sommario - emilio zucca · 2017. 10. 3. · piramide dei bisogni, più o meno consapevolmente. ma...
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SOMMARIO
Introduzione ............................................................................................................................ 3
Mi chiamo Wolf e risolvo problemi ................................................................................................. 3
Facciamo un gioco.. sai chi è il tuo cliente? ..................................................................................... 5
Cliente dove sei? ...................................................................................................................... 7
Cliente, So dove sei.. ................................................................................................................. 7
Individuare i bisogni e i problemi del potenziale cliente sul web ......................................................... 8
Identikit del cliente ............................................................................................................... 10
Il nascondiglio del cliente ....................................................................................................... 11
Motori di ricerca ................................................................................................................. 11
Social network ................................................................................................................... 12
Posta elettronica ................................................................................................................ 12
Sito Web .......................................................................................................................... 13
Come trovare Nuovi clienti con il Web Marketing: la pratica ................................................................ 13
Startup strategico ................................................................................................................. 13
Marketing dei contenuti .......................................................................................................... 14
Arriviamo al dunque: la tecnologia nel digital marketing .................................................................. 15
SEO ................................................................................................................................ 15
Social Media Marketing ......................................................................................................... 19
Ads ................................................................................................................................. 20
Consigli finali ....................................................................................................................... 23
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INTRODUZIONE
Siamo nel 2017… Internet è ormai più che maggiorenne, e come tutti gli adulti che si rispettino è diventato
“maturo” negli anni, diventando qualcosa di più “serio” di una piattaforma per scambiarsi messaggi o per leggere
qualche articolo. Internet, il web, ha infatti decisamente perso lo status di “elemento non necessario”.
Non possiamo più fare a meno dei servizi offerti da Internet,
spesso gratuitamente, a tal punto che nella nostra mente questi
servizi rivestono un ruolo quasi primario: se non avessi la posta
elettronica, come farei? Se dovessi cercare un avvocato a Roma,
un idraulico a Milano, o semplicemente se avessi bisogno di
sapere quando fare la dichiarazione dei redditi o quali sono i
sintomi della sesta malattia, se non ci fosse Google a chi
chiederei?
Oggi diamo per scontata la posta elettronica, Google o i social
network, a tal punto che non ci chiediamo mai cosa ci sia “dall’altra parte del cavo di rete”. Quando arriviamo
tramite Google sul blog di un avvocato dal quale attingiamo preziose informazioni, ci chiediamo mai chi, perché e
come ci ha messo a disposizione quelle informazioni?
Questo breve e-book è per te Avvocato, Idraulico, Medico, Artigiano, Imprenditore, Professionista, per te che stai
dall’altra parte del cavo e hai capito che se non sei in qualche modo “collegato” oggi non esisti…
MI CHIAMO WOLF E RISOLVO PROBLEMI
Gran begli anni i 90, ma soprattutto i primi 2000. Quante volte avete sentito la mitica frase “Mi faccio fare il sito”,
pronunciata con quello sguardo che lascia intravedere una vena di convinzione “innovativa” della serie “Con un bel
sito sarò visibile a tutti in tutto il mondo… i clienti cascheranno ai miei piedi”.
Quante volte avete visto le più svariate proposte delle
web agency che annoverano tra i loro servizi la
realizzazione di bellissimi siti web, facendovi capire
che con un bellissimo sito web sarete ufficialmente nel
mercato globale?
No, non succedeva solamente negli anni 90 o 2000:
succede anche oggi.
Voglio ora farti una domanda, per andare dritti al
sodo: perché un cliente dovrebbe contattarti?
Pensaci bene..
“Perché vuole comprare un mio prodotto o servizio” – sbagliato!
Pensaci un po meglio..
Ti do un indizio.
Supponi di essere un imprenditore che, come tutti, deve fare i conti col complesso e farraginoso sistema fiscale
italiano. Il passo immediato è “cerco un commercialista”: perché? Forse perché non vedo l’ora di comprare i servizi
di assistenza fiscale che mi può offrire? Senza offesa per i commercialisti (che stimo per il difficilissimo lavoro che
svolgono quotidianamente) ma non credo che un imprenditore o un libero professionista muoia dalla voglia di
comprare i servizi offerti da un commercialista.
Facciamo un altro esempio.
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A seguito di alcuni disturbi fisici o estetici decidi che vuoi rivolgerti a un medico specialista: ti rivolgi a lui perché
“vuoi comprare un suo servizio?”
Potrei fare tantissimi altri esempi e la chiave di lettura non cambierebbe.
Andiamo avanti con gli indizi.
Nel 1954 uno psicologo molto famoso che si chiamava Abraham Maslow ha concepito un modello denominato
“Gerarchia dei bisogni” che viene rappresentato con la figura seguente e che forse avrai già visto da qualche parte
Sostanzialmente, senza scendere nei dettagli propri della disciplina
psicologica, Maslow disse una cosa molto semplice (mi perdonino gli
psicologi per la banalizzazione): l’individuo vive e si realizza passando
progressivamente per i vari stadi della piramide, partendo dal basso.
Perché ho scomodato il sig. Maslow?
Perché siamo tutti persone, e come tali tutti passiamo attraverso questa
piramide dei bisogni, più o meno consapevolmente.
Ma cosa c’entra la piramide dei bisogni con gli imprenditori, i professionisti e con il web?
Cerchiamo un commercialista o un medico perché ci piace e ci gratifica oppure perché abbiamo un bisogno da
soddisfare o un problema da risolvere?
Bingo.
L’acquisto di prodotti e servizi è mosso dai bisogni, dai problemi, i quali possono essere più o meno manifesti, più
o meno chiari nella mente di chi li ha.
Il punto chiave n.1 del messaggio che voglio darti è proprio
questo: nel mercato affollatissimo e ipercompetitivo nel quale ci
troviamo oggi non ha più senso pensare di “vendere”, ma bensì è
molto più sensato pensare di soddisfare dei bisogni o risolvere dei
problemi.
Il tuo potenziale cliente che bisogni o problemi ha? Sa di averli?
