tecniche di costruzione del racconto visivo

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Milano, 12 gennaio 2015 - Unicatt Visual Storytelling Le tecniche di costruzione del racconto

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Milano, 12 gennaio 2015 - Unicatt

Visual Storytelling

Le tecniche di costruzione del racconto

Come si crea un racconto visivo

Visualizzazione – Inquadratura - Sequenze

La scelta degli elementi visivi

Cosa vogliamo far vedere e cosa nascondere

Le riprese

Come componiamo il racconto visivo

Il ritmo

La rappresentazione del tempo

Iniziamo

Definizione: trasformare qualcosa in immagini.

La visualizzazione

La visualizzazione

L’immagine precedente, quali sensazioni emotive:

• suscita

• quali mostra chiaramente

• quali evoca

La definizione che abbiamo dato prima serve a dare risposta a queste domande e

ad altre simili a patto che quella trasformazione avvenga nel rispetto di certi

criteri e regole, che vedremo nel seguito.

Ma si tratta sempre di arrivare al giusto “engagement” emozionale con il

pubblico, fargli vivere un’esperienza unica, memorabile, immersiva e di farlo

immedesimare.

Proprio come quando sogniamo, per tutta la durata della narrazione il sogno

non dovrebbe essere interrotto.

1^ Definizione: è la porzione di spazio fisico inquadrata.

L’inquadratura

L’inquadratura

L’inquadratura ha come prima funzione quella di circoscrivere lo spazio fisico

entro cui inserire gli elementi che vogliamo mostrare e da cui escludere quelli

che non vogliamo mostrare (la definizione vale sia in ambito cinematografico

che fotografico).

Stacco: è il passaggio netto tra un’inquadratura ed un’altra.

2^ Definizione: è una porzione di ripresa senza stacchi.

3^ Definizione: è una porzione di ripresa senza stacchi con la

macchina da presa in una determinata posizione.

La sequenza narrativa

Durante la fase di montaggio, le singole inquadrature verranno lavorate per

formare le scene e le sequenze.

Nel caso in cui una sequenza sia formata da una sola inquadratura si parla di

piano-sequenza.

Definizione: la sequenza è una successione di inquadrature che

completano un episodio narrativo (sequenza narrativa).

Conclusione

Gli aspetti ora detti sono molto importanti e non devono sembrare scontati.

La durata di un progetto di visual storytelling dipende dal media che vogliamo

utilizzare.

Il quello spazio di tempo deve essere narrata la storia, deve essere garantita

l’esperienza al pubblico, deve svolgersi e compiersi il sogno.

Esattamente come al cinema, i fruitori di un messaggio a sfondo comunque

“commerciale “ dovranno vivere un sogno ininterrotto nel quale immedesimarsi

con il brand ed i suoi valori.

Tipi di inquadrature

Funzioni narrative

Il fuori campo

La scelta degli elementi visivi

Tipi di inquadrature

Le inquadrature si

distinguono in base alla

quantità di spazio

circoscritto e in base alle

parti del corpo

visibili in:

• Campi e Piani

Significato tecnico

Lo spazio delimitato

nell’inquadratura

è vastissimo e non ci

sono figure umane

riconoscibili.

Tipi di inquadrature – Campo lunghissimo

Lo spazio delimitato

nell’inquadratura

è vastissimo e non ci

sono figure umane

riconoscibili.

Tipi di inquadrature – Campo lungo

Lo spazio si

restringe ma resta

comunque vasto.

Comparsa di qualche

elemento narrativo.

Tipi di inquadrature – Campo medio

Ulteriore

restringimento dello

spazio .

Gli elementi

narrativi sono più

presenti

(occuperanno una

parte significativa

dell’inquadratura).

Ulteriore

restringimento

dello spazio.

Gli elementi

narrativi sono più

presenti.

Tipi di inquadrature – Campo totale

Rappresentazione

chiara e completa

(totale) dell’ambiente.

Gli elementi narrativi

sono tutti presenti ed

hanno un ruolo

narrativo importante.

