territori rinnovabili: le tecnologie energetiche a fonti ... · abbattimento dei costi...
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Territori rinnovabili: le
tecnologie energetiche a fonti
rinnovabili tra accettazione
sociale e sviluppo localeAlessandro Caramis
Seminario
Il contributo delle scienze sociali alla transizione energetica
Giovani ricercatori a confronto
Trieste, 30-31 gennaio 2014
Percorso di ricerca
Transizione energetica
Tecnologie a FER e accettazione sociale
Sviluppo Locale: un’ipotesi di intervento
Case history: buone pratiche
Linee guida verso un modello volto alla
pianificazione strategica degli interventi
Transizione energetica
Da un modello energetico di produzione e
distribuzione centralizzato ad uno decentrato e
distribuito….
….Dilemma?
Cosa avviene nel mezzo?
Quale ruolo svolge il territorio?
Quale ruolo svolge il decisore politico locale?
Principali fattori di mancata
accettazione sociale tecnologie FERSindrome
Nimby
Mancanza di informazione e comunicazione
Processi decisionali top-
down
Infiltrazioni malavitose
Iniqua ripartizione rischi/benefici economici
Impatto visivo sul paesaggio
Uso competitivo della della SAU
Preoccupazioni salute/qualità della vita
Perdita della biodiversità/
fertilità dei suoli
Modelli decisionali
Approccio DAD (Decide,Announce, Defende)
Approccio compensativo
Approccio partecipativo-deliberativo
Approccio strategico allo Sviluppo Locale
Modello per la pianificazione strategica delle tecnologie a FER.
Analisi del territorio
Ideazione dell’intervento
Definizione degli impatti
sociali
Ideazione progetto
finale
Valutazione delle
alternative
Identificazioneinterventi
compensativi/integrativi
Comunicazione
Definizione obiettivi di
sviluppo locale
Pianificazione strategica
dell’intervento
Autori: Alessandro Caramis, Anna Rosa
Montani
Lo sviluppo locale
Non è localismo autarchico/crescita locale.
È la capacità dei soggetti istituzionali locali dicooperare per avviare condurre percorsi disviluppo condivisi che mobilitino risorse ecompetenze locali. (Trigilia 2007)
E’ basato sulla valorizzazione sostenibile dellerisorse materiali e immateriali presenti in un certoterritorio, che coinvolge anche la sfera sociale eculturale dei soggetti. (Dematteis, Governa 2005).
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Case history 1: “Un ettaro di cielo”
Comune di Peccioli (PI)
Il progetto: un impianto fotovoltaico di azionariatopopolare, costruito con la sottoscrizione di obbligazionida parte dei cittadini.
Cittadini aderenti: 300
Potenza complessiva installata: 1.000 Kwp.
Proprietario e gestore dell’impianto: Belvedere S.p.A.
Risorse finanziarie: 50%BelvedereS.p.A & 50%cittadini.
Benefici cittadini: provento finanziario che va dal 5,5% al6,5% a seconda della durata dell’investimento, risparmiosull’energia elettrica.
Fonte:
http://www.belvedere.peccioli.net/contenuto.ph
p?id=36
Case history 1: Motivazioni
progetto
Per offrire a tutti l’opportunità di partecipare alla produzione
di energia elettrica per il proprio fabbisogno familiare;
Per coloro i quali abitano in luoghi dove è di fatto impossibile
installare pannelli;
Per coloro i quali vorrebbero ma non hanno tempo e voglia di
fare lavori e che dovrebbero affrontare disagi, realizzare
progetti, manutenzioni, rapporti con Enel, etc....;
Per coloro i quali vogliono ottenere il massimo risultato
economico investendo in un ambito sicuro e tangibile in un
momento così critico di recessione globale e crisi di fiducia
dei piccoli risparmiatori nei mercati finanziari internazionali.
Case history 1: interventi integrativi
Opere di mitigazione: un’area informativa a disposizione dei cittadini.
Partecipazione e informazione: Campagna di promozione del progetto in tutta la provincia di Pisa con invio di cartoline promozionali ed esplicative; 2 assemblee pubbliche; 3 iniziative, 19 convegni(periodo 2007-2010)
Interventi integrativi: All’interno della recinzione 4 orti produttivi per GAS attivando un sistema di sottoscrizione agli stessi con manifestazione di interesse dedicata esclusivamente ai cittadini del Comune di Peccioli.
L’iniziativa ha riscosso un forte consenso costringendo Belvedere Spa ad attivarsi per allargare la disponibilità utilizzando la restante area a disposizione e ha così portato a 25 il numero complessivo degli orti.
Case history 2: Il progetto
Comune di Santa Luce (PI), 1800 abitanti
Vocazione agricola
Realizzazione di un impianto di eolico
industriale da 26 MW distribuiti su 13
aerogeneratori (58.000mwh l’anno)
Soggetto gestore: azienda privata FERA
Terreno: area demaniale regionale
Fonte: Energia eolica e sviluppo locale.Territori, green economy
e processi partecipativi. Ricerca Sistema Energetico - RSE SpA
Case history 2: Il Parco Eolico
partecipato Coinvolgimento della cittadinanza in fase di
progettazione
Consulenza tecnica dell’Università di Pisa
Gara pubblica per l’affidamento del terreno
per il parco eolico
Referendum finale consultivo sul progetto
finale (90% votanti)
Durata percorso autorizzativo: 4 anni (dal
2007 al 2011)
Case history 2: Progetti integrativi
Bonus ADSL; bonus scuolabus (dalla materna alle superiori); bonus bebè (1.000 euro per ogni nuovo nato); abbattimento dei costi dell’asilo.
