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DIPARTIMENTO DI SCIENZA POLITICA ALMA MATER STUDIORUM • UNIVERSITÀ DI BOLOGNA Strada Maggiore, 45 - 40125 Bologna – Italia - Tel: 051 2092700 – Fax 051 234036 email riguardante il progetto: [email protected] FORUM DEI CITTADINI SUL CAMBIAMENTO CLIMATICO BOLOGNA – 26 e 27 SETTEMBRE 2009 RAPPORTO IN PROGRESS 15 OTTOBRE elaborato da Ugo Dall’Olio, Leonardo Dovigo, Rodolfo Lewanski e Irene Visani Dipartimento di Scienza Politica, Università di Bologna - 14 ottobre 2009 con il contributo di: con il patrocinio di:

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DIPARTIMENTO DI SCIENZA POLITICAALMA MATER STUDIORUM • UNIVERSITÀ DI BOLOGNAStrada Maggiore, 45 - 40125 Bologna – Italia - Tel: 051 2092700 – Fax 051 234036email riguardante il progetto: [email protected] DEI CITTADINI

SUL CAMBIAMENTO CLIMATICOBOLOGNA – 26 e 27 SETTEMBRE 2009

RAPPORTO IN PROGRESS 15 OTTOBRE

elaborato da Ugo Dall’Olio, Leonardo Dovigo, Rodolfo Lewanski e Irene VisaniDipartimento di Scienza Politica, Università di Bologna - 14 ottobre 2009

con il contributo di:con il patrocinio di:

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World Wide Views on Global Warming – Forum dei cittadini sul cambiamento climatico

IndiceRiassunto 3Il Forum dei cittadini sul cambiamento climatico 4I partecipanti 5L’informazione 8Le conversazioni 9Il programma 10Lo staff 18Le risorse 19I risultati – Il sondaggio 20I risultati - Votazioni e raccomandazioni 30I risultati – I questionari 48Foto e video; pubblicazioni 60

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World Wide Views on Global Warming – Forum dei cittadini sul cambiamento climatico

RiassuntoSabato 26 settembre 2009 si è tenuto il primo evento partecipativo globale della storia. Il Danish Board of Technology e il Danish Cultural Institute, due organismi pubblici danesi, hanno promosso con il sostegno del Ministero dell’Ambiente il progetto World Wide Views on Global Warming (‘Prospettive mondiali sul riscaldamento globale’). WWViews ha coinvolto circa 4.400 persone in 44 eventi tenutisi contemporaneamente in 38 paesi nei cinque continenti. Il progetto mira a far sentire la voce dei cittadini comuni ai governi e alle delegazioni che si incontreranno a dicembre a Copenhagen per tentare di pervenire a un nuovo accordo in sostituzione del Protocollo di Kyoto ormai prossimo al termine.Il Forum si è svolto a Bologna; alla prima giornata -globale- è stata aggiunta una seconda giornata (domenica 27) per riflettere sul tema, le implicazioni nonché le opportunità offerte dalla sfida del cambiamento climatico anche a livello locale (ovvero nel territorio della Provincia di Bologna). Durante queste giornate cento residenti nel territorio della provincia di Bologna hanno dunque discusso di specifici temi connessi con il riscaldamento del pianeta sia a livello globale, che a livello locale. Le conversazioni hanno avuto luogo per piccoli gruppi di 7-8 persone, assistite da facilitatori e sono state condotte -conformemente ai principi della democrazia deliberativa- secondo modalità mirate ad assicurare conversazioni improntate al reciproco rispetto e ascolto. La giornata del 26 settembre è stata strutturata in 5 sessioni:1. Il cambiamento climatico e le sue conseguenze2. Obiettivi a lungo termine ed urgenze3. Emissioni di gas ad effetto serra, come ridurle?4. L'economia della tecnologia e dell'adattamento5. Raccomandazioni per i negoziati di CopenhagenLa giornata del 27 era invece strutturata in 3 sessioni (più una ‘teatrale’):1. Pale eoliche in provincia: sì o no?2. I nostri rifiuti3. I nostri comportamenti e le politiche provinciali per promuovere ‘comportamenti a bassa emissione’Nel presente rapporto sono riportati i risultati delle discussioni delle due giornate. Sono altresì riportati i risultati di un sondaggio su un campione rappresentativo della popolazione bolognese in merito al cambiamento climatico, ma anche al senso di efficacia politica dei cittadini. Infine sono riportati i principali risultati emersi da due questionari somministrati ai partecipanti, all’inizio e alla fine del Forum, che evidenziano interessanti aspetti relativi sia al cambiamento di posizioni dei partecipanti per effetto dell’acquisizione di informazioni sul tema discusso e dell’esposizione al dialogo con i propri ‘pari’, sia al grado di soddisfazione per l’esperienza fatta partecipando al Forum.Partner italiano del progetto è il Dipartimento di Scienza Politica dell’Università di Bologna; il Forum ha ricevuto il sostegno della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, di Spinner 2013 e della Fondazione Alma Mater, e il patrocinio della Provincia di Bologna e della Regione Emilia-Romagna.

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World Wide Views on Global Warming – Forum dei cittadini sul cambiamento climatico

Il Forum dei cittadini sul cambiamento climaticoIl Forum dei cittadini sul cambiamento climatico si é tenuto a Bologna sabato 26 e domenica 27 settembre, nell’ambito del progetto internazionale World Wide Views on Global Warming (Prospettive mondiali sul riscaldamento globale). Il progetto è stato promosso dal governo danese (più in specifico dal Danish Board of Technology e dal Danish Cultural Institute) in vista dei negoziati (COP 15) che si svolgeranno a Copenhagen a dicembre alla ricerca di un nuovo accordo sul cambiamento climatico, in sostituzione del Protocollo di Kyoto che scade nel 2012. L’intento del progetto è di far sentire la ‘voce’ (ovvero le opinioni e le posizioni) dei cittadini del mondo ai governi e alle delegazioni che cercheranno di raggiungere un accordo a Copenhagen. WWViews rappresenta verosimilmente il primo evento partecipativo globale: ai 44 eventi partecipativi che hanno avuto luogo contemporaneamente in 38 paesi ubicati nei 5 continenti hanno preso parte circa 4.400 individui. Il Danish Board of Technology ha una tradizione ventennale nell’organizzazione di eventi deliberativi -le consensus conferences- attraverso cui il Parlamento danese ascolta le opinioni dei cittadini comuni prima di adottare decisioni su questioni e politiche di carattere tecnologico. WWViews è un evento che si ispira largamente alla teoria della democrazia deliberativa. La partecipazione deliberativa mira a sviluppare e far emergere le opinioni informate di un campione di cittadini comuni che, attraverso l’acquisizione di informazioni e uno scambio dialogico strutturato in piccoli gruppi facilitati, si esprime consapevolmente in meriti a temi di interesse pubblico.Partner italiano del progetto WWViews è il Dipartimento di Scienza Politica dell’Università di Bologna. Responsabile del progetto è il prof. R. Lewanski; al progetto ha collaborato uno staff di oltre 30 persone, fra cui alcuni professionisti e numerosi studenti dell’Università di Bologna. Il Forum che si è tenuto a Bologna rappresenta l’evento italiano del progetto internazionale. Il Forum si è svolto su due giornate:- sabato 26 il Forum ha discusso i temi oggetto dei negoziati di Copenhagen, seguendo la stessa struttura (suddivisa in 5 sessioni tematiche) di tutti gli eventi partecipativi WWViews che si svolgevano contemporaneamente in tutto il mondo;- domenica 27 l’attenzione si è spostata sul cambiamento climatico a livello locale (ovvero della provincia di Bologna) discutendo in particolare di tre temi: 1) l’opportunità di ricorrere o meno all’energia eolica; 2) la questione dei rifiuti urbani (raccolta, smaltimento e riduzione della produzione); 3) i comportamenti individuali e collettivi a basse emissioni di gas serra e priorità dell’azione locale per favorire tali comportamenti.Sotto quest’ultimo aspetto va evidenziato come la Provincia, nelle persone della Presidente B. Draghetti e dell’Assessore all’Ambiente E. Burgin, abbia offerto il proprio sostegno al progetto impegnandosi a prendere in seria considerazione gli esiti nelle politiche sul tema che verranno promosse durante il prossimo mandato amministrativo. Il Forum inoltre ha ricevuto il patrocinio della Provincia di Bologna e della Regione Emilia-Romagna. Allo scopo di validare il Forum (organizzazione, struttura, temi per la seconda giornata, materiali informativi) si è costituito un Comitato di supervisione formato da rappresentanti di gruppi d’interesse, istituzioni pubbliche e soggetti che hanno offerto il loro sostegno al progetto. Il Comitato si è incontrato due volte prima dello svolgimento del Forum, esprimendo numerose indicazioni e documentazione. La composizione del Comitato è il seguente:4

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ARPA ER - S. Tibaldi; C. Cacciamani; V. Marletto; M. BompaniCNA- C. RanieriConfagricoltura - A. Flora Confartigianato - I. Bellini Fondazione del Monte - G. EndiciFondazione Alma Mater - A . PangraziLegambiente - N. Pizzimenti; C. DelluccaLegacoop - M. LeporeProvincia di Bologna Assessortato Ambiente - E. Burgin; C. Alvisi Regione Emilia Romagna Assessorato Ambiente- P. BianconiSindacati: CGIL- A. Caselli; CISL - F- Ungarelli; UIL - R. GalassoSPINNER – B. CortesiUNINDUSTRIA – W. BrunelliWWF- M. VignodelliRingraziamo inoltre:- F. Tutino, Energia e Ambiente/ECHO Action - Comune di Bologna, che ha messo disposizione materiale informativo che è stato distribuito ai partecipanti;- P.F. Campi, Regione Emilia Romagna, che ha messo a disposizione il sito ‘Consumabile’ consentendo ai partecipanti e allo staff di effettuare un test on-line delle proprie emissioni (evitate).I partecipantiL’obiettivo del progetto internazionale era di reclutare un campione di cento cittadini per ogni evento partecipativo. Nel caso del Forum di Bologna si è puntato sul reclutamento di un campione stratificato (in base ad alcuni parametri ritenuti rilevanti rispetto al tema: genere, età, area di residenza) selezionato casualmente. Il compito di reclutare i partecipanti, anche sulla scorta di precedenti esperienze (una ‘Giuria di cittadini’ era stata organizzata sempre dal DSP due anni fa nel comune di Bologna sul tema della limitazione del traffico veicolare nel centro storico) è stato affidato a una nota società di sondaggi (la SWG). La società incaricata ha proceduto a contattare (in genere per telefono, in alcuni casi via internet) i partecipanti in tre distinte occasioni:1. Durante la terza decade di luglio gli addetti della SWG hanno contattato un campione statisticamente rappresentativo di 1.118 abitanti della provincia di Bologna (che conta una popolazione complessiva di 925.000 abitanti). Nel corso del contatto si è in primis effettuato un sondaggio sulle opinioni degli intervistati; le domande, oltre a rilevare le caratteristiche socio-demografiche degli intervistati (genere, età, comune e area –agricola o urbana-di residenza nella provincia, livello di istruzione), riguardavano:a) le opinioni e i comportamenti inerenti al tema del cambiamento climatico;b) l’interesse per la vita politica, il senso di efficacia politica dei cittadini e il coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni pubbliche.I principali risultati emersi dal sondaggio sono riportati nella sezione ‘Risultati’ in questo rapporto.Alla fine del contatto agli intervistati veniva chiesto se fossero disponibili a prendere parte al Forum che si sarebbe tenuto in settembre; venivano descritte le modalità di svolgimento e gli scopi del Forum, e veniva offerto la somma di 120 euro a titolo di rimborso spese forfettario

