trattato di chimica generale

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Informazioni su questo libro Si tratta della copia digitale di un libro che per generazioni è stato conservata negli scaffali di una biblioteca prima di essere digitalizzato da Google nell’ambito del progetto volto a rendere disponibili online i libri di tutto il mondo. Ha sopravvissuto abbasta nza per non essere più protetto dai diritti di copyright e diventare di pubblico dominio. Un libro di pubblico dominio è un libro che non è mai stato protetto dal copyright o i cui termini legali di copyright sono scaduti. La classicazione di un libro come di pubblico dominio può variare da paese a paese. I libri di pubblico dominio sono l’anello di congiunzione con il passato, rappresentano un patrimonio storico, culturale e di conoscenza spesso difcile da scoprire. Commenti, note e altre annotazioni a margine presenti nel volume originale compariranno in questo le, come testimonianza del lungo viaggio percorso dal libro, dall’editore originale alla biblioteca, per giungere no a te. Linee guide per l’utilizzo Google è orgoglioso di essere il partner delle biblioteche per digitalizzare i materiali di pubblico dominio e renderli universalmente disponibili. I libr i di pubblic o domi nio appart engon o al pubblico e noi ne siamo solamente i cust odi. Tut tav ia questo lavor o è onero so, pertant o, per poter continuare ad offrire questo servizio abbiamo preso alcune iniziative per impedire l’utilizzo illecito da parte di soggetti commerciali, compresa l’imposizione di restrizioni sull’invio di query automatizzate. Inoltre ti chiediamo di: +  Non fare un uso commerc iale di questi le Abbiamo concepito Google Ricerca Libri per l’uso da parte dei singoli utenti privati e ti chiediamo di utilizzare questi le per uso personale e non a ni commerciali. +  Non inviare query automatizzate  Non inviare a Google query automatizzate di alcun tipo. Se stai effettuando delle ricerche nel campo della traduzione automatica, del riconoscimento ottico dei caratteri (OCR) o in altri campi dove necessiti di utilizzare grandi quantità di testo, ti invitiamo a contattarci. Incoraggiamo l’uso dei materiali di pubblico dominio per questi scopi e potremmo esserti di aiuto. +  Conserva la ligrana La "ligrana" (watermark) di Google che compare in ciascun le è essenziale per informare gli utenti su questo progetto e aiutarli a trovare materiali aggiuntivi tramite Google Ricerca Libri. Non rimuoverla. +  Fanne un uso legale  Indipen dent emente dall ’uti lizz o che ne fara i, rico rdati che è tua responsa bili acce rtat i di farne un uso legale . Non dare per scontato che, poiché un libro è di pubblico dominio per gli utenti degli Stati Uniti, sia di pubblico dominio anche per gli utenti di altr i paes i. I crit eri che stabilis cono se un libro è prot etto da copy right var iano da Paese a Paes e e non poss iamo offr ire indicaz ioni se un dete rmin ato uso del libro è conse ntit o. Non dare per scon tato che poiché un libr o compa re in Goog le Ricerca Libri ciò signich i che può essere utilizzato in qualsiasi modo e in qualsiasi Paese del mondo. Le sanzioni per le violazioni del copyright possono essere molto severe. Informazioni su Google Ricerca Libri La missione di Google è organizzare le informazioni a livello mondiale e renderle universalmente accessibili e fruibili. Google Ricerca Libri aiuta i lettori a scoprire i libri di tutto il mondo e consente ad autori ed editori di raggiungere un pubblico più ampio. Puoi effettuare una ricerca sul Web nell’intero testo di questo libro da  http://books.google.com

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  • 7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale

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    Informazioni su questo libro

    Si tratta della copia digitale di un libro che per generazioni stato conservata negli scaffali di una biblioteca prima di essere digitalizzato da Google

    nellambito del progetto volto a rendere disponibili online i libri di tutto il mondo.

    Ha sopravvissuto abbastanza per non essere pi protetto dai diritti di copyright e diventare di pubblico dominio. Un libro di pubblico dominio

    un libro che non mai stato protetto dal copyright o i cui termini legali di copyright sono scaduti. La classificazione di un libro come di pubblico

    dominio pu variare da paese a paese. I libri di pubblico dominio sono lanello di congiunzione con il passato, rappresentano un patrimonio storico,

    culturale e di conoscenza spesso difficile da scoprire.

    Commenti, note e altre annotazioni a margine presenti nel volume originale compariranno in questo file, come testimonianza del lungo viaggio

    percorso dal libro, dalleditore originale alla biblioteca, per giungere fino a te.

    Linee guide per lutilizzo

    Google orgoglioso di essere il partner delle biblioteche per digitalizzare i materiali di pubblico dominio e renderli universalmente disponibili.

    I libri di pubblico dominio appartengono al pubblico e noi ne siamo solamente i custodi. Tuttavia questo lavoro oneroso, pertanto, per poter

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    nellintero testo di questo libro da http://books.google.com

    https://books.google.ch/books?id=zp-Aj59v-FcC&hl=ithttps://books.google.ch/books?id=zp-Aj59v-FcC&hl=it
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    S c a f f a l e . . .

    Palchetto

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    '

    \Jv

    Juwvw.\'\l\.l\\l\z\

    V I H B N E J B S N L O

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    A M L L H I L J

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    6/438

    DI

    '

    CHIMICA

    GENERALE

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    8/438

    .

    TRATTATO Q

    C H I M I C A

    C E M E I I A L E

    DOTTOR T U L L I O

    BRUGNATELLI

    PROF.

    ORD.

    DI CHIMICAGENERAL

    NELLA

    R. UNIVERSIT VIA.

    PARTE PRI M A

    C H I M I C A

    I M O E C A N I C A

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  • 7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale

    9/438

    ' Q h .

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    PI\0PBIET GENERALIDEI

    METALLI

    PROPRIET

    FISICHE

    294. Nello studio d i ciascun metallo avremo cura d i indicarne l e

    propriet tanto fisiche che chi m iche; ciononostante conviene ora d i

    chiarare quali sieno d i queste propriet l e

    p i

    importanti e c a r a t t e

    r i s t i c h e .

    La distinzione f r a metalli e metallcidi

    venne gi

    sufficientemente

    s t u d i a t a , perch n e i c a s i i p i

    comuni

    s i a i m p o s s i b i l e i l d u b i t a r e

    s e

    un

    corpo

    debba

    esser collocato i n

    u n a

    classe

    ed

    i n

    un'altra.

    Per,

    come i n ogni simile caso d i classificazione

    di

    corpi

    n a t u r a l i ,

    possono

    esservi e scavi

    realmente

    dei c a s i dubbii. Non ostante l a r egola per

    l a

    quale

    debbonsi collocare f r a i metalli t u t t i i corpi semplici, che

    formano

    coll'ossigeno almeno u n ' c s s i d o basico,

    molti

    chimici collo

    cano,

    ad esempio, l'arsenico

    ed i l tellurio fra

    i

    metalli,

    mentre

    alcuni

    a l t r i opinano che losmic s i a un metalloide.

    Lo studio delle

    propriet

    fisiche dei m e t a l l i , o l t r e all'importanza

    che ha i n s s t e s s o ,

    serve anche a

    f o r n i r c i maggiori

    lumi p er

    deter

    minare

    l a

    nostra

    convinzione intorno a l l a classificazione d ' un

    corpo

    dotato d i

    propriet

    chimiche non bene definite.

    bens

    vero

    che n e l l a . s t o r i a di

    ciascun

    cor p o s em p li ce

    metallico

    avremo cura d i indicarne l e propriet fisiche e l e chimiche, e che

    quindi possa sembrare i n u t i l e i l dichiararlo

    in

    questo momento, ma

    conviene

    non

    solo

    l

    indicare

    quali

    sieno

    l e principali propriet

    che

    caratterizzano u n

    corpo,

    ma anche dimostrarne

    collettivamente

    i l va

    l o r e

    in

    ciascuno,

    affine

    d i poter f a r e quei paragoni e

    confronti

    , '

    che

    meglio

    possano

    darci un' idea

    generale d e l l e

    propriet d i questi c o r p i .

    E se

    questi

    confronti potessero

    or a

    estendersi anche a i corpi

    com

    p o s t i e sp ecialmente a q u e l l i della

    chimica

    organica, ne potremmo

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    1

    6

    c

    . . . . .

    d ed u rr e m olte leggi dtmostrantt l a correlazione che e s i s t e t r a l e p ro

    p r i e t fisiche dei corpi e l a loro composizione.

    Altrettanto

    faremo

    PROPRIET'

    FISICHE DEI

    METALLI.

    i n

    seguito c o l l e propriet

    chimiche

    dei metalli; dimostreremo come

    '

    s i comportano in generale pogl' corpi,.leprppriet. pure gene

    r a l i d e l l e

    combinazioni che"c S ' ottengono;

    e "

    f r u t t o

    d i questo

    studio

    saranno alcune

    leggi

    importantissime.

    Ora, ecco q uali sono l e principali propriet fisiche dei metalli:

    1 .

    Tutti

    i

    metalli sono

    s o l i d i a l l a temperatura

    ordinaria ad

    ecce

    zione d el

    mercurio che

    liquido, nessuno

    gasoso. Per come

    i l

    mercurio

    pu

    o t t e n e r s i

    anche

    a l l o s t a t o

    s o l i d o ,

    purch

    s i a convenien

    temente r a f f r e d d a t o , c o s anche g l i a l t r i metalli, ad eccezione f o r s e

    dell'osmio in uno stato particolare suo allotropico, s i ponno avere

    l i q u i d i .

    Questa

    propriet

    per

    l a

    quale

    i

    corpi

    per

    l'azion

    del

    calore

    s i

    fanno

    l i q u i d i , d i c e s i f u s i b i l i t . I l p unto

    d i

    temperatura al quale

    s i liquefanno diverso d a l l ' u no a g l i a l t r i , come p er alcuni in

    dicato nella

    seguente

    t a b e l l a :

    .| \

    Punto d i

    fusione

    Punto

    di fusione

    Mer'curio -

    4 00

    Zinco - . l -

    4230

    Potassio . . + 550 Magnesio .

    +

    5000

    Sodio . . . + 9 00 Argento. + 0000

    Stagno + 280

    Rame.

    +1 0 9 2 0

    B i s m u t o

    . . +

    64 0

    Or o

    .

    +

    12 500

    Piombo

    .

    . . +

    3350 Ferro.

    '+ 21180

    Cadmi0 . . + 600 Ghi sa +- 15000

    I l n i c k e l . i l c o b a l t o ed i l manganese fondonsi a l l a temperatura

    pi

    elevata che puossi produrre

    c o g l i

    ordinarii mezzi

    d i riscaldamento.

    I l platino ed i . metalli cos detti del platino, come I i r i d i o . i l rutenio,

    i l rodio, i l

    palladio

    non

    possono

    esser f u s i ,

    che per l'azione

    d'una

    energica

    corrente e l e t t r i c a ,

    ovvero a l l a

    temperatura

    p r o d o t t a . dalla

    combustione

    dell'id rogeno o

    del

    gas

    illuminante

    c o l l '

    ossigeno.

    Dobbiamo

    p er n otar e

    che

    l e temperature

    alquanto elevate s i d eb

    bono

    ritenere soltanto come approssimative, perocch

    non

    s i

    cono

    scono esattamente i rapporti dei gradi termometrici d e i mezzi u s a t i

    comunemente

    a valutarlo con quelli ordinarii ,

    n

    q uin di a quale

    quantit

    d i

    calorico quel numero d i gradi

    esattamente

    corrisponda;

    Per l'azione del

    calore

    molti metalli sono v o l a t i l i . I loro vapori

    sono.

    per

    d o t a t i generalmente

    d '

    una debolissima tensione; solo

    a l

    cuni

    s i po nno facilmente

    d i s t i l l a r e ,

    come

    ad es em p i o:

    i l potassio ed

    i l

    sod io

    a l

    calor

    rosso

    ,

    i l

    mercurio

    a .

