siate di quei-li che mettono in pratica la parola · siate di quei-li che mettono in pratica la...

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SIATE DI QUEI-LI CHE METTONO IN PRATICA LA PAROLA «tlon cè,unbfini tultuano d§, anffi h U pueatad2rlo iùptm». Ma il ìruib esln dal aùc. A NCoBA una volta I'Artico Testamento e il flvangelo si illuminano a vicenda e cj fan- no crescere nella fede. Stupendo il te§to del Deuteronomio (I Lettura) cl\e indica come tutta l'esistenza del credente viva dell'ascol- to della Parola di Dio. ?ale ascolto sarà petò efricace se quella Parola viene messa in prsti- ca. (II Lettura,).11 discepoìo di Gesù Cristo onora Dio (con tutto il cuoter, cioè con tutto se stesso, non limitandosi ad adolarlo solo {con le labbra,. Gesù, certo, apprezza Ia legge, mr si oppo- e ai farisei e agli scribi, perché si sono allon- tanati dal senso profondo di alcune prcscd, zioni (come lal?tura di biechied, stoviglie, mad...), anteponendo alla legge autentica ri- ti e gesti della tBdizione umana. I farisei e gli scribi del tempo di Gesù sono figura dell'uomo religioso che è in noi, spesso lega- to al formalismo e all'esteriorita, forse alla spettacolarità. Solo una intensa spiritualità (che la Bibbia ama chiamare con il nome "cuoie") può rendere gradito a Dio il nostro pen§3re e il nostro agire, §enza questa, I'uo- no diventa schiavo dei molti mali e dei motti vizi che Gesù denuncia apertamente, senza sco ti (Yangelo). Orhlldo Zambelo, ss! a Alla cura minuziosa dell'esteiorità che caQtterizza Ia religiosità dei contempora- nei, Gesìt oppone la cu@ dell interiorità, cioè del"cuorc". E richiama ilprcleta lsaia: "Questo popolo mi onoru con le labbra, ma il suo cuore è lontano da rne,- ANlltotlA D'|i{oRESS0 (sor85,3.5) in pi€di Abbi pietà di me, Signore, perché ti invo. co iuito il glorno: tu sei buono e pronlo al Petdono, sei pièno di misèricordia con chi ti invoca, Celebrante - Nel nome del Padre e del Figlio e dello Sphito Santo. Assemblea - Amèn- C - llSignorè sìa con voi. A- E co.lltuospifio. AIIO PENIIINZIAI.E C - È nel nostro cuore ché affonda le radici il bene. ma anché ilmale. Chiediamo al Signo- re di purificarlo con la lorza del suo amore che perdona. @rcve pau6a di silenziol. C - Signore, tu ci vuoidiscepoli delta vorità. Per- dona le nostre ipocrisie e abbi pièta dinoi. A - Signore, pietà. xxI C - Crlsto, tu civuoi amanli della aiusiizia. Per- dona i loni inllitti al noslro orossinio è abbi Die- dinoi. A - Cristo, piètà. C- Signore. iu ci woi testimoni della tua cadtà. Perdona inostd egoismiè abbi pieta dinoi. A - Signore, pietà. C- Dioonnipotente. abbia misericordia dinoi, per doni i nostri pectati e ciconduca alla vik eterna. A- Amèn. GLoRlA A Dlo NELl.'A[To DEI ClELl e pace in terra agli uomini di buona volorìtà. Noiti lo- diamo, li benediciamo, ti adoriamo. ti olorffi- chiamo. ti rendiamo grazi€ per la fua qloia im- mensa, Signorè Dlo, Re del cielo, Dio Padre onnipotentè. Signore, Figlio unigenito, Gesir Cristo, Siqnore Dio, Acnello di Dio. Fiolio del Padre. tu -che rogli i f;ecàti det mond6, aÈbi pi+. tA di noi; tu che logli i peccati d€l mondo, ac- cogli la noslra supplica; tu che siedi alla de- stra dèl Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Sanio. tu solo ilSignore, tu solo l Altissimo, Gesit Cristo, con 16 Spirito Santo: netla gto- a di Dio Prrlrè Amen C0|,|,ETTA - O Dio, nostro Padre, unica fonte di ognidono perfetto, suscita in noi I'amore perte DOMENICA DEL TEMPO ORDINAEIO. 19

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SIATE DI QUEI-LI CHE METTONO IN PRATICA LA PAROLA

«tlon cè,unbfini tultuano d§, anffi h Upueatad2rlo iùptm». Ma il ìruib esln dal aùc.

