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Studio Agronomico Forestale dott. Baldo GabrieleLocalità Ritonda 77 – 37047 San Bonifacio VR
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Realizzazione di un allevamento zootecnico avicolo ubicato nel comune di
Ariano nel Polesine (RO), denominato “PO4” – Società Agricola AGRARIA
ERICA srl
Il progetto descritto è soggetto a Valutazione di Impatto Ambientale in quanto
ricadente nel punto ac dell'allegato III del D.Lgs. 4/08, essendo un impianto di
allevamento intensivo di pollame con più di 85.000 capi.
Oggetto di Valutazione di Impatto Ambientale è la realizzazione di un nuovo
allevamento zootecnico intensivo di avicoli, per l'alimentazione umana e/o per usi
industriali, con i relativi fabbricati di servizio.
L’allevamento sarà ubicato nel comune di Ariano nel Polesine – via A.Gramsci. I
capannoni verranno realizzati sui mappali iscritti al catasto terreni e fabbricati dello
stesso comune alla sezione A foglio 28, particella 184.
La forma contrattuale dell'allevamento sarà quella tipica della soccida, in cui il
soccidante fornisce animali e mangime, ritirando i capi a fine ciclo, mentre
l'allevatore mette a disposizione la manodopera e le strutture di allevamento.
Per effettuare tale intervento saranno previste le seguenti operazioni:
• costruzione dei nuovi fabbricati;
• installazione degli impianti per la gestione dell'allevamento (idrici,
ventilazione, distribuzione mangimi, ecc);
• costruzione palazzina servizi (ufficio veterinario, spogliatoi, ecc)
• costituzione di un nuovo edificio per il deposito temporaneo dei rifiuti;
• costruzione di una nuova concimaia, per lo stoccaggio della pollina prodotta;
• realizzazione di un impianto di depurazione;
• installazione arco di disinfezione
ditta: Società Agricola AGRARIA ERICA srl – PO4 vers. II 1 di 18
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Planimetria dell'impianto
Tutti i fabbricati sopra descritti sono serviti da strada in calcestruzzo lavabile e
disinfettabile per ridurre problematiche di fango o formazione di sporcizia che può
recare problemi sanitari all'allevamento e per garantire una sicura viabilità dei mezzi.
L'intera area è recintata con rete e da siepe vegetale per evitare l'ingresso di persone
estranee.
ditta: Società Agricola AGRARIA ERICA srl – PO4 vers. II 2 di 18
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Dati riassuntivi dell'intervento
Capannone 1 – 2 – 3 – 4 – 5
Descrizione Dimensioni Capacità
Capannone avicolo Superficie complessiva = 2964 mqSuperficie utile = 2847 mq
62.634polli da carne
Magazzino capannone Superficie = 12,5 mq
Capannone 6
Descrizione Dimensioni Capacità
Capannone avicolo Superficie complessiva = 4165,2 mqSuperficie utile = 4043 mq
88.946polli da carne
Magazzino capannone Superficie = 12,5 mq
Concimaia
Descrizione Dimensioni Capacità
Capannone coperto e impermeabilizzato Superficie complessiva = 1508 mq 3.000 mc di pollina
Uffici e locali di servizio (bagni, spogliatoi, ecc)
Descrizione Dimensioni Capacità
Uffici veterinari Superficie = 11,02 mq
Spogliatoi Superficie = 37,42 mq
Servizi igienico-sanitario Superficie = 23,93 mq
Lavanderia, deposito DPI, ecc Superficie = 53,47 mq
Cella frigo
Descrizione Dimensioni Capacità
Stoccaggio carcasse Superficie = 14,4 mq 110 quintali
Deposito rifiuti e attrezzi
Descrizione Dimensioni Capacità
Deposito rifiuti e attrezzi Superficie = 24 mq
Impianto di depurazione dell'acqua
Descrizione Dimensioni Capacità
Impianto di depurazione dell'acqua Superficie = 24 mq
Gestione dell'allevamento e processi produttivi
Nei sei capannoni, l'azienda agricola presenterà un allevamento a terra su lettiera di
avicoli da carne, per consumo umani, solo per la fase di ingrasso.
ditta: Società Agricola AGRARIA ERICA srl – PO4 vers. II 3 di 18
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A seconda dell'andamento del mercato e della disponibilità dei pulcini da accasare
l'azienda potrà optare per l’allevamento di una delle seguenti tipologie commerciali:
• Capponi
• Galli Livornesi
• Galli Golden
• Faraone
• Polli da carne (Broilers)
In tutti i casi l'azienda effettuerà cicli tutto-pieno, tutto-vuoto all'interno di ogni
singolo capannone, con periodi di vuoto sanitario di circa 14 giorni.
