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61 La concezione pluralistica delle intelligenze determina una svolta nell’idea di scuola che si vuole realizzare e del ruolo dell’educazione in generale. La scuola tradi- zionale riconosce valore prevalentemente alle abilità linguistiche e logico-matematiche, penalizzando, quindi, i bambini che ne sono «scarsamente dotati» (Corallo, 2009, p. 8). La scuola che valorizza le diverse forme d’intelligenza, al contrario, si assume il compito di scoprire, valorizzare, compensare, stimolare ogni forma di intelligenza, offrendo a ciascun bambino la possibilità di avere successo, dando risalto anche a intelligenze, capacità e abilità ritenute «meno nobili» in base ai parametri della cultura e della società «razionale». Si tratta di superare l’impostazione di una scuola basata sulla trasmissione di conoscenze e contenuti per realizzare una scuola in cui si favorisce «la comprensione di contenuti basilari e soprattutto la padronanza degli strumenti d’accesso ai vari ambiti culturali, affinché il soggetto possa costruirsi un sapere in autonomia anche attraverso la possibilità di scelta di quei saperi maggiormente affini alla propria natura» (Corallo, 2009, p. 8). S OMMARIO Il percorso è stato progettato in seguito alla lettura del libro di Rosalba Corallo 9 volte intelligenti (2009), ispirato alla teoria di Howard Gardner, secondo la quale esiste non un solo tipo di intelligenza ma una molteplicità di forme che, pur condizionate da fattori genetici, possono potenziarsi grazie alle opportunità di apprendimento. Il progetto in- tende sviluppare le nove forme di intelligenza teorizzate da Gardner (intrapersonale, interpersonale, esistenziale, lingui- stica, matematica, naturalistica, visivo-spaziale, musicale e cinestetica) a cui sono state aggiunte quelle «digitale» e «civica», per valorizzare due ambiti dello sviluppo cognitivo (l’uso degli strumenti informatici) e personale (l’educazione all’essere buon cittadino) che non potevano essere trascurati. «Tante volte intelligenti»: favole, giochi e attività per sviluppare le intelligenze multiple Difficoltà di apprendimento Vol. 18, n. 2, dicembre 2012 (pp. xx) Edizioni Erickson Trento ISSN 1123-928X ASSUNTA MEROLA FRANCESCA REBUFFI Scuola statale dell’infanzia «Beato Padre Francesco Pianzola», Gambolò PV MATERIALI, STRUMENTI, SPUNTI OPERATIVI

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La concezione pluralistica delle intelligenze determina una svolta nell’idea di scuola che si vuole realizzare e del ruolo dell’educazione in generale. La scuola tradi-zionale riconosce valore prevalentemente alle abilità linguistiche e logico-matematiche, penalizzando, quindi, i bambini che ne sono «scarsamente dotati» (Corallo, 2009, p. 8). La scuola che valorizza le diverse forme d’intelligenza, al contrario, si assume il compito di scoprire, valorizzare, compensare, stimolare ogni forma di intelligenza, offrendo a ciascun bambino la possibilità di avere successo, dando risalto anche a intelligenze, capacità e abilità ritenute «meno nobili» in base ai parametri della cultura e della società «razionale». Si tratta di superare l’impostazione di una scuola basata sulla trasmissione di conoscenze e contenuti per realizzare una scuola in cui si favorisce «la comprensione di contenuti basilari e soprattutto la padronanza degli strumenti d’accesso ai vari ambiti culturali, affinché il soggetto possa costruirsi un sapere in autonomia anche attraverso la possibilità di scelta di quei saperi maggiormente affini alla propria natura» (Corallo, 2009, p. 8).

S o m m a r i o

Il percorso è stato progettato in seguito alla lettura del libro di Rosalba Corallo 9 volte intelligenti (2009), ispirato alla teoria di Howard Gardner, secondo la quale esiste non un solo tipo di intelligenza ma una molteplicità di forme che, pur condizionate da fattori genetici, possono potenziarsi grazie alle opportunità di apprendimento. Il progetto in-tende sviluppare le nove forme di intelligenza teorizzate da Gardner (intrapersonale, interpersonale, esistenziale, lingui-stica, matematica, naturalistica, visivo-spaziale, musicale e cinestetica) a cui sono state aggiunte quelle «digitale» e «civica», per valorizzare due ambiti dello sviluppo cognitivo (l’uso degli strumenti informatici) e personale (l’educazione all’essere buon cittadino) che non potevano essere trascurati.

«Tante volte intelligenti»: favole, giochi e attività per sviluppare le intelligenze multiple

Difficoltà di apprendimentoVol. 18, n. 2, dicembre 2012 (pp. xx)

Edizioni Erickson TrentoISSN 1123-928X

AssuntA MerolA

FrAncescA rebuFFiScuola statale dell’infanzia «Beato Padre Francesco Pianzola», Gambolò PV

materiali, Strumenti, Spunti operativi

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DiFFicoltà Di ApprenDiMento n. 2, DiceMbre 2012

Con il progetto educativo «Tante volte intelligenti», quindi, si è voluto fornire ai bambini occasioni che facilitassero l’uso e la sperimentazione delle diverse forme d’intelligenza, valorizzando il più possibile quelle più vicine alla propria inclinazione e potenziando quelle più deboli. Questo ha permesso poi un’ulteriore evoluzione della proposta educativo-didattica attraverso il potenziamento delle competenze, a cui la normativa (si vedano le Raccomandazioni del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 e le recentissime Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola dell’infanzia e del Primo Ciclo del 4 settembre 2012) rimanda e sollecita per rinnovare la scuola e la sua funzione di agenzia educativa fra altre agenzie educative che, spesso a differenza della scuola, sono sempre al passo con i tempi e più veloci nell’aggiornare contenuti, linguaggi, modalità di comunicazione. Basti pensare alla diffusione delle tecnologie di informazione e di comunicazione, che consentono anche ai bambini più piccoli di conoscere, informarsi e apprendere: navigano in Internet, usano Ipad, ricercano e scaricano immagini in modalità multitasking. La scuola in questo scenario ha il compito di essere guida e filtro e di favorire un atteggiamento di consapevolezza critica, mettendo in relazione la complessità dei diversi modi d’apprendere, valorizzan-do la personalità di ognuno con percorsi formativi sempre più rispondenti alle diverse inclinazioni e potenzialità.