Realizzazione di un impianto a biomasse di cogenerazione ad acqua/vapore che in parte produrrà elettricità (7.000 MWh/anno, pari al fabbisogno di circa 2.000 famiglie),in parte calore per l’essiccazione della biomassa combustibile e in parte realizzerà pellet che sarà venduto a prezzi politici ai cittadini del comune per l’alimentazione delle proprie caldaie domestiche.
Creazione di cooperative per la gestione attiva dell’esteso patrimonio boschivo esistente sul territorio e fornitura di biomassa all’impianto.
Localizzazione dell’impianto nell’area industriale con fornitura di energia alle industrie locali.
Case history 2: Progetti integrativi
Creazione di cooperative locali di coltivazione di piante oleaginose adatte ai terreni di Santa Luce
Costruzione e messa in funzione di un frantoio per la realizzazione di biocarburanti a partire dai semi. Il biocarburante prodotto andrà ad alimentare sia il parco macchine agricole degli agricoltori che quello del Comune.
Si sta anche valutando la possibilità di effettuare il riscaldamento dell’ostello, degli edifici scolatici e comunali attraverso questo combustibile.
Case history 3: Area vasta
Progetto integrato Energie Rinnovabili per lo
Sviluppo Ecocompatibile dell’Appennino
(P.E.R.S.E.A.)
Partner: Comunità Montane dei Monti Dauni
Settentrionali (FG) e del Fortore (BN) e il
CODIF (Consorzio per la DIFfusione dell’uso
razionale dell’energia e delle fonti rinnovabili,
composto da Enea e da alcune tra le più
importanti imprese di Pubblici Servizi italiane)Fonte: Energia eolica e sviluppo locale.. Territori, green
economy e processi partecipativi. Ricerca Sistema Energetico -
RSE SpA
Case history 3: Obiettivi
Sollecitare uno sviluppo economico e sociale del
territorio dell’Appennino Appulo-Sannitico:
compatibile con le esigenze di rispetto
dell’ambiente;
coerente con gli obiettivi nazionali di
riduzione dei gas serra;
attento alle aspettative delle popolazioni locali;
capace di creare nuove occasioni di lavoro e di
sviluppo in un contesto disagiato.
Case history 3: Steps
Creazione nel 2002 di una società per azioni Fortore spa.
Realizzazione di uno studio di fattibilità, cofinanziato dal Ministero dell’Ambiente e denominato “Energia da fonti rinnovabili: un volano per lo sviluppo locale auto-sostenibile” (Soluzioni Società Cooperativa, 2033)
Nel 2009-2010 Fortore Energia arriva ad avere 8 impianti in esercizio con una potenza installata di 180,2 MW, ma altri 7 impianti sono in costruzione per complessivi 175 MW e altri 7 sono in sviluppo per complessivi 396,8 MW.
Case history 3: Strategia Utili reinvestiti per lo sviluppo locale e nella implementazione
dei risultati dello studio di fattibilità, per rafforzare il rapportocon gli enti locali e i cittadini.
aumento delle royalties pagate ai Comuni e i fi tti/diritti disuperficie riconosciuti ai privati.
Promozione di una ipotesi di sviluppo del territorio centratasulla produzione di energia da tutte le fonti rinnovabili (quindinon solo ed esclusivamente dal vento, ma anche da biomassa,dal sole, dal mini-idro), come volano per una pianificazioneintegrata multisettoriale dello sviluppo locale auto-sostenibile(risorse naturali, umane e finanziarie endogene) per cercare dicoinvolgere, oltre all’indotto (componenti impianti darinnovabili e servizi), i sistemi produttivi tradizionali locali.
Case history 3: progetti e settori
correlati
Agricoltura con le “fattorie del vento”
PMI e artigiani locali con l’eco-distretto
Turismo (rurale, ambientale, culturale) con le
“strade del vento”
Realizzazione della “filiera eolica” tra le regioni
della Puglia e della Campania;
Iniziativa per il recupero dei borghi in disuso:
“Borghi di Eolo”
Transizione energetica: linee guida verso un
approccio alla pianificazione strategica degli
interventi Ruolo attivo dell’ente locale
nella programmazione e
controllo della transizione
energetica.
Analisi integrata delle
potenzialità locali collegate alle
caratteristiche e dinamiche
dello sviluppo locale
Contestualizzazione
dell’impianto alla morfologia
(fisica e sociale) del territorio.
Piano di marketing territoriale
Condivisione e partecipazione
dei cittadini.
Integrazione tra fonti energetiche rinnovabili diversificate
Integrazione impianto con altri interventi funzionali allo sviluppo locale nel territorio
Creazione di reti e sinergie locali
Rafforzamento coesione e inclusione sociale
Attenzione alle ricadute ambientali, economiche e sociali degli interventi nel territorio.