titolo corso rumore e vibrazioni - pass srl ferraraa riconoscimento dell’aggravio di rischio...
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CORSO __________________________
Docente___________
Titolo corso RUMORE E VIBRAZIONI
MERCOLEDÌ 2 DICEMBRE 2015
Docente: _ING. Alessandro Roncarati_
CORSO _AGGIORNAMENTO DIPENDENTI 6 ORE_
Ferrara, 06-02-2017
La valutazione del rischio
RUMORE E VIBRAZIONI:
esperienze lavorative ed eventuali
proposte di soluzione
Il suono è una perturbazione meccanica emessa da una sorgente che si propaga in un mezzo
elastico (gas, liquido, solido) sotto forma di vibrazioni e che è in grado di eccitare il senso
dell’udito.
SORGENTE propagazione RICEVITORE
EMISSIONE, PROPAGAZIONE, RICEZIONE DEL SUONO
• Emissione: meccanismo con cui una sorgente sonora
provoca un movimento oscillatorio in un mezzo
elastico.
• Propagazione: meccanismo con cui il movimento è
trasmesso e si propaga attraverso il mezzo.
• Ricezione: meccanismo con cui il suono è rivelato e
trasformato in sensazione fisiologica (orecchio umano)
o in segnale misurabile (strumento di misura)
Livelli di pressione sonora (dB) nella vita quotidiana
SOGLIA DEL DOLORE
Aereo a reazione al decollo 130
Motori e reattori al banco/discoteca in talune situazioni 120
Martello pneumatico / allarme 110 - 120
Tromba di automobile / tessitura 100 - 110
LIMITE DI SOPPORTABILITA’
Motociclo in accelerazione 90 - 100
Traffico stradale / aspirapolvere 70 - 80
Conversazione / ufficio affollato 60 - 70
biblioteca / abitazione silenziosa 30 - 40
Tic tac di un orologio 20
Soglia di udibilità 5 – 10
Il RUMORE è invece prodotto da onde irregolari e non periodiche che generano una sensazione sgradevole e fastidiosa dell'orecchio
Il SUONO è prodotto da onde acustiche regolari e periodiche con uguale frequenza (toni puri)
IL SUONO e IL RUMORE
Effetti del rumore: dipendono principalmente dall’intensità e dalla durata dell’esposizione.
A livello uditivo l’esposizione a rumore elevato per tempi prolungati può determinare l’insorgenza di ipoacusia neurosensoriale bilaterale.
La sordità si instaura in 4 fasi
1. Ridotta capacità uditiva temporanea dopo esposizione a rumore, sensazione di orecchie ovattate
2. Apparente stato di benessere
3. Difficoltà alla percezione dei toni acuti
4. Difficoltà a percepire la conversazione
La fase 4 si instaura quando l’esposizione al rumore ha una durata tale da non consentire il recupero uditivo e si
parla pertanto di
IPOACUSIA DA RUMORE
GRANDEZZE:
Al fine di comprimere l’intervallo di variabilità della pressione sonora è stata
introdotta la scala logaritmica o scala dei livelli.
Il livello, espresso in dB, è pari a dieci volte il logaritmo decimale del rapporto
fra una data grandezza ed una grandezza di riferimento, omogenee fra di loro.
N.B.
La scala dei decibel non è lineare, per cui non si possono sommare i livelli
sonori in modo aritmetico ma occorre ricorrere ai logaritmi; ad es.:
80 dB + 80 dB = 83 dB. 3 dB in più equivale al raddoppio della potenza sonora
Per quantificare l’esposizione di un lavoratore al rumore si utilizza:
LIVELLO EQUIVALENTE
LAeq,Te
livello, espresso in dB, di un ipotetico rumore costante che, se sostituito al rumore reale per lo stesso intervallo di tempo T, comporterebbe la stessa quantità totale di energia sonora. VALORE ENERGETICO MEDIO
hEXL 8,
LIVELLO DI ESPOSIZIONE GIORNALIERA AL RUMORE: valore medio,
ponderato in funzione del tempo, dei livelli di esposizione al rumore per una
giornata lavorativa nominale di 8 ore, definito dalla norma internazionale ISO
1999:1990 punto 3.6. Si riferisce a tutti i rumori sul lavoro, incluso il rumore
impulsivo
ES. Intonaci industriali Capo squadra
Laeq,Te
Esposizione (%)
LEX,8h
Accanto al livello sonoro continuo equivalente viene infine utilizzato un secondo parametro, comunemente noto come livello di picco. Tale livello è definito come:
PRESSIONE ACUSTICA DI PICCO (Ppeak): valore massimo della
pressione sonora acustica istantanea ponderata in frequenza C
N.B. E’ molto importante nella valutazione del rumore impulsivo.
