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Top 50 Case History di Brand Engagement

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50 Case History di successo

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Top 50 Case History di Brand Engagement

Alberto Rossi è Partner di C&A Aladino, agenzia specializzata in progetti

di Brand Engagement rivolti sia ai consumatori finali (BTC) che alla

clientela BTB.

Le attività spaziano dai Road-Show alle Fiere, passando per eventi e

progetti di visibilità sul punto vendita. Prima di lanciare C&A Aladino,

Alberto ha lavorato in Unilever con diverse responsabilità nell’ambito di

Marketing, Trade Marketing e Sales per la divisione Home&Personale

Care.

Alberto RossiPartner C&A Aladino SRL

Introduzione su Alberto Rossi

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Capitolo 1 - Introduzione

Capitolo 2 - Consumer Activation Integrate

Capitolo 3 - Shopper Digital Activity

Capitolo 4 - Viral Marketing

INDICE - Parte Prima

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Ci imbattiamo quotidianamente in case history interessanti che sono ispirazione per i brief che riceviamo.

Abbiamo voluto mettere insieme le 50 più significative e condividerle con voi… vi faranno venire voglia di attivare le vostre marche e di coinvolgere i vostri consumatori SUBITO!!!!!!

Abbiamo individuato 4 filoni fondamentali:

1 Consumer activation integrate che utilizzano social initiatives e sono chi più chi meno integrate all’offline

2 Shopper digital activities, ovvero le attività Retail oriented che hanno obiettivi più di vendita o di esperienza d’acquisto e utilizzano anche l’integrazione digital

3 Viral marketing, con contenuti che sono generalmente i post di un blog, i file audio o quelli video, i contenuti interattivi e le inforgrafiche e che sono in grado di diffondersi viralmente a migliaia di utenti

4 Prank Marketing, è la novità dell’ultimo momento. Sarà oggetto di approfondimento nella seconda parte di questo e-book … vi lascio con un po’ di curiosità!!!!

Stay Tuned!

Capitolo Introduzione1

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Non c’è bisogno di molte premesse. Si tratta delle tradizionali attività di consumer engagement che però sono molto più integrate online ed utilizzano magistralmente le piattaforme social.

Analizzando molti di questi esempi, l’insegnamento che ci portiamo a casa è che certamente il digital diventa sempre più importante, ma il processo creativo non cambia … deve sempre partire da un bisogno e deve essere sviluppato un concept di engagement, poi declinato online e preferibilmente che lavori anche offline.

Le persone amano partecipare, mettersi in gioco, mostrarsi e vincere qualcosa … valgono le regole di sempre!!

In più grazie al digital sia la fase di invitation che quella di amplificazione hanno decisamente moltiplicato gli effetti, se lavorano sull’insight giusto e sulla semplicità della meccanica.

Capitolo Consumer Activation Integrate2

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Coca-Cola e il derby a Milano

Originale ed efficace il modo in cui Coca-Cola è riuscita a coinvolgere, colpire l’attenzione, creare buzz e rimanere coerente con la sua immagine e la sua missione di marca. Guardate cosa ha ideato in occasione del Derby a Milano…

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Sweden’s Safest Hands Campagna di promozione delle Poste Svedesi

Hanno creato un mini-game-app per iPhone che, sfruttando la geolocalizzazione, gps, bussola ed accelerometro, permette agli utenti di scegliere delle sfide in cui dovranno portare dei “pacchi virtuali” all’ufficio postale. La sfida sta nel consegnare il pacco integro nel punto stabilito dall’app. Vince chi consegna prima il pacco in modo integro, starà l’abilità dello sfidante tenere l’iPhone quanto più immobile possibile mentre si dirige all’ufficio postale. Il premio? Un pacco reale con un contenuto a sorpresa! Ogni giorno sono messi a disposizione 3 pacchi per un totale di 42 premi.

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Nokia gifts machine Integrazione con Foursquare

Questa è una delle cosiddette “vendor machine”. Il funzionamento è semplice quanto d’appeal: fai check-in con Foursquare e la macchina ti distribuisce dei regali, tra cui, al più fortunato uno smartphone Nokia. I ritorni dell’investimento sono di immagine e di word of mouth, online e offline. Io, utilizzatore, emozionato dall’idea, tenderò a parlarne nell’offline con i miei amici, facendo pubblicità a Nokia ed eventualmente online nei miei spazi web. Mentre il fatto di accedere ai gifts effettuando il check-in con Foursquare promuoverà il brand Nokia su Foursquare ma anche su Facebook e Twitter, se gli utenti hanno la condivisione dei check-in collegati agli altri social.

