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TECHNOLOGY FORECASTING. Finalità, metodo, esperienze a confronto CSR E SCUOLA: IL NUOVO CONNUBIO PER UN' IMPRESA DI QUALITÀ, PRODUTTIVA E SOSTENIBILE. LE ATTIVITÀ DI STAGE PRESSO LA CCIAA. IL RAPPORTO CON LE UNIVERSITÀ DEL TERRITORIO

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TECHNOLOGY FORECASTING. Finalità, metodo, esperienze a confronto

CSR E SCUOLA: IL NUOVO CONNUBIO PER UN'IMPRESA DI QUALITÀ, PRODUTTIVA E SOSTENIBILE.

LE ATTIVITÀ DI STAGE PRESSO LA CCIAA. IL RAPPORTO CON LE UNIVERSITÀ DEL TERRITORIO

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Sommario Rubriche P.4 FORECASTING TECNOLOGICO Camera di Commercio di Treviso

P.16 CSR e Scuola Il nuovo connubio per un'impresa di qualità, produttiva e sostenibile

P.23 Le attività di stage presso la CCIAA Il rapporto con le università del territorio

P.24 Intervista a Renato Chahinian Gli investimenti esteri delle imprese P.35 — 56 Monitor economia A cura dell’Ufficio Studi e Statistica CCIAA Tv

P.57 Le aziende di successo che sfidano la crisi Intervista a Giampaolo Garattoni AD di Turbosol Produzione S.pA.

L'ECONOMIA DELLA MARCA TREVIGIANA Bimestrale della Camera di Commercio di Treviso Aut. Tribunale Treviso n° 9 del 21.09.1948

Redazione e amministrazione Camera di Commercio Industri a Arti gi anato A gric olt ura

Tel 0422 5951 - Fax 0422 595462

emt@t2i. it - www.tv.camcom.gov.it

DIRETTORE RESPONSABILE

MARCO D'EREDITA’

In redazione

Silvia Trevisan

1 - Giovani designer

2 - Speciale Mediazione

3 - Gli Uffici Camerali

4 - CSR e Ambiente

5 - Giovani Veneti all’estero

6 - Le partecipate della CCIAA

7 - Aziende di successo

8 - Monitor Economia

9 - Report Brevetti

10- Report Prezzi all ’Ingrosso

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Editoriale

Mar c o D’ Er ed it à

Segr et ar io Ge ner a le d el l a C amer a di Com mer cio

Cari lettori, desidero dedicare interamente questo mio redazionale al progetto Forecasting tecnologico per reti di PMI. Per esteso Forecast and Roadmapping for Manufacturing Technologies per reti di PMI che abbiamo deciso di condividere con la comunità economica e con le istituzioni nella 12° edi-zione della Giornata dell’Economia. Il convegno è stato occasione per comunicare l’importante fase degli esiti del lavoro condivi-so con le aziende e porre le premesse per un’eventuale sua replicabilità su più larga scala. Non si è trattato, infatti, di un progetto solo teorico e di ricerca, ma di un percorso che ha permesso a due gruppi di imprese trevigiane di delineare come evolveranno i propri settori di riferimento. Questione particolarmente cruciale in tempi di congiuntura debole e incerta. Abbiamo voluto supportare le decisioni di imprenditori, amministratori e ricercatori in modo

da rendere più efficaci ed affidabili le scelte strategiche che si devono affrontare nel medio e lungo periodo. Alcuni esempi? Investire o meno in una certa tecnologia; individuare competenze di cui è bene dotarsi per incrementare la propria com-petitività; selezionare un partner o un fornitore; orientare gli investimenti di ricerca e sviluppo. Le aziende che nel tempo hanno saputo mantenere una posizione di leadership mondiale‐ superando i periodi di crisi, le rivoluzioni tecnologiche, la nascita di nuovi mercati ‐ dedicano risorse non trascurabili ad attività previsionali e, soprattutto, basano le proprie decisioni sui risultati di tali studi. Alcune pubblicano regolarmente parte di questi studi contribuendo così a guidare l’innovazione nei settori di proprio interesse. Sono solo metodi per le grandi aziende leader del pianeta? È un dubbio che sorge spontaneo vedendo i nomi degli attori che più si sono distinti in questo ambito. L’obiettivo della Giornata dell’Economia della Camera di Commercio di Treviso è quello di dimostrare, al contrario, che ci sono metodo-logie e strumenti idonei ad essere applicati con successo anche nell’ambito delle Piccole e Media Imprese, favorendo la collaborazione fra i diversi attori della filiera, e a vantaggio della competitività dei singoli e del territorio. Nello specifico, due gruppi di PMI trevigiane hanno presentato i risultati conseguiti nell’ambito forni domestici ed interni auto grazie all’applicazione della metodologia FORMAT (www.format‐ project.eu). La metodologia FORMAT è stata sviluppata nell’ambito di un progetto europeo coordinato dal Prof. Gaetano Cascini (Politecnico di Milano) con l’intento di fornire una guida sistematica allo sviluppo di previsioni tecnologiche in ambito industriale (il manuale è libera-mente scaricabile online dal sito del progetto). L’evento si è arricchito della testimonianza degli imprenditori una testimonianza di come la metodologia è applicata in una grande azienda (Whirlpool) che ha contribuito alla messa a punto e alla validazione di FORMAT. Sono lieto di presentare le aziende trevigiane che hanno partecipato alla sperimentazione: Primo gruppo di lavoro: forni domestici Anodica Trevigiana, Codogné ‐ Cst Stampi, Chiarano ‐ Fmb, Cornuda ‐ Meteor, Mareno di Piave ‐ Sac Serigrafia, Riese Pio X Secondo gruppo di lavoro: interni d’auto Anodica Trevigiana, Codogné ‐ Cst Stampi, Chiarano ‐ Futura, Oderzo – Lucchese Industria, San Polo di Piave ‐ Sac Serigrafia, Riese Pio X – Ric, Ponzano Veneto .

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CAMERA DI COMMERCIO TREVISO IL FORECASTING TECNOLOGICO PER RETI DI PMI. 12. EDIZIONE DELLA GIORNATA DELL'ECONOMIA

12° edizione della Giornata dell'Economia

Il 24 ottobre, in occas ione de lla dodicesima edizione della Giornata dell 'Economia,

evento ideato a livello nazionale dall'Unione Italiana delle Camere di Commercio, è s tato organizzato il convegno di presentazio ne del progetto:

"IL FORECASTING TECNOLOGICO PER RETI DI PMI". I lavori sono stati aperti da ll'intervento del

Presidente della Camera di Commercio di

Treviso Nicola Tognana, che ha spiegato il senso della Giorna ta:condividere con la comu-

nità economica e delle istituzioni gli esit i di un

percorso che ha permesso a due gruppi d i im-

prese trevigiane di delineare come evolveranno

i propri setto ri di riferim ento . Questione part ico-

larmente cruciale in tempi d i congiuntura debo-

le e inc erta . Che cosa sia il Fo recasting Tecnolo-

gico, e come esso possa supportare le dec isio ni impre nditoriali, è stato spiegato analitica-

me nte da l prof. Gaetano Cascini, del Politec nico di Milano.Po tete cons ultare le s l i de de l s u o i n te rv e n to s u www.trevisosys tem.com.Lo stesso prof. Casci-ni ha po i introdo tto le relazioni de i due gruppi

di lavoro.

Il primo gruppo di aziende - co mposto da

Renato Buziol (Fmb S rl), Luigi Cover (Cst Stampi S rl),Tanja Colautti, Luca Nadal e

Ivan Samogin (Meteor Sas), Silvia Stocco(Sac Serigra fia Srl),Giorgio Zanchetta(Anodica Trevigiana Spa) - ha sviluppato un forecasting con riferimento al segmento dei "forni domestici".

Il secondo gruppo- composto da Marco Dedin (Cst Stampi Srl),Sandro Feltrin (Ric S rl), Gabriele Gerometta (Futura S.C.),Mario Lucchese (Lucc hese Industria Srl), Paolo Santi Sac Serigrafia Srl), Davide Staiano (A nodica Trevigiana Spa ) - ha rac-contato come è sta to applicato l'approcc io al

segmento degli "interni d'auto", visto da lla prospettiva di chi fa c ompo nentistica in plasti-ca. I risultati di questi due gruppi d'impresa sono stati c onseguiti grazie a ll'applicazione

della metodologia FORMAT: meto dolo gia che è s tata sviluppata nell'ambito di un pro-getto euro peo coo rdinato dal prof. Cascini con

l'intento di fornire una guida sistematica allo sviluppo di previsioni tecnologiche

in ambito industriale.

A queste due esperienze s i è aff iancata la

testimo nianza di Pierluigi Petrali, di Whir-

pool Europe: questa gra nde multinazio nale non so lo rientra fra que i casi c he raffo rzano i loro investimenti in Italia, ma da alcuni anni ricorre in modo strutturato all'approcc io del forecasting a supporto del pro pri processi decisiona li, e d ha contribuito alla messa a punto e validazione della meto dolo gia FORMAT. La discussio ne è proseguita con l' intervento

del prof. Antonello Pezzini, membro del Comitato Econo mico e Sociale Europeo, c he ha colloca to lo strumento de l fo recasting nel quadro delle politiche europee per lo sviluppo. L'intervento dell' ing. Roberto Santolamaz-za diretto re di t²i, società co nsortile per l'inno-vazione promossa dalle Camere di Commerc io di Treviso e di Rovigo, ha sviluppa to de lle

riflessio ni in merito alla replicabili tà di questo approccio per il contesto econo-mico veneto, in partico lare pensando a lle filie re e alle reti di imprese. A conclus ione dei lavori, una s intesi sulla giornata, dalla prospettiva di c hi si occ upa di favorire sviluppo e crescita d'impresa, è stata

ACCOMPAGNARE LE IMPRESE AD ESPLORARE L’EVOLUZIONE DEL PROPRIO BUSINESS

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fornita da ll'Assessore regio nale all'Economia e

Sviluppo, Ricerca e Innovazione Maria Luisa Coppola. La redazio ne di Trevisosys tem ha segui-to l'evento sui prof ili Socia l Network Facebook, Twitter e Goo gle Plus

12° edizione della Giornata dell'Economia

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DISCORSO INTRODUTTIVO DEL PRESIDENTE NICOLA TOGNANA ALLA 12° GIORNATA DELL’ECONOMIA.

Gentili Signore e Signori,

questa Giornata dell’Economia , come vedete dal

programma, esc e decisamente dal ritua le con il

quale, fino ra, abbiamo organizzato l’evento. Al

centro non abbiamo messo i dati dell’economia

provinciale, che comunque trovate in abbon-

danza in cartellina .

Oggi, al centro della Gio rnata dell’Economia,

abbiamo messo un’importante iniziat iva del

nostro Ente, che ha portato due gruppi di im-

prese trevig iane a sperimentare l’approccio del

forecasting tecno logico, con il suppo rto del

Politecnico di Milano .

Attorno a questo approccio vorremmo condivi-

dere delle esperienze, rif lettere assieme sui

benef ici che ne ricavano le imprese, e porre le

premesse per un’eventua le sua rep licabilità su

più larga scala. In quest’o ttica ringrazio da

subito, e d i cuore, l’Assessore per lo Sviluppo

Economico della Regione Veneto , dott.ssa Maria

Luisa Coppola, per la particolare attenzione

riservata a lla nostra iniziat iva .

La scaletta, come vedete, è molto nutrita . In

prima battuta cercheremo d i rispondere a lla

domanda: “quali sono le f inalità del forecasting

tecnolog ico”. Ce lo spiegherà il prof. Gaetano

Cascini, che ha avvicinato a questo approccio le

nostre imprese trevigiane e che ringraz io anche

per il ruolo di chairman che ha accettato di

svolgere per il prosieguo della mattinata.

