si# indica come# web# 2.0# l'insieme# di# tu5e# quelle ... · si# indica come# web# 2.0#...
TRANSCRIPT
Si indica come Web 2.0 l'insieme di tu5e quelle applicazioni online che perme5ono un elevato livello di interazione tra il sito web e l'utente come i blog, i forum, le chat, i wiki, le pia4aforme di condivisione di media come Flickr, YouTube, Vimeo, i social network come Facebook, Myspace, Twi5er, Google+, Linkedin, Foursquare o5enute Ipicamente a5raverso opportune tecniche di programmazione Web afferenI al paradigma del Web dinamico in contrapposizione al cosidde5o Web staIco o Web 1.0.
Il termine Web 2.0 è stato stre5amente associato a Tim O'Reilly a causa della Web 2.0 conference di O'Reilly Media alla fine del 2004. Il termine 2.0 è mutuato dire5amente dallo sviluppo soSware nel quale la notazione puntata indica l’indice di sviluppo e successivo rilascio (release) di un parIcolare soSware. In questo caso la locuzione pone l'accento sulle differenze rispe5o al cosidde5o Web 1.0, diffuso fino agli anni novanta, e composto prevalentemente da siI web staIci, senza alcuna possibilità di interazione con l'utente ecce5o la normale navigazione ipertestuale tra le pagine, l'uso delle e-‐mail e dei motori di ricerca. Per le applicazioni Web 2.0, spesso vengono usate tecnologie di programmazione parIcolari, come AJAX (Gmail usa largamente questa tecnica) o Adobe Flex.
Originariamente il web è stato concepito come modo per visualizzare documenI ipertestuali staIci (creaI con l'uso del linguaggio HTML); questo approccio può essere definito come Web 1.0 afferente al paradigma del Web staIco.
In seguito, grazie all'integrazione con database e all'uIlizzo di sistemi di gesIone dei contenuI (CMS), esso è stato da alcuni definito Web 1.5.
A5raverso l'uIlizzo di linguaggi di scripIng come Javascript, degli elemenI dinamici e dei fogli di sIle (CSS) per gli aspec grafici, si possono creare delle vere e proprie "applicazioni web" che si discostano dal vecchio conce5o di semplice ipertesto e che puntano a somigliare ad applicazioni tradizionali per computer.
Da un punto di vista stre5amente di tecnologia di rete, il Web 2.0 è del tu4o equivalente al Web 1.0, in quanto l'infrastru5ura a livello di rete conInua ad essere cosItuita da TCP/IP e HTTP e l'ipertesto è ancora il conce4o base delle relazioni tra i contenuA. La differenza, più che altro, sta nell'approccio con il quale gli utenI si rivolgono al Web, che passa fondamentalmente dalla semplice consultazione (seppure supportata da efficienI strumenI di ricerca, selezione e aggregazione) alla possibilità di contribuire popolando e alimentando il Web con propri contenuA.
Il Web 2.0 cosItuisce un approccio filosofico alla rete che ne connota la dimensione sociale, della condivisione, dell'autorialità rispe5o alla mera fruizione: sebbene dal punto di vista tecnologico molI strumenI della rete possano apparire invariaI (come forum, chat e blog, che "preesistevano" già nel web 1.0) è proprio la modalità di uIlizzo della rete ad aprire nuovi scenari fondaI sulla compresenza nell'utente della possibilità di fruire e di creare/modificare i contenuI mulImediali.
Dai siA web personali ai blog Se prima la costruzione di un sito web personale richiedeva la padronanza di elemenI di HTML e di programmazione, oggi con i blog chiunque è in grado di pubblicare i propri contenuI, dotandoli anche di veste grafica accacvante, senza possedere alcuna parIcolare preparazione tecnica. Se prima le comunità web erano in stragrande maggioranza cosItuite da esperI informaIci, oggi la situazione è completamente ribaltata. I principali produ5ori di blog sono scri5ori, giornalisI, arIsI le cui acvità non presuppongono una conoscenza informaIca approfondita..
Dai sistemi per content management ai wiki La tecnologia Wiki (Wikipedia ne è la più celebre applicazione) è il punto di arrivo del content management, in quanto ne implementa tuc i paradigmi. Se prima erano necessarie più applicazioni informaIche per la gesIone del ciclo di vita dell'informazione (dall'intuizione alla fruizione), oggi una stessa tecnologia supporta al meglio tu5o il processo. Si fruisce dell'informazione nell'ambiente stesso in cui essa è nata.
Dalla sAckiness al syndicaAon Le tecniche uIlizzate fino a ieri per tenere per più tempo i visitatori su un sito web (sIckiness, le5eralmente l'"appiccicosità" di un sito, cioè la capacità di tenere "incollaI" gli utenI ad esso) stanno lasciando il posto ad altre concezioni di conta5o con il fruitore. A5raverso le tecnologie di syndicaIon (RSS, Atom, tagging) chi realizza contenuI fa in modo che quesI possano essere fruiI non solo sul sito, ma anche a5raverso canali diversi. Un esempio di quesI nuovi canali sono i feed, cioè delle liste di elemenI con un Itolo (es. noIzie di un giornale, thread di un newsgroup), che perme5ono il successivo collegamento ai contenuI informaIvi. QuesI ulImi possono essere aggiornaI e consultaI di frequente con programmi apposiI o anche a5raverso i browser e quindi consentono di essere sempre a conoscenza dei nuovi contenuI inseriI su più siI senza doverli visitare dire5amente.
La dizione contenuto generato dagli utenI (User-‐Generated Content o UGC in inglese) è nata nel 2005 negli ambienI del web publishing e dei new media per indicare il materiale disponibile sul web prodo5o da utenI invece che da società specializzate. Questo fenomeno è visto come un sintomo della democraIzzazione della produzione di contenuI mulImediali reso possibile dalla diffusione di soluzioni hardware e soSware semplici e a basso costo.