sportivissimo siracusa

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m ercoledì 20 ottobre 2010 - numero 30- anno 2 - reg. tribunale di siracusa n. 4 del 29 gennaio 2009 - Euro 0,50 COPIA OMAGGIO il settimanale dello sport siracusano www.sportivissimosr.it Giovannino che ti prende ?

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Nuovo numero del settimanale dello sport siracusano

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SPORTIVISSIMOmercoledì 20 ottobre 2010 - numero 30- anno 2 - reg. tribunale di siracusa n. 4 del 29 gennaio 2009 - Euro 0,50 COPIA OMAGGIO

il settimanale dello sport siracusano www.sportivissimosr.it

Giovannino che ti prende ?

SPORTIVISSIMO

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Un pari sul campo del Foligno, prima della partita, lo avremmo sottoscritto tutti ben vo-lentieri. Ma, visto come sono andate le cose in campo, c’è spazio per una grande de-lusione e per un forte rammarico. E’ stato davvero un peccato vedersi raggiungere ad un minuto dalla fine, per una errata applicazione della tattica del fuorigioco, e vedere quindi sfumare la possibilità di fare davvero un grosso colpo, una vittoria in trasferta che avrebbe dato entusiasmo e morale. Ed il disappunto aumenta vieppiù se si considera che, poco prima di subire il gol del pareggio, gli azzurri avevano avuto per ben due volte la possibilità di segnare la seconda rete e di chiudere la partita.Ma il punto conquistato a Foligno, a parte il rammarico, va accolto positivamente, perché è il primo che la squadra azzurra conquista in trasferta, dove prima si erano collezionate soltanto sconfitte, perché viene a confermare i progressi evidenziati nella partita vittorio-sa con il Barletta ed infine perché serve a muovere la classifica. Una classifica che rimane sempre cortissima: dietro il Siracusa c’è sempre il Barletta distanziato di due punti, con la squadra azzurra c’è la Cavese, ed appena due punti sopra c’è un terzetto composto da Ternana, Viareggio ed Andria. Senza dire del fatto che sempre a portata di mano ci sono anche Cosenza e Juve Stabia che stanno appena tre punti più su. Insomma, il Siracusa resta agganciato al carro, per usare una espressione cara a mister Ugolotti, e nel giro di breve tempo potrebbe vedere la propria classifica nettamente migliorata, viste le distanze davvero esigue nei confronti delle squadre che stanno sopra.Ed ora c’è da pensare al Lanciano che sarà di scena domenica al “Nicola De Simone”, un Lanciano che nelle partite in trasferta finora non ha brillato, e che il Siracusa può battere. Dalla partita di Foligno, poi, sono arrivate indicazioni positive come il ritorno di Lucenti, finalmente in campo per una partita intera, e come soprattutto la tenuta sostanziale del-la difesa di fronte ad un attacco tra i più prolifici del girone. Da valutare gli infortuni di a Spinelli e Mancino.

Editoriale

Un punticino che fa sostanzadi Giuseppe Di Silvestro

ph dal web

www.sportivissimosr.it - [email protected] di Siracusa n. 4 del 29.01.2009 - Iscrizione ROC 17994

Edito da EDITORIA ITALIANA s.r.l.REA 137197via Unione Sovietica, 4 - Siracusa

Direttore ResponsabileGIANNI CATANIA

StampaTIPOGRAFIA GENY snc via canale ,75 - Canicattini Bagni

Segretario di redazionePAOLO CATANIA

CollaboratoriGIUSEPPE DI SILVESTRO, ANTONIO MIDOLO, GIUSEPPE BASILE, SEBY GALIZIA

Foto VALENTINO CILMI/Archivio, SIMONA AMATO/Archivio

Impaginazione e graficaEDITORIA ITALIANA s.r.l.

Pubblicità EDITORIA ITALIANA s.r.l. [email protected]

IL SOMMARIO

PG 4 Risultati e Classifiche

PG 5 Tifo & Dintorni

PG 6 Effetto Ugolotti

PG 7 Tre domande per l’assessore Di Mauro

PG 8 Riforma o no?

PG 10 Paolo Baiocco

PG 12 Prossimo Avversario

PG 14 Vintage Azzurro

PG 16 Campionato Berretti

PG 17 Pallanuoto, Ortigia maschile e femminile

PG 18 Pallamano A1 e A2

SPORTIVISSIMO

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FOGGIA - ANDRIA BAT 2-1 (0-1)RETI: 43’ Ceppitelli (A), 88’ Sau (F), 92’ Iozzia (F)FOGGIA: Santarelli, Candrina, Regini, Burrai, Rigione, Iozzia, Ago-dirin, Kone (61’ Salamon), Sau, Laribi, Insigne (18’ Cortese) - All. Zdenek ZemanANDRIA BAT: Spadavecchia, Fazio, Ceppitelli, Thackray, Sibilano, Berretti, Arcidiacono (93’ Carminati), Paolucci, Nulicek (67’ Lac-arra), Chiaretti, Carretta (77’ Doumbia) - All. Aldo PapagniARBITRO: Emanuel Tidona (Torino)SPETTATORI: 7.000 circa

BARLETTA - CAVESE 3-3 (1-0)RETI: 33’ Guerri (B), 71’ Schetter (C), 81’ C. Ciano (C), 85’ Lucioni (B), 92’ Lucioni (B), 93’ C. Ciano (C)BARLETTA: Dossena, Galeoto, Lucioni, Anselmi, Frezza, Guerri (73’ Infantino), Rajcic, D’Allocco (70’ Agnelli), Simoncelli, Margiotta, Bellomo (77’ Carbonaro) - All. Arcangelo SciannimanicoCAVESE: Pane, M. Ciano, Troise, Cipriani, Bacchiocchi, Alfano, Citro (57’ Schetter), Di Napoli (66’ Zampa), C. Ciano, Sifonetti (57’ Pa-gano), Bernardo - All. Marco RossiARBITRO: Domenico Rocca (Vibo Valentia)SPETTATORI: 2.000 circa BENEVENTO - TARANTO 0-0 (0-0)BENEVENTO: Aldegani, Pedrelli (57’ Zullo), Signorini, Landaida, Zito, Pintori (60’ Joelson), Bianco, Pacciardi, D’Anna, Clemente, Germinale (77’ Viola) - All. Agatino CuttoneTARANTO: Bremec, Antonazzo, Migliaccio, Prosperi, Rizzi (86’ Crovetto), Giorgino, Branzani, Garufo, Rantier (46’ Cutrupi), Cioto-

la (70’ Colombini), Innocenti - All. Giuseppe BrucatoARBITRO: Luca Barbeno (Brescia)SPETTATORI: 3.039

