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TRIBUNALE DI MILANO RITO COLLEGIALE SEZIONE I PENALE DOTT.SSA ICHINO GIOVANNA Presidente DOTT.SSA BERTOJA ANTONELLA Giudice a latere DOTT.SSA RIZZARDI BRUNA Giudice a latere VERBALE DI UDIENZA REDATTO DA FONOREGISTRAZIONE PAGINE VERBALE: n. 45 PROCEDIMENTO PENALE N. 14037/09 R.G. A CARICO DI: BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 20 UDIENZA DEL 03/12/2010 MI0005 Aula 1^ Penale Esito: RINVIO AL 09.12.2010 ___________________________________________________________________________ Caratteri: 54936

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TRIBUNALE DI MILANORITO COLLEGIALE SEZIONE I PENALE

DOTT.SSA ICHINO GIOVANNA PresidenteDOTT.SSA BERTOJA ANTONELLA Giudice a latereDOTT.SSA RIZZARDI BRUNA Giudice a latere

VERBALE DI UDIENZA REDATTO DA FONOREGISTRAZIONE

PAGINE VERBALE: n. 45

PROCEDIMENTO PENALE N. 14037/09 R.G.

A CARICO DI: BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO + 20

UDIENZA DEL 03/12/2010

MI0005 Aula 1^ Penale

Esito: RINVIO AL 09.12.2010___________________________________________________________________________

Caratteri: 54936

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INDICE ANALITICO PROGRESSIVO

Deposizione Teste CICCOGNANI GIULIO............................................................................ 3Esame Difesa, Avv. Biancolella................................................................................. 4

Deposizione Teste ASCARI PIER GIOVANNI.................................................................... 20Esame Difesa, avv. Biancolella................................................................................ 21

Deposizione Teste MARANI GIOVANNI............................................................................ 33Esame Difesa, Avv. Biancolella............................................................................... 34

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TRIBUNALE DI MILANO - RITO COLLEGIALE SEZIONE I PENALEMI0005 Aula 1^ Penale

Procedimento penale n. 14037/09 Udienza del 03/12/2010

DOTT.SSA ICHINO GIOVANNA PresidenteDOTT.SSA BERTOJA ANTONELLA Giudice a latereDOTT.SSA RIZZARDI BRUNA Giudice a latere

DOTT. RUTA GAETANO Pubblico Ministero

SIG.RA TERRAVECCHIA CLAUDIA Ass. d'UdienzaSig.ra Quadraccia Ornella Ausiliario tecnico

PROCEDIMENTO A CARICO DI – BERNESCHI GIOVANNI ALBERTO+ 20 -

Alle ore 9.50 si apre il verbale

PRESIDENTE – Oggi avevamo i testi Leoni, Avvocato, quanti

testi sono?

AVV. BIANCOLELLA – Quattro. Presidente, se è interesse del

Tribunale, siccome parleremo delle delibere che sono

state assunte, ne diamo una copia.

PRESIDENTE – Grazie mille.

Deposizione Teste CICCOGNANI GIULIO

il quale dà lettura della dichiarazione impegnativa

testimoniale. Il Teste viene generalizzato in aula (nato il

22.11.1947).

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Esame Difesa, Avv. BiancolellaAVV. BIANCOLELLA – Ingegnere, buongiorno. Sono l'avvocato

Biancolella difesa del dottor Leoni. Una prima domanda.

Lei che attività svolge?

TESTE CICCOGNANI – Io sono consulente aziendale e in passato

ero manager di una azienda industriale.

AVV. BIANCOLELLA – Senta, nel 2005 lei faceva parte del

consiglio di amministrazione di BPER?

TESTE CICCOGNANI – Sì.

AVV. BIANCOLELLA – Da quanto tempo?

TESTE CICCOGNANI – Io sono entrato nel consiglio di

amministrazione nel febbraio del 2004.

AVV. BIANCOLELLA – Quanti soni i consiglieri di BPER

attualmente e nel 2005?

TESTE CICCOGNANI – Dunque, sono 18 più il presidente.

AVV. BIANCOLELLA – Senta, entrando adesso nella vicenda per la

quale è stato chiamato a deporre, quando ha sentito

parlare per la prima volta di una possibile acquisizione

di azioni di BNL?

TESTE CICCOGNANI – È stato nel consiglio dell'11 aprile del

2005.

AVV. BIANCOLELLA – Sì. Può riferire al Tribunale come si è

svolto questo consiglio, che cosa è stato detto, quali

delibere sono state assunte?

TESTE CICCOGNANI – Dunque, l'amministratore delegato a quel

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punto dell'ordine del giorno informò il consiglio di

colloqui avuti alcuni giorni prima con esponenti di

banche popolari e c'era un interesse abbastanza diffuso

del poter acquistare delle azioni della Banca Nazionale

del Lavoro fatto salvo che c'era un'ipotesi della banca

Bilbao la quale avendo lanciato una Ops, cioè un'offerta

pubblica di scambio, chiaramente se quell'operazione

avesse avuto, diciamo così, non esito positivo, il

sistema delle banche popolari poteva acquisire una

partecipazione ovviamente non rilevante ma comunque

significativa, in modo tale che praticamente si potesse

avviare un processo di sinergie tra il sistema delle

popolari e la BNL. In questo poi mi ricordo che fece

anche dei ragionamenti relativamente alla BNL che è una

banca che è molto radicata in tutta Italia, che era

presente in tutte le province, cioè una banca

particolarmente interessante e ben diffusa in tutto il

territorio nazionale. Procedendo poi nella spiegazione,

fece presente che già alcune banche popolari possedevano

delle azioni, in particolare la Vicenza che aveva una

partecipazione non rilevante, ma comunque importante,

nell'ordine del 3/4%, mi sembra di ricordare una cosa di

questo tipo; e c'era anche una piccola partecipazione,

non so se fosse rilevante o meno, certamente non

rilevante ma marginale, della Monte dei Paschi di Siena.

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E dai colloqui intercorsi, appunto nei giorni precedenti,

con la Popolare di Lodi, si era valutata la possibilità,

evidentemente, di un legame forte con le banche popolari,

soprattutto nell'ottica di aiutare le società prodotto

che sono all'interno delle banche, che sono quelle che

fanno il private, sono quelle che fanno il factoring,

sono tutte quelle che poi attraverso la rete trovano il

mercato, di vedere come strategia, visto che queste

società prodotto avevano un po' di difficoltà nel

crescere nel sistema delle popolari, attraverso invece

una potente forza come quella della Banca Nazionale del

Lavoro, si potessero vedere alcune attività di mettere in

comune e quindi aumentare le masse gestite.

AVV. BIANCOLELLA – Quali sono queste società?

TESTE CICCOGNANI – Ma guardi, c'è Arca e CGS, c'è Arca

Merchant, c'è Meliorbanca, c'è il private, Meliorbanca

Private, eccetera, che erano tutte società costruite in

passato dalle banche popolari che poi con il tempo,

quando le banche popolari hanno incominciato ad acquisire

altre banche, si sono un po' sfaldate nel senso che si

sono trovate in casa anche altre società prodotto.

AVV. BIANCOLELLA – Scusi, torniamo un attimino... Quindi

questa è la premessa che viene esposta.

TESTE CICCOGNANI – Sì.

AVV. BIANCOLELLA – Che cosa viene successivamente deliberato

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dal consiglio?

TESTE CICCOGNANI – Dunque, si fa un ragionamento anche

relativamente all'entità di questo primo discorso, quindi

l'entità era quella di un centinaio di milioni di azioni

come operazione quadro che doveva essere il ritorno dei

250 milioni di euro. Questo era un pochettino l'input.

