storia - terzo anno · 2013-11-09 · seguite dagli invasori saraceni, normanni/vichinghi e...

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1 Storia - Terzo anno Scheda di lavoro individualizzato - lezione del 05/10 L'Europa alla vigilia dell'anno Mille 1. La fine del sogno imperiale di Carlo Nell'immagine qui riportata, puoi apprezzare l'estensione raggiunta dal regno dei Franchi durante l'impero di Carlo Magno (768-814). I territori posti sotto il controllo diretto (Aquitania, Neustria, Austrasia, Alemannia, Burgundia, Sassonia, Marca Friulana, Longobardia, Tuscia, Ducato di Spoleto) o indiretto dell'autorità imperiale (Marca Spagnola, Bretagna, Boemia, Moravia, Regno degli Avari, Ducato di Benevento e Patrimonio di S. Pietro) si estendono sulla maggior parte dell'Europa continentale. L'impero è tenuto saldo e coeso attraverso il sistema vassallatico-beneficiario (vedi più avanti) e grazie al grande carisma dello stesso Carlo Magno, autorità indiscussa sia dal punto di vista politico (per le sue numerose vittorie in campo militare contro Sassoni, Avari e Musulmani), sia dal punto di vista religioso, dal momento che egli si è posto quale nuovo imperatore dei cristiani e protettore della Chiesa di Roma (seguendo l'esempio di Costantino che riconobbe e protesse il cristianesimo a partire dal 313 d.C.) nel contesto dell'istituzione che prenderà il nome di Sacro Romano Impero. Alla morte di Carlo Magno, la corona imperiale passa al figlio di Carlo, Ludovico il Pio (813-840), rimasto unico erede a causa della prematura morte dei fratelli. Già sotto il regno di Ludovico, che pure mantiene formalmente l'unità dell'impero, prende il via la progressiva disgregazione del progetto avviato da Carlo, disgregazione provocata dalle lotte intestine che nascono tra i vari vassalli dell'impero, tra poteri laici e poteri ecclesiastici, lotte che vanno a mettere l'uno contro l'altro anche gli stessi eredi della dinastia carolingia. Ludovico ebbe infatti tre figli, Lotario, Carlo (detto "il Calvo") e Ludovico (detto poi "il Germanico"): nonostante l'antica usanza franca che prevedeva la divisione dei beni paterni in parti uguali tra gli eredi maschi, Ludovico cercò di preservare l'unità del regno, ordinando imperatore il solo Lotario. Lo scoppio del conflitto tra i tre fratelli è quasi immediato e vedrà alleati, da una parte Carlo e Ludovico (vedi più avanti la parte dedicata ai Giuramenti di Strasburgo) e dall'altra il legittimo erede Lotario. La guerra fratricida si concluderà solo nel 843, con il trattato di Verdun che stabilirà la divisione del territorio imperiale in tre parti, ognuna posta sotto l'autorità di uno dei fratelli: i Franchi Orientali finirono sotto l'autorità di Ludovico, i Franchi Occidentali sotto quella di Carlo e il territorio centrale dell'impero (la fascia di territorio che dalla zona delle Fiandre si estendeva verso sud comprendendo i territori settentrionali dell'Italia e il Patrimonio di San Pietro) sotto Lotario. Tale tendenza porterà, nel lungo periodo, a una serie di fenomeni che caratterizzeranno profondamente l'epoca immediatamente successiva: La germanizzazione dell'impero: la corona imperiale, passata di erede in erede fino alla figura di Carlo il Grosso (881-887), ultimo sovrano della dinastia carolingia, verrà raccolta dalla famiglia degli Ottoni: dopo la sconfitta degli Ungari nella battaglia di Lechfeld (vedi sezione successiva), Ottone I di Sassonia verrà incoronato imperatore a Roma nel 962, mentre la parte occidentale dell'impero diventerà di fatto un regno indipendente sotto la dinastia dei Robertingi che avevano contrastato i Normanni. La nascita di poteri locali sempre più indipendenti e difficili da controllare da parte del potere centrale (vedi la parte dedicata alla nascita dei diversi tipi di signorie). L'emancipazione della Chiesa dalla protezione e dal controllo esercitato su di essa da parte dell'impero. Lo sviluppo di tre differenti aree culturali e linguistiche: la Francia, la Germania e l'Italia. I Giuramenti di Strasburgo: la nascita delle lingue nazionali (vedi allegato) 2. Le seconde invasioni barbariche Tra il IX e il X secolo l'Europa viene sconvolta da una nuova ondata di invasioni, dopo quella che aveva condotto alla nascita dei cosiddetti regni "romano-barbarici". I protagonisti della furia che divampa in Europa sono

