tempo di quaresima ti sei accorto · ci sarebbe anche da capire perché siamo ri- ... conoscente...

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rapporti e incontri perché in questo quar- tiere viva una comunione di famiglie ami- che, perché riconoscono Gesù presente, per lui vivono… …o ti ricordi, che è iniziata la santa Quare- sima. “Tempo favorevole” dice la liturgia per fare silenzio, prendere in mano la pro- pria vita e ascoltare la proposta di Gesù. Invito tutti a concretizzare la proposta di questa anno: “Famiglia comunica la tua fe- de”. Lo faremo con la riflessione sul libro del Papa “Gesù di Nazaret” in alcuni in- contri e meditando la “Via Crucis” anche per le strade del quartiere e del Decanato per una fede consapevole e testimoniata. Propongo alle famiglie: invitate a casa vo- stra una famiglia che non conoscete, sem- plicemente a bere un caffè, per esprimere il desiderio di comunione che certo avete e co- municare così, in amicizia con chi non co- nosci, la tua fede. Una fede da rinnovare: segno di questa volontà la tua firma, da mettere sul registro che porteremo all’altare nella Veglia Pasquale del Sabato Santo, una firma che dovrebbero mettere tutti coloro che hanno ricevuto la santa Cresima. …e certamente sai di tanti poveri nel mon- do 25.000 bambini muoiono, al giorno, di stenti. Il Papa ha proposto come tema di questa Quaresima questo problema invitan- doci alla condivisione come ha fatto Gesù che si è fatto povero per essere vicino a noi. È l’impegno quaresimale del salvadanaio. …che il nostro Vescovo (ne hanno parlato anche i giornali!!!) ha scritto una lettera agli sposi in situazione di separazione, divorzio e nuova unione. Anche tra di noi ci sono que- ste situazioni e mi piacerebbe riuscire a fare pervenire a tutti loro questa lettera e maga- ri a fare un incontro con loro, come già av- viene in altri ambiti, per aiutarci a vivere come insegna Gesù “ricco di Misericordia”. …che la situazione politica in Italia è …al- meno confusa! Ci sarebbero molte conside- razioni da fare prima di tutto l’aggressività e il non rispetto chi non sta dalla tua parte. Ci sarebbe anche da capire perché siamo ri- dotti così: è la conseguenza della mentalità che rifiuta di riconoscere Dio come origine e termine della vita umana: è l’illuminismo e il marxismo che hanno prodotto il capita- lismo e il comunismo entrambi condanna- ti dalla dottrina sociale della Chiesa. Invece la ragione ci dice che Dio c’entra con te, con gli altri, con i tuoi interessi e gli interessi de- gli altri e che chiede di fare delle scelte po- litiche che riguardino il bene comune cioè la possibilità che tutti abbiano, se lo vogliono, la casa per amare, il lavoro per vivere, la scuola per imparare, l’ospedale per curarsi, la chiesa per pregare. L’impegno politico è di tutti, e i cristiani credenti lo fanno per vi- vere il comandamento della carità: invito tutti e in particolare i “giovani” a impegnarsi politicamente. Ti sei accorto? Puoi rispondere con le parole ma, spero, con la vita. Don Egidio Ti sei accorto... C ertamente della nuova impostazione di questo giornalino. Forse ti sembra solo un piccolo ritocco grafico, ma la novità principa- le è che dopo il lungo, brillante e generoso im- pegno di Chiara e Barbara, si è costituita come una nuova “redazione” nel desiderio di conti- nuare con uno strumento che arrivi in tutte le famiglie, offra occasione di richiamare la vita della parrocchia, dia spunti di riflessione e di dialogo e solleciti anche qualche risposta. …che in un modo o nell’altro sono passati don Stefano o io,don Egidio, per la Benedi- zione delle famiglie. Don Stefano ha visita- to tutte le famiglie che abitano nei quartieri san Paolo (rosso) e san Luca (azzurro)… a proposito ti ricordi il tuo quartiere e come cerchi di renderlo famiglie amiche? Io pensavo di visitare solo le famiglie che lo avessero richiesto, degli altri quartieri. Non sono state molte le famiglie che lo han- no fatto ( 57 famiglie più alcuni condomi- ni ) ma ho preso spunto per suonare il campanello anche a tutte le famiglie della scala o del caseggiato. Alcuni condomini, molto lodevolmente, hanno chiesto la benedizione di tutte le fa- miglie insieme come lo scorso anno…e co- sì a tutto oggi siamo arrivati quasi a tutti. Ma, mi chiedo: serve? edifica ? Ho incon- trato famiglie sorridenti e grate della bene- dizione, qualche persona “povera”, bambini che a sette anni non sanno una preghiera, accoglienze formali in gran parte, qualche “non mi interessa!” …A chi era assente ho lasciato o un bigliettino di augurio o il li- bretto sulla porta ma…nessuno mi ha ri- chiamato per la benedizione…( per ulteriori aggiornamenti vedi anche il “Diario delle benedizioni” nel mio libro!). …anche tu allora che, se la realtà è questa, la realtà di questo quartiere e delle persone e famiglie che lo abitano è ancora la realtà di un quartiere in gran parte disperso, anoni- mo e, a me pare, indifferente ad ogni pro- posta cristiana che ti passa senza sfiorarti, perché non la riconosci per te, un bene per te. Per questo mi sento di impegnarmi mag- giormente e lo chiedo soprattutto a te che stai leggendo, perché ci aiutiamo a creare Febbraio 2008 n.80 LE PERSONE CHE VIVONO SI INCONTRANO TEMPO DI QUARESIMA quaresima_n80 7-02-2008 10:34 Pagina 1

