societa’ san vincenzo de paoli federazione nazionale … · internazionali per farci conoscere...

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1 SOCIETA’ SAN VINCENZO DE PAOLI FEDERAZIONE NAZIONALE ITALIANA VERBALE DELLA RIUNIONE DEL COMITATO DIRETTIVO Roma, Casa tra noi sabato 18 e domenica 19 giugno 2016 Membri con diritto di voto presenti: Baldeschi Laura (Coordinatore Toscana), Bandiera Giulia (Coordinatore Liguria), Capellini Roberto (Presidente Federazione Regionale Lombardia), Ceste Maurizio (Membro GE), Dall’Ara Luigi (Coordinatore Emilia- Romagna), Delvecchio Marco (Membro GE), Di Fonzo Francesco (Presidente ACC Bari-Castellaneta), Di Iullo Davide (Coordinatore Abruzzo-Molise), Fontanive Giuseppe (Coordinatore Veneto-Trentino), Forti Roberto (Segretario Federazione Nazionale), Galdo Monica (Membro GE), Gianfico Antonio (Presidente Federazione Nazionale), Guercio Marco (Coordinatore Piemonte-Valle d’Aosta), Messina Claudio (Membro GE), Passeri Enzo (Coordinatore Lazio-Umbria), Ruggiero Fortunato (Coordinatore Campania-Basilicata), Secci Vincenzo (Membro GE), Stefanini Luca (Tesoriere Federazione Nazionale). Membri senza diritto di voto presenti: Bersani Marco (Rappresentante c/o Famiglia Vincenziana). Altri presenti: Amoroso Giovanni (Consulente dinamiche di gruppo), Fiumara Chiara (Segreteria Sede Nazionale), Lucci Luigi (Consulente dinamiche di gruppo), Napoleone Padre Luigi (Consigliere Spirituale ACC Napoli). Membri con diritto di voto assenti: Arrigo Salvatore (Coordinatore Sicilia), Gangemi Gabriella (Presidente ACC Reggio Calabria), Santimaria Roberto (Presidente ACC Bolzano), Spuri Cirilli Maria Teresa (Coordinatore Marche), Svab Anna Ivica (Presidente ACC lingua slovena), Trovato Maria Guglielmina (Vice Presidente Federazione Nazionale), Truzzi Augusto (Coordinatore Friuli Venezia Giulia). Gli aventi diritto di voto presenti sono 18 su 25. La seduta è valida Il Presidente giustifica l'assenza, per un contemporaneo impegno, della Vice Presidente Maria Guglielmina Trovato. _______________________________________________________________________________________________________________________________ Ordine del giorno: 1) Comunicazioni del Presidente. 2) Esame delle richieste di adesione alla Federazione Nazionale. 3) Esame di eventuali richieste di deroghe ex art. 6.4 dello Statuto della Federazione Nazionale. 4) Esame eventuali richieste di autorizzazione di modifica a testi statutari di ACC. 5) Adesione al gruppo per l’Alleanza contro la povertà in Italia, delibera fascia e quota di adesione. 6) Campagna Nazionale e concorso scolastico. 7) Eventi per il Giubileo della Misericordia. 8) Settore Giovanile. 9) Rivista Nazionale. 10) Premio Castelli. 11) Focus sui Coordinatori regionali – lavori di gruppo. 12) Proposta per la promozione della nostra realtà e delle nostre iniziative. 13) Varie ed eventuali. Il Presidente inizia la riunione salutando tutti i presenti e invitando a recitare la nostra preghiera, pratica che auspica sia comune a tutti gli incontri tra vincenziani. Il Presidente informa che in questo incontro saremo accompagnati dall'Assistente Spirituale dell'ACC di Napoli, p. Luigi Napoleone che celebrerà la Messa domenica mattina, prima dell’inizio dei lavori. Antonio riferisce sui primi mesi della sua presidenza, sottolinea l'armonia e la sinergia che caratterizzano i lavori della Giunta, la volontà di realizzare, l'amicalità che si è creata in conformità agli insegnamenti di Ozanam che rendono anche testimonianza verso l'esterno.

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SSOOCCIIEETTAA’’ SSAANN VVIINNCCEENNZZOO DDEE PPAAOOLLII FFEEDDEERRAAZZIIOONNEE NNAAZZIIOONNAALLEE IITTAALLIIAANNAA

VERBALE DELLA RIUNIONE DEL COMITATO DIRETTIVO Roma, Casa tra noi

sabato 18 e domenica 19 giugno 2016

Membri con diritto di voto presenti: Baldeschi Laura (Coordinatore Toscana), Bandiera Giulia (Coordinatore Liguria), Capellini Roberto (Presidente Federazione Regionale Lombardia), Ceste Maurizio (Membro GE), Dall’Ara Luigi (Coordinatore Emilia-Romagna), Delvecchio Marco (Membro GE), Di Fonzo Francesco (Presidente ACC Bari-Castellaneta), Di Iullo Davide (Coordinatore Abruzzo-Molise), Fontanive Giuseppe (Coordinatore Veneto-Trentino), Forti Roberto (Segretario Federazione Nazionale), Galdo Monica (Membro GE), Gianfico Antonio (Presidente Federazione Nazionale), Guercio Marco (Coordinatore Piemonte-Valle d’Aosta), Messina Claudio (Membro GE), Passeri Enzo (Coordinatore Lazio-Umbria), Ruggiero Fortunato (Coordinatore Campania-Basilicata), Secci Vincenzo (Membro GE), Stefanini Luca (Tesoriere Federazione Nazionale).

Membri senza diritto di voto presenti: Bersani Marco (Rappresentante c/o Famiglia Vincenziana).

Altri presenti: Amoroso Giovanni (Consulente dinamiche di gruppo), Fiumara Chiara (Segreteria Sede Nazionale), Lucci Luigi (Consulente dinamiche di gruppo), Napoleone Padre Luigi (Consigliere Spirituale ACC Napoli).

Membri con diritto di voto assenti: Arrigo Salvatore (Coordinatore Sicilia), Gangemi Gabriella (Presidente ACC Reggio Calabria), Santimaria Roberto (Presidente ACC Bolzano), Spuri Cirilli Maria Teresa (Coordinatore Marche), Svab Anna Ivica (Presidente ACC lingua slovena), Trovato Maria Guglielmina (Vice Presidente Federazione Nazionale), Truzzi Augusto (Coordinatore Friuli Venezia Giulia).

