sia la cosa giusta

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Sia la cosa giustaLo sapeva. Sapeva quello a cui stava per andare incontro. Perlomeno credeva di saperlo.Sono con voi.Ricordava perfettamente quel momento: lo proiettava nella mente ogni volta che gli si offrisse loccasione di incontrare il Signore Oscuro, o quando vedeva i suoi vecchi amici di Hogwartsi suoi compagni Mangiamorte.Era parsa una cosa come unaltra, ai suoi occhi era stato quasi come accettare la proposta di sgattaiolare fuori dal dormitorio durante la notte per unuscita clandestina vicino al Lago, con quellaffascinante gusto di far qualcosa diillecito. Certo, non era uno stupido, era consapevole dellenormit di una scelta di quel genere: rappresentava il segno decisivo sul suo destino, era linizio di quel che avrebbe vissuto da quel momento innanzi: era quello che aveva desiderato negli ultimi anni sino ad allora.Il momento della scelta attanagliato da una cos intensa tensione, e incertezza, ma proprio per questo talmente labile che difficile definire ci che si vuole davvero, anche dopo aver dato la risposta giustala risposta che, forse, quella che tutti si aspettano.La risposta giusta......unidea straordinaria, forse il pi grande progetto che abbia mai pensato di attuare. Ma questo lo sapete gi, non vero, amici miei?Regulus riprese a osservare ci che aveva davvero intorno, scrollandosi di dosso i suoi pensieri, scosso dalla voce pungente che si stava rivolgendo a tutti loro: il Signore Oscuro stava parlando loro della sua grande opera, ancora in atto, e certi momenti erano ricchi di aspettativa. Si sistem meglio sulla scomoda sedia dallalto schienale, tentando di mascherare con un cipiglio altero la sua impazienza di scoprire la loro nuova missione. Di rado il Signore Oscuro coinvolgeva i suoi seguaci nel suo progetto pi gelosamente custodito, e quando lo faceva non poteva che essere unoccasione degna di nota, speciale per tutti loro. Bene...il mio lavoro richiede lausilio di un piccolo aiutante, un devoto servo di maghi e streghe nobili quali voi, al quale vorrei offrire il ruolo di aiutarmi a comprendere la validit della mia teoria... . Commenti sussurrati volarono tra i Mangiamorte, mormorii di sorpresa e incredulit. Esattamente, continu il Signore Oscuro; un sorriso di malvagia ispirazione incresp il volto innaturalmente biancastro. Richiedo limpiego di un elfo domestico..Regulus si ritrasse, perplesso, e fece ricadere lo sguardo sulle cugine Black: le due giovani avevano il viso impassibile, di tanto in tanto facevano volare lo sguardo al loro padrone, ma lasciavano trasparire una parvenza dincredulit, seppur tentando di mantenere il loro aspetto gelidamente distaccato.Come del resto Regulus stesso stava facendo. Un elfo domestico...un elfo domestico? Si arrovell il cervello, frustrato, cercando di carpire la verit dalle parole del suo Signore, ed esprimere cos la risposta giusta: una risposta che catturasse la sua attenzione, che dimostrasse la sua arguzia la quale, tuttavia, spesso nascondeva, senza volerlo, sotto limmagine di un uomo banale e altero...cos come molti dei suoi compagni davano a vedere dessere. Ma quante volte, in quanti momenti, in una di quelle convocazioni, coglieva il timore reverenziale, la pavidit che si celava nel loro atteggiamento ossequioso, tutto reverenze...Non riuscite a capire? No, non potete. Ma questo non importa, per ora. Ad ogni modo un passo essenziale. Forse non immaginate quanto e come i nostri piccoli schiavi si rivelino estremamente preziosi, e non perch siano particolarmente abili nel lucidare le nostre stanze. Storse nuovamente il volto in quel sorriso beffardo. Via, ora. Ho bisogno di riflettere...portatemi un elfo domestico, e al pi presto. Vieni qui, Nagini...sar unesperienza interessante, s...Regulus fece per alzarsi, seguendo gli altri, silenziosi, alcuni un po pi intimoriti del solito: il giovane pot scorgere occhiate segrete scambiate tra alcuni dei suoi compagni, occhiate eloquenti che lasciavano intendere una decisione difficile; probabilmente nessuno teneva moltissimo a dare in prestito il proprio servo.Intanto, lesiguo gruppo di Mangiamorte usc dal lungo salone, accompagnato dal consueto silenzio ossequioso nei confronti del loro Signore; Regulus, accennando un saluto rispettoso, scivol via dalla sala, e stava per seguire il suo gruppo quando avvert mormorii pi acuti degli altri, e riconobbe la parlata animata di sua cugina Bellatrix: a pochi passi davanti a lui, stava bisbigliando concitata qualcosa alla sorella Narcissa. Sent le labbra incurvarsi in una smorfia. Lo disgustava il modo in cui la cugina si esponeva per il Signore Oscuro: era cos...sfacciatamente appiccicosa, e non mancava mai di profondersi in atteggiamenti esageratamente reverenziali nel rivolgersi a lui. Cos esit, mentre gli ultimi Mangiamorte lo superavano, dopo aver lasciato la porta socchiusa: decise di non perdere tempo, e si volse indietro, ad affacciarsi frettolosamente nella sala dove il Signore Oscuro sussurrava con inquietante dolcezza verso il giovane, enorme serpente, che giaceva attorno ai suoi piedi, elevandosi sinuoso e sibilando in risposta.Giovane Black esord, distogliendo lo sguardo da Nagini: la gelida tenerezza di poco prima stava abbandonando i suoi occhi, sostituita da un leggero fastidio. Signore, mio Signore, il mio elfo domestico sar sicuramente felice di porsi al vostro servizio. Regulus, ansioso, osserv lespressione, preludio allira, trasfigurarsi nuovamente nello strano sorriso, e il giovane avvert il calore penetrare la sua sfera dorgoglio, e fu soddisfatto della sua scelta.Molto, molto bene, Regulus. Ora v, e portalo immediatamente qui da me.

Era ormai pomeriggio prolungato, e il sole lanciava a stento i suoi raggi fievoli, indeboliti dal muro compatto degli edifici. Unesile figura nascosta da uno scuro mantello camminava frettolosa sulle mattonelle curate di Grimmauld Place, e sorpass lultima casa, dalle cui finestre sintravedeva unatmosfera soffusa, pareva regnasse la calma; Regulus ascolt persino gli irritanti tintinnii di piatti e padelle. Che vite insulse e sciocche, che appestavano la terra. Fermatosi a un tratto, mentre rimuginava tutti questi pensieri, sapr davanti a lui lingresso della casa dei Black.Certo, pensava, forse era un servigio sciocco, in fondo, tuttavia il loro padrone avrebbe gi iniziato a distinguerlo ancor pi fra i suoi seguaci. E nessuno, in effetti, ci aveva ancora provato. Si sarebbe chiesto il perch, forse, ma in quel momento la sua dignit e il suo onore contavano pi dogni altra cosa.Kreacher? Regulus aveva puntato dritto alla cucina, dove trov lelfo intento a spazzare la polvere via dal lungo lampadario. Quello butt subito via lo straccio, e scese pi in fretta che pot, per raggiungere Regulus.Signorino Black, signore?Devi fare una cosa, Kreacher, e vedrai che ne sarai contento...tutti ne saranno orgogliosi!Padrone, qualunque cosa per lonore della Nobile Famiglia dei Black, signore, rispose lelfo, gli occhi sgranati per lincredulit e la voce tremula per lemozione.

Poco dopo, Regulus camminava avanti e indietro nel salone, indeciso sul da farsi; si ritrov davanti allalta libreria, a carezzare gli antichi volumi che gli ricordavano gli anni passati quando, ancora bambino, li tirava fuori uno ad uno e li divorava curioso, sotto la guida della madre che lo seguiva fiera in quella sua passione, raccontandogli anchella delle storie eroiche della loro famiglia, e consigliandoli i passi pi belli dei libri. Ne afferr qualcuno e prese a sfogliarli: Storia Di Un Mago Purosangue E Di Come Riusc A Sgominare I Babbani, 1786; La Nobilt: I Purosangue Della Nostra Storia Dalla A Alla Z. Poi si avvi meditabondo su per le scale, pensando di riprendere in mano la sua sperimentazione su quellorologio che aveva cominciato lanno scorso; gli elfi domestici appesi ai muri lo accompagnavano silenziosamente...sembrava dormissero. Che strano..non credeva daver mai visto un elfo dormire...Rivide s stesso risalire lentamente quelle scale, assieme a suo padre, pochi anni prima.I maghi abitavano gi questa terra prima che il mondo se ne rendesse davvero conto, diceva suo padre, orgoglioso. E hai visto tu stesso da quanto tempo anche la nostra famiglia pu essere esistita...leggi cos tanto.Lungo i muri, intanto, scorrevano delle teste di elfi impagliate, che ascoltavano in rispettoso silenzio il loro discorso.Regulus si ferm davanti a una di queste, che, si accorse subito, aveva un occhio socchiuso: si riusciva quasi a intravedere lorbita. Una visione che lo fece rabbrividire pi di quanto non avrebbe voluto.Ah, ho sempre detto a tua madre che maledettamente macabra, questa roba. Il padre emise una risata rauca, posando la mano sulla spalla del figlio. Sirius ha proprio ragione.Certo, anche se non sembra lo pensi quando li prende a calci uno ad uno borbott Regulus.Suo padre non sembrava averlo sentito; lo sguardo gli si era intristito, mentre ripensava al figlio maggiore.Vorrei proprio sapere cosha tuo fratello che non va. Siete cos diversi, voi due...La voce di suo padre si perse nel silenzio del pianerottolo. Era arrivato sul corridoio in cui dividevano le stanze lui e suo fratello Sirius. Credette di vedere per un attimo un lieve luccichio sulla parete di fronte alla stanza; la porta era socchiusa, rivelando un anfratto buio, ma qualcosa lanciava il brillio: Regulus entr, perplesso.Era trascorso davvero poco tempo dal giorno in cui Sirius aveva deciso di abbandonarli per sempre..era inevitabile che lo facesse prima o poi. Poco prima del suo sedicesimo compleanno, Regulus aveva ricevuto un freddo biglietto di addio, con tanti auguri per il suo ambizioso futuro.Stupido idiota, pens.Latmosfera nella stanza era..violata. Sembrava che qualcuno fosse entrato, da quando Sirius se nera andato, e pi di una volta, di recente.Tuttavia, al momento era vuota. Un vibrante silenzio lo invase, un silenzio di vuoto e oscurit, ma gli sembr rilassante, ben diverso dal rumore che abitava quella stanza quando Sirius sparava quella stupida musica Babbana a tutto volume. Ecco da dove proveniva il luccichio: lalta finestra in fondo era rischiarata dalla luce gialla del lampione, appena fuori, poco sotto; le tende, che prima coprivano lintera finestra, ora erano poco tirate da una parte, a lasciar entrare un pezzo di cielo.Cos sua madre veniva l, ogni tanto. Regulus sospir, buttandosi sul letto intatto, e allora gli venne in mente una storia....Si racconta che Arthur Black avesse lasciato tutto ci che avesse per la sua avventura. Giovanissimo, lasci i suoi cari, dopo anni di studi ed esperimenti, e si avvi per la sua strada. Era deciso a raggiungere quei monti fra cui si nascondeva la vera fonte della gloria, lonore pi grande che un mago potesse ricevere: in una piccola radura a valle della montagna pi alta si ergeva una roccia scavata nel mezzo, nellincavo era custodito loggetto miracoloso del potere su tutta la Terra...i maghi avrebbero finalmente trionfato sul mondo intero...Era sua madre che gli raccontava tutte quelle storie. QuellArthur della sua famiglia gli era sempre rimasto impresso nella memoria...e poi cosera successo? Il progetto di Arthur era fallito..Ma stavolta era diverso. Erano anni che seguiva le imprese del Signore Oscuro, erano...formidabili, affascinanti e finalmente, avrebbero portato giustizia nel mondo intero. Come Arthur ed altri avevano cercato di fare, molto tempo prima. Come era giusto che avvenisse per la comunit magica.Ma Kreacher non era ancora tornato? Era tutto il pomeriggio ormai che era via...