Se dovessi spiegare a modo mio , e con tutte le

imprecis ioni del caso (poi il professore mi cor-

reggerà) cosa significhi fare forecasting , d irei

che si tratta di un perco rso tramite il quale le

impres e possono prefigurarsi possibili evoluzio-

ni del proprio s ettore di riferimento, nel medio e

lungo periodo .

Un percorso che non è affidato all’estro, al

brainstorm ing, o ad altre d iavo lerie del pensiero

creativo. Ma che si basa su una raccolta molto

sistematica d i dati e info rmazioni, e che impone

una segmentaz ione molto ana lit ica delle carat-

terist iche dei propri prodotti e dei propri proc es-

si. Il tutto per d iventare un potente cruscotto a

supporto delle decisioni strategic he.

L’impatto del forecasting sul processo decisio-

nale è fo rse stata la molla che più di ogni altra

cosa ci ha portato a dedicare questa Giornata

dell’Economia a questo approccio. Considerata

l’importanza di saper dec idere in contesti e

scenari sempre p iù incert i.

Ma anziché commentare per l’ennesima vo lta

l’inc ertezza, e piangerci addosso su un quadro

congiunturale ancora debole e controverso , ci

siamo detti:

discutiamo assiem e un’inizia tiva che, concreta-

mente, ha provato a costruire futuro con le

impres e. Detto meglio : che ha provato a conse-

gnare a lle imprese uno strumento per dec idere

sul futuro .

Tutto è nato all’interno dei “Laboratori per il

Cambiamento” , percorsi di formaz ione/azione

tramite i quali la Camera di Commercio , dal

2007 ad oggi, ha affrontato d iversi temi funzio-

nali a ll’innovaz ione. All’inizio del 2014 abbiamo

lanciato un Laboratorio sul forecasting: e una

decina di imprese del territorio , che poi presen-

teremo tram ite i loro portavoce, ha raccolto la

nostra sfida. Sfida c he non s i esauriva soltanto

nell’avvicinarsi a lla m etodolog ia, ma che com-

portava anche di sperim entarla su tem i e fabbi-

sogni specif ici dei partecipanti. Così sono nate le

esperienze che oggi illustreremo.

Un primo gruppo di aziende ha sviluppato un

forecasting al segm ento dei “forni domestici” ; il

secondo gruppo ci racconterà come hanno

applicato l’approccio al segm ento deg li “interni

d’auto”, visto dalla prospett iva di chi fa compo-

nentistica in plastica .

Quel che sentirete è stato c erto f rutto di s essioni

di confronto con il team del Politecnico, che ha

garantito tutta l’assistenza del caso. Ma va

detto, al tempo stesso, che una buona parte

degli es iti di questo percorso discende da un

grande lavoro di ricerca e interazione che le

impres e partecipanti hanno saputo attivare con

le proprie energ ie.

Sono impres e che hanno benefic iato certo di un

dato di partenza : si conoscono e appartengono

ad una stessa rete. Ma dai racconti potrete

percepire un vissuto che è andato oltre il dato

tecnico . Come s e “immaginando futuro” assie-

me, ciò abbia inciso anche, e in positivo, sulle

forme e sulla qualità della lo ro interazione. A

queste due sperimentazioni sul territorio abbia-

mo poi voluto accostare la test imonianza di

Whirpool Europe, grande multinaziona le c he

non solo rientra fra quei casi che raffo rzano i

loro investim enti in Italia , ma che da alcuni

anni ricorre in modo strutturato all’approccio

del fo recasting. Sono mo lto contento che il dott .

CAMERA DI COMMERCIO DI TREVISO GIORNATA DELL’ECONOMIA 2014 – VENERDI’ 24 OTTOBRE 2014 Sala Conferenze – Piazza Borsa Treviso IL FORECASTING TECNOLOGICO PER RETI DI PMI Accompagnare le imprese ad esplorare l’evoluzio ne del proprio business di riferimento

12° edizione della Giornata dell'Economia

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di cogliere le curve di domanda in fase nascen-

te, ma già pronti a gestirle sul p iano della pro-

grammazione e dell’effic ienza industriale, s enza

aggiustamenti per tentativi

ed errori non più sostenib ili sul piano dei costi.

Sentiremo dunque oggi se il forecasting possa

essere davvero di supporto per questa sfida

strateg ica. Da perseguire non solo a livello di

singole az iende, ma anche a livello d i un territo-

rio.

Detto ciò, è tempo davvero che mi taccia e c he

dia spazio a l prof . Cascini, a lle test imonianze

aziendali, ai nostri ospit i.

Ultima chiosa , visto che siamo nella Giornata

della Trasparenza. Avremo certamente m eno

risorse dal prossimo anno, come Camera di

Commercio, per fare queste cose. Però sarebbe

davvero un peccato interrompere questo per-

corso, come molti altri che appartengono al

DNA delle Camere, laddove si fa vero accompa-

gnamento a lla crescita d’ impresa .

Vi ringraz io per l’attenz ione.

12° edizione della Giornata dell'Economia

DISCORSO INTRODUTTIVO DEL PRESIDENTE NICOLA TOGNANA ALLA 12° GIORNATA DELL’ECONOMIA.

Pierluigi Petra li abbia accettato di raccontarci

quel che si fa in Whirpool in tema di forecasting ,

e quali processi decisiona li vengano supportati.

Il senso dell’accostamento è il seguente: il biso-

gno di esplorare il futuro in modo sistematico

c’è tanto nella grande impresa come nella

piccola. E lo sviluppo di tale approccio pres enta

delle analog ie tanto che si operi all’interno di

una grande organizzazione, quanto che si operi

all’interno di quell’o rganizzaz ione in orizzonta le

che è la rete di piccole imprese.

La discussione proseguirà poi con l’intervento

del prof. Antonello Pezzini, m embro del Comita-

to Economico e Sociale Europeo oltreché docen-

te di Economia e gestione delle imprese

all’Università d i Bergamo. Sapendo della sensi-

bilità ed esperienza sui temi dell’innovaz ione e

dei market leads, gli abbiamo chiesto se espe-

rienze di forecasting , come la nostra , possano

trovare suppo rto nel quadro delle politic he

europee per lo sviluppo e della cooperazione

transnaziona le f ra imprese.

Infine proveremo a tornare sull’operativo,

discutendo con il d irettore d i “T2I”, ing. Roberto

Santolamazza , sulla rep licabilità d i questo

approccio per il contesto economico veneto.

Incominciando ad immaginare gli ambiti in cui

potrebbe essere prioritario s viluppare foreca-

sting; cercando di capire anche quali possano

essere i giust i punti di attacco: se i s ettori tradi-

zionalmente intesi, le f iliere, oppure le reti

d’imprese formalm ente costituite.

Con questo insieme di testimonianze e riflessio-

ni andremo infine a chiedere a ll’ Assessore

Maria Luisa Coppola una sua personale sintesi

sulla g iornata , da lla prospettiva di chi si occupa

di favorire sviluppo e c rescita d’ impresa.

Non vorrei aggiungere molto altro, vista la

tanta carne al fuoco della mattinata.

E anche perché fra le d iscontinuità di questo

evento c’era anche il mio proposito di parlare

poco. Però un ult imo richiamo lo vorrei fare, per

dare ancor p iù senso alla mattinata .

Scorretevi il report statist ico consegnato in

cartellina . Fra i tanti dati che l’ufficio studi ha

collezionato per propo rci una sorta di consunti-

vo economico di metà anno, uno più di altri mi

sembra meritevole di sottolineatura . L’Italia ,

economicamente parlando, s embra come in-

trappolata in un paradosso. Siamo fermi dal

lato della domanda interna, siamo per giunta

dentro quella pericolosa spira le che si chiama

deflazione. Al tempo stesso, nei primi 6 m esi

dell’anno , l’Italia è riuscita a generare il quarto

surplus commerc iale del mondo (al netto deg li

energetici), dietro a Germania, Cina e Corea del

Sud. Ciò secondo un’analisi d i Fondazione Edi-

son di Milano .

Il messaggio che emerge da questa situazione

schizofrenica è, alm eno per m e, molto semplice:

in attesa che riparta la domanda interna

(ved iamo se le misure previste nella Legge di

Stabilità possano andare in questa direzione), dobbiamo ancor di p iù puntare a ll’estero, ma

per farlo dobbiamo raffo rzare l’ insiem e dei

fattori che sostengono la nostra competit ività.

E io credo che accanto al saper fare bene i pro-

dotti, e al saper intercettare con flessibilità la

domanda internaziona le (questo ce lo riconosce

anche Bankita lia ed emerge chiaramente dai

dati export, anche provincia li), ci serva anc he

una terza virtù: una capacità sistemica d i fa re

innovaz ione che oggettivamente ci

manca; e che andrebbe sviluppata in modo

strettam ente connesso ai trend di m ercato di

medio e lungo periodo. Con il duplic e obiett ivo

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Presentazione della rubrica Giovani designer 8

Nicola Tognana Presidente CCIAA

E’ c on vi vo p i ac er e c he pr esent o assi eme a i d ir ett ori Mari a Luisa Frisa e

Laura Badalucco l e cr eazioni d ei giovani l aur eati d ei c or si uni ver si t ari d i

d esig n d el l a mod a e di d esign d el pr od ot t o . Selezionat i d a ll a pr ofessio na li t à d ei d ir ett or i d iam o sp azio nell a r i vi st a

c amer ale ad un m ond o di id ee, ma sop r a tt utt o di solu zioni p er il mo nd o

d el l’imp r end it or i a.

La volontà è proprio quella di far conoscere questi creativi con l e

immagini delle proprie produzioni.

Son o c er t o c he q uest i giovani sar ann o di sic ur o i nt er esse p er l e n ostr e impr ese t ant o p iù p erc hé selezio nati t r a i m igli or i d al l a sever a valut azion e

d ei dir ett or i Mar i a Lui sa Fr i sa e Laur a Bad a luc c o c he r i ngr azio fi n d’ or a p er

la l or o pr eziosa c ol l abor azio ne semp r e a tt ent a a l c ont est o tr ev igi ano in c ui op er ano. I nostr i giovani son o d a an ni osp it at i i n st age d al l e nost r e azi en-

d e c he inv iti am o a met t er si i n c o nt a tt o c on l’ uni ver sit à p er osp it a r e e c ond ivid er e nu ove id ee.

Laura Badalucco Direttore Cladis

Maria Luisa Frisa Direttore Cladem

Il Cor so di l aur ea i n di seg no ind ust r i al e è impeg nat o d a mol t i an ni nell a

for mazio ne c ont inua d i giova ni p r ofessioni st i c he, u na volt a usci ti

d al l’ uni ver si t à, si an o pr ep ar at i a c omp r end er e il sofi sti c at o si st ema-d esign p er i nser ir si a l me glio nel c ampo d el l avor o e a ffr ont a r e l e sfi d e d i u n mo n-

d o semp r e più i nt er nazio na le e c ompet i ti vo.

