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23/02/2012 1 IMPIANTI IMPIANTI IMPIANTI IMPIANTI ELETTRICI ELETTRICI ELETTRICI ELETTRICI Impianti eletttrici Impianti eletttrici Impianti eletttrici Impianti eletttrici nelle aziende nelle aziende nelle aziende nelle aziende AGRICOLE AGRICOLE AGRICOLE AGRICOLE

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IMPIANTI IMPIANTI IMPIANTI IMPIANTI

ELETTRICIELETTRICIELETTRICIELETTRICI

Impianti eletttriciImpianti eletttriciImpianti eletttriciImpianti eletttrici

nelle aziendenelle aziendenelle aziendenelle aziende

AGRICOLEAGRICOLEAGRICOLEAGRICOLE

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IMPIANTI ELETTRICI NELL’AZIENDA AGRICOLA

Nelle aziende agricole l’uso dell’energia elettrica in generale può esporre a rischi per l’incolumità di persone, animali e cose.

I rischi che vengono considerati nelle norme di sicurezza (generali e specifiche) riguardano essenzialmente i pericoli di folgorazione(“elettrocuzione”), di innesco di incendio e/o esplosionee di malfunzionamenti in genere.

Questi rischi vengono prevenuticon il rispetto dei corretti principi di scelta, progettazione, installazione e manutenzione;

gli elementi che condizionano la sicurezza dell’impianto (apparecchiature, custodie, cavi ecc.) devono essere valutati preventivamente in relazione alle influenze ambientali.

AGRICOLO o ZOOTECNICO(sez. 705 delle CEI 64-8/7)

Stalle - Porcili - Pollai - Ovili - ScuderieSale Latte/MungituraFieniliGranai per cereali variSerreMagazzini (con depositi di fertilizzanti/carburanti/ patate/ ortaggi/ frutta/ barbabietole da zucchero)

AMBIENTI “ ORDINARI”(altre sezione delle CEI 64-8)

AbitazioniUfficiLocali comuniSpogliatoi BagniOfficineNegozi Piccoli spazi espositiviAutorimesse

IMPIANTO ELETTRICO

Per gli impianti elettriciparticolare attenzione deve essere dedicata per le strutture a uso:

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IMPIANTO ELETTRICO

Per impianto elettrico dell’azienda si intende tutta la parte compresa tra il punto di consegna del fornitore (“a valle” del contatore) e le prese a spina fisse.

In questo tratto sono collocati gli apparecchiautomatici di protezione (interruttori magneto-termici, differenziali o fusibili). E’ parte integrante dell’impianto anche il cosiddetto “impianto di messa a terra”, che ha un’importantissima funzione di protezione.

Per garantire la sicurezza elettrica, tuttavia, occorre considerare anche eventuali prolunghe flessibili, prese multiple, spine, cavi di alimentazione e infine gli apparecchi utilizzatori.

D.P.R. 22 Ottobre 2001 n°462 ( entrato in vigore il 23 gennaio 2002)

“Regolamento di semplificazione del procedimento pe r la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi ” collocati nei luoghi di lavoro

D.M. 22 gennaio 2008 n° 37(ex L. 5 Marzo 1990, n° 46)

il presente decreto si applica agli impianti degli edifici indipendentemente dalla destinazione d’uso, collocati all’interno degli stessi o delle relative pertinenze.

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D.P.R. 22 Ottobre 2001 n°462

E’ un OBBLIGO la redazione del progetto dell’impiant o elettrico per le utenze con potenza impegnata > o = 6 KWo per tutte le utenze domestiche singole di singole unità abitative di superficie > a 400 mq.

L’installatore dell’impianto è in ogni caso tenuto al rilasciodella dichiarazione di conformità. ( Art 5, comma 2, D.M. 37/2008).

Tutto il materiale elettrico utilizzato deve essere m arcato

Rischio elettricoRischio elettricoRischio elettricoRischio elettrico

Alcuni simboli da riconoscere

La marcatura CE di conformità è apposta dal fabbricante. E’ un requisito indispensabile per la commercializzazione del prodotto.

Doppio isolamento: ogni apparecchiatura di classe II deve riportare il simbolo di doppio isolamento

E’ il simbolo dell’Istituto del Marchio di Qualità. Attesta che quel determinato prodotto ha superato tutta una serie di controlli finalizzati alla verifica della sua qualità e sicurezza.

