sugli zeri dei polinomi sferici ed ultrasferici

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Sugli zeri dei polinomi sferici ed ultrasferici. ~ota di ~CESCO ~. TR~COm (a Pasadena, Calif.). Bunts. - Semplificazione di risultati reeentemente ottenuti da L. GATTESCI-II sull'argomento. 1. In un lavoro in questi stessi Annali (~) feci recentemente vedere come da uno sviluppo asintotico di uua eerta funzione possano dedursi aualoghi sviluppi pei suoi zeri, ene feci alcune applicazioni alle funzioni di BESSEL, alle funzioni ipergeometriche confluenti (~) e ai polinomi sferici di LEGEI¢DRE. Ultimamente L. G~.~sc~I (~) ha ripreso in esame quest'ultima applica. zione estendendola al caso dei polinomi ultrasferici ~,P(Z), nonchb portandovi l'essenziale complemento di assegnare, sotto certe condizioni, un confine supe- riore dell'errore commettibile calcolando gli zeri di P~) con la relativa formula asintotica. Precisamente GATTESCHI mostra che se si indiea con 0,. l'r-esimo zero di ~_,,PV')tcos0)~ nell' intervano (0, ~), sotto certe condizioni di cui pifl sotto, si ha (~) dove k(1 -- k)(n -¢- ), + 3) 2) eotg ~,. + p(n, k} o,. = ~,. + ~(~ 4- ~)(~ + ~ + 1)(n + ~ + 2r + ), -- 1 23.7 -~- 8.7C(),,9) (~) ~,.-- I p(n, ~)I < 2(n + k) ~' 24(n + k) ~ essendo in generale (3) o(~, m)= (tz -YW ' < ~ ) tg ~ ~, ~ k < 1 (m = 1, 2, 3, ...). (i) Sugli zeri delle funzioni di cui si eonosce u~a rappresentazione asintotica, t. (1) 26 (194.8), tap. ~83.300. (e) Colgo l'oecasione per avvertire ehe il mio risuttato sugli zeri delle funzioni eonfluenti trovavasi gi~in HER~L SC~mDT, Ueber Existenz und Dctrstelhtng impliziter Funktionen bei singularen Anfangs~verten, ~ Math. Zeitsehr. ~, 48 (t938). pp. 533.552 (% form. (15) a p. 5~1) dove era utato ottenuto con un metodo non privo di punti di contatto col mio. (3) Una for~nula asintotica per l'approssimazione degli zeri dei polinomi di Legendre, , Boll. Unione Mat. Ital. ~), (3) ~ (19~9), pp. 240-250 e Approssimazione asintotica degli zeri dei l~olinomi ~ltrasferici, ¢ Rend. ~Iat. e App1. l~oma 'b (5) 8 (19~9)~ pp. 399411.

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S u g l i z e r i d e i p o l i n o m i s f er i c i e d u l t r a s f e r i c i .

~ o t a di ~ C E S C O ~ . TR~COm (a Pasadena , Calif.).

Bunts. - Semplificazione di risultati reeentemente ottenuti da L. GATTESCI-II sull'argomento.

1. In un lavoro in questi stessi Annal i (~) feci recentemente vedere come da uno sviluppo asintotico di uua eerta funzione possano dedursi aualoghi sviluppi pei suoi zeri, e n e feci alcune applicazioni alle funzioni di BESSEL, alle funzioni ipergeometriche confluenti (~) e ai polinomi sferici di LEGEI¢DRE.

Ul t imamente L. G ~ . ~ s c ~ I (~) ha ripreso in esame ques t 'u l t ima applica. zione estendendola al caso dei polinomi ultrasferici ~,P(Z), nonchb portandovi l 'essenziale complemento di assegnare, sotto certe condizioni, un confine supe- riore del l 'errore commettibile calcolando gli zeri di P~) con la relativa formula asintotica. Precisamente GATTESCHI mostra che se si indiea con 0,. l ' r -esimo zero di ~_,,PV')tcos0)~ nell' intervano (0, ~), sotto certe condizioni di cui pifl sotto, si ha

(~)

dove

k(1 - - k)(n -¢- ), + 3) 2) eotg ~,. + p(n, k} o,. = ~,. + ~(~ 4- ~)(~ + ~ + 1)(n + ~ +

2r + ), - - 1 23.7 -~- 8.7C(),,9) (~) ~, . - - I p(n, ~)I < 2(n + k) ~ ' 24(n + k) ~

essendo in generale

(3) o(~, m ) = (tz - Y W ' < ~

) tg ~ ~, ~ k < 1

(m = 1, 2, 3, ...).

(i) Sugli zeri delle funzioni di cui si eonosce u~a rappresentazione asintotica, t. (1) 26 (194.8), tap. ~83.300.

