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OTTIMIZZAZIONE DELLA OTTIMIZZAZIONE DELLA
DISTRIBUZIONE DEGLI DISTRIBUZIONE DEGLI
AGROFARMACIAGROFARMACI
Prof. Paolo BalsariProf. Paolo Balsari
DEIAFA DEIAFA –– UniversitUniversitàà di Torinodi Torino
[email protected]@unito.it
LA SITUAZIONE ESISTENTELA SITUAZIONE ESISTENTE
~ 650.000 irroratrici in uso in Italia
200˙000 macchine irroratrici per colture
erbacee
400˙000 macchine irroratrici per colture arboree
50˙000 macchine portate
dall’operatore
Età media = 10 Età media = 12 Età media = 7
ATTUALI SPRECHI DI PRODOTTO E INQUINAMENTO AMBIENTALE NEI TRATTAMENTI FITOIATRICI
Evaporazione (4-6%)
Perdite per deriva (10-15%)
Perdite a terra (30-60%)
Deposito sulla vegetazione (20-55%)
Evaporazione (3-4%) Perdite per
deriva (6-8%)
Deposito sul bersaglio (30-90%)
Perdite a terra (0-60%)
ATTUALI SPRECHI DI PRODOTTO E INQUINAMENTO AMBIENTALE NEI TRATTAMENTI FITOIATRICI
LE PRINCIPALI CAUSE DI ELEVATE PERDITE LE PRINCIPALI CAUSE DI ELEVATE PERDITE DI PRODOTTODI PRODOTTO
COSTRUTTIVE OPERATIVE
• Macchine vecchie e
obsolete
• Non sempre
correttamente
assemblate e rispondenti
alle normative vigenti
• Difficilmente regolabili
• Nessuna o non adeguata
regolazione e manutenzione
COME OTTIMIZZARE LA DISTRIBUZIONECOME OTTIMIZZARE LA DISTRIBUZIONE
IMPIEGO DI IRRORATRICI EFFICIENTI E BEN REGOLATE
Controllo funzionale e loro regolazione
periodica
Adeguata formazione
dell’operatore
Direttiva 128/2009 art. 8
Vendita e acquisto solo di macchine efficienti e
opportunamente regolabili
Direttiva 127/2009
Certificazione ENAMA/ENTAM
Direttiva 2009/128/CE – Art. 5 e allegato 1
E’ indispensabile che nell’attività di formazione prevista dalla Direttiva, si dedichi il necessario tempo al tema
della distribuzione e della regolazione (punto 8, allegato 1) delle macchine irroratrici con anche
prove pratiche
ADEGUATA FORMAZIONE DELL’OPERATORE
Direttiva 2009/128/CE – Art. 8
1.gli Stati Membri devono assicurare un regolare e periodico controllo funzionale delle macchine irroratrici e devono istituire dei sistemi di certificazione destinati a consentire la verifica dei controlli effettuati
2. i controlli funzionali devono verificare che le attrezzature e i relativi componenti soddisfino i requisiti previsti dall’allegato 2 alla Direttiva
3.entro 7 anni (2016) dalla data di entrata in vigore della direttiva tutte le macchine irroratrici in uso nello stato membro devono aver superato il controllo funzionale per poter essere ancora utilizzate
- l’intervallo tra due controlli successivi dovràessere di 5 anni sino a 2020 e successivamente sarà ridotta a 3 anni;
- ogni Stato Membro può richiedere delle deroghe sull’intervallo tra i controlli e sulle tipologie di irroratrici da esentare dal controllo funzionale (previa attente valutazioni dei relativi rischi per la sicurezza dell’uomo e dell’ambiente);
- in caso di esenzione dal controllo funzionale, ogni Stato Membro dovrà comunque garantire un’adeguata formazione e informazione dell’utilizzatore relativamente ai rischi e alla necessità di una regolare manutenzione della macchina irroratrice.
