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S tiamo vivendo il tempo liturgico della quaresima. Lo abbiamo iniziato comunitariamente, pic- coli e grandi, con una bella e partecipata celebrazione il mercoledì delle ceneri. In quella occasione ci siamo lasciati afferrare dalla Parola che ci esortava a vivere per quaranta giorni con maggiore intensità la pre- ghiera, l’elemosina e il digiuno. Ri- cevendo sul capo l’austero segno del- la cenere, ci siamo impegnati a rico- noscere la nostra fragilità, a credere nel Vangelo e a confidare nell’aiuto della grazia di Dio. Questo cammino lo stiamo com- piendo in comunione con le altre par- rocchie della nostra diocesi. Ci ac- compagnano il bel dipinto della gua- rigione del cieco nato e la domanda che i rappresentanti della religione giudaica rivolsero a quell’uomo dopo che ebbe recuperato la vista: “Come ti ha aperto gli occhi?” (Gv 9,26). Provocati da questo interrogativo, an- che noi siamo chiamati da un lato, a fare memoria di come il Signore Ri- sorto ci ha aperto gli occhi alla fede in Dio Padre, riscoprendo così il sen- so del nostro credere e, dall’altro, a rendere sempre più ragione della spe- ranza che è in noi (cfr 1Pt 3,15). La quaresima e il tempo pasquale (che si concluderà domenica 12 giu- gno, solennità di Pentecoste) sono quindi un’occasione propizia per ri- scoprire il dono della fede ricevuto con il sacramento del Battesimo che è realmente morte e risurrezione, rina- scita, trasformazione in una vita nuo- va. Lo ricorda molto bene Papa Bene- detto XVI: “E’ stata cambiata così la mia identità essenziale, tramite il Battesimo, e io continuo ad esistere soltanto in questo cambiamento (….) Diventiamo “uno in Cristo” (Gal 3,28), un unico soggetto nuovo, e il nostro io viene liberato dal suo isola- mento. “Io, ma non più io”: è questa la formula dell’esistenza cristiana fondata nel Battesimo, la formula della risurrezione dentro al tempo, la formula della “novità” cristiana chia- mata a trasformare il mondo. Qui sta la nostra gioia pasquale”. Come discepoli del vangelo voglia- mo quindi ritrovare la libertà, il co- raggio e la gioia di annunciare a tutti la Pasqua di nostro Signore! Che dav- vero in Lui la vita è più forte della morte. (prosegue a pag. 2) Notiziario della Comunità di S. Antonino in Piacenza supplemento de “il Nuovo Giornale” settimanale della diocesi di Piacenza- Bobbio - n. 12 di venerdì 1° aprile 2011 - Sped. a.p. - 45% - art. 2 com- ma 20/b legge 662/96 - Filiale di Pia- cenza - c.c.p. 14263297 - Aut. Tribu- nale di Piacenza n. 4 - giugno 1948 Direttore: Davide Maloberti - Via Vescovado, 5 - Piacenza Stampa: M. V. tipografia Via Bentelli Donnino, 17 - Piacenza Numero dieci Aprile 2011 Distribuzione gratuita VITA PARROCCHIALE Come ti ha aperto gli occhi? (Gv 9,26) C R I S T O E R I S O R T O , A L L E L U I A ! Guarigione del cieco nato di El Greco (1567). Parrocchia Sant’Antonino - Via Chiostri Sant’Antonino, 6 - 29121 Piacenza telefax 0523.320653 - e-mail: basilicasantantonino@libero. it - www.basilicasantantonino.it

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S tiamo vivendo il tempo liturgicodella quaresima. Lo abbiamoiniziato comunitariamente, pic-coli e grandi, con una bella e

partecipata celebrazione il mercoledìdelle ceneri. In quella occasione cisiamo lasciati afferrare dalla Parolache ci esortava a vivere per quarantagiorni con maggiore intensità la pre-ghiera, l’elemosina e il digiuno. Ri-cevendo sul capo l’austero segno del-la cenere, ci siamo impegnati a rico-noscere la nostra fragilità, a crederenel Vangelo e a confidare nell’aiutodella grazia di Dio.

Questo cammino lo stiamo com-piendo in comunione con le altre par-rocchie della nostra diocesi. Ci ac-compagnano il bel dipinto della gua-rigione del cieco nato e la domandache i rappresentanti della religionegiudaica rivolsero a quell’uomo dopoche ebbe recuperato la vista: “Cometi ha aperto gli occhi?” (Gv 9,26).Provocati da questo interrogativo, an-che noi siamo chiamati da un lato, afare memoria di come il Signore Ri-sorto ci ha aperto gli occhi alla fedein Dio Padre, riscoprendo così il sen-so del nostro credere e, dall’altro, arendere sempre più ragione della spe-

ranza che è in noi (cfr 1Pt 3,15). La quaresima e il tempo pasquale

(che si concluderà domenica 12 giu-gno, solennità di Pentecoste) sonoquindi un’occasione propizia per ri-scoprire il dono della fede ricevutocon il sacramento del Battesimo che èrealmente morte e risurrezione, rina-scita, trasformazione in una vita nuo-va. Lo ricorda molto bene Papa Bene-detto XVI: “E’ stata cambiata così lamia identità essenziale, tramite ilBattesimo, e io continuo ad esisteresoltanto in questo cambiamento (….)Diventiamo “uno in Cristo” (Gal3,28), un unico soggetto nuovo, e il

nostro io viene liberato dal suo isola-mento. “Io, ma non più io”: è questala formula dell’esistenza cristianafondata nel Battesimo, la formuladella risurrezione dentro al tempo, laformula della “novità” cristiana chia-mata a trasformare il mondo. Qui stala nostra gioia pasquale”.