A NCoBA una volta I'Artico Testamento e ilflvangelo si illuminano a vicenda e cj fan-no crescere nella fede. Stupendo il te§to delDeuteronomio (I Lettura) cl\e indica cometutta l'esistenza del credente viva dell'ascol-to della Parola di Dio. ?ale ascolto sarà petò

efricace se quella Parola viene messa in prsti-ca. (II Lettura,).11 discepoìo di Gesù Cristoonora Dio (con tutto il cuoter, cioè con tuttose stesso, non limitandosi ad adolarlo solo{con le labbra,.

Gesù, certo, apprezza Ia legge, mr si oppo-e ai farisei e agli scribi, perché si sono allon-

tanati dal senso profondo di alcune prcscd,zioni (come lal?tura di biechied, stoviglie,mad...), anteponendo alla legge autentica ri-ti e gesti della tBdizione umana. I farisei egli scribi del tempo di Gesù sono figuradell'uomo religioso che è in noi, spesso lega-to al formalismo e all'esteriorita, forse allaspettacolarità. Solo una intensa spiritualità(che la Bibbia ama chiamare con il nome"cuoie") può rendere gradito a Dio il nostropen§3re e il nostro agire, §enza questa, I'uo-no diventa schiavo dei molti mali e dei mottivizi che Gesù denuncia apertamente, senzasco ti (Yangelo). Orhlldo Zambelo, ss!

a Alla cura minuziosa dell'esteiorità checaQtterizza Ia religiosità dei contempora-nei, Gesìt oppone la cu@ dell interiorità,cioè del"cuorc". E richiama ilprcleta lsaia:"Questo popolo mi onoru con le labbra, mail suo cuore è lontano da rne,-

ANlltotlA D'|i{oRESS0 (sor85,3.5) in pi€di

Abbi pietà di me, Signore, perché ti invo.co iuito il glorno: tu sei buono e pronlo alPetdono, sei pièno di misèricordia con chiti invoca,Celebrante - Nel nome del Padre e del Figlio edello Sphito Santo. Assemblea - Amèn-C - llSignorè sìa con voi. A- E co.lltuospifio.AIIO PENIIINZIAI.EC - È nel nostro cuore ché affonda le radici ilbene. ma anché ilmale. Chiediamo al Signo-re di purificarlo con la lorza del suo amoreche perdona.

@rcve pau6a di silenziol.C - Signore, tu ci vuoidiscepoli delta vorità. Per-dona le nostre ipocrisie e abbi pièta dinoi.

A - Signore, pietà.

xxI

C - Crlsto, tu civuoi amanli della aiusiizia. Per-dona i loni inllitti al noslro orossinio è abbi Die-tà dinoi. A - Cristo, piètà.C- Signore. iu ci woi testimoni della tua cadtà.Perdona inostd egoismiè abbi pieta dinoi.

A - Signore, pietà.C- Dioonnipotente. abbia misericordia dinoi, perdoni i nostri pectati e ciconduca alla vik eterna.

A- Amèn.

