ss61_l'eredita' dei wentworth

19

Upload: harlequin-mondadori

Post on 06-Mar-2016

229 views

Category:

Documents


0 download

DESCRIPTION

fiction, harmony

TRANSCRIPT

Meg Alexander

L'eredità dei Wentworth

Titoli originali delle edizioni in lingua inglese: The Merry Gentleman

The Rebellious Debutante The Matchmaker's Marriage

Harlequin Mills & Boon Historical Romance © 1998 Meg Alexander © 2002 Meg Alexander © 2003 Meg Alexander

Traduzione di Silvia Zucca Traduzione di Elena Rossi Traduzione di Elena Rossi

Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto

di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con

Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

persone della vita reale è puramente casuale.

Harmony è un marchio registrato di proprietà Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

© 2004 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

Prima edizione Harmony History giugno 2006 luglio 2004 agosto 2004

Questa edizione Harmony Special Saga ottobre 2010

HARMONY SPECIAL SAGA

ISSN 1825 - 5248 Periodico bimestrale n. 61 del 06/10/2010 Direttore responsabile: Alessandra Bazardi

Registrazione Tribunale di Milano n. 332 del 02/05/2005 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale

Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione

Stampa & Multimedia S.r.l. - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti

contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171

Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano

PARTE PRIMA

La donna del tenente inglese

7

1

Genova, 1794 «Che mi venga un colpo!» Il tenente Peregrine Wentworth si fermò all'improvviso, fissando attraverso l'oscurità. «Probabilmente sarà così prima o poi, vecchio mio, ma perché ora? Che cosa succede?» Il suo compagno si sporse in avanti, poi scrollò il capo come a volersi schiarire le idee. «Zitto! Guarda là! Non vedi? C'è qualcuno che si sta arrampican-do su quell'albero. Ha quasi raggiunto il balcone di quella casa.» «Non riesco a vedere niente con tutto quel fogliame. Non avrei dovuto stappare anche l'ultima bottiglia... Sicuro di non sbagliarti?» «Lassù c'è qualcuno» mormorò Perry. «Un ladro, con tutta proba-bilità.» Il rumore di un ramo spezzato tradì la scalata dello sconosciuto, che cercava di nascondersi tra le foglie. La voce forte e profonda di Perry risuonò nell'aria dolce della notte. «Ehi, tu, vieni giù subito! Avanti, o te ne farò pentire amaramen-te!» Appoggiò la mano sull'elsa della spada, ma non ottenne rispo-sta. «Molto bene, allora, come vuoi.» Non sfoderò l'arma, ma la usò per menare fendenti in mezzo ai rami. Udirono un gemito sommesso seguito da uno scricchiolio sinistro mentre lo sconosciuto cercava di salire più in alto. Una pioggia di fo-glie e ramoscelli cadde addosso a Perry, quindi fu di nuovo silenzio. «Se cade, si romperà l'osso del collo. Gli vado dietro, Chris.» «Quest'albero non reggerà il tuo peso, vecchio mio, non con

8

quello là sopra. Non sei proprio gracile.» Perry rise. «È abbastanza solido alla base e forse non dovrò salire molto per afferrargli un piede. Ecco, tienimela.» Gli passò la spada e si aggrappò a un ramo vicino. Mentre si faceva strada verso l'alto, capì che l'amico aveva ragio-ne: l'albero cominciava a ondeggiare in modo allarmante. Allungò un braccio e borbottò qualcosa, soddisfatto che la sua mano avesse tro-vato uno stivale. «Ti ho preso!» annunciò. «È meglio che lasci perdere.» Fu investito da una teoria di imprecazioni. «Non capisco una parola di questo dialetto italiano» replicò Perry, allegro. «Faresti meglio a riservare le tue maledizioni per il magistra-to.» «E anche voi!» gli gridò freddamente una voce dal vicino balcone. «Scendete subito o chiamerò la guardia.» Perry era tanto esterrefatto dal sentirsi apostrofare nella propria lin-gua, che poco mancò che perdesse l'equilibrio. La ragazza al balcone si sporse verso di loro. «Aggrappatevi alla ringhiera, Cesare» suggerì. «Quanto a voi, signore, vi starebbe bene se vi rompeste la testa, cadendo. Per l'amor del cielo, fate piano! Vo-lete svegliare tutto il vicinato?» Perry alzò lo sguardo e vide un volto pallido che lo spiava attraver-so le foglie. Il balcone e la stanza erano immersi nel buio e ciò rende-va impossibile distinguere i tratti della fanciulla, ma Perry pensò che doveva essere molto giovane. «Stavo solo cercando di farvi un favore» le disse compostamente. «Pensavo che questo tizio fosse un ladro.» «Ebbene, non lo è. E poi, come osate riferirvi a Cesare in questi termini? Lui è mio... è mio amico e, perlomeno, non è un ficcanaso. Andate via!» Detto ciò, colpì Perry con quello che doveva essere un ventaglio. Lui cercò di difendersi, tentando di afferrare l'oggetto. «Voi... screanzato!» La ragazza si sporse nuovamente per tentare di colpirlo e lui dovette schivare un vaso che quasi gli cadde addosso