Come discepoli del vangelo voglia-mo quindi ritrovare la libertà, il co-raggio e la gioia di annunciare a tuttila Pasqua di nostro Signore! Che dav-vero in Lui la vita è più forte dellamorte.

(prosegue a pag. 2)

Notiziario della Comunità di S. Antonino in Piacenzasupplemento de “il Nuovo Giornale”settimanale della diocesi di Piacenza-Bobbio - n. 12 di venerdì 1° aprile2011 - Sped. a.p. - 45% - art. 2 com-ma 20/b legge 662/96 - Filiale di Pia-cenza - c.c.p. 14263297 - Aut. Tribu-nale di Piacenza n. 4 - giugno 1948Direttore: Davide Maloberti - Via Vescovado, 5 - PiacenzaStampa: M. V. tipografia Via Bentelli Donnino, 17 - Piacenza

Numero dieciAprile 2011Distribuzione gratuita

VITA PARROCCHIALE

Cometi ha aperto gli occhi?

(Gv 9,26)

CRISTO E’ RISORTO, ALLELUIA!

Guarigione del cieco nato di El Greco (1567).

Parrocchia Sant’Antonino - Via Chiostri Sant’Antonino, 6 - 29121 Piacenzatelefax 0523.320653 - e-mail: basilicasantantonino@libero. it - www.basilicasantantonino.it

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aprile 20112 Vita Parrocchiale

“La risurrezione di Cristo è un fat-to avvenuto nella storia, di cuigli Apostoli sono stati testimoni

e non certo creatori. Nello stessotempo essa non è affatto un sempliceritorno alla nostra vita terrena; è in-vece la più grande "mutazione" maiaccaduta, il "salto" decisivo versouna dimensione di vita profonda-mente nuova, l’ingresso in un ordinedecisamente diverso, che riguardaanzitutto Gesù di Nazareth, ma conLui anche noi, tutta la famiglia uma-na, la storia e l’intero universo: perquesto la risurrezione di Cristo è ilcentro della predicazione e della te-stimonianza cristiana, dall’inizio efino alla fine dei tempi.

Si tratta di un grande mistero, cer-tamente, il mistero della nostra sal-vezza, che trova nella risurrezionedel Verbo incarnato il suo compi-mento e insieme l’anticipazione e ilpegno della nostra speranza.

Ma la cifra di questo mistero èl’amore e soltanto nella logica del-l’amore esso può essere accostato ein qualche modo compreso: GesùCristo risorge dai morti perché tuttoil suo essere è perfetta e intima unio-ne con Dio, che è l’amore davveropiù forte della morte.

Egli era una cosa sola con la Vitaindistruttibile e pertanto poteva do-nare la propria vita lasciandosi ucci-dere, ma non poteva soccombere de-finitivamente alla morte: in concretonell’Ultima Cena egli ha anticipato eaccettato per amore la propria mortein croce, trasformandola così nel do-

no di sé, quel dono che ci dà la vita,ci libera e ci salva.

La sua risurrezione è stata dunquecome un’esplosione di luce,un’esplosione dell’amore che scio-glie le catene del peccato e dellamorte. Essa ha inaugurato una nuovadimensione della vita e della realtà,dalla quale emerge un mondo nuovo,che penetra continuamente nel no-stro mondo, lo trasforma e lo attira asé“.

Benedetto XVI

Nelle foto, a sinistra, Papa Benedetto XVI;sopra, apparizione alla Cena degli apostoli diDuccio da Boninsegna (1311)

CREDO LA RISURREZIONE DELLA CARNE“Un fatto avvenuto nella storia”: Papa Benedetto XVI spiega il destino dell’uomo

(prosegue da pag. 1)

Poiché Lui ha accettato di morire, èentrato nell’impero della morte, perliberare tutta l’umanità. Questa è lanostra speranza! Ciascuno di noi vivee sperimenta la morte in diversi cam-pi e in diversi aspetti. È la conseguen-za del peccato che non riusciamo adeliminare dall’umanità, che si annidasempre in qualche angolo della no-stra vita e che continuamente ci fasentire un’amara tristezza, una gioiaspenta, una mancanza di coraggio edi slancio. Ma l’umanità che Cristoha assunto incarnandosi è anche lanostra e, quando Lui è disceso agliinferi per strappare alla morte tutta la

discendenza di Adamo, ha tirato fuo-ri anche la nostra umanità. Perciò, perla coerenza della fede, siamo chiama-ti a prendere sul serio il fatto che lanostra umanità in Cristo è già strap-pata alla morte, è già penetrata di lu-ce, aderisce già al Padre in una felicefigliolanza.

Noi siamo chiamati ad aderire, nelsoffio dello Spirito Santo, a questanostra umanità già risorta in Cristo.Sostenuti dall’ascolto della Parola diDio e dalla celebrazione dei sacra-menti della salvezza, è urgente impe-gnarci a vivere relazioni autentiche eprofonde all’interno delle nostre fa-miglie, nel lavoro e in parrocchia.Dobbiamo superare il pericolo della

superficialità o, peggio, dell’indiffe-renza. Mettiamoci in gioco in primapersona, condividendo energie ecompetenze per favorire l’avventodel Regno di Dio in mezzo a noi. Sesaremo animati da veri sentimenti dicarità, potremo dire con verità chesiamo passati dalla morte alla vita (cf1Gv 3,14).