GLoRlA A Dlo NELl.'A[To DEI ClELl e pace interra agli uomini di buona volorìtà. Noiti lo-diamo, li benediciamo, ti adoriamo. ti olorffi-chiamo. ti rendiamo grazi€ per la fua qloia im-mensa, Signorè Dlo, Re del cielo, Dio Padreonnipotentè. Signore, Figlio unigenito, GesirCristo, Siqnore Dio, Acnello di Dio. Fiolio delPadre. tu -che rogli i f;ecàti det mond6, aÈbi pi+.tA di noi; tu che logli i peccati d€l mondo, ac-cogli la noslra supplica; tu che siedi alla de-stra dèl Padre, abbi pietà di noi. Perché tu soloil Sanio. tu solo ilSignore, tu solo l Altissimo,Gesit Cristo, con 16 Spirito Santo: netla gto-

a di Dio Prrlrè Amen

C0|,|,ETTA - O Dio, nostro Padre, unica fonte diognidono perfetto, suscita in noi I'amore perte

DOMENICA DEL TEMPO ORDINAEIO. 19

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e rawiva la nostra lede, perché si sviluppi innoi il germe del bene e con il tuo aiuto maiuri ti-noalla sua pienezza. Perilnosko Sionore Ge-sù Cristo... À - Amen.Oppwe la ellèta dettAnno B, dal Mes$le t ed-, W- 1001:

C - Guarda, o Padre, ilpopolo cristiano raduna-lo nel giorno memoriale della Pasqua, e fa'che la lode delle nostre labbra risuoninella pro-fondilà del cuore: la tua parola seminata in noisantifichi e rinnovi tutta la nostra vita. Pèr il no-stro Signore Gesù Cristo... A - Amèn.

A - Aendiamo grazié a Dio-

SAI.MO RESPONSOTIATE (Sol l4l15.1-5)

PRIMA IEITUnA sedulì

I comanakhenti e k legge data da Mosè al popo-lo d'lsreele veniva cla Ob e perciò si dovevano os-seNarc senza aggiungerc o togliere nulb. La prc-senza di Dio in mezzo al popolo è un invito alla lo-rc os§eNanza.

Dal libro del Deuteronòmio (4,1-2.6-8)Mosè parlò al popolo dicendo:ì"Ora, lsrae-

le, ascolta le leggie le norme che io vi insé-gno, atfinché le m€ttiate in pratica, perché vi-viaté ed entriate in possesso délla terra che ilSignore, Dio dei vostri padri. sla per darvi.:Non aggiungerete nulla aciò che io vicoman-do e non no toolierete nulla: ma osserverelè icomandi del Sidnore, vostroDio, ch€ io vipre-scrivo.6Le osserverete dunque, e le metteretein pratica. perché quella sarà lavostra sagoez-za e la vostra inlellig€nza agli occhi dei popoli,iquali, udendo parlare ditutte queste leggi, di-ranno: "Ouesta grande na2ione è il solo popo-lo saggio e inlelligente". ,lnfatti quale grandenazione ha gli dèi così vicini a sé, clme il Si-gnore. nosko Dio. è vicino a noi ognivolla cholo invochìamo? rE quale grande nazione haleggi e norme giuste come è tutta questa legi-slazione che io oggivido?".

La tenda, nella Bibbia, à il segno dè a pre-senza di Dio e de a sua dimoa. dove egli aè-coglie chi lo ama e lo cerca. Pet questo can-tiamo (o diciamo):

B Chi teme il Signorc abiterà nèlla sua tenda.

Chi te- m6 ilSi- gho - ie

rà nel-la sua tèrì-da-

20 TEMPO ORDINARIO

Colui che cammina senza colpa, / pratica lagiuslizia / e dice la verità che ha nel cuore, /non sparge calunnie con la sua lingua. &Non fa danno al 6uo prossimo/e non lancia in-sultialsuo vicino. /Aisuoiocchi è spregevole ilmalvagio, / ma onora chi teme il Signore. BNon presta il suo denaro a usura / e non accet-ta donicontro l'innocente. / Coluiche aoisce inqueslo modo / reslerà saldo per sempÈ. BSECOI{DA I.ETIURA

La parola d! Dio ha Asogno di evangelizzatod e dilestnoni. E una paroh che non va sob as@ltata,ma anche vissub e falta conosaÈre a fiJtti.