    3500,

    i l

    cadmio

    a

    8600,

    l o

    zinco

    a

    10400, i l magnesio circa a l l a temperatura dello z i n c o .

  • 7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale

    12/438

    PROPRIETA F I S I C I - i l un nanna. 7

    2 . La d e n s i t . d ei metalli i n generale

    superiore

    a quella dei

    metalloidi,

    ed

    molto

    dilereute d a l l ' uno

    all'altro.

    Scavi

    per

    d ei

    metalli

    che godono

    d'un p e so

    specifico lievissimo, minore anche di

    quello dell'acqua, come ad es emp io i l potassio, i l sodio ed i l l i t i o .

    Ecco

    l a .

    densit

    d i

    alcuni

    metalli:

    Densit Dens it

    Platino. . . .

    .221,50

    Ferro . . .

    7,78

    Iridio .

    .

    .

    .

    2 1 , 1 5

    Stagno

    .

    i . .

    7,30

    Oro. . . . .

    1 9 , 2 5

    Zinco. . . . 6,80

    Mercurio. .

    . 13,56 Cromo

    . .

    ' .

    6,81

    Palladio . . . 1 1 , 4 0 Alluminio . . 2,56

    Piombo . . . 11,30

    Mag nes io . .

    1,75

    Argento . .

    .

    1 0,4 7 Calcio . .

    .

    1.70

    Bismuto . . . 9,80 Sod io . . . 0,97

    Rame .

    . . .

    8,78 Potas s io. . .

    0,86

    Cadmio

    . . . 8,60

    Litio . .

    . .

    0,59

    I n

    m o l t i m e t a l l i

    l e d e n s i t variano p o i

    d i

    qualche

    p o c o ,

    s e vengano

    s o t t o p o s t i a l martellamento, a l l a trafila o ad a l t r e azioni meccaniche.

    3 . I

    m e t a l l i sono opachi

    e

    l u c e n t i .

    Queste d ue p r o p r i e t

    sono co

    s t fi n t i

    nei

    metalli

    compatti

    ed

    in

    masse;

    se

    per

    s i

    riducono

    con

    qualsiasi

    me z zo

    a l l o s t a t o polveroso, a l l o r a per dono

    ogni

    lucentezza,

    ed acquistano

    un' aspetto t e r r e o .

    L' oro i n

    polvere

    e r o s s i c c i o , l'ar

    genio

    divien

    grigio e

    senza splendore.

    Basta

    per agglomerare q ue

    s t e polveri

    comprimendole

    con

    un corpo duro, o meglio fondendole,

    perch i l

    metallo r i a q u i s t i l a . s ua lucentezza.

    Ed

    i

    raggi

    di luce che

    a l l o r a riflettono,

    producono

    l a

    sensazione

    del

    colore

    dei metalli, i l

    quale varia

    dall"uno

    a l l ' a l t r o , e talune volte un

    metallo

    p u riflet

    t e r e

    raggi

    diversamente c o l o r a t i .

    La luce riflessa

    ripetutamente s u d i

    una

    superficie argentina

    appare

    r o s s a ,

    ed i l

    fondo

    d '

    una

    tazza

    d '

    ar

    gente per questa ragione sembra.

    d '

    un color r o s e o .

    Anche l'opacit

    non

    assoluta in

    t u t t i

    i

    m e t a l l i . Si

    pouno,

    ad

    esempio, ottenere

    d e l l e

    f o g l i e

    d '

    oro

    c o s

    s o t t i l i

    che s i

    lascino a t t r a

    versare dai raggi verdi della

    l u c e .

    L'oro dunque

    in

    questo

    caso

    trasparente

    per

    i raggi v e r d i . Le f o g l i e d'oro c o s s o t t i l i come l e pre

    para i l

    b a t t i l o r o ,

    o

    come s i formano in talune

    esperienze

    per

    l e

    quali

    questo metallo s i

    riduce

    dalle sue combinazioni, go do no d i questa

    propriet.

    4 .

    Tutti

    i

    m e t a l l i .

    sono

    buoni

    conduttori

    del

    calorico

    e

    d e l l ' e l e t

    t r i c i t , sebbene qual p i quale meno. L'argcnto i l metallo che

  • 7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale

    13/438

    8 P R O P M E ' I A ' F I S I C H E m a : uxnr.u.

    meglio conduce questi d u e agenti,

    e se

    noi chiamiamo

    1000 i l

    poter

    conduttore

    d e l

    calorico

    nell'argento,

    quello

    degli

    a l t r i metalli sar

    espresso

    dai n u mer i p o s t i a fianco a l

    l o r o

    r i s p e t t i v o

    nome

    nella

    se

    gnente

    t a b e l l a : .

    Argento.

    .

    .

    .

    1 000 Stagno

    . . . .

    4 2 2

    Or o . . . . . 981 Acciajo . . . . 39 7

    Rame laminato . _

    84 5

    Platino . . . . 379

    Rame f u s o . . . 8 1 1 S o d i o . . . . . 3 6 5

    ercurio.

    . . i . '677 Ghisa. . . . . 359

    Alluminio . . .

    665

    Piombo . .

    . ' . 2 87

    Zinco.

    . .

    . . 6 2 8 Antimonio .

    . \ .

    2 1 5

    Cadmio . . . . . 577 B i s m u t o . . . . . 61

    Ferro

    dolce.

    .

    .

    436

    Questa

    propriet per

    p u

    variare molto di i n t e n s i t per

    diverse

    cause, per l a miscela d i sostanze estranee ad esempio. L'oro conte

    nente

    l ' 1 p er

    cento d i argento n on gode p i che d i u n a

    conducibi

    l i t p e l

    calorico

    espressa

    d a

    840. Quella

    d e l

    rame contenente l'uno

    p e r c e n t o d '

    a r s e n i c o

    e s p r e s s a da 570. Se i m e t a l l i sono l a m i n a t i

    l ' i n t e n s i t d i

    questo

    potere

    aumenta,

    come

    indicato

    p e l rame.

    D i

    versa

    poi in un medesimo metallo

    a

    norma che

    s i a

    c r i s t a l i z z a t o

    o

    no.

    Se

    s i

    chiama

    100

    il

    poter

    conduttore

    dell'argento

    p er

    l ' e l e t t r i c i t ,

    quello

    degli

    a l t r i

    metalli

    espresso dai n u mer i seguenti:

    Argento.

    .

    .

    . . 1 00

    L i t i o

    . . . .

    . 1 9

    Rame . . . . . 77 Ferro

    .

    .

    .

    .

    .

    14

    Or o . . . . . . 73

    Palladio.

    . . . 1 3 .

    Sodio . .

    . . . .

    37

    Stagno .

    .

    .

    .

    1 1

    Alluminio . . . . 33 Platino . . . . 10

    Zinco

    .

    . . . . 27

    Piombo

    . . . .

    8

    Ma gne sio

    .

    .

    .

    .

    ' 2 5

    Antimonio

    .

    4

    Calcio

    .

    .

    .

    .

    .

    22 Mercurio .

    . .

    2

    Cadmio .

    . .

    . . 22

    Bismuto

    . . . . 1

    Potassio . . . . 20 a

    Queste determinazioni sono per estremamente d i f fi c i l i , come i n ge

    nerale

    t u t t e quelle

    d e l l e propriet fisiche dei m e t a l l i . Non

    f a r me

    raviglia

    dunque

    s e alcuni

    attribuiscono a l poter

    conduttore dei v a r i i

    metalli s i a per l ' e l e t t r i c i t s i a p e l

    calorico

    dei valori

    d i f f e r e n t i

    d a

    quelli

    poc'

    anzi

    indicati.

    Alcuni

    ritengono

    i l

    rame come

    i l

    metallo

    che meglio

    conduca l ' e l e t t r i c i t ,

    e rappresentando con 1 00 l '

    inten

  • 7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale

    14/438

    raorman' nsicmr

    DEI mmx.r.r.

    9

    s i t od i l

    valore

    d i questa propriet

    in

    questo metallo, trovano

    per

    g l i a l t r i

    i n ume r i

    seguenti:

    Rame

    .

    . 100

    Ferro . .

    .

    . . 1 6

    Or o

    . .

    .

    .

    . .

    9 4 -

    Stagno . . .

    .

    1 5

    Argento . .

    74

    Piombo . . . . 8

    Zinco

    . ' .

    . .

    . 28 Mercurio. . . . 3

    Platino

    . .

    . .

    18 Potassio

    . .

    . . 1

    La conducibilit

    dei

    metalli per

    l e l e t t r i c o varia anche a norma

    d e l l a temperatura a l l a quale s i esperimentano.

    5 . 0 I metalli

    hanno

    una t e s s i t u r a che varia

    dall'uno

    a l l ' a l t r o . Cos

    ad

    esempio, i l ferro

    dolce

    ha

    generalmente

    una

    tessitura

    fibrosa,

    l o zinco

    e l'antimonio

    una lamellare,

    i l

    manganese l ' h a granulare.

    Alcuni

    p o i

    s i

    po nno

    ottenere

    o

    s i

    trovano

    in

    natura

    anche

    c r i s t a l

    l i z z a t i , e l a

    forma

    c r i s t a l l i n a . che a f f e t t a n o sem p r e una

    d i quelle

    del sistema

    regolare,

    quindi o r i s t a l l i z z a n o s o t t o forma d i cubi

    o

    di

    ottaedriecc.

    Alcuni soltanto sono dimorfi; l'antimonio ed i l bismuto

    c r i s t a l l i z z a n o anche i n romboedri. I mo d i p e i quali

    possono

    esser

    f a t t i

    c r i s t a l l i z z a r e

    sono: l a

    fusione

    o

    l a precipitazione.

    I l bismuto

    c r i s t a l l i z z a

    benissimo

    per f u s i o n e , n e l l ' i s t e s s a

    maniera

    come s i disse

    per

    i l

    s o l f o ,

    l'argento invece e l o stagno ed a l t r i precipitandoli len

    .

    tamente e con

    artifici acconci, come

    s i

    dir

    in appresso, dalle l o r o

    soluzioni

    s a l i n e .

    Nessun metallo p u ottenersi c r i s t a l l i z z a t o per soluzione,

    perch

    non

    conosciamo alcun liquido solvente d i questi

    c o r p i . E quando ad

    esempio l'oro f a s s i li qu id o nel

    mercurio,

    non o t t i e n s i u n a . soluzione,

    ma una

    vera

    lega, detta amalgama.

    6 . La

    durezza dei

    metalli

    varia

    molto

    a norma

    d e l l a .

    loro

    tempe

    r a t u r a .

    Se

    s i

    chiama

    1000 l a durezza della

    ghisa

    g r i g i a . a l l e ordinarie

    temperature, quella degli a l t r i metalli indicata dai numeri seguenti :

    Ghisa

    grigia

    .

    .

    .

    1000

    Zinco

    .

    .

    1 83

    Ferro l a v o r a t o . . 9 4 8

    Oro.

    . . . . 1 67

    Platino

    . . . .

    375

    Cadmio .

    1 0 8 .

    Rame

    puro.

    .

    . .

    301 B i s m uto . 52

    Alluminio . . 271 Stagno . 2 7

    A rg en to p u ro . . .