I pr oget t i c he p r esent er emo in q uest a r ub ri c a so no selezionat i tr a l e m igl i o-

ri t esi d i l aur ea d el tri en nio: i t em i a ffr ont a t i d ai r agazzi , t ut ti ne o-l aur eati

nel 201 2, r i guar d ano si a c he i l pr od ot t o c he l a c om unic azione v i siva , r i sp ec -c hi and o q uel d ua l i smo c he c ar a tt eri zza il p r ogr amma d id att ic o d el c or so di

laur ea . Si tr at t a ovv i ament e d i c onc ep t mol t o di ver si t ra l or o, ma l’ appr oc c io di

q uesti st ud ent i dimost r a c o me or mai l a d efini zione “d esig n” n on si a p iù

nec essa ri ame nt e l egat a solo a ll’ ar r ed ament o o a l l’imma gine c o or dinat a, ma p ossa espr imer si anc he in alt ri amb it i c he mol t o han no a c he far e c on

l’i nn ovazio ne t ec nolo gi c a, l a valor i zzazion e d ei c ont e nut i, l a c osci enza di

nu ove esigen ze e c omp ort ame nt i soci a li.

Da l 2005, il c or so di l aur ea i n Design d ell a mod a d ell ’ Univer si t à Iuav d i

Ve nezi a p unt a al l’ ec c ell enza for ma nd o d esigner i n gr ad o d i a ffr o nt ar e l e

sfi d e d el si st ema d el l a m od a, e t r ac ci and o u na st rad a origina le p er l a d efi -ni zione d i una sc uola i t al iana d i mod a : d ove c omp r end er e l e q ua lit à e l e

sp eci al it à di una si t uazion e it al i ana d a mett er e i n r el azion e a tti va c on i l

fa shion sy st em glob a le, d ove c olt i var e u n p r oget t o for mati vo i n gr ad o d i c ompet er e c o n l’ ecc ell enza d ell e gr and i sc u ole di mod a d el mo nd o. Gl i

st ud e nt i a ffr o nt ano un p er c or so di st udi uni ver sit ar io c he for ma fashio n

d esig ner i n gr ad o di id ear e, p r oget t ar e e r ea li zza r e una c ol l ezio ne, ut il i zza -re cr it ic ame nt e st r ume nt i e l i ng uag gi d i ver si e ri fl et t er e sul l a mod a c om e

si st ema c ul t ur ale. Da l 2010 è at ti vo anche il c or so d i l aur ea magi str a l e i n Desig n e t eori e

d el l a mod a , c he c omp let a i l p er c or so di st ud i i n mod a d el lo Iuav a ffer man -

d o l a c ent r al it à d ell ’ app r occ io p r oget t ua le at tr aver so i l r uolo d ei “l abor at or i avanzat i di d esign d ell a mod a” nei q ua li s i sv il upp a una did atti -

c a for t ement e sp er iment a le c he si c onfr o nt a c on i pr ob lemi p iù ur ge nti e

c omp lessi d el l a c o nt empor anei t à. Abbiamo sc elt o d i pr esent a r e d egl i esemp i ecc ell ent i di t esi p er r est it uir e

nel mod o p iù c omp let o p ossibi l e il c o mp lesso l avor o did at ti c o e d i r ic er c a c he sti am o port and o avant i.

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Giovani designer 9

Francesco Fornasier Nato nel 1991 a Vitto rio Veneto, si diplo ma come perito e lettrotecnico industria le presso l’ITIS Galileo Galilei di Co negliano. Nel 2014 s i laurea in disegno indus tria le presso il Corso di laurea in disegno industriale de ll’Università Iuav di Venezia. Dopo gli studi collabo ra con lo stu-dio di industria l design Emo design di Vittorio Veneto, dove pre nde parte a pro getti in divers i ambiti qua li l’arredo urbano, il risca ldamento, l’ele ttro nica di co nsumo e a d alcuni proge tti di comunicazio ne. In seguito svolge uno stage in Svizzera presso lo studio Multiple Glo bal Design di La Chaux de Fo nds, dove segue la proge tta-zione di beverage machines pe r clienti impo r-tanti come Nespresso e Nescafè Do lcegusto. Nel 2013, W ired, il più no to magaz ine nell’ambito de lla tecnologia, gli assegna una borsa di s tudio per f requentare un corso di game design presso Big Rock. Nel febbraio 2014 vince il premio “Designer of the mo nth” di H-Farm in seguito ad un pro getto di graphic

design pe r un’app nel settore f inance. Mail: fornas [email protected] Linkedin: Francesco Fornas ier

Spazio Creativo Tappeto pieghevole per bambini: il progetto s i rivolge ad una fascia di e tà da i quattro a nni in s u ed è pensato per essere co lloca to all’interno della casa. Partendo dall’osservazio ne di mo lti giochi si è constatato che le fo rme sono spesso eccessiva-mente def inite e pe rciò limita nti rispetto alle possibilità di gio co e di immaginazio ne. I quattro e lementi che identificano questo pro-getto sono: divertimento, creatività, spazio per-sonale, arredame nto. Da tali eleme nti è na ta l’idea di un tappeto che rappresenti uno spazio personale 2D e che, grazie ad un sistema a botto-ni e alla suddivis ione in po ligoni, possa dar vita a svariate configurazioni tridimens ionali.

Il proge tto impiega mate riali piacevoli a lla vis ta e colori tenui che si accostano all’a rredamento, ripre ndendo solo in a lcuni picco li de ttagli i co lori accesi tipici dei giocattoli. L’oggetto è f ormato da una serie di tria ngo li in gomma piuma cuc iti co n tessuto da entrambi i lati. All’estre mità di ogni tria ngo lo è posiz iona ta un’asola con un bo tto ncino in fe ltro. Unendo due asole si c reano dei punti di ancoraggio che per-mettono di creare mo lte forme diverse con le quali i bambini potranno giocare immaginando sempre nuove sto rie e nuovi scenari.

IUAV: DISEGNO INDUSTRIALE E MULTIMEDIA

Francesco Fornasier

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Giovani designer 10

Francesco Fornasier

IUAV: DISEGNO INDUSTRIALE E MULTIMEDIA

Spazio Creativo

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Giovani designer 11

Spazio Creativo

Francesco Fornasier

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Chiara Marchiori Nasce a Cittadella (PD ) nel 1989, nel 2008 co n-segue il diploma di Tecnico della Grafica Pubbli-citaria presso l’istituto C. Rosselli di Caste lfranc o Veneto. Nel 2010 si iscrive al Corso di laurea in disegno indus triale e multimedia de llo Iuav, dove il 26 marzo 2014 c onsegue la laurea. Durante gli studi (nel perio do settembre-dicembre 2012) intra prende uno stage mo lto importante per la sua formazione presso lo studio G inette Caron Communication Design a Milano. www.behance.net/chiara_marchiori

Il colore non è un’opinione Manuale pro mosso dall’associazione italia na Istituto del co lore con lo scopo di dare rispos te concrete a i proble mi di proge ttazione c romatica nei diversi settori. Questa necessità parte da una riflessio ne sull‘impo rtanza de l colore nella socie-tà attuale, no n so lo per le vale nze puramente estetiche ma anc he per gli aspetti comunicativi, psicolo gic i e culturali ad esso collegati. Il progetto si propo ne di favorire una maggio re consapevolezza sull’utilizzo del giusto co lore a tutti gli utenti c he, per mo tivi lavorativ i o

personali, abbiano necessità di a pprofo ndire le loro co noscenze croma tic he per una miglio re progettazio ne. Il progetto ha ino ltre l’obiettivo di rendere l’argome nto accessibile anche a tutti coloro c he si ritrovano quotidia namente a dover scegliere tra prodotti di co lori diversi.

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Chiara Marchiori

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Il colore non è un’opinione

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Chiara Marchiori

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Bandi camerali

BANDI E CONCORSI Bando Confidi - anno 2014 Contributi agli Organismi di garanzia collettiva fidi ope ranti in provincia di Treviso

ATTENZIONE C'è un avviso importa nte pe r chi intende presentare domanda di contributo. La Camera di Commerc io di Treviso, al f ine di sostenere e di facilitare l'accesso al credito da parte delle piccole e me die imprese locali, destina l' impo rto di

€ 1.300.000,00 per la concessione di contributi agli O rganismi di ga ranzia collettiva fidi ("Co nfidi") operanti in provincia di Treviso.

Presentazione delle domande Le doma nde devono essere presentate entro il termine perentorio - a pe na di inammissibilità - de l 30 gennaio 2015, mediante posta e lettronica certificata (per la data di spedizio ne farà fe de la data di spedizio ne de lla pec) in forma di documento informa tico, co n f irma digitale, all'indirizzo PEC: [email protected].. ATTENZIONE Le inf ormazioni sopra ripo rtate so no solo un estratto del BANDO, di c ui s i invita a prendere vis ione. http://www.tv.camcom.gov.it/CCIAA_bandi.asp?cod=992

Innovazione e creatività delle imprese femminili Premio in denaro per 6 imprese femminili trevigia ne ATTENZIONE C'è un avviso importa nte pe r chi intende presentare domanda di contributo. Il Comitato per la promozione dell'Impre nditoria Femminile e la Camera di Comme rcio, Industria, Artigianato e Agric oltura di Treviso intendono premiare 6 imprese femminili trevigiane che si distinguano per innovazione e creatività.

Caratteristiche del bando Il bando è dotato di un fo ndo di € 18.000.00, destinato all'assegnazio ne di 6 premi in de naro, di € 3.000,00 c iascuno. Gli ambiti interessati sono: innovazione ne lle nuove tecno logie (innovazione di prodotto, servizio, processo, compreso ICT) innovazione ne lle modalità di commercia lizza zione e distribuzione di pro dotti creatività nel design di prodotti creatività e o rigina lità nel servizio a l cliente innovazione ne lla gestio ne delle riso rse umane co n ricadute positive in termini di conc iliazio ne tempi di vita / tempi di lavoro Le innovazio ni dovra nno essere state introdo tte successivamente al 1° gennaio 2013.

Requisiti di partecipazione Possono partecipa re al ba ndo le imprese in possesso dei segue nti requisiti: essere regolarmente iscritte, alla da ta di presentazione della doma nda, al Re gistro delle Imprese de lla Came ra di Co mmerc io di Treviso ed attive avere sede operativa in provincia di Treviso; se imprese individuali, il titolare deve essere donna; se società, devono coesiste re tutte le seguenti caratteris tic he: i 2/3 dei soci devono essere donne; i 2/3 de gli o rgani amministra tivi devono essere compos ti da donne ; almeno il 51% del capitale sociale deve essere posseduto da soci donne; essere in regola co n il pagamento de l diritto annua le; non essere in stato di fallimento, conco rdato preventivo, amministrazio ne strao rdinaria, liqui-dazione c oatta amministrativa o vo lontaria; l'azienda e i suoi soci/amministrato ri non dovranno ino ltre essere presenti ne ll'a rchiv io dei pro testi; rispettare le previ-sioni di cui al D. Lgs. n. 231/2001 (D isciplina de lla responsabilità amministrativa de lle persone giuridiche, de lle società e delle associazioni), alla L. n. 577/1965 e al D. Lgs. n. 159/2011 (D isposiz ioni co ntro la maf ia) e al D L n. 95/2012 (art. 4, comma 6); Presentazio ne e trasmissio ne delle doma nde La doma nda di pa rtecipazio ne al bando, redatta seco ndo il modulo predisposto, dovrà essere sottoscritta da lla titola re e/o rappresentante lega le de ll'impresa, allegando la docume ntazione prevista dal Bando.

L'invio dovrà avvenire esc lusivamente via posta elettronica certificata (PEC) in formato pdf, firmato digita lmente, all'indirizzo di PEC [email protected], a pena di inammissibilità della domanda. Termini per la presentazio ne delle doma nde

Le domande di partecipazione dovranno essere presentate, a pena di inammissibilità, a partire dal 1° dicembre 2014 fino al 30 gennaio 2015. http://www.tv.camcom.gov.it/CCIAA_bandi.asp?cod=980

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L'orario in cui ci trovi

matt ino: 8. 45 - 13. 00 d al l uned ì al vener d ì

p omer iggio: 15. 00 - 16. 30 lu ned ì e mer c oledì

C apo Uffic io: Antonio Biasi

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Speciale CSR e Ambiente

CSR E SCUOLA: IL NUOVO CONNUBIO PER UN'IMPRESA DI QUALITÀ, PRODUTTIVA E SOSTENIBILE.