Ai fini della sicurezza, è generalmente più significativo della marcatura CE.

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Rischio elettrico

L’effetto del passaggio della corrente elettrica sull’organismo umano ( elettrocuzione) dipende:

Natura della tensione Natura della tensione Natura della tensione Natura della tensione

Intensità di corrente Intensità di corrente Intensità di corrente Intensità di corrente

Durata del contattoDurata del contattoDurata del contattoDurata del contatto

Percorso della correntePercorso della correntePercorso della correntePercorso della corrente

Condizioni fisiche di isolamentoCondizioni fisiche di isolamentoCondizioni fisiche di isolamentoCondizioni fisiche di isolamento

Continua

AlternataMisurata in Volt

Misurata in Ampère

Misurata in Secondi

Rischio elettrico

Le conseguenze del contatto elettrico dipendono in sostanza dalla quantità di corrente che attraversa il corpo umano e dal percorso di transito.

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Rischio elettrico

TIPO DI CONTATTO

Contatto diretto: contatto con una parte metallica normalmente in tensione

Contatto indiretto : contatto con una parte metallica normalmente non in tensione “ isolata”

Contatto diretto: contatto con una parte metallica normalmente in tensione

Contatto diretto: contatto con una parte metallica normalmente in tensione

Contatto diretto: contatto con una parte metallica normalmente in tensione

Contatto indiretto : contatto con una parte metallica normalmente non in tensione “ isolata”

Contatto indiretto : contatto con una parte metallica normalmente non in tensione “ isolata”

Rischio elettrico

Contatto diretto: contatto con una parte metallica normalmente in tensione

Cavi, interruttori, spine derivazioni, lampade ecc.....

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Rischio elettrico

Contatto indiretto : contatto con una parte metallica normalmente non in tensione “ isolata”

Spine volanti “ non conformi alla norma CEI 23-12 Spine e prese ad uso domestico “ Ciabatte “ Spine prive di pressacavo

Rischio elettricoContatto indiretto

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�Spine e prese ad uso domestico

Contatto indiretto esterno

Tutte le prese a spina degli impianti da cantieri se non conformi alle norme CEI 23-12 possono rappresentare l’elemento a maggior rischio di tutto l’impianto elettrico, poiché, se mal funzionanti, possono generare contatti diretti con le parti in tensione causando infortuni gravi.

Contatto indiretto

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Contatto diretto e indiretto

Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché i lavoratori siano salvaguardati dai tutti i rischi di natura elettrica connessi all’impiego dei materiali , delle apparecchiature e degli impianti elettrici messi a loro disposizione ed, in particolare, da quelli derivanti da :

a) contatti elettrici diretti;b) contatti elettrici indiretti;c) innesco e propagazione di

incendi e di ustioni dovuti a sovratemperature pericolose, archi elettrici e radiazioni;

d) innesco di esplosioni;

( art 80, comma 1, D.Lgs 81/08 e s.m.i.)

Contatto diretto e indirettoA seguito della valutazione del rischio elettrico i l datore di lavoro adotta le misure tecniche ed organizzative necessarie ad elim inare o ridurre al minimo i rischi presenti, ad individuare i disposit ivi di protezione collettivi ed individuali necessari alla conduzione in sicurez za del lavoro ed a predisporre le procedure di uso e manutenzione atte a garantire nel tempo la permanenza del livello di sicurezza raggiunto co n l’adozione delle misure di cui al comma 1.

(Art 80, comma 3, in connessione con il comma 1, D. Lgs 81/08 e s.m.i.)Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 1.000 a € 4.800

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Rischio elettrico

INTERRUTTORE AUTOMATICO DIFFERENZIALE

L’interruttore differenziale, o “ salvavita “ è un dispositivo posto nel quadro elettrico ed interviene automaticamente, interrompendo l’alimentazione, quando si verifica una dispersione di corrente verso terra superiore ad un determinato valore ( Uffici, cantieri…valore limite di corrente differenziale è di 30mA)

Rischio elettrico

Il potere di interruzione, quindi d’intervento, agisce sia sulla corrente che sul tempo.

Corrente massima di 30 mA

Tempo massimo di 0,5 secondi

INTERRUTTORE AUTOMATICO DIFFERENZIALE

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Rischio elettrico

INTERRUTTORE AUTOMATICO MAGNETOTERMICO

A differenza dell’interruttore differenziale, agisce sulla massima corrente ammissibile su un circuito elettrico utilizzatore

Devono essere installati sia a protezione dei circuiti generali che a protezione dei circuiti utilizzatori.