È noto infatti che a parità di contenuto energetico medio, un rumore che
presenta caratteristiche di impulsività costituisce un fattore di rischio aggiuntivo
per la salute di cui bisognerebbe tenere conto nella valutazione del rischio.
Ppeak
Valori limite di esposizione
LEX,8h = 87 dB(A)
Ppeak = 140 dB(C)
Valori superiori di esposizione che fanno scattare l’azione
LEX,8h = 85 dB(A)
Ppeak = 137 dB(C)
Valori inferiori di esposizione che fanno scattare l’azione
LEX,8h = 80 dB(A)
Ppeak = 135 dB(C)
D. Lgs. 81/08 - TITOLO VIII - CAPO II
Valori limite di esposizione e valori di azione
Ad ogni valore del livello sonoro LEX,8h viene affiancato anche un valore di picco a riconoscimento dell’aggravio di rischio uditivo rappresentato dal rumore impulsivo
1. Nell’ambito della valutazione dei rischi di cui all’art. 190, il datore di lavoro valuta il
rumore durante il lavoro, considerando:
a) livello, tipo e durata dell’esposizione, ivi incluso il rumore impulsivo;
b) I valori limite di esposizione e i valori di azione
c) tutti gli effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al
rumore;
d) tutti gli effetti sulla salute e sicurezza derivanti da interazione fra rumore e sostanze
ototossiche e vibrazioni;
e) tutti gli effetti sulla salute e sicurezza risultanti da interazione fra rumore e segnali di
avvertimento;
f) Le informazioni sull’emissione di rumore fornite dai costruttori delle attrezzature di
lavoro;
g) Esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre l’emissione di
rumore;
i) Le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria e quelle reperibili in letteratura
l) La disponibilità di DPI dell’udito con adeguate caratteristiche di attenuazione
Valutazione del rischio
NON SUPERAMENTO DEL VALORE INFERIORE DI AZIONE
LEX8h < 80 dB(A) – 135 dB(C)
OBBLIGHI D.L.:
- Valutazione del rischio
SUPERAMENTO DEL VALORE INFERIORE DI AZIONE
LEX8h > 80 dB(A) – 135 dB(C)
OBBLIGHI D.L.:
- Misura dei livelli di esposizione
- Informazione e formazione
- Sorveglianza sanitaria a chi ne fa richiesta o qualora il M. C. ne conferma l’opportunità
- Messa a disposizione dei D.P.I.
SUPERAMENTO DEL VALORE SUPERIORE DI AZIONE
LEX8h => 85 dB(A) – 137 dB(C)
OBBLIGHI D.L.: - Sorveglianza sanitaria
- Elabora ed applica un programma di misure tecniche ed organizzative volte a ridurre l’esposizione al rumore
- Fa tutto il possibile per assicurare che vengano indossati i D.P.I.
- Perimetra / limita l’accesso e munisce di adeguata segnaletica
SUPERAMENTO DEL
VALORE LIMITE DI ESPOSIZIONE LEX8h > 87 dB(A) – 140 dB(C)
OBBLIGHI D.L.:
AZIONI IMMEDIATE: RIDUZIONE DELL’ESPOSIZIONE
INDIVIDUAZIONE CAUSE
MODIFICHE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE
VALORE LIMITE DI ESPOSIZIONE
• Considerato che: - Ai fini di valutare il rispetto dei valori limite di
esposizione si tiene conto dell’attenuazione prodotta dai D.P.I..
- E’ estremamente raro individuare casi di esposizione media giornaliera superiore a 100 – 105 db(A).
- L’attenuazione dichiarata per i D.P.I. è normalmente superiore a 20 db.
• Si deduce che: - Il valore di 87 db(A), più che un vero e proprio valore
limite, rappresenta un “rafforzativo” dell’obbligo di impiego dei D.P.I..
