solemi02: settimanale-z lunedi-15 27/09/10 · ilsole-24ore lunedì27settembre2010-n.265...
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Il Sole-24 Ore
Lunedì27 Settembre 2010 - N. 265 Economia e imprese 15
INDIA
CITTÀ DI RIFERIMENTOPechino,Shanghai
CITTÀ DI SECONDA FASCIAAnyang, Bozhou,Changde, Changsha,Chengdu,Daqing,Dongguan, Fuzhou,Guiyang, Handan,Huaibei, Huainan,Huizhou, Lanzhou,
Liuzhou,Lu’an,Luoyang, Nanning,Shangqiu,Shantou, Shijiazhuang,Suizhou,Suqian, Suzhou,Tianjin, Wenling,Wuhu, Xinxiang,Yancheng, Yongzhou,Zhengzhou
CITTÀ DI FRONTIERABaiyu, Daocheng,Ganzi,Hengshan,Huili, Jinchuan,Leibo, Munchuan,Puge, Xiaochang,Xinjin, Yajiang,Yinchuan,Yuexi,Zhaojue, Zhongjiang
L’indice dell’apertura internazionale. New York si conferma il modello di riferimento
CITTÀ DI RIFERIMENTORio de Janeiro, Sào Paolo
CITTÀ DI SECONDA FASCIAAracaju, Belém,Belo Horizonte,Brasília, Campinas,Campo Grande,Cuiabà,Curitiba,Fortaleza, Goiãnia,Joinville, Londrina,Manaus, Porto Alegre,Recife,Ribeirão Preto,Salvador,São Luís,Teresina
CITTÀ DI FRONTIERAAçailãndia,Araguaína,Caxias, Codò,Imperatriz, Macapà,Paço do Lumiar,Palmas, Parauapebas,Parnaíba, Santarém,São Jose de Ribamar,Timon
QUESTI I CRITERI
BRASILE
CITTÀ DI RIFERIMENTODelhi, Mumbai
CITTÀ DI SECONDA FASCIAAhmedabad, Amritsar,Bangalore, Bhavnagar,Bhopal,Coimbatore,Faridabad, Hyderabadm,Indore, Jaipur,Jalandhar, Kanpur,Kochi,Kolkata,Kozhikode, Madurai,Mangalore, Mysore,Pondicherry, Raipur,Rajkot, Vadodara,Vijayawada,Visakhapatnam,Warangal
CITTÀ DI FRONTIERABari, Chhibramau,Chomu,Kandi,Konch, Kuchaman City,Lumding,
Moradabad, Narwana, Nuzvid,Pitapuram, Rampurhat, Tuni
CINA
Città CittàCittà
1 New York
2 Londra
3 Tokyo
4 Parigi
5 Hong Kong
6 Chicago
7 Los Angeles
8 Singapore
9 Sydney
10 Seul
11 Bruxelles
12 San Francisco
13 Washington
14 Toronto
15 Pechino
16 Berlino
17 Madrid
18 Vienna
19 Boston
20 Francoforte
21 Shanghai
22 Buenos Aires
23 Stoccolma
24 Zurigo
25 Mosca
26 Barcellona
27 Dubai
28 Roma
29 Amsterdam
30 Città del Messico
31 Montreal
32 Ginevra
33 Miami
34 Monaco
35 San Paolo
36 Bangkok
37 Copenaghen
38 Houston
39 Taipei
40 Atlanta
41 Istanbul
42 Milano
43 Il Cairo
44 Dublino
45 New Delhi
Roma batte Milanotra le metropoli più globali
Micaela CappelliniNel suo piccolo, la Camera
di Commercio della Spezia ave-va visto giusto già quattro annifa. Mai missione imprenditoria-le fu più profetica di quella chenel novembre del 2006 portò unmanipolo di imprese liguri nellacittà di Chengdu, capitale dellaprovinciadelSichuan,nelSudo-vestdellaCina.Obiettivo:cerca-re una realtà nuova e dinamica,diversadaShanghaioShenzen, ifari più classici di chi tenta losbarco nell’ex Celeste imperodelboomeconomico.