Gli aventi diritto di voto presenti sono 18 su 25. La seduta è valida Il Presidente giustifica l'assenza, per un contemporaneo impegno, della Vice Presidente Maria Guglielmina Trovato. _______________________________________________________________________________________________________________________________

Ordine del giorno:

1) Comunicazioni del Presidente. 2) Esame delle richieste di adesione alla Federazione Nazionale. 3) Esame di eventuali richieste di deroghe ex art. 6.4 dello Statuto della Federazione Nazionale. 4) Esame eventuali richieste di autorizzazione di modifica a testi statutari di ACC. 5) Adesione al gruppo per l’Alleanza contro la povertà in Italia, delibera fascia e quota di adesione. 6) Campagna Nazionale e concorso scolastico. 7) Eventi per il Giubileo della Misericordia. 8) Settore Giovanile. 9) Rivista Nazionale. 10) Premio Castelli. 11) Focus sui Coordinatori regionali – lavori di gruppo. 12) Proposta per la promozione della nostra realtà e delle nostre iniziative. 13) Varie ed eventuali. Il Presidente inizia la riunione salutando tutti i presenti e invitando a recitare la nostra preghiera, pratica che auspica sia comune a tutti gli incontri tra vincenziani. Il Presidente informa che in questo incontro saremo accompagnati dall'Assistente Spirituale dell'ACC di Napoli, p. Luigi Napoleone che celebrerà la Messa domenica mattina, prima dell’inizio dei lavori. Antonio riferisce sui primi mesi della sua presidenza, sottolinea l'armonia e la sinergia che caratterizzano i lavori della Giunta, la volontà di realizzare, l'amicalità che si è creata in conformità agli insegnamenti di Ozanam che rendono anche testimonianza verso l'esterno.

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La Giunta si mantiene in permanente contatto anche tramite WhatsApp; gli incontri, a tutti i livelli, servono per scambiarsi notizie ma anche per rafforzare i rapporti interni. La mattinata seguirà l'ordine del giorno; nel pomeriggio e nella mattinata di domenica ci saranno due sessioni di lavoro che coinvolgeranno in prima persona tutti i Coordinatori Regionali e anche gli altri presenti, in una riflessione sulle difficoltà e le aspettative dei propri ruoli. 1) Comunicazioni del Presidente.

Assemblea Generale della Confederazione Internazionale della Società San Vincenzo De Paoli Antonio Gianfico riferisce sull’esperienza dell’incontro internazionale della San Vincenzo condividendo emozioni e notizie acquisite. L’incontro si è svolto con spirito di comunione che faceva sentire a casa propria anche i rappresentanti di altre nazioni presenti. Gli scambi con i Paesi di Medio Oriente, Africa e Sud America sono stati molto interessanti ed istruttivi. In alcuni Paesi le Conferenze hanno un peso importante verso i loro Governi. La visita al Papa ha suscitato emozioni e felicità tangibili. Si è rivelata un'esperienza molto arricchente per la prossima chiedere a dei giovani di assicurare il servizio d'ordine; va ripetuta ed estesa. Il nuovo presidente internazionale, informa Gianfico, è Renato Lima De Oliveira, brasiliano, quarantacinquenne, giornalista, molto attento alla comunicazione. Sugli emendamenti discussi nella circostanza il Presidente ha comunicato che l'estensione a 69 anni per i candidati alla Presidenza Internazionale è stata respinta. È stato invece approvato l’emendamento in cui si preclude la possibilità di candidarsi per un secondo mandato. Per quanto riguarda l'iniziativa dell'ex Presidente Thio di trasformare la San Vincenzo in un ente con personalità giuridica secondo il Diritto Canonico, la decisione è stata rimandata al 2018 . Gianfico racconta che vi è stata una lunga discussione al riguardo: prima qualche nazione poi molte altre, tra cui noi, hanno ritenuto prematuro affrontare questa scelta, ed è stato votato quasi unanimemente di riflettere ancora uno o due anni prima di prendere una decisione. La difesa della nostra autonomia è stata ferma ed è stato approvato l’emendamento che la garantisce; terremo informata la Chiesa, tramite un report annuale sociale ed economico, ma non ci sottoporremo a giudizi limitanti. In riferimento, Marco Guercio ha chiesto del perché non inviare il report annuale ad altri organismi internazionali per farci conoscere meglio; se fosse davvero solo uno strumento di informazione sarebbe stato conseguente decidere di inviarlo ad esempio all'ONU, alla Croce Rossa, a Medici senza Frontiere (anche se presso l'Onu abbiamo già una rappresentanza). Roberto Capellini ha chiesto se l'informativa potrebbe essere replicata da ogni ACC verso il proprio Vescovo; per evitare che sembri una accettazione della sottomissione si prevede di inviarla in contemporanea, per visibilità e correttezza, al Comune ed altri riferimenti della comunità in cui operiamo, oltre che pubblicarla. Il Presidente risponde che stiamo pensando di redigere e pubblicare un bilancio sociale oltre che economico, se possibile già da quest'anno.

Consulta Ecclesiale degli Organismi Socio-assistenziali Il Presidente informa che negli ultimi mesi vi sono stati due incontri con la Consulta: 31 marzo e 20 maggio. Al primo incontro ha partecipato personalmente, al secondo ha delegato Marco Bersani. In entrambi gli incontri sono stati trattati in particolare due argomenti: SIA (Sostegno Inclusione Attiva) e Legge delega per il Terzo Settore. Il SIA è un nuovo modello del Governo per attuare il sostegno alla povertà che sostituisce la Social Card creata da un precedente Governo; rappresenta un passaggio dall'assistenzialismo alla promozione dell’inclusione, riconoscendo nel povero la persona. L’iniziativa del governo segue quanto indicato nella strategia Europa 2020 della Commissione Europea. È auspicabile che diventi di cultura anche per noi. Al momento il SIA ha superato la fase di proposta e avviato la realizzazione; i presupposti sono buoni, occorre monitorare la realizzazione. Il povero non è un soggetto a cui dare denaro, ma una persona da aiutare a crescere. In Europa ci sono già iniziative che mirano all'inserimento. Il Ministero ha già stilato le linee guida del SIA: è previsto un progetto personalizzato sulla singola famiglia, per analizzarne tutti i bisogni. Marco Delvecchio riferisce in proposito i risultati del progetto Diverse per 30 famiglie. Il Presidente ci richiama circa la necessità di non trasformarci in un progettificio, perché per passare alla fase pratica servono poi dei fondi che dovrebbero essere incrementati strada facendo, ma spesso non ci si riesce perché i Servizi Sociali non sono efficienti. Marco Guercio dice che in Italia ci sono milioni di poveri, non per loro scelta, che è giusto trovino una strada per uscire dalla loro situazione. Attendersi una risposta dalla politica è pura utopia. Oggi gli eventi