Naturalmente a questo input c'erano delle condizioni e

ovviamente le condizioni erano innanzitutto che

l'investimento non doveva assolutamente interferire con

quello che stava avvenendo relativamente al Banco Bilbao

Vizcaya, e nello stesso tempo diciamo che ci doveva

essere una volontà delle banche popolari che avevano

questo disegno strategico; e nello stesso tempo comunque

bisognava verificare anche dal mercato come e chi era

d'accordo e non d'accordo su questa scelta di offerta che

il Banco di Bilbao aveva fatto ai soci perché chiaramente

questo si vedeva anche un po' nei giornali, c'era una

difficoltà di aggregazione verso una soluzione

dell'operazione, anche perché si scambiava carta con

carta. E questo naturalmente lo impari il giorno dopo

quanto vale quella carta e quindi questo dava anche

addito forse a qualche intranquillità di una parte dei

soci della BNL. Quindi alla fine che cosa si decide e si

delibera? Si delibera i 250 milioni, l'orientamento dei

100 milioni di azioni, che poi si trattava di vedere che

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valore avevano, perché poi chiaramente il valore poteva

cambiare. E le condizioni erano che ci fosse una

accertata diciamo così, o un segnale forte dal mercato

che l'operazione del Banco di Bilbao forse non avesse

successo. Un'altra condizione era che si formasse un

nucleo delle banche popolari perché altrimenti non è che

potevamo tenerci noi, perlomeno per raggiungere una quota

significativa, non so, lì non è stato fissato niente, ma

dico io un 10%, qualcosa del genere. Il disegno

complessivo era questo, questo fu quello che venne deciso

in quel consiglio.

AVV. BIANCOLELLA – Quindi diciamo una prima delibera quadro

nel senso acquistare il quantitativo e l'importo

eventualmente da spendere.

TESTE CICCOGNANI – Sì.

AVV. BIANCOLELLA – Senta, successivamente che cosa è successo?

Dopo questa delibera c'è stata occasione di riparlare in

consiglio della vicenda?

TESTE CICCOGNANI – Sì. Dopo c'è stato un altro consiglio il 16

di maggio, quindi stiamo parlando di poco più di un mese

di distanza perché noi avevamo una cadenza mensile,

quindi diciamo che rispettava abbastanza la scadenza

della metà del mese, del lunedì. L'amministratore

delegato, appunto ritornando sul tema all'ordine del

giorno: operazione strategiche, che questo era il titolo

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ovviamente, ci riaggiornò di quello che nel frattempo era

successo relativamente a quello che avevamo detto la

volta prima e quindi in pratica disse che si erano

realizzate due fazioni in contrasto tra di loro, una

favore dell'operazione del Banco di Bilbao, una

contraria, soppesandole potevano essere quasi una uguale

all'altra. E poi stavano inserendosi terzi che non ha

specificato chi potevano essere, poteva essere interesse

di altri soggetti, e il movimento anche delle banche

popolari, quindi anche loro e c'era un discorso mi sembra

della Vicenza che aveva già una quota, ma magari poteva

arrotondarla. Questo è un po' il discorso. E quindi

diciamo che successivamente a questo, affermò anche che i

prezzi stavano lievitando delle azioni, questo a misura

anche del fatto che c'era una competizione in atto,

quindi c'era anche un po' di questo. Poi ritornò sui

valori strategici della nostra impostazione affermando

anche che la Banca Nazionale del Lavoro, che stava

attraversando... l'anno 2004 è stato brutto, come suol

dirsi in gergo, il bilancio del 2004 aveva fatto un po'

pulizia e quindi la banca si presentava anche ai nuovi

investitori diciamo un po' più rigenerata forse. Io

adesso, non è che si è approfondito più di tanto, ma

comunque il senso era quello. Quindi riaffermò

l'importanza e la strategia di un sistema di banche

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popolari all'interno, in quote minoritarie all'interno

della BNL sulle società prodotto e soprattutto per vedere

di sviluppare il nostro settore delle società prodotto.

Questo era un pochettino il disegno.

AVV. BIANCOLELLA – Quando lei parla di società prodotto si

riferisce?

TESTE CICCOGNANI – Sempre a quelle che dicevo prima, cioè

relative a Arca Bim, Meliorbanca, Arca Merchant,

Factoring, Private, eccetera. Naturalmente questo

investimento era marcato, nel caso si procedesse al fatto

che si doveva tenere nel tempo, quindi non era un

investimento di breve perché chiaramente avendo

l'investimento uno scopo di creare queste sinergie,

svilupparle, rendere tutto il sistema più permeato con

delle masse critiche più alte, chiaramente non era una

cosa di compravendita, ma questo ovviamente nello spirito

e nell'intento era chiaro a tutti che questa era una cosa

che doveva durare nel tempo, ammesso che poi fosse

successo che poi doveva succedere. Ecco, questo era un

pochettino il discorso. Quindi, alla fine, il consiglio

di amministrazione valutò che erano avvenute quelle

condizioni, diciamo così, della delibera precedente che

dicevano ma, ma, ma, si ritenne che era il momento forse

di muoversi un po' anche noi verso l'acquisizione di una

prima tranche che era attorno ai 59/60 milioni di azioni

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dei 100 che erano stati stabiliti come quantità quadro e

che però naturalmente nel frattempo i 2.5 che si erano

detti in precedenza non erano più validi, ormai il titolo

era andato a 2.70, 2.75 e quindi si diede mandato di fare

quel tipo di investimento. Naturalmente da lì a breve ci

sarebbe stata anche l'assemblea e quindi noi diventando

possessori, se naturalmente i tempi tecnici ce lo

avessero consentito e quant'altro, c'era il discorso di

che atteggiamento avere. Siccome l'ordine del giorno di

quell'assemblea aveva più punti, e non solamente il

rinnovo del consiglio, eccetera, si parlò della lista

delle popolari, ma poi vista non dico la perplessità ma

l'articolazione dell'ordine del giorno, come ad esempio

l'approvazione del bilancio era da astenersi, entrati da

poco, stavamo parlando di un bilancio che aveva perso,

oppure se era da votare a favore, quindi si tagliò e si

disse diamo mandato al presidente, all'amministratore

delegato, al presidente del collegio sindacale di

ragionare su questo e ovviamente dare le disposizioni

corrette. Questo fu il quanto. Io poi non ero presente a

quella del 23 maggio, imparai che non fummo ammessi. Lì

c'è stata anche un po' di discussione, però io non entro

nel merito perché non sono in grado di dire sono

arrivate, non sono arrivate le azioni, chi poteva aver

ragione, chi poteva avere torto.

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AVV. BIANCOLELLA – Ci fu un apposito consiglio mi pare.

TESTE CICCOGNANI – Ci fu un apposito consiglio però io ero

assente in quel consiglio, fui solo informato da alcuni

colleghi.

AVV. BIANCOLELLA – Va bene. Senta, successivamente poi dopo il

consiglio ha deliberato un'ulteriore acquisizione di

azioni di BNL. Ecco, prima di passare ad esaminare questa

delibera che è stata assunta, vorrei chiederle di

descrivere al Tribunale qual era l'atteggiamento

dell'amministratore delegato Leoni nei confronti del

consiglio di amministrazione, come si rapportava con il

consiglio di amministrazione.