In molti non saprebbero col-locarla sulla cartina cinse. MaChengdu non è esattamente unpaesotto, bensì una delle cittàpiù popolose del paese, con isuoi oltre 10 milioni di abitanti.Qui diverse grandi firme hannogià aperto negozi, da Prada aimarchidiPinault, ealtre - comeZegna - seguiranno. Soprattut-to, Chengdu è nell’elenco dellecittà che l’ultimo studio di Bo-ston Consulting Group pone alprimo posto fra le mete emer-genti dove oggi conviene inve-stire. Sia per esportare beni diconsumo, sia per andare a pro-durre in loco.
Dalla missione spezzina diquattro anni fa la Cecchi Salu-mi rientrò con in tasca un ordi-
ne per cinquemila vasetti di pe-sto alla genovese e il ConsorzioMarittimo Cinque Terre Golfodei Poeti si aggiudicò un accor-do con un’agenzia di viaggi lo-cale. Ma la maggior parte degliimprenditori si fermò alla pro-messa di ulteriori approfondi-menti.NonMassimiliano Ghir-landa, che con la sua Euroguar-co si occupa di guarnizioni evalvole che in parte produce e
assembla nei 9mila metri qua-drati dello stabilimento dellaSpezia,dove lavorano37dipen-denti. «A Chengdu – racconta –trovammo subito un contattointeressante, che negli anni hadato vita a una collaborazionepiuttosto stretta e che ora po-trebbe portare addirittura auna joint venture».
Il buon contatto si chiamaGrvedèun’aziendadipiccoledi-mensioni, che però ha un parcoclienti cinesi di tutto rispetto.
«Fra questi c’è Sinochem – rac-contasempreGhirlanda–unco-losso nel suo settore, che quan-do ha bisogno divalvole per l’al-ta pressione non si fida di quellerealizzate dai suoi connazionali,vuole un prodotto europeo. Èuna delle ragioni per cui la no-stra collaborazione con la Grvnegli anni si è fatta sempre piùstretta».ComehatrovatoChen-gdu, quattro anni fa, quando ci èarrivatoperlaprimavolta?Ghir-landa sembra stupito: «Non so-no mica città sperdute, queste.Sonopostidovel’inglesesiparladappertutto, e dove ci si puòmuovere tranquillamente inmacchinada soli».
«Winning in EmergingMarket Cities», lo studio di Bo-stonConsultingGroupcheilSo-le 24 Ore pubblica in esclusiva,partedalpresuppostochemega-lopoli come Shanghai in Cina,Mumbai in India o San Paolo inBrasile sono realtà inflazionate,echelaveraprimasceltaoggidi-ventanolecosiddette città di se-condafascia,di periferia.
Quali sono le mete su cuiscommettere? Prendiamo la Ci-na:noncisonosololemegalopo-li sulla costa o la campagna piùarretrata, ma tutto un gruppo digrandi città già consolidate, congrattacieli, centri commerciali e
metropolitane da far invidia aMilano. Metropoli come Chen-gdu, appunto. O come Veracruzin Messico, Ahmedabad in In-dia, Kazan in Russia: fanno dahuballeregioni incuisi trovano,puntodiriferimentodigrandiin-dustrie locali e sede di diverseimprese straniere. Tra i gratta-cielidiChengduoquellidiCuri-tiba, in Brasile, vive già buonaparte di quei 460 milioni di indi-vidui che fra cinque anni costi-tuiranno la classe media emer-gentenel mondo.
GliespertidelBostonConsul-tingGroup,però,sonoandatiol-tre e dalla sfera di cristallo han-no tirato fuori anche le realtà divera frontiera, quelle che oggisono soltanto cittadine. ComeSantarém, in Brasile, o come lacinese Xiaochang, 160mila abi-tanti a 700 chilometri da Shan-ghai: attualmente gli unici pro-dotti stranieri che circolano quisono i telefonini e qualche bor-sacontraffatta. Scommettere inquesti posti, va da sé, richiedeun po’ più di azzardo. Ma sonoqueste le Chengdu di domani.In Messico, ad esempio, le cittàcon meno di 500mila abitantistanno consumando la metà ditutta la produzione di cementonazionale. Segno che si stannoespandendo, e a ritmi veloci. Il
loromodelloresta lamegalopo-lidiShanghai,chedal2000aog-gi, ha visto i propri edifici lette-ralmente triplicare.