JUVE STABIA - GELA 0-1 (0-0)RETE: 65’ Docente (G)JUVE STABIA: Fumagalli, Maury, Mezavilla, Fabbro, Di Cuonzo, Cazzola, Davì, Pezzella (72’ Mbakogu), Raimondi (63’ Albadoro), Corona, Tarantino (72’ Valtulina) - All. Piero BragliaGELA: Nordi, Petrassi, Porcaro, Cardinale, Piva (63’ Puccio), Sta-milla, D’Amico, Piano, Bigazzi, Franciel (76’ Vegnaduzzo), Docente (91’ D’Anna) - All. Nicola ProvenzaARBITRO: Denis Santonocito (Abbiategrasso)SPETTATORI: 1.298 LUCCHESE - PISA 1-1 (0-0)RETI: 61’ Marotta (L), 90’ Tabbiani (P)LUCCHESE: Pennesi, Baldanzeddu, Bertoli (12’ st Pondaco), Mari-otti, Lollini, Pezzi, Grassi (36’ t Bova), Chadi, Marotta, Carloto, Biggi (25’ st Pera) - All. Giancarlo FavarinPISA: Lanni, Ton, Gimmelli (28’ st Saline), Obodo (15’ st Amoroso), Calori, Bizzotto, Tabbiani, Passiglia (35’ st Miani), Mosciaro, Car-parelli, Favasuli - All. Stefano CuoghiARBITRO: Ciro Carbone (Napoli)SPETTATORI: 4.200 circa NOCERINA - COSENZA 2-1 (1-0)RETI: 12’ Catania (N), 47’ De Rose (C), 52’ Catania (N)NOCERINA: Gori, Scalise, Di Maio, De Franco, Filosa, De Liguori,

Catania (86’ Nigro), Bruno, Castaldo, Negro, Bolzan (68’ Marsili) - All. Loreno CassiaCOSENZA: Petrocco, Giacomini, Raimondi, De Rose, Fanucci (92’ Fogolani), Matteini (80’ Daud), Coletti, Biancolino, Mazzeo, De-gano (75’ Essabr) - All. Mario SommaARBITRO: Maurizio Mariani (Aprilia)SPETTATORI: 5.000 circa VIAREGGIO - ATLETICO ROMA 1-1 (0-1)RETI: 35’ Ciofani (A), 75’ Marolda (V)VIAREGGIO: Pinsoglio, Carnesalini, Fiale, Brighenti, Bertolucci, Piz-za, Castiglia, Kras (46’ Taormina), Cristiani (83’ Luppi), Longobardi, D’Onofrio (55’ Marolda) - All. Giuseppe ScienzaATLETICO ROMA: Calderoni, Balzano, Doudou, Padella, Angeletti, Romondini, Babù (65’ Mazzarani), Miglietta, Franceschini (78’ Tombesi), Franchini (81’ Caputo), Ciofani - All. Giuseppe Incoc-ciatiARBITRO: Marco Di Bello (Brindisi)SPETTATORI: 1.000 circa VIRTUS LANCIANO - TERNANA 0-0 (0-0)VIRTUS LANCIANO: Chiodini, Vastola, Ferraro, Antonioli, Mam-marella, Sacilotto, Di Cecco, Tamasi (56’ Zeytulaev), Turchi, Di Gennaro (56’ Colussi), Improta (45’ Aridità) - All. Andrea Cam-ploneTERNANA: Bizzarri, Borghetti, Giubilato, Imburgia, Arrigoni, D’Antoni, Nolè, Alessandro (81’ Vailatti), Lacheheb (12’ Concas, 76’ Nitride), Tozzi Borsoi - All. Fernando OrsiARBITRO: Giuseppe Monaco (Tivoli)

tabelliniTABELLINItabelliniTABELLINItabelliniTABELLINItabelliniTABELLINI

RISULTATIrisultati PROSSIMO TURNOprossimoturno CLASSIFICAclassificaNona GiornataBarletta-Cavese 3-3Benevento-Taranto 0-0Foggia-Andria 2-1Foligno-Siracusa 1-1Juve Stabia-Gela 0-1Lucchese-Pisa 1-1Nocerina-Cosenza 2-1Viareggio-Atletico Roma 1-1Virtus Lanciano-Ternana 0-0

24 Ottobre 2010 Andria-Juve Stabia Atletico Roma-FoggiaCavese-Lucchese Cosenza-Foligno Gela-Viareggio Pisa-Benevento Siracusa-Virtus Lanciano Taranto-Barletta Ternana-Nocerina

Atletico Roma 19* Gela 18Nocerina 18 Taranto 17Benevento 17 Lanciano 15 Foggia 14 Foligno 12 Lucchese 11Pisa 11 Juve Stabia 10Cosenza 10 Andria 9 Viareggio 9 Ternana 9 Cavese 7Siracusa 7 Barletta 5

RETI: 16’ De Angelis (S), 88’ Cavagna (F)FOLIGNO: Rossini, Iacopini, Severini (39’st La Mantia), Papa (9’st Coresi), Merli Sala, Bassoli, Fondi, Sciaudone(32’st Civil-leri), Falcinelli, Cavagna (k), Giacomelli - All. Salvatore Ma-trecanoSIRACUSA: Baiocco, Lucenti, Di Silvestro, Spinelli (42’pt Giur-danella), Moi, Ignoffo (k), Bufalino (21’st Bongiovanni), Man-cosu, De Angelis, Mancino (30’st Abate), Giordano - All. Guido UgolottiARBITRO: Giuseppe Cifelli (Campobasso)SPETTATORI: 1.000 circa

COSI’ IL SIRACUSA...

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BAIOCCO

LUCENTI

MOI

IGNOFFO

DI SILVESTRO

GIORDANO

SPINELLI(42’ Giurdanella)

MANCINO(75’ Abate)

MANCOSU

BUFALINO(66’ Bongiovanni)

DE ANGELIS

4-1-4-1

SPORTIVISSIMO

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TIFO & DINTORNI...

PremioSportivissimo

1. Strigari 204 voti (46,8%)2. Moi 70 voti (16,1%)3. Fornoni 66 voti (15,1%)4. Mancino 40 voti (9,2%)5. De Angelis 15 voti (3,4%)6. Capocchiano 13 voti (3%)7. Spinelli 11 voti (2,5%)8. Cosa 8 voti (1,8 %)

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I Numeri Fotografano il Momento Siracusa

Siracusa, niente più zeri. Primo punto in trasferta, primo pareggio. Con Guido Ugolotti al timone, squadra da centro classifica. Lo dicono i numeri. Il tecnico di Massa sta guidando il Siracusa con una media a partita di 1,75 punti. Per intederci, meglio del celebrato Zdenek Zeman, fermo a 1,56 con il suo Foggia. Ugolotti ha messo in fila anche Stringara (Cosenza), Matrecano (Foligno), Cuoghi (Pisa), Favarin (Lucchese), Rossi (Cavese) ed altri ancora. La sua è, infatti, la settima migliore media del gi-rone. La media complessiva della squadra è di 0,78 (domenica scorsa era 0,75). Ma pesano le cinque giornate di falsa partenza. Con l’ex giocatore della Roma la musica è cambiata. Se il campionato fosse cominciato quando Ugolotti è arrivato sulla panchina del Siracusa, oggi il Siracusa occuperebbe la settima posizione.Ancora un altro dato per sottolineare il positivo cambiamento della squadra. Nella clas-sifica dei punti proporzionati, cioè dei punti calcolati in rapporto alla forza delle squadre

affrontate, il Siracusa è davanti alla Ternana, al Barletta, alla Cavese ed alla Juve Stabia ed a stretto contatto con Luc-chese, Andria, Foggia, Foli-gno e Viareggio.