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culturali si possono organizzare grazie agli interventi dei privati; per coinvolgere benefattori, aziende e Fondazioni dobbiamo proporre progetti di 3, 5, 7 anni e deve esistere in una forma o nell'altra del sostegno (donazioni, posti di lavoro) una detassazione effettiva. I progetti dovrebbero produrre start up; non bastano i finanziamenti, occorrono le capacità di portare avanti nel tempo l'iniziativa: è la sostenibilità futura che va valutata obiettivamente prima di partire. Il Presidente ricorda quale può essere il nostro ruolo in materia: sensibilizzare e mettere a disposizione la nostra esperienza. La Consulta coinvolgerà anche i livelli regionali, tramite una campagna nazionale e una giornata di formazione per dirigenti Caritas. È stato richiesto alle Associazioni un ruolo attivo, con suggerimenti e segnalazioni di eventuali problemi. Sulla riforma del Terzo Settore, la Consulta si è espressa positivamente per il lavoro svolto, con delle perplessità. Le perplessità in particolare sono rispetto: al Registro Nazionale del Terzo Settore che includerà anche il volontariato; alla possibile retribuzione da parte delle Fondazioni bancarie ai dirigenti dei Centri Servizi al volontariato; al fatto che i CSV offriranno servizi a tutto il Terzo Settore. Al riguardo il Presidente coglie l’occasione per comunicare che anche la ConVol condivide queste perplessità. Informa inoltre che oggi si sta tenendo l’Assemblea dei Soci della ConVol e che vi sarà anche l’inaugurazione della nuova sede. Si è ritenuto non delegare nessuno, in quanto è importante essere presenti al primo incontro del nostro Direttivo. Si è inviata una pianta per l’inaugurazione della nuova sede in segno di comunione.

Fondazione Triulza. Costituita con la partecipazione della San Vincenzo per poter avere l’opportunità di partecipare all'Expo. Ha un modo diverso di affrontare i problemi sociali con un approccio politico-culturale e potrebbe essere un'opportunità per noi continuare a farne parte. Il 30 maggio ha tenuto la propria assemblea anche per decidere l'attività futura; impossibilitato a partecipare il Presidente ha delegato Roberto Capellini, che riferisce. In attesa di conoscere le decisioni sulla destinazione di tutta l'area ex-Expo il rinnovato Consiglio di Amministrazione ha prospettato dei possibili rilanci di attività. Per il momento rimanere associati non comporta ulteriori costi; a settembre-ottobre verranno fatte delle scelte di impegno. Le potenzialità sono enormi: vi sono rappresentate industrie, università, ne fanno parte tecnici di valore, per ora siamo in attesa degli sviluppi. Su richiesta Roberto Capellini precisa che il raggio d''azione della Fondazione non è locale ma internazionale. Al momento non è facile individuare un nostro ruolo attivo; a ottobre saremo in grado di decidere in base ad elementi molto più definiti.

2) Esame delle richieste di adesione alla Federazione Nazionale. Non sono pervenute nuove richieste di adesione alla Federazione Nazionale. 3) Esame di eventuali richieste di deroghe ex art. 6.4 dello Statuto della Federazione Nazionale.

La Presidente dell'ACC Abruzzo Meridionale chiede una proroga di qualche mese per poter portare a completamento un progetto realizzato con il contributo della Federazione Nazionale da lei seguito in prima persona; il Coordinatore dell'Abruzzo non ne sapeva nulla. L'iter è stato corretto; in base all'art. 29 comma 2 non era obbligatorio informare il Coordinatore, ma, si precisa, che sarebbe stato opportuno Viene ricordato che la deroga è prevista "solo in caso eccezionale"; il completamento di una importante iniziativa vi rientra, la mancanza di candidati no. Viene letto il testo della richiesta ricevuta. Davide Di Iullo informa che la situazione dovrebbe sbloccarsi in circa 10 mesi.

Si delibera all’unanimità la proroga per un anno.

Viene letta la richiesta dell'ACC Reggio Calabria: non ci comunica se sono state avviate le procedure per

l'elezione del nuovo Presidente. Il Presidente Gianfico si recherà di persona in Calabria; chiederà che all'incontro sia presente una controparte numerosa, costituita almeno da tutti i Presidenti di Conferenza.

Si deliberà all’unanimità che al Presidente dell'ACC di Reggio Calabria sarà richiesto di attivare le procedure previste; verrà riconosciuto il tempo necessario per farlo ma le elezioni dovranno essere svolte entro il 31 ottobre. In caso di mancata ottemperanza il Presidente verrà dichiarato decaduto e il Vice Presidente, subentrato nella carica in base al disposto dell'art. 22.6 dello Statuto delle ACC, dovrà provvedere alle nuove elezioni entro due mesi.

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Vengono letti il verbale dell’ultima assemblea dell’ACC Roma e la lettera di richiesta di proroga.

Dal verbale si evince che non essendovi state candidature alla carica di presidente l’assemblea vota su due opzioni: 1. riproporre la data del 20/09/2016 come nuovo termine ultimo per la presentazione delle candidature. 2. richiedere alla Federazione Nazionale in base all’art. 29.2 dello Statuto, il prolungamento del mandato per il dott. Roberto Fattorini, presidente uscente. Nel verbale, ancora, si evince che viene approvata la seconda opzione, precisando all’unanimità che la proroga deve essere per un intero mandato (3 anni). Qualora la richiesta non viene accolta si torna all’opzione 1. Davide Di Iullo propone di adottare la stessa soluzione deliberata per la Calabria; Marco Guercio propende per l'applicazione di quanto normalmente previsto dallo Statuto in quanto non ricorre l'eccezionalità. Si sottolinea che la proroga prevista dall’art.29.2 dello statuto ACC fino ad ora non è mai stata concessa per un periodo superiore ad un anno, in quanto considerata uno strumento eccezionale da limitare il più possibile.

Viene deliberato all’unanimità che l’A.C.C. di Roma deve riproporre la procedura elettorale quanto prima e comunque entro la fine del mese di settembre.

