top class italia style magazine (autumn 2012)

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20 12 Autumn

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TOP CLASS ITALIA Style Magazine 13

Enea CasadeiPresidente e Direttore ResponsabileTop Class Italia Style Magazine

Tra Scipione, Caronte e i venti caldi del sud, l’estate appena tra-scorsa e che purtroppo sta volgendo al termine, è apparsa, per molti aspetti, più strana e più pazza che mai!Per molti, infatti, è stata sicuramente l’estate delle preoccupazio-ni e più che sotto l’ombra dell’ombrellone gli italiani l’hanno tra-scorsa all’ombra dello spread, il tutto condito con il gossip che, come si sa, nel Bel Paese è di moda. Ora prepariamoci, però, ad accogliere la nuova stagione autunnale, famosa per le riparten-ze e la ripresa della maggior parte delle attività dopo la meritata pausa estiva. È fondamentale, però, che questa ripartenza sia af-frontata con la massima cura e consapevolezza da parte degli ita-liani in generale e degli imprenditori in particolare: la consape-volezza delle proprie risorse. Scoraggiarsi è molto semplice, ma non può esserci concesso, in quanto il nostro Paese ha un tesoro troppo grande e importante da difendere. Un tesoro che spazia dalle bellezze del territorio allo splendore della storia italiana, valorizzata ed evidenziata in numerosi musei e siti archeologici italiani. Un tesoro che non è solo cultura, ma di fatto anche alta imprenditorialità, con eccellenze che derivano da una tradizione artigiana che si è sempre più evoluta, ampliata, arricchita, sen-za dimenticare la cura del dettaglio e della qualità. Con l’arrivo dell’autunno torneranno anche i colori di stagione, riflessi nelle collezioni d’alta moda, nelle avanguardie artistiche e negli ogget-ti di design. In questa edizione troverete argomenti di assoluta attualità e originalità che, se non per altro, serviranno per farvi sognare un po’ di più, per tenervi informati sulle novità economi-che e di prodotto delle multinazionali, nonchè per ricaricarvi di ossigeno e di nuova energia per poter affrontare serenamente e con maggiore spinta morale e commerciale il prossimo autunno. Musica, moda, cult, giochi, viaggi e chicche del momento: anche in questa edizione, come sempre, troverete tutti i riferimenti per vivere da protagonisti e sempre al top. Saranno svelati ufficial-

Autumn 2012Editoriale

mente tutti i dettagli relativi alle prestazioni e alle caratteristiche di alto design racchiuse nella nuova Porsche 911 Carrera, nonché le particolarità del mondiale Porsche Carrera Cup 2012 e delle più impegnative e affascinanti competizioni sportive internazio-nali su quattro e due ruote. Spazieremo, quindi, dalla moda più cool del momento ai divertimenti di lusso anche per i più piccini, dai reportage sulle mete di moda quest’anno ai locali più in da vi-sitare almeno una volta nella vita. Top Class Italia Style Magazine è, però, anche solidarietà con l’anteprima di “Italia Loves Emi-lia”, il maxiconcerto che vedrà salire sul palco del Campovolo di Reggio Emilia a settembre 14 tra le migliori voci d’Italia per dare una…nota anche ai paesi terremotati d’Emilia. Non manche-ranno, poi, le novità 2012 relative alla nautica: le personalizza-zioni dei cantieri navali Ferretti Custom Line e la presentazione della novità assoluta di casa Azimut Yachts, il 55S. Nell’ambito della moda e del fashion market anche il brand Levi’s si rinnova, presentando la serie d’elite “commuter” per soddisfare anche la clientela più esigente e che si sposta spesso in città in bicicletta. Parleremo, inoltre, dell’apertura del nuovo polo produttivo cine-se di casa Brembo, delle novità Garmin per il nuoto, dei como-dissimi e raffinatissimi materassi in lattice Fabricatore, della vita monegasca durante il GP di Montecarlo e di molte altre novità del Principato di Monaco raccontate, alla nostra redazione, diret-tamente dall’attuale Managing Director del gruppo SBM, Luca Allegri. Consiglieremo ai lettori dove poter noleggiare, a condi-zioni davvero uniche ed esclusive, auto da sogno, ville di lusso, megayachts e, direttamente da Maranello, vi presenteremo, per la prima volta in assoluto, l’azienda leader in Italia nel settore test drive di vetture Ferrari a tempo: Pitlane Red Passion. Per Dol-cenera, invece, un anno pieno di meritati successi musicali. Fra le importanti ricorrenze dell’anno ricordiamo il 20° anniversario di Disneyland®Paris e i 100 anni di Milano Marittima. L’essenzia-le, dunque, è seguire una linea che si allontani dalla bieca poli-tica di riduzione dei costi dirigendosi, invece, verso investimenti innovativi e competitivi che partano dalla solida base di un’eco-nomia di serie A. Ecco allora che l’autunno potrebbe essere un valido motivo per un nuovo salto in avanti verso la creatività per le imprese e per le eccellenze che tornano al lavoro, per ricomin-ciare un percorso in continua evoluzione. L’importante è prose-guire sulla strada intrapresa, ancorarsi saldamente al filo d’Arian-na dell’eccellenza, creando sempre la giusta sinergia tra eleganza, qualità, innovazione e tradizione. Top Class Italia Style Magazine saprà consigliarvi sempre al me-glio: economia, shopping, percorsi gastronomici e culturali, un binomio indissolubile e una moda sempre più diffusa. E nell’an-no di Londra 2012, le olimpiadi porteranno una pioggia di novi-tà anche per i più piccini. Quali? Le scoprirete sfogliando e leg-gendo questa nuova edizione di Top Class Italia Style Magazine. Buona lettura a tutti!

"C'è una forza motrice più forte del vapore, dell'elettricità e dell'energia atomica:la volontà"

Alla mia famiglia e a Jo Price(To my family and Jo Price)

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TOP CLASS ITALIA Style Magazine14

LUXURY RENTSPitlane Red Passion, il sogno di guidare una Ferrari che diventa realtà 50

LUXURY RENTSPitlane Red Passion, apre anche a Modena e aForte dei Marmi 52

HOTEL & RESTAURANTSDUE DIAMANTI all'ombra della "Madunina" 54

FASHION BARIL CAFÉ TRUSSARDI in armonia con "La Scala" 56

LIVE MUSIC"ITALIA LOVES EMILIA", i big della musica italiana in concerto al CAMPOVOLO di Reggio Emilia per sostenere le popolazioni emiliane colpite dal terribile sisma 58

FASHION WATCHEberhard & Co. presenta Tazio Nuvolari Data, il fascino di un mito custodito in un segnatempo dal design accattivante e grintoso 60

STYLE & DESIGNPININFARINA, maestro di design: la bellezza universale e senza tempo 62

STYLE & DESIGNLa cucina Acropolis di Snaidero esposta al "Pininfarina in London" nell'ambito dell'International Architecture and Design Showcase 64

SPORTMotoGP 2012, il Circuito di Misano è intitolato a Marco Simoncelli 66

SPORTGP d'Italia (Mugello Circuit) 2012, gioie e dolori per un campionato indimenticabile 68

HI-TECHG DATA INTERNETSECURITY 2013, la soluzione ideale per la sicurezza in rete 70

LUXURY CHATIn arrivo un nuovo social network per l'elite 72

MUSICDOLCENERA, l'evoluzione di un'artista eclettica 74

MEDICAL RESEARCHCHIRURGIA PLASTICA, prestate attenzione alla scelta del chirurgo! 76

EVENTSIL FUTURO CANTA A CASTROCARO 78

EVENTSMONTE-CARLO FOOD&WINE, il Festival delle eccellenze vinicole e agroalimentari 80

ANNIVERSARY"Siate i benvenuti in questo luogo felice", parola di WALT DISNEY 82

ANNIVERSARYMILANO MARITTIMA, una storia gloriosa lunga cent'anni 84

EVENTSMISS ITALIA 2012, il sogno di 101 miss nel ricordo di ENZO MIRIGLIANI 86

CARSPEUGEOT RCZ, molto più di una concept-car che diventa realtà 88

CARSPEUGEOT 508 RXH, ibrida e bella 90

Sommario Autumn

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Style Magazine Luglio Italy.indd 1 02/07/12 11.51

EDITORIALE 13

LUXURY CARSNUOVA PORSCHE 911 CARRERA, l'icona più prestigiosa delle auto sportive si rinnova 18

SPORTCARRERA CUP ITALIA e GT 2012, la competizione, il lusso della sportività 20

LUXURY YACHTSFERRETTI CUSTOM LINE, novità di lusso 22

LUXURY YACHTSAZIMUT YACHTS presenta la sua nuova perla, il 55S 24

FASHIONLUXOTTICA, tra tecnologia e design, le collezioniprimavera-estate Dolce&Gabbana e Ray-Ban celebrano il lusso e l'eleganza senza dimenticare la praticità 26

FASHIONNuova Collezione LEVI'S® COMMUTER, pronti a mordere la città in bicicletta 28

COMPANIESBREMBO, lo storico marchio sbarca in Cina 30

TECHNOLOGYIn acqua con Garmin Swim: non più un semplicecronografo, ma un vero e proprio computer watch 34

COMPANIESLa scienza del buon dormire si chiama FABRICATORE 36

INTERVIEWLUCA ALLEGRI al comando della prestigiosasocietà dell'hotellerie monegasca SBM 38

LUXURY EVENTSAMBER LOUNGE 2012, alta moda, star del cinema e vip durante la sfilata di beneficenza a Monaco 40

GOURMETSPAOLO SARI, il nuovo Executive Chef del leggendario Monte-Carlo Beach Hotel 41

EXCLUSIVE RENTSEXCLUSIVE NOLEGGI, supercar, ville, jet privati e megayachts a noleggio, il vero lusso è poter scegliere...il meglio 42

COMPANIESARRIVA QUEEN, la poltrona che merita la corona di regina 44

INTERVIEWA MONZA TORNA IL BRIVIDO DELLA F1 nel "tempio della velocità" 46

SPORTLa macchina magica dell'ESTATE OLIMPICA 48

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STYLE & DESIGNBERTONE, un secolo di CAR DESIGN 92

GOURMETSLa stella Michelin sul cielo di Ostuni 94

SPECIAL CAVESGROTTE DI CASTELLANA, un'estate... infernale! 96

GOURMETSL'alta cucina della Val Gardena conquista la stella Michelin 98

STYLE & DESIGN GRANDI DESIGNERS firmano una storia ricca di successi 100

FASHIONDelizioso passepartout, l'eleganza secondo MASSIMO SFORZA 102

COMPANIESIl mito dei Top Gun firmato Schaffhausen IWC 104

ECONOMY & FINANCIALCLOUD COMPUTING, la nuova tecnologia di frontiera per rilanciare l'economia italiana 106

COMPANIESETIHAD AIRWAYS propone piatti bio ed espande la partnership con Abu Dhabi Organics Farms 108

COMPANIESGiardini illuminati a regola d'arte grazie alle lampade di DETAS DLEDS 110

FOOD & BEVERAGEBERSANO, quando il vino diventa arte 112

FASHIONFELISI, un salto nella Roma della "DOLCE VITA"per la prossima collezione 114

FOOD & BEVERAGECANTINA TRAMIN, il vino che racchiude tutto il profumo del territorio 116

COMPANIESBREBBIA, pipe Made in Italy famose nel mondo 118

COMPANIESSIGARO TOSCANO, icona del buon vivere "Made in Italy" 119

FASHIONDIOR HOMME SPORT e DIOR ADDICT, prestigiose fragranze che celebrano il fascino della Costa Azzurra 120

FASHIONLe fragranze novità per lei e lui di SALVATORE FERRAGAMO 121

COMPANIESMONTECOLINO, l'erba voglio è artificiale 122

COMPANIESTRUDI E SEVI: sport, gioco, scuola e fantasia! 124

HI-TECHOLIMPIA SPLENDID "Ellisse HP", il portatile silenzioso ed efficiente per ogni stagione 126

WELLNESS & SPATrekking & SPA in alta Engadina 132

Top Class Italia Style Magazine è unapubblicazione edita e realizzata daTop Class Magazine Group Srl Editore

Presidente e Direttore Responsabile:ENEA CASADEI([email protected])([email protected])

Responsabile Advertising & Marketing:PAMELA DE VITIS([email protected])

Segreteria di redazione:ALICE BOLLATI([email protected])

Consulente progettuale:MARCO MONGELLI([email protected])

Direttore artistico e progetto grafico:STEFANIA SORCI([email protected])

Coordinamento Redazionale:ENEA CASADEI([email protected])

Consulente Editoriale:CARLO SEMPRINI([email protected])

Redazione:TOP CLASS MAGAZINE GROUP SrlVia Mons. Costante Maltoni, 98 - 47034 Forlimpopoli (FC)TEL. +39 0543 090657 Fax (Internazionale) +39 06 [email protected]

Preventivazione spazi pubblicitari e redazionali:[email protected]+39 335 1325899 - +39 0543 090657

Web-magazines:www.topclassmagazine.it - www.topclassmagazine.com

Hanno collaborato a questa edizione:Michele Virgili, Jacopo Carlesi, Silvia Poletti, Emanuela De Pinto, Monica Pezzella, Roberta Mazzacane, Valentina La Ferrera, Stefano Frati, Giada Menichetti, Manuela D'Angelo, Piera Marsilio, Piero Russo, Alessandra Menicucci, Giuliana Sotera, Enza Di Marco, Antonio Longo, Daniele Apruzzese, Daniele Miceli, Chiara Porzio, Angela Iantosca, David Borisier (FR), John Grewland (AUS), Walther Scott (ENG), Giulio Farris, Giusva Morris, Lidia Agnelli, Vittorio Nava, Gianluca Poerio, Massimo Mongelli.

Foto dei redazionali: Ove non sia espressamente indicato, tutte le foto pubblicate sono state ricevute in redazione, inviate dagli uffici stampa dei vari marchi/brands.

Stampa:Nannistampa Srl - Rimini

TOP CLASS ITALIA Style Magazine è una pubblicazione trimestrale di lifestyleimprenditoriale e di luxury locations italiane ed estere, con diffusione nazionalee internazionale.

Autorizzazione e Reg. Tribunale di Forlì n.10/2007 del 23 Luglio 2007Edizione: Autumn 2012

N. Iscrizione R.O.C. (REGISTRO degli OPERATORI di COMUNICAZIONE): n. 17669

2000-2012. © Top Class Italia Style Magazine - Tutti i diritti riservati. È vietata qual-siasi riproduzione anche se parziale di immagini e contenuti. Per il materiale tratto da fonte web, se esiste qualche abuso in proposito, siete pregati di avvisare e per qualsiasi delucidazione potete scrivere a: [email protected]. Abb. Post. Sped. A.p. 45% filiale di Forlì art.2 comma 20/b - legge 662/96

Sommario (segue)

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con superfici cariche di tensione, bordi modellati con estrema cura e dettagli disegnati con grande precisione, rimanendo, tuttavia, sempre e in modo inconfondibile una 911. La parte esterna è stata riprogettata completamente: nessuna linea è invariata, nessun raggio è rimasto lo stesso. È rimasto, inve-ce, il fascino: perfettamente in linea con la tradizione della 911, il linguaggio delle forme Porsche con linee tese e curve muscolose esprime potenza ed eleganza. Il passo ruote è sta-to allungato di 100 millimetri, la carreggiata è stata allarga-ta nella parte anteriore e l’altezza è stata ridotta. I designers hanno trasformato questi elementi in una nuova linea della 911, con un rapporto ottimale tra altezza e larghezza. È nata così un’auto sportiva con una presenza ancora più poderosa senza che sia variata la larghezza totale. Da ogni angolazione si nota il connubio tra gli elementi moderni di design e le caratteristiche tipiche delle Porsche che crea un quadro com-plessivo nuovo, fresco, ma anche familiare. La forma dei fari al bi-xeno previsti di serie è nuova, ma riprende la sagoma tonda tradizionale dei fari della 911. Il bordo luminoso sui parafan-

Luxury Carsdi Michele Virgili

Nuova Porsche 911 Carrera

l’icona più prestigiosa delle auto sportive si rinnova

Vi sentirete come uno dei migliori piloti del mondo alla guida della nuova 911 Carrera, l’ultima nata in casa Porsche. Una vettura leggera, aerodinamica, un’auto dalla grande per-sonalità e dalle innovative prestazioni che non rappresenta semplicemente un restyling della precedente versione, ma se-gna un deciso salto nel futuro, restando però saldamente lega-ta alla grande tradizione della casa di Stoccarda.Con questo nuovo modello si è cercato di portare anche su strada tutta l’esperienza accumulata da Porsche durante le più importanti competizioni in pista, soprattutto a livello di in-terazione fra pilota e macchina, come del resto dimostrano volante e cruscotto di nuova concezione. Presentato ufficialmente all'ultimo Salone di Francoforte, il nuovo modello 911 è entrato di fatto in commercio alla fine dello scorso anno. Alla ‘tenera età’ di 49 anni il design della Porsche 911 (sigla di progetto 991 mentre il vecchio modello era noto come 997) è più giovane che mai. La generazione in-teramente riprogettata dell’icona delle auto sportive si presen-ta alle luci della ribalta con una silhouette piatta e allungata,

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ghi anteriori attigui mette in risalto il loro taglio ancora più marcato e atletico. Il cofano anteriore ribassato, che si sviluppa tra i fari, riproduce ancora una volta la configurazione ‘topo-grafica’ tipica della Porsche i cui parafanghi sono sempre più alti del cofano. Nell’insieme, la nuova 911 Carrera si presenta in modo ancora più dinamico, rafforzando le sue caratteristi-che tipiche di Coupé, con un corpo più scolpito e atletico che mai e un’estetica emozionante ed equilibrata. Le forme ben marcate dei parafanghi e delle porte mettono maggiormente in risalto i passaruota che rendono la carrozzeria più sportiva e creano un contrasto intenso con le ruote più grandi in lega leggera con design inedito. La versione di base della 911 è, di serie, dotata di ruote Carrera da 19 pollici, mentre il modello S è equipaggiato con le ruote Carrera S da 20 pollici con una verniciatura nuova e particolarmente preziosa. I nuovi motori sono più potenti e performanti dei precedenti. Il più piccolo, quello della Carrera, è passato da un 3.6 da 345 cavalli a un 3.4 da 349, con un consumo dichiarato migliore del 13% (11,1 km/litro quello della nuova 911). Migliorata pure l’efficienza del 3.8 della Carrera S che passa da 385 CV e 9,4 km/litro a 400 CV e 10,5 km/litro. Tutto ciò è stato possibile grazie a una serie di piccoli accorgimenti che partono dal riscaldamento rapido del propulsore, in modo da aumentare in fretta la flu-idità del lubrificante, riducendo così attriti e consumi. Nuovi anche i cambi: un robotizzato a doppia frizione a sette marce (che non è una novità per la Porsche 911) e un innovativo ma-nuale con altrettanti rapporti. L’unico al mondo, quest’ultimo, con una settima “di riposo” che permette di ridurre il numero di giri alle andature autostradali.

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Interamente riprogettata, si presenta con una silhouette piatta e allungata

© Ufficio Stampa Porsche Italia

Nuovi motori più potenti e performanti

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Sportdi Enea Casadei

Carrera Cup Italia e GT 2012La competizione, il lusso della sportività

Porsche, si sa, ama le sfide, tecniche e sportive. Coniuga da sempre ricerca con passione, stile con lusso. Questi sono i cromosomi che costituiscono il DNA di un marchio che ha costruito nelle corse una sua credibilità granitica. Non c'è co-struttore al mondo che abbia vinto così tante gare come la Casa di Stoccarda, un primato che i tedeschi non hanno alcu-na intenzione di lasciarsi usurpare. E anche l'Italia contribui-sce, per la sua parte, a mantenere viva una tradizione inossida-bile. La Carrera Cup Italia ha virato il primo lustro di storia ed è ormai diventata un pilastro dell'attività agonistica a ruote coperte. Non si pecca certo di piaggeria nel definire la serie monomarca riservata alla GT3 Cup il Campionato di riferi-mento nell'ambito del Gran Turismo tricolore, un vero fiore all'occhiello sia per la qualità delle vetture che per il livello dei piloti. E nell'edizione 2012 si sta registrando un ulteriore motivo di interesse: cresce la presenza dei conduttori giovanis-simi, attratti dall'opportunità di creare un percorso agonistico

che possa portare al professionismo. La graduatoria, riservata agli Under 25, diventa il serbatoio di volti nuovi a cui attin-gere talenti da seguire. La strada è stata aperta dall'esempio di Andrea Amici che l'anno scorso ha puntato sulla Carrera Cup Italia per misurare le sue qualità: ha iniziato la stagione a Imola che non aveva nemmeno la patente di guida! Il laziale, quasi imberbe, ha saputo meritarsi il rispetto degli avversari e, pur commettendo delle ingenuità giovanili, ha mostrato una graduale maturazione. Marco Mapelli, che la classifica Under 25 l'ha vinta (il lombardo si è classificato anche secondo asso-luto), si è meritato la chiamata a Zuffenhausen per una sessio-ne di prove sotto l'occhio vigile dei tecnici della Motorsport. Si delinea, insomma, un fil rouge che indica ai piloti più pro-mettenti l'opportunità di crearsi un cordone ombelicale di-rettamente con la Casa madre, da sempre sensibile ai giovani, tanto più che è già programmato nel 2014 un rientro ufficiale alla 24 Ore di Le Mans con un prototipo LMP1 che sarà ca-

Torna Luigi Ferrara,il campione del 2008

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per Racing Week End, i contenitori di gare promossi dall'Aci Sport e organizzati dalla Csai. Gli appassionati che gravitano nel Village Porsche, quindi, possono vivere da vicino le emo-zioni di ben quattro gare in ogni fine settimana: due riservate al monomarca GT3 Cup e altrettante al GT Tricolore e il di-vertimento raddoppia!

www.porsche.itwww.carreracupitalia.it

ratterizzato dalla “Green technology”. La Carrera Cup Italia 2012 è un banco di prova eccellente per valutare la qualità dei suoi concorrenti: la GT3 Cup, con i 450 CV di potenza, è una vettura molto selettiva da portare al limite e offre un adegua-to palcoscenico anche ai gentleman driver che hanno trovato nel Village Porsche una giusta dimensione nel mix fra gran-de competitività in pista e il piacere di condividere un week end in buona compagnia e fra appassionati di motori. Sotto lo stesso tetto coesistono giovani di belle speranze, maturi gen-tleman driver che devono fare i conti con dei piloti profes-sionisti. Porsche Italia segue con attenzione l'attività dei suoi clienti sportivi e coglie per tempo l'esigenza di aprire nuove opportunità di sviluppo. Si spiega in quest'ottica la promo-zione di Alessandro Balzan, vincitore delle ultime tre edizioni della serie monomarca, al Campionato Italiano GT: la Casa supporta una 911 GT3 R gestita in pista dal team Ebimotors e il veneto è certamente l'uomo di punta di questa operazio-ne. Il paddock della Carrera Cup Italia ha apprezzato che “il campione” cambiasse aria, aprendo un interessante terreno di caccia fra quanti vorranno diventare gli eredi del rodigino. Ma l'operazione nel tricolore Gran Turismo porta Porsche Italia a uscire dalla logica del monomarca per confrontarsi a viso aperto con gli altri costruttori: Ferrari, Lamborghini, Bmw e Audi sono gli sfidanti prestigiosi in un Campionato che si preannuncia ricco di elementi tecnici e non solo sportivi. Bal-zan corre con la 911 GT3 R, il Model Yar 2012 che dispone di 500 CV: un gioiello che oltre a 20 cavalli di potenza in più rispetto alla versione precedente, offre il cambio con i paddle al volante e una nuova gestione elettronica sempre più sofi-sticata, capace di controllare costantemente, oltre al motore, anche la traction control e un sistema ABS molto evoluto. In-somma, una vera vettura da corsa con tutte le regolazioni di assetto (nella Carrera Cup Italia, invece, gli interventi sono volutamente limitati) e di aerodinamica che punta a diventare una regina della specialità. Il regolamento impone il “balance of performance”, vale a dire il livellamento delle prestazioni fra vetture diverse con correttivi di peso e flange all'aspirazio-ne dei motori. Porsche non teme affatto il riallineamento con gli altri marchi, perché è consapevole delle doti di robustezza, competitività e affidabilità che accompagnano i suoi prodotti. Le due realtà, Carrera Cup Italia e GT Italiano, vivono in simbiosi, dal momento che sono i due momenti clou dei Su-

Balzan corre con la 911 GT3 R, il Model Yar 2012 che dispone di 500 CV

Eccellente banco di prova per giovani piloti

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Luxury Yachtsdi Jacopo Carlesi

Ferretti Custom Line, novità di lusso

Design ricercato ed esclusivo, performance eccellenti e so-luzioni tecnologiche all’avanguardia. Sono le caratteristiche dei lussuosi yacht della Ferretti Custom Line, brand del Gruppo Ferretti, tra i leader mondiali nella progettazione, costruzione e commercializzazione di motor yacht. Un nome storico della nautica italiana, che ogni anno presenta i suoi nuovi gioielli: imbarcazioni accomunate da soluzioni inedite per l’abitabilità e la visuale da bordo. Ogni inverno il brainstorming di Fer-retti, con l’architetto Zuccon e i team progettuali dei singoli brand, dà vita a nuove idee per ampliare la gamma e acconten-tare le più varie esigenze. Da questa collaborazione sono nati alcuni tra i più lussuosi yacht esistenti e recentemente sono stati presentati i nuovi Custom Line 100’, 124’ e il Navetta 33 Crescendo. Esemplari di “razza” che hanno sedotto cele-

brità come Pier Silvio Berlusconi, vicepresidente di Mediaset, che ne ha ordinato personalmente uno. Il Custom Line 100’ è stato anche recentemente insignito del premio Motor Boat of the year 2012 nella categoria “Custom Yacht Awards”. È il primo esempio della nuova carena planante Ferretti ad alta efficienza, pensata per barche di grandi dimensioni e per rag-giungere prestazioni di tutto rispetto senza dover far ricorso a una motorizzazione esuberante e dispendiosa. A poppa, in-fatti, ci sono due motori Mtu V2000 che erogano circa 2600 mph, spingendo l'imbarcazione alla velocità massima di 26 nodi e a una velocità di crociera pari a 24 nodi. L'autono-mia è un dato importante e il Custom Line 100 percorre 400 miglia alla velocità di trasferimento, con un rollio quasi im-percettibile grazie a un particolare sistema di stabilizzazione

Presentati gli yachtsCustom Line 100’, 124’ e Navetta 33 Crescendo

Ferretti Custom Line 100'

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che lo riduce del 50%. All'interno lo stile è dichiaratamente contemporaneo, senza perdere di vista il carattere di uno spa-zio marino. Gli spazi sono ampi e funzionali, con un’estrema lucentezza, proveniente sia dall’ambiente che dalle numero-se viste panoramiche, permesse dalle grandi vetrate di bordo. Il Custom Line 124’ è, invece, l’imbarcazione più grande di Ferretti Custom Line. All’esterno si caratterizza per le linee filanti, grazie a un’ estesa superficie vetrata che si arricchisce di un’ulteriore innovazione estetico-funzionale all’altezza del salone principale: un sistema di vetrate (che possono trasfor-marsi in porte scorrevoli) e falchetta abbattibile che permette di creare esclusive terrazze private sul mare. Gli interni sono arricchiti da materiali di pregio: noce canaletto, laccati lucidi e pelli color avorio per pareti e mobili; rovere sbiancato per i pavimenti e marmi nei bagni. La propulsione è affidata a due Mtu 3184 mhp oppure 3510 mhp. Infine “Crescendo”, la nuo-va evoluzione della linea semi-dislocante di Ferretti che evo-ca l’universo della musica classica. Nasce dalla filosofia dello “slow motion” che caratterizza i maxi yacht semi-dislocanti di Ferretti Custom Line, concepiti come “ville sul mare” per un nuovo concetto di vita a bordo, godendo di spazi, luce ed elevati livelli di comfort. Sul ponte principale il grande salone con zona pranzo riduce al minimo le barriere visive e fisiche dal mare, attraverso una murata dotata di un sistema di porte vetrate scorrevoli e falchetta abbattibile. Ogni dettaglio non strutturale è modificabile in base alle preferenze dell’Arma-tore che può avvalersi delle proposte delle migliori aziende italiane e internazionali per realizzare uno yacht su misura. Questo yacht si distingue nel suo segmento per l’offerta di 3 ponti completi e integrati nella linea dell’imbarcazione, con la novità, rispetto al modello precedente, di uno spazioso ponte sole dove trova spazio anche una piccola piscina.

www.customline-yacht.com

Interni lussuosi e motori potenti per solcare i mari

con il massimo dell’esclusività

Imbarcazioni accomunate da soluzioni inedite per l’abitabilità e la visuale da bordo

Ferretti Custom Line 100'

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Luxury Yachtsdi Michele Virgili

Azimut Yachts presenta la sua nuova perla, il 55S

Il 55S rivoluziona gli spazi tradizionali con un layout nuovo:lunghezza mt.17,29 - larghezza mt.4,65 - potenza CV 1305

Azimut, appartenente al Gruppo Azimut-Benetti, è il mar-chio leader nella nautica di lusso e vanta la più ampia rete di vendita di yacht e megayacht. Uffici di rappresentanza, cantieri navali, punti di servizio e centri di distribuzione sono dislocati in Europa, America e Asia. L’eleganza, lo stile e il confort sono gli elementi che caratterizzano Azimut Yachts che arricchi-sce con un altro lussuoso motoryacht sportivo la collana della Collezione S. Il 55S è destinato a innovare, spiazzare e rivolu-zionare il segmento; rivoluziona gli spazi tradizionali con un layout nuovo che posiziona le tre cabine riservate ad armatore e ospiti a centro barca, offrendo confort e volumi maggiori e la cabina marinaio a prua. Nuovi anche gli spazi nelle zone esterne: a prua con divano fronte marcia separato dall’ampio prendisole, a poppa con l’introduzione della spiaggetta pivot-tante. La rivoluzione inizia dalla sala macchine che ospita un