foto dal web

SPORTIVISSIMO

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(gct) Tutte a punti le ultime sei della classe, ad eccezione dell’Andria. Risultati che danno maggior valore al pari esterno del Siracusa, per quanto si mastichi ancora amaro per la vittoria sfumata nel finale. Detto che tra qualche giorno la classifica farà registrare un paio di scossoni, con il possibile punto di penalizzazione al Foligno ed i 3 (sic) alla Cavese, passiamo ad alcune considerazioni.Se ci avessero detto quattro settimane fà che il Siracusa avrebbe corso il rischio di vincere a Foligno, francamente avremmo dato al nostro interlocutore del povero vi-sionario. E invece gli azzurri ci sono andati davvero vicini. Il punticino con cui si è tor-nati dalla trasferta umbra è risultato però un brodino per l’ammalato. Non movimen-ta più di tanto la classifica, intanto ci regala un paio di novità statistiche interessanti: primo pareggio, primo punto in trasferta, prima serie di risultati utili consecutivi. Che adesso bisogna trasformare in striscia, sfruttando a dovere i favori di un calendario che strizza l’occhio al Siracusa.La squadra è cambiata. Senza dubbio è cresciuta sotto diversi aspetti. E’ ben messa in campo, tecnicamente ordinata. Ha una sua fisionomia, fa cose facili senza stra-fare come è anche giusto in questa situazione. Il Siracusa ha trovato personalità e carattere, adesso partano i lavori per il cinismo, una dote essenziale in una squadra che lotta per la salvezza. Per meglio capirsi - soprattutto contro certi avversari- dif-ficilmente si può puntare a creare sei, sette occasioni da gol. Meglio imparare a sfrut-tare quelle due che ti capitano, che riesci a costruirti anche attraverso rimpallini e carambole.Nell’attesa, evitiamo di deprimerci: la squadra è viva e lotta con noi. Sette punti in quattro partite sono un ottimo ruolino di marcia. Roba da avviare il processo di canonizzazione di Guido Ugolotti. Improponibile il confronto con il suo predecessore. Il massese poco si cura del contorno, concentrato com’è sull’operazione salvezza. Davvero interessante il suo lavoro. E le sue scelte, operate senza guardare i nomi ma ponendo al di sopra il bene della squadra. Sembrerà banale, ma in un calcio dai mille interessi ed intrecci (direttori, procuratori, amici degli amici) non sempre accade. Da aziendalista, è impegnato nel “recupero” del capitale sociale. Importante, in questo senso, il lavoro su Giurdanella e Bongiovanni. Sta dando loro fiducia, chiamandoli spesso in causa a partita in corso. Minuti preziosi, per recuperare convinzione e aiu-tarli a liberarsi delle paure legate ad un avvio di stagione trhilling. Inutile negare che i due siano sotto esame. Ugolotti da loro chance ma annota anche i risultati. Alla riapertura delle liste, chi non avrà convinto sa che dovrà prepararsi a cambiare aria. Più complicato il discorso per Giovanni Abate. Nelle prime giornate ha provato a sfi-ancarsi come pendolo tra centrocampo e attacco,con risultati non esaltanti. Poi ha provato a gestirsi, lineare nel posizionamento e nei movimenti, risparmiandosi sulla corsa. Ma anche in questo caso poca roba. Difficile capire dove sia il problema. In-tanto uno dei giocatori più attesi si avvilisce in panchina. Non dovrebbe trattarsi di difficoltà di ambientamento: conosce perfettamente la città. Non dovrebbe essere nemmeno un problema tecnico: per sua stessa ammissione può ricoprire almeno due ruoli in quella zona di campo. Non è un problema di condizione, di stimoli, di im-pegno. Ma allora che cos’è? Perchè uno come lui fatica maledettamente ad inserirsi in questo Siracusa? Difficile, oggi, dare una risposta certa. Il calcio è strano e le sue vie imperscrutabili. Alle volte basta una deviazione fortunosa per svoltare. Ugolotti, però, non potrà aspettare in eterno il miglior Abate.

CHIAMATELO EFFETTOGUIDO UGOLOTTI

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“Con un decreto regionale del governo Lombardo è stato agevolato il finanziamento dell’opera, che avverrà attraverso un mutuo con il Credito Sportivo. Parliamo di una cifra attorno ai cinquecentomila euro, stanziato con un tasso di interesse pari allo zero. Il Comune di Siracusa dovrà, quindi, restituire la somma in quindici anni senza pagare inter-essi. Questo comporta che al termine del campionato partiranno i lavori per la nuova pensilina. Partendo prima, il

rischio è quello di dover poi chiudere lo stadio. E il Siracusa dove gioca? Come Comune siamo pronti. Per la prossima in casa sarà pronto anche il basamento della Curva Anna, necessario per la sicurezza dei ragazzi. I lavori sono a carico della società e azzerano crediti e debiti tra Siracusa e Comune. In un futuro prossimo inizieremo a mettere mano anche al rifacimento dell’ingresso monumentale dello stadio. Intanto concentriamo sulla pensilina, che ricalcherà nella forma quella pre-esistente. Diversi saranno i materiali, più leggeri, e le tecnologie costruttive impiegate. Senza il vincolo della Sovrintendenza saremmo stati più veloci. Ma al De Simone non si può mica costruire una copertura in alluminio nudo e semplice”.

“Abbiamo pensato a dotarne alcuni di un manto in erba sintetica di ultima generazione. Per il campo di calcio del Pippo Di Natale siamo in dirittura d’arrivo. I soldi ci sono, i lavori sono stati infatti inseriti nell’ultimo finanziamento stanziato. Si tratta di un investimento a fondo perduto disponibile non appena il Comune avrà presentato il progetto. Attual-

mente siamo proprio impegnati come Amministrazione nel completamento della progettualità. Per quel che riguarda i campi di via Lazio, via Pachino e Cassibile l’idea è di dotarli parimenti di un manto in sintetico. I soldi necessari possono essere reperutu attraverso i Por, ma al momento non sono neanche stati banditi. Attendiamo. Personalmente, poi, sono dell’idea che la delibera di affidamento degli impianti, ritirata in autotutela nei giorni scorsi, presentasse un importante fattore di novità: il Comune non può più provvedere da solo al mantenimento di questi impianti, per questo bisogna cederne la gestione ai privati. I quali non pagherebbero un canone all’amministrazione ed in cambio si occuperebbero del pagamento delle utenze e della manutenzione ordinaria. Ci sono state molte polemiche. Però fatti due conti, il Comune avrebbe risparmiato molto più così che intascando i circa tremila euro di canone dalle società ma dovendo provvedere a luce, acqua ed altro”.

