testo intervento 4 febbr

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1 Mi sono avvicinata all' apprendimento cooperativo per necessità e per curiosità La necessità deriva dal fatto di insegnare in una pluriclasse: per sopravvivere in una pluriclasse è necessario trovare strategie che permenttano ad alunni messi insieme per necessità di diventare una classe coesa con proprie dinamiche ed è inoltre necessario progettare percorsi di apprendimento che rispettino la specificità del curricolo e nello stesso tempo possano offrire spunti per un lavoro comune. La curiosità ha saputo suscitarla Daniela Pavan con una proposta metodologica che si annunciava capace di far fare agli studenti quello che vuole l'insegnante ( applicarsi al compito e imparare ) mentre fanno quello che più piace a loro (parlare e giocare) 2 L'esperienza che descriverò in questa sede si riferisce all'applicazione di una struttura di apprendimento cooperativo in una pluriclasse 2^/3^ della scuola di S. Antonio Tortal per l'insegnamento di un argomento scientifico. Lavorando con bambini piccoli, con competenze strumentali non ancora consolidate, che stanno ancora imparando come si lavora insieme, abbiamo privilegiato strutture semplici, puntando soprattutto sulle strategie per imparare e per collaborare. 3 Gli obiettivi dell'attività sono di due tipi: obiettivi di apprendimento: conoscere le caratteristiche degli esseri viventi e le fasi dello sviluppo delle piante 4 Obiettivi cooperativi: saper ascoltare in modo attivo saper collaborare 5 Come li insegno? 6 Gli obiettivi cooperativi si riferiscono alle competenze sociali necessarie per lavorare insieme, competenze che non possono essere date per scontate, ma che vanno insegnate attraverso un percorso fatto di varie strategie In particolare noi abbiamo utilizzato: la carta a T (che si chiama così per la sua forma simile alla lettera T) Qui vediamo la Carta a T per collaborare. Le regole sono espresse in positivo, evidenziando ciò che vedo con gli occhi e sento con le orecchie se osservo delle persone che stanno collaborando

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Page 1: Testo intervento 4 febbr

1 Mi sono avvicinata all' apprendimento cooperativo per necessità e per curiosità

La necessità deriva dal fatto di insegnare in una pluriclasse: per sopravvivere in una pluriclasse è necessario trovare strategie che permenttano ad alunni messi insieme per necessità di diventare una classe coesa con proprie dinamiche ed è inoltre necessario progettare percorsi di apprendimento che rispettino la specificità del curricolo e nello stesso tempo possano offrire spunti per un lavoro comune.La curiosità ha saputo suscitarla Daniela Pavan con una proposta metodologica che si annunciava capace di far fare agli studenti quello che vuole l'insegnante ( applicarsi al compito e imparare ) mentre fanno quello che più piace a loro (parlare e giocare)

2 L'esperienza che descriverò in questa sede si riferisce all'applicazione di una struttura di apprendimento cooperativo in una pluriclasse 2^/3^ della scuola di S. Antonio Tortal per l'insegnamento di un argomento scientifico.Lavorando con bambini piccoli, con competenze strumentali non ancora consolidate, che stanno ancora imparando come si lavora insieme, abbiamo privilegiato strutture semplici, puntando soprattutto sulle strategie per imparare e per collaborare.

3 Gli obiettivi dell'attività sono di due tipi:• obiettivi di apprendimento: conoscere le caratteristiche degli esseri viventi

e le fasi dello sviluppo delle piante

4• Obiettivi cooperativi:

• saper ascoltare in modo attivo• saper collaborare

5 Come li insegno?

6 Gli obiettivi cooperativi si riferiscono alle competenze sociali necessarie per lavorare insieme, competenze che non possono essere date per scontate, ma che vanno insegnate attraverso un percorso fatto di varie strategieIn particolare noi abbiamo utilizzato:

• la carta a T (che si chiama così per la sua forma simile alla lettera T) Qui vediamo la Carta a T per collaborare. Le regole sono espresse in positivo, evidenziando ciò che vedo con gli occhi e sento con le orecchie se osservo delle persone che stanno collaborando

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• l'assegnazione di ruoli per favorire la responsabilità individuale

7• un segnale condiviso per chiedere il silenzio: serve per ottenere attenzione

dopo una fase movimentata, per chiedere a tutti di abbassare il tono della voce...

8 L'insegnamento degli obiettivi cognitivi è avvenuto attraverso una serie di attività pratiche e di studio che possiamo considerare normali in tutte le classi:le semine, con l'osservazione della crescita di varie piantine

9Lo studio individuale con l'uso del libro di testo

10La verifica a coppie, una struttura abbastanza semplice di apprendimento tra pari,

Al termine dell'attività abbiamo fatto una revisione dell'argomento per controllare la comprensione e richiamare alla mente concetti e contenuti.