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rapporti e incontri perché in questo quar-tiere viva una comunione di famiglie ami-che, perché riconoscono Gesù presente, perlui vivono…

• …o ti ricordi, che è iniziata la santa Quare-sima. “Tempo favorevole” dice la liturgiaper fare silenzio, prendere in mano la pro-pria vita e ascoltare la proposta di Gesù.Invito tutti a concretizzare la proposta diquesta anno: “Famiglia comunica la tua fe-de”. Lo faremo con la riflessione sul librodel Papa “Gesù di Nazaret” in alcuni in-contri e meditando la “Via Crucis” ancheper le strade del quartiere e del Decanatoper una fede consapevole e testimoniata.Propongo alle famiglie: invitate a casa vo-stra una famiglia che non conoscete, sem-plicemente a bere un caffè, per esprimere ildesiderio di comunione che certo avete e co-municare così, in amicizia con chi non co-nosci, la tua fede. Una fede da rinnovare:segno di questa volontà la tua firma, damettere sul registro che porteremo all’altarenella Veglia Pasquale del Sabato Santo, una

firma che dovrebbero mettere tutti coloroche hanno ricevuto la santa Cresima.

• …e certamente sai di tanti poveri nel mon-do 25.000 bambini muoiono, al giorno, distenti. Il Papa ha proposto come tema diquesta Quaresima questo problema invitan-doci alla condivisione come ha fatto Gesùche si è fatto povero per essere vicino a noi.È l’impegno quaresimale del salvadanaio.

• …che il nostro Vescovo (ne hanno parlatoanche i giornali!!!) ha scritto una lettera aglisposi in situazione di separazione, divorzio enuova unione. Anche tra di noi ci sono que-ste situazioni e mi piacerebbe riuscire a farepervenire a tutti loro questa lettera e maga-ri a fare un incontro con loro, come già av-viene in altri ambiti, per aiutarci a viverecome insegna Gesù “ricco di Misericordia”.