“Dovessimo pensarla come Tremonti, si. Ogni cosa è a carico del Comune. La Provincia Regionale lamenta che al mo-mento del bando per l’affidamento della struttura non sono stati consultati. Invece pare proprio che ci sia stato un contatto tra dirigenti di settore. Era arrivata la disponibilità a procedere come da noi previsto. Senonchè si sono ricor-dati solo dopo che andava prima sentito il Consiglio Provinciale. Se non si chiarisce la posizione del Comune e quella

della Provincia si rischia di chiudere. Per via del lascito, la Provincia non può cederci le sue quote in modo da ripianare il pesante debito con il Comune (si parla di una somma vicina ai settecentomila euro, dal 2005 al 2008, ndr) e nel frattempo nel bi-lancio provinciale non ci sarebbe un euro per il Di Natale. Se noi come Comune dobbiamo spendere - come stiamo continuando a fare per la recinzione e gli spogliatoi - ci andrebbe almeno riconosciuta una qual certa possibilità di decisione. Il problema è che non riusciamo neanche a sederci con i dirigenti provinciali per affrontare il problema e capire cosa fare. Con l’amministrazione Marziano c’era dialogo, quantomeno. Con Bono, no”.

Copertura della tribuna centrale del De Simone. Quando partiranno i lavori e come si presenterà ?13DOMANDE

all’assessore al bilancio

ROBERTODI MAURO

Altri impianti cittadini. Cosa è possibile fare per il loro miglioramento?2

Camposcuola Pippo Di Natale, calcio ed atletica. Papocchio tra Comune e Provincia. Il rischio paralisi è concreto?3

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(r.s.) Se ne è parlato così tanto la scorsa estate che quasi stavamo cominciando a crederci. Finalmente i vertici Figc si erano accorti del male profondo che attanaglia il calcio italiano e avevano iniziato a battere i tamburi della riforma. Urgente ed indif-feribile. In fondo eravamo appena reduci dall’ennesimo bagno di sangue, con un club di serie B cancellato (Ancona) e venti di Lega Pro (tra Prima e Seconda Divisione) non iscritti. In primis Giancarlo Abete aveva deciso di correre ai ripari.L’immobilità e la rigidità dei campionati professionistici italiani richiede una robusta innovazione, per combattere una crisi che non è più soltanto latente ma conclamata. Un altro dato basti a chiarire la situazione: la Federcalcio prevede a norma di statuto che i club professionistici siano 132, dis-tribuiti nelle tre Leghe di competenza (serie A, serie B, Lega Pro). Nonostante i ripescaggi onerosi operati in maniera massiccia, i club professionistici iscritti alla stagione 2010/11 sono stati 128. Mancano all’appello quattro società di Seconda Divisione. Non c’erano ulteriori domande di ripescaggio.Di fronte a questa situazione, sin dal mese di luglio – quando, cioè, era ormai chiaro che almeno una ventina di club sarebbero scom-parsi – il presidente Abete aveva chiesto ai suoi vice di mettersi a lavoro per organizzare una serie e complessiva riforma del sistema calcio in Italia. Si sarebbero dovute varare due commissioni: la prima si sarebbe occu-pata della riscrittura dello Statuto federale, operazione propedeutica a qualsivoglia in-

tervento in rapporto alla necessità di rimuo-vere il diritto di veto che può bloccare tutto e tutti in qualsiasi momento; la seconda avrebbe curato la riforma dei campionati. Tavecchio, presidente della Lega Nazionale Dilettanti, nominato presidente della prima commissione. L’altro vice di Abete, Mario Macalli – presidente Lega Pro – a dirigere i lavori della seconda.A distanza di mesi, cosa è venuto fuori? Qualche indiscrezione, come l’idea di isti-tuire una Serie B a due gironi collegata alla possibilità di ridurre le retrocessioni dalla Prima alla Seconda Divisione di Lega Pro a una per girone. Ma a parte queste chiacchiere, di concreto non si è mosso un bel niente. Solito vizio italico. Tavecchio e Macalli hanno convocato finora tre riunioni, da loro stessi definite appena interlocutorie. Le varie componenti consultate hanno al più dato delega formale ai loro legali di riferi-mento. Stando così le cose, difficilmente la riforma dei campionati potrà scattare dalla prossima stagione, così come si sarebbe po-tuto e dovuto fare. Si slitta a data da desti-narsi,E dovremo rassegnarci a vivere una nuova, torrida estate farcita di fallimenti, fidejus-sioni, ripescaggi, contributi, salvataggi e cal-ciomercato senza soldi. Attenti osservatori ed accreditati addetti ai lavori giustificano la situazione di stallo puntando l’indice contro l’assenza di leader in Federazione. Ad oggi, però, il mondo pallonaro di casa nostra vive uno sterile presente senza garanzie di fu-turo.

Si continua ad invocare una necessaria riforma del sistema. Figc a lavoro con due commissioni, ma ancora nulla di concreto. Probabile lo slittamento al 2012 del nuovo format dei tornei

CHI CAMBIERA’ IL CALCIO ITALIANO ?

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Bar Cavallino Rosso, piazzale MarconiCaffè Centrale, piazza ArchimedeBar Bonomo, C.so GeloneBar Midolo, C.so GeloneCaffè Adda, Piazza AddaBar Ulma, via TestaferrataPanificio Sapore di Pizza, via G. di NataleBar Dolci Momenti, Piazze EuripideBar Midolo, via PiaveRicevitoria e Tabacchi n° 1, via PiaveBar La Madonnina, viale CadornaBar Little Coffe, viale Teocrito Bar Broadway, via San BassianoCafè del Sol, viale S. PanagiaJolly Bar, viale TicaBar Tiffany, via TisiaBar Dom Perignon, viale ZecchinoBar Coffè Idol, via S. di Giovanni

Tennis Bar, via Grottasanta 223New Bar Mourice, via Monteforte Bar Fantasy, viale ZevcchinoCentro Commerciale CarrefourCentro Commerciale AuchanCentro Commerciale Il GiardinoRomano LegnomercatoMiceli Sport, viale TicaDem, via L. SpagnaRodante, via ColumbaToyota Autosport. c.da TargiaCarrozzeria Limpido, via Elorina Better Scommesse, viale TeocritoPanificio Mille Bontà del Vecchio Fornaio, via Re Ierone I° n.76Agenzia Assicurativa Axa, Largo GilippoHobby & Sport, via ArchiaDistributore Q8, viale P. OrsiCafè del Mar, via Lido SacramentoSavà forniture per l’edilizia

Revolution Bar, viale TeracatiBar La Dolce Sosta, viale S. PanagiaBar Renoir, viale S. PanagiaCaffetteria del Viale, viale Scala GrecaLinea Ufficio, piazza S. GiovanniCassia Materiali Edili, viale ErmocrateAll 4 Fitness, via SomaliaBar FusibileBar Riviera, via ArsenaleBar Fantasie D’Oro, via Carlentini 22Oddo Gomme, viale Paolo OrsiOttica Lombardo, viale Zecchino

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GiovanniIGNOFFO

“Pensavo al weekend a Roma, e invece mi sono ritrovato titolare...”