Mi chiamo Wolf, e risolvo problemi…
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FACCIAMO UN GIOCO.. SAI CHI È IL TUO CLIENTE?
Spero di essere riuscito a convincerti del fatto che gli acquisti sono una risposta a un bisogno o a un problema. Non
sei del tutto convinto? Se vuoi possiamo parlarne più approfonditamente, trovi i miei contatti su
www.emiliozucca.com
Ti ho convinto? Bene, andiamo avanti.
Solo un inciso: probabilmente stai leggendo questo ebook perché sei interessato ad aumentare il tuo volume di
affari usando Internet, ed in questo caso hai in mente 2 cose:
1. Hai bisogno di vendere per andare avanti con la tua professione
2. Hai capito che nel 2017 non puoi ignorare il canale online per soddisfare il punto n.1
Parliamo quindi di vendita.
Nella vendita tipicamente ci sono 2 attori principali: il venditore e il cliente. In realtà ci sarebbe un terzo attore
che è il consulente di vendita che teorizza ed implementa delle complicatissime strategie e le vende a caro prezzo
al venditore, trasformandolo in un cliente, ma tralasciamo almeno per un po questo terzo attore per non
complicare troppo le cose.
La vendita è una cosa se vogliamo di
una semplicità disarmante, perché si
base su una idea molto semplice che
è rimasta invariata negli ultimi
millenni: il cliente ha un problema
o un bisogno e il venditore ha la
soluzione al problema o la risposta
al bisogno.
Al giorno d’oggi, complice il mercato
sovraffollato ed estremamente
competitivo, i venditori hanno
implementato dei meccanismi
estremamente complessi per
vendere. Sia chiaro: non c’è niente
di male nell’evoluzione delle
tecniche di vendita, e non si possono
criticare i brillanti studiosi e i venditori che hanno teorizzato ed implementato i numerosi modelli e tecniche di
vendita utilizzati oggi. Si è diffuso però un piccolo ma profondo problema: si sono perse di vista le basi della
vendita.
Il fatto che oggi esistano processi, modelli, canali e tecniche di vendita evolutissimi, non significa che si debbano
perdere di vista i presupposti sui quali è nata la vendita. Del resto presi da budget, proiezioni, analisi, forecast,
pubblicità è facile spostare il focus su tecniche e strumenti, togliendo l’attenzione al principio base che muove
tutto: il bisogno del cliente.
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Ho già parlato nel paragrafo precedente del “problema da risolvere”, ma questo problema chi ce l’ha? Il tuo cliente
(o potenziale tale) ha un problema o bisogno. Lo so che è un concetto
elementare e ti è già chiaro, ma voglio insistere su questo punto per portare
avanti la discussione. Ti sei mai chiesto a questo punto se il tuo potenziale
cliente “sa” di avere un problema o un bisogno da soddisfare? Io me lo son
chiesto più volte e sono arrivato alla conclusione che molti potenziali clienti
non sanno di avere un problema. Le capacità di adattamento dell’essere
umano fanno si che rispondiamo ad alcune situazioni adattandoci, ignorandole o
accettandole: conclusa la fase di adattamento consideriamo “normale” una
certa situazione e non ci pensiamo più. Esiste anche il caso del potenziale
cliente che ha una serie di esigenze che non riesce ad inquadrare bene come un
problema, a tal punto da pensare che non esiste una risposta articolata a quelle
esigenze e si adatta alla situazione.
Stai cominciando ad intuire che forse fino ad oggi hai perso tantissimi
potenziali clienti? Se si, allora sto riuscendo nell’intento di insinuarti qualche
dubbio..
Torniamo nei binari del marketing e del web, la deriva “psicologica” potrebbe
portarci fuori tema.
Abbiamo detto che il cliente o potenziale tale ha dei bisogni e/o problemi da risolvere, ed abbiamo detto che in
alcuni casi forse non sa nemmeno di averli. Ma chi è questo cliente o potenziale tale?
Questo è il punto chiave n.2 (ricordi il punto n.1? era “..oggi non ha più senso pensare di vendere, ma bensì è
molto più sensato pensare di soddisfare dei bisogni o risolvere dei problemi”). E’ infatti impensabile fare vendita
senza aver bene chiaro il profilo del potenziale cliente, o “target” o “buyer persona” come viene denominato da
nel marketing.
Personalmente mi son trovato tantissime volte a parlare con un professionista o un imprenditore che alla domanda
“Chi è il tuo target?” non ha saputo rispondere in maniera chiara.
Mi preme ripetere questo punto fondamentale: non si può
pensare di vendere se non si ha chiaro il profilo del target. Tanti
anni fa, con un mercato meno competitivo e con condizioni
economiche generali diverse si riusciva comunque a vendere
“per inerzia” meglio di oggi. Oggi “sparare nel mucchio”
sperando di far abboccare qualche cliente non è più una
strategia valida. Il termine “abboccare” è più che mai giusto in
questa discussione: il pescatore infatti prima di andare ad una
battuta di pesca sa chi è il suo target e lo va a cercare dove
pensa che esso sia, preparando il tipo di esca opportuna.
Il tuo target è un soggetto o una azienda? E’ una persona di
genere maschile o femminile? Età? Interessi? Professione? Ambito
di mercato (nel caso di azienda)?
Fortunatamente oggi il web ci aiuta tantissimo nell’individuazione dei tuoi potenziali clienti, ma per approfondire
questo aspetto ti rimando ai prossimi paragrafi..
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CLIENTE DOVE SEI?
Non sono un esperto di pesca, ma so che per ogni tipologia di pesce da pescare occorre che si verifichino
determinate condizioni:
1. Luogo giusto
2. Momento giusto
3. Esca giusta
4. Fame (del pesce)
5. Tecnica giusta
Facciamo finta che il pescatore sei tu imprenditore o
professionista, e il pesce è il tuo cliente. Attenzione, non
voglio con questa metafora insinuare che i venditori non
abbiano un atteggiamento rispettoso con i clienti.
Il parallelo è presto fatto.