4) Esame eventuali richieste di autorizzazione di modifica a testi statutari di ACC. Non sono state presentate richieste di questo tipo. 5) Adesione al gruppo per l’Alleanza contro la povertà in Italia, delibera fascia e quota di adesione. L'Alleanza è costituita da vari organismi e vari attori sociali aggregatisi per fronteggiare il problema della povertà nel nostro paese finalizzando le azioni a promuovere l’introduzione del Reddito di Inclusione Sociale (Reis). La San Vincenzo è tra i soci fondatori. L'ambiente è molto positivo ed è importante rimanerci perché ci da l’occasione di essere massa critica nei confronti delle Istituzioni e in particolare del legislatore. Nel suo intervento in seno al gruppo il Presidente ha messo in risalto di apprezzare lo sforzo che sta facendo il Governo, ma di non vedere gli strumenti necessari per dargli concreta applicazione. Il Presidente spiega che nell’incontro cui ha partecipato, il 13 aprile u.s., si è discusso per definire orientamenti e futuri impegni dell’Alleanza. In particolare nell’Alleanza contro le povertà, al momento, vi è un Portavoce, nella persona del Presidente delle Acli pro tempore, un Comitato esecutivo con un coordinatore esecutivo, nella persona del rappresentante Caritas Italiana pro tempore. Inoltre sono stati ipotizzati, tre ambiti di lavoro: il monitoraggio istituzionale, il monitoraggio territoriale e la comunicazione. Siamo stati invitati a nominare un nostro rappresentante nei tre ambiti citati. In questa fase, continua Gianfico, ci viene chiesto di sostenere l’Alleanza con il versamento di una quota. Fino ad oggi i finanziamenti venivano assicurati dalla Fondazione Cariplo. La somma da versare, come fondatori di fascia A è di € 2.500,00 annui. Il limite è che si raccolgono delle quote prima di aver fatto la struttura; a livello contabile la nostra uscita, sarà solo per quest’anno, come contributo straordinario annuale, in attesa di indicazioni più precise per i prossimi anni. Il Direttore della Caritas ha ipotizzato che potremmo essere noi a diventare capofila e raccogliere le quote, ma il nostro Presidente ha garbatamente declinato. Al riguardo il Presidente afferma che come condiviso con la Giunta è una realtà di cui è importante far parte. Al prossimo incontro, il 6 luglio, si discuterà sicuramente della forma giuridica da dare alla struttura. Marco Bersani, che rappresenta la San Vincenzo al tavolo della Consulta degli Organismi Socio-assistenziali e a quello della Famiglia Vincenziana italiana, fa notare che solitamente a questi tavoli le decisioni non passano in fase esecutiva, ma il Presidente ribadisce che nella Alleanza ha ravvisato la volontà di una iniziativa "politica" seria. C'è una rappresentanza coesa del Terzo Settore, gli interventi sono tutti di qualità, propositivi, e in passato dei risultati ci sono stati. Potrebbe essere anche l'occasione per ripensare a quali tavoli vale la pena di andare con rappresentanti adeguati. Noi abbiamo fortemente radicato il concetto della gratuità, siamo una delle pochissime realtà di autentico volontariato; in genere oggi ci si occupa di fornire servizi, non di rappresentare una classe sociale. Per questi motivi, per portare le istanze del volontariato e dei poveri dobbiamo essere presenti a questo tavolo.

Il Direttivo delibera all'unanimità di versare, a titolo di contributo straordinario, la quota di € 2.500,00 per l’adesione all’Alleanza Contro la povertà.

6) Campagna Nazionale e concorso scolastico. Il presidente Gianfico ricorda che il tema "Solidarietà, gratuità, volontariato" era stato scelto dalla Giunta precedente. Al riguardo si è consultato lo studio Testa che ha elaborato una sua proposta, sulla quale Maurizio

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Ceste relaziona. Secondo Piero Reinerio, della Studio Testa, meglio scegliere qualcosa che faccia riflettere sul poter diventare volontari: il volantino deve stimolare. La proposta è appunto una riflessione su una domanda: Volontari si diventa? Il tema sarà usato per la Campagna Nazionale ma anche per il Concorso Scolastico, per il quale dobbiamo impegnarci di più soprattutto attraverso chi ha un ruolo nella scuola. La proposta di riflessione è ben centrata sul valore del volontariato, non sempre conosciuto. Il Concorso Scolastico patisce la concorrenza dei concorsi locali; ai Coordinatori Regionali viene richiesto di adoperarsi per farli confluire in quello nazionale. Si apre una riflessione. Con l'occasione viene ricordato che anche tutti gli altri strumenti di contatto con l'esterno, come ad esempio la carta da lettera, dovrebbero adeguarsi ad un modello unico per tutti. Il Concorso dovrebbe servire anche a far nascere Conferenze scolastiche, come quelle che esistono a Milano. A Sora un professore ha raccolto 18 giovani e due sono stati impegnati in una iniziativa. Oggi il riconoscimento dei crediti è riservato all'assistenza sanitaria; gli insegnanti di religione dovrebbero attivarsi per ottenere l'estensione al volontariato come esperienza di vita da proseguire, non necessariamente in San Vincenzo; l'importante non è avere un nuovo vincenziano ma una persona informata. Dovremmo avere una politica comune, con linee d'azione basate anche su singole esperienze fatte. Per colpa del Ministero il bando (salvo entrature nel singolo Istituto, essenziali come dimostra l'esempio di Brescia) arriva fuori tempo massimo. Marco Bersani propone come tema di un prossimo concorso il gioco d'azzardo. 7) Eventi per il Giubileo della Misericordia. È in calendario per il 2 e 3 settembre. Prossimamente avremo un incontro durante il quale verrà specificato cosa fare. Non sappiamo se potremo distribuire bottigliette d'acqua con l'etichetta San Vincenzo. Si ipotizza di distribuire piccole "brochure" in italiano, francese e inglese sulla figura di Ozanam e sulla nostra realtà. Quelle in inglese sono già pronte. Nella riunione che si terrà il 30 giugno ci saranno date ulteriori spiegazioni in ragione dell’esperienza fatta dai responsabili nei vari giubilei già svolti. 8) Settore Giovani. Monica Galdo ci aggiorna sui giovani. Il Coordinamento partecipato sta lavorando, con momenti di partecipazione a volte alta a volte più bassa. C'è stato un altro incontro in cui la parte adulta non ha organizzato i contenuti né l'ha diretto ma vi ha provveduto un gruppo di giovani. L'argomento principale è stato l'identità e la struttura della San Vincenzo, che molti non conoscevano. Il cammino è previsto concludersi con un incontro verso ottobre; saranno presenti tutti i giovani disposti ad assumersi un compito nazionale. I giovani del Coordinamento partecipato non hanno ancora deciso se fare elezioni ai vari livelli o semplicemente delegare dei rappresentanti, ma c'è l'intenzione di creare almeno uno staff nazionale. Per il momento nessuno ha risposto agli spunti che erano stati dati ad aprile. Un altro gruppo sta lavorando per preparare il Campo Ozanam, che si terrà a Napoli dal 2 al 7 agosto. Il Campo si intitola “Io e l’Altro” e il tema è "Le sette opere di misericordia". Vengono richieste testimonianze agli adulti su singoli argomenti. Per ora ci sono 22-23 iscritti, più 6 o 7 ragazzi albanesi che fanno parte del progetto "adotta uno studente" delle Conferenze famiglia. Al riguardo, Maurizio Ceste riferisce di un contatto con i giovani albanesi che si spera possono dar vita alla prima Conferenza in Albania, che faccia rivivere una cultura della solidarietà annientata dal precedente regime. La data ultima per le iscrizioni al Campo Ozanam 2016 è stata prorogata al 30 giugno, anche per i semplici simpatizzanti. 9) Rivista Nazionale. Il Presidente Gianfico informa che, nel tentativo di migliorare la rivista nazionale, vi saranno alcuni cambiamenti di rilievo a cominciare da una nuova redazione costituita da Claudio Messina (responsabile), Maurizio Ceste, Marco Bersani e Luca Stefanini. Il Direttore Responsabile della rivista sarà il Presidente Nazionale. È stato provveduto anche all’iscrizione al ROC per godere di tariffe postali agevolate nella spedizione. Il nuovo numero uscirà tra 20-25 giorni e la rivista sarà molto rinnovata, nella grafica, nel titolo (Le Conferenze di Ozanam) allo scopo di valorizzare la figura del nostro fondatore e nella cadenza bimestrale. Poiché la rivista è uno strumento che deve informare e formare, i contenuti dovranno spaziare in un campo più generale, nel quale dobbiamo assumere una nostra linea d'azione. Il primo numero sarà di passaggio; nel senso che visti i commenti si giungerà ad una forma definitiva. Sono stati interpellati otto stampatori e la Giunta Esecutiva sceglierà quello che assicura il miglior rapporto qualità/prezzo. Ci sarà un ulteriore risparmio, perché usciranno 6 numeri all'anno, affiancati (in futuro) da uno strumento informatico, più ricco e più illustrato, aggiornato con alta frequenza. Abbiamo buone prospettive di