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(veniva anche offerta, a chi veniva da lontano, la possibilità di dormire nella Villa Gandolfi Pallavicini, sede dell’evento). Circa un quarto degli intervistati (279 persone) ha accettato l’invito. Fra queste sono state selezionate 150 persone corrispondenti alle caratteristiche di genere, età e luogo di residenza che rispecchiassero la composizione della popolazione residente. Pur mirando a un gruppo di 100 partecipanti, si è deciso di invitare un numero maggiore sapendo, in base ad altre esperienze nazionali ed internazionali, che un certo numero si sarebbe ritirato, anche all’ultimo momento (in gergo questo fenomeno viene chiamato ‘tasso di attrito’).2) Un secondo contatto è avvenuto all’inizio di settembre. La SWG ha chiesto a coloro che erano stati selezionati a luglio se fossero ancora intenzionati a partecipare al Forum: circa 70 persone hanno ritirato la propria disponibilità e sono state sostituite da altri individui con caratteristiche (genere, età, area di residenza) similari.3) Un terzo contatto è avvenuto nei giorni immediatamente precedenti il Forum; anche in questo caso si è provveduto a sostituire coloro che ‘defezionavano’.Alla fine il ‘microcosmo’ di partecipanti non ha rispecchiato del tutto la composizione dello ‘universo’ dei residenti. Le donne erano il 37,8% (contro il 52% dell’universo); le persone giovani e di mezza età (35-49) erano sovra-rappresentate, mentre gli anziani erano solo il 10% (rispetto al 27,3% dell’universo); la maggioranza dei partecipanti (54,4%) proveniva dal comune di Bologna (che conta invece il 39% della popolazione complessiva della provincia); 84,4% dei partecipanti proveniva da aree urbane, il 15,6% da aree rurali; la maggioranza dei partecipanti presentava un livello di istruzione elevato (82,2% con diploma o laurea; ma questo fenomeno è ampiamente documentato in molte esperienze deliberative anche all’estero). Infine, il 20% dei partecipanti erano dipendenti privati, 16,7% era rappresentato da pensionati, il 13,3% da studenti, il 12,2% da impiegati pubblici, il 7,8% da disoccupati.La teoria deliberativa prevede altresì che venga rispettato il principio di inclusione, ovvero che venga assicurata la presenza di tutte le ‘voci’ rilevanti per la questione trattata. Si è provveduto pertanto a invitare tramite contatti diretti anche circa 20 esponenti di varie nazionalità presenti nel territorio provinciale; di questi, una dozzina (risulta problematico definire il numero con esattezza a causa di situazioni di doppia nazionalità) hanno effettivamente preso parte al Forum, portando al suo interno i punti di vista di paesi quali Cile, Messico, Cuba, Congo, Camerun, Etiopia, Bangladesh (si noti tra l’altro in alcuni di questi paesi si sono svolti eventi del progetto WWViews). La presenza di cittadini di altre nazionalità ha rispecchiato con buona approssimazione la loro presenza nel territorio provinciale (circa 10% della popolazione).Al Forum hanno partecipato i seguenti residenti nella provincia di Bologna:Agnelli LuisaAhmed Kamal FarooqAlbertazzi Alessandro Alessia MusicBagnoli Ambra Bartolomei Marco Batetana MariamBecca MarioBenni Pierpaolo Berti Roberto6

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Bertocchi PaoloBorri RenzoBove EmanuelaBrini MarisaCamassa Francesco Cambria GiuseppeCampagnoli MarcoCaprini Claudio Carbone MariaCarli Cristina Casci RosellaCesari Angelo Contavalli StefanoDada LucomboDavanzo EnzoDi Pace Ruggiero Donini GloriaDjamejeu TongaFavia Vitomichele Ferrari GiovannaFulbert EricForni GilbertoGalassi Patrizia Galizia FabioGallerani GiulianaGamberti LorisGardelli Stefania Gherla Giovanna Gotti AntonioGubellini GianniHonore LukoaKabedi GenevieveKostis Alessandro Labanti Matteo Landini LucianoLioce MariagraziaMaffei BrunoManganaro AndreaMarchesi Ubaldo Martignani Antonio Masi TamaraMazzocchi MarioMontanari GiovanniMontanari LuisaMonti MarioMontinari ChiaraMulé Giuseppe Mussasua AnaNasrin FarooqNegrini Lucia7

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Nepitelli Ivana Neri EricaNgakap FannyNgamondi Kouotou LedouxNgo Matan Denise ThereseOrlandi OscarOrsini Lucia Pancaldi Lorenzo Pinardi Aude Pollini ManuelaRamirez FranciscoRegnicoli Gianluca Rivolta Madia Roncaglia Carla Sacchetti SandraSantini GabrieleScardovi MarcelloSelmi RobertoSepulveda Angel Molina Miguel Serra GiulioSmeraldi GinaSpaggiari Giorgio Suzzi ClaudioTinti SandroTjombe Patrice JrTolomelli PierluigiTonelli Lavinia Valenzuela JoaquinVerdoliva GianlucaVitali GiancarloYamane AsmeretYamba AndrèZarri Dante Zuzi BrigitteL’informazioneUno dei presupposti della teoria deliberativa è che i partecipanti possano fare scelte consapevoli solo avendo accesso alle informazioni di maggiori rilievo in merito alla questione trattata. I partners danesi avevano predisposto un testo che forniva informazioni riguardanti cause e conseguenze del riscaldamento climatico, e illustrava le principali questioni oggetto del negoziato internazionale. Il materiale è stato tradotto e inviato (per posta normale o elettronica) ai partecipanti (una prima volta a fine luglio, poi via via ai nuovi partecipanti al momento in cui dichiaravano la propria disponibilità) invitandoli a leggerlo prima dell’incontro.Il materiale informativo per la giornata di Domenica 27 invece è stato consegnato al mattino stesso ai partecipanti. Si è trattato in larga misura di fotocopie di schede e altro materiale fornito da ARPAER, Regione Emilia Romagna, Comune di Bologna (ECHO Action), Geovest,

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CNA, Unindustria e altri. Il materiale era suddiviso in quattro distinte sezioni: introduttivo, Sessione 1 (eolico), Sessione 2 (rifiuti), Sessione 3 (comportamenti a basse emissioni). In questo caso l’invito era non di leggerlo, ma di consultarlo secondo le necessità e l’andamento della discussione al tavolo.Durante la giornata di sabato sono stati proiettati 4 video (all’inizio delle sessioni 1-4; anche i video erano stati preparati dal DBT e tradotti in italiano, lasciando i sottotitoli in inglese per i cittadini di altre nazionalità); i video sono stati seguiti con attenzione e apparentemente molto graditi dai partecipanti. Le sessioni di Domenica 27 sono invece state aperte da S. Tibaldi, direttore di ARPA Emilia Romagna, che ha introdotto il tema del cambiamento climatico in riferimento all’Italia e all’Emilia Romagna; le due sessioni su energia eolica e rifiuti urbani sono state introdotte da brevi presentazioni di testimoni con posizioni diverse in merito alle questioni affrontate (per l’energia eolica: P. Pupillo per Italia Nostra, C. Dellucca per Legambiente e E. Burgin per la Provincia di Bologna; per i rifiuti: urbani L. Montevecchi per Geovest, M. Mattioli per Hera e C. Alvisi per la Provincia di Bologna).Le conversazioniLa teoria deliberativa, come accennato, prevede che i partecipanti possano riflettere individualmente e collettivamente su un tema, eventualmente pervenendo anche a trovare terreni comuni e aree di condivisione se non a un vero e proprio consenso, qualora il clima sia favorevole al dialogo. Questo implica che i partecipanti si sentano sufficientemente ‘sicuri’ di poter esprimere liberamente le proprie opinioni, che tutti abbiano la possibilità e il tempo per parlare, ma che essi siano anche disponibili a un ‘ascolto attivo’ e a un atteggiamento di rispetto e tolleranza nei confronti delle posizioni altrui.Questo tipo di dialoghi difficilmente avviene in modo spontaneo; una struttura appositamente predisposta può favorirli. Nell’organizzazione del Forum si è data pertanto molta attenzione alle condizioni che potessero promuovere lo scambio dialogico tra i partecipanti. Le conversazioni sono avvenute attorno a tavoli rotondi (160 cm di diametro; un dettaglio importante per consentire ai partecipanti di sentire la voce di coloro che si trovavano all’altro lato del tavolo). Ad ogni tavolo era presente un facilitatore che aveva il compito di assicurare l’andamento per l’appunto dialogico delle conversazioni (senza peraltro mai entrare nel merito delle discussioni esprimendo pareri personali).Le conversazioni sono state nel complesso vivaci e allo stesso tempo ordinate e rispettose delle opinioni di tutti. I tavoli sono stati invitati ad iniziare ogni sessione di discussione con un giro di opinioni; in seguito ogni tavolo ha gestito gli interventi come ha ritenuto meglio (in ogni caso con l’assistenza dei facilitatori di tavolo). Si è proposto anche l’uso di un ‘talking stick’ (in questo caso un piccolo bastone con il logo WWViews impresso e la scritta ‘parla con me’), uno strumento usato spesso in questo tipo di eventi (solo chi ha in mano il bastone ha diritto di parola). In generale si è registrata un’atmosfera molto positiva e collaborativa fra tutti i presenti (partecipanti, staff, testimoni).Nel complesso lo svolgimento delle due giornate ha seguito perfettamente il programma, anche per quanto riguarda i tempi (un fatto piuttosto inusuale negli eventi collettivi di queste dimensioni). Questo risultato è forse da ascrivere, oltre che all’impostazione organizzativa, anche all’impiego di due ‘strumenti’: un gong per segnalare la fine di ogni attività (ad es. del

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tempo dedicato alla discussione di una specifica questione) o di una sessione e il passaggio a un’altra attività; un ‘conto-alla-rovescia’ proiettato sugli schermi per segnalare a partecipanti e facilitatori il tempo ancora a disposizione per una discussione o una votazione (il che li ha resi forse un po’ ‘ansiosi’, come ha confessato qualcuno, ma anche consapevoli del passare del tempo).I partecipanti hanno avuto a disposizione un’ora per il pasto (grazie al bel tempo i pasti sono stati consumati nel parco della Villa Gandolfi, un dettaglio rilevante perché ha permesso ai partecipanti di rilassarsi dopo un’attività piuttosto impegnativa). Non si sono effettuati coffee breaks per non disperdere i partecipanti, ma un tavolo allestito era sempre a disposizione. Infine, durante le due giornate tutti i partecipanti e i membri dello staff hanno compilato un test sulle proprie emissioni di gas serra messo appositamente a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna (è risultato che i comportamenti di questo gruppo di 135 persone consentono il risparmio di circa 750.000 tonnellate di CO2 all’anno, e che ulteriori comportamenti virtuosi potrebbe portare a un risparmio di altre 250.000 tonnellate). Il test è stato utile per fare ai partecipanti il senso concreto delle implicazioni delle proprie azioni e scelte quotidiane. Lo svolgimento del Forum è descritto nel Programma riportato di seguito.Il programma

WORLD WIDE VIEWS ON GLOBAL WARMINGProspettive mondiali sul riscaldamento globale

26-27 settembre 2009presso Fondazione Alma Mater – Villa Gandolfi Pallavicini

Bologna

SABATO 26 settembreQuale accordo ai negoziati di Copenhagen sul cambiamento climatico?