L’intelligenza non può più essere considerata un’unica abilità identificabile, de-scrivibile e misurabile. L’intelligenza, piuttosto, è una rappresentazione sociale, legata ai diversi contesti geografici e socioculturali, che varia da cultura a cultura. Emblematico l’esempio di Gardner (2002) su quanto sia diverso ciò che è considerato «comporta-mento intelligente» in Europa e nel nostro sistema scolastico, in cui è fondamentale codificare simboli matematici e linguistici, rispetto a contesti meno «civilizzati» dove sono ritenuti intelligenti comportamenti legati ad altri aspetti, come sapersi orientare e adattare all’ambiente. È necessario, quindi, anche nel nostro contesto culturale e nella nostra scuola valorizzare anche le altre forme d’intelligenza.

L’approccio delle intelligenze multiple non ha modificato in modo sostanziale il modo consueto della nostra scuola di pianificare il progetto educativo, caratterizzato da uno «sfondo integratore» fantastico. Quello che cambia è l’oggetto del progetto: non più un ambito del sapere, ma le diverse forme di intelligenza, che sono la modalità e gli strumenti per rappresentare, leggere, codificare, raggiungere e trasferire il sapere. Il progetto educativo individua per ogni intelligenza le caratteristiche e gli ambiti d’azione, le finalità, le esperienze, la metodologia e gli elementi di valutazione che permettono alle insegnanti di verificare il grado di maturazione delle relative competenze e gli eventuali aggiustamenti della proposta didattica collettiva e individuale.

È necessario, in sintesi, arrivare alla consapevolezza che «intelligente» non è solo ciò che riguarda l’ambito più squisitamente logico e razionale, ma anche ciò che riguarda gli ambiti delle relazioni, del naturalistico, della musica, dell’espressione artistica, che permettono ai bambini:

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– di individuare problemi e possibili processi che portano alla soluzione;– di disporre di strumenti per una corretta interpretazione di sé;– di conoscere il mondo e i sistemi simbolici che rendono possibile tale conoscenza.

Naturalmente, cambiata la visione del bambino da «educare» — non solo più un bambino a cui trasmettere conoscenze, ma un bambino a più dimensioni, perché gli strumenti offerti dalle diverse intelligenze lo rendono capace di operare, conoscere e apprendere con modalità e approcci caratterizzati da diversi codici interpretativi e da maggiore protagonismo e attivismo — deve cambiare anche la visione di insegnante, capace di leggere le diverse abilità dei bambini, tutte ugualmente di valore, e capace altresì di costruire percorsi efficaci, adottando una metodologia che prediliga l’esperienza diretta dei bambini, per assicurare a ognuno di essere attore e protagonista del proprio percorso di crescita e apprendimento secondo i seguenti principi:

– le esperienze devono essere vicine al mondo del bambino;– il bambino deve essere protagonista della propria esperienza educativa;– il bambino giungerà a riflettere sull’esperienza vissuta e ad agire creativamente

sulla realtà presentata.

La scuola dell’infanzia è senza dubbio il segmento scolastico che meglio si presta all’educazione delle intelligenze e, per estensione, delle competenze. Essa, infatti, è un ambiente dove i bambini possono giocare e vivere esperienze in spazi e tempi flessibili — non dettati da scadenze di svolgimento di programmi ministeriali —, dove possono avere a disposizione strutture e materiali diversificati (da quelli strutturati a quelli poveri di recupero), che permettono lo sviluppo di ogni dimensione, senza privilegiare l’aspetto dei sistemi della lingua e della matematica. La scuola dell’infanzia, inoltre, è per eccellenza l’ordine di scuola in cui il bambino sperimenta e apprende concretamente nei contesti di esperienza in cui vive.

Questo progetto può anche aiutare i bambini a compiere prime forme di auto-valutazione — rispetto sia al tipo di intelligenza considerato (grado di inclinazione/sintonia naturale verso/con un tipo di intelligenza, che può rispecchiare, ma anche non rispecchiare, le reali potenzialità di ogni bambino) sia alle attività didattiche proposte (gradimento, difficoltà, risultati, ecc.) — ed eventualmente di confrontare l’autovalu-tazione dei bambini con le valutazioni delle insegnanti.

Il progetto

È stato predisposto un percorso che permettesse il raggiungimento delle grandi finalità individuate nel progetto educativo complessivo e che risulta caratterizzato:

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1. dall’opportunità di apprendimento globale, utilizzando simultaneamente i canali ricettivi sensoriale, cognitivo ed emotivo;

2. dalla proposta di attività motivanti, capaci di attivare i principali e fondamentali processi di percezione, attenzione e memoria;

3. dall’utilizzo di una metodologia idonea a rendere i bambini più protagonisti del loro processo di apprendimento;

4. dallo sviluppo delle competenze relative alle diverse forme d’intelligenza:– intrapersonale, che si riflette in comportamenti all’insegna dell’autonomia

e di una soddisfacente gestione della propria persona, funzionali anche al rafforzamento dell’identità e dell’autostima e quindi al raggiungimento del benessere personale in senso lato;

– interpersonale, che rende il bambino capace di instaurare, con i pari e con gli adulti, relazioni sempre più mature e basate sull’empatia;

– esistenziale, che riguarda la capacità di riflettere su tematiche «filosofiche» e di dare risposte personali ai diversi «perché»;

– linguistica, che permette ai bambini di utilizzare la lingua di volta in volta con funzioni personale, interpersonale, euristica, immaginativo-poetica, metalinguistica;

– matematica, che si manifesta nelle abilità di quantificazione, calcolo, logi-che, di generalizzazione, ecc. in un processo che conduce all’approccio al ragionamento astratto;

