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The green gold

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Page 1: The green gold - kialab.it · contenuto di sostanze psicoattive ne fanno infatti un oggetto di proibizione sociale. La messa al bando della coltivazione di canapa in epoca moderna,

The green gold

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La canapa: un tesoro antico

Chiudiamo gli occhi per un momento. Immaginiamo di essere improvvisamente trasportati indietro nel tempo, circa 10.000 anni fa, in una zona pianeggiante dell’estremo oriente.

Il paesaggio è prevalentemente selvaggio, là dove prima c’era il bosco ora sorge un villaggio nei pressi del fiume.

L’area è in parte coltivata: i primi cereali, qualche legume. Tra le capanne, il fusto erbaceo di una pianta spontanea sfiora i tetti con sottili foglie palmate.

Si diffonde facilmente, meglio tagliarla.

Una volta abbattuta, l’uomo inizia a sperimentarne i molteplici usi.

Nasce così, probabilmente, la lunga storia che “lega” l’uomo alla canapa, prima pianta da fibra ad essere coltivata.

Franz Eugen Köhler, Köhler's Medizinal-Pflanzen

La canapa si diffonde attraverso i commerci e i contatti tra i popoli. La troviamo in uso presso antiche civiltà: Egizi, Greci, Romani.

Il suo impiego è prevalentemente medicamentoso: lenisce il dolore e agisce in modo benefico sugli stati infiammatori.

Il filo lucido e resistente che se ne ricava viene presto utilizzato nella tessitura.

Le sue fibre diventano materia prima essenziale per gli Arabi e, proseguendo sulla linea del tempo, presso tutti i popoli europei.

Vele e cordami sulle navi delle Repubbliche Marinare erano in canapa, così come la carta di molti libri.

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Alcuni secoli dopo, agli albori della civiltà industriale, la coltivazione e lo sfruttamento della canapa subiscono un’impennata storica.

Da essa si ricavano enormi quantità di sostanze fibrose o alimentari. Il prezioso olio inizia a essere impiegato per numerosi usi.

Soltanto la diffusione delle materie plastiche, soprattutto in campo tessile, comincia a determinare il declino della canapa.

L’Italia diviene il secondo produttore mondiale di canapa.

La qualità nostrana è tra le migliori ed è ricercata in tutti i mercati. A fine ’800 le principali aziende del settore sono quotate in borsa.

L’ombra che la pianta proietta non è però soltanto dovuta alla luce solare. Fin dal Basso Medioevo, il suo contenuto di sostanze psicoattive ne fanno infatti un oggetto di proibizione sociale.

La messa al bando della coltivazione di canapa in epoca moderna, prima negli Stati Uniti poi in Italia, è legata alla confusione tra le varietà: l’indica, quella con alto contenuto di THC con effetto psicotropo, e la sativa, innocua e di uso industriale e agroalimentare. Da pochi anni i botanici hanno fatto luce sulla questione.

Con l’entrata in vigore della legge n° 242 del 2 dicembre 2016 “Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa”, è stato dato sostegno al boom in atto delle coltivazioni nelle diverse regioni italiane.

I terreni coltivati (+ 200% negli ultimi anni) forniscono nuovamente una pianta sativa di ottima qualità.

Dalla canapa si ricava un pregiato olio di semi per uso cosmetico e alimentare, un ingrediente innovativo ed essenziale per uno stile di vita e di consumo naturale ed ecologico.

È un prodotto moderno dalle virtù antiche; un olio “non grasso” dal profumo delicatamente erbaceo e di un colore intenso e luminoso.

La canapa: un prezioso olio naturale

La canapa “oro verde” è stata finalmente riscoperta!

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L’ombra che la pianta proietta non è però soltanto dovuta alla luce solare. Fin dal Basso Medioevo, il suo contenuto di sostanze psicoattive ne fanno infatti un oggetto di proibizione sociale.

La messa al bando della coltivazione di canapa in epoca moderna, prima negli Stati Uniti poi in Italia, è legata alla confusione tra le varietà: l’indica, quella con alto contenuto di THC con effetto psicotropo, e la sativa, innocua e di uso industriale e agroalimentare. Da pochi anni i botanici hanno fatto luce sulla questione.

Con l’entrata in vigore della legge n° 242 del 2 dicembre 2016 “Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa”, è stato dato sostegno al boom in atto delle coltivazioni nelle diverse regioni italiane.

I terreni coltivati (+ 200% negli ultimi anni) forniscono nuovamente una pianta sativa di ottima qualità.

La canapa: un valore aggiunto per l’ambiente...

Sono una pianta stagionale. In tre mesi, con una ridotta quantità d’acqua, raggiungo il massimo sviluppo e sono pronta per essere raccolta.

Ho una grande adattabilità agricola e costituisco una scelta ideale per la valorizzazione dei campi, sia coltivati sia abbandonati, perché ammorbidisco e arricchisco la struttura e la composizione del suolo.

Anche con una seminagione meno intensiva fornisco materia prima in abbondanza per usi diversi, oltre all’olio particolarmente apprezzato per uso cosmetico e di alto valore nutrizionale.