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Mini Gateway Stoccolma

Immaginate di partecipare a un gioco dove potreste dover correre in una città sfruttando un’app per cercare di vincere una Mini. E’ proprio quello che ha ideato Mini per la propria brand promotion.

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Mini Gateway Tokyo

Dopo il successo dell’attività fatta a Stoccolma, Mini ha ripetuto l’impresa a Tokyo. Questa volta il gioco si sviluppa su una superficie di 620 chilometri quadrati (32 volte più grande dell’anno precedente) ed è giocabile su telefoni Android come iPhone.I giocatori sono a caccia di una MINI virtuale con il loro smartphone con GPS attivo, pronti a qualunque sfida per raggiungere la meta. Chiunque nel raggio di 50 metri può afferrare la macchina virtuale e il giocatore in possesso di essa alla fine del gioco giorno 9 vincerà una MINI.

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Diesel Photo Book

L’idea alla base di Diesel è semplice. Chi acquista i loro capi magari è vanitoso e vuole poi farsi vedere dai propri amici con indosso l’ultimo capo firmato acquistato, soprattutto le donne! Hanno dunque pensato di dotare dei punti vendita di macchine che permettessero di scattare foto e condividerle su facebook.

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Schweppes su Facebook

Con l’introduzione dei nuovi profili di qualche mese fa, tutti si sono subito ingegnati nell’essere creativi nella personalizzazione delle immagini del proprio profilo e Schweppes si è affrettata nello sviluppare un app per Facebook che aiutasse gli utenti nella costruzione personalizzata del proprio profilo.

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Paranormal Activity 3 Twitta per l’anteprima del film nella tua città

Carina e singolare anche la strategia di buzzing utilizzata per la promozione del film Paranormal Activity 3. Si è deciso di delegare la scelta delle città dove proporre l’anteprima del film direttamente agli utenti, che attraverso Twitter, possono twittare la propria città e sperare che vada a finire tra le prime 20, che vedranno poi il film.

Penso sia un’ottima scelta perché:• coinvolgeiclientinelledecisionidipolitichedimarketing;• risparmiasugliinvestimentiperchéconcontestdelgeneresarannogli utenti stessi a promuovere il film

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Facebook Physical Book

Per promuovere una compagnia francese di telecomunicazioni, è stata creata un‘app che permetteva di trasformare il proprio profilo Facebook in un libro interattivo sfogliabile.

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Terranova – Più Ti piace, Meno Costa

Forse la campagna più originale dell’anno, almeno nell’idea, è la campagna che ha puntato sul social shopping, mescolando gruppi d’acquisto e social media come Facebook, per promuovere l’e-commerce di Terranova, su un sito web esterno. L’idea, era semplice ma efficace. Ogni giorno sulla fan-page di Terranova, veniva condivisa una proposta di un capo d’abbigliamento Terranova, sotto forma di immagine pubblicata sulla bacheca. Ogni volta che un fan cliccava su “mi piace” il prezzo del capo si abbassava di 5 centesimi, fino a raggiungere, mi piace permettendo, anche 0 euro. Ovviamente campagne del genere, oltre ad affermare ancora di più un brand già ben posizionato nel mercato, lo caratterizzano meglio nell’online rendendo consapevoli i potenziali clienti, che Terranova è presente nei social media, conversa con la propria audience e prevede benefici per chi lo segue nel canale online Facebook.

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La campagna ha inoltre il vantaggio di stimolare il buzz, online e offline in quanto gli interessati (soprattutto donne) invitano le loro amiche ad acquistare i capi iscrivendosi alla pagina e cliccando mi piace.

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Algida – Cartelli storici

Carina anche la campagna user generated content di Algida su Facebook. In pratica andando nella fan-page di Algida, è presente l’app “Cartelli storici”, dove è possibile personalizzare il proprio cartello storico con logo, colori e gelati che hanno fatto la storia dei gelati Algida. Per giocare si accettano i permessi dell’app e il cartello scelto può poi essere condiviso in bacheca e si possono invitare i propri amici a giocare. Dalla mia scelta, sembra che sia proprio un nostalgico degli anni ’90!

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Diesel – I Dislike

Gira su una App la campagna di Diesel che permette di condividere cosa “non piace” nel mondo. Inserendo una query nella search bar dell’app, vengono restituiti come risultati immagini da Google che è possibile scegliere e condividere in bacheca con i propri amici. E’ inoltre possibile vedere la classifica delle cose che più non piacciono agli utenti. E guardate un po’ cosa c’è ai vertici della classifica. Realistico no?