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Storia - Terzo anno

Scheda di lavoro individualizzato - lezione del 05/10

L'Europa alla vigilia dell'anno Mille

1. La fine del sogno imperiale di Carlo

Nell'immagine qui riportata, puoi apprezzare l'estensione raggiunta dal regno dei Franchi durante l'impero di Carlo Magno (768-814). I territori posti sotto il controllo diretto (Aquitania, Neustria, Austrasia, Alemannia, Burgundia, Sassonia, Marca Friulana, Longobardia, Tuscia, Ducato di Spoleto) o indiretto dell'autorità imperiale (Marca

Spagnola, Bretagna, Boemia, Moravia, Regno degli Avari, Ducato di Benevento e Patrimonio di S. Pietro) si estendono sulla maggior parte dell'Europa continentale. L'impero è tenuto saldo e coeso attraverso il sistema vassallatico-beneficiario (vedi più avanti) e grazie al grande carisma dello stesso Carlo Magno, autorità indiscussa sia dal punto di vista politico (per le sue numerose vittorie in campo militare contro Sassoni, Avari e Musulmani), sia dal punto di vista religioso, dal momento che egli si è posto quale nuovo imperatore dei cristiani e protettore della Chiesa di Roma (seguendo l'esempio di Costantino che riconobbe e protesse il cristianesimo a partire dal 313 d.C.) nel contesto dell'istituzione che prenderà il nome di Sacro Romano Impero. Alla morte di Carlo Magno, la corona imperiale passa al figlio di Carlo, Ludovico il Pio (813-840), rimasto unico erede a causa della prematura morte dei fratelli. Già sotto il regno di Ludovico, che pure mantiene

formalmente l'unità dell'impero, prende il via la progressiva disgregazione del progetto avviato da Carlo, disgregazione provocata dalle lotte intestine che nascono tra i vari vassalli dell'impero, tra poteri laici e poteri ecclesiastici, lotte che vanno a mettere l'uno contro l'altro anche gli stessi eredi della dinastia carolingia. Ludovico ebbe infatti tre figli, Lotario, Carlo (detto "il Calvo") e Ludovico (detto poi "il Germanico"): nonostante l'antica usanza franca che prevedeva la divisione dei beni paterni in parti uguali tra gli eredi maschi, Ludovico cercò di preservare l'unità del regno, ordinando imperatore il solo Lotario. Lo scoppio del conflitto tra i tre fratelli è quasi immediato e vedrà alleati, da una parte Carlo e Ludovico (vedi più avanti la parte dedicata ai Giuramenti di Strasburgo) e dall'altra il legittimo erede Lotario. La guerra fratricida si concluderà solo nel 843, con il trattato di Verdun che stabilirà la divisione del territorio imperiale in tre parti, ognuna posta sotto l'autorità di uno dei fratelli: i Franchi Orientali finirono sotto l'autorità di Ludovico, i Franchi Occidentali sotto quella di Carlo e il territorio centrale dell'impero (la fascia di territorio che dalla zona delle Fiandre si estendeva verso sud comprendendo i territori settentrionali dell'Italia e il Patrimonio di San Pietro) sotto Lotario. Tale tendenza porterà, nel lungo periodo, a una serie di fenomeni che caratterizzeranno profondamente l'epoca immediatamente successiva:

• La germanizzazione dell'impero: la corona imperiale, passata di erede in erede fino alla figura di Carlo il Grosso (881-887), ultimo sovrano della dinastia carolingia, verrà raccolta dalla famiglia degli Ottoni: dopo la sconfitta degli Ungari nella battaglia di Lechfeld (vedi sezione successiva), Ottone I di Sassonia verrà incoronato imperatore a Roma nel 962, mentre la parte occidentale dell'impero diventerà di fatto un regno indipendente sotto la dinastia dei Robertingi che avevano contrastato i Normanni.

• La nascita di poteri locali sempre più indipendenti e difficili da controllare da parte del potere centrale (vedi la parte dedicata alla nascita dei diversi tipi di signorie).

• L'emancipazione della Chiesa dalla protezione e dal controllo esercitato su di essa da parte dell'impero. • Lo sviluppo di tre differenti aree culturali e linguistiche: la Francia, la Germania e l'Italia.

I Giuramenti di Strasburgo: la nascita delle lingue nazionali (vedi allegato) 2. Le seconde invasioni barbariche

Tra il IX e il X secolo l'Europa viene sconvolta da una nuova ondata di invasioni, dopo quella che aveva condotto alla nascita dei cosiddetti regni "romano-barbarici". I protagonisti della furia che divampa in Europa sono

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popolazioni provenienti dai quattro angoli dell'impero carolingio, le quali contribuiscono a indebolire ulteriormente l'autorità centrale, che non ha più le forze per organizzare alcun tipo di difesa e proteggere così la popolazione. Quest'ultima inizia allora a organizzare la difesa a livello locale, dando inizio al fenomeno dell'incastellamento che avrà come primo, immediato effetto quello di danneggiare ancora di più il potere centrale incarnato dall'imperatore o dal re. La cartina che trovi qui a sinistra mostra le principale linee seguite dagli invasori saraceni, normanni/vichinghi e ungari/magiari (per le caratteristiche specifiche di questi popoli si rimanda alle descrizioni che si possono ricavare dallo studio del libro di testo).

