sviluppo territoriale consapevole
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MODELLO DI SVILUPPOTERRITORIALE A BASE L’IDENTITÀ LOCALE E LA COMPATIBILITA’ AMBIENTALE
ing. Antonino Signorello Ufficio progettazione IRSSAT settore urbanistica
“SVILUPPO TERRITORIALE CONSAPEVOLE”

ing. Antonino Signorello Ufficio progettazione IRSSAT settore urbanistica
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L’ANTROPOCENE
Termine coniato nel 2000 dallo scienziato Premio Nobel
Paul Crutzen per definire l'era geologica attuale, in cui
l'uomo e le sue attività sono le principali fautrici delle
modifiche climatiche mondiali.
Inizio dell’Antropocene 1784, James Watt inventa il motore a vapore
• negli ultimi 150 ani l’umanità ha esaurito oltre il 40% delle riserve conosciute
di petrolio;
•Oltre il 50% della superficie delle terre emerse dell’intero pianeta è stata
trasformata direttamente dall’azione umana;
• ci appropriamo per i nostri scopi, di più della metà di tutte le acque dolci
accessibili e disponibili e le risorse di acqua sotterranee presenti sul nostro
pianeta si stanno rapidamente esaurendo in molte aree;
• alteriamo drammaticamente gli ambienti costieri e marini;
•I tassi di estinzione delle specie viventi stanno rapidamente incrementando,
siamo nel pieno di un’estinzione di massa dovuta all’azione di una singola
specie, quella umana.

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Impronta Ecologica (Ecological Footprint)
Concetto elaborato e gradualmente affinato dall’ecologo
William Rees con la collaborazione di Mathis Wackernagel.
La sua definizione formale è la seguente:
L’impronta ecologica misura quanto l’umanità richiede alla biosfera
In termini di terra e acqua biologicamente produttive necessarie per
Fornire le risorse che usiamo e per assorbire i rifiuti che produciamo.
Di fatto l’impronta ecologica misura la quantità di terra necessaria ad
equilibrare i consumi prodotti dalla singola persona, da una popolazione
o da un’attività produttiva.
Questa’area viene espressa in ettari globali, ettari cioè con una
produttività biologica media globale

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Global Footprint Network (www.globalfootprint.org)
Struttura internazionale che riunisce tutti gli studiosi e le
organizzazioni che lavorano sullo sviluppo del metodo
dell’impronta ecologica, per la standardizzazione dello stesso e
la diffusione del concetto.
In italia il WWF , commissiona il primo calcolo dell’impronta ecologica.
L’impronta ecologica e le sue applicazioni, come indicatore integrato
di sostenibilità hanno avuto un forte sviluppo, in particolare da quanto
Il WWF ha ufficialmente adottato il metodo nella sua ben nota
pubblicazione biennale “Living Planet Report”.

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Global Footprint Network (www.globalfootprint.org)
Come ogni azienda, il nostro Pianeta ha un bilancio annuale il quale
produce un certo quantitativo di risorse ed è in grado di assorbire un
certo quantitativo di rifiuti.
Dal 1980 l’umanità è in condizione di sovraconsumo, Overshoot.
Dati 2008 la capacità biologica impiegata è pari a 1,4 pianeti.

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Earth Overshoot Day
Prestito al futuro, Mathis Wackernagel“Da adesso fine alla fine dell’anno noi attingeremo dalle nostre riserve
ecologiche, chiedendo un prestito futuro. Ciò può continuare per un breve
periodo, ma fondamentalmente tutto ciò porta a un accumulo di rifiuti e
all’esaurimento delle reali risorse da cui dipende l’economia umana”
Il sovraccarico ecologico è alla radice di molti dei più urgenti
problemi che dobbiamo fronteggiare: il cambiamento climatico,
la diminuzione della biodiversità, la riduzione delle foreste, il
collasso della pesca e l’attuale crisi alimentare globale.
31 Dicembre 1986 , primo Earth Overshoot Day
1996, consumi maggiorati del 15%, Overshoot Day cade a Novembre
2008, sovraconsumo pari al 40%, Overshoot Day 23 Settembre