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3 Italia – Madalina ti vota

Nella pianificazione di questa campagna sembrerebbe che quelli della 3, dopo aver effettuato una ricerca di mercato, hanno visto che i loro potenziali clienti erano principalmente uomini. Hanno così deciso di piazzarci un bel testimonial, dalla generosa scollatura, che sicuramente attirerà un target pressoché maschile.

Andando nella fanpage della 3, si accede a una app che, oltre ad avere Madalina che ti accoglie d’impatto, ti permette di giocare caricando una tua foto e facendoti

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votare da Madalina. La cosa è carina perché poi la tua foto compare nel video e precisamente, nello smartphone di Madalina che la sottopone a voto. Ovviamente poi il video è condivisibile nella propria bacheca ed è possibile invitare i propri amici a giocare.

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Hyundai – Music Awards

Vi piace Hyundai? Pensate subito a Hyundai se vi chiedono al volo di pensare a 5 marchi di auto? Probabilmente no. Ecco perché nascono le campagne creative di marketing. Andando nella fan-page di Hyundai (ma il richiamo c’è anche nel sito) è possibile notare una tab iframe che ti invita a caricare il proprio brano musicale sul sito e a farlo votare dai propri amici.

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Ikea – tagging delle foto dei mobili

Ikea è stata da subito attiva su Facebook. La campagna che più si ricorda è quella per il lancio di un nuovo punto vendita. Ikea ha deciso di regalare dei mobili, che venivano pubblicati in bacheca con le foto, ai primi fans che si taggavano. L’iniziativa è stata subito un successo, soprattutto per il buzz che si è creato.

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Benetton – Knit Your World

L’app di Benetton ti permette personalizzare una tua foto come se ci stessi “cucendo” addosso una maglia Benetton con un tuo colore preferito! La foto poi viene condivisa in bacheca con i propri contatti

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Intel – Museum of Me

Una delle più belle, forse la più bella. The Museum of Me è l’iniziativa di Intel che permette, attraverso il Facebook login di caricare le foto presenti sul proprio account Facebook in una sorta di “museo virtuale” della propria vita su Facebook, che Intel che te le farà visualizzare in seguito come se stessi rivedendo il film della tua storia su Facebook. Veramente bello e ricco di marketing emozionale. Guardate il video sotto per farvi un’idea di cosa vi aspetta.

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HTC – Scopri cosa succede quando…Push it!

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18Segnalo la fanpage di htc e l’app “scopri cosa succede quando…push it”. Dopo che si accettano i permessi dell’app, ti crea una sorta di storia surreale del tuo profilo facebook con tanto di “riprese” sulla bacheca di improbabili cambi di vita personali che ti portano ai successi che ognuno di noi spererebbe di avere e con interazione con i nostri contatti. Davvero divertente e da provare!

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Despar – “Chi trova un amico vince la spesa”

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19Molto carina anche l’applicazione facebook pensata dalla catena di supermercato Despar Nordest. Diventando fan della pagina ed entrando nell’applicazione è possibile invitare altri amici facebook ad installare l’applicazione stessa guadagnando 1 punto per ogni amico che installerà l’app. E si può guadagnare fino a 100 euro di “spesa” da spendere come nei supermercati della catena. E’ sicuramente un’app che incrementa la viralità del gioco, la lead generation e il posizionamento del brand.

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Goldenpoint – Vota il costume dell’estate

Anche Goldenpoint ha lanciato un’iniziativa che premiasse “dal basso” i propri fan. Sulla sua pagina Facebook, si è deciso di eleggere tra i costumi della collezione più amati, i 3 costumi Summer 2011 da far salire sul podio. Sono state coinvolte 8 fashion-blogger che hanno creato assieme all’azienda la lista dei 5 costumi più belli, scegliendo tra i 10 più “likati” dagli utenti nel corso dell’estate. In seguito è stato lanciato il concorso attraverso un’applicazione Facebook dove i 5 costumi potevano essere votati direttamente dagli utenti.i 3 più votati al termine delle 2 settimane di contest hanno ottenuto uno sconto rispettivamente del 20%, 15% e 10%. Ogni voto di un utente permetteva di scaricare un coupon personalizzato con la propria foto Facebook.

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Amica Chips – Miss Patata

Stiamo cercando i fan più agguerriti della patata. Chi ha preso Rocco come punto di riferimento! Chi crede che… La patata tira! E sta aspettando il momento per poterlo dimostrare. Questo e molto altro in Miss Patata: un gioco completamente fuori controllo!!!Ecco come si presenta l’applicazione a cui si può accedere dalla fanpage di AmicaChips. Un gioco dove è possibile candidare e votare “miss patata” ovvero chi si crede sia tra le più “fighe” tra i propri contatti. Nel gioco, e in base ai voti dati, è possibile guadagnare punti, sbloccare badges, guardare la classifica e scoprire chi tra i propri amici ha iniziato a giocare.

