed aree di ricaduta delle loro emissioni esisteva una grande distanza e di ciò dovrebbero tene-re conto le valutazioni di impatto

Anna ci ha lasciati

di Eliane Busato, Aurora Tron e Giampaolo Quaresim

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Fondata nel settembre 2002, l’Associazione Culturale Vivilabici conta attualmente 126 soci, con una crescita di circa il 10 % ri-spetto all’anno precedente.

Collaborazione con altre associazioni FiabNell’anno che si sta per concludere Vivilabici ha collaborato con

Aruotalibera Fiab Pordenone, con gli AdB di Mestre, con Fiab Tre-viso e con Fiab Mantova.

Su questo versante siamo effettivamente cresciuti e mi auguro che nel 2011 queste collaborazioni aumentino di pari passo con la qualità e l’incisività delle attività, siano esse di carattere divulgati-vo/ricreativo o di tutela dell’ambiente.

In tema di collaborazioni va ricordata l’importante manifesta-zione per sollecitare il completamento della ciclabile del Sile (da Portegrandi a Caposile) svoltasi il 19 settembre, in stretta siner-gia con le associazioni Fiab di Mestre e Treviso. Per la cronaca si è trattato della terza manifestazione su questo obiettivo (le due precedenti risalgono al maggio 2007 e al settembre 2008).

Anche se l’assessore provinciale Emanuele Prataviera ha pro-messo che la pista verrà realizzata entro il 2013 noi rimaniamo con i piedi per terra perché analoghe promesse della precedente amministrazione sono state disattese. Tuttavia la nostra fiducia nella effettiva realizzazione di questo progetto cresce alla luce dei tanti pareri favorevoli raccolti nell’ultima manifestazione: vedi di-chiarazioni del presidente del Parco del Sile, dell’assessore Prata-viera e degli amministratori del Comune di Musile di Piave, nel cui territorio ricade una buona metà del percorso in questione.

Vivilabici schierata in difesa degli alberi della golena del Piave.

Verso la fine del mese di febbraio 2010 a San Donà di Piave è nato un comitato spontaneo di cittadini, in maggioranza giovani, schierati contro il taglio indiscriminato degli alberi presenti nelle golene del basso corso del fiume Piave. Questo intervento, pro-mosso dalla Regione Veneto, è stato giustificato da questo Ente come il più efficace per garantire il deflusso delle acque in caso di piena e proteggere così le popolazioni rivierasche dal rischio esondazioni. Dopo un approfondito dibattito interno Vivilabici ha aderito a questo Comitato.

Breve cronaca: la ditta che si è aggiudicata i lavori ha fatto ta-bula rasa degli alberi presenti sulla riva destra del fiume, in pros-simità dell’abitato di Musile di Piave. Non appena lo scempio è risultato evidente c’è stata una autentica sollevazione popolare con la creazione di un gruppo Facebook (‘Contro il taglio selvaggio degli alberi nella golena del Piave’) che in pochi giorni ha raccolto circa 3000 adesioni. Questo gruppo nel mese di aprile ha promos-so un pubblico dibattito al quale sono stati invitati alcuni esperti di ingegneria idraulica i quali hanno sottolineato che per contenere le piene del Piave sono necessari altri interventi quali la creazione di invasi o casse di espansione a monte di Ponte di Piave. In seguito a questo convegno/dibattito la Provincia di Venezia ha istituito il ‘Comitato Tecnico Scientifico per la difesa del Piave’ (CTS) con mandato di formulare un giudizio sul progetto della Regione Vene-to e di avanzare proposte alternative. In data 30 settembre 2010 il CTS, con un documento ufficiale, dichiara di aver sostanzialmente recepito le perplessità dei cittadini e invita la Regione a rivedere il progetto e procedere solo all’eliminazione delle piante morte, ma-late ed inclinate sull’acqua, che rischiano di ostruire i ponti

Queste conclusioni sono accolte positivamente dal Comitato. Ci auguriamo che la Regione recepisca le indicazioni del CTS, condi-vise anche dall’amministrazione provinciale.

Venerdì 26 novembre 2010, alle ore 20.45, presso la sala confe-renze del Centro Culturale Leonardo da Vinci di San Donà di Piave, si terrà una serata dal titolo: "Pedaleando por la Ruta Jacobea nell'anno santo composteliano 2010”. Cinque amiche della Fiab di Mestre presenteranno un dvd che documenta il loro viaggio in bicicletta lungo il Cammino di Santiago de Compostela.