L’ascesa di Paolo BaioccoEx terzo portiere divenuto a Siracusa un numero uno

SPORTIVISSIMO

10 ph. valentino cilmi

Cominciamo con un passo indietro. Do-menica 26 settembre, ore 14.30. Ancora trenta minuti di attesa, poi Siracusa-Noc-erina. Gli occhi di molti sono puntati su Gaetano Auteri. Il grande ex squalificato. E’ in tribuna, defilato, ma presente. I curio-si lo fissano, ne studiano i movimenti. Ad un tratto, però, anche loro sono costretti a lasciar perdere e capire cosa, invece, stia accadendo in campo. Durante il con-sueto riscaldamento si fa male Massimo Fornoni. Spiderman si blocca. Siede in panchina. Tocca, allora, a Paolo Baiocco. Classe 1989, per lui esordio assoluto in Prima Divisione. Come prima volta, niente male. Impresa ardua scegliere una partita più delicata di questa. La porta, come sappiamo, restò immacolata e il Siracusa ottenne il primo successo stagionale. Lui, gettato nella mischia, accusa il colpo nei minuti iniziali. Prevedibile. Ma nel finale sale in cattedra. In fin dei conti era la sua giornata. Si ripe-terà due settimane dopo contro il Barletta. Quando sul momentaneo zero a zero sal-va il risultato. “Quella domenica (contro la Nocerina, ndr) stavo pensando a tutt’altro – ci racconta Baiocco - anzi, il mio unico pensiero era quello di tornare a Roma per il fine settimana. Poi mi sono ritrovato in campo. Non me l’aspettavo proprio. Sapevo di alcuni piccoli problemi fisici di Massimo (Fornoni, ndr), però non pensa-vo toccasse a me. Perché anche se non in ottime condizioni ha sempre giocato lui. Quella domenica, invece, a sor-presa mi sono ritrovato a difen-dere i pali del Siracusa. Batticuore a mille. Si è pure visto. Ho sba-gliato qualche rinvio di troppo”. Dai compagni l’incoraggiamento più bello. “Tutti mi hanno fatto subito coraggio. Tutti mi dice-vano di stare tranquillo”. Non di-menticherà presto il “Farai bene” , amichevole e sincero, di Fornoni. Tra loro, entrambi romani, nes-suna invidia o gelosia. Rapporto più che buono. “Non ci conosce-vamo prima. Però avevamo un amico in comune: Mazzarani, che militava nel Crotone e adesso all’Atletico. Il rapporto è tranquil-lo. Mi piace dire che sta nascendo una grande amicizia tra di noi”. Paolo Baiocco, cresciuto calcisti-camente in una piccola società romana, a quattordici anni è pas-sato alla Cisco Roma (oggi Atleti-co). Due anni in prestito in Serie

D, ad Ostia Mare prima e a Gaeta dopo. La scorsa stagione l’esperienza da ‘terzo’ nel-la Cisco in Seconda Divisione. Ad agosto, in occasione della prima di campionato, Siracusa-Atletico Roma, non convocato, era rimasto nella Capitale.La trattativa per il passaggio in azzurro non era ancora stata avviata. “Cercavo squadra. Avevo tanta voglia di giocare e mettermi in discussione. Il mio procura-tore conosceva il direttore Laneri. Quan-do ho saputo della buona riuscita della trattativa sono rimasto molto contento. In giro si parla benissimo della solidità del Siracusa. Conoscevo per questo la so-cietà. Qui sono accerchiato da gente se-ria, tranquilla e i tifosi mi vogliono bene. Tutte cose importanti che mi hanno aiu-tato a superare la difficoltà iniziale dovuta all’allontanamento da casa. Si può dire per la prima volta. Pensavo fosse più trau-matico. E invece è una città tranquilla, la gente è serena, gentile. Si sta bene. I tifosi mi riconoscono già. È tutto molto bello”. Nel giro di poche settimane è riuscito a conquistare la fiducia di mister Ugolotti. “Sono arrivato sin da subito con l’idea di giocarmela. Essendo due 1989, possiamo dire di aver avuto fino adesso le stesse es-perienze”. Una scelta tecnica il suo utilizzo dal primo minuto nelle ultime giornate. “Mi fa molto piacere, inutile nasconderlo. E anche in questo caso sono rimasto un po’ sorpreso, all’inizio, ma in positivo. Il mister mi da fiducia. Continuo ad im-

pegnarmi sempre più in allenamento per ripagare questa sua scelta”. Quando gli chiediamo un parere sulla squadra, interviene in tuffo difendendo il gruppo. “La squadra è completa. Ab-biamo buone qualità, che dobbiamo solo essere a bravi a sfruttare anche fuori casa. Siamo in crescita e pian piano sta venedo fuori l’affiatamento tra noi. Il nostro obiet-tivo è la salvezza e abbiamo tutte le carte in regola per centrarlo il prima possibile”. La differenza tra Seconda e Prima Divisione è evidente. “Conoscevo alcune squadre per averle affrontate la scorsa stagione in Seconda Divisione. Si nota subito il differ-ente livello tra i due campionati. Giocatori molto più preparati, anche mentalmente, e lo spettacolo in campo è ben diverso”. Roma o Lazio? Cerchiamo di sorprender-lo, ma lui non ci sta che un secondo per rispondere. “As Roma, decisamente As Roma”. E contro ogni tabù scaramantico aggiunge che il prossimo derby della Cap-itale finirà “due a uno per la Roma. In gol andranno Totti e De Rossi”. Appuntato. Il sogno allora non potrebbe che essere quello di giocarlo, anche una sola volta, questo derby. “Il sogno è quello di sem-pre. Quello di giocare ad alti livelli. Proverò fino alla fine. Poi si vedrà. Sin da ragazzino seguo Buffon per la sua personalità e la sua bravura. E’ tra i miei modelli, insieme a Peruzzi”.

Antonio Midolo

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C’è il Lanciano ospite domenica prossima al “Nicola De Simone”. E va detto subito che quella abruzzese, oltre che una novità as-soluta per il Siracusa - che non l’ha mai incontrata negli anni passati - è anche una delle più forti del campionato. Lasciamo in proposito la parola a Davide Moi, che nel Lanciano ha militato nel campionato scorso.“Li conosco bene tutti – dice il forte difensore azzurro – tranne un paio che sono arrivati quest’anno, e posso dire che è una squadra davvero forte, che può puntare benissimo alla con-quista di un posto nella griglia dei play-off. Ed è una squadra formata da gente esperta, senza under, una compagine che darà del filo da torcere a tutte le avversarie, come del resto di-mostra la sua attuale classifica. Ed il suo potenziale aumenterà notevol-mente quando sarà entrato in forma Di Gennaro che è un attaccante ca-pace di segnare molti gol”.Il giudizio dell’”ex” Moi è da condivi-dere pienamente. Il Lanciano ha con-fermato per ben otto undicesimi la formazione titolare del campionato scorso, ed ha quindi il vantaggio di giocare a memoria. Della vecchia squadra sono andati via in pochi ol-tre a Moi: i centrocampisti De Cellis e Aquilanti, il difensore Giusti, gli at-taccanti Masini e Paglierini, e qual-che altro elemento minore.I confermati sono i due portieri Chiodini (80) e Aridità (85), i difen-sori Vastola (80), Colombaretti (80), Mammarella (82) e Antonioli (77), i centrocampisti Di Cecco (83), Sacil-otto (83), e gli attaccanti Zeytulaiev (84), Turchi (80) e Colussi (78). I nuovi arrivati sono i difensori Fer-raro (83 dal Taranto) e Romito (82,