La normativa prevede che il datore di lavoro, nell’ambito
del processo di valutazione, deve prendere in
considerazione, per quanto possibile a livello tecnico,
tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei
lavoratori derivanti da interazioni fra rumore e
sostanze ototossiche e fra rumore e vibrazioni
SOSTANZE OTOTOSSICHE
-Aumenta il rischio di perdita dell’udito
-Ha un possibile effetto addizionale (riduttivo) sulla capacità di comprensione del parlato
L’esposizione a solventi addizionata all’esposizione a rumore:
SOSTANZE OTOTOSSICHE
Organofosforati Miscela di solventi
Paraquat Combustibili
Stagno Percloroetilene
Manganese, Platino Disolfuro di Carbonio
Mercurio e derivati Acqua ragia
Piombo e derivati Etil-benzene
Cadmio N-Esano
Arsenico Xilene
Cianuro di Idrogeno Stirene
Monossido di Carbonio Toluene
No HAV <120 86,3 LEX,w
settimanale
Fresatore
Neri
Flavio
si WBV <120 78,8 LEX,w
settimanale
Carrellista – lavaggio
pezzi
Bruni
Marco
Si WBV 125 81,0 LEX,8h
Addetto presse e cesoie
Verdi
Massimo
No No 138 83,8 LEX,8h
Magazziniere –
raddrizzatore tubi
Bianchi
Romeo
No HAV 132 95,5 LEX,8h Sbavatore Rossi
Mario
Esp. a ototossici
Esp.a vibrazioni
dB(C) peak LEX
in
dB(A)
Parametro di
riferimento
Mansione Cognome
e
Nome
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D.P.I. (dispositivi di protezione individuale)
- INSERTI (ovatte e filtri da introdurre nel condotto uditivo)
- CUFFIE (adatte a esposizioni prolungate, più efficaci degli inserti, permettono l’ascolto della voce di conversazione)
- CASCHI (indicati per attività particolarmente
rumorose, ingombranti, non permettono
l’ascolto della voce di conversazione)
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• Protezione adeguata max 80 dB(A) e min 65 db(A)
• Adeguati alle condizioni di lavoro
• Rispondere alle esigenze ergonomiche o di salute
(vanno scelti previa consultazione dei lavoratori
o dei loro rappresentanti)
• Obbligo di addestramento all’uso
• Inoltre il D.L. deve verificarne l’efficacia
Es. Verificando che non si siano determinati peggioramenti nella
funzionalità uditiva dei lavoratori del gruppo omogeneo; nel caso
affrontare il problema con il M.C.
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D.P.I. Valutazione dell’attenuazione sonora di un protettore auricolare
Metodo SNR
L’Aeq = LCeq - SNR
ES.
LCeq = 105 dB(C)
SNR = 30 dB(A)
L’Aeq = LCeq – SNR
L’Aeq = 105 – 30 = 75 dB(A)
30
ES. Ambiente con rumore stazionario LCeq = 105 dB
Protettore auricolare con attenuazione (SNR) = 30 dB
•Se il protettore auricolare è indossato per 8 h, il livello effettivo all’orecchio è :
L’Aeq,8h = 105 – 30 = 75 dB
•Se il protettore auricolare è indossato per
7 h e 30 min, il livello effettivo all’orecchio è:
L’Aeq,8h = 105 – 12 = 93 dB
La valutazione del rischio
RUMORE E VIBRAZIONI:
esperienze lavorative ed
eventuali proposte di soluzione
Giornate degli RLS
IN ITALIA
IL 26 % DEI LAVORATORI
E’ ESPOSTO A
VIBRAZIONI MECCANICHE
- 11% con esposizione giornaliera continua
o quasi con utensili e/o macchine vibranti
- 8% con tempo di esposizione tra ¾ e ½ del turno di lavoro
- 7% con esposizione corrispondente a ¼ del turno di lavoro
IL CAPO III E’ ENTRATO IN VIGORE DAL 1/1/2009
PER LE AZIENDE CHE HANNO EFFETTUATO LA VALUTAZIONE AI SENSI DELLA
NORMATIVA PREVIGENTE (D.Lgs. 187/2005):
AGGIORNAMENTO DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI QUALORA
LE VARIAZIONI INTRODOTTE DAL TITOLO VIII DEL “TESTO UNICO”
RICHIEDANO AZIONI DI PREVENZIONE PRECEDENTEMENTE TRASCURATE O
NON RISCHIESTE.
NORMATIVA DI RIFERIMENTO D.LGS. N° 81 DEL 9/4/2008
Titolo VIII (AGENTI FISICI – rumore, ultrasuoni, infrasuoni, vibrazioni, CEM, radiazioni ottiche artificiali, microclima, atmosfere iperbariche, radiazioni ionizzanti)
Capo III (PROTEZIONE DEI LAVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI)
Le vibrazioni meccaniche possono essere definite come un movimento
oscillatorio di un corpo solido intorno ad un punto o posizione di
riferimento.
Per la semplicità d’uso e l’efficacia dei sensori disponibili per la misura, l’accelerazione
è il fenomeno fisico che viene normalmente utilizzato per caratterizzare le vibrazioni, e
viene espressa in m/s2.
Il potenziale lesivo degli strumenti vibranti è correlato quasi esclusivamente alla
frequenza ed all’accelerazione. Quanto più è elevata la frequenza tanto meno l’effetto
lesivo si propaga dal punto di contatto
DEFINIZIONI
• Vibrazioni inferiori a 2 Hz: agiscono su tutto
l’organismo. Sono provocate da alcuni mezzi di
trasporto e determinano nell’uomo effetti noti
come “mal di mare”, “mal d’auto”, ecc
(stimolazione vestibolare).