(e) Colgo l 'oecasione per a v v e r t i r e ehe il mio r isut tato sugli zer i del le funzioni eonfluent i t rovavas i g i ~ i n HER~L SC~mDT, Ueber Existenz und Dctrstelhtng impliziter Funktionen bei singularen Anfangs~verten, ~ Math. Zeitsehr. ~, 48 (t938). pp. 533.552 (% form. (15) a p. 5~1) dove era utato ot tenuto con un metodo non pr ivo di pun t i di contatto col mio.

(3) Una for~nula asintotica per l'approssimazione degli zeri dei polinomi di Legendre, , Boll. Un ione Mat. I tal . ~), (3) ~ (19~9), pp. 240-250 e Approssimazione asintotica degli zeri dei l~olinomi ~ltrasferici, ¢ Rend. ~Iat. e App1. l~oma 'b (5) 8 (19~9)~ pp. 399411.

9~ F. G. 'T~.icoMi: Sug'li zer4 dei pal~tnomi sfer~ci etI u l2rasfe:rici

Quanto alle condizioni, altre 1' implicita condi~ione 0 ~ k ~ 1 e la limi- tazione

(dove le parentesi quadre denotano la parte intera del numero tra di esse) per l' indice r dello zero t he si considera, dev ~ essere n ~_ 10 e devono essere soddisfatte le tre disuguaglianze :

(A) 28.6 ÷ 65.7C()., 9) ~tl - - ).)7: 27(n -t- ).)~ < (n --b- ~ + 1) (n ÷ ). -I- 1/2)

V3+C(),, 1) 9V3 -+- (11 + V3)¢(),, 3) (B) 4(n -t- k} -I- 32(n -~- ).)~ < (1 -t- ~)7:

75 k(1 - - ).)= (C) 2'(n + ;~)3 < (n -t- )~ -~- 1)(n + ). + 1/2t}"

2. Come si vede, il risultato di GAT~ESC:gI ~ semplice ed elegante m a l e condizioni (A), (B) e (C) sono uu po' complicate e cib mi faceva molto esitare se accoglierlo o meno nella breve monografia sui polinomi ortogonali che sto a t tualmente compiiando pel B a t e ~ n Manuscript Project ('). Mi sono per- cib chiesto se tali condizioni non potessero eventualmente venir poste sotto una forma pifi semplice, accorgendomi cosi anzitutto the le condizioni (A) e (C) potevano fondersi nell ' unica

(5) v ~ - A(v + 1)(v + 1/~) > 0 ponendo

. /2s.6 + 6 5 . w ( ~ , 9) 75 ) (6) . + ~ = ~ , A = l , l ~ x [ ~ - - U ~ ' ~ ( 1 ~ ) ~ .

Meglio ancora, considerato t he il primo membro della (5) ~ (per v positivo) una funzione crescente f(v) che parte dal valore negativo - - A / 2 per v - - 0 per giungere a + oc per v - - + c~ e che inoltre i~

f ( A , = - - ~ A ( 3 A - ~ - I , . ~ O , f ( A + ~ ) = I ( A - ~ - ~ ) > O ,

ci si accorge c h e l a condizione (5) equivale a imporre the debba essere v ~ v 0 dove v0: l ' un i ca radice positiva del l 'equazione cubica f{v)=-0, ~ un certo numero compreso fra A ed A -+- 1/2. Conseguentemente le condizioni (A) e (C) possono, con lieve scapito di generalit/~, sostituirsi con la ben pifl semplice

condizione 1

(7) n ~ A + ~ -- ),

dove A ~ dato dalla seconda delle (6).

(~) Un'iniziativa del California Institute of TechnoZogy finanziata dall' Office of Naval Research degli U. S. A.

° F. G. Tr~ICOMI: Sugli ~e'~i dei pob owm, sfe,ri, oi ed ultra¢ferici 95

Resta la condizione (B) che ponendo

(8) V3 + c0,, 1} 9V3 + (11 + v~)c(x, 3) _ B' 8(1 + ),)7: = B, 32(1 + ~)~ - - - -

assume la forma v 2 - 2 B y - B' < 0

ed equivale quindi (per v positive) a porre

v ~ B + V B ~ + B ' eio~ :

(9) n > B* - - )`, B* == B + V~- + B'.

In conclusione, supposto 0 < X < 1 e soddisfatta la limitazione (4) per 1' indiee r dello zero ehe si considera, le formule {t)-(2) risultano valide sotto la sola condizione n > no(),) essendo no(),) it pii~ grande fra i ire numeri

1 10, A + 2 - )`' B*- - )`,

con 1' osservazione c h e s e non ~ no(X)~ B* ~ ), si pub porte anche n = no(), ). He volute calcolare numer icamente ng(),) per alcuni valori di )` trovando

i risultati seguenti

0.1 0.3 0.5 0.7 0.9

A -4- 1/2 - - ~ 28.94.10 ~ 336.66 5.996 7.071 16.179

B* - - ~ 5.60 0.745 0.004 - - 0.522 - - 0.757

no(), ) 28.94.10 ~ 336.66 10 10 16.179

Da questa rubella si vede ehe ~ sempre B * - - ~ < A-0- 1 /2 - - ) , clog ehe la condizione (B) ~ assorbiia dalla (7). Si vede inoltre facilmente che per

0.41 ~ )` ~ 0.8

le formule (1)-(2) sono cer tamente valide per n ~ 10, supposto beninteso ehe l ' indiee r dello zero che si eonsidera soddisfi alia condizione (4).