Tipi di inquadrature – Figura intera

I soggetti sono in

piedi ed occupano

quasi tutta l’altezza

del fotogramma.

Tipi di inquadrature – Piano americano

I soggetti sono in

piedi ma tagliati

all’altezza delle

ginocchia.

Tipi di inquadrature – Piano medio

I soggetti sono in

piedi ma tagliati

all’altezza della vita.

Tipi di inquadrature – Mezzo busto

I soggetti sono in

piedi ma tagliati

all’altezza del petto.

Tipi di inquadrature – Primo piano

I soggetti inquadrati

dalla testa alle

spalle.

Tipi di inquadrature – Primissimo piano

I soggetti sono

inquadrati in volto

Tipi di inquadrature - Dettaglio

Vengono isolate parti in

maniera ravvicinata

come gli occhi, la bocca,

le mani o altre parti

come oggetti.

Tipi di inquadrature - Quinta

Questo tipo di

inquadratura indica il

soggetto/oggetto di lato,

in modo molto

ravvicinato, chiudendo

un lato della stessa.

Funzioni narrative delle inquadrature

A quale funzione narrativa

assolvono le varie

inquadrature?

Significato funzionale

Campo lunghissimo

Il campo lunghissimo

descrive l’ambiente e/o le

scene che vi si svolgono.

Informa l’osservatore degli

elementi ambientali

relativi alla storia, ma

serve anche a suscitare

sensazioni ed emozioni .

Campo lungo

Il campo lungo ha la

funzione narrativa di

introdurre elementi

coinvolti nel racconto.

Campo medio

La funzione del campo medio

è quella di stabilire un

certo equilibrio tra le

figure e l’ambiente scenico.

Tale funzione discende dal

fatto che il campo medio non

permette di riconoscere con

particolare efficacia

l’espressione recitativa.

Totale

Il totale svolge una

funzione informativa.

Lo spettatore viene

informato del luogo (dove) e

dei protagonisti (chi)

partecipa alla scena.

Quinta

La funzione principale

della quinta è quella di

guidare lo sguardo verso

l’elemento centrale del

racconto (centro

dell’attenzione).

Aumenta la profondità

dell’immagine e

sottolineano la

tridimensionalità dello

spazio, evocando ciò che non

si vede.

Primo e primissimo piano

In entrambi i casi abbiamo due

funzioni principali:

• insistere sull’attore, farlo

recitare;

• far vivere allo spettatore lo

stato d’animo dell’attore;

Racconta efficacemente anche

senza l’uso delle parole.

Dettaglio

Le funzioni del dettaglio

sono quelle di concentrare

l’attenzione, nascondere,

descrivere e chiarire il

racconto:

• avvicinamento al soggetto

o alla scena ne chiarificano

la dinamica.

Il fuori campo (1/2)

Il fuori campo è ciò che sta

fuori dallo spazio

inquadrato dalla macchina

da presa… ma non solo!

Significato tecnico

Il fuori campo (2/2)

Oggetti in campo ma coperti

dall’inquadratura che ad un

certo punto vengono

mostrati.

Significato tecnico

Funzioni narrative del fuori campo

Significato funzionale

• stimolare la curiosità

senza soddisfarla

• amplificare le sensazioni

• stimolare la curiosità

senza soddisfarla

• amplificare le sensazioni

Montaggio

Soggettiva e oggettiva

Muoviamo la macchina da presa

Le riprese

Montaggio

Il montaggio è l’attività

più importante del processo

di costruzione del racconto

visivo.

E’ il processo tramite il

quale la narrazione prende

forma, ritmo e significato.

Contribuisce a creare

l’esperienza che vivrà il

pubblico, portandolo nel

mondo narrativo.

Montaggio – campo/controcampo (OTS)

Il campo-controcampo (Over

The Shoulder) è una tecnica di

montaggio che spesso usa la

quinta.

Permette di concretizzare il

concetto di

continuità spazio temporale:

garantire allo spettatore che

l’azione scenica stia

avvenendo nello

stesso spazio e stesso tempo.

Come si realizza?

E’ una linea immaginaria che unisce

idealmente i due soggetti/oggetti.