Oalla letteÌa di san Giacomo apostolo(1,17-14.21b-22.27\

Fratelli miei carissimi, ,,ogni buon regalo eogni dono pedetto vengono dal,'alto e discen-dono dal Padre, crealoré della luce: presso diluinon cè variazioné né ombra dicarnbiamen-to. raPer sua volonta egfi ci ha generati per mez-zo della parola di v€rità, per essere una primi-zia delle sué creature.

,rAccogliete con docilita h Parola che è sta-ta piantata in voi e può portarvi alla salvez2a.zsiate diquellicho mettono in pratica la Paro-la, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stes-si. sRelìgione pura e senza macrhia davantiaDio Padre èquesta: visitare gliorlanie levedo-ve nelle soflerenze e non lasciarsi contamina-re da questo mondo.Parela di Dio. A - Rendiamo gr.:te a Oio.

(Gc l,l8) in piedi

§ Alleluia, alleluia. Per sua volontà il Padreci ha generati per mèzzo della parola diverita.per essere una primizia delle sue creature..B Alleluia.VATIGELOGèsù improvea ai suoi ascoltatoi di onoàrc Diocon le labbra, ma non con ilcuorc, perchè sono attentissifii alle osseruanze stabilib .lagli uomini,ma non aftretlanto dtgcisi a inpegnare il d.a@ a fa-re la volontà di Dio.

CANIO AI. VAN§EI.O

Oal Vangelo s€condo arco

0,14.1415.21-A)A - Gloria ate, o Signore.

ln quel tempo, ,si riunirono altorno a Gesù ilarisei e alcuni dégli scribi, venuli da Gèrusa-lemme. ,Avendo visto che alcuni dei stroi disce-polì prendevano cibo con mani impure, cioènon lavate - ji farisei infatti e tufli i Giudei nonmanOiano se non si sono Iavatì accuratamentele mani. attenéndosi alla tradizione degli anti-chi .é, tornando dal mèrcato, non manqianosenza aver fatto le abluzioni, o osservano mol-te allre cose per tradizione, come lavature di

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bicchieri, di stovigtie, dioggeni di ramee di tetti-. luèI raflset 6 scflbi to interrogarono: «per-cne I luot djscepoli non si comportano secon-do la lradizone degli antichi, nia prendono ci-bo con maniimourÉ?"

.Ed egli rispbse loro: "Bene ha Orofetatolsaìa di voi, ipocriti, comé sta scritio: .eue-sto popolo mi onora con le labbra, ma il suocuore è lontano da me. ,lnvano mi rendonoculto, insegnando dotlrine che sono orecettidi uomini'. slrascurando il comandamento diDio, voi osseryale la tradizione deoli uomi-ni".,Chiamata di nuovo la tolla. dicÉva bro:"Ascoftatemi tutti e comDrendete bene! bNonc è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lul.possa renderlo impuro. l\ra sono le cose cheescono dall'uomo a renderlo impuro". E dice-va lai suoi discepolilì ,1"Dat di dentro infatti,cioè dal cuore degli uomini, esclno i proDositidimale: impur a, iurti, omicìdi, aaduftéri, àùdi-tà. matuagita, inganno. dissolutozza, inùdia,calunnia, superbia, stoltezza. BTutte ouestecos6 cattivè v€ngono fuori dall'intemo e iendo-no impuro l'uomo".

PROFESSIONI DI TEDE

A-Lodeatè,oC.lsto.