9

e si schiantò al suolo con un gran rumore di cocci rotti. «Affascinante!» esclamò Perry. «Certo che avete delle usanze cu-riose in questo paese, signorina. I miei amici, di solito, bussano alla porta principale.» «Mi stupisco che ne abbiate!» sbottò lei. «Non vi sembra di aver già fatto abbastanza danni per stanotte?» L'ingiustizia di quell'accusa lo lasciò senza parole. Ribollendo di indignazione, cominciò a scendere dall'albero. A terra, trovò Chris che si sbellicava dalle risate. «Guarda che non è stato affatto divertente!» protestò Perry, offeso. «Avrebbe potuto colpirmi, con quel vaso.» «Lasciatelo dire, amico mio, hai proprio preso una cantonata! Sei andato a disturbare l'incontro di due amanti.» «E io come facevo a saperlo? Quel disgraziato non aveva neppure una chitarra!» L'affermazione ebbe l'effetto di far nuovamente ridere Chris che, subito dopo, assicurò all'amico che le serenate erano più comuni in Spagna che in Italia. «Comunque» sbottò Perry, «come poteva essere un incontro tra innamorati? Sono certo di aver visto una ragazzina. Non l'ho osserva-ta bene, ma non doveva avere più di quindici anni. Ma che caratte-re!» «È quello che chiamano temperamento latino» gli spiegò Chris. «Gli italiani hanno il sangue caldo.» «Ma lei non era italiana. Il suo inglese era scorrevole come il tuo e il mio. Ci scommetto quello che vuoi che era una di noi.» «Be', l'Italia è sempre stata tra le mete predilette per le vacanze dei signori. Ora, vecchio mio, la notte è ancora giovane. Che ne diresti di dividerci un'altra bottiglia di vino, prima di tornare alla nave?» «È l'idea migliore che abbia sentito questa sera. Mi ci vuole un bicchiere di vino, dopo un'esperienza simile.» Nuovamente di buonumore, i due amici giunsero alla fine della vi-a, poi Perry si guardò attorno. «Questo posto è silenzioso come una tomba. Pensavo che tutto

