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RASSEGNA DI ARTI VISIVE a cura di Marinilde Giannandrea Lecce, Cantieri Teatrali Koreja 2009/2010

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RASSEGNA DI ARTI VISIVE a cura di Marinilde GiannandreaLecce, Cantieri Teatrali Koreja 2009/2010

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olo con lo sguardo, ogni individuo, pur caratteriz-zandosi e diversificandosi con le parole e con i gesti,esprime sentimenti profondi che provengono dallasua intima interiorità.

Con la chirurgia plastica, con i cosmetici, con il colore, conil fango, con la schiuma o con qualsiasi sostanza, si puòcambiare l'aspetto fisico di un volto. Gli si può dare un gustodolce se spalmato di panna, di marmellata, di gelatina, di nutella oppure se avvoltonello zucchero filato. Si può dare al volto una sembianza tenera o dura, feroce omansueta, ma non si può modificarne lo sguardo. Anche dietro i volti resi statici,duri, pietrificati dal tempo, dal dolore, dalla fame o semplicemente da una mascheradi unguento si avverte il vitale sentimento di uno sguardo serrato, spiritato o smarrito.I ritratti neri di Davide Faggiano sono tutto questo. Sono occhi “speech” che parlanoa chi sa leggere. Sono tanti volti spalmati che si trasfigurano in nuove fisionomie,in nuovi sentimenti che accentuano i moti dell'animo riflessi negli occhi.Dai plastici visi d'ebano, gli occhi lanciano fulminei sguardi di perentoriedeterminazioni.Nel ritratto speech n°3 la trasfigurazione è sensazione, decisione, attesa, memoria.Non è un volto sereno ma duro, che s'impone all'interlocutore con la fierezza di chicon autorevolezza vuole affermare la sua autorità, sfidando ogni eventuale dissenso.Nel viso di Ivan speech sono invece gli occhi chiusi e arricciati in mille rughe a porsicome metafora del rifiuto di guardare in faccia la realtà, un vero e proprio atto dirinuncia ad ogni mistificazione per sfuggire con ripulsa, serrando gli occhi, allaquotidiana crudele realtà. Gli stessi occhi cicatrizzati in speech n°1, un po' mostruosi,corrotti dalla vita, sono bollati da esperienze forti, conservate nella memoria. Sonoacute emozioni, dolori e immagini, mescolati nella mente che non possono varcareil limite dell'Es ma devono essere trattenute con forza “disumana” per impedireall'irrazionale subconscio di straripare e di sopraffare il conscio.Nel Volto di speech n°4 sono gli occhi ferini a tradire duri sentimenti. Il drammaticorealismo dello sguardo forse denuncia la tragedia del male di vivere che ci riportaalla mente la metafora della “foglia accartocciata”, del “rivo strozzato”, del “cavallostramazzato” del pensiero poetante di Montale. Lo sguardo raccapricciante eimpietoso rivela forse la tremenda condizione umana di vivere nel dolore?I ritratti di D. Faggiano sono crudi, metallici ma travolgenti. Egli attraverso il volto,il nero pece della pelle, il contrasto della luce, gli occhi sgranati o cicatrizzatievidenzia inquietudini, disappunto e la bestialità del genere umano. I suoi singolarivolti “speech” sono espressione di uno dei tanti significati di plurimo senso.

SALVATORE LUPERTO

Strappare la maschera per mostrare la durezza della realtà è, secondoSusan Sontag, uno dei fini della fotografia ed è anche il filo conduttoredell’opera di Davide Faggiano, fotografo e manipolatore di nuovi linguaggi,che in questa galleria di ritratti opera in senso contrario: copre per rivelare.