Nelle tavole degli accasamenti (allegato A26 dell’AIA) si riportano i dati di
accasamento per ogni singola specie, considerando due casistiche: una con il limite
dei 33 kg/mq di peso vivo allevato (galli e faraone) e l'altra di 39 kg/mq, visto
l'ottenimento della deroga da parte dell’ULSS 19, solo per l'allevamento di capponi e
polli da carne.
Tutte le specie e categorie animali precedentemente descritte vengono allevati su
lettiera permanente e quindi i processi produttivi sono molto simili, come si può
verificare dal diagramma di flusso che schematizza i diversi processi produttivi.
ditta: Società Agricola AGRARIA ERICA srl – PO4 vers. II 4 di 18
3) Carico capi per macello o altro allevamento (sfoltimento)
2) Allevamento: Fase di ingrasso
1)Accasamento capi (età di 1 giorno).
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Accasamento dei capi
Si accaseranno dai 511.784 capi, per i capponi con il superamento dei 33 kg/mq, fino
ai 96.798 animali se si considerano le faraone. Tutti gli esemplari proverranno da
allevamenti specializzati e trasportati su camion fino all'impianto.
In questa fase non ci sono particolari problematiche ambientali e anche nelle linee
guida non sono state riportate indicazioni.
Fase di produzione - ingrasso
Gli animali accasati vengono allevati a stabulazione libera su lettiera (trucioli di
legno e/o paglie e/o lolla di riso); inseriti ad un'età di 1 giorno (peso vivo di 30-35
grammi) e rimarranno per un periodo variabile a seconda della specie allevata.
Solamente per i capponi, durante il periodo di ingrasso, sarà prevista la castrazione
dei capi che verrà effettuata manualmente su tutti i capi ad un età di 20 giorni.
La dieta aziendale sarà seguita da tecnici specializzati per ridurre l'emissione di azoto
e il costo di alimentazione. In questa fase i capi verranno nutriti con apposito
mangime perfezionato alle loro esigenze. La ditta impiegherà da tre a cinque
tipologie di mangimi a contenuto decrescente di proteine.
L'alimentazione e l’abbeveraggio dei capi avverrà con sistemi automatizzati di
distribuzione del mangime e dell’acqua. Il rifornimento idrico sarà garantito con
l'allacciamento all'acquedotto pubblico del comune di Ariano nel Polesine e
dall'impianto di depurazione dell'acqua. Il consumo energetico dell'allevamento sarà
ditta: Società Agricola AGRARIA ERICA srl – PO4 vers. II 5 di 18
4) Rimozione pollina
5) Pulizia e disinfezione
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dato dalla ventilazione dell'ambiente di stabulazione, dal funzionamento dei sistemi
di illuminazione e di distribuzione di mangime e acqua e dal riscaldamento dei
capannoni. Gli operai provvederanno a verificare giornalmente il corretto
funzionamento dei diversi impianti e allontanare i capi morti.
Durante la fase di stabulazione gli animali vengono sottoposti (con cadenze decise
dai veterinari del soccidante) a profilassi vaccinale, contro le patologie più diffuse
come: Gumboro, Pseudopeste, Marek, il tutto sotto il controllo e la prescrizione
medico veterinaria.
In questa fase l'azienda produrrà i seguenti rifiuti: contenitori vuoti dei prodotti
farmaceutici impiegati, carcasse dei capi morti, imballaggi vari. I rifiuti verranno
conferiti a ditte specializzate sia per il trasporto che per il loro smaltimento.
Fase di carico dei capi
Al raggiungimento del peso vivo richiesto dal mercato gli animali verranno caricati
su camion e trasportati al macello. Il caricamento avverrà con macchina agevolatrice
a nastro, che permette di collocare i capi nelle gabbie che verranno successivamente
sistemate sugli autotreni. In questa fase non ci sono particolari problematiche
ambientali.