Regulus si svegli qualche ora dopo, di soprassalto. Si era addormentato nella stanza di Sirius.Era notte fonda...che stava succedendo? Ora Regulus cominci davvero a ripensare a tutta la faccenda. Non aveva propriamente mai immaginato cosa potesse volere il loro padrone da un elfo domestico...Un rivolo di paura sgorg inaspettato dentro di lui.Kreacher!, chiam, gli occhi che sorvolavano la parete buia, frenetici, il cuore che cominci a sbattere forte contro il petto.Ud un debole crack molti piani pi sotto, e scese subito gi dal letto.Nel salotto, trov il piccolo elfo che strabuzzava gli occhi, una mano sullo stomaco, respirando a fatica; era fradicio, e sconvolto.

...E il Signore Oscuro ha fatto apparire un recipiente pi piccolo e ha fatto bere tutta la pozione a Kreacher, signorino Regulus, tutta quanta, e quel liquido ha fatto uno strano effetto a Kreacher...era come essere nel passato, signore.... Kreacher rabbrivid, scuotendo forte la testa, stringendo il bicchiere dacqua.Regulus fissava il buio davanti a s, pietrificato, cercando di ripensare a tutte le volte in cui il Signore Oscuro aveva accennato alla cosa...qual era il suo progetto?Va bene, Kreacher, ora...va a letto, va a riposarti...io...non avrei dovuto, mi dispiace...devi restare qui in casa, mi hai capito? Non dovrai dire niente a nessuno, niente, neanche ai padroni...mi fido di te, Kreacher.

Nei giorni che seguirono, non si parl pi della grande opera del Signore Oscuro, n di elfi domestici; sebbene tutti si chiedessero quale famiglia avesse sacrificato il proprio. Regulus, intanto, era cambiato; dal momento in cui Kreacher gli aveva raccontato tutto ci che aveva passato in quella caverna, ogni cosa era cambiata, ai suoi occhi. Non si riusciva a capacitare di come aveva potuto fare qualcosa del genere; a quale scopo uccidere con linganno un elfo domestico? Lelfo della Casata dei Black! Il suo elfo! Una creatura magica...come poteva?E cosera che teneva nascosto? Cosera che non raccontava ai suoi seguaci?Ancora non gli era ben chiaro cosa fare, non sapeva come agire, n come scegliere il prossimo passo da compiere...ma sapeva che solo scoprendo quello che il loro Signore aveva in mente poteva provare a mettere una fine a tutto questo. E poi arriv loccasione. Regulus aveva cominciato a mostrarsi sempre pi accorto e attento a ogni minimo dettaglio, ogni particolare che potesse illuminarlo. Cominci a seguirlo, a seguire i suoi movimenti...e poi vide. Cera uno scaffale, molto in alto, su quel mobile in ebano, dal taglio elegante, in quella stanza dal soffitto alto, poco illuminata, dove il Signore Oscuro soleva attardarsi, dopo gli incontri con i Mangiamorte.Laveva visto prendere spesso in mano un grosso volume scuro, dal taglio spigoloso e dalle scritte aguzze: Le Magie Pi Oscure Di Tutti I Tempi. Regulus aveva sempre nutrito una certa passione per i libri; ma non credeva che si sarebbe mai appassionato a un libro di quel genere. Era troppo pericoloso,troppo malvagio...Il libro era pieno zeppo di fogli e righe di appunti sui margini delle pagine, e tutti indicavano una sola cosa: immortalit..la sconfitta della morte...una morte per una vita. HORCRUX, era scribacchiato a grandi caratteri.

Cos, ecco finalmente la verit. Lui ci sfrutta tutti, tutti quanti, e lha sempre fatto, non gliene importa niente, di tutti noi...n di tutti i maghi...ucciderebbe chiunque pur di avere il mondo magico ai suoi piedi...per sottometterlo per sempre...Regulus si prese la testa fra le mani; era seduto su una staccionata, poco lontano da casa; non riusciva a togliersi dalla testa le parole di Kreacher...le facce di tutti loro, di tutti i Mangiamorte, ignari di ogni cosa.E la sua famiglia...Prese dalle pieghe del mantello un grande ciondolo ricoperto, legato a una catenella anchessa dorata,dalla forma curiosa, intarsiato di smeraldo. Lo apr sul dorso, e vi infil dentro, cautamente, un minuscolo biglietto. Non era questo...non questo quello per cui ho vissuto finora.Minuscole lacrime offuscarono i suoi occhi stanchi, bagnando il ciondolo; Regulus si alz di scatto, passandosi il braccio sul volto. E la figura minuta, avvolta nel mantello scuro, savvi unultima volta verso la nobile casa dei Black.

FF 2: Visione nuova

Erano i primi giorni di giugno, e gli ultimi tepori primaverili diventavano sempre pi pesanti e ammaliatori, intrufolandosi in tutte le stanze.-Ah, dovrebbero inventare qualcosa, mormorava accigliata una giovane donna, in piedi su una sedia, intenta a spalancare una piccola finestra in alto, per far entrare qualche filo daria in quella stanza ampia e, seppur ombrosa, piuttosto calda. E innaturale! Cos rovinano i miei germogli di Prugne Dirigibili, per il santo Filius...La donna sospir, volgendo lo sguardo dietro, oltre le proprie spalle, verso una vetrina rettangolare incassata nella parete opposta, spaziosa e piena duna luce bassa, tenue, come fosse lanciata da un tiepido sole del tardo pomeriggio. La donna si tir indietro i corti capelli biondi, e avanz cauta verso la vetrina, nella quale, osservando pi attentamente, sintravedevano, in mezzo a un terriccio chiaro sul fondo, affiorare appena piccoli steli scuri, incurvati su se stessi in robuste spirali, e piccole foglioline altrettanto scure. -Ecco, il caldo penetra e rallenta la crescita...come previsto, sussurr la donna fra s e s, imbronciata. Addio sformato speciale per questa settimana. -Mamma?, risuon una voce leggera, di bambina, qualche piano pi sopra.La donna aspett di essere uscita totalmente dalla cantina prima di rispondere: avevano bisogno di silenzio, le Prugne Dirigibili. -Arrivo, Luna!Sal le scale frettolosa, gi sorridendo: di solito, la sua bambina preferiva fare tutto da sola, e chiamava in aiuto la madre solo quando aveva voglia di alcuni dei suoi passatempi preferiti: per chiederle di raccontarle per lennesima volta lincontro con gli Snorticoli avvenuto quandera piccola anche lei, o per incantare la pallina di vetro trasparente, un suo piccolo giocattolo, tra laltro inventato da Lysander stessa - che teneva sempre sulla mensola sopra il letto; o mille altre cose del genere.Arrampicatasi poi per la piccola scaletta a spirale, trov nella stanzina sopra, accanto al letto, una bambina dai lunghissimi capelli biondi, tenuti su in una coda intrecciata e arruffata, che guardava dubbiosa verso lalto. -Sfera, mamma, mormor quando vide sua madre, un gran sorriso ad allargarsi sul visino tondo.Lysander scosse la testa, sorridendo, poi ridacchi divertita e attir con la bacchetta la piccola palla, che Luna aveva deciso di chiamare...semplicemente Sfera. La soppes un attimo, riflettendo, poi ne tocc appena la superficie con la punta della bacchetta, racchiudendola poi interamente tracciandovi due cerchi di luce gialla attorno, e quella sembr sciogliersi improvvisamente, in una strana sostanza acquosa, ma pi densa, e trasparente, ma luminosa allinterno: e, librandosi in aria, si mescol e raggomitol pi volte fino a diventare poi una piccola lepre liquida, che li osservava in piedi sulle zampe, e poi balz via per la stanza.Luna batt le mani e corse a stringere la madre in un abbraccio esagerato. Ma nuovo, mamma! Come hai fatto?!Lysa fece un gran sorriso. Questa settimana mi sono sentita particolarmente ispirata. E lo sai da chi? -Da me, ovvio, ribatt subito Luna, osservando intanto la leprotta con gli occhi spalancati.-Assolutamente no, sai, invece, ho visto qualche giorno fa un bimbo che giocava vicino al fiume, e sgranocchiava carote come un leprotto, mi ha fatto una tale tenerezza..La bambina le lanci subito unocchiata contrariata, ma Lysander scoppi a ridere e la prese in braccio, mettendola a sedere sul letto. -Luna, ma cosa combini ai tuoi bei capelli?, esclam la madre, guardandola meglio, e prese a scioglierle la coda piena di nodi e ad aggiustarle le ciocche, per poi osservare il risultato, mentre Luna canticchiava tra s e s una strana melodia, andando a tempo con i salti della lepre.-Sono davvero troppo lunghi, bimba mia, ma..-..ti piacciono, eh?, concluse Luna, fingendo di pavoneggiarsi, sventolando il ciuffo.-Sono bellissimi, proprio come quelli di tuo padre, approv Lysander.Luna continu a cantare soddisfatta, poi si alz e prese una rivista dal comodino, con su scritto a grandi lettere verdi Nature, e prese a sfogliarla sdraiata sul letto, sventolando le gambe.Era sempre cos, con Luna, sin da quando era ancora pi piccola. Poteva rimanere attentissima a una cosa per breve tempo e un minuto dopo andarsene con la mente in uno dei suoi tanti mondi: non poteva davvero farne a meno. Gli altri bambini giocavano con palle o biglie, o se ne andavano in giro su scope giocattolo: Luna, nel frattempo, esplorava il boschetto vicino a casa alla ricerca di nuove creature da scoprire, o, da quandera pi grande, leggeva le riviste Babbane che il padre le portava dopo il lavoro.Certo, forse rimaneva un po sola, a volte, laveva notato, ma lei vedeva la felicit negli occhi della sua bambina quando questa le raccontava delle sue giornate in giro vicino al fiume, e sapeva che era quella la cosa giusta per lei; non voleva costringerla ad occupazioni normali, perch mai spezzare la natura di sua figlia? Oltretutto, qualche amichetto la seguiva persino in qualche sua spedizione: Luna sapeva bene come incantarti. E poi, le ricordava un po se stessa, da piccola, quando si ficcava sempre in mezzo agli spettacoli di magia del paese: era da l che aveva preso spunto per i suoi primi incantesimi..Lysa sorrise alla vista di sua figlia cos presa da un articolo sui leoni marini, le diede una pacca affettuosa sulla testa e la lasci un po nel suo mondo.