la ‘voce dei cittadini’8,00 – 8,30 Staff briefing8,30-9,30 Accoglienza e registrazione partecipanti9,30 Saluti (M. Cammelli - FM; W. Tega - FAM)- Introduzione e presentazione del programma delle due giornate (R. Lewanski e staff)10,00-11,30 Prima sessione tematica: il cambiamento climatico e le sue conseguenze Gli individui presentano punti di vista, conoscenze e preoccupazioni differenti in merito al cambiamento climatico. Quali pensieri associ al cambiamento climatico? Quali speranze e quali paure nutri circa l’impatto del cambiamento climatico sulla tua comunità, sui tuoi figli e sulle generazioni future? (video 13 min, discussione per piccoli gruppi facilitati, votazione)1. 1 Qual era il tuo livello di conoscenza sul cambiamento climatico e sulle sue conseguenze prima di partecipare al WWViews? Non lo conoscevo affatto

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Lo conoscevo pocoLo conoscevo sufficientementeLo conoscevo beneNon saprei / Preferisco non rispondere1. 2 Dopo che ti sono state presentate diverse opinioni sul cambiamento climatico e sulle sue conseguenze, qual è il tuo livello di preoccupazione al riguardo?Molto preoccupatoAbbastanza preoccupatoPoco preoccupatoPer nulla preoccupatoNon saprei / Preferisco non rispondereBarrare una sola opzione per ogni domanda!11,30 – 12,45 Seconda sessione tematica: obiettivi a lungo termine ed urgenze Tra gli elementi cruciali del nuovo accordo globale vi sono la definizione del grado di urgenza, l’esigenza di una visione comune e la determinazione del livello di impegno. Ti chiediamo di discutere se, nel caso in cui si raggiunga un accordo sul clima, sia opportuno che L’Italia ne debba fa parte. In particolare, in merito all’aumento massimo della temperatura quali obbiettivi a lungo termine dovrebbero essere perseguiti? Quanto ‘forti’ dovrebbero essere gli impegni presi?(video 3,20 min, discussione per piccoli gruppi facilitati, votazione)Non è detto che durante il vertice sul clima COP15 in programma per il mese di dicembre 2009 a Copenhagen si raggiunga un nuovo accordo sul clima.2.1 Quanto ritieni urgente raggiungere un accordo globale sul clima?È urgente, un accordo deve essere raggiunto al COP15È importante, ma possiamo ancora aspettare qualche annoUn accordo può attendere fino a quando non si manifesteranno gravi conseguenze legate al climaNon voglio un accordo globaleNon saprei / preferisco non rispondere2.2 Se al COP15 viene raggiunto un nuovo accordo sul clima, credi che i politici del tuo paese considereranno una priorità aderirvi?SiNoNon saprei / Preferisco non rispondereL’attuale temperatura è 0,8 gradi Celsius al di sopra del cosiddetto livello pre-industriale. L’obiettivo a lungo termine che riscuote maggiore approvazione prevede di limitare l’aumento della temperatura globale entro i 2 gradi Celsius oltre il livello pre-industriale. 2.3 Quale dovrebbe essere l’obiettivo a lungo termine per limitare l’aumento della temperatura?Non è necessario alcun obiettivoUn aumento al di sopra dei 2 gradi Celsius è accettabileLimitare l’aumento a 2 gradi CelsiusLimitare l’aumento al livello attuale Ritornare al livello pre-industriale

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Non saprei / Preferisco non rispondereL’adozione di sanzioni economiche (ed eventualmente il loro livello) per quei paesi che non rispettano gli impegni presi in un nuovo accordo sul clima è oggetto di discussione. 2.4 Ai paesi che non rispettano gli impegni presi in un nuovo accordo sul clima devono essere imposte delle sanzioni? Si e le sanzioni devono essere così dure da rendere il mancato rispetto degli impegni privo di beneficiSi e le sanzioni devono essere considerevoliSi, ma le sanzioni devono essere prevalentemente simbolicheNon deve essere imposta alcuna sanzioneNon saprei / Preferisco non rispondereBarrare una sola opzione per ogni domanda!12,45 – 13,45 pranzo a buffet13,45 – 15,00 Terza sessione tematica: emissioni di gas ad effetto serra, come ridurle? (video 7.20 min, discussione per piccoli gruppi facilitati, votazione)Di quanto ogni paese deve ridurre le proprie emissioni di gas ad effetto serra? Questa domanda è ancora oggetto di accesi dibattiti. La definizione di obiettivi concreti in materia di emissioni è una questione politica. Alcuni sostengono che i costi economici per raggiungere riduzioni considerevoli potrebbero essere talmente elevati da costituire un freno. Altri credono invece che l’intera economia ne beneficerà. Nella presente sezione ti chiediamo di esprimere il tuo parere in merito alla riduzione delle emissioni per le tre categorie di paesi:- paesi dell’Allegato 1 (come stabilito nella convenzione sul clima); - paesi che non fanno parte dell’Allegato 1 con emissioni considerevoli e/o un reddito elevato -paesi in via di sviluppo a basso reddito.Paesi dell’Allegato 1: sulla base dei calcoli dell’IPCC relativi a come limitare il riscaldamento globale entro i 2 gradi Celsius, è stato proposto che i paesi dell’Allegato 1 riducano sul breve termine le proprie emissioni del 25-40% entro il 2020 (rispetto ai livelli del 1990). (In tale categoria rientrano paesi quali Stati Uniti, Giappone, Australia e Ucraina)3.1 Credi che l’obiettivo a breve termine per i paesi dell’Allegato 1 debba essere:Maggiore del 40%Tra il 25% e il 40%Non deve essere fissato alcun obiettivoNon saprei / Preferisco non risponderePaesi con emissioni considerevoli e/o un reddito elevato: alcuni dei paesi non inclusi nell’Allegato 1 presentano emissioni considerevoli e/o un reddito elevato. Nell’accordo sul clima vengono elencati tra i paesi in via di sviluppo, ma si discute se tali paesi debbano assumersi maggiori impegni in un nuovo accordo sul clima rispetto ai paesi a basso reddito. Gli impegni sarebbero calcolati in base al reddito e ai livelli di emissione. (In tale categoria rientrano paesi quali Brasile, Cina, India, Indonesia, Messico, Arabia Saudita e Sudafrica)

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3.2 Secondo te, quale dovrebbe essere l’obiettivo a breve termine dei paesi che non fanno parte dell’Allegato 1 ma che presentano emissioni considerevoli e/o un reddito elevato?Gli stessi obiettivi fissati per i paesi dell’Allegato 1Le loro emissioni dovrebbero essere ridotte proporzionalmente alla loro ricchezza e al livello delle emissioniLa crescita delle loro emissioni dovrebbe essere contenuta proporzionalmente alla loro ricchezza e al livello delle emissioniNon dovrebbero essere costretti a limitare in alcun modo le loro emissioniNon saprei / Preferisco non rispondereMolti paesi in via di sviluppo a basso reddito hanno un impellente bisogno di crescere economicamente; tuttavia, se tale sviluppo si basasse sui combustibili fossili, le emissioni globali di gas ad effetto serra aumenterebbero in modo drammatico.(In tale categoria rientrano paesi quali Maldive, Mali, Bolivia e Filippine) 3.3 Secondo te, quale dovrebbe essere l’obiettivo a breve termine dei paesi in via di sviluppo a basso reddito?Gli stessi obiettivi fissati per i paesi dell’Allegato ILe loro emissioni dovrebbero essere ridotte proporzionalmente alla loro ricchezza e al livello delle emissioniLa crescita delle loro emissioni dovrebbe essere contenuta proporzionalmente alla loro ricchezza e al livello delle emissioniNon dovrebbero essere costretti a limitare in alcun modo le loro emissioniNon saprei / preferisco non rispondereBarrare una sola opzione per ogni domanda!15,00 – 16,10 Quarta sessione tematica: l'economia della tecnologia e dell'adattamento (video 4 min, discussione per piccoli gruppi facilitati, votazione)Nella presente sezione, ti chiediamo di trattare due problematiche separate ma, al contempo, strettamente correlate. In primo luogo, se ritieni opportuno aumentare il prezzo dei combustibili fossili al fine di promuovere lo sviluppo e l’introduzione di tecnologie alimentate da fonti alternative e responsabili di minori emissioni di gas ad effetto serra.In secondo luogo, ti chiediamo di dirci come dovrebbero essere raccolti i fondi da destinare ai paesi in via di sviluppo per consentire loro di adattarsi al cambiamento climatico e limitare le emissioni di CO2. Un prezzo contenuto dei combustibili fossili renderebbe la produzione di beni di consumo e i trasporti meno cari. Tuttavia, renderebbe anche più complesso introdurre nuove tecnologie a bassa emissione di gas ad effetto serra. Se quest’ultimo è l’obiettivo a cui si mira, è possibile aumentare i prezzi dei combustibili fossili in diversi modi (ad esempio imposte e mercato delle emissioni).4.1 Il prezzo dei combustibili fossili dovrebbe essere aumentato? Si per tutti i paesiSi, ma soltanto per i paesi dell’Allegato 1 e per i paesi con emissioni considerevoli e/o un reddito elevatoSi, ma soltanto per i paesi dell’Allegato 1No, i prezzi non devono essere alterati

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Non saprei / Preferisco non rispondereSi ha la possibilità di adottare misure globali che consentirebbero ai paesi in via di sviluppo di disporre dei finanziamenti necessari per adattarsi al nuovo clima e trasformare i propri sistemi energetici. Tra tali misure si annoverano le imposte verdi globali sull’utilizzo di combustibili fossili, sulle emissioni e sui trasporti internazionali. Agli stati potrebbe anche essere fatta pagare una quota fissa del proprio PIL. Inoltre, è stata proposta una tassa sulle transazioni internazionali di denaro.4.2 È indispensabile adottare delle misure finanziarie al fine di consentire ai paesi in via di sviluppo di disporre dei finanziamenti necessari per ridurre le emissioni ed adattarsi?SiNoNon saprei / Preferisco non rispondereÈ stato proposto che i paesi industrializzati finanzino i paesi in via di sviluppo per consentire loro di adattarsi al cambiamento climatico e trasformare i propri sistemi energetici. Secondo un’altra proposta invece tutti gli stati (fatta eccezione per quelli meno sviluppati) sono tenuti a dare il proprio contributo in base a parametri quali emissioni, reddito economico e demografia. I finanziamenti potrebbero anche essere volontari.4.3 In un nuovo accordo sul clima, quali paesi dovrebbero accollarsi quest’onere finanziario?Tutti i paesiTutti i paesi, eccetto quelli meno sviluppatiI paesi dell’Allegato 1Non dovrebbe essere imposto alcun obbligo al riguardoNon saprei / Preferisco non rispondereBarrare una sola opzione per ogni domanda!16,10 – 18,15 Quinta Sessione Raccomandazioni per i negoziati di Copenhagen (elaborazione, discussione, scelta raccomandazioni)Nella presente sessione ti invitiamo a rispondere alle seguenti domande:Per quanto riguarda le problematiche discusse oggi, quale raccomandazione faresti ai negoziatori del COP15?La raccomandazione deve essere concisa e chiara, secondo le indicazioni seguenti:Titolo: massimo 40 caratteriRaccomandazione: massimo 30 paroleNella presente sezione, è possibile inserire 3 raccomandazioni ciascuno18,15 – 18,30 Commenti dei partecipanti sulla giornata18,30 -19 Staff briefing