Il loro potere d’interruzione, deve essere definito e progettato in base alle caratteristiche costruttive dell’impianto.

Rischio elettrico

Il grado di isolamento fisico di un impianto e/o di una apparecchiatura elettrica si misura in IP ( indice di protezione)

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E’ necessario accertare il grado di protezione meccanica I.P (International- Protection) ( Indice di Protezione ) seguito da due cifre:

IP 45la prima indica il grado di protezione contro l’accesso a parti pericolose con corpi solidi e la penetrazione di polvere( 1/6)

la seconda il grado di protezione contro l’accesso a parte pericolose di liquidi (1/8)

Rischio elettricoRischio elettricoRischio elettricoRischio elettrico

GRADO DI ISOLAMENTO IP

GRADO DI ISOLAMENTO IP

1° Cifra Descrizione

1 Protezione da oggetti solidi maggiori di 50 mm

2 Protezione da oggetti solidi maggiori di 12 mm

3 Protezione da oggetti solidi maggiori di 2.5 mm

4 Protezione da oggetti solidi maggiori di 1 mm

5 Protezione corpi solidi e da polveri

6 Protezione forte da polveri

2° Cifra Descrizione

1 Protezione da gocce d'acqua

2 Protezione da gocce d'acqua deviate fino a 15°

3 Protezione da vapori d'acqua

4 Protezione da spruzzi d'acqua

5 Protezione da getti d'acqua

6 Protezione da getti forti d'acqua o mareggiate

7 Protezione contro l'immersione

8 Protezione contro l'immersione continua

Negli impianti di cantiere il grado minimo di protezione richiesto

è IP 44, ma è consigliabile IP 55

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Rischio elettrico

La norma CEI 11-8 , stabilisce il colore della guaina isolante dei conduttori elettrici.

Tutti gli impianti utilizzatori con tensione superiore a 1 KV, devono rigorosamente attenersi alla seguente tabella.

Giallo / Verde

Blu / Azzurro

Nero / Grigio Marrone

conduttore di terra

conduttore NEUTRO

conduttore di fase

Lavori elettriciLavori elettriciLavori elettriciLavori elettrici

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Lavori elettriciLavori elettriciLavori elettriciLavori elettrici( CEI 11-27 – Art 1.2.01.)

Lavoro elettrico:

lavoro su impianti elettrici, o in prossimità di esso, che consente l’accesso alle parti attive e conseguente rischio di folgorazioneo arco elettrico .

Prove, misure,modifiche,ampliamenti, montaggi e ispezioni

Lavori elettriciLavori elettriciLavori elettriciLavori elettriciLavoro NON elettrico:

L’installazione di un nuovo impianto; lavori in prossimità di un impianto elettrico quali costruzioni, scavi, pulizie.

Lavori che coinvolgono le parti attive di un impianto elettrico anche se avvengono in prossimità di impiantirealizzati alla regola d’arte in cui parte attive sono protette con involucri o parti isolanti.Rimozione relè, sostituzione lampade, fusibili etc…

( CEI 11-27 – Art 3.4.3.)

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Il D.Lgs 81/08 e s.m.i. non si occupa in modo specifico dei lavori elettrici fuori tensione o in vicinanza, ma obbliga il Datore di Lavoro a prendere“ le misure necessarie affinchè i lavoratori siano salvaguardati da tutti i rischi di natura elettrica , in particolare da quelli derivanti da:

Contatti elettrici diretti;

Contatti elettrici indiretti;

Innesco di esplosioni;

Fulminazione diretta ed indiretta;

Etc…”

(art 80, comma 1, D.Lgs 81/08 e s.m.i.)

Lavori elettriciLavori elettriciLavori elettriciLavori elettrici

Impianto elettricoImpianto elettricoImpianto elettricoImpianto elettrico

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2. Il datore di lavoro esegue una valutazione dei rischi di cui al precedente comma 1, ( contatti dir- indir. )tenendo in considerazione:a) le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro, ivi comprese eventuali interferenze;b) i rischi presenti nell’ambiente di lavoro ;c) tutte le condizioni di esercizio prevedibili.

( art. 80, comma 2, in connessione con l’art 81,D.Lgs 81/08 e s.m.i.)Arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da € 2.500 a € 6.400

Art. 80, comma 3, in connessione con l’art 81, D.Lgs 81/08 e s.m.i.