La mattina dopo si rivel pi fresca e ventilata. Lysander era ancora nella stanza degli esperimenti, e trafficava con pozioni in provetta e oggetti metallici, collegati a unampolla trasparente, che emettevano fischi acuti che rendevano nebulosa tutta la stanza.Intanto Xeno, che stava lavorando in cucina allennesimo articolo per la Gazzetta del Profeta unintervista imperdibile con il goblin Seikan il Fosco sent a un tratto scoppi e stridii, seguiti dai borbotti irritati di sua moglie, e sospettoso balz subito in piedi. Chiss cosaltro stava combinando, quel giorno: prima era stata presissima dalla coltivazione di nuove piante, adesso aveva ripreso con gli esperimenti esplosivi.-Lysa!, grid, sopra il frastuono, a met delle scale che conducevano alla cantina.La donna era in piedi davanti a un tavolo ingombro di fogli e strani oggetti metallici, piegata con la testa allaltezza dellampolla di vetro, occhieggiandola con la fronte aggrottata, che non dava ancora segni di vita, come non era stato previsto da Lysander.-Lysa, ripet Xeno, quando i rumori si affievolirono, - che stai facendo, per lamor di Merlino?-Oh, sbuff lei, alzando gli occhi al cielo, - sto solo maledicendo questa stupida ampolla che non vuole mostrarmi i fumi verdi che desidero.Xeno apr la bocca per ribattere, ma lei lo interruppe. Lo so, lo so, potrebbe essere pericoloso. Stai tranquillo, qui niente in pericolo tranne le mie povere Prugne Dirigibili. Ah, odio lestate quando fa cos.Xeno sospir, guardando la moglie che aveva gi ripreso a manovrare le provette e le manopole di quegli aggeggi. Sta solo attenta.Era il primo pomeriggio, il sole era infuocato e il cielo trasparente, senza una nuvola. Luna smise di osservare dalla finestra gli Asticelli sugli alberi che sgraffignavano noci e semi dai rami degli alberi e si diresse di sotto; magari poteva dare una mano al padre con gli articoli.E chiss che stava facendo sua mamma? Luna non entrava quasi mai in quella stanza poco illuminata e piena di lunghi tavoli e lampade sospese dal soffitto fino quasi a toccare gli strani oggetti poggiati su quei ripiani, spesso tremolanti. L sua madre se la svignava appena poteva, e sapeva quanto ci teneva, alle sue attivit; l Lysander Lovegood era nel suo elemento, l cera la sua natura, e Luna rispettava quel suo spazio: sua mamma lo faceva sempre con lei, o quasi, ma la capiva, quando voleva intrufolarsi: era sempre sua mamma.Per Luna sincurios, quel giorno, al punto di vedere che stava combinando. Cerano troppi buffi rumori, l dentro, come non si sentivano da tempo.Scese le scale, fermandosi qualche gradino sopra: vide sua madre agitata, che ficcava prima una provetta e poi una placca rotonda nei meandri di uno strano oggetto metallico, simile a una bilancia da cucina, ma enorme, che sembrava sul punto di esplodere. -Mamma, cominci Luna; Lysa la vide e i suoi occhi si spalancarono, pieni di paura.-Luna, vai, non stare qui, vai da tuo padre...Si avvert uno strepitio e un fischio assordante: nellampolla l affianco esplosero fumi verdi e gialli brillanti, e poi ci fu uno scoppio tremendo. Il fumo riemp la stanza. -Mamma!Luna strinse gli occhi per vedere meglio, cercando di avvicinarsi, e vide una figura accasciarsi inerme, cadendo sotto il tavolo.Il padre era gi arrivato prima che Luna se ne accorgesse.

FF 3Ginny, sicura che sia una buona idea?Ma certo, Neville...vuoi ribellarti a questa scuola, s o no?Naturale, ma non so se sia questo il...AH! Credo che qualcosa mi abbia appena morsicato.Rilassati, Neville.Luna, rannicchiata fra un manico scheggiato di scopa e uno sgabello schiacciato, le gambe appoggiate su un secchio lurido, si mirava tranquillamente le mani, come se trovarsi chiusi in uno sgabuzzino chiss in quale piano ad aspettare chiss cosa fosse assolutamente normale per lei.Andr bene, dico sul serio. Fidati. Ginny diede una pacca sulla spalla dellamico. Sono giorni che seguiamo i suoi movimenti, non potr sfuggirci. Gliela faremo vedere, concluse decisa. Gli sorrise radiosa, e volse lo sguardo verso lo spiraglio della porta, accucciandosi contro il muro, pronta a cogliere il minimo suono, un fruscio di mantello, un picchiettare di tacchi sul pavimento.Sorrideva, lei. Nonostante le ultime giornate passate non fossero state di certo le pi piacevoli, specialmente per Ginny.Per dirla tutta, erano state uno schifo.La pi giovane dei Weasley era fatta cos: trovava sempre un modo per rivoltarsi contro qualcosa che non fosse giusto, anche se avessero cercato sempre di buttarla gi, di spezzare le sue forze..Ah, eccoti qui! Era un cucciolo di Kneazle che ti ha morso. Povero piccolo, cosa ci fai qui?Gi, cosa diavolo..Volete stare zitti?