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Orangina – Your Original Friends

In occasione del festeggiamento dei 75 anni di Orangina, l’azienda francese ha deciso di mettere un’ app su facebook che permette di ricordarti quali sono stati i tuoi primi 10 amici ad aver interagito con te quanto a post, likes e commenti. E mentre ti analizza il tutto tornando indietro nel tempo, il database riempie una bottiglia di orangina, con il tipico suono-effetto di sottofondo.

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NIKE “Catch The Flash”

Per promuovere la nuova giacca running riflettente, Nike ha organizzato a Vienna una dinamica di engagement marketing denominata “Catch The Flash”.50 “Flash Runners” hanno corso per tutta Vienna durante la notte indossando le nuove giacche, dando a tutti coloro fossero riusciti a fotografarli la possibilità di vincere i 10.000 € in palio.I “Flash runners” venivano monitorati tramite GPS in modo che i consumatori potessero seguirli on-line.Gli utenti Nike + avevano come vantaggio un personaggio virtuale in grado di rintracciare più velocemente i veri corridori online. Anche i membri della squadra nazionale austriaca di calcio hanno giocato online e pubblicato le foto su Facebook.L’attività di engagement marketing ha avuto un forte impatto in termini di consumatori coinvolti, accessi al sito e condivisione.In media i giocatori online hanno trascorso 24 minuti sul microsito.

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NIKE Grid

Nel 2010 il marchio sportivo ha lanciato Nike Grid, trasformando Londra in un gigantesco tabellone virtuale.I corridori sono stati sfidati a raggiungere diversi checkpoints intorno alla città per guadagnare punti, creando così una gara in tutta la comunità dei runners londinesi. C’erano anche dei virtual badges in offerta per velocità e resistenza.La campagna è stata on-air su Facebook tra maggio e ottobre 2010 ed ha rappresentato una delle prime attività di engagement marketing con l’intento di fondere prestazioni sportive con digital e social.

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MIKADO #EvenIfYouShouldnt

Con quest’attività di engagement marketing Mikado ha comunicato attraverso la postazione posizionata in un centro commerciale, la nuova campagna di marca basata sul concetto “Even If You Shouldnt”. I risultati sono stati eccezionali e li trovate all’interno del video

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TIME OUT SHANGAI

Il cellulare può diventare una vera e propria esperienza, trasmettendo in modo vivo l’essenza del servizio/prodotto.Attraverso il mobile infatti, si può fare un vero e proprio tour guidato in giro per una città curato da professionisti del divertimento, quello effettuato dalla redazione di Time Out Shanghai a beneficio di alcuni cittadini, grazie all’operazione ‘Stolen Phone‘. Privilegio di pochi fortunati, ma amplificato da una campagna social.Tutto comincia con il telefono della redazione ‘perso’ di proposito per strada. A chi lo trovava veniva mandato un messaggio con le indicazioni per renderlo, iniziando a salire su un tipico taxi inglese (icona storica di Time Out London) e a lasciarsi portare in giro per i migliori locali della città, dalle chicche per intenditori al club più esclusivo, dalla migliore bancarella di street food allo storico locale jazz. Sempre interagendo via sms, dimostrando le esperienze che si possono vivere seguendo i consigli della testata.

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PEPSI LIKE MACHINE

La case history Pepsi è un esempio di utilizzo di alcune delle più recenti opportunità offerta dal mondo digitale per lavorare su uno dei nuovi parametri di engagement marketing: il Like.In quest’attività si sono raggiunti due risultati sulla carta difficilmente integrabili:• Experientialsamplingconunameccanicainnovativa• Aumentodell’awarenesssuisocialnetwork

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Lipton Ice Tea – “Nebbia in stazione”

Questa affissione “interattiva” sviluppata da Lipton Ice Tea, riesce in maniera semplice ma molto efficace a coinvolgere i consumatori in un’esperienza legata alla marca. Questa è l’essenza del marketing esperienziale ovvero la capacità di stimolare il consumatore e innescare la voglia di fare un passo verso la marca e condividere un’esperienza.

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T-Mobile – Angry Birds dal vivo

La creazione di una versione a grandezza naturale del videogioco di Angry Birds per smartphone è veramente molto “cool”. Inoltre il video è stato montato in modo da tagliare tutti i tempi di ricostruzione, mostrando le parti più interessanti dell’evento tra risate, marching band e smartphone alzati per catturare il momento. Sicuramente siamo di fronte ad un’attività di marketing esperienziale molto forte, con il dubbio però che T-Mobile possa essere cannibalizzata da Angry Birds….