Il tuo cliente:
1. Si trova in un certo luogo (reale o virtuale..)
2. E’ approcciabile in un certo momento
3. Si può attrarre con il giusto “magnete” (vedremo in seguito cosa è un magnete)
4. Ha un problema da risolvere
5. Individuato il magnete giusto, occorre utilizzarlo con la giusta tecnica
Concentriamoci sul luogo e sul momento, e visto che ci piace parlare di web marketing, pensiamo ai luoghi
“virtuali”.
Un “luogo virtuale” è una porzione del web con la quale il tuo
potenziale cliente entra in contatto, e può essere
(semplificando):
1. Un sito web
2. Un social network
3. La cassetta di posta elettronica
4. Un motore di ricerca
Avendo chiaro “chi è” il potenziale cliente possiamo sapere,
scoprire o supporre in quale “luogo virtuale” si trovi e quando,
con il “quando” che riveste una importanza non trascurabile.
Siamo sempre stati abituati negli anni a concepire il “cercare il cliente” con il “manifesto pubblicitario” appeso al
muro o stampato sui giornali o con i volantini. Oggi abbiamo dei mezzi molto più efficaci per arrivare dritti al
potenziale cliente, a patto di sapere “chi è”, “che problema ha” e “dove si trova”. Cerchiamo di capire nei
prossimi paragrafi come usare queste informazioni come se fossero delle munizioni dell’arma “Web” che possiamo
utilizzare per centrare il bersaglio del business.
CLIENTE, SO DOVE SEI..
Grazie per aver pazientato nella lettura di questo ebook fino a qui, so che probabilmente ti aspettavi altro, ma le
premesse delle pagine precedenti erano imprescindibili. Ora prometto di venire incontro alle tue aspettative!
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Ti starai chiedendo: “Ok, so chi è il mio potenziale cliente, so che bisogni ha, so che luoghi virtuali frequenta.. Ma
ora che ci faccio con queste informazioni?”
Verrebbe da rispondere immediatamente “Vado ad acchiappare il cliente”. Ma non corriamo troppo…
Intanto vediamo come si cala nel web tutto ciò di cui abbiamo parlato finora.
INDIVIDUARE I BISOGNI E I PROBLEMI DEL POTENZIALE CLIENTE SUL WEB
Quando abbiamo un problema o una necessità, spesso
la prima cosa che facciamo è “chiedere al Dott.
Google”, ed ecco che spesso un semplice brufolo
diventa un male incurabile o una tassa pagata in ritardo
diventa una pena detentiva di 10 anni. Quale luogo
virtuale più appropriato per andare a cercare quali
sono i problemi delle persone? I motori di ricerca! Oggi
“motore di ricerca” è sinonimo di Google, anche se nel
mercato esistono altri soggetti con quote inferiori come
“Bing” o “Yahoo” per esempio. I motori di ricerca
ospitano una mole di dati enorme sulle ricerche
effettuate dagli utenti, con a corredo tutta una serie di
altre informazioni quali la provenienza geografica di chi fa la ricerca, il dispositivo utilizzato etc. Viene così
immediato dedurre che se vogliamo cimentarci in una rudimentale ricerca di mercato nel nostro segmento
potremmo per esempio chiedere a Google attraverso lo strumento di pianificazione delle parole chiave
(http://adwords.google.it/KeywordPlanner ) e Google Trends (http://trends.google.it ) “quanto” viene ricercata
dagli utenti una certa parola chiave o frase, in quali periodi dell’anno e da dove.. Per esempio, supponi di essere
un commercialista ( magari lo sei davvero 😊 ) e il tuo obbiettivo è quello di intercettare individui con la necessità
di compilare e presentare il modello 730 per la dichiarazione dei redditi. Cerchiamo la stringa “Come fare il 730”
su google trends e da una prima e veloce analisi otteniamo il grafico seguente:
Appare evidente che i periodi dell’anno con la maggiore quantità di ricerche sono proprio i periodi prossimi alla
scadenza di presentazione della dichiarazione dei redditi, durante i quali abbiamo picco di 100 ricerche al giorno.
Ma un bisogno non si intercetta solamente con una stringa di ricerca, ma con tante altre correlabili come ad
esempio la stringa “come compilare il 730” che risulta in un grafico come il seguente
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Non ho portato avanti l’analisi ma potrebbero esistere numerose altre chiavi di ricerca utilizzate dagli utenti su
Google, tutte accomunate dallo stesso problema: compilare e presentare la dichiarazione dei redditi.
Questo della dichiarazione dei redditi vuole essere un esempio estremamente semplice per introdurre l’argomento
dell’analisi dei bisogni degli utenti sul web.
Ma i motori di ricerca non sono l’unico luogo
virtuale nel quale andare a “scovare” i bisogni o i
problemi delle persone. Per esempio anche i social
network sono una ottima fonte di informazioni,
laddove abbiamo la possibilità di individuare
persone che manifestano interesse per una serie di
argomenti, rendendo ipotizzabile che un certo
“target” possa avere una certa necessità. Ad oggi
Facebook è sicuramente il social network più
diffuso tra tutte le categorie di individui e
aziende, e questo lo rende una enorme fonte di
informazioni per quanto riguarda gli interessi delle
persone e le loro necessità e problemi.
Attraverso la tecnica del “Social Listening” è
possibile individuare quanto un brand o una parola chiave è popolare nei social. Esistono vari strumenti tra i quali
“BuzzSumo” o “Social Mention” ad esempio che forniscono una idea di quanto un contenuto o un brand viene
condiviso sui vari social network.
Tuttavia, le ricerche su Google la fanno da padrone quando si tratta di individuare i “problemi” delle persone.
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IDENTIKIT DEL CLIENTE
Mettiamo subito in chiaro una cosa: avere chiaro il profilo del tuo potenziale cliente è una cosa che avresti già
dovuto fare da tempo. Mettiamo subito in chiaro anche un’altra cosa: il tuo potenziale cliente potrebbe essere o
non essere intercettabile su Internet, oppure potrebbe essere intercettabile sul web solo parzialmente.