FF 4: Un sogno da fiaba

- Non possibile, non ci posso credere!La mezzanotte era ormai suonata e passata nel dormitorio femminile di Grifondoro: era una gelida serata dicembrina, che l'inebriante tepore diffuso in tutta la torre dal grande camino e, nei letti, dai comodi scaldini - che nessuno, poi, sapeva come arrivassero l -, rendeva decisamente pi piacevole. Le ragazze del quarto anno non volevano proprio andare a dormire; da pi di un'ora, ormai, un gruppetto radunato attorno a un'emozionata Grifondoro intenta a raccontare per l'ennesima volta del ragazzo Corvonero del quinto anno che l'aveva invitata a uscire quella mattina, proseguiva il suo chiacchiericcio esaltato, fra mille risate e lunghi "ooooh" di sorpresa.Ginny Weasley era abituata a tutta quella noiosa faccenda, e per questo, dato che, dopotutto, non riusciva a chiudere occhio, aveva chiesto a Hermione di raggiungerla nel suo dormitorio, per chiacchierare con lei tranquillamente: proprio non sopportava l'idea di sentir parlare per la centesima volta degli scultorei bicipiti di Flynn Dumb. Hermione, da parte sua, non aveva la minima intenzione di andare a dormire: quel giorno, in biblioteca, aveva scovato persino una piccola raccolta di romanzi ottocenteschi - "un romanzo giallo ambientato nel mondo magico! Ti rendi conto?" - e quella sera l'aveva dedicata tutta a uno di quei romanzi: l'aveva divorato in poco pi di due ore.E anche se ora erano proprio loro due a chiacchierare animatamente, non si parlava d'altro che di libri.- Hermione, ti giuro che non ho mai sentito parlare di...Biancacrema o di quel gatto parlante con gli stivali...per la barba di Merlino, come si pu pensare che un gatto possa portare degli stivali?- Biancaneve, Ginny, Neve! - E poi, tutto sbagliato: li hai conosciuti, gli gnomi, nel mio giardino: sono tutt'altro che intelligenti, e di sicuro non sono cos buoni!- Santo cielo -, riprese Hermione, ignorando quest'ultimo commento, guardandola stupita, un po' delusa. Dai romanzi gialli erano passati alla fantascienza - tutta Babbana, ovviamente - e di l Hermione, come sempre particolarmente elettrizzata in tema libri, era passata a parlare di fiabe. - Credevo che le fiabe dei Babbani, sai, avessero un fondo di verit, una storia vera nascosta dietro, come per Merlino, o..- E ora cosa c'entra il grande incantatore Merlino con le fiabe?- la interruppe Ginny, alquanto confusa e sconcertata all'idea che magari Hermione volesse parlare di Storia della Magia.Hermione alz gli occhi al cielo, sventolando la mano. - Va bene, lasciamo perdere. Ma qualche fiaba devi assolutamente conoscerla, non possibile non innamorarsi de "La Bella e la Bestia", o "I cigni selvatici"..oh, io adoravo "I Cigni selvatici"! Sognavo sempre di essere trasportata in volo da quegli undici magnifici cigni, su per i cieli di tutti i Paesi del mondo...poi c'era Morgana, la fata, e...Non seppe mai come, ma alla fine Hermione fin per raccontarle l'intera storia. Era passata gi un'ora, persino le ragazze si stavano sparpagliando per raggiungere ciascuna il proprio letto e occhieggiavano minacciose nella loro direzione, gli occhi gonfi a met tra il torvo e l'assonnato.Ginny, per, non badava a tutto questo. Era ormai profondamente attratta dalla storia della coraggiosa Elisa, la protagonista della fiaba, mentre si meravigliava che, nonostante tutto, certi Babbani riuscissero a tirare fuori una fantasia davvero incredibile, considerando quanto fosse misera la loro vita senza la magia.-...e il re depose il fiore bianco e luminoso sul petto di Elisa, ed ella si risvegli, col cuore pieno di pace e felicit. E, beh, le fiabe Babbane finiscono sempre con un "e vissero felici e contenti": e cos fu. Fine. - concluse Hermione raggiante, lanciando poi un'occhiata di fuoco a una biondina che stava tossicchiando rumorosamente nella sua direzione.- Meglio che vada,- disse Hermione, sospirando. - Non vorrei mai che qualcuno si perdesse il grande ritorno di Flynn il babbeo, domattina - aggiunse poi, alzando la voce, mentre la ragazza protagonista delle chiacchiere della serata le lanciava un'occhiataccia indignata da sotto le coperte.Ginny stette a guardare appassionata e ammutolita ancora un istante Hermione che si allontanava dalla stanza, ora completamente buia, per poi rimettersi subito a letto, gli occhi spalancati nel buio, a fissare il baldacchino sopra di lei. Gir la testa di lato. Ora ci voleva proprio una finestra accanto al suo letto, che le permettesse di guardare romanticamente fuori, nel cielo scuro trapunto di stelle, la mezzaluna splendente, mentre lei ripensava instancabile a quella storia d'amore e di magia..non ne avevano di cos fantasiose, loro..le fiabe magiche erano tutte molto realistiche...Lasciandosi andare a questi pensieri, s'addorment tutto a un tratto.Ginny stava camminando lentamente in uno strano bosco. Era il crepuscolo, e il sole si attardava ancora dietro le sottili nubi, sull'orizzonte, riuscendo a penetrare un po' in quella fitta distesa di alberi. C'erano grosse querce, e alti faggi, e seppure potessero sembrare normalissimi alberi, qualcosa li rendeva assolutamente ineguagliabili: ognuno recava sul proprio tronco una porta, e ogni porta era diversa dall'altra, ognuna sembrava avere una storia da raccontare. Ginny osservava sbalordita i due alberi che ora le stavano di fronte: l'uno aveva sulla sua porta l'immagine di una magnifica sirena dai capelli rossi abbandonata romanticamente su uno scoglio in mezzo al mare; sull'altra porta, invece, c'erano disegnati due bambini, di spalle, che osservavano una casupola che non poteva essere davvero una casa, fatta di dolci, cioccolato e marzapane.Ginny le super scuotendo la testa, decisamente infastidita da tutta quella situazione, sin quando non alz di nuovo lo sguardo e si blocc. Ora stava osservando una scena familiare: dinanzi a lei era una porticina pi minuta rispetto ad altre, che ritraeva una fanciulla proprio bella, forse della sua et, intenta a cucire una tunica fatta d'erba, gli occhi al cielo, colmi d'affetto e tristezza, a guardare verso uno stormo di magnifici cigni. - Ma lei...Elisa!- Ginny si avvicin cautamente, ed esitante, senza sapere bene perch, gir la maniglia.Quello che avvert subito dopo fu una bizzarra sensazione di svenimento, che le oscur ogni possibile visione e sentore.

-...Hermione?Un lieve fruscio di foglie e un lontano cinguettio le accarezzarono la mente, e Ginny apr gli occhi, ritrovandosi a fissare il baldacchino sopra di lei.Aspetta un momento.Quello non era il suo baldacchino. Filimenti d'oro ne percorrevano la superficie, perlopi su uno sfondo bianco perlaceo. Cos'era, seta d'argento?Si precipit fuori dal letto, guardandosi intorno nella speranza di capire dove accidenti si trovasse, la mano veloce alla tasca dei jeans ad afferrare la bacchetta. Che, ovviamente, non c'era. Le sfugg un gemito irresoluto, e subito dopo una voce maschile, stranamente troppo familiare, risuon dietro la porta di quella regale stanza da letto.- Ors, Ginevra, non ci concessa l'eternit, sventurati noi. Sei dunque ridestata dal tuo sonno, dolce sorella?- Chi bussa alla mia porta? Frederick? - e da quando parlava cos? E chi diamine era Frederick?- Chi altri potrebbe essere, sorella cara? S, invero comprendo la tua confusione, ma la tua cameriera questa mattina sembrava essersi presa un terribile malanno, perci sono venuto io a svegliarti. Vestiti, piccola Ginevra, siamo riuniti tutti nel grande salone per la nostra consueta lettura, in tua attesa. - Oh, mi affretto all'istante - si scopr a rispondere Ginevra, sentendo poi dei passi allontanarsi nel corridoio. Si guard intorno disperata, incontrando il suo riflesso nel grande specchio di fronte: era pallidissima, i capelli rossi intrecciati, stranamente ordinati, e due occhi enormi e stralunati la guardavano di rimando, e a coronare il tutto, indossava una specie di vestaglia bianca immacolata. Ormai era consapevole di trovarsi in uno strano mondo con strane persone, e di non avere la sua bacchetta, e che tutto era capovolto e che parlava in uno strano modo.Sembrava, dopotutto, che ci fosse qualcosa di terribilmente familiare in tutta quella situazione, ma proprio non riusciva a capire cosa. Stava di fatto che doveva trovare il modo di uscire da quella situazione.- Numi del cielo, devo fare qualcosa. Poco dopo, Ginevra si ritrov in una sala enorme. Enorme era il camino, enorme il tavolo di cristallo che occupava il centro del salone, enormi i libri che alcuni dei suoi fratelli, fra cui Bill, Percy e George, leggevano con estremo interesse. Un momento, ma erano proprio i suoi fratelli! Vestiti con pesanti mantelli di pelliccia, calzamaglia e stivali a punta, e con una coroncina sul capo, ma erano pur sempre i suoi fratelli. Allora era davvero Fred quello che era venuto alla sua porta, quella mattina. Si fece avanti silenziosamente, cercandolo dubbiosa con gli occhi, finch Bill non alz lo sguardo e, vedendola, la salut sorridendo. - Salve, dolce Ginevra. Vieni pure avanti, desideri unirti a noi?- Ovvio che desideri unirsi a noi, Bilius, non senza ragione mi sono apprestato per millanta gradini sino alle sue stanze per svegliarla -, si intromise Fred, annoiato, senza smettere di scrivere sul suo librone con una penna d'oro. Ginny, non sapendo se ridere o se mantenere un aspetto solenne, si accomod su uno scomodo sgabello di vetro, che sapeva essere il suo solito sgabello, e guardando davanti a s, scopr un libro che sembrava esser messo l apposta per lei; lo apr a caso, scoprendovi disegni su disegni, di animali colorati, colline verdeggianti, persino l'illustrazione di un disgustoso Troll, e...gnomi sghignazzanti con un berretto rosso in testa. - Oh, e prima che ci sfugga, abbiamo un messaggio per te, sorella cara. La regina madre...vorrebbe parlarti.