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Domenica 27 settembreLa sfida del cambiamento climatico come opportunità per l’economia e l’occupazione nella provincia di Bologna: le raccomandazioni dei cittadini8,30 Staff briefing9,00- 9,30 Accoglienza partecipanti9,30 Saluti (E. Burgin -Provincia Bologna; G. Sedioli – Regione ER; G. Cappiello –Consorzio Spinner)Presentazione della giornata (R. Lewanski e staff)10,00 – 11,30 Prima sessione: Pale eoliche in provincia: sì o no? Il vento è considerato da molti come una fonte importante di energia ‘pulita’; altri però criticano gli effetti negativi (paesaggio, rumore, danni all’avifauna) delle pale eoliche.10,00 – 10,20 – presentazione posizioni (C. Dellucca - Lega Ambiente, P. Pupillo - Italia Nostra, E. Burgin - Provincia BO)10,20-11,20 – discussione ai tavoli11,20 – 11,30 - votazione individuale su 4 domande:Le pale eoliche migliorano o peggiorano la qualità del paesaggio?a) lo rendono miglioreb) lo rendono peggiore c) non cambiano la qualità del paesaggioL’eolico è da promuovere a) sempre; b) sì, anche quando questo causa un impatto paesaggistico, acustico e faunistico (ambientale?) locale negativo. c) solo se si adottano tutte le misure per la riduzione degli impatti negativi;d) in nessun caso.Se comunque si decide di costruire altri impianti eolici nella nostra provincia, a quali condizioni ciò dovrebbe avvenire? a) con misure di compensazione alle popolazioni locali (ad es. elettricità gratis, pagamenti, ecc.); b) con misure di mitigazione degli impatti (ad es. visiva, isolamento acustico, …); c) misure di protezione dell’ambiente locale (ad es. creazione di aree protette); d) credibili impegni di riduzione dei consumi di energia su scala provinciale (così da avere parchi eolici di dimensioni ridotte);e) altro ……….. (specificare)Ipotizzando di costruire impianti eolici nella nostra provincia, ritieni opportuno coinvolgere i cittadini nella localizzazione, progettazione e monitoraggio degli impianti? a) sì, sempreb) solo per alcuni aspettic) è sufficiente informare i residenti15

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d) no, mai. 11,30 – 13,30 Seconda Sessione: I nostri rifiutiI rifiuti civili sono una delle fonti di gas serra: possiamo raccogliere una quota maggiore di rifiuti in modo differenziato per poterli riciclare? Possiamo anche ridurre le quantità di rifiuti che produciamo?11,30-11,50: presentazioni (C. Alvisi - Provincia, M. Mattioli - Hera, L. Montevecchi - Geovest)A) LA RACCOLTA DEI RIFIUTI11,50- 12,50: discussione12,50- 13.15: votazione e raccomandazioniIl decreto 152/06 obbliga a arrivare a raccogliere/riciclare il 65% dei rifiuti entro l’anno 2010; a tuo parere, per la nostra Provincia (solo 1 risposta):a) è un obiettivo da perseguire b) è un obiettivo troppo ambizioso c) è troppo poco ambiziosoSe comunque si vuole aumentare la quota di rifiuti raccolti in modo differenziato, quale è il metodo migliore di raccolta (solo 1 risposta):a) raccolta in un unico cassonetto e separazione successivab) cassonetti differenziatic) raccolta porta a portad) raccolta nelle stazioni ecologiche attrezzatee) Altro (specificare)……..Quale strumento va utilizzato per incoraggiare i cittadini a differenziare i propri rifiuti? (solo 1 risposta)a) maggiore informazione agli adultib) più educazione ambientale nelle scuolec) cambiare le tasse sui rifiuti per premiare chi fa la raccolta differenziatad) cambiare le tasse sui rifiuti per penalizzare chi non fa la raccolta differenziatae) aumentare/introdurre personale che controlli la corretta separazione ed eventualmente sanzioni chi non fa la raccolta differenziataf) Altro: ……….. (specificare)B) LA PRODUZIONE DI RIFIUTIPensi sia necessario ridurre la quantità di rifiuti civili che produciamo? (solo 1 risposta) a) no b) in partec) abbastanza d) sìSe sì, come? (ogni tavolo formula 3 raccomandazioni – 20 parole max cad)13,15: presentazione risultati votazioni prima sessione

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13,30 - 14,30 pranzo a buffet14,30 – 15,30 Sessione: Teatro forum (Associazione Krila – Teatro dell’Oppresso; se il tempo lo consente, all’aperto)15,30: presentazione risultati votazioni seconda sessione15,40 – 17,40 – Terza sessione: I nostri comportamenti e le politiche provinciali per promuovere ‘comportamenti a bassa emissione’.Il settore residenziale in Italia causa circa il 17 % di tutte le emissioni di CO2; se riteniamo importante ridurre queste emissioni, quali azioni dobbbamo intraprendere e con quali strumenti?15,40 – 16,55 – discussione ai tavoli16,55 – 17,20 raccomandazioni A) Vi sono molte possibilità di risparmio di energia e di riduzione delle emissioni nelle nostre case e nella nostra vita quotidiana; indicate 3 raccomandazioni alla provincia e agli enti locali che ritenete prioritarie a questo scopo.17,20 – 17,40 votazione B) La California sta pensando di vietare i TV LCD o al plasma che consumano troppo. La UE propone di imporre alle nuove vetture prodotte dal 2012 un tetto di 130 gr per ogni km.. Dal 1 settembre in Europa non si vendono più lampadine tradizionali (a incandescenza) superiori a 100 W.Ritenete che (solo 1 risposta):a) sia giusto vietare (la commercializzazione) dei prodotti che consumano molta energia e quindi producono molta CO2b) questi prodotti non debbono essere vietati ma debbono essere fortemente tassatic) ognuno deve essere libero di comprare i prodotti che vuoled) tutti i prodotti debbono riportare in modo ben chiaro informazioni sui loro consumie) i prodotti ‘verdi’ a basse emissioni debbono essere (fortemente) incentivatif) altro ……….. (indicare)C) Venendo ora alla nostra provincia, a quale dei seguenti settori Provincia e/o Comuni dovrebbero dare la priorità nelle loro politiche riguardanti il cambiamento climatico (solo 1 risposta):1) prodotti industriali innovativi a basso consumo energetico2) costruzione di stabilimenti produttivi con basse emissioni di CO23) costruzione di abitazioni civili e commerciali con basse emissioni di CO24) riqualificazione energetica degli edifici civili esistenti5) promuovere i prodotti agricoli locali6) favorire le forme di mobilità che provocano minori emissioni per persona trasportata7) ridurre la produzione di rifiuti all’origine (es. imballaggi)8) promuovere l’educazione ambientale nelle scuole e l’informazione tra i cittadini9) altro…. (specificare)17,40 – 18,00 Commenti dei partecipanti in merito alle due giornate17

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18,00 Ringraziamenti e commiato; compilazione questionario finale18,15-19,00 Staff briefing19,00 ConclusioneNota: Durante le due giornate lo staff e i partecipanti compilano, con gli assistenti, la propria ‘impronta carbonica’ (utilizzando il sito ‘consumabile’ della Regione); i risultati vengono affissi nelle sale. I partecipanti possono portare a casa il risultato del test.Lo staffCome si è detto, lo staff del progetto era formato da oltre 30 persone. L’organizzazione dell’evento è stata curata dal responsabile del progetto R. Lewanski del Dipartimento di Scienza Politica, con l’assistenza di I. Visani e, nelle ultime fasi, di A. Cacciani, U. Dall’Olio e L. Dovigo.La gestione delle due giornate ha richiesto uno staff di oltre 30 persone (cfr. gli elenchi alla fine del presente rapporto) aventi una varietà di ruoli: 19 facilitatori, 14 assistenti (di cui 2 con il ruolo di fotografi e 1 con il ruolo di ‘historian’, incaricato di osservare e annotare tutto ciò che avveniva durante le giornate), una giornalista (S. Zamboni) incaricata di effettuare interviste con partecipanti, staff e altri, un addetto alle riprese video. Inoltre, domenica 27 una delle quattro sessioni si é svolta secondo una modalità teatrale (sempre sul tema del cambiamento climatico) che ha visto il coinvolgimento diretto dei partecipanti (questa ‘sessione’ ha incontrato un notevole gradimento tra i partecipanti); il ‘forum teatrale’ è stato tenuto dall’Associazione Krila (Teatro dell’Oppresso).Assistenti e facilitatori sono stati reclutati tramite vari canali (conoscenze dirette, manifesti affissi nella Facoltà di Scienze Politiche, ecc.); una decina di facilitatori sono studenti del Corso di alta formazione ‘Conduttori di gruppo nell’intervento educativo, sociale e di supporto psicologico’ presso la Facoltà di Psicologia (prof.ssa L. Brunori). Un incontro preliminare con tutti gli interessati si é tenuto il 17 giugno presso il DSP.Tutti gli assistenti e facilitatori hanno partecipato a una giornata di formazione che si è svolta presso la sede della FAM (in modo fa familiarizzarsi con il luogo in cui si sarebbe poi svolto il Forum) il 12 settembre. La giornata è stata tenuta in particolare da una psicologa con competenze specifiche, la dott.ssa A. Cacciani (che ha successivamente anche coordinato parte dello staff durante le due giornate). Lo staff risulta così composto:Responsabile del progetto e coordinatore evento: Rodolfo LewanskiAssistente del progetto e coordinamento sala: Irene VisaniFormazione e coordinamento staff: Antonietta CaccianiAssistente progetto e responsabile questionari: Ugo Dall’OlioAssistente progetto e responsabile informatica: Leonardo DovigoFacilitatori di tavolo e di sala:1) Michela Balocchi2) Marco Aicardi3) Vito Garramone4) Fabiola Tinessa

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5) Gaia Doron6) Guia Verducci 7) Roberta Baroni8) Paola Rossi9) Elena Giustozzi10) Matteo Mingarelli11) Torti Alessio12) Marcella Offeddu 13) Serena Mezzina14) Isabella Poli15) Elisa Parisi16) Erica Gallinaro17) Jacopo Pezzetta18) Daniele Stefanelli19) Fulvio GalloniAssistenti:1) Ugo Dall’Olio2) Leonardo Dovigo3) Anna Aquilano4) Elia Tomaselli (fotografo)5) Paolo Brentegani6) Nicola Pedrazzi (historian)7) Stefania Peca8) Riccardo Celi 9) Michela Vignoli10) Christian Previati11) Arianna Manzin12) Stefania Baglio13) Giulia Galeazzo14) Danilo Lewanski (fotografo)Le risorseEventi partecipativi di segno deliberativo, quale è stato il Forum, richiedono notevoli risorse –umane, finanziarie e logistiche- per soddisfarne i requisiti qualitativi, che implicano profili quali la selezione dei partecipanti, la produzione e distribuzione di informazione ai partecipanti, lo svolgimento dell’evento vero e proprio. Nel complesso il Forum è costato oltre 72.000 euro ed altre risorse (umane e materiali) non quantificate ma certamente consistenti. Il Forum è stato reso possibile grazie ai generosi contributi dei seguenti soggetti:1. Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna (52.600 euro);2. SPINNER 2013 (fondi della Regione Emilia Romagna e della UE) (20.000 euro);3. Fondazione Alma Mater, che ha messo a disposizione personale, la propria sede Villa Gandolfi Pallavicini in cui si è svolto il Forum, la tecnologia audio-video, e altre risorse logistiche.4. Dipartimento di Scienza Politica dell’Università di Bologna: risorse umane, logistiche e tecniche.