La tua, o le tue “buyer persona” così come vengono
definiti in gergo tecnico i potenziali clienti può
essere una o possono essere tanti: una buyer persona
potrebbe essere presente ed intercettabile su
Internet, un’altra magari no. Questo è un
particolare molto importante nella definizione di
una strategia, perché è chiaramente inutile
sviluppare strumenti per attrarre tramite il web un
potenziale cliente che sul web è poco o per niente
presente..
L’esempio tipico possono essere i prodotti per gli
anziani: non sono tanti gli ultra-novantenni che
utilizzano abitualmente Internet e risulterebbe
quindi sconveniente mettere a punto degli strumenti per attrarre una così bassa percentuale di utenti. Sarebbe in
questo caso più sensato magari contemplare nella strategia le badanti come “buyer persona”.
Quali sono quindi le informazioni principali da mettere assieme nella definizione dell’identikit di un potenziale
cliente?
1. Informazioni di base (Età, sesso, professione, etc.)
2. Interessi
3. Cosa differenzia questo profilo da altri simili nell’ottica della motivazione all’acquisto del tuo prodotto o
soluzione
4. Quale obbiettivo questo potenziale cliente si auspicherebbe di raggiungere servendosi del tuo prodotto o
servizio?
5. Cosa potrebbe costituire fonte di preoccupazione per il tuo potenziale cliente nel tuo prodotto o servizio
(problemi noti nei prodotti della concorrenza etc.)?
6. Questa “buyer persona” ha pieno potere decisionale nell’acquisto del tuo prodotto o servizio, oppure ha
bisogno di essere autorizzato?
7. Quale processo decisionale viene utilizzato per l’acquisto?
Può risultare conveniente mettere in una forma chiara e schematica le definizioni delle varie “buyer persona”
identificate, ad esempio così:
Buyer Persona template. Fonte xtensio.com
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Come vedremo nei prossimi paragrafi, queste informazioni di “identikit” del potenziale cliente sono fondamentali
quando si tratta di costruire una “comunicazione” efficace con testi, immagini o video da pubblicare come
contenuti sul sito, sulla pagina social o magari su qualche annuncio sponsorizzato.
L’identikit del cliente è altresì fondamentale nel momento in cui dobbiamo scegliere i canali sui quali “farci
trovare” da un potenziale cliente. Ad esempio, la mia buyer persona è un utente abituale di Facebook o di
Linkedin? Utilizza il web per cercare informazioni quando ha un problema? Posso contare solamente sull’email come
canale di contatto con un certo profilo di potenziale cliente?
IL NASCONDIGLIO DEL CLIENTE
Una volta sciolto il nodo della definizione della o delle “buyer persona”, è la volta di affrontare un altro problema:
in quali luoghi virtuali possiamo trovare, o meglio, possiamo “farci trovare” dai potenziali clienti?
Andiamo dritti al sodo: i luoghi virtuali sono riconducibili a poche tipologie, e per ognuna delle seguenti tipologie è
necessario sviluppare una strategia ad-hoc.
MOTORI DI RICERCA
Abbiamo parlato precedentemente di come sia fondamentale intercettare i bisogni/problemi, più o meno
manifesti, dei nostri potenziali clienti. Il motore di ricerca in questo caso è un “luogo amico”, ovvero può fare da
tramite tra “domanda e offerta” in un modo particolarmente intelligente perché cerca sempre di coniugare le
esigenze di chi cerca con le caratteristiche dei prodotti o servizi offerti, nel modo più “personalizzato” possibile.
Partiamo dal presupposto che il motore di ricerca ha come obbiettivo quello di soddisfare le esigenze di chi
effettua le ricerche. Partiamo anche dal presupposto che le ricerche possono essere, per semplificare, di alcune
categorie principali:
1. Informative (qual è la ricetta della pizza?)
2. Rubrica (com’è l’indirizzo del sito del Comune di Roma?)
3. Necessità effettiva ed esecutiva (prenotare un massaggio in
un centro benessere)
Vien da se che, a seconda della tipologia di ricerca, è possibile
sviluppare una strategia mirata. Se l’utente ha una necessità
impellente di acquisto di un tuo prodotto e va “dritto al sodo” nella
ricerca, si può decidere di andare “dritto al sodo” nella risposta
offrendo da subito i dettagli e il prezzo del tuo prodotto. Nel caso in
cui l’utente ricercasse “informazioni” su come risolvere un certo
problema una opzione può essere quella di decidere di
implementare una strategia nella quale “offri” al potenziale cliente delle preziose informazioni senza aver fretta di
“vendere” un prodotto, ma con l’obbiettivo di instaurare un rapporto che nel tempo potrebbe portare l’utente a
diventare un buon cliente.
Accade spesso che un individuo non abbia da subito una necessità impellente, ma voglia semplicemente informarsi
su un certo argomento. Accade altresi spesso che un individuo non sia completamente conscio di avere una
necessità, o almeno non nel momento in cui ricerca informazioni su un dato argomento. Tra gli obbiettivi di una
efficace strategia c’è senza dubbio quello di intercettare l’interesse di varie categorie di individui verso alcuni
argomenti o problematiche attinenti all’ambito nel quale possiamo offrire prodotti o servizi: una volta intercettato
l’interesse, l’approccio migliore consiste nell’offrire agli utenti dei contenuti che abbiano i seguenti scopi:
• Soddisfare le necessità informative
• Trasmettere autorevolezza
• Fare in modo che l’individuo percepisca fiducia verso la risorsa informativa
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SOCIAL NETWORK
Alzi la mano chi non ha almeno 1 account su un social network…
Si sa, sui social network gira una alta percentuale di “intrattenimento” se vogliamo chiamarlo così: gattini, video
incredibili, notizie più o meno vere etc..