10

quel trambusto avrebbe richiamato qualcuno in strada, invece niente. Guarda, non c'è neppure una taverna.» Si trovavano in una piazza deserta, illuminata da un'unica luce proveniente da una finestra. «Niente neanche qui.» Chris lo guardò scuotendo il capo. «Dob-biamo essere in una zona ricca della città.» «Già, torniamo indietro, forse avremo più fortuna verso il porto.» Chris si voltò e iniziò a ripercorrere i propri passi, ma Perry si era fermato di fianco a quello che sembrava un ammasso di cenci. «Aspetta! Mi è sembrato di sentire un lamento.» Chris si avvicinò e spostò con il piede alcuni stracci. «È solo un povero diavolo che dorme per strada» affermò. «Te lo devo proprio dire, amico mio, non ho mai visto così tanti mendicanti come qui a Genova.» Non appena si furono allontanati, sentirono un altro gemito. Perry corse indietro, inginocchiandosi accanto alla figura distesa. «Siete ferito?» domandò. Poi guardò Chris. «Dannazione, non mi ca-pisce.» «Sì, vi capisco» mormorò l'uomo con voce flebile. «Aiutatemi, so-no stato attaccato.» «Siete inglese?» «Sì... Potete cercare di rimettermi in piedi? Mi hanno dato una bot-ta in testa e sono svenuto.» «Avete bisogno di un po' d'acqua» disse Perry con decisione. Sol-levò l'uomo da terra e l'aiutò a trascinarsi fino a una vicina fontana. Poi bagnò il proprio fazzoletto e l'usò per lavare il sangue dal volto dell'anziano. «Portalo qui» l'esortò Chris stando vicino alla finestra. «Hai biso-gno di più luce.» Quando l'ebbero raggiunto, Perry notò che la ferita sulla testa dell'uomo sanguinava ancora copiosamente. «Avete bisogno di un dottore, signore. Ne conoscete qualcuno qui vicino?» «No, riportatemi a casa» li pregò il vecchio. «Non abito lontano.

11

Poi manderò qualcuno a chiamare il medico.» «Riuscite a camminare se vi sosteniamo?» «Cercherò.» L'uomo si alzò a fatica, ma poi dovette risedersi. «Scusatemi, mi sento mancare.» «Se permettete, signore...» Perry sollevò tra le braccia l'esile figura, meravigliandosi che un uomo potesse pesare così poco. «Ditemi dove abitate.» «Laggiù, in quella strada, a sinistra... Villa Castiglione.» La flebile voce si spense. «È svenuto di nuovo, ma non ci vorrà molto per trovare la casa.» Perry si affrettò nella direzione che gli era stata indicata. «Riesci a leg-gere qualcosa?» «Ecco, questa dev'essere la villa giusta... Ehi, un momento! Non è la stessa casa di prima, quella del nostro ladro?» «Non importa. Bussa alla svelta, questo poveretto sta perdendo parecchio sangue!» Chris picchiò il pugno contro la massiccia porta di legno. Quindi, quando si aprì, si trovarono di fronte a un esterrefatto maggiordomo. «Fatevi da parte!» ordinò Perry, perentorio. «Il vostro padrone è stato ferito. Muovetevi! Ha bisogno di un dottore.» Il maggiordomo non si perse in chiacchiere e impartì gli ordini a un lacchè, poi li guidò su per le scale. «Questa è la camera da letto di Mr. Grantham.» Aprì la porta di una stanza al primo piano. «Che cosa posso fare?» «C'è bisogno di acqua per lavare via il sangue e di alcune bende per cercare di contenere l'emorragia, poi dei sali e magari del brandy. Ora lo mettiamo a letto, almeno starà più comodo.» Il maggiordomo impartì gli ordini, poi tornò a rivolgersi a Perry. «Se volete scusarmi, sir, penso che Miss Elizabeth debba essere informata.» «Meglio di no, per il momento. L'ultima cosa di cui abbiamo biso-gno è una donna che si metta a piangere e gridare.» «Oh... Miss Elizabeth non piangerà, vedrete.» «Molto bene, allora, fate come credete. Ora, però, aiutatemi a