La regina madre: era proprio curiosa di scoprire chi fosse, sua madre. Attraverso scalini e scaloni, fu condotta infine dinanzi alla porta della stanza della regale regina.- Finalmente, eccoti qui, Ginevra. Non le piaceva il suo tono, n tantomeno la sua faccia. Era bella, s, con quei capelli scuri acconciati morbidamente sul capo, gli occhi scintillanti, ma quel volto le trasmetteva solo odio, il suo finto sorriso disprezzo per ogni cosa. Sembrava proprio una cattiva delle fiabe di cui le aveva parlato Hermione.- Fiabe! - mormor Ginny, finalmente comprendendo dove accidenti era capitata.- Come dici, principessa?- chiese la regina aspramente, guardandola beffarda. - Oh, non importa, ad ogni modo. Questo l'ultimo giorno che trascorrerai in questo castello. Questa sera, dopo la grande festa, sarai trasferita in campagna, da alcuni miei parenti, a far pratica.Ginny rimase un momento interdetta a ripensare alla fiaba de "I cigni selvatici", chiedendosi se si trovasse proprio in quella, e con un tuffo al cuore si rese conto di trovarsi proprio di fronte alla regina cattiva. Soppes bene le sue parole.- Far pratica...? Ma, mia signora, io preferirei restare con i miei fratelli...- Taci! I tuoi fratelli non hanno tempo da perdere con te, insulsa bambina. E' la volont di tuo padre che parla. Osi forse opporti alla volont di Sua Maest il re?Ginny la guard impietrita, chiedendosi come sarebbe riuscita a cavarsela. Se aveva davvero preso il posto di Elisa...non avrebbe mai preso le ortiche in mano, nossignore, e poi lei non sapeva cucire.- Dunque, Ginevra! Osi non rispondermi? Ti insegner io a tener cucita la bocca...via, ora, mi hai stancata! Fuori di qui, e che questa sera sia la pi gioiosa che passerai al castello...perch sar l'ultima. -

- Santo cielo, per tutti i gargoyle...devo assolutamente trovare una soluzione!Scopr di riuscire a parlare normalmente, una volta capito davvero dove si era cacciata. Ginny non sapeva perch si trovasse l, ma sapeva che ben presto sarebbero accadute cose terribili, e che lei non sarebbe mai riuscita a combinare nulla per salvarsi, specie senza la sua magia. E poi non ricordava nemmeno come o quando sarebbero accadute, non aveva certo imparato la fiaba a memoria: Hermione le aveva solo detto che i principi venivano cacciati via e trasformati in cigni, che c'era una fata Morgana che l'avrebbe aiutata, e che alla fine tutto sarebbe tornato come prima e lei avrebbe sposato un re di qualche posto...Stupida, stupida, stupida! Aveva dimenticato le parti della storia in cui si spiegava come Elisa riuscisse a tirarsi fuori dai guai.E ora era ormai sera, e lei era infagottata in uno stupido abito stile medievale, con una cuffietta in testa e l'animo in tumulto, ad attendere che tutto fosse pronto per la sua partenza, cos com'era stato predisposto dalla regina. Camminava avanti e indietro nel salone - che scopr essere un semplice salottino in confronto alla sala da ballo -, avvolto nel buio, la luce delle luna forte e splendente, quando all'improvviso sent dei rumori fuori da una delle porte: corse veloce a nascondersi dietro un'alta credenza, in attesa. In quel posto non si sapeva mai con chi avevi a che fare.- Come puoi farci questo!- Nostro padre non lo permetter!- Che tu sia dannata, maledetta strega!Erano i suoi fratelli, che gridavano contro quella che, evidentemente era...- Io sono la regina, qui dentro, che voi sciocchi possiate crederci o no! E ora volate via, come grandi uccelli senza voce! VIA!Sotto gli occhi di Ginny, i suoi fratelli, uno dopo l'altro, presero le sembianze di sei bellissimi cigni: cercarono di avventarsi contro la regina, ma furono presto scacciati, e a fatica si librarono fuori dalle alte finestre, nel cielo nero.Ginny non pot trattenersi. Senza sapere cosa stava facendo, usc allo scoperto tentando di raggiungere la porta il prima possibile, urlando a pieni polmoni: "Tradimeeeento! Tradimento alla corona! I principini sono in pericolo, la regina un'IMBROGLIONA!"Peccato che l non potesse sentirla nessuno; la regina le corse incontro, afferrandola per i capelli e tappandole la bocca. "Tu vieni con me, stupida ragazzina!"Il castello e la regina svanirono. Si ritrov all'improvviso in un bosco fitto fitto, e camminava, camminava senza meta, pareva che non ci fosse nessun'anima viva da quelle parti. Sembrarono passare delle ore, fin quando, chiss come, non apparve una vecchina che passava di l per caso, che le aveva subito fatto pensare alla gentile venditrice di dolci dell'Hogwarts Express: le disse qualcosa a proposito di un branco di cigni selvatici che erano passati da quelle parti. E la scena cambi. Adesso era in una grotta umida e buia, ed era circondata dai suoi fratelli, profondamente addormentati, uno vicino all'altro: erano tutti l! Fred e George, Bill, Charlie, Percy e Ron. Allora tutto passato, non devo fare pi nulla! Grazie al cielo.In quel momento all'imbocco della caverna apparve una nuvola luminosa, anzi una scia di fumo...sembrava una specie di Patronus messaggero: scivol a mezz'aria fino a fermarsi di fronte a lei, prendendo le sembianze di un volto femminile, che somigliava vagamente a Hermione, e cominci a parlare. "Ginevra, i tuoi fratelli possono essere salvati! Dovrai raccogliere le ortiche che crescono qui fuori dalla tua grotta, ricavarne delle fibre e cucire con esse delle tuniche, una volta gettate sui tuoi fratelli l'incanto sar spezzato..."- Ma io non so cucire! - Ginny, spazientita, soffi sul volto parlante, e quello scomparve con uno strillo di protesta; scatt in piedi, e usc dalla grotta, irritata e disperata, e si and a sedere su una piccola roccia l vicino, prendendosi la testa fra le mani. E ora che accidenti sarebbe successo?- Ginny!Ginny alz la testa di scatto, allarmata, senza riuscire a vedere nulla in quel buio pesto della foresta, ma tra gli alberi, alla luce della luna, comparve una figura femminile: Hermione.- Perch mi guardi in quel modo?- Mi hai soffiato in faccia! - ribatt Hermione, guardandola male. - Ora ascoltami, i tuoi fratelli non possono restare cigni per sempre, devi salvarli dalla maledizione della strega..ora sono in forma umana perch al calar del sole riprendono le loro sembianze, ma non durer per sempre.- Ma io non so cosa...Hermione sbuff, seccata. - Insomma, Ginevra! Sei una strega s o no? Devi solo sconfiggere la strega cattiva.- S, Ginny, guarda me. - Chiss come, da dietro Hermione spunt Harry, districandosi a fatica tra i cespugli. Le rivolse un ampio sorriso. - Io ho sconfitto Voldemort un sacco di volte, che ci vuole?Ginny scosse la testa. - Se solo avessi la mia bacchetta...Inspiegabilmente, a pochi passi da lei, apparve a mezz'aria la sua bacchetta magica, sprizzante scintille argentee nella notte. Hermione guard prima la bacchetta, poi Ginny, rivolgendole uno sguardo soddisfatto.- Ora so cosa fare! Se solo avessi un mezzo di trasporto...

Era l'alba. Un cielo rosato colmo di soffici nuvole perlacee faceva da sfondo a una giovane bella principessa dai capelli rossi, coraggiosa e determinata a salvare i suoi fratelli, in volo sopra il regno, a cavallo di...- Un drago! Chi avrebbe mai detto che volare con un drago molto pi mozzafiato che a cavallo di una scopa?- Ginny era raggiante, aggrappata alle squame di un maestoso drago verde - che fosse il Gallese verde? - apparso senza motivo poco lontano dalla sua grotta, la notte prima. Il vento le sferzava i capelli, la bacchetta era al sicuro nella cintura del suo abito, pronta a scagliare incantesimi. - Vira a est, Leotordo, ci siamo! - Aveva sempre amato quel nome, perch non darlo a un drago?Leotordo sbuff affettuosamente in risposta, e subito gir, scendendo in picchiata, sin quando non giunse in prossimit del castello: sorvolarono torri e torrette, cortili e magnifici giardini.- Quiiii!Atterrarono con uno schianto in una delle sale del palazzo, riducendo in mille pezzi il soffitto di vetro: erano nel salone in cui Ginny aveva visto i suoi fratelli trasformarsi in cigni.- Che succede qui?! Accorsero subito il re e la regina, seguiti da un manipolo di guardie armate di spade e cappelli piumati.- Regina, voi siete una traditrice! - Ginny punt la bacchetta contro la regina malvagia, che la guard con odio e irritazione, e rise beffarda. - Piccola, stupida ragazzina, cosa credi di fare? Non avrai scampo, ora!La regina scagli le braccia in avanti, chiudendo le mani a coppa, e producendo dei lampi che mandarono scintille rossastre, nella sua direzione, ma Ginny era pronta; salt leggera gi dal dorso del drago - che nel frattempo mand via re e guardie scagliando getti infuocati tutt'intorno - e devi il colpo con la bacchetta, mandando a sua volta incantesimi. La regina rimase esterrefatta; tanto bast per darle il colpo di grazia.- Leo, finiscila -, ordin Ginny con disinvoltura, le mani sui fianchi. Si sentiva davvero forte. La piccola della famiglia! Chiss cos'avrebbero detto i suoi fratelli, mamma e pap...Il drago detto Leotordo sput una grossa fiammata in direzione della regina, mandandola in cenere.- Candida Ginevra, regale sorella! Tu ci hai salvati! - Dalle finestre, uno dopo l'altro, atterrarono tutti i principi, mezzi cigni e mezzi umani, fin quando non ripresero interamente le loro sembianze. Corsero tutti ad abbracciarla, gridando felici.- S, ma tu sei una strega, invero! -, obiett Percy, sorridendo un po' dubbioso.- A chi credi che la questione interessi, Percival! - ribatt Ron, ammirato.- Ottimo, Ginevra, uno spettacolo grandioso! - Fred la guard orgoglioso, scompigliandole i capelli. - Ora, basta che tu sposi il re dell'altro paese...- Oh, per tutte le cavallette! Ma perch tutte le fanciulle si sposano, da queste parti! Io non sposer proprio nessuno, toglitelo dalla testa, Frederick!- Nemmeno me? - si intromise Harry, apparso all'improvviso.- No, lei non sposer nessuno! Lei la nostra Biancaneve! Neve, neve, neve! - Dal nulla si riversarono nella sala degli gnomi tondi dai berretti rossi e dalle guance rosse, che la presero per la manica e tentarono di portarla via.

- Nooooo!Ginny si svegli all'improvviso, trattenendo il fiato. Guard il baldacchino sopra di lei.Grazie al cielo, era il suo solito baldacchino.Butt finalmente l'aria fuori, sollevata. Ripens agli eventi incredibili e confusi di quella notte. Decisamente, era molto meglio dover sopportare gnomi da giardino e tutte le assurdit del mondo magico piuttosto che vivere in una fiaba. I Babbani erano davvero pazzi.