TESTE CICCOGNANI – Io devo dire che il dottor Leoni si è

sempre rapportato con il consiglio nel senso della

trasparenza. Nel senso della trasparenza e del

coinvolgimento, nel senso che io ho sempre avuto la

sensazione diciamo, ma comunque che raccontasse per filo

e per segno le cose come avvenivano e come evidentemente

anche le interpretava perché questo vi sta, però ha

sempre cercato di condividere non dico con me

personalmente, ma comunque con altro membri, il

presidente del collegio sindacale come poi in molte

occasioni era un po' diciamo... e quindi io ho sempre

avuto la garanzia di essere informato molto bene e

puntualmente e normalmente non lasciava mai niente di non

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risposto. Questo è un fatto positivo, anche se uno faceva

una domanda che delle volte è una domanda che non ha un

senso, perché non siamo tutti esperti di attività

bancarie, però lui aveva la pazienza di... Quindi ritengo

una persona molto...

AVV. BIANCOLELLA – Ha sempre operato secondo le delibere del

consiglio o è accaduto che ha preso delle decisioni e poi

le ha portate in consiglio per una eventuale ratifica,

che lei ricordi?

TESTE CICCOGNANI – Nel caso della lettera che ha scritto

successivamente, è venuta come ratifica per un problema

tecnico di tempi che andava fatta, ma quando l'ha fatto

non l'ha mai fatto sa solo, in quel caso lì non l'ha mai

fatto da solo.

AVV. BIANCOLELLA – Poi sulla lettera torneremo, sulla lettera

che viene inviata dopo il 17 di luglio quanto viene

deliberato l'acquisto. Ma indipendentemente da questo

discorso del (inc.)...

TESTE CICCOGNANI – Ma in passato io non ricordo che lui abbia

preso delle decisioni che poi successivamente abbi detto

ratificatele. Tra l'altro deve dire che le delibere del

consiglio sono sempre state molto restrittive. Io credo

che la banca come termine di difesa verso li apicali

siano che le delibere siano molto stringenti all'oggetto

con poche variabilità, cioè si discute, si discute e poi

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si dà mandato all'amministratore delegato, questo non

succedeva, ma soprattutto il primo a non volerlo era

Leoni.

AVV. BIANCOLELLA – Quindi delle delibere con un contenuto

molto specifico e tassativo.

TESTE CICCOGNANI – Esatto, ma lo dimostra anche il fatto

semplicemente del prezzo, è una delibera a 2.5, non ne

trova a 2.5, viene per 2.7, cioè voglio dire, uno poteva

da 2.5 a 3.

AVV. BIANCOLELLA – Senta, passiamo adesso invece al consiglio

del 17 di luglio quando viene deliberato una successiva

acquisizione di azioni di BNL. Si tratta, come leggo

dall'intestazione "Consiglio straordinario" e quindi se

cortesemente può riferirci che cosa è accaduto e perché

venne convocato, cosa venne detto e le delibere assunte.

TESTE CICCOGNANI – Dunque, fummo convocati di domenica urgente

ovviamente per un consiglio straordinario e quindi in

prativa ci trovammo là. Il presidente Marani, a quel

tempo, prese la parola e riferisce al consigli odi avere

avuto insieme all'amministratore delegato e al presidente

del collegio sindacale...

AVV. BIANCOLELLA – Se può fare i nomi.

TESTE CICCOGNANI – Il presidente allora era Marani,

l'amministratore delegato Leoni e il presidente del

collegio sindacale Ascari. Avevano avuto una telefonata

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dell'ingegner Consorte, il quale chiedeva di avere un

incontro. E dice: abbiamo avuto questo incontro e

l'ingegner Consorte nel corso di tale incontro ha

riferito degli interessi di Unipol a sviluppare

un'attività di bancassicurazione, senza trattino, quindi

bancassicurazione tutta una parola, in BNL. Allora

veramente è chiaro che di fronte a una banca retail,

Banca Popolare dell'Emilia e un discorso

bancassicurazione, cioè siamo rimasti così. Lui

evidentemente aveva spiegato al presidente,

all'amministratore delegato e al presidente del collegio

sindacale che la sua idea era di fare una

bancassicurazione che aveva dietro di sé il mondo

cooperativo che l'avrebbe appoggiato e quindi avrebbe

ovviamente portato diciamo la finanza necessaria, poi a

loro volta l'avrebbero dovuta trovare da qualche parte, e

quindi lo scopo era quello e quindi per noi fu un

discorso effettivamente che rispetto alla nostra

strategia originaria, ci mise in un certo imbarazzo.

Oltre a questo lui consegnò una bozza di un patto

parasociale, del quale lui richiedeva la firma, la

sottoscrizione di questo patto. Allora è evidente che

nell'ambito di questo discorso già ce n'era abbastanza

con il progetto di bancassicurazione cioè nell'ambito del

consiglio diciamo la valutazione era già molto

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pregiudicata già solo con questo fatto. Però per dovere

anche, abbiamo cercato di valutare, oppure passare e

quindi il presidente lesse la lettera dei patti che

Consorte chiedeva. Su questa lettera praticamente per chi

firmava quella lettera non c'era niente, cioè non c'era

niente in contropartita primo e secondo ricordo anche che

se avessimo voluto avere un amministratore dovevamo fare

una lista e Consorte poi avrebbe deciso cosa voleva fare.

Quindi, indipendentemente da tutto, il progetto

bancassicurazione fu bocciato in maniera categorica, ma

categorica anche proprio dato dalla delicatezza, fu

chiamato nome per nome, consigliere per consigliere per

dire tu cosa dici e come voti. Non fu un voto palese

proprio per verificare e chi portò anche a questo,

ritengo che Leoni la sua interpretazione era che parlare

di bancassicurazione era una cosa completamente fuori da

quello che era il suo disegno relativamente a BNL.

Naturalmente noi avevamo ancora in animo quel disegno

complessivo dei 100 milioni di azioni, eccetera, e quindi

si deliberò l'aumento di quella parte. Quello che però è

importante ritengo anche che nell'ambito del ragionamento

fu quello della delicatezza con cui rispondere perché è

chiaro che il mondo cooperativo da quelle parti è molto

forte, ci sono migliaia di cooperative piccole, grandi,

medio grandi, eccetera, e quindi il discorso era anche

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quello di realizzare, di valutare che tipo di risposta

articolata si dava. Allora, fermo restando che la

risposta doveva essere che noi di patti non se ne parlava

e bancassicurazione ancor meno, si cercò di affermare,

invece, la nostra disponibilità, ma qui è chiaro che una

banca popolare che vive in un territorio e probabilmente

questo avrebbe scatenato anche richieste di prestiti e

cose del genere, il nostro lavoro di banca se è possibile

lo continuiamo a fare, non è che vogliamo fare dispetto a

nessuno. Quindi evidentemente business is business, ecco,

questo è il concetto. Quindi ci fu un'articolazione in

consiglio relativamente a quelle che erano le decisioni

che poi sono state riflesse in una lettera che il lunedì

fu mandata a Consorte di risposta nella linea che prima

ho cercato di inquadrare, e quindi in quella lettera si

fa riferimento al fatto che noi ci teniamo la nostra

percentuale, stiamo alla finestra e vediamo cosa succede.

AVV. BIANCOLELLA – Scusi, quindi lei ha parlato di rigetto del

progetto, tra virgolette, di bancassicurazione di

Consorte e degli accordi che proponeva.

TESTE CICCOGNANI – Sì, era un progetto suo, era un progetto di

Consorte.

AVV. BIANCOLELLA – Mentre invece viene deliberato l'ulteriore

acquisizione delle azioni.

TESTE CICCOGNANI – Sì.

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AVV. BIANCOLELLA – Credo che lo abbia già detto, la strategia

per cui vengono acquisite queste ulteriori azioni di BNL

il 17.

