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10 LA PROVINCIA
SABATO 7 OTTOBRE 2017
e anche con le due corsie mi-gliorerà la sicurezza, con l’eli-minazione delle intersezioni.Se soddisferà la domanda ditrasporti saranno poi i fatti adircelo, è previsto un monito-raggio al termine dell’operache raccoglierà dati anche suquesto aspetto, oltre che valu-tare le tematiche ambientali».
In tema di infrastrutture,comunque, secondo Murroneservirebbe una riflessione ge-nerale sulle «rigidità» degli at-tuali strumenti normativi esulla «forbice temporale sem-pre ampia» fra l’ideazione del-le opere e la loro effettiva at-tuazione: «Bisogna ragionaresul domani, ma spesso mettia-mo in cantiere oggi strutturepensate vent’anni fa». F. Bet.
«La statale 38 migliorerà la sicurezza anche a due corsie»Per Tirano il progetto
procede, per Morbegno la tan-genziale tanto attesa è ormaiin dirittura d’arrivo - comple-tamento lavori oltre l’80% - esarà «un’opera al passo contutti gli standard del 2017, cheeliminando il mix fra trafficolocale e percorrenza sovraco-munale o sovraprovincialemigliorerà sicurezza e tempidi percorrenza». L’ha rimar-cato il dirigente Anas Federi-co Murrone ieri mattina alconvegno sulla mobilità orga-nizzato da Sev, nel corso dellasua relazione dedicata agli in-terventi in corso e program-mati da parte della società del-
le strade sul territorio provin-ciale.
A inquadrare la tematica ciha pensato la dirigente dellaRegione Monica Bottino, cheha illustrato l’accordo di pro-gramma per l’accessibilità del-la Valtellina e il Programmaregionale della mobilità e deitrasporti, poi Murrone si è sof-fermato su cantieri e progettiper la 38, dal tratto Colico- Co-sio alla variante di Morbegnoche sarà pronta per il 31 marzodel prossimo anno.
E proprio su questo temadal pubblico è arrivata una ri-chiesta di chiarimenti: «Comemai l’opera non è stata realiz-Il numeroso pubblico presente
zata a quattro corsie, evitandodi creare una strozzatura?»,ha chiesto uno dei partecipan-ti al convegno, mentre l’alber-gatore della Bassa Valle GiulioSalvi ha espresso il rammari-co per «una strada che saràvecchia prima di nascere».
Murrone - premettendoche queste decisioni non di-pendono da Anas - ha ricorda-to come la scelta sia nata «infunzione di studi e di questio-ni tecnico-economiche», re-spingendo l’idea che l’operasia già superata. «Non è un’in-frastruttura vecchia - ha affer-mato -, è una strada realizzatasecondo gli standard del 2017
FRANCESCA BETTINI
Negli ultimi due an-ni i passaggi nelle stazioni diValtellina e Valchiavenna«sono aumentati del 20%,toccando quota 12mila viag-giatori al giorno», e Trenordpunta a potenziare il servizio.Ma «su una linea a binariounico per 105 chilometri, con60 passaggi a livello, bastauno spillo a creare proble-mi», quindi c’è bisogno di in-terventi infrastrutturali,perché «più saturiamo la li-nea, più rischiamo di ingol-farla».
I dati aggiornati
Parole di Cinzia Farisè, am-ministratore delegato di Tre-nord, che ieri a Sondrio è sta-ta fra i relatori del convegno“La mobilità per il futuro del-la provincia di Sondrio” orga-nizzato dalla Società econo-mica valtellinese.
Una giornata di studi in cuisi è parlato molto di strade,con gli interventi sulla 38 enon solo, ma altrettanto ditrasporto pubblico, propriocon la ferrovia al centro del-l’attenzione.
E l’intervento di Farisè hamesso sul tavolo numerosispunti, dai dati sull’aumentodei passeggeri, a livello lom-bardo ma anche sul territoriolocale, all’idea dell’azienda difare del treno «un generatoredi riqualifica dei territori» ela «cerniera» fra le realtàlombarde, ha spiegato l’ad.Spesso in Valle la ferrovia ne-gli ultimi mesi ha fatto noti-zia per disguidi e proteste de-gli utenti, ma secondo Farisè
La sala Martinelli ha ospitato
il convegno “La mobilità per
il futuro della provincia di
Sondrio” a cura dalla Società
economica valtellinese
non bisogna dimenticare al-cuni elementi: «Su oltre24mila treni l’85% risultapuntuale - ha detto -, mentrenel 2014 la quota era del 70%,e il 96% arriva entro 10 minu-ti dall’orario previsto. SullaMilano-Tirano le soppres-sioni sono sotto la media re-gionale e nazionale».
