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Motociclismo / giugno 2017 giugno 2017 / Motociclismo 1 2 t travellers L'ITALIA CHE "RIPARTE" UMBRIA t Nell'ultimo weekend di marzo, abbiamo partecipato a "L'Umbria si rimette in moto", evento che ha coinvolto 71 moto club e 64 comuni, fra i quali Assisi (in foto), da cui è partita l'idea. Il fine era mostrare, attraverso 40 itinerari tematici, che le bellezze artistiche e culturali della regione, sono pronte per accogliere nuovamente i turisti. Stesso fine ha il nostro percorso, che si sovrappone solo in parte a quello della manifestazione e che tocca centri "minori" di Leonardo Lucarelli - foto di Tommaso Pini SI RIMETTE IN MOTO L’UMBRIA DIDA DIDA Dida dida diad ditOliu verdius bonfenat, C. Tum scertifecor horavoc vid adduc internium or ium consum es bonsum, Ti. Efero hortimm oribusceri se mus. ego esces, ublissum te facci sul vius et erorum nervivastis igitiquam rei is, pervidit; et, faudac fatusta tudaciis res pre condum haelis comanti Km percorsi: 353 km Giorni impiegati: 2 Litri di benzina: 21 (circa) Quota più alta raggiunta: 1.300 m (Altopiano di Mucciafora)

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Page 1: t L’UMBRIA Km percorsi: Giorni impiegati: Litri di benzina: SI … · 2017-11-20 · dopo il terremoto dell’ottobre scorso l’afflusso di turisti ha avuto una flessione negativa

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Nell'ultimo weekend di marzo, abbiamo partecipato a "L'Umbria si rimette in moto", evento che ha coinvolto 71 moto club e 64 comuni, fra i quali Assisi (in foto), da cui è partita l'idea. Il fine era mostrare, attraverso 40 itinerari tematici, che le bellezze artistiche e culturali della regione, sono pronte per accogliere nuovamente i turisti. Stesso fine ha il nostro percorso, che si sovrappone solo in parte a quello della manifestazione e che tocca centri "minori" di Leonardo Lucarelli - foto di Tommaso Pini

SI RIMETTEIN MOTO

L’UMBRIA

DIDA DIDADida dida diad ditOliu verdius bonfenat, C. Tum scertifecor horavoc vid adduc internium or ium consum es bonsum, Ti. Efero hortimm oribusceri se mus. ego esces, ublissum te facci sul vius et erorum nervivastis igitiquam rei is, pervidit; et, faudac fatusta tudaciis res pre condum haelis comanti

Km percorsi: 353 km Giorni impiegati: 2 Litri di benzina: 21 (circa) Quota più alta raggiunta: 1.300 m (Altopiano di Mucciafora)

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Sta calando la sera in Val di Narco (PG) e i caschi che abbiamo lasciato sulle moto sono ricoperti da un velo di umidità. Poco prima di infilarli e ripartire, lanciamo un’ultima occhiata all’Abbazia di San Felice e Mauro, nella località

di Sant'Anatolia (PG). Ripensiamo alla storia che ci ha appena raccontato Marta, proprietaria dell’agriturismo Zafferano e Dintorni: nel V secolo 300 eremiti siriani giunsero in Italia, tra loro anche Mauro e suo figlio Felice che si fermarono proprio qui, in mezzo alla Valnerina. Gli abitanti li pregarono di eliminare un mefitico dragone che continuava a perseguitarli, richiesta che Felice esaudì prontamente infilando una lancia nel petto del mostro. Alcuni storici ritengono che questa leggenda sia un’allegoria della bonifica compiuta (forse) dai monaci 1.500 anni fa. L’unica cosa di cui siamo certi è che il luogo di culto è costruito sulla tomba di un santo eremita proveniente dalla Siria (tanto per ricordarci le nostre origini) e che l’edificio romanico, soprattutto all'ora in cui l'abbiamo visitato, è stupendo. LA RINASCITA "DIFFUSA" In Umbria ci ho vissuto per anni ed ero qui quando la terra tremò nel 1997. In parte proprio grazie a quel terremoto (lo so, può sembrare terribile dirlo) ebbe inizio

