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Specie politipica a distribuzione eurosibirica, il Tordo bot- taccio ha areale riproduttivo che si estende dall’Irlanda al Lago Baykal e dalle catene montuose meridionali della Spagna e dell’Iran fino ad oltre i 70° di latitudine N. È spe- cie residente in gran parte dell’areale riproduttivo, anche se le popolazioni più settentrionali risultano parzialmente o completamente migratrici. A differenza dei congeneri Tordo sassello e Cesena, questo Turdide ha popolazioni che mostrano una spiccata fedeltà ai siti di svernamento. Gli individui appartenenti alla sottospecie nominale, propria della gran parte dell’areale distributivo continentale, in autunno si muovono da Fennoscandia, Germania, Svizzera, Polonia ed ex-Unione Sovietica con direzioni SE e SW per svernare in Francia, Spagna e Portogallo. I tordi bottacci nati alle latitudini più settentrionali svernano invece più a Sud, raggiungendo Canarie, Marocco, Algeria, Tunisia, Libia e Cipro, mentre quelli dell’Europa centro-orientale hanno i quartieri di svernamento in Italia, Balcani e Grecia. Le popolazioni di Olanda, Belgio e Francia nord-orientale, appartenenti alla sottospecie T. p. clarkei, sono parzialmen- te residenti e compiono movimenti a breve raggio. Le popo- lazioni europee hanno tendenze demografiche positive. In Italia il Tordo bottaccio è migratore e svernante molto diffu- so nella gran parte della penisola e sulle isole, e nidificante regolare sui rilievi dell’intero arco alpino e dell’Appennino settentrionale e centrale, da quote medio-basse fino ad oltre 1.500 m s.l.m. La popolazione nazionale è stimata in 200.000-400.000 coppie. Figura 1. Mappa delle località di inanellamento in Italia (1982-2003). Map of ringing localities in Italy (period 1982- 2003). A fronte di una fortissima concentrazione di dati in Lombardia e Veneto, si registra una buona copertura geo- grafica anche del resto della penisola, della Sardegna e di una serie di piccole isole tirreniche. La massima parte delle catture si riferisce alla migrazione autunnale, che ha luogo tra fine settembre e fine novembre, mentre il passo di ritor- no, numericamente ben più modesto per quanto concerne i dati di inanellamento, ha luogo a partire da febbraio, come suggerito anche dall’andamento dell’indice di abbondanza. Figura 2. Trend storico dell’inanellamento in Italia (n = 91.480). Distribution of ringing in Italy (period 1982-2003). Specie storicamente molto popolare tra quelle inanellate in Italia, soprattutto in relazione alle attività condotte in impianti tradizionali di cattura che hanno svolto attività di inanellamento soprattutto fino negli anni ’80. L’inizio di questo decennio ha visto un calo nei totali di uccelli inanel- lati, verosimilmente da porre in relazione anche alla pro- gressiva eliminazione di tecniche di cattura “attive”, basate sull’uso di richiami vivi e quindi di richiami acustici artifi- ciali presso questi stessi impianti. Nella seconda metà del decennio, però, i numeri hanno mostrato un andamento positivo, con il superamento della soglia dei 5.000 soggetti marcati all’anno. I successivi anni ’90 hanno portato ad un calo nella prima parte, quindi un nuovo incremento ma su livelli che hanno mostrato ulteriori diminuzioni in anni ancor più recenti, fino al 2003 quando si è raggiunto un totale nuovamente molto elevato, superiore ai 4.000 uccelli inanellati. Atlante della Migrazione degli Uccelli in Italia 228 TORDO BOTTACCIO (Turdus philomelos) [12000] SONG THRUSH Ordine: Passeriformi (Passeriformes) Famiglia: Turdidi (Turdidae)