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Desigual – Undie party

Quest’attività è veramente un “classico” del marketing esperienziale. Un’idea che in maniera molto irriverente ha creato un evento fortissimo, in grado di “rimbalzare” su una grande quantità di canali e soprattutto dare una chiara connotazione alla relazione tra Desigual e i suoi consumatori.

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Carlsberg – Bikers in cinema

Il mercato delle birre è ricco di case histories molto interessanti in termini di marketing esperienziale, anche Carlseberg è riuscita a far passare con una semplice attività, il posizionamento di marca e il mondo nel quale costruire la relazione con i consumatori.

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Jack Daniel’s Jack Daniel’s ha un fortissimo legame con la musica, che da sempre è un elemento fondante della sua identità di marca. In Italia questo messaggio si esprime con la brand activation “Jack On Tour”.Questo progetto si rinnova ormai da alcuni anni e coinvolge sinergicamente tutti i punti di contatto con il target. Attraverso la televisione e sfruttando la formula dei branded content, con documentari on the road a fianco di band italiane come i Negrita o di Guest Star del livello di Piero Pelù. Le tre edizioni del branded content “Jack On Tour” hanno raccontato le tappe di tour reali dove le band coinvolte hanno attraversato gli States per suonare in alcune delle più importanti capitali della musica USA. Oltre al racconto televisivo di queste storie la brand activation di Jack Daniel’s in ogni sua edizione ha dato grande spazio alla musica suonata dal vivo. A lato dei concerti che appaiono nello show, ci sono le fasi di selezione delle band emergenti, che danno l’opportunità di salire sul palco con musicisti più affermati. Naturalmente il digital è sempre più integrato all’interno della brand activation-Pagina Web ufficiale del tour, dove le band possono iscriversi per le selezioni e seguire le tappe del tour.-Pagina Facebook ufficiale che funge da punto di aggregazione per tutti i fan coinvolti nelle attività. Qui troviamo foto, racconti e pensieri di tutti coloro che partecipano al tour. Molto importante è anche il ruolo di collettore rispetto alle tante attivazioni di marca condotte nei locali.

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Unicredit: road show nelle UniversitàDurante i mesi di Settembre e Ottobre, all’interno delle maggiori università italiane, il roadshow gestito dal team di C&A Aladino dedicato a Unicredit ha condotto un’attività di Engagement con l’obiettivo di coinvolgere gli studenti su alcune caratteristiche della Genius Card, raccogliendo i dati di potenziali interessati e distribuendo informazioni sulla carta.Il cuore del roadshow è stato lo studio di una meccanica che permettesse alle hostess di catalizzare l’attenzione degli studenti invogliandoli poi ad interessarsi alla Genius Card e lasciando i loro dati. Il risultato è stato la creazione di un’applicazione proposta su tablet: “Campomatto”, questa meccanica di intrattenimento divertente e veloce, a tema calcio, ha permesso di raccogliere un gran numero di nominativi. Gli studenti si sono appassionati e hanno condiviso numerose sfide cronometrate a “Campomatto”, vivendo un’esperienza ludica, in linea con il concetto di “Pausa” molto caro al tipo di target.Lo studente una volta superata la prova di abilità aveva anche la possibilità di farsi scattare una foto con uno degli sfondi a tema calcio/studio, facendosela mandare al proprio indirizzo e-mail come ricordo dell’attività. Anche in questo caso l’attività ha permesso di raccogliere dati di studenti potenzialmente interessati alla Genius Card.Questo roadshow è un buon esempio di evento integrato, dove il contatto con i proprio target va oltre l’esperienza live, proseguendo su altri canali e lasciando un ricordo tangibile e amplificabile sui social network dell’attività.