Il mio augurio è che la celebrazio-ne della Pasqua di Risurrezione ciaiuti a tenere aperti gli occhi della fe-de per riconoscere la presenza di Dioe servirlo nella vita dei fratelli. Buo-na Pasqua!

Un abbraccio di pace a tutti! don Giuseppe

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aprile 2011 3Vita Parrocchiale

Le celebrazioni della Settimana Santa

nella basilica di Sant’Antonino

17 APRILE, DOMENICA DELLE PALMEOre 10 - Celebrazione EucaristicaOre 11.15 - Processione con i rami d’ulivo e celebrazione

dell’EucaristiaOre 18 - Benedizione rami d’ulivo, inizio processione pre-

sieduta dal vescovo mons. Gianni Ambrosio e celebrazio-ne Eucaristica in Cattedrale

Ore 20.30 - Celebrazione Eucaristica

20 APRILE, MERCOLEDÌ SANTOOre 10 - Celebrazione Eucaristica - Esposizione della Sacra

SpinaOre 15 - Confessioni ragazzi del V-VI annoOre 17 - Confessioni fanciulli del III-IV annoOre 18 - Celebrazione Eucaristica. Dopo le celebrazioni, ba-

cio della Sacra Spina

21 APRILE, GIOVEDÌ SANTOSante Confessioni: dalle ore 9 alle 12 e dalle 16 alle 18Ore 18 - Santa Messa nella “Cena del Signore” (lavanda dei

piedi)Ore 21 - Adorazione eucaristica comunitariaLa Basilica rimane aperta fino alle ore 22

22 APRILE, VENERDÌ SANTOSante Confessioni: dalle ore 9 alle 12 e dalle 16 alle 18Ore 12.30-14.30 - Preghiera e digiuno comunitario in Basi-

licaOre 15 - Celebrazione della Via Crucis in Basilica.Ore 18 - Celebrazione della Passione del SignoreOre 21 - Celebrazione della Via Crucis (per le vie della par-

rocchia)La Basilica rimane aperta fino alle ore 22.30

23 APRILE, SABATO SANTOSante Confessioni - dalle ore 9 alle 12 e dalle 16 alle 19Ore 23 - Celebrazione della Veglia PasqualeAl termine agape fraterna nella sala della Canonica

24 APRILE, DOMENICA DI PASQUAOre 10, 11.30 e 20.30 Celebrazione dell’Eucaristia

25 APRILE, LUNEDÌ DI PASQUAOre 10 e 18 Celebrazione dell’Eucaristia

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aprile 2011Vita Parrocchiale4

M omento centrale della vita cri-stiana è la celebrazione dellaPasqua. E sebbene sia vero che

la Pasqua è l’unità della passione-morte-risurrezione di Gesù, cuoredel triduo è la Veglia pasquale, lagrande celebrazione nella notte delsabato santo, in cui si proclama la ri-surrezione di Gesù. Qui la Chiesa “siraccoglie attorno a ciò che ha di piùprofondo, di più autentico, a ciò checi convoca, a ciò che fonda l’espe-rienza spirituale” (F. Brovelli): Gesùil Signore! E proprio in riferimento aGesù proviamo ad individuare unasimbologia della Veglia che ci aiuti aviverla più profondamente.

Se scomponiamo questa grande li-turgia vigiliare, possiamo facilmenteindividuare quattro sezioni: vi è ilmomento iniziale legato alla simbo-logia della luce, con i gesti dell’ac-censione al fuoco del cero pasquale edel lucernario, con il diretto suo ri-mando al canto del preconio (baste-rebbe ricordare queste parole: “le te-nebre sono scomparse, messe in fugadall’eterno Signore della luce”).

Segue la simbologia della parola:è la grande catechesi veterotesta-mentaria (le prime sei letture), a cui,dopo l’annuncio della risurrezione,segue la liturgia della parola più pro-priamente detta.

Terzo momento è quello battesi-male, legato alla simbologia dell’ac-qua: non si tratta semplicemente del-la possibilità di amministrare il sa-cramento del Battesimo, vi è anche ilcapitolo della benedizione dell’ac-qua lustrale a cui si lega la professio-ne di fede nella forma della rinnova-zione delle promesse battesimali. In-fine vi è il momento eucaristico, le-gato alla simbologia del pane. Oraquesti quattro simboli (la luce, la pa-rola, l’acqua, il pane) sono quattrosimboli cristologici: nel vangelo diGiovanni, infatti, costituiscono quat-tro grandi definizioni di Gesù, dico-no l’identità di Gesù, sono il suo no-me e cognome. Ma soprattutto sonoautodefinizioni: è Gesù che si chia-ma così, è lui che dice di sé “io sono

la luce del mondo (Gv 8), la paroladefinitiva del Padre (Gv 14), l’acquazampillante per la vita eterna(Gv 4),il pane della vita (Gv 6)”.

