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LA SEDUZIONE
Musicultura Festival | Sferisterio Opera Festival | Interviste ai prota gonisti | Anticipazioni sul cartellone | Raccolta delle opere “Seduzione a Palazzo Ricci” | Inserto speciale: eventi, ospitalità, enogastronomia
duemilaotto
SFERISTERIOM A G A Z I N E
SEDOTTI DAL RISORTOMonsignor Giuliodori introduce Resurrexi, oratorio sacro in scena il 3 agosto
Nulla nella vita del-l’uomo appare più provocatorio e tra-sgressivo della ri-
surrezione del Signore. Se c’è una cosa che al di là delle differenze di durata, di qualità e di stile, rende tutti uguali di fronte alla vita è proprio la morte, termine inesorabile dell’esistenza che genera inquietudine e angoscia. Non pochi tentano di rimuoverne il pensiero o di esorcizzarne gli effetti, ma la sua ombra si stende minacciosa sulla vita.Per questo l’evento della risurre-zione di Cristo costituisce il fatto più sconvolgente nella storia del-l’umanità al punto da esercitare una vera e propria seduzione su ogni uomo che si interroghi se-riamente sul senso e sul destino della vita. La morte non è più l’ultima parola perché il Signore della vita l’ha vinta inchiodando-la sulla croce e ora, risorto, chia-ma tutti alla vera vita che ha la sua misura non nella finitezza del tempo ma nell’eternità di Dio.La risurrezione di Cristo è stata
Giandomenico Tiepolo, Risurrezione di CristoChiesa di Santo Stefano - Vicenza
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definita da Benedetto XVI “la più grande mutazione mai accaduta, il salto decisivo verso una di-mensione di vita profondamente nuova, l’ingresso in un ordine de-cisamente diver-so, che riguarda anzitutto Gesù di Nazareth, ma con Lui anche noi, tutta la famiglia umana, la storia e l’intero univer-so: per questo la risurrezione di Cristo è il centro della predica-
zione e della testimonianza cri-stiana, dall’inizio e fino alla fine dei tempi”. Guardando a quella
tomba vuota, an-che noi, come le donne e i disce-poli, ci sentiamo chiamati ad usci-re dalle nostre tombe, presenti e future, per vivere nello splendore della sua luce, in
un mondo di gioia e di pace.Nel contesto della programma-zione dello Sferisterio l’Opera Resurrexi non è un evento colla-terale di intrattenimento, ma un momento espressivo di alto profi-lo artistico e culturale nell’ottica della seduzione più radicale e decisiva per la vicenda umana. La forza catalizzatrice sprigio-nata dal Risorto si evince an-che dalla scelta del titolo della pièce, Resurrexi (“Sono risor-to”), tratto dall’incipit latino del-l’antifona d’ingresso della messa di Pasqua, che suona come l’au-topresentazione di Cristo che si
manifesta all’umanità nella sua nuova condizione di Risorto. La musica di Alberto Colla, in-novativa e ricca di affascinanti modulazioni, e i testi di Roberto Mussapi, intessuti di dialoghi in-tensi e poetici, ci aiutano a per-cepire tutta la bellezza fulgida e seducente del Risorto. La novità di questa produzione artistica segna anche il superamento di preconcetti e luoghi comuni nei confronti della musica contem-poranea, la cui sintassi non è per nulla inadeguata a esprimere il trascendente e il mistero; nello stesso tempo non è fuori luogo sperare che questo “riuscito espe-rimento” possa avere un seguito felice nel dialogo tra le diverse espressioni del sacro e dell’arte.
SEDOTTI DAL RISORTOMonsignor Giuliodori introduce Resurrexi, oratorio sacro in scena il 3 agosto
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la resurrezione di Cristo
rappresenta il fatto più
sconvolgente nella storia
dell’umanità
di † Claudio Giuliodori
Vescovo di Macerata - Tolentino - Recanati - Cingoli - Treia
Lorenzo Veneziano, RisurrezioneMuseo del Castello Sforzesco - Milano | 67SFERISTERIO
M A G A Z I N E
SETE DI CONQUISTA E D’AMORE
RESURREXIdi Alberto Colla
Piero della Francesca, La Resurrezione, 1460 ca.Affresco, cm 225 x 200
Museo Civico - Sansepolcro (Arezzo)
Dopo innumerevoli composizioni realiz-zate in un decennio di ricerche e studi
sul polistilismo, simbologia in-tervallare, citazionismo, teorie compositive d’area eurocolta e non, ho evoluto il mio linguaggio musicale per esigenze espres-sive, lontano da alcune “mode” e tecnicismi verso l’essenzialità gestuale e la cura del dettaglio armonico e melodico. Resurrexi è la prima grande opera espressio-ne di questa nuova mia direzione poetica e teorica. In questa com-
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posizione ho, dunque, adottato l’ultima mia teoria compositiva: l’Armonia Orbitale. Si tratta di una profonda e radicale elabora-zione dell’Armonia di gravitazio-ne del compositore Roberto Lupi (1908-1971). La caratteristica principale di questo mio nuovo sistema compo-sitivo è quello di fornire un’armo-nia luminosa e naturale, ricca e cangiante quanto la stessa tonalità ma priva degli or-mai usurati rap-porti cadenzali. Le cadenze fun-zionali vengono, infatti, sostituiti da princìpi di af-finità armonica e di “gravitazio-ne” attrattiva intorno a un polo generativo. Con una fluidità del
tutto particolare, le armonie orbi-tano e si tramutano in continua espansione e ascensione. L’uso di tale sistema, in questo contesto, ha anche il compito di sostenere il tema della Resurrezione sia strutturalmente che poeticamen-te. Esso, infatti, contribuisce a elevare il discorso musicale verso momenti di contemplazione, in netta contrapposizione con epi-
sodi connessi con la natura umana, alla Passione, al dolore e alla mor-te di Cristo.Essendo il tema della Resurre-zione facilmente associabile alla
luce, le note armoniche fonda-mentali vengono vincolate nella grande tradizione d’ascendenza
scriabiniana a colori ben precisi, scritti in notazione musicale in partitura. Le frequenze dal Do al Si corrispondono a 12 tonalità di colore derivate dalla suddivisio-ne equalizzata dello spettro cro-matico. Questi colori diverranno
ALBERTO COLLANasce ad Alessandria nel 1968, dove si diploma in composizione, pianoforte, musica corale e direzione di coro. Autore di oltre 70 composizioni, si impone in Italia nel 2001 con l’opera lirica Il processo con la quale vince il concorso internazionale indetto dal Comitato per le Celebrazioni Verdiane. Luciano Berio gli chiede un lavoro per coro e grande orchestra per l’inaugurazione, nel dicembre 2002, del grande Auditorium di Renzo Piano a Roma. Nel 2006 la Cei e a Fondazione Arena di Verona gli commissionano un grande oratorio sacro in occasione del IV Convegno Ecclesiale Nazionale. Nel 2005 ha realizzato, su richiesta della casa editrice Ricordi di Milano, la riduzione per piccola orchestra dell’Aida e del Rigoletto di Giuseppe Verdi, in versione integrale.