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Specie politipica a distribuzione eurosibirica, il Tordo bot-taccio ha areale riproduttivo che si estende dall’Irlanda alLago Baykal e dalle catene montuose meridionali dellaSpagna e dell’Iran fino ad oltre i 70° di latitudine N. È spe-cie residente in gran parte dell’areale riproduttivo, anche sele popolazioni più settentrionali risultano parzialmente ocompletamente migratrici. A differenza dei congeneri Tordosassello e Cesena, questo Turdide ha popolazioni chemostrano una spiccata fedeltà ai siti di svernamento. Gliindividui appartenenti alla sottospecie nominale, propriadella gran parte dell’areale distributivo continentale, inautunno si muovono da Fennoscandia, Germania, Svizzera,Polonia ed ex-Unione Sovietica con direzioni SE e SW persvernare in Francia, Spagna e Portogallo. I tordi bottaccinati alle latitudini più settentrionali svernano invece più aSud, raggiungendo Canarie, Marocco, Algeria, Tunisia,Libia e Cipro, mentre quelli dell’Europa centro-orientalehanno i quartieri di svernamento in Italia, Balcani e Grecia.Le popolazioni di Olanda, Belgio e Francia nord-orientale,appartenenti alla sottospecie T. p. clarkei, sono parzialmen-te residenti e compiono movimenti a breve raggio. Le popo-lazioni europee hanno tendenze demografiche positive. InItalia il Tordo bottaccio è migratore e svernante molto diffu-so nella gran parte della penisola e sulle isole, e nidificanteregolare sui rilievi dell’intero arco alpino e dell’Appenninosettentrionale e centrale, da quote medio-basse fino ad oltre1.500 m s.l.m. La popolazione nazionale è stimata in200.000-400.000 coppie.

Figura 1. Mappa delle località di inanellamento in Italia(1982-2003). Map of ringing localities in Italy (period 1982-2003).

A fronte di una fortissima concentrazione di dati inLombardia e Veneto, si registra una buona copertura geo-grafica anche del resto della penisola, della Sardegna e diuna serie di piccole isole tirreniche. La massima parte dellecatture si riferisce alla migrazione autunnale, che ha luogotra fine settembre e fine novembre, mentre il passo di ritor-no, numericamente ben più modesto per quanto concerne idati di inanellamento, ha luogo a partire da febbraio, comesuggerito anche dall’andamento dell’indice di abbondanza.

Figura 2. Trend storico dell’inanellamento in Italia (n =91.480). Distribution of ringing in Italy (period 1982-2003).

Specie storicamente molto popolare tra quelle inanellate inItalia, soprattutto in relazione alle attività condotte inimpianti tradizionali di cattura che hanno svolto attività diinanellamento soprattutto fino negli anni ’80. L’inizio diquesto decennio ha visto un calo nei totali di uccelli inanel-lati, verosimilmente da porre in relazione anche alla pro-gressiva eliminazione di tecniche di cattura “attive”, basatesull’uso di richiami vivi e quindi di richiami acustici artifi-ciali presso questi stessi impianti. Nella seconda metà deldecennio, però, i numeri hanno mostrato un andamentopositivo, con il superamento della soglia dei 5.000 soggettimarcati all’anno. I successivi anni ’90 hanno portato ad uncalo nella prima parte, quindi un nuovo incremento ma sulivelli che hanno mostrato ulteriori diminuzioni in anniancor più recenti, fino al 2003 quando si è raggiunto untotale nuovamente molto elevato, superiore ai 4.000 uccelliinanellati.

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TORDO BOTTACCIO (Turdus philomelos) [12000]SONG THRUSH

Ordine: Passeriformi (Passeriformes)Famiglia: Turdidi (Turdidae)

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Tordo bottaccio - Turdus philomelos

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Statistiche campione analizzato — Recovery sample statistics

Statistiche campione Est-Ita Ita-Est Ita-ItaN. record (tutti) 1468 1061 1340N. record (usati) 1452 1048 816Intervallo medio (tutti) 397 342 326Intervallo medio (pulli) 514 109Distanza media (tutti) 1067 729 217Distanza media (pulli) 956Distanza mediana (tutti) 901 720 160Distanza mediana (pulli) 799Distanza max percorsa 5566 2470 1017Intervallo max ricattura 4260 2654 3980Individuo più anziano 4260 109

Tabella 1. Statistiche relative al campione analizzato.Recovery sample statistics.