Direttiva 2009/128/CE – Art. 8
PAN
Attività previste dai Piani di Azione Nazionali (PAN)
- L’elenco di tutte le irroratrici per le quali sono stati stabiliti intervalli di ispezione differenti da quelli previsti dalla Direttiva
- L’elenco delle attrezzature esentate dall’obbligo di ispezione fornendo le
opportune motivazioni
All’interno dei PAN ciascun Stato Membro deve riportare
- In questo caso deve essere garantita un’adeguata formazione degli utilizzatori
di tali attrezzature
Progetto di coordinamento nazionale promosso dal MIPAAF
GRUPPO TECNICO(Coordinatore DEIAFA)
Partecipano i rappresentanti di Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli, Emilia-Romagna, Marche, Umbria, Toscana, Lazio,
Abruzzo, Campania, Basilicata, Molise, Calabria, Puglia, Sicilia, Sardegna, Liguria, Provincia di Bolzano, Provincia di Trento, dell’ING-CRA, dell’UNACOMA e del Ministero dell’Ambiente
COSA SI E’ PRODOTTO FINO AD OGGI
20 Documenti Enama contenenti
indicazioni concordate a livello nazionale
per l’effettuazione del controllo
funzionale (con relative esenzioni) e la
regolazione delle macchine irroratrici e
l’organizzazione complessiva del servizio
a livello regionale
Un software (IRROMONO) per la raccolta
dei dati a livello regionale (per le regioni
che non ne dispongono di propri)
Un database nazionale in continuo
aggiornamento contenente l’elenco dei
centri prova e dei tecnici attivi sul
territorio nazionale
(www.centriprovairroratrici.unito.it)
Principali contenuti
• L’autocertificazione da parte del costruttore della sicurezza della sua macchina (marchiatura CE) riguarda non più solo gli aspetti legati alla sicurezza dell’operatore ma anche quelli inerenti alla protezione dell’ambiente
• La marchiatura CE riguarderà anche la macchine portate dall’operatore azionate a mano con serbatoio in pressione e le impolveratrici e anche tutte le macchine impiegate per scopi hobbistici
• l’attuale fascicolo tecnico prodotto dal costruttore della macchina irroratrice dovrà essere aggiornato inserendo anche la rispondenza della macchina ai requisiti di tutela dell’ambiente previsti dalle norme vigenti (EN 12761)
Direttiva 2009/127/CE
Certificazione macchine irroratrici
MODELLI DI IRRORATRICI CERTIFICATI ENAMA DAL 1992 A FINE 2010: 556
www.enama.it/it/cert_certificati.php
NECESSITANECESSITA’’ DI RICERCADI RICERCA
• Implementare le conoscenze sui
criteri e le modalità di
regolazione delle irroratrici
Art. 8 punto 5 della Direttiva
“Gli utilizzatori professionali effettuano tarature
periodiche e controlli tecnici delle attrezzature
conformemente alla formazione ricevuta
secondo quanto riportato all’art. 5”
NECESSITANECESSITA’’ DI RICERCADI RICERCA
Necessità di sperimentazioni ad hoc per
definire, sotto l’aspetto della protezione
dell’ambiente ma anche dell’efficacia del
trattamento quale è la regolazione
ottimale dell’irroratrice.
NECESSITANECESSITA’’ DI RICERCADI RICERCA
Esempio di regolazione
Impiego di ugelli antideriva e ridotta
portata del ventilatore
Entità di riduzione del
rischio ambientale ??
Efficacia biologica???
Oltre 100 costruttori di macchine irroratrici
(assemblatori)
Oltre 1000 modelli commercializzati
Max 100 costruttori
Max 50-100 modelli commercializzati
ITALIA ALTRI PAESI EUROPEI
650˙000 irroratrici (20%
del parco macchine europeo)
(2˙245˙000 irroratrici)
NECESSITANECESSITA’’ DI RICERCADI RICERCA
La corretta regolazione va definita per ogni tipologia di macchina irroratrice e forma di
allevamento.
NECESSITANECESSITA’’ DI RICERCADI RICERCA
Solo nel settore viticolo vi sono oltre
1000 forme di allevamento
NECESSITANECESSITA’’ DI RICERCADI RICERCA
• Sviluppare appropriate metodologie
per valutare il rischio ambientale delle
macchine irroratrici
Art. 11 punto 2b della Direttiva
“preferire l’impiego di sistemi di applicazione a
bassa dispersione”
LA MACCHINE IRRORATRICI VANNO CLASSIFICATE IN MERITO AL LORO POTENZIALE IMPATTO AMBIENTALE
Esempio: LERAP (Gran Bretagna)
a LOCAL ENVIRONMENTAL RISK ASSESMENTSFOR PESTICIDES (MINISTERO AGRICOLTURA)
a FORNISCE INDICAZIONI AGLI OPERATORISU COME SALVAGUARDARE L’AMBIENTE DALLA DERIVA DURANTE LA DISTRIBUZIONE
DEL TIPO DI PRINCIPIO ATTIVO
DELLA DOSE APPLICATA
DELL’ATTREZZATURA UTILIZZATA
DELLA VULNERABILITA’ DEL TERRITORIO
TIENE CONTO
Standard
Low Drift
Low Drift
Low Drift
Tunnel
Dose piena
18
15
12
9
5
3/4 di dose
15
12
9
6
5
1/2 dose
12
9
6
5
5
1/4 dose
7
5
5
5
5
LERAP: DETERMINAZIONE DELL’AMPIEZZA (m) DELLE BUFFER
ZONES
La Normativa di riferimento è la ISO 22369-2 che si basa a sua volta sulla ISO 22866 (misura della deriva in campo) che prevede l’impiego di una metodologia complessa ed in grado di fornire
risultati poco ripetibili
Le problematiche della classificazione delle irroratrici in termini di deriva
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
0 200 400 600 800 1000Tempo (s)
Velocità
vento
(m/s)
Media = 3.8 m/sCV = 33%
MAX = 7.9 m/smin = 1.2 m/s
VELOCITÀ DEL VENTO
0
30
60
90
120
150
180
210
240
0 200 400 600 800 1000Tempo (s)
Direzione vento
(°)
DIREZIONE DEL VENTO
Media = 102°CV = 31%
MAX = 225°min = 16°
Una prova completa può richiedere anche alcuni giorni
di lavoro. I costi sono proporzionali al tempo
impiegato
Limiti della ISO 22866
La classificazione è fatta confrontando l’entitàdella deriva della macchina in prova candidata
(CS) con quella di riferimento (RS)
Riduzione deriva = deriva CS/ deriva RS
ISO 22369-2
QUALE MACCHINA DI RIFERIMENTO UTILIZZARE???