12

infilargli una camicia da notte pulita, per favore.» «Vi mando immediatamente il valletto di Mr. Grantham, signore.» Sfortunatamente, Miss Grantham arrivò prima del valletto. A piedi nudi e con i capelli sciolti sulle spalle, coperta solo da una leggera camicia da notte, si trovò dinnanzi a quella terribile situazione. Non sussultò neppure vedendo il pavimento ingombro dei vestiti di suo padre sporchi di sangue. Si limitò a trattenere il fiato per un se-condo, poi corse a inginocchiarsi accanto al letto. «Padre?» «Non può ancora sentirvi, signorina. Ha perso conoscenza.» «È grave?» «Penso che si tratti solo di una brutta ferita, ma abbiamo mandato a chiamare il medico.» Perry l'aveva riconosciuta a prima vista: era la ragazza del balcone. L'aveva saputo senza bisogno che parlasse e poi, quando ne aveva sentito il tono autoritario, non aveva più avuto dubbi. Anche lei si voltò a guardarlo, sbarrando gli occhi. «Voi?» doman-dò, incredula. Perry le fece un inchino. «Primo tenente Peregrine Wentworth, della Marina di Sua Maestà, in servizio sull'Artemis, signorina. E que-sti è Lord Christopher Rainham.» Quelle presentazioni non la turbarono. La fanciulla annuì breve-mente e tornò a voltarsi verso il padre, prendendogli la mano. La ferita sanguinava ancora, inzuppando la benda che fasciava la testa dell'uomo e il suo volto, pallido in modo allarmante. Elizabeth si guardò attorno, cercando qualcosa con cui pulire il pavimento, e Perry le passò un pezzo di stoffa. Poi si accorse che la ragazza tremava. «Lasciate che faccia io» la esortò. «Non preoccupatevi, Miss Gran-tham. Le ferite alla testa sanguinano sempre copiosamente. Devono averlo colpito molto forte, ma potrebbe non essere grave come te-miamo.» «È così... pallido.» Le tremava anche la voce. «Potrebbe essere il trauma, piuttosto che un colpo fatale.»

13

Lei si voltò e Perry si sentì mancare il fiato. Nonostante fosse ol-tremodo pallida, era la fanciulla più bella che avesse mai visto. Alla luce delle candele, i suoi capelli scuri brillavano come le ali di un cor-vo nella notte, ma furono i suoi occhi a colpirlo: grandi e lucenti, era-no praticamente neri. Anche se era molto giovane, non era la bambina che aveva sup-posto. Doveva avere perlomeno diciassette anni, nonostante il suo sguardo la facesse sembrare più matura. Si poteva notare una certa forza di carattere nella linea del mento delicato e le belle labbra dal tratto ostinato favoleggiavano di segreti piaceri. Di fianco a lui, anche Christopher aveva trattenuto il respiro. Poi Sua Signoria si fece avanti. «Volete prendere un po' di brandy, Miss Grantham?» le suggerì con dolcezza. «Avete avuto un forte turba-mento.» Elizabeth raddrizzò le spalle. «Non è necessario. Non sverrò.» Si alzò in piedi e affrontò i due uomini. «Vorrei sapere che cos'è succes-so.» «Stavamo camminando per la piazza...» Perry non ebbe occasione di spiegare oltre, perché in quel momento arrivò il dottore. Ignorando le proteste di Elizabeth, il medico chiese di rimanere so-lo con il suo paziente e lei non ebbe alternativa che obbedirgli. Perry sorrise tra sé. Era evidente che la giovane signora non era av-vezza a essere contraddetta. Doveva ammettere che era degna di una certa ammirazione. Non aveva urlato né era svenuta alla vista di tutto quel sangue. Era una creatura fredda, con una volontà di ferro. Si chiese quanto le fosse costato mostrare tale autocontrollo. Se da una parte era sorprendente, dall'altra i suoi difetti superava-no le sue virtù. Personalmente, non gli piacevano le arpie, anche se belle come Miss Grantham. La ragazza li guidò fino a un salone, indicò loro di sedersi e suonò il campanello per far portare qualche rinfresco. Chris si affrettò a protestare. «Davvero, non dovete disturbarvi, si-gnorina.» «Vorrei sapere quello che è successo» disse lei, invece. Palli-