Insomma è come se Gesù ci dices-se: per incontrarmi, per stare con me,mi potete riconoscere nel fuoco cheillumina, nella parola che fa’ chiarez-za, nell’acqua che ristora, nel paneche da’ forza. Così che chi entra nel-la liturgia della Veglia pasquale è co-me se scegliesse di essere in comu-nione definitiva con Gesù. Per arriva-re, cioè, a dire (attraverso i segni delrito celebrato) che “tu, Gesù, sei perme la luce che orienta le mie giorna-te, sei la parola che indica il miocammino, sei l’acqua che mi dissetanei momenti di aridità, sei il paneche mi sostenta nella fatica dei mieigiorni”; per arrivare a dire questovuol dire che siamo in grado anchedi gridare: “tu sei per me il tutto, seila vita stessa, sei il Signore!”. E que-

sto per grazia! È la forza del rito:semplicemente essendo parte nellagrande Veglia pasquale. Ovvero ba-sta esserci per dire veramente “tu seiil Signore!”, per crederci, per viveredi questa fede. È la liturgia che da’forza alla nostra fede. Non l’opposto.Un’ultima osservazione. Il fatto chesiamo radunati significa che l’espe-rienza della Veglia pasquale non èsolo un’esperienza personale. È unfatto comunitario. Celebrare la Nottesanta della risurrezione significa direnon solo “tu, Gesù, sei per me il tut-to”; significa affermare “tu, Gesù, seiper noi il tutto”. È li che scopriamo ilnostro essere chiesa, comunità,membra di un unico corpo. Quello èil cuore della nostra fraternità.

Attendiamo, dunque, con gioia laprossima Veglia pasquale: per farcrescere la nostra fede, per incontra-re Gesù, per scoprirci fratelli.

Perchè vegliare nella notte di Pasqua

Sabato 23 aprile alle ore 23 nella nostra basilica. È la veglia “madre di tutte le veglie”

Papa Benedetto XVI durante la veglia pasquale dello scorso anno.

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aprile 2011 5Vita Parrocchiale

4 maggio: primo anniversario della morte del card. Luigi Poggi

Il Porporato verrà ricordato nella messa delle ore 18 in Basilica con il Vescovo

N ella fede e nella carità: è il mot-to che ha guidato tutta la vita eil ministero del “nostro” cardi-

nale Luigi Poggi. Il Papa Benedetto XVI, nella sua

omelia pronunciata un anno fa, lo hadefinito un “fedele servitore del Van-gelo e della Chiesa”.

Lo è stato nella sua missione sa-cerdotale presso la Segreteria di Sta-to negli “anni difficili” del 1945, poinell’impegno in Africa e in Perù neglianni ’70, quindi nella veste di nunzioapostolico con incarichi speciali per iPaesi dell’Europa dell’Est, fino a di-ventare, insieme al cardinale Agosti-no Casaroli, un protagonista dellaostpolitik vaticana nei Paesi del bloc-co comunista.

Negli anni ’80 è stato nunzio apo-stolico in Italia e negli ultimi anni hasvolto, con competenza e passione, ilcompito di archivista e di biblioteca-rio di Santa Romana Chiesa.

E’ scomparso all’età di 92 anni.Mercoledì 4 maggio alle ore 18.00 inBasilica, in occasione del primo anni-

versario del suo ritorno alla Casa delPadre, celebreremo una Santa Messapresieduta dal nostro vescovo GianniAmbrosio. Siamo tutti invitati a par-tecipare.

Nella foto, Papa Benedetto XVI durante leesequie del cardinale Luigi Poggi, origina-rio della nostra parrocchia di Sant’Antoni-no, celebrate solennemente nella Basilica diSan Pietro a Roma venerdì 7 maggio del2010.

Parrocchia di Sant’Antonino - Comunione e Liberazione

22 APRILE, VIA CRUCISCON IL VESCOVO

Alle ore 21 nelle vie della nostra parrocchia. Presiede mons. Gianni Ambrosio

In occasione del venerdì santo del-lo scorso anno, insieme a un foltogruppo della fraternità di Comunio-ne e Liberazione, per la prima voltaabbiamo celebrato la “via crucis”percorrendo alcune vie della nostraparrocchia.

E’ stato molto bello contemplare ilmistero della passione e morte di no-stro Signore Gesù Cristo, cammi-nando in silenzio, ascoltando la Pa-rola di Dio e sostando in luoghi si-gnificativi come la parrocchia Orto-dossa Romena, la comunità delle Fi-

glie di Sant’Anna, l’oratorio SantaMaria in Cortina e, naturalmente,la nostra basilica di Sant’Antonino.

Molti hanno manifestato il deside-rio di rivivere questa esperienza. Ecosì, venerdì 22 aprile alle ore 21,guidati dal nostro vescovo mons.Gianni Ambrosio, ci ritroveremoper vivere con intensità una tappadel triduo pasquale e scoprire che lanostra vita trova compimento nel-l’incontro con Cristo Crocefisso eRisorto.

Nella foto, mons. Gianni Ambrosio.

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aprile 2011Vita Parrocchiale6

S ono le parole che il giovane Fran-cesco, ancora all’inizio nella suaricerca spirituale, udì mentre pre-

gava davanti al crocefisso della chie-setta di san Damiano. Le prese cosìsul serio che si concentrò tutto nellamissione finalizzata a riparare lachiesa di mura che era in rovina e aridonare bellezza alla Chiesa, edificiospirituale composto da pietre vive,costruita sul fondamento del SignoreGesù. Questa è anche la missionedella nostra comunità parrocchiale diSant’Antonino. Tutti dobbiamo sen-tirci coinvolti in questa duplice mis-sione. Custodire il patrimonio artisti-co-religioso che abbiamo ricevuto ineredità e continuare a camminare confedeltà alla luce del vangelo per edi-ficare il corpo mistico di Cristo che èla Chiesa.

In questa linea vanno quindi inter-pretati alcuni interventi realizzati inquesti due ultimi anni e da tempo ne-cessari. Manutenzione ordinaria estraordinaria degli immobili dellaparrocchia; operazioni di restauroconservativo all’edificio della nostrabasilica e ad alcuni elementi artisticiin essa contenuti. Ne ricordiamo al-cuni tra i più significativi.