– naturalistica, che implica l’interesse per la natura, i fenomeni naturali, l’av-vicendarsi delle stagioni, le sperimentazioni, ecc. in un processo finalizzato all’approccio al «metodo scientifico»;

– visivo-spaziale, che si traduce nella sensibilità al mondo dell’arte, delle forme, dei colori e nell’abilità di rielaborazione «artistica» della realtà e/o degli stati emotivi e funzionale altresì allo sviluppo della scrittura e della lettura;

– musicale, che si manifesta con la propensione e sensibilità al mondo dei suoni, della musicalità e del canto individuale e corale;

– cinestetica, che permette il controllo del proprio corpo, la coordinazione dei movimenti, l’espressione attraverso il movimento libero, guidato e in palestra;

– digitale, che facilita i bambini nell’incontro con gli strumenti tecnologici più attuali per scoprire le loro potenzialità creative, comunicative e di condivisione di idee, progetti, informazioni e materiali;

– «civica e di cittadinanza», riconducibile alla possibilità di suscitare atteg-giamenti e comportamenti ispirati alla responsabilità, al rispetto degli altri e delle regole, alla solidarietà e alla collaborazione, secondo le dimensioni io-gli altri e i diritti e i doveri di bambino.

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Il progetto educativo «Tante volte intelligenti» si è proposto le seguenti finalità:

– facilitare l’individuazione dei diversi profili intellettivi dei bambini;– valorizzare le diversità individuali dei bambini;– sperimentare le diverse forme d’intelligenza e scoprire quelle più affini alla

propria originalità;– padroneggiare i codici delle diverse forme di intelligenza e gli strumenti necessari

per operare;– individuare talenti e «lacune»;– stimolare le prime forme di autovalutazione;– migliorare la professionalità delle insegnanti, dalla programmazione collegiale

e in sezione all’osservazione, dall’opera di regia alla valutazione.

Il volume 9 volte intelligenti (Corallo, 2009), a cui si è ispirato il nostro progetto, adotta un approccio di tipo narrativo. Attraverso la presentazione delle favole ambien-tate nella «Fantascuola» e nel suo giardino magico, i bambini incontrano un gatto, un gufo, un pappagallo, un serpente, un camaleonte, uno scoiattolo, un albero, il vento e una vecchia maestra, che rappresentano le nove forme d’intelligenza e ne divengono i mediatori per lo sviluppo delle relative competenze e capacità.

Nello sviluppo del progetto educativo si adotta un approccio narrativo perché ritenuto metodologicamente il più adatto in quanto:

– facilita l’attenzione e la motivazione facendo leva sull’affettività e sull’immagi-nazione;

– permette il confronto fra l’immaginario e il reale, con particolare riferimento al vissuto di ogni bambino;

– stimola la curiosità;– migliora la percezione di sé e l’interazione con gli altri;– sviluppa progressivamente la capacità di mettersi in contatto con l’altro;– permette di raccontare, ascoltare, chiedere, capire, immaginare e fantasticare;– facilita la presa di distanza dagli eventi critici e il percorso di riflessione e di

assunzione di comportamenti adeguati ad affrontarli e a trovare una soluzione.

Il progetto educativo si è sviluppato in circa 8 mesi di lavoro (da ottobre a mag-gio) e ha costituito il lavoro quotidiano di tutte le sezioni, che hanno declinato in modo originale quello pianificato all’inizio dell’anno scolastico, nel rispetto della singola contestualità, dell’età e degli interessi dei bambini. I percorsi, in cui è stato suddiviso il progetto educativo, sono stati sviluppati seguendo le seguenti tappe:

1. predisposizione di un clima di attesa e di motivazione, riproponendo in sezione un’atmosfera che susciti il desiderio di ascoltare, capire, sviluppare i contenuti nelle diverse esperienze e confrontarsi. Mettersi in cerchio davanti al cartellone dei maestri, ad esempio, così come prendere il libro della Fantascuola faceva

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capire ai bambini che la maestra avrebbe letto un racconto, premessa di nuove esperienze;

2. ascolto dei diversi racconti presenti nel libro 9 volte intelligenti, anche adat-tandone la sequenza cronologica o il testo;

3. individuazione degli obiettivi principali e di approfondimento riconducibili ai contenuti stessi della narrazione;

4. realizzazione di giochi, liberi e guidati, in diversi contesti ed esperienze che facilitano il contatto con le diverse forme d’intelligenza e la loro acquisizione come bagaglio di conoscenze e di competenze spendibili e trasferibili in diversi contesti;

5. rielaborazione collettiva delle proposte per condividere emozioni, sensazioni, proposte didatti #? attraverso l’espressione corporea, grafico-plastica, mu-sicale e di drammatizzazione;

6. formalizzazione del vissuto dei bambini e delle conoscenze acquisite attraverso l’utilizzo delle schede più o meno strutturate proposte dal libro e/o create dalle insegnanti, raccolte in modo da realizzare alla fine del percorso un libretto in-dividuale che documenta lo sviluppo delle proposte e la sperimentazione delle diverse intelligenze. Il layout scelto per la realizzazione delle proposte/schede riprende quello suggerito dal testo di Corallo;

7. realizzazione di ampliamenti trasversali fra le intelligenze della mappa edu-cativa suggeriti dalle esperienze vissute dai protagonisti della Fantascuola. Il racconto «L’albero dai fiori arcobaleno» sulla primavera ha fornito lo spunto, ad esempio, per descrivere la nuova stagione, per raccontarla anche con codici non verbali, per sperimentare la coltivazione di una piccola pianta, per scoprire come si realizza un orto botanico e per visitare una cascina didattica dove i bambini hanno fatto i contadini per un giorno.

Gli spazi generalmente corrispondevano a quelli della sezione, ma a seconda delle necessità sono stati usati anche la palestra, l’aula di informatica e le diverse postazioni mobili Internet della scuola. Ogni sezione ha documentato in maniera digitale una sola forma d’intelligenza individuata dalla mappa attraverso l’elaborazione e realizzazione di proposte didattiche o schede operative che approfondiscono le esperienze relative all’intelligenza prescelta.