una rinascita a livello architettonico e stilistico che ha poi aiutato tutta la regione a posizionarsi come meta turistica diffusa e non concentrata solo sulle sue perle più blasonate, come Assisi, Gubbio o Perugia. Interi paesi in stato di abbandono sono stati restaurati e moltissime sono le strutture di accoglienza nate nel decennio successivo (alcune davvero di pregio, come il Monastero di San Biagio nel comune di Nocera Umbra, www.sanbiagio.net). Ora, però, la situazione è questa: dopo il terremoto dell’ottobre scorso l’afflusso di turisti ha avuto una flessione negativa del 64%, a fronte di una porzione di territorio colpita pari al 5% (fonte: Coldiretti). La macchina della ricostruzione si è già attivata, seppure con i tempi lunghi che, per forza di cose, la caratterizzano. Ma il problema più grande ora è cancellare la paura che tiene lontani i visitatori. Siamo stati quindi felici di accettare l’invito dell’Assessorato al Turismo del Comune di Assisi che, assieme alla Consulta Turismo dell’Anci Umbria, alla Confcommercio Umbria e all’associazione "I Borghi più belli d’Italia", ha proposto il progetto "L’Umbria si rimette in Moto", indirizzato proprio al popolo dei viaggiatori, categoria che ha sempre dimostrato di apprezzare le destinazioni umbre. Sono stati coinvolti praticamente tutti i Moto Club della regione e la Federazione Motociclistica Italiana -

Comitato Umbro, oltre ai vari comuni che hanno integrato l’evento con proposte ed iniziative ad hoc, mirate alla promozione delle proprie eccellenze culturali ed enogastronomiche. L’evento si è svolto nel primo weekend di primavera (25-26 marzo), ma non si è concluso: potete trovare tutte le notizie, le indicazioni e, soprattutto, gli itinerari sul sito umbriamoto.it (o anche cercando in rete l’hashtag #umbriamoto seminato sui vari social e forum di motociclisti-viaggiatori). PARTENZA DA BEVAGNA Ma veniamo al nostro giro, che vede un inizio baciato dal sole in una Bevagna piena di moto, dopo una notte passata in quel gioiello di borgo che è Torre del Colle. Qui si trova un bel progetto di "albergo diffuso": turriscollis.com, in cui si dorme in stanze a tema creative e raffinate, ma che trasmettono il calore di casa. Il nostro contatto qui è Cesare Pompei, presidente del motoclub Pepe Bevagna, con un glorioso passato da globetrotter, è lui che ha disegnato gran parte del percorso che faremo. “Bevagna oggi ha 5.000 abitanti, considerate che in epoca romana solo il teatro ne conteneva 8.000!”, ci dice con orgoglio. Stiamo chiacchierando in piazza Silvestri, che ci ha rubato il cuore quando siamo arrivati ieri sera,

con la luna alta e le luci soffuse che illuminavano le due chiese di San Michele Arcangelo e di San Silvestro, perle duecentesche. In particolare la seconda è surreale: quando entri hai la sensazione di trovarti contemporaneamente all’interno di una rovina e di un tempio. Spesso moto fa rima con cibo, soprattutto in zone come questa. Alla partenza del tour c’è di tutto: pane casereccio, porchetta, crostate, rocciata (una specie di strudel) e, soprattutto, il torcolo, una ciambella di pasta di pane addolcita con uvetta e frutta secca. Io ci provo a dire che sono a dieta, ma è inutile (e stupido) resistere, così partiamo già belli rimpinzati. Ci addentriamo subito sulla SP444, che ci regala un bello scorcio di Trevi, poco prima di raggiungerla seguendo la SP425. Cantata anche da Leopardi (“siede in vista limpida e serena e quasi d’incanto il viator l’estima”), si lascia ammirare dalla collina su cui poggia placida. Piazza Mazzini, raccolta e perfetta, sembra un set cinematografico. È qui che converge tutta la vita cittadina e oggi anche gran parte delle moto coinvolte nella manifestazione. E, manco a dirlo, si mangia di nuovo: ricotta fresca, pane scuro e un olio d’oliva eccezionali! Dalla piazza i gruppi si dividono: da un lato gli enduristi che si addentrano per le varie mulattiere (tutte strade percorribili), mentre noi e gli altri “stradisti” proseguiamo