• …che la situazione politica in Italia è …al-meno confusa! Ci sarebbero molte conside-razioni da fare prima di tutto l’aggressività eil non rispetto chi non sta dalla tua parte.Ci sarebbe anche da capire perché siamo ri-dotti così: è la conseguenza della mentalitàche rifiuta di riconoscere Dio come originee termine della vita umana: è l’illuminismoe il marxismo che hanno prodotto il capita-lismo e il comunismo entrambi condanna-ti dalla dottrina sociale della Chiesa. Invecela ragione ci dice che Dio c’entra con te, congli altri, con i tuoi interessi e gli interessi de-gli altri e che chiede di fare delle scelte po-litiche che riguardino il bene comune cioè lapossibilità che tutti abbiano, se lo vogliono,la casa per amare, il lavoro per vivere, lascuola per imparare, l’ospedale per curarsi,la chiesa per pregare. L’impegno politico èdi tutti, e i cristiani credenti lo fanno per vi-vere il comandamento della carità: invitotutti e in particolare i “giovani” a impegnarsipoliticamente.

Ti sei accorto?Puoi rispondere con le parole ma,spero, con la vita.

Don Egidio

Ti sei accorto...

Certamente della nuova impostazione diquesto giornalino. Forse ti sembra solo un

piccolo ritocco grafico, ma la novità principa-le è che dopo il lungo, brillante e generoso im-pegno di Chiara e Barbara, si è costituita comeuna nuova “redazione” nel desiderio di conti-nuare con uno strumento che arrivi in tutte lefamiglie, offra occasione di richiamare la vitadella parrocchia, dia spunti di riflessione e didialogo e solleciti anche qualche risposta.

• …che in un modo o nell’altro sono passatidon Stefano o io,don Egidio, per la Benedi-zione delle famiglie. Don Stefano ha visita-to tutte le famiglie che abitano nei quartierisan Paolo (rosso) e san Luca (azzurro)… aproposito ti ricordi il tuo quartiere e comecerchi di renderlo famiglie amiche?Io pensavo di visitare solo le famiglie che loavessero richiesto, degli altri quartieri.Non sono state molte le famiglie che lo han-no fatto ( 57 famiglie più alcuni condomi-ni ) ma ho preso spunto per suonare ilcampanello anche a tutte le famiglie dellascala o del caseggiato. Alcuni condomini, molto lodevolmente,hanno chiesto la benedizione di tutte le fa-miglie insieme come lo scorso anno…e co-sì a tutto oggi siamo arrivati quasi a tutti.Ma, mi chiedo: serve? edifica ? Ho incon-trato famiglie sorridenti e grate della bene-dizione, qualche persona “povera”, bambiniche a sette anni non sanno una preghiera,accoglienze formali in gran parte, qualche“non mi interessa!” …A chi era assente holasciato o un bigliettino di augurio o il li-bretto sulla porta ma…nessuno mi ha ri-chiamato per la benedizione…( per ulterioriaggiornamenti vedi anche il “Diario dellebenedizioni” nel mio libro!).

• …anche tu allora che, se la realtà è questa,la realtà di questo quartiere e delle personee famiglie che lo abitano è ancora la realtà diun quartiere in gran parte disperso, anoni-mo e, a me pare, indifferente ad ogni pro-posta cristiana che ti passa senza sfiorarti,perché non la riconosci per te, un bene perte. Per questo mi sento di impegnarmi mag-giormente e lo chiedo soprattutto a te chestai leggendo, perché ci aiutiamo a creare

Febbraio 2008 n.80

LE PERSONE CHE VIVONO SI INCONTRANOTEMPO DI QUARESIMA

quaresima_n80 7-02-2008 10:34 Pagina 1

“fuori dal guscio”

Chi opera seguendo il cuore può trasformare una vita. Sono entrata a far parte del gruppoCaritas dopo aver toccato con mano questa realtà.