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Stefano Righini ha colto l'occasione offerta dal nuovo

layout per ottimizzare e innovare tutti gli spazi di bordo

sistema Volvo IPS-1Tripla: tre motori da 435 cavalli con Pod e doppie eliche controrotanti poste in posizione anteriore. La scelta del sistema Volvo Penta, in questa particolare configu-razione, è determinante nella dinamica del progetto. Rispetto a una motorizzazione di pari potenza a due soli motori, la Tripla installazione permette di contenere ingombro e lun-ghezza. Inoltre, trattandosi di una trasmissione verticale con Pod, è stato possibile collocare i motori all’estrema poppa e ricavare il volume necessario alla progettazione e realizzazione del garage per un tender da 2,85 m. Il 55S ha una lunghezza fuori tutti (incl.pulpito) di 17,29 m, una larghezza di 4,65 m e la potenza totale, di 1305 cavalli, è accompagnata da un peso della barca contenuto, grazie all’impiego della fibra di vetro-carbonio in ampie aree della coperta e della tuga e, soprat-tutto, dalla produzione di parti strutturali in carbonio puro. Un’innovazione che il Cantiere ha apportato per rinforzare e alleggerire le paratie, i madieri, le parti di carena in prossimità dei Pod, i vassoi della cabine e il garage. L’adozione di car-bonio puro ha consentito una riduzione di peso del 37% per queste strutture e il vetro-carbonio ha prodotto una riduzione del peso complessivo dello scafo del 10% rispetto a uno scafo uguale realizzato in fibra di vetro tradizionale. Il 55S ha una velocità di punta di oltre 36 nodi, inoltre la scelta dei tre mo-tori, invece dei due, porta diversi vantaggi: a parità di potenza erogata tre motori pesano meno di due, consumano meno e producono minori emissioni. Nel caso di avaria di un motore la potenza residua è pari a due terzi, sarebbe dimezzata con due motori. Tre motori turbo-compressi hanno meno inerzia di due e rispondono prima, aumentando la reattività e le sen-sazioni di sportività. Infine, la distanza tra i due motori esterni e quindi tra i due Pod esterni è più ampia. Questo consente una maggiore efficacia nelle manovre, in particolare nella fase di ormeggio. Stefano Righini, storico designer di Azimut, ha colto l’occasione offerta dal nuovo layout per ottimizzare e in-novare tutti gli spazi di bordo iniziando dalla poppa. In una barca della Collezione S non si può parlare di “dentro e fuo-ri” come si trattasse di ambienti distinti. L’apertura dell’hard top scorrevole, disponibile sia in VTR che con ampi inserti in cristallo e la sua completa apertura della porta d’ingresso, che scivola su rotaie e si impacchetta sulla destra, rendono di fatto unico l’ambiente grazie anche a una continuità di design, stile, materiali e colori che si inseguono identici nel salone come nel pozzetto. Qui l’ampio tavolo in teak si può abbassare elettri-camente fino all’altezza delle sedute del divano a C. In questo modo, con l’aggiunta di cuscini, la zona pranzo si trasforma in una grandissima piattaforma sole e relax.

www.azimutyachts.com

55S, costruito per innovare, spiazzare e rivoluzionare il segmento

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Fashiondi Silvia Poletti

Luxottica, tra tecnologia e design, le collezioni primavera-estate Dolce&Gabbana e Ray-Ban celebrano il lusso e l’eleganza senza dimenticare la praticità

“Gold Edition”, la nuova linea femminile di occhiali da sole Dolce&Gabbana

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Oro, acetato, gomma, metallo: i materiali sono stati i gran-di protagonisti della primavera-estate 2012 in casa Luxottica.“Gold Edition” è la nuova linea femminile di occhiali da sole Dolce&Gabbana: un tributo di stile contemporaneo, inter-pretato come depositario di tradizione e classicità duratura nel tempo. Tutti i modelli sono placcati oro 18 carati, in varianti oro gial-lo e bianco. Ogni singolo particolare è espressione di eleganza e raffinatezza, come le nuove lenti placcate oro. Design frontale ispirato al lingotto è quello che impreziosisce il modello Pure Gold che si fa, invece, più leggero e ampio nel modello Gold Sofia, in acetato trasparente con preziosi detta-gli cigliari d’oro 18 carati. In classico stile pilot Dolce&Gabbana è poi il modello Gold Edition, completamente pieghevole, con taglio frontale a 45°, finiture in oro e gancio speciale per essere appeso alla cintura. Corteggiano la praticità, ma senza dimenticare l’eleganza, gli occhiali dell’Optical Sun Collection 2012 – Collezione Sole di Dolce&Gabbana. Dalle linee a gatto con lenti sfumate alla preziosità delle foglie argentee incluse nell’acetato della mon-tatura, i modelli femminili conservano quel gusto un po’ rétro che ne fa un concentrato di eleganza. Più varia la galleria dei modelli maschili, che spaziano dalla mascherina con lente sfu-mata, specchiata o fumo, alla sagoma a goccia che caratterizza occhiali di sapore più pratico, sportivo e aviator, fino ad arriva-re a un’allure più contemporanea. Minimal, ma con preziosi particolari tra il vintage e il con-temporaneo, sono i modelli maschili della Collezione Vista;

uno stile che si fa più classico negli occhiali femminili, in cui dominano ancora la forma leggermente a gatto e quella senza tempo e iper-femminile dalle linee morbide e rotondeggianti. La nuova collezione eyewear di Dolce&Gabbana per la Pri-mavera/Estate 2012 è MATT-SILK, caratterizzata dall’in-confondibile forma oversize a farfalla. Ispirate all’entusiasmo e all’energia degli anni Cinquanta, le tonalità pastello e le for-me classiche della linea rivisitano il romanticismo in chiave giovane e glamour: tortora, rosso ciliegia, cielo ceruleo, rosa lipstick, marrone madre terra e nero corvino sono le opzioni per la donna in cerca di un look spontaneo ma sicuro di sé. Restiamo in casa Luxottica per presentare Ray-Ban AMBER-MATIC 2012 Limited Edition, la capsule collection realizza-ta in occasione del 75° anniversario della nascita del marchio. Quattro modelli da sole Aviator reinterpretati scegliendo per le lenti un colore leggendario ispirato agli archivi del marchio. AMBERMATIC è una speciale tipologia di lenti di colore giallo che diventano più scure in base alle condizioni di luce e temperatura. Ma non è finita qui, perché a impreziosire la galleria dei pro-dotti Ray-Ban è la Collezione Primavera-Estate 2012, in cui la ricerca continua di materiali e cifre stilistiche inedite ride-finisce la tradizione. La famiglia Ray-Ban Tech si arricchisce, quest’anno, di Li-teForce, un modello realizzato con materiale termoplastico d’avanguardia finora utilizzato nell’industria automobilistica, aerospaziale, elettronica, medicale e ora traslato nell’occhiale-ria per regalare indossabilità e comfort senza precedenti. New entry anche nella famiglia Ray-Ban Round, dalla carat-teristica forma rotonda d’ispirazione vintage, ma attualizza-ta dall’estetica lussuosa Craft della pelle cucita interamente a mano. Infine ecco i nuovi modelli della famiglia Ray-Ban Legends Icons Vista che riconfermano le tendenze di punta della scor-sa stagione. Sempre più importanti le montature che s’ispessi-scono, ispirandosi al vintage.

www.luxottica.com

AMBERMATIC 2012 Limited Edition, la capsule collection Ray-Ban realizzata in occasione del 75° anniversario della nascita del marchio

La famiglia Ray-Ban Tech si arricchisce quest’anno di LiteForce

Occhiali Dolce&Gabbana

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Fashiondi Emanuela De Pinto

Nuova collezioneLevi's® Commuter,pronti a mordere la città

in biciclettaPer chi morde la città in bicicletta e fa del ciclismo un'au-tentica sfida con sé stessi, è arrivata la nuova collezione fall winter Levi’s® Commuter, che promette modelli rinnovati nelle forme e nei tessuti, mantenendo quell'appeal che ha fatto dell'azienda un'icona di stile. Gli stilisti Levi’s® hanno capito che il giusto abbigliamento è per il ciclista un alleato fonda-mentale, soprattutto nelle affollate metropoli.Dopo il debutto europeo nella primavera scorsa, Levi’s® torna con capi realizzati in denim, pensati appositamente per le esi-genze dei giovani ciclisti di città. La nuova collezione autun-no-inverno comprende la versione impermeabile dell'iconica Levi’s® Trucker Jacket, realizzata in twill di cotone elasticiz-zato e dotata di un comodissimo cappuccio a scomparsa che permette di ripararsi da pioggia e vento.

Camicie, jeans e pantaloni che puntano ad alte prestazioni, senza mai perdere di vista lo stile e il senso estetico

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Nel guardaroba autunnale troviamo poi i pantaloni 511 Com-muter, già introdotti nella collezione Spring/Summer 2012. La Levi’s® li propone, per la fredda stagione, in nero e verde edera e nella versione in cotone twill elasticizzato, comodissi-mi a contatto con la sella. Da sempre, parlando di Levi’s®, si pensa anche alla cami-cia cult in cotone. Per i ciclisti di città, la nuova collezione invernale si arricchisce della camicia button-up originale in cotone chambray leggero, con la variante in popeline ad alte prestazioni.Sempre molto richiesti dai clienti, che si affidano al marchio Levi’s® per fedeltà a un'azienda sempre al passo coi tempi e per l'alta qualità dei capi, gli Original Jeans 511 Commuter e la Trucker Jacket rimangono il cuore di questa collezione, pur rivisitati nei tessuti e nella struttura. Ogni det-taglio è, infatti, studiato per migliorare la mobilità e il senso di libertà. Ecco perché tutti i modelli della collezione Levi’s® Commuter Series presentano la giusta quantità di tessuto stretch. Quante volte in sella alla nostra bicicletta abbiamo sentito un leggero fastidio alla base della schiena scoperta? Dimenticatelo. I jeans 511 Commuter presentano una fascia posteriore rialzata per una maggiore copertura della schiena e un soffietto rinforzato sul cavallo che previene eventuali lacerazioni. Inoltre, è pre-sente anche un sistema per lucchetto U-lock, una cinturetta in vita per accessori. Anche la Trucker Jacket e le camicie sono provviste di tasche supplementari per accessori e fessure di ae-razione per rendere più piacevole la pedalata. La sicurezza dei ciclisti è sempre al primo posto in casa Levi’s® Commuter. Su jeans e pantaloni commuter è presente un nastro rifrangente 3M Scotchlite™ all'interno della caviglia, per una maggiore visibilità. Altra caratteristica molto apprezzata è la tecnolo-gia Sanitized, che assicura una protezione durevole contro gli odori, insieme a un tessuto impermeabile e antisporco. Anche la Trucker Jacket ha i suoi assi da giocare. Altri nuovi elementi rendono questo indumento all'avanguardia. Innan-zitutto il fondo della giacca è leggermente sceso per aumen-tare la copertura quando si è in sella, ci sono poi le "tasche touring", sul retro, mentre le maniche sono in accordion, un tessuto che si espande per aumentare la mobilità mentre si pe-dala. Anche i polsini sono allungati per coprire parzialmente la mano appoggiata al manubrio. Questa nuova collezione sembra dirci: non importa se fuori c'è il sole o la pioggia, non importa quanto affollata sia la città. Una nuova sfida può cominciare.

www.levi.com

Gli assi da giocare: tasche sulla schiena, tessuti impermeabili e antiodore, cinture porta accessori e nastri rifrangenti

Più che una semplice passeggiata in bicicletta

questi nuovi capi fanno pensare a un vero e proprio viaggio

nelle metropoli su due ruote

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Proporre e consigliare l’orologeria di prestigio e selezionare le creazioni più preziose dell’alta gioielleria,

sono le qualità distintive dei nostri professionisti. Queste competenze, arricchite da servizi esclusivi,

sono a Vostra disposizione in tutte le boutiques Rocca, l’unica catena del lusso presente in Italia.

Torino Milano Roma Padova Mantova Pescara Bari Catania Lecce Taormina LuganoVeneziaTorino Milano Roma CataniaVenezia

Rocca 1794. L’unica catena italiana del lusso.

www.rocca1794.com

Ogni boutique propone le griffe nel rispetto delle concessioni concordate.

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Companiesdi Monica Pezzella

Brembo, lo storico marchio sbarca in Cina

La struttura dell’automobile contemporanea, rispetto a quella delle primordiali vetture, è cambiata sostanzialmente nel design e nella tecnologia utilizzata. Con l'evoluzione delle parti meccaniche è andata migliorando la solidità della stes-sa, nonché la componente motoristica con progetti innovativi attualmente sul mercato. Oggi siamo ben lontani dalle ruote di legno, da quelle metalliche a raggi tangenti e da quelle in acciaio stampato a razze o a disco. Le case automobilistiche adottano accorgimenti e migliorie sempre più efficaci, affinché l'autovettura sia sicura in strada. Il sistema frenante svolge una funzione fondamentale per la sicurezza degli automobilisti: mantenerlo in perfetto stato deve essere, quindi, considerata una priorità assoluta. È importante controllare periodicamen-te tutti i componenti di questo sistema e assicurarsi che non ci siano malfunzionamenti potenzialmente molto pericolosi. L'azienda Brembo, produttrice di sistemi frenanti per le prin-cipali case automobilistiche, grazie alla tecnologia avanzata, offre a tutte le auto un'ampia gamma di ricambi affidabili e prodotti Original Equipment (OE). A Nanchino (Cina) il 25 aprile 2012 è stato inaugurato il nuovo polo produttivo azien-dale che concentra, in un'area di 95.000 metri quadrati, tutte le fasi produttive della catena: la fonderia, 41 linee produttive (11 linee di lavorazione per dischi, compresa verniciatura e

robotizzazione, 17 linee per la lavorazione e 13 per il mon-taggio di sistemi frenanti) e il centro di ricerca e sviluppo in grado di eseguire simulazioni e test completi. Il Presidente di Brembo, Alberto Bombassei, ha dichiarato: “Questo impian-to rappresenta l'impegno di Brembo sul mercato per andare ulte-riormente incontro ai nostri clienti internazionali e offrire una gamma completa di servizi specializzati, dalla progettazione alla produzione”. L'investimento iniziale di 70 milioni di euro ser-virà a garantire un maggior servizio alla clientela europea in Asia. L’azienda opera oggi in 15 Paesi di 3 continenti, con 35 stabilimenti e siti commerciali, contando sulla collaborazione di oltre 6.700 persone. Di queste, circa il 10% sono ingegneri e specialisti di prodotto che lavorano nella ricerca e svilup-po. Brembo è proprietaria dei marchi Brembo, Breco, Bybre, Marchesini, Sabelt e opera anche attraverso il marchio AP Racing. Brembo è leader assoluto sul mercato mondiale per la produzione di dischi freno, pinze e impianti frenanti completi di primo equipaggiamento. Innovatore riconosciuto della tec-nologia di componenti dedicati al Racing che soddisfano tutti gli appassionati del settore e coloro che amano cimentarsi con una guida maggiormente sportiva, ma sicura. L’indiscussa su-premazia nel settore sportivo, con oltre 200 campionati mon-diali vinti sino a oggi, rende questa azienda una vera e propria multinazionale dalla forte strategia di crescita qualitativa. Tutti i prodotti Brembo per il ricambio sono conformi alle normative europee di sicurezza e le fasi del processo produt-tivo: progettazione, sviluppo, test, fusione, lavorazione, assem-blaggio sono controllate costantemente in modo eccepibile. Qualità, sicurezza e rispetto per l'ambiente sono il leitmotiv che caratterizzano l'azienda Brembo che da piccola officina meccanica, nata l'11 gennaio 1961 dall'idea di Emilio Bom-bassei e Italo Breda, oggi è considerata leader mondiale del settore.

www.brembo.com

Il nuovo polo integrerà fonderia, 41 linee produttive tra dischi e

sistemi frenanti e un prestigioso e innovativo centro di ricerca e sviluppo

70 milioni di euro d’investimento previsti per fornire gli stabilimenti dei clienti europei che producono auto e veicoli commerciali in Asia

A Nanchino la nuova sede produttiva cinese

Brembo Nanjing - Taglio del nastro

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Proporre e consigliare l’orologeria di prestigio e selezionare le creazioni più preziose dell’alta gioielleria,

sono le qualità distintive dei nostri professionisti. Queste competenze, arricchite da servizi esclusivi,

sono a Vostra disposizione in tutte le boutiques Rocca, l’unica catena del lusso presente in Italia.

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Rocca 1794. L’unica catena italiana del lusso.

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Ogni boutique propone le griffe nel rispetto delle concessioni concordate.

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New Technologiesdi Roberta Mazzacane

Dalla Garmin arriva il rivoluzionario computer watch che, oltre a funzionare da cronografo, è un vero e proprio allenato-re personale computerizzato. Garmin Swim, infatti, è dotato di accelerometro integrato e fornisce, in tempo reale, tutte le informazioni necessarie al nuotatore, come il livello di qua-lità e di intensità del proprio allenamento. Basta impostare la lunghezza della vasca e Garmin Swim calcolerà qualsiasi parametro si voglia conoscere: l’ideale per allenarsi in piscina, lasciando il nuotatore libero di concentrarsi solo sul contatto con l’acqua e sul suo allenamento. Così, con l’annuncio dell’ar-rivo di Swim, Garmin risponde alle domande e alle esigen-ze dei molti nuotatori che risolveranno tutti i loro problemi con al polso il nuovissimo apparecchio Garmin. D’altronde il produttore leader mondiale nella navigazione satellitare è sinonimo di garanzia e affidabilità. Il nuovo orologio Garmin ha un design elegante e sottile, naturalmente realizzato per i nuotatori che vogliono monitorare in tempo reale il proprio allenamento. Sono molte le funzioni supportate da Swim: la frequenza delle bracciate, il calcolo dell’indice Swolf, la media delle bracciate per vasca, il tempo e il ritmo impiegato per percorrere ogni vasca, la quantità di vasche percorse, la durata degli esercizi di nuoto, ecc. Grazie all’innovativo accelerome-tro tridimensionale, Garmin Swim riesce anche a riconoscere lo stile di nuotata tra quelli memorizzati (crawl, dorso, rana o farfalla). Un dispositivo intelligente e intuitivo che già nella versione Forerunner 910XT dedicato al triathlon, utilizza-va un algoritmo in grado di calcolare l’indice SWOLF, os-sia l’efficienza della nuotata calcolata incrociando il numero di bracciate e il tempo impiegato per percorrere una vasca, in base alla lunghezza della vasca stessa. Indossando il nuovo Garmin Swim i nuotatori dovranno concentrarsi solo sul mi-glioramento della tecnica, senza badare a nient’altro. Fa tutto il computerino, tenendo traccia della sessione di allenamento in piscina con la semplice pressione del tasto sul quadrante, con un’interfaccia molto intuitiva che permette di passare da

È il compagno ideale per gli allenamenti in piscina

una funzione all’altra con facilità e velocità. L’aspetto elegante permette anche di indossare Swim come un normale orolo-gio da polso durante il giorno, rendendolo utilizzabile quo-tidianamente in tutti i momenti della giornata. “In Garmin crediamo fortemente che Swim diventi un vero incentivo per tutti gli amanti del nuoto indoor per migliorare sempre di più i propri risultati - ha dichiarato Matteo Bortesi, Product Marketing Ma-nager della divisione Fitness & Outdoor di Garmin Italia - Swim riporta settimanalmente il totale della distanza percorsa in pisci-na, così è facilmente controllabile se si è in linea con i propri obiet-tivi”. Infine Swim è dotato di due sottoquadranti, per l’orario e per l’allarme e al termine di una sessione di allenamento i dati registrati dallo Swim vengono scaricati tramite wireless sul portale Garmin Connect™ in modo da analizzare i pro-pri risultati e stabilire nuovi obiettivi. In questo modo i dati saranno in un formato condivisibile con i propri amici e gli altri utenti registrati al portale che rappresenta la community online dedicata al fitness e allo sport. A breve nei negozi il nuovo Garmin Swim sarà disponibile a un ottimo prezzo di lancio per un prodotto innovativo e con un’ergonomia studiata ad hoc per i nuotatori indoor. L’apparecchio è stato progettato per piscine dai 20mt in poi e pesa solo 40 grammi. La batteria garantisce una durata di un anno e oltre a contare le bracciate e le vasche, il nuovo Swim conta anche le calorie e i tempi di riposo.

www.garmin.com

Non sarà più necessario contare il numero delle vasche

Maneggevole, semplice e funzionale

In acqua con Garmin Swim: non più un semplicecronografo, ma un vero e proprio computer watch

Garmin Swim

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Garmin Swim

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the sense of placeTwicedesign Franco Poli

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frutto della ricerca aerospaziale tecnologicamente avanzato. L’azienda trasferisce nel quotidiano le ultime scoperte della medicina, dagli studi sull’elettromagnetismo a quelli sulla di-fesa dei batteri, tramite i filati Silver all’argento, fino al concet-to di ergonomia e di portanza differenziata. L’anima interna del Body Memory è costituita da dodici centimetri di lattice a sette zone di portanza differenziata per un corretto riposo, più quattro centimetri di Memory Foam pantografato a set-te zone e ad alta traspirabilità. Il suo morbido rivestimento è composto da cotone tessuto con filato antibatterico d’argento Silver, sfoderabile con cerniera su quattro lati e lavabile a 60° in lavatrice. Da sempre attiva nel settore degli strumenti di qualità per un corretto riposo, nel corso degli anni l’azienda ha proposto ai suoi clienti un’ampia gamma di soluzioni d’avan-guardia finalizzate a favorire un sonno ottimale che permetta di recuperare le energie spese durante la veglia, sia a livello fisico che mentale. Il materasso Body Memory è 100% Made in Italy e ha una garanzia di ben dieci anni.

www.fabricatore.it

Companiesdi Valentina La Ferrera

Fabricatore porta la filosofia del benessere nelle case degli italiani con il materasso Body Memory Silver. L’azienda, da vent’anni leader nel settore del riposo, ha sviluppato una vera e propria “Scienza del buon dormire”, che ne fa il più prestigioso specialista nel settore. Grazie a continue ricerche scientifiche, alla scelta dei migliori materiali, alla cura nella realizzazione dei suoi prodotti, ha coniugato l’assoluta igiene del lattice alla perfetta capacità posturale del memory, il tutto contenuto in un guscio Silver Safe. Il materasso è la base per una vita se-rena e Fabricatore lo sa. Utilizza, infatti, solo materie prime di assoluta qualità, le uniche in grado di preservare la nostra salute. Il nuovissimo materasso in lattice e memory sostiene la struttura del corpo, modellandosi e assumendone la forma, per poi tornare in pochi secondi al suo stato originario. Grazie alla lavorazione ergonomica è in grado di adattarsi alla forma e al peso di chiunque. Body Memory Silver non è un materasso qualunque, è il materasso innovativo che unisce l’elasticità e la traspirabilità del lattice all’estrema comodità del memory. Un lato è infatti composto da lattice di altissima qualità, traspi-rante e antiacaro, l’altro è in memory, l’innovativo materiale

Igiene del lattice e comodità del memory in un solo materasso, il Body Memory Silver

Il primo materasso con rivestimento in filato antibatterico d’argento Silver

"Garantito dieci anni"

La scienza del buon dormire si chiama Fabricatore

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nel Bar Américain. Sotto di noi, a pochi passi dalla celebre piazza del Casinò, passano le automobili del Gran Premio.

Da quando esercita questo ruolo e di cosa si occupava pre-cedentemente?Da aprile dell'anno scorso sono Managing Director per il settore alberghiero della Società, mansione che comprende anche la responsabilità della ristorazione, dei night club e degli Spa. Prima di avere questo incarico ero il direttore ge-nerale dell'Hotel de Paris, funzione che ricopro ancora oggi: un compito davvero impegnativo vista l'importanza estrema rappresentato da questo nome storico. È il cuore pulsante del Principato di Monaco, con frequentazioni notevoli: riceviamo numerose visite da capi di stato e personalità di vario genere. Oltre a questo flusso intratteniamo un rapporto molto stretto con la famiglia del Principe e i membri del governo.

Che differenze ci sono fra avere un incarico singolo e, come fa lei oggi, raggruppare mansioni così importanti?Per ciò che concerne l'attività manageriale si tratta sostanzial-mente di un lavoro di gestione e supervisione, con poco con-tatto diretto con la clientela. Nell'ambito dei diversi alberghi e ristoranti sono in costante relazione con altri direttori, persone con le quali stabiliamo le strategie commerciali relative a ogni settore: analisi dei costi, investimenti, ricerca e formazione del personale e public relations. Quali tappe del suo percorso professionale ricorda con maggiore entusiasmo?Più delle tappe in sé citerei le persone. L'esperienza con lo chef Alain Ducasse è stata sicuramente una collaborazione decisiva. Mi ha accolto nel '97, quando ero vicedirettore del 'Pellicano' a Porto Ercole. Durante quel periodo mi trovavo in una fase particolarmente ricettiva a nuovi stimoli professionali e fu anche grazie a questa particolare predisposizione che ha preso il via questa esperienza così importante.

Interviewdi Stefano Frati

Una carriera in costante ascesa quella di Luca Allegri: en-trato nel business dell'hotellerie di lusso a 19 anni ricopre il primo ruolo di grande responsabilità nella catena alberghie-ra “Four Seasons”, tappa alla quale segue la condirezione del Plaza Athénée di Parigi. La sua gestione all'Hotel de Paris di Monaco, tutt'ora in corso, viene insignita con il premio 'Best Hotelier 2010'. Ultimo approdo nella carriera di Allegri è l'im-pegnativo compito affidatogli dal gruppo Montecarlo Société des Bains: direttore operativo dell'ospitalità. Lo incontriamo

Il giovane italiano è il nuovo Managing Director della prestigiosa società SBM a Montecarlo

Luca Allegri al comando della prestigiosa società dell’hotellerie monegasca SBM

Alla guida dell'Hotel de Paris di Monaco ha vinto il riconoscimento 'Leaders ClubGuest Recognition Award of Excellence'

Luca Allegri - Managing Director gruppo SBM

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za sul campo. Personalmente rappresento un caso anomalo: ho frequentato il liceo scientifico e mi sono iscritto alla facoltà di Giurisprudenza. L'essere figlio d'arte e la voglia di viaggiare mi hanno portato a questa professione.

Cosa significa per lei lavorare nel principato di Monaco? Trova che ci siano qualità particolari?La mia fortuna, nel ricoprire il ruolo che ricopro, è quella di poter osservare, capire e analizzare realtà diverse. Una situa-zione piuttosto particolare, che deriva dal contatto quotidiano con le ramificate attività della Società, tutte concentrate nel raggio di un chilometro e mezzo: si trovano quattro alberghi di tipologia differente, trenta ristoranti, lounge bar, terme e locali notturni. Il dispiegamento di capitale umano è grande: parliamo di 2500 persone, relative al solo ramo alberghiero, il cui impegno e dedizione ci ha permesso di raggiungere un fatturato globale di 200 milioni di Euro. Oltre a questo aspet-to, legato anche a una soddisfazione personale, il lavorare nel Principato porta con sé una qualità unica: la clientela, qui è davvero unica. Pur avendo lavorato all'estero le occasioni e gli eventi che si possono organizzare a Monaco sono speciali, spesso fuori dall'ordinario.

Il Gran Premio di Formula Uno ha un particolare valore aggiunto?Sì: tutti i media del mondo sono qui e questo evento viene vissuto con una intensità particolare. È considerata la pista più importante e l'indotto generato da questo evento è qualcosa di tangibile: giornalisti, televisioni. Si può dire che il calendario di Monaco parta dalla fine del Gran Premio e duri fino all'ini-zio del Gran Premio successivo.

Cosa richiede il cliente di oggi e come si può fidelizzare?A mio parere i fattori chiave sono il servizio e la relativa perso-nalizzazione: il soggiorno dovrebbe offrire alla clientela un'e-sperienza particolare. Qualche esempio: una cena al tavolo dello chef, una degustazione di vini nelle cantine dell'albergo o una cena proposta da un balcone con una vista particolar-mente suggestiva.

È possibile, secondo lei, far conoscere un nuovo marchio di hotellerie? Se sì in quale misura?È possibile, anche se piuttosto complicato. Penso che sia im-portante creare una filosofia dell'esperienza così come altret-tanto fondamentale è il fattore umano: l'atteggiamento, l'at-titudine e il modo di porsi al servizio del cliente sono qualità determinanti per la resa finale.

Allegri sarà anche responsabile dell'ospitalità di Marrakech e Abu Dhabi

A che età ha iniziato la sua carriera?Ho cominciato a diciotto anni, seguendo le orme di mio pa-dre, chef concierge dell'Hotel Splendido di Portofino. Una volta presa la decisione di assecondare la mia passione per il viaggiare ho cominciato la mia formazione negli hotel: New York, Londra, diverse città Svizzere e Parigi.

Quale formazione scolastica consiglierebbe a un giovane che volesse iniziare la sua professione?Oltre alle scuole alberghiere italiane, di buon livello, quelle di Losanna e Glion sono ottime. Per quanto riguarda l'aspetto del management e il marketing consiglierei la Cornell Uni-versity negli Stati Uniti. È sempre importantissima l'esperien-

Non c'è più tempo per altre domande: il rabbioso ruggire metallico della Formula Uno comincia a diffondere imperiosamente la propria sinfonia. In un'atmosfera che avrebbe ispirato la miglior poesia dei Futuristi ci lasciamo sedurre dal Gran Premio, circondati dal fascino retrò del Bar Américain. Sul terzo gradino del podio, come noto, è salito il ferrarista Fernando Alonso, guadagnando il posto più alto nella clas-sifica piloti. A Monaco, insieme con Allegri e Sari, il cavallino rampante ribadisce ancora l'eccellenza italiana.

www.sbm.mc

© JM FOLLETE/ACM 2012

Luca Allegri con Enea Casadei, Direttore Top Class Italia Style Magazine

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Luxury Eventsdi Stefano Frati

Immaginatevi di essere magicamente catapultati in un film degli anni Cinquanta: prìncipi e principesse insieme con le più rinomate star di Hollywood, beniamini dello sport e vip nel luogo più glamour del pianeta. Siete a bordo piscina men-tre le luci di Monte Carlo tremolano in lontananza.L'Amber Lounge, locale di proprietà di Sonia Irvine – sorella dell'ex pilota Ferrari Eddie Irvine - , ha trasportato in questa atmosfera retrò i fortunati invitati al consueto evento di bene-ficenza svoltosi il 25 maggio scorso nel Principato di Monaco. L'importante tre-giorni, organizzata come ogni anno dalla famiglia Ecclestone e patrocinata da Mekhong, ha raccolto fondi destinati a Special Olympics, associazione internazio-nale che si impegna a fornire supporto agli atleti disabili tra-mite un programma di allenamento sportivo e competizioni atletiche. Ambasciatore d'eccezione, oltre ai Principi Alberto e Charlene, è l'attore Colin Farrell. Il ricavato dell'asta è stato di circa mezzo milione di euro. Fra i pezzi oggetto dei rilanci più 'caldi' figurano una rarissima fotografia a tiratura singola di Andy Warhol ritratto da Karen Bystedt e uno straordinario abito Hayary Couture. Numero-se le donazioni private, incluse quella della Famiglia Reale. Ospitata presso la meravigliosa piscina dell'Hotel Le Meri-dien Beach Plaza, la sfilata di moda ha offerto momenti di sofisticata eleganza femminile, boudoir e musica coinvolgente.