Alcuni percorsi realizzati nelle sezioni

Progetto musica

L’intelligenza musicale è stata valorizzata in un percorso strutturato che progressi-vamente ha permesso ai bambini di esplorare il mondo dei suoni, delle sonorità e della

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musica in genere, che è stato poi approfondito e ampliato, con gli alunni di 5 anni, attraverso un vero e proprio laboratorio musicale, conclusosi con il «saggio musicale», gestito da un esperto esterno.

Esempi di attività

La voce

Attraverso un circle time, ogni bambino ascolta il suono della sua voce e quella dei compagni. Con l’aiuto dell’insegnante descrive, attraverso il disegno, il suono che ha ascoltato.

Il suono

Come può la musica ispirare la creatività? Ascoltando brani musicali diversi, i bambini sono liberi di esprimersi sul foglio.

Il silenzio

Attraverso un circle time ogni bambino ascolta il silenzio. Con l’aiuto dell’insegnante descrive quello che ha sentito, poi lo disegna.

Il silenzio è musica

Il testo e la musica della canzone (scheda 1) sono di Massimiliano Sonsogno.

Suono lungo/breve

Il testo e la musica della canzone (scheda 2) sono di Massimiliano Sonsogno.

Suoni acuti e gravi

Disposti in cerchio, i bambini ascoltano suoni acuti (note musicali alte) e suoni gravi (nota musicale bassa); quando sentono la nota alta devono stare in piedi, quando sentono quella bassa si abbassano; chi sbaglia si siede.

Dettato musicale

Si veda la scheda 3. I bambini ascoltano la maestra che suona il triangolo e il tamburello, disegnano nel pentagramma un triangolo per ogni colpo di triangolo e un cerchio per ogni colpo di tamburello.

Costruzione di strumenti musicali (figura 1)

•Maracas. Occorrente: palline di plastica, chicchi di riso, bastoncini di bambù, colla. Procedimento: bucare le palline e inserire al loro interno il riso; infilare e incollare i bastoncini per sigillare il buco.

•Sonagli. Occorrente: anelli per tende di legno, campanelli, rafia colorata, colla. Procedimento: incollare i campanelli agli anelli, decorare con la rafia a piacere.

•Chitarra. Occorrente: cartoncino, elastici, colla, pennarelli, cucitrice. Disegnare la sagoma di una chitarra sul cartoncino, colorarne i particolari con il pennarello marrone, fissare gli elastici ben tesi — a mo’ di corde — con la cucitrice.

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Fig. 1 Strumenti musicali costruiti con i bambini.

Progetto Autunno

Il racconto «Nonò e le sue foglie gialle» (Corallo, 2009, pp. 58-59) suggerisce l’osservazione dell’albero nella stagione dell’autunno, con le foglie che cambiano colore e si staccano dai rami. Attraverso l’uso delle abilità e dei codici interpretativi delle altre intelligenze è possibile ampliare e arricchire l’esperienza: l’intelligenza artistica, ad esempio, ci fa conoscere i colori caldi visibili nel nostro giardino; l’intelligenza mu-sicale ci permette di scoprire il «silenzio» con cui cadono le foglie e lo scricchiolio di quelle secche calpestate; l’intelligenza naturalistica ci fa scoprire la varietà delle forme delle foglie e l’intelligenza matematica ci fa giocare con le foglie, sviluppando concetti logico-matematici, quali la classificazione, la seriazione, le quantità, ecc.

Lo sviluppo delle diverse intelligenze porta alla maturazione di corrispondenti competenze, che permettono ai bambini di trasferire le conoscenze acquisite in contesti autentici: ad esempio la capacità di riconoscere i colori caldi ci permette di riflettere sull’uso dei colori nei quadri degli artisti; la capacità di ascoltare i rumori ci permette di sperimentare le qualità dei suoni dell’ambiente, di quelli che possiamo produrre noi con la voce, con gli strumenti, con materiale vario; la capacità di classificare le foglie si traspone nella capacità di classificare i giochi della sezione nell’operazione del riordino.

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Di seguito sono descritte le attività proposte attraverso l’utilizzo dei personaggi della Fantascuola per realizzare la trasversalità delle intelligenze.

•Intelligenza interpersonale (maestra Carlotta). Proposta complessiva del percorso didattico: sollecita la motivazione a realizzare le esperienze, favorisce il colle-gamento fra le intelligenze, propone l’attività di autovalutazione finale.

•Intelligenza linguistica (pappagallo Lingualesta). Presentazione del racconto «L’albero Nonò e le foglie gialle» e sua rielaborazione verbale in gruppo e in-dividuale, anche attraverso domande mirate e drammatizzazione. Riflessione sulle diverse funzioni del linguaggio verbale: per raccontare, per esprimere le proprie emozioni, per argomentare, per porre domande, ecc. Presentazione di filastrocche sull’autunno.

•Intelligenza naturalistica (albero Nonò). Osservazione del giardino della scuola e del circondario (passeggiata per Gambolò). Osserviamo gli alberi del giardino: il colore delle foglie, i rami che incominciano a perdere foglie, il terreno che incomincia ad essere ricoperto dal tappeto delle foglie cadute. Raccogliamo le foglie cadute. Riflessione scientifica successiva: scopriamo perché le foglie cambiano colore e si staccano dagli alberi; scopriamo come sono fatti la foglia e l’albero (lamina, margine, venature; radici, tronco, rami) e individuiamone le funzioni principali; scopriamo le caratteristiche fondamentali dell’autunno (cambia il clima, il colore del cielo, gli eventi atmosferici; i frutti); scopriamo come reagiscono gli animali all’arrivo della stagione autunnale (letargo, migra-zione) e come reagiscono gli uomini (cambiano le abitudini, il modo di vestirsi, di riscaldarsi).