Pescara), i centrocampisti D’Aversa (75, dalla Triestina ma con precedenti anche in Serie A con Siena e Messina) e Volpe (83, Monopoli), e gli attaccanti Di Gennaro (82, Verona) e Tarquini (89, Avellino).Come si può facilmente constatare, il Lanciano è una delle squadre più “vecchie” del girone, visto che non schiera nessun “under” ma manda in campo elementi dutti di una certa età, ma ricchi di esperienza.La squadra, affidata al tecnico Andrea Camplone, si schiera con il 4-3-3. In porta gioca Chiodini, difensori esterni sono Vastola e Mammartella, i centrali Ferraro e Antonioli; il terzetto di cen-trocampo è formato da Di Cecco, D’Aversa e Sacilotto, mentre il

tridente offensivo vede schierati Turchi e Zeytulaiev sulle fasce e Di Gennaro al centro. Altri elementi che vengono impiegati sono il centrocampista Volpe e gli attaccanti Colussi e Improta.La squadra rossonera abruzzese finora è riuscita a fare l’en plein nelle partite giocate in casa. In trasfer-ta, invece, il Lanciano non ha ancora vinto, ottenen-do due pareggi (a Foligno e ad Andria) e subendo una sola sconfitta (3 a 1 sul campo del Viareggio). Il Lanciano però deve recuperare una partita esterna, quella con l’Atletico Roma che si disputerà mer-coledì 27.Dieci le reti all’attivo della squadra rossonera, autori Turchi e Di Cecco con tre bersagli a testa, mentre le altre segnature (un gol ciascuno) recano le firme di Antonioli, Mammarella, Zeytulaiev e Improta, quest’ultimo su calcio di rigore. Sette, invece, le reti al passivo.In conclusione, il Siracusa si troverà di fronte do-menica ad una squadra molto esperta, capace di far gioco e di andare in gol con una certa facilità, una squadra avvezza a lottare e che può benissimo aspirare a disputare i play-off.

Giuseppe Di SIlvestro

IL PROSSIMO AVVERSARIO

SQUADRA ESPERTA SENZA UNDERIL LANCIANO GIOCA PER I PLAY OFF

ph. virtuslanciano.it

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VINTAGE AZZURRO

In questi giorni, il 29 ottobre, compie 49 anni. Non ne aveva ancora compiu-ti venti quando Andrea Telesio era una giovane speranza del calcio nazionale , e militiva nelle fila del Siracusa. Ab-biamo pensato a questo giocatore per via di una serie di circostanze legate, guarda caso, al Barletta, diretto avver-sario degli azzurri sconfitto un paio di settimane addietro. Spiegiamo dopo meglio il perchè.Quando venne a Siracusa, Telesio non si era ancora fatto un nome. Tuttavia era già una forza della natura. Uno che sfon-dava letteralmente le reti quando tirava in porta. Tra i suoi com-pagni di squadra della Berretti del Grosseto, città dov’è nato, era stato definito ”spac-catutto” o “spaccareti”. Altri, nel tempo tras-corso a Siracusa – una stagione e mezzo, dall’ 81/82 fino ad ottobre 82- si conquistò altri simpatici appellativi: “cavallo marem-mano”, “bomber”, “bisonte”. In effetti di fisico massiccio, quando era in forma tirava e faceva reti con una frequenza impressionante. In que-gli anni, il Siracusa aveva trovato il suo goleador. Per intenderci, nell’81/82 fu il capocannoniere del girone di serie C con 14 reti segnate. Numeri che gli valsero la convocazione tra gli under 21 della Nazionale di serie C, a cui però non approdò. Naturalmente, avendo fatto tutte quelli reti, si ritrovò conteso da parec-chie squadre. Il Siracusa, intanto,

aveva riscattato il suo cartellino e pensava di raggranellare dei bei sol-dini. Ma purtroppo, dopo un periodo di grande qualità, Telesio attraversò nella stagione seguente un lungo periodo di appannamento. Un calo di tensione, un affaticamento, qualche infortunio di troppo e magari pagava anche una vita non esattamente da atleta.Poiché i risultati non arrivavano e si stava per retrocedere, i calciatori vennero accusati dalla piazza di fare

la “bella vita“, di ritirarsi tardi la sera e di pensare poco alla causa azzurra. La domenica immancabilmente non mancano gli improperi. Si giunge al 31 gennaio dell’82 e l’incontro da disputare è tosto. Siracusa – Barletta. I pugliesi sono i primi in classifica, il Siracusa lotta per non retrocedere. In quella gara il nostro Telesio indovina il tiro giusto e infila la rete avversaria facendo vincire la squadra azzurra per uno a zero. Parte da quel momento la rincorsa alla salvezza che si raggiunse proprio all’ultima giornata, con un pareggio casalingo.

Nel Barletta giocava da punta centrale Prima. I dirigenti pugliesi proposero a quelli del Siracusa lo scambio tra i due, perché avevano visto di che pas-ta fosse fatto Telesio e men che non si dica nell’agosto dell’82 si fece questo scambio. Il ventenne Telesio andò a Barletta e dalla Puglia approdò a Si-racusa un venticinquenne e qualche milione.Nella sua nuova squadra, Telesio col-laborò alla promozione e rimase in Puglio sino a tutta la stagione 83/84.

Non si ripetè come capocantiere, ma i suoi gol li metteva comunque a segno. Un pizzico di nomea se la era conquistata e passò con belle referenze al Prato. In quella stagione (84/85) giocò 29 gare mettendo a segno 10 reti. E nel successivo torneo ,contribuì al salto di categoria della sua squadra giocando complessiva-mente 97 gare e mettendo a segno in totale 32 gol. Nel campionato 90/91 è tesserato per il Rimini, dove gioca complessivamente 24 gare.Da Prato si trasferì a Follonica, dove cominciò come istruttore giovani

calciatori. E qui inizia anche la sua vita “pubblica”. Si inserisce nella società e nel 2009 viene eletto tra le file del Pdl, come consigliere comunale. Gioca per beneficenza nella squadra dei consiglieri e in occasione della fes-tività del santo patrono di Follonica ha organizzato la “Coppa San Leo-poldo”. Una gara tra una selezione in-ternazionale di sacerdoti e la squadra dei politici. Fino al 2014, continu-erà a sedere a palazzo di città, a Fol-lonica, tra i banchi dell’opposizione, all’interno del civico consesso. Paolo Catania

ANDREA TELESIO, LO SFONDA RETILO CHIAMAVAMO IL CAVALLO MAREMMANO

PRIMA E DOPO: A sinistra, Telesio ai tempi del Siracusa, a destra oggi

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Dove e’ finito...?Matteo

PerelliERRATA CORRIGE RISPETTO ALLA VERSIONE CARTACEA

Matteo Perelli è arrivato a Siracusa nell’operazione Bigatti. Di lui a Siracusa si è parlato più per un incidente del passato - doping e cannabis - che per le sue qualità. E’ cresciuto nelle giovanili del Genoa e non sponda Samp, come da noi erroneamente riportato. Ha iniziato la stagione nella Sanremese in C2, dove ha messo a segno anche un gol. Ad oggi si ritrova, però, fuori rosa in seguito all’arrivo del nuovo tecnico che ha chiesto rinforzi.