Rimozione della pollina
Al termine del ciclo produttivo, a seguito del carico degli animali, verrà rimossa la
lettiera esausta che viene denominata pollina. Tale materiale è costituito
prevalentemente dai residui di lettiera (paglia o segatura) e dalle deiezioni animali.
La Società Agricola Agraria Erica srl presenta un contratto di conferimento con la
ditta Caviro Distillerie s.r.l., che si è impegnata a ritirare la pollina conferita anche se
presenta caratteristiche diverse rispetto a quelle contrattuali, con un sovrapprezzo del
servizio di smaltimento. Un'altra opzione presa in considerazione è la possibilità di
vendere la pollina ad altre azienda agricole per la fertilizzazione dei terreni. Si
ditta: Società Agricola AGRARIA ERICA srl – PO4 vers. II 6 di 18
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precisa che nell'eventualità verranno rispettate tutte le prescrizioni individuate
dall'attuale normativa DGR 2495/06, e successive integrazioni e modifiche. La
vendita del materiale palabile verrà preventivamente comunicata alla provincia di
Rovigo. L'azienda non esclude inoltre a priori la possibilità di usare parte delle
deiezioni direttamente nei terreni di proprietà, come ammendante.
Pulizia e disinfezione delle strutture dell'allevamento
Nel corso del vuoto sanitario, di circa 14 giorni, si susseguiranno quindi tutte quelle
operazioni, cioè le fasi di pulizia e disinfezione, atte al risanamento degli ambienti in
vista del ciclo successivo.
1. pulizia
Alla fine del ciclo produttivo, con appositi raschiatori meccanici (pale montate su
trattori o sollevatori telescopici) verrà raccolta la lettiera esausta per essere portata
nella concimaia dell'azienda. A seguito dell'asportazione, gli operai provvederanno
con un apposita lancia ad aria compressa a soffiare pareti e soffitti per far cadere al
pavimento le polveri e ragnatele formatesi durante la fase di allevamento. L'uso del
getto d'aria permetterà di imprimere una forza tale da consentire un'efficacia
rimozione delle impurità, senza l'utilizzo di acqua. In tale fase le finestrature
dovranno rimanere chiuse per la loro pulizia e i ventilatori non saranno in funzione.
Successivamente si procederà con la scopatrice meccanica a pulire e raccogliere i
residui presenti sul pavimento e tutto il materiale di risulta verrà stoccato nella
concimaia. Non dovranno mai essere presenti nell'allevamento cumuli di pollina o
altro materiale simile, al di fuori della concimaia.
2. disinfezione
A seguito della pulizia si provvederà a disinfettare la linea di abbeveraggio e del
mangime, facendo scorrere all'interno del circuito un prodotto sanificante diluito,
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come indicato dalle relative schede tecniche. Il prodotto rimarrà all'interno delle
tubature per circa un giorno.
Successivamente si provvederà a disinfettare gli ambienti interni; con l'ausilio di
irroratrici a bassa pressione verrà distribuita la miscela sterilizzante sulle pareti e sui
soffitti. Il prodotto verrà nebulizzato, sia per ridurre il consumo di acqua, sia per
impedire il ruscellamento della soluzione in eccesso. Le superfici saranno lasciate
asciugare naturalmente. Dopo circa tre giorni la miscela sarà perfettamente asciugata
e quindi non si riscontrerà produzione di acque reflue. In questa fase tutte la aperture
del capannone saranno chiuse, per impedire l'uscita di eventuali vapori e ridurre
quindi l'efficacia dell'intervento, e i ventilatori saranno spenti.
Se, a seguito dell'allevamento degli animali, si generassero patologie particolari, il
veterinario potrà prescrivere la fumigazione dei capannoni con appositi prodotti.
Viste le modalità di pulizia e disinfezione non vi sarà la produzione di acque reflue,
che rientrano nella definizione prevista dall’art.2 della DGR 2495 del 7 agosto 2006.