Figura 3. Suddivisione fenologica del ciclo annuale utilizza-ta nelle carte stagionali di ricattura. Phenological division ofthe annual cycle used for the seasonal recovery maps.

Sezione inanellamento — Ringing data

Figura 4. Trend storico catture. Distribution of recoveries byfive-year periods.

Le numerose ricatture estere crescono sensibilmente daiprimi anni ’30 fino ad un massimo raggiunto nella primametà degli anni ’60. Frequenze ancora elevate fino allaprima metà degli anni ’70 sono seguite da una progressivadiminuzione in anni più recenti. I dati relativi a soggetti ina-nellati in Italia, pur a fronte di prime segnalazioni già neglianni ’20, vedono un andamento crescente ma ritardatorispetto ai dati esteri. Il massimo delle segnalazioni entro i

confini nazionali viene raggiunto solo nei primi anni ’80,mentre le ricatture all’estero totalizzano la massima fre-quenza nella seconda metà degli anni ’80. Più di recente ladiminuzione sensibile riguarda anche queste tipologie diosservazioni.

Figura 5. Età all’inanellamento. Age at ringing.

Solo tra gli inanellamenti esteri troviamo pulcini, mentredavvero molto elevata risulta la percentuale di uccelli ina-nellati in Italia dei quali non è stata determinata l’età.

Sezione ricatture — Recoveries

Figura 6. Condizioni di ritrovamento in Italia (n = 2268).Condizioni note 2110 (93%). Finding conditions of foreign-ringed birds in Italy. Conditions known.

Figura 7. Circostanze di ritrovamento in Italia (n = 2268).Circostanze note 2.084 (91.9%). Finding circumstances offoreign-ringed birds in Italy. Circumstances known.

Il Tordo bottaccio è specie tradizionalmente molto popolareper l’attività venatoria in Italia e nel Mediterraneo. Ciò risul-ta evidente anche dalla quasi totalità delle ricatture legateproprio ad abbattimenti o catture di tordi inanellati. Moltoridotto il ruolo rivestito dall’attività di inanellamento qualemodalità di segnalazione.

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Figura 8. Condizioni di ritrovamento all’estero di individuiinanellati in Italia (n = 1048). Condizioni note 890 (84.9%).Finding conditions abroad of birds ringed in Italy. Conditionsknown.

Figura 9. Circostanze di ritrovamento all’estero di individuiinanellati in Italia (n = 1048). Circostanze note 922 (88%).Finding circumstances abroad of birds ringed in Italy.Circumstances known.

Del tutto simile la situazione relativa alle segnalazioni all’e-stero di tordi marcati in Italia. Anche in questo caso il con-tributo del prelievo venatorio è di fondamentale importanzaquale circostanza di ricattura.

Figura 10. Tempo trascorso tra l’inanellamento e la cattu-ra (dati cumulativi comprendenti tutti i record) (n = 2.654).Elapsed time between ringing and recovery (all records).

Figura 11. Longevità di individui inanellati come pulli o gio-vani e riportati come deceduti (dati cumulativi compren-denti tutti i record) (n = 320). Longevity of dead-reportedbirds ringed as pulli or juveniles (all records).

Oltre la metà dei soggetti segnalati in Italia risulta soprav-vivere solo fino al primo autunno, e ben il 90% dei casi rien-trano nei primi tre anni di vita. A fronte di tassi di longevitàin natura fino a massimi di oltre 17 anni, questo andamen-to delle longevità qui rilevate non può che spiegarsi in baseall’altissima frequenza di soggetti abbattuti nel nostrocampione.

Movimenti e migrazione — Recoveries and movements

Movimenti estero - Italia — Movements towards Italy

Figura 12. Fenologia delle ricatture estere in Italia (n =1336). Phenology of foreign recoveries in Italy.