TESTE CICCOGNANI – Voglio dire, la strategia è rimasta la

stessa, direi che quel consiglio, alla fine, guardandolo

tutto nel suo insieme, è partito con un'idea ed è

arrivato con quell'idea, quindi non ha cambiato rotta

durante la strada. E quindi la strategia era sempre

quella dell'11, se l'è tirata dietro. In pratica

l'ingegner Consorte è passato e attraversato, è stata una

meteora.

AVV. BIANCOLELLA – Sul discorso della lettera l'abbiamo già

detto, poi c'è il verbale, c'è anche il discorso di chi

la doveva scrivere, come viene ratificata.

TESTE CICCOGNANI – Sì, beh, chiaro.

AVV. BIANCOLELLA – Che (inc.) parte del comitato.

TESTE CICCOGNANI – Anche perché evidentemente c'erano degli

aspetti...

AVV. BIANCOLELLA – Va bene. Presidente, io avrei terminato con

l'ingegner Ciccognani.

PRESIDENTE – Chi desidera porre domande?... Nessuno. Mi sono

persa, non ho capito bene. Ho sbagliato a scrivere che

avete deliberato l'aumento di capitale il 17 luglio?

TESTE CICCOGNANI – Il 17 luglio noi abbiamo deliberato di

acquistare.

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PRESIDENTE – Solo di acquistare.

TESTE CICCOGNANI – Solo di acquistare 60 mila azioni.

AVV. BIANCOLELLA – 60 milioni.

TESTE CICCOGNANI – 60 milioni, scusi.

PRESIDENTE – Alla domanda dell'avvocato Biancolella lei aveva

detto prima che l'unico caso in cui Leoni poi aveva

chiesto una ratifica riguardava questa lettera scritta il

lunedì, è così?

TESTE CICCOGNANI – In questa lettera noi abbiamo preso delle

deliberazioni, però il testo della lettera non siamo

riusciti ad approvarlo.

PRESIDENTE – Però la lettera, il contenuto della lettera era

così.

TESTE CICCOGNANI – Sì, sì, esatto. Però in quel caso si disse

diamo mandato di fare la lettera, è chiaro che se la

lettera non fosse stata conforme a, però, ecco, era

conforme.

AVV. BIANCOLELLA – E poi viene ratificata, Presidente, ma è

agli atti, viene ratificata dal comitato. Quindi viene

dato mandato peraltro non a Leoni, ma al presidente

Marani di scrivere la lettera di risposta.

TESTE CICCOGNANI – Sì, sì, è a firma Marani.

AVV. BIANCOLELLA – È stato dato mandato a Marani di

prepararla, viene portata in comitato, il comitato

l'approva e viene inviata il 18 mattina.

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TESTE CICCOGNANI – Sì, la firma il presidente.

AVV. ACCINNI – Chiedo scusa, Presidente, solo un chiarimento

su quest'ultima cosa. La lettera a firma del presidente,

però la ratifica era stata chiesta dall'amministratore

delegato?

TESTE CICCOGNANI – No, no. Io sono arrivato fino al consiglio

di amministrazione del 17, il 17 viene dato mandato, mi

sembra, in base ai punti che sono stati approvati, di

scrivere la lettera. Io adesso non ricordo, probabilmente

nel verbale c'è scritto.

AVV. ACCINNI – La domanda era, se non avevo male inteso, che

lei (inc.).

TESTE CICCOGNANI – Si dice: "Il testo di tale risposta, che

l'amministratore delegato si impegna a redigere, andrà

comunicato tempestivamente al comunicato esecutivo per

ratifica".

PRESIDENTE – Il Pubblico Ministero ha domande?

P.M. – No, grazie.

PRESIDENTE – Grazie. Può andare.

Esaurite le domande, il Teste viene congedato.

* * * * * *

Deposizione Teste ASCARI PIER GIOVANNI

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il quale dà lettura della dichiarazione impegnativa

testimoniale. Il Teste viene generalizzato in aula (nato il

13.10.1935 a Modena e ivi residente; professione:

commercialista, all'epoca dei fatti presidente del collegio

sindacale della Banca Popolare dell'Emilia Romagna).

Esame Difesa, avv. BiancolellaAVV. BIANCOLELLA - Buongiorno. Lei ha già detto che è

presidente del collegio sindacale della BPER, ecco da

quanto tempo lo è e se eventualmente ha avuto altre

cariche, ha rivestito altri ruoli all'interno della BPER

e da quando.

TESTE ASCARI – Io ero presidente del collegio sindacale della

BPER dal '94, sono cessato nell'aprile del 2009,

attualmente sono presidente di Meliorbanca che è una

banca che fa parte del gruppo Banca Popolare.

AVV. BIANCOLELLA – Senta, nel 2005 lei faceva parte del

comitato esecutivo, o meglio partecipava ai comitati

esecutivi?

TESTE ASCARI – Noi sindaci avevamo l'obbligo di partecipare

sia ai comitati esecuti e ovviamente ai consigli si

amministrazione.

AVV. BIANCOLELLA – Senta, quando ha sentito parlare per la

prima volta di acquisizione di azioni di BNL?

TESTE ASCARI – Fu il famoso comitato esecutivo, mi son fatto

un appunto per non dimenticare, del 21 di marzo del 2005

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e per la prima volta venne illustrata al consiglio questa

opportunità di questo acquisto.

AVV. BIANCOLELLA – Ecco, se può spiegare un po' meglio al

Tribunale che cosa avvenne il 21 di marzo, che cosa fu

detto.

TESTE ASCARI – Sostanzialmente venne riferito

dall'amministratore delegato che aveva ricevuto nei

giorni immediatamente precedenti, noi di solito comitati

esecutivi e consiglio venivano fatti al lunedì e quindi

riferì che nel week end precedente aveva ricevuto un

contatto con il presidente di allora della Banca Popolare

di Lodi, il signor Fiorani, il quale gli aveva proposto

l'opportunità di fare un acquisto di azioni nella BNL e

di questo ci riferì di avere anche avuto da parte del

governatore una specie, posso dire, di opportunità di

fare questo investimento nel senso che si era alla

ricerca di una compagine stabile in questa banca e quindi

si pensava che attraverso il mondo delle banche popolari

si potesse creare una partecipazione significativa per

poter poi avere un qualche ruolo. Questa è stata

sostanzialmente la esposizione dell'amministratore

delegato.

AVV. BIANCOLELLA – E quindi di che cosa parlava, di una

possibile collaborazione? Spieghi un pochino meglio

perché si muove Fiorani, banche popolari, si parlava di

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una possibile cooperazione, in che senso?

TESTE ASCARI – No. No, no. Allora si parlava della necessità,

opportunità di creare una cordata, chiamiamola così, di

banche popolari, partecipava la Vicenza, vi era in

Montepaschi, vi sarebbe stata probabilmente la Lodi, si

chiedeva alla Modena, all'Emilia se voleva partecipare

per creare un punto di riferimento importante in questa

banca.

AVV. BIANCOLELLA – Ecco, senta, e successivamente, dopo questo

comitato che cosa succede? Ha sentito parlare ancora

dell'acquisizione delle azioni?

TESTE ASCARI – Beh, sì, diciamo che nei primi del mese di

aprile venne in consiglio una proposta precisa attraverso

la quale c'era appunto l'opportunità di acquistare una

partecipazione intorno al 2% e che questa poteva

rappresentare un investimento di tipo strategico avendo

chiarezza che questa banca avrebbe in qualche modo poi

dovuto trovare una qualche sistemazione e poteva anche

essere un buon investimento dal punto di vista

finanziario perché si pensava che queste azioni potessero

avere un miglioramento proprio per l'interesse ch c'era

su questo istituto.