GREDO lN Ut{ S0L0 Dlo, padre onnipotente,creatorè del cièto e della terra, di tutte técosevisibili e invisiblti. Credo ih un solosi-gnore, G6sù Cristo, uniqenito Fiotio di Dio.nato dal Padre prima di tutti i secÉti: Dio daOlo, Lucè da Lirce, Dio vero da Oio vero,generalo, non creato, della stessa sostanzadelPadre;per mezzo diluitutte le cose sonoslate create. Per noi uomini e oer la nostrasalvezza discese dal cièlo, (éi china il ca-po) e per opera dello Spirito Santo siè incaFnato nel seno della Vergine Maria e si è fattouomo. Fu crocilisso per noi sotto ponzioPilalo, mori e fu sepotto. llterzo giornoè ri-suscitato. secondo Ie Scritture. è salito alcielo, siede alla destra delPadre. E dinuo-vo verrà. nella gloria, per giudicaré i vivi e imorti, e iìsuo reqno non avra fine. Credo nel-lo Spirilo Santò, chè è Signore e dà la vi-ta, e procede dal Padre è dat Fiqlio. Con ilPadre 6 il Figlio è adorato e glorilicato, e haparlato per mezzo dèi profeti. Credo la Chie-sa, una. aanta, cattolica e aposiolica. pro-tesso un solo battesimo per il perdono deipeccati. Aspetto la rlaurrezione dei mortie la vita del mondo che verrà. Amèlr.

C - Fratelli, il Signore Gest, ci ha rjoenerati conla Parola diverità seminata neinostiicuod. cui-datidalloSpiritoSantoene adocilitàdellascot-lo, rivolgiamo al Padre la noska preghiéra.

PREOHIIRA DEI FEDEII (si può odqtoro)

XXII DOMENICA 45

Preghiamo con fede e diciamojAssemblea - Ascoliaci, o Slgnore.1. Perchà la santa Chiesa diDiosia messagge-ral entusiasta della nuova 6vanqelizzazione-n;t-le periferiè del mondo, preghiaÉo.

2. Perc+lé sia dala ai responsabili de a vita D[/bbli-ca il tuo Spirito di cieativita e di lungimiranzà per iloen6 comune, in particolaro per coloro che sonoin dilticollà in questo momedd dic-lisi, pr€qhiario.

3. Pe.ché si apra il nostro cuore alaa tua parolae diventi germé di vita cristiana nella famiolia enella società, preghiamo

4. Perché sia donata a questa comunità in Dro-ghiera la speranza n6tla prova e il mralooio diunire le forze nella solida;eta, preghiam;-lnlenzion delta camunità locale.C - O Dio, che esaudiscichi tiprega con lede,nnnovaci con it tuo spirito di santità e di amoreperché, radicati e fondati nella carità. adoriamoCdsto nei nostd cuori e lo serviamo ndi nostri tra-lelli. Eglivive e reqna nei secoli dei s6coli.

C - Sanlifica, Signore, Iofferta che li oresentia-mo. e compi in noicon la potenza deiluo SDiri-to la redenzione che si attua nel mislero. irer

SUI.I.E OfFERTE

Cristo nostro Signore.

DOPo rA CoMut'flot'lE

in piedi

A - Amèn.

in piedi

(Si §uggsrisce di usa.è ta Prcqhréra €uca.islica v/C: Ge-sù mdello dianore lve$ats ed., paq. 9O9).

MISIERO DlLlA FEDE in ginocchio

A - Tu ci hai rcdenti con la ùra croce o ta tua rl-surezione: salvaci, o Salvatore del mondo.

ANlltOt{A AILA CoMUN|oi{E - «I mate cheeace dal cuore, cohtamina l'uomo,, dice ilùrgnorc. (Cfr N4c 7,20)Pausa di ringraziametto atle santa Comunione.

C - O Signorè, che ci hai nutritialta tua mensa.fa' che queslo sacramento ci ratlorzi nel tuoamore e ci spinga a servirli nei nostri fralelli.PerCrislo nostro Signore. A - Amen.

PBOPOSTÉ PEB I CANlliù Repenoio nazio-nale, canti per h Lituqia, E eDici/cei 2009. /rizrb. Tutt6 la tera caiti a Dio (310): Tu. testadèlla luce (380). Rit. ctet Salmo rcéDonsotiate:M' A. Paisii Oppurc: Bit. comune..Sdero nel Si-gnore (336). Processrbnè offenoriatè: Dou,é c*nta e amore (124). Comu,lorej Lo Spirilo diDio (291 ): Amatevi, tratelt l2sst. Conoèdo: Sat-ve, rcgina, dolce madre (220).