A seguito della valutazione del rischio elettrico il datore di lavoro adotta le misure tecniche ed organizzative necessarie ad eliminare o ridurre al minimo i rischi presenti , ad individuare i dispositivi di protezione collettivi ed individuali necessari alla conduzione in sicurezza del lavoro ed a predisporre le procedure di uso e manutenzione atte a garantire nel tempo la permanenza del livello di sicurezza raggiunto con l’adozione delle misure di cui al comma 1. ( salvaguardia da tutti i rischi, contatti elettrici diretti, indiretti)

Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da € 1.000 a € 4.800

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…………………….A seguito della valutazione del rischio elettrico il datore di lavoro adotta le misure tecniche ed organizzative necessarie ad eliminare o ridurre al minimo i rischi presenti, ad individuare i dispositivi di protezione collettivied individuali necessari alla conduzione in sicurezza del lavoro ed a predisporre le procedure di uso e manutenzione atte a garantire nel tempo la permanenza del livello di sicurezza raggiunto con l’adozione delle misure di cui al comma 1. ( salvaguardia da tutti i rischi, contatti elettrici diretti, indiretti)

Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da € 1.000 a € 4.800

Art. 80, comma 3, in connessione con l’art 81, D.Lgs 81/08 e s.m.i.

A seguito della valutazionedel rischio elettrico il datore dilavoro adotta le misure tecniche edorganizzative necessarie adeliminare o ridurre al minimo irischi presenti , ad individuare idispositivi di protezione collettivi edindividuali necessari allaconduzione in sicurezza del lavoroed a predisporre le procedure diuso e manutenzione atte agarantire nel tempo lapermanenza del livello disicurezza raggiunto con l’adozionedelle misure di cui al comma 1.

( Art 80, comma 3-bis, D.Lgs 81/08 e s.m.i.) Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da € 1.000 a € 4.800

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( Art 81, comma 2, D.Lgs 81/08 e s.m.i.)

Ferme restando le disposizioni legislative e regolamentaridi recepimento delle direttive comunitarie di prodotto,i materiali, i macchinari, le apparecchiature, leinstallazioni e gli impianti di cui al comma precedente,si considerano costruiti a regola d’artese sono realizzatisecondo le pertinenti norme tecniche.

AGRICOLO o ZOOTECNICO(sez. 705 delle CEI 64-8/7)

AMBIENTI “ ORDINARI”(altre sezione delle CEI 64-8)

Rischio elettrico

IMPIANTO DI MESSA A TERRALa messa a terra di un impianto elettrico

è il più importante strumento antinfortunistico atto a proteggere le persone dal

contatto indiretto.

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IMPIANTO DI MESSA A TERRA

La perdita di isolamentotra i conduttori normalmente in tensione e le masse può provocare un guasto chiamato generalmente guasto a terra.

Conduttore e dispersore collocati in idoneo pozzetto per evitare il lorodanneggiamento.

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L’impianto di terradeve essere coordinato da un dispositivo di interruzione automatica della corrente del tipo “ differenziale “chiamato comunemente SALVAVITA con soglia d’intervento da 30 mA,

Dal 1° febbraio 2007 le Norme CEI 81.1 e CEI 81.4 nonché la guida CEI 81.8 sono state abrogate e sostituite dalle norme CEI EN ( Comitato Elettrico Italiano Norme Europee) 62305 / 1-4

Le norme CEI EN 62305/1-4 si applicano sia alle strutture nuove che alle trasformazioni radicali di quelle esistenti.

Protezione del ponteggio contro le scariche Protezione del ponteggio contro le scariche Protezione del ponteggio contro le scariche Protezione del ponteggio contro le scariche

atmosfericheatmosfericheatmosfericheatmosferiche 3

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CEI EN 62305-1 (CEI 81-10/1) "Protezione contro i fulmini. Principi generali" .

CEI EN 62305-2 (CEI 81-10/2) "Protezione contro i fulmini. Valutazione del rischio" .

CEI EN 62305-3 (CEI 81-10/3) "Protezione contro i fulmini. Danno materiale alle strutture e pericolo per le pe rsone" .

CEI EN 62305-4 (CEI 81-10/4) "Protezione contro i fulmini. Impianti elettrici ed elettronici interni alle stru tture" .