14

da ma composta, si sedette dinanzi a loro. «Come vi ho detto, Miss Grantham, stavamo passando in una piazza quando abbiamo sentito vostro padre lamentarsi e chiamare aiuto. Doveva essere stato aggredito, anche se non abbiamo visto nessuno nelle vicinanze. È stato in grado di dirci dove abitava, prima di svenire, così l'abbiamo portato qui.» Perry cercò di spiegarsi velo-cemente. «Allora vi devo ringraziare, signori.» Offrì a ciascuno di loro un bicchiere di vino. «Gli avete salvato la vita. Vi siamo debitori.» Perry la guardò incuriosito. Era davvero una strana creatura. Era co-sì piccola che quasi i suoi piedi non toccavano terra, quando sedeva su quella grande poltrona, e gli faceva venire in mente una bambina che giocava a fare la padrona di casa. Un'occhiata all'espressione del suo viso lo fece prontamente ricredere. Il luccichio fiero dei suoi occhi gli fece sospettare che avesse indovinato i suoi pensieri. «Dunque» tornò a dire lei con freddezza, «siete ufficiali della Mari-na britannica?» «Sì, signorina, e abbiamo fatto scalo a Genova per approvvigiona-menti.» Quell'informazione non sembrò però interessarla. Quando en-trambi ebbero svuotato il loro bicchiere, lei si alzò. «Vi offrirei ancora ospitalità, ma, date le circostanze, vi prego di scusarmi...» «Comprendiamo perfettamente.» Chris accettò di buongrado tale congedo, ma Perry ne fu irritato. L'inchino che le fece fu oltremodo rigido. Prima di aver raggiunto la strada tornò nuovamente a parlare. «A-vrebbero dovuto affogarla alla nascita!» sbottò risentito. «Non ha niente di umano.» «Oh, avanti, Perry, non puoi certo biasimarla per non aver fatto la carina con noi. Era molto turbata e doveva essere in grande appren-sione per suo padre. E poi, è poco più di una bambina.» «Ma è abbastanza grande da avere un amante che la raggiunga nella sua stanza arrampicandosi su un albero!»

15

«Sei diventato un bacchettone?» Chris cominciò a ridere. «Ammet-tilo, non l'hai perdonata per averti tirato addosso il vaso.» «Per me, può fare ciò che vuole» ribatté Perry, seccato. «Anche se penso che avrebbe dovuto almeno consentirci di attendere il respon-so del medico.» «Non te la prendere, vecchio mio. Comunque, non trovi che fosse una bellezza? Quelli sì che sono occhi capaci di farti tremare le gi-nocchia!» «Sei stato per mare troppo a lungo, amico. Certo era bella, sup-pongo, ma non il mio tipo. Pensa come sarebbe vivere con una vipe-ra così!» «Avresti preferito che svenisse alla vista del sangue?» Gli occhi di Chris brillavano infervorati. «Non mi piace e basta.» «Mmh... comunque non ti ha lasciato indifferente.» «Mi dispiace, lo so, mi sto comportando come un orso ferito.» «Sarebbe stato peggio se non ti avesse mancato con quel vaso.» «Grazie a Dio! Ehi, guarda, là c'è una taverna.» Solo quando furono entrati nel locale, Perry si rese conto di avere l'uniforme sporca di sangue. «Accidenti, amico, io cercherei di non farmi vedere in questo stato dal capitano» gli sussurrò Chris. «Forse è il caso che torniamo subito alla nave.» «Non prima di aver finito il nostro vino. Vedrai, non ci noterà nes-suno, quando torneremo a bordo.» «Lo spero per te, altrimenti sentirai che lavata di capo, domattina.» Per fortuna, riuscirono a far ritorno all'Artemis senza essere visti da nessuno. Per i tre giorni successivi, Perry fu molto occupato e presto la sua mente archiviò l'avventura di quella notte. Fu quindi con sorpresa che aprì il biglietto indirizzato a lui e Chris in cui Mr. Grantham li invitava a raggiungerlo per cena il giorno seguente.