Ma i social network non sono solamente un “passatempo”, ma spesso sono
delle ottime fonti di informazione su vari argomenti. Ognuno di noi ha un
certo insieme di interessi attraverso i quali imposta una tipologia di
interazione con i social network, per esempio seguendo pagine tematiche o
partecipando a discussioni in gruppi dedicati a un certo argomento. I social
network ci osservano attentamente, e per ciascuno di noi “si son fatti una
idea”: sanno quanti anni abbiamo, dove lavoriamo, dove viviamo, quali sono i
nostri interessi, che squadra tifiamo etc.. L’idea che i social network si son
fatti di noi non deve essere vista come uno “spiarci”: a Mark Zuckerberg
(fondatore di Facebook) non importa niente se segui la pagina dei
simpatizzanti del partito politico X o se ti piacciono le ricette di dolci. A Mark
Zuckerberg importano 2 cose:
• fare in modo che ti trovi bene a continuare ad utilizzare il suo social network, mostrandoti
quotidianamente dei contenuti che ti interessano
• far funzionare la piattaforma degli inserzionisti che pagano Facebook per veicolare contenuti pubblicitari
agli utenti che potrebbero essere maggiormente interessati
Cosa significa tutto questo? Semplicemente che se ho scritto un libro di ricette e lo voglio vendere, posso creare
una serie di annunci o di contenuti sponsorizzati da veicolare attraverso Facebook alle persone interessate alle
ricette di cucina. Semplice no?
POSTA ELETTRONICA
Supponi di aver raccolto in vari modi degli indirizzi
email di persone interessate ai tuoi prodotti o
servizi. Ce li dimentichiamo in un cassetto? Non
sarebbe una grande idea..
Il fatto che una persona abbia espresso interesse
verso la nostra azienda significa nella maggior parte
dei casi che vuole rimanere in contatto con noi.
Magari non sarà subito pronto ad acquistare, ma si
trova comunque in un “luogo” dove abbiamo la
possibilità di operare per ridurre la distanza, fare
percepire fiducia, trasmettere autorevolezza e
tenerci pronti ad accoglierlo quando sarà
intenzionato ad acquistare.
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SITO WEB
Vogliamo scordarci dei vari siti/forum/blog che i tuoi potenziali clienti frequentano? Esistono milioni di blog
tematici, migliaia e migliaia di forum e infiniti siti web che potrebbero essere frequentati da loro!
Se produco degli abiti da donna, posso ignorare i tantissimi fashion blog seguiti da migliaia di utenti? Assolutamente
no! Più o meno alla stessa stregua di un social network, i siti web/blog tematici sono un canale di contatti già
classificati che potrebbero dare una incredibile visibilità ai miei prodotti.
COME TROVARE NUOVI CLIENTI CON IL WEB MARKETING: LA PRATICA
Si, va bene tutto, va bene gli interessi dei clienti, va bene
trasmettere autorevolezza, ma come si fanno tutte queste cose
concretamente?
Il punto di partenza è sempre lo stesso: Strategia.
Giù le mani dalla tastiera, prendi carta e penna, pensa, abbozza
schemi e appunti.
STARTUP STRATEGICO
Lo startup strategico è il punto di partenza del lavoro che abitualmente svolgo con i miei clienti. Si tratta di
“partire dall’inizio”, ovvero affrontare i temi che vengono prima della tecnologia, così da fissare alcuni punti fermi
sui quali articolare l’intervento. A che serve?
• Chiarire la tua “Mission”
o Non stupirti ma spesso non è
chiaro ad un imprenditore qual è
la sua mission. Una mission non è
“Vendere 10 libri di ricette a
settimana”. Una mission è per
esempio “Aiutare le persone a
sostenere un regime alimentare
vario attraverso una proposta
quotidiana di ricette che bilancino
gli apporti nutrizionali in maniera
appropriata”. Semplicemente
scrivere una mission in questi
termini costituisce una fonte
ricchissima di idee per lo sviluppo
del business.
• Tracciare la tua “Vision”
o Anche questo elemento viene trascurato dai più. Una vision rappresenta semplicemente dove vuoi
arrivare, quali obbiettivi di cambiamento, crescita, maturazione ha la tua azienda. Un esempio di
vision potrebbe essere “Diventare il punto di riferimento semplice ed immediato per chi ha
difficoltà a gestire in autonomia il proprio regime alimentare. Il concetto di ‘Dieta settimanale
bilanciata’ deve far pensare tutti al nostro brand.”
• Elencare i valori aziendali. Avere sotto gli occhi una lista di valori agevola notevolmente l’identificazione
dei contenuti da scrivere, il linguaggio da utilizzare e le “leve” da azionare. Alcuni esempi di valori:
Fiducia, Attenzione al cliente, Affidabilità, Integrità..
• Identificare le buyer persona, ovvero i profili dei potenziali clienti. In accoppiata alla lista dei valori di cui
sopra, ci porta ad un passo dalla stesura dei contenuti e alla determinazione delle modalità attraverso le
quali proporsi.
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• Identificare le linee di business. Si, magari questo è uno di quegli elementi sempre chiari ad un
imprenditore, ma i ragionamenti di cui sopra potrebbero portarci alla ideazione di nuove linee di business.
Ad esempio supponiamo di cominciare con la linea “Vendita di libri di ricette”, per poi capire che possiamo
integrare una nuova linea di business per “Consulenza settimanale su come fare la spesa e cosa comprare”.
• Eseguire una SWOT Analisys. Quali sono i punti di forza della tua proposizione? Quali i punti deboli? Quali
sono le minacce? Quali opportunità potrebbero essere colte nel mercato di riferimento?
• Individuare i competitor
• Definire una Strategia Digitale e gettare le basi per una pianificazione operativa
Come già accennato, lo “Startup Strategico” è il punto di partenza che ho scelto nel lavoro che faccio con i miei
clienti. La strumentazione tecnologica è un punto di arrivo, non deve essere un punto di partenza. Se non sai a chi
ti rivolgi o che linguaggio devi adottare nelle comunicazioni, come fai a creare, pubblicare e sponsorizzare dei
contenuti su Internet? Se sei interessato a questa tipologia di approccio non esitare a contattarmi attraverso la
sezione “Contatti” del mio sito www.emiliozucca.com .