3. Feudalesimo e signorie

La parola “feudo” (forse dal germanico fihu,”bestiame”) a partire dal X secolo si pose come sinonimo di beneficium. Il beneficium era una concessione patrimoniale fatta dal signore a un vassus in cambio di un servizio reso. Nel regno dei Franchi e poi sotto Carlo Magno si diffondono i rapporti vassallatico – beneficiari. I rapporti vassallatico – beneficiari sono la base sulla quale vengono scelti i funzionari pubblici che devono governare i territori del regno prima, dell’impero poi. Si articolano in due diversi momenti: innanzitutto il funzionario riceve dal re la carica (conte,

marchese, duca, ecc.) e in un secondo momento il re stringe sempre con il funzionario un patto di natura personale, secondo il quale il vassallo garantisce al signore sottomissione e fedeltà (in pace e in guerra) in cambio della concessione di un beneficio di natura quasi sempre fondiaria. Quando l'impero carolingio progressivamente si dissolve, il coordinamento del re o dell'imperatore non esiste più. La grande aristocrazia patrimonializza (rende cioè suo patrimonio ereditario) la carica ufficiale pubblica (conte, duca, marchese) in un determinato territorio e con essa anche il beneficio connesso all'incarico. Oltre a ciò gli stessi signori si creano dei vassalli, concedendo parte delle terre in loro possesso in cambio di fedeltà e sottomissione. Nasce in questo modo quell'istituzione che prende il nome di signoria, all'interno della quale il signore per l'appunto, esercita poteri che spetterebbero a rappresentanti del potere pubblico (riscossione delle tasse, diritto di guerra, amministrazione della giustizia). Quella che prende corpo dalla patrimonializzazione delle cariche pubbliche prende il nome di signoria funzionariale. Ad essa si aggiungono altri due tipi di signoria:

1. La signoria fondiaria: all'interno delle zone sotto il controllo di un vassallo del re esistevano proprietari laici che detenevano a loro volta ampie proprietà. Questi proprietari prestavano spesso aiuto militare ai sovrani succedutisi nell'ormai ex-impero carolingio alla guida dei rispettivi territori. I sovrani ricompensavano questi grandi proprietari con la concessione dei diplomi di immunità, per mezzo dei quali le loro proprietà si liberavano dai vincoli di obbedienza (militare, fiscale e giudiziaria) dovuti ai vassalli del sovrano, esercitando un controllo autonomo sui territori posseduti (spesso amministrando, oltre ai diritti di cui godevano i proprietari verso i contadini affittuari, anche i poteri pubblici, come la riscossione di tasse). Va ricordato che l'istituzione che più aveva goduto di questo tipo di immunità, già sotto il regno di Carlo Magno, era stata la Chiesa e chiese, monasteri e abbazie allargheranno in questo modo la propria influenza su aree sempre maggiori di territorio.

2. La signoria di castello o territoriale: a causa delle lotte tra i vari signori e per fermare le invasioni straniere, le comunità locali si organizzano per difendersi nel migliore dei modi. L'iniziativa spetta a chi ha la disponibilità economica per costruire fortificazioni e proteggere così i propri possedimenti. Tali possidenti non sono necessariamente aristocratici, ma è sufficiente che abbiano abbastanza denaro per costruire palizzate rudimentali prima, e protezioni in muratura poi, e che siano in grado di difendere militarmente quello che diventerà il nucleo del castello. Del castello si serviranno quindi non solo i contadini legati al signore da un vincolo di affitto, ma anche tutti quelli che ricercheranno protezione dalla guerra: su tutti costoro il signore inizierà a esercitare prerogative pubbliche (in primis la riscossione delle tasse) che lo eleveranno socialmente al livello degli aristocratici.

La sanzione finale di questo stato di cose è la proclamazione della Constitutio de feudis (1037), con la quale l'imperatore Corrado II il Salico stabilisce in modo chiaro e definitivo il carattere ereditario dei benefici minori, i benefici concessi cioé da un qualsiasi signore (conte, duca o marchese) a uno dei propri vassalli. L'effetto prodotto da questa sempre più diffusa frammentazione del potere è quella di gettare l'Europa in un clima di forte incertezza, reso ancora più grave dalle invasioni barbariche che si arresteranno solo al termine del X secolo. La società europea, dilaniata dagli scontri tra i signori locali e tra , si militarizza a un ritmo sempre più sostenuto, gettando le basi per lo sviluppo della cavalleria e per lo scoppio delle crociate.

Compito per il 12/11: ripassare gli argomenti qui sintetizzati sul libro di testo in vista di una scheda di verifica che verrà proposta la prossima lezione