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I risultati

1. Il sondaggio SWG

Come accennato in precedenza, il reclutamento dei partecipanti è iniziato con un sondaggio su un campione rappresentativo di 1.118 residenti nel territorio della provincia di Bologna effettuato dalla SWG. I risultati del sondaggio offrono un quadro delle ‘opinioni grezze’ (ovvero senza esposizione a specifiche informazioni e partecipazione a un dialogo con i propri pari) della popolazione bolognese in merito nei confronti sia del tema del riscaldamento climatico sia della vita politica; tali dati rappresentano quindi dati ‘di sfondo’ che possono essere utilmente comparati con i dati relativi ai partecipanti (che emergono dai questionari somministrati). Qui i dati vengono solo riportati, mentre un’analisi più dettagliata verrà effettuata in successive pubblicazioni.Le figure S1 e S2 illustrano la composizione per genere e per fasce di età degli intervistati.S1. Composizione degli intervistati per genere.

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S2. Composizione degli intervistati per fasce di età

Le tabelle S7 e S8, e le figure S9 e S10 riguardano invece gli atteggiamenti verso la politica: in una scala 1-10, l’interesse medio per la politica è di 5,3, mentre alla domanda relativa all’influenza che i cittadini possono esercitare sulla politica, la media è di 5,57 (S8) . Oltre un terzo (38,9%) degli intervistati segnala che raramente i cittadini vengono coinvolti nelle scelte della comunità, e il 10,9% risponde ‘mai’; circa la metà degli intervistati quindi non ritiene che i cittadini vengano coinvolti in misura sufficiente (S9). Il livello di partecipazione ‘civica’ appare piuttosto basso: solo il 18,4% appartiene a un’associazione di qualche tipo, l’8,2% a un sindacato e il 6,4% a un partito politico (S10).S7. In una scala da 1 a 10, dove 1=per niente e 10=moltissimo, quanto e' interessato alla politica? N Minimo Massimo Media Deviazione standardIn una scala da 1 a 10, dove 1=per niente e 10=moltissimo, quanto e' interessato alla politica? 1110 1 10 5,30 2,825

Numerosità campione 1110 S8. Sempre in una scala da 1 a 10, dove 1=per niente e 10=moltissimo, quanto possono influenzare la politica i cittadini comuni? N Minimo Massimo Media Deviazione standardSempre in una scala da 1 a 10, dove 1=per niente e 10=moltissimo, quanto possono influenzare la politica i cittadini comuni? 1031 1 10 5,57 2,666

Numerosità campione 1031

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S9. Secondo la sua esperienza, con quale frequenza i cittadini vengono coinvolti nelle scelte della comunità a cui lei appartiene?

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S10. Lei partecipa attivamente alla vita di:

Frequenza di risposta Percentuale rispetto al totaleUn’ associazione di qualsiasi tipo 206 18,42%Un sindacato 92 8,22%Un partito politico 72 6.44%Un comitato di cittadini 49 4,38%Altro 31 2,77%Nessuno di questi 763 68,24%Una batteria di domande riguardava l’ambiente e in specifico la questione del cambiamento climatico. Il valore medio dell’interesse degli intervistati per l’ambiente risulta elevato (7,98; S11); la quasi totalità degli intervistati ha sentito parlare di cambiamento climatico (96,8%; S12); il valore medio della preoccupazione dei cittadini per il riscaldamento del clima è decisamente elevato (8,89; S13), anche se il valore medio del livello di informazione che gli intervistati sentono di avere risulta più basso (6,74; S14). La principale causa delle emissioni di gas serra viene individuato nelle industrie (54,2%; S15), mentre la seconda scelta cade sui mezzi di trasporto (45,2%; S16). Le figure S3 e S4 riportano le risposte in merito ai comportamenti (responsabili di emissioni di gas serra) che gli intervistati seguono nella propria vita quotidiana.S11. Parliamo ora di ambiente. In una scala da 1 a 10 (dove 1 = per niente e 10 = moltissimo) quanto e' interessato/a alle questioni ambientali ? N Minimo Massimo Media Deviazione standardParliamo ora di ambiente. In una scala da 1 a 10, dove 1=per niente e 10=moltissimo, quanto e' interessato alle questioni ambientali? 1111 1 10 7,98 1,807

Numerosità campione 1111

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S12. Ha mai sentito parlare di cambiamento climatico/effetto serra?

S13. Sempre utilizzando una scala da 1 a 10, dove 1=per niente e 10=fondamentale, quanto ritiene sia importante occuparsi della questione del cambiamento climatico/effetto serra? N Minimo Massimo Media Deviazione standardSempre utilizzando una scala da 1 a 10, dove 1=per niente e 10=fondamentale, quanto ritiene sia importante occuparsi della questione del cambiamento climatico/effetto serra? 1075 1 10 8,89 1,475

Numerosità campione 1075

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S14. Quanto ritiene di essere informato sulla questione del cambiamento climatico? Utilizzi sempre una scala da 1 a 10, dove 1=per niente informato e 10=completamente informato. N Minimo Massimo Media Deviazione standardQuanto ritiene di essere informato sulla questione del cambiamento climatico? Utilizzi sempre una scala da 1 a 10, dove 1=per niente informato e 10=completamente informato.

1072 1 10 6,74 1,877Numerosità campione 1072

S15. Secondo lei qual e' la prima fonte responsabile dell’emissione dei gas che causano il cambiamento climatico ? (dare una sola risposta)

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S16. Secondo Lei, qual e' la seconda fonte responsabile dell'emissione di gas che causa il cambiamento climatico?

S3. Lei adotta alcune di queste azioni o comportamenti?

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Frequenza di risposta Percentuale rispetto al totaleFaccio la raccolte differenziata dei rifiuti a casa 998 89,26%Uso lampadine a basso consumo 967 86,49%Nella scelta di un elettrodomestico ho dato attenzione alla classe di consumo energetica902 80,67%

Cerco di risparmiare acqua (ad esempio con riduttori di flusso ai rubinetti) 871 77,90%Ho installato i vetri termici o doppi/tripli vetri 759 67,88%Preferisco acquistare prodotti a km 0 (o prodotti localmente) 632 56,52%Nessuno di questi 2 0,17%S4. Durante i suoi abituali spostamenti in città nei giorni lavorativi che mezzo usa prevalentemente?

Le figure S5, S6 e S17 riguardano il rapporto tra ambiente ed economia: i tre quarti degli intervistati si dichiara disponibile ad acquistare un prodotto che consumi meno energia (consentendo quindi un risparmio economico nel tempo); il 57% ritiene che sia possibile 27

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conciliare sviluppo economico e salvaguardia dell’ ambiente. Anche il valore medio della disponibilità a rinunciare a qualche comodità per contrastare il cambiamento climatico risulta elevato (7,48; S17).S5. Sarebbe disposto a spendere di più per l'acquisto di un'auto o di un elettrodomestico che consuma meno nel tempo?

S6. Secondo Lei, e' possibile far crescere l'economia salvaguardando allo stesso tempo l'ambiente?

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S17. Quanto e' d'accordo con la seguente affermazione: 'Sarei disposto a rinunciare a qualche comodità per modificare gli effetti del cambiamento climatico'. Utilizzi una scala di accordo da 1 a 10, dove 1=per niente d'accordo e 10=completamente d'accordo. N Minimo Massimo Media Deviazione standardQuanto e' d'accordo con la seguente affermazione: 'Sarei disposto a rinunciare a qualche comodita' per modificare gli effetti del cambiamento climatico'. Utilizzi una scala di accordo da 1 a 10, dove 1=per niente d'accordo e 10=completamente d'accordo.

1062 1 10 7,48 1,933

Numerosità campione 1062

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2. Votazioni e raccomandazioni espresse dai partecipanti al ForumSABATO 26 SETTEMBRE

Sessione 1La conoscenza della questione del cambiamento climatico appare piuttosto diffusa: tre quarti dei partecipanti (fig. 1.1.1) e dichiara di conoscere il tema bene o abbastanza bene; rimane peraltro un quarto dei partecipanti che si ritiene insufficientemente informata sul tema.1.1.1 Qual era il tuo livello di conoscenza sul cambiamento climatico e sulle sue conseguenze prima di partecipare al WWViews?

Sebbene non tutti siano pienamente informati, oltre il 90% dei partecipanti si dichiara abbastanza o molto preoccupato (fig. 1.1.2). Si tratta di un segnale chiaro per i decisori pubblici: la questione è rilevante agli occhi dei cittadini, il che fornisce la necessaria legittimazione a politiche che si vogliano mettere in campo per affrontare la questione.

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1.1.2 Dopo che ti sono state presentate diverse opinioni sul cambiamento climatico e sulle sue conseguenze, qual è il tuo livello di preoccupazione al riguardo?

Sessione 2Tale indicazione del resto è confermata dall’indicazione secondo cui la quasi totalità dei partecipanti (quasi il 98%, superiore al dato globale emerso dal progetto WWViews pari al 90%) ritiene che raggiungere un accordo sul clima a Copenhagen sia urgente, mentre solo il 2% ritiene che si possa aspettare che si manifestino le conseguenze del cambiamento climatico (fig. 1.2.1).1.2.1 Quanto ritieni urgente raggiungere un accordo globale sul clima?

Il 56% dei partecipanti peraltro ritiene che i politici italiani non considereranno prioritario aderire a un eventuale accordo internazionale.31

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1.2.2 Se al COP15 venisse raggiunto un nuovo accordo sul clima, credi che i politici del tuo paese considereranno una priorità aderirvi?

Quanto ai principali contenuti del nuovo accordo sul clima, un terzo dei partecipanti ritiene che si debba puntare sul limitare l’aumento della temperatura media mondiale entro i 2 gradi centigradi, ma una percentuale analoga ritiene che si dovrebbe fermare l’aumento al livello attuale, mentre un 12% ritiene che si dovrebbe anzi ritornare alle temperature presenti nell’epoca pre-rivoluzione industriale. Di segno opposto l’opinione del 10% dei partecipanti che ritengono accettabile un aumento medio oltre i 2 gradi (fig. 1.2.3).1.2.3 Quale dovrebbe essere l’obiettivo a lungo termine per limitare l’aumento della temperatura?

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Quali che siano gli accordi cui si pervenisse a Copenhagen a dicembre, sembra esservi un ampio consenso (circa 90%) fra i partecipanti sul fatto che vi debbano essere sanzioni per chi non rispetta gli accordi (fig. 1.2.4).1.2.4 Ai paesi che non rispettano gli impegni presi in un nuovo accordo sul clima devono essere imposte delle sanzioni?

Sessione 3Uno dei temi di più difficile soluzione ai fini del raggiungimento di un accordo a Copenhagen riguarda la misura della riduzione delle emissioni di gas serra, nonché la ripartizione dell’onere tra i paesi, ovvero quali paesi debbano ridurre maggiormente le emissioni di gas serra e in che misura.Un terzo dei partecipanti ritiene che, nel caso dei paesi industrializzati (i c.d. paesi dell’Allegato 1 del Protocollo di Kyoto) l’obbiettivo di riduzione delle emissioni debba superare al 40%, mentre il 61% pensa che la riduzione debba collocarsi fra il 25 e il 40% (fig. 1.3.1). Complessivamente dunque la quasi totalità dei partecipanti (quasi il 95%) crede che sia necessario assumere obiettivi di riduzione molto impegnativi (mentre solo il 3% ritiene che non sia necessario un obiettivo cogente) nel caso dei paesi industrializzati (fra cui la stessa Italia).