Tre giorni di moda e musica per l'evento patrocinato da Mekhong

Raccolti i fondi per l'associazione internazionale Special Olympics

Amber Lounge 2012, alta moda, star del cinema e vip durante la sfilata di beneficenza a Monaco

Tra le star del cinema presenti al week-end monegasco grande successi sono stati tributati a Vanessa Hudgens, la protagoni-sta del recente successo "Hunger Games", Ron Howard, regi-sta nonché attore nella fortunata serie Happy Days e George Lucas, autore della celeberrima saga di 'Guerre Stellari'. La Duchessa di Cambridge, Madonna, Kylie Minogue e Jennifer Lopez sono alcune delle donne vip presenti durante le serate, tutte vestite con i capi firmati da Issa London. Fra i piloti Jen-son Button e Nico Rosberg (Mercedes) e il ferrarista Fernan-do Alonso si sono concessi momenti di svago. L'oro è stato il colore dominante di quest'anno: dallo Champagne Luxor da 24 carati servito ai tavoli delle celebrità fino all' esclusiva bir-ra Chang. D'oro sono invece i particolari filtri che depurano l'acqua minerale canadese Gize, autentica sciccheria destina-ta ai palati più fini. Considerato uno degli appuntamenti più glamour nel calendario della Formula Uno, questo evento di beneficenza ha intrattenuto, stupito e sorpreso i suoi ospiti, regalando a Monte Carlo tre notti di festa. Come cornice il conosciuto e sempre incantevole scenario dell'esclusiva riviera francese: il porto illuminato da yachts e locali, l'imbrunire che avvolge la baia in delicate tinte pastello, mentre la festa prose-guirà fino alle prime luci dell'alba.

www.amber-lounge.com

Petra e Tamara Ecclestone

Alberto II di Monaco con Bernie Ecclestone

© secure.amber-lounge.com/user

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premia il lavoro e la filosofia dello chef e, simultaneamente, le scelte del Gruppo Monte-Carlo SBM: recupero della tra-dizione accompagnata da accenti di modernità, un binomio perfetto nel rendere ancor più affascinante questo meraviglio-so luogo della Côte d'Azur. Se tali accenti sono ricercati per il massimo piacere del palato, lo stesso si può dire anche per ciò che riguarda l'occhio: interamente ripensato dall’architetto-designer India Mahdavi, l’Hotel Monte-Carlo Beach pro-pone alla propria clientela un design di forte personalità: gli affreschi murali di Aurore de la Morinerie regalano un sofi-sticato mix di stile e leggerezza. La stessa originalità ed ele-ganza è dispiegata anche dalla lobby, interamente rivestita in marmo. Dalla terrazza del ristorante Elsa fino ai corridoi del secondo piano, punteggiati da grandi oblò, il richiamo all'am-biente nautico si sposa perfettamente con la bellezza e la lu-minosità tipicamente mediterranea. Qualità accentuata dalle decorazioni vegetali create dalla paesaggista Jean Mus: isole di verde capaci di diffondere fascinose fragranze e magnificare le sensazioni di serenità e intimo raccoglimento.In tutto l'Hotel mobilio e oggettistica nascono dalla creatività di India Mahdavi, pezzi unici ed esclusivi creati ad hoc per fondersi con gli spazi circostanti e in grado di esaltare l'unità stilistica del Monte-Carlo Beach. Nato nel 1929 e premiato nel 2010 con il Grand Prix nella categoria “hotel più affa-scinante in Europa”, questa perla del monegasco - proprietà del gruppo Montecarlo SBM - vanta una storia prestigiosa: ottantatre anni di eccellenza e tradizione che si sposano con le più recenti tendenze del lusso contemporaneo.

http://it.monte-carlo-beach.com

Gourmetsdi Stefano Frati

"Il mio ristorante è come una boutique d’alta moda: chiunque deve avere la possibilità di guardare, scegliere, provare e uscirne con il completo che più lo soddisfa”. Da questo auspicio nasce la filosofia di Paolo Sari, Executive Chef del Monte-Carlo Beach Hotel, uno degli hotel più conosciuti e ricchi di tradizione pre-senti sulla Costa Azzurra. Un altro connazionale va al timone di un locale del gruppo Montecarlo SBM, società della quale parliamo diffusamente in questa edizione. Nato a Treviso nel '68, Sari mostra già in tenera età una autentica vocazione per la cucina. Sospinto da un talento fuori dal comune, vince ad appena nove anni il suo primo concorso gastronomico. La sua formazione inizia a Londra, sotto l'ala di grandi personalità del mondo culinario, quali Anton Mosimann, Albert e Mi-chel Roux e Pierre Kauffman. Un arricchimento progressivo arriva dalle esperienze maturate a Losanna, New York, Los Angeles e Mosca. Anche l'oriente rappresenta un significativo completamento agli orizzonti creativi dello chef trevigiano: Tokyo, Osaka, Seoul, Pechino e Kuala Lumpur contribuisco-no a comporre la conclamata e riconosciuta bravura del cuoco italiano. Il suo approccio, fortemente creativo, coniuga sapien-temente i gusti provenienti da culture diverse: “La mia cucina è un intrigante caleidoscopio di sapori e colori concretizzati in un menu senza vincoli e fuori dai luoghi comuni, un concetto di ga-stronomia particolarmente legato alla bellezza e leggerezza dell ’a-nimo che ben si conciliano con la soddisfazione del palato. Questa soddisfazione del palato comincia dalla fanatica ricerca dei mi-gliori ingredienti; può sembrare un’intrinseca banalità, ma tutto comincia da qui e molto lavoro viene dedicato nella ricerca”. A coronamento di tale impegno l’autorevole “I ristoranti d’I-talia 2009” ha descritto Sari come “chef dell’anno grazie alla sua cucina influenzata dall’Oriente”. Un riconoscimento che

Il talentuoso cuoco trevigiano è responsabile dei quattro

ristoranti del gruppo monegasco

Paolo Sari, il nuovo Executive Chef del leggendario Monte-Carlo Beach Hotel

Elsa, Le Deck, La Vigie e Sea Loungesi rinnovano nel segno della

creatività gastronomica italiana

Menù improntati alla ricerca di sapori innovativi sono accompagnati da cocktail, champagne e vini provenienti da tutto il mondo

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© secure.amber-lounge.com/user

Paolo Sari - Executive Chef

© S.DANNA REALIS

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Exclusive Rentsdi Emanuela De Pinto

Exclusive Noleggi: supercar, ville, jet privati e megayachts a noleggio, il vero lusso è poter scegliere...il meglio

È una mattina splendida, il sole sorge alto e colora il pa-esaggio: alberi, case, persone. In un giorno così c'è solo una cosa da fare: salire su un'auto da sogno e perdersi nella strada, magari con una bella donna al fianco. Masticare l'asfalto con dolcezza per una passeggiata romantica o schiacciare sull'ac-celeratore per un'avventura mozzafiato. Decidete pure. In fon-do, il vero lusso è poter scegliere sempre il meglio. Exclusive Noleggi sa come realizzare tutto questo. Dal 2008 la società, con sede centrale amministrativa a San Zeno Naviglio in pro-vincia di Brescia, è specializzata nel noleggio di auto sportive e auto di lusso. Gioelli su quattro ruote che rappresentano nel loro allestimento il top di gamma. Se preferite, potete scegliere le meravigliose auto d'epoca e il noleggio limousine. La garan-zia di un alto livello professionale che si differenzia dal resto del mercato è il frutto di un mix di ingredienti della Exclusive Noleggi. Innanzitutto la passione per i motori, l'entusiasmo di lavorare in un settore di prestigio e, non da ultimo, una maniacale attenzione al cliente che potrà essere soddisfatto in tutte le sue richieste. È qui alla Exclusive Noleggi che i sogni diventano realtà, in un connubio di stile, eleganza e ricerca-

tezza. L'azienda è un valido riferimento anche per chi vuole noleggiare una barca per le vacanze, navigando tra le onde, magari come location di una festa esclusiva o per un'escursio-ne giornaliera alle spiagge più belle. Le imbarcazioni fornite dalla Exclusive Noleggi sono dotate di equipaggio e di ogni comfort. Terra, mare e cielo. L'azienda bresciana, infatti, offre anche la possibilità di prenotare voli in jet ed elicotteri priva-ti, per un comodo servizio di elitaxi, per realizzare fotografie

Il passaporto del lussoper una vita a cinque stelle in Costa Azzurra e Costa Smeralda

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aeree, ma anche per necessità di soccorso e di spostamento materiali. Per la stagione estiva Exclusive Noleggi ha pensato, inoltre, all'affitto di dimore di lusso in Costa Smeralda e in Costa Azzurra, la sede dedicata all'accoglienza in Sardegna è quella presente nell'Aviazione privata dell'Aeroporto di Olbia. Fiore all'occhiello rimane il parco auto, costantemente curato nella manutenzione e aggiornato sulle ultimissime vetture in uscita sul mercato, così da offrire grande affidabilità dei mez-zi, tutti rigorosamente full optional e garanzie assicurative ai massimi livelli. Auto in garanzia ufficiale della casa madre, scrupolosamente controllate a livello tecnico, impeccabili sot-to il profilo estetico e anonime (senza segni distintivi di noleg-gio in alcuna parte). Il punto di forza della Exclusive Noleggi è la capacità di spostarsi in Italia e anche oltre, con rapidi ed economici servizi di consegna e ritiro auto a domicilio. I pre-ventivi sono personalizzati per ogni esigenza, dal noleggio di un solo giorno a tempi più lunghi, con prezzi davvero van-taggiosi nel campo del noleggio di auto di lusso. Affidabilità, alte prestazioni e sicurezza. Quest'anno Exclusive Noleggi è stata l'unica azienda del settore a equipaggiare tutte le vettu-re a norma di legge con pneumatici invernali. Un occhio di riguardo anche all'ambiente: è infatti possibile noleggiare le supercar elettriche (0-100 km/h in 3,7") per evitare blocchi del traffico, l'incubo delle zone a traffico limitato in città e il pagamento dei parcheggi a strisce blu. La sede legale, ammi-nistrativa e operativa della Exclusive Noleggi si trova a San Zeno Naviglio, nell’anello esterno al centro di Brescia, facil-mente raggiungibile dall’autostrada MI-VE, BS-CR e dalla tangenziale Est, distante solo poche centinaia di metri dalle rispettive uscite. Posizione strategica anche per la vicinanza con la Costa Azzurra e il Principato di Monaco, da sempre un irresistibile richiamo per chi ama vivere a cinque stelle. E sono tanti i clienti che si affidano a questa azienda per importanti collaborazioni: hotel di prestigio come Le Meridien di Nizza e il Casinò di Palma Beach di Cannes, ad esempio. Due splendi-de città francesi dove il lusso è il passaporto d'ingresso.La società ha, inoltre, altre due filiali italiane: a Rimini e a Porto Cervo. Anche in questo caso, una posizione di assoluto vantaggio per la vicinanza con la Costa Smeralda, in Sarde-gna, luogo dove il gusto per lo stile è compagno di viaggio in una terra piena di fascino. Con Exclusive Noleggi godetevi il lusso ogni volta che lo desiderate.

www.exclusivenoleggi.com

Metti una passeggiata in Ferrari: Exclusive Noleggi realizza il sogno di sentirsi al top

PARCO AUTO

FERRARI 458 SPIDER FERRARI 458 ITALIA

FERRARI CALIFORNIA FERRARI F430 F1

LAMBORGHINI LP 560 SPIDER BENTLEY CONTINENTAL GTC MASERATI GRANCABRIO SMASERATI GRANTURISMO

MASERATI QUATTROPORTE S MASERATI QUATTROPORTE

PORSCHE CARRERA 4S CABRIOLETPORSCHE TARGA 4SPORSCHE CAYENNE

AUDI RS6 AVANTTESLA ROADSTER

RANGE ROVER VOGUE 4.4 V8MINI JOHN COOPER WORKS

MINI COOPER CABRIOLET AUTOMATICAMINI COUNTRYMAN AUTOMATICA

MORGAN 4/4

Dal volo privato all'escursione in barca

Ferrari 458 Spider

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Companiesdi Emanuela De Pinto

Arriva Queen, la poltrona che merita la corona di regina

"Dio salvi la regina", o meglio la regina delle poltrone. Non è un caso che l'ultima arrivata in casa Get Italy si chiami "Queen". Il biglietto da visita di un ufficio è certamente il suo ambiente, che deve risultare, prima di tutto, sano. D'altro can-to, lasciato il contesto lavorativo, possiamo certamente con-statare che oggi la società moderna si è resa conto dell'impor-tanza di un ambiente confortevole anche nelle mura di casa propria. E dove troviamo il comfort se non nei dettagli? La poltrona, ad esempio, è la "culla" di ogni adulto, sulla quale passiamo diverse ore della nostra giornata. Il mercato ha da tempo puntato l'attenzione su questo oggetto d'arredamento. Di sedie e poltrone oggi ne troviamo tantis-sime, ma solo poche hanno caratteristiche così eccellenti da trasformarle in veri e propri simboli di benessere. La casa pro-duttrice di Queen ha investito in professionalità, studiando schienali, braccioli, basi, forme e colori. Il risultato è una pol-trona davvero all'avanguardia, che sta già andando a ruba tra chi non accetta compromessi sulla propria salute. Si tratta di una poltrona ergonomica di ultima generazione, con una ro-bustissima struttura portante e una base in alluminio lucidato che ha un innovativo rivestimento in fresco tessuto traforato di massima elasticità e resistenza all'usura. Grazie all'esclusivo sistema monoleva, una volta comodi, basterà azionare un solo comando per regolare la seduta in funzione delle caratteristi-che del corpo: altezza e profondità della seduta, angolazio-ne dello schienale. Per chi è costretto a passare molto tempo su una sedia, con davanti un monitor, scoprirà nella poltrona Queen un fondamentale alleato contro la tensione muscolare, grazie alla massima flessibilità della parte superiore della pol-trona, in contrapposizione alla pesantezza e alla grande robu-stezza della parte inferiore. Quello che ci vuole per mantenere una corretta postura della colonna vertebrale, evitando a fine giornata quel dolore intenso che può essere, nel lungo tempo, causa di disturbi certamente più gravi. Perché allora non fare un regalo certamente gradito? È importante concentrarsi sui dettagli: il poggiatesta elastico di serie, ad esempio, e i brac-cioli regolabili in altezza, larghezza, profondità e angolazione. Su questa super poltrona esiste, inoltre, un supporto lombare con un sistema di bloccaggio in quattro differenti posizioni, le ruote sono auto-frenanti per ridurre il rischio di scivolamenti.

C'è un unico inconveniente sulla poltrona Queen: è facile che una volta terminato il vostro lavoro alla scrivania vi ritroverete perfino a schiacciare un riposino, questo perché il poggiatesta elastico e regolabile, sosterrà la vostra testa stanca. Insomma,

Get Italy lancia la poltrona ergonomica

di ultima generazione

QUEEN Ergoplus

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La leggerezza di sedile e schienale si contrappone alla robustezza della parte inferiore della poltrona per garantire supporto lombare e resistenza alla tensione

za i plus dell’azienda e dei prodotti commercializzati, offre ai suoi naviganti anche la possibilità di poter capire, mediante un esaustivo video costruito ad hoc, le molteplici funzionalità e le caratteristiche delle poltrone Get Italy. Ai loro nuovi clienti dicono: "Promettiamo di impegnarci al massimo delle nostre possibilità e con costanza per soddisfare tutti coloro che ci daranno la loro fiducia scegliendo i nostri prodotti". E allora, tutti in poltrona.

www.getitaly.it

Un solo comando per regolare altezza del sedile, scorrimento, profondità e angolazione dello schienale

difficile separarsene una volta provata. Queen strizza l'occhio anche all'estetica. Oltre a un design davvero elegante e mo-derno, la poltrona è disponibile in sei colori: verde, blu, rosso, arancio, nero e rosa. Il prezzo è di 590,00 euro, IVA compre-sa, con una garanzia totale di cinque anni. Giorgio Cuccioli ed Ettore Belardi sono due imprenditori e amici accomunati dalla passione per la tecnologia e il web che negli ultimi anni hanno conquistato ottimi risultati anche grazie al loro sito in-ternet aziendale www.getitaly.it che, oltre a mettere in eviden-

GARANZIA 5 ANNI

PASSIONE ERGONOMIA

© GET ITALY Srl

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Interviewdi Enea CasadeiWriter: Emanuela De Pinto

A Monza torna il brivido della F1nel "tempio della velocità"

Per respirare la storia della Formula 1 bisogna sedersi su-gli spalti dell'Autodromo di Monza. Il "tempio della velocità" ospiterà l'edizione numero 83 del Gran Premio Santander d'Italia dal 7 al 9 settembre 2012. Un evento che incollerà agli schermi televisivi milioni di telespettatori per una sfida a colpi di acceleratore tra i migliori piloti del mondo. Sempre a caccia di nuovi record. Paolo Guaitamacchi ricopre l'incarico di presidente Sias Au-todromo nazionale di Monza da dicembre 2010. Fin da pic-colo appassionato di automobili, è oggi un imprenditore dina-mico e al passo coi tempi.

Quali sono state le tappe che l'hanno portato a ricoprire l'incarico di presidente del Monza club?"Nella mia carriera ho fatto soprattutto l'imprenditore, in di-versi settori. Attualmente mi occupo di sviluppo dei parchi eolici. Sono diventato prima presidente del Gruppo Metal-meccanici Confindustria Auto Milanese e poi presidente di Confindustria Auto Milanese. Come tale, ho un posto nel Cda della Camera di Commercio di Milano e in altre isti-tuzioni. Attraverso questa rete di legami, mi è stata data la possibilità di diventare presidente dell'Autodromo di Monza. Un incarico appassionante dal momento che in gioventù ho corso in macchina".

Con quale team, per quale campionato?"Ho sempre corso come gentleman driver, avendo iniziato a 37 anni. Ho cominciato con le auto storiche, avevo un Marlin Sport prototipo scoperto e ho corso con dei prototipi di grup-po c negli Usa tre volte la 24 ore di Daytona e tre volte la 12 ore di Sydney. Poi sono passato alle vetture super turismo e ho fatto per due anni il campionato turismo".

Cosa l'ha spinta a diventare pilota?"La passione per la velocità ce l'hai dentro da piccolo e io ho subito voluto fare attività agonistica. Se sei un vero appassio-nato hai due sfide davanti: una con l'avversario e l'altra con te stesso".

Intervista al presidente Paolo Guaitamacchi: "Vorrei un Autodromo a misura di famiglia"

Ing. Paolo Guaitamacchi - Presidente Autodromo di Monza

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47TOP CLASS ITALIA Style Magazine

In quanto tempo si possono realizzare questi obiettivi?"Dai 3 ai 5 anni. Occorre prima una condivisione di obiettivi con le istituzioni locali e con il territorio, poi bisognerà trovare i soldi".

A parte i tre giorni del Gran Premio, nel resto dell'anno come viene impiegato l'autodromo?"Abbiamo 26 weekend di gara in un anno, ma utilizziamo la pista per oltre 300 giorni l'anno. Viene affittata per presenta-zioni, allenamenti e test privati. Vengono inoltre organizzati gli 'speed day' per i possessori di Porsche, Spider e Ferrari che pagano e girano in pista. Inoltre, grazie a un accordo con il Comune di Monza, possono usare la pista anche i ciclisti professionisti, per l'allenamento, dopo le ore 18".

Cosa rappresenta oggi il Gran Premio di F1 per l'Italia?"È un evento di glamour, mondanità, rappresentanza. Nei tre giorni di gara tante sale vengono occupate dalle aziende che utilizzano il gran premio per creare un approfondimento con clienti e fornitori".

Cosa c'è da migliorare?"La notorietà del marchio deve essere sfruttato per far cono-scere le bellezza del paesaggio e del territorio: i monumenti, i laghi, le specialità. Oggi per catturare il turista bisogna dare un'offerta di più eventi collegati tra loro".

www.monzanet.it

Curve bollenti e rettilinei da tachicardia per un circuito che appassiona dal 1922

Dal 7 al 9 settembre l'83-esima

edizione del Gran

Premio d'Italia

Santander

Si dice che si stacca l'interruttore della vita quando si è in pista, trova sia così?"Ho avuto amici che con il casco in testa staccano il cervello, sì. A me non è mai successo. Nonostante gli incidenti avuti, è sempre più forte la voglia di ricominciare. Quando provi dav-vero spavento l'adrenalina è il tuo salva-vita, perché stimola i riflessi. In un secondo riesci a reagire in maniera corretta, cosa che per strada non faresti mai perché l'attenzione è nettamen-te più bassa".

Qual è il segreto per essere un buon pilota, studiare bene il circuito prima della gara?"Nell'approccio in pista i primi giri si fanno piano. Entri mo-deratamente in curva ed esci forte. Ad ogni giro affini e impari il circuito. Oggi, grazie alla playstation, la pista si conosce già a memoria, si studia la sequenza delle curve, ma non si può conoscere il terreno finché non si è lì".

A Maranello, dove la Ferrari è come la gondola per Vene-zia, esiste un simulatore di auto Formula 1 per far provare il brivido della corsa. È un buon modo di allenarsi per i piloti?"I piloti che hanno fatto le prove al simulatore sono usciti cin-que volte nel primo giro. È stando seduto nell'auto che senti la tenuta laterale. Il simulatore serve solo per conoscere la stru-mentazione e la sequenza della pista, con la guida non c'entra niente".

Cosa c'è da rinnovare nell'autodromo di Monza?"Una volta andava a vedere la gara solo il pubblico maschile, la moglie stava a casa. Oggi la famiglia si divide meno, biso-gna dare al pubblico tribune coperte, servizi igienici di alto livello, spazi ai bambini per giocare e alle signore la possibilità di fare shopping, organizzare dei mercatini magari. Distribu-ire la ristorazione non in un solo punto. L'autodromo occupa quasi un terzo del parco, bisogna quindi trovare attività com-plementari che giustifichino questa occupazione: la scuola di guida sicura, il kartodromo ad esempio".

Pit stop Ferrari

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Sportdi Giada Menichetti

Trentadue. Quindicimila. Venti milioni. Numeri sulla “ruota” olimpica di Londra, capitale mondiale dello sport da venerdì 27 luglio a domenica 12 agosto, che raccontano le discipline in gara nella 30ma edizione dei Giochi, gli atleti protagonisti dell'estate “made in England” e i biglietti richiesti agli organizzatori delle Olimpiadi, più del triplo di quelli messi a disposizione degli appassionati britannici. Per ciclismo su pista, gin-nastica ritmica, pentathlon moderno e sport equestri, oltre che per le cerimonie di apertura e chiusura, i botteghini hanno registrato subito il tutto esaurito. Per gli spettacoli che segnano l'inizio e la fine delle Olim-piadi, le richieste hanno superato addirittura di dieci volte la disponibilità effettiva. E se i Giochi Olimpici di Londra 2012 puntano ad abbattere qualche record sportivo, ma non solo, un primato ce l'hanno già: sono i primi della storia a essere organizzati sotto l'egida dell'eco-sostenibilità. ''Abbiamo cercato di capire l'impatto delle infrastrutture e ridurlo al mi-nimo – ha spiegato David Stubbs, responsabile del comitato su questo fronte – per esempio, nessuno ha mai considerato le emissioni prodotte dalla costruzione di impianti e servizi temporanei che si usano solo du-rante le Olimpiadi''. Ecco quindi che l'Olympic Stadium da 80mila posti è stato realizzato con materiale riciclato, come anche il velodromo; siste-mi di raccolta di acqua piovana e riciclo permetteranno di risparmiare risorse idriche e anche illuminazione e areazione sono state concepite in modo da sfruttare al meglio il sole e la ventilazione. Imponente anche la macchina della sicurezza, in moto già da diversi mesi: 10mila vigilantes da distribuire su tutti i siti olimpici, 13.500 militari e altri 3.500 soldati appena rientrati dall'Afghanistan per controllare gli “obiettivi sensibili” come aeroporti, terminal bus e stazioni ferroviarie, oltre a borse e zaini degli spettatori. La pagina azzurra delle Olimpiadi conta i nomi di 291 atleti e una struttura, il “Queen Elizabeth II Conference Centre”, trasfor-mato in Casa Italia per tutta la durata dei Giochi. Sei piani e 29 diversi spazi per eventi, a due passi dal Big Ben e dall'Abbazia di Westminster, riservati agli Azzurri in gara, ai giornalisti e, per la prima volta, anche al Comitato Paralimpico: in cucina cinque chef stellati, rigorosamente italiani e con l'ordine di valorizzare la gastronomia dell'Emilia Romagna, per dare forza alle aree duramente colpite dal terremoto. Sul fronte più strettamente sportivo si sono già registrate una defezione dell'ultim'ora e un record: alla prima, causa infortunio, è stata costretta la saltatrice in alto Antonietta Di Martino, medaglia d'argento ai Mondiali di atletica nel 2007 e bronzo ai Campionati del mondo nel 2011. Il secondo, invece, l'ha portato a casa Niccolò Campriani nel tiro a segno, primo atleta in assoluto a qualificarsi per l'appuntamento olimpico. Un primato che tutta la spedizione azzurra spera sia di buon auspicio davanti al sacro fuoco di Olimpia.

www.london2012.comwww.londra2012.coni.it

La macchina magica dell'estate olimpica

Londra capitale dello sport per la 30ma edizione dei Giochi Olimpici

La prima Olimpiade eco-sostenibile, con strutture a basso impatto ambientale

Gli Azzurri qualificati, con forfait dell'ultim'ora di Antonietta Di Martino

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© Selezione fotografica CONI

Da sinistra: Petrucci - Vezzali - Pagnozzi

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© Selezione fotografica CONI

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Luxury Rentsdi Manuela D'Angelo

Pitlane Red Passion, il sogno di guidare una Ferrari che diventa realtà

Realizzare un sogno. Guidare una Ferrari, sfrecciare su pi-sta o, se preferite, attraversare le colline modenesi a bordo del mito rosso italiano, bevendo Lambrusco. Tutto ciò ora è possibile grazie a Pitlane Red Passion, azienda di Maranello, nata due anni fa dall’intuizione di Daniele Vale-stri e oggi diventata leader nel campo del noleggio e test drive di auto di lusso con particolare riferimento al marchio Ferrari. In realtà non si tratta soltanto di un semplice test drive su strada, ma di una esperienza unica, un vero e proprio viaggio alla riscoperta dei luoghi più affascinanti d’Italia, dei gusti e della storia della nostra penisola, ma a bordo della 550 Mara-nello, ad esempio, uno dei modelli più belli e all’avanguardia

che sia mai stato prodotto dalla casa del cavallino rampan-te, retrò e classica, una potenza massima di 485 CV e capace di passare da 0 a 100km/h in soli 4.4 secondi. A Maranello, 50 metri dalla Galleria Ferrari, per chi non si accontenta di guardare e basta, si concretizza la possibilità di guidare una delle auto più potenti al mondo, scegliendo tra 12 modelli: a bordo, un co-pilota dello staff Pitlane garantirà il corretto uso dell’autovettura nella massima sicurezza per il cliente. A voi la scelta di guidare la vostra Ferrari, per 10 minuti, per un’ora o per intere settimane. E mentre guida una delle sue Ferrari, il patron di Pitlane Red Passion - Daniele Valestri - ci racconta il suo sogno.

Voi come il jetset internazionale tra classe, storia, motori e Lambrusco

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Come nasce questa idea?<<Nasce dalla passione che ho avuto fin da bambino per le auto Ferrari. Poi, quando sono riuscito a possederne una tutta mia, ho deciso di condividere quella sensazione provata met-tendomi al volante, dando la possibilità anche ad altri di gui-dare una Ferrari. Da lì è nata l’dea del noleggio e del test drive, concretizzatasi nel 2010>>.

A maggio avete compiuto 2 anni di vita. Come siete cresciu-ti?<<Intanto in qualità e servizi. Siamo partiti con tre vetture nel 2010, otto nel 2011 e 12 oggi. Contiamo già migliaia di clien-ti che ormai potrei definire affezionati. Attorno alla nostra azienda ruota buona parte del jet set internazionale. Tantissi-mi sportivi, soprattutto campioni di baseball, reali, industriali a livello mondiale e attori. Le nostre auto sono state utilizzate di recente anche per girare il film “Baciato dalla fortuna” di-retto da Paolo Costella e uscito nelle sale cinematografiche lo scorso settembre. Abbiamo molti più clienti italiani, anche se l’80% rimane straniero, russi, brasiliani e nord europei. Ab-biamo pensato a servizi aggiuntivi correlati al noleggio delle auto, come buffet di benvenuto, tappe eno-gastronomiche, un ristorante gestito da noi con i prodotti tipici della nostra ter-ra>>.

Che cosa offrite ai vostri clienti?<< Un Test Drive che si svolge su strada, partendo da un tour breve nelle vicinanze di Maranello: 10 minuti di pura adre-nalina. Ma non solo. È possibile organizzare anche un mera-viglioso viaggio tra le montagne dell’Appennino Modenese, perché i pacchetti sono personalizzati a seconda delle esigenze dei nostri clienti. Ad esempio, per chi vuole divertirsi in pista, organizziamo eventi utilizzando vetture da corsa ed equipag-giamento idoneo, con personale preparato per accompagnarvi nell’avventura su circuito>>.