Alla sua prima personale, l’artista salentino, mette in mostra una serie di volti inbilico tra ritratto e Body Painting; qui la pittura sta prima della fotografia ed è unospesso strato di vernice nera con la quale ricopre i suoi personaggi facendoneemergere “il lato oscuro”, la nota nascosta.Nell’allestire i suoi set, Faggiano mette in atto un processo che si sviluppa nellastringente relazione tra materia e moti espressivi. Nei suoi soggetti Speech lerughe di vernice nera modellano pieghe metalliche che la fotografia trasformain chiaroscuri netti, in grado di restituire ai volti una nuova e drammatica vitalità.Le luci, fotografate con un rigore estremo, hanno il peso di lumeggiature pittoricheche incidono segni decisi sui visi inquietanti di personaggi – amici dai quali l’artista,con un processo maieutico, fa emergere la profonda intimità.Con questa serie di ritratti Faggiano porta a compimento un lavoro iniziato datempo con il quale ha sperimentato l’interazione tra corpo e materiali diversi(gelatina, schiuma da barba, argilla) trasformando i soggetti in crisalidi mutantiche la materia di cui sono cosparsi trasferisce su differenti registri emotivi. I ritrattisono essenzialmente monocromi, contrappuntati dalle note di colore dei capellie, per alcuni, degli occhi ma lo strato di colore non nasconde la dura carnalitàdei corpi. Mascherare per rivelare, nascondere per parlare, in una dimensionedialettica che la coerenza tecnica e formale rende ancora più intensa.Tra le sue fonti d’ispirazione c’è Bill Viola e la sua capacità perfetta di esplorareil mondo delle passioni; con strumenti diversi Davide Faggiano inizia il suo percorsodi esplorazione dentro i suoi Sei Personaggi e apre a ognuno di loro lo spazio diun nuovo racconto senza però riuscire a redimerli da una solitudine senza rimedio.

MARINILDE GIANNANDREA

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DAVIDE FAGGIANOnato a S. Cesario, Lecce, nel 1973.Vive e lavora a Lecce

MOSTRE COLLETTIVE2009 New sounds_new territories

programma internazionale di residenza, Casarano;Premio Celeste, Milano

2008 Stone – collettiva (VisionIntoArt), New York;2007 Soundres – programma di residenza per artisti, Salento2005 Oronzo e Irene, Lecce

Io non parlo italiano, identità condivise nell’arte contemporanea a Lecce , Lecce2002 Gira por la diversidad

(nell’ambito del Programma Cultura 2000), Italia Spagna PortogalloInedito ’02 confluenze paralleleProgramma di residenza per artisti, Lecce

1998 Japan parts, Berlino, Wannsee Forum1997 Tre luoghi, Libero Cantiere, Lecce1995 Cinema scopre, Lecce1994 Atto di presenza, Lecce

PRODUZIONIUn’idea per il parco nei disegni dei bambini delle scuole di Ugento,Ugento 2009 (Concept grafico e cura editoriale, fotografie e impaginazione grafica del libro)Cover design, Collana di Studi sulla Società dell’Informazione, Trento, 2008Verso Sud , DVD allegato a “Verso Sud – Salento d’acqua e di terra rossa”, Otranto (LE), 2008(Montaggio, post-produzione audio-video, titoli ed effetti )Università degli Studi di Lecce: didattica, ricerca, servizi (Regia). 2006Ugento percorsi storico-naturalistici tra realtà e multimedialità(Direzione tecnico-creativa, direzione della fotografia, riprese e authoring del DVD)Luoghi d’allerta, video catalogo, Salento 2003 (ripresa, montaggio)La festa del sacrificio, documentario, Marocco 2003 (montaggio)Appunti, video catalogo , Spagna Portogallo 2002 (regia, ripresa, montaggio)Lecce comizi d’amore, documentario, Lecce 2001 (fotografia, ripresa, montaggio)Il Ponte, cortometraggio, Albania 2000 (direttore della fotografia, montaggio)

a cura di Marinilde Giannandreacollaborazioni Salvatore Luperto

e Anna Maria Panareo

Lecce, Cantieri Teatrali Korejawww.teatrokoreja.itRASSEGNA ARTI VISIVE | 2009/2010