MARKETING DEI CONTENUTI
Pensavi che per vendere i tuoi prodotti basta avere un buon prodotto e fare pubblicità a pagamento? Mi spiace
deluderti, ma non siamo più negli anni 80-90.
Come ho già scritto più volte, gli individui non comprano un prodotto per il gusto di comprarlo, ma per raggiungere
un obbiettivo, per soddisfare un bisogno. Il tuo obbiettivo n.1 da imprenditore o professionista che vuole vendere
prodotti o servizi deve essere quello di “connetterti” con i problemi e i bisogni dei tuoi potenziali clienti. Come si
fa? Oggi la connessione con i tuoi potenziali
clienti è una battaglia che si combatte sul
“terreno” dei contenuti.
Dopo aver intercettato i problemi devi dire al
tuo pubblico che capisci il problema, lo
comprendi, te ne fai carico, sai che occorre una
soluzione. Devi entrare in empatia con i tuoi
potenziali clienti, per loro è importante vedere
che qualcuno conosce il loro problema. A questo
punto devi dare, non pensare subito di ricevere.
Scrivi contenuti in grado di connetterti
emozionalmente con chi legge. Vuoi vendere il
libro delle X ricette facili settimanali? Il
potenziale target è costituito da lavoratori single
che non hanno mai tempo? Parla di quanto è
frenetica la vita oggi, suggerisci alcuni trucchi
per risparmiare qualche minuto di tempo, poi parla di quanto è importante mangiare bene per sentirsi meglio ed
affrontare la giornata con più grinta. Non proporre subito il tuo libro, ma entra in contatto con i problemi e bisogni
dei tuoi clienti. Saranno loro a scoprirti.
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Allora scrivi, a seconda del target di riferimento stabilisci
se è il caso di aprire un blog dove postare 1 o più articoli a
settimana. Oppure se il tuo target si trova principalmente
sui social network fai un piano editoriale di contenuti
adatti ai social: post, video, immagini, frasi, oppure link al
tuo articolo di blog. Monitora il coinvolgimento degli
utenti cercando di capire quali sono le tipologie di
contenuti che funzionano meglio ed insisti su quelle. Più
riuscirai a coinvolgere, maggiore sarà il tuo successo.
Il metodo? Non ti scordare di partire dalla compilazione di
un “Calendario editoriale”, ovvero una lista di argomenti
ben determinati e rilevanti per il tuo pubblico, e per i
quali hai stabilito un calendario di pubblicazione.
ARRIVIAMO AL DUNQUE: LA TECNOLOGIA NEL DIGITAL MARKETING
In piena coerenza rispetto al mio approccio da consulente, ecco
l’ultimo punto, il punto di arrivo: la tecnologia nel digital
marketing.
Intanto ti ringrazio per essere arrivato fin qui nella lettura, il
che significa che forse sei d’accordo con me sulla necessità di
delineare una strategia prima di metter mano alla tecnologia.
Ma ora parliamo di tecnologia. Cercherò di evitare di parlare di
elementi base (tutti sappiamo cosa è un sito web giusto?), ma
proverò a toccare direttamente i temi rilevanti e che amo
definire “braccio armato della strategia”.
SEO
Avrai spesso sentito parlare di questo acronimo,
SEO, ovvero “Search Engine Optimization”. All’inizio
di questo documento ti ho parlato di alcuni esempi
di ricerca su Google. Sicuramente ti sarai chiesto:
come faccio ad apparire tra i primi nei risultati di
ricerca? Partiamo con un preambolo: diffida da
chiunque ti garantisca un posizionamento al primo
posto in pochi giorni con una qualche sorta di ricetta
magica. Le ricette magiche non esistono, infatti
chiunque conosce veramente la SEO ti confermerà
che la “S” potrebbe anche stare per “Sudore”.
Arrivare tra i primi, o al primo posto nelle ricerche è
il risultato di un faticoso lavoro di:
- Individuazione delle parole o frasi chiave rilevanti
- Ottimizzazione del tuo sito Web per i motori di ricerca
- Scrittura di articoli ottimizzati SEO
- Link building, ovvero fare in modo di essere “linkati” da altri siti web autorevoli e rilevanti nel nostro
campo
Ti sembra facile? Infatti, non lo è per niente. SEO è un mestiere a tempo pieno, ma sicuramente puoi cominciare ad
esplorare la disciplina nel seguente modo:
Individuare le parole chiave rilevanti
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Oltre alla miriade di strumenti SEO gratuiti e non che troverai su Internet, un ottimo punto di partenza è il keyword
planner gratuito di Google. Non dovrai fare altro che creare un account gratuito ADWORDS e, attraverso il menu
“Strumenti” selezionare “Strumento di pianificazione delle parole chiave”.
Ti verrà presentata poi una schermata come la seguente, dove ti consiglio di cliccare su “Cerca nuove parole
chiave…”
A questo punto supponi di sondare l’interesse verso l’argomento “Come cucinare in poco tempo mangiando bene”
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Google capisce quello che stai chiedendo (ah.. la semantica…) e ti propone una serie di idee per parole chiave,
dandoti anche una stima sul numero di richieste
A questo punto abbiamo trovato alcune idee, la prima delle quali sembra molto interessante: tante ricerche mensili
e una bassa concorrenza negli annunci per “Menu settimanale”. Perché a questo punto non pensare di scrivere
alcuni contenuti basati sul concetto del menu settimanale, se il tuo obbiettivo è attrarre clienti per proporre poi il
tuo libro di ricette? La SEO è questo: ridurre la distanza tra una ricerca effettuata da un utente e la soluzione
che fornisci con un contenuto da te sviluppato.