Il cliente più audace?<<Fu un turista olandese. Noleggiò quattro Ferrari diverse per quattro giorni consecutivi. Si spinse fino a S. Marino, Mode-na, visitando musei e città d’arte. Ma non sapete in quanti, dopo aver provato le nostre Ferrari, passano dallo store a com-prarsene una>>.

www.pitlaneredpassion.it

Lo staff Pitlane con Antonella Mosetti e Samantha De Grenet

Clienti provenienti da tutto il mondo per realizzare il sogno firmato Pitlane Red Passion

Il patron di Pitlane Daniele Valestri con John Elkann

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condo store modenese, che potranno essere affittati per i test drive da 10 minuti, o per interi viaggi attraverso i dolci pendii dell’Appennino. Si parte con la Ferrari California, motore V8 da 4297 cm cubici, un cambio F1 a doppia frizione da 7 marce e una potenza massima di 460CV. Con lei si raggiunge una velocità di 310km/h, passando da 0 a 100km/h in meno di 4 secondi; è stata creata per rievocare la storica Ferrari 250

Luxury Rentsdi Manuela D'Angelo

Pitlane Red Passion apre anche a Modena e a Forte dei Marmi

Il sogno Ferrari non si ferma a Maranello. Pitlane Red Pas-sion, l’azienda leader nel noleggio di auto di lusso e test drive su strada, apre anche a Modena e a Forte dei Marmi, con due imprese gemelle sempre dirette da Daniele Valestri. Una tappa in un certo senso obbligata, visto il successo di Maranello e la richiesta ogni anno crescente da parte di clientela proveniente da tutto il mondo. Tre i modelli Ferrari a disposizione del se-

Due nuovi store per i test drive Ferrari:

Modena e Forte dei Marmi

Nasce il connubio motori- ristorazione

Pitlane inaugura a Modena in grande stile

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GT California e ideale per condividere l’ebbrezza del viaggio in Ferrari con gli amici. A disposizione anche la Ferrari 458 Italia, aggressiva e possente, basata sulla lunga esperienza del cavallino rampante nelle gare, un motore da 4499 cm cubici (V8 a iniezione diretta), cambio elettroidraulico a doppia fri-zione con sette rapporti, una potenza di 570CV e una velocità massima di 345km/h, tenuta su strada mai provata prima. Chi avrà l’opportunità di salire su quest’auto, potrà sperimentare il cambio F1 al volante e ciò che quest’esperienza comporta in termini di potenza e controllo. Infine la Ferrari 430 Coupè: gli appassionati la vedranno a Modena in tutto il suo splen-dore, come quando fu presentata al Motor Show di Parigi nel 2004. Motore V8 da 4308 cm cubici, una potenza di 490CV, velocità massima 315 km/h. L’auto, con la sua carrozzeria in alluminio, offre anche alcune novità, tutte derivanti dalle gare in Formula 1. Gli appassionati sanno che la produzione del modello terminò nel 2009, ma grazie a Pitlane Red Passion potrete ancora provare questo bolide in tutta la sua bellezza. A Modena lo store a due ingressi, in via Paolo Ferrari e via Piave, si arricchisce anche di un ristorante, che sarà la vera novità del 2012: solo prodotti tipici locali, vino di qualità e ricette esclusive. Un servizio eccellente in più per gli amanti Ferrari, un punto ristoro caratterizzato da una varietà invidiabile di prodotti tipici locali, ricchi di sapore e di storia, il che rende Pitlane Red Passion al passo coi tempi e attenta alle esigenze della clientela che oggi vuole provare sensazioni a 360 gra-di, avendo tutto a portata di mano. Un’idea, quella di unire ai motori la ristorazione, che verrà replicata anche su Mara-nello, come ci svela Daniele Valestri, attraverso percorsi eno-gastronomici inseriti nei pacchetti viaggio, proiezioni di video sulla vendemmia, esposizioni di batterie dei fusti, acquisto dei prodotti nei negozi convenzionati. A settembre si terrà l’inau-gurazione di questo secondo punto Red Passion a Modena ed è tutto pronto per il grande evento: il titolare Daniele Valestri non vuole rovinare la sorpresa di una strepitosa festa, con tanti ospiti vip e un testimonial d’eccezione chiamato a portare for-tuna a questa seconda avventura. Ma per tutto l’autunno Red Passion sarà anche “itinerante”: Valestri e i suoi professionisti, co-piloti, tutor e interpreti, porteranno le Ferrari in giro per il nord Italia, pronti a farle guidare durante eventi, cerimonie e spettacoli. Occhio al calendario delle iniziative quindi: il viag-gio che avete sempre sognato, a bordo di una Ferrari, potrebbe partire proprio dalla vostra città.

www.pitlaneredpassion.com

Due nuovi store per i test drive Ferrari:

Modena e Forte dei Marmi

Nasce il connubio motori- ristorazione Negozio Pitlane Red Passion - Modena

Parco auto Pitlane di fronte al nuovo Museo Enzo Ferrari a Modena

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Hotels & Restaurantsdi Giada Menichetti

Due diamanti all'ombra della

"Madunina" La struttura è stata premiata dalla rivista americana Travel + Leisure

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Travel + Leisure, prestigiosa rivista americana dell’Hotel-lerie, l'ha appena incoronato miglior albergo al mondo per la qualità dei servizi. Una doppia rivincita per il Park Hyatt Mi-lano che, lo scorso anno, aveva chiuso al quarto posto nella classifica dei migliori City Hotel d’Europa. Doppia perché il riconoscimento assegnato dalla testata statunitense prende in esame ogni singola componente della vita in hotel, dal servizio in camera alla Spa, dal ristorante al concierge, dal bar all’orga-nizzazione di eventi.Prima struttura ricettiva di Hyatt in Italia, l’albergo ha sede in un palazzo costruito nel 1870, pensato per divenire un hotel, ma poi utilizzato per abitazioni e uffici. Le 106 camere, 31 delle quali suite di diverse dimensioni e categorie, sono piccoli gioielli di architettura e design: resine scure, sete color albicoc-ca, rubinetterie in bronzo con rifiniture nere. Fino all’Imperial Suite, la più lussuosa dell’hotel: 160 metri quadrati con un lussuoso salone di 50, arricchito da pezzi unici d’arte e design.Poi la Spa, al primo piano interrato del Park Hyatt, con bagni turco femminile e maschile, docce emozionali, sale trattamen-ti, una vasca idromassaggio decorata con preziose foglie d’oro a 24 carati e un’accogliente area relax. Con la possibilità di optare per la Private Spa Room e vivere un’oasi relax in totale privacy.Il cuore dell'hotel pulsa in una piazza virtuale, La Cupola, una lobby lounge sormontata da una monumentale copertura in

vetro di nove metri che rappresenta un punto di incontro per tutti i milanesi alla ricerca di un posto sofisticato, ma infor-male. Più discreti, al primo piano dell'hotel, sono invece i 240 metri quadrati dedicati agli incontri d’affari, a cene o aperitivi di lavoro. Insomma, il cocktail perfetto per Travel + Leisu-re anche se Claudio Ceccherelli, che guida la struttura dalla sua apertura, 9 anni fa, non è affatto nuovo a riconoscimenti di prestigio. Vedi l'“Hotelier of the Year 2010” conseguito al Best of the Best Hotel Awards, appuntamento ospitato a Las Vegas in occasione del 22esimoVirtuoso’s Annual Travel Mart Conference.La bacheca, dunque, è di quelle ricche e scintillanti, ma di vincere, si sa, non ci si stanca mai. Ed ecco che la nuova “scom-messa” passa per un giovane napoletano, Andrea Aprea, 34 anni ed Executive Chef del ristorante Vun del Park Hyatt Hotel Milano.Tecnica, innovazione e rispetto per la gastronomia italiana sono i principi che ispirano la cucina del Vun: la selezione scrupolosa delle materie prime e ricerca continua di sugge-stioni inedite, per gli occhi e il palato, creano un mix di creati-vità e tradizione che si sposa perfettamente con le architetture della sala firmate da Ed Tuttle. Gli interni del ristorante dise-gnano un ambiente dai toni caldi e naturali, con pareti di satin morbido e cangiante, piatti in porcellana e posate d'argento. La semplicità che guarda al futuro, come ha dichiarato lo chef parlando delle sue portate: “La mia ispirazione nasce dalla cu-riosità e da tutto ciò che è fonte di ispirazione: un dipinto, un mobile, un luogo, un profumo, una persona”.

www.milan.park.hyatt.com

Il Park Hyatt Milano, miglior hotel al mondo, sceglie un giovane

chef napoletano

Semplicità e innovazione servite dallo Chef Andrea Aprea sui tavoli del Vun

Andrea Aprea - Executive Chef Hotel Park Hyatt Milano

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Fashion Bardi Piera Marsilio

Un’idea pensata appositamente per il pubblico che segue le rappresentazioni del Teatro La Scala e che solitamente fre-quenta il Cafè Trussardi per gustare un aperitivo pre, o per un rilassante incontro post spettacolo. A partire da luglio 2012, in base al calendario degli spettacoli di uno dei più prestigiosi teatri italiani, il Cafè Trussardi offre alla clientela la possibilità di scegliere e ordinare – già all’aperitivo pre spettacolo – il piatto da gustare con tranquillità durante l’intervallo princi-pale dell’opera o del balletto. Un servizio esclusivo su misu-ra pensato appositamente dallo chef che farà trovare il piatto pronto al momento dell'arrivo, dando modo così di apprez-zarlo e gustarlo con la giusta tranquillità. Il prestigioso Cafè dall’atmosfera teatrale occupa il piano terra di Palazzo Trus-sardi, in piazza della Scala, un luogo storico. Rinnovato nel 2008 grazie al progetto di Walter Nicolino e Carlo Ratti, è un perfetto connubio tra design ed eleganza determinato dall'ac-costamento di acciaio, vetro e arredamento all'avanguardia. La delicata teca di cristallo che si affaccia sulla piazza è incappuc-ciata da un'affascinante e rigoglioso giardino verticale dotato di 3.019 piante, realizzato dal botanico francese Patrick Blanc (la sua prima opera italiana). Ricercatore del Centre national de la recherche scientifique, da oltre dieci anni studia una tec-nica di coltura a sviluppo verticale senza terreno per un tessuto fatto di specie diverse che accettano la direzione di sviluppo. Il Cafè è sempre aperto, dalla colazione al dopocena seguendo la regola del food non stop, durante tutta la giornata è infatti

possibile gustare piatti straordinari e drink di altissima qualità. Un clima cosmopolita e dinamico, tra arredi di design e un monumentale bancone a isola in marmo pregiato, espressione di equilibrio tra qualità della proposta gastronomica e rapidità del mondo contemporaneo. "Abbiamo inaugurato un'esten-sione del nostro palazzo storico di Piazza della Scala - aveva spiegato il presidente del Gruppo Beatrice Trussardi - trasfor-mando un parcheggio per le automobili in un grande giar-dino verticale, disegnato da Patrick Blanc, artista-paesaggista di fama mondiale. Il déhors del Cafè Trussardi è un segno tangibile della responsabilità del Gruppo, diffusa in tutto il mondo attraverso la nostra comunicazione". Ha avuto inizio inoltre in questi giorni la collaborazione del Gruppo Trussardi con Carlo Cracco che si avvale della collaborazione in cuci-na di Luigi Taglienti, giovane chef emergente con alle spalle significative esperienze nei migliori ristoranti d’Italia, per la gestione del ristorante e del Cafè. Un passaggio di testimone con Andrea Berton. Il Cafè Trussardi è aperto dal lunedì al venerdì dalle 7 e 30 alle 23. Sabato dalle 12 alle 23. La cucina è aperta tutti i giorni dalle 12 alle 22.

www.trussardiallascala.comwww.trussardi.it

Un servizio nuovo ed esclusivo

Il Cafè Trussardiin armonia con "La Scala"

Gustosi piatti durante l’intervallo dello spettacolo

Un déhors teatrale e chic

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www.minotti.comSISTEMA DI SEDUTE ALLEN

DESIGN RODOLFO DORDONI

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Live Musicdi Piero Russo

"Italia loves Emilia",i big della musica italiana in concerto al Campovolo di Reggio Emilia

Italia Loves Emilia. Il simbolo dell’Emilia musicale degli ultimi anni sarà anche il teatro della solidarietà e varcherà i confini di una regione in ginoc-chio, da maggio, per il terremoto e a cui ancora batte il cuore a ogni minima scossa. Campovolo, che ha consacrato centinaia di cantanti, che ha strabilia-to con Ligabue, non è solo l’ombelico mediatico e musicale dello Stivale, ma il 22 settembre sarà una passerella di big che, dopo l’impegno preso per il sisma d’Abruzzo, adesso guardano all’Emilia con un abbraccio fraterno. Un abbraccio targato Biagio Antonacci, Claudio Baglioni, Elisa, Tiziano Ferro, Giorgia, Lorenzo Jovanotti, Ligabue, Litfiba, Fiorella Mannoia, Negrama-ro, Nomadi, Laura Pausini, Renato Zero e Zucchero, che si esibiranno tut-ti nella stessa giornata: un evento storico. Dal Salento dei Negroamaro al Friuli di Elisa, i musicisti provengono da tutt’Italia e promettono di bissare il grande successo degli artisti emiliani al Dall’Ara di Bologna. La causa è buona, raccogliere fondi per i terremotati, perché i 14 angeli del sisma emi-liano hanno deciso di non percepire alcun compenso e di devolvere l’intero incasso a uno degli obiettivi primari che verranno sottoposti dalla Regione Emilia Romagna che, con il suo presidente Vasco Errani (nominato com-missario per la ricostruzione), è promotrice dell’iniziativa: ricostruire. La parola d’ordine è una soltanto e i laboriosi emiliani la conoscono bene: se poi c’è il supporto del top della musica italiana e di numerosi gruppi indu-striali che hanno promesso di aderire all’iniziativa, il successo del concerto di Campovolo è assicurato. Molti degli artisti presenti a Reggio Emilia non sono nuovi a episodi di solidarietà del genere: “Domani 21/04.09”, scritta da Mauro Pagani in collaborazione con Jovanotti e Giuliano Sangiorgi dei Negramaro e interpretata da una cinquantina di grandi nomi con lo scopo di realizzare il consolidamento e il restauro del conservatorio intitolato ad Alfredo Casella e della sede del Teatro Stabile d'Abruzzo dell'Aquila. Il 22 settembre Campovolo offrirà le stesse chance all’Emilia: assistere all’evento è semplicissimo perché i biglietti si possono prenotare in pochi click nei circuiti TicketOne, Boxol, Bookingshow, Unicredit, Listicket, Amit, Go2 e Boxoffice Toscana e Sicilia. Il prezzo è assolutamente irrisorio se si consi-dera il calibro degli artisti e soprattutto lo scopo dell’iniziativa: 25 euro per il maxievento che inizierà alle 16 e proseguirà fino a notte inoltrata.

www.italialovesemilia.it

Un abbraccio targato Biagio Antonacci, Claudio Baglioni, Elisa, Tiziano Ferro, Giorgia, Lorenzo Jovanotti, Ligabue, Litfiba, Fiorella Mannoia, Negramaro, Nomadi, Laura Pausini, Renato Zero e Zucchero

Il 22 settembre al Campovolo di Reggio Emilia passerella di

big per sostenere le popolazioni emiliane colpite dal terremoto

Un grande evento all’insegna della solidarietà

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Fashion Watch di Monica Pezzella

Eberhard & Co. presenta Tazio Nuvolari Data il fascino di un mito custodito in un segnatempo dal design accattivante e grintoso

A 120 anni dalla nascita di Tazio Nuvolari, il più grande mito dell’automobilismo di tutti i tempi e passato alla storia come il Mantovano Volante, Eberhard & Co. ha realizzato un segnatempo dal design accattivante e determinato. Il Tazio Nuvolari Data è un cronografo meccanico a carica automatica che si contraddistingue per il suo progetto ricercato e funzio-nale. L’estetica, coniugata con l’efficienza, sono elementi distin-tivi che da sempre caratterizzano la prestigiosa Maison nata a Saint-Imier (Svizzera) nel 1865. Per “misurarsi” con il tempo il Tazio Nuvolari Data assume un look sportivo con elementi caratterizzanti dal colore rosso. Rosso come la velocità, le auto sportive, la passione, l’energia e la suggestione! Utilizzato per il profilo dei numeri arabi sul quadrante, per le lancette dei con-tatori, per la firma e le iniziali del grande pilota nonché per le piccole impunture sul cinturino di coccodrillo, il colore esalta la grinta di questo cronografo realizzato con cassa in acciaio di diametro 43mm. e spessore 13mm. Il quadrante è nero perlée e su di esso, a ore 12 e a ore 6, si distinguono i contatori dei

minuti (30 minuti) e delle ore (12 ore con data). Il datario, una novità rispetto alle precedenti collezioni (Tazio Nuvolari e Vanderbilt Cup, quest'ultima ispirata all'emozionante vit-toria ottenuta in America nel 1936), è presente sia nella ver-sione con cinturino in coccodrillo che in quella a bracciale in acciaio. Quest’ultimo modello presenta una chiusura in oro 18 kt. con l’incisione di una piccola tartaruga stilizzata, storico portafortuna di Nuvolari. Lo studio del raffinato modello ha permesso, nel rispetto della tradizione meccanica, di amalga-mare il contenuto tecnico alla forma. Ha al suo interno un movimento base ETA 7750 13 1/4” impermeabile fino a 30 m. Il fondo della cassa è serrato da 8 viti. I pulsanti sono ret-tangolari e la corona a vite è personalizzata con la lettera “E”. Le lancette, di tipo a bâton, sono luminescenti e le lunette in acciaio soleil hanno una scala tachimetrica in miglia/h, nera, con la scritta miles per hour in rosso. Il vetro in zaffiro, con trattamento antiriflesso interno, racchiude un piccolo gioiello tecnologico. L’emozione delle corse, il fascino delle auto d’e-poca, la forte personalità del pilota sono tutte racchiuse nel Tazio Nuvolari Data: un prezioso orologio sportivo da pol-so realizzato in edizione limitata (999 pezzi al mondo). Il 20 -21-22-23 settembre 2012, al Gran Premio Nuvolari, che si terrà a Mantova, Eberhard & Co sarà il Partner Ufficiale della manifestazione internazionale organizzata da Mantova Corse in collaborazione col Museo Nuvolari e l’Automobile Club Mantova. A distanza di 21 anni l’autorevole Maison ricon-ferma il suo esordio in pista nel mondo della velocità in una delle più importanti gare automobilistiche internazionali di regolarità a cronometro per auto storiche.

www.eberharditalia.it

Il primo modello

nella collezione

Tazio Nuvolari ad avereil datario

Un cronografo meccanico automatico,

dal look sportivo, con una cassa

in acciaio di 43 mm

L’espressione dello storico legame della Maison con il mondo delle auto d’epoca

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Style & Designdi Alessandra Menicucci

Pininfarina, maestro di design: bellezza universale e senza tempo

Pininfarina: una sintesi dell'eccellenza italiana in fatto di genio creativo e artistico unito al rigore ingegneristico e alle capacità tecniche e costruttive simbolo del Made in Italy nel mondo. Ed è una storia che nasce da molto lontano, negli anni della prima guerra mondiale, quando il giovane Battista Fari-na detto "Pinin" inizia a progettare aeroplani Aviatic da scuo-la nella carrozzeria di famiglia, ricevendo l'encomio solenne dall'Aviazione Militare per la perfetta esecuzione. Il primo di una serie di successi e riconoscimenti a livello mondiale an-cora oggi senza fine e senza rivali. È l'epoca di grandi uomini di genio e di tecnica, "Pinin" è affascinato dall'aeronautica e dal volo e portato per il mondo dell'automobile, che intuisce essere il mezzo di trasporto del futuro: è negli anni '20 il suo primo viaggio a Detroit e l'incontro con Henry Ford. Ma nel cuore di Pinin c'è l'Italia. Nel 1930 nasce a Torino la Carroz-zeria Pinin Farina, per lo studio e la costruzione di carrozze-rie speciali e la produzione di vetture: carrozzerie di disegno rivoluzionario che preconizzano la linea dell'automobile del futuro. Semplicità e bellezza che caratterizzeranno l'imposta-zione formale dei veicoli nel secondo dopoguerra. Ma anche

rigore costruttivo: "l'aerodinamica - dirà nelle sue memorie - mi appare come la forma della velocità". Ecco nascere negli anni '50 la Cisitalia 202, definita "una scultura in movimento", entrata a far parte della collezione permanente del MoMa di New York. In questi anni avviene il "magico" incontro tra "Pi-nin" ed Enzo Ferrari, che dà vita alla creazione delle più belle auto di tutti i tempi, una feconda collaborazione che dura or-mai da più di mezzo secolo. La creazione del primo modello 250 GT risale al 1954. Ma lo stile Pinin Farina non ha limiti, travalica le frontiere, riconosciuto e apprezzato oltralpe e in tutto il mondo. Dalla Nash Healey Spider, protagonista con Audrey Hepburn e Humphrey Bogart del celebre film "Sa-brina", alla bella signorina Alfa Romeo Giulietta Spider, alla Lancia Aurelia B24S, la fuoriserie prodotta in serie guidata da Vittorio Gassman nel film "Il sorpasso", giunge il momento per la Carrozzeria di Pinin di passare dalla dimensione arti-gianale all'assetto industriale. Apre il nuovo stabilimento di Grugliasco e Pinin vuole accanto a sè al timone delle attività il figlio Sergio e il genero Renzo Carli. Ed i Farina diventano ufficialmente Pininfarina: caso unico nella storia, il Presidente

La purezza della linea: ricchezza di invenzione in continuo rinnovamento

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della Repubblica Gronchi autorizza per decreto la variazione del cognome della famiglia, brand di eccellenza per l'intera comunità nazionale. Le creazioni Pininfarina sono il risulta-to dell'amalgama tra sensibilità al design, buon gusto, ricerca tecnica e innovazione. Peugeot 403, Chevrolet Corvette, Ma-serati Quattroporte, Fiat 124 Sport Spider, Alfa Romeo 1600 "Duetto", bellezza e innovazioni tecnologiche, puntigliosa-mente studiate nel Centro Calcolo e Disegno Industriale e nella famosa Galleria del Vento per gli assetti aerodinamici.Dopo "Pinin", ecco il figlio Sergio alla conduzione dell'azien-da. E si rivela all'altezza del padre per le sue eccellenti qualità di raffinato designer, di brillante imprenditore e di uomo delle istituzioni. Joint ventures con case automobilistiche in Germa-nia, Svezia, Cina; ampliamento del settore di design industria-le in altri comparti quali l'arredamento, l'oggettistica, il resi-denziale. Siamo ora alla terza generazione, Paolo Pininfarina - figlio di Sergio - delinea il futuro della Società: "Nel DNA la Pininfarina di oggi è la stessa degli anni '30: la centralità del design, il senso estetico per creare bellezze senza tempo, la tensione all'innovazione, la forza della tradizione e l'interpre-tazione delle esigenze del cliente, le collaborazioni di lungo periodo. Saranno proprio questi valori, uniti all'impegno di tutti, a costruire un ponte verso il futuro".

www.pininfarina.it

Maestro dell'aerodinamica dell'automobile,

un vero talento d'artista

Pininfarina è il comune denominatore del mercato mondiale dell'auto

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Sergio Pininfarina - Presidente dell'omonima azienda

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dei materiali tecnologici come acciaio, alluminio ed elementi sospesi è all’avanguardia. Gli elementi verticali, come i pilastri di sostegno in inox, contengono un sistema di canalizzazione e la cappa cilindrica è un perno importante per sostenere la struttura; realizzata in alluminio, consente di avere maggiore percezione e morbidezza delle forme. La struttura si compone di elementi verticali e orizzontali che si uniscono gli uni agli altri senza soluzione di continuità, grazie all’utilizzo di appo-siti giunti che completano, con il loro esclusivo disegno, i det-tagli dell’insieme. Ogni elemento, opportunamente progetta-to, è dunque il risultato di un’attenta ricerca. All’interno della zona operativa un computer permette di gestire gli elettro-domestici e gli strumenti di informazione e intrattenimento: radio, televisione e internet. L’illuminazione innovativa delle mensole a led mette in risalto le superfici. Il lavello in acciaio inox è avvolgente, il piano cottura integrato in vetroceramica è costituito di due lavelli tondi in acciaio e garantisce praticità di lavoro. Nella parte inferiore le cassettiere possono diventare vano per forno e lavastoviglie e base sottolavello. La sola zona separata si compone di armadi per la conservazione dei cibi. Frigorifero, dispensa, forno e lavastoviglie vengono riunite da una elegante profilatura in alluminio e ante in acciaio dall’a-spetto professionale. La cucina del futuro non è più un sogno con Acropolis.

www.snaidero.it

Style & Designdi Piera Marsilio

LONDRA – Scaturita dal progetto di ricerca intrapreso negli anni ‘90 da Snaidero e Pininfarina, il modello di cu-cina del futuro Acropolis è presente all’interno della mostra dedicata al prestigioso marchio italiano che raccoglie le più importanti e famose espressioni della genialità di Sergio Pi-ninfarina, storico design di auto simbolo, scomparso il 3 luglio scorso all’età di 85 anni. L’esposizione, inaugurata il 21 giugno scorso nella sede dell’istituto italiano di cultura di Londra a Belvare Square, è stata visitata fino al 15 luglio. Nell’ambito delle iniziative di contorno ai Giochi Olimpici 2012, il pro-motore Pino Pietrolucci ha creato una vetrina dell’eccellenza Made in Italy a disposizione di turisti e londinesi. Protagoni-smo, ergonomia e forme dilatate, caratteristiche innovative di Acropolis, sono espressione di un nuovo modo di concepire la socializzazione e il vivere quotidiano. Una cucina degna, erede di una linea storica che ha prodotto negli anni modelli di successo: Ola, Viva, Idea, Venus, Ola20 e Idea40. La circo-larità progettuale, abbandonando ogni consuetudine, diviene simbolo di continuità. Una cucina concentrica, studiata per essere collocata al centro della stanza e assolvere al ruolo di protagonista. Un nucleo, come nell’antica Grecia lo era l’A-cropoli, da cui è ispirato il nome, che rappresentava il cuore pulsante della città attorno al quale si organizzava e scorreva la vita. Un modo per ripristinare il simbolismo della cultura del cibo, del mangiare e dello stare assieme, un centro di abitudi-ni comportamentali e famigliari. Una trasformazione radicale nel modo di concepire la cucina, ispirata, nello studio dello spazio, al comportamento di chi è coinvolto nel rito. Da qui l’idea di un nastro continuo, una pista d’appoggio per avere tutte le attrezzature a portata di mano. Il progetto segue l’evo-luzione dei nuovi stili di vita del consumatore e anche la scelta Filosofia di centralità

Ritorno al simbolismo della cultura del cibo

Un progetto tecnologico all’avanguardia

La cucina Acropolis di Snaidero esposta al "Pininfarina in London"

nell’ambito dell’International Architecture and Design Showcase

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Ritorno al simbolismo della cultura del cibo

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Sportdi Roberta Mazzacane

MotoGP 2012,il circuito di Misano è intitolato a Marco Simoncelli

Dopo il terribile incidente in cui ha perso la vita Marco Simoncelli lo scorso novembre durante il Gp della Malesia, il circuito di Misano ha ufficializzato la sua nuova denomi-nazione, che dal 2012 sarà “Misano World Circuit Marco Si-moncelli”. Qui si disputeranno per il quinto anno consecutivo le tappe del MotoMondiale e della Superbike, in una pista

completamente rinnovata, messa in sicurezza e che sfoggerà un nuovo logo, che possa racchiudere insieme il tradizionale marchio MWC del Misano World Circuit insieme al nome Marco Simoncelli, in una nuova immagine con la doppia elle come le bande rosse del casco di SuperSic. Il MotoGP di Mi-sano 2011 si è concluso con un'altra vittoria di Casey Stoner, in

Misano cambia nome in memoria di SuperSic

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pole-position fin dall'inizio. L'anno scorso l'australiano pilota della Honda ha stabilito il nuovo record della pista del Santa Monica, battendo Jorge Lorenzo con un tempo di 1'31'"138.La gara di Misano Adriatico 2011 si è conclusa con il primo posto di Jorge Lorenzo (Yamaha), seguito da Dani Pedrosa (Honda) e Casey Stoner (Honda) sul terzo gradino del podio dei vincitori. Una gara agguerrita, che ha riscaldato l’asfalto di Misano e gli animi dei presenti con ritmi indiavolati e numeri spettacolari, come quelli di Valentino Rossi.L'autodromo di Misano è stato progettato nel 1969 con vari e successivi stadi di ristrutturazione che si sono susseguiti fin dall'inizio degli anni Novanta, che andavano nella direzione di un impianto sempre più efficiente e sicuro. Inoltre l'asfalto è stato ampliato già dal 1993, quando la pista venne allungata a 4.060 metri e nel 1998 la zona paddock venne ampliata sino a raggiungere un'area di 40.000 mq. Infine nel 2001 anche le tribune furono ampliate, fino a una capienza di 5000 posti. Dal 2006 ha aprì anche il nuovo centro medico e nella pista venne realizzato anche un nuovo tracciato, ampliando le parti strutturali e aumentando gli ingressi al circuito.Attualmente la pista adriatica misura 4226 mt e dispone di una tribuna da 3.000 posti in fondo al rettilineo. In totale il circuito di Misano è omologato per ospitare 75.000 visitatori, di cui 26.000 sulle tribune.Una grande ricchezza del circuito è il nuovissimo impianto di illuminazione notturna della pista, che la rendono un luogo adatto a ospitare eventi serali e manifestazioni notturne anche di altro tipo. Inoltre la pista dispone di un innovativo impianto tecnologico, un investimento economico che ha realizzato il completo cablaggio del circuito e la copertura wi-fi sull'intera area.La gara motociclistica che ogni anno si svolge a Misano si inserisce tra i numerosi eventi organizzati per l'estate roma-gnola e contribuisce al turismo e all'economia del territorio adriatico, come confermano i dati delle presenze alberghiere. In questi 5 anni è stata consolidata una formula che a Misa-

no si è rivelata vincente, ossia quella di unire alle gare mo-tociclistiche anche gli eventi estivi della riviera romagnola. Quest’anno, però, la gara di Misano è stata posticipata a metà settembre, per la precisione si svolgerà dal 14 al 16 settembre 2012, dal venerdì alla domenica, ma per tutta la settimana la cittadina proporrà ai turisti una serie di eventi per allietare gli ultimi giorni di mare.L’attenzione è sempre puntata su Valentino Rossi, natural-mente molto legato alla pista di Misano per le sue origini ro-magnole. Non ci resta che aspettare metà settembre allora per vedere come si comporterà il pilota della Ducati.

www.misanocircuit.com

Tutto pronto per il MotoGP della riviera romagnola

La MotoGP rappresenta per tutto il territorioriminese una grandissima risorsa in termine di immagine, presenze e prestigio su scala internazionale

Valentino Rossi - Pilota Ducati

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Sportdi Roberta Mazzacane

GP d'Italia(Mugello Circuit) 2012,gioie e dolori per un campionato indimenticabile

Il Motomondiale 2011 ha incoronato Casey Stoner campio-ne del Mondo, davanti a Jorge Lorenzo e Andrea Dovizioso, rispettivamente arrivati al secondo e al terzo posto, ma l'epi-sodio che sicuramente sarà ricordato dalla maggior parte delle persone è il terribile incidente mortale del giovanissimo pilota Marco Simoncelli, che ha perso la vita a Sepang, durante il GP della Malesia. Il MotoGP 2011 si è svolto in 18 tappe dal 20 marzo al 06 novembre e per ben 10 gare il vincitore è stato sempre Stoner, la cui vittoria è stata però offuscata da un lutto così grave da far passare in secondo piano tutto il resto. Prima di dare il via all'ultima tappa c'è stato un bellissimo tributo alla

memoria di Marco Simoncelli, anche soprannominato Super Sic, con tutte le moto schierate in pista a sfilare con il nr. 58 sul cupolino, comprese anche le moto 125 e le Moto 2. A capo del gruppo c'era Kevin Schwantz in sella alla Honda RC212V di Sic. Per l'italiano Valentino Rossi il 2011 è stato un annus horribilis, così come per Hayden. L'anno scorso sono state in-trodotte parecchie novità, tra cui alcune modifiche al formato delle prove libere, delle qualifiche e la decisione di comporre la griglia di partenza sempre con tre piloti per fila, anziché schierare tre piloti ogni fila in MotoGP e quattro ogni fila per Moto2 e 125.