-Neivian.Leffetto si ruppe: trasal, spalancando gli occhi. Cera davvero lui in quella stanza? A pochi passi da lei, sent uno strusciare di stoffa contro il muro, come se qualcuno si stesse mettendo in piedi da vicino a una parete, poi passi, lenti, misurati, verso di lei. Nevian cerc di guardare con la coda dellocchio, le spalle irrigidite, tentando una via di fuga, ma le era praticamente impossibile muoversi. Cos si volt, anche lei lentamente, e ancor prima di girarsi del tutto vide, nel buio cieco che la circondava, qualcosa muoversi, che le si avvicinava, con fare poco rassicurante, per poi stagliarsi nel cono stretto di luce riflessa dalla luna: un fine volto maschile, di un pallore lucente, incorniciato da una chioma di scuri, folti capelli, comparve nella sua visuale, lespressione disinvolta e accattivante di chi crede di avere il mondo in pugno, rivolta a lei in un misto di divertimento e finta sorpresa. -Sorellina, cosa fai qui tutta sola? Potresti prenderti una seria influenza cos conciata l davanti. Scendi di l.Quante volte, ormai, laveva sorpresa a sgattaiolar sene da qualche parte, lontana dalla gente che abitava il palazzo?-Vattene, Seike. Lasciami in pace.Per tutta risposta, Seike sorrise, un sorriso storto, malevolo, poi sbott in una risata accennata, beffarda.-Sai, Neivian, buffo, credo di sentirmi proprio come te. Anchio fuggo mio padre, mia madre, e tutta quella gente con cui, b, non mi pare di avere molto a che fare. Quei loro stupidi ideali- fece una smorfia fosse per me, non perderei tanto tempo. Preferiscocome direagire dimpulso.Nevian sent crescere, da qualche parte dentro di s,un intenso moto di rabbia. - Tu, a dirla tutta, non senti proprio niente. E io non centro nulla con te.- Cos dicendo, incise il suo sguardo infuocato negli occhi del fratello, come a fargli riconoscere la forza che le ribolliva dentro sapeva quanto la considerasse sciocca e futile - e a ricordargli lodio che ella covava verso tutti loro. Ma poi sent qualcosa. AHI!Qualcosa gli aveva morso la caviglia: abbass lo sguardo, e vide qualcosa di marrone fuggire dallaltra parte del fiume.-Drina! Perch fai cos? DoveAh, stupida lontra.Una lontra per amica: era davvero una rarit nel suo mondo. Probabilmente era lunico che potesse cercare di fare amicizia con un animale, specialmente se cos inusuale come una lontra del fiume, e soprattutto se coslunatica.

Amazing GraceGod Rest Ye Merry, GentlemenDing Dong Merrily on HighThe First NowellJoy to the WorldO Little Town of Bethlehem

10 agosto 2013Oggi scrosciata gi la pioggia, dopo settimane di caldo perenne! ( o forse erano solo giorni...)Bene, per oggi devo scrivere qui su quellimpresa. Per stamattina almeno. Per il resto, vedr.P.S. Ieri ho avuto il mio primo Shadowhunters, il mio! Citt degli angeli caduti. Mi piace scrivere dogni cosa, dopotutto.

5 settembre Il 31 agosto ho avuto il mio secondo Shadowhunters: Citt di Vetro. Non ho scritto ancora, perch non ne ho avuto molto modo...laltro ieri, sono andata a Bari per il test di veterinaria, al Politecnico. Beh, non stato cos male, eccetto lattesa estenuante di due ore e passa a fare niente! Aspettare soltanto che iniziassero a distribuire i fogli, plichi eccetera...quanta burocrazia/sicurezza. Per dovuto.Invece, il 28 uscito il primo film della saga che ora mi sta prendendo come non mi accadeva da moltissimo tempo...The Mortal Instruments, Shadowhunters. E ovviamente, lattesa sempre molto meglio. Il film di Citt di Ossa stato davvero bello, non c che dire, lattore di Valentine rende a meraviglia forse doveva essere un po meno arrabbiato, e un poco pi furbo, ma mi piace di sicuro -, mentre Clary mi piace, anche Simon, e lo stregone! Anche Isabelle, Jace va bene un po pi antipatico del previsto , e Alec, pi o meno, nel complesso il film era forse solo un po incasinato ma...beh, 7 euro ben spesi! Lunica cosa che mi ha fatto odiare quel film e il suo regista stato linsieme degli stramille cambiamenti che hanno fatto. Ma ormai andata. Sta di fatto che...manca poco, davvero poco, e io mi sentivo un po fragile...forse adesso, dopo il test, mi sento un po meglio. A breve quello stramaledetto quiz della patente. Speriamo che il giorno non coincida con uno dei corsi nuovi!P.S. Ieri mi sono vista con Sara. Forse domani andr a mare da lei.

Distaccatasi un po dal gruppo, mentre Leyen iniziava a pronunciare il discorso sui nuovi metodi ed insegnamenti, Eva Malvae passeggiava avanti e indietro lungo il tavolo, meditando su quanto di straordinario era avvenuto nei giorni passati: i Mangiamorte ormai, in un numero sempre crescente, divenivano sempre pi forti, e dotati di mirabile potere; e con la rivoluzione in atto, e quelle iniziative entusiasmanti, la cosa non poteva che migliorare sempre pi.Quando Leyen, poi, fece la sua magnifica dimostrazione, Eva si blocc, contemplando loperato della collega. La osserv, piena di orgoglio: era fiera di lei. Leyen aveva aspettato con ansia quel momento, ci aveva lavorato su giorni interi, per quanto ci teneva. E adesso che era l a goderselo, dava decisamente il meglio di s, con una tale naturalezza che non si sarebbe detto che era stato tutto organizzato nei dettagli.

Poco dopo, Eva era uscita insieme con gli altri Mangiamorte, alla ricerca di una cavia. Sapeva perfettamente dove andare, e chi cercare. Tempo prima, quandera ancora una bambina, aveva visto un uomo, vestito di una strana, disgustosa tenuta di un verde vomito, nella foresta vicino alla sua casa, tormentare un animale che non era del luogo, un animale magico chiss come giunto fin l: un Crup, evidentemente indebolito dagli stenti. Probabilmente luomo pensava fosse il frutto di una specie di modificazione genetica, e si divertiva a picchiarlo violentemente. E se cera qualcosa che Eva non poteva accettare, era vedere un essere inferiore, come quel volgare Babbano, mostrarsi superiore a un prezioso animale magico come il Crup. Da allora non aveva perso di vista luomo, e sapeva con certezza chi era e dove viveva. Era giunta loccasione giusta per vendicare il Crup. Lo scov alla periferia della cittadina di Haddington, vicino a una casupola, la stessa di sempre. Era proprio fuori dalla casa, che tentava di accendere un fuoco...probabilmente per una serata in famiglia. E cera anche un grosso cane che lo seguiva scodinzolando. Eva, nascosta dietro un albero ai limiti della foresta vicina, mosse lievemente la bacchetta, puntandola verso un punto dietro di lei, poco lontano nella foresta. -Deprimo-. Un ampio buco sapr nella terra, ad appena una decina di centimetri dai suoi piedi.-Locomotor Mortis!-, esclam, girando la bacchetta contro luomo, che cadde a terra con un tonfo, le gambe impietrite. Il cane inizi ad abbaiare, ma Eva zitt il suo latrato, e lo blocc. Con il Mobilicorpus, trasport entrambi nel buco creato pochi istanti prima.-Salve, signor Moser. Posso aiutarla io ad accendere il fuoco. Eva rivolse un ampio sorriso alluomo, puntandogli contro il suo sguardo penetrante, pieno di odio. Gli occhi delluomo erano spalancati, terrorizzati, ma trasudavano ancora tutta la sua superbia. Eva si rivolse al cane, che la guardava senza capire, e intanto cercava di liberarsi da quella inspiegabile stretta mortale che lo bloccava. -Povero piccolo. Eva sfior il muso del cane, indifeso, ma la sua vista non la impiet. Mi dispiace cos tanto che il tuo padrone sia uno degli esseri pi rivoltanti ed effimeri di questo mondo. -Ora guarderai, dallinizio alla fine- prosegu Eva placidamente, rivolta alluomo, facendo volteggiare la bacchetta verso il cane, come meditando sul da farsi. LArdemonium era lincanto che pi laveva affascinata e su cui mai, tuttavia, si era potuta applicare efficacemente. Ma adesso aveva tutto il tempo del mondo. Cerc di concentrarsi il pi possibile, calcolando anche la giusta distanza. -Ardemonium!. La bacchetta sprigion una potente fiammata, seppure troppo sottile: una lieve lingua di fuoco, che cre una delicata spirale nellaria, e riusc a inghiottire il cane nella sua morsa ardente, lasciandone tuttavia ancora qualche residuo. Un alto mugolio si lev dalluomo, che si divincol tentando di allontanarsi da quello spettacolo.-Oh no, caro Moser, non ancora finita. LArdemonio intanto era rimasto ancora nellaria, ma si riduceva sempre pi, sino a che svan in una scintilla impercettibile. Non era ancora un Ardemonio soddisfacente...ma stavolta sentiva che non avrebbe fallito. Il suo odio era troppo intenso, in quel momento...Si avvicin alluomo, piegandosi sino a raggiungerlo allaltezza del viso, e con un lieve sorriso pose la bacchetta proprio sulla fronte delluomo, e url con tutta la forza : ARDEMONIUM!Lurlo non si fece attendere, e pian piano la lieve fiammata si trasform in un vortice inarrestabile. Eva indietreggi, cercando di destreggiare meglio lincanto, ma ormai era fatta: ci era riuscita.