DEFINIZIONI
• Vibrazioni comprese fra 2 e 20 Hz:
agiscono su tutto l’organismo e sono
prodotte dagli autoveicoli, dai treni, dai
trattori, dalle gru, ecc. e sono trasmesse
all’uomo attraverso i sedili e il pavimento
e determinano nell’uomo alterazioni
degenerative a carico della colonna
vertebrale
• Vibrazioni superiori a 20 Hz:
prodotte principalmente da
utensili portatili e trasmesse agli
arti superiori. Agiscono: su
settori limitati del corpo e sono
prodotte da trapani elettrici,
motoseghe, ecc e determinano
sull’uomo lesioni osteoarticolari a
carico dell’arto superiore e
disturbi neurovascolari
(angioneurosi) a carico dell’arto
superiore.
DEFINIZIONI
DEFINIZIONI (art. 200)
Vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio (HAV)
le vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al sistema mano-braccio nell'uomo, comportano un rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare disturbi vascolari, osteoarticolari, neurologici o muscolari
Si riscontra in lavorazioni:
• in cui si impugnino utensili vibranti o materiali sottoposti a
vibrazioni o impatti.
• in cui vi è contatto delle mani con l'impugnatura di utensili
manuali o di macchinari condotti a mano.
Principali lavorazioni Tipologia di utensile
Edilizia - lapidei, metalmeccanica Scalpellatori, Scrostatori, Rivettatori
Edilizia - lavorazioni lapidei Martelli Perforatori
Edilizia - estrazione lapidei Martelli Demolitori e Picconatori
Metalmeccanica Trapani a percussione
Metalmeccanica, Autocarrozzerie Avvitatori ad impulso
Fonderie - metalmeccanica Martelli Sabbiatori
Metalmeccanica Cesoie e Roditrici per metalli
Metalmeccanica - Lapidei - Legno Levigatrici orbitali e roto-orbitali
Metalmeccanica - Lapidei - Legno Seghe circolari e seghetti alternativi
Metalmeccanica - Lapidei - Legno Smerigliatrici Angolari e Assiali
Metalmeccanica - Lapidei - Legno Smerigliatrici Diritte per lavori leggeri
Lavorazioni agricolo-forestali Motoseghe
Lavorazioni agricolo-forestali Decespugliatori
Manutenzione aree verdi Tagliaerba
Lavorazioni agricolo-forestali Motocoltivatori
Palletts, legno Chiodatrici
Produzione vibrati in cemento Compattatori vibro-cemento
Produzione vibrati in cemento Iniettori elettrici e pneumatici
Metalmeccanica, Lavorazioni artistiche Limatrici rotative ad asse flessibileTrasporti etc. Manubri di motociclette
Lavorazioni lapidei (porfido) Cubettatrici
Calzaturifici Ribattitrici
Odontoiatria Trapani da dentista
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Sindrome da vibrazioni mano-braccio (Hand Arm Vibration Syndrome: HAVS)
Insieme di segni e sintomi associati a prolungata esposizione a vibrazioni ad alta frequenza che si
trasmettono al sistema mano-braccio
• Alterazioni vascolari
• Alterazioni neurologiche
• Alterazioni muscolo-scheletriche
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SINDROME DA VIBRAZIONI MANO BRACCIO lesioni vascolari
Forma secondaria di fenomeno di
Raynaud (comunemente denominata “sindrome del
dito bianco”)
Quarta patologia professionale indennizzata dall’INAIL
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Angiopatia da strumenti vibranti Prevalenza
• In aree geografiche a clima caldo
la prevalenza varia tra 0 e 5%
nei lavoratori esposti
• Nei Paesi Nordici la prevalenza
è pari a 80-100% tra i lavoratori
esposti contemporaneamente
a basse temperature e vibrazioni
(Griffin, 1990; Koskimies et al., 1992; Gemne et al., 1993; European Committee for Standardization, 1996; Bovenzi, 1998)
Prevalenza maggiore in caso di abitudine al fumo di sigaretta
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Interessamento delle
dita maggiormente
esposte al microtrauma
vibratorio
Comparsa di pallore
locale e delimitato alle
dita
SINDROME DEL DITO BIANCO
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• Neuropatie del nervo mediano, ulnare e radiale del polso
• Compromissione della componente sensitiva
• Ipoestesie, parestesie, riduzione della sensibilità termica, riduzione della presa di precisione
SINDROME DA VIBRAZIONI MANO BRACCIO
lesioni neurologiche
SINDROME DA VIBRAZIONI MANO BRACCIO lesioni muscoloscheletriche
• Lesioni tendinee: polso
• Lesioni osteoarticolari di tipo cronico-degenerativo con particolare interessamento di polsi e gomiti
• Lesioni tendinee: tendinite dei muscoli flessori della mano
• Lesioni osteoarticolari: cisti, vacuoli delle ossa carpali e metacarpali, artrosi dei polsi, artrosi ed osteofitosi dei gomiti (sperone oleocranico)
SINDROME DA VIBRAZIONI MANO BRACCIO
lesioni muscoloscheletriche
Si riscontra in lavorazioni a bordo di:
• mezzi di movimentazione usati in industria ed edilizia,
• mezzi di trasporto
• in generale macchinari industriali vibranti che trasmettano vibrazioni al corpo intero.