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CAMPIONATO BERRETTISiracusa, è una stagione di transizione

(anto) Il Siracusa e il campionato Berretti. Siamo già alla quinta giornata del torneo e i ragazzi del presidente Pepoli hanno, fin’ora, ottenuto sette punti. Frutto di due successi, uno interno nel derby contro il Trapani (6-2) e uno fuori (0-2) a Nocera Inferiore. Poi un pari (1-1 in casa contro il Catanzaro) e due sconfitte (1-0 a Milazzo e 1-2 alla ‘Erg’ contro la Cavese). Dopo la breve esperienza in prima squadra, è tornato alla guida della formazione Ber-retti mister Marco Pizzo. Confermato in-sieme all’intero staff tecnico. Quello di quest’anno, però, è l’inizio di un nuovo ciclo. Ecco spiegati questi risultati altal-enanti. La squadra è stata rifondata total-mente. Gli “azzurrini”, che la scorsa stag-ione hanno strappato applausi e divertito in ogni gara, vincendo pure il proprio rag-gruppamento, hanno spiccato il volo verso altri lidi. Calcisticamente parlando, sono andati a farsi le ossa in Eccellenza. La formazione che ottenne il passaggio alla fase nazionale del torneo (unica società di Seconda Divisione a riuscirci) è stata dirottata in provincia e non solo. Andrea Pasqualicchio e bomber Garofalo, per es-empio, sono finiti ad Ancona, sodalizio che, dopo il fallimento estivo, milita in Eccellenza. Mentre Christian Saraceno e Andrea Provenzano vestono la maglia del Real Avola. A Palazzolo troviamo Giuseppe Martines, Vincenzo Liga e Vittorio Man-carella. Andrea Petta, invece, è ormai in pianta stabile in prima squadra. Il giovane difensore palermitano ha già debuttato

in Prima Divisione, in quel di Benevento. “Andrea Petta a parer mio – afferma mis-ter Pizzo - è già pronto per maturare in un grande campionato. Vederlo il giovedì in allenamento è uno spettacolo. Sono contento della fiducia dimostrata dal Si-racusa. Questo ragazzo farà bene”. Occhi puntati anche sugli altri ex. “Certamente, siamo sempre in contatto con i ragazzi. Un peccato la retrocessione del Palazzo-lo, li si poteva portare avanti un discorso importante. Mi dispiace perché i ragazzi potevano davvero ben figurare in Serie D. In ogni caso, l’Eccellenza fatta ad alti livel-li, come stanno facendo nelle loro rispet-tive squadre, è già un’ottima esperienza”. Adesso si riparte da zero. L’intenzione è quella di gettare le basi per poi provare a ripetere le imprese passate. “Quello di oggi – continua Pizzo – è un gruppo total-mente rinnovato. Purtroppo, causa bud-get limitato, siamo costretti a lavorare con un prodotto prettamente locale. Fanno eccezione un paio di elementi che fanno da spola tra Catania e Siracusa. Per il resto, sono tutti siracusani. Un gruppo che vi-ene, addirittura, integrato con gli innesti di qualche allievo classe 1994”. Vietato, o meglio inutile guardare quindi la classi-fica odierna. “Assolutamente sì. Abbiamo il compito di far crescere questi ragazzi, senza guardare la classifica. In questo mo-mento non c’importa dei risultati. Bisogna farli crescere, maturare per poi sperare di vedere presto qualcuno di loro in seno alla squadra maggiore”. I risultati,

comunque, non sono del tutto da buttare. Goleada al Trapani a parte, resta significa-tivo il successo ottenuto in Campania ai danni della Nocerina. Una vittoria firmata Angelo Rosella. Il “Giovinco aretuseo” con-tinua a dividersi tra Ugolotti e Pizzo. Sa-bato scorso, però, la Cavese ha dimostrato quanto sia duro il girone più meridionale del torneo. “Contro i campani, per esem-pio, abbiamo giocato contro una squadra che punta a vincere il campionato. Non è un caso che la Cavese è scesa in campo con una formazione piena zeppa di ra-gazzi classe 1992. Noi, praticamente due anni più piccoli, siamo stati bravi a tenere vivo l’incontro fino alla fine. Senza subire più del dovuto la forza degli avversari. Ci siamo ben comportati, nonostante le difficoltà”. Annata di transizione dunque. Ben venga. Ci vorrà del tempo ma il Sira-cusa continua il suo progetto.

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Latina e Bologna. Sono queste le pros-sime due fermate per il Circolo Canottieri Ortigia, rispettivamente per la squadra maschile maschile e per quella femminile. Trasferte impegnative, come lo sarà qual-siasi altra gara di campionato, utili comu-nque a trovare la giusta amalgama dentro la vasca, a confronto con avversarie da ris-pettare e ormai da diversi anni ai massimi livelli della A1. Ma andiamo con ordine. Sabato pomeriggio, la piscina comunale di Latina, ospiterà nella 2a giornata di cam-pionato: Pallanuoto Latina - C.C.Ortigia. Dopo gli ottimi propositi messi in vasca nell’esordio contro i campioni d’Europa della Pro Recco, (12-8 il finale per i lig-uri, ndr), Baio cerca continuità, conferme e Pedrag Zimonjic. Infatti, nonostante l’enorme spessore tecnico di Recco, le assenze del capitano, di Mauro Bordone, Raffaele Barranco e Andrea Tringali, i bi-ancoverdi sono riusciti a destare un’ottima impressione, lottando a sprazzi ad armi pari contro la corazzata ligure. Doveroso aggiungere che quando gli uomini di Por-zio imbastivano trame in fase offensiva e giri palla veloci, tre-quattro passaggi in sequenza, l’Ortigia, alla stregua di tutte le altre formazioni d’Europa, stava a guardare. “Esordio da brivido contro Recco ma sono soddisfatto della prova dei ragazzi – ave-va detto al termine del match, il tecnico Baio – Avevo detto loro di avere il massi-mo rispetto degli avversari ma di non es-sere timorosi. Siamo riusciti a reggere per quattro tempi evitando di disunirci come spesso accade contro le grandi squadre. Sarà un campionato difficile ma credo che possiamo soltanto crescere”. Ottime le prove di Dogas, Scotti Galletta e Gianluca Patricelli che ha negato ai liguri, per ben cinque volte, di arrotondare il vantaggio. Gli elementi positivi da chiudere in vali-gia e portare a Latina sono tanti. Natural-mente i meccanismi di difesa, che hanno ben funzionato; poi l’atteggiamento e la determinazione mostrate nell’arco dei quattro parziali, quando invece ci si as-