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Ottimizzazione del tuo sito Web per i motori di ricerca
Questa è una parte estremamente tecnica, avrebbe poco senso spiegarla in questo breve ebook. Tuttavia vorrei
trasmetterti il concetto che l’ottimizzazione del sito per i motori di ricerca richiede competenze altamente
specialistiche. Gli specialisti SEO devono
costantemente interfacciarsi con i cosiddetti
“fattori di ranking” di Google, ovvero i criteri
secondo i quali Google assegna una posizione
ai siti nella SERP (Search Engine Results
Page). I fattori di ranking sono oltre 200, la
maggior parte dei quali sono
orientativamente noti, mentre rimane una
sorta di “alone di mistero” su una piccola
lista di fattori (tra l’altro in continua
evoluzione), quasi come fosse la ricetta della
Coca Cola. Secondo Google non è importante
conoscere esattamente questi fattori, ma è
indispensabile produrre ed alimentare i siti
web prediligendo l’esperienza dei fruitori, ovvero facendo in modo di fornire contenuti sempre rilevanti per gli
utenti.
In buona sintesi, l’idea è quella di sottoporre al motore di ricerca il tuo sito con delle modalità e parametri che
consentano al motore di ricerca stesso di capire di cosa parli, qual è il tuo livello di autorevolezza, come
confrontarti con i tuoi competitor per fare in modo che gli utenti di Internet possano soddisfare al meglio le loro
esigenze di ricerca.
Scrittura di articoli ottimizzati SEO
Ottimizzare alla perfezione il tuo sito web per i motori di
ricerca non basta. I motori di ricerca devo capire che il tuo
sito è rilevante e ospita contenuti utili a soddisfare le
necessità degli utenti. Contenuti. Il tuo sito web deve
offrire dei contenuti che siano blog post, video, whitepaper,
ebook etc… Ciò che sta a cuore a un motore di ricerca è
mantenere gli utenti legati a se, e lo fa cercando di non
fallire mai nel mostrare i migliori contenuti per gli interessi
dell’utente. Il tuo sito deve ospitare i migliori contenuti per
gli interessi dei tuoi potenziali clienti, solo così Google si
convincerà a mandarti i suoi utenti. Scrivere non basta, ma
occorre ottimizzare. Per quanto evoluto nella ricerca
“semantica”, un motore di ricerca è pur sempre una macchina e non un essere umano, e alle macchine occorre
parlare utilizzando un linguaggio per loro decifrabile. Ci sono tanti accorgimenti da adottare nella ottimizzazione
SEO di un contenuto, tra i quali:
- Il titolo deve essere “parlante”, ovvero deve
efficacemente indicare l’argomento
- Le parole chiave rilevanti che hai individuato
precedentemente devono essere ripetute alcune volte
nel testo, dal titolo al corpo centrale del testo passando
inevitabilmente per il primo paragrafo
- Devi associare delle immagini al testo e queste devono
essere “etichettate” con le parole chiave di riferimento
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- Il testo deve contenere dei link sia interni al tuo sito che esterni (verso altri siti rilevanti per l’argomento)
- L’impostazione di alcune porzioni di codice html della pagina devono contenere degli elementi ben
definiti. Questa è una operazione che richiede competenze specialistiche, anche se puoi provare ad
avventurarti utilizzando per esempio il plugin “Yoast” di Wordpress che si occupa di eseguire tante
operazioni in automatico, ovviamente nel caso in cui il tuo sito sia su Wordpress
Link Building
Ricordi quando ho detto che i motori di ricerca valutano l’autorevolezza del tuo sito anche sulla misura di quanti
altri siti hanno un link al tuo? Come fare in modo che gli altri siti abbiano un link verso il tuo sito? Questa è la
Link Building. Più link in ingresso avrai da siti rilevanti nel tuo settore, più il tuo posizionamento sui motori di
ricerca ne beneficerà. Non c’è un metodo strettamente tecnologico o scientifico, ma qui si tratta di trovare i modi
giusti anche sulla base del contesto.
Alcune idee:
- Contattare un sito che tratta un tema attinente al tuo e
proporti di scrivere un articolo nel loro blog
- Emettere comunicati stampa
- Intervista qualcuno che si occupa di una materia
attinente alla tua, pubblica l’intervista sul tuo sito e
otterrai che l’intervistato posterà un link al tuo sito per
mandare i suoi follower a leggere l’intervista
SOCIAL MEDIA MARKETING
Termine abusatissimo e sulla bocca di tanti quello del “Social Media Marketing”.
Questa tipologia di marketing è in buona sostanza l’insieme di
strategie e tecniche atte a raggiungere e coinvolgere persone in
target con i prodotti e servizi che intendiamo vendere, attraverso un
sapiente uso dei social network.
La tecnologia? Ovviamente le piattaforme web offerte dai social
network.
Ogni piattaforma ha le sue caratteristiche e peculiarità, ma alcuni
aspetti le accomunano:
- Importanza dei contenuti: i social vivono di contenuti, senza
i quali gli utenti non li frequenterebbero
- Importanza del coinvolgimento: il coinvolgimento
(conversazioni, storie, commenti, interazioni varie) trattiene
le persone all’interno dei social e li rende appetibili alle
aziende che vogliono investire in termini di presenza sui social
- Ads: nel caso di Facebook ad esempio un importante motore del business, perché le aziende pagano
Facebook per la possibilità di veicolare inserzioni pubblicitarie mirate ad un definito target.
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In sostanza, cosa si fa nel social media marketing?
1. Sulla base del target individuato in fase di compilazione
della strategia, si scelgono i social network rilevanti
2. Si stabiliscono linguaggi e toni
3. Si stila un calendario editoriale per la produzione e
pubblicazione di contenuti rilevanti per il target
4. Si pianifica una strategia di promozione attraverso la
determinazione di obbiettivi come “Incrementare il
numero di contatti”, “Incrementare le visite al sito web
aziendale”, “Aumentare la visibilità di un prodotto, del
brand o di alcuni valori identificativi del brand stesso”
5. Si attua la strategia di promozione
6. Si monitorano i KPI, ovvero si controlla che la strategia
messa in atto vada nella giusta direzione in termini di performance rispetto agli obbiettivi stabiliti.
Alcune precisazioni…
1. ll social media marketing ti servirà spesso per incrementare la tua “Brand-awareness” ovvero notorietà del
brand: a meno che tu non gestisca un brand ultra-noto, per incrementare la notorietà del tuo brand dovrai
probabilmente fare uso delle sponsorizzazioni, ovvero la diffusione a pagamento di alcuni post.