DIDA DIDADida dida diad ditOliu verdius bonfenat, C. Tum scertifecor horavoc vid adduc internium or ium consum es bonsum, Ti. Efero hortimm oribusceri se mus. ego esces, ublissum te facci sul vius et erorum nervivastis igitiquam rei is, conlocultus scemquam patilin tum deffre tam peruntelut prei peris forum se pervidit; et, faudac fatusta tudaciis res pre condum haelis comanti

DIDA DIDADida dida diad ditOliu verdius bonfenat, C. Tum scertifecor horavoc vid adduc internium or ium consum es bonsum, Ti. Efero hortimm oribusceri se mus. ego esces, ublissum te facci sul vius et erorum nervivastis igitiquam rei is, conlocultus scemquam patilin tum deffre tam peruntelut prei peris forum se pervidit; et, faudac fatusta tudaciis res pre condum haelis comanti

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TEMPLI DEL GUSTO

Appena arrivati a Torgiano ,vedrete subito lo stemma del Comune: una torre avvolta da un cartiglio con grappoli d’uva. Le vigne esistevano in queste terre già in epoca etrusca e l’arte della vinificazione era conosciuta quando qui c’era solo un castello, noto come Torsciano, fondato dai perugini nel XIII secolo, sulle rovine di un insediamento romano. Ma la svolta storica, nella tradizione vinicola della zona (e in quella italiana tout court), ha un nome e un cognome: Giorgio Lungarotti.

Classe 1910, figlio di agricoltori torgianesi, nel 1962 decise di investire tutto nella viticoltura e nella scommessa di rendere “grande” il vino umbro, introducendo tecniche all’avanguardia e un’attenzione nella lavorazione impensabili all’epoca. Torgiano è legata a doppio filo a questo imprenditore visionario che ha trasformato il paese votandolo non solo alla produzione di vini eccellenti, riconosciuti con DOC (1968, prima DOC umbra e quinta in Italia) e DOCG, ma anche all’accoglienza. Insieme

alla moglie Maria Grazia, infatti, capirono già negli anni ’70 che per far crescere un paese non basta dotarlo di aziende vincenti, ma anche portarci gente e farla star bene. Fu Maria Grazia, laureata in Storia dell’Arte, a inventare, 50 anni fa, il nome di un vino (il Rubesco, dal verbo latino rubescere, arrossire) che è la bandiera delle Cantine Lungarotti e soprattutto a coniugare con il lavoro del marito una grande attenzione verso la tradizione, la cultura, la storia. Sua l’iniziativa di inaugurare,

LE CANTINE LUNGAROTTI E L'ARTE DEL VINO

lungo la SP458/1, per poi inerpicarci nelle curve della SP459 che dominano la piana glaciale sottostante. PIETRE CHE PARLANO Siamo nell’alta Valnerina e, dopo esserci regalati un tratto della bella SS319, ci ritroviamo in un dedalo di strade fatte di curve, boschi di conifere, valli che si spalancano all’improvviso e, soprattutto, borghi fortificati, ognuno dei quali varrebbe una sosta. Subito dopo Sellano, si aprono varie possibili deviazioni su strade secondarie senza asfalto, dove la nostra F 800 GS si trova più a suo agio rispetto alla R 1200 RS (che, con calma, è