    2 08

    Piombo . . . 1 6

    I l nickel ,

    i l

    cobalto, i l f e r r o , l'antimonio elo

    zinco

    sono s c a l fi t i

    appena

    d al vetro;

    i l palladio, i l

    platino,

    l '

    oro,

    i l rame, l ' argento,

    i l

    cadmio,

    i l

    bismuto

    e

    l o

    stagno

    dal

    carbonato

    d i

    calce;

    i l

    piombo,

    il potassio ed i l sod io sono metalli molli. -

    Bnuerurum. Trattato d i Chimica e c c . V. I l . 3

    l

  • 7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale

    15/438

    10

    . racrmara'

    FISICHE

    DEI

    METALLI.

    La

    mollezza

    del.piombo e u t i l i z z a t a a farne d ei tubi senza fine ;

    perocch

    sottoposto a l l o

    schiacciamento

    prodotto

    d a

    un torchio idrau

    l i c o potente, esce dalla forma nella

    quale

    disposto u n f o r o mante

    nutb anulare d a u n a verga d i f e r r o , che

    l ' a t t r a v e r s a

    n e l l ' a s s e .

    7 . 0

    Fr a

    l e

    propriet

    fisiche

    dei

    m e t a l l i ,

    che

    pi

    sono

    rimarchevoli

    nella loro applicazione pratica, debbonsi notare l a malleabilit, l a

    d u t t i l i t

    e l a

    t e n a c i t . .

    Una

    mas sa metallica puossi

    generalmente

    ridurre i n

    lamine od

    i n

    fi l i . Riducesi i n lamine s i a n e l martellamento, s i a c o l laminatojo; s e

    n on che i n alcuni metalli s i osserva, che do po aver subita p i o meno

    l ' a z i o n e del

    laminatojo,

    l a lamina

    metallica ottenuta

    s i

    squarcia,

    e

    diviene dannoso i l procedere nell'operazione ( " ) .

    D icon si p i

    mallea

    b i l i quei metalli che meno vanno soggetti

    a

    quei g u a s t i , e che q uin di

    sono

    r i d u c i b i l i

    in

    lamine

    p i

    s o t t i l i .

    .

    Si chiamano

    p o i p i

    d u t t i l i

    quei

    m e t a l l i , che

    f a t t i

    passare attraverso

    a l l a fi l i e r a , danno d e i fi l i pi s o t t i l i d e g l i a l t r i m e t a l l i . Ora eccola

    s e r i e

    d i alcuni metalli d i s p o s t i

    in

    ordine

    decrescente rispettoaque

    s t e p r o p r i e t .

    M a l l e a b t ' l t ' t Duttilt't

    Oro

    Oro

    Argento

    Argento

    Rame

    Platino

    Stagno

    Ferro

    Platino Nickel

    Piombo Rame

    Zinco

    Zinco

    Ferro

    Stagno

    Nickel Piombo

    La t e n a c i t dei metalli s i determina m i s u ra n do i l peso necessario

    perch un filo d i ciascuno d i e s s i del diametro d i

    d u e millimetri

    s i

    rompa:

    ecco

    dunque

    i l

    r i s u l t a t o d i

    accurate esperienze

    sui

    metalli

    comuni.

    Tenacit. Tenacit.

    Ferro .

    .

    .

    . 250

    Oro

    .

    .

    .

    . 68

    Rame

    . .

    .

    .

    1 37 Zinco . . . 50

    Platino. .

    .

    . 125

    Stagno

    . . .

    1 9

    Argento. . . . 85 Piombo . . .

    1 2

    ( ' ) Con alcun e av vertenze, che verranno a tempo e luogo indicate, s i possono

    ri d u rre a

    lamine

    s o t t i l i

    U t i l i t

    i metalli meno malleabili.

  • 7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale

    16/438

    mormora FI SI CH E D I METALLI. 11

    I l numero esprimente

    l a

    tenacit rappresenta quello d e '

    chilo

    g ra m m i, che sono necessarii a rompere i l filo metallico d i d u e mil

    limetri d i diametro.

    Anche per queste

    propriet convien

    notare che p i c c o l e dosi d i

    ina

    t e r i e

    estranee

    ne

    alterano

    molto

    i l

    v a l o r e .

    I l

    f e r r o

    ad

    esempio,

    s e

    contiene i l

    2

    per 1 00 d i carbonio,

    non

    p i ne

    malleabile

    ne

    d ut

    t i l e . I l

    nickel

    preparato c o i

    procedimenti ordinarii contiene

    un podi

    car bo ni o e di s i l i c i o , e gode d' una tenacit espressa da 4 8; se invece

    e p u r o diviene maggiore d i

    quella

    d e l

    f e r r o , cosicch se s i

    chiama

    questa 7 ,

    q u e l l a .

    del nickel devessere espressa

    d a

    9 . Altrettanto

    av

    viene c o l c o b a l t o .

    8.0 I l calorico

    specifico

    e l a dilatazione lineare

    d i alcuni d e i

    prin

    c i p a l i metalli veggonsi nelle

    seguenti

    t a b e l l e :

    CALORICO

    SPECIFICO

    DI ALCUNI METALLI.

    C a l o r i c d s p e c i ' fi c o .

    C a l o r i c o

    s p e c i fi c o .

    Sodio . . . . 0,2 93 4

    Palladio

    . . . 0,0593

    Alluminio. . . 0, 2 1 4 3 Cadmio . . .

    0,0567

    Ferro

    . .

    . . 0, 1 1 38 Rodio.

    . .

    . 0,0541

    Nickel

    .

    . .

    .

    0,1 1 1 0 Antim'onio

    .

    .

    0.0508

    Cobalto. . .

    .

    0,1070 Platino . . . 0,0324

    Zinco

    .

    . . . 0,09 56 Or o.

    .

    . . . 0,0324

    Rame .

    .

    . . 0,0952

    Piombo

    . . . 0,031I

    Argento

    . . .

    0 , 0 5 2 7 0

    B i s m u t o . . .

    0,0308

    Stagno . . . . 0,0562 Osmio . . . 0,0306

    DILATAZIONE LINEARE D I

    ALCUNI

    METALLI.

    da 00 a 100.

    Cadmio.

    . .

    . 0,00322

    Oro

    .

    . .

    .

    0,00138

    . .Piombo.. . . . 0,00301 Bi smuto. . . 0,00133

    Stagno. . f . 0,00273

    Ferro

    . . . . 0 , 0 0 1 1 9

    Alluminio. .

    .

    0,00222 A c c i a j o . . _ .

    0,00103

    Zinco . .

    . .

    0,00 2 20 Antimonio . . 0,00098

    Argento . . . 0,00199 Platino . . . 0,00068

    Rame

    . . . 0,00183

    I l

    mercurio

    s i

    d i l a t a

    t r a

    00

    e

    400

    regolarmente

    d i

    f a t t i

    d e l

    p r o

    prio volume.

    .

  • 7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale

    17/438

    1 2 r aor u u r u '

    r i s r c r r r r . DEI u r u u . r .

    9 . 0

    Quando

    s i

    immergono i n u na

    fiamma molto

    calda

    alcuni me

    t a l l i in polvere ovvero i s a l i che l i contengono, l a fiamma s i co

    l o r a

    intensamente or a i n u no

    ora

    i n un a l t r o

    c o l o r e .

    La limatura d i

    f e r r o

    e p i quella d'acciajoedi ghisa rendon

    l e

    fiamme s c i n t i l l a n t i ,

    i l

    rame

    l e

    colora

    in

    verde,

    l o

    zinco

    in

    azzu rro

    verdastro,

    i l

    potassio

    ed

    i

    suoi s a l i i n porpora, i l sodio ed i suoi s a l i i n g i a l l o ,

    i compo

    s t i dello

    stronzio

    in rosso,

    ecc.

    Ma oltremodo

    rimarchevoli

    son

    certamente l e nuove propriet che acquista l a

    l u c e .

    Tutti sanno che

    l a luce solare analizzata

    d a

    u n o s p e t t r o d i s e t t e

    c o l o r i

    nei quali

    s i

    scorgono d e l l e righe n e r e .

    Quando l a

    luce

    p r o d o t t a . d a una fiam

    ma qualunque contenente una sostanza

    ( e

    finora s i studiarono quelle

    proveniente

    d a i

    metalli a l c a l i n i

    o

    t e r r a lc al in i ) , l o s p e t t r o d' un raggio

    di luce d i quella fiamma appare con nuove righe variamente colorate

    e

    p o s t e .

    Cos

    ad es em p i o:

    l o

    s p e t t r o

    d ' u n

    raggio

    d i

    luce

    d ' u n a

    fiam

    ma contenente i l potassio ed u no

    d e '

    suoi s a l i contiene d u e linee

    luminose caratteristiche, che nello

    spettro

    ordinario non

    v i

    sono,

    l'una

    all'estremo violetto,

    l'altra

    all'estremo rosso, e questa coincide

    con quella

    delle linee nere, chiamate

    di Fraunhofer, determinata

    c o l l a letteraA-

    Lo s p e t t r o

    influenzato

    dal

    sodio e d a's uoi

    composti,

    nelle medesime circostanze, contiene una riga brillante nel

    giallo,

    precisamente nel

    p unto

    d e l l a riga n e r a . D. -l l i t i o anche in com

    binazione produce

    d u e righe una

    r o s s a , l ' a l t r a g i a l l a .

    -

    Lo

    stron

    zio

    otto

    righe,

    s e i

    rosse, una

    aranciata

    ed

    una

    azzurra.

    I l

    calcio

    da

    u na r i g a b r i l l a n t e nel verde ed un'altra n e l l ' a r a n c i a t o . I l bario d u e

    nel verde

    e

    molte

    a l t r e

    s p a r s e .

    Queste

    reazioni

    sono

    c o s

    s e n s i b i l i , che s i p e n ne

    scoprirei

    metalli

    alcalini e

    terralcalini,

    l i b e r i o combina, anche quando sieno i n

    quantit imponderabili direttamente; per esempio , i l l i t i o od i l p o

    t a s s i o

    siscopron

    benissimo i n dosi

    d i

    undecimo

    d i

    un milionesimo

    d i milligrammo.

    l

    La

    fiamma p i adattata

    a queste

    ricerche

    prodotta

    dalla miscela

    d'aria e

    gas

    illuminante,

    perocch

    per

    s

    quasi

    i n c o l o r a .

    La

    sostanza

    s'introduce n e l l a . fiamma con un

    filo

    d i platino,

    o

    basta solo

    i l

    p ro

    j e t t a r l a

    n e l l ' a r i a

    in m i n uta polvere.

    .

    Quando

    s i

    hanno v a r i i metalli nel corpo

    che s i

    s t t i d i a

    s i vedono

    nello s p e t t r o i segni c a r a t t e r i s t i c i dei m e t a l l i , che sono contenuti

    nella sostanza impiegata.

    .

    I l

    raggio

    d i

    luce

    analizzato con un p r i s ma d i solfuro d i

    carbonio.

    Queste p r o p r i e t , finora

    esattamente osservate

    per

    l e indicate

    so

    stanze, potranno forse s om m in i s trare un metodo pronto e s icu ro d i

    a n a l i s i

    q u a l i t a t i v a .

  • 7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale

    18/438

    1 3

    PROPRIET' CHIMICHE

    DEI

    METALLI.

    295.