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Prestito al futuro

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Prestito al futuro

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Situazione Italiana

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Situazione Italiana
S.T. : 0,51 ha I.E.: 3,37 D.S.: -1,47
S i c i l i a

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Calcolo dell’Impronta Ecologica
Alimenti
Abitazioni
Beni di consumo
Servizi
Trasporti
1 kg di pane comporta 10 mq d’impronta
Casa di un piano 150 mq comporta 1500 mq d’impronta
Un maglione di lana comporta 400 mq d’impronta
50 € di servizi telefonici comportano 200 mq d’impronta
10 Km di spostamenti comportano:
• in bici 122 mq
• in autobus 425 mq
• in auto 2140 mq

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Critiche sul modello esistente
• riduce tutti i valori ad un sola unità di misura, la terra;
• non si fa riferimento all'approvvigionamento da fonti non rinnovabili;
•non sono considerate altre emissioni oltre a quella di CO2;
•nel caso dell'energia nucleare le scorie radioattive sono ignorate;
• non viene misurata la dipendenza da risorse non rinnovabili;
• lo stesso si può dire per la produzione di rifiuti e di materiali non smaltibili;
• l'inquinamento non è considerato, ad eccezione delle emissioni di CO2.
Da ciò deriva che:
il danno ambientale reale è molto maggiore di quello che mostra l'impronta
ecologica, perché non vengono considerati molti fattori degradanti;
l'impronta ecologica fornisce utili indicazioni, ma rimane uno strumento non
definitivo per le scelte dei governi: anche se si dovesse raggiungere la parità
tra consumi e disponibilità questo non ci assicurerebbe la soluzione dei
problemi ambientali.

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La Consapevolezza Territoriale, attraverso l’uso di un’impronta consapevole

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Indicatore del movimento anagrafico, Comune di Milo

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leL’Energia come motore per il rilancio economicodel Territorio
Fotovoltaico
Solare Termico
Energia Idroelettrica
Energia Eolica
Biomassa

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L’Energia come motore per il rilancio economicodel Territorio
Risorse culturali

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L’Energia come motore per il rilancio economicodel Territorio

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L’Energia come motore per il rilancio economicodel Territorio

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L’Energia come motore per il rilancio economicodel Territorio
Relazioni energetiche

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leL’Energia come motore per il rilancio economicodel Territorio
Scheda di autovalutazione

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leFotovoltaico
Indicatori di Contesto

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leFotovoltaico

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leEolico
Indicatori di Contesto

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leEolico

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leEnergia Idroelettrica
Indicatori di Contesto

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leBiomassa
Indicatori di Contesto
Centro Ricerche sulle biomasse dell’Università di Perugia
200 ettari coltivate a vite
Azienda
150 tonnellate di biomassa
La biomassa raccolta, attraverso un processo di
conversione energetica mediante una caldaia ad
olio diatermico, ha consentito la produzione di calo-
re per il riscaldamento dell’azienda, di acqua
refrigerata per il condizionamento nel processo di
vinificazione, di acqua fredda per il condizionamento
delle cantine nel corso del periodo estivo e di
vapore per il processo di imbottigliamento
(sterilizzazione delle bottiglie).

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leLa Filiera Energetica
Potatura e rotoimballatura degli scari della vite
Stoccaggio, cippatura, immagazzinamento
Conversione in energia

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leLa Filiera Energetica
L’impianto ha una potenza di 400 kW utili,
Consente la produzione di energia nelle seguenti forme:
• acqua calda per riscaldamento, acqua fredda per il
condizionamento dei locali e il processo di vinificazione;
• vapore per i processi di sterilizzazione.
200.000 € di investimento
45.000 €/anno di energia elettrica e combustibili
fossili risparmiati.
30.000 €/anno di ricavi al netto dei costi di
raccolta e produzione del cippato
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