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risparmio anche sulla tariffa per la spedizione. La rivista si auspica che sarà letta anche da non vincenziani. Per promozione della Società saranno disponibili copie in più per chi le chiederà, ma non da spedire direttamente al destinatario finale; in parallelo si potrà far "rimbalzare" anche tutto ciò che sarà distribuito per via elettronica Viene suggerito di chiedere ai lettori se sono disposti a ricevere solo il formato elettronico, ai fini di un ulteriore risparmio sia per la stampa che per l'invio. Il Presidente sollecita anche a cliccare e a far cliccare "mi piace" sulla pagina Facebook della San Vincenzo, che è sempre aggiornata. Con l'occasione viene ricordato che anche tutti gli altri strumenti di contatto con l'esterno, come ad esempio la carta da lettera, dovrebbero adeguarsi ad un modello unico per tutti. Seguono interventi di alcuni Coordinatori Regionali, tutti positivi in ordine alle novità prospettate. Guercio ricorda la proposta già a suo tempo avanzata dal Piemonte di avere la possibilità per chi lo desidera di ricevere la rivista solo in formato elettronico. 10) Premio Castelli. Il tema proposto è stato quello del perdono, sono arrivati 160 elaborati che la giuria sta esaminando in questi giorni. Abbinato alla premiazione ci sarà il Convegno "La libertà del perdono" che approfondirà il tema. Sono state invitate persone altamente qualificate nei rispettivi ambiti. Luigi Accattoli ha già inviato il titolo del proprio intervento. Il sottosegretario ai beni culturali Antimo Cesaro parlerà del perdono in ottica filosofica, il magistrato ed ex-ministro Renato Balduzzi tratterà il tema dal punto di vista giuridico, Giovanni Bachelet e Angelica Musy faranno delle testimonianze, siamo in attesa della risposta di Maria Falcone. Le conclusioni saranno tratte da Santi Consolo, Capo Dipartimento Amministrazione Penitenziaria; dopo 9 anni si può ben dire che il premio si è affermato come un evento di cui la San Vincenzo può andar fiera. Il Convegno si terrà nel carcere di Augusta in Sicilia. Sarà coinvolto da subito il costituente gruppo di Coordinatori regionali per le carceri Il Presidente sottolinea che eventi di questo tipo sono un biglietto da visita della San Vincenzo e sollecita una presenza numerosa. Le richieste di partecipazione dovranno pervenire un mese e mezzo prima. Il Coordinatore Marco Guercio comunica che Domenica 9 Ottobre 2016 si terrà la consueta Assemblea del Coordinamento Interregionale Piemonte Valle d’Aosta a Villa Lascaris, Via Lascaris 4, Pianezza (TO), con una riflessione sul come improntare la relazione nel nostro essere Vincenziani. Inoltre, ci sarà l’opportunità di una piccola riflessione sul lavoro dei Vincenziani in carcere. Anche a Siracusa, il 10 ottobre, durante l'Assemblea del Coordinamento Regionale Sicilia, nel pomeriggio verrà trattato il tema del carcere. 11) Focus sui Coordinatori Regionali – lavori di gruppo. I lavori di gruppo sono stati condotti da due esperti in Counselling, dinamiche di gruppo e PNL. Luigi Lucci e Giovanni Amoroso. I lavori di gruppo si sono svolti il sabato alle 15.00 alle 19.30 e la domenica mattina dalle 09.30 alle 12.30. I lavori di gruppo hanno impegnato tutti i presenti, sia Coordinatori Regionali sia membri della Giunta e sacerdote, in una serie di dinamiche piacevoli. Il percorso era finalizzato a riflettere sulla figura del Coordinatore. L'obiettivo è stato pienamente raggiunto, ma adesso si apre un periodo di riflessione su cosa deve fare un Coordinatore per essere al meglio un facilitatore. Il Presidente ha tenuto a sottolineare che i due esperti hanno fornito gratuitamente la loro prestazione. Siamo in attesa del report con cui sintetizzeranno le loro conclusioni, all'Assemblea di novembre ripeteremo l'iniziativa con i Presidenti di ACC. 12) Proposta per la promozione della nostra realtà e delle nostre iniziative. A conclusione dell'incontro del Direttivo era previsto un intervento di Daniele Morini, giornalista, che dovrebbe aiutarci a promuovere all'esterno l'immagine della San Vincenzo. Morini non ha potuto intervenire per problemi di salute. Doveva chiederci una collaborazione per iniziare l'attività: cerchiamo di procurare documenti, foto, filmati che alimenteranno il nostro archivio ma anche i canali di promozione, a cominciare dal touch screen che sarà montato a Roma in settembre. 13) Varie ed eventuali. Monica Galdo riferisce sull'andamento del progetto presentato alla Fondazione per il Sud, non ancora finanziato ma con buone prospettive di esserlo, perché molto apprezzato. La prima parte della riunione si conclude sabato 18 giugno alle 13,30, con la presentazione di Giovanni Amoroso, esperto trainer, che ci guiderà insieme al collega Luigi Lucci nelle due prossime mezze giornate di riflessione sul ruolo del Coordinatore Regionale.