La possiamo immaginare formata

dall’intersezione di due piani:

• piano di azione

• piano di ripresa

Linea di azione

Montaggio – campo/controcampo (OTS)

Unisce i due soggetti/oggetti tagliandoli

verticalmente.

E’ il piano lungo il quale si svolge l’azione

scenica.

Piano di azione

Montaggio – campo/controcampo (OTS)

Unisce i due soggetti/oggetti tagliandoli

orizzontalmente.

E’ il piano lungo il quale avviene la

ripresa.

Piano di ripresa

Montaggio – campo/controcampo (OTS)

Si vengono così a creare due spazi di ripresa, uno alla destra della linea di

azione, uno alla sua sinistra.

Scelto uno dei due spazi come campo, l’altro sarà il controcampo.

Si cercherà sempre di riprendere la scena restando da una parte dei due

spazi di ripresa.

Montaggio – campo/controcampo (OTS)

Lo sguardo dell’attore lega le inquadrature:

Se l’inquadratura di campo ci mostra il

soggetto che guarda qualcosa o qualcuno,

l’inquadratura di controcampo ci mostrerà

quel qualcosa o qualcuno.

Rispettando le direzioni dello sguardo.

Raccordo di sguardo

Montaggio – campo/controcampo (OTS)

Nel passaggio dall’inquadratura di campo a

quella di controcampo, i personaggi

mantengono le rispettive posizioni

Rispettando le posizioni assunte.

Raccordo di posizione

Montaggio – campo/controcampo (OTS)

Esempio: inquadratura di campo

Nell’ inquadratura di campo i personaggi che

si muovono da sinistra verso destra, lo

faranno anche nell’inquadratura di

controcampo.

Chi esce di campo verso destra, rientra in

campo da sinistra.

Raccordo di direzione

Montaggio – campo/controcampo (OTS)

La inquadratura soggettiva si realizza nel

momento in cui lo spettatore vede

esattamente con l’obiettivo della macchina

da presa.

Lo spettatore vede ciò che vede il

personaggio, dalla sua stessa prospettiva.

Soggettiva

La soggettiva

La soggettiva

La bambina solleva lo

sguardo… cosa sta

guardando?

La soggettiva

Lo spettatore vede

quello che sta guardano

la bambina.

Funzioni narrative della soggettiva

Far immedesimare ed identificare lo

spettatore con il personaggio.

La inquadratura oggettiva si realizza nel

momento in cui lo spettatore vede

l’ambiente, ma non da un particolare punto

di vista di un personaggio.

Oggettiva

L’oggettiva

La soggettiva

Si ottiene una oggettiva

ad esempio con un totale.

Movimenti di macchina (mdm)

Movimenti di macchina (mdm)

Buona parte della forza

espressiva e della capacità di

far immergere il pubblico nel

racconto visivo, dipende dai

cosiddetti movimenti di

macchina.

In pratica si tratta della

facoltà che abbiamo di

decidere come e con cosa

scegliamo di mostrare il

racconto visivo.

Movimenti di macchina

Vedremo i seguenti tipi di

movimenti di macchina:

• panoramica

• carrellata

• macchina a mano

• steadicam

• camera car

• sky cam

(l’elenco non è esaustivo di

tutti i possibili movimenti di

macchina).

Movimenti di macchina - panoramica

La macchina da presa ruota

lungo tre assi:

• orizzontale

• verticale

• obliquo

In tutti i casi svolge una

funzione descrittiva, perché

mostra l’ambiente dove si

svolge la scena.

La panoramica a schiaffo è una

variante della panoramica

classica, nella quale i

movimenti assiali avvengono

in maniera veloce.

Movimenti di macchina - carrellata

La macchina da presa è montata

su appositi binari (rettilinei,

curvilinei o anche circolari).

I diversi tipi di carrello sono:

• carrello in avanti

• carrello in dietro

• carrello laterale

• carrello a seguire

• carrello a precedere

• carrello circolare

Movimento di macchina in avvicinamento

verso il soggetto/oggetto.

Ha lo scopo di enfatizzare la componente

emozionale.