E l’ad di Trenord ha citatoanche le ultime rilevazionisulla “customer satisfac-tion”, che per il primo seme-stre 2017 segnalano un 83%di utenti soddisfatti del ser-vizio, «contro il 75% del2015», ha sottolineato.L’azienda punta a migliorareulteriormente, ha rimarcatoFarisè: da un lato «dopo l’eli-
«Binario unico, uno spillopuò creare dei problemi»L’analisi. L’Ad di Trenord Farisè al convegno sulla mobilità in provincia
«Meno ritardi, ma serve raddoppiare la linea e togliere i passaggi a livello»
consentire l’ingresso con-temporaneo dei treni che siincrociano, che ridurrebbe itempi di percorrenza, l’altroè l’allungamento dei binari diincrocio alla stazione di Pon-te in Valtellina, che permet-terebbe il cadenzamento ora-rio con treni lunghi fino a200 metri».
E in prospettiva secondoFarisè altri due obiettivi van-no messi nel mirino: «C’è bi-sogno di eliminare i passaggia livello – ha affermato -, ov-viamente non è un lavoro chesi possa fare da un giorno al-l’altro, ma ci sarebbero enor-mi benefici sulla sicurezza esui tempi. Sarebbe strategi-co, poi, il raddoppio della li-nea fra Colico e Sondrio, checonsentirebbe il potenzia-mento delle corse e l’intro-duzione di un servizio fraSondrio e la Valchiavenna».
«L’interesse per i trafori»
E Trenord guarda «con gran-dissimo interesse» alle ipote-si sui trafori, ha rimarcatol’ad, dallo Stelvio al Mortiro-lo. Nel frattempo proseguonoi progetti in corso sui convo-gli, ha ricordato Farisè: «Ilrinnovo del materiale rotabi-le sarà completo per il 2022 -ha spiegato – e per 140 car-rozze a media percorrenza èpronto un piano di completo“revamping”». Alla base ditutto, ha concluso l’ad di Tre-nord, c’è la volontà di creareun sistema di mobilità «ac-cessibile, confortevole e con-nessa» per gli utenti che«chiedono anche servizi in-novativi».
minazione dei treni più vetu-sti la sfida è fare tutte le corsecon i convogli nuovi», dall’al-tro mentre cresce la doman-da di mobilità, sulla Milano –Tirano si fanno sentire lequestioni strutturali legatealla rete (di competenza diRfi, ha ricordato Farisè).
«Progetti da realizzare»
In questo campo, dopo l’in-tervento degli anni scorsi allastazione di Morbegno secon-do Trenord servono altri pas-si: «Ci sono progetti già fi-nanziati, da realizzare - haspiegato l’ad –. Uno è il po-tenziamento della stazionedi Bellano con la costruzionedel sottopasso e i lavori per
Una giornata di studi in cui si è parlato molto di strade
[email protected]. 0342 535511
Luca Begalli [email protected], Marzia Colombera [email protected], Eugenio Gizzi [email protected], Sara Baldini [email protected], Monica Bortolotti [email protected],
Riccardo Carugo [email protected], Paolo Giarrizzo [email protected], Antonia Marsetti [email protected], Alessandra Polloni [email protected]
Ieri ancora disagiSi pensa ad un esposto
Un’altra giornata dipassione per i pendolari. Ierimattina un treno che ha subi-to un guasto nella stazione diArcore ha bloccato tre linee, laTirano-Sondrio-Lecco-Mila-no, la Lecco-Carnate-Milanoe la Bergamo-Carnate-Mila-no. Si tratta del convoglio10823 partito da Tirano e pre-visto in arrivo alle 6.38 a Mila-no che è stato recuperato da
una motrice. Pesanti le conse-guenze sulla circolazione fer-roviaria, con Trenord che haconsigliato di usare la diret-trice Lecco-Molteno-Milano.Si sono registrati ritardi fino a108 minuti e sono stati cancel-lati 5 treni. I passeggeri hannosubito anche notevoli disagiper il sistema di informazionedei ritardi, che ha mostratodiscrepanze anche di 40 mi-
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Trasporti integrati per collegare tutte le Alpi senza autoLa necessità di un si-
stema di trasporto pubblico in-tegrato sia a livello locale sia a li-vello transfrontaliero per unire e connettere tutto l’arco alpino edare ulteriore linfa al turismo, sempre tenendo presente, nella sua “progettazione” il volere e l’opinione dei cittadini; un tra-sporto merci che venga aiutato da infrastrutture adeguate in Valtellina e Valchiavenna e che, a sua volta, si preoccupi della sal-vaguardia del territorio e della sostenibilità ambientali.