•Intelligenza matematica (scoiattolo Matemì). Classificazione delle foglie secondo diversi criteri: forma, grandezza, colore. Operazioni sugli insiemi di foglie: uno, tanti, pochi; dalla più grande alla più piccola; alto/basso, vicino/lontano; sequenza ritmica (foglia rossa, foglia gialla, due foglie marroni; foglia rossa, foglia gialla, due foglie marroni). Costruzione di giochi matematici (domino dell’autunno, reticolo).

•Intelligenza visivo-spaziale (camaleonte Pennellone). Osservazione dei colori dell’autunno — foglie e alberi, cielo, frutti, ecc. — e rielaborazione con diverse tecniche (stampa, copia dal vero, natura morta, collage). Osservazione dei colori caldi. Osserviamo le foglie rimaste sugli alberi e quelle raccolte; scopriamo i colori caldi; scopriamo oggetti presenti in sezione colorati con colori caldi; scopriamo il valore emozionale riferibile ai colori caldi (emozioni positive, calore, gioia, ecc.); osserviamo alcuni quadri realizzati con i colori caldi (ad esempio Il pino di Signac); riproduciamo il quadro (per i bambini di 3 anni solo coloritura, per i bambini di 4-5 anni riproduzione originale copiando l’immagine); osservazione di altre opere realizzate con colori caldi (ad esempio Villaggio di montagna

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in autunno, di Klee, Strada a Murnau di Kandinsky); riproduciamo il quadro (per i bambini di 3 anni solo coloritura, per i bambini di 4-5 anni riproduzione originale copiando l’immagine).

•Intelligenza musicale (vento). Ascolto di rumori prodotti dalle foglie: fruscio quando cadono, scricchiolio quando sono secche e le si calpesta. Giochi per riprodurre i suoni individuati con la voce, l’uso delle mani, del corpo e materiale di recupero. Riproduzione del rumore di altri elementi dell’autunno (costruiamo il bastone della pioggia). Ascolto de L’autunno di Vivaldi. Apprendimento di semplici canzoni sull’autunno («L’ultima danza delle foglioline», «Sotto il ca-stagno», «Cadono i ricci», «Nove novembre»).

•Intelligenza cinestetica (serpente Giringiò). Riproduzione in palestra e in sezione di movimenti riconducibili agli elementi dell’autunno: mimiamo i movimenti delle foglie che si staccano dai rami, le andature degli animali e delle nuvole. Realizzazione di giochi di movimento. Realizzazione di schede di grafismo: il movimento delle foglie, l’andatura degli animali, la pioggia che cade, il vento che soffia.

•Intelligenza intrapersonale (gatto Sofficino). Comprensione delle regole del vivere in comunità nel realizzare attività in gruppo, quali le uscite (saper stare in fila, prendersi cura del compagno, rispettare le regole del comportamento da tenere in strada) o il lavoro didattico (realizzazione di un cartellone, condivisione del materiale).

•Intelligenza esistenziale (il gufo Lampadina). Comprensione della necessità di rispettare la natura (ad esempio, non si strappano le foglie).

Progetto Inverno

La stessa trasversalità fra le intelligenze è possibile anche con altre modalità e/o input. Per il percorso dedicato all’inverno, ad esempio, è stata inventata la filastrocca «Tiritera freddolosa» (scheda 4), che ha introdotto le diverse esperienze di riflessione sulla stagione invernale arricchendo, ampliando e personalizzando la proposta del libro.

Di seguito sono descritte le attività proposte attraverso l’utilizzo dei personaggi della Fantascuola per realizzare la trasversalità delle intelligenze.

•Intelligenza naturalistica (albero Nonò). Osservazione delle caratteristiche della stagione invernale. Osserviamo insieme gli alberi del giardino: sono spogli e coper-ti di ghiaccio; l’erba è coperta di brina. Scopriamo come il sole riesce a sciogliere il ghiaccio, tanto che sembra che piova. Osserviamo la nebbia, scopriamo che è «bagnata», formata da tante goccioline piccolissime. Esperienze sensoriali tattili e olfattive. Proponiamo il gioco «della mosca cieca», dove un bambino bendato, a turno, cerca di riconoscere al tatto e all’olfatto diversi tipi di agrumi, oppure

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la polvere di caffè e cacao, oppure il sale e lo zucchero. Esperienze sensoriali tattili su caldo/freddo. Esperimenti su acqua e ghiaccio. Partendo dai fiocchi di neve che scendono senza far rumore, cerchiamo di «ascoltare»il silenzio e di capire cosa fa rumore e cosa ne fa meno. Giochiamo a indovinare i rumori che provengono dall’esterno.

•Intelligenza linguistica (pappagallo Lingualesta). Rielaborazione verbale dell’esperienza. Ci sediamo in cerchio e, attraverso domande mirate, ripercor-riamo insieme ciò che abbiamo visto:– Come sono gli alberi in inverno?– Cosa vediamo sui rami?– Com’è la temperatura fuori?– Perché non si vede lontano?– Com’è la nebbia? E la neve?– Cosa facciamo per divertirci con la neve?

Decidiamo poi di scrivere una cantilena inedita per raccogliere le osservazioni dei bambini partendo dalla loro abitudine di chiedere continuamente «Perché? Di che colore è? Di cosa è fatto?». Memorizziamo la «Tiritera freddolosa».

•Intelligenza visivo-spaziale (camaleonte Pennellone). Utilizzo di tecniche diverse per illustrare la tiritera. Si predispongono 11 schede (una per strofa) per illustrare la cantilena, per ognuna delle quali andrà utilizzata una tecnica diversa: collage, carta e vinavil, sale, tempere e zucchero, acquarelli, ecc. Manipolare materiali diversi per costruire un progetto. Costruiamo un pupazzo di neve in cartapesta: raccogliamo i quotidiani, accartocciamo i fogli di giornale a formare due palle (una grande e una piccola), fissiamo le forme con nastro adesivo di carta, rico-priamo tutto di carta da cucina e colla vinilica, lasciamo asciugare e dipingiamo di bianco. Ora mancano solo cuffia, sciarpa e particolari che incolleremo.