16

«Peccato che non ti possa accompagnare, sono di servizio, doma-ni sera» si lamentò Chris. «Allora penso proprio che chiederò di essere messo in servizio anch'io...» borbottò Perry. «No, non saresti mai così sgarbato. D'altra parte, volevi scendere a terra per comprare del tabacco e del vino.» «Posso sempre procurarmeli a Gibilterra.» Chris scosse il capo. «Non troverai vino italiano a Gibilterra, e non hai detto che il Barolo è il preferito di tua madre?» Perry annuì. «Quindi... porgi i miei saluti alla bella sirena del balcone.» Chris vi-de che l'amico gli si avvicinava minaccioso. «No, no, non puoi pic-chiarmi. Sono più basso di te di almeno quattro dita e peso anche meno!» Quando Perry gli tirò un cuscino sulla testa, stava ridendo. Comunque, fu con animo piuttosto pesante che, il giorno seguen-te, s'imbarcò sul battello di servizio, nella sua uniforme splendente. Sbrigò in fretta le commissioni, ma era stranamente riluttante a tornare a Villa Castiglione. Quando infine si decise a bussare alla pesante porta d'ingresso, stabilì che avrebbe cercato di prendere commiato da Mr. Grantham non appena l'etichetta l'avesse reso possibile. Con suo grande sollievo, l'uomo era solo. A parte una benda che gli copriva un lato della testa, non mostrava altri segni del suo infor-tunio. «Come vi sentite, sir?» Perry strinse la mano che gli veniva offerta. «Dovrei dire molto bene, Mr. Wentworth, considerando che il dot-tore mi ha detto che sono stato fortunato a non rimetterci un occhio. Mio caro signore, vi devo la vita. Le parole non bastano a esprimervi la mia gratitudine.» «Avreste fatto lo stesso per me. Meno male che passavamo da quelle parti. Lord Christopher vi manda le sue scuse: i doveri gli han-no reso impossibile accettare il vostro invito.»

17

Mr. Grantham annuì. «Voi giovani d'oggi siete molto impegnati. Ditemi, che ne pensate della situazione in Francia? Vi confesso che io sono alquanto preoccupato.» «Non sono un politico, signore. Comunque, credo che qui a Ge-nova siate abbastanza al sicuro dai movimenti rivoluzionari.» «Lo credete davvero, Mr. Wentworth? Se solo potessi condividere la vostra opinione... La folla francese è inferocita... e poi, c'è quell'uomo! Secondo me, prima o poi cercheranno di uscire dai loro confini.» «Caro Mr. Grantham, non affliggetevi. È una questione che riguar-da solo la Francia.» Il suo ospite sorrise fiaccamente. «No, non siete davvero un politi-co, Mr. Wentworth. Questi rivoluzionari, con tutto il loro parlare di libertà, uguaglianza e fraternità, credo intendano davvero esportare il loro messaggio. E credo che considereranno nemici gli eserciti che si trovano ai loro confini.» «Parlate della Gran Bretagna e dei suoi alleati?» «Sì, mio caro ragazzo. E se i francesi dovessero decidere di sferrare l'attacco, credo proprio che passerebbero da questa parte dell'Italia per raggiungere Napoli.» «Potreste avere ragione» considerò Perry. Gli occhi del vecchio erano tristi. «Devo pensare alla mia famiglia.» «Signore, perché non v'imbarcate per l'Inghilterra?» «Ah, lo farei, ma mia moglie è di salute cagionevole e non soppor-terebbe il viaggio. Anzi, vi chiedo di scusarla se si ritirerà subito dopo cena. Le ci è voluto un grande sforzo per partecipare stasera, ma era determinata a incontrarvi.» Perry chinò il capo. «Vostra moglie non avrebbe dovuto disturbarsi e, d'altra parte, anche voi non avevate alcun obbligo di intrattener-mi.» «Permettetemi di dissentire. Ah, ecco Elizabeth che viene a darvi il benvenuto.» Perry si alzò in piedi. La ragazza portava un vestito semplice e inte-ramente bianco, con un unico fiocco azzurro appuntato sul petto e