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1.3.1 Credi che l’obiettivo a breve termine per i paesi dell’Allegato 1 debba essere:

Nel caso invece di paesi che stanno crescendo rapidamente (e con loro, le loro emissioni) come Cina, india o Brasile, il 43% ritiene che dovrebbero avere gli stessi obiettivi di riduzione dei paesi più avanzati, mentre il 34% ritiene che le riduzioni debbano esser proporzionali a possibilità (crescita della ricchezza) e responsabilità (crescita delle emissioni) (un altro 17% ritiene che la crescita delle emissioni debba esser contenuta in proporzione alla ricchezza e alle emissioni) (fig. 1.3.2).1.3.2 Secondo te, quale dovrebbe essere l’obiettivo a breve termine dei paesi che non fanno parte dell’Allegato ma che presentano emissioni considerevoli e/o un reddito elevato?

Nel caso dei paesi più poveri, infine, solo il 14% dei partecipanti ritiene che debbano valere le stesse riduzioni dei paesi industrializzati, il 27% che le riduzioni debbano essere 34

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proporzionati a ricchezza ed emissioni, mentre quasi la metà (>48%) pensa che la crescita delle emissioni debba essere contenuta in ragione di ricchezza ed emissioni; un buon 5% infine ritiene che per questi paesi l’accordo internazionale non debba prevedere obblighi di riduzione (fig. 1.3.3).1.3.3 Secondo te, quale dovrebbe essere l’obiettivo a breve termine dei paesi in via di sviluppo a basso reddito?

Sessione 4Di fronte della domanda se il prezzo dei combustibili debba essere aumentato (per incoraggiarne un uso più razionale ed efficiente), solo il 18% risponde affermativamente, mentre un altro 22% è d’accordo solo per quanto riguarda i paesi abbienti, cui si aggiunge un altro 5% che si dichiara d’accordo ma solo per i paesi industrializzati. Quasi la metà dei partecipanti accetta dunque una misura che graverebbe direttamente sulle loro ‘tasche’. Il 48% dei partecipanti non è d’accordo su un aumento dei prezzi: come si vede, i partecipanti sono praticamente divisi a metà quando si tratta di essere chiamati a sopportare in prima persona una parte dei costi della riduzione dei gas serra.

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1.4.1 Il prezzo dei combustibili fossili dovrebbe essere aumentato?

Una larga maggioranza dei partecipanti (78%) ritiene sia indispensabile assistere finanziariamente i paesi in via di sviluppo, sia per ridurre le emissioni sia per adattarsi al cambiamento climatico (fig. 1.4.2). L’onere finanziario dovrebbe essere accollato solo dai paesi industrializzati secondo l’11%) dei partecipanti, mentre quasi il 60% ritiene che tale onere spetti a tutti i paesi eccetto quelli più poveri; un quarto dei partecipanti ritiene che l’onere finanziario debba gravare su tutti i paesi, inclusi i più poveri (fig. 1.4.3).

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1.4.2 È indispensabile adottare delle misure finanziarie al fine di consentire ai paesi in via di sviluppo di disporre dei finanziamenti necessari per ridurre le emissioni ed adattarsi?

1.4.3 In un nuovo accordo sul clima, quali paesi dovrebbero accollarsi quest’onere finanziario?

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Sessione 5Infine, i partecipanti hanno espresso le raccomandazioni che considerano prioritarie per i negoziati di Copenhagen, riportati alla tabella 1.5.1. Come si vede la raccomandazione che ha raccolto il maggior numero di preferenze (ogni partecipante aveva a disposizione tre preferenze) è la richiesta di concretezza e immediatezza ai governi.1.5.1 Raccomandazioni

TITOLO PREF.9. CONCRETEZZA E IMMEDIATEZZA 3012. TERRA: CASA COMUNE DELL'UMANITA' 273. CHI INQUINA CHI PAGA: UN PROBLEMA DI RESPONSABILITA' 265. TERRA: IERI OGGI... E DOMANI? 2511. IN MANO A CITTADINI INFORMATI IL POTERE DI CAMBIARE 254. SANZIONI: NON SOLDI MA OPERE DI BENE 237. CITTADINI, IMPRESE, NAZIONI, CONSAPEVOLI 2210. RESPONSABILITA' PARTECIPATA 202. SALVIAMO GLI ALTRI PER SALVARE NOI STESSI 178. LEAPFROGGING: DOBBIAMO CREDERCI! 176. OLTRE KYOTO 151. QUANTO PIANETA CONSUMA IL NOSTRO PIL? 12

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DOMENICA 27Nel corso della seconda giornata, come si è detto, i partecipanti hanno focalizzato l’attenzione su alcune questioni connesse al cambiamento climatico nel territorio della provincia di Bologna.Sessione 1Un tema assai controverso (anche fra le associazioni ambientaliste) in Italia è la l’installazione di pale eoliche: se da un alto queste rappresentano una promettente fonte rinnovabile di energia, dall’altra sono accusate da molti (anche una parte del mondo ambientalista) di causare danni al paesaggio e all’avifauna nonché inquinamento acustico. E’ emerso in modo piuttosto netto come la maggioranza dei partecipanti (53%) ritenga la presenza di pale eoliche compatibili con la qualità del paesaggio; l’11% ritiene anzi che queste installazioni migliorino addirittura il paesaggio, mentre all’opposto il 35% ritiene che lo peggiorino (fig.2.1.1). 2.1.1 Le pale eoliche migliorano o peggiorano la qualità del paesaggio?

Pur ritenendo quindi accettabile queste installazioni, oltre l’80% chiede che si adottino tutte le misure necessarie per ridurne gli impatti negativi. (fig. 2.1.2), mentre solo il 12% le ritiene accettabili in ogni caso.

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2.1.2 L’eolico è da promuovere:

Un quarto circa (27%) dei partecipanti ritiene che le popolazioni locali presso cui si installano pale eoliche dovrebbero ricevere una qualche forma di compensazione (in denaro o in elettricità gratuita, ad es.), un altro quarto circa (29%) pensa che si debbano adottare misure di mitigazione degli impatti negativi (ad es. isolamento acustico), e un altro quarto (23,5%) che si debbano adottare misure di protezione dell’ambiente nelle aree interessate (ad es. tramite la creazione di aree protette); un 8% è invece dell’opinione che, per ridurre il numero dei parchi eolici necessari, si debbano assumere impegni credibili di riduzione della domanda di elettricità su scala provinciale (fig. 2.1.3).2.1.3 Se comunque si decide di costruire altri impianti eolici nella nostra provincia, a quali condizioni ciò dovrebbe avvenire?

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Inoltre, una larga maggioranza (> 56%) ritiene che si debbano coinvolgere sempre i cittadini nelle decisioni di localizzazione delle pale eoliche (il 34% è dell’opinione che i cittadini vadano coinvolti solo per alcuni aspetti). Il 7% invece ritiene che sia sufficiente informare i cittadini; solo il 2% pensa che i cittadini non debbano essere coinvolti in alcun modo (fig. 2.1.4)2.1.4 Ipotizzando di costruire impianti eolici nella nostra provincia, ritieni opportuno coinvolgere i cittadini nella localizzazione, progettazione e monitoraggio degli impianti?

Sessione 2Sulla questione dei rifiuti civili, un’altra fonte significativa di emissioni di gas serra, una vasta maggioranza ritiene che l’obbiettivo del 65% di raccolta differenziata da conseguire entro il 2010 sia un obbiettivo realistico (ed anzi il 4% lo ritiene un obbiettivo poco ambizioso) (fig. 2.2.1).

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2.2.1 Il decreto 152/06 obbliga a arrivare a raccogliere/riciclare il 65% dei rifiuti entro l’anno 2010; a tuo parere, per la nostra Provincia (solo 1 risposta):

La modalità più adatta per conseguire un aumento della raccolta differenziata è, a parere dei partecipanti, il ‘porta-a-porta’ (53%), mentre il 29% ritiene che il sistema migliore siano i cassonetti differenziati. Solo il 2% opta per la separazione a valle della raccolta (con cassonetto unico) o le stazioni ecologiche attrezzate (fig. 2.2.2); l’11% però opta per altre soluzioni, quali:Le agenzie che si occupano della raccolta sapranno valutare se è più economico il punto a (apertura tracciabile dei cassonetti)Metodo flessibile a seconda delle caratteristiche residenziali (porta a porta preferibile nelle aree rurali e semi-periferiche) cassonetti nei centri urbani con apertura tracciabile. In generale può aiutare, nella scelta, conoscere esempi virtuosi e funzionali esistenti in altri paesi e città.sconti sulla bollettaIl metodo non cambia (non fa differenza) sono gli utenti del servizio che fanno la differenzaCassonetti per umido, portaa porta per il restoRaccolta porta a porta e stazione ecologicaSistema misto porta a porta/cassonetti differenziati che tengano conto del contesto urbanistico /sociale (monolocali senza terrazza)Mix di soluzioni a,b,c,d a seconda del centro urbano e delle sue esigenzeMisto differenziati per porta a porta

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2.2.2 Se comunque si vuole aumentare la quota di rifiuti raccolti in modo differenziato, quale è il metodo migliore di raccolta (solo 1 risposta):

Fra gli strumenti utilizzabili per incoraggiar e i cittadini a differenziare i rifiuti, i partecipanti hanno indicato una preferenza per la modifica delle imposte in modo da premiare chi fa la raccolta differenziata (53%), mentre il 13% propone di tassare maggiormente chi non fa la R.D.; il 9% propone più informazione rivolta agli adulti e l’8% più educazione nelle scuole (fig. 2.2.3). Infine il 13% propone altre misure, quali:Un mix di soluzioni controllando se "Hera" effettua realmente quanto è nelle sue possibilità per differenziare i rifiutiSia maggiore educazione nelle scuole che maggiore informazioni agli adultiTutte le precedenti, una non esclude l'altra sono tutte estremamente importanti e legate tra di loro.Utilizzare integralmente tutti gli strumenti propostiLe persone del comune devono distribuire tutti i sacchetti per buttare via porta a portaL'insieme delle risposte c,d,aMaggiore educazione sia agli adulti che nelle scuoleAumentare il personale che controlli la corretta separazione e aumentare le campagne informativeInsieme di a,b,c una non esclude le altrea,b,c insieme

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2.2.3 Quale strumento va utilizzato per incoraggiare i cittadini a differenziare i propri rifiuti? (solo 1 risposta)

Infine, il 79% ritiene che occorra intervenire anche ‘a monte’ riducendo la quantità di rifiuti domestici prodotti (fig. 2.2.4).

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2.2.4 Pensi sia necessario ridurre la quantità di rifiuti civili che produciamo? (solo 1 risposta)

Su questo i partecipanti hanno espresso numerose raccomandazioni, fra cui la riduzione degli imballaggi e l’incentivazione dei prodotti sfusi, nonché altre proposte , quali:Ridurre gli imballaggi e incentivare i prodotti sfusi 15Promuovere maggiore informazione ed educazione verso comportamenti virtuosi 6Incentivare il vuoto a rendere 3Penalizzare prodotti usa e getta 3Maggiore diffusione di strumenti domestici (dissipatore alimentare, depuratore) 2Introdurre sistemi, premi e punizioni (tasse) 2Bere acqua pubblica 1Incentivare i gruppi di acquisto solidale 1Migliorare la raccolta differenziata (omogeneizzandola) 1Riutilizzo materialied oggetti usati 1Penalizzare lo spreco di carta per la pubblicità 1Promuovere il last minute market 1Produrre meno rifiuti nellepubbliche amministrazioni 1Sessione 3La terza ed ultima sessione della seconda giornata ha toccato i possibili ‘comportamenti a basse emissioni’ da adottare a livello individuale e collettivo. Sotto questo profilo è interessante osservare come oltre il 41% dei partecipanti ritenga accettabile vietare del tutto prodotti (ad es. SUV. Televisori LCD, lampadine ad incandescenza) che consumano molta energia e sono quindi responsabili dell’emissione di notevoli quantitativi di gas e serra. Il 10% invece ritiene che questo tipo di prodotti non vada vietato ma sia da sottoporre a una forte tassazione, mentre il 27 all’opposto si dichiara favorevole all’adozione di incentivi a favore dei prodotti ‘virtuosi’; il 15% invece ritiene sia sufficiente informare dei consumi dei prodotti (fig. 2.3.1).