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ho adottato l’ultima
mia teoria compositiva: l’Armonia Orbitale
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luci “armoniche” sulla scena.Esclusi rari episodi orchestra-li, grande ruolo è affidato alla voce: Cristo (attore) narra della sua esperienza umana in tre in-terventi; il coro misto a sei voci è presenza pressoché costante lungo tutto l’arco formale dell’ora-torio, mentre i due cori di voci bianche (gli Angeli) annunciano a Maria e a Maddalena la Resur-rezione di Cristo. I cinque solisti sono: Maria (soprano), che canta sul testo della Sequentia grego-riana Victimae pascali laudes immolent Christiani; Maddalena (mezzosoprano), Angelo (voce bianca), Uomo diretto a Emmaus (tenore) e Compagno di strada (basso).
ROBERTO MUSSAPINato a Cuneo nel 1952, vive a Milano. Verso i trentacinque anni sente la necessità di scrivere teatro. Il suo Villon, in prosa, appena pubblicato è messo in scena e viene a lungo rappresentato nei teatri italiani. L’autore affianca l’attività di dram-maturgo a quella di poeta, spesso in forme separate, raccolte di liriche e drammi, a volte in una fusione tra poema e drammi in versi. L’invito a scrivere un oratorio, un’opera a più voci in versi sul tema della Resurrezione, giunge quindi a un poeta drammaturgo nella cui opera, il dramma delle resurrezione come desiderio, visio-ne, tensione stessa vitale e poetica, è fondante. Insomma, tutta la critica più avver-tita coglie nel dialogo tra i vivi e i morti, nell’impulso alla resurrezione, il cardine della poesia e del teatro di Mussapi.
Giotto, La Resurrezione (Noli me tangere), 1304-1306Affresco Cappella degli Scrovegni - Padova
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PAOLO PANIZZACuratore
Veronese, si innamora giovanis-simo del teatro e dell’Opera. Co-mincia però la sua carriera con una Compagnia di prosa, lo Zara-thustra Teatro, fondata per allestire commedie scritte da lui stesso. La sua vita cambia quando incontra il Maestro Pier Luigi Pizzi, in ma-niera del tutto fortuita, all’età di 16 anni. Comincia una collaborazione come assistente e arrivano anche le prime regie liriche: nel 2003 il tea-tro Megaron di Atene gli affi da una Lucia di Lammermoon. In cinque anni ha fi rmato opere nei maggiori teatri italiani.
MASSIMO POPOLIZIOVoce recitante Cristo
Attore e doppiatore, Massimo Po-polizio è un volto molto conosciuto grazie anche ai fi lm Romanzo Cri-minale, Mare nero e Mio fratello è fi glio unico. Nel 1996 vince il pre-mio Ubu come miglior interprete dell’anno, ottiene il premio della critica italiana e il Pegaso d’oro, nel 1998 il Nastro d’argento per il dop-piaggio del fi lm Hamlet di Kenneth Brannagh. Ha lavorato con registi come Massimo Castri, Cesare Lie-vi, Angelo Longoni, Mauro Avoga-dro e soprattutto Luca Ronconi.
RAFFAELLA ANGELETTISoprano - Maria
Torinese, compie gli studi musicali di pianoforte e universitari. Debutta al Teatro alla Scala nello spettaco-lo Autour de Chopin con la regia di M. Znaniecki. I primi anni della sua carriera la vedono impegnata in un repertorio mozartiano inter-pretando i ruoli di Donna Elvira, della Contessa, di Fiordiligi. Si de-dica, infi ne, al repertorio verista. A Macerata interpreta il ruolo di Aida nel 2006.
TIZIANA CARRAROContralto - Maddalena
Compie i suoi studi musicali diplo-mandosi in pianoforte principale e canto artistico. Debutta al Festival della Valle d’Itria di Martina Fran-ca nel 1991. Tre anni dopo vince il concorso per giovani cantanti lirici indetto dagli Amici del Loggione del Teatro alla Scala. Debutta nei principali ruoli di mezzosoprano e frequenti sono le sue apparizioni nel campo della musica sacra, tra cui la prima esecuzione assoluta di Resurrexi.
ResurrexiMASSIMO POPOLIZIO INTERPRETA CRISTO
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