Ubicazione ed analisi della pianificazione dell’area
Il territorio si presenta fortemente antropizzato; i centri abitati, di modesta
dimensione, si collocano sparsi nella pianura a qualche chilometro di distanza l’uno
dall’altro. Il principale nucleo abitativo presente nelle vicinanze dell’impianto
zootecnico è appunto Ariano nel Polesine, collocato a circa 1,7 km in direzione
ovest.
Al di fuori degli agglomerati urbani, estesi settori di territorio sono adibiti ad uso
agricolo dove alcune strutture edificate presenti sono destinate ad allevamenti.
Dal punto di vista morfologico, il territorio si inserisce in una zona pressoché
pianeggiante, in destra idrografica del Fiume Po, dal quale dista circa 5,5 km; le
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quote dei terreni sono poste al di sotto del livello del medio mare, e assumono un
valore medio pari a - 0,7 metri.
In Veneto è attualmente in vigore il piano approvato con DCR n. 250 del 13.12.1991;
di seguito si analizza quanto previsto nell'area oggetto di valutazione esaminando le
cartografie e i vincoli.
La tavola 1 - Difesa del suolo e degli insediamenti definisce le zone esondabili.
Nell'area presa in esame lo scolo dell'acqua è assicurato da sistemi di bonifica a scolo
meccanico. L'unico vincolo imposto è la consultazione delle indicazioni fornite dai
Piani di bonifica, e l'eventuale autorizzazione da parte del Consorzio di Bonifica.
Nella tavola degli Ambiti naturalistici e paesaggistici, il fondo non è compreso in
nessuna zona ad alta sensibilità ambientale o ad alto rischio ecologico. Non rientra
inoltre in nessun insediamento o infrastruttura storica o archeologica, come indicato
nella tavola 4 del piano (Sistema insediativo ed infrastrutturale storico e
archeologico).
La tavola 3, Integrità del suolo agricolo, evidenzia che il centro zootecnico è
localizzato in un ambito con buona integrità. Essendo compito degli strumenti
subordinati al PRTC stabilire eventuali vincoli per evitare interventi che comportino
un'alterazione irreversibile dei suoli agricoli, se presenti saranno analizzati in seguito.
La tavola 5 , Ambiti per l'istituzione di parchi e riserve regionali naturali ed
archeologici ed aree di massima tutela paesaggistica, individua appunto le zone per la
creazione di parchi e riserve naturali. L'allevamento sorge entro i confini del Delta
del Po, anche se esternamente all'area di tutela paesaggistica, si rimanda comunque
alla trattazione del Piano d'Area per maggiori informazioni.
La Regione ha adottato con delibera della Giunta Regionale n 372 del 17.02.2009 il
nuovo PTRC. Pur non avendo ancora terminato l'iter e quindi non avendo sostituito
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quando già descritto nelle pagine precedenti, si riporta una breve spiegazione di
quanto delineato per la zona in esame nelle tavole più significative.
La pianificazione dell'uso del suolo – terra, definisce la porzione di territorio
analizzata come area ad elevata utilizzazione agricola, sotto il livello del mare. La
programmazione dell'uso del suolo – acqua identifica invece le aree di tutela quali-
quantitativa del patrimonio idrico della regione, nonché quelle sottoposte a vincolo
idrogeologico o vulnerabili ai nitrati. Il centro zootecnico risulta inserito in un'area
vulnerabile ai nitrati. La tavola 3, Biodiversità, descrive l'area dell'impianto come una
zona con diversità dello spazio agrario medio bassa. Nella tavola 9. 37/38 – Sistema
del territorio rurale e delle rete ecologica – Bonifiche del Polesine Orientale /
Corridoio Dunale sulla Romea si ribadisce che l'allevamento ricade in un'area ad
elevata attività agricola.
Da quando riportato, sia nel Piano Regionale attualmente in vigore, che in quello di
prossima attuazione, il sito preso in esame risulta soggetto ai soli vincoli delle zone
vulnerabili ai nitrati. Va inoltre sottolineato che già a livello regionale viene
riconosciuta la vocazione agricola dell'area e che quindi la realizzazione di nuove
strutture di allevamento non discosta dalle attività produttive già presenti sul
territorio.