Norme Comitato Elettrotecnico Italiano Norme Europee

Le strutture metalliche degli edifici e delle opere provvisionali, i recipienti e gli apparecchi metallici di notevoli dimensionisituati all’aperto, devono essere per se stessi o mediante conduttore e spandenti appositi, risultare collegati elettricamente a terra in modo da garantire la dispersione delle scariche atmosferiche. ( art. 64, comma 1, lettera a), All. IV 1.1.8, D.Lgs. 81/08)

Le ” notevoli dimensioni” si verificano quando il rischio di fulminazione della struttura metallica ( Ra ) supera il rischio ritenuto tollerabile ( RT) dalle norme di buona tecnica.

Ra > RT

Protezione contro le scariche atmosferiche

Abrogato dal D.Lgs 106/09

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Protezione contro le scariche atmosferiche

Il datore di lavoro esegue una valutazione dei rischi di cui al precedente comma 1, tenendo in considerazione:a) le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro, ivi comprese eventuali interferenze;b) i rischi presenti nell’ambiente di lavoro ;c) tutte le condizioni di esercizio prevedibili.

(Art 80, comma 2, D.Lgs 81/08 e s.m.i)

Arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da € 2.500 a € 6.400

Numero di fulmini a terra all’anno e al chilometro

quadrato

Protezione contro le scariche atmosferiche

ROSSO- Nt = 4 VERDE - Nt = 2.5 BLU - Nt = 1.5

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Protezione contro le scariche atmosferiche

Ra < RT

RT ( rischio tollerato)= 10-5 ( perdita di vite umane o danni permanenti )

La struttura è da ritenersi AUTOPROTETTA , quando il Rischio accertato (numero di fulmini che statisticamente può colpire la struttura in un anno)

é < al Rischio Tollerato ( numero di fulmini che la norma CEI EN 62305/1-4ammette in relazione al danno medio che il fulmine può provocare )

CEI EN ( Comitato Elettrico Italiano Norme Europee) 62305 / 1-4

Protezione contro le scariche atmosferiche GABBIA di FARADAY

CEI EN ( Comitato Elettrico Italiano Norme Europee) 62305 / 1-4

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Il percorso della corda deveessere altresì il più brevepossibile evitando bruschesvolte e strozzature.

La dichiarazione di conformitàequivale a tutti gli effetti adomologazione dell’impianto(Art.2 D.P.R. 462/01)

Il dispersore di terra ,nella fattispecie, rappresenta un potenziale pericolo per il personale in transito

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VERIFICHE PERIODICHE

Il datore di lavoro è tenuto ad effettuare regolari manutenzioni dell’impianto nonché a far sottoporre lo stesso a verifica periodica ogni 5 anni , ad esclusione di quelli installati in cantieri, in locali adibiti ad uso medico e negli ambienti a maggior rischio in caso di incendio per i quali la periodicità è biennale.

(art.4 D.P.R. 22 ottobre 2001,n°462)

Idoneo pozzetto con dispersore di terra

Quando la dichiarazione di conformità non viene tra smessa entro i 30 giorni dalla messa in servizio all’ISPESL ( ora INAIL) e all’AR PA al datore di lavoro viene contestato l’art 86, comma 1, D.Lgs 81/08 e s.m.i. combinato con l’art 2, D..P.R. 462/01Sanzione amministrativa da € 500 a € 1.800 ai sensi d ell’art 87, comma 4, lettera d), D.Lgs 81/08 e s.m.-i.

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DOCUMENTAZIONE CHE L’IMPRESA INSTALLATRICE

E’ TENUTA A RILASCIARE AL COMMITTENTE.

D.M. 22 gennaio 2008 n°37il presente decreto si applica agli impianti degl i edifici indipendentemente dalla destinazione d’uso ,

collocati all’interno degli stessi o delle relative pertinenze.

Ex Legge 5 marzo 1990, n°46sono soggetti all’applicazione della presente legge gli impianti relativi agli edifici adibiti ad uso civile

Al termine dei lavori, previa effettuazione delle verifiche previste dalla normativa vigente, comprese quelle di funzionalità dell’impianto, l’impresa installatrice rilascia al committente la dichiarazione di conformità degli impianti.

