teorie e tecniche di conduzione radiofonica (preview)
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Indice
Prefazione! 4
1. La Radio! 6
Cos’è una Radio? 6
I Ruoli della Radio 9
I Formati Radiofonici 12
IL Clock Radiofonico 15
L'Image Ramp: riprendere il controllo dopo la pubblicità 18
Come viene scelta la musica in radio? 20
2. Il Conduttore Radiofonico! 22
Come si diventa UN conduttorE radiofonicO? 22
Speaker Radiofonico: intrattenitore o cabarettista? 27
Il Conduttore Radiofonico come Voce Promozionale 29
Nominare sempre il nome della propria Emittente Radiofonica è necessario? 30
Giornalista VS Conduttore Radiofonico: differenze e somiglianze 32
3. Le Regole del Conduttore! 34
Regola n°1: Parla come Mangi 34
Regola n°2: Sorridi mentre parli 35
Regola n°3: Non essere prolisso 36
Regola n°4: Non impostare la voce, concentrati sui contenuti 37
Regola n°5: Pensa alle coseguenze di quello che dici 38
Regola n°6: Attenzione alle Pronunce Straniere 39
Regola n°7: Dai il giusto peso alle parole 40
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Regola n°8: Mai nominare radio concorrenti 41
Regola n°9: Non parlarTi addosso 42
Regola n°10: Scandisci bene le parole 43
4. Tecniche di Conduzione! 45
Cosa dire in radio? Quali sono gli argomenti di cui parlare? 45
Quanto deve durare l'intervento di uno speaker? 47
Alcune frasi da non dire in radio 48
Come preparare un ottimo intervento radiofonico? il segreto dell’AIDA 50
Come realizzare un demo radiofonico efficace? 53
5. Tricks & Tips sulla Radio! 57
l'Air Check: migliora le tue performance radiofoniche 57
Articolare meglio le parole? La tecnica della Matita in bocca 58
Parlare più veloce? Alcuni utili scioglilingua! 59
Qual e’ la distanza ideale tra il microfono e lo speaker? 61
Parlare al microfono: meglio in piedi o seduti? 62
Schiarire le corde vocali? Usa un chicco di sale grosso 63
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Prefazione
"Teorie e Tecniche di Conduzione Radiofonica" nasce da un attento collage di
articoli pubblicati sul Blog di Radiospeaker.it dal novembre 2009 ad oggi. Nello
scrivere si è cercato di seguire un percorso didattico e sequenziale, partendo da
una visione più allargata e generale della Radio (dalla struttura di un Emittente
Radiofonica ai i formati radiofonici, dalla suddivisione dei ruoli di una radio al
clock radiofonico) e proseguendo lungo il percorso della radiofonia fino ad
arrivare sempre più vicini al focus della nostra attenzione: la figura professionale
del Conduttore Radiofonico.
Questo libro non ha pretese manualistiche, cerca di far luce e chiarezza sui
compiti che un Conduttore Radiofonico è tenuto a svolgere durante la sua
attività in radio e si focalizza sulle tecniche principali di conduzione radiofonica.
Si cerca di rispondere a domande tipo "Come si diventa un conduttore
radiofonico?", "Quali sono le regole principali della conduzione radiofonica?"
per poi passare a questioni tecniche come la gestione della durata degli
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interventi radiofonici, l'uso della tecnica dell'AIDA per strutturare un talk
radiofonico ed il confezionamento di un demo efficace da inviare come biglietto
da visita.
Non vengono tralasciate in ultimo alcune utili tecniche per milgiorare le proprie
performance al microfono, riscaldare la voce, impostarla nel modo giusto e
articolare bene le parole.
Questo è un libro in divenire, soggetto a continue aggiunte e correzioni in
relazione all'evolversi della figura del conduttore radiofonico.
Con la speranza di avere un tuo feedback, ti auguro una buona lettura.
Giorgio d'Ecclesia
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1. La Radio
COS’È UNA RADIO?
Per affrontare l'argomento sulle Teorie e le Tecniche di Conduzione
Radiofonica dobbiamo partire da una domanda più generale, che ad un primo
sguardo potrebbe sembrare piuttosto semplice: Che cos'è una radio?