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GrillMates: fai check-in a casa tua e vinci!I puristi di Foursquare mal sopportano coloro che creano venue a casa, in particolare cose del tipo “divano di casa”, “il mio cesso” o “tavolo da pranzo”, eppure c’è chi ha provato a farne un’iniziativa di comunicazione davvero interessante: sto parlando di Grill Mates con la campagna Grill Mayor. Grill Mates è un brand della società McCormick che produce spezie, salse e aromi di accompagnamento per le grigliate (e in America, si sa, sono master of barbecue!).Grill Mates incoraggia gli utenti di Foursquare a creare la venue (il luogo, la scheda) corrispondente al barbecue che ognuno di noi ha in giardino per conquistare nuovi badge a tema e concorrere alla possibilità di diventare “sindaco onorario” (un VERO sindaco onorario) di Hunt Valley (Maryland), ove ha sede la McCormick. Per partecipare al concorso è necessario aggiungere il proprio barbecue a Foursquare passando dal sito di Grill Mayor: una volta fatto il passaggio principale sarà sufficiente fare il check-in presso il proprio grill per guadagnare punti e cercare di vincere il premio finale gareggiando con tutti coloro che partecipano all’iniziativa. Chi fa più check-in vince.Sul sito Grill Mayor troviamo la classifica interna dei partecipanti e l’elenco dei badge che si possono sbloccare: la fantasia nel porre le condizioni di sblocco la fa da padrone, ad esempio il Rare Badge si ottiene registrandosi presso il proprio grill alle 17.32, oppure il Warewolf Badge che si guadagna con un check-in presso il barbecue in una notte di luna piena!

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Vi presentiamo qui di seguito alcuni esempi legati al punto vendita e all’esperienza di acquisto. Quello che unisce queste campagne di successo è il desiderio di rendere l’esperienza di acquisto più gradevole.

Molti sono i fattori che possono fare lo shopping poco piacevole e ogni sforzo per ridurre il disagio del consumatore è estremamente gradito.

Inoltre nessuno di questi esempi di in-store promotion ha l’aria della campagna d’assalto tipo “1+1” (uno lo paghi e uno è gratis), piuttosto sono centrali rispetto alla shopping experience e l’hanno trasformata in un’esperienza davvero unica, coinvolgente e piacevole che lascerà nel consumatore un forte ricordo che concorre a creare brand awereness.

Capitolo Shopper Digital Activity3

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Tesco: store everywhere

L’obiettivo dell’attività non è stato far notizia inserendo un po’ di digital in un evento di lancio, ma la case history Tesco è partita da un’analisi dei bisogni del consumatore, della comodità di avere un accesso alla spesa ovunque ci si trovi e dall’osservazione della penetrazione di nuovi strumenti di pagamento come lo smartphone, che in Korea è particolarmente diffuso.Unendo questi dati a creatività, strategia e conoscenza della rete è stato possibile raggiungere lo straordinario risultato di awareness e quota di mercato.Tesco da marchio e catena poco conosciuta e apprezzata nel mercato koreano è diventato Numero uno nelle vendite retail online!

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Ti piace l’abito in vendita? Dagli un like su Facebook!

Il mondo della in-store promotion si sta velocemente integrando con il mondo online.In Brasile C&A ha lanciato una in-store promotion che mostra come il mondo reale può interagire con il mondo virtuale dei social media. Nelle grucce porta abito sono stati inseriti dei display collegati con la pagina Facebook dello store, dove gli avventori del negozio potevano cliccare un “like” se l’articolo era di loro gradimento. La speranza era che l’approvazione della comunità avrebbe incoraggiato gli acquisti.

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Quiet shop da Selfridge UK

Soprattutto in certi periodi dell’anno, come ad esempio nel periodo natalizio o durante i saldi, fare shopping è davvero stressante: troppa gente, troppo rumore, troppo caos. Selfridges ha deciso di dedicare un’area del suo store ad una particolare in-store promotion che ha chiamato “quiet shop”, una campagna anti rumore.In quest’area i consumatori entrano dopo essersi tolti le scarpe, sono invitati al silenzio e a spegnere i cellulari. In quest’area i prodotti sono senza marchio. L’attenzione verso il consumatore anche in questo caso ha dimostrato di venir molto apprezzata.

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Sonnelini gratis da COCO-MAT New York

Far sentire i consumatori a proprio agio non può che aumentare la probabilità che compiano un acquisto o ritornino a visitare il negozio. COCO-MAT ha preso tutto ciò alla lettera dando vita ad una in-store promotion “try-before-you-buy”.Ai visitatori dello store veniva offerta la possibilità di farsi un paio d’ore di sonnellino in uno dei letti in vendita, ricevendo al risveglio una spremuta d’arancia, ovviamente gratis. L’idea di questa in-store promotion era quella di generare viralità intorno a questa campagna e di conseguenza portare un numero di visitatori maggiore ed aumentare le vendite.

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Top 50 Case History di Brand Engagement

I supermarket SuperBrugsen in Danimarca chiedono consigli su quali prodotti locali tenere in stock.

Molti consumatori oggi preferiscono acquistare prodotti a km-zero. SuperBrugsen, una grande catena danese di supermarket, ha lanciato una in-store promotion dedicata ai consumatori eco-minded.Accedendo al sito di SuperBrugsen i consumatori potevano indicare quali prodotti locali desideravano trovare nel negozio. Questa campagna rappresenta un modo intelligente di utilizzare il crowdsourcing per assicurare allo store di mettere in stock solo prodotti che effettivamente verranno venduti.