Vivilabici: un’ associazione in crescitaAssociazione Culturale VIVILABICI(aderente alla F.I.A.B.)Via Giorgione, 4/A/21 30027 San Donà di Piave (VE)Fax 0421 [email protected]

di Gianni Murer (presidente di Vivilabici)

in questa pagina:immagini delle cicloescursioni

dell’Associazione Vivilabici

periodico della FIAB - Amici della Bicicletta di Mestre

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racco

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bici

Palermo per 5, con il trasferimento in taxi ad Erice. Rosanna arriva a Taranto e ci raggiunge ad Erice con mezzi pubbici.

Visitiamo la città dal sapore me-dioevale, molto ben tenuta e non invasa da comitive di turisti. Sem-pre partendo da Erice visitiamo Fa-vignana noleggiando le bici. L’isola mostra il suo aspetto selvaggio con le sue cave di tufo, le splendide in-senature e le attività della pesca d’altura. In alternativa si può visi-tare Trapani e il golfo della Bona-gia. Trapani è collegata ad Erice da una moderna ovovia che permette il trasporto anche delle biciclette, purtroppo la sera del rientro da Fa-vignana era ferma per il forte ven-to. Due di noi sono saliti ad Erice in bicicletta con una sgambata di 12 km costantemente in salita, io ed altri tre abbiamo usufruito della gentilezza dell'albergatore che è venuto a prenderci con il pulmino.

Lasciamo Erice e, attraverso la strada panoramica, raggiungiamo Marsala. Il paesaggio che si sus-segue è molto bello, tra saline e mulini a vento. Visitiamo l'isola di Mozia e la città di Marsala e poi ci dirigiamo verso Castelvetrano per-corredo la strada costiera. Passia-mo, purtroppo velocemente, per il grande porto peschereccio di Ma-zara del Vallo, e, dopo alcuni chi-lometri lasciamo la costa per sco-prire la Sicilia interna con le sue masserie ed i vigneti. Attraversia-mo Castelbello di Mazara. Questa è la giornata più lunga, ben 93 km, sempre con il vento contrario, alla fine e non senza difficoltà siamo arrivati con il buio all'agriturismo, in località Latomie. La cena più che ottima e l'allegria ci fanno dimen-ticare la stanchezza e le difficoltà per il lungo percorso.

Il giorno dopo visita al sito ar-cheologico di Selinunte, l'impatto visivo della Magna Grecia offre uno spettacolo molto forte; nel pomeriggio visitiamo Castelvetra-

no, città con un centro storico che sembra un salotto, completamen-te pedonalizzato e molto curato. E' l'ultima sera assieme, ripercor-riamo le tappe fatte e pensiamo anche a qualche progetto futuro. Il giorno dopo ci organizziamo per ritornare a casa. La Rosanna ha l'aereo a Trapani, che raggiunge in treno, noi cinque a Palermo che raggiungiamo in autobus. In conclusione il gruppo etero-geneo, che non conosceva il per-corso, ha retto benissimo, senza l’insorgere di incomprensioni, ma invece mettendosi ognuno come poteva al servizio degli altri.

Il percorso di circa 300 km è stato svolto senza prove, o guide locali, con cartografia Touring in scala 1:200.000, senza navigatore satellitare e per la quasi totalità in strade a bassissimo traffico.

Interpretando il parere dei sei partecipanti, Rosanna, Michela, Angela, Luciano, Andrea e chi scri-ve, sottolineiamo la gentilezza e la qualità delle strutture alberghiere: hotel “Ulisse” di Erice, hotel “La Favorita” di Marsala, e l'agrituri-smo “Case di Latomie” di Castel-vetrano, e l'agenzia “sole&bike” che ha provveduto alla prenotazio-ne degli alberghi, la fornitura delle biciclette, ed il servizio di trasporto bagagli.

Questa agenzia opera principal-mente nella zona Etnea ed è di-sponibile per supportare con la sua professionalità una eventuale ciclovacanza in quelle zone.

la Sicilia insolitaa cura di Umberto Vio

“Più bici più amici” ed è proprio in un viaggio in bicicletta con Zeppe-lin in Sardegna che ho conosciuto un gruppo di persone provenienti da varie parti d'Italia, appassionati di turismo in bicicletta, con i quali ho già condiviso le pedalata a Lido – Pellestrina, e le foreste del Ca-sentino nell'appennino Toscoemi-liano, e ora la Sicilia.