RIFATTO Il TETTO DELL’EX-CANONICA

Rifacimento completo del tettodell’ ex-canonica, da tempo oggettodi infiltrazioni d’acqua e pericolante.I lavori sono terminati nel mese digiugno 2009.

IL PRESBITERIO SVELATORestauro conservativo delle tre pa-

reti del presbiterio (200 metri quadra-ti di superficie!), che ha ridonato lu-minosità e splendore a allo spazio piùimportante della nostra Basilica. So-no stati eliminati secoli di nerofumo epolvere che si erano depositati suglistucchi, le lesene e sui vari elementidecorativi seicenteschi. L’interventoè durato circa un anno, terminato nelmese di maggio del 2010, reso possi-bile grazie al contributo della Fonda-zione di Piacenza e Vigevano e allagenerosità di alcuni parrocchiani.

CONTROLLO DELLE GUGLIE E DELLA TORRE

Dopo il complesso intervento diconsolidamento e restauro della torredella Basilica (1983-1991), finanzia-to all’epoca dal Ministero per i BeniCulturali e Ambientali, nel temponon sono state fatte particolari verifi-che alla staticità di elementi impor-tanti quali le dodici guglie collocatesul tetto del monumentale atrio pro-nao detto “il Paradiso”. All’inizio diquest’anno (gennaio 2011) è statoquindi necessario intervenire causa ildistaccamento e la caduta di alcunimattoni sul suolo pubblico.

Va’ e ripara la mia ChiesaPresentiamo i lavori compiuti nella basilica di Sant’Antonino nel corso degli ultimi due anni

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aprile 2011 7Vita ParrocchialeMercoledì 23 febbraio, alla presen-

za dell’arch. Camilla Burresi funzio-nario della Soprintendenza per i BeniAmbientali e Archittettonici delleprovincie di Parma e Piacenza, è statoeffettuato il controllo della tesaturadei quarantotto trefoli della torre. Ta-le operazione doveva esser effettuatanel 2001 per verificare l’equa distri-buzione del peso della torre sulle co-lonne portanti. L’esito è stato confor-tante, anche se nei prossimi mesi sa-rà necessario un ulteriore interventodi manutenzione.

RISTRUTTURATALA PICCOLA SACRESTIA

Recentemente è stata ristrutturatauna stanza, piccola sacrestia, adiacen-te al presbiterio. Da vari anni era pra-ticamente in disuso, ormai adibita adeposito di materiale elettrico. La vol-ta presentava una evidente crepa, conpericolo di cedimento. E’ stato rifattocompletamente il tetto e consolidata lavolta. Il nostro Marco ha provveduto aimbiancare l’ambiente, a trattare il pa-vimento in cotto e a realizzare una bel-la porta in legno e il telaio della fine-stra. Carmine ha invece rifatto l’im-pianto elettrico e ha installato un belfaretto. Grazie per il loro contributo.

Grazie alla generosità dialcune benefattrici, il quadroraffigurante la Sacra Fami-glia in una sosta durante lafuga in Egitto (1650), è statorestaurato. Circa trent'annifa fu oggetto di un atto van-dalico da parte di ignoti che lo danneggiò moltissimo e rimase abbando-nato nell'Oratorio di Santa Maria in Cortina. Ora ha ritrovato la sua bellez-za originaria, grazie all'abilità del giovane restauratore Davide Parazzi.Speriamo diventi motivo di venerazione e invito alla preghiera per tutte lenostre famiglie, spesso tribolate e bisognose di pace e di unità.

IN RESTAURO IL DIPINTO DI PAPA GREGORIO X

Verrà presentato il 9 giugno alla presenza del Vescovo

In occasione del ventennale delnostro Club, abbiamo pensato dilasciare un ricordo nella basilicache porta il nome del nostro pa-trono. E così abbiamo fatto re-staurare il quadro esposto all’in-gresso della Porta del Paradisoche rappresenta Papa GregorioX, unico Papa nato a Piacenzagià Canonico di sant’Antonino.Il quadro è opera del pittore pia-centino Paolo Bozzini (1815-1892) di cui troviamo altre operea soggetto sacro in altre chiesesia della città che di provincia.Noi innerine presenteremo ilquadro restaurato giovedì 9 giu-gno alla ore 18.30 nella Basilicadi sant’Antonino. Interverrannole autorità civili e militari piacen-tine, sarà presete anche mons.Gianni Ambrosio, vescovo di Piacenza-Bobbio.

Laura Mori FiocchiPresidente INNER WHELL - Piacenza PHF

Nella foto, le condizioni attuali del dipinto di “Papa Gregorio X” di Paolo Bozzini.

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aprile 2011Vita Parrocchiale8

C ome preannunciato nello scorsonumero del nostro giornalinoparrocchiale, domenica 19 di-

cembre alle ore 11.30, la nostra co-munità ha vissuto una gioia grande.

Il bel gruppo dei chierichetti, ani-mato dall’instancabile suor Stellanna(e di recente anche da Massimo Am-broggi) si è nutrito di sette nuovimembri. Grazie alla loro presenza eal loro servizio, la nostra celebrazio-ne domenicale delle ore 11.30 è piùbella e animata.

Speriamo che ogni anno si possaaggiungere qualche nuovo amico almagnifico gruppo dei chierichetti!!

Nella foto, i sette nuovi ministranti in un mo-mento del rito della vestizione.

I MAGNIFICISETTE

VERSO IL MATRIMONIO

A ll’inizio del mese di marzo, si èconcluso il cammino di fede inpreparazione al sacramento del

matrimonio. Hanno partecipato tredi-ci giovani coppie.