comunque andata dappertutto). Segnaliamo in particolare lo splendido Altopiano di Mucciafora (1.300 m s.l.m.), raggiungibile passando dall’omonimo paesino (solo 28 i residenti) che è un classico esempio di buona ricostruzione post terremoto. Dopo il ’97, infatti, le case rese anonime dagli intonaci degli anni ’70 sono state ristrutturate con le pietre tipiche di questa zona, dal caratteristico colore che varia dal bianco al rosato (e deve essere stata un’ottima ricostruzione anche dal punto di vista strutturale, visto che l’ultimo sisma non ha praticamente fatto danni). La particolare condizione di isolamento del borgo (non esistono strutture

amministrative o commerciali, né linee di trasporti pubblici) ha fatto sedimentare un sapore rustico unico. Merita sicuramente una sosta Vallo di Nera, forse il più caratteristico dei borghi lungo il Nera (inserito nella lista dei “Borghi più belli d’Italia”, www.borghitalia.it ): un libero castello fondato grazie a una concessione della città di Spoleto del 1217, che ha conservato intatta l’intera strada anulare pianeggiante, dalla quale partono i ripidi viottoli che salgono verso Piazza di San Giovanni, dove si affaccia l’omonima chiesa del XIII secolo. Se trovate la chiesa chiusa non preoccupatevi: suonate alla porta accanto e vi verrà aperta. Poco più a sud, si

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nel 1974, all’interno di un palazzo del XVI sec., il Museo del Vino (MUVIT – www.lungarotti.it tel. 0759880200, Corso Vittorio Emanuele 31), considerato il più importante Museo del Vino d’Europa (New York Times). 20 sale ben organizzate raccolgono oltre 3.000 reperti e manufatti, dagli oggetti antichi come le brocche etrusco-romane agli attrezzi contadini. Il biglietto è cumulativo con il Museo dell’Olivo e dell’Olio e comprende una degustazione all’osteria accanto (interi/ridotti 7/5 euro).

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incontrano Castel San Felice e, subito dopo, Scheggino, altro castello del XIII secolo, con la caratteristica forma triangolare poggiata su un pendio. Da qui cominciamo a ridiscendere verso valle e, dopo aver oltrepassato Eggi e Campello sul Clitunno (evitando accuratamente la SS3!), ci troviamo immersi in un paesaggio dolce e ondulato in cui la fanno da padroni le vigne e gli ulivi: la terra del Sagrantino DOCG, ottenuto da un vitigno autoctono coltivato da secoli la cui origine, come indica il nome, è connessa al suo uso liturgico (sacer: sacro). Se volete perdervi un po’ tra queste contrade potete consultare il sito stradedelsagrantino.it, dove sono indicati tantissimi percorsi, le aziende da visitare e tutti i luoghi di maggiore interesse. Tra questi c’è Torgiano, paese che deve alla famiglia Lungarotti la sua centralità nella storia vinicola umbra e italiana (vedi box), dove ci fermiamo a dormire.

IL "MARE" DELL'UMBRIAIl secondo giorno cambiamo totalmente paesaggio: da

Torgiano ci avviciniamo quel “mare” dell’Umbria descritto come un velo argenteo da Lord Byron: il Lago Trasimeno. Per raggiungerlo passiamo da Panicale, cittadina racchiusa in una rocca che giganteggia dalla collina. Mentre ci addentriamo nei suoi vicoli, ci colpisce l’odore di muschio che sale dal lago, nonostante sia una giornata di sole. E, una volta raggiunta Piazza Masolino (il punto più alto, dominato dal Palazzo del Podestà del XIV secolo), ci godiamo la splendida vista che si apre sui tetti antichi, sul lago e su tutta la vallata. Da Panicale, in poco meno di 5 km, si raggiunge Paciano, altro dei Borghi più Belli d’Italia, paesino immerso tra i boschi e i pregiati uliveti, sulle pendici del Monte Petrarvella (631 m, una collina in realtà). Pare abbia mille anni, ma le leggende locali parlano di tempi molto più antichi. In effetti, il borgo conserva ancora il tessuto urbano etrusco impostato su tre vie parallele, la principale delle quali si stende tra Porta Perugina e Porta Fiorentina. Se avete ferie in settembre non fatevi sfuggire Mille & una Umbria, una festa che anima l’intero paese