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e-mail per il servizio CSR: sport elloc sr @t v. camco m.i t

e-mail per MUD - RA: amb ient e@t v. c amcom. it

Il 31 ottobre scorso è sta to siglato un Proto-collo d’intesa tra la Camera di Commercio di Treviso e l'Uffic io Scolastico Provinciale, i c ui contenuti s i rivolgo no alle Scuole Superio ri Secondarie de lla provincia di Treviso. Il tema principa le che s i intende trattare grazie a l Protoc ollo d’intesa è la Res ponsabili-tà Sociale d'Impresa, comuneme nte co nosciu-

ta con l'acronimo inglese CSR (Corporate Social Responsa bility), che viene definita dall’Unione Euro pea come “qualunque a gire dell’impresa ne i co nfro nti di tutti i suo i stake-

holder. C ompre nde co ncetti quali la respo nsa-

bilità economica, socia le e ambientale, e quin-di princ ipi come l’etica, il benessere collettivo e la sostenibilità. L'altro tema rilevante è lo

Sviluppo sostenibile, un te ma molto sentito dai giovani e c he li r iguarda da vic ino, trattan-dosi di "uno sviluppo che risponde alle esigen-ze del presente senza compromettere le capa-cità de lle generazioni future di soddisfare le proprie". L’obiettivo del Protocollo d’intesa è, quindi, quello di favorire la cultura de lla CS R e la nascita e lo sviluppo d’impresa, prestando partico lare attenzione a lle nuove generazioni e

ww w.t v. c amcom. g ov .it

ww w.c srt r evi so.i t

sviluppa ndo interessanti sinergie tra il siste-ma scolastico e que llo imprenditoriale locale. Perché ci s i dovrebbe occupare proprio di Responsabilità Socia le d’Impresa e di sos teni-bilità? Perc hé è la nuova prospettiva di cresci-ta: un’o rganizzazione o rientata a lla CSR è votata all' innovazione e allo sviluppo sos teni-bile, si sente parte de l territo rio in cui ope ra e volontariamente inte nde favorirne la crescita e il benessere. Un’orga nizzazione c he si occu-pa di CSR s i distingue dai co ncorre nti, ha una

buona reputazione, ha dei valori co ndivisi che la rendono riconosc ibile, legittimata e compe-titiva sul me rcato. È di vitale impo rtanza per il nostro Paese colmare il gap tra scuo la e mo ndo de l lavoro, tra la formazio ne e c iò c he richiede il mercato, al fine di fo rmare pe rsone competenti e co nsa-pevoli, che una vo lta inserite nelle orga nizza-zioni diano il lo ro apporto di valore e le renda-no de terminanti in un merca to tanto vasto e

internazio nale. Le attività pro poste dal Pro-tocollo voglio no essere, quindi, il punto di unio ne tra le compete nze richieste dal mo ndo

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del lavoro, le disc ipline sco lastic he e la co-scienza civica.

Più precisame nte s i tratta di mettere a di-sposizione volumi cartacei e/o digita li (Prof ili economici n. 39: Comunicare il proprio

business - Il bilancio soc iale co me strume nto trasparente di re ndico ntazione; Profili econo-mici n. 40: La gestio ne dell’effic ienza e del risparmio e nergetico in azie nda; Profili econo-mici n. 41: Sei anni s ul territorio: Open Day CSR in Azienda - Racco lta delle best pract ice

aziendali visitate dal 2009 al 2014); organiz-

zazione di Open Day presso la sede camera-le o presso aziende best practic e de lla provin-

cia; consultazione della documentazione fornita dallo Spo rtello CSR e Ambie nte de lla Camera di Commercio di Treviso; realizzazio-

ne di concorsi di idee o bandi spec ific i, con c a de nza bie nna le ; co l labo raz ione nell’approfondimento di temi di attualità rigua rdanti l’impresa, l’e tica e l’ambiente (concetti chiave della Respo nsabilità Sociale

d’Impresa); possibilità di esperienza for-mativa (stage) presso a lcuni uffic i de ll’Ente camerale. Inoltre so no previste a ttività rivo lte esclusiva-mente ai docenti, come la possibilità di avvio

di percorsi informativi propedeutici alla “certificazione sociale” degli Istituti Scola-stici (S istemi di Gestione Qualità, Ambie nte e/o Energia, Bila ncio Socia le, comunicazione

sociale, …); organizzazione di almeno un

incontro formativo annuale vo lto all’approfo ndimento di alcuni aspe tti specif ici riguarda nti la Res po nsa bilità S oc ia le d’Impresa, connessi al mondo scolastico e impre nditoriale, e per l’arricc hime nto de lle

attività didattiche; partecipazione gratuita ai corsi e-learning (“Corso base CSR”, “Green Economy e certif icazioni ambientali” e “Tecniche di redazione del Bilanc io Socia le”) gestiti da llo Sporte llo CS R e Ambiente. Spesso il termine "responsabilità" porta con sé un’accezione nega tiva e si riscontra una certa retice nza ne ll’a pprof ondire l’a rgome nto. Tuttavia usando termini più vic ini a l significa-

to effettivo della CSR, come ad esempio con-sapevolezza, buona reputazione e cresci -ta sostenibile, la si rende più tangibile e si permette re l'interiorizzazione dei suoi principi. Certame nte diffo ndere la c ultura della CSR già nel mondo sco lastico può sem-plif icare il processo e migliorarne la riuscita. Il Protoco llo d'intesa firmato da l Presidente

dell'Ente camera le, Dottor Nicola Tognana, e dal D irigente dell'Uff icio Sco lastico Prov incia-

le, Dotto r Gio rgio Corà, mira innanzitutto a procedere co n la fo rmazione de i docenti dei molti istituti sco lastic i superio ri coinvolti, che a loro volta potranno inserire nei programmi

didattic i quanto appreso. L'inco ntro con i dirigenti sco lastic i e i docenti è previs to già per metà dicembre e intende offrire gratuitamen-

te tutti gli strumenti necessari per compren-dere la CSR e per po terne trasmettere i principi agli s tude nti. Q uale mo do miglio re per assimi-

lare ne lla nostra c ultura lo sviluppo sostenibile se non quello di partire dalla scuola, dal mon-do dell' istruzio ne? Con questo primo passo, che si s pera possa rappresenta re un buon esempio da espo rtare anche a livello regionale, si a uspica c he la Responsabilità Socia le d’Impresa possa essere

sempre più condivisa e diventi, a partire dagli stude nti, un’o pportunità per lo sviluppo di una nuova mentalità imprenditoriale a tten-

ta alle tre dimensio ni de l business etico: economica, socia le e ambie ntale.

A CURA DI PATRIZIA SPINACÈ

Speciale CSR e Ambiente

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Il mercato che co nosciamo oggi è complesso e ipercompetitivo, è un merca to ne l quale possiamo sceglie re tra diverse marc he e varie-tà per uno stesso prodotto. In un contesto ta le, quali so no le caratte ristiche che ci po rtano a scegliere un tipo di prodo tto piuttosto che un altro? Quando, ad esempio, ci troviamo al supermercato davanti a scaffali stra ripa nti di beni, cosa consideria mo per fare la nostra scelta? Cerchiamo innanzitutto il nome, la

marca che più ci è familiare e po i, eventual-mente, analizz iamo questioni come il pre zzo e la qua lità. Compra re ciò che è familiare ci permette di ris parmia re tempo ne lla scelta, che si tratti di uno yoghurt o di un’auto mobile o di un serviz io, perché è una condizione conseguente ad un ragioname nto cognitivo, già fatto in precedenza, grazie al qua le siamo giunti alla conclusio ne che riteniamo que lla

marca, impresa, ecc. di qualità, co ncordante con la nostra persona lità e possibilmente con

alcuni nostri valori. Ci fidiamo, riteniamo che l’impresa goda di una buona reputazione e decidia mo di fidelizzarci, ossia di acquistare sempre que lla marca. Al gio rno d'oggi è fon-damentale per le organizzazio ni sapers i di-stinguere in que l mercato così affo llato,

avere un valore aggiunto che perme tte al consumato re di vedere la qualità, l'eticità, l'integrità e la veridicità di una buo na reputa-zione. “La reputazione di un’organizzazione è la fusio-

ne d i tutte le aspettative, percezioni ed opinioni

sviluppate nel tempo da clienti, impiegati,

fornitori, investito ri e vasto pubblico in relazio-

ne a lle qua lità dell’o rganizzaz ione, a lle caratte-

ristiche e ai comportam enti, che derivano da lla

personale esperienza , il s entito d ire o

l’o s s ervaz ione d ell e pas s ate az ioni

dell’organizzazione.”

(Bennett e Kottasz, 2000) La reputazio ne consis te, quindi, ne l risultato di un lavoro impe gnativo di raff orzamento del

consenso da parte degli stakeholder, da c o s truire ne l te mpo, a f av o re di un’organizzazio ne, impresa, Ente. È diversa a seconda dei porta tori di interesse cui s i riferi-sce, ognuno di essi ha, infatti, diverse esigen-ze, diversi interessi e c rite ri di giudiz io. Soprat-tutto si f onda sulla coerenza dell'organizzazio-

ne, sui comportame nti e sulle azio ni c he ha compiuto e che compie, perciò si forma solo con il passare del tempo ed è sempre a rischio. Secondo Fombrun, fo ndatore del Reputation Institute, può essere vista secondo diverse

prospettive. In termini contabili è un asset inta ngibile ma misurabile, che stabilisce la differenza tra il valore delle risorse tangibili dell’impresa e quello effettivo di mercato; in termini economici è l’ins ieme di tutti quei segnali utilizzati per costruire un vantaggio competitivo e comunicare la propria forza, ciò che abbiamo chia mato “valore aggiunto ”; in

termini di marketing sfrutta a pro prio van-taggio il punto di vista dei co nsuma tori o

utenti f ina li. In termini psicologici è un siste-ma di signif icati che gli individui usano per focalizza re le impressioni sull’organizzazio ne; in chiave organizzativa è un’interpretazione cognitiva de ll’impresa da parte del pubblico interno; in termini sociologici è un indicatore di legittimità, un insieme di valutazioni de lla performance di un’impresa, in relazione a lle aspettative e alle no rme de lla società; in

chiave strategica, infine, garantisce un van-taggio compe titivo in grado di tenere dista nti i

concorre nti. S i pa rla, quindi, di "capitale reputazionale", ossia il valo re che il me rcato attribuisce alla reputazio ne positiva di un’impresa, di un marchio, di un prodotto, di un servizio. Questo tipo di capitale può dipen-dere da diverse co mpone nti, qua li la respon-sabilità sociale, la vision e la leadership, i prodo tti e i serviz i, le performanc e finanziarie e l’innovazio ne, ma anche l’emotional appeal, l’ambiente di lavoro e l’etic ità. L’impresa ha bisogno di una legittimazione sociale, ossia del riconosc imento de l suo ruo lo positivo ne lla società. Vi è una crescente tende nza de i con-sumatori a prediligere le imprese che si dimo-strano sensibili a valori di tipo ecologico (materiali ecocompatibili, fonti di energia alterna tive), etico e soc iale (s icurezza sul lavoro, welfa re azie ndale), quindi mo lte a-ziende cerca no esplicitamente di appoggiare

movimenti sociali che s posano una causa vicino a l loro a mbito e di associa re la propria immagine a valori co ndivisi, per migliora re il proprio capitale reputazio nale e ridurre il rischio di perdita d’immagine.