Analisi dettagliate circa la migrazione del Tordo bottaccio inItalia basate su dati di ricattura sono state prodotte daAndreotti et al. (1999). La distribuzione stagionale del cam-pione complessivo delle ricatture vede le prime segnalazionipost-riproduttive in agosto, ma è dalla fine di settembre chei contingenti di migratori iniziano a raggiungere l’Italia; l’in-tensità dei movimenti diviene elevata in ottobre, con unpicco di segnalazioni raggiunto nella terza decade del mesee livelli molto alti ancora nella prima decade di novembre.Successivamente le ricatture diminuiscono, per tornare acrescere già dalla terza decade di dicembre e quindi in gen-naio, di pari passo con l’inizio dei movimenti di ritornoattraverso il nostro Paese, con massimi stagionali nell’ulti-ma decade del mese e nella prima di febbraio. A ciò segueun progressivo calo fino alle fasi più avanzate e conclusivedella migrazione primaverile. L’andamento fenologico chescaturisce dal vasto campione di dati di inanellamento, conuna fortissima prevalenza delle catture autunnali, confermal’importanza di ottobre quale mese di massima intensità deltransito in Italia. In questo caso il picco ricade nella decadecentrale del mese, mentre l’indice relativo di abbondanzaraggiunge il picco annuale nella prima decade del mese.Questo andamento leggermente più precoce rispetto a quel-lo delle ricatture potrebbe scaturire dall’altissima incidenzadi segnalazioni legate all’esercizio venatorio tra queste ulti-me, a sua volta dipendente dalla collocazione stagionale delcalendario venatorio. La specie è da sempre cacciabile nelnostro Paese.

Atlante della Migrazione degli Uccelli in Italia

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Tordo bottaccio - Turdus philomelos

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Figura 13. Origine estera degli individui catturati in Italia.Ringing distribution abroad of birds recovered in Italy.

Figura 14. Movimenti di individui esteri ripresi in Italia (n= 1.452), con date di inanellamento e ricattura. Movementstowards Italy, with dates of ringing and recovery.

L’Italia rappresenta un vero crocevia nell’ambito del sistemamigratorio del Tordo bottaccio. Si registrano ricatture pro-venienti dalla quasi totalità dei Paesi europei e dall’interoPaleartico occidentale. Disponiamo di segnalazioni relativead uccelli inanellati dalle coste settentrionali del Baltico aNord sino alla Tunisia a Sud, dalla costa atlantica delMarocco ad Ovest fino a longitudini siberiane, ben oltre gliUrali, ad Est. I numeri più elevati di segnalazioni originanoda Paesi quali Ungheria, Repubblica Ceca, Germania,Svizzera, Polonia e Russia. Importanti anche i campionidalla Scandinavia e dalle Repubbliche baltiche. La densitàmassima di siti di inanellamento ricade nell’Europa centra-le e centro-orientale; molti i tordi che giungono da localitàdistribuite lungo le coste dell’Europa settentrionale e delBaltico e relative a contesti di forte transito, soprattuttoautunnale. Ampia di conseguenza anche la distribuzione

delle distanze percorse; prevalgono quelle entro i 1.000 km,ma un buon numero di casi supera i 2.000 km e non man-cano tordi che hanno volato fino ad oltre 5.000 km versol’Italia. Difficile identificare aree italiane non interessate daricatture di tordi bottacci esteri. Il più ampio spettro di lati-tudini, dall’arco alpino fino in Sicilia, viene coinvolto in spo-stamenti o svernamento della specie. Interessante anche ilruolo delle isole, sia delle maggiori, con numeri molto rile-vanti in Sardegna, a fronte di una minore densità di segna-lazioni in Sicilia, sia delle più piccole isole tirreniche.

Figura 15. Ricatture estere in Italia: distanza del sito di cat-tura e di ricattura in relazione al tempo intercorso tra i dueeventi (n = 1.336). Foreign recoveries in Italy: distancebetween ringing and recovery sites vs. elapsed time.