    1 . 0

    I

    metalli

    s i

    rinvengono

    nella p ar te s oli da d ella

    t e r r a

    ,

    e

    v i sono contenuti

    taluni

    costantemente

    o spesse v o l t e a l l o

    s t a t o

    na

    t i v o , come l'oro ed i l platino, a l t r i incontransi qualche volta a l l o

    stato

    nativo

    ,

    ma p i

    d i

    sovente combinati,

    come ad esempio,

    l ' a r

    gento,

    i l mercurio,

    i l rame,

    i l

    piombo. La maggior

    parte

    per , t u t

    toch eccezionalmente s i possano rinvenire a l l o s t a t o nativo, s i

    t r o

    vano i n s t a t o d i combinazione.

    La superficie t e r r e s t r e composta d i sostanze che quasi t u t t e

    sono combinazioni s a l i n e , i cui metalli s i distinguono dagli a l t r i p er

    l a

    l o r o

    leggerezza,

    mentre

    quelli

    pesanti

    v i

    s i

    incontrano

    solo

    acciden

    talm en te ed

    in via

    di

    eccezione,

    ma invece

    i minerali

    che l i conten

    gono sono d i s p o s t i in filoni, od i n ammassi n e l l ' i n t e r n o d e l l a . c r o s t a

    t e r r e s t r e p i o meno profondamente.

    Queste

    propriet c i porgono i l me z zo d i accennare ad

    una

    d e l l e

    classificazioni

    dei m e t a l l i ,

    per l a

    quale

    s i dividono in metalli leggeri

    e metalli p e s a n t i . E l a p r i m a divisione contiene: 1 . 0 i metalli che

    da nno origine a l l e sostanze

    a l c a l i n e

    fisse;

    2 . 0 i

    metalli

    i

    cui protos

    sidi

    hanno

    un

    aspetto

    terroso,

    ma esercitano una reazione alcalina

    colla

    tintura

    d i

    tornasole;

    3.0 i

    metalli

    i cu i

    ossidi

    sono

    terrosi

    e

    senza

    reazione

    sulla tintura d i

    tornasole,

    I

    metalli

    alcalini sono:

    i l potassio, i l

    so dio ed

    i l

    l i t i o .

    l ton-alcalini: i l bario, l o stronzio, i l calcio ed i l magnesio.

    I metalli terrosi:

    l '

    alluminio, i l glucinio,

    i l zirconio,

    l ' i t t r i o , l ' e r

    bio,

    i l terbio,

    i l

    torio ed i l lantanio.

    L a . divisione dei

    metalli

    pesanti suddividesi comunemente in me

    t a l l i

    n o b i l i

    e

    comuni.

    1

    metalli nobili sono:

    l'argento,

    l ' o r o , i l platino, i l palladio,

    l ' i r i

    dio,

    l'osmio,

    i l

    rodio

    ed

    i l

    rutenio.

    I comuni: i l cerio, i l d i d imio, i l manganese,

    il

    ferro,

    il

    cobalto, i l

    n i c l r e l ,

    l'uranio,

    i l

    cromo, l o zinco,

    i l

    cadmio, i l rame,

    il piombo,

    l o

    stagno,

    i l

    titanio,

    i l tantalio, i l niobio, i l

    pelopio,

    i l

    tunsteno, i l va

    nadio, i l molibdeno, i l bismuto,

    l'antimonio,

    i l mercurio.

    Questa.

    classificazione non certamente

    di

    una molto

    grande

    u t i l i t ,

    ma siccome

    basata

    i n parte

    sui p r o d o t t i che i metalli danno,

    ed i n p ar te s ui l o r o u s i , conveniva che f o s s e conosciuta.

    Fra

    poco

    dovremo n o t a r e ,

    che anche

    quella

    che s i fond a su qualche

    c a r a t t e r e

    chimico

    d i

    questi

    metalli

    a lt r e tt a n t o i n c e r t a .

  • 7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale

    19/438

    Plll'lllI-ITA CHIMICHE DEI METALLI.

    4

    Noi n on c i dovremo

    occupare

    della

    parte

    tecnica

    d e l l a estrazione

    dei metalli, ma.

    solo

    studieremo l e reazioni

    che avvengono

    quando

    un

    minerale metallico

    sottoposto

    ad

    agenti chimici, che i r e

    i s o l i n o

    i l metallo. Solo ora accenneremo che queste reazioni s i ajutano con

    quei

    mezzi

    i

    quali

    f a c i l i t a n o

    l e

    ordinarie preparazioni.

    E

    p r i m a

    d i t u tt o

    s i

    t o g l i e dal

    minerale, per quanto

    p o s s i b i l e

    , l a

    parte

    non metallica

    che

    contiene,

    l a qual

    cosa s i conseguisce i n due modi. S i a ,

    e

    con c i

    sino ad u n certo

    punto,spaecando

    i l minerale in modo d a separarne

    la parte

    terrosa

    , detta

    gdnga,

    dal

    minerale metallico;

    s ia

    riducendo

    i l minerale in polvere, e sottoponendolo quindi a l l ' a z i o n e d i

    u na

    corrente d'acqua convenientemente moderata. Le p a r t i t e r r o s e sono

    sem p r e specificamente

    meno pesanti

    d i quelle metalliche, e

    puossi

    regolare in modo l a corrente dell'acqua, che

    abbia

    f a c o l t d i

    espor

    t a r e

    l e

    p a r t i

    t e r r o s e

    leggere

    e

    non

    l e

    pesanti

    metalliche.

    Con queste operazioni

    s i

    raggiunsero

    d u e

    intenti, quello cio d i

    non sottoporre

    a l l ' a z i o n e chimica

    che

    l a

    parte u t i l e

    d e i minerali,

    e

    quello d'aver r i d o t t o i n polvere l a s os tan za, e f a c i l i t a t o quindi i l

    contatto coi r e a t t i v i ,

    che ddlrrahno p r o d u r r e

    l'isolamento d el metallo.

    I minerali m e t a l l i c i

    quindi

    sono s o t t o p o s t i a reazioni t a l i che

    l i

    convertano i n o s s i d i . Coi s o l f u r i , ed i l caso generale, s i raggiunge

    questo intento c o l

    solo abbrustolimento. La ragione d i questa op e

    razione

    l a

    seguente:

    g l i o s s i d i

    sono facilmente

    r i d u c i b i l i

    dal

    car

    bene

    o

    d a l l ' o s s i d o

    d i

    carbonio, sostanze

    che

    ben

    facilmente

    s i

    po nno

    avere o produrre. Perch s i e t ' e t t u i l'azione d i questi r e a t t i v i deve

    essere accompagnata

    d a una elevata temperatura,

    che

    ha

    anche

    per

    iscopo d i fondere i l minerale, e d i ottener

    f u s i

    i p r o d o t t i della r e a

    z i o n e .

    Per

    l a qual cosa i l metallo i s o l a t o s i

    riunisce

    i n

    massa,

    e

    quella

    parte t e r r o s a , l a ganga,

    che c o l l e

    operazioni

    indicate non s i

    separ, rimane fusa allaeuperficie d e l bagno metallico, e facilmente

    s i p u

    separare. La

    ganga c o s

    separata e

    f u s a ,

    chiamarsi s c o r i e . Que

    s t a

    f a c i l e

    separazione

    d e l

    metallo

    dalla

    s c o r i e e

    tanto p i u t i l e ,

    i n q ua n

    toch

    alcune

    volte

    conviene

    l a s c i a r e

    unita

    a l

    minerale

    metallico

    l a

    s ua

    ganga, od

    aggiungervene

    u n a

    appropriata a l l e

    reazioni che

    voglionsi

    produrre.

    I

    metalli che

    p o i

    trovansi a l l o

    s t a t o

    nativo i n natura s i separano

    d a l l a l o r o

    ganga

    tanto c o l l a semplice lavatura, s e i n piccola q ua n

    t i t e molto specificamente pesanti, come s i

    f a in

    molti c a s i c o l l e

    sabbie

    aurifere,

    quanto c o l l a

    semplice fusione,

    come c o i

    minerali

    contenenti

    i l hismuto n a t i v o .

    2.0 Quasi

    tuttii

    metalli possono contrarre almeno due combinazioni

    coll'ossigeno,

    ed

    alcuni

    non

    s i

    uniscono

    direttamente

    a l l ' o s s i g e n o .

    l

  • 7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale

    20/438

    raurautra

    cnnncaa

    DEI

    METALLI. 15

    metalli d e t t i n o b i l i , sono contraddistinti

    appunto

    d a

    questa

    propriet:

    non s i combinano a l l '

    ossi geno

    direttamente nemmeno a tempera

    ture

    e l e v a t e . I

    l o r o

    o s s i d i s i ottengono per

    vi a

    i n d i r e t t a ,

    facendo

    in

    modo che allo stato nascente , ' s i

    trovino in

    contatto dell'ossigeno

    pure

    a l l o s t a t o

    nascente,

    l a

    qual

    cosa

    s i

    consegue

    nella

    reazione

    d i

    u n

    cloruro o

    d i un s a l e qualunque

    d i

    questi

    metalli con

    u n

    ossido

    alcalino s o l u b i l e .

    Gli o s s i d i c o s ottenuti sono se m p re i n s t a b i l i , p er l'azione del

    calore perdono i l loro os s ig eno

    ed

    i l

    metallo

    rimane r i d o t t o .

    Gli a l t r i

    metalli

    hanno d i f f e r e n t i affinit per l ' o s s i g e n o , mentre

    a l

    cuni v i s i possono combinare a l l e tem perature ordinarie,q uando non

    s i a p u ro e s ecco ( 1 ) , a l t r i esigono u na temperatura alquanto

    e l e v a t a .

    Ed in questo caso l'ossidazione p u essere

    accompagnata

    d a . vivo

    s v i lu p p o

    d i

    calorico

    e luce,

    pu

    manifestarsi

    cio

    i n s i e m e

    al

    f e

    nomeno della combustione ed

    anche

    ad u n a viva ed

    abbagliante

    fiamma. Questa

    circostanza s i

    nota

    unicamente

    nei

    metalli vo

    l a t i l i ad elevate temperature, e l a fiamma prodotta dal vapore

    metallico, che abbrucia in contatto d e l l ' a r i a . I l magnesio e l o

    zinco

    presentano

    questo fenomeno i n modo

    rimarchevolissimo.

    L'affinit

    dunque

    dei metalli

    p e r l'ossigeno

    v a r i a b i l e ,

    non in

    t u t t i

    a l l o s t e s s o

    grado;

    della qual

    cosa s i p u

    avere

    l a conferma

    i n

    v a r i i modi.

    Gi vedemmo

    come g l i o s s i d i

    d e i

    metalli n o b i l i

    perdono

    i l

    l o r o

    ossigeno

    per

    una

    anche

    non

    molto

    notevole

    elevazione

    d i

    temperatura, e sappiamo

    che

    anche l ' ossi do di

    mercurio

    gode di

    un'ug'uale p g o p r i e t .

    Posti g l i o s s i d i degli a l t r i

    metalli

    a contatto dei

    corpi r i d u t t o r i , come

    ad

    esem pio i l carbonio o l'idrogeno, alcuni s i

    mostrano

    d i s p o s t i

    ad abbandonare facilmente a queste sostanze

    i l

    l o r o ossigeno; a l t r i invece richiedono per c i temperature e l e v a t i s

    s i me o non

    s i riducono

    d e l t u t t o ; questi sono

    gliossidi

    dei

    c o s i d e t t i

    metalli t e r r o s i .

    Gli o s s i d i

    d e i metalli

    a l c a l i n i sono r i d u c i b i l i dal carbonio

    a tem

    perature

    e l e v a t e ,

    q u e l l i

    dei m e t a l l i

    t e r r a l c a l i n i

    o

    d e l l e

    t e r r e

    propria

    mente d e t t e ;

    non

    s i riducono

    con questo mezzo.