I movimenti socia li sono utili ne l fornire una prima base di potenziali co nsumato ri, nel legittimare la propria offerta, soprattutto quando un'organizzazione intende inserirsi in

settori emerge nti o per lei nuovi. Il compor-tamento cooperativo è un elemento fonda-mentale nella c reazione di nuovo valore per le imprese: signif ica o ttene re accettazione cultu-rale e, appunto, legittimazione. Sono maggio-ri le possibilità per l'orga nizzazione di godere di una buona reputa zione se è affidabile e

mantie ne le promesse; se è competente e le sue prestazioni sono di qua lità, efficie nti ed efficaci; se risulta equa, corretta, coerente, trasparente, etica; se è in grado di inserire nei propri obiettivi i valo ri e le aspettative del

proprio ambiente economico e soc iale. In caso contrario, se nei fatti l’impresa non rispec-chia c iò che dic hia ra a parole, i clienti, i consu-matori, l’o pinio ne pubblica ne verranno a conoscenza e verrà meno la f iduc ia. Slealtà, opportunismo e furbiz ia so no o rmai mal to lle-rati. Nella maggior parte dei casi, una situazio-

ne tale porterà po i a boicottare l’ impresa e i suoi prodotti/serviz i, quanto meno per un certo periodo di tempo, ta nto da costringe rla a rivedere da ll' inizio, e c on una prospettiva più leale e coerente, il lavoro s ulla sua reputazio-ne. Sono svaria ti i casi di imprese c he ha nno

perso credibilità e clientela a causa di com-portame nti disco rdanti co n i pro pri codici e tici, carte dei valori, dic hiarazioni di CSR (Corporate

Social Responsability) e ide ntità aziendale. I danni a lla reputazio ne sono più gravi di quelli materia li e, nell’ambito degli intangibile as-

sets, la gestione de lla reputazio ne rappresenta un fattore imprescindibile per sostenere la creazione di valore condiviso co n gli stakehol-

der e co n il contesto di azione. Si tratta di un

diffic ile equilibrio tra il semplice prof itto a breve termine e un investimento a lungo termine, che implica impegno e scelte ponde-rate in modo coerente con la propria identità aziendale e i propri stakeho lder di riferimento.

Un investimento che vale la pe na di fare, per creare un capitale re putaziona le che ripa gherà abbonda ntemente di tutti gli sforzi c ompiuti e che permetterà all'o rganizzazione di ottenere

quel valore aggiunto che co nsiste ne lla legit-timazione e ne lla fiducia de i consumatori.

A CURA DI PATRIZIA SPINACÈ

LA REPUTAZIONE AZIENDALE: UN VALORE AGGIUNTO PER COMPETERE SUL MERCATO E FIDELIZZARE IL CONSUMATORE.

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ta dei rifiuti urbani a livello c omunale, regi-strando la perce ntua le di racco lta differenziata e monito ra i flussi di rifiuti da imba llaggi collaborando con i rela tivi co nsorzi. Riguardo ai rif iuti specia li, di 14.7 milio ni di tonne llate regis trate nel 2011 (da ti raccolti attraverso le dichiarazioni MUD), 1 milio ne è di rifiuti specia li perico losi, da to in co ntinua crescita. I rifiuti speciali non pe rico losi (esclusi costruzione e demolizione) so no quasi 8 milio-ni di to nnellate, valo re in f lessione dal 2009, ma questo dato non è mo lto atte ndibile per-ché sono so ggette a dichiarazione MUD solo le imprese ed enti co n più di 10 dipende nti. I rifiuti non peric olosi da costruzione e demo li-zione no n sono sogge tti a dichiarazio ne MUD, e anche questo dato ha subito una diminuzio-ne dal 2009. In tema di co mpostaggio il Veneto s i co lloca al 1° posto in Italia, con 134 kg/ab annuali, contro una me dia naziona le di 80 kg/ab. L’Agenzia racco glie i da ti riguardo a lla f razio-ne organica de l rif iuto solido urbano (FORSU), in seguito trasforma ta in compost, materiale capace di migliorare le pro prie tà de l terreno. In Vene to la pe rcentuale di MNC (materiale non co mpostabile ) rinvenuta all’inte rno del FORSU nel 2013 è il 4.1%, ed è princ ipalmente plastica. Q uesto dato è peggiora to rispe tto

Lo scorso 19 se ttembre, in occasio ne de lla Giornata della Traspa renza, si è svolto un incontro presso il dipartimento provinc iale ARPAV di Treviso. L’ARPAV è l’agenzia dedicata alla prevenzione e alla pro tezio ne dell’ambiente nel territorio del Ve neto.

La Prevenzione av v ie ne a ttrav e rs o un’attività di ricerca, formazio ne ed educazio-

ne ambienta le, mentre la Protezione, viene svolta con co ntinui mo nitoraggi sul territo rio. Sono presenti in Veneto 7 dipartime nti pro-vinciali e 2 regionali. Ogni dipartimento pro-vinciale s i occupa di:

servizio territoriale: co ntrolla apparecc hi e misura gli agenti fisic i (campi elettromagneti-ci, rumore ).

servizio sistemi ambientali: gestisce le reti di monitora ggio, analizza e valuta i dati rac-colti. Nel co rso de l Co nvegno s i è parlato dei se-guenti serviz i forniti da ll’Agenzia:

Stato dell’Ambiente: Monitoraggio della qualità dell’aria con utilizzo del mezzo mobile Monito ra la qualità dell’aria e i fattori che possono determinare inquinamento. I da ti vengono ela borati ed a ttribuiti ad un territorio definito. La rete regionale di rilevamento dell’ARPA V è costituita da oltre 50 s tazio ni di misura fisse e labo ratori mobili, per monitora-re la qualità dell’aria nelle zone non co perte da rete fissa. È in gra do di f ornire dati sulla concentrazione di partico lato, ozo no, ossidi di azoto, monossido di carbonio, biossido di zo lfo e benzene registra ti nelle ultime 48 ore e/o ultimi 10 giorni.

Osservatorio rifiuti: I rifiuti urbani – speciali - il compost Gestisce una banca dati regionale sulla raccol-

l’anno scorso (3,1%). Anche se in percentuale sembra irrilevante, assume impo rtanza in termini volume tric i. La

quantità di materia le estraneo ritrovato nell’umido dipende molto dal tipo di raccolta: la qualità peggiore di FORSU si

riscontra con la raccolta tramite casso-netto stradale in associazione alla racco lta del secco con calotta apribile tramite chiave (così facendo il secco residuo viene depositato nel cassonetto de ll’umido), e la raccolta effet-tuata presso gra ndi utenze, mentre il miglior sistema pare essere la racc olta domiciliare. La racco lta del verde in sacche tti di polietilene contribuisce a peggiorare la qualità de lla FORSU, infatti è vietata dalle società consortili adibite alla racco lta dei rif iuti. Oltre a l compostaggio si attua la digestione anaerobica, che consente di produrre energia elettrica e termica a partire dai rifiuti.

Osservatorio Suolo e Bonifiche: moni-toraggio della qualità dei suoli Fin dalle prime indagini condotte nel 1995 si è cercato di assoc iare la misura di meta lli e metalloidi presenti ne l terreno alla caratteri-

ARPAV- GIORNATA DELLA TRASPARENZA 2014

A CURA DI VERONICA BOSCARO

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delle situazioni di rischio. Ne l 2009 è nato il Centro Funzionale de l Veneto, e la Regione ha attribuito all’Agenzia ruo li importanti di re-sponsabilità, riconosce ndo l’importanza di ARPAV su questi temi. ARPAV c ura il monitoraggio del meteo nel territorio tra mite 150 stazioni in Vene to che trasmetto no in tempo reale i da ti di pio ggia/neve/vento/temperature. Segue l’evoluzione dei fenomeni e il r ischio valanghe, pe r attuare le gius te procedure in caso di emergenza. Nel settore Servizio Ideo logic o monitora quotidia-namente il r ischio ideo logico e simula eventi di piena e frane per saper gestire le reali emer-genze.

U.O. Fisica Ambientale: Misure di rumore e Campi elettromagnetici Tutti gli esseri viventi sono costante mente esposti alla radioa ttività naturale, che ha origine o è presente ne ll’aria, nell’ac qua e nei materia li. Una forma di radioattività naturale è il gas Radon, un gas nobile prodo tto dalla trasfor-mazione degli atomi di sos tanze radioa ttive (uranio, radio ). Si pro paga facilmente, ma mentre in ambie nti esterni si dispe rde, in ambienti c hiusi può acc umularsi, c reando situazioni di disagio.

Costituisce un problema per la salute: la sua inalazione è la principale causa di tumore polmonare dopo il fumo di siga-

retta. Il r ischio dipende dalla durata dell’ina lazio ne e dalla concentrazione di gas. Generalmente il radon presente ne lle a bita-zioni è dovuto all’emissione di gas dal suolo.

In Italia mancano ancora normative specifiche, ma si suggerisce di evitare che la soglia sia superiore a 400 becque-rel (l'unità di misura del Sis tema internazio-

stica dei divers i suo li. A partire dal 2001 quest’attività ha avuto un forte impulso per difende re i suoli da lla contaminazio ne. Si definiscono meta lli pesanti gli e lementi la c ui concentrazione è più di 6g/cm³. Questi elementi non si trasforma no con il tempo, a differenza dei co mposti orga nici, spesso sono tossici sopra determinate soglie e sono sempre presenti in perce ntua li variabili. Vengo no co nside rati anc he i meta llo idi, che hanno proprietà intermedie tra metalli e non-metalli e possono essere tossici (come ad esempio l’arsenic o). Altri invece (come cobalto, rame, nichel) sono essenziali per lo sviluppo de lle piante e la loro carenza causa infertilità de l terreno, purché non sia no presenti in quantità e levate.

Unità Operativa Fonti di Pressione: attività di ARPAV di emergenza

Il Veneto è una re gio ne fragile da l punto di vista idrogeo logic o. Le zone pianeggianti sono soggette ad a lluvioni a causa de lla qua ntità di corsi d’acqua presenti nel territorio, mentre le aree collinari e mo ntane so no a rischio fra ne. È necessaria quindi una gestio ne preventiva

nale dell'attività radioa ttiva) pe r metro c ubo nelle abitazio ni esistenti e in 200Bq/m³ in quelle nuove. La media veneta è di 59 Bq/m³, inferiore a que lla nazio nale di 75Bq/m³; tutta-via ci sono ancora alcuni Comuni che si sono attestati con dati superiori al dato medio regiona le. Anche se nell’ambie nte di lavoro si trascorre meno tempo, il radon può essere da nnoso anche per chi lavora nelle miniere, alle terme (per c hi utilizza ac que o fanghi con elevato contenuto di Radon) o in zo ne geografiche con partico lari conce ntrazioni elevate. Per diminuire la concentrazio ne di questo gas si utilizzano membrane impermea bili, si sigil-lano fessure nei muri a contatto con il pavi-mento o s i usano vespai o pozzetti so tto l’abitazione/fabbricato. In conclusione quindi si può affermare che ARPAV è un Ente impo rtante nella Regione ed è bene conoscere le s ue attività, evitando per quanto poss ibile di emette re ne ll’ambiente sostanze dannose, svolgendo diligente mente la ra cc o lta dif fe re nzia ta, ris pe tta ndo l’ambiente e informandos i sui rischi presenti nel nos tro territorio.