Perché “La Sicilia insolita”, la Si-cilia ha molti aspetti ed i più noti sono sicuramente i templi di Agri-gento, Taormina, Palermo, Cefalù, il barocco di Noto e molti altri. Il nostro percorso, con l’eccezione di Selinunte, non aveva nessuno di questi aspetti, era una Sicilia inso-lita fatta di Saline, strade costiere e masserie dell’interno.

Inizialmente pensavamo ad un viaggio organizzato, abbiamo con-tattato alcuni tour operator loca-li, ma i prezzi proposti erano a dir poco proibitivi e allora abbiamo pensato “Perché non ci organizzia-mo da noi?”. Il gruppo, inizialmen-te di otto persone, si è ridotto a sei per problemi personali.

Io ricordavo che i nostri soci Maurizio e Mara avevano organiz-zato anni fa una ciclovacanza in Sicilia nord occidentale, così ho chiesto loro consigli ed informazio-ni, anche appoggiandomi ad agen-zie locali.

Alla fine, dopo vari contatti, ci siamo appoggiati all'agenzia “sole&bike” che ci ha noleggiato le biciclette, trovato le strutture ricettive e fatto 3 servizi taxi per il trasferimento dall'aeroporto all'al-bergo e il trasporto dei bagagli all'albergo successivo.

Passiamo al racconto in modo sintetico del viaggio vero e pro-prio.

La vacanza si svolge dal 2 al 7 ottobre 2010, inizia con il ritrovo a

in questa pagina:il percorso e immagini della ciclovacanza

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25 luglio; il treno parte da Mestre alle 5.52. Da Verona un altro regionale per il Brennero, poi con le ferrovie austriache fino a Innsbruck. Fra viaggi e attese 10 ore.

In Austria la vita ferroviaria del ciclo-turista è facile. Il pavi-mento del vagone e della banchina ferroviaria sono allo stesso livello. Si entra in una delle due carrozze in testa e in coda a ciascun treno con la bicicletta a mano carica, e la si deposita con facilità lungo la parete dove apposite cinghie servono a bloccarla durante il movimento. In Italia c’è ancora molta strada da fare in tal senso. Ad Innsbruck trovare la partenza della Inn radweg, la ciclabile dell’Inn, è facile grazie alla grande disponibilità degli austriaci. In pochi Km siamo ad HALL IN TIROL, la nostra prima tappa dove un ottimo Gasthof prenotato da casa ci accoglie. Hall in Tirol è carina ma deserta. Forse la domenica sera porta i suoi abitanti altrove.

Le prossime tappe seguono la Inn Radweg fino a JENBACH, attraversando SCHWAZ, una elegante cittadina, assistiti da una segnaletica impeccabile e da una grande disponibilità delle per-sone a fornirti spontaneamente informazioni. La non conoscen-za della lingua locale non è un grande ostacolo ai contatti con gli austriaci sempre ben disposti verso i cicloturisti. A STRASS IM ZILLERTAL scopriamo con soddisfazione l’esistenza di una pista ciclabile (meno nota) che segue il fiume Zillertal verso sud, lasciando la Inn radweg per congiungerci alla Tauern radweg, la ciclabile degli Alti Tauri, a KRIMML.

Ma facciamo un passo alla volta. La pista infatti ci porta age-volmente fino a ZELL, una simpatica cittadina turisticamente molto frequentata. Dobbiamo quindi proseguire verso GERLOS, attraversare un passo, il Gerlospass, quindi arrivare a KRIMML. Dalle nostre mappe però sembra che l’unica alternativa alla stra-da statale passi per un impegnativo percorso escursionistico. La cartina infatti disegna una serie di impervi sentieri dall’evocativo nome “Panoramica 2000”, destinati, con molta probabilità, ad abili “scalatori” sulle due ruote. Carla insiste per imboccare la via delle montagne, mentre io cerco di frenare gli entusiasmi. Dopo una provvidenziale interlocuzione con due giovani ciclisti locali, Carla si convince ad abbandonare i sogni di gloria verso le vette austriache e a rientrare, come caldamente consigliatoci, verso un più fattibile percorso su statale da Zell (575 m) a Ger-los (m. 1247), attraverso il Gerlospass (m.1625), fino a Krimml. Pernottiamo vicino a Gerlos.