Casey Stoner campione

del mondo

Marco Simoncelli perde la vita in Malesia

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del 15 luglio, ricevendo uno sconto del 30% dal prezzo intero. Sempre quest'anno nell'Autodromo è stato rafforzato il ser-vizio di controllo per far fronte in sicurezza alla tradizionale invasione di pista durante i festeggiamenti dei vincitori.Per l'Italia gareggiano Valentino Rossi (Ducati), Michele Pirro (Honda), Danilo Petrucci (Ioda) e Andrea Dovizioso (Yamaha). A livello di mercato è proprio Rossi il pezzo forte, il nome che scotta, in quanto Casey Stoner ha già deciso di ritirarsi a fine stagione.

www.mugellocircuit.it

La 64° edizione del Motomondiale, partita nell'aprile 2012 in Qatar e che terminerà a Valencia l'11 novembre 2012, ha fatto tappa in Italia lo scorso 15 luglio, alla pista del Mugello. I pi-loti iscritti alla gara motociclistica sono in totale 86, suddivisi nelle varie categorie: 21 nella classe regina, 32 nella interme-dia e 33 nell'ultima arrivata che sostituisce la 125, andata in pensione nel 2011. L'impianto del Mugello, già per la gara del 2011, era stato adeguato e asfaltato, rendendo la pista più confortevole e sicu-ra e anche la nuova tribuna centrale è stata realizzata seguen-do tutti gli standard e le tecnologie più avanzate. Gli spetta-tori amanti delle gare motociclistiche potranno godersi, nella splendida cornice naturale del Mugello, tutte le performance dei loro beniamini sapendo di rispettare l'ambiente, in una vera e propria tribuna naturale. Anche i colori sono cambiati: in occasione dei 150 anni dell'Italia i cordoli gialli e rossi sono stati sostituiti da quelli tricolori della nostra bandiera.Inaugurato il 23 giugno 1974, l’autodromo del Mugello ospitò per la prima volta una gara automobilistica, dal 1994 iniziò a ospitare anche le gare motociclistiche, diventando sede fissa del GP d'Italia. Da allora la pista toscana ha ospitato 26 volte il Motomondiale ed è stato votato per ben cinque volte il mi-glior circuito fra gli impianti organizzatori del Motomondiale. In occasione dei 38 anni dell’impianto, quest'anno i proprie-tari del circuito hanno riservato una bella sorpresa a chi ha acquistato online su Ticketone il biglietto per la tappa italiana

MotoGP 2012: tributo a Simoncelli e sconti per i 38 anni del Mugello

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Nell’era dei social network c’è chi ama distinguersi dalla massa anche nel cyberspazio e sceglie di frequentare il salotto buono della rete, dove si fanno solo incontri di un certo livello. Arriva così in Italia un social network di nicchia, per l’elite che cerca l’esclusività anche nel web. DateTheMillionaire.com è il sito di incontri più esclusivo del-la rete, l’anticamera virtuale del jet set internazionale. Un so-cial network per pochi, una comunità per vip, dove è possibile trovare gente ben navigata (e questo è proprio il caso di dirlo!), interessante, educata e di successo. Una sorta di Facebook, con fotografie e informazioni personali, ma con ingresso riservato ai soli appartenenti all’esclusivo club. A fare la differenza è un’accurata selezione degli iscritti, in base a criteri ben precisi. Ecco perché tutti gli altri network e gli altri siti di incontri online sono sovraffollati, mentre DateTheMillionaire.com of-fre ai suoi iscritti la garanzia di incontrare solo gente di elevato rango sociale. Ogni domanda di ammissione viene infatti va-lutata attentamente. Per il resto, l’intento dell’esclusivo social network non è diverso da quello di molte altre reti virtuali, in quanto consente lo scambio di informazioni, facilita la ri-cerca di un partner per una relazione formale o informale, o per un’amicizia. L’obiettivo è, infatti, quello di promuovere gli incontri tra le persone per scopi personali, di tempo libero o di business. Basta visitare il sito per notare subito come anche l’homepage dia l’impressione della riservatezza e della seletti-vità di cui solo in pochi possono godere.

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Musicdi Enza Di Marco

Dolcenera, l'evoluzione di un'artista eclettica

"Nera che picchia forte/che butta giù le porte/ che ammazza e passa oltre” sono alcuni versi della canzone di Fabrizio de An-drè contenuta nell’album Anime Salve, che ha ispirato Ema-nuela Trane a presentarsi al pubblico con lo pseudonimo di Dolcenera. Come una fiumana di acqua dolce e nera che scor-re impetuosa, spazzando via tutto ciò che incontra, Dolcenera è un’artista in continua corsa, capace di reinventare se stessa e la sua musica, regalando ai suoi fan atmosfere sempre nuo-ve. Dopo quasi dieci anni di carriera e un’invidiata collezione di riconoscimenti artistici, la cantautrice salentina continua a mettersi alla prova e duetta “Read All About it (Tutto quello che devi sapere)” con il rapper inglese Professor Green: una nuova collaborazione di respiro internazionale che la consa-cra nell’olimpo delle artiste più eclettiche della nostra musica. Il 2012 la vuole tra i big protagonisti della 62° edizione del Festival di Sanremo con il brano Ci vediamo a casa, inserito nel repack Evoluzione della specie 2, in cui emerge l’intenzione dell’artista di spingere l’ascoltatore a trovare il coraggio di osa-re, di condividere con gli altri la propria esperienza per vince-re la paura di questo “futuro talmente raccontato che sembra aver perso la sua imprevedibilità”.Dalle note pop-rock, power pop, con influenze di R&B e del cantautorato italiano del suo primo album Sorriso Nuclea-re anno 2003, l’artista passa ad arrangiamenti più rock con toni di blues per il secondo album Un Mondo Perfetto. Ma la cantante viene consacrata a icona musicale grazie alla vittoria della trasmissione Music Farm con il brano Mai più noi due. Dopo numerosi riconoscimenti tra cui il premio De Andrè, il premio come “Miglior artista emergente” al M.E.I. e del Le-one d’argento come “Rivelazione musicale dell’anno”, Dolce-nera pubblica il suo terzo album Il Popolo dei Sogni che, in una settimana, ottiene il disco d’oro e quello di platino. Il 2009 è la volta dell’album “Dolcenera nel paese delle meraviglie”: la can-tante abbandona le canzoni dal tono triste e inquieto per de-dicarsi a pezzi positivi e ottimisti, in cui emerge l’amore come filo conduttore; il secondo e terzo singolo estratti dall’album

Anima pop-rock con notedi blues e influenze R&B

Passione pugliese e musica elettronica in live tour per tutta Italia

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diventano hit radiofoniche e regalano alla cantante la vittoria del riconoscimento “Top Radio” del “Venice Music Awards 2009”. Ma è il 2010 l’anno di un coraggioso cambiamento ar-tistico che porta la cantante ad abbracciare sonorità più pop-rock, con decisi inserti di musica elettronica che rendono le nuove canzoni più "internazionali", pur mantenendo chiare radici italiane. L’album Evoluzione della specie si avvale di tan-te collaborazioni, ma è la stessa cantante a curare interamen-te la pre-produzione, arrangiando e programmando tutti gli strumenti, alla ricerca di una miscela che riunisce la scrittura cantautoriale italiana con elementi di elettronica, provenienti dal sound electro-rock-dance della Francia degli ultimi anni e dal sound pop-rock di molte band di Brooklyn. L’album viene anticipato dal singolo Il Sole di domenica che diventa subito una delle più importanti hit dell’estate 2011.Con la sua voce roca, passionale, calda e potente Dolcenera è indiscutibilmente la regina delle classifiche radio: in un anno non ha mai lasciato le prime posizioni delle charts di airplay radiofonico con tutti i singoli estratti dal suo ultimo album. Adesso la sua voce risunona tra i Teatri e i Club di tutta Italia con il suo “Ci vediamo in Tour-2012”, organizzato da Live Nation in collaborazione esclusiva con RTL 102.5 che prose-guirà per tutta l’estate.

www.dolcenera.com

Una voce roca e passionaleper una nuova girl power italiana

© Mauro Poltronieri_SUPERMAV

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tano almeno 5.000 medici che praticano la chirurgia plastica, anche se è difficile avere una stima precisa - afferma Pelle -. Gli unici di cui fidarsi sono quelli specializzati in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva ed Estetica, ossia chi, dopo la laurea in Medicina, ha frequentato per cinque anni una Scuola di Spe-cializzazione Universitaria in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica oppure chi ha maturato un'esperienza comprovata e verificata per almeno cinque anni nel settore». Altri crite-ri per scegliere il medico di fiducia sono l'eventuale attività ospedaliera o universitaria e l'accreditamento nelle due società scientifiche italiane, Sicpre e Aicpe. Secondo: è fondamentale informarsi sulla struttura dove vengono eseguiti gli interventi. «Devono essere strutture sanitarie ufficialmente autorizzate» spiega Ceravolo. Punto tre: è diritto del paziente ottenere no-tizie sui materiali utilizzati, come protesi o fillers. «Ogni me-dico deve illustrare ai pazienti ogni prodotto che utilizzerà e consegnare un'etichetta identificativa del prodotto» continua Ceravolo. Quattro: è consigliabile leggere il consenso infor-mato presentato ai pazienti per qualunque tipo di terapia e chiarire eventuali dubbi con il medico. Quinto: verificare sem-pre il preventivo dei costi, chiarendo le perplessità su even-tuali spese aggiuntive. Punto sei: professionalità e sicurezza hanno un costo. Diffidare di prezzi troppo bassi o di sconti. Numero sette: informarsi sull'equipe chirurgica, soprattutto sull'anestesista. Otto: attenzione a chi pubblicizza la prima visita gratuita. Nono: molti pazienti chiedono al chirurgo di vedere immagini pre e post operatorie. «Di solito queste im-magini rappresentano i migliori risultati ottenuti dal chirurgo, non quelli medi – puntualizza Ceravolo -. Se non usati con realismo e serietà questi mezzi possono creare nel paziente aspettative irrealistiche e fuorvianti». Decimo: quando si sce-glie un chirurgo bisogna valutare, oltre a titoli ed esperienza, «la personalità, il senso di responsabilità, l'onestà intellettuale e quelle caratteristiche umane istintivamente deducibili dal contatto personale che un vero professionista dovrebbe avere».

www.aicpe.org

Medical Researchdi Valentina La Ferrera

Chirurgia plastica, prestate attenzione alla scelta del chirurgo!

Un settore che fa gola a tanti, affollato di professionisti non sempre con le carte in regola. Stiamo parlando della chirurgia e medicina estetica, ambito estremamente delicato e per que-sto esposto a gravi rischi per la salute dei pazienti. In questo mare magnum diventa difficile scegliere il medico al quale affi-darsi per un “ritocchino”. L’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (Aicpe), primo sodalizio in Italia dedicato al settore, ha messo a punto un vademecum che possa orien-tarli nella scelta del chirurgo adeguato al tipo di trattamento da effettuare. «Non vogliamo essere solo bravi chirurghi, ma anche e soprattutto brave persone - afferma il presidente di Aicpe, Giovanni Botti». Caratteristiche dell’associazione sono avere come associati solo professionisti, specialisti in chirurgia plastica e la rigida adesione a un codice etico e di comporta-mento da seguire non solo quando si indossa il camice, ma in tutti i momenti della vita. «Molti medici offrono prestazio-ni di chirurgia plastica senza averne i requisiti o propongono trattamenti chirurgici in strutture non adeguate o autorizza-te - afferma Mario Pelle Ceravolo, vicepresidente di Aicpe -. I pazienti devono prestare molta attenzione nella scelta del chirurgo, senza fidarsi solo dei messaggi pubblicitari: si rischia non solo di essere insoddisfatti dei risultati, ma anche di subire gravi danni. E’ fondamentale che operatore e ambiente siano adeguati, anche quando si tratta di procedure apparentemente semplici». Da qui nasce l'idea di un decalogo per il pazien-te che si affaccia al mondo della chirurgia plastica. Il primo passo è verificare le credenziali del medico a cui ci si rivolge: «In Italia tra chirurghi ufficiali, non ufficiali e abusivi si con-

Dieci semplici regole per evitare rischi

Solo medici specializzati e strutture sanitarie autorizzate per un ritocchino di successo

Da Aicpe le linee guida ed un codice etico per la tutela del paziente

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Giovanni Botti - Presidente AICPE

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Dieci semplici regole per evitare rischi

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Eventsdi Silvia Poletti

Grinta, passione, determinazione: con queste armi si sono sfidati i dodici finalisti sul palco di Piazza d’Armi a Terra del Sole. La vincitrice è Martina Cambi, cantante giramondo e bella promessa della musica italiana. Sentiremo ancora parlare di lei. Anche perché Martina Cam-bi, 27enne romana dalla magnifica voce, si è aggiudicata il po-dio più prestigioso per i giovani cantanti italiani. Un podio che è stato l’approdo sospirato dopo mesi di selezioni, ma che sarà anche il “luogo” in cui tutto può cominciare.Per lei era la prima volta, per il Festival di Castrocaro “Voci nuove volti nuovi” la 55esima edizione. Cinquantacinque anni di musica che hanno consacrato la manifestazione romagnola come il vivaio delle nuove promesse italiane. Qui sono nate artisticamente cantanti come Gigliola Cinquetti, Iva Zanic-chi, Caterina Caselli e in tempi più recenti Zucchero, Eros Ramazzotti, Nek, Luca Barbarossa e molti altri. Trasmesso in diretta da Rai Uno e presentato da Alessandro Greco, il Festival ha visto sfilare i dodici finalisti più volte nel corso delle diverse tappe che hanno scandito la serata, avvi-cinandola al suo spettacolare finale. Dopo essersi esibiti in half-playback in occasione delle semifinali, i giovani parteci-panti hanno cantato accompagnati dall’Orchestra Universale Italiana diretta dal Maestro Sandro Comini, già responsabile delle esecuzioni musicali di altri programmi di Rai Uno come Domenica In. Le loro performances sono state valutate da una giuria presieduta da Mara Maionchi e composta da Eugenio Finardi, Luisa Corna, Marco Alboni (discografico) e Fio Za-notti (direttore d'orchestra). Due gli ospiti: Edoardo Bennato

Il futuro canta a Castrocaro

e, in qualità di madrina, una biondissima Alexia, fresca di nuo-vo look, che ha eseguito alcuni suoi cavalli di battaglia ("Per dire di no" e “Dimmi come”), ma anche il suo ultimo singolo, "A volte si a volte no". Per i primi tre classificati la Barley Arts, importante realtà nell’organizzazione di concerti live, mette-rà in palio la possibilità di esibirsi come supporters al fianco di grandi artisti italiani e stranieri. Previsto anche un Premio MEI alla Miglior Band tra quelle approdate in Semifinale, con la possibilità di usufruire di una serie di azioni promozio-nali a cura del MEI – Meeting degli Indipendenti. Da quest’anno il Festival di Castrocaro è organizzato dalla Nove Eventi Srl (www.noveeventi.com), una cordata formata da un insieme di società operanti nell’ambito discografico e nell’organizzazione di concerti live di artisti nazionali e in-ternazionali. Fra i soci, il cui obiettivo comune è quello di ri-lanciare la manifestazione, si annoverano produttori artistici, teatrali e televisivi, gruppi operanti nel marketing strategico e creativo e nella distribuzione discografica, che insieme vanno a costituire una compagine di prima importanza nel mondo della musica: tra loro, l'Avvocato Vittorio Costa, primo mo-tore del progetto e consulente legale di molti artisti italiani di successo e il giornalista Massimo Cotto, Direttore Artisti-co della 55esima Edizione del Festival e scopritore di talenti come Arisa, Noemi e Simona Molinari nel corso di Sanremo-Lab del 2003. Ma chi è la vincitrice della 55esima edizione del Festival di Castrocaro? Nata a Roma nel 1984, Martina ha dato una svolta musicale alla sua vita subito dopo la ma-turità (grafica pubblicitaria), quando è partita per l’estero per accrescere la sua conoscenza di nuove culture e arricchire la personale parte artistica. In questo turbinio di viaggi incontra una band Blues Rock indonesiana e comincia a esibirsi come cantante. Canta in Indonesia, Spagna, Inghilterra e Usa. Tor-na in Italia, conosce il produttore, compositore e arrangiatore Marco Petriaggi e con lui inizia a lavorare. Un rientro promet-tente, non c’è che dire.

www.vocinuovecastrocaro.it

Vince la 55° edizione del Festival di Castrocaro 2012 Martina Cambi

Cinquantacinque edizioni, il vivaio delle nuove

promesse italiane

Martina Cambi - La vincitrice dell'edizione 2012

© INTEGRA SOLUTIONS

Diretta Rai Uno, ha presentato Alessandro Greco

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anno, vari riconoscimenti ai partecipanti: aziende che portano avanti lo spirito della manifestazione, giornalisti che danno importanza e visibilità ai prodotti d'eccellenza, Università che formano nuovi produttori e addetti ai lavori di alto livello, alle forze dell'ordine che operano quotidianamente contro le con-traffazioni dei prodotti tipici e autentici e agli artisti per il loro apporto culturale. Il Decalogo del MCWF è stilato dal patron della manifestazione Michele Florentino:- Sfruttare e riesumare il patrimonio di conoscenze e di sapori del territorio delle nostre mamme e delle nostre nonne.- Valorizzare prodotti e preparazioni tipiche con ingredienti artigianali e materie prime di verità del prodotto.- Cominciare in famiglia l’educazione al gusto.- Imparare a distinguere i sapori provocando emozioni gastro-nomiche per evitare l’omologazione del gusto. NO ai "piat-ti spettacolari" ma SI' alla semplicità mettendo al centro del piatto il gusto e quindi il prodotto.- Cercare, dare vita e frequentare laboratori sensoriali.- Valorizzare la storia della gastronomia regionale mettendo in risalto i "giacimenti enogastronomici", conoscenza dell'ap-porto umano frutto di sapere e sapori tramandati da genera-zioni, fatto di creatività e capacità manuale.- Creare, valorizzare le eccellenze enogastronomiche locali, promuovendo negozi, aziende vinicole, frantoi, trattorie, mas-serie, agriturismi autentici, ristoranti, osterie tipiche, salume-rie, caseifici, dove viene valorizzato il prodotto agroalimentare che costituisce la tipicità di quel territorio.- Creare premesse per un turismo alternativo che dia pari va-lore a cibi, vini e "arti".- Evitare la dispersione del bene culturale gastronomico re-gionale e difendere i sapori inconfondibili e peculiari di ogni regione, città, provincia, paese e borgo italiano.- Vino e salute: il bere correttamente, la ri/scoperta dei poteri terapeutici e degli effetti benefici e curativi del vino sul nostro organismo; questo è il messaggio, questa è la sfida lanciata dal Monte-Carlo Food&Wine Festival.

www.monte-carlowinefestival.com

Eventsdi Alessandra Menicucci

La 5a edizione del Monte-Carlo Food&Wine Festival si svolgerà dal 23 al 25 marzo 2013 presso l'Hotel Fairmont Monte Carlo, nel prestigioso principato monegasco. La ker-messe si svolgerà alternando occasioni di degustazione ed eventi culturali, momenti ludici e spazi di confronto sui temi più rilevanti del settore agroalimentare italiano, con l'auto-revole sostegno e interesse di S.A.S. Alberto II Principe di Monaco. Negli spazi espositivi degli show desk, banchi di pre-sentazione e degustazione dei prodotti, le aziende potranno interagire col pubblico trasmettendo storia e passione che ispira i prodotti; gli Enti e le Istituzioni avranno l'opportunità di promuovere i loro territori e i visitatori, appassionati del buon vino e del buon cibo, saranno ospiti d'onore a cui destina-re le migliori attenzioni alla riscoperta di gusti e sapori unici in un contesto elegante e internazionale. I workshops costitu-iranno il momento di discussione, riflessione e analisi sui più dibattuti argomenti del comparto agroalimentare e vitivini-colo, alla presenza delle più autorevoli Istituzioni e dei più preparati e competenti giornalisti e professionisti del settore, facendo del MCWF un appuntamento chiave nel calendario annuale delle manifestazioni enogastronomiche. Il Festival sarà anche un'occasione di connubio con arte e cultura: sarà presente un'area riservata all'artigianato artistico e alla pittu-ra contemporanea. La manifestazione assegnerà, come ogni

Monte-Carlo Food&Wine,il Festival delle eccellenze

vinicole e agroalimentari

Alberto II di Monaco sostiene i temi dell'autenticità agroalimentare

Aziende e Istituzioni partecipano al Festival soprattutto come sponsor della manifestazione

I dieci motivi ispiratori del Festival, una sfida contro l'omologazione del gusto

Alberto II di Monaco con il patron della manifestazione Michele Florentino

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Anniversarydi Alessandra Menicucci

"Siate i benvenuti in questo luogo felice", parola di Walt Disney

La storia dei Parchi Disney nasce su una panchina, in una giornata di sole. Walt Disney, creatore e realizzatore dei più bei film d'animazione della storia del cinema e papà dei più noti personaggi dei fumetti amati in tutto il mondo, vedendo gio-care le sue figlie in un piccolo parco giochi cittadino, pensò a quanto sarebbe stato bello per grandi e piccini potersi divertire insieme in un luogo incantato dove i sogni potessero diventare realtà. Da questo semplice pensiero nacque l'idea dei Parchi Disney, dapprima negli USA, in California e in Florida, poi a seguire nel resto del mondo. In Europa Eurodisney apre le sue

Un incontro esclusivo conTopolino nel suo camerino privato al teatro di Fantasyland

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porte nel 1992, nei pressi di Parigi, in posizione privilegiata nel cuore del continente. Quest'anno il parco - ribattezzato Disneyland Paris e divenuto la prima destinazione turistica eu-ropea con 250 milioni di visitatori dalla sua apertura - festeg-gia il suo 20° anniversario e invita gli ospiti a celebrare questo traguardo con un ricchissimo cartellone di eventi celebrativi e feste indimenticabili, in uno stile scintillante e unico. Il Resort include due Parchi tematici, sette Disney Hotel per un totale di 5800 stanze, due centri congressi e campo da golf con 27 buche. Il Disney Village offre ristoranti, negozi e un cinema multisala su una superficie di oltre 30 ettari e include in totale 57 attrazioni, 62 negozi e 58 ristoranti. Ogni giorno più di 14.500 operatori sono al lavoro sul palco e dietro le quinte per offrire agli ospiti un soggiorno indimenticabile. Le lunghe giornate estive sono il momento ideale per scoprire le novità del 20° anniversario e rivivere i grandi spettacoli e le parate di Disneyland Paris. Gli appuntamenti quotidiani di intratte-nimento e spettacolo attireranno i visitatori di ogni età, dalla Parata della Magia dove i personaggi Disney attraversano il Parco nei loro scintillanti abiti rinnovati appositamente per l'anniversario, allo spettacolo "Tarzan"al Teatro Chaparral in cui il pubblico è condotto nel cuore della giungla.Si potrà poi incontrare Topolino in persona che vi condurrà a visitare il suo camerino personale, le cui decorazioni ripercorrono i ruoli

interpretati dal celebre Topo nell'arco della sua lunga carriera. E al calar della sera recarsi sulla Main Street per assistere alla sfilata della Parata Disney Fantillusion. E gran finale serale al Castello della Bella Addormentata, avvolto da un vortice di giochi d'acqua, luci, suoni e colori. I grandi Classici Disney prenderanno vita generando uno spettacolo unico. Peter Pan e Wendy vi condurranno in un viaggio davvero emozionan-te, attraverso le storie più amate di sempre, che si conclude con un fantasmagorico spettacolo pirotecnico. In occasione di questo 20° anniversario esce nelle librerie italiane e nei punti vendita della grande distribuzione - edita dalla De Agostini Libri - una guida turistica interamente dedicata a Disneyland Paris, per scoprirne curiosità e aneddoti in compagnia di Min-ni, Paperino e Pippo. Si inizia ricordando la figura di Walt Disney, genio ideatore dei parchi e si prosegue addentrandosi nelle descrizioni delle attrazioni, degli hotel e ristoranti, degli spazi spettacolo. Le ultime pagine del volume costituiscono una vera e propria guida pratica con consigli, suggerimenti e informazioni utili ai viaggiatori italiani per raggiungere e vi-vere la destinazione di questo sogno a occhi aperti: i mezzi di trasporto, le istruzioni per il soggiorno, gli itinerari consigliati per sfruttare al massimo il tempo di permanenza.

www.disneylandparis.com

Una festa scintillante tra un'esplosione di luci e colori lunga un anno intero

Disney Dreams: uno spettacolo che lascia a bocca aperta grandi e piccini

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Anniversarydi Antonio Longo

Fino alla metà dell’Ottocento era considerata sempli-cemente una zona paludosa e boschiva. Poco appetibile, il paesaggio era caratterizzato da secolari pini marittimi che avevano comunque già attirato l’attenzione di illustri per-sonaggi come Dante, che la cita nella Divina Commedia, o Lord Byron che ne trasse ispirazione poetica. Cervia, presto ribattezzata come Milano Marittima, non aveva ancora co-nosciuto i fasti che il futuro le riserverà. L’economia primor-diale della città si basava essenzialmente sul commercio del sale e, in minima parte, sull’agricoltura e sulla pesca. Soltanto nell’ultimo scorcio dell’Ottocento comincia ad affermarsi il turismo, comparto che contribuirà a far conoscere e valoriz-zare una delle più rinomate mete preferite dai vacanzieri. La svolta decisiva è datata 1907: a seguito di un accordo stipulato tra l’amministrazione comunale e la ditta Maffei, guidata da una delle più importanti famiglie di imprenditori di Mila-no, il Comune cedette alla società una vasta parte di relitti marini in cambio di un’opera di bonifica e con l’obbligo, da parte del concessionario, di costruire villini, parchi e giardini per creare una rigogliosa zona balneare. Il nome alla nuova area fu presto affibbiato: Milano Marittima, nome che evi-

Milano Marittima, una storia gloriosa lunga cent'anni

dentemente richiamava i legami con l’ambiente meneghino. La rinascita di Cervia era solo cominciata. Il 1 giugno 1911 si costituiva la “Società Milano Marittima per lo sviluppo della spiaggia di Cervia” mentre l’accordo definitivo con il Comune veniva siglato il 14 agosto 1912, data che sanciva, in sostanza, la nascita ufficiale di una delle più prestigiose località turi-stiche italiane. Iniziò, così, un incessante sviluppo urbanistico che ha trasformato, nel corso degli anni, un luogo paludoso in un’accogliente località per le vacanze della media borghe-sia milanese. E a distanza di cento anni da quella importante data si è voluto degnamente festeggiare il traguardo allestendo un programma ricco di importanti eventi. Già nei mesi scorsi sono stati numerosi e diversificati gli appuntamenti con l’arte, la cultura, la musica che hanno esaltato le bellezze di Milano Marittima, conditi dall’immancabile glamour e fascino che si respira nella cittadina di Cervia. Con il titolo di “Milano Ma-rittima: cent’anni di bellezza!” prosegue senza sosta l’alternarsi degli happening in calendario sino alla fine del 2012. Le cele-brazioni si concluderanno con diversi appuntamenti di rilievo previsti nei mesi di ottobre e dicembre. Dal 15 al 30 ottobre

Da zona paludosa a fiorente località turistica

Tanti gli appuntamenti in programma per festeggiare degnamenteil centenario

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si svolgerà la Mostra del Centenario, dedicata al turismo e all’architettura di Milano Marittima: accurata ricostruzione, mediante foto, disegni, documenti, dei momenti salienti della storia della cittadina. Sempre a ottobre, dal 25 al 26, è previsto il Convegno internazionale “Milano Marittima 100” che fo-calizzerà l’attenzione sui territori e sulle architetture per il tu-rismo balneare fra passato e futuro, dalle prime città giardino, come Milano Marittima, ai progetti contemporanei di nuovi insediamenti turistici o di rigenerazione delle aree costiere in Italia e in Europa. Gran finale nel mese di dicembre, natural-mente dedicato al Natale, fra locali alla moda, mercatini e ani-mazione, acquisti e aperitivi sotto gli alberi illuminati a festa, accompagnati da un piacevole sottofondo musicale.

www.centenariomilanomarittima.comunecervia.it

Quando glamour e fascino creano un connubio

irresistibile

Noa - l'artista si è esibita per l'importante ricorrenza

Milano Marittima - Rotonda I° maggio

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se. Fervono i preparativi per l’ormai imminente kermesse che quest’anno vedrà 101 bellezze italiche contendersi la corona. Il malcelato desiderio di tutte le partecipanti alle selezioni è quello di sfilare sulla passerella di Montecatini Terme nelle due serate finali, in onda il 9 e 10 settembre su Rai Uno, con-dotte da Fabrizio Frizzi. Un’edizione della manifestazione rin-novata rispetto agli anni precedenti, a cominciare dalla prima edizione di Miss Italia nel Mondo, competizione dedicata alle

Eventsdi Antonio Longo

Miss Italia 2012,il sogno di 101 miss nel ricordo di Enzo Mirigliani

Un sogno che si ripete ogni anno, trovando rinnovata lin-fa vitale nelle aspettative di tante ragazze che, provenienti da ogni parte della penisola, aspirano a coronare il loro sogno: divenire, almeno per 365 giorni, la più bella d’Italia. La carica delle 101. Richiamando il noto film di animazione prodotto dalla Walt Disney, potrebbe essere questo il sottotitolo dell’e-dizione 2012 di Miss Italia, concorso di bellezza per antono-masia che da oltre settant’anni appassiona e divide il Belpae-

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Il 9 e 10 settembre su Rai Uno andrà in onda la sfida per diventare la reginetta d’Italia

ragazze straniere che risiedono in Italia: un’iniziativa natural-mente finalizzata ad abbattere le barriere culturali e favorire, quindi, l’integrazione nel tessuto sociale dei “nuovi italiani”. Saranno venti le concorrenti che si contenderanno i cinque posti a disposizione per partecipare alla finale, in programma durante la puntata del 9 settembre. Come da tradizione, le due serate conclusive saranno precedu-te dalle strisce quotidiane e da tre anteprime in seconda serata trasmesse sempre su Rai Uno. L’esteriorità in primo piano, ma non solo. Negli ultimi anni il concorso ha lasciato sempre più spazio anche al vissuto e alle doti interiori delle partecipanti. Per alcuni giorni, comunque, lungo lo stivale ci sarà spazio anche per temi certamente soft che potranno attutire, seppur in minima parte, ben altre preoccupazioni e timori che per-vadono la quotidianità di milioni di cittadini alla prese con la complessa congiuntura economica che ormai da tempo oppri-me il tessuto sociale ed economico. E quest’anno il ricordo di tutti, della figlia Patrizia innanzitut-to, non potrà che andare al patron Enzo Mirigliani, dal 1959 alla guida del concorso, venuto a mancare all’età di 94 anni il 26 settembre dello scorso anno. Il suo sorriso, la sua classe, la sua eleganza sono rimasti per sempre scolpiti nelle menti e nei cuori di tutti gli italiani. Per mezzo secolo è stato un perfetto padrone di casa del concorso che ogni anno attira l’attenzione di telespettatori e mass media, di critici e di addetti ai lavori, non mancando mai di riservare colpi di scena o ad effetto. Perché se è vero che sarà la bellezza la protagonista principale dell’evento, è altrettanto vero che, come da buona consuetudine italiana, il gossip, le rivelazioni del “dietro le quinte”, il chiac-chiericcio più o meno spicciolo consentiranno di amplificare la risonanza della kermesse. Anche se, alla resa dei conti, tutto passa in secondo piano al cospetto della domanda principale che sarà anche quella più ovvia: chi sarà l’erede della reginetta in carica Stefania Bivone? Alla passerella l’ardua risposta. La sfida è appena cominciata… ne vedremo delle belle.

www.missitalia.it

Quest’anno in gara anche le ragazze straniere che risiedono in Italia

Tra bellezza e gossip, nel ricordo del patron

Enzo Mirigliani

© Saggese - La Malfa

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Carsdi Michele Virgili

Peugeot RCZ,

Una coupè sportiva 2+2 compatta, progettata per essere una vettura esclusiva, un concentrato di emozioni. Peugeot RCZ, presentata a Francoforte nel 2009, è il primo veicolo “fuori serie” della gamma Peugeot. La denominazione RCZ simboleggia il suo posizionamento singolare rispetto alla gamma Peugeot, si tratta della prima vettura a non utilizzare la numerazione con uno zero o un doppio zero centrale, in più sulla carrozzeria esibisce il nuovo leone ridisegnato. Atletico, elegante e aereodinamico, lo stile di RCZ offre equilibri nuo-vi, armoniosi ed energici. La sensualità espressa dalla doppia

molto più di una concept-car che diventa realtà La coupè sportiva RCZ segna una nuova

tappa nella serie di “veicoli di puro divertimento” di Peugeot, evidenziando il rinnovamento nel mondo del marchio

curvatura del tetto e del lunotto e i due archi in alluminio costituiscono gli elementi più caratterizzanti della vettura. Una posizione di guida ideale, una plancia dallo stile fluido materiali nobili e tecnologici, l’abitacolo di RCZ immerge istantaneamente il pilota in un ambiente sportivo ed esclusivo. Inoltre RCZ offre due posti supplementari posteriori il cui schienale può essere ripiegato per lasciare spazio a un baga-gliaio con un volume generoso per la sua categoria (da 384 a 760 litri, misurazione in litri d’acqua). La gamma di motoriz-zazioni è composta da un 1.6 16V THP 115kW (156cv) con

Peugeot RCZ, versione Asphalt

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molto più di una concept-car che diventa realtà

Asphalt. Si tratta della terza special edition della grintosa e fashion della casa del leone dopo le passate "limited edition" e "Black Yearling". Il propulsore in dotazione alla RCZ Asphalt è un 2.0 litri Hdi da 200 CV, motore che ha gareggiato anche nella 24 ore del Nurburgring nel 2011 e che attualmente in Germania è leader nella VLN Endurance Championship.