Figura 16. Ricatture in Italia di individui esteri inanellaticome pulli (n = 230). Foreign recoveries in Italy of birds rin-ged as pulli.

I siti di marcaggio dei pulcini si distribuiscono in un vastis-simo bacino geografico, a Nord ed Est rispetto all’Italia.Evidente la concentrazione dei Paesi dell’Europa orientale,interessata anche l’area balcanica, ad Oriente fino in Asiacentrale. L’informazione relativa alla distribuzione dellepopolazioni nidificanti segnalate in Italia si arricchisce coni numerosi dati riferiti agli altri soggetti inanellati nel corsodelle fasi riproduttive (fig. 17). L’analisi spaziale risultantemette in luce un’area di primaria importanza, imperniatanell’Europa orientale, ed una seconda posta direttamente aNord dell’Italia. Meno evidente il ruolo dei Paesi scandinavi,dai quali molti tordi bottacci migrano verso SW, transitan-do a latitudini settentrionali rispetto all’Italia (Bakken et al.2006).

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Figura 17. Distribuzione spaziale degli inanellamenti all’e-stero di pulli o giovani/adulti nelle pentadi del periodo dinidificazione con ricatture in Italia in un qualsiasi periododell’anno (n = 422). Spatial distribution of birds ringedabroad as pulli or juv/ads during the breeding period andrecovered in Italy in any period of the year.

Figura 18. Individui esteri ricatturati in Italia nelle pentadidi migrazione autunnale di qualsiasi anno (n = 521).Autumn recoveries (all). Foreign-ringed birds recovered inItaly during the autumn migration period.

Le ricatture autunnali coinvolgono primariamente l’Italiasettentrionale e centrale, con particolare riguardo, in questocaso, al versante tirrenico. Le aree caratterizzate da man-canza di segnalazioni sono quelle del versante adriatico cen-trale e dell’Appennino centro-meridionale, a Sud fino inCalabria, regione questa che vede alcune ricatture solo nel-l’area dello Stretto di Messina. Per le isole maggiori risultainteressante la frequenza di segnalazioni dalla solaSardegna, con dati soprattutto dalle aree meridionali.Rilevante il campione delle ricatture autunnali dirette (fig.19), che mostrano direttrici generali di spostamento orien-tate da NE-SW provenendo primariamente dall’area balca-nica. Questo andamento richiama quanto osservato, in ter-mini di orientamento generale della migrazione autunnale, inPaesi dell’Europa settentrionale, quali Regno Unito, Norvegia,Olanda e Danimarca. In questo contesto l’Italia riceve flussidi migrazione più orientali. Di particolare rilevanza risultanoi movimenti che interessano le regioni dell’Italia nord-orien-

tale, ed in particolare il Friuli, quale ingresso in l’Italia ditordi di provenienza nord-orientale. Risultano inoltre intensii movimenti che portano tordi di provenienza balcanica versol’Italia nord-orientale ed adriatica. A tale riguardo le ricattu-re più meridionali in Italia peninsulare derivano soprattuttoda uccelli inanellati proprio nei settori più orientali del baci-no di inanellamento. Le fasi di migrazione autunnale sicaratterizzano per una tendenza alla progressiva diminuzio-ne delle lunghezze alari medie nel vasto campione degliuccelli inanellati, a suggerire il transito precoce di popola-zioni più settentrionali. Di pari passo le fasi più intense ditransito si caratterizzano per frequenze significative di sog-getti grassi; ciò è alla base della rilevata tendenza all’incre-mento ponderale medio (Licheri & Spina 2002).

Figura 19. Individui esteri ricatturati in Italia nelle pentadidi migrazione autunnale dello stesso anno di cattura (n =194). Direct autumn recoveries. Foreign-ringed birds recove-red in Italy during the autumn migration period of the sameyear of ringing.

Figura 20. Individui esteri ricatturati in Italia nelle pentadiinvernali di qualsiasi anno (n = 439). Winter recoveries (all).Foreign-ringed birds recovered in Italy during the winterperiod.