“Quella mattina ero andata a fare una breve visita in chiesa prima del lavoro e qui trovo unaconoscente che mi dice: c’è una donna di 74 o 75 anni, ammalata, sola nella più desolatapovertà, non ha nemmeno i soldi per comprarsi il latte. Il lattaio ed il panettiere le hannofatto credito per un po’, ma ora è finita anche la bombola del gas… Mi dico: ma come? AMilano, nel mio quartiere, vicino alla nostra chiesa succedono queste cose! Non è una stra-niera… Possibile che nessuno si interessi di lei? Ma non ha mai lavorato? La mia cono-scente mi mostra un libretto INPS dove ci sono le vecchie marche assicurative, ma sonopoche e risalgono a più di 50 anni fa. E se andassi all’INPS a vedere? Detto e fatto; telefo-no in ditta e chiedo un giorno di permesso. Dove mi rivolgo per le informazioni si metto-no a ridere: non può essere che una persona non abbia chiesto la pensione.... e si sveglidopo 20 anni! Non desisto, vado in un altro ufficio e qui trovo Maurizio, un ragazzo gio-vane, che mi ascolta e prende a cuore la cosa.Va in archivio e in una mattinata, saltando il pranzo, ricostruisce la situazione assicurativadi R. Sorrido ancora…rivedendo la scena di questo giovane che è contento come se vin-cesse la sua squadra del cuore e mi dice “dai che forse ce la facciamo”. Ed è così che senzaintrallazzi… ma con il CUORE generoso di un semplice impiegato R. ha avuto la sua pen-sione in poco tempo… e con tutti gli arretrati. E la sua vita è cambiata… e anche la mia,perché ho capito che piccoli gesti solidali possono trasformare il dolore in gioia.

Elisabetta

OBBIETTIVORendere più umana la società in cui vi-viamo avendo dell’uomo una visione cri-stiana.“Ogni uomo, qualunque sia il suo statodi vita e di salute, la condizione sociale, lasua nazionalità e la sua religione, sia vistocome persona da amare e da servire”

ATTIVITÀ• È attivo un “Punto Caritas” con lo sco-

po di accogliere, ascoltare, orientare edinformare le persone in difficoltà: ogniMercoledì dalle 17,00 alle 18,00.

• Si preparano alcune ricorrenze, comela “Giornata della Caritas Diocesana” ela “Giornata del malato” e si organiz-zano raccolte viveri per il “Banco di So-lidarietà”.

• Attualmente vengono seguiti circa 25nuclei familiari con una distibuzione dipacchi viveri a cadenza settimanale oquindicinale.

• Si collabora con lo “Sportello lavoro”che raccoglie domande di lavoro dipersone italiane e straniere con per-messo di soggiorno ed invia i curricu-lum ad una agenzia interinale

• Si organizza la vendita di fiori per aiu-tare la comunità “Cascina Verde” di Se-grate che si occupa del recupero deitossicodipendenti.

• Si visitano gli ammalati, le persone an-ziane e sole.

• Si svolgono pratiche pensionistiche, in-validità e si compilano dichiarazionidei redditi.

OPERATORI DEL GRUPPO CARITAS: Francesca, Laura,Cristina, Aldo, Elisabetta

CHIESA PARROCCHIALE “GESU’ A NAZARET”

Progetto anno 2007/2008“UNA COMUNITA’ CHE ASCOLTA I POVERI”

Vi ricordate che in Perù esiste una parroc-chia chiamata “Gesù a Nazaret”?È una piccola comunità che va avanti grazieall’impegno e al sacrificio di alcuni religio-si, tra cui Fratello Vittorio che scrive …