Le caratteristiche distintive che la contraddistinguono dal modello RCZ tradizionale sono la speciale colorazione con vernice grigio opaco, quasi a mimetizzarsi con l'asfalto, le ruo-te da 19 pollici bicolore con cerchi cromati in grigio a ripren-dere la tonalità del "vestito", e diverse altre dotazioni sia per gli interni che per gli esterni. Gli interni sono altrettanto impres-sionanti come l'aspetto esteriore, con rivestimenti brandizzati "Asphalt" cuciti in pelle Nappa, volante e pomello del cambio rivestiti in alcantara e cruscotto e tappettini fatti su misura con covers "Asphalt". Ulteriori dotazioni tecnologiche di serie sulla Asphalt sono: parcheggio anteriore e posteriore assistito, illuminazione automatica, Peugeot Connect Media Naviga-tion e un sistema audio "top-of-the-range" JBL.

www.peugeot.it

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Lo stile espressivo e innovativo, gli interni esclusivi, le motorizzazioni dinamiche e rispettose dell’ambiente, le sensazioni di guida proiettano il marchio in un futuro sempre più appassionante

cambio manuale o automatico a sei rapporti, da un 2.0 16V HDi FAP 120 kW (163 cv) con cambio manuale a sei rappor-ti e da un 1.6 16V THP 147kW (200cv) con cambio manuale a sei rapporti. Quest’ultimo motore inedito dispone, in prima mondiale su un 4 cilindri, di tecnologie esclusive che gli per-mettono di raggiungere un livello di efficienza altissimo, sia in termini di prestazioni sia di consumi e di emissioni di CO2. RCZ esprime tutto il know-how di Peugeot in termini di com-portamento su strada e offre prestazioni e sensazioni di guida ai massimi livelli; dispone di collegamenti al suolo molto effi-caci derivati dalla piattaforma 2 (avantreno pseudo MacPher-son, retrotreno a traversa deformabile), ha assetto e baricentro ribassati, carreggiate allargate e pneumatici di dimensioni par-ticolarmente generose (18” o 19” in opzione). Infine quando

RCZ è equipaggiata con il motore THP 147 kW (200cv), l’avantreno inte-gra una barra di torsione inferiore specifica per conferire alla vettura un comportamento ancora più vivace e agile, ga-rantendole una grande stabilità. Se già la RCZ si presenta come un’auto sportiva di primissimo piano, al salone di Fran-coforte nel settembre 2011 Peugeot ha presen-tato una vettura con un look ancora più elegan-te e aggressivo: la RCZ

La Peugeot RCZ Asphalt Limited Edition è caratterizzata da una verniciatura grigia opaca, cerchi in lega specifici e altre rifiniture riservate a questa versione speciale

Peugeot RCZ, versione Asphalt

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Carsdi Daniele Apruzzese

Peugeot 508 RXH, ibrida e bella

Una allroad ecocompatibile: si presenta così la Peugeot 508 RXH sul mercato italiano da maggio scorso. La sua eleganza e il suo “portamento” la collocano spontaneamente in un mondo esclusivo. Questa novità per il costruttore transalpino è la pro-messa di un’esperienza di guida nuova e diversa. Il nuovo alto di gamma presenta tutti i più recenti codici stili-stici del Leone francese. È una grande (rialzata di 5 centimetri e allargata di 4 centimetri) dai piccoli consumi: il motore 2.0 litri Diesel HDi FAP (120 kW, 163 CV), quanto di meglio offre il know-how del gruppo in chiave motoristica, spinge le ruote anteriori, le batterie di tipo Ni-MH (Nickel Metallo Idruro) danno potenza (20 kW, 27 CV) a quelle posteriori. Nell’insieme, visto che i due motori possono funzionare in-sieme o in modo alternato, il selettore “Hybrid4” permette al guidatore di scegliere tra 4 modalità diverse: Zero Emission Vehicle, 4WD, Sport, Auto. Versatilità e piacere di guida uniti a bassi consumi: 4 litri per cento chilometri nel ciclo urbano, 4,1 litri nel misto e 4,2 litri nell’extraurbano. In modalità AUTO l’elettronica gestisce automaticamente il sistema ibrido nella maniera più efficiente, ricorrendo, a secon-da dei casi e delle possibilità, alla trazione diesel, alla 4WD o alla propulsione full electric. “ZEV” è l’impostazione da spun-tare per impostare una marcia esclusivamente elettrica, con il motore termico che, eventualmente, entra in gioco premendo con più veemenza sull’acceleratore. Quando la strada finisce si può passare alla marcia quattro per quattro, che dà l’ordine ai due motori di funzionare il più possibile contemporaneamen-te; terminata la carica delle batterie, la trazione integrale può contare sui soli 8 kW di potenza continua garantiti dall’alter-natore che è comunque sufficiente a mantenere la motricità in situazioni come le partenze, in attesa che la batteria si ricarichi grazie al sistema di recupero dell’energia in frenata.Divertimento di guida assicurato grazie al sistema di gestione “sport”, che accorcia i tempi di accelerazione e ripresa della 508 RXH. A proposito di prestazioni, l’ibrida Peugeot, equi-paggiata di serie con un cambio robotizzato a 6 rapporti, svi-luppa una coppia di 450 Nm, accelerando da 0-100 in 8,8 secondi. In linea di massima, il motore termico funziona sem-pre quando c’è da correre, cioè su strade urbane, extraurbane e autostrade; l’elettrico subentra nelle ripartenze e nei tratti in cui si viaggia a bassissime velocità: a gestire il passaggio da termico a elettrico ci pensa lo Stop & Start. Motore termico e motore elettrico insieme gestiscono poi accelerazioni brusche e partenze in salita. Il disegno stilistico ha studiato linee che degradano in maniera armoniosa verso il posteriore ben pog-giato sulle fiancate. Le barre in alluminio delimitano il grande tetto “Ciel” panoramico. Le luci diurne a LED disegnano 3 artigli sull’anteriore, immediatamente riconoscibili di giorno e di notte, che esaltano lo sguardo felino dei proiettori. Poste-

riormente viene ripreso il tema dell’arco a fascia rossa che si illumina quando i fari posteriori sono accesi. La parafangatura raccordata ai paraurti e alla modanatura delle portiere, i pas-saruota generosi e i cerchi da 18” completano la visuale che se ne ha dall’esterno. Il livello di allestimenti è full optional, studiato in modo da offrire a ogni passeggero un trattamento specifico. Le uniche opzioni previste riguardano l’intelligent electronic key, il climatizzatore quadrizona, il portellone poste-riore motorizzato, il sistema HI-FI JBL®, gli interni in pelle o pelle e Alcantara®. Zone portaoggetti con un volume fino a 22 litri (in base ai livelli di equipaggiamento) e un bagagliaio da 423 litri (che può crescere fino a 1.439 litri ribaltando con un’unica operazione il sedile posteriore frazionabile 2/3 – 1/3) ne fanno un’auto dalle lunghe e comode percorrenze.La Peugeot 508 RXH è in vendita a costi davvero competitivi e ottimali.

www.peugeot.it

Stile, eleganza, versatilità e piacere di guida abbinati a uno spirito ecologico

4 litri per cento chilometri nel ciclo urbano

Quattro modalità di guida e due motori per affrontare ogni tipo di percorso

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Style & Designdi Piera Marsilio

Bertone, un secolo di car design

Lo stile Bertone al Museo dell’automobile di Torino

Il 28 giugno scorso al Museo Nazionale dell’Automobile si è svolta la celebrazione del centenario di Bertone con l’inau-gurazione della mostra "Cento anni di car design", visitabile fino al 14 ottobre prossimo. Un’azienda antica, firma presti-giosa del made in Italy nel settore dell’automobile che ne ha accompagnato l’evoluzione tecnologica e stilistica. L’iniziativa è patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal-la Regione Piemonte, dalla Provincia e dalla Città di Torino. Presenti il presidente Lilli Bertone, il ministro Francesco Pro-fumo, il sindaco di Torino Piero Fassino, lo storico designer

del marchio Giorgetto Giugiaro, gli assessori della Regione Piemonte Claudia Porchietto e Michele Coppola, autorità e personalità di spicco del mondo politico, automotive e indu-striale. “A Torino sono emotivamente molto legata – ha detto il pre-sidente - perché in questa città ho conosciuto Nuccio Bertone. E con lui ho condiviso tutta la vita, decidendo di percorrere insieme quella strada entusiasmante che oggi mi ha portato fino qui”. “Gli avevo promesso che avrei proseguito sulla stra-da tracciata da lui. Oggi questa promessa si è compiuta. Ma al

Il presidente, "Mi piacerebbe

vedere rinascere quel distretto dell’automobile

che ha fatto scuola nel mondo"

La neonata supercar Nuccio, sportiva estrema

All'evento hanno partecipato il Ministro Francesco Profumo, il sindaco di Torino Piero Fassino,

Giorgetto Giugiaro, e gli assessori della Regione Piemonte Claudia Porchietto

e Michele Coppola

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Dalla carrozza alle auto elettriche,dalle fuoriserie alle concept-car

tempo stesso si è rinnovata”. “In questi cento anni – ha pun-tualizzato - la Bertone è stata una dei grandi protagonisti della storia dell’automobile e più in generale del design. Il percorso espositivo che abbiamo organizzato per questo evento racco-glie, in sintesi, il nostro percorso ideale attraverso i decenni del Novecento, fino a questo primo scorcio di nuovo millen-nio: dalla carrozza alle primissime auto elettriche, dalle grandi fuoriserie degli anni Quaranta e Cinquanta alle concept car più note, alle vetture di produzione di serie, realizzate per i principali costruttori”. “In pochi anni– ha proseguito - siamo riusciti a trasformare la Bertone da costruttore a ciclo com-pleto in un'azienda focalizzata sul design e sull’ingineering”. “Un’azienda antica che ha l’innovazione tecnologica impres-sa nel suo codice genetico fortemente radicato nel distretto torinese dell’automobile”. “Per questo mi piacerebbe vedere rinascere, ovviamente sulla base di nuovi presupposti, quel distretto dell’automobile che ha fatto scuola nel mondo. Mi piacerebbe che le istituzioni locali e centrali, insieme al siste-ma educativo, principalmente il mondo dell’università e della ricerca, unitamente al mondo delle imprese, difendessero con maggiore impegno l’eccellenza dell’italianità”. Fondata nel 1912 da Giovanni Bertone proprietario di una carrozzeria, l’azienda viene ereditata dal figlio Giuseppe detto Nuccio che dopo la seconda guerra mondiale la traghetta alla ribalta mondiale. Scopre e lancia grandi designer di automo-

bili e i costruttori più importanti del mondo gli affidano la realizzazione di vetture all’avanguardia per stile, tecnologia e prestazioni. Muore nel ’97 a 83 anni dopo aver guidato l’azien-da per quasi cinquanta. Dopo alterne vicende nel 2009, ceduta a Fiat Group la carrozzeria di Grugliasco e l’attività produt-tiva, la Bertone si ristruttura come azienda a ciclo completo nel settore dell’automotive, del transportation e dell’industrial design. Negli atelier si costruiscono interamente a mano lus-suose fuoriserie, un'evoluzione dell’antica arte del carrozziere. La mostra di Torino offre una panoramica storica dell’azienda attraverso modelli capisaldi del car design: l’Alfa Romeo Giu-lietta Sprint (1954), la Lamborghini Miura (1966), la Lancia Stratos HF (1972) e la Fiat X1/9. Esposti anche pezzi unici: Chevrolet Corvair Testudo (1963) all’Alfa Romeo Carabo (1968), dalla Zer (1994) la prima auto elettrica al mondo a battere il record di velocità su pista superando i 303 km/h, la Jaguar B99 (2010) con motore ibrido. Chicca della rassegna la neonata supercar Nuccio, reduce dai saloni di Ginevra e Pechino, è una vettura sportiva estrema (8 cilindri a V da 4,3 litri e 480 Cv) che sviluppa un elemento genetico di Bertone: la berlinetta a motore posteriore centrale. Un’azienda storica dunque che ha saputo reinventarsi, confermandosi punta di diamante del Made in Italy.

www.bertone.it

Il presidente, "Mi piacerebbe

vedere rinascere quel distretto dell’automobile

che ha fatto scuola nel mondo"

Lilli Bertone - Presidente dell'omonima azienda

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te nella sua semplicità, l ’agnello della Valle d’Itria con polline di finocchietto e taralli. Tanto per gradire. E se non bastasse, ecco i folkloristici e squisiti gnumarriedi con crema di peperoni e capperi. Viene l’acquolina in bocca solo a citarli questi “mo-stri sacri” che, cucinati e “rivisti” da Sebastiano Lombardi e “i suoi”, diventano la “Capitale” della bontà. La via che porta alla Stella. Ricordi lontani proiettati nel presente con l’aggiunta di quell’originalità che rispetta il passato, lo fionda nel futuro, alla ricerca di spazi inesplorati. Sempre e comunque nel solco della “storia” e con l’imprescindibile necessità di far emergere il vero protagonista della cucina: il rassicurante sapore della terra. L’e-lemento cardine, la stella cometa della cucina del ristorante “Cielo” dove il prodotto è figlio della natura. Dove la genuinità è ricercata (e trovata) con cura maniacale. La qualità della ter-ra. Sebastiano Lombardi, originario di Andria e il ristorante “Cielo” ne hanno fatto una religione. La loro Bibbia. La radice di un successo bagnato dai sapidi ingredienti dell’umiltà, della bravura, della ricerca costante della perfezione che, come in ogni campo, scollinano la vetta dell’optimum solo se sostenuti da una squadra vincente. Il gruppo con il quale Sebastiano Lombardi ha sudato e ora ha condiviso la stella. Ci ha tenuto personalmente a ringraziare Cosimo Amico, Michele Panza-rini e Giovanni Sansonetti. Tutti insieme, costruttori di un sogno nato nel centro storico di Ostuni, illuminato da una stella nuova che si tuffa nel blu dell’Adriatico. Dove ci si può perdere nell’infinito. Dove si ammirano le stelle. Oggi, sul “Cielo” di Ostuni, brilla quella dell’eccellenza. La più saporita. La più luminosa. 

www.lasommita.it

Gourmetsdi Daniele Miceli

Il mare, il turismo, il calore della sua gente, una bellezza innata e, oggi più che mai, l’orgoglio di avere un’eccellenza gastronomica da star. Ostuni, la celebre “Città Bianca”, è il presepe naturale e più suggestivo per ospitare la “stella” del Ristorante “Cielo” del Relais “La Sommità”. Una stella radiosa e che inorgoglisce quella ricevuta dalla Guida Michelin 2012. Quella che ti consacra, la più ambita da 57 anni a questa par-te. Il confine, stretto ma decisivo, tra normale ed eccelso. Per molti un punto d’arrivo, per il Ristorante Cielo del Relais La Sommità, già istituzione somma della cucina italiana, “solo” l’ennesimo step per brillare sempre più nel firmamento della gastronomia. La casa dei “Grandi”, ambita da tutti, abitata da pochi. La casa ideale per chi è celestiale nel nome, nei fatti, nella sua geografia, in cima al centro storico di Ostuni.Il riconoscimento è arrivato lo scorso novembre. Una esclusi-va, l’unica novità tributata quest’anno alla Puglia nel settore gastronomico. L’incoronazione, il battesimo chic e di presti-gio nella sede del circolo della Stampa di Milano. Lì, dove si è riunito il gotha della ristorazione italiana, lì dove si sono incontrate le mani più sapienti, gli chef più celebrati. Più noti. Quelli che fanno la differenza. Averne uno di spessore ti cambia la vita. Averne uno come Sebastiano Lombardi si-gnifica partire avanti. Essere avanti. Le sue mani fatate, la sua esperienza, hanno incantato la platea. Il tocco del Maestro. La particolarità fatta tradizione, una cucina creativa che non ab-bandona, anzi valorizza, la genuinità dei piatti. La familiarità che rende tradizionale il “nuovo”, il fantasioso. Un matrimonio ricercato e difficile da officiare. Ma lui c’è riuscito. Lo ha fatto rivisitando in chiave contemporanea i piatti che hanno reso grande la gastronomia pugliese. L’acquasale di mare, travolgen-

Menu raffinati in armonia con le peculiarità stagionali

Tradizione il passato, innovazione il futuro

Sebastiano Lombardi, lo chef premiato con la prima stella Michelin

La stella Michelin sul cielo di Ostuni

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Rossana Showroom MilanoVia Turati 6/8 Milano

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Special Cavesdi Giuliana Sotera

Cosa avranno in comune le grotte di Castellana con Dan-te Alighieri? Da questa estate un poema! Le più importanti grotte della nostra Penisola, patrimonio naturalistico e storico, si trasformeranno – ogni weekend di agosto – in un perfetto palcoscenico per ospitare uno spettacolo tratto dalla cantica dell’ Inferno della Divina Commedia. Con la regia di Enri-co Romita e prodotto da PROMOAPULIA, l’iniziativa è realizzata in collaborazione tra Promo Apulia, Comune di Castellana Grotte e Grotte di Castellana, con il patrocinio e il sostegno di Regione Puglia, Provincia di Bari e Costa dei Trulli. La splendida e suggestiva location delle grotte di Ca-stellana sarà, quindi, cornice perfetta per danze, recitazione, luci e una coreografia straordinaria che porta alle visioni in-fernali della Divina Commedia in grotta. E non poteva non essere scelta, come palcoscenico ideale, che la “Grave” caverna d’accesso delle Grotte di Castellana per questa sorprenden-te rappresentazione, dalla durata di 55 minuti, che ospiterà il mix ben riuscito tra terzine dantesche e coreografie aeree, suoni naturali e musica con immagini proiettate sulle pareti rocciose. Prima delle caverne del sistema carsico delle Grotte di Castellana, la Grave è l’unica comunicante con l’esterno: un grandissimo pantheon naturale che misura cento metri di lunghezza, cinquanta di larghezza e con una profondità di ses-santa impreziosita da giganteschi gruppi stalagmitici, i Ciclopi. Un posto ricco di leggende dove si narra che siano scesi, verso la metà del Settecento, alcuni intrepidi esploratori castellanesi per svelare, infine, il mistero della grande voragine.

Il capolavoro di Dante si inserisce a pieno titolo nel percor-so naturale della cavità carsica, elevata a esperienza sensoriale emotiva profonda. La forma di spettacolo adottata consente allo spettatore di fruire, in modo particolarmente coinvolgen-te, sia del sito carsico, naturale scenografia, sia del testo dan-tesco, poetico e avvincente. Un lavoro coreografico accurato, un notevole impianto illuminotecnico, una grande interpreta-zione e una colonna sonora di forte impatto, contribuiscono a rendere “Hell in the cave” indimenticabile, oltre che un punto di riferimento per il rilancio dello sviluppo turistico, cultu-rale e sociale sia di Castellana Grotte che dell’intero bacino territoriale. Ma l’estate alle Grotte di Castellana non finisce qui. Per l’intero mese di agosto, inoltre, le Grotte offriranno il meglio di sé anche di notte. Anche quest’anno torna Spele-oNight, tour notturno delle grotte, con inizio alle 21.30, che permetterà ai turisti di ammirare le meravigliose caverne al buio muniti di caschetti con lampade, accompagnati dagli esperti speleologi del Gruppo Puglia Grotte. Potranno essere scelti due itinerari: quello breve di circa 1 km, fino alla Caver-na del Precipizio, della durata di 50 min, e quello completo, fino alla Grotta Bianca, portale scavato in una parete di ala-bastro, di circa 3km e della durata di 2 ore. Un giro guidato che parte ogni sera su prenotazione al costo di 20 euro per gli appassionati del genere e per semplici curiosi che vogliono re-galarsi un’esperienza indimenticabile. La posizione strategica delle grotte permetterà ai turisti di visitare agevolmente altre importanti strutture: il Museo Speleologico Franco Anelli e la Mostra Fotografica dei 20 anni. Anche gli amanti dell’a-stronomia potranno godere del panorama suggestivo offerto dalle Grotte di Castellana: fino al prossimo 28 agosto, dalle ore 22.00, il moderno osservatorio astronomico delle grotte e il prof. Nicola Rizzi con il suo ipertecnologico telescopio Si-rio aspetteranno i visitatori presso l’Osservatorio astronomico sito presso il Museo speleologico Anelli per conoscere i segreti del cosmo. I focus delle serate saranno: l’orientamento, gli og-getti del profondo cielo (ammassi di stelle, nebulose, galassie), le stelle multiple, l'osservazione della luna e dei pianeti.

www.grottedicastellana.it

Grotte di Castellana,un’estate… infernale!

“Hell in the cave” e l’inferno dantescoEmozioni tra spettacolo e natura

Speleonight, visite al buio con veri speleologi

Caverna della Grave

© Guglielmi

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© Guglielmi

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Gourmetsdi Jacopo Carlesi

C’è una stella Michelin in più tra i ristoranti della Val Gardena. Il prestigioso riconoscimento è stato assegnato al ristorante del Grand Hotel Alpenroyal di Selva, gestito dallo chef Felice Lo Basso, che opera fondendo la tradizione ladina e quella mediterranea. Un trait d’union che si esprime nella ricerca dei prodotti di qualità, nella voglia di darsi da fare, di sperimentare forme e colori, di mixare gusti, di mettere il cuo-re. In sintesi, un menu mediterraneo impreziosito dall’utilizzo delle materie prime di stagione che offre l’Alto Adige. Da qui è nato anche il libro la “Grande cucina dell’Alpenroyal”, 200 pagine di ricette e segreti per cimentarsi tra i fornelli, seguen-do le orme del maestro del Grand Hotel. Non ci sono segreti, ma solo l’utilizzo di prodotti freschi, di prima qualità e alla sua volontà di non rinunciare mai ai sapori semplici di una cucina dalle antiche tradizioni, come quella ladina. Una delle creazioni più apprezzate è sicuramente il “Finto Canederlo di mare” nel quale i sapori della montagna e quelli della Puglia – terra di origine dello chef – si uniscono sapientemente. In-somma, non resta che provare. In realtà da sempre la tradizio-ne culinaria della Val Gardena è apprezzata da tutti coloro che scelgono di trascorrere in questo territorio le proprie vacanze. Nelle cucine dei masi e nei migliori ristoranti, la cura nella scelta delle materie prime è alla base di ogni piatto. A Ortisei,

ad esempio, si trova il ristorante Anna Stuben, affidato allo chef Raimund Brunner, che utilizza esclusivamente prodotti biologici e conduce una ricerca che passa attraverso materie prime, come la farina di pere (piccole pere della Val d’Isarco, essiccate e macinate), usata per la preparazione di primi piatti e dessert. All’Antica Osteria Traube si punta invece sulla crea-tività e sulla fantasia del giovane chef Norbert Dejaco, mentre, il ristorante Concordia, di Rudi Pescosta, e il ristorante Tubla-del, di Haymo Demetz, sono molto tradizionali e offrono l’op-portunità di assaggiare ricette antiche preparate con prodotti freschi, per la maggior parte a km 0. Il ristorante Gourmet Nives, a Selva, propone invece delle settimane a tema come “Il trenino della Val Gardena, un viaggio nella gastronomia del passato” o “L’arte in tavola”, dove i piatti sono abbinati, dall’abile chef Franco De Bin, a quadri di pittori quali Monet e Kandinsky. Sempre presso il Nives, sono proposti dei menu di degustazione, a base di cioccolato. La “Tea room Villa Frai-nela”, invece, è famosa per i dolci fatti in casa, la cioccolata calda e le oltre 50 varietà di tè e infusi. Ci sono poi luoghi dove si possono gustare deliziosi piatti di pesce a oltre duemi-la metri di quota. È il caso del Rifugio Emilio Comici, noto, oltre che per i suoi piatti di mare, anche per le serate a tema, che si concludono con lunghe discese notturne in slittino o con gli sci, a lume di torcia. Molto apprezzati anche i masi e i rifugi lungo le piste da sci, come la Baita Sofie, con la più alta cantina di vini eccellenti e champagne, che offre aperitivi con gamberoni alla griglia, speck altoatesino e spumante Arunda rosé, la Baita Daniel, con una variazione di canederli dall’an-tipasto al dessert, e il Rifugio Troier, che propone dolci fatti in casa e una specialità: la "Nonna bollente".Infine, il Rifugio Salei, nei pressi del Passo Sella, vale una sosta per gustare il famoso “Kaiserschmarren”.

www.alpenroyal.com

L’alta cucina della Val Gardena conquista la stella Michelin

Felice Lo Basso - Executive Chef Grand Hotel Alpenroyal

Tra le creazioni di Lo Basso il “Canederlo di mare” che unisce i sapori

della montagna a quelli della costa

Premiata la creatività dello chef Felice Lo Basso, del Grand Hotel Alpenroyal

Il segreto sta nella fusione tra la tradizione ladina e quella mediterranea

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Premiata la creatività dello chef Felice Lo Basso, del Grand Hotel Alpenroyal

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TOP CLASS ITALIA Style Magazine100 Divano GRACE ROMANTIC / Calligaris is life su calligaris.it

Style & Designdi Daniele Miceli

parole che si sposano con quelle dell'Ad di Emeco. “Stark e io – ha detto Gregg Buchbinder - abbiamo sempre pensato che non si tratti solo di riciclare, ma che occorra prima di tutto ristrutturare la produzione per prevenire gli sprechi ed evitare che si lavorino gli scarti, utilizzando materiali di smaltimento per creare oggetti che durino”. Stessa lunghezza d'onda. Stesse idee. E dalla prima-vera 2010 Stark ha avviato con Emeco una nuova collabora-zione. Altra sfida: la rivisitazione di un disegno fatto da Stark nel 2001 per un progetto in materiale composto. Anche in questo caso un obiettivo nell'obiettivo: ridurre il ciclo di rige-nerazione della plastica. “I prodotti restano nella mia mente per un periodo fra i 4 e i 40 anni – ha commentato Stark - Quando prendono definitivamente forma, escono. Tutto è possibile, ma a volte occorre saper aspettare il momento giusto”. A due anni di distanza e dall'esito di un intenso lavoro sui materiali e sull' ingegneria della struttura, ecco il prodotto. La presentazione della sedia realizzata con composti rigenerati. “The Broom chair” è la capolista del rinnovamento naturale. Lo preserva. Conserva l'energia, riduce le emissioni di gas domestico e con-sente alla comunità di risparmiare grazie all'abbassamento dei consumi e alla sensibile riduzione dei danni economici e am-bientali. E ancora. Il nuovo materiale prolunga il ciclo vitale di altre materie di scarto, riciclate in un nuovo composto di legno e plastica. È una rivoluzione del moderno concetto di utilizzo. Soddisfatto ed emozionato Stark: “Per tutta la mia vita- dice - ho cercato, non sempre riuscendoci, di trovare il centro del pro-blema. Di trovare lo spirito dell ’oggetto in questione. Di arrivare all ’osso, al minimo. È l ’unico modo di fare le cose. Non mi sono mai sentito del tutto soddisfatto. Ora forse sono più a mio agio, perché questa sedia è il minimo del minimo del minimo”. Emeco e Stark hanno fatto di nuovo centro.

www.emeco.net1944-2012, dalla Navy Chair alla Broom Chair, Emeco continua a sorprendere per innovazione,

design, ricerca e qualità

Grandi designersfirmano una storia

ricca di successi

Non c'è futuro senza memoria del passato. Quello della Emeco è leggenda, tradizione, polizza di garanzia a vita per un presente e un domani all'insegna del solito claim: successo. La storica azienda americana disegna dal 1944 le sedie icona del design mondiale. Quelle firmate dai più grandi designer e archistar internazionali. Il “must”, insomma, e sempre nel ri-spetto dell'ambiente. “Chi si somiglia, si piglia”, dice il brocar-do. Ed allora da 15 anni è costante e densa di successo la col-laborazione tra Emeco e il top creator Philippe Stark. Valori allineati, stile, progettualità, sapienza: la ricetta vincente per sedie destinate a vivere nel presente e in una serie di futuri im-maginari. Il meglio. Una sfida già vinta, ma che continua alla ricerca di nuovi e ambiziosi traguardi. La mission si sostanzia anche nella conservazione delle risorse attraverso la riduzione e la riutilizzazione delle materie prime. Un binomio di grido quello tra Gregg Buchbinder e Philippe Stark, nato nel 1998 a New York, a breve distanza dall'acquisito dell’azienda. Fu Buchbinder a muovere il classico “primo passo”. Si avvicinò al designer e rimase sorpreso dall'entusiasmo mostrato da Stark nel conoscere il giovane imprenditore. Pochi convenevoli, su-bito una stretta di mano e tanta spontaneità. I baluardi della vera stima reciproca. Dal noto designer una confessione: era una fan della sedia 1006 Navy e da tempo voleva contattare Emeco. Non lo aveva fatto perché timoroso del fatto che l'azienda, improntata al vecchio stampo, potes-se non prenderlo in considerazione. Non essere interessata a parlare con lui. Ed invece, tutt'altro. La marcia in più di Gregg Buchbinder fu il volano per un'amicizia solida e che ha ge-nerato una collaborazione di prestigio assoluto. La “madre” di sedie come la Hudson (2000), l’Heritage (2001), la Kong (2003) e la collezione Icon (2006). Un rapporto vero, umano prima che professionale. “Lavorare con Gregg mi ha permesso di costruire sedie che non devono appartenere a un solo individuo, ma che passano da un fruitore all ’altro” - ha dichiarato Philippe Stark nel celebre film “Heritage against recycling” del 2000. “Una grande sedia non deve mai essere buttata, ma durare una vita. Per rispetto sia della natura che del genere umano.” Sagge

EMECO presenta Broom Chair by Philippe Stark

Purezza estetica, collaborazioni internazionali e sostenibilità sono i segni distintivi

della leggendaria azienda americana

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Divano GRACE ROMANTIC / Calligaris is life su calligaris.it