•Intelligenza interpersonale (maestra Carlotta). Comprendere le regole di un gioco e saper interagire con il gruppo: attraverso i giochi strutturati (ad esempio mosca cieca) i bambini (3 e 4 anni) sperimentano la loro capacità di far parte di un gruppo, rispettare il proprio turno e aiutare chi non ha capito.

•Intelligenza musicale (vento). Distinguere il silenzio dal rumore: partendo dai fiocchi di neve che scendono senza far rumore, cerchiamo di «ascoltare» il silenzio e di capire cosa fa rumore e cosa ne fa meno. Giochiamo a indovinare i rumori dell’esterno.

•Intelligenza matematica (scoiattolo Matemì). Eseguire semplici algoritmi. Usando frutti di plastica o materiale strutturato, creiamo semplici sequenze di agrumi che i bambini dovranno riprodurre (ad esempio un’arancia e un limone, un’arancia e due limoni, ecc.).

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DiFFicoltà Di ApprenDiMento n. 2, DiceMbre 2012

•Intelligenza cinestetica (serpente Giringiò). Sperimentare con giochi motori diversi tipi di andature. Esercitare la coordinazione oculo-manuale. Facciamo finta di essere dei fiocchi di neve che scendono lenti o sono spinti velocemente dal forte vento gelido. Facciamo capriole e rotoliamo nella neve (sui tappeti della palestra). Prime esperienze con le forbici per preparare i collage (4 anni). Strappiamo la carta velina in striscioline (3 anni).

Progetto Matemì

Lo scoiattolo Matemì è stato il «maestro di matematica» per tutto l’anno, propo-nendo un percorso attentamente pianificato e strutturato che, dalla presentazione di una filastrocca originale sui numeri (inventata da Antonietta Magnesa con i bambini di 5 anni, dove sono citati tutti i protagonisti della Fantascuola, si veda la scheda 5), permette progressivamente di giungere all’approccio al numero attraverso giochi sulla quantità, sulla classificazione, ecc. La realizzazione di un gioco dell’oca «personalizza-to» ha permesso ai bambini di trasferire nell’attività ludica le conoscenze matematiche apprese (schede 6 e 7).

Progetto pittura

Il racconto «I segreti di Pennellone» (Corallo, 2009, p. 72), dopo lo sviluppo del percorso suggerito dal libro sui colori fondamentali e derivati, è stato l’input per esplorare il mondo dell’espressione artistica e dell’arte. È stata programmata una visita al museo Arca di Vercelli per vedere una mostra guidata e adattata all’età dei bambini su Calder, Mondrian e Mirò, alla quale è seguito un lavoro di rielaborazione dell’esperienza, di scoperta e sperimentazione di tecniche espressive e stili pittorici, di «studio» delle opere di alcuni grandi artisti, quali Matisse, Kandinsky, Picasso. È stata adottata una metodologia che, tramite la ricerca di materiali quali libri, cataloghi di mostre, Internet, favoriva la riflessione per evidenziare le caratteristiche delle opere o dell’artista considerati, le analogie e le differenze fra opere o artisti e terminava con la sperimentazione e la creazione di «opere» nel laboratorio di pittura, esposte in una vera e propria mostra alla fine dell’anno scolastico.

• Intelligenza interpersonale (maestra Carlotta). Proposta complessiva del percorso didattico: sollecita la motivazione a realizzare le esperienze, favorisce il colle-gamento fra le intelligenze, propone l’attività di autovalutazione finale.

• Intelligenza linguistica (pappagallo Lingualesta). Presentazione del racconto «I segreti di Pennellone» e sua rielaborazione verbale in gruppo e individuale, an-che attraverso domande mirate. Riflessione sulle diverse funzioni del linguaggio

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«tAnte volte intelligenti»: FAvole, giochi e Attività per sviluppAre le intelligenze Multiple

verbale: per raccontare, per esprimere le proprie emozioni, per argomentare, per porre domande, ecc. Presentazione di filastrocche sull’autunno.

• Intelligenza visivo-spaziale (camaleonte Pennellone). Presentazione dei colori fondamentali e derivati. Sperimentazione del colore e attraverso il colore: rappresentiamo i colori fondamentali e derivati con diversi tipi di colore (ad esempio tempere, acquerelli, pastelli a cera, pastelli a olio, pennarelli, ecc.) e diversi materiali (ad esempio carta velina, carta collage, carta di giornali, carta riciclata, ecc.) per vedere analogie e/o differenze fra la qualità della coloritura e della capacità espressiva di ognuno. Sperimentazione del disegno optical con i pennarelli. Sperimentazione con i colori caldi e freddi, il bianco e il nero (coloritura di materiale preparato dalle insegnanti per i bambini di 3 anni e produzione di disegni originali per i bambini di 4-5 anni).

In preparazione della gita per visitare la mostra «I giganti dell’Avanguardia: Mirò, Mondrian, Calder» presso il museo Arca di Vercelli i bambini sono stati invitati a ri-flettere attraverso alcune domande chiave:

– Cosa sono i quadri?– Avete mai visto quadri? Quando? Dove?– Chi realizza quadri?– Sapete che ci sono quadri famosi?– Dove possiamo vedere i quadri di pittori famosi?– Sapete cosa sono le mostre dei quadri?– Sapete cosa sono i musei?

Alla visita al museo è seguita la rielaborazione grafica e verbale dell’esperienza: viaggio in treno, pic-nic al parco, mostra guidata e laboratorio, riproduzione originale dell’opera preferita di ognuno dei tre autori, contrassegnando con uno smile l’opera preferita in assoluto.

È stata effettuata una ricerca, in Internet e su libri e cataloghi, di altre opere degli artisti della mostra e i bambini hanno realizzato un’opera di Mirò e Mondrian (quadro con tempere) e di Calder (scultura con materiale di recupero).

Similmente, è stata effettuata una ricerca anche di opere per «studiare» e riprodurre opere di altri artisti realizzate con diverse tecniche grafiche e pittoriche (pastelli a olio, colori a olio, acquerelli, gessi), la tecnica per disegnare il viso e il corpo umano a partire dall’osservazione di disegni di Matisse (uso di matita, pennarello nero, carboncino) e del viso in Picasso (collage per i bambini di 3 anni, pittura per i bambini di 4-5 anni).