Veronica Boscaro

A CURA DI VERONICA BOSCARO

Speciale CSR e Ambiente

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tre a pro posito dell’acqua ha c lassificato le quantità di acqua utilizzata, la percentuale di acqua sprecata e la percentua le di ca pacità di depurazione. In tema di aria, a Treviso è stata rilevata una quantità media annuale di PM10 di 34µg/mc, la qua le è inferiore a lla soglia di a llarme per la salute umana previs ta dalle no rme euro pee, che è 40, ma che comunque non rientra tra le migliori città rilevate (Nuo ro può vantare il prima to di media annuale di 16 µg/mc). An-che i livelli di emissioni pe rico lose (ossidi di azoto) si attes tano a 34,0 (la soglia di allarme per questo indice è sempre 40), ma in questa classifica è 67°, segna le de l fa tto che ci sono molte più c ittà che sforano la soglia. Il feno-meno di queste emissioni elevate è causato dai processi di co mbustione e nei centri urba ni dal traffico e dal riscalda mento domestico, e la situazione rima ne grave, no nostante la dimi-nuzio ne della media naziona le. La quantità di acqua inclusa nella c lassifica rigua rdante quella emessa, tiene conto non solo di quella utilizzata a scopi civili, indus tria-li e agrico li, ma anche di quella dis persa a

La posizione di Treviso nell ’indagine promossa da Legambiente e Ambiente Italia Lo scorso 27 o tto bre il Sole 24 Ore ha pubbli-cato le graduatorie stilate ne ll’ambito de lla 21ª edizione de lla rilevazio ne “ecosistema urbano” secondo i para metri scelti da Legam-biente e Ambiente Italia. Contro tutti gli a-spetti negativi che si verificano c on l’attuale crisi econo mica de l nostro Paese, un dato positivo è registrato in ambito di ecosostenibi-

lità. A causa delle difficoltà economiche dei cittadini si tende quindi a risparmia-re e a ridurre gli sprechi. La crisi ovviamente ha anc he risvolti ne gativi: la mancanza di de naro causa un c rollo dell’offerta di servizi di traspo rto pubblico, che non viene compe nsata con un a umento de lla mobilità dolce (a piedi e in bic icle tta) ma con

un aumento del tasso di motorizzazione. Nell’e diz ione di “Ecosistema Urbano”, dati 2013, una classif ica dell’ecosostenibilità di tutte le città capoluogo di provinc ia di tutta la nazione di quest’anno, Treviso si trova alla 45esima posiz ione su 104 ne lla graduato ria finale. Ha otte nuto 53.01 punti, leggermente sopra la media italiana di 49.31. Vedremo ora la posiz ione di Treviso, rispetto ai parametri indica ti da lla c lassifica. Indicatori riguardanti aria e acqua

Per quanto riguarda l’a ria e l’acqua, Legam-biente ha tenuto co nto della presenza di polveri sottili (PM10) ed emissio ni pericolose (Bioss ido di azoto NO2) valutando l’aria, men-

causa di ma lfunziona menti del sistema idrico.

In 72ª posizione troviamo Treviso, dove si manifesta un consumo idrico pro capi-te giornaliero di acqua potabile pari a

171,5 litri. È molto lo ntana dalle prime posiz ioni, occupa-te da province virtuose, ma anche da que lle che sono ubicate in località in c ui l’ac qua è molto più assente rispetto a qui, tanto c he a

volte si risc hia la sicc ità. Nella graduatoria dedicata alla percentuale di acqua di-spersa a causa del malfunzionamento della rete, Treviso si trova invece in 52ªposizione, come Ferrara, Belluno e Vare-se. Qui si disperdo no 37 litri su 100 di acqua potabile emessa, di poco superiore alla media italiana conteggiata al 36%. L’indice dedicato a lla capac ità di de purazione vede Treviso classificata al 70°. Questo para-metro è calco lato tene ndo c onto de lla percen-tuale di abitanti allaccia ti a lla re te di depura-zione, il numero di giorni di f unzioname nto dell’impianto e dell’eventua le superame nto della soglia di 125 milligrammi per litro in

ECOSISTEMA URBANO XXI EDIZIONE-DATI 2013

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uscita de lla domanda c himica di ossige no. La nostra città ha un’efficienza di depu-

razione dell ’82%, dato di cui c’è poco da vantarsi visto che questa quota è supera-ta da molte altre città italiane.

Indicatori di produzione di rifiuti, raccol-ta differenziata e consumo di energia. La cris i, forse che più la diff usione di buone pratic he, ha contribuito molto alla diminuzio-ne dei rif iuti urbani e del co nsumo di energia. La quo ta media annua le di rifiuti pro capite è di 541 kg, scesa in picchiata rispetto ai 600 kg, registra ti nel 2009. Treviso, anc he se no n è il dato peggiore, è molto lo ntana dai vertici raggiunti da lle province più verdi, che vantano valori intorno ai 400 kg pro capite annuali, ma getta quasi due quinta li in più (583.6 kg), superando anc he la media ita lia na. Tra le peggio ri classif icate in Ita lia trovia mo le città turis tic he, su c ui grava il peso dei rif iuti pro-prio causati dai villeggianti, che stravolge il rapporto rifiuti/perso ne.

Di questi rifiuti prodotti si calcola anche la percentuale che viene riciclata. Su questo frangente troviamo Treviso in 26ª posizio ne, un so llievo rispetto alla valutazione ricevuta in a ltri parame tri, spesso verso la 70ª posizio ne su 104. Si riesce a riciclare il 55.2% del totale dei

rifiuti, una quantità decisamente meri-tevole rispetto al 2,5% a ttua to da Catanzaro, anche se no n come il no tevole 81,1% di Por-denone. Negli ultimi anni ne i comuni de lla Marca si sta diffo ndendo la raccolta po rta a porta come sos tituzio ne de i cassone tti pubbli-ci, che sta riscontrando i risultati sperati. I cittadini, utilizzando i propri cassonetti, ten-dono a ottimizza re la personale racco lta diffe-renziata, sia per l’aume nto della sensibilità verso la natura, che per il timore di ricevere sanzioni. Nel 2014 la racco lta dei rifiuti po rta a porta si s ta diffondendo anche ne l cuore di Treviso, e questo fa auspicare un ulteriore

migliora mento della percentuale di rif iuti ricic lati.

Negativo invece il nostro consumo di energia; Treviso è rilevato 86° su 104 posizioni e i kW/h per ogni abitante nel

2013 sono stati 1263. Oltrepassata quindi la media italiana di 1135

kW/h mentre rispetto al primo in gradua toria, Trento (836 kW/h a testa) i nostri consumi sono equivale nti ad approssimativamente il 150%. Legambiente ha conf rontato a nche la diffusio-ne delle e nergie a lternative, come il solare fotovolta ico e quello termico, che viene misu-rato sugli edif ici pubblici ogni mille abitanti che, però, risulta anco ra poco utilizzato. Indicatori sulla mobilità La crisi ha apporta to de gli svantaggi a l settore di trasporto pubblico e la co nseguenza è stata quella dell’aumento del tasso di moto-rizzazione. Gli indicato ri presi in c onsiderazio-ne rigua rdo alla mobilità sono: tasso di moto-rizzazione, inc identalità strada le, domanda e offerta di trasporto pubblico, indice di cic labi-

lità (metri quadri di piste cicla bili ogni 100 abitanti) e superf icie stradale pe dona lizza ta. I dati rilevati a Treviso a proposito di ques ti indici sono sicura mente me no positivi da un punto di vista eco logico rigua rdo a Venezia, che risulta favorita da lla sua particolarità. In alcuni indicatori, Treviso se la cava partico-larmente bene, come nella domanda di tra-sporto pubblico, settore ne l quale si merita l’undices ima pos izio ne. Risulta infatti c he ogni abitante compie 114 co rse l’a nno e nell’offerta, in c ui si avvicina ai vertic i de lle città ecologic he con 36 chilo metri offerti per abitante, sempre tra le città di dimensio ni medie. Anche nella supe rfic ie messa a disposi-zione dei pedoni treviso si trova in un’ottima posizio ne (17° in classif ica, con 13,57 metri per abita nte) e buono a nche il tasso di moto-rizzazione (25ª posiz ione e 59 abita nti s u 100 posseggono un’autovettura). Si compo rta decisamente peggio in fatto di te rritorio cicla-bile disponibile (appena 22 centimetri qua-drati per abitante). Nell’a mbito dei sinis tri strada li il tasso di vittime sulla s trada è ugua le a 0,85 vittime ogni 10mila abitanti, un da to abbastanza buono, ma che co munque gli attribuisce l’87ª posizio ne. Rispetto al trend italiano quindi Treviso non è certamente una c ittà che ecce lle in tema di ecosostenibilità, ma certamente da l suo 45°posto su 104 c ittà capoluogo può migliorare ancora mo lto la sua posizio ne ne gli anni che verranno. È un impegno c he deve essere di tutti, il tra guardo no n è molto lontano.

Veronica Boscaro

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Gli stage presso la Camera di Commercio

Abbiamo il piacere di intervistare Patriz ia Spi-

nacè, che frequenta il Corso d i Laurea Magistra-

le in Strateg ie d i Comunicaz ione a ll’Università di

Padova e che sta svolgendo lo stage presso lo

Sportello CSR e Ambiente della Camera di Com-

mercio della durata d i 300 ore (2 m esi).

1/Buongiorno, ci può raccontare il suo percorso di studi? Buongio rno, assecondando la mia pe rsonalità ho scelto un perco rso di s tudi impro ntato a lla dimens ione umanis tica. Ho fre quenta to il liceo linguis tico, grazie al quale ho po tuto studiare la lingua, la le tteratura e la cultura anglosas-sone, tedesca e spagnola; all’Università ho scelto il Corso di Laurea Trie nnale in Re lazio ni Pubblic he presso l’U niversità di Udine, per poi concludere co n il Co rso di Laurea Ma gistrale in Strategie di Comunicazio ne presso l’Università di Padova.

2/Qual è stata la motivazione che le ha fatto scegliere questo corso di studi? Principa lmente la varietà di materie che i co rsi di comunicazio ne offro no: lingue, economia, marketing, psico logia, socio logia, re lazio ni pubblic he, media, info rmatica, comunicazione pubblic itaria, sociale e politica. Ambiti diversi per una formazio ne ampia, che, arricc hita da un’impo rtante esperienza concre ta come il tiroc inio, si auspica possa avere un buon valo-re nel mo ndo del lavoro, soprattutto ne l con-testo soc io-economico in c ui viviamo e in c ui “non si può non co municare”.

3/Come si trova all ’università di Padova? Fortuna tamente mi trovo mo lto be ne. L’occasio ne di avere come inse gnanti diversi professionisti, c he co ndividono con gli studen-ti le lo ro conoscenze e preziose esperienze, trasmette ndo la passio ne per il lavoro nel mondo de lla comunicazio ne, è un punto di partenza non indifferente.

4/Sta svolgendo uno stage presso la Ca-mera di Commercio, come è nata la scel-ta di questa istituzione rispetto ad altre del territorio? La scelta è stata condiziona ta da diversi fatto-ri. Innanzitutto il ruo lo che la Camera di Com-mercio rico pre riguardo a lla diff usione de lla Responsabilità Socia le d’Impresa e dello Svi-luppo sostenibile, temi per me molto rilevanti che spero di po ter approfo ndire nella mia futura professione, poi la forte presenza dell’Ente sul territorio trevigiano e la dispo ni-bilità riscontrata f in dal primo inc ontro. 5/In quale ufficio sta svolgendo il tiroci-nio e quali mansioni sta svolgendo? Lo Sporte llo CSR e Ambiente sta ospitando il mio tiroc inio. Le mans ioni che svolgo vanno dalla stesura di comunicati stampa alla realiz-zazione di presentazioni per divers i convegni e incontri, dalla co llabo razio ne ne lla realizzazio-ne dei materiali per il prossimo corso e-learning sul Bilanc io sociale alla creazio ne di deplia nt per eventi e attività in tema di CSR, e

molto altro anco ra.