Ed anche questanno, lo Staff in Fucsia ha deciso di dilettare i nostri studenti con una competizione coi fiocchi, una scoperta recente: il CONTEST AL BUIO! Non a caso stato nominato AL BUIO...chiunque voglia partecipare, lo dovr fare a proprie spese, perch sar tutto da scoprire: i luoghi, i personaggi, lepoca della storia su cui scrivere, dipingere o graficare...ed anche laltro studente con cui dovr lavorare. Gi, perch i FanWorkisti hanno pensato anche a formare coppie a sorpresa, coppie di lavoro , dove ognuno collaborer con laltro: entrambi aggiungeranno pian piano e metodicamente il loro tocco per rendere al meglio il lavoro finale. Dei semplici Numeri scelti a caso hanno determinato il percorso che ogni coppia dovr seguire: ricordate, non possibile tornare indietro! Affidatevi alla magia del numero e del caso. Le iscrizioni sono ormai chiuse, le coppie formate, i numeri hanno decretato il destino dei partecipanti: ora sta a voi! Affilate bene i vostri pennelli e matite, sia virtuali che non, appuntate bene linchiostro sulla penna doca... il vostro momento, la vostra occasione! E mentre febbrilmente e con entusiasmo le nostre coppie si mettono allopera nei loro studi, abbiamo deciso di rivolger loro qualche domanda veloce sul contest.

Bene, qui Charlie affronta il fuoco, mentre George si nasconde nelle mutande di pap. E voi che fate? Decidete di salvare George e di distruggere Charles. alla stupida amputazione di unanima, perch ... perch non c protesi! (Scent of a woman)

Nelluovo contenuta unenergia straordinaria: i piccoli, non appena rotto il guscio e mosso il primo passo nel nuovo mondo, curiosano e affrontano ogni evento, ogni strana situazione, senza sottrarsi ai rischi, desiderosi di conoscere quel che li circonda: questo il vero miracolo della vita.

Scriver qui del mio tentativo di far crescere un girasole:Giorno 1: 13-06-2012Lattina aperta da sopra: primo errore; dopo un po di casino, ho tolto il coperchietto di plastica da sotto, ho preso i semi, ho rimesso il coperchietto di plastica sotto, ho messo i semi nel terriccio spero davvero a circa 1 cm dalla superficie e ho messo lacqua, piano, fin quando non uscita qualche goccia sotto, nel coso di plastica. Speriamo bene.Giorno 2Il terriccio ancora umido, buono, non c bisogno dannaffiarlo; lho spostato da una stanza allaltra ma lei ha avuto la meglio, rimettendolo sul davanzale della finestra che affaccia sul balcone pi piccolo: i 5 gradi in pi faranno male?Giorno 3 Giorno 4Ho dato un po dacqua il 3 giorno, mentre iniziavo ad avvertire qualcosa di strano: vedevo , appena sotto la superficie, dei piccoli filamenti pallidi ricurvi su se stessi e intrecciati.Giorno 5Quei filamenti, fattisi pi robusti, oggi hanno iniziato a uscir fuori: come sono strani!Giorno 6Crescono di momento in momento, e i piccoli gambi hanno ciascuno alla propria estremit un seme di girasole, che racchiude quel che a breve spunter fuori: sono tanti, saranno 9 forse. E da essi nasceranno piccole foglie, di sicuro.Giorno 7E uscita qualche foglia, pian piano uscita! Ogni gambo ha due piccole foglioline che si aprono timidamente ai lati del loro ramoscello, mentre nel loro punto dincontro, allestremit del gambo da cui si aprono, due minuscoli accenni di foglia si fanno avanti.Giorno 8Uno dopo laltro i semi sono caduti quasi tutti, completamente vuoti e sgusciati, come se fossero stati mangiati da un piccolo pappagallo; intanto, i gambi si allungano sempre pi, piegandosi da una parte e dallaltra. Ne rimangono solo due, di semi; ma uno caduto gi nel pomeriggio.Giorno 9Ecco, ne rimasto solo uno, e il bocciolo racchiuso al suo interno sembra ancor pi chiuso degli altri compagni, ora cresciuti: chiss se lentezza, oppure proprio il fiore? Ma io credo che ancora riposi sotto il terriccio...seppure in effetti non sia cos convinta.Giorno 10La situazione stabile, per ora, tranne che per il fatto che le foglie crescono sempre pi, lentamente ma con un certo ritmo, comprese le piccole foglioline al centro del gambo: anzi, alcune hanno anche superato le foglie che si aprono pi allesterno. Hanno una strana peluria bianca e soffice, quelle. Vorrei capirci di pi..comunque ho deciso di tenere la pianticella fissa sul comodino sul balcone pi piccolo, per credo avrebbe pi bisogno di sole...accidenti.Giorno 11Pi o meno come ieri, i ramoscelli sempre tesi verso un certo punto, che si inerpicano tra loro, chiss perch. E oggi, 24 giugno, ho piantato gli altri semini, con un po pi di disastro ma alla fine andata lo stesso, credo lattina aperta male da sotto, e acqua forse in eccesso.

Una giovane proveniente da una famiglia che, forse, non le appartiene per niente: un padre meschino, privo di alcun senso oneroso o di giustizia, una madre che chiss dove e fratelli e sorelle che la perseguitano, in maniera pi assidua e agghiacciante di quanto il termine voglia esprimere.Un ragazzetto che non , probabilmente, cos ingenuo come molti potrebbero credere: egli un giorno sar il simbolo del gruppo che resiste, nato per combattere le insidie e le malvagit dellanimo umano.Lera di cui voglio raccontare forse esiste, o esistita, o magari un giorno esister. Quel che savverte in questi luoghi unaura fosca, densa di segreti e verit tenute disperatamente lontane.