Art. 7, comma 1, D.M., 22 gennaio 2008,n°37

Fanno parte integrante la relazionecontenente la tipologia dei materialiusati, nonché il progetto di cui all’articolo 5

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RELAZIONE CON TIPOLOGIE DEI MATERIALI UTILIZZATILe tipologie dei componenti dell’impianto sono indicate nella tabella sottoriportata. I materiali ed i componenti devono essere realizzati secondo le norme tecniche dell’UNI ( Ente italiano di unificazione e del CEI ( Comitato elettrotecnico italiano) (ex art.7 della Legge 46/90)Art.6, D.M. 37/2008

La dichiarazione di conformità è rilasciata anche dai responsabili degli uffici tecnici interni ( requisiti di cui all’art.4) delle imprese non installatrici di cui all’art.3, comma 3.

Art. 7, comma 2, D.M., 22 gennaio 2008,n°37

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DENUNCIA IMPIANTO DI MESSA A TERRA ISPESL ( ora INA IL )

(D.P.R. 22 Ottobre 2001, n° 462)

CAVICAVICAVICAVI

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SCELTA DEI CAVI

• CAVI A POSA FISSA:Si intendono per posa fissa i cavi destinati a non essere spostati all’interno dell’azienda, ad esempio nel tratto che va dal contatore di energia elettrica al quadro generale.

• CAVI A POSA MOBILE :I cavi a posa mobile sono invece soggetti a spostamenti ad esempio il cavo che alimenta il quadro prese a spina o un apparecchio trasportabile.

CAVI in PVC

E’ opportuno ribadire che i cavi isolati in PVC, o con guaina in PVC, non sono adatti per la posa mobile , perché il PVC a bassa temperatura diventa rigido e se piegato o raddrizzato si fessura

Ciò non si applica ai cavi che non sono mossi durante l’uso,cioè installati in modo fisso . Questi devono essere però posati a temperatura superiore a 5°C se isolati e/o rivestiti in PVC

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POSA DEI CAVI

I cavi da utilizzare nelle aziende devono essere del tipo:

H07RN-F = Flessibili - resistente all’acqua e all’abrasione (posa mobile)

H07BQ-F = equivalente

H07V-K = Conduttore flessibile (posa fissa )

H07V-R = Conduttore rigido (posa fissa )

Nei cantieri :

i cavi a posa fissa, guaina PVC , sono ammessi

i cavi a posa mobile , guaina PVC non sono ammessi

Gruppo elettrogeno

Il gruppo elettrogeno è una apparecchiatura alimentata da un motore a scoppio, utilizzata per la produzione di energia elettrica per l’alimentazione di macchine, attrezzature e utensili da cantiere

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CAVI

Il cavo di alimentazione o presa mobile ( prolunga) deve essere del tipo flessibile per esterno, in doppio isolamento, H07RN-Fo del tipo equivalente H07BQ-F , conduttori isolati in gomma e cavo con guaina in policloroprene PCP.

Se posizionati a terra, non devono essere interrati in tubi o cunicoli, ma collocati in una sovrapposizione di assi in legno per evitare l’usura meccanica.

E’ opportuno vietare, su tale protezione, la circolazione di mezzi pesanti, anzi, i cavi dovrebbero essere disposti parallelamente alle vie di transito, se possibile, tenuti sollevati da terra.

Gruppo elettrogeno –prevenzione-

E’ necessario che la macchina sia collocata in zona pulita ed ordinata al fine di evitare scivolamenti o inciampi causati dai cavi elettrici uscenti dal generatore.

Se possibile non installare il gruppo elettrogeno in ambienti chiusi o poco ventilati.

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Individuazione e valutazione dei rischiMovimentazione del generatore

Rifornimento del carburante

Contatto con elementi in tensione

Ipoacusie causate dall’esposizione al rumore

Inalazione di gas ( in galleria )

Scivolamenti

DPICalzature di sicurezza

Otoprotettori

Guanti per protezione da rischi meccanici

Guanti dielettrici

Indumenti protettivi antimpigliamento

Maschere respiratorie

Gruppo elettrogeno –prevenzione-

Prima dell’utilizzo è opportuno

verificare lo stato d’isolamento dei cavi elettrici d’alimentazione .

Per l’elevato impatto acustico è opportuno posizio narlo lontano dal posto di lavoro.

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Definizione di un sistema per il controllo della ef ficienza e della efficacia nel tempo delle misure attuate

Grazie per Grazie per Grazie per Grazie per

l’attenzionel’attenzionel’attenzionel’attenzione

Goya 1786 “ Il muratore ferito “Goya 1786 “ Il muratore ferito “Goya 1786 “ Il muratore ferito “Goya 1786 “ Il muratore ferito “