Tutte queste città non vannosottovalutate soprattutto per ilpotenziale che hanno di genera-re consumi. Pare che nei centriurbani dei paesi emergenti, ogniminuto, 170 nuovi individui en-trino a far parte della cosiddettaclasse media, quella dal potered’acquisto interessante per i be-ni di largo consumo: frigoriferi,televisori, telefonini, auto, maanche scuole private, assicura-zioni sanitarie, carte di credito eprodotti bancari. E se nel 2005 aun’azienda bastava essere pre-sente in 60 città cinesi per rag-giungere l’80% della sua middleclass,peravereun’omologaquo-tanel 2020 occorrerà un panieredi almeno 212 centri urbani. At-tenzione però ai prodotti su cuipuntare, ricordano gli analisti,perché il fattore tradizione nonè irrilevante. Inutile, ad esem-pio, puntare sulle macchine dacaffè o sui mixer da cucina, perconquistarelacasalingadiChen-gdu. Per lei gli status symbol sichiamanobollitoreperilriso,de-puratore dell’acqua e macchinaperpreparare il lattedi soia.
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Dal Brasile alla Russia, ecco dove conviene investire
Nel2015unterzodituttiiconsumimondialipasseràdallecittàdeipaesiemergenti.Giàoggiiconsumiprivatiemergentihannountassodicrescitadell’11%all’anno
Quest’annoil60%dellacrescitadelPilmondialeèstatageneratodallecittàdeipaesiemergenti.Soprai500milaabitanti,senecontanogià717
Sonoimilionidipersoneresidentinellecittàdeipaesiemergenticheentrerannoafarpartedellaclassemediatrail2010eil2015,unaumentodel70
MESSICO
Fonte: AT Kearney e Foreign Policy
IN ASIA E IN SUDAMERICALontane dai verticidellaclassifica, le capitaliscontano la mancanzadi libertà intellettualeedi protagonismo politico
CITTÀ DI RIFERIMENTOCittàdel Messico
CITTÀ DI SECONDA FASCIAAguascalientes, Campeche,Cancún, Culiacán,Guadalajara, Hermosillo,León,Los Cabos,Mérida, Monterrey,Querétaro, San Luis Potosí,Tijuana, Tuxtla Gutiérrez,Veracruz
CITTÀ DI FRONTIERAAbasolo, Allende,Calakmul, Calkiní,Candela,Candelaria,Cuatro Ciénagas,Escárcega, Escobedo,Hecelchakán,Hopelchén,Palizada,Tenabo
RUSSIA
CITTÀ DI RIFERIMENTOMosca
CITTÀ DI SECONDA FASCIAKaluga,Kazan,Nizhny Novgorod,Novosibirsk,Sochi,St. Petersburg,Yekaterinburg
Le città più globali del 2010
Nonbastanol’allureconti-nentale e le aspirazioni mitte-leuropee. Nemmeno l’Expodel2015, Piazza Affari o il Qua-drilatero della moda. Milanosi rassegni: è una metropolimenoglobaledi Roma. Locer-tifica nero su bianco l’indiceGlobal Cities 2010, redatto daA.T. Kearney. Chicago Coun-cil on global affairs e ForeignPolicy: la capitale è al 28esimoposto, il capoluogo lombardosolo al 42esimo. Milano battu-ta anche da Città del Messico,daSanPaolo,da Bangkok,per-sino da quella Istanbul che di-ce di avere le carte in regolaper entrare in Europa.
La vittoria romana è tutta
"merito" dellacrisi economica.«Dei vari indicatori economi-ci, culturali e sociali che vannoa comporre l’indice, quello cheha abbassato consistentemen-teilpunteggiomilaneseriguar-da proprio il business», spiegaLuca Rossi, managing Partnerdi A.T. Kearney Mediterra-nean Unit, che è nato a Romama vive a Milano, e per questo
giuradiessereneutrale.«Lacontrazione deimercati,
ma anche la scarsa organizza-zionedieventibusiness incittàhanno fortemente penalizzatoMilano,mentreRomaèaddirit-tura migliorata dal punto di vi-sta del ruolo politico interna-zionale.Ilrisultatosonoappun-to14posizioni di stacco».