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Fashiondi Silvia Poletti

Delizioso passepartout, l’eleganza secondo Massimo Sforza

Utile, ma non usuale: è questo lo stile delle creazioni fir-mate MS. Esempio di un’artigianalità finissima e ormai unica nel mondo, in cui la perfezione dei materiali si armonizza con una lavorazione ancora affidata alle mani dei migliori artigiani italiani. La semplice magnificenza della Domus. La rivisita-zione del classicismo come fulcro di cultura, passione, storia. Il flagship store di Massimo Sforza, primo negozio della griffe di menswear a Milano, nel cuore di Montenapoleone, si chia-ma Domus Prima. Non a caso. Il mondo di Massimo Sforza è la summa del lusso inteso nella sua accezione più profonda: lusso ascrivibile alla perfezione della ricerca materica, alla mi-glior tecnologia produttiva, a sapienza costruita con le mani. Domus Prima, cui ne seguiranno altre all’insegna di un con-cetto di vita, di stile, di nuova eleganza, traccia intorno al pianeta Uomo orbite di spettacolare unicità: doppiature di cashmere e coccodrillo, maglieria dagli spessori impalpabili e dagli intarsi artistici, abiti maschili che soppesano anatomia e couture, calzature di manualità eccelsa, capi modulabili su qualsiasi occasione d’uso. Non a caso la collezione primavera-estate 2013 di Massimo Sforza è stata battezzata “l’utile non usuale”. Coats serici ricamati con fili di pelle, filed jackets e blazers con il perimetro bordato da materia duttile che non mostra segni di cucitura. La nappa perforata ed esile forgia motor jackets e blousons dalla consistenza aeriforme. Le polo sfoggiano un nuovo jersey di lino, edulcorato da colletti in ma-glia pin stripe. La versione piquet enfatizza una soffice mano pesca. La maglieria, che Massimo Sforza interpreta da sempre in leggerezze inusitate, supera se stessa con sete e cotoni a 45 gauge che poggiano sulla pelle come un velo, complici cuciture ad altezza spalla, capaci di sottolineare l’anatomia senza ecces-si. Tutta la collezione celebra il quinto anno di vita del brand, esempio di un’artigianalità ormai unica nel mondo con il nuo-vo monogramma MS che appare sia su bottoni d’argento, sia sulla finissima maglieria e sugli oggetti in pelle, sottoforma di un delicato ricamo in fusione metallica. Fondamentali, gli accessori. Spiccano le fibbie in 3D realizzate con tre differenti gradazioni di oro. Sfavillanti, sul vitello a grana grossa delle bags. Nuovissimo il portafogli con i bordi dipinti a mano e personalizzazioni impresse nella materia. “Vogliamo tenerci lontani dagli esercizi classici, ma non vogliamo essere diversi a ogni costo” afferma Massimo Sforza. “Non intendo dettare una tendenza particolare – spiega ancora lo stilista a proposito

della sua collezione “e non voglio nemmeno che il marchio diventi il simbolo di qualcosa di super-trendy o eccentrico. Voglio, invece, disegnare pezzi unici e confortevoli che siano senza tempo, ma anche capaci di riflettere l’essenza dell’adesso. Nell’istante in cui un uomo è davanti al proprio guardaroba, non voglio che si preoccupi – o addirittura che pensi – trop-po per comporre una soluzione che sia raffinata, sofisticata, moderna e comoda. L’atto del vestirsi dovrebbe essere per il mio cliente piacevole e senza sforzo”. Ed è qui che si misura la grandezza di un marchio, quando la piacevolezza e leggerezza del prodotto finale sanno mascherare alla perfezione la durez-za di un lavoro artigianale lungo e complesso. Non c’è proprio nulla di facile nel design e nella manifattura delle collezioni Massimo Sforza. Insistendo accanitamente nell’utilizzare solo materie prime di ottima qualità e nel collaborare solo con gli artigiani italiani più prestigiosi, lo stilista controlla personal-mente l’intera maturazione di ogni collezione, dal disegno alla distribuzione, pretendendo che la stessa scrupolosa attenzione sia riservata perfino ai più piccoli dettagli della sua produzio-ne.

www.massimosforza.com

Utile ma non usuale

Domus Prima, il primo negozio della griffe nel cuore di Milano

Capi di lusso nei quali si fondono i concetti di ricerca del materiale ottimale e la perfezione dello stile

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Companiesdi Giada Menichetti

Il mito dei Top Gun firmato Schaffhausen IWC

Eleganti, tecnologici, con un cuore da Top Gun. Sono gli ultimi nati in casa Schaffhausen IWC, uno dei marchi lea-der nella produzione di orologi a cinque stelle fin dal 1868. Per il 2012, la prestigiosa manifattura svizzera ha lanciato la nuova linea da polso ispirata alla celebre scuola di volo della Marina, fissata nella memoria collettiva dalle avventure del tenente Pete “Maverick” Mitchell, alias Tom Cruise, nel film di Tony Scott. Anche i nuovi modelli, come del resto i loro preziosi predecessori, rievocano il mito degli eroi dell'aria. A cominciare dal Top Gun Miramar, la località californiana che dal 1969 al 1996 ha ospitato la “United States Navy Fighter Weapons School”, prima scuola aeronautica di addestramento al volo. Qui, a circa 30 chilometri a nord di San Diego, gli appassionati di tutto il mondo fanno risalire la leggenda dei Top Gun. L'omaggio del Big Pilot’s Watch Top Gun Mira-mar è tutto nel design: stile militare, lucentezza metallica, i toni del verde e dell'antracite e un quadrante che ha il sa-pore degli orologi da rilevazione anni Trenta e Quaranta. Il

Pilot’s Watch Chronograph Top Gun Miramar è disegnato in stile cockpit, fino al datario che ricorda un altimetro. La lancetta centrale ha un contrappeso rosso che richiama la sil-houette di un aereo e dall'aviazione storica è stata “ereditata” anche la funzione flyback, utilizzata per percorrere determi-nate curve di volo in base al tempo o interrompere e riavviare immediatamente le manovre. La collezione Spitfire raccon-ta i minuti palpitanti del 5 marzo 1936, quando il prototipo dell'omonimo velivolo a elica sorvolava per la prima volta il sud dell'Inghilterra, scatenando l'entusiasmo del ministero dell'Aviazione. Da allora oltre 20.000 esemplari dello Spitfire sono usciti dalla fabbrica svizzera, in 24 versioni diverse. Un numero finora mai raggiunto in Gran Bretagna. Il rosso che segnala gli strumenti di volo e la numerazione verticale, come quella di un altimetro, ritornano nell'oro e nel design dello Spitfire Chronograph, un piccolo cockpit da polso. E sempre alla strumentazione di bordo del leggendario velivolo a elica, che contava 79 comandi disposti con sorprendente armonia, è ispirato lo Spitfire Calendario Perpetuo Digitale Data e Mese, convertito alle più moderne tecnologie dopo che già agli albo-ri dell'aviazione comunicava dati importanti, tra cui la quota di volo attuale. La precisione, la robustezza e l'affidabilità che forgiano le scocche dei caccia portati ad alta quota dai Top Gun guidano le lancette della collezione Classics dei Pilot’s Watches, schierata nel 2012 con cinque nuovi cronografi. Il Big Pilot’s Watch e il Pilot’s Watch Mark XVII, successori legittimi degli esemplari da polso che fecero il loro esordio negli anni Quaranta; il Pilot’s Watch Double Chronograph e il Pilot’s Watch Chronograph, ispirati al look della strumen-tazione di bordo tipica del cockpit di uno Ju 52 anni Trenta; il Pilot’s Watch Worldtimer, che infrange la barriera del tempo e dello spazio come la leggenda spericolata dei Top Gun, sca-valcando con eleganza l'ostacolo del fuso orario.

www.iwc.com

Una collezione da polso 'made in Switzerland' fra storia e leggende dell'aria

Orologi che rievocano cockpit e linee aerodinamiche dei caccia

Per scandire il tempo la parola alla tradizione e alle tecnologie digitali

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MILANO VIA DELLA SPIGA 23 ROMA P.ZZA DI SPAGNA 87 PARIGI 48 AVENUE MONTAIGNE NEW YORK 446 WEST 14TH STREET

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Economy & Financialdi Enza Di Marco

Cloud Computing, la nuova tecnologia

di frontiera per rilanciare l’economia italiana

La crisi economica sta colpendo duramente il nostro Paese, economisti ed esperti di ogni settore si interrogano quotidia-namente su come conciliare il rigore e gli inevitabili tagli, con misure che favoriscano crescita e sviluppo e scongiurare, così, una prolungata recessione. Se molti ritengono che la razio-nalizzazaione della spesa pubblica sia la chiave di volta per il rilancio del sistema economico italiano, numerosi studiosi ed esperti vedono nella ricerca e nell’innovazione i motori di un possibile rilancio. In questa nebulosa economia, grandi attese sono riposte nell’Innovazione Digitale, potente driver di cam-biamento che costituisce un’opportunità di crescita in termini di produttività tutt’altro che trascurabile. Ma l ’Italia Digita-le è oggi ancora ferma ai nastri di partenza, con i principali indicatori dell’informatizzazione del Paese che ci vedono far parte del gruppo dei follower, sempre più in ritardo nella gara globale dell’innovazione digitale, con il 46° posto nel mondo per spesa ICT su PIL e il 58° per percentuale di utenti con-nessi. In questa situazione di empasse, occorre una strategia coraggiosa per poter tornare in gioco e il Cloud Computing potrebbe essere l’asso nella manica. Questo nuovo modello di erogazione dei servizi IT potrebbe aiutare le organizzazioni ad allineare gli investimenti e incrementare il business, una grande opportunità che il nostro Paese non può trascurare.

Il Cloud Computing è stato oggetto del summit “Cloud Eco-nomy: ultima chiamata” del 28 giugno scorso presso l’aula Carlo de Carli del Politecnico di Milano; l’incontro ha voluto analizzare e spiegare il fenomeno Cloud, stimandone entità e trend e facendo chiarezza sui confini e sui corretti percorsi di azione. Durante il convegno sono stati presentati i dati della ricerca effettuata dalla School of Management del Politecnico di Milano su un campione di 110 CIO di grandi imprese e 660 responsabili IT di aziende PMI. È emerso che nel 2012 il mercato del Cloud Computing in Italia sarà di soli 443 mi-lioni di euro, pari al 2,5% di tutta la spesa IT sostenuta in Italia. Le imprese non possono rinunciare al rinnovamento dei propri sistemi, processi, infrastrutture e strumenti di la-voro e il Cloud Computing al momento rimane la soluzione più vantaggiosa per il basso TCO, unitamente a una maggiore efficienza dell’intera struttura IT. Sebbene le imprese italiane stiano guardando al Cloud con crescente interesse, il fenomeno non ha però nè l’entità nè la dinamica per poter giocare un ruolo sostanziale nel rilancio dell’economia italiana. Le princi-pali barriere che ne frenano l’adozione risultano, infatti, essere la difficoltà di integrazione con l’infrastruttura già presente in azienda e l’immaturità dell’offerta e dei servizi, seguite dai problemi legati alla compliance normativa. I numeri e la dina-mica del fenomeno ci confermano che occorre muoversi subi-to e formulare chiare Roadmap di adozione; in caso contrario rischiamo di arrivare ancora una volta troppo tardi e vedere aumentato il nostro vero “spread” che è quello della produtti-vità e innovazione.

www.osservatori.netwww.polimi.it

L’Italia ferma ai nastri di partenza nella gara globale dell’innovazione digitale

Cloud Computing: un modello per

recuperare produttività

e creare sviluppo e innovazione

I dati sono sulle nuvole, ma il tuo accesso privato rimane a terraMariano Corso - Resp. scientifico

dell'Osservatorio CLOUD&ICT del Politecnico di Milano

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Companiesdi Valentina La Ferrera

Etihad Airways propone piatti bio ed espande la partnership con Abu Dhabi

Organics FarmsSolo cibi biologici per i passeggeri dell’Etihad Airways. La compagnia aerea degli Emirati Arabi Uniti punta sulla qua-lità dei prodotti alimentari serviti a bordo e propone cibi di garantita provenienza. Non ingredienti qualunque, ma solo di origine controllata. Cibi raffinati e di ottima qualità, grazie ad allevamenti voluti dalla stessa compagnia aerea. I passeg-geri avranno così il privilegio di gustare uova, miele, caprese e sottaceti prodotti con cura appositamente per i loro pala-ti. Galline e api sono allevate secondo metodi tradizionali esclusivamente per la cucina di bordo della compagnia aerea. Quest’ultima è l’unica al mondo, infatti, a offrire uova bio-logiche e miele provenienti da galline e api allevate presso la Abu Dhabi Organics Farms, fondata nel 1997 da Khalid Al Shamsi, un emiratino appassionato del vivere bio. L’azienda agricola ha una superficie di oltre 55 ettari di terra e include molte serre e campi. Produce oltre 60 diversi tipi di verdu-re, frutta ed erbe biologiche e alleva pollame e bestiame. Abu Dhabi Organics Farms lavora insieme alla FAO delle Nazio-ni Unite ed è stata premiata con la medaglia per la sicurezza del cibo. È inoltre membro dell’IFOAM – la International Federation of Organic Agriculture Movements, che rilascia accrediti e certificazioni per la produzione biologica. Una del-le intuizioni dell’Etihad Airways consiste nell’aver acquistato 200 galline (che verranno allevate a terre libere) e tre alveari, per offrire ai propri ospiti prodotti eccellenti e freschissimi.

Le uova verranno utilizzate per i piatti della Diamond First Class di Etihad Airways, inclusa la richiestissima colazione eggs and type, preparata al momento dagli chef a bordo di Etihad. Il miele prodotto dalle api verrà servito esclusivamen-te ai passeggeri di Etihad Airways e utilizzato in una selezione di piatti. Tutti alimenti salutari e di prima categoria dunque, ma non solo. La compagnia di bandiera degli Emirati Arabi Uniti fa anche una scelta nazionalistica, promuovendo le spe-cialità degli Emirati. L’impegno è, infatti, quello di utilizzare solo prodotti made in UAE per portarli in tutto il mondo. Il vicepresidente Guest Experience di Etihad Airways, Lee Shave, ha infatti commentato: “Etihad Airways è immensa-mente orgogliosa del ventaglio di prodotti freschi in volo e l’aggiunta delle uova provenienti dalle nostre galline libere a terra dà l’idea di quale sia il nostro sforzo affinché i nostri ospiti ricevano il trattamento più raffinato, salutare e “fatto in casa” nei nostri menù. Come compagnia aerea degli Emirati Arabi Uniti, ci impegniamo a rifornirci e a utilizzare tutti pro-dotti “Made in UAE” il più possibile e la nostra partnership con Abu Dhabi Organics Farms è un grande esempio di come lavoriamo a quattro mani con le aziende emiratine per porta-re i prodotti locali nel mondo. Etihad Airways ha una ricca tradizione nell’introdurre innovazioni a livello mondiale nella cucina di bordo e siamo entusiasti di essere l’unica compagnia aerea al mondo a offrire uova biologiche e miele direttamente provenienti dalle nostre galline e api.Anche gli ingredienti della nota caprese saranno tutti bio e Made in UAE. Etihad Airways sta infatti progettando di in-trodurre dei piatti interamente biologici nel Mezoon Grille menu della Diamond First Class come la Tomato Caprese Salad. La compagnia aerea sta inoltre sviluppando una linea di sottaceti che saranno disponibili per i clienti e saranno pre-parati con ingredienti interamente biologici, tra cui paprika, peperoncino, cipolla, peperoni e datteri. Saranno serviti con pane caldo e diversi tipi di formaggi.

www.etihadairways.com/it www.etihadmediacentre.com

Solo prodotti Made in UAE

La compagnia aerea acquista 200 galline e tre alveari

Uova, miele, caprese e sottaceti biologici a bordo

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Companiesdi Antonio Longo

Giardini illuminati a regola d’arte

grazie alle lampade di Detas Dleds

Risparmio, efficienza e vita più lunga per le lampade a Led prodotte dall'azienda di Rezzato

Consumi rispettosi dell’ambiente

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Sempre più italiani scoprono di possedere il pollice verde. Lungo la penisola sono tanti i giardini che, rigogliosi e dai tratti suggestivi, impreziosiscono le abitazioni dell’italico po-polo. Un angolo verde, seppur di modeste dimensioni, consen-te di trascorrere alcuni momenti in completo relax, mettendo alle spalle le preoccupazioni e le inquietudini della quotidiana esistenza. Un’oasi sempre a portata di mano, a disposizione in ogni momento del giorno. Per valorizzare il proprio spazio a verde e, al contempo, ridurre i consumi energetici risulta di fondamentale importanza scegliere un adeguato impianto di illuminazione, in grado di garantire e coniugare le esigenze di efficacia e di efficienza. La ditta Detas SpA, fondata nel 1896 a Pola, in territorio di Istria, dopo essersi specializza-ta nel campo dell’elettronica industriale e nella sicurezza del traffico, ha successivamente sviluppato e consolidato il proprio business anche nel mercato dell’illuminazione a Led con la nuova divisione Dleds. Oggi Detas Dleds rappresenta un vero e proprio punto di riferimento per numerosi importanti grup-pi italiani che, ormai da tempo, stanno sostituendo i propri prodotti con la tecnologia Led. La moderna realtà aziendale, che può contare sull’elevata professionalità garantita dalla pro-pria struttura di tecnici, sviluppa e testa tutti i suoi prodotti nella sede di Rezzato, in provincia di Brescia. Il marchio è ben presto entrato a far parte della quotidianità di tanti italiani che, sfruttando le nuove tecnologie messe a pun-to, si possono concedere il “lusso” di tenere in funzione, anche

nelle ore notturne, l’impianto di illuminazione senza preoccu-parsi dei costi, incrementando anche gli standard di sicurezza. I vantaggi che si riescono a conseguire sono davvero notevoli: consumi alla mano, si arriva a risparmiare anche sino al 50% di energia elettrica rispetto alle luci tradizionali, inoltre si evita l’utilizzo di lampade contenenti mercurio, sostanza altamente inquinante in fase di smaltimento. Indubbi benefici si otten-gono anche in termini di riduzione dell’inquinamento lumi-noso, grazie alla possibilità di direzionare il flusso e di durata dei corpi illuminanti stessi: la “vita” delle lampade a Led è, in-fatti, nettamente superiore a quella delle lampade tradizionali o a basso consumo. Oltre agli aspetti prettamente funzionali, in ogni giardino che si rispetti anche il fattore estetico ha una sua precipua importanza. È certamente innegabile. Grazie alla particolare conformazione, il corretto posizionamento di lam-pade a Led consente di focalizzare l’attenzione del visitatore, anche di quello più distratto, su particolari piantumazioni, su aree specifiche dello spazio a verde, su muri caratteristici della struttura. Grazie a Detas Dleds ogni giardino può presto di-ventare più accogliente, ottenendo un indubbio vantaggio dal punto di vista visivo, affrontando costi tutt’altro che proibitivi ma, soprattutto, prestando particolare cura ai consumi energe-tici che si rivelano rispettosi dell’ambiente.

www.dleds.com

Finalmente è possibile trasformare ogni angolo di verde in una piccola oasi

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cazione, affidate a un'affiatata equipe di enologi e cantinieri, pur basandosi su principi e valori legati alla tradizione, sono oggi gestite dalle più moderne tecnologie per consentire di raggiungere gli obiettivi con totale efficienza ed efficacia. Il mondo contadino del passato, peraltro, rivive anche all’interno del Museo Bersano delle Contadinerie e delle Stampe sul vino in cui è possibile ammirare gli imponenti e rari torchi, zappe e falci, antiche botti e, soprattutto, la ricca e affascinante colle-zione di stampe antiche che ripercorre, attraverso il fluire dei secoli, l’arte e la cultura enologica.La produzione dell’azienda vinicola annovera tra i suoi vini alcuni veri e propri gioielli quali il Barolo Badarina, la Barbera

Food & Beveragedi Antonio Longo

Bersano, quando il vino diventa arte

Una lunga tradizione che affonda le proprie radici nei primi anni del Novecento. Una storia ricca di passione e di impegno che si basa su un unico comune denominatore in grado di su-perare indenne il trascorrere del tempo: il vino. È nel cuore del comprensorio della Barbera d’Asti, a Nizza Monferrato, che nasce e si sviluppa l’azienda vinicola Bersano, fulgido esempio di imprenditoria capace di garantire qualità e valorizzazio-ne del territorio, ponendosi come una delle principali realtà nel panorama del Belpaese. Sono oltre 230 gli ettari che oggi sono dedicati alla cultura della vite e che, grazie alle particolari caratteristiche climatiche e del terreno, riescono ogni anno a garantire una produzione di eccellenza. Le tecniche di vinifi-

La tradizione che si rinnova anno dopo anno

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Oltre 230 gli ettari vitati nei migliori crus di Langa e Monferrato

d’Asti superiore Nizza Generala e la Barbera d’Asti superiore Cremosina, tutti vini crus provenienti dalle omonime cascine. Da cascine e vigneti di proprietà arrivano anche tre vini molto particolari: il Ruchè di Castagnole Monferrato San Pietro -un rosso aromatico dal profumo inconfondibile e di grande pia-cevolezza- e due vini dolci, frutto della grande tradizione pie-montese, il Moscato San Michele e il Brachetto Castelgaro. Profumi e sapori unici caratterizzano anche i vini della linea Classici tra cui Barolo, Barbaresco, Barbera e Gavi, vini che hanno fatto davvero la storia del Piemonte. La ricca e diversi-ficata offerta è completata da una ampia gamma di spumanti di elevato pregio. Un mix vincente in grado di soddisfare le esigenze di tutti gli appassionati e amanti del buon bere.

www.bersano.it

"Se vuoi bere bene comprati un vigneto" (Arturo Bersano)

Cascina Badarina

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Fashiondi Daniele Apruzzese

Cuore pulsante tutto ferrarese, ma occhi che guardano oltre confine. Il marchio Felisi nasce nel 1973 come piccolo labo-ratorio artigianale. L’azienda, che vanta ormai un’imponente presenza sul mercato nazionale (monomarca a Ferrara, Roma, Milano, Venezia, Napoli e Trieste), e internazionali di alto li-vello, in particolar modo in Giappone, Stati Uniti e Germania, per festeggiare i 40 anni di attività, in occasione della prossima collezione autunno/inverno, ci porta a Roma. Nella capitale che tra gli anni ‘50 e ‘60 è stata lo scenario portato in giro per il mondo dai personaggi del film di felliniana memoria. Per rievocare quella stagione è stata realizzata un’intera linea in stampe fotografiche riportate su nylon, tra cui: pied-de poule, spigato, pois e maculato. Punta di diamante della linea è la borsa “P”, la storica weekend dell’azienda rivisitata in materiali innovativi e “supertecnici”. Prezzo al pubblico 735 Euro. Fanno parte della stessa linea tre shopping: una ripiegabile (325 Euro), una grande (398 Euro) e una piccola (330 Euro). E poi un modello “arricciato”, tracolle (da 465 Euro), eleganti e sportive. Tante possibilità di scelta per le più svariate esigenze, tutte contraddistinte dallo stemma Felisi, vero scudo di una famiglia nobiliare del territorio fer-rarese, possidente di un latifondo ottenuto nel quindicesimo secolo grazie ai suoi membri che si distinsero in battaglia. Lo stemma rappresenta un albero al quale sono appese diverse mele d'oro, a simbolo della fertilità del territorio posseduto dalla famiglia. Andando avanti con le novità, da segnalare le “doppi manici” con stampa su spigato. Due le misure per questo modello, con le riproduzioni fotografiche riportate su nylon: la Doppi Manici Grande in vendita a 504 Euro, quella di dimensioni inferiori nei negozi a 458 Euro. La nuova collezione di Felisi vanta anche diverse proposte per il viaggio. Sacche in canvas (da 840 Euro) o nylon (il baulet-to è venduto a 695 Euro), con le caratteristiche rifiniture in

cuoio per mantenere la leggerezza. Tanti prodotti che l’azien-da emiliana propone eventualmente in abbinamento a borse a tracolla (in pelle a 603 Euro, in nylon a 430 Euro), borse a doppi manici (in pelle a 718 Euro, in nylon a 350 Euro), zainetto (da 333 Euro) e porta abiti (in vendita a 395 Euro). Felisi attira persone con una propria identità, con un gusto individuale e che non si fanno influenzare troppo dalle ten-denze della moda. Il cliente tipo apprezza l’alta artigianalità e il valore non effimero dei prodotti. Le nuove proposte in cui uno stile inconfondibile, che unisce classicità e fashion in modo del tutto originale, si fonde con materiali nuovi, tecnici e leggeri messi insieme per creare proposte di alto livello, fa di queste borse fedeli compagne di viaggio o di lavoro a cui non poter più rinunciare. E ciò ha reso famosa l’azienda, afferma-tasi oggi in un mercato di nicchia con una produzione limitata di pezzi di altissima qualità.

www.felisi.net

Felisi, un salto nella Roma

della “dolce vita” per la prossima collezione Stile inconfondibile

e materiali innovativi per proposte di alto livello

Classici rivisitati per rievocare la magnifica Roma degli anni '50

Una fedele compagna di viaggio o di lavoro, a cui non poter più rinunciare

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Food & Beveragedi Chiara Porzio

Cantina Tramin, il vino che racchiude tutto il profumo del territorio

Nasce nel 1898 la Cantina Tramin nei caratteristici pae-saggi del sud Tirolo in Alto Adige, perdendosi tra le zone di Termeno, Ora, Egna e Montagna. È qui dove viene prodotto il sublime e pluripremiato Gewürztraiminer, il bianco aroma-tico ed equilibrato coltivato dall’azienda nell’area di Söll (Sel-la), a 400 metri d’altitudine. Oggi la cantina annovera non soltanto bianchi d’autore come il Pinot Bianco, il Sauvignon e

il Gewürztram ma anche meravigliosi rossi come il Cabernet-Merlot, il Lagrein, il Pinot Nero, vini dolci come il Moscato Rosa e il Gewürztraminer-Riesling Vendemmia Tardiva e le grappe Lagrein e Gewürztraminer. Oggi, infatti, la Cantina Tramin si snoda su circa 230 ettari di superficie vitata, produ-ce mediamente 1.500.000 bottiglie all’anno per un fatturato totale di quasi 11 milioni di euro nel 2011 con ulteriori pre-

Più di un secolo di esperienza nella lavorazione delle uve

con la massima cura

La miglior cooperativa vitivinicola d’Italia del 2011

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117TOP CLASS ITALIA Style Magazine

visioni di crescita. Per ottenere questi numeri occorre essere maestri e l’azienda negli ultimi 15 anni ha saputo occupare un ruolo di primo piano tra i produttori altoatesini, guadagnando anche dei prestigiosi riconoscimenti italiani e internazionali. Tra i motivi di questa ascesa ci sono state le scelte dettate dall’enologo e direttore tecnico della cantina, Willi Stürz, elet-to miglior enologo d’Italia 2004, che ha introdotto significati-ve innovazioni anche nei vigneti, sfruttando al meglio le qua-lità enologiche della terra di Termeno. Con Stürz la Cantina Tramin si è orientata verso una strategia orientata all ’eccellenza. “Per creare aromi unici – dichiara l’enologo – non c’è spazio per l’improvvisazione: sia in vigna che in cantina la precisione è massima affinché ogni bottiglia possa esprimere aromi ben definiti per tipologia e varietà di uve”. Altro fattore di successo è stato la costituzione della nuova sede della cantina, diventata il vero segno di riconoscimento per l’ingresso al paese di Termeno. Il progetto, opera dell’architetto Werner Tscholl, si è conclu-so agli inizi del 2010 e vuole presentare la struttura come una scultura, un’opera capace di segnalare la presenza e la missione della cantina. L’idea da cui ha preso vita il progetto è la vite, nella sua morfologia e funzione sul territorio. Si tratta di un segno che nasce dalla terra grazie all’opera delle sapienti mani dei coltivatori e che crea un involucro intorno alla cantina. Anche la sede diventa, quindi, un simbolo di distinzione della Cantina Tramin, qui il gesto architettonico entra in risonanza visiva ed emotiva con il paesaggio: un abbraccio ideale, segno del legame inscindibile con la natura, i suoi colori e i suoi profumi, con la gente e l’identità del versante occidentale della valle dell’Adige. A completare l’evoluzione della cantina una nuova identità di marca e il restyling di tutta la gamma dei prodotti. A seguire questo lavoro di comunicazione è RobilantAssociati, società leader di brand advisory che, con la nuova immagine coordi-nata, ha costruito una sintesi estetica delle linee di condotta che guidano la cantina: la precisione creativa, la qualità, l’abi-

lità di fare sistema e la condivisione dello stesso patrimonio naturale, tradotti in vini straordinariamente profumati ed ele-ganti. Con il profumo e l’aroma dei suoi vini Cantina Tramin diventa un compositore di raffinate sinfonie olfattive tutte da degustare una per una.

www.cantinatramin.it

Per assaggiare il re dei vini bianchi aromatici speziati:

il Gewürztraiminer

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Companiesdi Monica Pezzella

Brebbia, pipe Made in Italy famose nel mondo

Era il 1928 quando il pittore surrealista belga René François Ghislain Magritte iniziò a dipingere delle pipe sulla tela: L'in-ganno delle immagini (titolo originale: La trahison des ima-ges). Continuerà a dipingerle nel corso del secolo quale ogget-to fluttuante nello spazio per esprimere sia verbalmente che per iscritto il reale funzionamento del pensiero, delle certezze umane e il rapporto tra immagine e linguaggio. Una pipa e la scritta "Ceci n'est pas une pipe" (Questa non è una pipa) metto-no in dubbio l’oggetto in un paradosso comunicativo. Ma nella realtà la pipa è da sempre stato un oggetto ben definito. Le sue origini sono molto antiche. Le tribù pellerossa fumavano il Calumet per accogliere l’ospite importante e per onorare il Grande Spirito emettendo fumo quattro volte secondo i punti cardinali. Nel '500 in Europa appaiono le prime pipe realiz-zate in terracotta e di piccole dimensioni in quanto il tabacco era raro e costoso. La fragilità di questo materiale ha fatto si, purtroppo, che a oggi pochi e rari sono i pezzi visibili nei mu-sei. Adoperate soprattutto da marinai spagnoli e portoghesi arrivano in Inghilterra con l’introduzione alla corte britanni-ca da Sir Walter Raleigh. Nel '700 la pipa diviene un vero e proprio rito sociale. Molti oggetti di pregio vengono realizza-ti in questo periodo dove, specie nelle classi più elevate, è di voga fumarla. Essa si impreziosisce nella forma e nelle materie prime. Metalli puri più o meno nobili, vetro e addirittura la schiuma di mare sono quelli preferiti dalla borghesia. L’Italia ebbe la sua maggior produzione con i cioccaioli toscani e ca-labresi producendo pipe di una qualità talmente elevata da far concorrenza ai britannici. Verso il 1850-60 viene impiegato un legno durissimo e dalla venatura particolare che cresce sulle sponde del Mediterraneo: la radica. Di pipe oggi se ne produ-cono in tutto il mondo, ma l’Italia vanta il primato del “fatto a mano”. L’indubbio fascino di questo oggetto è ben conosciuto