A conclusione dell’esperienza si è tenuta la mostra intitolata «Pastiss e Babocc» in cui i bambini della sezione si sono trasformati in artisti per un giorno e hanno esposto le loro opere originali.

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DiFFicoltà Di ApprenDiMento n. 2, DiceMbre 2012

Risultati

Il progetto ha raggiunto risultati su diversi livelli, sia rispetto alle finalità e alle competenze individuate e sviluppate, sia rispetto alla capacità di rinnovare il modo di programmare e realizzare un percorso educativo complessivo.

In particolare, riguardo alle finalità raggiunte, il progetto «Tante volte intelligenti» si è dimostrato efficace in termini di:

– affinamento, consolidamento, potenziamento e riorganizzazione delle conoscenze e delle competenze dei bambini legate alle tematiche presentate;

– assunzione di comportamenti prosociali e collaborativi durante le esperienze proposte;

– capacità di attenzione e ascolto;– capacità di rielaborare i racconti e le esperienze attraverso diversi codici verbali

e non verbali;– grado di partecipazione e motivazione all’esperienza.

Conclusioni

Il libro 9 volte intelligenti apparentemente propone un progetto tradizionale: per-sonaggi fantastici che accompagnano i bambini durante tutto l’anno scolastico, racconti e filastrocche legati alle stagioni e alle ricorrenze, un filo conduttore che assicura la coerenza e la continuità/contiguità fra le diverse proposte e realizza la trasversalità fra le intelligenze. Esso, tuttavia, è assolutamente innovativo nella capacità di rendere i bambini in grado di operare con e grazie ai linguaggi delle diverse intelligenze e non solo di padroneggiare contenuti, dando loro, quindi, la possibilità di realizzare percorsi di apprendimento competente.

Per valutare l’efficacia del processo d’insegnamento/apprendimento e verificare la congruenza fra ciò che è stato progettato e ciò che è stato concretizzato, fra il piano intenzionale e il piano fattuale, fra le aspettative e la realtà, si è pensato di realizzare un questionario di autovalutazione da sottoporre al gruppo docente alla fine del percorso per «tirare le somme» e compiere una metariflessione sia rispetto a quanto fatto nel corso dell’anno, sia rispetto a un nuovo progetto educativo che alla luce di queste indicazioni può essere sempre più rispondente all’idea di scuola che vogliamo realizzare.

Il questionario richiede di rispondere a ogni quesito indicando un valore numerico ed eventuali precisazioni, che possono essere successivamente commentati, motivati ed esplicitati in modo discorsivo.

Il punteggio corrisponde alla seguente scala numerica: 1 = per nulla, 2 = poco, 3 = abbastanza, 4 = molto.

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Quesiti 1 2 3 4

Il percorso della tua sezione quanto è stato fedele a quello presentato dal libro rispetto a:

1. i racconti 1 2 3 4

2. le proposte delle schede e delle esperienze alla presentazione cro-nologica? 1 2 3 4

Elementi positivi o obiettivi raggiunti_____________________________________________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________________________________________________

Elementi negativi: problemi emersi e difficoltà incontrate_____________________________________________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________________________________________________

Elementi di modifica apportati alla proposta del libro_____________________________________________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________________________________________________

È stato difficile realizzare il percorso sulle intelligenze multiple così come pianificato dal nostro progetto educativo? 1 2 3 4

Ipotesi di modifiche che apporteresti alla definizione di un nuovo progetto educativo alla luce dell’esperienza maturata con lo sviluppo del presente progetto_____________________________________________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________________________________________________

Ipotesi di modifiche che apporteresti alle strategie di attuazione di un nuovo progetto educativo alla luce dell’esperienza maturata con lo sviluppo del presente progetto_____________________________________________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________________________________________________

Quali elementi di novità ha valorizzato il progetto educativo sviluppato nella tua sezione:

1. meno didattica tradizionale basata prevalentemente sulla trasmis-sione di contenuti 1 2 3 4

2. padronanza e utilizzo consapevole dei codici conoscitivi di ogni intelligenza 1 2 3 4

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Esempi di esperienze «innovative»_____________________________________________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________________________________________________

La proposta del libro è stata modificata per essere maggiormente coerente rispetto al proprio progetto di sezione? 1 2 3 4

Esempi di cambiamenti realizzati_____________________________________________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________________________________________________

Se non sono state apportate modifiche, è stato soprattutto per_____________________________________________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________________________________________________

Più specificamente, la proposta didattica nella tua sezione:

1. ha dato spazio allo sviluppo delle intelligenze e dei loro codici inter-pretativi? 1 2 3 4

2. ha determinato una predisposizione del setting adeguata alle finalità? 1 2 3 4

3. ha comportato un uso di materiali e sussidi diversificato a seconda delle intelligenze? 1 2 3 4

Esempi di cambiamenti apportati_____________________________________________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________________________________________________

Nella tua sezione è stata elaborata una strategia precisa per tradurre in pratica le finalità e gli obiettivi che sono stati individuati nel progetto educativo e nei singoli progetti?

1 2 3 4

Se sì, con quale modalità?_____________________________________________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________________________________________________

Se no, perché?_____________________________________________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________________________________________________

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«tAnte volte intelligenti»: FAvole, giochi e Attività per sviluppAre le intelligenze Multiple

Quanto si è lavorato con le diverse intelligenze:

1. tutte? 1 2 3 4

2. alcune? 1 2 3 4

3. solo quella da documentare? 1 2 3 4

Se non sono state sviluppate tutte le intelligenze, è stato soprattutto perché_____________________________________________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________________________________________________

Nella tua sezione il bambino è diventato maggiormente consapevole e protagonista della propria crescita intellettuale e delle diverse forme di intelligenza?