2. Essere presenti sui social non vuol dire postare contenuti inutili 4 volte al giorno. Essere presenti vuol dire
postare contenuti utili, originali e in grado di creare coinvolgimento. Essere presenti sui social vuol dire
dialogare con i tuoi follower per ridurre la distanza.
ADS
Gli “Ads” sono annunci configurabili tipicamente sui motori di ricerca o sui social network attraverso i “Post
Sponsorizzati” ad esempio.
Gli “Ads” sono una moderna evoluzione degli annunci. Di fatto sono annunci, ma le tecnologie moderne gli hanno
conferito le seguenti caratteristiche:
1. Capacità di targeting, ovvero la possibilità di mostrare l’annuncio solamente alle persone potenzialmente
interessate, definite attraverso una serie di criteri da parte dell’inserzionista
2. Tracciabilità, ovvero la possibilità di misurare le metriche fondamentali quali:
a. Numero di visualizzazioni
b. Numero di click
3. Testabilità, ovvero la possibilità di mostrare diverse versioni (con piccole differenze) dello stesso annuncio
allo scopo di migliorare costantemente la morfologia dell’annuncio sulla base della reazione degli utenti
Ads sui motori di ricerca
Sui motori di ricerca regnano sovrani gli annunci sulla piattaforma “Adwords” di Google. Adwords consente di
pubblicare annunci direttamente visibili nella pagina dei risultati di Google a seguito di una ricerca,
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oppure consente di pubblicare gli annunci nella rete “Display”, ovvero all’interno di spazi pubblicitari ospitati sui
siti partner in qualche modo “rilevanti” rispetto alla tipologia di annuncio.
Trattare il funzionamento di Adwords in questo paragrafo sarebbe poco produttivo e limitante, vista la complessità
della piattaforma. Ti servirà tuttavia sapere che:
1. Per ogni annuncio occorrerà avere una lista di parole chiave rilevanti, che servono a mettere in relazione
le ricerche degli utenti su Google e il tuo annuncio
2. Puoi decidere dove verranno mostrati i tuoi annunci a livello geografico
3. Per ogni annuncio è bene sviluppare una “Landing page” ovvero pagina di atterraggio utilizzata come
destinazione per gli utenti che cliccano sul tuo annuncio. La landing page dovrà essere sviluppata con
l’intento di “convertire” ovvero indurre l’utente a completare una azione come il completamento di un
form ad esempio.
Ads sui social media
Diversi social network offrono la possibilità di pubblicare annunci. Ad oggi la piattaforma più popolare è senza
dubbio Facebook, dove è possibile generare e pubblicare annunci scegliendo con diversi criteri il pubblico al quale
mostrarli.
Come nel caso di Adwords, anche i Facebook Ads sono una piattaforma estremamente complessa e in costante
evoluzione.
Gli annunci sui social network hanno ovviamente una dinamica diversa rispetto agli annunci sui motori di ricerca:
mentre gli annunci su Google ad esempio vengono mostrati sulla base di una specifica ricerca eseguita dall’utente,
gli annunci sul social network vengono mostrati in maniera non sollecitata, ovvero durante il normale browsing
della piattaforma.
Nel caso di Facebook ad esempio è possibile mostrare gli annunci sia sul feed principale, ovvero assieme ai post dei
nostri amici, oppure nella sezione di destra.
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Facebook inoltre fornisce diverse possibilità di targeting dell’annuncio, basato su demografica e sugli interessi
degli utenti. Il social network infatti conosce gli interessi principali di tutti gli utenti che utilizzano la piattaforma
e propone annunci rilevanti rispetto agli interessi. Ad esempio, se sono interessato al bricolage perché magari
seguo pagine a tema, Facebook mi proporrà annunci di corsi di bricolage o di punti vendita specializzati.
Anche in questo caso, non essendo un mio focus quello di scrivere un corso di Facebook Ads in queste pagine, ti
riporto alcune cose importanti da sapere:
1. Esistono varie tipologie di annunci su Facebook a seconda degli obbiettivi che ci prefiggiamo, tra i quali:
a. Acquisire contatti
b. Aumentare il numero dei “Like” sulla nostra pagina
c. Aumentare il traffico verso il nostro sito
2. Come nel caso di AdWords, alcune tipologie di annunci su Facebook richiedono l’implementazione di
Landing Page.
3. Maggiore investimento=maggiori risultati , ovvero più soldi metti a budget quotidianamente per gli Ads,
maggiore sarà il risultato ottenuto in termini di visualizzazioni e click (ovviamente a patto che gli annunci
siano fatti bene!)
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CONSIGLI FINALI
Di contenuti di valore sul Digital Marketing sul web se ne trovano veramente tanti. Il mio obbiettivo era quello di
darti in queste pagine una panoramica di cosa è il digital marketing e come puoi utilizzarlo per raggiungere i tuoi
obbiettivi. Spesso infatti i contenuti su questo tema sono iper-specialistici e risultano quindi poco comprensibili a
imprenditori e professionisti che non hanno una formazione di base su questo tema perché giustamente impegnati a
fare il proprio mestiere.. Spero di essere riuscito nell’intento di rendere la disciplina del digital marketing semplice
per la tua comprensione.
Fare digital marketing oggi è sempre più complesso perché i competitor aumentano costantemente e gli strumenti
tecnologici al servizio di questa tipologia di marketing risultano abbastanza accessibili ai più in termini economici.
Vorrei infine lasciarti 2 importanti consigli:
1. Specialìzzati: essere generalisti o a “360 gradi” oggi non paga. Gli individui hanno spesso bisogno di
risolvere uno specifico problema, ed apprezzano maggiormente chi si propone come “specialista”.
2. Dare prima di ricevere: la pubblicità vecchio stampo non funziona più, dovrai quindi attrarre i tuoi
potenziali clienti dando, in anticipo e gratuitamente, qualcosa per loro utile (come ho fatto io con questo
e-book)
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