talent la bellezza all’improvviso talent alice ronchi - gregorio raspa n · 2015. 5. 9. ·...

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TALENT TALENT 3 LA BELLEZZA ALL’IMPROVVISO Alice Ronchi - Gregorio Raspa N ata nella Brianza contadina, artisticamente cresciuta nella Milano industriale, Alice Ronchi è una giovane artista - classe 1989 - che nel suo lavoro trascrive i caratteri peculiari dei contesti sociali e urbani in cui vive compendiandoli in una ricerca che guarda alla bellezza del mondo e indugia sulla sua spontaneità evocandone la naturalezza. Esemplare di un simile approccio creativo - di matrice quasi fiabesca - appare, ad esempio, uno dei suoi lavori più recenti, l’installazione Colazione sull’erba compo- sta da fragili sculture in cartone, metallo e legno, collocate nello spazio secondo una disposizione che sottende la ricerca di una corrispondenza visuale capace, nell’insie- me, di contribuire alla composizione di un paesaggio appena accennato. Talvolta sospesi a mezz’aria, talaltra fermamente ancorati al suolo o alla parete, gli ele- menti di Colazione sull’erba sembrano evocare il fascino delle prime sculture di Pascali. Essi, infatti, proprio come i mari, i dinosauri e le altre belve del genio di Polignano, appaiono come sculture che non fingono di essere qualcosa, ma semplicemente si manifestano per ciò che sono, oggetti-immagine che ostentano - con orgoglio mal celato - la loro natu- ra artificiale. Non a caso, proprio come Pascali, anche la Ronchi in molti suoi lavori sembra evocare un tempo anteriore, vagamente ancestrale, nel quale è ancora possibile vivere in autentico accordo con il mondo circostante. Un richiamo al paesaggio che ritorna anche in altre opere in cui, assecondando la direttrice segnata da uno schema logico con struttura circolare, l’universo degli artefatti e quello della natura sembrano rincorrersi vicendevolmente. Nella serie Kilimanjaro (sassi ansiosi di crescere), ad esempio, delle pietre poggia- no su piedi metallici assumendo una posa che dona loro slancio e una curiosa atti- tudine alla vanità, suggerendo un ironico desiderio di diventare grande e acquisire visibilità agli occhi del mondo. Un carattere vanitoso che, spesso, è pos- sibile rintracciare - anche - in molti degli elementi che arredano lo spazio antropico quotidiano e che la Ronchi immortala nel ciclo fotografico Flora (strutture urbane vanitose) in cui, curiosamente, un tubo metallico sembra atteggiarsi a fiore e una torre industriale mostrare un insospetta- bile esibizionismo. Del resto, la ricerca della bellezza nei pic- coli dettagli è una costante che ritorna in tutta la produzione della Ronchi e che si pone al centro di molti lavori come - per citarne uno - nel video Camera con vista. Ma ciò che colpisce di questa giovane artista è la sua capacità di elaborare opere dotate di una memorabile semplicità compositiva valorizzata, di volta in volta, da uno spiccato senso lirico e da una ben calibrata dose d’ironia. Ciò è particolarmente apprezzabile, ad esempio, nel video Arabesco in cui un’anziana signora, ritratta in un pro- lungato primo piano, imita con tenerezza le deliranti mimiche facciali scolpite da Messerschmidt o, ancora, in Buongiorno Principessa, altra opera video in cui un addetto alle pulizie, sulle note del nottur- no di Chopin, sembra danzare insieme al suo lavasciuga nell’atto poetico - perché inutile e inatteso? - di disegnare sul pavi- mento delle pozzanghere d’acqua. Piccole azioni, lievi dettagli, per suggerire una bellezza che, all’improvviso, seduce. COLAZIONE SULL’ERBA (veduta dell’installazione), 2014. Ottone, acciaio inossidabile, legno e cartone, dimensioni variabili. Courtesy Francesca Minini.

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    LA BELLEZZA ALL’IMPROVVISOAlice Ronchi - Gregorio Raspa

    Nata nella Brianza contadina, artisticamente cresciuta nella Milano industriale, Alice Ronchi è una giovane artista - classe 1989 - che nel suo lavoro trascrive i caratteri peculiari dei contesti sociali e urbani in cui vive compendiandoli in una ricerca che guarda alla bellezza del mondo e indugia sulla sua spontaneità evocandone la naturalezza. Esemplare di un simile approccio creativo - di matrice quasi fiabesca - appare, ad esempio, uno dei suoi lavori più recenti, l’installazione Colazione sull’erba compo-sta da fragili sculture in cartone, metallo e legno, collocate nello spazio secondo una disposizione che sottende la ricerca di una corrispondenza visuale capace, nell’insie-me, di contribuire alla composizione di un paesaggio appena accennato. Talvolta sospesi a mezz’aria, talaltra fermamente ancorati al suolo o alla parete, gli ele-menti di Colazione sull’erba sembrano evocare il fascino delle prime sculture di Pascali. Essi, infatti, proprio come i mari, i dinosauri e le altre belve del genio di Polignano, appaiono come sculture che non fingono di essere qualcosa, ma semplicemente si manifestano per ciò che sono, oggetti-immagine che ostentano - con orgoglio mal celato - la loro natu-ra artificiale. Non a caso, proprio come

    Pascali, anche la Ronchi in molti suoi lavori sembra evocare un tempo anteriore, vagamente ancestrale, nel quale è ancora possibile vivere in autentico accordo con il mondo circostante.Un richiamo al paesaggio che ritorna anche in altre opere in cui, assecondando la direttrice segnata da uno schema logico con struttura circolare, l’universo degli artefatti e quello della natura sembrano rincorrersi vicendevolmente. Nella serie Kilimanjaro (sassi ansiosi di crescere), ad esempio, delle pietre poggia-no su piedi metallici assumendo una posa che dona loro slancio e una curiosa atti-tudine alla vanità, suggerendo un ironico desiderio di diventare grande e acquisire visibilità agli occhi del mondo. Un carattere vanitoso che, spesso, è pos-sibile rintracciare - anche - in molti degli elementi che arredano lo spazio antropico quotidiano e che la Ronchi immortala nel ciclo fotografico Flora (strutture urbane vanitose) in cui, curiosamente, un tubo metallico sembra atteggiarsi a fiore e una torre industriale mostrare un insospetta-bile esibizionismo. Del resto, la ricerca della bellezza nei pic-coli dettagli è una costante che ritorna in tutta la produzione della Ronchi e che si pone al centro di molti lavori come - per

    citarne uno - nel video Camera con vista. Ma ciò che colpisce di questa giovane artista è la sua capacità di elaborare opere dotate di una memorabile semplicità compositiva valorizzata, di volta in volta, da uno spiccato senso lirico e da una ben calibrata dose d’ironia. Ciò è particolarmente apprezzabile, ad esempio, nel video Arabesco in cui un’anziana signora, ritratta in un pro-lungato primo piano, imita con tenerezza le deliranti mimiche facciali scolpite da Messerschmidt o, ancora, in Buongiorno Principessa, altra opera video in cui un addetto alle pulizie, sulle note del nottur-no di Chopin, sembra danzare insieme al suo lavasciuga nell’atto poetico - perché inutile e inatteso? - di disegnare sul pavi-mento delle pozzanghere d’acqua. Piccole azioni, lievi dettagli, per suggerire una bellezza che, all’improvviso, seduce.

    COLAZIONE SULL’ERBA (veduta dell’installazione), 2014. Ottone, acciaio inossidabile, legno e cartone, dimensioni variabili. Courtesy Francesca Minini.