    Un a l t r o modo

    d i

    misurare

    l '

    affinit dell'ossigeno

    p o i

    metalli

    s i

    pu

    avere

    studiando l a

    l o r o

    azione sull'acqua;

    I n f a t t i

    alcuni l a .

    d e

    compongono, ossidandosi,

    a l l a

    temperatura ordinaria, come ad esempio

    i l p o t a s s i o , i l s o d i o , i l l i t i o ; a l t r i invece ad u n a moderata tempera

    tura, a l t r i invece al color rosso ;

    infine

    alcuni

    metalli

    nobili,

    come

    l'argento ed i l platino po nno deeomporla bens a l l e p i elevate tem

    perature che p rod ur

    s i

    possano, ma senza o s s i d a r s i .

    I

    L ' o s s i en o secco

    e

    ore

    non

    attacca

    a l l a

    tem eratura

    ordinaria

    vcrun

    metallo.

    P

  • 7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale

    21/438

    16

    PROPRIET'

    CHIMICHE DEI METALLI.

    Da

    queste propriet s i dedusse u n a

    classificazione

    dei m e t a l l i , che

    senza che p o s s a . in t u t t o soddisfare, pure

    m e r i t a .

    d'essere conosciuta,

    imperocch

    i metalli

    che

    appartengono ad

    una sola

    sezione hanno

    t u t t i

    molti

    c a r a t t e r i

    analoghi.

    I l numero d e l l e sezioni nelle quali d i

    vidonsi

    i

    metalli

    in

    questa

    classificazione

    d i s e i ;

    e

    sono

    l e

    s e

    guenti: y

    PRIMA s a z i o u a . -

    Metalli che

    assorbono l'ossigeno

    dall'aria

    atmo

    s f e r i c a e scompongono l ' acqua a t u t t e l e temperature.

    Potassio Bario

    Sodio

    Stronzio

    L i t i o

    C a l c i o .

    Saconnz sazmna. -Metalli

    che

    assorbono l'ossigeno

    solo a tempe

    rature elevatissime,

    ma

    che

    decompongono

    l '

    acqua

    ad

    ogni

    tempe

    rature superiore

    a i

    500.

    Magnesio

    Lantanio

    Alluminio? D i d i m i o

    Zirconio Erbio

    I t t r i o

    Terbio

    Tor io Glu ci n io

    Cerio

    Manganes.

    Trntu

    s e z r o t u t .

    -Metalli

    che

    s i

    combinano

    a l l

    ossigeno

    a l

    calor

    r o s s o . I loro

    o s s i d i

    non

    sono decomponibili

    per

    l'azione d e l

    s o l o ca

    l o r e . Non decompongono l'acqua che

    a temperature

    superiori

    a.1000

    ,

    ma in presenza degli a c i d i energici l a decompongono a l l a tempera

    tura ordinaria.

    Ferro

    Vanadio

    Nickel Zinco

    Cobalto Cadmio.

    Cromo

    QUARTA s a z t o r u r . -

    Metalli

    che

    assorbono

    l'ossigeno

    a l color rosso,

    g l i o s s i d i dei quali sono indecomponibili dal solo c a l o r e . Decompon

    gene

    l ' a c q u a a l c a l o r r o s s o d e b o l e , ma

    non

    hanno azione veruna su

    d i essa

    c o l concorso degli a c i d i

    energici.

    Stagno Tunsteno

    Antimonio Tantalio

    Uranio

    Pelopio

    Titanio Niobio

    Molibdeno

    Osmio.

  • 7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale

    22/438

    PRUPRIETA'

    canrrcn: n r r

    usnr.u.

    1 7

    . Qtnxra Simona. -Metalli che assorbono l'ossigeno al calor rosso,

    g l i o s s i d i d e i quali

    sono

    indecomponibili pel

    solo c a l o r e .

    Non scom

    po ngo no

    l'acqua

    che

    a

    temperature e l p v a t i s s i r n e e debolmente e nem

    meno col concorso degli acidi energici.

    Rame

    Piombo .

    Bismuto.

    Sasn

    s a z i o s t . -

    M e t a l l i

    g l i o s s i d i

    d e i q u a l i sono

    decomponibili

    p er

    l'azione

    d el calore, e

    che

    non decompongono

    l'acqua

    in nessuna

    circostanza.

    .

    Mercurio

    Palladio

    Argento

    Platino

    Radio

    Rutenio'

    .

    Iridio Oro.

    Come gi avvertimmo questa

    classificazione

    d ei metalli n on sod"

    d i s f a

    i n

    ogni s ua p a r t e .

    Vi sono

    alcuni metalli che

    trovansi

    in

    u n a

    sezione, mentre per moltissime propriet fisiche e 81imiche sono s i

    mili ad a l t r i p o s t i i n

    a l t r e s e z i o n i .

    Lalluminio,

    ad

    esempio, per

    molte ragioni

    simile al

    f e r r o

    ed

    a l l ' a r g e n t o , i l l i t i o a l

    magnesio,

    e c c .

    In

    t u t t e

    l e classificazioni s i possono n o t a r e inconseguenze

    s i m i l i

    a

    queste,

    perocch

    moitev'olte

    un

    solo

    carattere

    ben

    evidente

    d'una

    sostanza

    serve a c l a s s i fi c a r l a .

    Vedemm'o precedentemente che l

    ossigeno secco e

    p u r o nonha

    azione sui m e t a l l i .

    I n f a t t i se esponiamo a l l a .

    t e m p e r a t u ' r ' a

    ordinaria

    un

    metallo qualunque a l l ' a z i o n e dell'ossigeno p u r o n on s i a l t e r e , e con

    viene r i s c a l d a r l o

    a l

    punto della sua.combustione perch l'ossidazione

    avvengzr. Altrimenti

    accade se invece

    d i impiegare

    l'ossigeno p u r e s i

    usa l ' a r i a atmosferica, l a

    quale come

    sa p p i amo una

    miscela

    d i os

    stgeno,

    d ' a z o t o ,

    d i

    vapor

    acqueo e

    decido carbonieo;

    a l l o r a

    l ' o s s i d a

    zione

    s i

    manifesta

    i n

    molti

    m e t a l l i ,

    che

    t a l v o l t a

    s i

    coprono

    d i

    un

    solo

    s t r a t o d i p s s i do a l l a l o r o superficie.

    I n f a t t i sottnponiamo un

    pezzo di

    f e r r o

    all'azione

    o del solo o s s i

    gene

    e dell'acqua pura, non

    avverr.

    l a formazione della ru g

    g i n e .

    l acido carbonico dell'aria che induce l a rapida alterazione

    d e l f e r r o , q u a n d o

    venga

    esposto i n contatto

    d e l l ' a r i a

    e tanto

    pi

    i n

    contatto dell'aria u mida, perocch i r t i " l " a c i d o carbonico, i l vapor

    acqueo

    ed i l f e r r o

    avvengono

    fenomeni e l e t t r i c i .

    p e i

    quali l'acqua

    s i

    scompone ed i l suo ossigeno attacca i l f e r r o e

    l '

    idrogeno a l l o s t a t o

    nascente

    combinasi

    a l l ' a z o t o d e l l ' a r i a .

    Questo

    fenomeno

    p o i

    r e s e

    a i

    BItL'GHILLL

    Trattato d i

    Chimica, e c c . V.

    I l .

    3

  • 7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale

    23/438

    18 raersian' cunucnn

    DEI

    METALLI.

    .

    t i v i s s i m o

    appena che

    u n p o d i o s s i d o d i f e r r o s i

    formi s u l l a

    m a s s a .

    metallica, cosicch

    l'ossidazione

    procede

    sem p r e

    p i a t t i v a .

    La f a c o l t o s s i d a n t e d e l l ' a r i a

    d e v e s i

    d u n q u e a t t r i b u i r e specialmente

    a l l a presenza

    dell'acido

    carbonico e

    del vapore acqueo

    i n

    essa, e

    tanto

    vero

    che

    s e

    s i

    t o g l i e

    uno

    d i

    questi

    elementi,

    i l

    potere

    o s s i

    dante d e l l ' a r i a

    sar diminuita

    moltissimo. cosa conosciutissima come

    l e sostanze

    alcaline

    valgono a preservare i l ferro dalla

    os s idazione ,

    dalla ruggine; come invece

    l e

    acide

    l a

    f a c i l i t a n o .

    Se

    tagliamo con

    un

    c o l t e l l o

    un

    f r u t t o

    a c i d o ,

    i l f e r r o immediatamente s '

    irruginisce, e

    se vogliamo

    invece

    preservarlo s i

    copre

    con una

    sostanza

    alcalina

    a t t a ad assorbire

    l

    acido carbonico.

    Da

    ci s i ved e che l'azione

    ossidante

    d e l l ' a r i a non devesi a t t r i

    buire

    a l l ' ossi geno

    in essa contenuto, ma a tutta

    la

    miscela

    che

    l a

    c o s t i t u i s c e .

    I l

    f e r r o a

    poco

    a poco

    convertito

    t u t t o

    quanto in

    ruggine, i n

    se squiossi do d i fer ro i d rato, p er l'efficacia dell'aria atmosferica;.al

    t r i metalli invece, come ad esem pio, lo zinco ed i l piombo non s i os

    sidano che

    a l l a l o r o superficie:

    questo

    fenomeno p u accadere

    an

    che quando

    s i

    atfia l ' o s s i d a z io n e d i c e r t i m e t a l l i p e r 1 ' a z i o n e d e l

    l'ossigeno ajutata d a una

    temperatura elevata;

    una lamina

    d i rame,

    ad eseinpio, non s i converte in ossid o che a l l a superficie.

    f a c i l e l o scoprire l a ragione del modo diverso d i

    comportarsi

    d i

    questi

    m e t a l l i .

    L'ossido

    d i f e r r o

    polveroso

    e

    s i

    l a s c i a

    penetrare

    f a

    cilmente d a l l ' a r i a

    e

    dallumidit, cosicch

    questi

    agenti trovansi

    co

    stantemente a con tatto d el metallo, e continuatamente proseguono

    nella l o r o

    azione. I l

    p io mbo e

    l o

    zinco invece nella lenta

    ossidazione

    prodotta d a l l ' a r i a , i l

    ra me

    e l'alluminio in quella

    ingenerata

    d a l l ' o s s i

    geno a

    caldo, vengono

    coperti

    d a l l ' o s s i d o ,

    in

    modo

    che

    l a

    parte interna

    della

    ma s sa

    metallica

    r e s t a

    difesa

    dal

    successivo

    contatto

    d ei corpi

    reagenti e q u in d i

    i n a l t e r a t a .

    In questi c a s i dunquel'ossido formatosi f a

    l ' u f fi c i o

    d i quelle

    vernici

    od

    intonacature

    p r o t e g g i t r i c i ,

    che s i

    appli

    cane

    specialmente

    sugli

    oggetti

    d i

    f e r r o .

    E

    l'industria

    s i

    vale

    d i

    q u e

    s t a p r o p r i e t d el lo z in c o , p e r produrre i l c o s d e t t o f e r r o galvaniz

    z a t o , che f e r r o coperto d' un

    leggiero

    s t r a t o d i zinco, del quale non

    p u o s s i

    temere

    a l t r o che l '

    a l t e r a z i o n e

    s u p e r fi c i a l e , impedimento a l l a

    successiva nella ma s sa metallica.

    DEGLI OSSIDI

    METALLICI.

    296. Or a

    occupiamoci

    dello studio d e l l e p rop ri et d eg li o s s i d i .