Il bacino del Mediterraneo rappresenta un’area di sverna-mento della massima importanza per la specie; in questocontesto il ruolo di rilievo rivestito dall’Italia risulta eviden-

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Tordo bottaccio - Turdus philomelos

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te anche per l’alta percentuale di ricatture e la loro distri-buzione geografica. Rispetto alle fasi autunnali osserviamouna maggiore concentrazione di dati a sud degli Appennini,con una distribuzione che interessa contesti geografici edambientali tra loro anche diversi. Molto evidente risulta infi-ne la concentrazione di osservazioni in Sardegna, mentreanche in questo caso la Sicilia produce un minor numero disegnalazioni. Va considerato che i movimenti di ritorno ini-ziano molto precocemente, ed a tale riguardo il ruolo rivesti-to dalla Sardegna è della massima importanza (Andreotti etal. 1999). Nei mesi invernali le dimensioni medie dei tordipresenti in Italia diminuiscono ulteriormente, rispetto allefasi tardive del transito autunnale, fino alla decade centraledi dicembre, per poi tornare a crescere, con valori netta-mente più alti con la prima decade di gennaio. Tutte questeindicazioni concordano nel descrivere il transito precoce dipopolazioni settentrionali ed orientali, con uccelli che sispingono a svernare a latitudini più meridionali rispettoall’Italia, tornando ad attraversare il nostro Paese molto pre-cocemente diretti verso Nord. Ancor più evidente risulta, nelcorso dell’inverno, l’accumulo di riserve energetiche qualerisposta adattativa a rischi di mortalità legati alle condizionifisiche potenzialmente sfavorevoli.

Figura 21. Individui esteri ricatturati in Italia nelle pentadidi migrazione primaverile di qualsiasi anno (n = 255). Springrecoveries (all). Foreign-ringed birds recovered in Italy duringthe spring migration period.

In primavera risulta evidente la concentrazione delle ricat-ture primariamente in ambiti costieri. Quasi l’intero svilup-po costiero viene interessato da segnalazioni di tordi esteri,a partire dalle coste friulane e liguri, spingendosi a sudrispettivamente fino all’estremità meridionale della Pugliaed allo Stretto di Messina. Particolarmente rilevanti i cam-pioni relativi a Toscana, Lazio, Emilia-Romagna e Marche.Ancor più evidente risulta infine la differenza che si registratra Sardegna e Sicilia. La prima è infatti interessata daimportanti movimenti di tordi in fase di ritorno dalle costedel nordafrica, i quali utilizzano il ponte sardo-corso duran-te l’attraversamento del Mediterraneo, seguendo rotte conorientamento S-SW/N-NE (Andreotti et al. 1999).

Movimenti Italia - estero — Movements from Italy

Figura 22. Fenologia delle ricatture effettuate all’estero diindividui inanellati in Italia (n = 817). Phenology of recove-ries abroad of birds ringed in Italy.

Figura 23. Paesi esteri di ricattura degli individui inanella-ti in Italia. Countries of recovery of birds ringed in Italy.

Figura 24. Ricatture all’estero di individui inanellati inItalia (tutti i record) (n = 1.048). Recoveries abroad of birdsringed in Italy.

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Nell’ambito di un quadro generale di movimenti autunnalisu assi NE-SW attraverso l’intera Europa, la massima partedelle ricatture italiane all’estero si concentrano nelMediterraneo occidentale, tra costa Francese, Spagna eNordafrica, in particolare Algeria. Andreotti et al. (1999)hanno descritto nel dettaglio il progressivo movimento deitordi inanellati in Italia verso la costa francese, quindi traBaleari e costa orientale spagnola, successivamente inNordafrica, per poi spostarsi verso Est, dall’Algeria verso laTunisia, e risalire infine verso Nord attraverso Sardegna eCorsica. Questa carta (fig. 24) indica chiaramente le aree dimassima concentrazione di ricatture confermando, in basealle alte frequenze di segnalazioni sia dalle Baleari che dallaCorsica, movimenti intensi di migrazione attraverso il mare.La concentrazione di dati dall’area della Grande Kabylie inAlgeria è da mettere in relazione all’intensa pressione di cac-cia esercitata su numerose specie di Passeriformi svernantisia mediante abbattimenti sia con trappole poste soprattut-to in ambienti di uliveto. Da notare infine i siti di ricatturaposti sia nel Mediterraneo orientale (Grecia, Turchia), sia inaree molto orientali della Russia continentale. Pur a fronte diun massimo di ricatture concentrate entro i 500 km, nonmancano casi nettamente superiori anche alla soglia dei1.000 km di distanza dal sito di inanellamento.