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con tavolate distribuite nei suoi splendidi vicoli scavati tra le case, dove potrete assaggiare tutta l’eccellenza enogastronomica della zona, dall’olio di oliva allo zafferano, passando per i pesci di lago. Qui le strade sono poco trafficate, nulla da guidare con il coltello tra i denti, solo curve dolci che si districano tra declivi e colline. In un attimo arriviamo a Castiglione del Lago, con la sua Rocca del Leone ad ergersi sul paesaggio e a ricordarci come la cittadina fu capitale del piccolo e prospero regno dei Marchesi della Cogna (da visitare il Palazzo della Cogna, una delle più sfarzose regge europee). Per quanto oggi sia una delle principali mete turistiche della zona (assieme a Città della Pieve), riesce a esserlo con garbo, con un centro ben conservato e non intasato da odiosi negozi di souvenir tutti uguali. Il Trasimeno vanta un’acqua incontaminata che invoglia a spiaggiarsi su una delle tante insenature disponibili (nel 2015 Legambiente lo ha inserito tra le acque più pulite d’Italia). Da qui non ci resta che procedere con passo tranquillo lungo il perimetro lacustre, per concederci un’altra piacevole sosta a Passignano che, nonostante sia lo scalo principale del servizio di navigazione (se volete raggiungere le isole si parte da qui), conserva l’anima da borgo di pescatori. Dalla Rocca Medievale, risalente al periodo longobardo (tel 3478067954; interi/ridotti 2,50/1,50 euro, 10-13 e 16-19.30 tutti i giorni) si ammira un bel panorama a 360 gradi e, subito dietro, Via Crispolto ci porta con le nostre moto ancora più in alto. Noi ci dirigiamo verso il confine con la vicina Toscana, per poi prendere la SP142 e goderci un po’ di veloci curve fino ad Umbertide, e quindi chiudere un largo anello che ci porta a Perugia seguendo la SP170, altra strada piacevole, lambendo i

possenti querceti del Parco Naturale di Monte Tezio. A Perugia, come ad Assisi o a Spoleto (che pure abbiamo visitato) abbiamo deciso di dedicarle uno spazio descrittivo minore perché sono tappe quasi obbligate. Perugia in particolare con la sua Piazza IV Novembre, in leggera pendenza, adagiata su una antica acropoli etrusca con la sua fontana che sembra intagliata nell’avorio, la successione prospettica dei campanili (quello piccolo e tozzo del Palazzo dei Priori, quello alto e squadrato di San Domenico, quello irregolare e puntuto di San Pietro) che racconta di storie di cappa e spada, le antiche e buie strade etrusche, i grandi corsi ottocenteschi e l’immancabile Galleria Nazionale dell’Umbria (www.gallerianazionaleumbria.it, interi/ridotti 8/4 euro), chiedono ben più di una giornata di sosta. L’Umbria non è molto estesa, ma densa di sorprese, storia e natura. Urca, stavamo per dimenticarci di Spello! È giunta l’ora di prendere la strada del ritorno, ma facciamo un veloce calcolo dei tempi di percorrenza e puntiamo decisi le ruote verso la cittadina che vanta il maggior numero di resti romani della regione, racchiusa in una delle cinte murarie meglio conservate d’Italia. Dopo esserci regalati l’immagine da cartolina dei due torrioni di Porta Venere (ci sono ben cinque porte urbiche), chiudiamo a malincuore il nostro giro, con la promessa di tornare presto. Il terremoto non merita di vincere sulla nostra voglia di conoscenza, tanto più che l’Umbria sa ripagare il viandante con cibo ottimo, vini pluripremiati, strade tortuose e divertenti, paesaggi cangianti e soprattutto una popolazione caparbia e accogliente, innamorata della propria terra e votata per tradizione all’accoglienza.