AVV. BIANCOLELLA – Lei ricorda ancora degli altri particolari

si questo consiglio di amministrazione.

TESTE ASCARI – Ma certamente diciamo che come mentalità la

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banca, il consiglio di 18 persone più il presidente, e

quindi tutte le decisioni sono sempre stato frutto di

notevoli discussioni e quindi evidentemente si approfondì

molto questo acquisto, però tenendo conto che poteva in

qualche modo essere allora la Banca Nazionale del Lavoro

ancorché diciamo in una condizione non ideale dal punto

di vista della redditività o meno, comunque rappresentava

una delle migliori istituzioni bancarie italiane, aveva

filiali in tutte le città d'Italia, era effettivamente

un'opportunità importante quindi essere presenti e vedere

cosa gli succedeva poteva rappresentare qualcosa di

interessante. La banca aveva i soldi, aveva disponibilità

liquide e quindi decisero di fare questo investimento di

tipo stabile, insomma, come una partecipazione stabile.

AVV. BIANCOLELLA – Senta, e l'esecuzione di questo disegno

diciamo di questa delibera dell'11 aprile, poi dopo trova

attuazione successivamente?

TESTE ASCARI – Beh, sì, allora aveva le condizioni che

effettivamente questo gruppo di banche popolari arrivasse

a decidere di fare questa conclusione e che in qualche

modo ci fosse una situazione un pochino più chiara per

quello che riguardava le mosse che si sarebbero viste

fare su questa banca. Per cui poi l'acquisto definitivo

venne fatto un mese o forse anche più dopo. Quindi nel

consiglio di aprile venne in qualche modo decisa

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l'acquisizione, salvo poi verificare alcune situazioni

che si sono concluse in maggio quando poi la banca

effettivamente diede vita, diede il via all'acquisto.

AVV. BIANCOLELLA – Senta, in relazione a eventuali attività di

cooperazione tra le popolati, era la prima volta che

sentiva parlare di questo tipo di cooperazione o invece

per sua conoscenza diretta ha saputo di altre possibili,

eventuali cooperazioni tra banche popolari?

TESTE ASCARI – Beh, devo dire che per tradizione la Banca

Popolare di Modena e poi dell'Emilia è sempre stata

sempre una delle maggiori protagoniste nella creazione di

organismi di natura popolare. Uno dei fondatori della

banca popolare è stato uno degli artefici della

costituzione dell'Istituto Centrale delle Banche

Popolari, istituzione che ha prestato sempre servizi di

ogni genere. Quindi aveva soprattutto anche poi nei suoi

successivi organi di rappresentanza, questa tendenza a

creare, a dare vita, a consolidare il mondo delle banche

popolari su cui credevano.

AVV. BIANCOLELLA – Esistevano delle società costituite dalle

banche popolari per la gestione di servizi o attività, e

se sì, può descriverle brevemente al Tribunale?

TESTE ASCARI – Tenga presente che le banche popolari quando

sono nate avevano tutte una dimensione provinciale e

interprovinciale, e quindi evidentemente ognuno di loro

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non era in condizioni di poter creare delle situazioni

nel mondo del servizio parabancario, eccetera, in grado

di potere competere. Quindi vi era questa tendenza,

questa necessità di dare vita a degli organismi a cui

partecipavano due, tre, quattro banche popolari proprio

per l'esigenza di giustificare interventi nel mondo del

factoring, del leasing, nel mondo della gestione del

risparmio. Insomma, era una consuetudine diciamo

consolidata, sentita più o meno e a Modena era

particolarmente sentita da sempre, è nella tradizione.

AVV. BIANCOLELLA – Senta, lei ricorda se questa delibera del

16 maggio del 2005 in cui venne appunto deciso l'acquisto

della partecipazione di azioni BNL avvenne in prossimità

dell'assemblea di BNL?

TESTE ASCARI – Sì, in effetti la banca acquisto e

successivamente, una settimana, dieci giorni dopo si

svolgeva l'assemblea della Banca Nazionale del Lavoro e

si erano creati i patti, il contropatto, pattisti,

contropattisti e di conseguenza la banca decise di

partecipare all'assemblea, creando come era nella

previsione il terzo polo tipo quello di cui parliamo

oggi, che era costituito dalle tre, quattro, cinque

banche che avrebbero dovuto presentare una loro lista e

che questo avrebbe dovuto essere, come poi risulta non è

stato per motivi tecnici.

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AVV. BIANCOLELLA – Non foste ammessi all'assemblea.

TESTE ASCARI – Sì, in realtà accadde questo e cioè l'acquisto

della banca fu eseguito perché...

AVV. BIANCOLELLA – Sì, sì. No, no. Ma sui motivi è già tutto

scritto. La ringrazio. Senta, invece vorrei parlare delle

eventuali riunioni in allora innanzitutto prima

dell'acquisizione e del consiglio del 17 di luglio.

TESTE ASCARI – Sì.

AVV. BIANCOLELLA – Lei ebbe modo di essere chiamato dal dottor

Leoni in relazione proprio ad ulteriori possibili

acquisizioni e quando avvenne questo?

TESTE ASCARI – Io ricordo, non so se il pomeriggio antecedente

o alla mattina, la segretaria del dottor Leoni mi invitò

a partecipare a una riunione alla quale avrebbe preso

parte l'ingegner Consorte, il presidente della banca...

AVV. BIANCOLELLA – Se può fare i nomi.

TESTE ASCARI – La segretaria mi disse, senza andare oltre,

senza spiegarmi oltre, disse: "Guardi che il dottor Leoni

mi prega di invitarlo ad una riunione che ci sarà alle 11

di un venerdì, a cui parteciperà il presidente...

AVV. BIANCOLELLA – Il nome.

TESTE ASCARI – Il professor Giovanni Marani, presidente della

banca e l'ingegner Consorte che si sapeva era esponente

di Unipol.

AVV. BIANCOLELLA – Vi fu questo incontro e che cosa avvenne

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nel corso di questo incontro?

TESTE ASCARI – Beh, l'incontro ci fu effettivamente e diciamo

che l'ingegner Consorte illustrò il suo progetto, la sua

idea che aveva e cioè di dare vita a una operazione di

bancassicurazione, cioè di creare un unico organismo nel

quale convivessero le due anime della banca tradizionale

e della assicurazione tradizionale. Diceva che su questo

che lui considerava, come dire, un progetto

avveniristico, futuristico, comunque molto sinergico, si

era già espressa in modo favorevole una parte importante

del mondo della cooperazione, più qualche banca con

determinate partecipazioni e offriva alla Banca Popolare

dell'Emilia Romagna, visto che c'era l'opportunità di un

acquisto ulteriori di azioni, questa occasione di entrare

in questa operazione. E nel contempo presentò a noi un

documento che rappresentava un patto, un elemento con cui

si sarebbe dovuto creare una determinata struttura di

alleanza e soprattutto che questo doveva avvenire in

tempi brevi perché vi erano delle urgenze da rispettare e

quindi la risposta negativa o positiva che fosse, doveva

essere data nel giro di 48 ore. Cosa che ci lasciò

abbastanza perplessi, comunque il presidente, il

professor Marani, disse: "Va bene. Visto che siamo soci,

visto che lei ci viene a fare questa proposta, ovviamente

faremo in modo di convocare un consiglio straordinario

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per prendere una decisione. Mi ricordo che era un venerdì

e il consiglio venne convocato per la domenica mattina

successiva.