Figura 25. Ricatture all’estero di individui inanellati inItalia: distanza del sito di cattura e di ricattura in relazioneal tempo intercorso tra i due eventi (n = 817). Movementsabroad of birds ringed in Italy: distance between ringing andrecovery sites vs. elapsed time.

Figura 26. Individui inanellati in Italia nelle pentadi delperiodo di svernamento e ricatturati all’estero nelle pentadidella migrazione primaverile o di nidificazione successive (n= 1). Birds ringed in Italy diring the winter and recoveredabroad during the following spring migration or breedingperiods.

I movimenti di ritorno con orientamento SW-NE attraversoil ponte sardo-corso sono confermati da questa singola inte-ressante segnalazione di un soggetto svernante nel Friuliorientale e quindi ricatturato in Corsica nord-orientale nelmarzo successivo.

Movimenti Italia - Italia — Movements within Italy

Figura 27. Ricatture nazionali di individui inanellati inItalia (n = 816). National recoveries of birds ringed in Italy.

Molto fitta la rete di spostamenti entro i confini nazionali.Un numero elevato di ricatture ricadono nell’ambito dellemedesime aree di inanellamento, su distanze molto ridotte,come in particolare nel caso della Lombardia. Altre aree sicaratterizzano per un’alta frequenza di ricatture pur a fron-te di scarsi dati di inanellamento locali, come nel caso diLiguria, Toscana o Sardegna. Questa isola rappresentaun’area della massima importanza per lo svernamento ed iltransito del Tordo bottaccio, il che viene confermato anchedai movimenti nazionali. Numerosi sono i movimenti sudistanza considerevole, fino ad oltre 1.000 km, a confermadi una grande mobilità della specie attraverso il nostroPaese.

Atlante della Migrazione degli Uccelli in Italia

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Tordo bottaccio - Turdus philomelos

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The Song Thrush is a regular breeder and a common passagemigrant and winter visitor in Italy, with an estimatedpopulation of 200,000-400,000 pairs widely distributed acrossthe Alps and on the north-central Apennines. A very popularspecies for Italian ringers, with a total of 91,480 birds markedbetween 1982-2003. A first decline in the ‘80ies originates fromthe discontinuity in the use of active trapping methods withdecoys. However in the second half of the decade numbersgrow up t over 5,000, followed by variable numbers and againover 4,000 in 2003. Lombardy and Veneto have the largestringing totals, but ringing sites are widely distributed acrossthe peninsula, on Sardinia and in a number of smaller islands.Most birds are ringed during autumn migration, between lateSeptember and late November, while the less intense returnmovements start in February, as suggested also by the indexof relative abundance. Large samples of recoveries areavailable both for foreign birds in Italy and records of birdsringed in Italy. Foreign recoveries increase from the ‘30ies till apeak in the early ‘60ies, with good numbers still in the first halfof the ‘70ies, followed by a progressive decline. Data on birdsringed in Italy start in the ‘20ies but reach the peak in nationalrecoveries in the early ‘80ies, while records from abroad peakin the second half of the decade. The Song Thrush is a verypopular species for Italian hunters, as confirmed by theabsolute prevalence of dead recoveries due to deliberate takingby man, for a bird which has always been listed among quarryspecies in our country. A very similar situation is recorded forbirds recovered abroad. The first thrushes ringed abroad arerecorded in Italy in August, but high frequencies are reachedfrom late September, with largest influxes in October, with amaximum reached in the last decade of the month and goodnumbers still in early November. Recoveries decline afterwardsto increase again in late December and in January, togetherwith the start of return movements across Italy, with highvalues at the end of the month and in early February, followedby a marked decline till the end of spring movements. Analysesof the large set of first-capture data in Italy confirm theimportance of October as the period of highest intensity ofmovements, with the highest value of relative abundancereached in this case in the first decade of the month, whichmight be explained by the seasonal limits of the huntingseason. Italy is a crossroad of Song Thrush routes, withrecoveries of birds ringed in most of the Western Palearctic,from the northern coasts of the Baltic southwards till Tunisia,to the east till beyond the Urals. Most data originate fromcountries like Hungary, Czech Republic, Germany,Switzerland, Poland and Russia. The highest density of ringingsites falls within central-eastern Europe. Recovery sites arespread all across Italy, from the Alps to the southernmostlatitudes of the mainland and on both the large islands, withspecial reference to Sardinia, and including a number of thesmall ones. Birds ringed or recovered during the breedingseason indicate an area of primary importance in easternEurope, and another one more due north from Italy, with a less