1 2 3 4

Perché? _____________________________________________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________________________________________________

Nella tua sezione il percorso ispirato alle intelligenze multiple ha creato nei bambini motivazione all’apprendimento? 1 2 3 4

Perché? _____________________________________________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________________________________________________

Sono state realizzate forme di valutazione del processo d’insegnamento/apprendimento?

1. Dei soli risultati dei bambini 1 2 3 4

2. Dell’efficacia della proposta 1 2 3 4

3. Dell’adeguatezza della proposta 1 2 3 4

4. Del curricolo implicito 1 2 3 4

Esempi di esperienze valutate _____________________________________________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________________________________________________

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Sono state realizzate forme di autovalutazione:

1. fra i bambini? 1 2 3 4

2. fra le insegnanti di sezione? 1 2 3 4

Esempi di autovalutazioni realizzate _____________________________________________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________________________________________________

Bibliografia

Corallo R. (2009), 9 volte intelligenti: Favole, giochi e attività per sviluppare le intelligenze multiple nella scuola dell’infanzia, Trento, Erickson.

Gardner H. (2002), Formae mentis: Saggio sulla pluralità della intelligenza, Milano, Feltrinelli.

Nicolini P. (2000), Intelligenze in azione, Bergamo, Junior.

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© 2012, Merola e Rebuffi, Difficoltà di Apprendimento, Trento, Erickson

SCHEDA 1

Il gioco del direttore d’orchestra

Segui le indicazioni del direttore.

Ora puoi battere le mani

Ora puoi battere i piedi

Ma poi arriva il direttore e sai che c’è #inserire immagine faccia direttore (arriverà)

È il momento del silenzio #inserire immagine bambino che tace (arriverà)

È il momento di cantare #inserire immagine bambino che canta (arriverà)

È il momento di suonare

Ma poi arriva il direttore e sai che c’è #inserire immagine faccia direttore (arriverà)

È il momento del silenzio. #inserire immagine bambino che tace (arriverà)

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© 2012, Merola e Rebuffi, Difficoltà di Apprendimento, Trento, Erickson

SCHEDA 2

Solfeggio mimato

Ascolta i suoni e riproduci la durata della nota indicata nel fumetto con il battito delle mani accompagnato con il verso del lupo, della mucca e il fischio del treno.

Suoni lunghi e suoni corti

Là sulle montagne ululano i lupi #inserire im-

magine lupo (arriverà)

Sopra i verdi prati pascolano insieme #inserire

immagine mucche (arri-

veranno)

Mucche bianche e mucche nere

Mentre nella valle fischia forte il treno #inserire im-

magine treno (arriverà)

Che sta per partire.

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SCHEDA 3

Dettato musicale

Ascolta la maestra che suona il triangolo e il tamburello, disegna nel pentagramma un triangolo per ogni colpo di triangolo e un cerchio per ogni colpo di tamburello.

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© 2012, Merola e Rebuffi, Difficoltà di Apprendimento, Trento, Erickson

SCHEDA 4

Filastrocca

Tiritera freddolosa

Chiede il bimbo alla maestra: «Ma l’inverno di cosa è fatto?».Lei risponde: «L’inverno è fatto di NEBBIA che alberi e cose sa far sparire.L’inverno è fatto di NEVE che sa farci divertire. L’inverno è fatto di FREDDO che ti fa rabbrividire».Chiede il bimbo alla maestra: «Ma l’inverno che colore ha?».Lei risponde: «L’inverno è MARRONE come gli alberi che stanno a dormire. L’inverno è GRIGIO come il fumo che dai camini vedi uscire. L’inverno è ROSSO come il fuoco che sa scaldare. L’inverno è BIANCO come la brina che l’erba fa tremare. L’inverno è scuro come la notte che presto può arrivare».Chiede il bimbo alla maestra: «Ma l’inverno che sapore ha?».Lei risponde: «L’inverno è DOLCE come la spremuta che il raffred-dore fa passare. L’inverno è ASPRO come il limone che nel tè puoi spruzzare. L’inverno ha il sapore CALDO della cioccolata che la mamma ti sa preparare».Chiede il bimbo alla maestra: «Ma quanto è lunga ‘sta tiritera?».Lei risponde: «Tanto lunga che è quasi primavera».

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© 2012, Merola e Rebuffi, Difficoltà di Apprendimento, Trento, Erickson

SCHEDA 5

Filastrocca

La Fantascuola dei numeri

Quante cose sa fare la maestra Carlotta!Conosce le lingue è una poliglotta! Ma dato che lei è 1 soltanto... c’è chi l’aiuta di tanto in tanto.Il Gatto Sofficino ha 2 fratellini che la vanno a trovare:ci son troppe schede da sistemare! Il pappagallo Lingualesta con 3 piume sulla testa la incontra per chiacchierare e anche il dialetto sa parlare. Dice ciao, bye bye ed hello e lo si sente fino a Gambolò! Il gufo Lampadina ha scoperto una gran cosa: ogni 4 invenzioni lui si riposa.Il serpente Giringiò con i bambini piccolini nella palestra fa 5 saltini.Sono 6 i fratelli di Pennellone e ognuno dipinge da vero campione! Son così intenti a spennellare che non senton neppure il Vento fischiare.E son 7 le note che lui soffia fuori mentre i bambini intonano i cori 8 topini di gran carriera vanno con Carlotta alla tastiera...per collegarsi con 9 farfalle di 9 paesi in fondo alla valle!Chi tira le somme di tanto lavoro? Lo fa Matemì, che ha un cuore d’oro.Fino a 10 lui conta bel bello guardando Nonò, il suo amico Alberello, senza neanche un rametto più intero:è inverno e le foglie sono uguali a 0.

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SCHEDA 6

Il gioco dell’oca con Matemì

Ogni bambino tira il dado e avanza secondo il numero che esce. Vince il primo che arriva a Fantascuola. Quando si trova Matemì, si va avanti 2 caselle e se si trova Giringiò si ritorna indietro di 1 casella.

1 2 3 4 5 6

7

14 13 12 11 10 9 8

15

16 17 18 19 20 21 22

23

27 26 25 24Fantascuola

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SCHEDA 7

Il dado da costruire

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