Analizzando il Piano di Tutela delle Acque (PTA), la zona presa in esame appartiene
al sottobacino Po: Delta – Polesine (N008/01), inserito nell'Ambito Territoriale
Ottimale (ATO) Polesine. Il PTA prevede una regolamentazione dettagliata per
tutelare l’inquadramento delle acque superficiali e sotterranee. L’intervento oggetto
di valutazione interessa i seguenti articoli delle Norme di Attuazione:
- art. 13 Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola;
- art. 21 Sistemi di trattamento individuale delle acque reflue domestiche;
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- art. 39 Acque meteoriche di dilavamento, acque di prima pioggia e acque di
lavaggio.
L’azienda ha quindi adottato diversi accorgimenti per prevenire l’eventuale
inquinamento delle acque:
- l'area è stata classificata come zona vulnerabile ai nitrati di origine agricola e quindi
devono essere rispettate le prescrizioni previste dalla DGR 2495/06 e successive
integrazioni e modifiche per l'utilizzazione dei reflui zootecnici, si è però verificato
che il razzolamento delle faraone non comporterà problematiche poiché la quantità di
azoto escretato dagli animali verrà interamente assorbito dal cotico erboso presente
nelle aree esterne;
- non vi è produzione di acque reflue domestiche grazie al sistema di
fitoevapotraspirazione;
- per motivi igienici le acque meteoriche delle coperture vengono scaricate
direttamente nel terreno (non sono presenti grondaie o tubazioni per evitare ristagni
idrici e aree rifugio per i roditori). Quelle non assorbite vengono convogliate
attraverso scoline alla vasca di laminazione. Si precisa che le acque di raccolta non
sono contaminate poiché non sono entrate in contatto con pollina o detergenti di
qualsiasi natura. Inoltre l’azienda non produce acque di lavaggio poiché la pulizia dei
fabbricati viene effettuata con scopatrici meccaniche e lance ad aria e nella fase di
disinfezione il sanificante viene fatto evaporare naturalmente senza lasciare residui.
Il corso d'acqua più vicino all'allevamento risulta essere il fiume Po, a più di 5 km.
Vista la distanza (supera i 150 metri imposti dal D.Lgs 152) l'area in esame non
risulta sottoposta a nessun vincolo.
Attualmente il territorio agro-silvo-pastorale della provincia di Rovigo sul quale si
esercita la caccia, in forma programmata, è suddiviso in tre ambiti, coincidenti con
l'individuazione dei comprensori omogenei. Sulla base di tali criteri, il Piano
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Faunistico individua gli Ambiti Territoriali di Caccia (A.T.C.), rispettivamente
denominati Polesine Occidentale, Polesine Centrale e Delta del Po. Quest'ultima
zona comprende il territorio dei comuni di Rosolina, Porto Viro, Porto Tolle, Taglio
di Po, Ariano nel Polesine e Corbola e quindi l'area presa in esame.
Il Piano Faunistico Venatorio 2007/2012 classifica l’area presa in esame come
territorio vallivo-lagunare in zona di ripopolamento e cattura. Non sono previsti
particolari vincoli per l’edificazione di nuovi fabbricati avicoli.