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Top 50 Case History di Brand Engagement

Il viral marketing esiste già da un pezzo ed è uno strumento di promozione molto serio ed efficace. La definizione che dà Wikipedia del marketing virale è la seguente: “Il viral marketing è un tipo di marketing non convenzionale che sfrutta la capacità comunicativa di pochi soggetti interessati a trasmettere uno specifico messaggio a un numero elevato di utenti finali”. In sostanza, il marketing virale è una specie di passaparola, molto contagioso, che parte da poche persone – a volte addirittura da una sola – per contagiare tantissime altre, con una diffusione e con una crescita della propagazione del messaggio di tipo esponenziale.

Possiamo dire che, in genere, possono diventare contenuti virali i post di un blog, i file audio o quelli video, i contenuti interattivi – come per esempio alcuni giochi o alcuni test o quiz –, le infografiche. Questi sono in linea di massima gli strumenti più usati da chi vuole fare viral marketing onlineDunque, quali sono le caratteristiche di un contenuto virale? O ancora meglio: che cosa spinge le persone sul web a condividere, promuovere, propagare alcuni contenuti piuttosto che altri? Quali sono insomma i tasti che il marketing virale va a premere nelle persone perché promuovano azioni di condivisione a cascata?

Eccoli qui:

• Il contenuto è virale quando è divertenteUn contenuto progettato con successo secondo le logiche del viral marketing ci fa sorridere o addirittura ridere. È cioè un contenuto che ci regala momenti di spensieratezza. L’esempio che proporrò più sotto è proprio di questo tipo.

• Il contenuto è virale quando è incredibileQuando qualcosa è così sensazionale che ci sembra stravolgere le leggi della consuetudine, andando a sfidare l’impossibile, la vogliamo subito far vedere agli altri.

Capitolo Il Viral Marketing4

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• Il contenuto è virale quando è emozionanteToccare le emozioni delle persone significa toccare le loro corde più profonde. Quando il viral marketing ci riesce, i contenuti web che ha creato vengono diffusi tra gli utenti in modo spontaneo e massiccio.

• Il contenuto è virale quando rafforza la nostra visione del mondoQuando un contenuto rispecchia le nostre idee al 100%, tendiamo a condividerlo con altre persone che la pensano come noi. Vi è mai capitato di leggere un contenuto web e di dire: “Ecco, sì, ben detto! Le cose stanno proprio così!”? Bene, molto probabilmente avete poi condiviso quel contenuto con i vostri amici!

• Il contenuto è virale quando ci fa pensareMolto spesso, contenuti web di questo tipo ci fanno fermare a riflettere per un attimo su grandi questioni della vita. In genere, li condividiamo perché ci sembra di condividere qualcosa di prezioso e di utile anche per gli altri.

• Il contenuto è virale quando va controcorrenteDa una parte, c’è l’informazione ufficiale. Dall’altra, troviamo quella che potremmo chiamare underground. Ecco, contenuti di questo secondo tipo hanno in genere una forte viralità.

• Il contenuto è virale quando è drammaticoContenuti del viral marketing di questo tipo riguardano quelle storie che, per esempio, parlano di grandi ingiustizie oppure di grandi sofferenze. Un esempio: i video che provengono dalle zone di guerra o di carestia.

• Il contenuto è virale quando crea imbarazzo a qualcunoCapita per esempio che alcune persone – magari famose o che hanno molto potere – si vengano a trovare in situazioni per loro imbarazzanti. Ecco, contenuti che testimoniano queste situazioni hanno in genere un buon grado di viralità sul web.

Forse, a questo punto, la cosa migliore è analizzare alcuni esempi di viral marketing e cercare di coglierne i segreti.

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Dove Evolution commercial

Evolution è un virale lanciato nel 2006 come parte della campagna Dove Real Beauty, per promuovere la Dove Self-Esteem Fund, appena creato.Non si parlava ancora di virali nel 2006 (beh si iniziava a parlarne), ed in effetti questo è un video indicato spesso come uno dei primi virali.E’ stato un successo per critica, pubblico ed entrate.Ha vinto numerosi premi, tra cui due Cannes Lions Grand Prix Awards e un Epica D’Or. Ci mostra con incredibile semplicità ed altrettanto sgomento, come l’advertising distorce la nostra percezione della bellezza.

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Tippex e il cacciatore di Orsi

Una storica campagna di Tippex.Con un titolo molto accattivante, delle riprese finto-amatoriale ed un orso, Tippex si assicura le view.Dopodichè, a filmato iniziato... beh provate!