Come lo scorso anno, è stata unabella e significativa esperienza sia perl’equipe formativa che per i giovaniche quest’anno formeranno una nuo-va famiglia cristiana. Riportiamo unabreve testimonianza: “la valutazionedegli incontri è senz’altro positiva: disicuro gli argomenti trattati ed il me-

todo scelto per affrontarli, ci hannodato la possibilità di arricchire il no-stro rapporto di coppia, oltre che noistessi. Ogni incontro è stato da ricor-dare”. Da parte nostra, continueremoad accompagnarli con affetto e con lapreghiera; chi vorrà potrà poi unirsial gruppo famiglie dell’UP che si in-contra mensilmente nel nostro CentroParrocchiale Sant’Antonino.

Nella foto, il gruppo dei partecipanti al corsoin preparazione al matrimonio insieme a donGiuseppe.

RADIO MARIA UNA VOCE CRISTIANA

NELLA TUA CASAFM107.900

Sabato 28 maggio ore 7.30 S. Rosario e S. Messa dalla Basilica di sant’Antonino

L’avventura di Radio Maria èiniziata nel Gennaio 1987. Nelcorso degli anni si è diffusa inmolte parti del mondo. Fin dal-l’inizio, Radio Maria ha ferma-mente creduto che la risposta allavita dell’uomo è la persona di Ge-sù Cristo vivo e presente nellaChiesa. Su questa idea portante èstato costruito un palinsesto cheoffre tutta la ricchezza della fedecattolica e della tradizione religio-sa locale, ma che nel medesimotempo affronta i problemi pastora-li del momento e si confronta conle nuove sfide della evangelizza-zione.

Sabato 28 maggio alle ore 7.30anche la nostra parrocchia avrà lagioia di essere ospite di RadioMaria. Insieme a tutti gli ascolta-tori, pregheremo il Santo Rosario,le Lodi Mattutine e celebreremol’Eucaristia.

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aprile 2011 9Vita Parrocchiale

“Non abbiate paura: Aprite le por-te a Cristo!” E’ la sintesi delmagistero e della luminosa te-

stimonianza che Giovanni Paolo II hasaputo offrire a tutti nel corso dei ven-tisei anni e mezzo di pontificato. An-che quando nel 1988 venne in visitapastorale a Piacenza e sostò, in pro-fonda preghiera, davanti alle reliquiedel nostro patrono sant’Antonino. Pa-pa Giovanni Paolo II verrà beatificatodomenica 1 maggio p.v. Una data cheriesce, per singolare coincidenza, acontenere tre grandi “amori” che han-no segnato la sua vita: il lavoro (me-moria liturgica di San Giuseppe Lavo-ratore), la devozione a Maria ( iniziodel mese mariano di maggio) e la Di-vina Misericordia (celebrazione da luivoluta proprio nella prima domenicadopo Pasqua). Ci sembra bello richia-mare quanto sottolineato da un padregesuita: “Giovanni Paolo II ha vissutofino all’ultimo istante della sua vita lamissione di Summus Pontifex, ossiadi “sommo costruttore di ponti” difraternità e di dialogo, di solidarietà edi pace”. E’ proprio vero: uomini cosìsono un dono grande per la chiesa eper l’intera umanità. Giovanni PaoloII ha saputo aprire le porte della suavita a Cristo, diventando così, per gra-zia, trasparenza luminosa della santitàdi Dio. In molti lo avevamo già capi-

to. Ora la chiesa lo conferma. Grazie,papa Benedetto XVI.

La morte del “Papagrande e santo”

Eri un bambino quandomancò la madre Tua.Anche il fratellino andòtroppo presto ad aumentarela schiera degli Angeli.Il padre Tuo non poté

starti vicino.E tu sempre più soloe provato da dure esperienze,crescesti forte e tenace,forgiandosi in Teuna personalità eccezionale.A distanza di anniquel fanciullo divenneuna guida forte e coraggiosa,capace di trascinaregenti e popoli, i più disparati.Egli ebbe il mondo ai Suoi piedi.Vennero migliaia e migliaiadi pellegrini da ogni continente,per rivedere l’immagine Tua.Il mondo interoTi ha voluto restituire,con la sua prova d’amore,ciò che Tu gli hai donatoin tanti anni di doloree rinunce, pur mantenendouna dedizione così grandeed eroica del Tuo “magistero”.Tu ci hai fatto sperare,Tu ci hai fatto unire,seguendo quella via di doloredel nostro Signore.Più volte ci hai chiamati:“Su, venite, seguitemi,non abbiate paura”!Noi ne siamo sicuri!Con l’amore verrà la Speranza,con la Speranza verrà la Fede,con la Fede regnerà la Caritàe la pace nel mondo.

Stefanina Campelli

“APRITE LE PORTE A CRISTO!”Domenica 1° maggio, in piazza san Pietro a Roma, beatificazione di Giovanni Paolo II

Papa Giovanni Paolo II.

Cari giovani, è difficile credere in un mondo così? Nel Duemila è dif-ficile credere? Sì! È difficile. Non è il caso di nasconderlo. È difficile, macon l'aiuto della grazia è possibile, come Gesù spiegò a Pietro: “Né lacarne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli“(Mt 16,17).

Questa sera vi consegnerò il Vangelo. È il dono che il Papa vi lascia inquesta veglia indimenticabile. La parola contenuta in esso è la parola diGesù. Se l'ascolterete nel silenzio, nella preghiera, facendovi aiutare acomprenderla per la vostra vita dal consiglio saggio dei vostri sacerdotied educatori, allora incontrerete Cristo e lo seguirete, impegnando gior-no dopo giorno la vita per Lui!