VIRTUALSHOP, l’e-commerce che ha reso felici collezionisti e appassionati

Il laboratorio di pipe più antico esistentein Italia attualmente ancora attivo

a Brebbia, in provincia di Varese, dove si producono pipe di qualità e da collezione. Era il 1947 quando Enea Buzzi e suo cugino Achille Savinelli decisero di produrre le pipe Savinelli in vera radica. Nel 1953 Enea Buzzi rileva l’intera fabbrica sorta intorno a una centrale idroelettrica. Nel 1956 viene in-ventata la prima losanga che allora era piena e riportava in rilievo il marchio MPB (Manifatture Pipe Brebbia). Nel 1968 la punzonatura si trasformò da MPB in "Brebbia" e la losanga si convertì nel suo aspetto attuale. L’azienda nel 1976 cambiò ancora ragione sociale in Pipe Brebbia Srl mantenendo, co-munque, sempre la caratteristica della gestione familiare che ancora tutt’ora la caratterizza. Il laboratorio, oggi, è collocato in una conca di arenaria a valle chiusa su tutti i lati e attraver-sata dal fiume Bardello emissario del lago di Varese. In que-sto luogo il microclima è perfetto per la stagionatura naturale della radica espellendo quasi totalmente il tannino contenu-to nelle radici dell’erica. La realizzazione delle pipe avviene ancora con le frese svasatrici di un tempo concludendone la lavorazione a mano. Enea Buzzi fondò nel 1979 anche il mu-seo della pipa ancora oggi visitabile in via Piave 21, Brebbia. Al suo interno, ancora oggi, possiamo ammirare più di 6.000 pipe tutte classificate e numerate nonché pubblicazioni, libri e riviste rilegate per annate. Il museo di Brebbia è unico nel suo genere. La raccolta è vasta: pipe calumet degli indiani d'Ame-rica, tradizionali pipe in porcellana Austro-Ungariche, pipe a sigaro studiate per i motociclisti (avevano un fornello interno con un pigiatabacco a molla), pipe “radiator” ovvero con un fornello "aerato", pipe con due fornelli e valvole per poter gu-stare in tempo reale diverse miscele, mini pipe ad acqua e un formidabile assortimento di pipe scolpite. Detta collezione è stata acquisita dalla Provincia di Varese sensibile alle radici storiche produttive delle nostre zone e data in custodia al mu-seo della Pipe di Brebbia Srl.

www.brebbiapipe.it

Dal 1947 la pipa italiana

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Distribuito in oltre 30 Paesi nel mondo, presente nei cinque continenti, la sua

produzione nel 2011 ha superato i 160 milioni di sigari, di cui 3 milioni fatti a mano

Lo “stortignaccolo” che spunta dalla folta barba, nasconde un mezzo

sorriso, cela un’espressione misteriosa

Dal 1947 la pipa italiana

Companiesdi Enea Casadei

C'è un filo sottile che unisce alcuni grandi italiani e di-segna una personale storia d’Italia, dall’Ottocento a oggi, un percorso unico nello stile, nella bellezza, nel buon vivere che ancora adesso rende il nostro Paese, in tutto il mondo, un luo-go di fascino a attrazione inimitabile.In questa storia ci sono il volto inconfondibile di Garibaldi, l’espressione fiera di Giacomo Puccini e Mario Soldati, lo sguardo disincantato di Eduardo De Filippo, l’eleganza altera del “gattopardo” Burt Lancaster. E ancora Gianni Brera, Ren-zo Piano, Clint Eastwood nei western di Sergio Leone, tanti politici della nostra attualità. Personalità diverse, unite da un dettaglio che è diventato parte della loro immagine: il mezzo sigaro stretto fra le labbra, lo “stortignaccolo” che spunta dal-la folta barba, nasconde un mezzo sorriso, cela un’espressione misteriosa. È il Sigaro Toscano, che in quasi duecento anni di storia ha accompagnato i grandi protagonisti dell’Italia nel mondo, diventando esso stesso icona, simbolo di quello sti-le inconfondibile fatto di artigianalità, creatività, senso della misura, eleganza, che definisce il “Made in Italy” come segno distintivo di un’eccellenza priva di eccessi, di un’estetica che non è semplice apparenza, ma pienezza del buon vivere. Questo è il Sigaro Toscano, unito alla capacità che da sempre contraddistingue la grande imprenditoria italiana di coniugare l’eccellenza con l’efficienza, di affrontare le sfide della com-petitività e dell’internazionalizzazione puntando su qualità e controllo della produzione, ricerca e ampliamento dell’offer-ta, realizzando un sigaro che dopo due secoli - utilizzando lo stesso tabacco, la stessa ricetta, la stessa lavorazione delle ori-gini - riesce a incontrare il gusto di sempre nuovi appassionati. Un successo che ha trovato nuova forza nel 2006, quando lo storico marchio è stato riportato in Italia, attraverso l’acquisi-zione dalla British American Tobacco Italia del ramo d’azien-da che produce e commercializza il sigaro Toscano. Protago-nista dell’operazione il Gruppo Industriale Maccaferri, storica realtà imprenditoriale con sede a Bologna, attiva in diverse aree di business, dall’ingegneria ambientale e meccanica, al real estate e al settore delle costruzioni, dall’energia, all’alimentare, all’agroindustria e alle biotecnologie, oltre che, chiaramente,

al tabacco. Il Gruppo nel 2011 ha raggiunto un fatturato di oltre 1,370 miliardi di euro, occupando oltre 4.700 dipendenti, divisi in 52 stabilimenti industriali in tutto il mondo.A sei anni di distanza dall’acquisizione, oggi lo “stortignac-colo” è distribuito in oltre 30 Paesi nel mondo, è presente nei cinque continenti, con una produzione che nel 2011 ha supe-rato i 160 milioni di sigari, di cui 3 milioni fatti a mano dalle 200 sigaraie che lavorano nella manifattura di Lucca, centro produttivo a cui si affiancano lo stabilimento di Cava de’ Tir-reni e il centro ricevimento tabacchi di Foiano della Chiana.Il Sigaro Toscano nasce, quasi per caso, nel 1815. Il successo fu immediato, rinnovato ancora oggi dopo tanti anni. Ma quel sigaro nodoso, spesso fumato ammezzato, se agli albori era peculiarità di operai e contadini, oggi si è affermato come ele-mento distintivo, scelto da imprenditori, professionisti e artisti per regalarsi un momento di tranquillità, per godersi la pace di se stessi, dei propri pensieri o di una buona conversazione.Un piacere che si rinnova e che vede Manifatture Sigaro To-scano sempre impegnata nell’offrire nuovi prodotti. Ai sigari lunghi fatti a mano e alle edizioni a tiratura limitata, si affian-cano i lunghi realizzati con le antiche ricette e i sigari dal gu-sto tipico come l’Antico Toscano, il Classico e l’Extravecchio. Ci sono poi la gamma dei sigari d’Autore, e gli Ammezzati, il Toscanello buono per ogni momento della giornata, che negli ultimi anni si è arricchito della serie di successo degli aroma-tizzati. Nel 2008, infine, l’offerta si è arricchita con l’acquisi-zione del marchio che produce i sigari Pedroni.La novità più recente riguarda l’Accordo Quadro siglato a Bologna lo scorso 20 luglio con il Consorzio Tabacchicoltori Montegrappa per tutelare la filiera dello storico tabacco del Brenta e favorire lo sviluppo commerciale in Italia e all’estero dell’Antico Sigaro Nostrano del Brenta, eccellenza artigianale italiana realizzata per la prima volta nel 1763, apprezzata negli anni da dogi e sovrani. Quest’intesa rappresenta un nuovo tra-guardo nella strategia messa in campo da Manifatture Sigaro Toscano per tutelare la filiera italiana del tabacco, l’unica del settore, nel caso del Toscano, interamente svolta in Italia.

www.manifatturesigarotoscano.it

Sigaro Toscano, icona del buon vivere "Made in Italy"

In quasi duecento anni di storia ha accompagnato i grandi protagonisti dell’Italia nel mondo

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Fashiondi Chiara Porzio

Raffinatezza solare e virilità per la nuova essenza dell’uomo Dior e seduzione ed energia per la sua giovane donna. Questi i motivi conduttori che hanno ispirato François Demachy, il parfumeur-créateur della maison francese, nell’ideazione delle nuove fragranze in commercio. Arte di vivere all’aperto in una tradizione di eleganza “outdoor” per lui e gusto per la felicità e leggerezza per lei in un viaggio alla scoperta della dolce vita del sud della Francia.Dior Homme Sport è l’Eau de Toilette disponibile da 50 e 100 ml che presenta uno slancio immediato che libera la freschez-za fruttata del Cedro di Sicilia. Una partenza tonica che apre su un cuore dominato dall’Iris di Toscana - nobile, virile ed elegante come nella tradizione di raffinatezza dei profumi ma-schili Dior - associato allo Zenzero della Tanzania dal fascino speziato. La conclusione legnosa è giocata attorno al Cedro della Virginia che distilla il suo mistero e la sua forza. Il flacone grafico con linee pure gioca sulla trasparenza e sull’eleganza assolute con un astuccio rilavorato e impreziosito da un moti-vo millerighe bianco, tono su tono, dall’eleganza senza tempo per sottolineare la volontà di sobrietà dagli accenti vintage per una fragranza che rivendica l’eternità del lusso Dior. Interprete dello spot è Jude Law, misterioso seduttore, che lascia Parigi al volante del suo bolide per dirigersi verso la Costa Azzurra, solare e sofisticata, dove incontrerà la donna che lo aspetta accompagnato dagli accenti virili di Dior Homme Sport.Dior Addict Woman è disponibile in 3 fragranze da 20, 50 e 100 ml. Qui Demachy ha creato Eau Fraîche, fresco e go-loso, un floreale fruttato con accordi di apertura di Pompelmo e Bergamotto, un cuore di Fresia delicata e di bianco Fiore di Loto che termina con un cocktail di Muschi bianchi avvol-genti. Essenza e Assoluta di Rosa, Gelsomino e Muschi Bianchi e Cedro sono gli ingredienti di Eau Sensuelle, il profumo floreale delicato per la donna sensuale. Eau de Parfum è, invece, un orientale contemporaneo che parte con l’unione tra la Foglia di Mandarino e il fiore dell ’Albero di Seta, racchiude nel cuore la

Regina della notte, terminando nel fondo dell’Assoluta di Vani-glia Boubon. Per un’impronta luminosa. Flaconi irresistibili per tutte e tre le essenze: rosa vivace per Dior Addict Eau Fraîche, malva e lilla per l’Eau Sensuelle e blu per l’Eau de Parfum. Packaging che diventano veri e propri accessori di moda per una ragazza in continuo movimento, una viaggiatrice urbana che tiene stretto sul cuore il suo profumo. Testimonial della campagna è la giovane modella olandese Daphné Groenveld che è diventata l’icona della donna Dior Addict.

www.dior.com

Dior Homme Sport e Dior Addict,

prestigiose fragranze che celebrano il fascino

della Costa Azzurra

Per lei: Dior Addict, il piacere della libertà nella cornice di Saint-Tropez

Per lui: Dior Homme Sport,fuga on the road da Parigi per incontrare la sua donna

Fragranze all’insegna della più intensa sensualità

Jude Law - Testimonial campagna DIOR

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Fashiondi Chiara Porzio

Le fragranze novità per lei e lui di Salvatore Ferragamo

Ancora una volta il famoso stilista interpreta la sua tenden-za elegante e rigorosamente italiana nelle ultime essenze cre-ate per donna e per uomo: Signorina e Attimo pour Homme. Due linee complete comprendenti eau de parfum (da 30, 50 e 100 ml), gel doccia e bagno (da 200 ml), crema per il corpo (da 200 ml), saponette profumate (da 150 gr) per una ragazza chic, sofisticata, fresca e maliziosa. Per l'uomo a disposizione l'eau de toilette in spray (da 40, 60 e 100 ml), il dopo barba (da 100 ml), gel bagno e doccia (da 150 ml) e il deodorante (da 75 gr) per interpretare con intensità i momenti decisivi della vita.La fragranza della maliziosa Signorina di Salvatore Ferraga-mo, fiorita-orientale fruttata, è composta da note di testa ef-fervescenti e vivaci del ribes con un accento speziato di fresco pepe rosa per donare un carattere gioioso e vivace alla natura-lità delle note vegetali verdi. Le note di cuore conservano una generosa dose di petali bagnati di rugiada, il fresco ed elegante gelsomino, la peonia rosata e la rosa con la sua femminilità ele-gante che da vita a un creativo accordo fiorito. Le note di fondo nascondono la dolcezza inaspettata e delicata della panna cot-ta, abbinata a tenui muschi e a intriganti note boisé di patchouli che evocano una briosa eleganza italiana, sorprendentemente inebriante. Anche il packaging del profumo esprime raffinata grazia ed eleganza: il design rimanda a un prezioso cofanet-to che sfoggia, nella parte superiore, una reinterpretazione in gros grain dell'emblematico fiocco Vara in due vivaci tonalità di rosa e un'adorabile sfera in oro rosa completa la creazione donandole un tocco di ironia. Uno stile senza tempo anche per la confezione esterna, decorata da luminose cornici di oro rosa con il logo Salvatore Ferragamo inciso sul coperchio a

sigillo della scatola. Protagonista della campagna è la modella Bianca Baldi, femminile, fresca e dalla forte personalità che da un'interpretazione romantica e leggermente maliziosa di una giovane donna dall'eleganza impeccabile, tipica dello stilista. L'uomo di Salvatore Ferragamo è interpretato da Alessandro Gassman, virile ed elegante, che nella campagna è pronto a celebrare, in un ambiente suggestivo e raffinato, l'inizio di un momento speciale. La fragranza di Attimo pour Homme è sensualmente legnosa e orientale e si compone di un'irresi-stibile sferzata iniziale di freschezza che unisce note di testa aromatiche di maggiorana a tocchi di frizzante mandarino e speziato pepe nero. Nelle note di cuore la fredda effervescenza del cardamomo in-contra lo zafferano conferendogli intensità e con un pizzico di peperoncino capace di donargli modernità. La base del profu-mo è sensuale e raffinata. Qui patchouli e vetiver determinano il carattere fortemente maschile di questa creazione, mentre il muschio bianco e il cistus siglano con eleganza la fragranza. Il flacone di Attimo pour Homme ha una struttura cubica, maschile ed estremamente elegante. Il vetro della bottiglia as-sume un colore grigio intenso ed è impreziosito da una striscia opaca che esalta il logo nella parte frontale e trasmette subito la dimensione metropolitana di questa creazione. Il tappo cu-bico conferisce ancora più virilità al flacone grazie all'inser-to di metallo silver. Eleganza e carattere anche per l'astuccio decorato da una stringa argentea che conferisce modernità e mascolinità, mentre le bande in rilievo richiamano la forma del flacone.

www.ferragamo.com

Signorina: il profumo per giovani donne trendy, contemporanee e audaci

Attimo pour homme: l'eleganza dei

momenti decisivi

Bianca Balti e Alessandro Gassman i testimonial delle essenze

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Companiesdi Chiara Porzio

Montecolino,l’erba voglio

è artificiale

Punto di riferimento da diversi anni nel settore delle erbe sintetiche e decorative è Montecolino, che produce un’ampia gamma di articoli differenti adatti per qualsiasi esigenza del cliente e pensati per un uso duraturo o transitorio. L’azien-da propone un’ampia scelta di erbe perfette sia per ricoprire spazi esterni che interni e ideali per terrazzi, dehors di locali, giardini, bordi piscina, campi sportivi. Quattro sono le linee principali studiate da Montecolino e mirate alla specificità dell’area da rivestire. La collezione Easy Garden è stata stu-diata per l’alta decorazione ed è ideale per la posa in spazi esterni come terrazze, giardini, aiuole e bordi piscina. Gli ar-ticoli California, Collina, Garden, Golf, Multiuse, Natural, Park, Sempreverde, Terrazzo, Wellness, White Grass, Wimbledon sono erbe sintetiche realizzate con le stesse fibre utilizzate per le erbe artificiali sportive, ma si differenziano da queste per il tipo di costruzione. La loro particolare struttura permette di adattarsi a una posa semplice, priva di materiali di riempimen-to (come sabbia e gomma) e perfetta anche su terreni in pen-denza. I prodotti sono garantiti per 8 anni, disponibili in più di 25 modelli e con un servizio sia a rotoli interi che a taglio.

Wellness, ad esempio, disponibile in vari colori, è l’ideale per le zone umide interne come piscine e aree benessere, ed essen-do anche molto resistente, si adatta bene agli esterni come il contract alberghiero. Wimbledon, invece, è un’erba che viene utilizzata principalmente per impieghi sportivi o decorativi: ottima per i campi da tennis intasati con sabbia è proposta in colore bianco, verde e rosso. La Green Collection propone erbe sintetiche come agugliati e tufting per pavimentazioni esterne utilizzabili per più stagioni e la peculiarità della col-lezione è che non va a sostituire il prato naturale. La gamma comprende i prodotti Giardinetto, Prato, Gazon Nopps, Dun-dee, Bristol Nopps, Erba Sintetica Verde, Erba Sintetica Colorata, Erba Verde Palbox, Erba Blu Palbox: ideali per dehors di bar, bordi piscina, balconi e imbarcazioni. Giardinetto, disponibile anche nel colore bianco e nero, è stato utilizzato in un cantiere di prestigio come il molo degli ospiti vip a Valencia in occasio-ne della Coppa America. L’Erba Sintetica Tufted è un articolo molto economico, utilizzato per spazi esterni come le terrazze. Easy Rug è la collezione di erbe sintetiche che non imitano il prato naturale, ma stupiscono con colori irreali che sembrano cadere da Marte. Il prodotto è un tappeto in fibra mista com-posta da poliestere-polipropilene drenante con grande soli-dità alla luce, facilmente lavabile e durevole: il meglio che si può trovare sul mercato. Il suo impiego ideale è sia per l’ester-no (giardini, terrazzi, bordi piscina), sia per interni moderni. Montecolino offre il servizio di taglio su misura per questa gamma. Infine la collezione Easy Sport offre un’ampia gamma di prodotti di altissima qualità perfetti per ogni tipo di sport come il calcio, il tennis, le bocce, il curling e tutti gli spazi po-lifunzionali. Il manto è specificatamente studiato e realizzato per garantire le massime prestazioni.

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Produttore italiano delle migliori erbe sintetiche e decorative

Quattro linee a disposizione adatte per ogni utilizzo

Perfette sia per spazi esterni che per interni

Giardino della redazione Top Class Magazine

realizzato con erba sintetica fornita da Montecolino

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Companiesdi Piero Russo

Nell’anno delle olimpiadi di Londra i continenti sono uniti più che mai e non solo dai cinque cerchi. Trudi ha, infatti, legato il suo marchio ai continenti… alla deriva de L’Era Gla-ciale 4 e ha dato forma ai suoi eroi, per rivivere ogni giorno a casa propria le avventure di Scrat, Manny, Diego e Sid e dei loro amici. La fabbrica di peluche per eccellenza ha acquisito la licenza per l’Italia della fortunatissima serie firmata 20th Century Fox, in uscita in tutti i cinema d’Italia il 28 settembre 2012, per la prima volta in 3D. I piccoli e morbidi attori con Trudi potranno rivivere storie nate dalla fantasia dei più pic-cini nel salotto di casa o anche sul tavolo, visto che sono stati realizzati in diverse misure, quindi sono adatti a ogni età e ogni esigenza. E non si tratta di peluche statici, perché grazie al velcro e all’anima di ferro potranno assumere qualsiasi po-sizione: Scrat lo scoiattolo preistorico, ad esempio, potrà cer-care la sua ghianda (facile da staccare e riattaccare mille volte) ovunque si voglia creare una nuova avventura. Ma Trudi non è solo L’Era Glaciale. I viaggi dei quattro amici preistorici po-tranno avverarsi grazie a Trudi Travel: con un Koala in spalla e un orsetto dentro il trolley, si parte. Zainetti, trolley e cuscini poggiatesta, per una vacanza da favola. Destinazione: Trudi!Trudi Travel è dedicata ai viaggi e s’ispira a tre animali pro-venienti da diverse parti del mondo: un tenero orso dal nord America, una dolce tigre dal sud est asiatico e un simpatico koala dall'Australia. E per la nanna in auto, ecco il pratico cuscino poggiatesta, realizzato con materiali rasi e morbidi adatti anche ai bimbi più piccoli. Zainetto asilo e viaggio. Le avventure di Trudi non terminano con la fine delle vacanze: la linea scuola quest’anno prevede un pratico zainetto dotato di spallacci regolabili e di una pratica zip che permette una facile apertura anche ai più piccoli. Perché anche l’asilo sia… Trudi! E per i più grandi c’è sempre il pratico trolley, maneggevole e da portare ovunque con sé. Scuola, gioco e sport vanno di pari passo per una corretta crescita: ecco perché è nata anche Trudi Sports. Le olimpiadi di Londra avranno una squadra speciale: quella deegli atleti Trudi che, capitanati dalla Giraffa,

si confermano già leader indiscussi di dolcezza e simpatia! Si chiama Trudi More e propone una nuova collezione dedica-ta ad alcune delle discipline sportive più amate e diffuse, dal basket al nuoto, dalla corsa alla ginnastica, dal calcio al judo. Ogni animaletto interpreta la disciplina sportiva che meglio rappresenta per attitudini, carattere e inclinazione. E così la giraffa gioca a pallacanestro, la rana è una abile nuotatrice, il ghepardo un veloce corridore, il rinoceronte è una cintura nera di judo, la gattina un'agile ginnasta e l'orsetto è giocatore di calcio. Per chi ama la spiaggia non c’è nulla di meglio dell’ac-coppiata tra Trudi e Sevi: bambini che giocano su una spiaggia d’estate, ma in un’estate del medioevo col Castello Fortezza di Sevi. La storia entra nel gioco e si colora di suggestioni affascinanti come il drago volante che sorvola il cielo sopra il castello e il cavaliere nero che con elmo e sciabola cavalca un elegante cavallo, come il re e la regina, belli e realistici. Curata in ogni particolare, la fortezza di Sevi si distingue per la modularità dei componenti, che permette di comporre e scomporre il castello in poche mosse giocando in tanti modi diversi. Anche le torrette sono impilabili, così da poter creare un’unica torre, la più alta o quattro torri più piccole. E per le principessine… come non pensare a Sevi Bijoux? Una linea in legno che accosta creatività, fantasia, gioco e voglia di essere grandi… e ce n’è per tutti i gusti. Tre linee differenti che si ispirano a temi diversi: la linea Tulip, la linea Daisy e la linea Frog. La cura per i dettagli, la preziosa artigianalità, la ricchez-za di elementi decorativi che contraddistinguono tutte le crea-zioni di Sevi diventano caratteristiche di questa linea, insieme all’ennesima sorpresa: gli orologi di Sevi Bijoux, realizzati in legno, gli orologi da polso elasticizzati, con lancette movibili, diventano un accessorio divertente e di tendenza, ma anche un’occasione per imparare le ore!

www.trudi.comwww.sevi.com

Trudi e Sevi: sport, gioco, scuola e fantasia!

I peluche statici prendono forma e vivono

Gioielli, orologi e bijoux in legno, tra gioco e realtà

Dagli eroi de L’Era Glaciale 4 agli atleti olimpici di Londra 2012,

i continenti si uniscono

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Hi-Techdi Piera Marsilio

Rinfresca piacevolmente d’estate ed è un ottimo compagno d’inverno, l’unico portatile monotubo di Olimpia Splendid con la funzione in pompa di calore hp che sviluppa una po-tenza e un’efficienza specifica per ogni stagione. Il portatile monoblocco è dotato di un sistema di ventilazione tangen-ziale di nuova concezione che permette performance uniche, la conformazione delle griglie oltre a permettere un’emissione dell’aria uniforme ne indirizza il getto verso l’alto a un’altez-za di oltre quattro metri; in sintesi muove un’elevata quantità d’aria con il minimo rumore e con un basso consumo elettrico. Il risultato è un raffrescamento omogeneo dell’ambiente; l’u-nità è, inoltre, silenziosa ed efficiente, perfetta da utilizzare di notte. La doppia funzionalità caldo e freddo si adatta a tutte le esigenze. Attraverso l’inversione del ciclo, infatti, è in grado di sviluppare 2,4 kW di potenza in riscaldamento. I prodotti della gamma Comfort Line raggiungono prestazioni elevate con efficienza in classe A, utilizzano refrigerante ecologico (R410A), un compressore ad alta efficienza e scambiatori di

calore ottimizzati, un insieme di caratteristiche che garan-tiscono ottime performance. È, inoltre, possibile modulare i parametri di funzionamento in relazione alla temperatura dell'ambiente rilevata oppure utilizzare la funzione sleep che aumenta gradualmente la temperatura impostata in raffredda-mento per un maggior benessere notturno. La funzione turbo, invece, imposta l’unità in modalità raffreddamento con tem-peratura 16 gradi e velocità massima del ventilatore. Tre le velocità di ventilazione, le alette, invece, sono orientabili per indirizzare il flusso dell'aria dove si desidera. In dotazione te-lecomando multifunzione da riporre nel vano per l’alloggia-mento, display lcd e timer 12 ore, comandi elettronici intuitivi facili da importare nelle diverse funzioni disponibili. Cinque i modelli, linee morbide sottolineano l’attenzione alla quali-tà del design, adattabili a tutti i tipi di ambiente. I portatili comfortline scaricano automaticamente la condensa nebuliz-zata verso l’esterno. La gamma di prodotti Ellisse Green ed Elisse HP, disegnata da Dario Tanfoglio, è stata progettata per il benessere dell’abitare con l’ausilio dei più moderni stru-menti di simulazione fluidodinamica e termodinamica, utiliz-zando una camera di prova dove è stata mappata la distribu-zione della temperatura dell’aria per affinare diverse soluzioni tecnologiche e selezionare quella ottimale. Fondata nel 1956, la sede è a Gualtieri in provincia di Reggio Emilia, Olimpia Splendid è leader nel mondo della climatizzazione, del ri-scaldamento, del trattamento dell'aria e dei sistemi idronici. È presente su 45 mercati mondiali. Agli stabilimenti italiani si aggiungono la filiale produttiva e commerciale di Shangai, Madrid e di Parigi. L’innovazione tecnologica, per soddisfare le esigenze del consumatore finale, è il concetto cardine della filosofia aziendale.

www.olimpiasplendid.it

Innovazione tecnologica a servizio del consumatore Ventilazione di nuova concezione

Doppia funzionalità caldo e freddo

Olimpia Splendid"Ellisse Hp",il portatile silenzioso ed efficiente per ogni stagione

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Wellness & Spadi Monica Pezzella

Trekking & Spa in Alta Engadina

Una sauna bollente, un massaggio rigenerante, un bagno nelle vasche idromassaggio sono davvero momenti di puro re-lax che vanno assolutamente presi durante l’anno solare. Gra-zie a soggiorni di benessere, oggi, la vacanza in montagna è ap-petibile durante tutte le stagioni. In Svizzera l’Alta Engadina, una delle valli abitate più alte d'Europa, offre vacanze di puro benessere tra boschi e SPA all’insegna dell’energia positiva tra percorsi di trekking e Wellness d’alta quota. Il Kulm Hotel St. Moritz (www.kulmhotel-stmoritz.ch) e il Grand Hotel Kronenhof di Pontresina (www.kronenhof.com) sono due ec-cellenti Resort di lusso dove poter dimorare e godere degli effetti positivi della natura. Una scelta raffinata per rifugiarsi in completa calma e quiete. Entrambi premiati da TripAdvi-sor (sito di recensioni di viaggio più grande del mondo) con il “Certificato di Eccellenza 2012” offrono, a chi vi soggior-na, pacchetti benessere ricercati. Il Grand Hotel Kronenhof 5 stelle Superior è una delle più significative testimonianze architettoniche del 19° secolo di tutto l’arco alpino. Situato in una zona soleggiata a 1800m s.l.m. dista solo 6 chilometri da S. Moritz. Dotato di 112 camere e suites elegantissime, in stile tipico delle case patrizie engadinesi, offre un comfort moderno e tecnologico. Raffinati stucchi ornamentali e dipin-ti originali su soffitti e boiserie di cembro, fanno di questo Hotel un eccellente luogo di charme. La struttura è partico-larmente lodevole soprattutto per il suo centro benessere: la Kronenhof Spa di oltre 2000 mq. Affacciato su la Val Roseg,

Kulm Hotel St. Moritz

e Grand Hotel

Kronenhof di

Pontresina,le strutture

premiate

il ghiacciaio del Roseg e i ghiacciai del Bernina regala scorci di rara bellezza, panorami mozzafiato e attimi di poesia. Basta uscire di pochi chilometri dall’Hotel e ci si ritrova verso quella montagna, fragile e imponente, ricca di natura e sentieri che si estendono per circa 580 chilometri. Una vetta espressiva e romantica dove gli appassionati di trekking possono ricercare il “relax attivo”. I sentieri sono attrezzati anche per famiglie con bambini. Gli impianti di risalita: Corviglia/Piz Nair, Cor-vatsch/Furtschellas, Diavolezza a Muottas Muragl/Alp, gra-tuiti per i clienti dei resort, fanno si che l’accesso sia fruibile a tutti. Alla stessa stregua Il Kulm Hotel St. Moritz, situato nel cuore di St. Moritz, offre, con lusso, un’atmosfera elegante e accurata. Un servizio alberghiero di prima classe, dal carattere esclusivo, che vanta un’ampia selezione di confortevoli camere singole o doppie con viste mozzafiato su St. Moritz, sull’im-ponente massiccio del Corviglia, sui maestosi pendii del Piz Nair e sulle acque tranquille del lago di St. Moritz. A dispo-sizione un servizio gratuito di trasferimento in limousine da e verso la stazione ferroviaria (10 minuti a piedi). È anche disponibile, su richiesta, il trasferimento da e verso l’aeroporto di Samedan. La beauty farm, interna, offre una vasta gamma di pacchetti bellezza per trattamenti viso, cosmesi decorativa, massaggi, bendaggi, trattamenti speciali e un ricco assorti-mento di bagni aromatici. Per gli amanti del fitness, ampia è la selezione di attività proposte: aquagym, yoga, pilates, aerobica, step, per soddisfare ogni tipo di esigenza. Soggiornare presso il Grand Hotel Kronenhof oppure al Kulm Hotel St. Moritz, significa scegliere qualità e relax. Da entrambi i Resort è pos-sibile raggiungere facilmente i sentieri che dal Muottas Mu-ragl conducono al Rifugio Segantini a quota 2.730 metri, noto punto panoramico con vista sulla Valle e sui laghi dell’Alta Engadina; oppure percorrere la Via Gastronomica che dalla stazione Furtschellas porta alla splendida Val Fex alla scoperta delle prelibatezze locali; o ancora avvicinarsi al Ghiacciaio del Morteratsch, partendo dall’omonima fermata della Ferrovia Retica e salire al Rifugio Boval, uno dei sette rifugi CAS del-la regione. Di rientro dalle passeggiate sarà possibile godere dei programmi per la salute, la bellezza e la forma psicofisi-ca offerti dalle due Spa. Ci sarà solo l’imbarazzo della scelta tra bagni, impacchi, massaggi e peeling basati sull’utilizzo di prodotti naturali “Alpienne” e “Carita”, vasca idromassaggio, piscina, sauna in legno in stile Engadinese, bagno turco.

www.kulmhotel-stmoritz.chwww.kronenhof.com

Saune e massaggi rigeneranti nelle Alpi svizzere

Servizi alberghieri di alta classe

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