Siamo stati posti dinanzi a molti misteri, nel corso di questa lunga settimanacos tanti, probabilmente, che alla fine tutto si rivelato una grande, vergognosa confusione, a tal punto che qualcuno, dopo un breve periodo di tempo in cui ha tentato disperatamente di venirne a capo, ha deciso di piantare tutto di punto in bianco, una volta visto in che razza di guaio alquanto disdicevole si erano cacciati gli Animatori di Lumos. Oh, s, vi sorprenderete di quante lamentele e gufi ricolmi di sdegno ho ricevuto in questi giorni, da parte di increduli studenti Lumosiani. Pensate che qualcuno di loro ha anche pensato di intimidirli spedendo ai cosiddetti Animatori delle oscure minacce in allegato!Ordunque, torniamo ai fatti. Sapete che la verit il mio mestiere, ed io sono la voce di coloro che vorrebbero parlare ma, ahim, per qualche oscura ragione tengono tutto per s. Parliamo degli arcani piani orditi in questi giorni da tremendi personaggi, la cui identit salter presto allo scoperto. Ovviamente grazie a me!Avrete certamente notato gli oscuri presagi dellHalloween che si sarebbe profilato nei giorni scorsi: una brigata di gente arcigna e dedita alle pi viscide azioni, dallobnubilarsi il cervello con erbe compromettenti al torturare ignare vittime servendosi di taluni evidentemente depravatiscagnozzi; tutto questo nel corso di unadunata straordinaria avvenuta nel corso della notte tra il 23 e il 24 ottobre, quanto questi tipi poco raccomandabili e persino stralunati si sono cimentati nellintessere malevoli piani ai danni di quelle ignare, miserabili vittime che sono gli Animatorie, ad ogni modo, anche qualcuno di loro stessi potrebbe essere in combutta con quegli infidima dicevo, abbiamo sentito parlare di misteriose Quattro reliquie, quattro oggetti di incerto valore, forse identificabili, forse no, fatto sta che qualcuno ha avuto lidea di rubarli a qualcun altro. Vi chiederete, come giungere allorigine del misfatto? Beh, miei cari lettori, direi di partire dal primo dei nostri casi. Il numero quattro sembra essere il numero preferito del mandante di questo disastroso complottosignificher forse qualcosa per il Ricercato Numero Uno? Quattro luoghi enigmatici, quattro scagnozzi depravati che qualche Mago criminale dallalto ha spedito ad acciuffare quattro dei nostri poveri Animatori probabilmente troveremo dei truffatori collaboratori tra di loro. Atto unico, prima scena: un posto certamente spazioso, stracolmo dei pi svariati oggetti, una Sala hogwartsiana dallampiezza esagerata, dove qualcuno dotato di una grande ambizione di conquista universale si cimenta con qualche strano aggeggio, o strumento, o incantesimo: viene inaspettatamente colto da un secondo personaggio imprevisto, un personaggio arcigno, altezzoso, probabile, un veterano della Scuola di Magiao veterana?? Comunque, possiamo essere certi della sua depravazionee guardate un po il caso eccezionale, un tale che stato anche Animatore, in passato! Temuto da tutti e col naso allins.Ma proseguiamo con ordine: non vogliamo perderci la minima scintilla dincantesimo in questa storia!Nel mentre, da qualche parte nel parco, un incontro raggelante e carico di mistero un qualche tipaccio sconsiderato Schianta un Mago, sembra, dallidentit nascosta da un mantello che lo copriva interamente, dalla testa ai piedi. Identit tuttavia nota allo Schiantatore. Anzi, sembra che lincappucciato si fidasse dellattaccante, ma stato evidentemente colto di sorpresa. Dalle inoppugnabili informazioni rinvenute sul caso, mi permetto di ipotizzare che stavolta il rapitore non solo sia meschino, ma abbia persino qualche psicosi, una sorta di deviazione mentale: egli, o ella, un improbabile esperto di una scienza magica, forse simile o derivante dallAritmanzia, avente a che fare con antichi codici persi nel tempo. Cosa possa esser venuto fuori da tutto questo, forse ve lo sveler pi in l. ()Torniamo indietro di qualche giorno: voglio parlarvi nei dettagli di quellambiguo evento da perfetto Halloween che, a dirla tutta, quello che pi mi ha lasciata sbigottita. S, mi riferisco proprio alla figura incappucciata e al suo oscuro Schiantatore. Onde per cui la quale, sono andata sul posto ad analizzare meglio la faccenda e, beh, posso dire di aver colpito ancora.Posso affermare in tutta certezza che stata Vanily, stavolta, a interpretare il ruolo della cattiva. Esatto: dietro limmagine delicata della piccola Fanworkista dal nome cos teneramente musicale e dalle sembianze cos graziose, si nasconde una verace mente diabolica, pronta a rischiar tutto e tutti pur di sopravvenire ai suoi scopi meschini. Oh, ho gi sentito parlare di questa giovincella da queste parti, bighellona spesso per il castello, per quanto ne sappia; e riesce ogni volta a farsi sentire, in qualche modo. E Albus94, Animatore novizio, la vittima di questa strana faccenda. Oh, ma il suo rapimento non legato a un gesto di folle amore da parte di Vanily ricordando le sue presunte storielle romantiche -, niente affatto: questo quel che probabilmente si vorrebbe lasciar trapelare. Vanily si semplicemente servita del misero Albus per poter arrivare al di l di ogni aspettativa. Lastuta rapitrice seppur anche un po sciocca, stata probabilmente la pi facilmente scovabile! sembra infatti essere straordinariamente affascinata dalle creature magiche della foresta, e dal potere che potrebbe trarne. Pare che Vanily sia riuscita a scoprire, dietro arcani studi, la pi profonda natura dei fantomatici Gorgosprizzi, e che se ne voglia servire per attrarre nella sua aura gli ostili centauri della foresta, in modo da formare un esercito di intelligenze eccezionali cos da sovvertire lordine vigente nella scuola e da l partire alla volta dellintero mondo magico, carica del desiderio di venir precocemente eletta Ministro della Magia: con cervelloni del genere nella sua schiera, chi oserebbe contraddirla? S, Vanily sicuramente la pi intraprendente pedina del gioco ordito dall ancor non identificato misterioso Mangiamorte in capo, il cui nome vi andremo tra poco a svelare.Tuttavia, perch proprio Albus94? Beh, semplice: Albus94 un Corvonero, e non solo, come Animatore ha anche a suo carico, come gli altri Bianchi, quegli oggettini di ventura che sono poi quelli da cui scaturito tutto questo. Le colonnine di Rowena, loggetto da lei rapito, rappresentano unattrazione viscerale per Vanily, cos avida di genialit; si ritiene che anche queste posseggano straordinari poteri. Certo vorrete sapere come lastuta Responsabile FW si sia fatta strada in questa trama oscura.Dopo il famigerato incontro - in una delle leggendarie segrete sotterranee - con la banda citata in testa allarticolo, Vanily, ricevuti gli ultimi ordini dal cosiddetto Don Jerry della Serra N. 3 che poi sappiamo perfettamente essere Mandragora la sagace fanciulla, decisa e sicura di s, la perfetta calma in persona, attraversa le profonde viscere dei pi profondi luoghi sotterranei del castello attraversando un difficoltoso passaggio nascosto ai pi, probabilmente non uno di quelli usati in passato: che i terribili ne abbiano costruito un ennesimo? Seguendo le tracce, infatti, abbiamo adocchiato dei segni nelle vicinanze del portone principale del castello; ricostruendo, il passaggio sembrerebbe attraversare le cucine e dirigersi poi sinuoso verso lalto castello per poi risalire in superficie, e uscire dal castello, sino ad affacciarsi al sentiero che porta poi al bivio dal quale si pu accedere al luogo pi vicino alla Foresta Proibita: la capanna del guardiacaccia. Da qui, passando totalmente inosservata grazie al buio della notte, Vanily entra temeraria nella Foresta, e in un qualche anfratto non troppo lontano, protetta da un suo gi amico centauro, la giovane prepara emozionata un angolino in cui andare a sistemarci Albus94una volta stanato certo. Dunque, sicura di trovare il suo amico ad aspettarla, riprende il doppio sentiero dal quale si avvia, stavolta, per la via che porta nelle vicinanze del Lago Nero, nel parco. Gi intravede da lontano una sagoma sfocata e scurissima, da capo a piedi, e a passi lenti e quanto pi possibile indistinti seppure il silenzio atroce della notte rovini anche la pi sofisticata discrezione Vanily le va incontro, la bacchetta nascosta nelle pieghe del mantello e senza perdere un attimo, solo un istante dopo che Albus abbia avuto il tempo di voltarsi e riconoscerla, gli spedisce contro un secco Stupeficium. Il pi del misfatto andato: non le ci voluto molto a nasconderlo nel suo Mantello Invisibile e farlo lievitare al suo fianco, trascinandolo sino al suo anfratto nella foresta, per poi lasciarlo l, avvinto ai polsi e alle caviglie da nodose radici avvolte in nodi. Dopodich, sogghignando soddisfatta, scavando nelle tasche del lungo mantello alla ricerca delle colonnine di Rowena, gi fantasticando sui suoi progetti futuri di cui informazioni pi sopra , preso loggetto magico finalmente nelle sue grinfie, Vanily fa dunque ritorno al covo della malvagia brigata di Mangiamorte.Che dopotutto, ancora non abbiamo detto sotto i comandi di chi essi agiscano!Conducendo doviziose ricerche per tutte le Sale Comuni grazie a fidati infiltrati che rimarrano eternamente non rivelati e mettendo orecchio alle pi misteriose voci, non ci viene in mente nessun altro se non lindomito e noto Draco Malfoy92, il Prefetto tutto perfetto che, a dispetto della sua impeccabilit, non riuscirebbe a smentire la sua pi recondita cupidigia di potere neanche se provasse a farci credere dessere diventato Presidente Onorario del WWF.

COSA CHE NON CENTRA NULLA: Pilastri della creazione, lontani 6500 anni luce dalla Terra, ora non ci sono pi, ripresi anni fa da uno shuttle Apple. E una notizia meravigliosa, una scoperta grandiosa

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Riassunto di quel che succede: Milo assiste alla nascita di un Trikerr, una potente guarnigione muraria che si innalza allimprovviso dal terreno per racchiudere un raggruppamento di gente, impossessarsi dei loro territori e sottometterli, senza che essi ne sappiano nulla, o che riescano a capirne lorigine.Neivian tenta un modo di sottrarsi ai continui inseguimenti di suo fratello, che col passare del tempo, notando la sua inclinazione a starsene in disparte, e a vagare per il palazzo, decide di tenerla ancor pi sotto sorveglianza, e la stessa notte in cui Neivian affronta lo strano viaggio in quella terra sconosciuta, approfittando del suo improvviso calo di forze di cui non si cura pi di tanto - la porta in una stanza con tutte le comodit tra laltro vicina abbastanza da poter sentire il vociare indistinto dei suoi parenti e ne serra a chiave la porta. Nevian rinviene, e riesce a trovare una via di fuga, tentandoci per la prima volta, radunando il suo coraggio, nella sua mente, e si ritrova in un luogo simile a quello del suo sogno, e ritrova Milo, il ragazzo del fiume, con il quale fugge, assieme alla stessa famiglia di lui, e servendosi di espedienti magici, cerca di tenere queste persone e s stessa il pi possibile lontani dalle ingiunzioni della famiglia, capitanata da un lontano parente di Neivian, che conta di impossessarsi di ogni singolo individuo umano, sino a quando non riesca a esaurire la sua brama di potenza ultraterrena. Cos i cinque Neivian, Milo, Lether, madre di Milo, e Tika, sorella di Milo, e anche Drina, la piccola amica di Milo scorrono attraverso il tempo sul mondo che corre impervio, frastagliato sempre pi da inquietanti muraglie che infliggono disperazione e male al popolo della Terra. (Grazie, castello di Loarre)

Oggi circa il 20% della popolazione mondiale utilizza pi dell'80% delle risorse naturali. Nel 1986 l'umanit - "una specie tra milioni di altre "(W. Rees) - si appropriata del 40% del prodotto netto della fotosintesi terrestre. Nell'ambiente marino, del 30%. L'ansia di produrre sempre maggiore benessere materiale porta a fagocitare le risorse disponibili, presi come siamo dalla formula del tutto e subito e sordi al richiamo del ...e dopo? L'ozono e l'effetto serra sono un chiaro segnale della raggiunta capacit del pianeta di assorbimento degli scarti. La formula "usa e getta" - comoda, pratica, apparentemente economica - diventata un gesto, un'abitudine quotidiana ormai radicata. Si usano le materie prime e si gettano le scorie tossiche o altamente inquinanti. Uranio, mercurio, rifiuti chimici hanno trovato un posto nelle terre del Sud: un business illegale che l'Occidente ha tutto l'interesse a mantenere. La pi grande contraddizione che stiamo oggi vivendo quella che vede da un lato la protesta contro la distruzione della foresta amazzonica e dall'altro il nostro quotidiano gettare rifiuti in discariche abusive e inceneritori in modo incontrollato e irrazionale. Nella maggior parte dei casi senza renderci conto delle conseguenze di quel gesto. L'effetto serra una chiara conseguenza della capacit -satura- di assimilazione del nostro Pianeta. Lo studio che segue affronta, in modo sintetico e generico, la risposta dell'Italia all'indirizzo di ripensamento, pianificazione, sperimentazione e uso di tecnologie pulite evidenziato dai dibattiti internazionali sul futuro e la tutela del nostro meraviglioso Pianeta.Erosione del suolo, deforestazione, impoverimento dello strato di ozono, inquinamento di terra, aria, acqua, piogge acide, estinzioni di specie di animali e piante sono tutti elementi di degrado che continuano a svilupparsi in misura crescente. Adottare uno sviluppo sostenibile richiede un'economia che soddisfi i suoi bisogni presente senza depauperare il futuro. Occorre dunque "rileggere il bilancio ecologico (locale, regionale, globale) ribaltando l'approccio tradizionale della sostenibilit: non pi calcolare quanto carico umano pu sorreggere un habitat definito, ma quanto territorio (terra, acqua, aria) necessario per un certo carico umano, cio per reggere l'impronta ecologica che una popolazione imprime sulla biosfera (carrying capacity)" (M.Wackernagel- W. Rees Come ridurre l'impatto dell'uomo sulla terra). Le dimensioni locale e globale del problema ambiente sono ormai fortemente intrecciate.