DIFFERENTE PER OGNI REGIONE/PROVINCIA ??
Il DEIAFA sta studiando una metodologia di prova per misurare e confrontare la deriva potenziale generata in assenza di vento da differenti modelli di irroratrici
utilizzando uno specifico banco prova.
Per quanto riguarda le barre irroratrici la metodologia è in fase di discussione e approvazione
in sede ISO (ISO FDIS 22369-3)
Banco prova
Palo verticale
Deriva potenziale
La metodologia per le irroratrici per colture arboree è ancora in fase di studio
13 m
2,5 m 5 m 7,5 m 10 m 12,5 m
0.5 m
1.0 m
0.5 m
NECESSITANECESSITA’’ DI RICERCADI RICERCA
• Sviluppo di tecniche innovative di
distribuzione a basso impatto ambientale
• identificazione della MALATTIA
Crop Health Sensor
• identificazione del BERSAGLIOCrop Identification System
• identificazione delle CONDIZIONI AMBIENTALI
Environmentally Dependent Application System
CASACrop Adapted Spray Application
CASACrop Adapted Spray Application
GPS
CAN BUS
ANEMOMETERO SONICO
EDAS
UNITÀ DI CONTROLLO
CIS SENSORE AD ULTRASUONI
CHSSENSORE OTTICO
CASACrop Adapted Spray Application
CASACrop Adapted Spray Application
Concetto generale
Environmentally Dependent Application SystemEnvironmentally Dependent Application System
Posizione dell’irroratrice rilevata con SISTEMA DGPS
Velocità e direzione del vento misurate con ANEMOMETRO SONICO
VENTO
ANEMOMETRO SONICO
NAVSTAR SATELLITE
Identificazione delle condizioni ambientali
Navigazione DGPS
4 m4 m 14 m14 m
Environmentally Dependent Application SystemEnvironmentally Dependent Application System
Identificazione delle condizioni ambientali
Environmentally Dependent Application SystemEnvironmentally Dependent Application System
ESEMPI AMPIEZZA ZONA DI RISPETTO (Buffer zone)
Identificazione delle condizioni ambientali
10 m
ZONA DIRISPETTO
5 m
2 m
Environmentally Dependent Application SystemEnvironmentally Dependent Application System
Identificazione delle condizioni ambientali
NO VENTO VENTO
POLVERIZZAZIONE DEL LIQUIDOUgelli convenzionali (gocce FINI) / Ugelli antideriva (gocce GRANDI)
PORTATA DEL VENTILATORERegolata indipendentemente sui due lati della macchina
NECESSITANECESSITA’’ DI RICERCADI RICERCA
• Sviluppo di tecnologie per ridurre le
dispersioni dei mezzi di distribuzione
aerei e studi per valutare l’entità del rischio
degli stessi
Art. 9 punto f della Direttiva
“a partire dal 2013, gli aeromobili sono
equipaggiati con
accessori che rappresentano la migliore
tecnologia disponibile per ridurre la
dispersione dei prodotti irrorati”
Quali sono queste
tecnologie?
Come valutarle sotto l’aspetto ambientale?
NECESSITANECESSITA’’ DI RICERCADI RICERCA
• Implementare la tecnologia per la
distribuzione dei fitofarmaci sulla rete
ferroviaria e studi per valutare l’entità del
rischio ambientale della stessa