Vibrazioni trasmesse al corpo intero (WBV):
le vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al corpo
intero, comportano rischi per la salute e la sicurezza
dei lavoratori, in particolare lombalgie e traumi del
rachide.
DEFINIZIONI (art. 200)
Principali settori di impiego Macchinario
Edilizia, lapidei, agricoltura Ruspe, pale meccaniche, escavatori
Lapidei, cantieristica Perforatori
Agricoltura Trattori, Mietitrebbiatrici
Cantieristica, movim. industriale Carrelli elevatori
Cantieristica, movim. industriale Trattori a ralla
Trasporti, servizi spedizioni etc. Camion, autobus
Trasporti, marittimo Motoscafi, gommoni, imbarcazioni
Trasporti, movimentazione industriale Trasporti su rotaia
Protez.civile, Pubblica sicurezza etc. Elicotteri
Pubblica sicurezza, servizi postali, etc. Motociclette, ciclomotori
Cantieristica, movim. industr. Autogru, gru
Vibrati in cemento, varie industriali Piattaforme vibranti
Sanità Autoambulanze
VIBRAZIONI TRASMESSE AL CORPO INTERO W.B.V. (Whole Body Vibration)
• Patologie del rachide lombare
• Disturbi cervicobrachiali
• Disturbi digestivi
• Disturbi circolatori nel sistema venoso periferico
• Effetti sull’apparato riproduttivo femminile
• Effetti cocleo-vestibolari
Livello di azione giornaliero di esposizione
Livello limite giornaliero di esposizione
VALORI LIMITE (art. 201)
VIBRAZIONI TRASMESSE AL SISTEMA MANO-BRACCIO
Livello di azione giornaliero di esposizione
2,5 m/s2
Livello limite giornaliero di esposizione
5 m/s2 20 m/s2 (periodi brevi)
VIBRAZIONI TRASMESSE AL CORPO INTERO
Livello di azione giornaliero di esposizione
0,5 m/s2
Livello limite giornaliero di esposizione
1 m/s2 1,5 m/s2 (periodi brevi)
Livello di AZIONE giornaliero di esposizione
Livello LIMITE giornaliero di esposizione
NON C’E’ RISCHIO
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (BONIFICHE)
SORVEGLIANZA SANITARIA
MISURE IMMEDIATE PER RIPORTARE
L’ESPOSIZIONE AL DI SOTTO DEL LIMITE
1. nell’ambito di quanto previsto dall’art. 181, il datore di lavoro valuta e,
quando necessario, misura i livelli di vibrazioni meccaniche a cui i lavoratori
sono esposti.”
2. Il livello di esposizione alle vibrazioni meccaniche può essere
valutato mediante l'osservazione delle condizioni di lavoro specifiche e il
riferimento ad appropriate informazioni sulla probabile entità delle vibrazioni
per le attrezzature o i tipi di attrezzature nelle particolari condizioni di uso
reperibili presso banche dati dell'ISPESL o delle regioni o, in loro assenza,
dalle informazioni fornite in materia dal costruttore delle attrezzature.
Questa operazione va distinta dalla misurazione, che richiede l'impiego di
attrezzature specifiche e di una metodologia appropriata e che resta comunque
il metodo di riferimento
VALUTAZIONE DEL RISCHIO (art. 202)
VALUTAZIONE DEL RISCHIO (art. 202) Nella valutazione il Datore di Lavoro tiene conto di:
a) il livello, il tipo e la durata dell'esposizione (incluse vibrazioni intermittenti o a
urti ripetuti) b) i valori limite di esposizione e i valori d'azione
c) gli eventuali effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori
particolarmente sensibili al rischio;
d) gli eventuali effetti indiretti sulla sicurezza dei lavoratori risultanti da
interazioni tra le vibrazioni meccaniche e l'ambiente di lavoro o altre
attrezzature; e) le informazioni fornite dal costruttore dell'attrezzatura di lavoro;
f) l'esistenza di attrezzature alternative progettate per ridurre i livelli di
esposizione alle vibrazioni meccaniche;
h) condizioni di lavoro particolari, come le basse temperature;
i) informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, comprese quelle reperibili
nella letteratura scientifica.