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La seconda parte (punto 11) alle ore 12.30 di domenica 19 giugno; il report degli esperti integrerà il presente verbale. Il Presidente Il Segretario Antonio Gianfico Roberto Forti Materiale consegnato ai presenti:

Curriculum Presidente Internazionale eletto e foto. Schema degli emendamenti allo Statuto Internazionale. Schede per Alleanza contro la povertà. Manifesto Campagna Nazionale. Brochure Premio Castelli. Volantino Campo

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Giovanni Amoroso – Trainer PNL, Executive Coach, Counselor Luigi Lucci – Trainer PNL, Formatore Interculturale, Counselor

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REPORT

Federazione Nazionale Italiana

SOCIETÀ SAN VICENZO DE PAOLI

Roma, 18-19 GIUGNO 2016

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Giovanni Amoroso – Trainer PNL, Executive Coach, Counselor Luigi Lucci – Trainer PNL, Formatore Interculturale, Counselor

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PREMESSA

La due giorni vissuta a Roma con il Direttivo Nazionale della Società di San Vincenzo De

Paoli, composto da Giunta esecutiva, Coordinatori regionale e alcuni Presidenti di Consigli Centrali,

ha avuto come focus la definizione della figura del Coordinatore regionale; figura efficace e

necessaria, sulle cui competenze e ambiti di intervento si è evidenziata la necessità non solo di

fare chiarezza, ma di definirne i confini e i compiti.

L’intenzione condivisa che ha dettato l’approccio e la metodologia nello svolgimento dei

lavori è stata quella di attivare un processo partecipativo per la costruzione di percorsi di

confronto/approfondimento.

Fermarsi e dedicarsi due giorni di lavoro comunitario sulla figura e sul ruolo del

Coordinatore regionale con l’intento, da una parte, di porre attenzione su qual è lo “spazio” che,

ad oggi, gli è riconosciuto e, dall’altra, di tracciare il percorso da intraprendere affinché questa

figura sia, nel prossimo futuro, sempre più incisiva ed animatrice delle realtà locali.

Leitmotiv di tale processo sono stati la partecipazione e il confronto schietto e costruttivo.

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SINTESI LAVORI

I lavori svolti hanno fotografato la situazione attuale nella quale si trova ad operare il Coordinatore regionale; ha attivato riflessioni e consapevolezze rispetto alle condizioni, al contesto e secondo quali linee operative egli agisce. I partecipanti, divisi in tre gruppi, hanno prodotto quanto segue quale prima analisi focalizzata sull’investimento personale, su come viene vissuta, in prima persona, da chi porta avanti tale servizio.

1. Cosa vuol dire per me ricoprire il ruolo di coordinatore?

In riferimento alle risposte e alle riflessioni, i risultati si sono articolati in tre macro are: come viene interpretata e vissuta la figura di coordinatore in termini di comportamenti, secondo quali valori condivisi, e in base a quali effetti visibili; nello specifico:

N.B. I colori diversi contraddistinguono le parole usate dai tre gruppi diversi

COMPORTAMENTI Ascoltare l’espresso e il non espresso

Disponibilità all’ascolto

Dare risposte puntuali e competenti

Essere più presente

Spirito di servizio

VALORI Impegno (fatica, soddisfazione)

Essere un riferimento (sentirmi utile, acquisire sicurezza)

Credibilità e disponibilità

Serietà

Affidabilità

Responsabilità

EFFETTI Essere più presente

Creare relazioni, essere collante

Far conoscere la San Vincenzo

Trascinatore della San Vincenzo

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2. In che modo aiuto ?

Come viene inteso e, concretamente attuato, il contributo di ciascuno al compimento di tale servizio.

Mettere a disposizione quanto imparato

Testimonianza

Esperienza maturata in San Vincenzo sul ruolo

Confrontandomi e stimolando

Far progettare attività non legate al quotidiano

Verifica degli obiettivi

Sviluppando iniziative di interesse comune

Mettendo gratuitamente a disposizione le mie capacità Essere amico disponibile ed entusiasta Essere coerente Empatia Mettendo a disposizione di tutti con spirito di servizio le ns. Competenze

3. In che modo non aiuto

quali, criticità si incontrano nello svolgere tale servizio, quali le resistenze personali e/o gli impedimenti esterni.

Affermare le idee senza condividere

Poca pazienza

Poca conoscenza dell’attuale San Vincenzo Nazionale

Troppo impegnato su problemi familiari momentanei

Quando ritengo che la mia idea sia la migliore

Quando non chiedo anche se sono in difficoltà

Autoreferenzialità

Presunzione di poter fare tutto da soli

Venir meno al proprio impegno

Non delegando

Aiutando troppo

Dando per scontato

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4. Su che cosa voglio essere aiutato

Alla luce delle due riflessioni precedenti, ci si è interrogati su quali aspetti si sente l’esigenza di essere supportati nell’adempimento del ruolo di coordinatore:

A chiedere aiuto

Trovare maestri per il mio ruolo

Esplicitare maggiormente le aspettative che ho sugli altri in un confronto aperto

Trovare uno staff che condivida l’importanza di strumenti gestionali, per un confronto

Avere uno staff competente per suddividere gli impegni

Essere più disponibile nel visitare gli altri

Collaborazione

Condivisione nelle scelte e responsabilità

Un confronto franco, disinteressato, senza secondi fini

A scegliere obiettivi raggiungibili

Avere più strumenti per collaborare nel modo giusto

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Nell’analisi seguente, la focalizzazione è centrata su come viene vista e vissuta la figura in esame. L’AMBIENTE:

- Qual è il contesto nel quale è inserita la figura?

- Quali sono i vincoli e le opportunità dell’ambiente esterno (fuori

dall’organizzazione) ed interno (dentro l’organizzazione)?

- In che modo essi influiscono sulla sua attività?

LE ATTIVITÀ:

- Quali attività sono attribuite o dovrebbe svolgere? Elencale

- Pensando ad una giornata, a una settimana o a un mese «tipo»,

quante volte viene svolta ciascuna attività?

- Quali strumenti di lavoro si utilizzano nello svolgimento di queste

attività?

- Quali sono le connessioni con le attività di altre posizioni all’interno

dell’organizzazione e all’esterno?

LE RESPONSABILITÀ:

- Quali sono le principali responsabilità del ruolo?

- Cosa è necessario sapere per svolgere efficacemente le attività

previste?

- Cosa succede quando qualcosa non funziona? può farmi un esempio?

- Quali sono gli errori più frequenti che si possono commettere?

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GRUPPO 1 AMBIENTE

Rete tra enti e associazioni Difficoltà di relazione Mancanza di riconoscimento del ruolo

ATTIVITÀ

Visita alle ACC, specie a quelle in difficoltà Sviluppare nuove realtà vincenziane nel territorio Coltivare le nuove realtà Testimonianza quotidiana

STRUMENTI

Telefono/pc/auto/ Statuto Linguaggio e contatto diretto Connessione Internet e a tutti livelli Connessioni esterne: Caritas, altre associazioni, enti pubblici, entità private

RESPONSABILITÀ

Mantenimento dell'unità Rappresentanza della Società Credibilità e coerenza Essere espressione di una San Vincenzo compatta Conoscenza del territorio e delle realtà locali Conoscenza delle regole

COSA SUCCEDE…?