Per rispondere alla questione potrei raccontarvi un episodio particolare che ha
cambiato il mio modo di vedere la radio. Mi
trovavo a Milano per uno dei tanti provini presso
una famosa radio lombarda. All’epoca avevo 25
anni ed ero piuttosto teso, avevo di fronte un
direttore artistico molto importante. Per fortuna il
provino comincia con un cordiale colloquio
durante il quale il “diretur” cerca di sciogliere il ghiaccio facendomi proprio
questa domandina facile facile: "Secondo te, Cos'è una radio?". “Bene! -
pensai - questa la so!” E cominciai con la mia filastrocca:"La radio è un mezzo di
comunicazione basato su musica e parole che intrattiene ed informa il pubblico -
Risposi - Un mezzo che trasmette calore, emozioni e coinvolge gli ascoltatori ".
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Pensavo di aver dato una risposta impeccabile, da manuale! Lui fece uno strano
sorriso, come per dire:” lo sapevo che avresti dato la solita risposta prestampata”
e dopo un attimo parlò: "Certo, la radio è tutto questo, ma per chi vuole lavorare
in radio ed essere uno speaker radiofonico, come te, la radio è un'Azienda e noi
siamo tutti suoi operai".
Questa risposta fu il classico fulmine a ciel sereno. Aveva cambiato la mia
prospettiva. Ma come!? La Radio è un’Azienda?! Quella in cui si timbra il
cartellino, ci sono degli uffici, delle segretarie, delle regole imposte dall’alto, in
cui ci sono dei direttori in giacca e cravatta e tutti hanno un ruolo specifico? “
Si.
La mia idea "romantica" di radio, la mia visione ingenua ed appassionata di
qualcosa in cui tutti dicono quello che vogliono,
scelgono la musica che preferiscono, dettano i
tempi del proprio programma e scherzano in
diretta, come e quanto pare, era stata
completamente stravolta da una frase: la radio è
un’Azienda.
Questo è il presupposto da cui partire per parlare di Radio da un punto di vista
professionale. Cambiamo la prospettiva e guardiamo la radio dall’interno: per
qualsiasi tecnico, giornalista, conduttore radiofonico, agente, segretario,
direttore la radio, la Radio non è altro che l'Azienda presso cui lavorano.
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Ognuno ha un ruolo preciso, responsabilità limitate al proprio settore e viene
retribuito per eseguire il proprio compito specifico. L'obiettivo comune è
quello di soddisfare le esigenze dello Station Manager, il quale a sua volta è un
dipendente come tutti gli altri e dovrà soddisfare le esigenze dell’Editore, il capo
dell’Azienda.
Adesso possiamo andare avanti e concentrare la nostra attenzione su un ruolo
specifico dell’Azienda Radio: il ruolo di un conduttore radiofonico.
Il Conduttore Radiofonico non è altro che la Voce dell'Azienda.
Le Radio costruiscono la propria "immagine" attraverso vari elementi: musica,
programmazione, effetti sonori, conduttori, jingle, sigle, ecc... La voce del
conduttore è fondamentale per esplicitare l’immagine sonora dell'Azienda, la
così detta Stationality (il "carattere" di una Radio).
Il ruolo dello speaker, al di là di quello che se ne
può pensare, è un ruolo molto difficile ed
estremamente delicato. Tecnici, Programmatori,
Direttori e altre figure professionali lavorano
"dietro le quinte" e vengono rappresentati dalla
voce di uno Speaker. Il Conduttore è in prima
linea per esprimere al pubblico il carattere
dell'Azienda (la Stationality) e riassume con la sua voce il lavoro di tutto lo staff.
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Ad ogni speaker radiofonico è affidato il compito di dare una voce, un colore,
un'intensità, un'intenzione, uno stile e quindi un'anima all'Azienda per cui
lavora. l'Azienda trasmette i propri messaggi, il proprio stile, le proprie
intenzioni, il proprio posizionamento attraverso la voce di uno Speaker, egli
rappresenta tutta l’Azienda (compresi tecnici, direttori, editori come dicevamo).
Un bravo conduttore radiofonico deve servire il pubblico, servire l'azienda e
servire se stesso mediando tra la propria personalità ed il proprio stile
(personality) ed il carattere della Radio presso cui lavora (la Stationality).
Un compito molto difficile da svolgere.