3. Se, r inunciando alla limitazione del l 'errore , si vuole solo un 'espres . sione asintotiea (per n ~ ~:~) degli zeri di P(~)(x) la formula (1) pub essere notevolmente semplifiea~a. Infatt i si ha

n-t- k + 3 1 ( : 3 ) ( ~)-~( X : I ) - ' ( ) , + 2 ) - ' (n .+_)~} (n+) ,+ l } (n+) `+2 i~ - 1+ )' 14- 1 + 14- =

111 ), + 3 - - ) ` - - (X + 1)--.()` + 2t ] 1(1 2~) = ~ + n + o ( n -'~) = ~ - - ~ + o ( n - ' )

96 F. G. TRIeoMT: Sug!i ze~i dei patinomi sfer~ci ed ul, tra,,vfcrici

e conseguen temen te , essendo al t resi ~ ~ O(n -4) possiamo scr ivere che

k ( 1 - ~)(1 ~-)cotg ~ + 0(n-4). (10) O,. ~ ~,. + 2n~.~ - -

Cor r i spondentemente , ponendo

COS 0 ; , " - - Xr, c o s 0",, ~ X, , (11)

si ha pure 2~

(12) X,. ~- [1 k ( 1 - k ) ( 1 2 n , z - - n ) ! X , . ÷ O(n-4).

Queste fo rmule valgono non solo per gli r soddisfacent i alla condizione (4) ma, pifi gene ra lmen te , sempre che I t - - n / 2 I t e s t a l imi ta to al c rescere di n, come p. es. succede se - - n u m e r a n d o gli zeri dal cenlro invece ehe dall ' e s t remo di des t ra - - si f iene fisso 1' indice al c rescere di n.

I n par t i eo la re per i - ---1/2 (easo dei pol inomi di LEGE~DRE) la (12) forn isce

[ 1 ( i - - 1 ) l x " + O ( n - * ) ' ( ) ' - - 2 ) (13) X,. == [1 - -

e cib sempl i f ica e re t t i f ica nel tempo stesso la fo rmula (44) del mio lavoro cir. (~) in cui e ra incorsa u n a svista (oppor tunamen te nota ta dat GA~T]~SC]tI) dovuta al fatto ehe, nell ' e segui re i re la t ivi calcoli avevo sbagliato il segno del la quan t i th colh deno ta ta con w:.

4. L ' e s t r e m a semplicith, delle fo rmule p receden t i fa sorgere l ' idea di cal. eolare il successivo t e rmine di esse, ma qui le cose si compl icano un pochino.

P ree i s amen te , se rvendos i del le stesse notazioni usa te nel mio tavoro ci- tato (l), si t rova sucees s ivamen te che

Go~ = ( - - t)"+~ 37' v3 G~ = (--21)~ )41 - - ~)n(v - - 1) eo~ , ~ ,

G~, ( - - 1)"*' i(1 -- 3,)(), q- 1)(2 - - ;~) ~ - f cos 2G,

G~0 - - (--3!1)")ql - - k)(), 4- 1)(k + 2)(2 - - X)(3 - - Z)( v - - 1)(v - - 2)(v - - 3)

~V o - -

cos 3G, ;

X {1 --- X) ),(1 - - ),)n~(n + 2), -- )3) sin 2G. v ( v - 1) n c o s @,., +v, = - - v~(v - - i ) ( v - - 2)

),(1 - - ),)()~ -+- 2)(X + 3) cos 3G. + O(n-~), w~ --~ 3n

w0 wo [1 ).(1 - - k) ] 2n sin 0,. - - 2n sin ~,. 2n. ~ cotg ~ G- "~" O(n- ~);

F. G. TRIcom: Sug'li ze~ dei pa~vmi sfar~ci ed u~traafe~ci 97

e r isutta cosi che

(14 ) (9 , . -~ , .+ 2n ~ i l - - n + ] ~ 2).(]9:(+1)-- ~ n ~ , . t cotg~, .+O(n-~) .

A questa formula potrebbe darsi, volendo, una forma analoga alla (12)ma qui la cosa ~ meno conveniente.

In partieolare nel caso dei polinomi di LEGENDI~E (), : 1/2) si ha

1 1)1 (15) 0,. --- ~,. -F 8n ~ 1 - - - n ÷ ~ 34 si ~i. eotg ~,. -I- O(n-5).

Fra l 'a l t ro queste formule pifi generali pongono bene in luce c h e l a condizione essenziale per la validit'h delle formule asintotiche del § 3 ~ che, al divergere di n, il comportamento del l ' indice r sia tale che l 'angolo 8,. definito dalla prima delle (2) non si avvicini mai n~ a 0 n~ a ~:.

Anna~i di Matematicc~ 13