ULIVI COLOR ARGENTO AbbRACCIANO LE ACqUE, DEL TRASIMENO, CUORE bLU DELLA REGIONE

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CERCA SUL WEBwww.umbriamoto.itwww.umbriatourism.itwww.lungarotti.it

FOTO GALLERYUmbria Tourism Igers Perugia

PAGINE DA CONDIVIDEREUmbriaMoto Museo del vino

Ostello diffuso Turris CollisLoc. Torre del Colle (PG)Tel. 333/3208484, turriscollis.comL’imprenditore milanese Francesco Colombo (uno dei fondatori del marchio Tucano Urbano) gestisce questo bellissimo progetto partito con l’acquisto e il restauro di vari edifici storici nel minuscolo borgo murato di Torre del Colle, a un passo da Bevagna. Stanze a tema (sopra, quella legata alla magia) molto curate e il valore aggiunto di un’atmosfera intima e verace. Stanza doppia con colazione a partire da 80 euro.

Agriturismo Poggio alle VigneVia del Colle 46, Torgiano (PG)Tel. 075/982994, poggioallevigne.itBel casolare completamente ristrutturato (foto in alto a destra), in posizione strategica per visitare l’Umbria e la Toscana; ha appartamenti spaziosi, piscina e panorama sulle vigne per rilassarsi. Ottima prima colazione con prodotti locali e l'accoglienza di Gabriella. Appartamento per due persone con colazione a partire da 80 euro. È prevista una convenzione per i lettori di Motociclismo: al costo di 75 euro/pax, offre soggiorno di una notte+prima colazione presso l'Agriturismo Poggio alle Vigne; visita della Cantina Lungarotti

Per il viaggio abbiamo indossato abbigliamento Alpinestars: giacca in pelle GP Plus R V2 con ampi inserti in politessuto stretch su petto, ascelle, retro spalle; protezioni di derivazione gara; sistema ad automatici regolabile per integrare il paraschiena Alpinestars Nucleon certificato CE livello 2. Pantalone Double Bass Denim, con scomparti interni sulle ginocchia per regolare la posizione dei protettori ginocchio certificati CE sulla base delle diverse lunghezze di gamba; rinforzi interni in fibra aramidica DUPONT™ KEVLAR® su sella e ginocchia; schiuma sulle anche staccabile con fissaggio in velcro. Guanto SP- Leather, con dorso in scamosciato sintetico ad alte prestazioni unito a pelle caprina traforata e inserti grip in microfibra e PU su palmo e pollice. Stivale Andes WP con tomaia in cuoio e membrana 100% impermeabile. Il casco invece è il modulare Metro della Ls2, nella grafica "Rapid", con calotta in Kinetic Polymer Alloy - un misto di resine termoplastiche e fibre)

Ringraziamo la Regione Umbria, Servizio Turismo, Commercio e Sport , per il supporto logistico datoci per la realizzazione di questo servizio.

OSTERIA SCOTTADITOCorso Amendola 28, Bevagna (PG)Tel. 0742/360897Volete mangiare in un posto con pochi coperti, tanta atmosfera e gusti genuini che arrivano dritti da un enorme braciere? Questa osteria allora vi piacerà tantissimo: lasciatevi consigliare dalla disponibile proprietaria e godetevi la serata (a patto che non siate vegetariani!). La carne è tanta e ottima, ma anche le paste fatte in casa meritano.Prezzo medio a persona: 25 euro bevande incluse.

L’U WINE BARVia Fr.lli Bandiera 75, Torgiano (PG)Tel. 075/9887942, luwinebar.itNon fatevi ingannare dal nome: questo è un ristorante con i fiocchi (foto sopra), segnatevi il nome dello chef Tommaso Minciotti perché sentirete parlare di lui. Materie prime di alta qualità, una sapiente rivisitazione della tradizione e un’attenzione estrema alle cotture e all'impiattamento si coniugano con un servizio di prim’ordine. Provate il maialino laccato, cotto a bassa temperatura. Prezzo medio a persona: 22 euro bevande incluse.