AVV. BIANCOLELLA – Nelle more tra questo incontro con Consorte

e la convocazione del consiglio, voi tre partecipanti

diciamo alla riunione o qualcheduno di voi avete modo poi

di parlare, di commentare?

TESTE ASCARI – Guardi, io l'unico ricordo che ho, direi nel

pomeriggio del sabato, se ricordo bene, avevo letto nel

frattempo il documento che mi era stato consegnato e

quindi ritenni opportuno chiamare l'amministratore

delegato, il dottor Leoni, per convenire con lui come si

poteva interpretate questo documento nella misura in cui,

a mio giudizio e a suo giudizio, era un documento che

diciamo sostanzialmente era contro quelle che erano le

direttive, le idee che la banca aveva, nella misura in

cui aveva fatto un primo acquisto di azioni era quello di

mantenere una sua libertà di azione, una sua autonomia;

secondo, devo dire che da un punto di vista anche mi

permetto di dire giuridico, insomma, era un patto a senso

unico, per cui, insomma, era abbastanza improbabile che

si potesse pensare che la banca potesse aderire a un

patto dove solo una parte aveva dei diritti e l'altra

aveva... per cui in quella occasione, in quella

telefonata si convenne che non era un patto accettabile.

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Dopodiché, io sono, dissi, sempre un sindaco, e poi il

consiglio deciderà di acquistare o meno le azioni, è un

problema che mi riguarda meno. E questo fu l'unico

incontro, l'unico momento che io ebbi e che ritenni

opportuno avere proprio per non arrivare in una

condizione di opinioni difforme che per la verità furono

assolutamente coincidenti.

AVV. BIANCOLELLA – Senta, può riferire al Tribunale poi che

cosa accadde il 17 di luglio, quindi quella domenica in

cui venne convocato il consiglio? Se può dare una

descrizione un po' precisa diciamo dell'iter di questo

consiglio.

TESTE ASCARI – Ripeto, in consiglio erano 18 persone più il

presidente, più cinque membri del collegio sindacale,

quindi venne esposta dall'amministratore delegato diciamo

tutta la cronaca di questo incontro che era stato fatto

in modo fedele, assolutamente aderente alla realtà, e

quindi si iniziò parlando della opportunità o meno di

procedere all'acquisto di questo pacchetto.

Sostanzialmente l'orientamento del consiglio, dopo un

paio d'ore di discussione, fu un orientamento di questo

tipo: allora, noi abbiamo una partecipazione intorno al

2%, la situazione di questa banca è destinata comunque

sia a passare da una parte o dall'altra a seconda di chi

uscirà vincitore; in questa vicenda c'era in corso

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un'Opa, eccetera. E quindi parve opportuno integrare

questa partecipazione, parve al consiglio opportuno

integrare questa partecipazione acquisendone un'altra che

faceva parte dell'offerta della (inc.), segnalata il

giorno precedente dall'ingegner Consorte, e poi rimanere

in attesa di vedere perché a seconda di come si sarebbero

volte le questioni, poteva essere una partecipazione di

tipo strategico nella misura in cui si poteva

evidentemente avere rapporti con questa banca, con il

mondo che le stava dietro, eccetera eccetera; oppure un

investimento pensando che poi alla fine il prezzo pagato

poteva essere migliorato, cosa poi che in realtà alcuni

mesi dopo avvenne puntualmente. Però, nello stesso tempo,

venne assolutamente esclusa la possibilità o

l'opportunità di firmare qualsiasi impegno volendo

rimanere assolutamente automi di decidere cosa fare,

come, quando senza dover sottostare a direttive di altri.

AVV. BIANCOLELLA – Senta, il dottor Leoni prese posizione e

espresse il suo parere sul discorso del patto di

sindacato?

TESTE ASCARI – Direi di no. Assolutamente no. Non cu fu

bisogno di molto per convenire che era un patto, come

dire, improponibile, almeno dal punto di vista di una

banca, la quale investiva alcune centinaia di milioni,

evidentemente doveva essere libera nel modo più assoluto

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di fare come, quando e dove quello che riteneva

opportuno.

AVV. BIANCOLELLA – Senta, poi per quanto riguarda la risposta,

perché voi vi eravate assunti un impegno di rispondere a

Consorte a seguito di questo incontro, come rispose la

banca, a chi fu dato mandato di rispondere?

TESTE ASCARI – La banca, il consiglio diede mandato

all'amministratore delegato di stendere una comunicazione

al lunedì, perché la questione aveva carattere d'urgenza,

lettera che prima di essere spedita doveva essere

visionata dal presidente, dal professor Marani e da me,

cosa che avvenne e che poi, nel pomeriggio del lunedì al

comitato esecutivo venne portata l'informazione, venne

data comunicazione definitiva.

AVV. BIANCOLELLA – Quindi la lettera che è agli atti del 18, a

firma del professor Marani costituisce la risposta a

Consorte?

TESTE ASCARI – Sì, signore.

AVV. BIANCOLELLA – L'ha vista anche lei?

TESTE ASCARI – Io la mattina la vidi, certo, lessi il

contenuto perché il consiglio aveva espressamente chiesto

che per dare, tra virgolette, certezza della conformità

di quanto era stato deciso con quanto veniva scritto, ci

fosse l'organo di controllo che prendeva atto del

contenuto della lettera.

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AVV. BIANCOLELLA – Io non ho altre domande, Presidente.

PRESIDENTE – Ci sono altre domande?... Grazie. Lei si può

accomodare.

Esaurite le domande, il Teste viene congedato.

PRESIDENTE – Avvocato, gli altri due testi saranno sulle

medesime circostanze?

AVV. BIANCOLELLA – Presidente, le stesse identiche. Io Farei

semplicemente confermare al professor Marani che è

l'estensore della lettera, la circostanza, un po' questa

sintesi.

PRESIDENTE – Marani lo possiamo certamente sentire su questa

circostanza.

AVV. BIANCOLELLA – Scusatemi, allora io avrei proposto questo,

nel senso che l'ulteriore consigliere di amministrazione

credo che non serva proprio. Il professor Marani invece

lo farei venire per sintetizzare brevemente l'incontro e

il contenuto della lettera.

PRESIDENTE – Va benissimo. L'altro teste chi è oltre Marani?

AVV. BIANCOLELLA – Montanari.

* * * * * *

Deposizione Teste MARANI GIOVANNI

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il quale dà lettura della dichiarazione impegnativa

testimoniale. Il Teste viene generalizzato in aula (nato il

21.9.1938 a Fabbrico, provincia di Reggio Emilia, residente a

Modena).

Esame Difesa, Avv. BiancolellaAVV. BIANCOLELLA – Professor Marani, buongiorno. Brevemente se

può dire qual è la sua attività attuale e nel 2005.

TESTE MARANI – Io come attività faccio il notaio, fino

all'anno scorso ero professore di Diritto Fallimentare

all'Università di Modena, e, ahimè, adesso sono in

pensione.

AVV. BIANCOLELLA – È sempre professore emerito.

TESTE MARANI – Beh...

AVV. BIANCOLELLA – Nel 2005 lei rivestiva delle cariche

all'interno del consiglio di amministrazione della BPER e

se sì quali?

TESTE MARANI – Sì. Io sono stato membro del CDA esattamente

dal 16.12.96 al 17.4.2009 e presidente del CDA dal

17.5.1003 al 17.4.2009.

AVV. BIANCOLELLA – Benissimo. Senta professore, avendo sentito

gli altri suoi colleghi, le faremo delle domanda, tra

virgolette, spot, nel senso che non le faremo

ripercorrere tutta la vicenda dell'acquisizione azioni

BNL, ma puntualizzare su alcuni aspetti della vicenda.