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (ART. 203)
Quando sono superati i valori d’azione il Datore di Lavoro elabora un programma di misure tecniche organizzative per ridurre al minimo l’esposizione:
a) Altri metodi di lavoro che comportano una minore esposizione
b) Scelta di attrezzature ergonomiche che producono il minor livello possibile di vibrazioni
c) Fornitura di dispositivi accessori per ridurre i rischi di lesioni (DPI)
d) Adeguati programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoro
e) Progettazione ed organizzazione dei posti di lavoro
f) Informazione e formazione dei lavoratori sull’uso corretto e sicuro delle attrezzature
g) Limitazione della durata e dell’intensità dell’esposizione
h) Organizzazione degli orari con adeguate pause
i) Fornitura di indumenti per la protezione dal freddo e dall’umidità
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (ART. 203)
Se, nonostante le misure adottate, il valore limite di
esposizione è stato superato, il datore di lavoro prende
misure immediate per riportare l'esposizione al di sotto di
tale valore, individua le cause del superamento e adatta, di
conseguenza, le misure di prevenzione e protezione per
evitare un nuovo superamento.
SORVEGLIANZA SANITARIA (art. 204)
Vanno sottoposti a sorveglianza sanitaria i lavoratori esposti a vibrazioni
superiori al valore di azione
Periodicità: 1 volta l’anno o con periodicità diversa decisa dal medico
competente con adeguata motivazione
INFORMAZIONE E FORMAZIONE
In base all’art 184
I lavoratori esposi ai rischi fisici devono ricevere informazione e formazione riguardo:
a) Misure adottate per ridurre il rischio
b) Valori d’azione e valori limite di esposizione
c) Risultati delle valutazione e/o misurazione delle vibrazioni e le potenziali lesioni derivanti dalle attrezzature di lavoro
d) Individuazione e segnalazione degli effetti negativi dell’esposizione
e) Circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto alla sorveglianza sanitaria
f) Procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l’esposizione
g) Uso corretto dei DPI
Metodi di valutazione del rischio
Banca Dati ISPESL http://www.ispesl.it/test/lineeGuida.htm
Banca Dati ISPESL
Impugnatura a 40 cm dalla sonda Impugnatura a 100 cm dalla sondaImpugnatura a 40 cm dalla sonda Impugnatura a 100 cm dalla sondaImpugnatura a 40 cm dalla sonda Impugnatura a 100 cm dalla sondaImpugnatura a 40 cm dalla sonda Impugnatura a 100 cm dalla sonda
Banca Dati INAIL 2004 http://www.inail.it/pubblicazionieriviste/tuttititoli/rischio/vibrazioni/indice.htm
Banca Dati INAIL 2004
Banca Dati INAIL 2004
BANCA DATI – LIMITI DI IMPEGO
• Non è sempre semplice trovare nella Banca Dati l’attrezzatura sufficientemente simile a quella effettivamente in uso.
• I dati riportati sono caratterizzati, a parità di attrezzatura, da una discreta variabilità che porta ad intervalli numerici a volta molto ampi. In tali casi si dovrebbe utilizzare l’estremo superiore dell’intervallo.
• Nel caso in cui l’attrezzatura effettivamente in uso sia datata e non soggetta a corretta manutenzione, l’impiego della banca dati potrebbe comunque portare ad una sottostima del rischio.
• Nel caso in cui la banca dati riporti valori di esposizione superiori al valore di azione o addirittura al valore limite, la corretta applicazione delle misure di prevenzione e protezione (art. 203, D.Lgs. 81/2008) risulta di difficile applicazione, non essendo noti i valori di esposizione reali.
Banca Dati
UTILIZZO VALORI DICHIARATI DAL PRODUTTORE
Per le macchine portatili tenute o condotte a mano, tra le altre informazioni
incluse nelle istruzioni per l’uso, deve essere dichiarato "il valore medio quadratico
ponderato in frequenza dell’accelerazione cui sono esposte le membra superiori quando
superi i 2,5 m/s2". Se l’accelerazione non supera i 2,5 m/s2 occorre segnalarlo.
D.P.R. 459/96 – Direttiva Macchine
Per quanto riguarda i macchinari mobili, la Direttiva prescrive al punto 3.6.3. che le
istruzioni per l'uso contengano, le indicazioni del valore quadratico medio ponderato, in
frequenza, dell'accelerazione cui é esposto il corpo (piedi o parte seduta) quando superi
0,5 m/s2; se tale livello é inferiore o pari a 0,5 m/s2, occorre indicarlo.
N.B.
Generalmente i valori di emissione dichiarati dal produttore sono ottenuti in condizioni di impiego standardizzate, conformemente a specifiche procedure di misura definite per ciascun macchinario dagli standard ISO-CEN. Tali standard prevedono l’effettuazione di misure in condizioni operative non necessariamente corrispondenti a quelle di reale impiego di ciascun macchinario.
In che misura, i valori di emissione dichiarati dal produttore sono utilizzabili
nella valutazione e prevenzione del rischio vibrazioni?