Lo studio delle strategie di apprendimento cooperativo mi hanno fatto riflettere su una situazione che si crea spesso in questo momento.L'insegnante fa una domanda, se va bene, metà degli alunni alza la mano. A questo punto l'insegnante ha perso metà della classe che non si sente più coinvolta.Quando l'insegnante chiama uno studente gli altri abbassano sia la mano sia il livello di coinvolgimento: solo il fallimento del compagno interrogato potrà permetter loro di ottenere il riconoscimento dell'insegnante.Perciò la tradizionale interrogazione all'intera classe è una situazione di interdipendenza negativa. Pone gli studenti uno contro l'altro, li induce a sperare non che i loro pari facciano bene, ma che facciano male.

11 Teste numerate insieme, la struttura che ora presenterò è una buona alternativa. L'attività prevede varie fasi :

12• La formazione dei gruppi: sono stati formati gruppi eterogenei da quattro

alunni ciascuno; poichè, a causa di una fantastica nevicata, c'erano degli assenti, due gruppi erano formati da 3 alunni; a ogni gruppo è stato assegnato un banco con quattro sedie intorno, in modo che i bambini fossero vicini e potessero parlarsi senza dover alzare la voce; ogni gruppo aveva a disposizione un foglio di lavoro che abbiamo “rubato” ad un'altra struttura chiamata “mappa

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nel mezzo” e pennarelli di diversi colori (uno per ogni bambino)Al via dell'insegnante ognuno è andato a cercare il proprio nome e i gruppi si sono costituiti.

• La scelta del nome: per creare più coesione ogni gruppo ha avuto due minuti per darsi un nome (i pirati fantastici, i teschi urlanti, X men, le diamantine) ; a ogni gruppo è stato assegnato uno spazio sulla lavagna;

13• La numerazione delle teste: a ogni alunno è stato assegnato un numero;

questo serve a creare la responsabilità individuale verso il gruppo, perchè ognuno potrebbe esere chiamato a rispondere per tutti ;

• L'assegnazione dei ruoli: in questo caso abbiamo affidato solo l'incarico di scrivere a turno la risposta condivisa

14 A questo punto tutti sono pronti per giocare:

L'insegnante fa una domanda, formulata come un ordine: “Accertatevi che tutti nel gruppo sappiano dire le sei caratteristiche degli esseri viventi.”

Ogni alunno ha un po' di tempo per pensare e scrivere la risposta nel proprio spazio; questo tempo per pensare è importante, perchè permette agli alunni più deboli di riflettere ; senza tempo essi potrebbero semplicemente rinunciare e aspettare di sentire la risposta dei più forti;

15 Quindi tutti mettono insieme le loro teste e si assicurano che ognuno sappia la risposta; In questa fase le insegnanti si sono avvicinate ai gruppi per incoraggiarli e guidarli a condividere le risposte, Un gruppo in particolare si è rivelato più problematico in quanto i bambini faticavano a prendere in considerazione le risposte degli altri

16 Per fissarla meglio, l'alunno di turno scrive la risposta condivisa nello spazio comune, al centro della mappa.

17 Ora l'insegnante chiama un numero a caso e vanno alla lavagna per scrivere la risposta i bambini con quel numero; è un momento di grande responsabilità per il bambino chiamato che deve ricordare e scrivere la risposta a nome di tutto il gruppo; c'è una certa animazione, perchè i compagni dal posto non si trattengono dal fare il tifo;

VIDEO

18 Dopo aver chiesto il silenzio con il segnale concordato, l'insegnante verifica

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la correttezza della risposta, assegna il punto alle squadre e quindi formula una nuova domanda.L'attività si ripete per quante sono le domande.

19 Al termine dell'attività, dai vari colori usati sul foglio di lavoro, risulta evidente la partecipazione equa da parte di tutti gli alunni che hanno pensato e scritto le proprie risposte e a turno hanno assunto il ruolo di segretario

20 Ma.... i bambini imparano davvero?Come si vede dal grafico dei punteggi di gruppo,, la percentuale di risposte corrette è attorno al 90%.

21 Due giorni dopo è stata somministrata una prova di verifica individuale.

22 I risultati della verifica individuale sono stati tabulati assemblandoli per gruppoLa barra rossa rappresenta un' alunna che non aveva partecipato all' attività cooperativaRisulta evidente la differenza con i risultati ottenuti da quasi tutti gli altri alunni, nettamente sopra la sufficienza rappresentata dalla linea nera verticaleRisulta evidente inoltre che le altre due insufficienze appartengono ad uno stesso gruppo i cui membri avevano fatto più difficoltà a collaborare e a condividere le risposte; questo sarà oggetto di riflessione per le insegnanti.

23 In conclusione:Ai bambini è piaciuta l'attività e sono orgogliosi del lavoro svolto, si sono applicati al compito per un'ora e mezza circa (molto di più di quanto si possa sperare con una lezione tradizionale)il livello di rumore è sempre stato accettabile, sia per l'autodisciplina dei bambini sia per l'esigenza di non far sentire le proprie risposte agli altri gruppi

Le insegnanti hanno constatato come “Teste numerate insieme” sia davvero una struttura potente per promuovere competenze sociali come la responsabilità individuale e l'interdipendenza positiva, ma anche per consolidare gli apprendimenti.