I RUOLI DELLA RADIO
Parlando di radio non è possibile omettere alcune figure professionali, fino ad
ora abbiamo nominato più di una volta Editori, Station Manager, Conduttori
Radiofonici, Tecnici. All'interno di un'Emittente Radiofonica quindi troviamo
una grande verietà di figure professionali, così come accade in un’Azienda,
cerchiamo di elencarne le principali:
Editore: è il proprietario dell'Emittente Radiofonica, colui che firma i contratti,
assume il personale, paga tutte le spese dell'Emittente (compreso lo stipendio di
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tutto il personale), possiede o affitta gli immobili della radio e detta le regole, o
meglio, "la linea editoriale" ed il formato da seguire. Di solito assume in prima
persona lo Station Manager, il Direttore Marketing, il Direttore Musicale, il
Direttore Programmi ed il Capo Redattore.
Station Manager: gestisce l'azienda nel complesso, coordina i direttori dei vari
reparti (marketing, musicale, programmi, redazione), fa rispettare la linea
editoriale ed il formato concordato con l'Editore, controlla che tutti svolgano il
proprio compito e ascolta le esigenze di tutto il personale. In genere, lo Station
Manager si occupa di scegliere gli speaker ed i tecnici di diretta e di produzione.
Direttore Marketing: come si può intuire dal nome, il direttore marketing,
studia le strategie di marketing che la radio dovrà seguire, coordina gli agenti
per la ricerca di nuovi clienti e cura i rapporti con le grandi aziende in contatto
con la Radio (per pubblicità).
Agente Marketing: figura essenziale perchè ha il compito principale di
procurare clienti pubblicitari per l’Emittente. In buona sostanza gli agenti
procurano il denaro necessario per mandare avanti l'Azienda. (Forza Ragazzi!)
Direttore Musicale: si occupa della scelta musicale dell'emittente, cerca di
rispettare il più possibile la "linea musicale" ed il formato radiofonico
concordato con lo Station Manager e l'Editore.
Direttore Programmi: controlla che tutto ciò che vada in onda sia corretto,
risolve i problemi improvvisi che si generano durante le trasmissioni e con il
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Direttore Musicale e lo Station Manager studia la messa in onda di nuovi
programmi o le modifiche da apportare ad un programma già esistente.
Capo Redattore: Dirige il reparto giornalistico dell'Emittente, controllando
che l'informazione sia impeccabile e corretta e solitamente conduce il Giornale
Radio. A volte assume personalmente i nuovi giornalisti
Giornalista Radiofonico: Si occupa della parte redazionale dell'Emittente.
Recupera le notizie, fa interviste, realizza approfondimenti, scrive il giornale
radio e conduce il GR, oltre a registrare servizi ed approfondimenti da mandare
in onda durante il radio giornale.
Speaker Radiofonico: Lo Speaker Radiofonico è la Voce dell'Azienda, è in
prima linea per esprimere al pubblico l'immagine dell'Azienda, la sua voce
riassume quella di tutto lo staff: tecnici, giornalisti, editore e direttori compresi.
Tecnico di diretta: Si occupa della messa in onda. Controlla che i volumi siano
corretti, che la radio non faccia dei buchi (dei minuti di silenzio), che tutto ciò
che arrivi al pubblico suoni bene. E' il braccio destro dello speaker, lo
accompagna durante tutto il percorso di diretta e spesso interviene con effetti
sonori, sigle o spezzoni di canzoni. Il suo ruolo è molto delicato, almeno quanto
quello dello speaker: al tecnico è affidata la messa in onda del lavoro di tutto lo
staff
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Tecnico di produzione: Si occupa di produrre materiale audio che verrà messo
in onda preconfezionato: jingle, basi, promo, liners, sigle, programmi, spot,
interviste e quant'altro.
Web Designer: come si può immaginare è colui che si occupa del sito internet
dell'Emittente. Di solito è accompagnato da un numero non precisato di
collaboratori, spesso gli stessi membri della Radio.
Segretari: si occupano di tutto il lavoro di segreteria, telefonate, fax, giochi a
premi, redazionali, ecc...