Il Consiglio Provinciale di Rovigo ha adottato, nell'aprile del 2009, il Piano
Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP). Nell'ambito del comprensorio del
Delta del Po è stata individuata una sub-area prevalentemente interessata da
tematiche ambientali, che viene definita zona umida, nell'accezione accreditata dalla
Convenzione di Ramsar. Ha previsto quindi la formazione di un Piano di Area, che
viene inoltre riconosciuto come ambito per l'istituzione del parco interregionale ed
area di tutela paesaggistica regionale (art. 33 delle norme tecniche di attuazione). Il
parco è stato istituito dalla LR n.36 dell'8 settembre 1997. L'area oggetto di
valutazione ricade entro il perimetro del territorio del Delta, ma non è compresa nel
Parco Naturale Regionale, non sono quindi previsti vincoli di pianificazione. La
tavola dei Vincoli e Pianificazione territoriale indica inoltre che l'area presa in esame
ricade interamente nella zona sismica 4, classificata ai sensi dell'O.P.C.M. 3274/2003
e s.m.i.; mentre la tavola della Sicurezza idraulica e idrogeologica classifica l'area
come Fascia C, cioè fascia di inondazione per tracimazione o rottura degli argini
maestri. La tavola del Sistema insediativo-infrastutturale identifica una rete
ferroviaria in progetto nelle immediate vicinanze dell'impianto zootecnico. Nella
tavola 5, Sistema del paesaggio, vengono identificati dei beni centuriati nelle
vicinanze del centro zootecnico. Per questi elementi di paesaggio sommerso, di cui
fanno parte anche dossi, zone di bonifica e percorsi di vie romane Popillia interna e
costiera, le Norme Tecniche vigenti e/o adottate non danno specifiche indicazioni,
nemmeno a livello comunale. L'azienda ha quindi provveduto ad inoltrare una
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richiesta di chiarimenti alla Soprintendenza per i Beni Archeologici per il Veneto;
alla società non è ancora pervenuta alcuna risposta. Si sottolinea comunque che
nell’area immediatamente limitrofa all’impianto non sono mai stati rinvenuti reperti
archeologici e nemmeno i primi scavi delle fondazioni hanno portato alla luce
testimonianze delle agro-centuriazioni romane. Inoltre lo stesso comune di Ariano
nel Polesine, nel rilasciare il Permesso a costruire, non ha richiesto la presenza di un
archeologo. La Società Agricola Agraria Erica srl, si rende disponibile, qualora la
Soprintendenza lo ritenesse necessario, a redigere un studio approfondito a cura di un
archeologo qualificato.
L'impianto della Società Agricola Agraria Erica srl ricade entro l'area classificata
come paesaggio agrario a forte frammentazione con presenza di siepi e alberature.
L'articolo 55 del Piano d’Area (PA) non riporta nessun vincolo specifico, lasciando
alle amministrazioni comunali prevedere nei loro strumenti urbanistici le modalità
per la conservazione della morfologia tipica della zona, pur facendo riferimento ad
una riqualificazione ambientale attraverso l'uso di specie arboree ed arbustive
autoctone. La ditta ha, sotto quest'ottica, deciso la piantumazione di un filare di
pioppi lungo tutto il perimetro dell'impianto.
Attualmente non è stato approvato dal Comune di Ariano nel Polesine nessun Piano
di Assetto del Territorio, è quindi ancora in vigore il Piano Regolatore Generale
(PRG). Quest'ultimo non riporta nessun vincolo per la zona interessata dall'impianto,
che viene classifica come zona agricola E2, cioè un'area di primaria importanza per la
funzione agricolo produttiva, anche in relazione dell'estensione, composizione e
localizzazione dei terreni.
Flora e fauna
La vegetazione attualmente presente è il risultato dell'attività antropica storicamente
presente nella zona presa in esame. A partire dalla prima metà del 1900 si
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realizzarono infatti imponenti opere di bonifica di tutti i terreni bassi e delle valli da
pesca, portando nel 1981 gli ambienti salmastri all'8,9% del territorio bassopolesano
(cent'anni prima erano il 17,2%). Un'altra sostanziale modifica alla flora e fauna
presenti è derivata dalle opere idrauliche per il consolidamento degli argini e il
miglioramento del deflusso delle acque del Po, che hanno ulteriormente impoverito
la biodiversità fluviale. L'avvento della meccanizzazione negli anni '60 ha poi
permesso lo sfruttamento di maggiori porzioni di terreno, passando da piccoli
appezzamenti, limitati da siepi, alberature e incolti, a vaste superfici praticamente a
monocolture. Si è assistito quindi ad un processo di semplificazione della
vegetazione, e di conseguenza anche della fauna.
La tipologia forestale potenziale sarebbe costituita dal Querco-carpineto-planiziale,
formazione boschiva costituita da Rovere, Farnia, Carpine, Acero, Frassino e Olmo
con la presenza di Salici e Ontani lungo i corsi d'acqua.
La biodiversità del territorio, in termini di flora e di fauna, è quindi legata
essenzialmente all'attività antropica; anche se sono ancora presenti animali come il
riccio, la talpa e innumerevoli arvicole, mancano praticamente del tutto i grandi
mammiferi. Per quel che riguarda l'avifauna la sua distribuzione risulta molto
influenzata dalle vaste zone agricole e dalla scarsa presenza di alberi. C'è inoltre da
sottolineare che è consentita la caccia, ovviamente secondo il calendario venatorio
approvato dal Piano Faunistico Venatorio Regionale.