    Sono

    t u t t i

    s o l i d i ,

    quasi

    t u t t i

    i r i s o l u b i l i

    o

    poco

    s o l u b i l i

    n e l l ' a c q u a .

  • 7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale

    24/438

    naeu O S S I D I I I B ' I A L L I C L 1 9

    S o l o g l i o s s i d i

    d e i m e t a l l i a l c a l i n i s i d i s c i o l g o n o

    nell'acqua facil

    mente, ma nel medesimo tempo s i idratano, cosicch non possiamo

    conoscere s e g l i o s s i d i anidri siano o no

    s o l u b i l i .

    Molti o s s i d i metal

    l i c i sono bianchi,

    dal

    qual carattere e dall'avere

    un

    aspetto terroso

    ne

    venne

    l ' a n t i c o

    l o r

    nome

    d i

    c a l c i

    m e t a l l i c h e .

    Per

    ne conosciamo

    alcuni che

    sono

    c o l o r a t i , e b a s t i

    i l c i t a r e

    g l i

    ossid i d i rame,

    di

    ferro, d i

    manganese,

    i quali hanno t u t t i , o quasi

    t u t t i , un colore intenso. -Gli ossidi metallici non

    hanno

    t u t t i i

    medesimi

    chimici c a r a t t e r i ,

    e

    parlando della nomenclatura

    chimica,

    do po aver detto che i metalli producono sem p r e almeno un ossido

    b a s i c o ,

    e t a l v o l t a anche o s s i d i a c i d i , c i riservammo

    p er

    questo mo

    mento

    di f a r conoscere

    a l t r e

    s p e c i e d i o s s i d i

    p r od o t t i n e l l e combi

    nazioni dei metalli coll'ossigeuo. Or a

    dunque

    dichiariamo questo va

    r i e

    c l a s s i d i

    o s s i d i

    m e t a l l i c i .

    Paura c r . a s s s . -Gli

    o ' s s i d l b a s i c i d e t t i

    anche semplicemente b a s i .

    Hanno per carattere principale quello d i combinarsi a g l i a c i d i e d i

    produrre dei s a l i , dai quali s i possono riottenere per

    l a

    semplice

    sostituzione d i

    un

    a l t r o

    ossido o

    p i

    energico, o che abbia per l ' a c i d o

    che t r o v a s i combinato nel

    s a l e u na

    affinit maggiore.

    Le

    basi anche poco s o l u b i l i rendono

    bruna l a

    tintura d i curcuma;

    riconducono

    a l

    colore azzurro

    quella d i tornasole

    a r r o s s a t a . dagli

    a c i d i ,

    e tolg on o molte volte a g l i a c i d i l a propriet d i a r r o s s a r l a .

    Gli

    o s s i d i b a s i c i

    s on o g en er alm en te

    l a

    p r i m a

    combinazione

    che

    forma i l

    metallo

    c o l l '

    ossigeno.

    Sono dunque i

    p r o t o s s i d i

    rappresen

    t a t i

    d a

    un equivalente d i metallo e d a

    uno

    d i ossigeno. S i conoscono

    per delle

    eccezioni a

    questa

    regola;

    alcuni

    m e t a l l i ,

    come

    i l piombo,

    formano d e l l e combinazioni ossigenate, che diconsi s o l t o s s i d i , l e quali

    non

    sono

    basiche, e vengono rappresentate dalla

    formola

    MO,

    in

    cuiM

    i l metallo. Altri p oi fanno due ossidi basici, come, ad esem pio, il

    rame

    ed i l mercurio, e questi o s s i d i sono

    rappresentati

    d a Cu0 e Cu0,

    Hg0 ed

    Hg0,

    e

    diconsi

    i l

    p r i m o protossido ed

    i l

    secondo biossido

    d i quei metalli. Anche alcuni sesquiossidi sono

    basici,

    come ad esem

    p i o

    i l

    s e s q u i o s s i d o d i

    f e r r o .

    Sscoram c r . r s s a . -

    Gli o s s i d i

    acidi;

    sono

    s e m p r e l e

    combinan'om'

    p i o s s i g e n a t a

    d e i

    m e t a l l i . Non t u t t i peri metalli po nno d ar origine

    a g l i

    o s s i d i

    acidi,i quali formandosi,

    godono d i t u t t e l e propriet

    d e

    gli acidi finora studiati. Cos se

    sono solubili

    a rr os s an o f or te me nte

    l a

    tintura

    d i tornasole, e se m p re ponno combinarsi a g l i o s s i d i b a s i c i ,

    e

    dare

    origine a d e i

    composti, che

    hanno t u t t i

    i

    c a r a t t e r i dei

    s a l i .

    I

    metalli

    della

    quarta

    sezione

    s i

    distinguono p e l

    numero

    d i

    o s s i d i

    acidi che formano, e

    per

    l a s t a b i l i t d i queste loro combinazioni. ( i l i

  • 7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale

    25/438

    20 manu OSSIDI

    METALLICI.

    a c i d i formati dagli a l t r i metalli o n on s i po nno ottenere a l l o s ta t o

    l i b e r o ,

    per l a poca affinit che

    lega l'ossigeno

    a l metallo nella

    mo

    lecola d e l l ' a c i d o ,

    o

    per l o p i facilmente s i scompongono, e qualche

    volta p e r c i , com' i l caso

    dell'acido

    cromico, divengono r e a t t i v i os

    sidanti p r e z i o s i s s i m i .

    _

    Tanza c r o s s a .-Ossidi i n d i f f e r e n t i diconsi q u e l l i che in talu ne ci r

    _costanze possono

    f a r

    funzione

    di

    base, e

    sem p r e

    per 1 azione degli

    acidi

    energici, ed

    in altre d'acidi,

    quando trovansi

    a contatto delle

    b a s i

    p o t e n t i .

    rimarchevole

    questa

    classe, perocch c i f a cono

    score che l e

    propriet

    acide o basiche d i q ues ti cor pi

    sono

    veramente

    appena r e l a t i v e o

    d i

    confronto.

    E d i

    questi

    c a r a t t e r i

    sono

    dotate

    moltesostanze, e noi conosciamo perfino d ei protossidi, che hanno i

    c a r a t t e r i

    b a s i c i

    i p i pronunciati,

    non escluso

    quello

    di ricondurre

    a l l ' a z z u r r o

    l a

    tintura

    arrossate

    d i

    tornasole,

    che

    i n

    presenza.

    d i

    o s s i d i

    b a s i c i energici

    fanno

    funzione

    d i

    acido;

    serva d i esempio i l protos

    sido

    di piombo.

    Fra g l i o s s i d i i n d i f f e r e n t i sono compresi quasi t u t t i q u e l l i che d i

    consi sesquiossidi,e che

    sono

    rappresentati

    d a una

    formola. simile a

    quella dei

    s e s q u i o S i d i ,

    che MO",

    d u e

    equivalenti di metallo per

    t r e d i ossigeno.

    Se

    in

    soluzioni d e' s a l i d '

    allumina o diprotossido

    di

    zinco, di

    piombo s i

    introduce della

    p o t a s s a . caustica, nel p r i m o momento p re

    c i p i t a s i l ' o s s i d o metallico,

    ma

    se s i

    a g g i un g e

    u n a

    maggior

    dose d i

    r e a t t i v o , i l precipitato scompare, e

    dalla

    soluzione p o s s i b i l e

    l ' o t t e

    nere c r i s t a l l i contenenti e l ' o s s i d o

    potasstco e

    l ' a l t r o

    ossido

    metallico,

    in modo che s i dimostra che questo v i

    f a

    funzione d i ossido acido,

    quello d i

    b a s e .

    Noi abbiamo

    ved u to che

    l'acqua

    presenta in

    sommo

    grado questo

    carattere d i ossido i n d i f f e r e n t e , come, per esempio, negli a c i d i i d r a t i

    f a c c i a vqramente funzione d i base, e p oss a solo essere s o s t i t u i t a . dalle

    b a s i ,

    e vedremo pi ampiamente

    i n

    seguito, come

    n e l l e

    combinazioni

    dette i d r a t i degli

    o s s i d i

    b a s i c i , solo

    l o

    possa es sere dagli a c i d i .

    Or a

    dunque

    n on far

    p i meraviglia se

    taluno chiama l'idrogeno

    contenuto nell'acqua

    combinata negli a c i d i ,

    idrogeno

    m e t a l l i c o , perco

    ch a p p u nto i n questa circostanza l'idrogeno corrisponde ad un

    me

    t a l l o

    ,

    e

    per l a medesima

    ragione

    q uello dell'acq ua

    d '

    idratazione

    delle basi deve d i r s i idrogeno m e t a l l o i d e o , in

    quanto

    che l'acqua cor

    risponderehbe ad u n o s s i d o a c i d o .

    Che

    l'acqua in

    queste

    due'

    circostanze

    s i t r o v i in

    i s t a t o diverso

    puossi

    anche d e s u m er e d a c i , che quando

    d u e corpi

    contengono l'acqua

    daqueste d i ver s e con d iz i on i reagiscono fra d i loro p i facilmente,

  • 7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale

    26/438

    DEGLI

    essim

    u rxu nu cr . 2 1

    d i quando l a contengono i n condizioni s i m i l i . La reazione f r a un acido

    i d r a t o

    ed

    un

    ossi do basico

    i d r a t o ,

    ed

    un a l t r o ossido contenente l'acqua

    nelle

    medesime

    chimiche

    circostanze e molto

    p i

    f a c i l e , che

    f r a un

    acido idrato ed un os s ido bas ico

    anidro.

    Perci molti cred ono che

    come

    gi

    molte

    v o l t e

    accenna:nmr

    doversi

    intendere

    della c o s t i t u

    zione dei

    corpi

    semplici, a l t r e t t a n t o

    debbisl

    dire d e l l acqua,

    e

    che

    l a

    reazione, ad esempio, f r a l ' o s s i d o idrato d i potassio e l ' a c i d o

    s o l

    f o r i c o inonoidrato

    avvenga nel

    modo

    seguente:

    SO"O K 0 SO2 0 H O '

    tfi0 + H h) = Kh) +1d0

    a c . s o l f o r i c o

    potesse

    s o l f a t o

    acqua

    monoidrato

    caustica

    d i p o t a s s a .

    Dunque

    l'acqua

    consterebbe

    d i

    u n a

    parte

    e l e t t r o - p o s i t i v a

    e

    d'una

    e l e t t r o . n e g a t i v a , n e l l ' i s t e s s o modo come dicemmo che l e molecole dei

    corpi semplici

    censtauo

    d i d u e

    atomi meccanicamente d i v e r s i .

    Quei chimici

    che adottano una

    notazione

    chimica dedotta

    dalla

    H

    HQ

    perch

    contiene

    un

    volume

    e l ' intiera molecola d ' idrogeno,

    e

    mezzo

    Volume 0 l'atomo d'ossigeno,

    per

    questi chimici l ' o s s i d o

    i d r a t o

    basico

    e p rod otto dalla sostituzione nell'acqua d 'un atomo d i metallo ad un

    t e o r i a atomica, e p e i quali dunque l'acqua espressa d a HO =

    atomo d ' i d rog en o, e rappresentano l a . potassa. caustica con 'O ed in

    vece

    l'acido

    ipocloroso i d r a t o , ad esempio,

    dalla

    sostituzione d i u n

    atomo d i cloro ad un atomo d'idrogeno nella molecola dell'acqua, e l o

    rappresentano con 210,

    ed

    ammettono che i l

    radicale

    e l e t t r o . p o s i t i v o

    potassio

    s o s t i t u i s c a nell'acqua

    l'atomo e l e t t r o - p o s i t i v o

    d'idrogeno,

    e che

    i l contrario avvengacol cloro; rappresentano dunque l a reazione con:

    Cl H Cl

    H

    H0

    +

    KO

    :

    KO

    +

    H0

    acido i p o - idrata i p o c l o r i t o acqua

    cloroso

    d'ossido

    d i d i p o t a s s a .

    potassio

    Naturalmente

    alcuni simboli i n queste formole hanno

    valore

    d i

    rapporto

    pon derale d iverso

    che

    nelle ordinarie, come gi vedemmo.