6/ Come si trova a lavorare in questa divisione? È un ambiente pos itivo, dove il perso nale è disponibile e gentile. Lavorare a contatto con persone che fanno sentire a proprio agio e creano un’atmosfera piacevole è molto stimo-lante. Inoltre avere a che fare ogni giorno con questio ni e rea ltà legate alla Responsabilità Sociale d’Impresa mi permette di conoscere approfonditamente uno degli argo menti a cui sono più interessata. Quindi posso sic uramen-te considerarmi soddisfatta.

7/ Che cosa ci può raccontare della sua esperienza in Camera di Commercio? Senza dubbio è un’esperie nza da cui sto impa-rando mo lto. Potermi confrontare con il mon-do del lavoro mi dà l’opportunità di compren-dere meglio come sarà il mio prossimo futuro e di mettermi alla prova per dimos trare, a me stessa prima di tutto, cosa sono in grado di fare e quali sono le mie aspirazioni.

La redazione di EMT la ringrazia per la cortese

condivis ione e le augura futuri succ essi profes-

sionali

Grazie a voi.

LE ATTIVITÀ DI STAGE PRESSO LA CAMERA DI COMMERCIO. IL RAPPORTO DELL’ENTE CON LE UNIVERSITÀ DEL TERRITORIO.

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1 – Dottor Chahinian, si parla molto di investimenti esteri, ma spesso senza chiarire il loro significato economico e gli effetti concreti che questi possono pro-durre. Ci può presentare in merito qual-

che criterio di riferimento? Abstract

L’investimento estero è molto impo rtante e vantaggioso pe r la crescita del nostro Paese, se: è innovativo, cioè migliora la produttività e competitività delle imprese interessate; è nuovo, ossia è aggiuntivo rispetto ad even-tuali dis investimenti correlati. Nella realtà operativa ciò no n sempre avviene, soprattutto nell’a ttua le periodo di crisi.

Innanzi tutto bisogna premette re che oggi esiste una estrema necessità di investimenti per uscire dalla cris i, dato il fo rte ca lo di questi

ultimi anni. Ma occorro no investimenti convenienti, ossia in grado di produrre un valore aggiunto suff icie nte a remunerare il fattore lavoro e d il capitale investito (sia quel-lo di credito, fornito per lo più da lle banc he, sia que llo di risc hio, fo rnito dall’impre nditore e da terzi investitori). Se ciò no n avviene, si

attuano investimenti ripetitivi, c he perpe-tuano le nostre co ndizio ni di scarsa pro duttivi-tà e di pe rmanenza nella crisi.

Soltanto con l’investimento innovativo (ossia in grado di migliora re i costi e la qualità dei prodotti e servizi offerti) è possibile accre-

scere la produttività e la competitività e quindi s iamo in grado di uscire da lla c risi e di procedere verso un nuovo perio do di crescita. Altri inte rventi alterna tivi, che non tengano co nto de lla va lidità de ll’inves time nto (interventi mone tari, di stimolo della doman-da aggrega ta od a ltro), posso no sortire so lo effetti limitati e te mporane i. A questo punto, ha poca importanza se l’investimento è estero oppure italia no, pur

ché sia innovativo (anzi l’investimento italiano sarebbe preferibile in questo campo, perché rimarrebbe da no i anc he la remunerazione del capitale proprio ). Ma siamo in tempi di crisi e la propens ione interna all’investimento è molto bassa, quindi be n vengano anche gli investime nti esteri! Chiarita questa condizione, bisogna prec isarne

un’altra: deve trattarsi di un nuovo investi-mento (a l ne tto di eventuali disinvestimenti). In questo perio do di c risi, infatti, assistiamo per lo più a scambi di pacc hetti a ziona ri e non ad aumenti di capita le, né a nuovi insedia-menti di soc ietà s traniere. In tal modo, l’attività rimane sempre quella: eventua lmen-te muta (e potrebbe anche migliorare, ma pure peggio rare), ma no n cresce. Soltanto se l’investimento straniero è aggiun-tivo al capitale esistente, oppure se il ricavato di una cessione di capita le viene ulteriormente reinvestita in altre attività economiche, il vantaggio è concre to (ma non sempre è così nell’attuale stato di cris i).

GLI INVESTIMENTI ESTERI DELLE IMPRESE

INTERVISTA A RENATO CHAHINIAN

Il dott. Chahinian è autore delle rubriche l’”attratt ività del sistema Treviso” - “l’Internaziona lizzazione per uscire da lla c risi” - “O ltre la cris i” pubblicate sul portale econo-

mico della Cam era d i Commercio di Treviso www.trevisosystem .com, oltre che num erose pubblicazioni per Unioncamere del Veneto .

Con questa intervista abbiamo il p iacere di approfondire la tematica deg li investimenti esteri delle impres e. Per comprendere che cosa sono e che effetti hanno

sull’econom ia del territorio .

Troverete degli ut ili abstract pensati per agevo lare la lettura sul web e per rinviare a ll’approfondim ento delle argom entaz ioni d’ interesse.

Intervista a Renato Chahinian

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Infatti, ne l 2010, ad esempio, il flusso degli investime nti este ri ne l Ve neto è risultato negativo (i disinvestimenti esteri hanno supe-rato gli investimenti es teri). Fortunatamente, nel 2011 e ne l 2012 (i dati del 2013 so no in via di ela borazione) il saldo è ris ultato positivo, ma anche in ques to caso non si hanno infor-mazioni sugli eventuali reinvestimenti in altre attività economic he delle cessioni di imprese italiane e pertanto non si può affermare con certezza che si tratta di maggiori investimenti nell’economia reale del nostro territo rio. 2 – Ha senso parlare di attrattività di una provincia per gli investimenti esteri, o è necessario considerare l ’attrattività a livello regionale e nazionale? E la nostra

provincia può considerarsi attrattiva? Abstract Ciascun livello territo riale ha le s ue caratteri-stiche, che però subiscono l’inf luenza del sistema Paese, il qua le agisce negativamente per molti aspe tti ai f ini dell’attrattività. Tuttavia Treviso ed il Ve neto avrebbero co-munque parecchi mo tivi di attrazione per gli investime nti esteri. Ma tali cara tteristic he non sono abbastanza conosc iute. Dopo quanto è stato s inora co nside rato, biso-gna domandarsi cosa occorre per attrarre dall’estero “buoni” investimenti (cioè innova-tivi, pro duttivi e c ompetitivi)? Innanzi tutto, detti investimenti possono

essere realizzati da multinazionali (o anche da PMI straniere) c he posseggano buone tecnolo gie e metodi gestio nali ed organizzati-vi ava nza ti, in gra do di c o nf erire all’investimento quelle caratte ristiche impor-tanti di capitale uma no e di innovazione. Ma allora, perc hé un’impresa estera ta nto capace dovrebbe preferire l’investimento nel nos tro territorio, ris petto a quello in quals iasi altra

area del mondo? E qui entra in gioco il grado

di attrattività, che ovviamente è diverso da territorio a territorio, ma anche da azienda ad azienda all’interno di uno stesso territorio (se si intende investire in una unità già esis tente ). Sorvolando sul concetto ge nerale di attrattivi-tà (peraltro già illustrato e discusso nella serie di articoli sull’attra ttività de l sistema Treviso apparsi qualc he anno fa in un’appos ita rubrica di www.trevisos ystem.com), qui è s uffic iente precisare che s i tra tta di offrire ai pote nzia li investitori un contes to favorevole sotto

l’aspetto delle risorse interne da utilizzare (umane e f inanziarie) e da l punto di vista de lle

economie esterne (effetti sull’attività di impresa prodo tti dal co ntesto esterno ). A questo punto si può conside rare che ciascun contesto (nazio nale, regio nale, provincia le, ma a volte anc he dis trettuale e co muna le) hanno la possibilità di inf luire pos itivamente o negativamente sui risulta ti dell’investime nto programmato e quindi sull’attrattività del contesto per la sua realizzazio ne. Iniziando da l nostro sistema-Paese, sono ben note le sue ineffic ienze e disfunzio ni che ov-viamente si riverberano ne gativamente sul suo gra do di attrattività. Ma biso gna anche considerare la favorevole reputazio ne che le nostre pro duzioni godo no all’estero, soprat-

tutto con il rico noscime nto del made in Italy, cui recentemente s i sono accosta ti a ltri agget-

tivi lus inghie ri, quali quelli de lle “3 B” (be llo, buono e ben fatto). A livello de lla nostra regio ne sono meno senti-te le este rnalità negative dell’Italia (a nche se non si possono sopprime re gli effetti disastrosi di una pressione f iscale eccessiva sulle impre-se, la carenza di servizi pubblic i ge nerali, qua li la giustizia, ecc.). Ma è pure da osservare che il

made in Veneto, pur essendo di fatto mo lto significativo, ancora non è abbasta nza cono-sciuto a livello globa le. Analogamente al Veneto, anche la provincia di Treviso ha buo ne capacità attrattive soprattut-to ne ll’ampio settore ma nifatturiero, in c ui sono diff use ottime capacità imprenditoria li e lavorative, che pure no n sono abbastanza note nel vastissimo panora ma delle attività inter-naziona li.

Purtroppo non esisto no statistic he di stock

sugli investimenti esteri sotto il livello nazio-nale e quindi no n possiamo sapere se la c onsi-stenza di tali investimenti è più o meno signi-ficativa a livello locale (si conosco no so lta nto i flussi annuali, che variano moltissimo nei diversi perio di), ma si può affermare che potenzialme nte l’attrattività del Ve neto e di Treviso è buona, nonostante le gravi diffico ltà del sis tema naziona le e sebbene l’econo mia globa le, con le s ue genera lizza zioni, se ne sia ancora poco accorta. In partico lare, si possono riscontrare a livello locale capacità del capitale umano (in te rmini di affezio ne, impegno, spirito co llaborativo, flessibilità e saperi taciti), che possono più fac ilme nte aprire la strada all’innovazione, in presenza di saperi codifica ti ed avanzati propri de lle multinaziona li. Le nostre PMI leader nei merca ti internaziona li sono una prova di corre tto utilizzo di s imbiosi delle capac ità inte rne con le re lazio ni glo bali, oltre che la dimos trazione delle no tevoli inno-vazioni introdo tte. Purtro ppo ne lle s ta tis tic he uf f ic ia li sull’innovazio ne e l’attra ttività il Veneto no n si presenta bene a livello europeo, a causa della limitata attuazione de lle proprie eccellenze, compressa da un sis tema nazio nale restrittivo e frustante. Eppure l’indagine Ocse Pisa deno-ta tra i giovani una diff usio ne di competenze in materie linguis tic he e matematiche ben superio re alla media europea. Tutto ciò potrebbe indurre imprese stra niere avanzate a progra mmare: nuovi insediamenti loca li, puntando sulle capacità lavora tive del territo rio; nuovi investime nti in aumento de l capitale delle imprese innovative esiste nti (o con apposite joint venture), benef iciando cos ì de lle eccellenze imprenditoriali e tecniche locali; l’acquisiz ione di imprese in cris i con buone potenzialità econo miche, ma in diffico ltà finanziarie, approfittando del loro prezzo attuale pra ticamente nullo, c he potrebbe poi crescere consistentemente co n un adeguato piano di risanamento, offrendo c osì agli inve-stito ri o pportunità di co nsistenti plusva lenze.