I FORMATI RADIOFONICI
Come ogni settore “aziendale” e “mediatico” che si rispetti, anche il settore
radiofonico si caratterizza per una forte concorrenza tra le aziende. Ogni
Editore Radiofonico cercherà di accaparrarsi il maggior numero di ascoltatori
possible per aumentare gli introiti pubblicitari della propria azienda. Per questo
affiderà la direzione della Radio ad uno Station Manager di qualità in grado di
gestire al meglio l’Emittente. Tra I vari compiti di uno Station Manager c’è
quello di individuare il formato radiofonico da seguire.
Una scelta non da poco se si pensa che su quel formato si basa il clock
radiofonico, il palinsesto, la scelta delle voci, dei tecnici e dei direttori musicali.
I Macro Formati Radiofonici presenti tra le radio italiane sono quattro: Radio di
Flusso, Radio di Programmi, Talk Radio, Radio Musicali.
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Radio di Flusso
La Radio di Flusso è un tipo di radio molto strutturato, di solito basato su uno
schema preciso che si ripete ogni ora. L'esempio più riuscito di radio di flusso
in Italia è quello di RDS. In una radio di flusso c'è una netta prevalenza musicale
e lo speaker esegue degli interventi brevi e ripetuti in punti strategici del
palinsesto. Una radio di flusso ha un "clock" o un
"palinsesto" orario ben preciso che si ripete ogni ora. La
ripetitività del palinsesto, la riconoscibilità del formato e
della Stationality tende a "rassicurare" l'ascoltatore. Le
radio di Flusso di solito hanno un grande successo all’interno di negozi, bar e
supermercati: sono perfette come “tappeto sonoro” per via della poca invasività
delle voci e della grande presenza di musica.
Radio di Programmi
La Radio di Programmi mette al primo posto la personalità degli speaker e la
diversità dei contenuti (Personality). A differenza di una radio di flusso, la radio
di programmi ha una grande quantità di interventi in voce che arrivano
tranquillamente ai 5-6 minuti. Il palinsesto è molto più
malleabile a seconda della personalità del conduttore in
diretta e al contenuto del programma. Ogni programma ha
una durata variabile e ha sigle, contenuti, effetti sonori e
strutture specifiche, rendendo la radio sempre diversa nel corso della giornata.
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Esempi di Radio di Programmi si trovano in Radio DeeJay, Radio 105, RTL
102.5, Radio Kiss Kiss e in gran parte delle emittenti nazionali.
Talk Radio
La Talk Radio italiana per eccellenza è Radio 24 (1856 ascoltatori nel giorno
medio - Dati Audiradio quarto bimestre 2010). Una talk radio si distingue per la
quasi totale assenza di musica. Tutto il palinsesto si basa
sugli speaker e sui loro contenuti. E' una radio
specializzata nell'informazione e nei contenuti e di solito
coinvolge un numero di conduttori e di giornalisti molto più elevato rispetto a
quello di tutti gli altri formati.
Radio solo Musicali
Le radio solo musicali sono molto diffuse a livello locale, visti i
bassissimi costi di gestione e questo è dovuto in gran parte
all'assenza di speaker. La radio nazionale che si avvicina di più a
questa tipologia è Virgin Radio che, a parte alcuni momenti della giornata, è
caratterizzata dalla presenza massiccia di musica (nel caso specifico di Virgin
Radio musica Rock).
Ogni formato radiofonico finora descritto avrà delle varianti specifiche per ogni
emittente. Potremo ascoltare una Radio di Flusso che ad una certa ora del giorno
ha un “programma specifico” che si discosta dal palinsesto blindato, così come
avremo Radio di Programmi che, specialmente la sera, si trasformano in radio
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solo musicali. Le strutture di base vengono personalizzate ad hoc dai rispettivi
station manager.
IL CLOCK RADIOFONICO
Cerchiamo di fare un po' di chiarezza sulla composizione strutturale di un Clock
Radiofonico. Partendo proprio da questo:
Cos'è un clock radiofonico?
Con il termine clock radiofonico si intende la struttura oraria di base di
un'emittente. Di solito è rappresentato da un grafico circolare diviso a spicchi
che rappresenta un orologio. Ogni spicchio corrisponde ad un elemento del
clock e coincide con l'orario di messa in onda. Nelle Radio di Flusso il clock è
solitamente invariato per le 24h di programmazione, mentre nelle radio di
programmi il clock varia di solito da programma a programma. Ecco un esempio
di Clock Radiofonico:
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