In realtà, è Gesù che cercate quando sognate la felicità; è Lui che viaspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è Lui la bellezzache tanto vi attrae; è Lui che vi provoca con quella sete di radicalità chenon vi permette di adattarvi al compromesso; è Lui che vi spinge a de-porre le maschere che rendono falsa la vita; è Lui che vi legge nel cuo-re le decisioni più vere che altri vorrebbero soffocare. È Gesù che susci-ta in voi il desiderio di fare della vostra vita qualcosa di grande, la volon-tà di seguire un ideale, il rifiuto di lasciarvi inghiottire dalla mediocrità,il coraggio di impegnarvi con umiltà e perseveranza per migliorare voistessi e la società, rendendola più umana e fraterna.

Giovanni Paolo IITor Vergata - 2000

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aprile 2011Vita Parrocchiale10Alla scoperta delle bellezze artistiche della basilica

La cappella della Sacra Spina

C on questo numero del nostrogiornalino parrocchiale, iniziauna nuova rubrica di carattere

storico-artistico. L’intento è quello diaiutare i nostri lettori a acquisire unaconoscenza più approfondita delcomplesso architettonico della Basi-lica di Sant’Antonino. Iniziamo conla Cappella della Sacra Spina, ogget-to di un recente intervento di puliturae dotata di un nuovo impianto di illu-minazione (novembre 2010) che larendono notevolmente più luminosa eaccogliente rispetto allo stato prece-dente.

La cappella della Sacra Spina as-sunse questa intitolazione durante irestauri del 1927. La preziosa reli-quia della spina della corona di Cristoqui fu a lungo venerata ed è tuttoraconservata in un prezioso reliquiariocustodito nel Museo della Basilica.

La cappella è divisa in due corpi

edificati in tempi diversi durante ilXIV secolo.

La parte più antica, orientata a este addossata al muro perimetrale del-la navata sinistra, era dedicata alloSpirito Santo e vi si accedeva attra-verso un’apertura praticata nel murolaterale dell’abside. Sulla parete difondo orientata a est vi era una cop-pia di finestre a sesto acuto. Durantei lavori di restauro degli affreschi (an-no1999) è emerso che la cappella inorigine era stata dipinta a fresco;l’esito di una stratigrafia su una vela

della volta a crociera ha messo in lu-ce uno strato di colore avorio con fa-scia perimetrale rossa.

Nella metà del XV secolo, tampo-nate le finestre, venne eseguito unnuovo ciclo di affreschi, sopravvissu-ti con grandi lacune, solo sulla pareteest. La cappella dopo le ondate delleperiodiche pestilenze fu scialbata al-meno due volte e le finestre furonoriaperte.

In seguito venne chiamata “came-razza” probabilmente perché adibitaa ripostiglio. Nel 1852 venne asse-

La cappella della Sacra Spina. Nelle piantine, lo sviluppo architettonico nel corso della storiadell’attuale cappella nata dall’unione delle due cappelle dello Spirito Santo e di San Pietro.

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aprile 2011 11Vita Parrocchialegnata ai sacerdoti prebendari comeloro sacrestia e per favorirne l’acces-so al presbiterio fu ricavato un pas-saggio dietro all’abside e creata unaporta, ora tamponata, nella parete est.Questa nuova destinazione portò dinuovo, molto probabilmente, allatamponatura delle due finestre.

Finestre e porta mutilarono gli af-freschi antichi ormai celati sotto lescialbature.

L’intera cappella doveva essere de-corata con storie di Cristo o con unciclo mariano, come ci indicherebbela scena della Pentecoste, oggi solointuibile, in cui la Madonna in pre-ghiera era circondata dagli Apostoli.In alto una mandorla tra le nubi, cir-condata da cherubini, racchiude il Pa-dre e il Figlio, mentre lo Spirito San-to, in forma di colomba, discende sulcapo della Vergine visibile al centro edegli Apostoli disposti ai lati secondouna iconografia allora molto diffusa.Il cielo era dipinto in azzurrite: il co-lore viola cupo è la preparazione cherendeva più brillante il blu. Questascena va quindi vista come se unafonte di luce fosse emanata propriodai simboli trinitari.

Le figure degli apostoli, in duegruppi dislocati là dove sono stateriaperte le finestre, e quindi purtrop-po perduti, si limitano a pochi parti-colari quali lembi di abiti, alcuni pie-di e due simboli, una crocetta astile(Andrea) in alto a sinistra, e un pun-tale di bastone da pellegrino (Giaco-mo Maggiore) in basso a destra.

Il prato, definito in malachite, con-serva tracce di un ricco repertorio bo-tanico, tra cui spiccano numerosepiantine di fragola (le cui foglie tri-partite alludono alla Trinità) in fiore ein frutto (simbolo della incarnazionedi Cristo).

Sotto due archetti trilobati sonoraffigurati in basso a sinistra due San-ti eremiti Sant’Antonio Abate, con li-bro, bastone e il porcellino allora piùdiffuso, la cinta senese (dato che illardo veniva usato per lenire le soffe-renze provocate dal “fuoco di San-t’Antonio” herpes zoster), e San Gi-rolamo in abiti cardinalizi, con librosecondo le consuete iconografie.

La cornice è risolta con una spec-chiatura a decorazione fitomorfa, in-terrotta da losanghe con fogliami econ blasoni della famiglia Anguisso-la.