Vado e rivado ascolto e mi carico di problemi ERRORI

Presentarsi solo nella carica ricoperta

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GRUPPO 2 AMBIENTE

Regionale Interregionale Tra CC e Federazioni Nazionali

VINCOLI e OPPORTUNITA’(esterne) Organizzazione amministrazioni regionali Essere presenti Portare il pensiero vincenziano Essere di indirizzo

VINCOLI e OPPORTUNITA’ (interni) Definire una politica condivisa in linea con quella nazionale Vincolo: autonomia delle ACC e dispersione territoriale Opportunità: trasferimento delle esperienze Vincolo: dipendenza dalla Federazioni Nazionale

IN CHE MODO INFLUISCONO Creazione di strumenti gestionali di interesse comune Creazione di una coscienza comune

QUALI ATTIVITÀ SVOLGE ( quante volte si svolge alcuna attività) Di indirizzo (mezza giornata) Di informazione (una giornata e mezzo) Di collegamento, incontro, mediazione tra ACC (10 giorni) Ponte tra ACC e federazione nazionale (3 giorni) Progettazione, definizione di strumenti comuni di supporto alle ACC (5 giorni) Rapporti con le istituzioni, altre associazioni di volontariato (5 giorni) Rappresentanza istituzionale (1 giorno)

STRUMENTI DI LAVORO Telefono, E-mail, Internet, social network Auto moto bici

RESPONSABILITÀ DEL RUOLO Voce delle ACC del territorio Garante dell'osservanza dello statuto Essere collante, mediatore, accompagnamento, Trascinatore Essere di indirizzo rispetto alla VISION

COSA È NECESSARIO SAPERE Conoscenza del contesto, altre associazioni, eccetera Conoscenza della San Vincenzo (vision, statuto) Conoscenza normativa e legislativa (decreti, ecc.) Conoscenza dei meccanismi di comunicazione efficace (leadership)

COSA SUCCEDE QUANDO QUALCOSA NON FUNZIONA Acutizzazione delle autonomie delle ACC Aumento della distanza tra ACC e Federazione Nazionale

ERRORI Interrompere il dialogo

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GRUPPO 3 AMBIENTE

Intermedio Interdisciplinare Territorio regionale

VINCOLI Non autonomia economica ed operatività diretta

OPPORTUNITÀ Possibilità di acquisire una visione molto ampia

OPERATIVITÀ Rallentare Togliere autorevolezza

ATTIVITÀ Visitare e ascoltare le Conferenze e i Consigli (ogni giorno, ogni mese) Tenere rapporti Nazionale-Base. Trasmettere alla base la visione generale, la nostra mission (contingente) Tenere contatti con organi pubblici ed ecclesiastici a livello regionale (contingente)

STRUMENTI DI LAVORO Visite Circolari, Relazioni Coinvolgere collaboratori

RESPONSABILITÀ Trasmettere (non troppo) Facilitare un'azione coerente Governare

COSA È NECESSARIO SAPERE Consapevolezza del ruolo Conoscenza di strumenti Leggi sul volontariato Obbligo di spiegare le azioni fatte Obbligo di ----- almeno una settimana prima Obbligo di -------- informare il coordinatore

COSA SUCCEDE QUANDO QUALCOSA NON FUNZIONA Sistema in tilt l coordinatore si sente delegittimato/a

ERRORI Personalizzare ruolo e contesto

Per quanto afferenti a realtà regionali sostanzialmente differenti per contesti territoriali e relazioni, le

dinamiche e le problematiche emerse sono risultate ricorrenti.

I lavori in sottogruppi e le discussioni in plenaria hanno definito sia quali sono le criticità insistenti, in questo

periodo, in riferimento alla figura del Coordinatore/Facilitatore; sia quali sono le linee di indirizzo operativo

che tale ”nuova” figura potrà portare avanti.

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ANALISI FINALE

Da quanto sopra esposto, emerge la necessità, nonché l’importanza di aggiornare il profilo di

Coordinatore; in più di una riflessione, durante i lavori è stata sottolineata la consapevolezza che ciò che già

il coordinatore, ad oggi svolge, si avvicina più ad un’identità professionale di facilitatore propriamente

detto.

È emerso il bisogno di attivare processi formativi di miglioramento continuo e di allineamento al

ruolo volti a sviluppare e/o ad accrescere tutte quelle competenze affinché questo ruolo sia riconosciuto e

rispondente alle esigenze e ai compiti che è chiamato a svolgere.

Di seguito, si riportano le linee guida a cui riferirsi per poter continuare questo processo di riflessione, di

aggiornamento e di messa in pratica di azioni di cambiamento generativo.

GLI SPUNTI DI RIFLESSIONE EMERSI:

Creazione di relazioni collaborative lungo tutta la “scala gerarchica” della Società di San Vincenzo De Paoli (Direttivo, Federazioni, A.C.C., Conferenze, Confratelli …)

Sviluppo di partnership operative: attenzione ai singoli confratelli;

chiarire gli impegni condivisi;

sviluppare consenso sulle attività, compiti, obiettivi pianificati, sui ruoli e sulle responsabilità di

seguire le differenti azioni da portare avanti;

dimostrare valori collaborativi e processi di facilitazione condivisa.

Attenzione al contesto: strumenti e processi operativi che soddisfino i bisogni emergenti: analizzare l’ambiente organizzativo facendo emergere criticità e risorse inespresse;

conoscere partners possibili, associazioni e enti con i quali condividere la Visione della San Vincenzo;

fare una diagnosi dei bisogni ad ogni livello di operatività;

creare appropriati progetti per raggiungere gli obiettivi definiti.

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Il fare concreto: gestione efficace di interventi:

definire con le finalità e gli intenti, quindi i risultati operativi;

sviluppare un piano di eventi e di azioni;

valutare la soddisfazione, l’efficacia e la ricaduta in ogni momento e/o fase dell’intervento al fine di

migliorarlo anche in corso d’opera.

Scelta di metodi di processo chiari:

attivare una partecipazione attenta e aperta al rispetto della diversità, della cultura del contesto,

dei volontari e degli “assistiti”;

coinvolgere la partecipazione rispettando gli stili di apprendimento e di pensiero dei volontari;

fornire un servizio di alta qualità che incontri realmente i bisogni della Comunità.

Creazione e supporto di un ambiente partecipativo

Dimostrazione di capacità efficaci sia partecipative che comunicative interpersonali:

Applicare diversi approcci e processi partecipativi;

dimostrare una capacità di comunicazione efficace;

sviluppare relazioni efficaci con i volontari;

praticare l’ascolto attivo ed empatico;

dimostrare abilità di dare e ricevere feedback.