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2.3.1 Ritenete che:

Infine, i cittadini, nel formulare le proprie raccomandazioni alla Provincia e agli enti locali, ritengono prioritarie la riqualificazione degli edifici civili (26%), la promozione dell’educazione ambientale e l’informazione dei cittadini (16%), il favorire forme di mobilità a basse emissioni per persona trasportata, la costruzione di nuovi edifici civili e commerciali a basse emissioni (10%). I partecipanti hanno anche espresso numerose raccomandazioni di dettaglio riportate di seguito.2.3.1. Raccomandazioni

EDILIZIA/ABITAZIONI

• Servizi a supporto del cittadino per la riqualificazione degli edifici civili esistenti e relativi impianti elettrici, idrici, riscaldamento) (es. consulenze gratuite, albo dei fornitori certificati per calmierare i costi); meno ‘burocrazia’• Ammodernare impianti idrici ed elettrici pubblici• Installare sistemi di riscaldamento solare negli edifici• Installare cronotermostati nelle abitazioni• Rendere noti i consumi degli edifici pubblici• Prescrizioni precise sul risparmio energetico in edilizia (riscaldamento centralizzato, lavanderia comune, isolamento, fotovoltaico, pompe di calore) , puntando su case A++• Rendere permanenti gli incentivi in edilizia, e estenderli anche agli edifici pubblici• Sgravi fiscali a breve termine per interventi in edilizia e finanziamenti a basso tasso• Regolamenti che colleghino canoni di locazione alla compatibilità ambientale degli edifici• Incentivare bioedilizia sia nell’edilizia privata che in quella pubblicaACQUA

• Creare invasi per la raccolta di acqua46

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• Migliorare la qualità dell’acqua potabile per ridurre l’uso di acqua mineraleRISPARMIO ENERGIA/RINNOVABILI

• Razionalizzare l’illuminazione pubblica con lampade di ultima generazione; accensione differenziata• Razionalizzare l’illuminazione degli esercizi commerciali• Fissare quote pro capite di consumi e incentivare i più virtuosi• Creare una ‘cassa sociale’ per l’acquisto di elettrodomestici a basso consumo (in base a ISEE)• Promuovere energie alternativeMOBILITA’

• Usare la bici e favorire il potenziamento della rete provinciale di piste ciclabili• Promuovere trasporto pubblico in ambito metropolitano (anche con bus gratuiti), e forme di car pooling, taxi collettivo• Centri storici chiusi al traffico privato• Realizzare una metropolitana• Mezzi pubblici elettrici e a rotaia (anche più sicuri)RIFIUTI

• raccolta differenziata porta a portaINFORMAZIONE

• Informare sui consumi degli elettrodomestici• Informazione diffusa e capillare su comportamenti e opportunità; diffondere il calcolo della ‘impronta ecologica’• Canale televisivo digitale provinciale tematico (con consigli per il risparmio, inquinamento, viabilità, ecc.)• Più educazione ambientale in tutte le scuole• Campagne informative sul temaALTRO

• Ritmi diversi di vita• Incentivare la vendita di prodotti locali nei supermercati; promuovere ‘km zero’ in generale• Indirizzare gli enti locali a valorizzare verde urbano e extraurbano proporzionato alle emissioni di CO2, arre verdi nelle proprietà comunali

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3. QuestionariLe tabelle che seguono riassumono i risultati dei questionari somministrati ai partecipanti all’inizio e alla fine del Forum, con l’intento di investigare empiricamente alcuni aspetti della teoria deliberativa. La presente analisi è pertanto incentrata sul cambiamento di opinione a seguito dell’esposizione all’informazione e al confronto dialogico. Un primo confronto fra le risposte fornite al questionario Q1 somministrato prima dell’inizio del Forum e quelle fornite al Q2 alla fine delle due giornate, sulla stessa base campionaria (formata da 90 persone; il totale dei partecipanti come si è detto ammontava a 100 ma alcuni non hanno compilato uno dei due questionari essendo arrivati in ritardo o avendo lasciato il Forum in anticipo per motivi personali), sembra indicare come alcuni cambiamenti siano intercorsi, apparentemente avvallando quindi le ipotesi riguardanti la teoria deliberativa (ma questo sarà oggetto di una successiva analisi più approfondita). Il questionario è stato utilizzato anche per conoscere le valutazioni e le esperienze dei partecipanti in merito all’evento.Le tabelle D1 e D2 riportano la composizione del campione per genere e zona di residenza.D1. Composizione dei partecipanti per genere

Frequenza Percent.Percentuale

valida Perc.cumulataValidi Maschio 56 62,2 62,2 62,2

Femmina 34 37,8 37,8 100,0Tot 90 100,0 100,0

D2. Composizione dei partecipanti per zona di residenza

Frequenza Percent.Percentuale

valida Perc.cumulataValidi Bologna 49 54,4 54,4 54,4

Cintura 13 14,4 14,4 68,9Imola 9 10,0 10,0 78,9Montagna 10 11,1 11,1 90,0Pianura Nord 9 10,0 10,0 100,0Total 90 100,0 100,0 Le tabelle D23 e D24 mostrano la prima e la seconda ragione che hanno spinto i cittadini a partecipare all’evento. L’interesse per il tema risulta essere, per la metà degli intervistati, la principale motivazione, mentre per quanto riguarda la seconda ragione, il 27,8% ha deciso di partecipare per incontrare altre persone e confrontarsi con le loro idee.

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D23 Qual e' la prima ragione che l’ha spinta a partecipare a questo evento?

Frequenza Percent.Percentuale

validaPercentuale

cumulataValidi Interesse per il tema 45 50,0 50,0 50,0Interesse /curiosità per il metodo partecipativo usato 21 23,3 23,3 73,3Per incontrare e confrontarmi con altre persone, anche di idee diverse 8 8,9 8,9 82,2

Per il rimborso spese 2 2,2 2,2 84,4Per influire sulle decisioni che i governi producono su questo te 8 8,9 8,9 93,3

Per fare un a cosa diversa dal solito 2 2,2 2,2 95,6Un’ occasione per dire la mia 4 4,4 4,4 100,0

Totale 90 100,0 100,0

D24 …e la seconda?

Frequency Percent Valid PercentCumulative

PercentValid Interesse per il tema 21 23,3 23,3 23,3Interesse /curiosità per il metodo partecipativo usato 15 16,7 16,7 40,0Per incontrare e confrontarmi con altre persone, anche di idee diverse 25 27,8 27,8 67,8

Per il rimborso spese 15 16,7 16,7 84,4Per influire sulle decisioni che i governi producono su questo te 2 2,2 2,2 86,7

Per fare un a cosa diversa dal solito 12 13,3 13,3 100,0

Totale 90 100,0 100,0

I questionari (ma anche i commenti fatti dai partecipanti durante appositi spazi durante alla fine delle due giornate; cfr. il Programma supra) indicano un notevole livello di soddisfazione per l’esperienza fatta (media = 9,2; D28). Nel complesso sembrano condividere in larga misura quanto emerso dalle conversazioni, indicando un notevole grado di consenso (D29; 49

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D30). L conversazioni si sono svolte in un clima molto buono per oltre il 90% dei partecipanti (D32).D28 In una scala da 1 a 10 (dove 1= molto insoddisfatto e 10= molto soddisfatto)

N Minimo Massimo MediaDeviazione standard

QUANTO E' SODDISFATTO DELL' ESPERIENZA FATTA IN QUESTE GIORNATE?

85 5 10 9,26 ,990

D29. Quanto e' emerso dalla discussione al suo tavolo durante le due giornate rispecchia le sue opinioni?

Frequenza Percent.Percentuale

validaPercentuale

cumulataValid Poco 1 1,1 1,2 1,2Abbastanza 37 41,1 43,5 44,7Si, Molto 47 52,2 55,3 100,0

Totale 85 94,4 100,0 Mancanti 5 5,6 Totale 90 100,0

D30. Nel complesso accetta le indicazioni e le raccomandazioni emerse dalle due giornate?

Frequenza Percent.Percentuale

validaPercentuale

cumulataValidi Poco 1 1,1 1,2 1,2Abbastanza 37 41,1 43,5 44,7Si, Molto 47 52,2 55,3 100,0

Totale 85 94,4 100,0 Mancanti 5 5,6 Totale 90 100,0

D32 Come valuta il clima in cui si sono svolte le conversazioni cui ha preso parte?

Frequenza Percent.Percentuale

validaPercentuale

cumulataValidi Abbastanza buono 8 8,9 9,4 9,4Molto buono 77 85,6 90,6 100,0

Totale 85 94,4 100,0 Mancanti 5 5,6 Totale 90 100,0

Per quanto concerne l’aspetto delle informazioni ricevute, i partecipanti ritengono che scopo e organizzazione dell’evento siano state spiegate loro in modo chiaro (D31); il materiale 50

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informativo fornito e i video proiettati sono stati utili secondo la maggioranza dei partecipanti (D33, D34, D35).D31 Ritiene che lo scopo dell’evento e la sua organizzazione le siano state spiegate in modo chiaro?

Frequenza Percent.Percentuale

validaPercentuale

cumulataValidi Poco 1 1,1 1,2 1,2Abbastanza 15 16,7 17,6 18,8Si, Molto 69 76,7 81,2 100,0

Totale 85 94,4 100,0 Mancanti 5 5,6 Totale 90 100,0

D33 Il materiale informativo inviato per la giornata di sabato le e' stato utile durante la discussione?

Frequenza Percent.Percentuale

validaPercentuale

cumulataValidi Poco 3 3,3 3,5 3,5Abbastanza 25 27,8 29,4 32,9Si, Molto 53 58,9 62,4 95,3 Non ho avuto iltempo di leggerlo 4 4,4 4,7 100,0

Totale 85 94,4 100,0 Mancanti 5 5,6 Totale 90 100,0

D34. Il materiale video mostrato durante la giornata di sabato le e' stato utile durante la discussione?

Frequenza Percent.Percentuale

validaPercentuale

cumulataValidi Poco 4 4,4 4,7 4,7Abbastanza 33 36,7 38,8 43,5Si, Molto 48 53,3 56,5 100,0

Totale 85 94,4 100,0 Mancanti 5 5,6 Totale 90 100,0

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D35. il materiale distribuito per la giornata di domenica le e' stato utile durante la discussione?

Frequenza Percent Percent validaPercent

cumulativaValid per nulla 6 6,7 7,1 7,1

Poco 22 24,4 25,9 32,9abbastanza 29 32,2 34,1 67,1molto 28 31,1 32,9 100,0Total 85 94,4 100,0

Missing System 5 5,6 Total 90 100,0 Per quanto riguarda la gestione dell’evento, la conduzione da parte dei facilitatori viene ritenuta utile e corretta (D36).

D36. La conduzione del gruppo da parte dei facilitatori al suo tavolo e' stata utile e corretta?