marked role of thrushes of more northern origin, which migratemainly to the SW at higher latitudes than our country. Autumnrecoveries mainly involve northern and central Italy, wheremost records are on the western side. Much less data fromlower latitudes, while on islands most observation are fromsouthern Sardinia. The good sample of direct autumnrecoveries indicates NE-SW movements, primarily from theBalkans. This main direction is similar to what reported frommore northern countries, like the UK, Norway, The Netherlandsand Denmark. In our case Italy gets influxes from more easternareas, with many birds entering through Friuli. Parallel routestowards our country are confirmed by the southernmostrecoveries along the peninsula being referred to birds ringed inmore eastern longitudes within the general ringing area. Thenational sample of first-capture data indicates a progressivedecline in average wing length during the autumn, suggestingan earlier passage of more northern populations. Highfrequencies of fat birds are recorded during the most intensephases of the autumn movements. The importance of theMediterranean as a wintering area for the species is confirmedby the many recoveries, mainly concentrated south of theApennines and with a concentration of data in Sardinia,although this island might be also affected by earliest returnmovements, as shown by detailed analyses of recoveries inItaly (Andreotti et al. 1999). Average size of birds ringed in Italyduring the winter months show a further seasonal decline insize till the central decade of December, followed by a newincrease with the first decade of January, again suggestingearly movements of birds of northern and eastern origin.Average body mass and frequency of fat birds increase furtherduring the winter, as a strategy to counteract potentialmortality caused by potentially critical weather conditions.Spring recoveries are clearly concentrated all along the coasts,with higher numbers in Tuscany, Latium, Emilia-Romagna andMarche. An even more striking difference between Sardinia andSicily is observed, the former being influenced by largenumbers of birds moving northwards from the coasts of NorthAfrica, along S-SW/N-NE routes. Within a general framework ofNE-SW Song Thrush movements across Europe, birds ringed inItaly move towards the coast of France, before reachingMediterranean Iberia and North Africa, mainly in Algeria, latermoving eastwards through Tunisia and flying back north viaSardinia and Corsica. This map confirms concentrations inAlgeria along the coasts of North Africa, which is explained alsoby the strong hunting pressures especially in the area of theGrande Kabylie. The dense network of national recoveriesshow a prevalence of short-distance movements around theringing sites in Lombardy, aside to good numbers also in areaswith lower ringing efforts, like Liguria, Tuscany or Sardinia.Over half of the sample is made of birds which did not survivelonger than their first autumn, and more than 90% not beyondtheir 3d year of life, this percentages surely originating from thecrucial role of dead recoveries due to direct human activities inour sample.

Figura 28. Ricatture nazionali: distanza del sito di catturae di ricattura in relazione al tempo intercorso tra i due even-ti (n = 758). National recoveries of birds ringed in Italy:distance between ringing and recovery sites vs. elapsed time.