Gestione dei conflitti nel gruppo:

aiutare i singoli a individuare e a rivedere i propri presupposti e convinzioni di fondo, in un’ottica

costruttiva secondo la visione e i valori della San Vincenzo;

riconoscere i conflitti e il loro ruolo all’interno dell’evoluzione e della crescita del gruppo;

gestire comportamenti di gruppo che tendono ad aumentare o generare conflittualità;

aiutare il gruppo attraverso la corretta gestione e/o risoluzione delle eventuali criticità relazionali.

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Evocare la creatività nel gruppo:

fare emergere ogni stile di apprendimento e di espressione presente;

incoraggiare il pensiero creativo;

usare gli approcci che meglio si adattano ai bisogni e alle abilità presenti nel gruppo;

stimolare e canalizzare l’energia del gruppo.

Costruzione e mantenimento della propria competenza e conoscenza di “ruolo” :

aggiornarsi e farsi supportare su competenze gestionali, organizzative, comunicative, di

gestione dei conflitti e di sviluppo e orientamento di gruppi e persone;

comprendere le dinamiche del cambiamento e saperne cogliere i segnali;

comprendere le dinamiche di espressione dei gruppi;

fare formazione continua anche a livello personale e utilizzare momenti di studio e

di autoformazione;

riflettere sui propri stili e metodiche nell’ottica del miglioramento;

apprendere nuovi processi, metodi e modelli per supportare al meglio le esigenze

presenti, emergenti e future di volontari, collaboratori;

Definizione di un modello di attitudine positiva nello svolgimento del servizio di coordinatore/facilitatore

pratica dell’autovalutazione e della consapevolezza di sé quale espressione della Visione e dei valori

fondanti della Società;

agire con integrità:;

fiducia nel potenziale del gruppo; essere sentinella e non controllore delle attività.

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IL DESTINO NEL NOME: COORDINATORE come FACILITATORE

Linee guida per un processo di riflessione, aggiornamento e cambiamento generativo

Il nostro nome è la nostra essenza.

«I nomi non sono attribuiti alle cose per pura convenzione, ma hanno un rapporto profondo e

misterioso con le cose stesse» (Origene).

E’ Pavel Florenskij a scrivere che ogni nome è pieno di un’energia capace di condizionare

fortemente chi lo porta.

Infatti, l’atto di attribuire un nome a una persona, ad un ruolo, a qualcosa non è affatto un atto

superficiale: il nome è il simbolo dell’essenza e della sostanza di una cosa o di una persona.

Affinché, quindi, nel nostro caso, il nome della funzione, del ruolo con il quale ci si presenta, rispecchi e sia evocativo di tutte le competenze, dei poteri propri del ruolo e delle responsabilità insite in esso con l’obiettivo immediato di riconoscersi ed essere riconosciuto nelle funzioni e nei contesti nei quali esso va ad operare.

Il Facilitatore è un “attivatore di processi” con alta competenza relazionale e un’alta qualità di azione contestuale (sa adattarsi e sintonizzarsi molto rapidamente agli ambienti diversi), fattori strategici mirati all’accompagnamento delle organizzazioni verso gli obiettivi progettati e i risultati attesi.

Il Facilitatore è un connettore dei fattori sociali e organizzativi, emotivi e di apprendimento durante

riunioni e aule, tavoli e colloqui di aiuto.

Egli è in grado di promuovere un clima vitale, garantendo forme di inclusione costruttiva e la

valorizzazione delle proposte generative, la sua azione è orientata alla crescita dei potenziali dei singoli

all’interno degli obiettivi del gruppo, rete inter-gruppo, tavolo di progettazione multi-attore.

I settori a cui il Coordinatore/ Facilitatore guarda in particolare sono: a) organizzazioni (profit, pubbliche, non profit); b) sociale (scuola, sanità, servizi alla persona); c) partecipazione. Le competenze: sono distribuite su quattro aree di contenuto: a) catalizzatore (area organizzazione); b) mediatore (area comunicazione); c) agente di aiuto (relazione di aiuto); d) motivatore (area apprendimento).

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Competenze di area organizzativa:

competenze organizzative con orientamento al compito; competenze al problem solving e al decision-making; competenze di lettura e analisi dei bisogni; competenze a progettare interventi e percorsi su bisogni specifici; competenze a progettare interventi per le risorse umane richieste dalle organizzazioni.

Competenze socio-comunicative:

competenze sulle dinamiche individuali e di gruppo; competenza di alto livello sulla comunicazione/interazione e sul processo comunicativo e

metacomunicativo, per poter leggere oltre il contenuto; competenza ai sistemi di inclusione e partecipazione, di leadership diffusa, di empowerment; competenza alla comunicazione di derivazione analogica, alla metodologia attiva per la

mobilizzazione dei fattori di contesto; competenza a stabilire relazioni con i soggetti organizzativi; competenza a interagire in un’ottica di networking, scambiando e facilitando messaggi e

transazioni nella dimensione intergruppo e interassociativa; competenza a gestire conflitti, a negoziare, a integrare i coinvolgimenti emotivi.

Competenze di relazione di aiuto:

competenza a leggere e trattare la complessità culturale e soggettiva di singoli e gruppi; competenza ad ascoltare e a comunicare con singoli e gruppi; competenza a sostare nel disagio e nell’incertezza (capacità negativa); competenza a gestire una relazione interpersonale di aiuto; competenza a gestire una relazione d’aiuto nel gruppo.

Competenze area formativa:

gestione di processi di formazione individuale e di gruppo; competenza a coordinare, costruire e gestire reti sociali; competenza a coordinare gruppi di apprendimento sul campo; sviluppo di formazioni mirate tecniche ed esperienziali.

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Il Facilitatore è una figura di estrema importanza nei contesti organizzativi sempre più rivolti all’humanistic

management, alla conoscenza come risorsa, al capitale intellettuale da dischiudere.

Il Facilitatore è centrato costantemente sullo sviluppo duale, nella compresenza simultanea di negativo e

positivo, cognitivo e affettivo, compito e relazione, individuo e gruppo, azione e riflessione, apertura e

chiusura.

È questa capacità di essere connettore tra gli attori coinvolti che gli permette innanzitutto di andare nel

gruppo con un baricentro doppio e dinamico, quello stesso che in una riunione gli dà intuizioni e metodi

perché “possa guidare” il gruppo e al tempo stesso “farsi guidare” perché rispettoso delle dinamiche di

quello specifico gruppo.

Roma, 15 luglio 2016

Giovanni Amoroso Trainer PNL, Executive Coach, Counselor

Luigi Lucci Trainer PNL, Formatore Interculturale, Counselor