Ho diverse funzioni di protezione dell’ambiente. L’altezza del mio fusto, che può toccare fino a sette metri, ombreggia il terreno, lo mantiene fresco ed impedisce la crescita delle infestanti. Per questo motivo la mia coltivazione non richiede l’utilizzo di diserbanti. La mia radice a fittone e gli abbondanti residui che lascio sul terreno migliorano le caratteristiche di permeabilità e fertilità del suolo.

La mia coltivazione non costituisce nessuna minaccia alla biodiversità agricola.

Al contrario sono un’importante opportunità per la diversificazione delle colture. La mia rusticità mi rende resistente alle malattie e all’attacco dei parassiti: per questo non necessito di trattamenti e posso offrire dimora a molte specie animali, aumentando la biodiversità naturale.

Avendo molteplici impieghi, di me non si butta nulla. Dopo aver raccolto e spremuto i semi, non lascio inutili residui ma altre importanti materie prime per prodotti di bellezza: farina per scrub e sansa riccamente proteica.

In ambito alimentare e cosmetico, sono un ingrediente ideale per il crescente numero di persone che dimostrano intolleranza al glutine, di cui sono totalmente priva.

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Il seme di canapa contiene i seguenti elementi:

• 20-25% di proteine,

• 20-30% di carboidrati,

• 25-35% di olio,

• 10-15% di fibra insolubile.

È ricco di vitamine e minerali quali fosforo, potassio, magnesio, zolfo e calcio.

Proteine:

Il valore nutritivo di una proteina viene definito dalla composizione di aminoacidi.

Nei semi di canapa sono presenti gli 8 aminoacidi essenziali.

L’elevata presenza di acidi grassi polinsaturi e vitamine conferisce proprietà emollienti, nutrienti e lenitive favorendo i processi di rigenerazione delle membrane cellulari e quindi il rinnovamento dei tessuti cutanei.

L’olio di canapa contiene acido oleico, costituente della barriera epidermiale; anch’esso aiuta a prevenire la penetrazione di allergeni, importante per soggetti caratterizzati da pelle secca, sensibile e con dermatiti atopiche.

Nell’olio di semi di canapa troviamo anche discrete quantità di vitamina A ed E (antiossidanti naturali), PP e C.

Vitamina E: è un ottimo antiossidante e combatte i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento precoce. Un recente studio suggerisce che la vitamina E può migliorare i sintomi dovuti a dermatite atopica (AD).

cutaneo.

Viene inoltre trasformato dall’enzima delta-6-desaturasiin acido gamma-linolenico e, dopo vari passaggi, in prostaglandina E1 che mostra attività antinfiammatoria.

L’acido grasso omega-3 presente è l’acido linolenico che rafforza le difese cutanee e migliora il micro circolo.

Grassi polinsaturi: L’olio di semi di canapa contiene i rari acidi grassi essenziali (ovvero che non possono essere sintetizzati dal nostro organismo, ma devono essere assunti dall’esterno) di tipo omega-3 e omega-6; nel rapporto ottimale di 1 a 3.

L’acido grasso omega-6 presente è l’acido linoleico, componente delle membrane cellulari, che ne mantiene l’integrita’ e svolge quindi la funzione di ristrutturante

...per la salute e la bellezza.

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Olio di Girasole

Olio di Mandorle

Olio di Oliva

Olio di Soia

Olio di Argan

Olio di Avocado

Cushion Distribution Absorption I (1min) Absorption II (3min) Oiliness Velvety Smoothness

Valutazione sensoriale soggettiva, eseguita da un gruppo di 10 panelist esperti, in cui sono stati assegnati valori da -1 a +1 rispetto all'emolliente Kiaderm® H-Oil, che corrisponde all'asse zero. Ove non presenti valori per i singoli parametri, questi corrispondono a quelli del Kiaderm® H-Oil.

Performance profile

Alternativa sensorialeagli olii minerali, 100% vegetale ed eco-friendly

Si assorbe senza lasciare untuosità

Contiene gli acidi grassi essenziali Ω-3 e Ω-6, nel rapporto ottimale 1:3

Nutre la cute e la mantiene a lungo mordida e setosa

Emolliente slow spreading, ricco in attivi

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Sensorial profile dell’olio di Canapa vs. Oli Naturali

Azione nutriente su capelli secchi, sfibrati e crespi, funzione riequilibrante sul cuoio capelluto.

Azione idrante e ristrutturante su pelli secche, danneggiate e segnate dall’età.

Claim

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Composizione acidi grassi

Acido Linoleico(C18:2) 45% – 65% Acido Linolenico

(C18:3) 15% – 30%

Acido Oleico(C18:1) 5% – 16%

Acido Palmitico(C16:0) 3% – 10%

Acido Stearico (C18:0) 1% – 6%

Scheda tecnica

Descrizione chimica

Mix di trigliceridi naturali, ottenuti dalla spremitura a freddo di semi italiani coltivati senza l’impiego di sostanze chimiche.

Regulatory

INCI: Cannabis Sativa Seed Oil

CAS-No. 8016-24-8

Stabilizzanti

0,1% natural Tocopherol

Aspetto

Liquido, di colore da giallo a verde

Durata e conservazione

Shelf life: 12 mesi

Temperatura: RT

Stoccaggio: in imballi originali, protetti da umidità, luce e alte temperature.

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