Una prima domanda che farei, visto anche la sua

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partecipazione per lungo tempo al consiglio di

amministrazione di BPER, è in che modo il dottor Leoni si

rapportava con il consiglio di amministrazione.

TESTE MARANI – Si rapportava continuamente riferendo su

qualsiasi operazione, comprese quelle che prima venivamo

portate al comitato esecutivo. Tutto ciò che veniva

deliberato dal comitato esecutivo era poi portato al voto

e all'approvazione del consiglio di amministrazione. Devo

dire che il dottor Leoni è sempre stato molto solerte,

anzi direi che sovraccaricava di lavoro il consiglio

portando anche minimi argomenti all'approvazione. Le

faccio un esempio. La beneficienza che si riduceva anche

a cifre modeste, veniva analiticamente approvata dal CDA

e quindi in genere in coda del consiglio c'era un elenco

di enti benefici ai quali la banca erogava somme anche di

modesta entità.

AVV. BIANCOLELLA – È mai accaduto che delibere del consiglio

di amministrazione che conferivano mandato

all'amministratore delegato Leoni, avessero poi

un'attuazione che sia stata oggetto...

P.M. – Chiedo scusa, io avevo capito che per evitare domande

ridondanti, l'esame di questo teste...

AVV. BIANCOLELLA – Mi perdoni, decido io che domande fare.

P.M. – Allora io mi oppongo perché non ha senso reiterare allo

stesso teste le stesse domande, perché lei aveva detto

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che avrebbe rinunciato al quarto teste, che avrebbe

esaminato questo teste soltanto limitatamente alla

circostanza della lettera famosa.

AVV. BIANCOLELLA – No, mi perdoni. Questo suo intervento è

completamente... Scusi, Presidente. Sto semplicemente

facendo una...

P.M. – Parlare della beneficienza...

PRESIDENTE – No. Ma scusate, non c'è ragione di scaldare gli

animi su questa questione. Avvocato, ci dica che cosa

pensa, poi il Tribunale decide.

AVV. BIANCOLELLA – Pacificamente, Presidente, è interesse del

Tribunale e interesse di questa difesa, ed è una domanda

preliminare sapere come si rapportasse il dottor Leoni.

Se poi dopo nella spiegazione il teste nel dire che era

puntiglioso e ha detto anche che addirittura portava le

delibere sulla beneficienza, credo che rientri nella

discussione del comportamenti del dottor Leoni. Primo

discorso. Secondo discorso, è vero che farò delle domande

molto stringate, ma non si può conculcare la difesa e

soprattutto non lo decide il Pubblico Ministero cosa

posso chiedere o debbo chiedere. Quindi ho fatto

semplicemente questa domanda preliminare che credo sia di

interesse del Tribunale sapere come si rapportasse,

dopodiché passerò al resto. Se è uscita la beneficienza,

se la terrà nel verbale o la cancellerà.

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PRESIDENTE - Allora il Tribunale ammette la domanda essendo

formulata e cioè, mi sembra di aver capito, perché poi

non l'ha finita, se era mai capitato, le stava dicendo,

che delle delibere che conferissero un mandato a Leoni di

compiere qualcosa... Poi lei non ha finito, immagino

interpretare in questo senso, che Leoni si discostasse.

TESTE MARANI – No.

AVV. BIANCOLELLA – Adesso passiamo alle domande per le quali

la difesa ha preso impegno di attenersi. Professor

Marani, lei ricorda se in prossimità del 17 di luglio del

2005, quindi siamo in prossimità del secondo consiglio di

amministrazione che delibererà acquisto di azioni BNL,

venne convocato dal dottor Leoni per un incontro e se sì,

che cosa successe?

TESTE MARANI – Certamente, il 14 luglio del 2005 tramite la

segreteria il dottor Leoni mi informò che il giorno

successivo avrebbe avuto o ricevuto una vista

dell'ingegner Consorte, alla quale avrebbe partecipato

anche il presidente del collegio sindacale e mi chiese di

intervenire. Il 15 luglio nella tarda mattinata io mi

recai nell'ufficio del dottor Leoni, dove direi poco

dopo, era già presente il ragionier Ascari, il presidente

del collegio sindacale, e poi arrivò l'ingegner Consorte.

Io non lo conoscevo, non lo avevo mai incontrato, non gli

avevo mai parlato. Tra parentesi non l'ho né più visto né

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gli ho parlato successivamente. L'ingegner Consorte disse

che era venuto e aveva chiesto questo incontro per

un'operazione che aveva particolarmente a cuore, che

chiamò di bancassicurazione, scritto in una sola parola.

Cosa voleva dire bancassicurazione? Devo premettere, ma è

a tutti noto, che l'ingegner Consorte all'epoca era

presidente del consiglio di amministrazione e

amministratore delegato di Unipol. Unipol tutti sanno che

cos'è, ha tra l'altro alle spalle una notevolissima

componente del mondo cooperativo e ancora è più inutile

dire che la BPER è una banca popolare, è una banca

cooperativa, opera prevalentemente in Emilia e Romagna e

quindi ha particolarmente a cuore l'interesse delle

cooperative. Questo per giustificare questo incontro. Il

progetto di bancassicurazione consisteva sostanzialmente

in questo: l'ingegner Consorte aveva in animo di

acquisire il controllo della BNL, banca da tutti

considerata importantissima perché diffusa capillarmente

sul territorio, banca blasonata, ha sede in ogni

capoluogo di provincia, gestisce settori del credito

particolare, eccetera eccetera. Quindi acquisire il

controllo di BNL questa era l'idea allo scopo di

permettere alla Unipol Assicurazione di esercitare la

propria attività assicurativa con un supporto di tutto

rispetto, cioè attraverso gli sportelli e le strutture

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della BNL. Per realizzare questo scopo l'ingegner

Consorte parlò dell'intenzione di lanciare su BNL un'Opa

che avrebbe dovuto appunto acquisire il controllo della

banca così da permettere di usare le strutture della BNL

come strumento per l'impresa assicurativa, per

l'esercizio dell'impresa di assicurazione da parte sempre

di Unipol. L'ingegner Consorte di parlò anche di un patto

parasociale, cioè ci diede una bozza di un documento, un

patto parasociale che elencava una serie di banche di

tutto il mondo, mi ricordo in particolare la Nomura che

colpì la mia fantasia, me la ricordo per quello, e ci

chiese di meditare su questa proposta, che considerava

importantissima. Cioè chiese a BPER di partecipare

acquisendo una quota del capitale di BNL sempre

nell'ottica di questo investimento. Ci consegno questa

bozza di patto parasociale e l'incontro finì lì. Va detto

questo: che parlò praticamente solo l'ingegner Consorte,

parlò solo lui esponendo direi con molta passione,

insomma, con molto vigore questa sua tesi e chiedendoci

appunto anche con una certa insistenza di aderire a

questo piano, di aderire a questo patto, che, ripeto,

però avrebbe giovato esclusivamente o quasi

esclusivamente a Unipol Assicurazioni. Quindi noi ci

guardavamo e, data la figura dell'ingegner Consorte,

figura di primo piano, lo ascoltammo educatamente. Ecco,

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direi il termine esatto è educatamente, però scambiandoci

qualche sguardo che significava: ma cosa interessa a noi,

detta brutalmente, che Unipol Assicurazioni aumenti il

suo fatturato. Noi siamo una banca, contiamo di restare

sempre una banca e tra l'altro la BPER e in genere le

banche popolari hanno i loro strumenti anche a livello

assicurativo, cioè sono già organizzate e munite per

fornire alla clientela un discorso assicurativo, quindi

di mettere in piedi questa operazione, eccetera eccetera,

allo scopo di consentire a un terzo soggetto non banca,

sia pure di tutto riguardo, di aumentare il suo fatturato

era proprio una cosa che non... L'ingegner Consorte ci

chiese di dare una risposta molto rapida. È inutile dire

che, tra parentesi, noi qualche anche per mera ipotesi

avessimo voluto dargli una risposta, non ne avremmo avuto

i poteri né per respingerla, né tantomeno per accettarla.