    Comunque

    s i a ,

    l e p r i m e cose esposte

    intorno a questo

    argomento

    dimostrano, che l'acqua, nel modo ordinario di considerarne l a costitu

    zione,

    non

    sem p r e

    chimicamente

    uguale;

    secondo

    quell'ultimo modo

    d i

    interpretare

    l a s ua formazione,

    l ' a c q u a .

    sarebbe sem p r e chimica

  • 7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale

    27/438

    2 2

    n a c r . r ossrm a r a . u r . r . r c r .

    mente

    uguale; invece

    i residui

    suoi

    provenienti

    dalla

    sostituzione

    ad uno ovvero ad u n

    a l t r o

    atomo del s u o idrogeno con un

    radicale

    semplice

    o

    composto

    sarebbero

    d i f f e r e n t i . E

    l a

    do p p ia scomposi

    zione indicata

    n on

    produrrebbe acqua d' una

    specie,

    e l e t t r o - p o s i t i v a ,

    ed

    acqua

    d '

    un

    a l t r a ,

    elettromegativa

    ,

    come

    fummo

    c o s t r e t t i

    a

    dire

    antecedentemente,

    ma

    invece l a molecola acqua

    c o i

    suoi c a r a t t e r i .

    QUARTA cuusa. -Ossidi singolari diconsi q u e l l i che non possono

    combinarsi n ad a l c u n a . base n

    ad

    alcun acido.

    Se

    f r a questi os

    f i d i

    e

    qualcuna

    d e l l e sostanze indicate avviene

    una combinazione,

    possiamo

    a

    p r i o r i dire, che l ossido singolare o per dendo

    ossigeno

    divenne ossido

    b a s i c o ,

    ovvero acquistandone f e c e s i acido , perocch

    questi o s s i d i

    contengono

    se m p re

    maggior dose

    d i

    ossigeno che

    l e

    basi e minore degli a c i d i .

    A

    questa

    classe

    appartengono

    i

    b i o s s i d i

    o

    perossidi

    dei

    metalli

    della

    p r i ma sezione e

    t a l u n i b i o s s i d i

    o

    perossidi d i

    alcuni a l t r i .

    E1 ora conviene notare che i b i o s s i d i singolari chiamansi anche

    indifferentemente

    p e r o s s i d i .

    .

    I l biossido

    o perossido,

    come

    d i r

    s i voglia,

    d i

    manganese

    c i

    porge

    un esempio.evidente d'un ossido singolare. I n f a t t i noi sa p p i amo che

    uno

    dei m o d i

    c o i

    quali p r e i > a r a s i l'ossigeno consiste nel

    t r a t t a r e

    q u e

    sta sostanza

    mediante

    l

    acido solforico, e

    che allora accade

    l a rea

    zione seguente:

    Mn0 +HO,S03 =MnO,S03 +HO+O

    I l biossido d i manganese Mn02 r i d o t t o dunque p er l'az ione del

    I '

    acido s o l f o r i c o concentrato a l l o s t a t o d i protossido MnO, e solo

    c o s trasformato combinasi

    a l l ' a c i d o s o l f o r i c o .

    '

    Se

    invece l o

    s i

    pone a contatto

    con una

    base

    energica, per esem

    p i o , c o l l a potassa c a u s t i c a , e n e l l ' a i u t o

    d e l

    calore

    l o

    s i f ac c i a r e a g i r e ,

    s i

    ottiene

    i l

    fenomeno

    indicato dalla

    formola

    seguente:

    Mn0 + KO,HO = - = -

    KO,Mn03

    +H

    biossido

    manganato

    d i

    manganese

    d i

    potassa

    Quin di in queste

    circostanze

    l ' o s s i d o

    singolare

    s i

    trasform

    in acido

    manganico.

    .

    ounrn

    cu s s n . _ Gli

    ossidi

    salini,

    che

    sono combinazioni

    d i

    due

    ossid i d i

    un medesimo

    metallo, nelle quali

    un ossi do fa

    funzione

    d i base, l ' a l t r o d i

    acido.

    Questi ossidi p o s s ono esser considerati come veri sali, ed i n f a t t i

    danno

    origine

    a i

    fenomeni

    d i

    do p p ia

    scomposizione

    come

    questi

    composti.

  • 7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale

    28/438

    manu ossim uauaucr. 23

    I

    metalli

    della t e r z a ,

    quarta e

    quinta sezione

    producono

    i l mag

    gior numero d i o s s i d i s a l i n i , d e i

    quali

    e u n

    esem pio

    ben evidente

    i l

    minio, rappresentato

    dalla

    formola

    Pb203

    =-

    Pb0,Pb0l,

    cio d al

    pro-

    tossido

    d i

    p io mbo

    combinato

    a l

    biossido, che

    i n

    queste circostanze

    f a

    funzione

    d i

    a c i d o .

    Ma

    siccome

    e

    acido

    debolissimo, se

    s i

    pone

    i l

    minio

    a con tatto

    d'un acido energico,

    s i otterr

    immediatamente un

    s a l e d i protossido di piombo dell'acido adoperato, e

    l'acido

    piombi

    co, 0 biossido d i piombo

    ,

    sar

    isolato.

    Questo fenomeno

    visibi

    lissimo

    bagnando

    i l

    m i n io con acqua

    acidulata

    con acido n i

    t r i c o ; i l color rosso d el m i n io scompare ed s o s t i t u i t o d a quello

    pulcico d e l b i o s s i d o , e nel liquid o

    s i

    p u scoprire

    i l

    n i t r a t o d i

    p i o m

    h o .

    Anche g l i

    a l t r i o s s i d i s a l i n i , p i o meno facilmente, c i dimo

    strano s i m i l i

    fenomeni.

    Gli

    o s s i d i

    s o t t o p o s t i

    all'azione

    dei

    p r i n c i p a l i

    metalloidi

    s i

    com

    portano nel modo seguente: quando un ossido non a l massi

    mo grado d ' ossidazione, t a l v o l t a s i combina direttamente ad u n a

    nuova quantit

    d i

    ossigeno. Questo fenomeno

    avviene anche senza

    l ' i n t e r v e n t o del c a l o r e , e specialmente quando taluni o s s i d i trovansi

    a l l o s t a t o d'idrato. I protossidi i d r a t i d i f e r r o e manganese

    s i

    o s s i

    d ono

    rapidissimamente a l l ' a r i a ,

    i n modo

    che l a preparazione d i

    q u e

    s t i c o r p i , q u a n d o vogliansi avere p u r i ,

    cosa

    pressoch

    impossibile.

    In

    a l t r i casi la sovrossidazione

    determinata

    dall'azione del calore;

    a l l a

    temperatura

    d i

    3000

    e

    c o l

    concorso

    d e l l

    ossigeno

    i l

    protossido

    d i

    piombo

    cangiasi i n

    minio;

    a quella d e l calor rosso nascente i l

    protossido di

    bario

    cangiasi in b i o s s i d o . Questi o s s i d i superiori sono

    in

    generale scomponibili

    per l ' a z i o n e

    d' una

    p i elevata temperatura,

    e noi

    sa p p i amo

    che i l protossido d i bario p u servire quasi indefini'

    tamente'alla

    preparazione dell'ossigeno, prima. facendoglielo assorbire

    a . .

    . , .

    .

    e

    convertendolo in biossido a l

    calor

    rosso nascente, poi obbltgandolo

    a

    dimetterlo al calor r os so vi vo, cos icch , alternando queste az ioni,

    con una sola quantit d i

    protossido

    d i bario s i possono ottenere quan

    t i t grandi d i ossigeno,

    che

    sarebbero indefinite, s e

    difficolt

    pratiche

    n on s i

    opponessero

    a questo r i s u l t a t o .

    Molti

    o s s i d i

    per

    non passano

    ad

    un grado

    superiore

    d'ossidazione

    e

    specialmente a l l o s t a t o d ' o s s i d i a c i d i ,

    che

    a l l a presenza d i

    a l t r e

    so

    s t a n z e . Gli acidi m e t a l l i c i s i formano a . contatto degli o s s i d i b a s i c i ,

    che per l a l o r o affinit p er g l i acidi determinano l ' ossido

    acidifica

    b i l e a f a r s i

    a c i d o . Cos p e l contatto degli o s s i d i

    a l c a l i n i o d i quelli

    dei metalli t e r r a l c a l i n i e c o l concorso dell'ossigeno, i vari gradi di

    ossigenazione

    d e l

    cromo e del

    manganese

    convertonsi i n acido

    cr o

    mrco o

    mangamco.

  • 7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale

    29/438

    24

    neon: ossmr neur.ucr.

    Per l'azione dell'idrogeno e del carbonio g l i o s s i d i metallici ven

    gono r i d o t t i

    pi o meno

    facilmente. L

    ossigeno combinasi a l l ' idro

    gene od a l carbonio formando acqua ed

    acide

    carbonico, ed i l mo

    t a l l o r i c o n d o t t o a l l o s t a to l ib e r o .

    Questo

    fenomeno

    non

    avviene

    indifferentemente

    coll'uno

    o

    coll'al

    t r e dei due corpi riducenti in t u t t i g l i

    o s s i d i ,

    ne questi s i dimo

    strano t u t t i ugualmente

    d i s p o s t i

    ad esser r i d o t t i . L idrogeno

    riduce

    in generale con molta

    f a c i l i t

    g l i o s s i d i m e t a l l i c i

    d e l l e

    u lti me q uat

    t r o s ez ioni, e non e s e r c i t a veruna

    azione

    s u quelli d e l l e p r i m e s e

    z i o n i , invece i l carbonio

    p u

    ridurre

    gliossidi

    dei

    m e t a l l i a l c a l i n i .

    ed

    anche quelli dei

    metalli d e l l e

    ultime

    quattro s e z i o n i .

    Queste

    riduzioni

    d ebbon o s em p r e esser

    aiutate

    dall'azione del c a .

    lore,

    talvolta moderato,

    talvolta energico.

    Se poniamo a

    contatto d el

    l'idrogeno

    secco

    c o l l ' o s s i d o d i

    f e r r o

    o

    d i

    rame,

    noi

    vedremo

    formarsi

    .

    dell'acqua, e q u i n d i i l metallo esser r i d o t t o anche a non molto e l e

    v a t a t e m p e r a t u r a . A l t r e t t a n t o d i c a s i s e invece

    dell'idrogeno

    s i im

    p i e g a d e l c a r b o n i o , f o r m e r a s s i

    d e l l ' a c i d o carbonico

    e i l m e t a l l o . s a r

    ' r e s o l i b e r o . La formazione d e l l ' a c i d o carbonica potr es ser r es a sen

    s i b i l e , se

    la miscela

    dell'ossido

    e

    carbonio venga introdotta

    in

    un ma-,

    traccino

    m un ito di tubo

    abduttore, i l quale

    conduca

    i l gas

    che

    svi

    luppasi per l ' a zi o n e d e l

    calore

    entro ad u n a soluzione dicalce nel

    l'acqua.