■ DOVE MANGIARE ■ DOVE DORMIRE

■ DA GUSTARE ■ compagna di viaggio

■ L'EQUIPAGGIAMENTO

■ le 3 cose da fare

1

23

WAY POINT Motociclismo con Garmin, azien-da leader mondiale nella tecnologia GPS, vi se-gnala, numero dopo numero, i migliori way point del viaggio: in questo itinerario raccomandia-mo l'Altopiano di Mucciafora (42°.44'39.9"N, 12°.54'04.9"E).

PANORAMI Splendida la vista a 360 gradi sul Lago Trasimeno e sulle colline circostanti che si gode dalla Rocca Medievale di Passignano.

VISITE Da non perdere il MUVIT (Museo del vino di Torgiano), situato nel seicentesco palazzo Gra-ziani Baglioni. Galleria Nazionale dell’Umbria

AppUNTI DI VIAGGIO

Assisi

SpoletoTodi

Foligno

Cascia

TerniAmelia

Orvieto

Gubbio

Città di Castello

Castiglione del lago

PERUGIA

UMBRIA

Le sport-touring sembrano essere uscite dal panorama dei desideri dei centauri, invece BMW entra di nuovo in questo segmento che ha fatto grande il marchio negli anni ’70 con la R1200RS. La sigla sta per RennSport, con cui fu battezzata la R100 quando uscì, nel 1976. Tanta elettronica, a partire dalle sospensioni Dynamic ESA (che si adeguano di continuo al fondo stradale e allo stile di guida, impostabili nelle due modalità Road e Dynamic), ABS, controllo di stabilità (ASC), controllo di trazione (DTC) e il cambio elettroassistito BMW Pro attivo sia in innesto che in scalata (si cambia senza frizione). Disponibili due riding mode (Road/Rain) che agiscono su potenza, erogazione e risposta dell’acceleratore,

a richiesta si possono avere due impostazioni aggiuntive, la più malandrina Dynamic e la User, con cui il pilota può gestire a piacimento tutti i parametri del motore. Si viaggia ben protetti dall’aria, su una sella accogliente e comoda. I trasferimenti di carico risultano intuitivi e lineari e il motore è fluido e cattivo quanto basta, con tanta coppia e quel baricentro basso che regala una grande agilità. Insomma, facile, comoda, rifinita, molto dinamica e con valige che ospitano tranquillamente 2 caschi integrali, risulta una moto adatta a tutte le situazioni. L’unico vero “difetto” forse è il prezzo,

17.200 euro per la versione full optional (con cruise control, luci diurne a led, sistema keyless).

Perugia

Campello sul Clitunno

Montefalco

Torre del Colle

Bevagna

Spello

Foligno

Pupaggi

Il Colle

Mucciafora

Eggi

Spoleto

Assisi

Bastia UmbraTorgiano

Panicale

Passignano sul

Trasimeno San Giovanni del Pantano

Umbertide

Parco Regionale del Lago

Trasimeno

Casa del Diavolo

Gubbio

SEDANO NERO Grazie al presidio Slow Food, questo protagonista della tradizione culinaria trevana è ricomparso anche nelle cucine di parecchi chef della zona, dopo essere stato spazzato via dal sedano americano: la sua particolarità è la lunghezza (anche un metro!), l’assenza totale di fili, il colore verde scuro e il profumo molto intenso. Trovate modo di assaggiarlo, non potrete farlo in nessun altro luogo d’Italia.

CARPA REGINA IN PORCHETTAÈ la specialità del Lago Trasimeno, si chiama così perché il pescione (di almeno 15-20 kg) viene cucinato come una porchetta: dopo averlo svuotato dalle interiora, viene farcito con grasso di prosciutto, aglio, finocchio selvatico, sale e pepe. Quindi si lega con dello spago e si cucina sulla griglia infilzandolo su uno spiedo. Godetevi questa prelibatezza con una spruzzata di limone!