La piovosa mattina seguente ci conduce a Krimml attraverso una faticosa salita al passo e una veloce discesa che ci fa assa-porare a pieno il rigore della temperatura, immersi nelle nuvole basse. A Krimml ci accoglie il panorama delle famose cascate, che visiteremo a piedi più tardi lungo il tortuoso sentiero che le insegue. Lo spettacolo dell’acqua che rimbalza sui gradini na-turali è da non perdere. La tappa si conclude con il rientro in albergo sotto una pioggierella che ci ha accompagnato per tutto il giorno.

La mattina dopo iniziamo la Tauern radweg in direzione di ZELL AM SEE, con un percorso a zig-zag che taglia più volte il fiume Salzach e che dilata il chilometraggio previsto, toccando numerosi paesetti della vallata. Zell am see è vivacemente ani-mata da bancarelle, stand gastronomici e gruppi musicali che si esibiscono negli angoli delle vie per una sorta di festa estiva della musica. Come non godere di tali attrazioni. Il tempo di cambiarci in ostello e siamo in centro.

L’indomani si riparte verso BRUCK am der groβclocknerstraβe, lungo la Tauern Radweg nel consueto zig-zag in una valle che però si fa sempre più stretta e tortuosa. Attraversiamo KAPRUN, SCWARZACH in pongau, ST. JOHAN in pongau ma ricomincia

AUSTRIA e GERMANIA … con avventura finaledi Andrea Mennella

periodico della FIAB - Amici della Bicicletta di Mestre

in questa pagina: un’immagine della cicloescursione

in Austria e Germania

concorso letterario10 Righe una storiaIn occasione della cicloescursio-ne sull’Alpago abbiamo visita-to una cosa particolare, una bicicletta che è diventata un tutt’uno con un albero. Le sup-posizioni si sono sprecate, sul perchè e come quella bicicletta fosse finita la, da qui l’idea di scrivere una storia in 10 righe. Il formato: Carattere Arial h 10. Inviate gli elaborati all’indirizzo di posta elettronica:

[email protected]

Il concorso è aperto a tutti i soci. Buon lavoro!

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a piovere, e la nostra pervicacia non viene premiata. Infatti arri-viamo zuppi a BISCHOFSHOFEN dove alloggiamo in un apparta-mento e ci accontentiamo di una cena in casa all’asciutto.

Purtroppo le condizioni meteo ci convincono l’indomani a rag-giungere in treno il gruppo FIAB a SALISBURGO. L’appuntamen-to con Biagio, Rosy, Cristina e Luigi è a cena assieme a tutto il gruppo. Un giorno di pausa a Sa-lisburgo per visitare la Fortezza, il Mirabell Gartner, godere di un po’ di folklore in centro, e final-mente di un po’ di sole. Quindi una scampagnata verso il WAL-LERSEE, uno dei laghi vicini. La sera lasciamo il gruppo impegna-to nella cena caratteristica e con Carla approfittiamo delle attra-zioni culinarie e pasticciere di una Salisburgo vagamente aristocra-tica. Il rientro in albergo lungo la riva del Salzach ci mostra una nutrita presenza di giovani, tutti rigorosamente accompagnati dal-la bottiglia, in allegra compagnia.

Comincia la seconda settimana assieme ai nostri 4 compagni di viaggio lungo la Mozart radweg, la ciclabile di Mozart. Dopo i sa-luti al gruppo FIAB che rientra a Venezia, ci dirigiamo verso EU-GENDORF, OBERTRUM AM SEE, quindi MATTSEE dove percorria-mo l’istmo che divide i due omo-nimi laghi e ci indirizza verso OBERNDORF la tappa del giorno, attraversando colline e vallate in-terrotte solo dalla presenza dei laghi. Ad OBERNDORF un impo-nente ponte segna il confine fra Austria e Germania. Siamo in sei e non più in due, è la prima dome-nica di agosto e ciò rende difficile trovare da dormire. Di la del pon-te la tedesca LAUFEN ci ospiterà per la notte. In Germania sembra un po’ più difficile spiegarsi. Nei paesi l’inglese non è molto dif-fuso e la difficoltà a comunicare peserà a tavola, dove i desideri culinari non sempre corrisponde-ranno alle nostre aspettative.