Cari amici della parrocchia di don Egidio, Ge-sù a Nazareth, ogni tanto venivo a confessareda voi e mi piaceva perché quello stile di fami-glia in cui tutti vanno a confessarsi, a parlare,a illuminare la vita con il Signore, mi pare unostile bello per camminare con Lui. Anche quitento di farlo, anche se la gente viene solo inoccasione dei Sacramenti dei figli… ma é mol-to profondo perché è comunque un modo perconoscere tutti i sacrifici, i dolori e le speranzedelle famiglie peruviane. In fondo tutte le fa-miglie sono uguali: hanno bisogno di amore e disperanza.Ecco forse alle famiglie di qui manca la facili-tà di vedere Gesù come un amico, un amicoche ti chiede uno stile nuovo di vita, che tichiede di collaborare con Lui per un mondo,una comunità più bella. Come far capire que-sto? È il nostro grande problema. Di per sé lo-ro ti cercano molto per benedizioni di locali, dianniversari di defunti, per feste della loro pic-cola cerchia familiare, ma non sentono che Ge-sù inizia il popolo nuovo, che alla domenica sida' lode al Padre offrendo la nostra vita contutti i problemi, dolori, gioie e speranze... Lamessa domenicale è davvero il punto unico di ar-rivo e ...partenza. Vivetela anche voi e diffon-detela ogni settimana! Richiamate le persone...e poi dovrebbe nascere la carità, l’unità tra lefamiglie. Un po' qui lo sentono istintivamen-te quando qualcuno ha un guaio: i vicini dan-

no una mano, comprando pollo e rivenden-dolo. In questo modo la famiglia bisognosa ri-ceve circa 200.000 delle nostre vecchie lire perpagarsi l'ospedale… e ci si aiuta così.Noi siamo in un paese di 3.000 abitanti; sichiama ANDAHUASI, ma attorno ci sonouna decina di paesini piccolissimi in cui vivo-no in ognuno 50/100 persone. Qui si fa laMessa ogni mese ed é un po' una sintesi diquello che ho detto prima. Ma ci vorrebbe piùcontinuità. Siamo solo 2 preti, con 100 cap-pelle e 4 paesi. Preziose sono le suore che ciaiutano, aumentando le occasioni di incontrocon la gente. Resta comunque il fatto che il se-greto, il motore del lavoro, é sempre la gioia discoprire Gesù vivo che da' vita in abbondanza,che ti fa dire: “ho trovato il Messia, vieni e ve-di”. Questo lo chiedo per me e per voi, perchèmaturi nella preghiera…anche nella notte, conle chiese aperte.Qui da noi é possibile, non c'é malavita: siamoin campagna a 200 km da Lima ed è territoriorurale. A Lima non sarebbe possibile. La chie-sa aperta tutte le sere ti dovrebbe unire a Ge-sù, identificarti con Lui e farti comunicare lagioia che vivi. È freschezza che si può trovaresempre da giovani, ma forse di più da anzianicome me....perché la vita, ti accorgi, non ti dàmolto, mentre Gesù ti dà tutto, se umilmentecammini con Lui.Amici pregate perché queste parole siano vivee vere per me...perché siamo deboli, mediocrie timorosi come i primi discepoli, ma ci pos-siamo sostenere a vicenda e poi … Gesú cam-mina con noi.

Fratello Vittorio

LE ATTENZIONI SUGGERITE DAL CUORE

quaresima_n80 7-02-2008 10:34 Pagina 2

“incontri ed esperienze”

FAMIGLIA: ESPERIENZA DI ACCOGLIENZAIn un contesto sociale e culturale complesso eframmentato, dove prevale un continuo im-poverimento del contenuto e della portata del-le relazioni umane, sembrano sempre più rarii momenti di accoglienza, di apertura verso iproblemi degli altri, di condivisione “gratuita”delle difficoltà, di solidarietà autentica, e tut-tavia, rimane il loro diffuso bisogno ed essi se-gnano ogni giorno cammini di speranza. La fede cristiana non è una filosofia, non rac-coglie spettatori passivi, ma è il “lievito” che sifa presente in ogni ambiente e si incarna nellesituazioni concrete delle persone con una pro-posta di vita.“Solo se abbiamo la coscienza di essere amati –chiaramente o confusamente, implicitamenteo esplicitamente – noi possiamo amare, vale adire abbracciare, accogliere in noi, condivide-re” (Don Luigi Giussani).In questa frase si sintetizza il senso profondodi un’esperienza di vita, presentata giovedì 24gennaio, da un gruppo di genitori dell’associa-zione Famiglie per l’Accoglienza. Una rete dirapporti di amicizia tra persone che hanno de-ciso di vivere appieno la loro vocazione di co-niugi e genitori, costituitasi a Milano nel 1982,che oltre ad essere presente in tutta Italia rac-coglie ormai gruppi di famiglie in cinque na-zioni con più di 5000 soci.Nelle vicissitudini e nelle scelte di queste fa-miglie si è resa presente una proposta che haarricchito i presenti nella concezione di se stes-si e del modo di vivere la propria famiglia.La possibilità di accogliere un bambino per unperiodo limitato (ma anche genitori in diffi-coltà o anziani soli) in famiglie comuni, non“specializzate” o particolarmente “attrezzate”,ma con dei figli propri e con le difficoltà di tut-