L’ ISPESL fornisce coefficienti moltiplicativi ottenuti in una serie di condizioni
sperimentali da utilizzare per poter ottenere una stima dei valori di A(8) riscontrabili in
campo a partire dai dati di certificazione.
I dati del costruttore non vanno utilizzati quando:
UTILIZZO VALORI DICHIARATI DAL PRODUTTORE
il macchinario non è usato in maniera conforme a quanto indicato dal costruttore;
il macchinario non è in buone condizioni di manutenzione;
il macchinario è stato modificato;
il macchinario non è uguale a quello indicato (differente marca – modello).
Macchina
Normativa
di
riferimento
Condizioni di
lavoro
durante il
test
Reali
condizioni di
uso
Fattore di
correzione Note
Martelli
perforatori
EN50144-
2-6
Perforazione
di cemento Tutte 2
Solo trapano senza
percussione valore inferiore
Demolitori EN50144-
2-6
Assorbitore a
sfere di
acciaio
Perforazione
cemento e/o
muratura
1,5
Il fattore di correzione è
valido unicamente se il
macchinario è impiegato
conformemente a quanto
prescritto dal costruttore
Trapani tutti
eccetto
percussione
EN50144-
2-1
Misure a
vuoto alla
velocità
massima
Tutte le
operazioni di
trapanatura e
avvitatura (no
percussione)
1 Tutte ad eccezione impatto
Trapani a
percussione
EN50144-
2-1
Foratura di
cemento con
agglomerati
Tutte le
operazioni di
trapanatura e
avvitatura (no
percussione)
1,5 Solo percussione
Levigatrici
(tutte)
EN50144-
2-4
Smerigliatura
di lastra di
alluminio
Tutte le
operazioni di
smerigliatura
(non
lucidatura)
1,5 con lucidatura valore
inferiore
Smerigliatrici
(tutte)
EN50144-
2-3
Disco
sbilanciato a
vuoto
Tutte le
operazioni di
smerigliatura
(non
lucidatura)
1,5 con lucidatura valore
inferiore
Seghetto
alternativo
EN50144-
2-10
Taglio di
multistrato
Taglio di
diversi
materiali
1,5
Il fattore di correzione è
valido unicamente se il
macchinario è impiegato
conformemente a quanto
prescritto dal costruttore
Seghe
circolari
EN50144-
2-11
Taglio di
multistrato
Taglio di
diversi
materiali 2,0
Il fattore di correzione è
valido unicamente se il
macchinario è impiegato
conformemente a quanto
prescritto dal costruttore
Avvitatori EN50144-
2-2
Velocità
massima a
vuoto
Avvitatura su
vari materiali 1,5
Il fattore di correzione è
valido unicamente se il
macchinario è impiegato
conformemente a quanto
prescritto dal costruttore
Motosega a
catena
EN 50144-
2-13 Taglio legno
Lavori di
cantieristica e
carpenteria
1
valori riscontati in campo
tipicamente uguali a valori
certificati
Tabella 5 Macchine elettriche. Coefficienti moltiplicativi (fattore di correzione) per calcolare l’esposizione stimata in campo a partire dai dati di certificazione
UTILIZZO VALORI DICHIARATI DAL PRODUTTORE
Macchina
Normativa
di
riferimento
Condizioni di
lavoro
durante il test
Reali condizioni di uso
Fattore di
correzione Note
Martelli e
scalpelli a
percussione
EN28662-
2 :1992
Assorbitore a
sfere di
acciaio
Tutte 1,5 - 2,0
1,5 per uso come
rivettatore e scrostatore;
2,0 per tutti gli altri usi
Martelli
perforatori
per lapidei e martelli
rotativi
EN28662-
3 :1994
Foratura di
cemento
Perforazione
lapidei e cemento
2,0
Smerigliatrici
(tutte)
EN28662-
4 :1995
Disco sbilanciato a
vuoto
Tutte le
operazioni di smerigliatura
(non
lucidatura)
1,5 non applicabile per utensili
di taglio e spazzole acciaio
Smerigliatrici
(tutte)
EN28662-
4 :1995
Disco
sbilanciato a
vuoto
taglio 2,0 applicabile per spazzole
acciaio
Demolitori
stradali e
picconatori
per roccia
edilizia ecc.