Lo spazio centrale, a lato dei dueSanti, era probabilmente occupato daun dossale (tavola dipinta): nel muro,infatti, erano presenti zanche di ferro,al di sotto della specchiatura, mentre,

confusa nel prato, vi è l’incisione diun fiorone sommitale, con tracce didoratura.

Lo zoccolo inferiore è in finto mar-mo, forse composto da pannelli di co-lore diverso; in assenza di altri fram-menti, nel restauro compiuto neglianni 2000/2001 si è intervenuti conporzioni geometriche basate sui colo-ri esistenti, per evitare che la prepon-deranza delle lacune impedisse la let-tura dell’opera residua.

La cappella, nella sua breve esi-stenza quattrocentesca, era luogo didevozione, come testimoniano le bru-ciature delle candele sulla parete di-pinta.

In una ampia nicchia nella paretedestra, guardando l’altare, è collocatala statua lignea della Madonna Ad-dolorata, pregevole opera della se-conda metà del XVIII secolo.

Sulla parete opposta è collocata

una crocifissione lignea datata agliinizi del secolo XVII. Il Cristo daitratti marcati, con le membra contrat-te e la muscolatura in forte evidenza,veste un perizoma molto drappeggia-to e raccolto sul fianco destro.

Il secondo corpo edificato alla finedel XIV secolo era dedicato a SanPietro Apostolo.

Anche questa cappella subì diversemodifiche soprattutto nel fronte versola navata laterale. Questo fronte dopogli interventi di metà ottocento si pre-sentava con due archi a sesto acutoribassati chiusi da due balaustre, conal centro un arco a sesto acuto chefungeva da ingresso alla cappella.

Tale architettura neogotica si è con-servata identica nella opposta paretedella navata destra dove negli archiribassati sono inseriti due confessio-nali.

Marco Carubbi

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aprile 2011Vita Parrocchiale12

A nche quest’anno, lunedì 4 lugliop.v., con grande gioia celebrere-mo la solennità del nostro pa-

trono Sant’Antonino. Come tradizio-ne, tale giornata sarà preparata da unaserie di appuntamenti di caratteremusicale, culturale e religioso. Inquesti ultimi anni abbiamo avuto unnotevole incremento di presenze alleiniziative proposte, ma possiamo si-

curamente migliorare. Quindi, sugge-riamo di programmare le vacanze inmodo tale da essere a Piacenza dal 27giugno al 4 luglio... E’ motivo di tri-stezza verificare la latitanza di moltiparrocchiani, piccoli e grandi, pro-prio in occasione della festa del lorosanto patrono!! Inoltre, quest’annoavremo la partecipazione di un perso-naggio veramente importante: Erne-

sto Olivero, fondatore del SERMIGdi Torino. Lo incontreremo venerdì1° luglio alle ore 21 nella Sala deiTeatini.

Questo intervento si inserisce mol-to bene anche nel cammino della mis-sione popolare diocesana che stiamovivendo (tema della fragilità). Viaspettiamo numerosi!!!

Ernesto Olivero è il fondatore delSermig, il Servizio Missionario Gio-vani, presente a Torino dal 1964,quando un giovane di 24 anni, insie-me ad altri amici diede vita ad una re-altà famosa oggi in tutto il mondo peril suo incessante impegno a favoredegli ultimi e per la sua instancabilericerca della giustizia, della solidarie-tà, del bene comune e soprattutto del-la pace. Dal 1983 il Sermig ha trova-to casa negli spazi del vecchio Arse-nale militare di Torino, ora diventatoArsenale della Pace, una strutturaaperta all'accoglienza e all'assistenzadegli ultimi, al centro del quale ci so-no i giovani.

LUNEDÌ 2 MAGGIOInizio del “Mese di Maggio”

Ore 20.30 Santo Rosario - Oratorio S. Maria in Cortina

SABATO 7 MAGGIOOre 15.30 Festa del Perdono. Prima Riconciliazione

DOMENICA 15 MAGGIOMissione Popolare Ragazzi

DOMENICA 22 MAGGIOOre 11.00 Eucaristia di Prima Comunione

LUNEDI’ 30 MAGGIOOre 20.30 Conclusione del “Mese di Maggio” in Basilica

(gelato per tutti i bambini e i ragazzi)

SABATO 29 – DOMENICA 30 MAGGIOSecondo Ritiro Spirituale di Unità Pastorale (per giovani e adulti)

GIOVEDI’ 2 GIUGNOChiusura Attività Scout

DOMENICA 12 GIUGNOOre 11 Confermazione dei ragazzi in Cattedrale

BENEDIZIONE “PASQUALE”DELLE FAMIGLIE E DELLE CASE

Da Martedì 26 aprile a Venerdì 24 giugno 2011Orari 10.30-12; 16-20

(tutti i giorni, esclusi sabato, domenica e festivi)Vista la difficoltà a reperire le persone nelle loro abitazioni,

sarò lieto di accogliere la vostra disponibilità previa telefonata ai numeri: 0523320653 oppure 3478210580.

APPUNTAMENTI (fino al mese di giugno 2011)Ogni primo giovedì del mese, ore 17 Adorazione eucaristica

Ogni secondo e quarto martedì del mese,ore 16 Catechesi per Adulti P. Giuseppe Perini

Ogni primo sabato del mese ore 17 Ora mariana

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VERSO LA FESTA DI SANT’ANTONINO 2011

Il 1° luglio interverrà a Piacenza il fondatore del Sermig, Ernesto Olivero

Ernesto Olivero: uno degli ospiti delle inizia-tive per la Festa del patrono 2011.