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l' s€thmbrc - Gionata per Ia salya$erdia det clelto

NON AI'ER PATMADI CUSTODIEE LA MADBE TEBRAPer nutrire il pianetacon.cuore solidale

T A(elebrazione delLa X Giomah per Ia sali€guar.IJ dia del( reato e slara precedula daimpofiaÌiririflessioni in remadelSanto Pddre. Cusiodte il clearoè un compito che spetta ai cristiani.

Non è però un impegno escÌusivo dei crisiiani per-ché tutii sono chiamàti àd avere ùn atieggianento dicùstodia, aveva 8iàL splegato il Pontefice in un video-

nessaggio del ? feb-braio scorso in occa-sione deìl'evento

"Le Idee di Espo2015. Ve$o lo Cat-td, dti MikLno, . lnadelle priorità €on-crete per il Pontefi-

paura di custodirela tena che è ma.dre di tutti,, e come"madre" esìge daciascùno, ha prose-guiio Papa France'sco: (rjspetto e non

Worisce la Sùana! FannStt tttl Bukhntu, Ket ngo@!Ntd11).

ùolenza o ppggio an.ora arroganza da padroni-.All immagine dcl padrone dunque, si conrrapponcqueìla del custode. La

"radice di tutti i mali, per ilPapa è *Ì'inequita». Papa Fràncesco ai dirigenti del,la CoÌdiretti ricewti in udienza ii 3l gennaio scorsohr' evìdenziÀto la qualita del lavoro wolro daglia$icoltori: "chiamati à dsponderc con àudacia e creati-vitaal mandaro .onspgnal o da.cmpre all'uomo:quel.lo di coltivÀre e cùstndire lÀ trm,

La tena è un dono che dedessere custodito e ,lorizzafo ha detto il Papa anche athaverso: "concrc-ie scelie politìche ed economiche, per poter «risoìve'rc lc i ause slrunurali dellapovellà" e "nuirirc ilpia-neta con cuore solidaìe,.

APOSTOI.ATO DETTA PREGHIERAl\teazioni: Setlembrc

Universolej Perché c.escono le opporlunito di formozione e di lworo per igio,on| iter l'evonge-lizzozione: Pe,chc i coàhistisiono nello orojriovito leslimoni coerenti dello fede che onnuirciÉ.".yes(ovi: Per.hé imovimen e le ossociozioni si in-tegrino volen eri nello posbmle orqonico dello porrocchio. Moriono: Màrio, rifugioaei peccotori, in-lercedo per noi presso ilSignore

, ll u EOMENTCA. Pe'iodim 'llsico

n. I . 2ù 5 0 EdoÉ Bp.ieéb tè Ni.da Earm C.nd eroÉ oiando z:nrbeùo p @ sa paolo 14 12061 Àbà.+J (cN) re 0i731963re Fa0rrun6r2r caP6E e 107 201.25.oi@i@è Gr 0r73.a6 $3. Edi,nii p6'ùd.is paoro 5j . . ,,5òoieiib ainlo €E{n1rc6,5@p€r.ìs[L'! 6]rondlo-ed'q.'Eo.è$Fi#saoa!],àcahmdasÉia.c.ùqb:r [email protected]€6e!o.a0.(c^ q.0 . 1461 D'eo"i c ,ò

XXIT SETIIMANA DEL TEMM OBDTNARIO(31a.Zo- 5 sefi') Litursia dellz Cbe: II tettiltwne

3r L I Sieftre lietre a gtudi€are la ta a. Ne11a sinagGga GesÙ' Iegge ed applica a * ste§ro la celebre pagha dellibro di Isàiai .Lo Slirito del Signore è su di me,. Ma isuoi contemponnèi lo r$plngo.no. S. Aristile; S. Rui.