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Esempi di Viral Marketing: emozioni forti -“Carrie lo sguardo di Satana”

Per promuovere il remaking di “Carrie”, un famoso film del genere horror di Brian de Palma, il marketing team ha creato un “telekinetic coffee shop scenario”:

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Questo video ha avuto un enorme successo, con oltre 47 milioni di visualizzazioni ed è davvero un grande esempio di marketing virale perché ha evocato nel pubblico una forte reazione emotiva facendo vivere un’esperienza che sicuramente ricorderanno per lungo tempo.

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Esempi di Viral Marketing: Viral series

Come fare a rendere virale un tema certamente poco accattivante come i frullatori? E’ quanto l’azienda Blendtec si è domandata al momento del lancio di un nuovo prodotto. Come fare a rendere virale un frullatore? La risposta brillante è stata creare la serie “Will It Blend?” (Si frullerà?): una serie di video dove ogni volta un attore cerca di frullare qualcosa che assolutamente non bisognerebbe frullare! I video, oltre ad essere un divertente esempio di viral marketing, trasmettono anche l’idea che il prodotto in oggetto – il frullatore- è sicuramente di buona qualità: se riesce a frullare ipad, pistole ad aria compressa, ecc… figuriamoci come frulla frutta e verdura!!!

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Esempi di Viral Marketing: Interattività

Ogni volta che si riesce a creare engagement con i consumatori, l’esperienza diventa memorabile e da il via all’effetto virale. Tra gli esempi di marketing virale che hanno generato interattività con il pubblico, famosissimo è quello di Burger King dove lo slogan era: “have it your way” riferito ad un hamburger di pollo che veniva servito con salse e condimenti a scelta del consumatore:

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Esempi di Viral Marketing: il “classico” video virale

Il video pubblicitario di The Dollar Shave Club, è un classico moderno: il titolare dell’azienda diventa attore e promuove in modo divertente ed ironico il proprio prodotto:

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Nike e Ronaldinho: il Fake

Il video che segue è stato il primo su You Tube a superare la soglia del milione di visualizzazioni. Nel 2006 Nike lanciò una campagna per promuovere la Tiempo Legend, una scarpa indossata dalla leggenda del calcio Ronaldinho. Il video è un fake, ma rimane comunque grande tra gli esempi di viral marketing.

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Il vigile del fuoco che salva il gattino

Tra gli esempi di viral marketing non basati sullo humor o sulla manipolazione dei video va posto quello di GoPro che mostra un vigile del fuoco salvare un gattino, il tutto registrato usando una video camera GoPro. Il video, che è diventato virale perché commuovente, mostra come questa video camera è in grado di catturare momenti memorabili.

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The Million Dollar HomepageLa pagina principale del sito era stata strutturata come un’immagine suddivisa in aree cliccabili quadrate della dimensione di 10x10 pixel, per un totale di un milionedipixel;ognisingolopixelerastatomessoinvenditaaundollarol’uno,per un ricavo complessivo di un milione di dollari, da cui il nome del sito. Ogni area acquistata diventava poi un link verso il sito dell’inserzionista di cui era possibile vedere lo slogan passando col puntatore del mouse sopra la sua area.Lanciato il 26 agosto 2005, il sito diventò un interessante fenomeno internet, raggiungendo pagerank 7 e diventando il numero 127 come traffico complessivo generato ed alla fine dello stesso anno aveva venduto 990.000 pixel. Nel gennaio 2006 i mille pixel rimanenti furono messi all’asta su e-bay. L’asta si chiuse l’11 gennaio con un’offerta di 38.100 dollari, portando così l’incasso totale a 1.037.100 dollari contro un costo di realizzazione del sito stimato in 50 euro.

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Nonostante lo stesso Tew avesse poche speranze di riuscire effettivamente a guadagnare tutti quei soldi e non avesse previsto alcun tipo di pubblicità tranne il passaparola, dopo soli tre giorni riuscì a vendere ad un sito musicale il primo blocco 20x20, e nel giro di due settimane guadagnò i soldi necessari per pagarsi il primo anno di studi. A quel punto, la notizia aveva già fatto il giro dei blog e cominciava ad attrarre l’attenzione di giornali britannici come il Daily Telegraph, il Guardian e il Sun. Tew fu poi costretto a lasciare gli studi dopo un solo semestre a causa dell’enorme pubblicità e dell’attenzione mediatica che lo circondava.

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Sviluppiamo idee e progetti integrati di Brand Engagement.

Gestiamo i progetti dall’idea creativa all’implementazione finale.

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