EN28662-
5 :1994
Assorbitore a
sfere di
acciaio
demolizione
cemento e
asfalto 2,0
1,5 demolizione asfalto
(nel caso di dispositivi
antivibrazioni l'esposizione
dipende sensibilmente
dalla forza di spinta. Il
fattore di correzione è
valido unicamente se il
macchinario è impiegato conformemente a quanto
prescritto dal costruttore)
Trapani a
percussione
EN28662-
6 :1995
foratura a
percussione in
condizioni
standardizzate
foratura a
percussione 1,5
Cacciaviti a
pistola e
diritti
avvitatori
EN28662-
7 :1997
Prova su
supporto di
test
Tutte 1,5 nessuna
Levigatrici
orbitali e
rotorbitali
EN28662-
8 :1997
Levigatura su
superficie di
acciaio
standard con
carta abrasiva
Tutte 1,5 applicabile solo per buone
condizioni manutentive
Compattatore
costipatore
(pestelli)
EN28662-
9 :1996
Percussione
su superficie
standard
Tutte 1,5 nessuna
Cesoie e
roditrici
EN28662-
10 :1998
Taglio di fogli
di metallo Tutte 1,5 nessuna
Chiodatrici
CEN
ISO/TS
8662-
11:2004
n.d.
Tabella 6 Macchine pneumatiche. Coefficienti moltiplicativi (fattore di correzione) per calcolare l’esposizione stimata in campo a partire dai dati di certificazione
UTILIZZO VALORI DICHIARATI DAL PRODUTTORE
• Quando non è possibile fare ricorso alle
banche dati esistenti, occorre rivolgersi alla
misurazione strumentale, che richiede:
- Personale tecnico qualificato
- Attrezzature specifiche
- Metodologia appropriata
STRUMENTI DI MISURA
STRUMENTI DI MISURA
STRUMENTI DI MISURA - HAV
SISTEMA DI ACQUISIZIONE
ACCELLEROMETRO TRIASSIALE
FILTRO
STRUMENTI DI MISURA - HAV
STRUMENTI DI MISURA - WBV
ACCELEROMETRO TRIASSIALE CON ADATTATORE A CUSCINO PER IL RILIEVO DELLE VIBRAZIONI AL
CORPO INTERO.
Dispositivi di Protezione Individuale
Attenuazione ottenuta sul
campo < 10%
Attenuazione
ottenuta sul
campo 10% -
20%
Attenuazione ottenuta sul
campo 40% - 60%
GUANTI ANTI VIBRANTI
Tipologia di utensile Attenuazione attesa delle vibrazioni (%)
Utensili di tipo percussorio < 10%
Scalpellatori e Scrostatori – Martelli rivettatori
< 10%
Martelli Perforatori < 10%
Martelli Demolitori e Picconatori < 10%
Trapani a percussione < 10%
Avvitatori ad impulso < 10%
Martelli Sabbiatori < 10%
Cesoie e Roditrici per metalli < 10%
Martelli piccoli scrostatori < 10%
Utensili di tipo rotativo
Levigatrici orbitali e roto-orbitali 40% - 60%
Seghe circolari e seghetti alternativi 10% - 20%
Smerigliatrici angolari e assiali 40% - 60%
Motoseghe 10% - 20%
Decespugliatori 10% - 20%
Livelli di protezione
minimi ottenibili
dai guanti anti-
vibrazione stimati per
alcune tipologie di
utensili.
GUANTI ANTI VIBRANTI
GUANTI ANTI VIBRANTI
DEVONO ESSERE CERTIFICATI E MARCATI CE,
DEVONO AVERE UNA SCHEDA TECNICA
DEVONO ESSERE OMOLOGATI SECONDO LA UNI EN ISO 10819: 1998
N. B.
- Non offrono attenuazioni comparabili con i DPI uditivi (non sono in grado di
proteggere adeguatamente i lavoratori e riportare i livelli di esposizione a valori
inferiori ai valori limite)
- Non è facile sapere se e quando attenuano su un dato attrezzo
- Non funzionano sui utensili di tipo percussorio
I SEDILI SONO EFFICACI?
Spesso i sedili montati sui mezzi non riducono le vibrazioni trasmesse al
conducente, anzi, nell’intervallo 1 Hz ÷ 20 Hz, amplificano talvolta anche di un
fattore 2-3 e oltre le vibrazioni.
1. SEDILI ANTIVIBRANTI
Progettazione ad hoc di sedili antivibranti
passivi (meccanici, idraulici, pneumatici) o
attivi (Active Vibration Control)
I silent block sono supporti antivibranti utilizzati per
ridurre le vibrazioni che raggiungono le cabine delle
macchine movimento terra e dei trattori agricoli o
forestali, vibrazioni generate principalmente dalle
asperità del terreno e dalla presenza di buche e
avvallamenti e che giungono all’operatore mediante
la catena di trasmissione costituita dalle ruote, dagli
assali, dal telaio della cabina e dal gruppo sedile
2. SILENT BLOCK
Sono costituiti da:
• parte elastomerica (gomma naturale)
• parti metalliche di supporto (per il fissaggio)
CORSO ___________________________
Docente____ 81
Grazie per l’attenzione
PROGETTAZIONE - AMBIENTE - SICUREZZA - SERVIZI Via Cairoli, 22 44121 - Ferrara (Italy) Tel 0532 247713 (r.a.) Fax 0532 215574 e.mail: [email protected]