ti, che pure hanno resistito alla fatica dellacomprensione e della condivisione con chi ar-riva dall’esterno con i suoi problemi e le suefragilità. Anzi, in questa fatica, in queste diffi-coltà, hanno ritrovato la strada per vivere pie-namente un rapporto coniugale e genitoriale.È importante non considerare le relazioni af-fettive in modo statico e scontato, la famigliaè un cammino, che esige maturazione e soste-gno reciproco. La famiglia è un incontro, cherichiede attenzione e apertura alla “verità” del-l’altro, anche quando questo non fa comodo.Soprattutto una famiglia cristiana si rafforzanel dialogo e nella condivisione di una speran-za, di un’attesa che abbraccia il mondo intero,che ci porta a non temere il futuro e a costrui-re un bene comune.L’affido pone al centro l’esigenza profonda delbambino di avere relazioni significative di ap-partenenza che lo aiutino a crescere in un rap-porto accogliente, rispettoso della sua storia,della sua identità e delle sue aspirazioni.Egli matura se viene accolto da adulti capacidi una testimonianza educativa, che non miraa cambiare il suo mondo, ma a dargli gli stru-menti e il sostegno per affrontare consapevol-mente il suo mondo.Ciò che porta una famiglia, spesso già con fi-gli propri, ad una apertura verso questa espe-rienza è un incontro (una situazione dicommozione, una provocazione umana, unesempio o una storia vissuta) che fa desideraree sperare in un miglioramento per l’altro e persé, in una esistenza più degna.Gran parte dell’affidabilità di una famiglia inquesto compito, non risiede tanto nel suo sen-tirsi capace, nell’essere “bravi”, quanto nellamotivazione che la sorregge e nella disponibi-

lità a lasciarsi aiutare ed accompagnare dal-l’esperienza di altri. L’accoglienza è un rischioche si accetta dentro un’amicizia, un’amicizianella stessa fede.Non c’è una famiglia “specializzata” in acco-glienza, ma potenzialmente qualsiasi famigliapuò accogliere una persona da amare. A voltesi può sperimentare la positività di gesti tem-poranei e semplici come dare ospitalità per unsolo giorno, e poi rendersi disponibili ad espe-rienze più prolungate e problematicheFamiglie per l’Accoglienza sostiene chi accoglieuna persona nella propria famiglia, perciò fa-vorisce la condivisione e la solidarietà tra le fa-miglie, ponendo l’accento sulla ragione ultimadel gesto di apertura all’altro: l’imitazione del-la carità di Gesù.L’affido è una esperienza di grande valore cul-turale e sociale, poiché accogliendo un bambi-no, consente che la sua famiglia possa essereaiutata più facilmente. Nello stesso tempo in-nesca nella società un circolo virtuoso che vaben oltre l’aiuto offerto.Le famiglie affidatarie, infatti costituiscono ilsegno visibile che a tutti è data la possibilità dicontribuire alla costruzione del bene.