onda'ilmnato. iTs 4,11.18i Sal 95,1.35.1I.13i Lr4 r6.3n

I \ì Sotro @n di contÉmplùe lÀ botrtà del siglorc trcl.la teEa dei rìyelti. Gesu inseBu.on aurorila neua sinagogÀ di Carar nao, poi guariqce un ossFsso. I presenii qompresidaììo sl,upore per la sua !àrolà É per ilsuo poreF.S EEidin a.bata; S. Giosu"; R. G1ùliaw da.oyalta. I T"

O Signorc,liben il clDre de.I'ltona ddin super-bi4 Ti@iano 'olo in tp Ia m giuslix& t hp

" anzi.

httto dmarc e sentizia al yttssiiln co/L wnittù. e seùL-pli.t:iùL Fa' de in ognL urtì,o possianla §rrgere il eeLDIb e la Tbstmritu sia hostt enzd del Sialae.

5,1-6.9-r 1i Sai 26,1.4.13-14i Lc 4,3137.2 I Coffido nolìa f€deltà di Dio, ir etcno e per s€mDre.Cesù a Cafanao gùarisce anehe la suocera di Pietro. Poi,nomslante le ìrui§lln2e della genle, lascu la .ita p.r !or.tarF anche ahrolF larìnunzio del Repmo. -t f,lridioi §r. ,{,belra e Yito; S. ZamD. Cot t,t 8ì Sal 51,1G11; Lc 4,3844.

X tr S- Opsorio Maoru, Ddoa e dntt@ p dalla Chizso.. Me.moria (bai{o ). fl Si$ore ba fatto mtroscere ls a sal-veu a. Nei ràcconto della pesca miracolosa. Sinotr Piehoè urìa figùa di primo piano. Qu€lla pesca è simbnlo deÌÌasua personale ,Tcazione..9. fràe; B. tluahl Col1,9-14\Sal97,2-6;Lc 5,rl1.4 t' Plqscntatrvi al SiÈorc mtr esdrÀnra. Ai larisérche rinproverano Gesù perché i suoi discepoli non digiu,nam, egli rìsponde che ff§i digiuneranno quandolo Spo-so sarà loro iolto. Con Gesù Cristo inilia dawe$ un'epo.c, rcligiosa nuova. g ÈrsaAq B. Cakrùn Ma.ttei. Colr,16-20i Sal 99,2-5ì Lc 5,33 30.

5 S Dio è il lÀio aiùio. Gesù. sull'oswaMa del sabrio.uolala dai dj5cpDoli, fÀ Drèscnte anchp ,u bae biblirache iI riio e là norma legale nor demno lre\àlere sln be-ne e sull'impegìo deìla salvezz^- S- Qùinto: S- Bertina: B.?eresa dn Cql&tl/l. Col 1,21.23; Sal 53,&4.6.8; Lc 6,1-5.t6 D rxlll DoM;ro .lat T.O. 'B t San Maqnn) 83b,4 7;Sal 145,7.10: Gc 2,I-5tMc 7,3I.371

"CAPACI DI S!'EGLL{RE IL TIO§'DO"5 s"rrarxrre - B€*ts Teresr di CalcdtaI nome originalb di Mad$ Tercsa di CÀìcufia è AF€§eBordiu Golìsahr- NacqG il 27 agos.to l9l0 a S*opis(Marfdonia), ed,rò iÌ ù isitula irlandes€ e poi rcmemrndah in India doft §i iÌnpegnò cone in§egnartE e di-rettrice di nn coltegioi nol 1916 coninoiò a hl1)lar€ tra iloveri di Calcutla € nel 1948 di€de inizio ale.ì&;§?in&rb ùLb Aùfia. ùJs qnali1tet 1S63 s€cuirono i l,/u&r#Mbsianad ùUt CÉtità. b:n9rita del Prcrdo Nobet perla pa.e net 1970. Morì iì 05/19 997. Ploclanaia beatanel20{8. Lùigt CtomniÌi, *rp