Carrello in avanti

Movimenti di macchina - carrellata

Movimento di macchina in allontanamento

dal soggetto/oggetto.

Ha lo scopo di mostrare l’ambiente scenico

oppure di simulare il punto di vista di un

elemento narrativo in allontanamento dal

soggetto.

Carrello in dietro

Movimenti di macchina - carrellata

Movimento di macchina in ripresa di profilo

mentre il soggetto si muove oppure resta

fermo.

La velocità relativa del carrello rispetto

agli elementi narrativi può essere la stessa,

maggiore o minore.

Carrello laterale

Movimenti di macchina - carrellata

Movimento di macchina in cui viene seguito

il soggetto, quasi sempre da tergo.

La velocità relativa del carrello rispetto

all’elemento narrativo può essere uguale o

maggiore.

Carrello a seguire

Movimenti di macchina - carrellata

Movimento di macchina in cui la ripresa

avviene frontalmente, quasi sempre alla

stessa velocità del soggetto ripreso.

Carrello a precedere

Movimenti di macchina - carrellata

Movimento di macchina in cui la ripresa

avviene in senso circolare, montata su

binari che si chiudono su se stessi a formare

un cerchio.

Carrello circolare

Movimenti di macchina - carrellata

Movimenti di macchina – macchina a mano

I movimenti di macchina si

ottengono poggiando la

macchina da presa sulle spalle

(o su una sola).

La macchina è sorretta da

un’apposita struttura, detta in

gergo “spallaccio”.

Movimenti di macchina – steadicam

La macchina da presa è montata

su di una sorta di

“imbracatura” che avvolge

l’operatore di ripresa.

I sobbalzi sono ridotti al

minimo ed i movimenti di

macchina che conseguono l’uso

di questa tecnica, risultano

essere estremamente fluidi.

Movimenti di macchina – camera car

La macchina da presa viene

montata su una automobile ma

anche su TIR.

Movimenti di macchina – sky cam

La macchina viene montata su

cavi sospesi in aria sui quali

viene fatta scorrere.

Le riprese vengono osservate

su di un monitor.

Una evoluzione più

tecnologicamente avanzata la

riconosciamo nell’uso dei

“Droni”.

La rappresentazione del tempo

Il ritmo

La rappresentazione del tempo

Nella creazione di un racconto

visivo terremo conto di alcuni

modi per rappresentare il

tempo:

• movimento bloccato incoativo

• movimento bloccato durativo

• movimento bloccato terminale

• movimento contratto

• movimento articolato

“Fermati attimo, sei così

bello!”

(cit. Faust di Goethe)

La rappresentazione del tempo

Nella creazione di un racconto

visivo terremo conto di alcuni

modi per rappresentare il

tempo:

• movimento bloccato incoativo

Rappresentazione della scena

nella sua fase iniziale.

Funzione espressiva della

potenza.

La rappresentazione del tempo

Nella creazione di un racconto

visivo terremo conto di alcuni

modi per rappresentare il

tempo:

• movimento bloccato durativo

Rappresentazione della scena

nella sua fase intermedia

(mentre si svolge).

Funzione espressiva del

dinamismo.

La rappresentazione del tempo

Nella creazione di un racconto

visivo terremo conto di alcuni

modi per rappresentare il

tempo:

• movimento bloccato terminale

Rappresentazione della scena

nella sua fase finale.

Funzione espressiva della

chiusura.

La rappresentazione del tempo

Nella creazione di un racconto

visivo terremo conto di alcuni

modi per rappresentare il

tempo:

• movimento contratto

Rappresentazione della scena

in più fasi successive.

La rappresentazione del tempo

Nella creazione di un racconto

visivo terremo conto di alcuni

modi per rappresentare il

tempo:

• movimento articolato

Rappresentazione della scena

nelle sue fasi in cui sono

coinvolte più figure.

“What my mum does at GE“

“The boy who beeps”

“A casa di Enrica - Sammontana”

“Thank you mum manifesto UK”

“Spot FIAT 500 L Italian Invasion 2013”

“The Joy Of Storage”

Casi di studio

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