L’indomani dirigiamo verso i laghi ABTSDORFER SEE e CHI-EMSEE mete di turismo locale, deviando frettolosamente verso SEON all’interno per ripararci da un vero e proprio acquazzone. Il resto del pomeriggio trascorrerà sotto la pioggia alla ricerca di un ricovero per la notte, dopo una lunga quanto inutile trattativa con l’ufficio turistico. La gente da queste parti comunque è davvero

disponibile ad aiutarti. Un simpa-tico tedesco che non parla ingle-se, si veste di tutto punto e ci ac-compagna in bici sotto la pioggia a casa di un’amica che può ospi-tarci. Davvero esemplare. La sera invece nell’unico ristorante dei dintorni continua la nostra lotta con il tedesco a tavola.

Il percorso del giorno succes-sivo ci porta a EGGSTATT, AME-RANG, EVENHAUSEN, in un con-tinuo ripararsi da acquazzoni, e svestirsi per il caldo. Inoltre Carla soffre di un dolore alla schiena e decidiamo quindi di fermarci in un ristorante fuori WASSERBURG, dove ci serve al tavolo una pro-sperosa cameriera di mezza età in costume caratteristico. Segue un breve giro per la città, quindi si riparte per ROSENHEIM lungo 20 Km di sterrato sul fiume Inn.

Rosenheim è davvero carina, ma fatichiamo non poco a reperi-re un alloggio. Il Gasthof Hohen-steiger che ci ospita segnerà la nostra vacanza. Infatti la mattina seguente scopriremo che la bici di Carla è stata rubata dal ma-gazzino dell’albergo. Esperienza che ci porterà a trattare con la Polizia tedesca per la denuncia. Decisamente una brutta sorpresa che, oltre a rivoluzionare la tabel-la di marcia, incide pesantemente sull’umore del gruppo. Il proprie-tario del Gasthof è incredulo più di noi. Pazienza. Bisogna rivedere i programmi. Per oggi il gruppo si divide: Io e Carla trascorriamo una giornata a Rosenheim e gli altri visiteranno in bici Kufstein. Gli avventori gentilmente ci of-frono una loro bici per la giorna-ta, ma ormai con Carla abbiamo

deciso per la passeggiata. Inutile dire che per la notte a venire le bici saranno incatenate a prova di furto, anche perché il magazzino che le accoglie continua ad esse-re tenuto aperto dai gestori!

Al risveglio le condizioni meteo ci convincono a chiudere in an-ticipo la vacanza e a rientrare a Mestre con il treno.

Incidenti a parte Austria e Ger-mania sono un vero paradiso per i cicloturisti dal punto di vista pa-esaggistico, ma ancor di più per la grande agibilità delle piste e la ottima accoglienza. Peccato per le condizioni climatiche influen-zate forse da una stagione deci-samente strana.

Unico neo: le mosche. Al tavo-lo di una trattoria, ma anche di un lussuoso ristorante, si convive con una presenza imbarazzante di mosche. Un continuo svolaz-zamento intorno al tuo piatto che devi difendere a suon di ceffoni all’aria. Si potrebbe proporre di inserire l’immagine di una mosca nel logo dell’Austria, un po’ come il canguro per l’Australia!

Nota positiva finale. Una decina di giorni dopo il nostro rientro a Mestre, il gentilissimo ispettore Marko Braun della Polizia di Ro-senheim, ci ha avvisato via e-mail del ritrovamento della bici. Sembra che un passante notan-dola abbandonata l’abbia segna-lata alla Polizia. In Italia sarebbe stato lo stesso?

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Concorso Fotografico 2010 Chi vuole partecipare al

CONCORSO FOTOGRAFICO 2010 deve inoltrare le foto a

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1 premio: cicloescursione di due giorni2 premio: completo FIAB

3 premio: gita giornaliera + iscrizione anno 2011

4 premio: buono acquisto materiale bici su negozio convezioato

5 premio: un libro sul cicloturismo

Parteciparte numerosi!

FACCIAMOCI VEDEREQUANDO SI CIRCOLA CON LA BICICLETTA

oltre alle luci, il nuovo codice della strada impone di notte gilet giallo o bretelle

con strisce catarifrangenti. E' NOSTRO INTERESSE INDOSSARLO