INTERVISTA A RENATO CHAHINIAN

Gli investimenti esteri delle imprese

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3 – Aeroporti, porti, interporti e ferrovie, insomma tutte le vie di comunicazione, hanno un ruolo nel sistema dell’attrattività? Altri fattori possono avere un ruolo rilevante per Treviso?

Abstract Le infrastrutture di trasporto, anche se di buon livello, non sembra no suffic ienti, in un’ottica di ripresa dell’economia, ad assicurare i fabbi-sogni di spos tamento di persone e me rci. Altre inf rastrutture eco nomic he esis tenti a livello locale presupporre bbero un po tenzia-mento (e no n una riduzio ne) de lle attività delle Camere di co mmercio che per lo più le gestiscono. Per questi motivi, il contes to futuro di econo-mie esterne non potrà essere molto favorevole all’a ttrazione di investime nti dall’estero. Come già accennato nella precedente rispos ta, il buo n esito di un investimento dipende da lle risorse interne (lavoro e capitale ) adegua te, ma anche da lle economie esterne. Quindi un’impresa straniera, al pari di que lla ita lia na, non ricerca soltanto il capitale uma no ed il capitale f isico che promettano le miglio ri prestazio ni, ma anche un favorevole contesto esterno all’impresa (capita le sociale ed istitu-

zioni). Senza approfo ndire il complesso argo mento, si può s inte tizza re che una delle econo mie esterne, tra i fattori più importanti dello svi-luppo delle attività econo mic he, è data da lle infrastrutture (s ia pubbliche c he private), tra cui que lle di trasporto occupano un ruo lo rilevante. Infatti, un efficiente ed efficace sistema di trasporti loca li e be n co llega ti con le reti nazio nali ed internaziona li facilita lo spostamento de lle perso ne e delle merci in mino re tempo e co n minori costi. Ciò abbatte anche i costi di produzio ne e fa crescere il valore aggiunto di ogni investimento a parità di risorse impiegate. Se quindi i traspo rti in un territorio conse ntono un maggior valore ag-giunto, ciò accresce l’a ttra ttività per nuovi

investime nti. Il Veneto e Treviso godo no di buone infrastrut-ture di trasporto, ma queste sono general-mente insuff icie nti alle esigenze di mobilità delle merci e delle pe rsone, soprattutto se finirà l’attuale perio do di crisi e d i traff ici loca li cresceranno sens ibilmente. Ciò vale pa rtic olar-mente pe r le opere strada li ed autostra dali, che assorbono il ma ggior numero di sposta-menti; meno assilla nte a ppare il pro blema per porti, aeroporti e d interporti, ove semmai l’esige nza maggiore è que lla di un loro miglio-re funzio namento sotto l’aspetto tecno logico ed organizzativo. Ma le vie di comunicazio ne fisica non bastano più ed occorrono sempre più rilevanti ed avan-zate comunicazioni telema tic he, i cui effetti creano benefic i economic i ancora maggiori. In questo campo dobbiamo co nstatare che la diffusione de lle tecno logie info rmatiche e telematiche nelle nostre PMI è ancora abba-stanza contenuta per quanto riguarda gli strumenti più evoluti e c iò non incoraggia l’insediame nto di imprese stranie re. Ma so-prattutto so no carenti le inf rastrutture digita li e non so no realizzati i lavori per una maggiore copertura de lla banda larga ed ultralarga (con la recente conversio ne in legge del decreto “Sblocca Italia” sono s tati previsti nuovi stan-ziamenti in pro posito, ma sia mo anco ra lonta-ni da lle maggiori coperture già presenti in a ltri Paesi euro pei e c omunque dai livelli auspica-bili). Tra le altre infrastrutture economiche territo-riali c he posso no rivestire un ruolo rilevante ai fini dell’a ttrazione di investimenti esteri, si possono citare: mercati e centri commercia li all’ingrosso, fiere e mos tre, bo rse merc i, centri e laborato ri di ricerca e di innovazione, centri direzionali e promoziona li, centri congressuali, camere arbitrali, ecc.. Sono tutte strutture la cui presenza e funzionalità possono orie ntare nuove scelte di insediame nto nell’area. Ma buona parte di queste infrastrutture sono state realizzate e vengono tutto ra gestite dalla loca le Camera di co mmerc io co mpeten-te. Pertanto, la recente legge di riduzione del diritto a nnua le ed anco r più i previsti provve-

dimenti di ridimensionamento de l sistema e delle a ttiv ità camera li non solo co mpo rteran-no una minore dispo nibilità di inf rastrutture e di serviz i per le imprese locali, ma a nche inibi-ranno in futuro i nuovi investime nti stranie ri in tutte le aree de l Paese. In conclus ione si può sintetizzare che le infra-strutture, a causa della po litica di austerità attualmente pra ticata, che penalizza mo lto anche gli interventi economic i, no n saranno in grado, in prospettiva, di presentare un conte-sto attra ttivo per l’investimento straniero. 4 – Treviso e il Veneto sono in grado di

attivare soddisfacenti interventi all’estero? Le istituzioni, che ruolo possono avere? Ovviamente esistono anc he flussi co ntrari di investime nto all’estero di capitali ita liani e locali. Anche in questo campo so no necessarie alcu-ne precisazioni per valutare gli effettivi bene-fici de ll’operazione. Se si tratta di nuov o inves timento (deloca lizzazione vert icale), verrà attua ta una nuova produzio ne in un Paese estero, accre-scendo così i redditi di capita le del nos tro impre nditore. Se invece si trasferisce a ll’estero una pro duzione inte rna (deloca lizzazione

orizzontale), l’investimento non s i modifica significativamente (può variare so ltanto per costi di trasferime nto e per oneri diversi di localizzazio ne all’este ro), ma si riducono i redditi di lavoro interni percepiti dai nostri lavoratori. In ta li cas i, quindi, l’operazione può essere vantaggiosa so ltanto se la deloca lizza-zione produce un incremento di c ompetitività per l’azienda, che può derivare da una diminu-zione di c osti (soprattutto, ma no n esclusiva-mente, di perso nale) e/o da un aumento di ricavi (per espans ione del mercato). Non sempre ciò si verifica e pe r questo si assiste anche a rilocalizzaz ioni di produzio ni trasferite all’este ro e poi rientrate per no n suffic ienti risultati in termini di ma ggio re competitività.

INTERVISTA A RENATO CHAHINIAN

Gli investimenti esteri delle imprese

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Sulle decis ioni di delocalizzazio ne inf luiscono in ma niera determinante le ca renti econo mie esterne offerte dal nos tro contesto ed il grado di produttività delle nos tre risorse umane in relazio ne all’elevato cos to de l lavoro, come già osservato a proposito degli investimenti pro-venienti dall’estero. Anche per i flussi verso l’es tero non esistono dati di co nsiste nza a livello re giona le e provin-ciale. Sulla base soltanto di una rilevazione di flussi c umulati effettuata per il periodo 2008/2011 pe r il Veneto (v. il capitolo sugli investime nti diretti esteri di Veneto Internaz io-

nale 2012, pubblicato da Unioncamere Vene-to) si può no tare che nei primi anni de lla crisi la nostra regione, come le altre maggio ri regioni interna ziona lizzate, ha presentato un saldo in favore degli investimenti ita lia ni all’este ro (rispetto a que lli esteri in Italia). Ma se guardiamo alla somma de lle due co nsisten-ze (investimenti all’este ro e dall’este ro), che denota il gra do di internazionalizzazione degli investime nti ne ll’econo mia, il dato re gistrato per il Veneto è sta to di oltre 5 miliardi di euro,

superato da altre regio ni più attive in questo campo (Lazio, Lomba rdia, Piemonte ed Emilia-Romagna). S i deve pe rò osservare a l rigua rdo che molti f lussi in e ntra ta ed in uscita ne lla nostra regio ne si sono verificati precedente-mente (negli anni Novanta e ne i primi anni Duemila ). Per quanto riguarda le istituzio ni, queste avrebbero il co mpito principale di s uppo rtare gli investime nti interni, ma anche que lli este-ri, ovviamente con le a ttenzioni descritte in questa intervis ta, per evita re che pure lodevo li sforzi promoziona li producano effetti negativ i. In partico lare, le is tituzio ni pubbliche dovreb-b e r o f a v o r i r e m a g g i o r m e n t e l’internazio nalizzazio ne (che è pur sempre un’innovazione di mercato ) ne ll’ambito di una più convinta e conc reta polit ica industriale, anche se la domanda è bassa da parte de lle imprese mino ri locali. Le istituzioni private (e soprattutto que lle a cara ttere associativo) dovrebbero invece puntare sulle forme aggre-gative, per favorire notevolme nte la formazio-ne di consorzi, joint venture, reti, dis tretti, in

grado di opera re sempre più incisivamente a livello internazio nale, no n soltanto commer-cialmente, ma pure con pa rtenariati di diversi Paesi. Perve nendo a d una sintesi def initiva (abstract), si può osservare che: è opportuno increme ntare entrambi i f lussi di investime nti (da e per l’es tero), alle co ndizio ni evidenziate, co n una co lla borazione fa ttiva tra operatori ed istituzio ni (che recenteme nte è stata pure prevista a livello naziona le), per ottenere vantaggi che so ltanto gli investimen-ti interni non potre bbero assic urare; esistono già promettenti potenzialità perché questo avvenga, soprattutto nelle caratteristi-che delle nostre riso rse umane interne in senso lato; ma sono anco ra inadeguate le econo mie esterne, che dovrebbero coadiuvare gli sforzi individua li in questa direzione, stimola ndo principa lme nte il ca pita le uma no e l’innovazio ne, essenziali pe r ogni politica di sviluppo.

INTERVISTA A RENATO CHAHINIAN

Il dott. Renato Chahinian, già Segretario generale della Camera di Commercio di Treviso, è laureato in Economia e commercio , abilitato alla professione di dotto re com-

mercialista ed iscritto nel Reg istro dei revisori contabili.

Durante il lungo servizio nell'ambito del sistema cam erale, ha svolto, oltre all'attività operativa e di gestione, un'intensa opera di studio sullo sviluppo locale e sui fa ttori di

produtt ività e competit ività, quali la conoscenza e l'innovazione, sia a livello az iendale che sotto l'aspetto macroeconomico .

Attualmente prosegue l'attività di stud io sulle stesse materie, collabo rando con il Centro Studi dell'Unioncamere Veneto e con l'Università Ca' Foscari (s ede d i Treviso).

E' autore di num erose pubblicazioni e docente univers itario a contratto , nonché in corsi e sem inari di formaz ione.

Fa pure parte dell'Organo di va lutaz ione strateg ica presso le Camere di Commercio di Padova e Gorizia .

Gli investimenti esteri delle imprese

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A s e tte mbre s i è s v o lto T C BF14

@TVComic BookFest. Il Treviso Comic Book Festival è il fes tival inte rnazionale di f umetto e di illus trazione della città di Treviso compo-sto da una Mostra Mercato c on 40 espositori,

20 mostre di tavole origina li in diverse locatio n de l centro storico, 3 eventi di musica e live pa inting, 10 workshop di fumetto da lle basi ai livelli avanza ti, un’area auto pro duzioni, incontri con oltre 60 autori (20 dall’estero ) e performanc e. Il festival si è svolto dal 24 a l 28 settembre, con una preview il 20 settembre e la mostra mercato ospitata dal 27 al 28 settembre in

Camera di Commercio.

Il tema scelto per il 2014 è stato “Vado a vivere a Treviso!”. Una provocazione in positivo contro la fuga di cervelli e la disoccu-pazione dei giovani, il lavoro, le aspira zioni…

FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FUMETTO OSPITATO NELLA SEDE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI TREVISO

TCBF : Treviso Comic Book Festival

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