    I l

    liquido

    s i

    i n t o r b i d e r i x

    per

    l a .

    formazione.del

    carbonato

    d i

    calce

    iusolubile

    nell'acqua pura.

    ,

    Ma g l i o s s i d i dei metalli a l c a l i n i vengono r i d o t t i

    solo ad

    una

    tem

    peratura elevatissima, e

    l a .

    riduzione

    non

    prodotta che dal carbo

    nio; i l

    prodotto gasoso non p i .in_queste circostanze

    dell'acido

    carbonico, ma invece d ell' os s id o d i carbonio. . .

    I n fi n e

    gli o s s i d i d e i

    metalli

    t e r r a l c a l i n i e q u e l l i d e l l a .

    secondase

    z i o n e , non sono r i d o t t i n d a l l idrogeno n

    d a l

    c a r b o n i o . E

    quando

    '

    v o g l i a s i ottenere i l metallo coptenuto negli o s s i d i d e i metalli t e r r a

    c a l i n i ,

    bisogna

    r i c o r r e r e a l l ' az i o n e

    della corrente

    e l e t t r i c a . o del sodio

    o d e l

    p otas si o i n vapore; g l i

    o s s i d i

    poi dei metalli della

    seconda

    sezione sono i r r e d u t i b i l i . Ma. i l loro studio c i insegner procedimenti

    p i comodi

    a f fi n , e d i

    o t t e n e r e

    q u e i m e t a l l i ; p e r

    o r a

    b a s t a

    i l c o n

    s t a t a r e , che i l o r o o ssi d i no n sono

    a l t e r a t i

    d a i d u e m e t a l l o i d i .

    Quelli f r a . a l t r i m e t a l l o i d i . dei quali

    l ' a z i o n e

    sugli o s s i d i

    p i impor

    tante

    sono

    il

    solfo

    ed

    i l cloro.

    ,

    297. Tranne g l i o s s i d i dei metalli d e l l a . seconda sezione, g l i a l t r i

    t u t t i sono a t t a c c a t i dal s o l f o mediante i l concorso del c a l o r e . Qual.

    che

    volta av vien e che questa reazione s i a lenta e che

    occorra ripe

    t e r e

    varie v o l t e

    s u l l ' o s s i d o

    l ' a z i o n e d e l s o l l o ,

    o

    adoperarlo allo s t a t o

  • 7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale

    30/438

    nuou ossu:u .uarauncr. 25

    d i

    v a p o r e ,

    ma

    infine

    l a trasformazione

    d e l l ' o s s i d o

    i n s o l f u r o accade

    sempre, tranne

    come

    s i disse per g l i

    o s s i d i

    dei

    metalli

    della seconda

    sezione.

    Non sempre

    p er tutto l'ossido

    ridotto allo

    stato disolfuro. Quando

    i s o l f a t i

    degli

    o s s i d i

    impiegati

    sono

    s t a b i l i e r e s i s t o n o a l l a

    tempera

    tura a l l a quale

    l a

    reazione avviene, a l l o r a i l prodotto

    una

    miscela

    d i solfuro metallico

    e di s o l f a t o

    d e l l ' o s s i d o

    impiegato. L'ossigeno

    c h e

    dipartesi d e l l ' o s s i d o s i combina. a l s o l f o

    e

    produce

    l'acido

    s o l f o r i c o ,

    che

    combinasi

    all'osido

    re s i d u o formando un solfato

    ,

    come l o d i

    m o s t r a . l a

    equazione:

    4MQ

    - l - - 48 =

    3MS + I\IO,S03

    ossido s o l f o solfuro

    s o l f a t o

    metallico

    metallico

    d i

    protossido

    Questo caso avviene, p er esem pio, cogli ossidi metallici d e l l a .

    prima

    sezione

    e coll'ossido d i

    piombo,

    i l

    cu i

    solfato

    stabile

    alle p i ele

    vate temperature; ma evidente che, qualora

    i l

    solfato a

    base

    d el

    l ' o s s i d o

    metallico

    che impiegasi

    n on

    possa

    e s i s t e r e a l l a

    tempemtura

    a l l a quale avviene l a

    reazione

    d e l s o l f a s u l l ' o s s i d o , i l

    s o l f a t o

    o non

    s i former

    o appena

    formato s i 'scomporr.

    I

    p r o d o t t i

    a l l o r a sono

    u n

    solfuro e

    l ' a c i d o s o l f o r o s o .

    Quando pr nel

    p r i m o

    caso vogliasi

    ottenere

    unicamente

    del

    s o l

    f u r o bisogna n i e s c o l a r e

    d e l carbone a l l ' o s s d o

    ed

    a l

    s o l f o . L'azione

    d e l carbone

    evidente

    p e r l a una f a c o l t r i d u t t r i c e , ed a n z i s i f a .

    uso

    d i q u e s t ' avvertenza Ogni q u a l v o l t a l a formazione d e l s o l f u r o r i e

    sce

    d i f fi c i l e . L'ossido'allor

    e sottoposto all'influenza

    d i d u e affinit

    che tend ono a distruggerlo, q u e l l a . del carbonio per

    l'ossigeno

    e quella

    d e l

    s o l f o p e l

    metallo.

    Egli

    per q ues ta r ag ion e che i l p i

    energico

    agente d i

    s o l f o r a

    zione

    i l

    solfuro d i carbonio, c o l

    quale

    s i po nno cangiaro in s o l

    f u r i

    anche

    g l i

    o s s i d i d e i

    metalli

    della

    seconda

    sezione.

    I l

    solfuro

    d i

    alluminio non

    s i ottiene

    altrimenti che facendo passare i l

    solfuro d i

    carbonio a contatto dell'ossido d ' alluminio, lallumina, p osto in un

    tubo

    e

    scaldato

    a l calor

    r o s s o .

    -

    I l cloro agisce dilferentemente sugli o s s i d i

    m e t a l l i c i ,

    s i a che s i

    im pie

    ghi

    secco ovvero

    c o l concorso

    dell'acqua.

    Tutti g l i o s s i d i , ad

    eccezione

    d i alcuni dei metalli

    della

    seconda

    sezione, ed

    i n

    generale d i quelli

    d e t t i

    sesquiossidi,

    e

    che hanno per

    formola

    MO", sono

    attaccati d al clor o s ecco,

    convertiti

    i n clor ur i ed

    i l

    l o r o

    ossigeno

    f a s s i

    l i b e r o .

    Non

    per

    impossibile

    l a sostituzione del

    cloro

    a l l ' ossigeno

    an

    Btwoxnau.t Trattato

    di Chimica

    con.

    V. I l .

    4

  • 7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale

    31/438

    26 DEGLI ossim untzr.ucr.

    che negli

    o s s i d i

    d i quei metalli della seconda sezione che

    non

    sono

    a t t a c c a t i dal cloro secco;

    e

    ci avviene quando s i po n ga no f r a d u e

    affinit che tend ano a distruggerli, come osservammo a proposito

    dell'azione d e l s o l f o sugli o s s i d i m e t a l l i c i . L '

    allumina,

    ad esempio,

    r e s i s t e

    a l l ' a z i o r l ' e

    del cloro

    secco

    anche

    a l l e

    p i

    elevate

    tempera

    ture, ma

    quando

    sia mescolata a l carbone,

    e

    sollecitata q u i n d i

    d al

    I af fi n i t d el

    carbonio p e l suo

    ossigeno e

    d a

    quella

    del

    cloro

    pel

    me

    t a l l o , trasformasi in clor u r o d ' allu m i ni o.

    I l

    cloro umido'o c o l

    concorso

    dell'acqua

    converte facilmente

    i n

    c l o r u r i

    g l i o s s i d i d e i

    metalli d e l l e

    ultime

    t r e

    s e z i o n i , n on

    attacca

    quelli

    della seconda, tranne i protossidi d i magnesio e manganese, e t r a

    sforma

    i p r o t o s s i d i

    dei metalli della t e r z a i n prdtocloruri e perossidi,

    ed

    i l

    protocloruro

    prodotto passa a l l o s t a t o d i

    sesquicloruro per l ' e c c e s s o

    d i

    c l o r o .

    La

    r eaz ion e p er

    l a

    quale

    i l

    protossido

    d i

    f e r r o

    cambiato

    i n s e s q u i o s s i d o e s e s q u i c l o r u r o dimostrata n e l modo seguente:

    6Fe0

    +3C

    =2Fe05

    +

    eCl3

    Invece

    g l i

    o s s i d i s o l u b i l i della

    p r i m a

    sezione

    s i

    comportano c o l

    cloro umido i n modo a t f a t t o d i f f e r e n t e a norma dello s t a t o d i concen

    trazione della

    soluzione

    e della

    temperatura a l l a

    quale l a

    reazione

    avviene.

    Supwniamo

    di

    avere

    una soluzione allungata e frelda d i potassa

    c a u s t i c a , .

    d i

    idrato

    d i

    protossido

    d i

    p o t a s s i o ,

    e

    che

    nella

    reazione

    n on

    s i

    permetta.

    a l liquido di r i s c a l d a r s i . Allora s i former i l cloruro d i

    p ot a s s i o , c i o l ' os s i d o d i potassio dimetter i l s u o ossigeno, che sar

    sostituito

    da

    una

    quantit

    equivalente

    d i

    cloro, ma l

    ossi geno reso

    libero,

    a l l o s t a t o

    nascente, s i combina

    c o l

    cloro in e c c e s s o ,

    l o

    con

    verte in acido i p oclor os o e formasi anche d e l l ipoclorito d i potassa.

    I n f a t t i :

    2KO,HO

    + 2 01 =

    KCl

    + 2HO

    +

    KO,ClO

    ldrato

    d i p r o - cloro

    cloruro

    d i

    . acqua i p o c l o r i t o

    d i

    tossido d i potassio potassio potassa

    Ma invece

    della soluzione

    allungata im pieghiamone

    u n a

    concen

    t r a t a , e n on curiamo l'elevazione di temperatura, che s i manifesta

    durante

    l a reazione.

    In questo

    caso accade:

    GKO,HO +

    601== 5KCl

    +

    6HO + KO,ClO5

    cloratodi potassa

    Formasi

    dunque

    ancora

    del cloruro di

    potassio,

    ma invece d e l l ' i p o

    c l o r i t o

    s i

    produce

    i l

    clorato

    d i

    potassa

    K0,Cl0

    In u n modo simile a l cloro agiscono i l bromo e l i o d i o .

  • 7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale

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    n a c r . r os s mr u rn u.tcr .

    Gli o s s i d i metallici s i possono preparare i n molti modi. La mag

    gior parte dei

    metalli s c a l d a t i in contatto d e l l ' a r i a

    s i ossidano, e a l

    cuni passano

    d a l l ' i n f e r i o r e

    grado d i ossidazione

    ad

    uno

    p i

    elevato,

    come abbiamo avuto

    occasione

    d i

    notare

    a proposito dell'azione d e l

    l'ossigeno sugli

    o s s i d i .

    Si preparano anche per l ' a z i o n e dei corpi facilmente ossidanti sui

    m e t a l l i , e, ad esempio, p er

    quella

    d e l n i t r a t o d i potasse a tempera

    tura

    e l e v a t a ,

    o per

    quella

    d e l l ' a c i d o

    n i t r i c o .

    In t e r z o luogo a notarsi che t u t t i i n i t r a t i sono decomponibili p er

    l ' a z i o n e d e l

    c a l o r e . come

    fanno

    anche

    t u t t i

    i carbonati ad

    eccezione d i

    alcuni d e i

    metalli

    de