La Zona di Protezione Speciale più vicina (ZPS IT3270023 – Delta del Po) dista
circa 1250 metri. L'area rappresenta una delle zone umide più rilevanti d'Europa, ma
come descritto in precedenza, l'impianto preso in esame non rientra nel Parco
Regionale. A poco più di due chilometri si trovano invece le Dune Fossili di Ariano
nel Polesine (SIC IT3270005), parte del cordoni dunosi litoranei che si estendevano
dal fiume Adige fin oltre Comacchio in età preetrusca.
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Impatti ambientali
Per valutare gli impatti ambientali si è scelto di utilizzare una matrice bidimensionale
simile a quella proposta da Leopold (1971). Questo permette non solo di individuare
gli impatti ma anche di organizzare i fattori coinvolti in modo immediatamente
comprensibile. In verticale viene riportata la lista delle componenti (ambientali e
antropiche/sociali) che viene messa in relazione con la lista delle attività (costruzione
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costruzione gestione
componenti progettuali
alle
stim
enti
e sc
avi
real
izza
zion
e ed
ifici
impi
antis
tica
caric
o/sc
aric
o m
ater
iali
ingr
asso
avi
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smal
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mitigazioni
componenti ambientalisalute umana
intensificazione del traffico veicolareaccumulo di rifiuti pericolosi o nonsviluppo di organismi indesiderati
biosfera (flora/fauna)
riduzione superficie agricolaalterazione di habitat protetti / corridoi ecologici
interferenze sulla flora / fauna circostantidiminuzione della diversità biologica dell'area
suolo / sottosuolo
modifiche della morfologie e litologia del suolocreazioni di accumuli di terrenoimpermeabilizzazione del fondo
percolazione di sostane nel sottosuolomodifica dei processi di erosione e deposito
canalizzazione delle acque piovanecaptazione da corpi idrici – pozzo
realizzazione di opere di assetto idrogeologicoscarichi idrici superficiali – fognature
atmosfera (aria ed emissioni)
diffusione di polveridiffusione di odori
illuminazione notturna del sitoemissione di rumori molesti
vibrazioniradiazioni ionizzate e non
paesaggio
siepe perimetralerealizzazione di strutture permanenti
modifica delle viabilità esistenteintroduzione di ostacoli visivi
perdita di paesaggi fruiti e apprezzati
patrimonio culturale
LEGENDA effetto negativoeffetto negativo presente ma trascurabileeffetto non presente o non significativoeffetto positivo
stoccaggio in aree idonee, ventilazione forzata, trappole e trattamenti contro mosche e derattizzazione
siepe perimetrale, mantenimento del prato stabile nelle aree di razzolamento
rete scolante interna e vasca di laminazione
ambiente idrico (acqua superficiale e sotterranea)
impianto di fitodepurazione, separazione delle acque piovane dai reflui e scelta delle migliori tecniche disponibili (MTD)
siepe perimetrale e scelta delle migliori tecniche disponibili (MTD)
ambiente fisico ( rumori, vibrazioni, inquinamento luminoso e radiazioni)
manutenzione costante dell'impiantistica e adeguamento al ciclo biologico degli animali
Studio Agronomico Forestale dott. Baldo GabrieleLocalità Ritonda 77 – 37047 San Bonifacio VR
Tel. 045.7612622 - Fax 045.6107756 - Mail: [email protected]___________________________________________________________________________________________________________________________________
e gestione dell'impianto) posta in orizzontale. La matrice rappresenta quindi le
relazioni causa-effetto tra le attività e i fattori potenzialmente suscettibili di
variazioni. Nel caso preso in esame si è optato per una valutazione qualitativa degli
effetti, indicando i casi rilevanti con una scala di colori (verde, arancio, rosso e
bianco) in base all'entità dell'impatto (positivo o negativo, presente o non presente).