Queste le ricette e le prospet-tive future emerse per la provin-cia di Sondrio e non solo nella se-conda sessione del convegno
“La mobilità per il futuro della provincia di Sondrio” andato in scena ieri alla sala Martinelli della Camera di commercio di Sondrio e organizzato dalla So-cietà economica valtellinese.
In modo particolare, perquanto riguarda il trasporto al-pino, la prospettiva evidenziata da Massimo Girardi, Pietro Del Simone e Matteo Sam-brizzi, dell’associazione Tran-sdolomites è quella di una rete ferroviaria alpina «completan-do - ha sottolineato Girardi - tratti mancanti in Engadina, Mesolcina, Dolomiti e Alta Val-tellina» e in cui il traforo dello Stelvio «che noi - ha proseguito
sempre Girardi - vediamo solo come ferroviario, abbia un ruolocentrale».
«In questo modo - ha fatto ecoMatteo Sambrizzi - si potrebbe-ro realizzare, ad esempio, le li-nee Milano-Bolzano, Milano-Trento o anche Bolzano-Zurigo e Trento-Bellinzona passando dalla Valtellina». Aspetti impor-tanti, però, come ha evidenziato Walter Finkbohner, esponen-te del Cantone dei Grigioni, quando si progettano interventidi questo tipo, è far sì che la mo-bilità «venga pianificata insie-me al territorio in cui si inseri-sce, visto che non si possono pia-nificare strade e ferrovie senza
pensare al territorio» e «coin-volgere i cittadini nelle scelte».
Ed è partita due anni fa pro-prio dai cittadini, o meglio sa-rebbe dire da alcuni imprendi-tori, come Matteo De Campo, ad di Maganetti Spedizioni, il progetto Lng Valtellina Logisti-ca Sostenibile per il trasporto merci. Per l’appunto in due anni il 12% dei 400 camion che ogni giorno partono dalla provincia di Sondrio utilizza il metano li-quefatto, che ha consentito un risparmio di 336 tonnellate di anidride carbonica sui 2,8 milio-ni di chilometri percorsi a meta-no.
La sostenibilità ambientaleBenedetto Abbiati
presidente della Sev
“Vogliamo essere un grande Paese - ha sottolineato il senatore Del Barba - che sa diversificare la mobilità„
Gli interventiIl rinnovo del materiale rotabile sarà completo per il 2022 - ha spiegato Cinzia Farisé, ad di Trenord - e per 140 carrozzea media percorrenza è prontoun piano di completo “revamping”
Visione tranfrontalieraOra la sfida è guardare oltre i confini - ha detto il presidente della Provincia Della Bitta - e con la Svizzera sono stati fatti passi enormi per affrontare il tema dei trafori»
coinvolgere le case automobili-stiche perché ne facciano la pa-lestra dei loro veicoli elettrici. Sempre per lo Stelvio, l’idea del traforo ferroviario ha trovato condivisione anche a Bolzano e nel Canton Grigioni, e in futuro dovremo pensare gli impianti dirisalita come elementi del siste-ma. Con il rinnovo delle grandi concessioni idroelettriche ci sa-rà l’occasione per rinegoziare unpatto con gli operatori che potràinserire anche la mobilità fra gli elementi fondamentali». E se burocrazia e «malcostumi» re-stano problemi pesanti da af-frontare sulla realizzazione del-le infrastrutture, ha rimarcato Del Barba, bisognerà «creare oc-casioni perché anche le innova-zioni che vengono dal mercato sifacciano strada nella società, ad esempio facendo rete fra le valli per il car sharing e ragionando insieme sulla mobilità intermo-dale, perché sempre più si ragio-na in termini di servizio e non sul singolo mezzo. Vogliamo es-sere un grande Paese, che sa di-versificare la mobilità», ha con-cluso il senatore. F. Bet.
strutture crescano tutte».
L’impegno delle istituzioni
E su vari fronti si muove l’impe-gno della Provincia, ha rimarca-to Della Bitta, visto che l’ente, nonostante le difficoltà dovute al taglio delle risorse, fa «tutto il possibile» per la manutenzione della rete stradale, ha avviato «l’importante percorso per l’in-serimento delle strade dei passi Gavia, Mortirolo e San Marco nella rete regionale» e insieme alla Prefettura sta lavorando ad un accordo con gli enti territo-riali e Rfi per la chiusura di di-versi passaggi a livello, tenendo «un contatto quasi quotidiano con Trenord» sul servizio ferro-viario. «Ora la sfida è guardare oltre i confini - ha detto Della Bitta - e con la Svizzera sono statifatti passi enormi per affrontareil tema dei trafori».