Nello

Famiglie per l’AccoglienzaVia Macedonio Melloni, 2720159 MilanoTel. 02-70006152e-mail: [email protected]

“Potrei citare le innumerevoli belle occasionidi Praga, ma perderei qualcosa tra le righe,qualcosa che è quello che invece vorrei tra-smettere al di là delle occasioni. Se mi avesse-ro chiesto di scrivere qualcosa sul nostrocapodanno appena tornata avrei raccontato lecavolate che ci siamo inventati, le risate, le bat-tute, le idee, i fatti… Adesso, invece, mi viene in mente il messag-gio che Luca mi ha mandato la sera che siamotornati a Milano: è troppo triste stare in ca-mera da solo dopo aver passato tre giorni convoi. Mi viene in mente una frase detta dal Don“brasiliano” alla tre giorni di un paio di anni fa:la felicità non si fa da soli, la felicità è un in-contro. È mezz’ora che ci provo, ma credo chenemmeno se restassi qui un altro mese riusci-

rei a fare una riflessione filata su come è an-data, quello che abbiamo fatto, come lo ab-biamo vissuto, che esprima il sensoprofondo della nostra esperienza; affian-cherei una dietro l'altra una serie di paroleche sono come una barzelletta in bocca auno che non le sa raccontare: vuota. E in-vece questo viaggio è stato pieno, pienodavvero, detto da una che, come me, coibuonismi ci fa a pugni…. pieno davvero!Quello che sento adesso …assomiglia allapaura di rovinarlo.Quello che davvero mi resta di Praga, sottole risate, sotto le poche ore di nanna, sottoi Goulash e la Torre dell'Orologio, è l’in-contro, davvero, la felicità di incontrarsi.”

Ilaria

“LA FELICITÀÈ UN INCONTRO”

quaresima_n80 7-02-2008 10:34 Pagina 3

“proviamo a parlare di ...”

CELEBRAZIONI LITURGICHE

DOMENICA “Cena del Signore” ore 9,30, 11,00, 18,30 (prefestiva ore 18,30)GIORNI FERIALI “Cena del Signore” Lunedì, Mercoledì, Venerdì: ore 18,45 - Martedì: ore 21,15

“Cena del Signore” Martedì (sospesa in luglio e agosto), Giovedì, Sabato: ore 09,00 SABATO “Riconciliazione” ore 16,00 (anche tutti i giorni chiedendolo al Sacerdote)

UFFICIO PARROCCHIALE

Egidio Villani sacerdote - via Trasimeno, 53Telefono 02.272.00.882

Stefano Cremonesi sacerdote - via Trasimeno, 53Telefono 349.411.87.41

GIORNALINO PARROCCHIALE:[email protected] - [email protected]

Tv, stampa, radio, cinema e internet, "con il pretesto di rappresentare la realtà", di fatto ten-dono "a legittimare e ad imporre modelli distorti di vita personale, familiare o sociale". Loafferma Benedetto XVI nel messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.Secondo il Papa, i media “possono e devono essere strumenti al servizio di un mondo piùgiusto e solidale”, mentre c’è invece “il rischio che essi si trasformino in sistemi volti a sot-tomettere l'uomo a logiche dettate dagli interessi dominanti del momento", legittimandoe imponendo modelli distorti di vita personale, familiare o sociale con il pretesto di rap-presentare la realtà."Sarebbe doveroso far si' che restino al servizio della persona e del bene comune e favori-scano la formazione etica dell'uomo, nella crescita dell'uomo interiore"."La loro straordinaria incidenza nella vita delle persone e della societa' è un dato largamentericonosciuto, ma va posta oggi in evidenza la svolta, direi anzi la vera e propria mutazionedi ruolo, che essi si trovano ad affrontare"."Occorre chiedersi se sia saggio lasciare che gli strumenti della comunicazione sociale sia-no asserviti a un protagonismo indiscriminato o finiscano in balia di chi se ne avvale permanipolare le coscienze"."Quando la comunicazione perde gli ancoraggi etici e sfugge al controllo sociale, finisceper non tenere più in conto la centralità e la dignità inviolabile dell'uomo, rischiando di in-cidere negativamente sulla sua coscienza, sulle sue scelte, e di condizionare in definitiva laliberta' e la vita stessa delle persone". Così "per favorire gli ascolti, la cosiddetta audience,sempre più spesso non si esita a ricorrere alla trasgressione, alla volgarità e alla violenza".