Chi sono le vere regine dellaglobalizzazione? Politicamen-te influenti a livello mondiale,cruciali dal punto di vista eco-nomico,conuncapitaleumanodi alta qualità, e un’offerta cul-turaledispessoreinternaziona-le.Adirlaverità,semprelestes-se: New York al primo posto,poi Londra, Tokyo, Parigi,
Hong Kong. «L’unica vera sor-presa, nella top ten, è quella diSidney»ammetteRossi.Soltan-todue anni fa, la città australia-na era al 16esimo posto. Poi ladiffusione della banda larga, lavivace offerta culturale eun’apertura marcata alle noti-zie internazionali, anziché soloa quelle locali, sui suoi giornalilehanno fattofare ilbalzo.
Per le grandi megalopoliemergenti, da Pechino a Mo-sca a Dubai, c’è invece ancoramolta strada da fare. Rossinon è ottimista: «Prima di ve-derne entrare una fra le primedieci, ci vorranno almeno 15 ovent’anni». Cosa penalizzaquestecittàsterminate,chesu-perano i 10 millioni di abitanti,che hanno un Pil in invidiabilecorsa, e che attirano semprepiù investitori stranieri? Il di-namismo economico non ba-sta: «Concetti come la demo-craziao la libertà intellettuale,vale a dire i cambiamenti cul-
turaliequellipolitici, richiedo-no tempi lunghi», riassumel’esperto di A.T. Kearney.
Insomma: sulla capacità diPechino di essere un grandemercato di consumatori o diospitare le Olimpiadi nessunoormai avanza dubbi. Difficil-mente, però, le grandi istitu-zioni internazionali - comel’Onu o la Wto - deciderannodi trasferire qui i loro quartiergenerali, così come l’offerta dilibri, rivisteespettacoli teatra-lici metteràancoraunpo’,pri-ma di diventare effettivamen-te pluralista. Quanto poi al pe-so di Bangkok o di Buenos Ai-res sullo scacchiere politico,nessuno si aspetta un rapidoloro ingresso fra i grandi delG7. Nemmeno del G20.
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Global Cities 2010
Internazionalizzazione. Le megalopoli sono inflazionate: la vera crescita si sposta nei centri minori
La rivincita della periferia BricDa Xiaochang a Santarém le città emergenti su cui puntare
REUTERS
Realtà in rapida crescita. La città di Xiangfan, nella provincia di Hubei: ora le opportunità maggiori di business si concentrano in città poco conosciute ma in grande crescita
30%
Fonte: Boston Consulting Group
60% 460
Un voto in cinque tappeOgnicittàvienevalutata
secondocinqueparametri.Ilprimoèl’attivitàeconomica:dalnumerodimultinazionalipresentialvaloredelsuomercatodeicapitali.Ilsecondoriguardailcapitaleumano:qualitàdelleuniversità,presenzadiscuoleinternazionali,esistenzadiun’immigrazionequalificata.Ilterzoriguardalasferadell’informazione:presenzadinotizieinternazionalineigiornalilocali,censura,abbonamentiallabandalarga.Ilquartoriguardal’offertaculturale:mostre,eventisportivi,concerti.L’ultimoinfine,riguardalarilevanzapolitica:numerodiambasciate,presenzadiorganizzazioniinternazionali,promozionedithinktankediconferenze
LO STUDIOBostonConsulting Grouphaindividuato le realtàche oggi sono di frontierama che domani diventerannole nuove Delhio Shanghai
La classifica
10° ITALIAN ENERGY SUMMIT 2010 - Milano - 27, 28, 29 settembre - Il Sole 24 ORE - Via Monte Rosa, 91
holeinone.it 2010L’efficienza energetica a misura d’uomo.Cofely, Gruppo GDF SUEZ, è leader in Europa nella gestione dell’efficienza energetica e ambientale. Cofely si avvale di 2.600 collaboratori e 50sedi in tutta Italia per ottimizzare le risorse energetiche e tecnologiche delle strutture pubbliche e private. Dalla progettazione e gestione dell’energia allafornitura di servizi per migliorare le perfomance di impianti ed edifici Cofely offre soluzioni globali e integrate.
Per premiare le Pubbliche Amministrazioni più virtuose e impegnate Cofely ha istituito il Premio Cofely per l’Efficienza Energetica e Ambientale.
Il 27 settembre 2010, in occasione dell’Energy Summit de Il Sole 24 ORE, Cofely premierà gli Enti che si sono distinti per progetti di particolare valore eimpegno nell’efficienza energetica ed ambientale, secondo le seguenti categorie:
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