18

nessun altro artificio per esaltare la sua bellezza. A dispetto dell'anti-patia che provava per lei, fu costretto ad ammettere che aveva fasci-no. I capelli erano corti e le incorniciavano il viso in riccioli scuri, en-fatizzando i suoi grandi occhi neri. Ora, quegli occhi erano in allerta, anche se lei si sforzava di sorri-dere. Perry ne fu divertito. La ragazza si stava domandando se avesse tradito o meno il suo segreto. Un'occhiata all'espressione del padre, però, dovette rassicurarla. Mr. Grantham la chiamò vicino a sé con un gesto della mano. «Hai perso la lingua, tesoro?» la punzecchiò. «Sarebbe la prima volta.» «Certo che no, padre. Scusatemi.» Le sue gote assunsero una deli-cata sfumatura di rosa. «Benvenuto in casa nostra, Mr. Wentworth.» Perry capì che stava compiendo uno sforzo per mantenere la pro-pria compostezza. Il ricordo della scena del balcone doveva esserle ben chiaro in mente, così cercava di evitare il suo sguardo. «La tua matrigna è già scesa?» Mr. Grantham si sforzò di rimettersi in piedi. Elizabeth annuì. «Allora andiamo, non dobbiamo farla aspettare.» Cercò il bastone, poi seguì sua figlia e il loro ospite attraverso il corridoio. Arrivarono in un grande salone, dove un'emaciata matrona li at-tendeva seduta sul sofà. «Lucia, mia cara, questi è Mr. Wentworth. So che non vedevi l'ora di poterlo ringraziare per l'aiuto che mi ha dato.» «È vero.» Sorridendo, Lucia Grantham gli porse la mano. «Mio caro signore, che cosa vi posso dire? Senza di voi, mio marito probabil-mente sarebbe morto. Vi sarò per sempre grata.» Perry si portò alle labbra la fragile mano della donna e la baciò. Di fianco a quella creatura delicata gli sembrava di essere enorme e gof-fo. Lei dovette accorgersi del suo imbarazzo e gli fece cenno di pren-dere posto accanto a sé, iniziando a porgli domande sulla sua fami-glia. «Oh, chissà come devono mancarvi» commentò Mrs. Grantham.

19

«A quanto ho capito, sono mesi che siete per mare.» «Sì, ma spero di vederli entro breve. A giorni partiremo per Por-tsmouth.» «Non sono mai stata in Inghilterra, ma quando starò meglio...» «Oh, madre, vedrete che sarà prima di quanto pensate.» Il tono di Elizabeth era incoraggiante. Lucia e il marito si scambiarono un'occhiata di intesa e Perry si sentì stringere il cuore. Era ovvio che Mrs. Grantham era molto mala-ta. Era ancora una bella donna, ma la sua pelle era di una sfumatura giallognola e il suo viso era segnato dal dolore. I timori di Perry vennero confermati allorché venne spinta verso la sala da pranzo su una sedia a rotelle, ma, nonostante facesse fatica a toccare cibo, il suo spirito era indomito. A un suo cenno, quando ebbero finito, Elizabeth si alzò da tavola e la raggiunse. «Volete scusarmi, Mr. Wentworth? Devo obbedire al mio dottore che insiste affinché mi riposi.» L'ammalata gli rivolse un sorriso afflit-to, ma era chiaro che lo sforzo che compiva per parlare stava diven-tando insopportabile. Perry le prese la mano e gliela baciò di nuovo. «Ho apprezzato molto la vostra gentilezza, signora. Posso porgervi i miei migliori au-guri per una pronta guarigione?» Lei annuì e fece cenno a Elizabeth di accompagnarla fuori dalla sa-la. Perry guardò il suo ospite. «Signore, penso che sia ora di andar-mene. Ho già approfittato troppo della vostra ospitalità.» «Oh, no, ve ne prego. Perché non rimanete ancora un po', Mr. Wentworth? C'è una cosa di cui vorrei discutere con voi.»

Fiori di Scozia di Debra Lee Brown

Scozia, XIII secolo - Lo stesso fosco destino sembra in-combere su Alena, Rachel e Mairi: per la salvezza del pro-prio clan sono state promesse a uomini che non amano. E per sottrarsi alla sorte che le attende sono disposte a tutto. Alena fugge inseguita dagli uomini del suo molesto preten-dente; Rachel, cresciuta in Inghilterra con i parenti della madre, sceglie di tornare in Scozia e chiedere protezione al nonno paterno; Mairi accetta di stringere un accordo com-merciale con il potente clan Mackintosh. Scelte difficili e impulsive, che tuttavia vengono premiate, perché sulla loro strada le tre coraggiose fanciulle trovano tre fratelli, audaci e generosi, e l'amore che credevano fosse loro negato.

Dal 4 dicembre

Questo volume è stato impresso nel settembre 2010 presso la Mondadori Printing S.p.A.

stabilimento Nuova Stampa Mondadori - Cles (Tn)