Giornata Mondiale delle Comunicazioni, il Papa:dalla competizione sfrenata per catturare audience sempre più volgarità e violenza

Proviamo a parlare di sessualitàriproposto dalla Chiesa che è la compa-gnia dei suoi amici.

> Si può purtroppo peccare come cristia-ni credenti nel vivere la propria sessua-lità, non essere casti quindi, sia nellavita coniugale, sia con rapporti extra co-niugali, sia individualmente, sia conl’amico gay o l’amica lesbica Chi non ècristiano non pecca (peccato è non pen-sare e non fare come insegna Gesù) ma,se è ragionevole, riconosce di sbagliarevivendo la propria sessualità solo comericerca di piacere.

• Gesù è la Misericordia e ci offre sempre ilperdono se glielo chiediamo nel desideriodi vivere la nostra identità sessuale se-condo il suo progetto di amore. Spesso èfaticoso e duro, ma della sua Grazia èpiena tutta la terra in tante persone, an-che a Milano.

• La sessualità è un fatto presente nella vi-ta della persone: come mai c’è la sessuali-tà?Chi ragiona fino in fondo non può nonriconoscere che è dono di Chi è all’originedi tutto ciò che la scienza può incontrare,studiare, manipolare.

> Si può essere eterosessuali (donna e uo-mo), omosessuali, e, si dice, bisessuali

• La propria sessualità si può vivere comedono reciproco tra coniugi (con – giogo,sotto lo stesso giogo) o come ricerca di unpiacere da soli o con altri

> Da dove nasce il nostro giudizio, cioè lanostra coscienza, sul comportamentoche abbiamo anche sessualmente che di-ce bene o male quello che facciamo?

• Se Gesù e il suo modo di vivere sono il no-stro punto di riferimento vivremo la ses-sualità secondo il suo insegnamento

Per chi volesse scrivere a don Marcodon Marco LuccaParochia Curacao Immacolato de MariaRua Monte Alegre 948O5014 - 001 (Perdizes)SAO PAULO - SP - BRASIL

UN FISCO A MISURA

DI FAMIGLIAIl forum delle associazioni familiari stapromuovendo una raccolta di firme (sca-denza il 14 aprile 2008) per ottenere unsistema fiscale più favorevole alle famiglie,che riconosca una deduzione dal redditocomplessivo pari al reale costo di mante-nimento di ogni soggetto a carico.È una questione rilevante, anche in rela-zione all’allarme per gli stipendi che ri-mangono tra i più bassi d’Europa, poiché ilsistema di tassazione delle famiglie incidesullo sviluppo di tutta una società. Un fiscoingiusto pesa sulle famiglie povere, famiglieche non ce la fanno ad assolvere i loro com-piti, che rinunciano ad avere figli. In Italia ci sono più di 22 milioni di fa-miglie, quelle con figli sono oggi menodella metà. Un paese che manca di giova-ni non si rinnova, si chiude nel pessimi-smo e nella diffidenza.Le famiglie sono fortemente penalizzate,perché non si tiene veramente conto deicarichi familiari. Le politiche messe incampo hanno un orientamento assisten-ziale e non riconoscono a sufficienza ilcontributo della famiglia allo sviluppodella persona e della società.Una riforma del sistema fiscale che tengaconto non solo dell’equità verticale, che fapagare le tasse in proporzione ai redditi,ma anche di quella orizzontale, che fa pa-gare meno tasse alle famiglie numerose èessenziale per garantire la crescita del ca-pitale sociale che si trasmette alle giovanigenerazioni. È questo il senso della propo-sta fatta da molte associazioni cattoliche,che ci invita ad interrogarci su cosa signifi-ca concretamente promuovere e tutelare lafamiglia oggi.

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