pettava un inesorabile al-lungo dei recchesi. Latina - Ortigia ritorna dopo il turno di Coppa Italia. In quella oc-casione, i romani trovarono il pareggio (11-11, ndr) che garantiva loro l’accesso alla seconda fase insieme alla Florentia e proprio ai danni dei biancoverdi. Ma il campionato è un’ altra storia. Chissà che con il recu-pero completo di Bordone, impensierito dalla schiena, la naturalizzazione di Zi-monjic e la verve di Dogas, l’Ortigia non sia veramente in grado di dire la sua con-tro un’avversaria delle più temibili quando gioca in casa. In campo femminile, vittoria al debutto per l’Ortigia di Gino Leone. Il setterosa ha fatto suo il derby con l’Athlon Palermo. Gara lenta, ricca di errori e disattenzioni, soprat-tutto dalla sponda Palermo, giocata a ritmi decisamente blandi. Ortigia-Palermo non sarà stata una delle miglio-ri gare della stagione ma l’Ortigia ha compiuto appi-eno la missione, forse anche col minimo sforzo: mettere al sicuro la vittoria per cer-care fin dall’inizio di lasciarsi dietro zone e avversarie calde. Questo era l’imperativo. Il bel gioco, veloce e reattivo, arriverà quando anche la condizione atletica sarà cresciuta. Sabato pomeriggio le ragazze di Leone andranno a giocare in casa della Rari Nant-es Bologna, reduce dalla batosta (13-5) di Rapallo. “Nelle prime due giornate, due grossi impegni – ha commentato il tec-nico Leone – sono due squadre che avrei preferito incontrare più in avanti. Ma non ci tiriamo indietro”. Mazepova, tra i pali, è già una sicurezza;

Valkai -che deve acquisire ancora conti-nuità - ha fatto vedere buone cose, mag-giormente in fase realizzativa; la “vecchia guardia” formata da Gottardi, Ayale, Cas-sone e Dursi ci mette impegno ma deve ancora raggiungere il top. “Siamo alla ricerca di una identità e del re-cupero di tutte le atlete. Indubbiamente ci attende ancora tanto lavoro. Speriamo di recuperare bene Tagliaferri, per avere maggiori varianti ai nostri schemi”.

Giuseppe Basile

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A1MASCHILE - FEMMINILE

Il Recco rovina la festa dell’Ortigia tornata in A1. La femminile parte bene

ph. giuseppe sparta

ph. giuseppe sparta

In A1 Femminile, vitto-ria per l’Ortigia contro l’Athlon Palermo. Bene Mazepova e Valkai. Sabato in acqua a Bo-logna.

Partenza il salita, come era prevedibile, per il sette maschile. Sconfitta all’esordio con il forte Recco. Ora Latina.

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(basile) Dopo la vittoria dell’Handball Club Ortigia e il turno di riposo della Teamnetwork Albatro, la pallamano si-racusana torna protagonista al Pala Lo Bello nel fine settimana. Buono l’inizio di stagione per entrambe le realtà, capaci di quattro vittoria (2 vittorie su 2 per l’Albatro, e 2 su 3 per l’Ortigia). Che la fase di rodaggio stia trascorren-do senza problemi lo confermano i vari commenti positivi e le impressioni degli stessi protagonisti del parquet. L’Albatro favorita in A1? Forse, anzi naturalmente, data la possibilità di schi-erare i “fenomeni” di cui nessun’ altra formazione dispone; ma la ges-tione Medved, che punta proprio al non impiego contemporaneo di Fusina, Vis-covich e Zuniga, si è già attirata grandi attenzioni. “Assistiamo ai continui miglioramenti dell’intero organico – ha detto Sandro Fusina, fresco di nomina a tecnico federale di area con l’obiettivo di moni-torare i ragazzini degli anni ‘94 e ’95 – Le tante reti messe a segno dai vari Calvo, Viscovich e Delitala nell’incontro con Gaeta, sono la logica conseguenza del grande lavoro svolto in fase difensiva, che ci consente di essere devastanti nelle ripartenze. E’ un tipo di pallamano che risponde alle nostre caratteristiche, più moderna e funzionale. Quest’anno si respira una bell’atmosfera con il giusto mix fra vecchi e giovani, un connubio di buone prospettive”. Nel weekend scorso, mentre in casa Albatro si incrociavano braccia e gambe per il turno di riposo, è arrivata la chia-mata in azzurro (nazionale juniores), per Mattia Calvo e Federico D’Alberti. I due giovani prenderanno parte allo stage di Grosseto in vista del prossimo Torneo di Madia, Tunisia, che si giocherà

dal 27 al 29 Ottobre. “Finalmente rac-cogliamo i frutti di questi anni di lav-oro, fatto nel settore giovanile – ha detto il presidente Vito Laudani – Per noi questa convocazione rappresen-ta un premio ed una conferma che la strada intrapresa sia quella giusta”. Dall’entusiasmo al campo. È il team manager Peppe Vinci a tornare sul prossimo incontro valido per la ter-za giornata del campionato di se-rie A1 maschile, Albatro-Fondi. “Sul paino atletico siamo in crescita e i ragazzi rispondno bene ai carichi di preparazione. Nella gara di Gaeta, ancora conferme del buon lav-oro svolto fin qui da mister Medved sui giovani. Non è un caso la buona prova di Andrea Calvo, miglior realiz-zatore con 13 reti. Adesso ricomincia il nostro cammino, contro la Semat Fondi. Nonostante siano una buona squadra, noi puntiamo a vincere”. Una nuova vittoria la insegue in A2 anche l’Ortigia. Dopo due turni giocati in trasferta, domenica con inizio alle 18 si torna al Palalobello per l’ennesima sfida agli eterni rivali dell’Aetna Mascalucia. Dopo la sconfitta subita ad Alcamo, a causa di errori, disattenzioni e svarioni di troppo, l’Ortigia è tornata alla vitto-ria nella sabato scorso, a Favara: 27-29 contro la Sicily Food Girgenti, organico giovane ma di qualità. Per i biancoverdi è stata una vittoria di cuore quella ot-tenuta ai danni degli agrigentini, che fi-nalmente toglie quel sapore amaro che il tecnico Bufardeci masticava da dopo Alcamo. “Sono molto contento del risul-tato. La vittoria è stata meritata e sicura-mente ci serviva per riprendere la nostra corsa ai play-off. Come al solito partiamo male e ci facciamo sorprendere dagli av-versari”.

E che avversari quelli domenica. Gli av-versari di sempre, quelli dell’ultima sfida promozione della passata stagione e ca-paci, in questa nuova annata, di perdere soltanto una delle tre partite giocate e solo contro la capolista Cus Palermo. Nervi saldi e difesa attenta allora, perché è su quello che punta Angelo Bufardeci per vincere qualsiasi incontro. Ancora squalificato Pierpaolo Ragusa, si attende con impazienza la disponibilità di Alessandro Melluzzo. La sua versa-tilità è preziosa per la squadra del presi-dente Di Vincenzo.

Giuseppe Basile

CRESCE BENE LA GIOVANE ALBATROORTIGIA OK DOPO TRE TURNI

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A1/A2

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Tone Medved, allenatore dell’Albatro

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