Come si può notare non è segnalato nessun effetto positivo. Questo è semplicemente
dovuto alla scelta delle componenti ambientali prese in esame. Si è infatti voluto
porre maggiormente l'attenzione sugli aspetti legati all'ambiente naturale, piuttosto
che agli evidenti profitti produttivi, non solo per l'azienda stessa ma anche per
l'indotto ad essa collegato (tecnici specializzati, trasportatori, industrie secondarie,
ecc). Non sono presenti nemmeno aspetti fortemente negativi, in quanto il progetto è
stato studiato per inserirsi armoniosamente nel paesaggio e nell'ambiente, senza
stravolgerne le caratteristiche, sia estetiche che funzionali.
Le intersezioni tra fattori ambientali e progettuali che sicuramente non danno origine
a nessuna alterazione o modificazione dello stato attuale vengono invece lasciate in
bianco.
Tipologia di stabulazione e alternative progettuali
La struttura che verrà realizzata nei nuovi capannoni corrisponde alla tipologia,
descritta nella Direttiva 96/61/CE e D.Lgs 372/99, denominata 4.3.1 Ricoveri con
ottimizzazione dell'isolamento termico e della ventilazione, anche artificiale, con
lettiera integrale sui pavimenti e abbeveratoi antispreco.
Come descritto nelle Linee Guida, gli avicoli da carne vengono allevati a terra su
lettiera generalmente di paglia o trucioli di legno. Sia per ragioni di benessere
animale che di contenimento delle emissioni si deve evitare che la lettiera sia
ditta: Società Agricola AGRARIA ERICA srl – PO4 vers. II 16 di 18
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bagnata. Di qui l'uso di sistemi anti-goccia, con coibentazione dei capannoni e
ventilazione interna.
Le alternative strutturali prese in considerazione per l’allevamento sono le seguenti:
1. la stessa tipologia adottata dall'azienda, ma con stoccaggio in vasca scoperta;
2. la stessa tipologia adottata dall'azienda, ma senza ventilazione forzata;
Tutte le tipologie di stabulazione vengono, nelle Linee Guida, classificate come
Migliori Tecniche Disponibili (MTD), ma presentano delle problematiche più o
meno marcate rispetto alla soluzione scelta.
1. stoccando la pollina in un ambiente scoperto non si posso attuare i sistemi di
contenimento degli odori e delle polveri (sistema di nebulizzazione) previste nel
progetto preso in esame. La mancanza di isolamento della pollina dall'ambiente
circostante permetterà inoltre la proliferazione degli insetti.
2. la mancanza di ventilazione forzata, pur potendo garantire un adeguato benessere
degli animali con una gestione accurata delle finestrature, non agevola l'iniziale
disidratazione della lettiera all'interno dei fabbricati durante tutto il ciclo produttivo.
Questo processo, come più volte descritto, è fondamentale per il contenimento dei
patogeni, nonché degli odori.
Mitigazione impatti
Per ridurre l'impatto visivo degli allevamenti avicoli l'azienda realizzerà filari di
piante per formare una cortina vegetale, limitando al minimo la visibilità degli
allevamenti. Oltre a creare una barriera visiva, le piante riescono a trattenere le
polveri e ridurre lo spostamento dell'aria diminuendo quindi la propagazione di
eventuali odori.
ditta: Società Agricola AGRARIA ERICA srl – PO4 vers. II 17 di 18
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Per ridurre le emissioni di ammoniaca e di altri gas si procederà organizzando un
alimentazione a cinque fasi in cui il contenuto di proteine dei mangimi segue i
fabbisogni nutrizionali degli animali. Le diverse fasi di alimentazione verranno
gestite dai tecnici nutrizionisti specializzati forniti della ditta soccidante.
Tutti i capannoni sono costruiti con pannelli tipo sandwich con poliuretano. Questo
materiale permette una maggiore coibentazione dell'ambiente di stabulazione e
quindi un risparmio energetico sull'utilizzo del GPL per il riscaldamento e un
risparmio elettrico dei consumi dei ventilatori.
La presenza dell'impianto fotovoltaico di scambio sul posto da 199,51 kw permette di
generare l'energia sufficiente al funzionamento delle apparecchiature interne alla
palazzina uffici e di tutti i capanni (illuminazione, computer, ventilazione,
distribuzione di mangime e acqua, ecc) direttamente con fonti rinnovabili.
ditta: Società Agricola AGRARIA ERICA srl – PO4 vers. II 18 di 18