L'ingegner Consorte ci chiese però una risposta molto

rapida, era il venerdì e voleva la risposta entro la

domenica sera se non ricordo male. Allora gli promettemmo

che avremmo convocato in via di urgenza, immediatamente,

un consiglio di amministrazione al quale avremmo

sottoposto i suoi documenti e la sua proposta. Cosa che

fu fatta immediatamente. Il consiglio fu convocato per il

17 che era una domenica mattina. Io illustrai un po'

l'argomento, il dottor Leoni lo illustrò più

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approfonditamente.

AVV. BIANCOLELLA – Come lo illustrò il dottor Leoni, se prese

posizioni in particolare per quanto riguardava il patto

di sindacato o meno, peraltro è scritto nel verbale.

TESTE MARANI – Era come tutti assolutamente negativo, espresse

un parere negativo. Ecco, ci tengo a dire questo risulta

dai verbali. Io chiesi a ogni consigliere, a ogni singolo

consigliere di esprimere il suo pensiero. E uno alla

volta tutti si alzarono in piedi e dissero quello che

pensavano dell'operazione e tutti pensavano allo stesso

modo, cioè che non era neanche il caso di parlarne,

insomma. Quando si trattò di votare, seguii il sistema

dell'interpello, anche questo risulta dal verbale, cioè

interrogai uno per uno chiedendo se approvavano o non

approvavano, se si astenevano, eccetera. Tutti, appunto,

espressero lo stesso parere, cioè di non accettare la

proposta dell'ingegner Consorte. Questo era domenica,

dopodiché il lunedì mattina fu predisposta dal dottor

Leoni e dal suo staff la lettera di risposta all'ingegner

Consorte che sintetizzava quella che era stata la

delibera del consiglio del 17, cioè lo si ringraziava, ma

si respingeva con la maggior delicatezza possibile questa

proposta.

AVV. BIANCOLELLA – La lettera poi dopo fu firmata da lei?

TESTE MARANI – Fu firmata da me.

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AVV. BIANCOLELLA – Quindi la condivise.

TESTE MARANI – Certamente.

AVV. BIANCOLELLA – E fu poi dopo sottoposta alla ratifica del

comitato?

TESTE MARANI – La volta dopo, sì, fu fatto il comitato perché

ratificò la lettera che d'altra parte, appunto,

riproduceva letteralmente, è il caso di dire, la delibera

del CDA.

AVV. BIANCOLELLA - Un'ultima domanda. Ovviamente, come lei ha

riferito fu risposta negativa per quanto riguardava le

proposte dell'ingegner Consorte. Fu invece deliberato una

ulteriore acquisizione di azioni, in quale prospettiva e

in quale strategia diciamo la banca decise di aumentare

la propria partecipazione?

TESTE MARANI – In una strategia di autonomia e di attuazione

di un piano industriale, la strategia che poi

sostanzialmente con gli opportuni aggiustamenti, ma è

rimasta la stessa dal primo momento fino all'ultimo.

AVV. BIANCOLELLA – Cioè dalla prima acquisizione.

TESTE MARANI – Dalla prima acquisizione e il motivo di fondo

per cui fu respinta la proposta di Consorte era che anche

mancava un piano industriale, non c'era una ratio e

soprattutto non c'era una ratio per noi, ecco. E invece

l'investimento fatto in autonomia anche se non

dimenticando l'esistenza del mondo delle popolari, cioè

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che altre banche popolari potevano essere interessate ad

aumentare la loro partecipazione in BNL. Un investimento

di tipo strategico fatto come stabile investimento come

partecipazione.

AVV. BIANCOLELLA – Io non ho altre domande, Presidente.

PRESIDENTE – Ci sono domande da porre?... nessuno. Allora la

ringraziamo e può andare. Se può fare entrare l'ultimo

teste che gli diciamo che non c'è necessità.

AVV. BIANCOLELLA – Sì.

Esaurite le domande, il Teste viene congedato.

Viene introdotto il Teste Montanari.

PRESIDENTE – Buongiorno. Grazie per essere venuto. I suoi tre

colleghi che sono stati sentiti sono stati molto

esaurienti e quindi non è più necessari la sua audizione.

La ringraziamo comunque.

PRESIDENTE – Avvocato Biancolella, lei rinuncia a tutti i suoi

testi a questo punto.

AVV. BIANCOLELLA – Sicuramente sì.

PRESIDENTE – Acquisiamo in copia tutti i verbali e li mettiamo

a verbale. All'udienza del 9 saranno sentiti i testi di

Frasca e Fazio mi sembra.

P.M. – Sì. Peraltro mi ha telefonato stamani prima

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dell'udienza l'avvocato Borgogno, mi ha detto che ha già

molte giustificazioni per l'udienza del 9, mi ha detto di

comunicarvelo.

PRESIDENTE – Ma in questi termini non sappiamo chi, quanti.

AVV. SIROTTI – Sì, lo ha anticipato anche a me, Presidente. Ha

già avuto, però non so dirle i nominativi, alcune

comunicazioni dei testimoni di indisponibilità per il 9.

Lui farà il possibile, in ogni caso per citare tutti i

suoi testi.

PRESIDENTE – Però forse potreste riferirgli questo. Il

Tribunale aveva detto otto a sua scelta, quindi sarebbe

bene che trovasse altri testimoni.

AVV. SIROTTI – Infatti è quello che ha fatto stamattina.

PRESIDENTE – Se sono più o meno equipollenti le testimonianze,

scelga lui.

AVV. SIROTTI – È esattamente quello che sta facendo,

Presidente.

PRESIDENTE – Benissimo.

AVV. SIROTTI - Lo potremmo però sapere, visto che c'è in mezzo

un ponte, un paio di giorni prima chi effettivamente ci

sarà?

PRESIDENTE – Però guardate che martedì 7 la cancelleria credo

che sia chiusa, quindi lunedì di fare eventualmente una

comunicazione, di mandare una mail. Invece volevo sapere

se lei ha già fatto dei passi per quanto riguarda le

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ulteriori indicazioni dei testi Fassino, Latorre.

AVV. DEDOLA – (inc., fuori microfono)

PRESIDENTE – Siccome anche per Abete è stato contattato prima

per sapere se era disponibile, se aveva già fatto un

contatto per sapere se era una buona data, oppure se

dovevamo cambiarla, ecco.

AVV. DEDOLA – (inc., fuori microfono)

PRESIDENTE – Va bene. Ma la più vincolante è quella dei due

parlamentari, se non va bene, ne troviamo un'altra,

perché abbiamo tutti i giovedì altrimenti.

Si dispone il rinvio del procedimento all'udienza del

9.12.2010

Il presente verbale, prima dell’upload a Portale Giustizia perla documentazione e certificazione finale del computodei caratteri, risulta composto da un numero parziale dicaratteri incluso gli spazi pari a: 54936

Il presente verbale è stato redatto a cura di SocietàCooperativa ATHENA

L'ausiliario tecnico: Sig.ra Quadraccia Ornella

Il redattore: Sig.ra Penon Maria - Trascrittrice

Sig.ra Penon Maria - Trascrittrice ____________________