Il punto fondamentale sarà,secondo il sottosegretario Paro-lo, «farsi trovare pronti al cam-biamento», ha sottolineato. «Il protocollo firmato di recente punta a trasformare lo Stelvio in“strada delle emozioni” - ha ri-cordato - e stiamo cercando di
Strade, ferrovia, rete ciclabile, servizi innovativi per i residenti e per i turisti: bisogne-rà lavorare su molti elementi, per costruire il futuro della mo-bilità sul territorio, e sarà fonda-mentale «far sì che questi temi restino al primo posto dell’agen-da delle istituzioni».
Lavoro di squadra
Bisognerà fare un lavoro di squadra «perché tutte le infra-strutture crescano», magari sfruttando il rinnovo delle gran-di concessioni idroelettriche per creare iniziative innovative, senza dimenticare che «la mobi-lità è un diritto da garantire ai cittadini». Sono gli spunti emer-si dalla tavola rotonda conclusi-va del convegno promosso ieri dalla Società economica valtelli-nese, un dibattito che ha visto protagonisti - con il giornalista Fabio Panzeri come modera-tore - il presidente della Provin-cia Luca Della Bitta, il numero uno della Camera di commercioEmanuele Bertolini, il sotto-segretario regionale alla Monta-gna Ugo Parolo e il senatore Mauro Del Barba, per un con-fronto sui diversi temi legati allamobilità. Una questione che tocca da vicino le imprese, ha ri-marcato Bertolini, che «hanno grandi bisogni di mobilità» co-me segnalano anche gli studi di Confindustria presentati du-rante il convegno.
«In questi anni si è investitosulle infrastrutture per il tra-sporto su gomma - ha sottoline-ato Bertolini -, ora si potrà ragio-nare sulla ferrovia, ma anche sulla valorizzazione della mobi-lità ciclabile per il turismo. Tut-to insieme non si potrà fare, ma abbiamo bisogno che le infra-
Da sinistra Panzeri, Del Barba, Bertolini, Della Bitta e Parolo GIANATTI
«La mobilità un dirittoper imprese e cittadini»Tavola rotonda. «Bisogna fare un lavoro di squadra»
La creazione di servizi sempre più integrati è il futuro
nuti nelle segnalazioni. Soloverso metà mattina la situa-zione è tornata alla normalità.E nel corso della giornatal’esasperazione ha raggiuntoil culmine, tanto che tra alcu-ni pendolari lecchesi staemergendo l’idea di fare unesposto alla magistratura perinterruzione di pubblico ser-vizio: «La condotta reiteratadi Trenord potrebbe configu-rare l’ipotesi di reato di inter-ruzione di pubblico servizio,almeno nella forma con doloeventuale. I vertici di Trenordsono al corrente della disa-strosa situazione della linea,ciononostante non fanno nul-la per porvi rimedio (a parte le
solite promesse al vento)mettendo gravemente a ri-schio il servizio del trasportopubblico. Un bell’esposto cistarebbe tutto. E un magistra-to che sia a conoscenza dellanotitia criminis avrebbe l’ob-bligo di esercitare l’azione pe-nale».
La proposta è stata fatta daun avvocato al Comitato deipendolari, che la sta prenden-do in considerazione, ma ser-virebbe, per l’appunto, un le-gale che può esercitare per se-guire l’iter ed accetti di opera-re pro bono. L’idea sarà pro-babilmente fatta girare fra ivari comitati lombardi, chegià si coordinano su molte
questioni, per svilupparla, magià è un passo avanti. Come siricorderà la class action pro-mossa da Altro Consumo e al-tre associazioni ha avuto unesito positivo, portando allacondanna della società di tra-sporti ed all’obbligo di rim-borso per 3 mila pendolarilombardi colpiti dai disagi deldicembre 2012.
Interpellata in merito Tre-nord per il momento non si èespressa sull’ipotesi di esserecolpita da un esposto per in-terruzione di pubblico servi-zio, anche se non è la primavolta che questa minaccia vie-ne avanzata. L.Per.
deve però affiancarsi anche alla sostenibilità economica: tra co-sti diretti e indiretti, ad esempio,la Ghelfi Ondulati spende circa 10 milioni di euro all’anno in tra-sporto merci, ben 2,6 in più di un’azienda concorrente di Par-ma. Con i suoi progetti di effi-cienza e innovazione l’azienda è già riuscita a “tagliare” 1.767 ca-mion all’anno e a effettuare 1.822 viaggi con camion a gas na-turale liquefatto, ma servirebbe,oltre all’impegno proprio delle aziende, anche un sensibile mi-glioramento delle infrastruttu-re ferroviarie «con rimorchi chepossano essere caricati sui treni - ha spiegato Fabio Esposito proprio di Ghelfi Ondulati - con-tainer stivati nei vagoni e scali merci nei luoghi strategici». G.Mai.
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