Frequenza Percent.Percentuale

validaPercentuale

cumulataValidi Poco 1 1,1 1,2 1,2Abbastanza 10 11,1 11,9 13,1Si, Molto 73 81,1 86,9 100,0

Totale 84 93,3 100,0 Mancanti 6 6,7 Totale 90 100,0

D37. durante i giorni precedenti a questo evento ha parlato dell’evento e di cambiamento climatico con parenti, amici, conoscenti

Frequenza Percent.Percentuale

validaPercentuale

cumulataValidi Si 69 76,7 81,2 81,2

No 16 17,8 18,8 100,0Totale 85 94,4 100,0

Mancanti 5 5,6 Totali 90 100,0

Una ‘cartina al tornasole’ del gradimento delle’vento da parte dei partecipanti è la domanda se sarebbero disposti a ripetere l’esperienza in futuro: tre quarti dei partecipanti risponde affermativamente (D41).

52

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D41. Parteciperebbe di nuovo a un evento del genere (anche su un altro tema), se invitato?

Frequenza Percent.Percentuale

validaPercentuale

cumulataValidi Sicuramente no 2 2,2 2,4 2,4Probabilmente si 16 17,8 18,8 21,2Certamente 67 74,4 78,8 100,0

Totale 85 94,4 100,0 Mancanti 5 5,6 Totali 90 100,0

Una batteria di domande riguardano i comportamenti già adottati dai partecipanti prima dell’inizio del Forum, comparate con le intenzioni dichiarate alla fine dell’evento.D5_1. Q1 Faccio la raccolte differenziata dei rifiuti a casa

Frequenza Percent.Percentuale

validaPercentuale

cumulataValidi Si 78 86,7 86,7 86,7

no 12 13,3 13,3 100,0

Tot90 100,0 100,0

D5_1. Q2 Farò la raccolta differenziata dei rifiuti a casa

Frequenza Percent.Percentuale

validaPercentuale

cumulataValidi si 82 91,1 96,5 96,5

no 3 3,3 3,5 100,0Tot 85 94,4 100,0

Mancanti 5 5,6 Total 90 100,0

D5_2 Q1. Uso lampadine a basso consumo

Frequenza Percent.Percentuale

validaPercentuale

cumulataValidi si 73 81,1 81,1 81,1

no 17 18,9 18,9 100,0Tot 90 100,0 100,0

D5_2 Q2. Userò lampadine a basso consumo

Frequenza Percent.Percentuale

validaPercentuale

cumulataValidi si 84 93,3 98,8 98,8

no 1 1,1 1,2 100,0Tot 85 94,4 100,0

Mancanti 5 5,6 Total 90 100,0

53

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D5_3 Q1. Nella scelta di un elettrodomestico ho dato attenzione alla classe di consumo energetica

Frequenza Percent.Percentuale

validaPercentuale

cumulataValidi si 73 81,1 81,1 81,1

no 17 18,9 18,9 100,0Tot 90 100,0 100,0

D5_3 Q2. Nella scelta di un elettrodomestico darò attenzione alla classe di consumo energetica

Frequenza Percent.Percentuale

validaPercentuale

cumulataValidi si 85 94,4 100,0 100,0Mancanti 5 5,6 Totale 90 100,0

D5_4 Q1. Cerco di risparmiare acqua

Frequenza Percent.Percentuale

validaPercentuale

cumulataValidi si 61 67,8 67,8 67,8

no 29 32,2 32,2 100,0Tot 90 100,0 100,0

D5_4 Q2. Cercherò di risparmiare acqua

Frequenza Percent.Percentuale

validaPercentuale

cumulataValidi si 83 92,2 97,6 97,6

no 2 2,2 2,4 100,0Tot 85 94,4 100,0

Mancanti 5 5,6 Totale 90 100,0

D5_5 Q1. Ho installato i vetri termici o doppi/tripli vetri

Frequenza Percent.Percentuale

validaPercentuale

cumulataValidi si 51 56,7 56,7 56,7

no 39 43,3 43,3 100,0Tot 90 100,0 100,0

D5_5 Q2. Installerò i vetri termici o doppi/tripli vetri

Frequenza Percent.Percentuale

validaPercentuale

cumulataValidi si 70 77,8 82,4 82,4

no 15 16,7 17,6 100,0Tot 85 94,4 100,0

Mancanti 5 5,6 Totale 90 100,0

D5_6 Q1. Spengo i led

54

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Frequenza Percent.Percentuale

validaPercentuale

cumulataValidi si 50 55,6 55,6 55,6

no 40 44,4 44,4 100,0Tot 90 100,0 100,0

D5_6 Q2. Spegnerò i led

Frequenza Percent.Percentuale

validaPercentuale

cumulataValidi si 72 80,0 84,7 84,7

no 13 14,4 15,3 100,0Tot 85 94,4 100,0

Mancanti 5 5,6 Totale 90 100,0

D7. In una scala da 1 a 10 (dove 1= per nulla disposto e 10= totalmente disposto)

N Minimo Massimo MediaDeviazione standard

Q1Indichi se sarebbe disposto a spendere di piu' per l’acquisto di un auto o di un elettrodomestico che consumi meno energia. 90 1 10 7,54 2,234

Q2Indichi se sarebbe disposto a spendere di piu' per l’acquisto di un auto o di un elettrodomestico che consumi meno energia. 85 2 10 8,08 1,840

E’ stata riproposta ai partecipanti la domanda in merito alla ‘compatibilità’ tra ambiente ed economia già posta nel sondaggio discusso in precedenza. Fra i partecipanti si osserva un leggero aumento di coloro che si pronunciano positivamente sul tema (D8).D8 Q1. Secondo lei è possibile far crescere l’economia salvaguardando allo stesso tempo l’ambiente?

Frequenza Percent.Percentuale

validaPercentuale

cumulataValidi Certamente No 5 5,6 5,6 5,6Probabilmente No 1 1,1 1,1 6,7Probabilmente Si 31 34,4 34,8 41,6Certamente Si 52 57,8 58,4 100,0

Totale 89 98,9 100,0 Mancanti 1 1,1 Totale 90 100,0

55

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D8 Q2. Secondo lei è possibile far crescere l’economia salvaguardando allo stesso tempo l’ambiente?

Frequenza Percent.Percentuale

validaPercentuale

cumulataValidi Certamente No 2 2,2 2,4 2,4Probabilmente No 2 2,2 2,4 4,7Probabilmente Si 24 26,7 28,2 32,9Certamente Si 57 63,3 67,1 100,0

Totale 85 94,4 100,0 Mancanti 5 5,6 Totale 90 100,0

In merito al tema discusso durante il Forum, la percentuale che ritengono che occorra occuparsi della questione, peraltro già alta all’inizio, cresce ulteriormente (media = 9,25, D16) alla fine. Per effetto della partecipazione al Forum, sono aumentati coloro che ritengono di essere più informati in merito alla questione (D17). La percentuale di partecipanti disposti a rinunciare a qualche comodità per contrastare l’effetto serra sale, sia pur di poco, dopo la partecipazione al Forum (D22). Oltre il 70% dei partecipanti ritiene che aver preso parte al Forum abbia influenzato la loro opinione sul cambiamento climatico (D26). Il 70% ritiene che i risultati raggiunti durante il Forum daranno un contributo alle decisioni politiche riguardanti la questione (D42).

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D16. In una scala da 1 a 10 (dove 1 = per niente e 10 = fondamentale)

N Minimo Massimo MediaDeviazione standard

Q1Quanto ritiene sia importante occuparsi della questione del Cambiamento climatico/effetto serra ? 89 4 10 8,96 1,381

Q2Quanto ritiene sia importante occuparsi della questione del Cambiamento climatico/effetto serra ?85 5 10 9,25 1,133

D17. In una scala da 1 a 10 (dove 1 = per niente informato e 10 = completamente informato)

N Minimo Massimo MediaDeviazione standard

Q1Quanto ritiene di essere informato sulla questione del cambiamento climatico/effetto serra ? 90 1 10 6,43 1,879

Q2Quanto ritiene di essere informato sulla questione del Cambiamento climatico/effetto serra ?85 2 10 7,96 1,435

D22. In una scala da 1 a 10 (dove 1 = per niente d’accordo e 10 = totalmente d’accordo) quanto è d’accordo con la seguente affermazione?

N Minimo Massimo MediaDeviazione standerd

Q1“Sarei disposto a rinunciare a qualche comodita' per modificare gli effetti del cambiamento climatico” 90 1 10 8,13 1,944

Q2“Sarei disposto a rinunciare a qualche comodita' per modificare gli effetti del cambiamento climatico”85 3 10 8,38 1,647

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D26. Partecipare a queste giornate ha influenzato la sua opinione riguardo al tema del cambiamento climatico?

Frequenza Percent.Percentuale

validaPercentuale

cumulataValidi Per Nulla 10 11,1 11,9 11,9Poco 13 14,4 15,5 27,4Abbastanza 21 23,3 25,0 52,4Molto 40 44,4 47,6 100,0

Totale 84 93,3 100,0 Mancanti 6 6,7 Totale 90 100,0

D42. Ritiene che i risultati raggiunti in queste due giornate daranno un contributo alle decisioni politiche riguardanti il cambiamento climatico?

Frequenza Percent.Percentuale

validaPercentuale

cumulataValidi Assolutamente No 2 2,2 2,4 2,4Probabilmente No 10 11,1 11,9 14,3Probabilmente Si 63 70,0 75,0 89,3Certamente Si 9 10,0 10,7 100,0

Totale 84 93,3 100,0 Mancanti 6 6,7 Totali 90 100,0

Infine, la grande maggioranza dei partecipanti (praticamente 9 su 10) ritiene che i cittadini dovrebbero essere maggiormente coinvolti nelle decisioni pubbliche, e la percentuale pur alta cresce ulteriormente dopo aver preso parte ad un’esperienza come il Forum (D43, D44). D43. In una scala da 1 a 10 (dove 1=assolutamente no e 10= certamente si)

N Minimo Massimo MediaDeviazione standerd

Q1Ritiene che in generale i cittadini debbano essere piu' coinvolti nelle decisioni pubbliche? 90 3 10 8,73 1,512

Q2Ritiene che in generale i cittadini debbano essere piu' coinvolti nelle decisioni pubbliche? 85 3 10 9,19 1,286

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D44. Indichi il suo grado di accordo con questa frase:In generale, forme di partecipazione come questa rappresentano una modalità adatta a coinvolgere i cittadini nelle decisioni pubbliche.

Frequenza Percent.Percentuale

validaPercentuale

cumulataValid Del tutto in disaccordo 2 2,2 2,4 2,4

Né in accordo né in disaccordo 1 1,1 1,2 3,6D’accordo 41 45,6 48,8 52,4Del tutto d’accordo 40 44,4 47,6 100,0Totale 84 93,3 100,0

Mancanti 6 6,7 Totali 90 100,0

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Foto e videoLe immagini dell’evento (foto e video) sono disponibili nei siti:http://www.spbo.unibo.ithttp://teknologiraad.surfoffice.eu/page/media/1/365/918http://picasaweb.google.it/wwviewsitalia/FotoWWViews27?authkey=Gv1sRgCKyEloiH9avCBw&feat=directlinkhttp://picasaweb.google.it/wwviewsitalia/FotoWWViews26?authkey=Gv1sRgCJ3516eY5vq8RA&feat=directlink http://picasaweb.google.it/wwviewsitalia/FotoWWViewsSTAFF?authkey=Gv1sRgCNucq9qPpNaxsgE&feat=directlinkPubblicazioniAlmeno una tesi di laurea specialistica avrà come oggetto il Forum italiano. Sono stati inoltre richiesti contributi ad alcuni volumi, sia in un volume italiano riguardante i Town Meetings (un’altra ‘tecnica’ deliberativa affine), sia in un volume curato da studiosi finlandesi sul progetto WWViews.

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